TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI DEL CLUB ALPINO ITALIANO, FONDATA NEL 1883 125 ANNO XLII - N. 2 - APRILE-GIUGNO 2008 “Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - 70% - DCB/Gorizia” In caso di mancato recapito restituire a CAI Gorizia, Via Rossini 13, 34170 Gorizia

TrentoFilmFestival EMOZIONI DA EST di MARKO MOSETTI

i ritorna a casa dal TrentoFilm - molto in tempi in cui tutto appare già Festival sempre un po’ storditi e fatto, visto, conosciuto, raccontato e un po’ esaltati dalle tante cose nulla pare più emozionarci. A emozio - viste e sentite, dagli stimoli rice - nare e sul serio è stata la serata-evento vSuti, e si fa fatica, per un po’, a rimette - dedicata all’alpinismo russo. Splendi- re tutto nella giusta casella. Poi ci sono damente condotta da Simone Moro che i rimpianti per le cose, molte, che non si quella lontana realtà e quei personaggi è riusciti a fare, a vedere, a seguire. conosce molto bene: ha portato sul La lamentela che si sente più spes - palco dell’Auditorium S. Chiara lo spac - so tra i frequentatori della manifestazio - cato di un mondo per noi semiscono - ne trentina, ma che poi è riconducibile sciuto. Diverse sono le generazioni che alla gran parte dei festival oggi così in rappresentano quella grande scuola auge, è la massa di eventi, incontri, con in testa Boris Korshunov, classe proiezioni, dibattiti e via avanti, che si 1935, una leggenda con oltre 70 cime susseguono a ritmo serrato, che non la - superiori ai 7000 metri salite in carriera, sciano respiro a chi vorrebbe seguirli dall’Everest senza ossigeno a 69 anni in tutti, che il più delle volte si sovrappon - giù; Alexander Odintosov “Piolet d’or” gono obbligando l’appassionato ad per la salita del 2004 alla parete nord operare una scelta a volte difficile, so - dello Jannu; Pavel Shabalin salito agli vente dolorosa. Sono anni che si sento - onori delle cronache alpinistiche occi - no queste geremiadi; io stesso non ne dentali per il capolavoro sulla nord del sono immune, salvo poi storcere il naso Changabang, confermatosi nel 2006 se il programma non è farcito e sbrodo - con la scalata nel cuore della nord lante come un “super-big-mac”. dell’Everest e nel 2007 con l’exploit sul Quest’anno, forse in misura mag - pilastro centrale della parete ovest del giore che nei precedenti, il programma K2; la cordata Mikhail Davy e Alexander era davvero ricco, vario e, probabil - Klenov che hanno raccontato della loro mente, qualitativamente superiore a ultima salita, la prima al versante est molte edizioni passate. L’impressione è dello Shingu Charpa (5600 m, Kara- rafforzata e da una connotazione sem - korum), 2400 metri con difficoltà di 7a, pre più cinematografica dell’appunta - A3 e M5; infine le giovani leve che sono mento trentino che si affranca dalla im - già qualcosa di più di semplici promes - magine un po’ naïf di passerella e in - se, Denis Savel’ev e Sergey Nilov che lo contro fra alpinisti. Dall’annuale rimpa - scorso anno in tredici giorni consecuti - triata con contorno di film si è arrivati (o vi in parete hanno tracciato Fragments ritornati) alla centralità del film, cuore of Freedom sulla parete sud-est della della rassegna. Contemporaneamente Shipton Spire (5852 m, Karakorum), crescono però proprio quelle manife - 1450 metri di via, A4 e 6b le difficoltà, stazioni “di contorno” dedicate agli al - usando solamente 3 spit intermedi per pinisti e all’alpinismo. Dall’unica serata sicurezza. Semplicità, entusiasmo, ca - tematica, a volte criticata su quste pa - lore, emozioni che il pubblico ha sapu - gine, si è passati a ben tre e tutte di va - to apprezzare, riconoscendole e facen - lore e interesse assoluti. Sembra una dole proprie, quasi una rivincita o una contraddizione, un controsenso, ma sana boccata d’aria buona dopo tante, solo apparentemente. Come già anno - troppe “imprese” che odorano tanto di tato in recenti edizioni il FilmFestival si ufficio stampa, di spinte dello sponsor, apre al mondo, tout court. Esce dal - di plastica. Il discorso sull’alpinismo l’ambito ristretto e monotematico degli russo, sul quale il FilmFestival ha pun - addetti ai lavori e si contamina coinvol - tato per una serata il suo faro, non può, gendo i soggetti più diversi, mettendo come ha continuamente ricordato in comunicazione, dando e ricevendo Simone Moro, essere risolto così. Si nuova visibilità. tratta di un universo che si è spalanca - Passati gli anni dei convegni, dei di - to davanti agli occhi e nelle menti degli battiti ci accontentiamo di vedere le spettatori e meriterebbe attenzioni e idee, le realizzazioni, le emozioni illu - trattazioni molto più approfondite. Per strate dai protagonisti. Ci pare già Propaggini orientali del Modeon del Montasio sopra la Forca del Palone ora ci è venuto l’appetito. 2 Alpinismo goriziano - 2/2008

Interessante, se non altro per le luci per il miglior film di montagna e alpini - ha già fatto incetta di premi in altre ma - gli altri due, fratello e sorella, invece, e soprattutto per le ombre che ha evi - smo, oltre al premio del pubblico e nifestazioni e ha provocato un certo ru - abbandonare il maso, nonostante la vita denziato, riguardo a un certo modo di quello della stampa. Il film è un lungo more in patria. Janez Burger, il regista, ogni giorno più dura e le rinunce ad una intendere il salire le montagne, la sera - spot sulla bellezza dell’andare in mon - nei 15 minuti di Na Soœni Strani Alp si vita sociale sempre più pesanti, è im - ta dedicata all’alpinismo solitario. tagna, sull’importanza della compagnia prende gioco in maniera anche crudele possibile e impensabile. Due mondi che Guest stars Silvia Vidal e Hansjörg di persone che condividono la tua stes - come sa essere crudele la satira, del ca - si separano, dolorosamente, lasciando - Auer. Una, che per l’ultimo suo exploit sa passione, il senso dell’amicizia e la rattere dei suoi compatrioti. A Trento è si dietro incomunicabilità e solitudine. ha trascorso 21 giorni, con 20 bivacchi, grandiosità del paesaggio. Protagonisti passato pressoché inosservato se non È strano come di anno in anno si ri - in parete per aprire una nuova via sul sono una sempre smagliante Catherine per la “stranezza” degli interpreti dei trovino in concorso al FilmFestival versante NE della Shipton Spire; l’altro, Destivelle e il gruppo del Monte Bianco perfetti sloveni che sono tutti di colore, gruppi di film di temi simili che magari all’opposto, ha percorso la via sulle cime del quale la nostra sale in indovinato artificio per mettere in risalto l’anno seguente scompaiono per la - Attraverso il Pesce sulla parete sud compagnia di amici, non per compiere il contrasto tra la natura splendida, il sciare il posto ad altri temi che fanno la della Marmolada, con l’attrezzatura ri - exploit ma per raccontare di bellezza e clima idilliaco del lato solare delle Alpi, loro ricomparsa dopo qualche anno di dotta all’osso (scarpette, magnesite, sentimenti. Riprese spettacolari con l’apparente felicità e tolleranza della assenza o di scarsa rappresentatività. casco, una giacca leggera in goretex) in grande utilizzo di tutti i mezzi e artifizi piccola Svizzera verde dell’est, e il disa - In questa edizione si sono visti, ad meno di tre ore. Anche in questo caso i tecnici oggi a disposizione. Un buon gio del quotidiano, l’incomunicabilità esempio, diversi film sullo sci, inteso commenti, i pensieri, le opinioni, non film, sicuramente non memorabile. con il vicino, il prossimo, il diverso. Ap - come sci estremo o free ride: il norve - possono essere compresse nelle La Genziana d’oro Premio “Città di parentemente surreale, ci mette tutti in - gese Bregtatt av Everest , lo statuniten - poche ore della serata. D’altra parte il Bolzano” per il miglior film di esplora - vece davanti ad uno specchio. se Steep, Fun Fatal dall’Austria; o, nella dibattito sull’alpinismo solitario è avvia - zione e avventura è stata assegnata al La Genziana d’argento per la miglior nuova accezione dello speed riding, la to da tempo immemorabile e non pare documentario del regista svizzero produzione televisiva è andata al film discesa un po’ sciando e un po’ veleg - risolversi in opinioni comuni, condivise, Stefan Schwietert Heimatklänge . Già serbo Journey of a Red Fridge che con giando con una vela tipo kite surf, del univoche, risolutive. noto al pubblico più affezionato del il pretesto di raccontare il viaggio di un francese Eiger Speed Riding e dello Forse meno significativa, anche se TrentoFilmFestival per Das Alphorn frigorifero marchiato Coca Cola che svizzero Play Gravity ; o semplicemente è stato un doveroso omaggio ad un (2003), molto aprezzato dal cronista ma sulle spalle di un giovanissimo portato - dello sci fuori pista nella sua espressio - grande dell’alpinismo, è stata la serata meno dagli spettatori, ci presenta ora re scende dalle valli dell’Annapurna alla ne esteticamente più invitante dell’a - dedicata a Pierre Mazeaud. Accanto ad mericano Nine Winters Old . un curriculum alpinistico impressionan - A fronte di questa abbondanza de - te, che lo colloca nell’empireo dei più ludono per quantità e per qualità i video grandi di tutti i tempi, colpisce soprat - sull’arrampicata. Il britannico Com mit - tutto l’altra vita di Mazeaud: professore ted, pur presentando i migliori arrampi - universitario, giudice, consigliere al catori del Regno Unito, non va oltre al Conseil d’État, Presidente del Consiglio compitino svolto senza impegno. E non Costituzionale di Francia. bastano le cadute impressionanti a ri - Trento è però cinema, è il marcare l’etica rigorosa che è la regola FilmFestival, sono le Genziane. Oltre su quelle pareti, a salvare un film senza 300 i film presentati quest’anno, dei anima e storia. Peter Mortimer, il regi - quali 34 hanno superato la selezione sta statunitense che lo scorso anno d’ammissione al concorso. Inevitabile sorprese con First Ascent ci riprova dunque, dopo un setaccio così rigido, quest’anno con King Lines , un brutto l’innalzamento notevole della qualità remake che non sfiora nemmeno l’in - delle opere viste. Si potrà poi discutere, tensità del lavoro precedente. Giudizio come è già avvenuto negli ultimi anni, che può essere ripetuto paro paro per sull’opportunità di assegnare il premio Magic Numbers di Alastair Lee, anche più ambito, la genziara d’oro Gran pre - lui più che buono la scorsa edizione mio “Città di Trento” ad un film che la con Set in Stone . In questo panorama montagna, l’alpinismo, non li sfiora desolante per apparente inardimento nemmeno. Anche questo è un discorso d’idee si salva un corto austriaco tutto vecchio, già sentito troppe volte, anche giocato su un problema di boulder con un po’ miope, legato comunque alla sdoppiamento di vita e personalità: Foto: Archivio TrentoFilmFestival composizione della Giuria Enlightenment di Armin Buchroithner e Internazionale. Con Maurizio Zaccardo, un’ideale seconda parte di quel docu - città per essere riparato, parla di disoc - Stefan Ribitsch. regista cinematografico e televisivo, mentario. Se il protagonista del film di cupazione nel terzo mondo, di sfrutta - Per proseguire sulla strada delle collaboratore tra gli altri di Ermanno cinque anni fa era il corno delle Alpi, lo mento giovanile, ma anche di sogni e delusioni brillano per la loro assenza si - Olmi, presidente; Müller Tue Steen im - strumento tipico della tradizione mon - prospettive. Il miglior contributo tecnico gnificative opere italiane. Prendiamolo pegnato nel mondo dei cortometraggi e tanara elvetica, nelle accezioni più tra - è stato riconosciuto in Schafskälte del come un anno sabatico e non come lo dei documentari, oltre che insegnante, dizionali fino a quelle più ardite, speri - tedesco August Pflugfelder. Cam bia la specchio della crisi generale che sta consulente per vari festival cinemato - mentali, jazz di Hans Kennel, in primo latitudine ma i sogni, le speranze, le dif - congelando il paese in tutti i suoi aspet - grafici; Sylviane Neuenschwander- piano questa volta è la voce. Tre inter - ficoltà e le riununce di chi ha deciso o ti, in tutte le sue manifestazioni, salvo le Gindrat, regista antropologa sociale e preti vocali svizzeri che si confrontano deve vivere in montagna sono assimila - più bieche e deteriori nelle quali ci rie - medico; Siba Shakib, scrittrice e pro - e si fondono con i panorami della loro bili. Qui siamo sulle Alpi austriache, e sce sempre molto bene di distinguerci. duttrice di documentari; Elio Orlandi terra. Contaminazioni della tradizione, dei tre fratelli che vivevano al maso uno Ma ritorniamo a Trento e al Film - unico alpinista; era inevitabile il giudizio locale e internazionale, ricerca delle ra - se n’è andato a valle per cercare di con - Festival. Curiosa è la coincidenza che che è stato dato, che tuttavia premia il dici e sperimentazione di nuovi spazi durre una vita che non sia improntata vede assieme ben tre ricostruzioni fil - miglior film visto in concorso, 4 sonori. Schwietert ci racconta magi - solamente al lavoro e alla rinuncia. Per miche di drammi alpinistici. Elements . Di questo documentario stralmente, in maniera afascinante una della regista olandese Jiska Rickels im - splendida avventura d’esplorazione, pressiona la forza “dirompente” dice la che ci incanta e ci lascia, questa volta Giuria, della narrazione che si affida so - sì, senza fiato. lamente alle immagini e agli effetti so - Il Neige a Marrakesh del marocchi - nori della presa diretta. Il rapporto tra no naturalizzato svizzero Hichan Alha - l’uomo e l’ambiente è il tema del rac - yat si è aggiudicato la Genziana d’ar - conto, diviso in quatro capitoli che gento per il miglior cortometraggio. È hanno come filo conduttore i quattro un gioiellino di ironia, poesia, intelligen - elementi primari della vita: fuoco, za e delicatezza mescolate assieme con acqua, terra, aria. Immagini forti che af - un’abilità e un equilibrio come poche fascinano e fanno meditare sulla forza volte si è visto sugli schermi del degli elementi, sulla loro incontrollabi - FilmFestival. Sulla stessa falsariga di lità da parte dell’uomo, sul rispetto di una delicata e intelligente ironia sono chi si trova ogni giorno a contatto con stati proiettati altri tre cortometraggi. la loro potenza, sul fatto che sempre di Due spagnoli, Brokebike Mountain e La più ci stiamo dimenticando che la ra - Ossa , sembrano girati dallo stesso regi - zionalità che vuole siano pura materia sta tanto sono simili nello spirito. non è sufficiente a controllarli, a domi - Raccontano entrambi dell’incontro / narli. Questo è il grande insegnamento scontro del cittadino, pronto a parole, di 4 Elements che vale al livello del all’immersione nell’isolamento degli mare, sotto terra, nello spazio e sulle spazi naturali, con la dura realtà, rap - alte vette, sempre e comunque. presentata da una pioggia insistente, da Au Delá des Cimes del francese un vecchio misantropo, da un’orsa mi - Remy Tezier si è aggiudicato la nacciata, dalla mancanza di campo del Genziana d’oro del Club Alpino Italiano telefono cellulare. Sloveno il terzo che Foto: Archivio TrentoFilmFestival Alpinismo goriziano - 2/2008 3

