Il Mio Interesse Politicox

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Il Mio Interesse Politicox Storie di vita e di fede politica di Stefano Giungi Da ragazzo non mi sono mai interessato di politica fino al giorno che ho conosciuto Adelchi Calligaris, professore di educazione fisica. Frequentavo il Convitto Nazionale Longone dove in altri tempi avevano studiato illustri letterati. Miei compagni di scuola, Carlo Borsani junior, Gianni Nardi e Roberto Satti, il futuro Bobby Solo. Di loro parlerò più avanti. Adelchi Calligaro era un ex ufficiale degli alpini reduce dalla Russia. La prima mezz'ora della lezione era dedicata all'indottrinamento politico, poi soddisfatto ci faceva giocare a pallamano. Era un funzionario del MSI milanese, sempre candidato alle elezioni, mai eletto. Un bel personaggio, sempre in camicia nera sotto una giacca sdrucita e spesso accompagnato da un cagnolino tutto nero. Se qualcuno metteva in dubbio la fede del nero meticcio, dava il comando" Dux salut" e Dux si alzava lesto su due zampe con la zampa destra protesa. Cominciai a interessarmi un poco della Storia del nostro recente passato, ma lo sentivo distante, come si trattasse di un'epoca oscura, quasi medioevale. La svolta avvenne quando mio fratello mi condusse a un comizio in Piazza del Duomo. Mai vista una cosa simile. La piazza era gremita e migliaia di giovani si mescolavano orgogliosamente ai reduci della RSI al suono di " Sole che sorgi ". Provai una forte emozione, una scossa elettrica al cuore e al cervello. Compresi subito che mi trovavo in un clima entusiastico e patriottico. Sul palco, dopo le presentazioni di rito, comparve un uomo esile, ascetico che venne accolto da un delirio di applausi. Era l'onorevole Almirante. Si sfilò il cappotto blu e iniziò a parlare. Non era il Segretario del Partito, ma rappresentava l'anima del partito. In quella occasione ho visto gente piangere quando rievocò i trascorsi di Salò. Decisi di approfondire l'argomento e uscire dagli schemi scolastici, dove ci avevano insegnato che tutti i buoni stavano da una parte e i cattivi dall'altra. Decisi di parlare con Borsani, anche se non era propenso a rievocare la tragedia che lo aveva colpito dopo il 25 Aprile. Con Borsani, Gianni Nardi e altri compagni di scuola seguimmo la campagna elettorale del professor Calligaro. Partecipavamo ai comizi e distribuivamo volantini agli scarsi uditori. Purtroppo i risultati furono deludenti. Nonostante l'impegno di Almirante e di altri dirigenti nazionali si verificò il sorpasso del Partito Liberale appoggiato dalla stampa e sostenuto dalla Confindustria. Calligaro, nonostante l' impegno non venne eletto, ma non si abbatté e si dichiarò pronto a partire per una nuova avventura. La sera della chiusura della campagna elettorale ci recammo in una pizzeria in Largo Cairoli ospiti del nostro professore. Gianni, Carlo ed io rimanemmo nel locale fino all'ora di chiusura. Tra una birra e l'altro il discorso cadde sulla Guerra Civile in Italia e in questa occasione Borsani parlò del Padre, medaglia d'oro e grande invalido di guerra. Il 25 Aprile era ricoverato all' Istituto Oftalmico quando comparve un gruppo di brutti ceffi. Lo condussero brutalmente in una Scuola dove venne sottoposto a un processo farsa. Venne immediatamente passato per le armi, caricato su un carretto e additato al pubblico ludibrio del popolo rosso. Il giorno dopo venne gettato come un cane in una fossa comune. Questa è Storia, non le falsità partigiane sostenute dal fronte comunista. Carlo non sapeva odiare. Disse che non si sarebbe mai vendicato, sollevando le proteste di Nardi. Al figlio dell'Eroe interessava solo una cosa. Lo disse chiaramente. Chi aveva dato l' ordine ? ( continua ) Carlo Borsani venne trucidato a seguito di un Ordine del famigerato Comitato Liberazione Alta Italia, responsabile di efferati delitti. Chi era al comando di questo Comitato ? I nomi sono noti, ma uno si è distinto per l'inaudita crudeltà. Uno che ha fatto passare per le armi una donna all'ottavo mese di