Radici Profonde
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TRIMESTRALE DELLA SEZIONE DI GORIZIA DEL CLUB ALPINO ITALIANO, FONDATA NEL 1883 125 ANNO XLII - N. 1 - GENNAIO-MARZO 2008 “Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - 70% - DCB/Gorizia” In caso di mancato recapito restituire a CAI Gorizia, Via Rossini 13, 34170 Gorizia Anniversari RADICI PROFONDE di MANLIO BRUMATI enticinque anni ci separano da quella domenica del maggio 1983 nella quale abbiamo ce - lebrato i cento anni della no - Vstra sezione. “Festa del socio” aveva - mo voluto chiamarla e, in effetti, di una vera festa si era trattato, con una parte ufficiale dedicata all’intera città di Gorizia concentrata al mattino nella splendida cornice del Castello ed una seconda, al pomeriggio, meno formale e più mirata verso i soci, organizzata all’auditorium Fogar e negli spazi con - termini. In quella sede avevamo pre - miato soci che nel corso degli anni si erano avvicendati nella conduzione della sezione ed altri che si erano di - stinti per particolare impegno a favore del sodalizio. Avevamo pure allestito una mostra, presentando moltissimi documenti e reperti fotografici prove - nienti dal ricco archivio sezionale. Oggi la ricorrenza dei centoventi - cinque anni di vita del C.A.I. Gorizia, mi consente di indulgere su alcuni ri - cordi personali, senza la pretesa di tracciare la storia dei tanti anni vissuti nella sezione, con la consapevolezza di dover tralasciare molti argomenti e con il rimpianto di non poter ricordare tanti amici e consoci. Innanzitutto sento la necessità di esprimere l’orgo - glio di appartenere ad un’associazione che pur partendo da tanto lontano continua ad attrarre sempre nuove fre - quentazioni ed evidenzia un trend di crescita sempre positivo. In città, la sola Unione Ginnastica Goriziana può vantare origini più remote delle nostre. Mi sono più volte chiesto quali Prisojnik, versante nord siano, nell’ambito della nostra sezio - ne, le differenze tra il 1983 ed oggi. In mostrato di essere in grado di affron - lonterosi maestri. 1920, dopo la liberazione della città. apparenza l’attività continua a correre tare, con successo ed in modo non Molti ricordi riaffiorano nella mia Nel 1883 gli alpinisti goriziani avevano su binari ben definiti: corsi, gite socia - episodico, anche i colossi himalayani mente e su tutti vorrei soffermarmi infatti aderito alla neonata Società li, attività culturali e stampa sociale. e hanno visitato e salito montagne in spendendo qualche parola di com - degli alpinisti triestini (poi Società Ma, a ben vedere, la realtà è molto di - tutti i continenti. Possiamo vantare mento: ad esempio, senza la costanza Alpina delle Giulie), organizzandone versa ed è giusto che sia così: oggi, molto più di allora, in ogni attività una vera Scuola di Alpinismo: i corsi di e la caparbietà di Mario Lonzar, forse peraltro il primo convegno annuale sportiva, vengono ricercate le presta - un tempo possono far sorridere, ma quest’anno non potremmo celebrare il con escursione sul Monte Frigido. zioni e lo stesso modo di accostarsi sono stati proprio quelli ad avviare alla 125° di fondazione. È stato lui, infatti Di Mario Lonzar mi piace ancora ri - alla montagna è profondamente muta - montagna tanti giovani, alcuni dei ad ottenere il riconoscimento, al pari cordare l’impegno e la lungimiranza to. Nel 1983 ha suscitato molto inte - quali hanno avuto la possibilità e le ca - della Società Alpina delle Giulie, del che hanno portato alla nascita dei resse la spedizione al Cerro pacità di crescere tecnicamente, so - periodo precedente alla effettiva affi - convegni “Alpi Giulie” tra alpinisti della Mercedario. Oggi nostri soci hanno di - stituendosi gradualmente ai vecchi vo - liazione al C.A.I. avvenuta solo nel nostra regione, della vicina Carinzia e 2 Alpinismo goriziano - 1/2008 della Slovenia, ben prima che pren - dessero corpo i più noti incontri Alpe Anniversari Adria. E poi, la riscoperta di Julius Kugy, sempre promossa da Lonzar, prima “Il re delle Alpi Giulie e il suo vassallo” con la ristampa, a cura della nostra se - zione, del volume Dalla vita di un alpi - nista , e poi con la prima pubblicazione in lingua italiana de La mia vita nel la - Julius Kugy e Henrik Tuma voro, per la musica, sui monti e Le Alpi Giulie attraverso le immagini , sempre con la traduzione del germanista prof. di BRANKO MARUØIŒ Ervino Pocar, goriziano e nostro socio. In occasione del centenario abbiamo “L’uomo è un prodotto della natura e studi. Kugy concluse la scuola media a inoltre dato alle stampe Dal tempo el mese di giugno del 1935, due della società che lo circonda, ed è pos - Trieste (1876), mentre Tuma conseguì passato ancora con la traduzione di mesi dopo la morte (10 aprile) del settantenne avvocato lubia - sibile capirlo solo conoscendo la sua l’esame di maturità, privatamente, pure a Pocar rivista dal prof. Rinaldo Derossi. nese dott. Henrik Tuma, appar - evoluzione