nella neve, scavalcato da altri scalatori adattamento della novella dell’austria - sta per caso Patrizio Roversi, si è risol - sulla via della cima, e non sopporta co Adalbert Stifter. Film di rara elegan - to, grazie alla verve dei protagonisti, in tutto questo. Interessanti i risvolti psi - za coniugata con l’intensità e la sempli - uno scoppiettante ed esilarante fuoco cologici durante la spedizione e le ten - cità. È un inno al paesaggio e al suo di fila di battute e dotte citazioni. sioni tra i componenti della stessa. Il rapporto con i personaggi, compresi Chiude così in bellezza ed allegria il cibo sta diventando un’emergenza pla - nell’etica dell’abnegazione e nell’esal - TrentoFilmFestival numero 56. Chiude netaria, anche se noi, primo mondo, tazione dei cuori semplici, di chi vive di - anche con un bel segno di rispetto am - facciamo ancora finta di ignorarlo e ci scosto dalle luci del mondo, ma senza bientale di ecosostenibilità, con i co - illudiamo che siano problemi di alcune rinunciare alla dignità. Un messaggio municati stampa cartacei trasformati in aree ristrette del pianeta. Così come che è particolarmente importante oggi file, con le biro della sala stampa sosti - l’inquinamento. Sommiamo i due pro - ma che purtroppo a molti, troppi appa - tuite da matite, con il controllo costan - blemi e otteniamo due documentari re quasi incomprensibile. Per sovrap - te della produzione di C02. egualmente drammatici e duri sull’in - prezzo il film è diventato praticamente Vogliamo trovare una nota stonata quinamento della catena alimentare invisibile essendo malauguratamente che non è del Festival ma del mondo al - dell’artico che sta sconvolgendo le vite finito nel sequestro conseguente al fal - pinistico, ed è l’imbarazzante silenzio dei popoli che vivono a quelle latitudini limento e alle vicende giudiziarie della sulla situazione tibetana, la chiusura e i e che dipendono esclusivamente da casa di produzione Cecchi Gori. Un ferrei controlli della salita all’Everest caccia e pesca per il loro sostentamen - vero peccato, una grande perdita. anche dal versante nepalese in conco - to. L’olandese Silent Snow e il britanni - L’altra anima del TrentoFilm Festi - mitanza con il tentativo, poi sembra riu - co Invisibile lanciano questo allarme val, oltre al cinema, è certamente scito, di portare la fiaccola olimpica che è criminale pensare possa rimane - Montagnalibri, giunta quest’anno alla sulla vetta del mondo. A ricordarcelo, re circoscritto ad un’area ristretta e che 22esima edizione e il Premio ITAS del nelle giornate trentine, una bella mostra non colpirà, presto o poco più tardi, libro di montagna. Notevole, in conti - fotografica su un Tibet che sta scompa - tutti noi. nua crescita, la partecipazione di edito - rendo, ed una bandiera tibetana che ca - Foto: Archivio TrentoFilmFestival Il documento naturalistico è un ri, oltre 400, italiani, europei ed extraeu - sualmente sventolava da una finestra di altro genere da annoverare tra gli illustri ropei con oltre 1000 titoli presenti ed fronte al cinema Modena, sede delle L’americano David Breashears, al - scomparsi di questa edizione del esposti al pubblico sotto il tendone proiezioni. Per emendarci almeno un pinista di vaglia (due volte in vetta TrentoFilmFestival, con la nobile ecce - eretto in piazza Fiera nell’ambito di po’ da questo ipocrita disinteresse pos - all’Everest nel 1985) e cineasta, stava zione del canadese The Edge of the Montagnalibri . siamo aderire all’iniziativa artistica di facendo delle riprese sull’Everest nel Eden: Living with Grizzlies . Una storia Il 37° Premio ITAS ha visto vincitore Alberto Peruffo, vulcanico e poliedrico maggio 1996 proprio mentre si svolge - straordinaria con immagini straordina - del “Cardo d’oro” Il tramonto delle sperimentatore di linguaggi e situazioni va la tragedia resa celebre dal best sel - non solamente legate al mondo della ler di Krakauer Aria sottile . Quel fatto lo montagna, ideatore di Intraisass , sito, ha talmente colpito che ha voluto rivisi - blog e rivista cartacea sulle tante nuove possibili visioni della montagna. Peruffo tare gli accadimenti, ricostruendo le ci propone di aderire all’iniziativa The sorti dei cinque alpinisti che soccom - Sad Smoky Mountains (Tristi montagne bettero alla montagna. Storm Over fumanti) che consiste nell’accendere un Everest non si limita però alla tragedia fumogeno rosso alle ore 13.00 dell’8 degli scomparsi ma segue anche le agosto, prossimo, giorno dell’apertura sorti degli undici sopravvissuti. Sempre delle olimpiadi a Pechino, sulla cima di il tetto del mondo è lo scenario di un monte, su un’altura, su un edificio Miracle on Everest dell’austrialiana alto e visibile. Chiunque può farlo se - Jennifer Peedom. È la storia incredibile gnalando preventivamente all’organiz - e scientificamente inspiegabile di un al - zazione www.sadsmokymountains.net pinista che nel 2006 collassa e viene di - il sito prescelto (alcuni sono già stati chiarato morto poco sotto la cima della prenotati) e inviando poi la documenta - montagna, salvo poi la mattina dopo zione filmata o fotografica dell’evento. venir trovato vivo. Nessuno era mai so - Si intende così denunciare, in contrap - pravvissuto in quelle condizioni e quel posizione al passaggio della fiaccola salvataggio ha del miracoloso. Bella e olimpica sulla vetta dell’Everest, la vio - avvincente ricostruzione. lazione dei diritti umani in Tibet da parte Ci si aspettava molto da The del governo cinese e “accendere il Beckoning Silence di Louise Osmond in cuore infranto delle montagne e degli cui Joe Simpson, direttamente sul uomini”. La stessa scelta del fumogeno luogo della tragedia, la parete nord Foto: Archivio TrentoFilmFestival e del colore ha un significato preciso: dell’Eiger, racconta di Toni Kurtz e dei “ciò che resta dell’uomo non ha rispet - suoi tre compagni caduti nel 1936 al - rie per tentare di sfatare il mito del identità tradizionali - spaesamento e di - to per l’altro e per sé, sia esso un suo si - l’inseguimento della prima salita. È un grizzly animale pericolosissimo. L’am - sagio esistenziale nelle Alpi (ed. Priuli & mile o una natura piegata e senza rime - film di interrogativi, grandi e pesanti, bien talista Charlie Russel vive da dieci Verlucca) di Annibale Salsa. Docente di dio, è fumo. Evanesceza colore del san - che ogni alpinista grande o piccolo anni nel sud della Kamchatka allevando Antropologia filosofica e culturale gue versato, vergogna per chi ha sem - prima o poi si è posto e ai quali è sem - cuccioli orfani di grizzly, diventando la all’Università di Genova, Salsa è appas - pre taciuto. Alimento per chi vuole resi - pre molto arduo dare risposte, meno loro nuova madre, insegnando loro a vi - sionato studioso della cultura alpina e stere”. che mai univoche e valide per tutti. vere, a procurarsi il cibo, proteggendo - Presidente Generale del Club Alpino Un bel messaggio che sarebbe sta- Altro tipo di ricostruzione, altro film li dagli assalti dei grizzly adulti. Questo Italiano. Nel volume racconta come le to bello venisse amplificato a Trento. molto atteso, dopo il successo di Into gli ha permesso di comprendere molti trasformazioni socio-economiche nel - the Wild di Sean Penn, è il documenta - aspetti della vita degli orsi. l’età moderna hanno determinato la rio The Call of the Wild che ripercorre le L’opera che si è aggiudicata il crisi dell’identità tradizionale alpina tracce autentiche di Chris McCandless, Premio “Mario Bello” al miglior film provocando la progressiva marginaliz - il ragazzo morto di stenti in Alaska nel d’alpinismo realizzato da alpinisti, è zazione dello spazio alpino. Preso atto 1992. Partendo da casa sua, dai suoi The Wall , prima volta di un’opera sud di questo scenario, l’Autore - dopo l’a - compagni di scuola passando a chi lo coreana a Trento. La storia è vagamen - nalisi delle vicende culturali, sociali e ha incontrato nel corso del suo viaggio te inquietante, con un gruppo di anoni - storiche che lo hanno causato - ipotiz - a risalire in un lungo giro fra posti reali mi alpinisti impegnati su un’altrettanto za gli sviluppi futuri. Non solo denuncia e l’immaginario americano, i riti di pas - anonima e remota parete, che non è dunque ma anche speranza. saggio e i luoghi selvaggi fino a quella altro che la metafora della vita. Film in - Tra i “Cardi d’argento” da segnala - carcassa abbandonata d’autobus in cui teressante da vedere e soprattutto da re Cani, camosci, cuculi (e un corvo) ha trovato la morte. Opera interessante rivedere per scoprire ad ogni nuovo (ed. Mondadori) di Mauro Corona. che apre nuove prospettive sul caso. passaggio nuovi indizi per ulteriori in - Se la Regione non è stata rappre - Il film d’alpinismo che mi ha emo - terpretazioni. Girato molto bene ma so - sentata nel campo cinematografico, si zionato di più è stato Grab in Eisigen prattutto con un’idea, una storia, e il è comunque distinta in quello delle let - Höhen della regista germanica Karsten coraggio di usare un linguaggio nuovo tere. In apertura di Festival è stato pre - Scheuren che documenta il primo recu - e non banale. sentato da Luciano Santin e Nives pero di un cadavere da oltre 8000 metri In chiusura alla parte cinematogra - Meroi Nel divino sorriso del Monte di quota. Nella fattispecie Georg Kront - fica del FilmFestival è opportuno citare Rosa di in prima traduzione haler organizza una spedizione con l’o - la proiezione del film che a mio giudizio italiana, edito da Lint in occasione del biettivo esclusivo di riportare a casa le è stato il più bello dell’intera rassegna. 150° della nascita del Poeta delle spoglie del fratello Markus morto sul Presentato fuori concorso in una serata Giulie. Broad Peak a 8030 metri nel 2006. straordinaria che ha visti presenti in In chiusura la presentazione di Italia Opera molto forte, a tratti dura sui sen - sala il regista, Maurizio Zaccaro, e lo Fuori rotta (ed. Ediciclo) in forma di dia - timenti di chi a casa può vedere le foto sceneggiatore, Ermanno Olmi. Si tratta logo tra l’autore, il cicloviaggiatore go - del figlio, del fratello, abbandonato di Kalkstein - La valle di pietra (1998), riziano Emilio Rigatti e il televisivo turi - Foto: Archivio TrentoFilmFestival 4 Alpinismo goriziano - 2/2008