gravidanza con il solo torto di aver continuato la carriera di attrice durante la Repubblica Sociale. Uno che ha sempre mostrato odio nei confronti di un povero cieco, colpevole solo di essere rimasto al suo posto nonostante la grave infermità e di aver auspicato la pacificazione tra fascisti e antifascisti. Ricordo un'intervista rilasciata a Enzo Biagi negli anni 80, quando era il presidente di tutti gli italiani, ma non il nostro. Rievocava il passato partigiano.... citando quel cieco che lo ossessionava, ammesso che avesse una coscienza. Questa è stata la mia impressione, se esisteva qualche testimonianza è stata cancellata. In ogni caso a pensar male si fa peccato, ma qualche volta si azzecca. Come disse Andreotti. Nel 1965 ricorreva il ventennale della Liberazione. Frequentavo l'ultimo anno del Liceo Classico e arrivò l'ordine di scrivere il tema sulla Resistenza in concomitanza del 25 Aprile. Ci consultammo e a stragrande maggioranza decidemmo di non presentarci a Scuola il giorno fatidico. Grande soddisfazione allora, oggi dico che abbiamo fatto male, anzi malissimo. Cosa scriverei ? Una guerra fratricida non si celebra, si commemora. Le guerre civili, la Storia insegna, sono sanguinarie e quella superò ogni limite di violenza, di vendetta. Se avessi avuto la ventura di dovermi schierare di sicuro non sarei andato in montagna coi partigiani. Ammiro i combattenti della RSI, ma nell'ora del pericolo solo con la Fede ci si può schierare dalla parte dei perdenti che sanno di perdere. Così si spiega la mia ammirazione nei riguardi di quelli che hanno combattuto dalla parte " sbagliata". Uomini come Carlo Borsani, Pavolini, Bombacci, il generale Graziani e i giovani Almirante e Pino Romualdi. Chiedo venia se non li cito tutti, ma l'elenco sarebbe troppo lungo e doloroso. Da ultimo cito il Conte Urbano Rattazzi, conosciuto nella mia farmacia. Non era mai stato fascista, ma di fronte allo sfascio si schierò con Borghese nella x Mas. Si salvò miracolosamente grazie all'intervento della futura moglie Susanna Agnelli. I particolari li trovate nel libro " Vestivamo alla marinara ". Una autobiografia che non giudica, racconta la Storia. Nel 1965 ho conseguito la Maturità Classica. Con noi non c'era Gianni Nardi. Si era ritirato in polemica con la Professoressa di Filosofia e superò gli esami da privatista in un altro liceo. Tutti noi eravamo al corrente delle idee politiche della professoressa ma non entravamo in polemica. Lui no, aveva il coraggio di contestare e difendere la figura di un filosofo come Giovanni Gentile. A seguito di un contraddittorio molto acceso e irriverente, decise di lasciare la Scuola per coerenza e si preparò da solo. Alternava un'ora di motocicletta a due ore di studio tutti i giorni. Grazie alla straordinaria intelligenza venne promosso con pieno merito. Io pure me la cavai, senza infamia e senza lode. Un mesetto prima di diplomarsi venne arrestato sotto casa per detenzione abusiva di armi da fuoco. Rimase una settimana in isolamento a San Vittore, poi venne liberato in attesa del processo. Seguiranno altri arresti e altri processi. In quel periodo eravamo molto legati, posso assicurare che si trattava di un bravo ragazzo un poco egocentrico introverso ed esaltato. Ci siamo persi di vista quando decisi di iscrivermi a Urbino alla Facoltà di Farmacia. O meglio, decise mio padre visto che possedeva col fratello una Azienda di medicinali. Urbino è una città meravigliosa, ma viverci nella seconda metà degli anni 60 non è stato facile. Alloggiavo al College, di nuova costruzione, sul Colle dei Cappuccini, tanto caro al Poeta. Perché Urbino? Perché a Milano non era presente la Facoltà di Farmacia e l'alternativa era tra Pavia e Urbino. Scelsi Urbino perché sono un marchigiano nato per Caso a Milano. Trascorrevo le vacanze a Pesaro e lì avevo gli amici con cui ero cresciuto. L'impatto con la Città Ducale fu negativo. Mi resi conto che ero capitato nella località più rossa d'Italia. Quando venne in visita il Magnifico Rettore Carlo Bo, ci radunammo in