dalla giovinezza alla vec - Trieste, ma cinque anni più tardi di Kugy. Molti oggi parlano di Kugy ma dimen - Nve nel periodico della Società Alpinistica chiaia”, scrisse Tuma nell’introduzione Già prima della maturità esercitò la pro - ticano quasi sempre di citare i meriti Austro-Tedesca un necrologio, scritto alle sue memorie. Questa constatazione fessione di maestro, acquisendo espe - della nostra sezione e quelli di Mario dall’alpinista e pubblicista alpino vienne - valga come introduzione alla nostra ana - rienza di insegnamento nelle scuole ele - Lonzar. se dott. Paul Kaltenegger, in cui, tra l’al - lisi. mentari e come maestro privato. Proprio Vorrei poi ricordare Luigi Medeot, tro, si leggeva: “… Nella conoscenza Nati nel luglio 1858, il dott. Julius in qualità di maestro privato abitò presso vera fucina di idee e di iniziative, ac - delle Alpi Giulie nessuno era alla sua al - Kugy (19 luglio) ed il dott. Henrik Tuma (9 gli albergatori Progler di Postumia. Un compagnate da una non comune de - tezza. E se qui Kugy era un re, Tuma era luglio), entrambi giuristi, alpigiani e alpi - paio di mesi prima della maturità al gin - terminazione e capacità organizzativa. in verità il suo primo vassallo”. Il dott. nisti, invitano naturalmente a rilevare le nasio di Trieste, Tuma insegnò nella Al suo attivismo si deve il successo Kaltenegger non fu il primo a fare delle loro individualità. I paragoni soprattutto scuola cittadina protestante tedesca. del concorso di diacolor che, negli considerazioni sul legame tra i due giuri - tra le doti comuni e le decisioni vitali, gli Tra le sue allieve c’era anche Silvia anni settanta seppe passare dalla di - sti e alpinisti, il dott. Julius Kugy e il dott. accostamenti e i distacchi, erano presso Panfili, cugina di Kugy, anche lei nipote, mensione triveneta a quella internazio - Henrik Tuma. Qualcosa di simile scrisse gli sloveni percepiti in particolare dai da parte di madre, del poeta Koseski. nale, esperienza purtroppo terminata già nel 1928 il direttore del periodico pubblicisti alpinisti, per gli altri – in parti - Conclusa la scuola media, Kugy pro - prematuramente e finita nell’oblio. degli alpinisti sloveni dott. Josip colare a causa della non conoscenza seguì gli studi e conseguì il dottorato in Tominøek: “Il dott. Kugy viene chiamato della lingua slovena – anche il testo di legge all’Università di Vienna nel 1881, ‘re delle Alpi Giulie’, ma il dott. Tuma è Tuma rimaneva “chiuso a chiave” (paro - come fece lo stesso Tuma benché sei invece il ‘padre delle Alpi Giulie’” . In ve - le di Kugy), benché i suoi scritti sull’alpi - anni più tardi. Kugy si impiegò presso rità già nel 1926 fu Tuma a valutare la nismo venissero pubblicati anche in l’azienda di famiglia e visse a Trieste per propria opera scrivendo: “Indubbia - ceco, in italiano e in tedesco. Raffronti tutta la vita. Tuma durante il periodo mente posso affermare di conoscere le tra i due vennero fatti in particolare in oc - degli studi a Vienna accumulò da mae - Alpi Giulie meglio e in modo più partico - casione del loro settantesimo complean - stro privato presso le famiglie aristocra - lareggiato del famoso turista il dott. no. Del resto, a contribuire a simili com - tiche ricche esperienze. Dopo un breve Kugy…”. La valutazione che fa Tuma parazioni e valutazioni fu lo stesso soggiorno a Lubiana in qualità di aspi - della propria opera rivela chiaramente Tuma, in quanto, seguendo l’impegno di rante avvocato, nell’autunno del 1887 che egli probabilmente non avrebbe ac - Kugy, conosceva molto bene le sue iniziò a Trieste il suo primo lavoro stabi - cettato – anche per i connotati del suo opere, molto meglio di quanto Kugy co - le da impiegato del tribunale. L’evoluzio - carattere – la parte del vassallo, soprat - noscesse quelle di Tuma. La figlia di ne della sua carriera lo portò nel tutto se questa gli fosse spettata per la Tuma, Anka, ricorda così le parole del Goriziano dove, dagli inizi del 1901 fino conoscenza geografica delle Alpi Giulie. padre: “Kugy era benestante, un esteta, al 1924 – eccetto che negli anni della D’altronde, molto spesso vengono ripor - un artista, che si dilettava con la minor prima guerra mondiale – esercitò la pro - tate le parole che Tuma espresse in oc - fatica. Erano i portatori a trainargli tutto fessione di avvocato. A Gorizia si sposò casione del suo settantesimo complean - l’occorrente fino ai bivacchi. Non era le - ed ebbe dieci figli, sette dei quali riusci - no: “Per favore, niente esagerazioni lau - gato a doveri di professione né a preoc - rono a sopravvivere oltre l’infanzia. Solo dative! – Camminavo da solo, scono - cupazioni per la famiglia; poteva conce - uno di essi seguì la vocazione del padre, sciuto finché non mi scoprì il dott. Kugy”. dersi congedi illimitati. Io invece inizial - ma nessuno coltivò l’intenso entusiasmo Con queste parole egli si sdebitò con mente compivo le mie scalate da stu - paterno per la montagna.