Il Baumbach era già passato oltre a Anniversari 1 quel punto, ma ci aveva lasciato una leggenda, la più famosa della letteratu - ra e del folclore locale Zlatorog , datata forse ai primi anni del XX secolo. Il mes - L’alpinismo del dottore saggio del poema è quantomai attuale oggi, quando l’ecologia più che una di - sciplina di studio appare una necessità di PAOLO GEOTTI inderogabile per l’uomo. Esiste una zona in alta montagna nella quale “la icono che non sei davvero ma si collegò sempre con le Guide alpi - Ju lius Kugy, traducendo in modo in - padrona misteriosa degli animali” toglie morto se e finché il ricordo ne scelte personalmente nei luoghi comparabile le sue opere. Quell’Ervino all’uomo che vuole impadronirsi di ogni delle tue opere e dei tuoi in - stessi di attività. Con loro intrattenne Pocar al quale il destino riservò di ac - cosa il potere di disporne liberamente. segnamenti perdura nella per tutta la vita quei rapporti di vera compagnare nella sua ultima gita La montagna intesa libera e protetta, mDemoria dei rimasti. E la vita di Julius stima e amicizia che, dati i tempi, face - Giovanni Paternolli, caduto nell’agosto un paradiso che nessuno può vanifica - Kugy, quantunque già lunga di suo (19 va loro assumere una valenza sociale del 1923 in Val Tribussa sotto il Polda - re impunito: Rudolf Baumbach lo intui - luglio 1858 - 5 febbraio 1944), indubbia - tale da anticipare comportamenti appe - novec. Compì la sua prestigiosa carrie - va più di un secolo fa e faremo bene a mente continua, più intensa che mai, na oggi di attualità. Neanche la tragica ra a Milano ma non dimenticò mai ripercorrerne il racconto. All’Alpen Ve - dopo 150 anni dalla sua nascita. parentesi della guerra, che vide Kugy Gorizia e la sua Sezione del Club Alpi - rein Museum di Innsbruck c’è il famoso La sua poderosa attività alpinistica, no. Il suo ultimo lavoro per Kugy, la tra - impegnato sul fronte giulio in qualità di quadro di Carl Huck: rappresenta il ca - l’eccelsa produzione letteraria, la musi - duzione di Aus Vergangener Zeit , Dal Referente alpino con l’esercito austria - moscio dalle corna d’oro che giace fe - ca, la botanica, ma soprattutto i suoi Tempo Passato, recava il tratto fatico - rito, mentre il suo sangue genera una co, valsero a togliergli quel rispetto che rapporti umani, proiettati ad una di - so di un vecchio signore di quasi no - fantastica fioritura della montagna. E si era guadagnato nella sua vita di alpi - mensione assoluta di rispetto tra genti vant’anni, che non disdegnava di dedi - sarà il “santo” animale, la natura, la vita nista. Solo il fascismo tentò di discono - di lingue e culture diverse, al disopra di care ogni sua giornata al lavoro. che trionferà infine su di ogni tipo di ogni valenza etnica e sociale, lo hanno scergli le qualità umane e civili, ma sap - Ma torniamo al nostro Julius e alla violenza. Per concludere ancora con portato ad identificarsi quale simbolo piamo come la perversa ideologia do - sua grandiosa eredità, che altri poi col - Kugy, “non scacciare i cari spiriti della della convivenza civile ed umana tra i vette soccombere. tivarono, pubblicando altre sue opere. montagna dalla loro dimora. In punta in tre popoli confinanti ai piedi delle Alpi Nell’anno del 150° della sua nascita, piedi. Non chiamateli, ma state in Giulie: carinziani, friulani e giuliani e E fu sempre Gorizia, con la sua numerose infatti sono le iniziative pro - ascolto. E non disturbate il loro placido sloveni. Certo, tra le genti di montagna, Sezione del CAI ed il suo Presidente grammate per una degna celebrazione. governo. Ve ne saranno grati e vi com - determinati valori fanno parte del baga - Non solo opere letterarie, tra le quali la penseranno!” glio culturale di ognuno, ma Kugy pubblicazione dell’ultimo libro inedito Il programma delle celebrazioni per seppe farne un valore riconosciuto, in Italia Sotto il divino sorriso del Monte il 150° anniversario della nascita di praticandolo egli stesso e documentan - Rosa , ma manifestazioni, musica, ar - Julius Kugy, nel 125° della Sezione di dolo con le sue opere letterarie. rampicate lungo le sue più famose vie Gorizia del CAI, prevede per la giornata Ed era nato forse non a caso a alpinistiche. Quelle scalate che per di sabato 19 luglio 2008, presso la Villa Gorizia, città simbolo nei rapporti inter - Julius Kugy sono sempre state “un af - Graffenberg di Palazzo Coronini Cron - culturali, posta all’estremità orientale fare di cuore, come una chiamata che berg, in collaborazione con la Fonda - d’Italia, allora facente naturalmente non poteva essere disattesa”. Non po - zione omonima, la cerimonia ufficiale parte del vasto impero asburgico. La teva farne a meno! E lo “scopritore” davanti alla targa che ricorda l’evento Villa Graffenberg del Conte Coronini delle Alpi Giulie che non aveva potuto del 1858, con inizio alle 10.00. Sarà resa Cronberg reca infatti la targa celebrati - trovare la Trenta, il mitico nell’occasione disponibile una cartolina va dell’evento, posta dagli alpinisti fiore di , ritrova però con disegno originale e funzionerà un delle regioni confinanti in sua memoria. quel riconoscimento di Homo Euro - ufficio postale distaccato, dotato di an - Ma fu a che il giovane Julius paeus al quale oggi possono riferire la nullo speciale, opere di Carlo Tava - crebbe e si affermò per le caratteristi - loro ammirazione. gnutti. Il programma prevede i discorsi che anzidette. Dal 1883 assunse la ge - Giova a questo punto ricordare di rito, musica e brindisi augurale con la C stione dell’azienda commerciale pater - .T. anche l’aulico mentore del nostro partecipazione degli ospiti carinziani, na, dopo aver conseguito a nel Julius, quel Belsazar Hacquet che sloveni, triestini, tarvisiani ecc. 1882 la laurea in giurisprudenza. aveva addirittura disegnato il mitico Altre iniziative dell’anno kugyano ri - L’interesse per la flora alpina portò fiore, la “Scabiosa trenta”, tanto amata guardano: Kugy a conoscere la montagna. Prima il da costituire un motivo di ricerca inces - Carso, poi le Prelapi e le Giulie, le sante, una sorta di credo spirituale che - domenica 15 giugno - Giornata cul - Disegno originale di Carlo Tavagnutti turale al Rif. Grego “In cordata con Carniche, le Caravanche, i Tauri, le realizzato per l’annullo postale celebrativo travalicava la realtà e portava Kugy a ri - Dolomiti e le Occidentali. Già nel 1875 trovarsi in una continua esaltante sinto - Julius Kugy” a cura della Presi den- salì il Tricorno, la vetta più alta delle nia con la montagna. Belsazar Hacquet za Generale del CAI triestino Mario Lonzar, che ripropose la Alpi Giulie con i suoi 2863 m, che cele - studiava i fiori della regione alpina, le - sabato 5 luglio - al Rif. Calvi Sergio riconoscenza a Julius Kugy negli anni bra quest’anno il 26 agosto il 230° della pietre. Nel 1777 aveva tentato il Tri- Tavano e Livio Isaak Sirovich svol - ’60, quando la memoria delle sue opere prima salita. corno ed arrivò fino al Piccolo Terglou, geranno il tema “Amici e nemici in era quasi dissolta. Dopo l’erezione del Già nel 200° della prima salita (ben prima di essere ricacciato dal maltem - vetta: il nazionalismo sui monti di monumento a Kugy nel 1953 nella slo - 8 anni prima della storica conquista del po e dalla rinuncia dei montanari im - Julius Kugy”. vena Val Trenta e l’avvio degli incontri Monte Bianco) la Sezione di Gorizia ne pauriti. Si rifece nel 1779, un anno dopo - sabato 12 luglio al Rif. Venezia celebrò i fasti pubblicando Tricorno annuali tra gli alpinisti delle tre regioni la prima salita e fece molto altro, illu - Spiro Dalla Porta Xydias e Luciano 1778-1978 , una monografia descrittiva nel 1964, i Convegni Alpi Giulie, alterna - strando la natura e i costumi dei popoli Santin svolgeranno il tema “Julius con fotografie originali di Carlo tamente in Carinzia, Slovenia e Friuli delle Alpi orientali. Kugy, un’etica antica per il futuro Tavagnutti del , Tre Teste o Venezia Giulia, fu promossa la riedizio - Ancora in questo vasto sguardo sul dell’alpinismo”. Terglou, come era chiamato in passato ne delle sue principali opere letterarie mondo di Kugy, non poteva infine man - - sabato 19 e domenica 20 luglio - il Re delle Giulie. in italiano. I titoli Dalla Vita di un alpini - care un accenno a Rudolf Baumbach, celebrazioni al Museo di Trenta e al “Non è un monte, è un regno” scris - sta, La mia vita nel lavoro, per la musi - l’appassionato botanico tedesco che, monumento a Kugy a cura della se Kugy. “Azzurri, violetti, rossi, i fiori ca, sui monti, Le Alpi Giulie attraverso innamorato di Trieste, visse i tempi Planinska Zveza Slovenije di Lju- del Tricorno hanno una profondità di le immagini apparvero quindi a partire eroici delle esplorazioni alpine, erboriz - bljana. colore che non ha eguali” gli fa eco dal 1967, avvalendosi per le Edizioni zando con personaggi quali il Barone - sabato 2 agosto al Rif. Lamber- Celso Macor. E c’è una genziana così Tamari della collaborazione del princi - Karl von Czörnig, ben noto ai goriziani, tenghi Andrea Zannini e Igor singolare che Belsazar Hacquet volle pe dei traduttori, poeta egli stesso, ed il giovane Kugy. Gli trasmise con il Økamperle discuteranno sul tema battezzare “gentiana terglouensis”, Ervino Pocar, insigne germanista. Dopo grande naturalista Muzio de Tomasini “Julius Kugy, un alpinista al croce - perché nessun altro monte ne aveva la prima edizione de L’Eroica nel 1932, la missione della ricerca di una piantina via della storia e delle culture”. una così bella. i libri erano infatti introvabili e la corag - alpina, rara, forse estinta. - sabato 23 agosto al Rif. Grego E Kugy inseguì per anni sui fianchi giosa iniziativa del CAI goriziano avviò “Così, caro fiore del mio cuore, Enrico Mazzoli e Davide Tonazzi di - del Tricorno una Scabiosa Trenta vesti - quel processo di recupero della figura tanto cercato, tanto desiderato, risor - scuteranno sul tema “La guerra di ta di bianco splendente, che Hacquet di Julius Kugy che ormai ha raggiunto il gendo dai sogni della mia nostalgia, Onkel Julius: un pacifista sul fronte aveva detto trovarsi “in parte occiden - termine di “missione compiuta”! dalla forza della mia fiducia, dalla mi - delle Giulie”. tali Terglou, in clivibus”. Kugy scoprì L’ultimo libro di Kugy, Dal tempo pas - steriosa tenebra della tua lontana origi - - sabato 30 agosto al Rif. Gilberti poi, continua ancora Macor, che era sato , pubblicato postumo nel 1944, ne, dalla tua fioritura e dalla tua scom - Branko Maruøiœ e Renate Grim par - solo una “scabiosa leuchanta”, un fiore vide la luce a Gorizia nel 1982 e fu parsa, finirai dunque col venire da me, leranno sul tema “Kugy e gli altri: meno raro ed impossibile, ma pur bel - anche l’ultimo contributo di Ervino nella tarda sera della mia vita ... Rudolf Baumbach e Henrik Tuma”. lissimo. Ma il lungo splendore di un Pocar alla memoria di un Grande. Scabiosa Trenta, dispensiera di felicità, - sabato 30 agosto alla casa paterna sogno di fanciullo lo accompagnò per Era quell’Ervino Pocar che aveva la mia fede in te non è mai morta ... Ora di Kugy a Pockau - Arnoldstein ce - tutta la vita... dedicato tutta la sua passione alla ti aspetto. Poco tempo mi è ancora lebrazione del 150° a cura della montagna e la sua vita alla letteratura di concesso. Vieni, vieni presto!” Sono Sezione di Villach dell’ÖAV. E non seguì per tali sue escursioni lingua tedesca. Egli aveva saputo inter - parole di Kugy, dal suo libro La mia vita , - agosto a Valbruna. Manifestazioni, la moda avanzante dei “senza guida”, pretare da pari il pensiero e le parole di tradotto sempre da Ervino Pocar. mostre ed iniziative celebrative di - Alpinismo goriziano - 2/2008 5

verse a cura delle Comunità locali e certo del Coro “Monte Sabotino” rizia; a cura della Sottosezione di Mug - Lubiana il 28 marzo per l’emissione di Associazioni del Tarvisiano. della sezione del CAI di Gorizia a gia della SAG CAI Trieste. un francobollo celebrativo delle Poste - sabato 13 settembre al Rif. Pelizzo chiusura delle manifestazioni del - Collocazione a Trieste e a Valbruna Slovene. esibizione del duo Veronica Va - l’anno kugyano e conversazione di di un busto bronzeo di J. Kugy. A Trento il 3 maggio per la presen - scotto e Cristina Santin in concerto: Sergio Tavano con Rudi Vittori sul Edizione di libri e pubblicazioni va - tazione della prima traduzione italiana tema “125 di alpinismo dei goriziani “Kugymusik: un Gaudeamus per al - rie. Visite dei luoghi e concerti. dell’opera di Kugy Sotto il divino sorri - nello spirito di Kugy”. pinisti (e noi)”. Altre iniziative si sono svolte a so del Monte Rosa a cura dell’Ass. XXX - domenica 28 settembre alla Casa Inoltre: staffetta celebrativa da Tri - Trieste, il 5 febbraio 2008 sulla tomba di Ottobre di Trieste. Lint Editore con la Cadorna sul Carso Isontino, con - este a Valbruna con passaggio per Go - J. Kugy nell’anniversario della morte. A traduzione del prof. Marina Bressan.