Sala Conferenze e vennero proposti i quotidiani e le riviste per la nostra biblioteca. Decisero di inserire l'Unità, l'Espresso, e simili fogliacci. Mi ribellai e dissi, rivolto alla corte comunista che accompagnava il Magnifico " A questo punto inserite anche il Borghese " ! Fui sommerso da critiche e naturalmente mi diedero del fascista. Risposi che ero nato nel dopoguerra da famiglia non fascista, ma deciso a rispettare quel che di buono aveva fatto il fascismo. Si misero a ridere come matti e un piccoletto col sigaro in bocca, a imitazione del Rettore, mi chiese a quale facoltà ero iscritto, con l' intenzione di farmela pagare. Quando risposi, Farmacia, ci rimase malissimo. Compresi di esser capitato in una Cittadella comunista, dove la nostra facoltà e Giurisprudenza rappresentavano un'oasi in un deserto rosso. A Urbino mi sono innamorato e fino al 68 ho pensato solo alla splendida fanciulla conosciuta al College. Mi sono dedicato a lei, dimentico del mondo che ci circondava. Non seguivo neppure la mia squadra e le uniche distrazioni le riservavo agli amici d'estate. La politica non poteva interessarmi di meno, tanto più che il Partito, saldamente nelle mani di Arturo Michelini, si era imborghesito e faceva acqua da tutte le parti. Ma il 68 lo vissi da protagonista. La mia ragazza cercava di tenermi a freno senza riuscirci. Avevo conosciuto un manipolo di Patrioti ed eravamo additati al pubblico ludibrio. Annalisa, a un dato momento per tenermi sotto controllo mi assecondava, ma spesso ci riunivamo a casa di Gabriele Limido, dirigente del Fuan, per studiare i piani di Azione. Eravamo pochi, pochissimi se raffrontati agli antagonisti rossi che potevano contare sugli studenti delle materie letterarie e sulla popolazione comunista e partigiana. L' occasione per una manifestazione si verificò quando venne a Urbino l' onorevole Grilli per un comizio del MSI.
Recommended publications
  • Vom Abstellgleis Zur Nebenregierung1
    05_Hornig Seite 454 Donnerstag, 13. Dezember 2007 9:06 09 Eike-Christian Hornig »Camera obscura« – Der italienische Senat und seine Mitglieder auf Lebenszeit: Vom Abstellgleis zur Nebenregierung1 Das italienische Parlament gilt im internationalen Vergleich als eine Besonderheit, da es mit dem Abgeordnetenhaus und dem Senat über zwei gleichberechtigte und direkt gewählte Kammern verfügt. Dieser »bicameralismo perfetto« ist seit den Umbrüchen der 1990er Jahre verstärkt in das Fadenkreuz institutioneller Reformen gerückt, da er als Quelle der Instabilität der Regierungen schnell auszumachen war. Da aber eine Kopplung des Senats an eine Dezentralisierung bzw. Föderalisierung Italiens bislang ausblieb, ist der Senat nach wie vor der »machtvolle Zwillingsbruder der Abgeordnetenkammer«2. Seit der Parlamentswahl im April 2006 steht er beson- ders im Mittelpunkt der Aufmerksamkeit, da die Regierung Prodi hier nur über eine hauchdünne Mehrheit verfügt. Bei einer symbolträchtigen Abstimmung über die Außenpolitik im Februar 2007 kam diese Mehrheit nicht zu Stande und stürzte die Regierung in die Krise. Dafür ausschlaggebend waren, neben der Abwesenheit zweier kommunistischer Senatoren der Regierungskoalition, auch zwei Senatoren auf Lebenszeit (SaL). Insbesondere der Pate der italienischen Politik, der mehrfache Ministerpräsident Giulio Andreotti sorgte mit einem kurzfristigen Stimmungs- wechsel für Kritik an der Rolle der Senatoren auf Lebenszeit als Zünglein an der Waage3. Diese war zuvor schon im Dezember 2006 laut geworden, da der Haushalt der Regierung nur Dank der massiven Unterstützung der Senatoren auf Lebenszeit verabschiedet werden konnte, was Oppositionspolitiker wie der Vorsitzende der Oppositionspartei »Alleanza Nazionale«, Gianfranco Fini als undemokratisch kri- tisierten4. 1 Für ihre Hinweise danke ich Ralf Kleinfeld, Anna Lena Etzbach und David Grewe. 2 Jörg Seisselberg, »Der italienische Senat: Machtvoller Zwillingsbruder der Abgeordne- tenkammer«, in: Gisela Riescher / Sabine Ruß / Christoph Haas (Hg.), Zweite Kam- mern, München 2000, S.