Anniversari 2

Carlo e Antonio Seppenhofer (Una bandiera: 1883-1963, Gorizia 1964, pp. 27-30), comprendeva anche un profilo di Antonio: “Grande ammira - tore delle bellezze della Natura. Egli fu Un centenario e un secolo e mezzo un forte ed appassionato alpinista, che della montagna aveva fatto un culto, considerando l’alpinismo quale mezzo di SERGIO TAVANO di coltura, di educazione sociale. Socio attivissimo di vari Sodalizii Alpini, fra questi prediligeva la nostra Società el 2008 si celebra molto op - Alpina Friulana, per la quale operò for - portunamente il secolo e temente coll’esempio, col consiglio, mezzo dalla nascita di Julius con gli scritti vibranti tutti di caldo en - Kugy e di Henrik Tuma e le tusiasmo, ricchi di notizie. Egli correva mNanifestazioni relative stanno acqui - le patrie balze coll’ardimento del camo - stando particolare interesse e risalto a scio, veloce, indifferente ai disagi, ai Gorizia, dove il primo nacque e il se - geli, alle impervie asprezze dei culmini condo esercitò a lungo la sua profes - superbi. Con la giacca sulle spalle, il sione. sacco in schiena (e che sacco), il man - Accanto ad essi è però doveroso ri - tello di traverso, armato del suo can - cordare un’altra figura di alpinista e di nocchiale, del revolver, della piccozza, scrittore, nata proprio nello stesso 1858 e di due paia di occhiali, egli sembrava (il 10 dicembre) e totalmente goriziana: un magazzino di cose utili, che la sua è Antonio Seppenhofer, che visse a previdenza e il suo altruismo mettevano Gorizia generosamente attivo in vari a disposizione di tutti”. campi (era botanico, attento al mondo Alla sua scomparsa la stampa citta - agrario e commerciante, con una dro - dina e specialmente “Il Corriere gheria in Piazza Grande 9) e scomparve Friulano” (8 e 11 dicembre 1906; c’era - relativamente giovane il 7 dicembre no evidenti scelte politiche e nazionali 1906. per cui “Il Gazzettino Popolare” ne Il suo nome ricorre con una buona parlò molto brevemente e altri quotidia - frequenza nella rivista della SAF “In ni non ne scrissero per nulla) diede Alto”, alla quale egli affidò svariati arti - ampie relazioni della triste scomparsa e coli riguardanti escursioni e ascensioni dei discorsi tenuti durante i funerali, ivi sue ma soprattutto della Sezione gori - compresi quello di Carlo Hugues, che ziana della Società degli Alpinisti Trie - parlò a nome della Società Agraria di stini che poi si denominò Società Al- Gorizia, e quello del presidente della pina delle Giulie. Questa sezione gori - SAF, Emilio Pico, che disse, tra l’altro; ziana, formatasi nel 1883 all’interno e “Egli fu pubblicista valente, tutto dedito poi accanto alla Società triestina, ebbe alle più pure idealità della sua diletta fin dall’inizio tra i suoi soci più assidui e Gorizia, fu alpinista di valore, fu l’anima autorevoli proprio Antonio Sep pen - di tante istituzioni e di tante utili iniziati - hofer, insieme con altri trentaquattro ve così nel Friuli Orientale come in goriziani, tra i quali il fratello Carlo, nato quello occidentale. (…) Il suo nobile ca - a Gorizia il 6 ottobre 1854 ed ivi dece - rattere era tale da fare il bene per il duto il 28 gennaio 1908: quest’anno ri - bene volendo che il nome suo mai ap - corre dunque il suo centenario. Essi parisse. Patriota ardentissimo, demo - abitavano con le famiglie in via Ponte cratico sincero, nemico di ogni conven - Isonzo (poi Don Bosco) 32. zionalismo e di ogni dogma, egli era Mentre Antonio Seppenhofer de - sempre sereno ed equanime nel giudi - dicò i suoi vari scritti quasi soltanto a care gli avversari, come era severo nel temi alpinistici, Carlo, che era Con- condannare ogni impulsività che allon - sigliere comunale ma anche biblioteca - tanasse il raggiungimento della meta Ponza Grande da S.O. rio civico, oltre che impiegato nella cui egli mirava. (…) Conoscitore perfet - ditta di Pietro Venuti, pubblicò articoli to delle nostre Alpi, egli trovava un di interesse storico (notevole l’edizione 43-51), nelle quali emerge bene il suo alpina di Gorizia ( Echi dalle Alpi Giulie ): grande compiacimento iniziando e ad - del 1899 di lettere inedite sulla Guerra interesse prevalente per la speleologia. interessano molto le escursioni sul destrando i giovani all’alta montagna”. fra la Repubblica veneta e l’Austria: Antonio Seppenhofer ha lasciato Nanos (1891), al Mersovez (1891: era la Antonio Seppenhofer era consape - presa di Cormons e Gorizia, 1508 ) e vari articoli che riguardano la sua parte - toponomastica di allora), nelle Giulie vole del valore dei suoi scritti alpinistici, aneddoti (ivi compresi brani nel friulano cipazione a congressi e raduni in Italia Orientali (1893), nelle Alpi Pennine specialmente dal punto di vista docu - goriziano: I fuflos di Pudigori, 1892, Un (a Venezia nel 1890, a Palermo nel (1893) e in vari altri luoghi delle Alpi. mentario, tanto è vero che negli ultimi rimedi radical, 1899), editi in “Pagine 1892) o nel Litorale (a Gorizia, a Pisino Giovanni Bearzi, ripensando all’alpini - anni di vita li stava raccogliendo per Friulane” tra il 1891 e il 1901. Di interes - e così via) di solito a fianco della sta goriziano subito dopo la sua scom - comporli in un volume: non fece in se alpinistico e speleologico sono suoi Società Alpina Friulana. Interessano parsa (“In Alto”, XVIII, 1907, 2-3) ricordò tempo. In tal modo, accanto a quelli del articoli come la Relazione della Grotta però di più i suoi scritti sulle escursioni le sue varie ascensioni, dal Monte fratello Carlo, meno numerosi e meno di Locavizza (oggi il toponimo è alpine: egli vi descrive dapprima i luo - Bianco al Gross Glockner e al Tricorno attenti all’alpinismo autentico, l’alpini - Lokvica, sul Carso, non lontano da ghi attraversati e poi fa la cronaca par - o al Krn, e aggiunse: “L’alpinismo friu - smo goriziano avrebbe avuto una sua Opatje selo), inviata alla direzione della ticolareggiata del percorso, luogo per lano ha perduto uno dei suoi più strenui autorevole espressione scritta, come Società Alpina delle Giulie (“Atti e luogo e ora per ora o anche giorno per campioni, la Società Alpina Friulana avvenne di lì a poco per Kugy e per Memorie”, 1887, pp. 53-54) e un’altra giorno (non era infrequente che le uno dei suoi membri più attivi ed affe - Tuma, con i loro scritti in lingua tedesca Relazione preletta all’VIII Convegno a escursioni, partendo a piedi da Gorizia, zionati”. e rispettivamente slovena. Gorizia, tri - Cormons. Una salita del Canino si svolgessero per più di un giorno, Quella rievocazione, che è stata lingue anche alpinisticamente parlan - dall’Ursic (15 agosto 1890), apparsa anche con lunghi percorsi notturni). pubblicata integralmente nel volume do, avrebbe avuto modo di essere bene ugualmente in “Atti e Memorie della Se n’è parlato nel volume in corso dei CAI di Gorizia per gli ottant’anni del - rappresentata anche in questo ambito Società Alpina delle Giulie” (1893, pp. di stampa per i 125 anni della Sezione l’alpinismo goriziano di lingua italiana letterario. 6 Alpinismo goriziano - 2/2008

a guida alpinistica delle Alpi Carniche del 1954, opera postu - L’attrezzatura “Enrico Contin” ma e da anni introvabile di Ettore Castiglioni, colmò un vLuoto nella letteratura specifica, diven - tando un fondamentale riferimento tra i sul Monte Cavallo di Pontebba frequentatori delle nostre montagne. Specialmente nelle parti introdutti - ve relative a ciascun gruppo montuoso, di BRUNO CONTIN l’ampia documentazione denotava un’approfondita conoscenza e passio - ne per l’argomento trattato, fornendo Bonacina giovandosi pure di un valli - la chiave di volta nelle vicende alpinisti - constatazione e soddisfazione del ri - all’alpinista anche un’utilissima consa - giano portatore. che di questa montagna. dotto tempo ora necessario, in alterna - pevolezza topografica, geologica e sto - Nell’occasione, iniziando da “... una Il 30 giugno dell’anno successivo, tiva al solito ed eterno approccio da rica. piccola costruzione in legname che seguendoli, in compagnia di Agostino Studena Bassa. Nella specifica trattazione del Mon- serviva in passato alla Guardia di Tosca ed Armando Cojaniz, li rinfre - S’impose la necessità di un’intitola - te Cavallo di Pontebba (Rosskofel), la Finanza” diede inizio alla segnaletica scammo incontrando alcuni pur non zione e il regalo dei colleghi consiglieri, corposa disamina iniziale, coglie l’im - con il minio (molto in uso a quel tempo), banali passaggi e ci convincemmo del - di dedicarla a mio padre Enrico Contin, portanza e la potenzialità della possen - “puntando verso un’alta forcella situata l’opportunità di agevolarne il supera - fu inaspettato e gradito a tutti i miei fa - te cima, ma si esaurisce, in seguito, in tra il limite Nord del grande bastione del mento, ricavandone la via, al momento migliari, nel riconoscimento dei suoi un ristretto numero di relazioni alpinisti - monte Cavallo ed un torrione facilmen - più interessante del gruppo. concittadini per quanto aveva operato che contenute in meno di tre pagine. te identificabile...” (attuali Torri Campil La notizia, portata trionfalmente ai per il benessere della collettività. Fatto, non certo imputabile alla tra - e Winkel). Oltre alle scarne indicazioni colleghi consiglieri del CAI Pontebba, Imbastendo in tempi brevi una gita scuratezza dell’autore nella ricerca do - rilevabili dall’altrettanto introvabile libro fu coinvolgente e la decisione riguar - sociale del CAI, il 1° settembre ’68, cumentale, ma rispecchiante l’allora in - “Alpi ed Alpinismo” di Umberto Tini - dante la nostra proposta non trovò molti vollero conoscere in anteprima la giustificato disinteresse da parte di vella del 1942, questi i laconici cenni alcun ostacolo. novità, mentre Attilio Ceccon ed io, moltissimi alpinisti per queste elevazio - storici dai più ignorati e comprensibil - La prima via attrezzata del nostro cambiando per questa volta destinazio - ni del comprensorio potebbano. mente non trascritti sulla guida del comprensorio - a cui demmo inizio ai ne, ci rivolgemmo alla riscoperta della Relegate quasi esclusivamente al 1988, al fine di non appesantire la mole lavori il 28 luglio 1968 - sarebbe diven - diretta alla parete N-Est della Creta di ruolo di mete panoramiche da raggiun - di notizie già trattate. tata il fiore all’occhiello di quel manipo - Pricot. gere lungo i classici sentieri dei versan - Nemmeno Mario Anzilutti ed io, nel lo di giovani appassionati che si erano Buttando inconsciamente le basi, di ti più comuni, soffrivano di preconcetti, 1967, eravamo a conoscenza di questi imposti il sovvertimento dell’annosa quell’attuazione a cui nel 1972, dele - ancora oggi non del tutto sradicati, quali la pessima qualità della roccia o l’assenza di quelle difficoltà, che sono ritenute esclusivo patrimonio di monta - gne più celebrate. Ribadendo quel nichilismo - innan - zitutto locale - che dirotta a cercare sempre altrove, ciò che sotto i nostri occhi, la natura ha provveduto copiosa - mente a metterci a disposizione. Quando, attraverso le prime realiz - zazioni di elementi locali, questa distor - ta visione si è attenuata, quell’attesa vi - sibilità - sorretta anche da appropriate pubblicazioni - è diventata il riconosci - mento che giustamente questi monti meritavano. Realtà rilevabile sfogliando le circa 28 pagine che la guida di de Rovere - Di Gallo del 1988 dedica a questi siti e sa - pendo di quante novità ci abbiano informato in questi anni le riviste, desti - nate ad arricchire la prossima, sperabil - mente non lontana nuova edizione. Al riguardo dell’itinerario forse at - tualmente più seguito, dal 1968 attrez - zato e dedicato alla memoria dell’alpi - nista locale Enrico Contin, la guida Castiglioni c’informava della sua prima salita nota effettuata da Lothar Patera (probabilmente anche qui accompa - gnato dalla moglie Marianne) l’8 luglio 1904. Citava, inoltre, la segnaletica già al - lora esistente, lungo una via piacevole e Monte Cavallo - Torri Campil e Winkel da Est, versante italiano (Foto Contin) dalle difficoltà contenute che, per l’ulte - riore individuazione, si giovava anche dei cippi di confine. Degli stessi, al fine fatti mentre risalivamo per la prima staticità che affliggeva il nostro sodali - gheremo il compito di ricordare Fausto di “evitare” la complicazione dello volta e senza sentiero il vallone del zio alpinistico. Schiavi, figlio ed appassionato di que - sconfinamento ed abbreviando notevol - Winkel; sorretti dall’unica certezza di Quel giorno, carichi di tutto quello ste montagne. mente il percorso ...” parla L. Bonanni dover in qualche modo raggiungere che ritenevamo necessario per un’ope - Approssimandosi l’inverno, l’ambi - su “In Alto” del 1930/31 che ne effettuò l’alta forcella che vi si stagliava in ra del genere - di cui avevamo matura - zione di percorrerla per primi in quelle la salita il 20 luglio 1929 “... seguendo fondo. to esperienze solamente come fruitori - condizioni, stimolò Lorenzo Palla, un’itinerario che non fu finora segnalato Non trovammo i segni sbiaditi del ci muovemmo in una dozzina, nell’entu - Pietro Plazzaris e me in un assaggio da pubblicazioni alpinistiche ...”. Bonanni che sulle rocce soprastanti al - siasmo e con la determinazione che il che si concretizzò il primo dicembre ’68 Dopo aver risalito la valle Rio l’intaglio e, nella meraviglia, realizzam - lavoro richiedeva. sulla vetta sfolgorante. La felice espe - Bombaso “... per la strada, ora in pa - mo con entusiasmo l’obbligatorietà di Alle nove di sera, Lorenzo Palla, rienza, c’infuse la carica necessaria recchi punti danneggiata, che gli au - un ritorno al fine di capirne il prosegui - Giulio Domenis, Bepi Gollino, Vanni nell’attesa del 21 dicembre, canonica striaci avevano costruito durante la mento; nonché la doverosa, quanto in - Morocutti, Attilio Ceccon, Agostino data entro cui collocare tali ascensioni. guerra per agevolare i rifornimenti dalla trigante ricerca storica su chi li avesse Tosca, Gigi Benocci il sottoscritto ed Sovvertendo i nostri accurati program - valle del Gail, attraverso il Passo di apposti. altre quattro persone, di cui si è pur - mi, le ripetute ed abbondanti nevicate Pramollo, alle loro linee nella zona di Quel giorno - come sosteneva l’a - troppo persa la memoria, scendemmo che seguirono, decretarono impietosa - Pontebba...” s’inoltrò nel vallone del mico - dedicato ad un improbabile “co - lasciandoci alle spalle una realizzazione mente il primo stop, rimandando l’am - Winkel lungo la mulattiera ancor'oggi modo attraversamento verso la val che avrebbe dato una svolta alla fre - bita prestazione a tempi migliori. esistente. d’Aip”, già la forzosa calata lungo un quentazione di quei luoghi. S’approssimava il momento dell’uf - Trovandolo interessante e nell’in - poco piacevole canale del versante op - Tre giorni più tardi, assieme ad ficialità ed, al riguardo, il 13 agosto tento di farlo conoscere agli alpinisti, lo posto, evidenziò quanto errati fossero i Agostino Tosca risalii ad ispezionare i 1969, assieme a Leopoldo Sacchet, ripeté accompagnando i consoci della suoi calcoli. Nel contempo, la fortunosa lavori che, necessitando di alcune rifini - Pierino Virgolino e due ragazzi triestini Società Alpina Friulana O. Brunetti, A. scoperta dei labili segni che verso l’alto ture, mi videro in solitudine sortire l’11 che occasionalmente si unirono a noi, Ferrucci, E. Sartorelli, G. Del Bianco, M. si disperdevano nella nebbia, divenne agosto nuovamente sulla cima, nella fissammo la targa della via - pregevole Alpinismo goriziano - 2/2008 7 fusione di Giulio Domenis - all’imbocco luglio ’84 completammo in giornata La straordinaria mancanza di neve Rizzotti, alle stesse vengono apportate del canalino. Come al solito, a lavoro fi - quello che ritenemmo un sostanziale del 19 febbraio ’89 - per altro simile al - delle modifiche strutturali, pur conser - nito, fu impensabile non raggiungere miglioramento della nostra opera. Tra l’inverno precedente - privandoci delle vandone il tracciato originale. ancora la cima, divenuta per molti di noi chi prestò il proprio prezioso contributo consuete sciate, stimolò Renzo Culotta Ricomparvero i classici cavi d’ac - un luogo sempre più familiare. e senza far torto a quelli a cui non si è e me ad un’ulteriore salita sul Cavallo ciaio, mentre agli imbocchi, vennero Il 17 agosto avvenne l’inaugurazio - potuto risalire, si ricordano Gigi lungo l’attrezzatura. fissate delle tabelle indicanti le prescri - ne ed al discorso ufficiale del reggente Benocci, Roberto ed Angelo Antonini, In una giornata splendidamente zioni per un utilizzo consapevole dell’i - Lorenzo Palla, feci seguire i miei com - Fausto Buzzi, Titti Ceccon, Renato mite, la facile prestazione si collocò tra tinerario prescelto. mossi ringraziamenti, quindi la salita Migliorie al passo con i tempi, posi - Zanier, Nino Donadelli. le più incredibili da noi effettuate d’in - comune, suggellò sulla vetta l’impor - tivamente considerate da chi, oltre a Nell’occasione del 15° anno dall’i - verno. Senza alcun ulteriore fatto ecla - tante giornata del CAI pontebbano. prefiggersi la minore invasività ambien - naugurazione, per il 5 agosto ’84 pro - tante, arriviamo al 2001 ed all’approssi - L’idea dell’invernale tutt’altro che tale possibile, si è constantemente ed archiviata, coinvolgendo oltre al solito posi ai CAI Pontebba una gita sociale marsi di un nuovo capitolo, coinvolgen - amorevolmente dedicato al manteni - Pietro Plazzaris, Giulio Domenis e che naturalmente avrei accompagnato. te tutte le ferrate dei monti friulani. In mento dei livelli di sicurezza richiesti a Paolo Plazzotta, prese nuovamente Il riscontro di 24 partecipanti gratificò un’ottica di uniformazione delle carat - queste frequentate opere alpine. corpo il 28 dicembre ’69. l’evento, aggiungendo soddisfazione teristiche tecniche e sotto la direzione Risalita la rotabile di Passo per quanto faticosamente realizzato. della guida alpina tarvisiana Ennio Da “Voce della montagna” apr/giu 2007 Pramollo - al tempo non sgomberata dalla neve - partendo dalle gallerie e guadagnata faticosamente la forcella, per le avverse condizioni del tempo nonché per l’estrema instabilità del Di corsa sul Carso: 2014 “plus” manto nevoso soprastante, ci vedrà co - stretti al ritiro da quei siti flagellati dalla tormenta. di GIORGIO CAPORAL Arrivò il 23 maggio ’70 e, conscia - mente fuori del periodo invernale ma attratti comunque dall’ambiente inne - vato, con Giulio Domenis ne effettuam - mo la salita sci-alpinistica durante una si avviino in rivoletti auto referenziali, giornata ancora rovinata da un tempo sterili, tra un Masterplan e un sottopro - inclemente. getto d’insieme da incastrare a ciò che Dovremo attendere il 19 marzo si potrebbe fare, se Tizio ci sta. Il ri - 1972, per trovare il momento favorevo - schio appare ben presente: ciò non le in cui il Cavallo decida di concedersi. vuol dire che sia scongiurato. E la prestazione, effettuata con Nino Vero è che molte Associazioni (e la Donadelli e Fulvio Lenarduzzi, mi riser - nostra!) si sono in materia “rotte le verà delle gratificazioni intuibilmente corna”, e forse anche per difetto di pro - coinvolgenti. gramma: ma non a caso uno degli in - Oltre alle migliaia di passaggi che terventi a contorno della “Prese nta - negli anni le attrezzature hanno agevo - zione Ufficiale” ha sollevato la questio - lato, donando, si spera, motivi di gioia ai ne annosa del coinvolgimento dei “pri - fruitori, è doveroso ricordare la prima vati”, cioè (vado a vista) del 80% del discesa con gli sci, lungo i ripidissimi territorio da contestualizzare. pendii innevati dell’itinerario. Il merito Contesto su cui credo di poter dell’impresa è di Andrea Matiz, Paolo tranquillizzare gli amici: pare che non si Negro e Michele Marchig che, il 2 giu - miri a scavare fuori tutte le trincee tra il gno ’73, iscrissero i loro nomi nella sto - Villaggio del Pescatore e il Passo del - ria di questa via, apportando lustro oltre l’Oregone (per la profondità in territorio che a sè stessi, ai realizzatori dell’opera delimitata da undici sanguinose batta - e a chi la stessa è stata intestata. Vigneti sul Carso di Castelvecchio glie e lasciando i più vasti campi della Anche lassù i terremoti del ’76 la - dodicesima ai piani di intervento Inter - sciarono le loro infauste tracce. Oltre a utto d’un tratto il coro: arriva il no, ha richiesto l’uso della cartina, regionali). No, è chiarissimo: vi sono notevoli frane precipitate in tempi di - centenario. Questo capisco leg - provvidenzialmente mai dimenticata nel “siti” e “poli” di interesse, e vi so no per - versi da altre pareti, specie nel canalino gendo il manifesto - programma corredo del gitante di un nostro Socio. corsi (links) da amministrare. Se la sto - adducente alla forcella, alcune rocce d’iniziativa provinciale Carso (Ed. CAI – Gorizia, contr. CaRiGo, n. o. ria dei siti importa anche la Guerra, solo furono smosse dai sommovimenti. Il 4 2T014+ e la tentazione ironizzante è e aut. Min concessa, 1991) purtroppo su di essa (storia) si può luglio ’76, assieme a Fausto Buzzi, Gigi forte, anzi irresistibile. E pensate che a Non escludo che, pur planando su agire con miglior la leva verso il Carso Benocci, Angelo e Roberto Antonini, questo proclama d’intenti sono stato noi dall’alto, il “Masterplan” provincia - “vero”, quello sottointeso e da scoprire. Nino Donadelli, Claudio Duratti e inconsapevolmente coartato tramite le possa “incontrare” anche in altre Meno male: 2014 + è un target e un te - Maurizio Maxia effettuammo i necessa - una gita di ripiego! Il tempo incerto nel sedi: qui si è tenuta diciamo una sorta stimonial, ma pur resta dubbio come ri lavori di disgaggio e rimessa in sicu - Pontebbano mi ha dirottato domenica di “prova generale” e l’apprezzamento rezza della via. All’inizio, le attrezzature mai oggi 2008 non abbiamo ancora l’e - 25 Maggio a Redipuglia, all’appunta - acritico dei partecipanti c’è stato. Nella erano state poste solamente sullo spal - lenco, la lista (quali siti e quanti poli), mento “aperto” per una escursione gui - bella sala degnamente restaurata della lone soprastante la forcella ma, anche a ove ci pare invece che sia concreta l’in - data. Qui scopro che di trincea in trin - storica Villa, il pubblico è stato in verità causa dei citati sismi, alcuni punti sot - determinatezza che, lasciando aperte cea, lo sbalzo finale è alle 11.30, per la numeroso e certamente ben sopra la tostanti si modificarono imponendo troppe porte per non disgustare nessu - “presentazione”. Che è a questo punto ventina rappresentata dai camminatori. una riconsiderazione della posizione no, causerà più di qualche giro d’aria. dichiarata, e quindi formalmente legitti - In una manifestazione di tipo sibaritico degli infissi. Il 15 ottobre ’78, ci recam - Si passino quindi in rivista, e con la mata: Presentazione ufficiale del pro - quali “cantine aperte” e alle 11.30 del mo in quindici, carichi del necessario, banda, le truppe schierate: ma una sola getto Carso 2014+ . mattino, ciò è indice di elevato interes - ed assicurammo dei nuovi cavi dando volta, e solo allora si distribuiscano le ulteriore sicurezza a quei tratti appa - Anche se coinvolto solo come com - se verso un argomento per molti versi medaglie al merito dell’intelligenza. rentemente più facili, ma che la presen - parsa e per puro accidente (quella nu - allettante. E per favore, basta figuranti e ran - za di fango rendeva insidiosi. vola in più), anche se preso a tradimen - E qual è il contesto, leggo nel pie - cio del fante, se aprono la porta alla In seguito, anche la nostra segnale - to nella strategia promozionale, dichia - ghevole: tutto e niente tra l’Isonzo a guerra per finta! L’immaginario va sì tica andava sbiadendosi e, sentendomi ro ora il mio proposito, che non è quel - ovest e il Carso orientale. Il cemento stuzzicato, ma in dose attentamente particolarmente partecipe, il 28 settem - lo di demolire, bensì di aprire e condivi - grosso è però (chissà perché?) il cente - controllata e quanto basta a prender le bre ’80 risalii in solitudine rinfrescando - dere e, dove possibile, di partecipare. nario alle viste e i segni recuperati della bocche buone del “tutto quanto fa ne i segni ed apponendone di nuovi La presentazione, quindi: un po’ sotto - guerra totale. Tracce che da qualche spettacolo”, posto che anche queste nell’accesso dalla forcella alle Torri tono, giusto il tempo di confortare i tempo, dalla sentita esigenza sponta - vantino diritti! Cam pil e Winkel, fino a quel momento camminatori convocati con un buon nea di studio da parte di specialisti e da Sono del parere che come l’enfasi ingiustamente ignorate. bicchiere per poi annegarli nella un po’ alcune organizzazioni amatoriali, stan - retorica, così pure il suo contrario di - La costruzione della seconda ferra - soffocante cornice di “Cantine Aperte no assumendo risvolti d’interesse che venta a lungo andare controproducente ta del CAI Pontebba, la “Crete Rosse” 2008”, presso l’azienda di Castel vec - solo hanno bisogno di piccoli impulsi, e penso che la realtà storica debba im - sulla Creta d’Aip, da noi innovativa - chio. quali l’accessibilità per la fruizione al - porsi da sé, nel rispetto e nel decoro mente dotata di catena metallica in al - Per cui il mio primo spunto critico largata e l’accompagnamento intelli - della memoria, e non per i pidocchi ternativa ai classici cavi d’acciaio, c’in - costruttivo è di chiederne la riformula - gente. della trincea o per il suo inconfondibile dusse a modificare anche il lavoro ef - zione “coram populo”, in data e sede In altre parole: dall’elaborato si aroma. E quanto in questo quadro della fettuato sulla “Contin”. praticabile a tutti gli interessati, ossia a evin ce che i soldi ballano nelle tasche, inaffidabile memoria storica, dopo Carichi dei molti metri necessari quanti sono gli abitanti in Provincia. Il oppure che sono alle viste. E che il pro - cent’anni, non serve o non entra, una alla sostituzione e con relativa bullone - secondo è di curare l’accompagna - blema non ultimo è fare in modo che i volta per tutte e per misericordia no - ria, in una quindicina di volontari il 15 mento: il rientro a Redipuglia, mi dico - finanziamenti, una volta assegnati, non stra, sia fatto sparire. 8 Alpinismo goriziano - 2/2008