    [Show full text]
  • El MSI Y El Lugar Del Fascismo En La Cultura Política Italiana = the Msi and the Role of Fascism in Italian Political Culture
    El msi y El luGar DEl Fascismo En la cultura Política italiana The msi and the role of fascism in Italian political culture Ferran GallEGo Universidad Autónoma de Barcelona Fecha de recepción: 17 de febrero; revisión: 17 de mayo; aceptación definitiva: 23 de octubre rEsumEn: En este trabajo se analiza el papel del movimiento social italiano en la política del país transalpino del siglo xx. la clave de su influencia estaría en las peculiaridades del régimen político surgido de las ruinas del fascismo. con la proclamación de la república muchos fascistas se enrolaron en las filas de la Democracia cristiana y otros partidos de la derecha, dejando al msi como único heredero del fascismo. Eso no le impidió colaborar con la Democracia cristiana a través de la estrategia del «inserimento». cuando la Democracia cristiana empezó su aproximación al Partido socialista italiano, el msi se vio claramente excluido y situado en una posición relativamente marginal. su resurgimiento estará relacio- nado con los cambios radicales ocurridos en la política italiana en las décadas de los sesenta y setenta que propiciaran la llegada al liderazgo de Giorgio almirante en 1969. El msi se presentará como un partido restaurador del orden y dispuesto a combatir por sí mismo la subversión. Durante los años 80 el msi se moverá entre la estrategia del Partido-Protesta de almirante y la idea de un partido de la sociedad civil defendido por rauti. al final, el msi, tras el cambio de liderazgo de almirante por Gianfranco Fini, inició un nuevo camino donde se afirmaba la lealtad a los valores del fascismo, corroborado por la crisis del comunismo.
    [Show full text]
  • History Italy (18151871) and Germany (18151890) 2Nd Edition Pdf, Epub, Ebook
    HISTORY ITALY (18151871) AND GERMANY (18151890) 2ND EDITION PDF, EPUB, EBOOK Michael Wells | 9781316503638 | | | | | History Italy (18151871) and Germany (18151890) 2nd edition PDF Book This is a good introduction, as it shows a clear grasp of the topic, and sets out a logical plan that is clearly focused on the demands of the question. Activities throughout the chapters to encourage an exploratory and inquiring approach to historical learning. Jacqueline Paris. In , Italy forced Albania to become a de facto protectorate. Written by an experienced, practising IB English teacher, it covers key concepts in language and literature studies in a lively and engaging way suited to IB students aged 16— The Fascist regime engaged in interventionist foreign policy in Europe. Would you like to change to the site? Bosworth says of his foreign policy that Crispi:. He wanted to re-establish links with the papacy and was hostile to Garibaldi. Assessment Italy had become one of the great powers — it had acquired colonies; it had important allies; it was deeply involved in the diplomatic life of Europe. You are currently using the site but have requested a page in the site. However, there were some signs that Italy was developing a greater national identity. The mining and commerce of metal, especially copper and iron, led to an enrichment of the Etruscans and to the expansion of their influence in the Italian peninsula and the western Mediterranean sea. Retrieved 21 March Ma per me ce la stiamo cavando bene". Urbano Rattazzi —73 : Rattazzi was a lawyer from Piedmont. PL E Silvio writes: Italy was deeply divided by This situation was shaken in , when the French Army of Italy under Napoleon invaded Italy, with the aims of forcing the First Coalition to abandon Sardinia where they had created an anti-revolutionary puppet-ruler and forcing Austria to withdraw from Italy.
    [Show full text]
  • Consensus for Mussolini? Popular Opinion in the Province of Venice (1922-1943)
    UNIVERSITY OF BIRMINGHAM SCHOOL OF HISTORY AND CULTURES Department of History PhD in Modern History Consensus for Mussolini? Popular opinion in the Province of Venice (1922-1943) Supervisor: Prof. Sabine Lee Student: Marco Tiozzo Fasiolo ACADEMIC YEAR 2016-2017 2 University of Birmingham Research Archive e-theses repository This unpublished thesis/dissertation is copyright of the author and/or third parties. The intellectual property rights of the author or third parties in respect of this work are as defined by The Copyright Designs and Patents Act 1988 or as modified by any successor legislation. Any use made of information contained in this thesis/dissertation must be in accordance with that legislation and must be properly acknowledged. Further distribution or reproduction in any format is prohibited without the permission of the copyright holder. Declaration I certify that the thesis I have presented for examination for the PhD degree of the University of Birmingham is solely my own work other than where I have clearly indicated that it is the work of others (in which case the extent of any work carried out jointly by me and any other person is clearly identified in it). The copyright of this thesis rests with the author. Quotation from it is permitted, provided that full acknowledgement is made. This thesis may not be reproduced without my prior written consent. I warrant that this authorisation does not, to the best of my belief, infringe the rights of any third party. I declare that my thesis consists of my words. 3 Abstract The thesis focuses on the response of Venice province population to the rise of Fascism and to the regime’s attempts to fascistise Italian society.
    [Show full text]
  • Berlusconi»S Foreign Policy: Inverting Traditional Priorities
    The International Spectator 2/2006 Italian foreign policy survey Berlusconis Foreign Policy: Inverting Traditional Priorities Sergio Romano* For more than fifty years, from the signing of the North Atlantic Treaty in 1949 to the victory of Silvio Berlusconi in the 2001 national elections, Italy pursued, with variations dictated by circumstances, a foreign policy inspired by three essentials: enthusiastic adhesion to the objective of European union, a solid relationship with the United States, and a privileged relationship with the Arab countries of the Mediterranean and the Middle East. There were times in which it was not easy to reconcile friendship with the United States with loyalty to Europe. Some decisions in crucial sectors of defence and the economy (aeronautics for example) went more frequently in the direction of the United States than Europe. Italy generally preferred relations with Lockheed and Boeing to those with Dassault or EADS (European Aeronautic Defence and Space company, Toulouse, producer of the Airbus). But when decisions that were disagreeable to Washington were required (space policy, Galileo, the many trade disputes of the last decade), Italy was impeccably European. It was equally difficult, at certain times, to reconcile the friendship with the Arab countries and the sympathy for the Palestinian cause with acknowledgement of Israels position and its needs. * Sergio Romano is an Editorialist for the Italian daily Corriere della Sera. © 2006 Istituto Affari Internazionali 102 Berlusconis Foreign Policy: Inverting Traditional Priorities One of the most difficult moments was during the Sigonella crisis,1 after the hijacking of the Achille Laura off the coast of Egypt when then Prime Minister Bettino Craxi claimed, with a kind of poetic license, that Arafat could be considered a modern-day Mazzini, the revolutionary leader who fought for the unification of Italy.
    [Show full text]
  • Alter Or Anti? How the Media See the Opposition in Italy1
    Bulletin of Italian Politics Vol. 4, No. 1, 2012, 151-163 Alter or Anti? How the Media See the 1 Opposition in Italy Elisabetta De Giorgi University of Siena Abstract: Expert surveys have recently acquired growing popularity as a method for detecting the policy preferences of political parties as well as for obtaining information about a range of other aspects of political systems. In this case, a survey was administered to Italian journalists, accredited by the Chamber of Deputies, through the use of Computer Assisted Web Interviewing (CAWI). Fifty-five journalists, representing thirty-seven different newspapers, radio and TV broadcasters and news agencies, were interviewed, between March and April 2011. They were asked to answer a series of questions regarding the role and functions of the opposition in the Italian Parliament, its relationship with the Government and the existence of a possible Berlusconi effect on its behaviour. This article reports in detail the results of this expert survey, in order to understand how the media consider the Italian parliamentary opposition and to shed new light on this fundamental political actor. Keywords: Expert survey, Parliamentary opposition, Government, Berlusconi’s effect Although in the weeks before its demise the government led by Silvio Berlusconi was facing an unprecedented loss of support, due to a combination of economic and political factors together with the scandals involving the Prime Minister himself, the Italian parliamentary opposition did not seem to be enjoying higher opinion-poll ratings. In 2011, in the local elections held in May and then in four referenda held about one month later, the centre-right coalition consisting of the People of Freedom (PdL) and its ally, the Northern League, suffered serious defeats: the first time this had happened since 2008.