quella slovena. Il professor Berwerth se Regali dal cielo ne occupò personalmente per alcuni anni, eseguendo una serie di analisi e studi particolari. Fatto curioso, quasi dimenticato Cambiata la situazione geopolitica, dopo la prima guerra mondiale, la po - polazione era impegnata con altri ben più gravi problemi. Vienna, capitale del - di VLADO KLEMØE l'impero asburgico con le sue istituzio - ni culturali e museali, è diventata capi - tale di un piccolo stato. Le distanze si vœe è un piccolo paese sulla si - Alcuni illustri scienziati, già a di - anche una meteorite, sarebbe stato sono allungate. Poi, si sa, bisogna con - nistra orografica dell'Isonzo, a stanza di qualche mese, promossero consegnato alla stazione di gendarme - siderare il fattore tempo… qualche chilometro da Roœinj, una serie di conferenze e pubblicarono ria di Roœinj/Ronzina e successivamen - Le persone che hanno assistito al - primo paese che attraversiamo, diversi articoli su riviste scientifiche ma te inviato presso il comando regionale l'impatto, Ivan Kolenc, classe 1860 e dAopo Kanal/Canale, risalendo la valle. suo figlio che allora aveva sei anni, anche su giornali e periodici destinati della gendarmeria a Trieste". La piccola località, ai piedi dell'altipia - ad un pubblico più vasto. Martin Appena avuta l'informazione, il sono morti. Così pure le persone, diret - no della Bainsizza tra la fine di marzo Berwerth fu il primo ad intuire e spiega - prof. Berwerth chiese alle locali gen - tamente o indirettamente coinvolte in ed i primi di aprile, è stata visitata da re l'importanza del fatto. darmerie e quella di Trieste particolari questa interessante vicenda ad esem - numerosi turisti. La locale associazione Analizzando gli articoli pubblicati sul rinvenimento e l'invio dell'oggetto pio Matjaæ Øinigoj, che nel pomeriggio di promozione turistica, sostenuta dal nei giornali e le varie fonti successive, rinvenuto a Vienna. del 31 marzo accompagnò Kolenc sul Comune, ha voluto ricordare e promuo - luogo dell'impatto e nel recupero della si è riusciti a ricostruire, almeno in E qui si apre un nuovo capitolo di vere, e dobbiamo dirlo con successo, "palla". un fatto storico verificatosi esattamen - Qualche piccolo riferimento conti - te cento anni fa. nuava ad esistere solo nella memoria Il 31 marzo 1908 verso le ore 9 di collettiva, tra la popolazione locale, mattina, non lontano dalle prime case visto e considerato che anche il mondo del paese, composto oltre che dal cen - scientifico, quello ufficiale, ha continua - tro anche da due piccole frazioni, to ad ignorare il fatto, per quasi mezzo cadde una meteorite, tuttora esposta al secolo. Museo delle Scienze naturali di Vienna. Grazie all'interessamento di alcuni Il corpo ha una forma allungata, abitanti di Avœe e lontani parenti delle molto simile ad un rene, è lungo circa persone coinvolte, tra questi il compo - 11 cm e pesa 1230 grammi. La superfi - sitore Øtefan Mauri (classe 1931), la ri - cie della meteorite è di color nero per correnza del centennario è servita a ri - una profondità variabile da circa 0,5 scoprire l'importanza di un fatto che ha cm, nella parte più inclinata a circa 1 certamente valenza universale per mm nella parte concava. Trattasi, così quanto riguarda l'aspetto scientifico, affermano gli scienziati, di trasforma - ma nello stesso tempo può rappresen - zioni subite dal materiale, in altre paro - tare un importante contributo allo svi - le di bruciature, conseguenti al forte at - luppo del turismo di cui la Valle trito al momento dell'impatto con l'at - dell'Isonzo ha certamente bisogno. mosfera terrestre. La meteorite è com - Con una serie di ricerche, conferenze posta da materiale ferroso, contenente ed articoli, apparsi tra il 2007 e il 2008 circa il 7 percento di nichel e tracce di lo scopo è stato certamente raggiunto. diversi altri elementi. Le ricerche e i contatti instaurati a Questi sono i dati essenziali relativi livello scientifico hanno dato la possibi - all'oggetto, "piovuto" dal cielo che alla lità di verificare, segnalare e correggere fine della sua corsa ha colpito un albe - alcuni errori nelle descrizioni che ap - ro di melo, spaccandone un ramo e paiono su diversi siti internet e anche provocando un buco profondo circa 30 su alcune enciclopedie. L'errore più vi - cm ai suoi piedi. Alcune ore dopo, il mi - stoso riguardava la localizzazione del sterioso oggetto, ritenuto in un primo La meteorite di Avœe luogo di rinvenimento. Importante è momento una scheggia di granata, ("o stata, lo sottolineano gli autori dell'arti - palla di cannone") è stato recuperato e colo pubblicato dalla rivista Æivljenje in consegnato alle autorità. Il fatto è accaduto "solo" un secolo tehnika (Vita e scienza) nel numero di parte, il susseguirsi di reazioni soprat - questa interessante storia. Capitolo fa, ma è passato quasi inosservato. ottobre 2007, la collaborazione del prof. tutto nel mondo scientifico, ma anche a che è strettamente collegato al ruolo di Almeno per quanto riguarda le notizie Franz Brandstaetter, responsabile della ricostruire come si sono svolte le cose centro culturale che Gorizia aveva apparse sulla stampa locale di allora. sezione petrografica del Museo delle nelle prime ore e nei primi giorni dopo avuto fino al 1918 per la presenza di im - Forse perché solo alcuni mesi dopo (il Scienze naturali di Vienna. che la "scheggia della palla di canno - portanti istituzioni scolastiche e cultu - 30 giugno 1908) nella regione della A livello locale si sono dati da fare i ne", colpì la tranquilla valle attraverso rali ed illustri personaggi. Tungusca si verificò un fatto simile, cittadini di Avœe, con una serie di inizia - la quale solo due anni prima, era stata Tra questi il professor Ferdinand però di dimensioni ben più grandi. La tive promozionali, e sul luogo dell'im - inaugurata la Ferrovia meridionale. Seidl (1856 - 1942) certamente ricopriva caduta di un corpo celeste, anzi le onde patto della meteorite, indicato appunto provocate nell'impatto, vennero regi - Il curatore della sezione di minera - un posto di tutto rispetto. Insegnante da Øtefan Mauri, alla fine di marzo strate a migliaia di chilometri di distan - logia e petrografia del Museo delle presso il Ginnasio reale dal 1885, si de - hanno inaugurato un cippo. I visitatori e za (anche a Zagabria). Scienze naturali di Vienna, Friedrich dicò particolarmente allo studio della i collezionisti possono inoltre acquista - La superficie terrestre, come vedia - Martin Berwerth (1850-1918) e docente geografia e geomorfologia (proprio nel re delle perfette imitazioni della meteo - mo, continua ad essere bombardata da universitario, illustrò, in data 11 giugno, 1908 pubblicò il secondo volume del rite. meteoriti. Di solito si tratta di corpi di in una conferenza presso la sezione di trattato sulle Alpi di Kamnik). Seidl par - Il centenario della caduta della me - piccole dimensioni che esplodono al matematica e scienze naturali, l'impor - tecipò attivamente anche alla vita so - teorite, per la quale lo Stato (l'Austria momento dell'impatto con l'atmosfera. tanza del ritrovamento dello strano og - ciale e culturale a Gorizia e fu tra i soci era un paese ordinato !) ha pagato un Ecco perché di solito i fenomeni vengo - getto "presumibilmente una meteorite della sezione alpinistica slovena di indenizzo di 40 corone al proprietario no osservati, ma raramente si riesce a di materiale ferroso". Quanto esposto Gorizia, formalmente costituita nel del fondo (tale Martin Kriænic) e 20 al te - recuperare il materiale "arrivato dal durante la conferenza venne successi - 1911, ma operante da almeno un de - stimone diretto Ivan Kolenc, come cielo". La meteorite di Avœe in questo vamente pubblicato nel Notiziario dell' cennio come sottosezione di Tolmino. spiega lo stesso Berwerth, ha ovvia - senso è un caso particolare; il materia - Accademia delle scienze (n. 15) Nel dopoguerra si trasferi (forse sareb - mente destato interesse per altri fatti e le è stato recuperato solo alcune ore Ed è proprio in questo articolo che be più giusto dire fu costretto ad emi - fenomeni analoghi osservati. dopo la caduta, grazie ad una serie di il professor Berwerth spiega come gli è grare) a Novo Mesto. Nella stessa mattinata del 31 marzo circostanze fortuite. arrivata la notizia. "Il 23 aprile il profes - Non è stato finora chiarito quale 1908 gli abitanti della Valle del Vipacco Se tra la popolazione, a parte i sor Ferdinand Seidl di Gorizia, mi aveva ruolo, oltre a segnalare il rinvenimento, hanno sentito, proveniente dalla zona comprensibili momenti di paura e pani - informato su voci circolanti tra la popo - abbia avuto Seidl nella faccenda. I suoi sommitale del massiccio del Œaven un co per il forte rumore, il fatto non ha lazione della circoscrizione di Canale, scritti purtroppo sono stati distrutti. rumore assordante, simile a quello che avuto vasta eco, e i giornali locali che il giorno 31 marzo sarebbe arriva - L'interesse scientifico per la meteo - spaventò gli abitanti di Avœe. hanno confinato la notizia tra le "brevi", ta, dall'Italia, una palla di cannone che rite di Avœe continuò per alcuni anni e Testimonianze simili sono state raccol - notevole è stato l'interesse negli am - si sarebbe conficcata nella terra. trovò spazio anche nei libri di testo, non te anche in alcuni paesi della bienti scientifici. L'oggetto di ferro, che potrebbe essere solo in lingua tedesca, ma anche in superiore. Alpinismo goriziano - 2/2008 9

stube si era fatto silenzio, come succe - mento di cimbalon e contrabbasso. E Il racconto de sempre quando un forestiero irrom - come per farsi perdonare questa man - pe in una compagnia. chevolezza, domandò al forestiero: L’uomo sembrava sentirsi a suo “Vuole sentire cantare mio figlio?” La musica agio nell’osteria del paese, anche se i Non avevo aspettato altro. Mi pia - suoi vestiti erano più fini, più cittadini di ceva cantare in pubblico. E cominciai: quelli degli altri clienti. Non erano fatti melodie che avevo eseguito tante volte di stoffe grezze e dure, adatte per le accompagnato da mio padre: canzoni di OLIMPIO “MAUSO” CARI vesti pesanti dei contadini, per i gilé, le popolari come “O dolce Vienna tu”, “ giacchi e i pantaloni dei paesani e degli Du schwarzer Zigeuner”, anche il usica, veramente, ne sentivo artigiani, stoffe per vestiti che doveva - “Violino tzigano”. Poi, incoraggiato, Olimpio “Mauso” Cari nasce nel 1942 in tanta anche a casa. Tutti in no durare negli anni e proteggere dal dall’attenzione, iniziai con un’altra me - Lombardia in una famiglia di Sinti. famiglia sapevano suonare freddo del lungo inverno. Il forestiero, lodia, più difficile e più intricata, con qualche strumento. Mio pa- Passa la sua infanzia viaggiando su un invece, vestiva in loden finissimo, verde parole in romanes che mi inventai al dMre preferiva il violino e il cimbalon, il carro zingaro da un luogo all’altro. Da scuro e liscio e lucente, in velluto a momento. Mio padre mi diede un’oc - nonno il violino e la cetra, lo zio la fisar - sempre musicista e cantautore, nel coste che avrei voluto toccare tanto chiata, aggrottò la fronte, scosse la monica e il flauto di Pan (in Romania, mi 1985, dopo una visita alla tomba di Marc sembrava morbido, e la camicia, tratte - testa, non riuscì più a seguirmi. Allora il disse, gli zingari lo suonano alle feste di Chagall, a Saint-Paul-de-Vence in nuta al collo da una cordicella rossa, forestiero prese il violino e mi accom - matrimonio). Mia zia Ziza, che aveva Provenza, ha cominciato a dipingere, era soffice e di un bianco immacolato. pagnò, senza dubbi, senza esitazioni. una bellissima voce, calda e piena, si giungendo presto ad uno stile proprio, Si appoggiò disinvolto contro lo Sembrava che avessimo sempre suo - accompagnava delle volte con la chi - molto originale. Dal 2002 realizza anche schienale della sedia in legno, come nato insieme. Nella locanda tutti race - tarra. Si suonava alle feste in famiglia: sculture con vecchi legni. Il racconto per ponderare meglio l’ambiente. vano. E il silenzio durò anche quando Guardandosi intorno, scorse il violino al battesimo di una bambino, ad un che pubblichiamo è tratto dal libro, avevamo terminato. Dopo alcuni lunghi che mio padre aveva lasciato sul tavolo compleanno, a Natale. edito in proprio Appunti di viaggio - momenti, il forestiero mi chiese dove vicino alla stufa. Si alzò, lo osservò in - La sera, spesso, andavano a suo - Tracce di un’infanzia zingara . avevo imparato quelle canzoni. teressato, ne toccò delicatamente una nare nei locali: nelle virte , come dicia - “Seduto su una roccia nel fiume”, gli corda, rompendo così la silenziosa at - mo noi. Vi andavano in due o tre, rara - dissi, “vicino ad una cascata, dove maiolica. Mio padre si appartò con al - tesa e la tensione che si erano create mente tutti insieme. Da quando mi ri - vado spesso per sentire delle musi - cuni uomini. Si sedettero ad un tavolo e dal momento del suo ingresso. “Chi è cordo, andavo con loro a suonare. E ci che”. Il forestiero si era fatto serio e che lo suona?” Mio padre, che si era in - andavo con piacere. Dovevo portare l’oste portò loro una brocca di vino tanto avvicinato: “Io, lo suono io”. E lui: pensoso. Disse che erano di Liszt, di uno degli strumenti, che trattenevo a rosso e alcuni bicchieri. Così rimasi “Zigeuner, spiel auf! Suona, zingaro!” E Franz Liszt, un famoso compositore e fatica perché era grande e pesante per solo, al caldo della panca in legno che mio padre cominciò a suonare: dappri - pianista ungherese che aveva amato me. Arrivati all’osteria o al ristorante, ci girava attorno alla stufa in ceramica: ma un valzerino, allegro e spensierato, molto gli zingari e che aveva comincia - si sistemava in un angolo. I proprietari una stufa che per me, con le sue pia - per poi pasare ad una czarda unghere - to ad esibirsi in pubblico all’età di nove ci conoscevano e ci vedevano volentie - strelle dipinte in azzurro, era tutto un se che iniziava lenta e patetica e termi - anni: alla mia età, insomma. E lui, che ri. Si cominciava con qualche melodia universo da esplorare. Vi si vedevano nava in ritmi sfrenati e scatenati. era un grande violinista austriaco e in sordina: un pezzo del “Terzo uomo” fiori - genziane e stelle alpine, tulipani - Quando, madido di sudore per lo sfor - suonava nei teatri di mezzo mondo, mi suonato con la cetra, tanto per attirare e poi cervi dalle lunghe corna, aquile a due teste e con le ali aperte, cavalli con zo, ebbe terminato, il forestiero gli chie - diede tre monete d’argento. l’attenzione e creare un po’ di atmosfe - in groppa bellissimi cavalieri e fanciulle se dove aveva imparato questo brano, Continuarono poi a suonare per ra, una marcetta popolare, vecchi canti ancora più belle. E unicorni, eleganti e insolito in una locanda tirolese dove era tutta la serata, mio padre e quel fore - zingari struggenti e malinconici che fa - di fascino magico, di cui la nonna mi più facile sentire jodler o altri allegri stiero, passando da pezzi d’opera a cevano venire le lacrime agli occhi dei aveva raccontato nelle fiabe, e cavalli canti popolari. Mio padre gli raccontò motivi popolari e leggeri ed accompa - contadini, anche se non ne capivano le alati che mi portavano in altri mondi, che, da giovane, aveva passato molti gnandosi delle volte con un pianoforte, parole perché erano cantate in roma - fantastici e meravigliosi. mesi in Ungheria, con un gruppo di mu - impolverato e un po’ stonato, che si nes , la nostra antica, bellissima lingua. Ero immerso nei miei sogni, quando sicisti zingari, nei dintorni del Balaton: trovava in un angolo della locanda. Si Qualche canzone la cantavo an - improvvisamente la porta della locanda di quel grande lago della pianura un - divertirono gli ascoltatori di questo in - ch’io. Avevo una bella voce, chiara e si spalancò. Assieme ad una folata di gherese, spiegò al forestiero, per dimo - solito concerto, si divertì anche il fore - limpida. E poi dovevo “fare il giro”: rac - vento e di neve, entrò un uomo avvolto strare la sua conoscenza del mondo. Si stiero. E molto dopo mezzanotte ci ac - cogliere con un cappello o una ciotola in un ampio mantello verde. Chiuse con scusò per aver suonato la czarda in compagnò, con la sua slitta trainata da di legno i soldi che i clienti offrivano. In forza la porta alle sue spalle, si sedette questo modo insolito, con il solo violi - due bellissimi cavalli, al nostro accam - genere non erano tanti, perché a pochi in un angolo e ordinò da bere. Nella no, senza il tradizionale accompagna - pamento. anni dalla guerra la gente non era ricca, ma a noi bastavano per tirare avanti. Delle volte, però, qualcuno offriva di più: un benestante del luogo che ci co - Immagini e parole tramp: “La vita è stato selvaggio. Quel nosceva perché tornavamo ogni anno che è più vivo è più selvaggio, e quel nella stessa zona, oppure un forestiero che non è ancora soggetto all’uomo, lo come quello che incontrammo una rinvigorisce.” e, ancora “Credo nella fo - volta in un paese tirolese, della Val Camminare resta, e nel campo, e nella notte in cui Pusteria penso. cresce il grano. (…) È ben diverso bere Era d’inverno, me lo ricordo bene, e mangiare per sopravvivere o per sem - faceva freddo e aveva cominciato a ne - di GIOVANNI FIERRO plice ghiottoneria.”. vicare. Era la prima nevicata di quel - Ma c’è anche l’eco di Tolstoj e della l’anno, con fiocchi grandi come farfalle sua Felicità familiare , parabola di nto the wild ” è un film profonda - bianche. Mio padre non avrebbe voluto amore che si trasforma in tranquilla di - mente politico. La pellicola di Sean lasciare l’accampamento, ma doveva sposizione d’animo. Penn, recente presidente di giuria andare all’osteria del paese per incon - al festival di Cannes, ha una forza Into the wild si trova così, nella sua trare alcuni uomini che conosceva: dIi rottura nel suo narrare la storia di semplicità, a sovvertire tutto ciò che, forse per contrattare l’acquisto di un Cristopher McCandless, e del suo viag - oggi come oggi, è dato per identificar - cavallo o forse per l’ordinazione di ci, nella complessità dei rapporti socia - gerle e cesti che lui intrecciava. Disse gio fuori della società e verso la natura, la ‘wilderness’. Ora l’uscita in dvd di li e nella difficoltà di quelli affettivi. Alex però a mio nonno che sarebbe tornato Supertramp, piano piano, nel suo cam - presto. Così, dopo aver fissato bene il Into the wild è un buon motivo per ritor - narci su. minare si spoglia di ogni superficialità, telone che copriva il carro e dopo aver avviando un processo di non ritorno, legato i cavalli ad una stanga ed aver Nei primi anni novanta il giovane Cristopher McCandless, appena lau - una sorta di purificazione; lenta ma ca - annodato dei nastri rossi ai loro piedi pace di riportarlo a sé, per la prima (per allontanare malanni e malefici e in - reato, abbandona la famiglia e la sua volta, per l’ultima volta. temperie), mio padre si era avviato certezza borghese, per intraprendere Foto: Archivio TrentoFilmFestival Perché sarà poi quel paesaggio, verso il paese: lui con l’inseparabile un lungo cammino che lo porterà fino in quel la natura che non può essere che violino sotto il braccio ed io dietro a lui, Alaska. Dietro di sé non lascia che mi - È un andare solitario ma che ridi - se stessa (anche essa come il nostro cercando di mettere i miei piedi nelle nime tracce, si disfà di auto e carte di scute il senso del viaggio, mito fondan - orme sue. La neve cadeva sempre più credito, dona i suoi soldi e affronta così te della società americana: le parole protagonista) a tradirlo; con la parte ve - fitta, le tracce si facevano sempre più l’avventura battezzandosi con un che Alex Supertramp porta con sé sono lenosa di una sua fibra, di una sua profonde e per me diventava faticoso nuovo nome: Alex Supertramp (ovvero quelle di David Henry Thoreau (assieme espressione, di una sua pianta. seguire mio padre. Ma andavo avanti, Alex il supercamminatore). La sua av - a Melville, Hawthorne e Whitman, scrit - Perché, citando un film (La sottile ossessionato da un solo pensiero: non ventura è l’eco della natura, di una ri - tori e poeti che nella metà dell’Ot to- linea ross a) di un regista, Terrence Ma - bagnare le scarpe. Perché non ne cerca della possibile vita al di fuori della cento hanno creato la ‘coscienza’statu - lick, molto vicino per filosofia e attitudi - avevo altre. consolidata ma castrante struttura nitense), autore di quel Camminare che, ne, allo stesso David Henry Tho reau: Finalmente raggiungemmo le prime della società americana, e occidentale assieme a Walden e Disob bedienza ci - “La natura è crudele”. case del villaggio, immerso ormai in un in genere. Il suo rifiuto ad un collaudato vile , sono la carta d’identità sua e di E in questa tensione, di libertà ne - silenzio che solo la neve può dare. In schema lo porta a confrontarsi con sé, tutto un paese. cessaria ma di mancanza di rapporto fondo alla strada si intravedeva un lam - a dirsi, nel silenzio che si fa sempre più E proprio Camminare contiene dei ‘umano’, sta tutta la drammaticità del pione che illuminava l’insegna della lo - profondo e riflessivo, chi è veramente, pensieri, delle riflessioni, che sono viaggio di un ragazzo, di uomo. canda. Entrammo nella stube che era facendo dei propri limiti la vera frontie - tutt’uno con il cercare l’Alaska, la ‘wil - Il suo ‘andare’ che ha il coraggio di riscaldata da una gigantesca stufa in ra da scoprire, da riconoscere. derness’, il proprio sé di Alex Super - non chiedere ‘ritorno’. Camminare. 10 Alpinismo goriziano - 2/2008

a gran parte del catalogo della casa editrice Versante Sud è oc - Novità in libreria cupata dalla collana Luoghi ver - ticali , guide dedicate ai siti, prin - cLipalmente italiani ma non solo, dove praticare l’arrampicata sportiva, il boul - Tre guide per spellarsi le dita dering, l’alpinismo, ma anche escursio - nismo e mountain bike, scialpinismo, racchette da neve, scalate su ghiaccio. di MARKO MOSETTI Nell’ultimo periodo in breve tempo l’e - lenco si è arricchito con tre nuove usci - FASI, ritorna (anche se non l’ha mai la - solamente l’uomo di fronte alla roccia, mento ai numerosi personaggi che te particolarmente allettanti per la bella sciato) sul luogo del “delitto”. Sua era più propriamente al masso. Attività da - l’hanno aiutato nei fatti o con utili con - stagione che avanza. Due sono dedica - infatti anche la precedente edizione tata: famosi i blocchi della foresta di sigli. La differenza più significativa dal te all’arrampicata in falesia e una al della guida di queste falesie. Il nuovo Fontainbleau, terreno d’allenamento lavoro precedente è l’introduzione delle bouldering. lavoro ha tutti i crismi per essere perciò per generazioni di alpinisti francesi; ma fotografie di ogni singolo blocco con il Gaeta, Circeo, Leano, Sperlonga, completo, aggiornato ed esauriente. anche i massi di fondovalle a Yosemite tracciato sovrapposto. Questo permet - Moneta - Vie lunghe classiche e moder - Informazioni preziose, settore per utilizzati dai climber accampati per te - te un’immediata individuazione del ne è la summa di quella che è la zona settore, descrizioni delle singole vie e nersi in esercizio. In Italia assunse visi - passaggio, senza possibilità di errore, con la più alta concentrazione di itinera - tutta la simbologia che aiuta il forestie - bilità e una certa qual nobiltà con i rendendo quasi superflua la mappa ri a più tiri del Lazio. I tre autori Fabrizio ro nella scelta di quelle che più gli si “sassisti” del “Nuovo mattino”. Dopo dell’area. Oltre duemila i blocchi censi - Antonioli, Riccardo Innocenti, Luigi confanno. E, insieme, quelle note preci - quella lontana fiammata seguì un lungo ti e segnalati con difficoltà dalle più ab - Filocamo, tutti istruttori nazionali di alpi - se, seppur stringate che, ancora a periodo di oblio fino ai fasti recenti. È in bordabili per i neofiti o per chi intende nismo del CAI, hanno censito e descrit - casa, ti fanno già provare il piacere di Valtellina che questo nuovo modo di ar - avvicinarsi a questa specialità, alle to nell’arco dei 18 kilometri di costa che arrampicare in un ambiente che le belle rampicare vide la luce in Italia negli anni massime, molte delle quali attendono separano Gaeta da Circeo 192 vie d’ar - fotografie delle quali il libro è ricco, non settanta. Sempre in Valtellina, terreno ancora la prima ripetizione e relativa rampicata di più tiri, per un totale di quasi 20.000 metri di sviluppo. L’area ti fanno più solamente immaginare ma ricchissimo per condizioni geologiche conferma della gradazione. Essendo il sulla quale insiste tutto questo bendid - quasi vivere, sospeso tra roccia e mare. di massi erratici, residui di gigantesche bouldering un’attività per sua natura dio arrampicatorio è particolarmente Al paesaggio spettacolare si accompa - frane di lontane ere, si svolgono famosi improntata alla massima libertà e in suggestiva e attraente anche per altre gnano la comodità dell’accesso alle fa - raduni internazionali in boulder. Andrea evoluzione rapida e continua, sono par - peculiarità. Indubbiamente l’opportu - lesie, la roccia eccellente e la varietà Pavan, geologo comasco e uno dei ticolarmente importanti, nelle note in - nità offerta dalla mitezza del clima me - degli stili e delle difficoltà. La notorietà Ragni di Lecco, pur frequentando e troduttive i consigli per l’uso, dove si diterraneo ne fa una meta privilegiata anche internazionale di questi siti d’ar - praticando la montagna in tutti i suoi rammentano delle buone norme di per gli appassionati dell’arrampicata rampicata è la naturale conseguenza di aspetti e varianti, dall’alpinismo al comportamento, usi, costumi, divieti e provenienti dal Nord Italia e dal resto questa serie di fattori favorevoli. ghiaccio, dallo scialpinismo all’alta dif - pratiche ammesse. Ad ogni buon d’Europa, soprattuto nelle stagioni fred - L’estate è alle porte, il mare di ficoltà su roccia, si è concentrato sul - conto, uomo avvisato ... de. Ma anche le qualità di “contorno”, naturalistiche e culturali, contribuiscono non poco al fascino e all’appetibilità della zona. Il volume è prodigo di infor - mazioni e suggerimenti, sebbene sinte - tici, oltre che tecnici e sportivi, anche archeologici, naturalistici e logistici. La peculiarità di questa guida è tuttavia il fatto di essere dedicata alle vie di due o più tiri. Una predilezione degli autori, certamente, ma anche un’esigenza alpi - nistica data dall’insufficiente descrizio - ne nel panorama dell’editoria del setto - re. È stata colmata una lacuna, in con - comitanza con un rinnovato interesse per l’area. Gli autori hanno però anche altri meriti. Uno, ed è nelle loro intenzio - ni dichiarate, è quello di “curare” la mio - pia di quegli arrampicatori che non rie - scono ad allungare il loro sguardo al di sopra del monotiro e della moulinette. Alla scoperta di emozioni diverse però si accompagnano tecniche, modi e tempi diversi da mettere in conto affin - ché quelle stesse emozioni mantengano il loro carattere positivo. Uno stimolo dunque a migliorarsi. Anche per poter godere al meglio di quella che i nostri hanno definito “restaurazione storica”. Opera alla quale si sono dedicati con maggior determinazione su alcuni itine - rari che il tempo, l’incuria, l’avvento di spirito e tecniche nuovi avevano in molti casi cancellato nonostante che rappre - sentassero preziose testimonianze del - le radici e dell’evoluzione dell’arrampi - cata su quelle pareti. Non un semplice elenco di vie, tiri, difficoltà, ma un pre - zioso aiuto non solamente per arrampi - care con mani e piedi, ma per far lavo - rare anche la testa, la fantasia, la curio - sità: per crescere. Versante meridionale del gruppo del M. Canin (Dgi Podi) - Sullo sfondo lo Jalovec Di struttura più agile e dedicata al Fabrizio Antonioli, Riccardo Innocenti, Liguria estremamente invitante, e ancor l’alta difficoltà pura in falesia e in modo climber duro e puro è invece Muz - Luigi Filocamo - GAETA, CIRCEO, LEANO, zerone e Levante Ligure - Arram picate di più queste splendide falesie. Con il particolare sui blocchi. Passione que - SPERLONGA, MONETA - Vie lunghe e classi- sportive di Davide Battistella. Dopo viatico della guida non ci sono più giu - sta che gli fece licenziare già nel 2003 che e moderne quattordici anni questo medico che stificazioni per rimanere a casa. una prima guida al bouldering in ed. Versante Sud pag. 304 euro 24,90 presta servizio all’Emergenza Sanitaria Il bouldering è, apparentemente, Valtellina redatta a quattro mani con Davide Battistella - MUZZERONE E LEVANTE del 118 che è anche Istruttore Na- un’attività facile da praticare. L’impres - Maurizio Malpezzi dal titolo assai evo - LIGURE - Arrampicate sportive zionale di Arrampicata Sportiva del CAI sione è data dalla estrema semplicità cativo Bloc Notes (ed. Versante sud). ed. Versante Sud pag. 174 Euro 22,50 e membro della Scuola Centrale di dell’attrezzatura richiesta, bastano un Esce ora per la stessa casa editrice paio di scarpette d’arrampicata, la ma - Mello Boulder-Blocchi in Valtellina Val - Alpinismo, ma che ha partecipato Andrea Pavan - MELLO BOULDER - Blocchi anche alle prime, storiche gare di ar - gnesite e, nell’eventualità, un materas - chia venna, Val Masino, Val di Mello, Val in Valtellina, Valchiavenna, Val Masino, Val di rampicata sportiva a Bardo necchia, ed so, e dalla naturalità del gesto. Arram - Malenco . Questa volta Pavan scrive in Mello, Val Malenco è stato allenatore della squadra nazio - picata estremamente libera. Nessuna solitario anche se, nelle note interne ed. Versante Sud pag. 350 Euro 26,50 nale giovanile di arrampicata della corda, niente chiodi, spit, moschettoni, rende il dovuto omaggio e ringrazia - Alpinismo goriziano - 2/2008 11

a mia scarna “biblioteca di guer- ra” si arricchisce di un libro di una novantina di pagine d’illu - L’invincibile Ermada strazione e studio del comples - sLo orografico del m. Ermada (323 m al suo vertice) e delle sue numerose e di GIORGIO CAPORAL complesse elevazioni, édito a cura del Gruppo Speleologico Flondar e del “mio Ermada” resta viva quella poca li (che quindi non trovate!) ma, con struisce più o meno nel posto giusto. Comu ne di Duino, che ne cura anche la luce e quel fioco richiamo, assieme allo amore e rispetto, tutto un complesso Polverizzate nel tempo per la produzio - distribuzione. sdegno contro i cretinetti internazionali agreste selvaggio e bello. E in un ne di soda e poi nello spianamento Autore primo è Dario Marini che vi che hanno intasato di «scovazze» la ci - mondo globalmente alienato sarebbe della Zona Industriale Portuale sono ha profuso, in collaborazione con amici sterna a pluviale della ex fattoria. forse ora di quantificare in soldoni il va - bensì scomparse per sempre le insulae di affidabile competenza, appropriati Ermada senza dubbio da riscoprire lore sociale degli ambiti naturali o rina - clarae, a meno di un paio di malinconi - studi di approfondimento e, come sua oggi, non più umiliato da un poco visi - turalizzati: un tanto verso chi pensa ai ci scogli, ma ricompare nel 2007 l’Ara abitudine, quanto umanamente possi - bile ma un tempo pericoloso confine, parchi naturali come assurdità socioe - (Lisert, oggi a quota 7 circa). Ciò grazie bile per offrire un testo completo, se tal che per arrivare alla Grofova Jama conomiche e alle leggi quadro come a non rimpianti finanziamenti e sotto il non conclusivo su questo luogo, così (e siamo nel duemila o giù di lì) la scel - costruzioni e pastoie burocratiche. doveroso ma ingombrante imprimatur indistinto per noi tra immaginario e ta quasi obbligata era il valico di Condivisibile quindi la preoccupa - della Sovrintendenza per la ricostruzio - realtà. Un buon risultato a mio modesto Jamiano e la via di Brestovizza, con zione che alle brutture della guerra ne delle sue parti “evaporate”. avviso è stato raggiunto, svincolandosi guida. Càpita che gli accessi più tortuo - prima e seconda, alla “fascia tecnologi - (Pellegrini e Predatori ). L’ Ara, come nel in più in molti punti dalla lettura storici - si siano anche quelli più interessanti, se ca” che deturpa e attraversa l’Ermada desolato dopoguerra, arde sotto la stica dei luoghi, anche se non sarà vi si “scopre” lo stesso giorno un cimi - possa in futuro aggiungersi una ulterio - sferza inesorabile di un sole qui molto forse mai conclusa la ricerca che l’au - tero di colerosi, l’ex banchina ferrovia - re valorizzazione tipo area industriale poco temperato e già mostra in meno tore spiega nella prefazione. ria militare per Gorjano, una miniera di monfalconese e terme annesse, o una di due anni (oltre al suo severo monito) Sia per la formazione culturale del - bottoni (lisci) in una grotta di guerra, la promozione turistica più selvaggia e in - meno retorici ma ben più temibili segni l’autore sia per l’inevitabilità dell’argo - “fabbrica” del pietrisco destinato a mi - vasiva della boscaglia attuale. del “memento homo….” mento, grande rilievo è riservato nei gliorare mulattiere e viottoli di guerra, il Ed è purtroppo motivata la fobia Per finire mi pare di condividere contenuti all’Ermada quale ipogeo na - ripiano panoramico da cui artiglieri po - verso le valorizzazioni oggi come oggi con l’autore un’altra traccia di lavoro: la turale e artificiale ( Il mondo sotterraneo convinzione che non si dovrebbero mai lacchi (allora un popolo senza stato) intese, e diciamo “squilibrate” senza dell’Ermad a ). esigere guide o riassunti da consultare, massacravano i “nostri” a Selo, e anco - addentrarsi in bufere estranee alla pre - Per un mio particolare feeling tengo percorrendo poi i luoghi senza quasi al - ra la massicciata della ex provinciale sentazione libraria. qui ad esaltare le osservazioni ambien - zare gli occhi dal testo, e che si debba - (n1?) tra Medeazza e Malchina, il per Dirò solo che da tempo vivo (vivia - tali, quasi sornionamente infilate nel di - no però incoraggiare “aperture” intelli - me mitico Ostri Vrh, sconfinando forse mo!) sotto l’incubo del disegno di legge scorso. Risalto che si deve solo al mio genti. Come ebbi già occasione di dire, in un bel bosco e infine la grotta del 2991/2004, intitolato “Disciplina della ricordo dell’imbrunire di una bella gior - un libro può essere usato come una Conte. Anche una pista di clandestini cir colazione motorizzata su strade a nata di quaranta anni fa, sotto una far - sorta di occhiale, tale da aiutare il no - che calava verso Gredina e alcuni bei fondo naturale e fuoristrada ”, iniziativa nia a Coisce (absit injuria verbis, scrivo stro ricercare e la nostra miopia cere - Coisce per assonanza; Marini nel testo cespi di un tossico e giallo senecio: di quel “legislatore” furbacchione e a- brale. rende giustizia anche ai toponimi). ma il mio interesse era ormai sazio ed par titico che purtroppo pensa anche lui Né mai dobbiamo dimenticare chi ci Mi capitò insomma di starmene lì era giunta l’ora della buona birra. alla “divulgazione” di luoghi simili al l’Er- accompagna nelle nostre scoperte, zitto zitto un bel po’ ad ascoltare un as - Giusta l’osservazione dell’autore mada, possibilmente prossimi alle cit tà come degnamente Marini fa dedicando siolo, cosa che allora non potevo spera - (Per un escursionismo consapevole ) e da essa facilmente “consumabili”. l’opera all’amico scomparso e (in nome re di sentire come posso oggi, stando circa la funzione psicotropa e sociale Ma “Tutto Scorre”, senza riguardi del lettore) al compianto Abramo Schmid. alla finestra (quella sul retro). Pagine della frequentazione degli ambiti natu - per le nostre miserie, e qualche volta queste sui pregi ambientali, apprezzate rali vedete come anch’io, «per tacer del torna in senso buono verso i (bei) tempi anche perché già in precedenza nei ben ch’io vi trovai», ho parlato «delle andati; Marini ha appena fatto stam - Dario Marini de Canedolo - ERMADA suoi lavori tanto spazio è stato riserva - altre cose che v’ho scorte». Con più pare il suo e nostro sdegno verso la de - ed. Gruppo speleologico Flondar e Comune di Duino Aurisina to all’aspetto naturalistico di quanto si eleganza e maggior contorno di notizie, molizione nel 1968 dell’Ara di quota 12, pag. 94 + carta fuori testo S.p.i. vuole divulgare. Ciò non toglie che nel egli allora illustra non i percorsi possibi - che il comune di Monfalcone ce la rico - L’angolo della Scuola L’importanza delle parole Esecranda di LUISA GISMANO uando mi sono iscritta al Cai, La prima cosa da chiarire è che il le protezioni nel modo e nel posto giu - tredici anni fa, era maturato in nostro gruppo non è un organismo a sé, sti? È per questo che durante le prime me il pensiero ingenuo e ro - ma fa capo alla Scuola Centrale del Cai lezioni sfruttiamo le falesie dei dintorni e Dobbiamo purtroppo regi - Q mantico che gli alpinisti fossero e che tutto quanto insegniamo agli allie - solo verso la fine del corso facciamo strare un increscioso inciden - persone speciali, pure, che si distingue - vi arriva da lì (non ci inventiamo nulla!). delle vere e proprie uscite in montagna. te segnalatoci dalla Scuola Ogni anno gli istruttori devono par - vano dalla gente comune perché pla - Altra cosa che teniamo a sottolinea - isontina di Alpinismo: nella tecipare a vari aggiornamenti, in modo re agli allievi e che non c’è niente che smate dallo sforzo fisico e dalla severità Sede sociale è stato imbratta - della montagna. Come tutte le cose, ho da essere costantemente preparati su conta di più della loro vita e di quella dei imparato con il tempo che la realtà non nuove tecniche e materiali. compagni di cordata. Se durante un’u - to con pennarello il manifesto I corsi che organizziamo (alpinismo, è esattamente così! Perché? scita il tempo cambia, qualcuno non si della Scuola stessa! roccia, arrampicata libera e ghiaccio), Da un paio d’anni faccio parte della sente bene o ha paura, si gira sui tacchi Il Consiglio Direttivo ritiene uno o due all’anno a seconda della ri - Scuola Isontina di Alpinismo del Cai di e si ritorna a casa: le montagne riman - esecrabile tale comportamen - chiesta, sono studiati a tavolino con la gono lì ad aspettarci! Gorizia e Monfalcone. Qualche mese fa, massima serietà. Argomenti, materiale to di ignoti autori e considera nella sede di Gorizia, due nostre locan - didattico, luoghi dove svolgere le lezio - Di recente la Scuola ha anche par - vile chi lo ha compiuto perché dine sono state prese di mira da qual - ni pratiche, tutto è definito nei minimi tecipato ad un corso di avvicinamento che ignoto vandalo ignorante. alla montagna e all’arrampicata in parti - non ha avuto il coraggio di dettagli. manifestarsi. È davvero triste che anche in un’as - Tutti i corsi durano circa un mese ed colare; il corso è tenuto con alcune sociazione come la nostra, che come è questo il tempo che gli istruttori hanno classi dell’Istituto Tecnico Galilei di Il Consiglio ha già fatto di scopo unico dovrebbe avere la divulga - per rendere chi impara autosufficiente Gorizia, ottenendo dai ragazzi molte persona al Direttore della zione dell’amore per la montagna, ci in montagna, e quindi la didattica è fon - soddisfazioni. Scuola Tavagnutti le scuse siano personaggi capaci di un gesto damentale. In questo breve periodo si Spero di cuore che queste due righe per l’insano gesto e le ribadi - così deplorevole. Questo atto ha davve - punta al massimo sulla parte riguardan - servano a far apprezzare ancor di più ro colpito ed indignato tutti i membri sce ora attraverso il bollettino te le manovre di corda e la sicurezza: l’operato della Scuola e che la persona della Scuola, persone che dedicano sezionale. preferiamo essere impopolari portando che ha compiuto il brutto gesto sopra gran parte del loro tempo libero all’atti - Certi comportamenti non meno gli allievi in ambiente, piuttosto denunciato non senta più la necessità di vità educativa e formativa dei soci, fa - che temere di avere spiegato loro in “imbrattare” la reputazione di uomini sono degni di civile associa - vorendo la diffusione della corretta pra - modo superficiale quanto necessario seri e preparati per innalzare se stesso. zionismo e invitiamo chi l’a - tica alpinistica. per portare a buon fine una salita. vesse commesso a non rinno - Visto quanto accaduto, desidero Far fare agli allievi una via di roccia Per qualsiasi informazione, chiari - brevemente dire due parole sulla Scuo - è importante, ma quanto più importante mento e, p erché no, anche critica pur - vare la sua adesione al nostro la, al fine di far conoscere la serietà e la è insegnare loro a fare correttamente ché costruttiva, ci trovate sul nostro Club. preparazione dei nostri istruttori. una sosta, una doppia o sapere mettere nuovo sito www.scuolaisontina.org. 12 Alpinismo goriziano - 2/2008 Lettera ai soci Una grande perdita di FABIO ALGADENI

esteggiamo quest’anno i 125 Noi celebreremo questo evento ri - anni della Sezione. Era il 23 trovandoci il 19 luglio (data di nascita di marzo 1883 quando a Trieste 25 Kugy) davanti alla casa che diede i na - alpinisti goriziani parteciparono tali a Onkel Julius nel Parco del Palazzo cFon colleghi triestini ed istriani alla co - Coronini Cronberg in viale XX stituzione della “Società degli Alpinisti Settembre: appuntamento sabato 19 Triestini”. Nello stesso anno in data 8 luglio alle ore 11, ci saranno anche i settembre circa una quarantina di alpi - colleghi austriaci e sloveni. nisti goriziani si raccolsero presso Poi ricorderemo Kugy andando in l’Unione Ginnastica per il loro primo montagna. convegno cittadino. Nel 1885 la società Il Corso di escursionismo avanzato prese il nome di “Società Alpina delle Giulie”. C’era il Litorale austriaco, non ha in programma per il 22 giugno l’a - ancora italiano. Bisogna attendere l’as - scesa al Montasio, che per Kugy è nelle semblea dei soci del 30 gennaio 1920 Alpi Giulie il monte “più alto e possen - per formalizzare il passaggio della te”; mentre in gita sociale il 3 agosto Sezione dalla Società Alpina delle saliremo su una montagna a lui partico - Giulie al Club Alpino Italiano. Come ce - larmente cara: il Jalouz (Jalovec m lebriamo questa ricorrenza? 2645), cima che Kugy salì una quindici - Abbiamo diffuso ad inizio anno il na di volte. Ne fu il primo salitore per l’i - calendario sezionale riportante le foto tinerario dalla Val Trenta e a lui si deve storiche di Arturo Avanzini. la prima salita invernale. Dalla vetta È in corso di stampa un’antologia guarderemo giù verso la Val Trenta e degli scritti sezionali e specificatamen - simbolicamente incroceremo lo sguar - te una selezione degli articoli più signi - do della bronzea sembianza di Kugy, Ottobre 2006 - Ignazio Piussi con gli amici di Gorizia a Malga sot Cregnedul ficativi apparsi sulla nostra rivista che assiso a fondo valle guarda verso il “Alpinismo Goriziano” (che si pubblica “suo” Jalouz! dal 1975); l’antologia verrà ufficialmen - te presentata nel corso di una serata Domenica 28 settembre alla Casa commemorativa. Al momento di andare in stampa abbiamo appreso della scomparsa di Anche per celebrare i 125 anni se - Cadorna sul Carso Isontino, concerto Ignazio Piussi. La redazione di Alpinismo Goriziano si unisce al dolore zionali il Coro “Monte Sabotino” si esi - del Coro “Monte Sabotino” della sezio - dei parenti e dei tanti amici del grandissimo alpinista friulano. Enorme è birà nel concerto cittadino ne del CAI di Gorizia a chiusura delle all’Auditorium nella serata del 13 giu - manifestazioni dell’anno kugyano e il vuoto che lascia, anche fra i tanti amici goriziani, ai quali è sempre conversazione di prof. Sergio Tavano gno. stato particolarmente legato. Inoltre, come non ricordare i 150 con Rudi Vittori sul tema “125 di alpini - anni della nascita di Julius Kugy? smo dei goriziani nello spirito di Kugy”.

Incidenti in montagna

Nel 2007 in Slovenia 348 interventi - coinvolte 413 persone

Continua ad aumentare il numero degli incidenti in montagna. Purtroppo continua ad aumentare anche il numero delle vittime. Sulle pagine del «Pla nin - ski vestnik» (n.5/2008) sono stati pub - blicati i dati relativi al 2007. Le varie se - zioni del Servizio del soccorso alpino sono intervenute ben 348 volte. Negli incidenti sono rimaste coin - volte 413 persone, di cui 179 hanno ri - portato lesioni. Il personale del soccor - so alpino ha provveduto a recuperare i corpi di 43 persone decedute per ma - lori, incidenti o per altri motivi. Quasi raddoppiato, rispetto al 2006, è il numero complessivo di ore impie - gate per gli interventi (5956/10488). L'intervento dell'elicottero si è reso necessario in 148 incidenti. Alpinismo goriziano

Editore: Club Alpino Italiano, Sezione di Gorizia, Via Rossini 13, 34170 Gorizia. Cod. fisc.: 80000410318 - P. IVA 00339680316 E-mail: [email protected] Direttore Responsabile: Fulvio Mosetti. Servizi fotografici: Carlo Tavagnutti. Stampa: Grafica Goriziana - Gorizia 2008. Autorizzazione del Tribunale di Gorizia n. 102 del 24-2-1975. LA RIPRODUZIONE DI QUALSIASI ARTICOLO È CON- Ferragosto 1986 - Gita sociale nelle Dolomiti del Brenta. SENTITA, SENZA NECESSITÀ DI AUTORIZZAZIONE, La lunga fila dei partecipanti all’attacco della via ferrata delle Bocchette (FotOpzioni) CITANDO L’AUTORE E LA RIVISTA.