    [Show full text]
  • Docs Printing
    EDIZIONE NON DEFINITIVA Atti Parlamentari — 1 — Camera dei Deputati X LEGISLATURA COMM. RIUN. ESTERI CAMERA E SENATO SEDUTA DEL 22 AGOSTO 1991 COMMISSIONI RIUNITE ESTERI (III) DELLA CAMERA DEI DEPUTATI ESTERI (III) DEL SENATO DELLA REPUBBLICA I SEDUTA DI GIOVEDÌ 22 AGOSTO 1991 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DELLA III COMMISSIONE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI FLAMINIO PICCOLI INDI DEL PRESIDENTE DELLA III COMMISSIONE DEL SENATO DELLA REPUBBLICA MICHELE ACHILLI COMUNICAZIONI DEL GOVERNO SULLA SITUAZIONE INTERNAZIONALE DETERMINATA DAI FATTI DELL'UNIONE SOVIETICA INDICE DEGLI INTERVENTI PAG. PAG. Comunicazioni del Governo sulla situazione Fracanzani Carlo (gruppo DC) 49 internazionale determinata dai fatti del• Gerosa Guido (gruppo PSI) 46 l'Unione Sovietica: Giumella Aristide (gruppo misto) 40 Piccoli Flaminio, Presidente della IH Com• Libertini Lucio (gruppo rifondazione comu• missione della Camera 3, 15, 21 nista) 3, 43, 48 Achilli Michele, Presidente della III Commis• Napolitano Giorgio (gruppo comunista- PDS) 16 sione del Senato 30, 42, 43, 51, 52, 58 Pellicano Gerolamo (gruppo repubblicano) 26 Andò Salvatore (gruppo PSI) 19 Piro Franco (gruppo PSI) 50, 51, 52, 54, 56 Biondi Alfredo (gruppo liberale) 35 Ronchi Edoardo (gruppo verde) 30 Caria Filippo (gruppo PSDI) 28 Rubbi Antonio (gruppo comunista-PDS) 44 Cicciomessere Roberto (gruppo federalista Scàlfaro Oscar Luigi (gruppo DC) 43, 46 europeo) 33 Serri Rino (gruppo rifondazione comuni• sta) 38 Colombo Emilio (gruppo DC) 43, 44, 45 Strick Lievers Lorenzo (gruppo federalista De Michelis Gianni, Ministro degli affari europeo ecologista) 3 esteri 3, 24, 44, 45, 52, 53, 54, 56 Tremaglia Pierantonio Mirko (gruppo MSI- Fini Gianfranco (gruppo MSI-destra nazio• destra nazionale) 24 nale) 21, 24 Ulianich Boris (gruppo sinistra indipenden• Forlani Arnaldo (gruppo DC) 15 te) 24 Atti Parlamentari — 3 — Camera dei Deputati X LEGISLATURA COMM.
    [Show full text]
  • Common Goals and Shared Values Aspen Institute Italia and the New Atlantic Initiative
    International Conference Relaunching the Transatlantic Partnership: Common Goals and Shared Values Aspen Institute Italia and the New Atlantic Initiative Aldrovandi Palace Hotel, Rome - October 2-4, 2003 International conference organized under the auspices of The Presidency of the Council of Ministers of Italy co-sponsored by The Italian Ministry of Foreign Affairs NATO Public Diplomacy Division The American Embassy in Rome LIST OF PARTICIPANTS Umberto Agnelli Darko Bekic John Bruton Chairman Assistant Foreign Minister Vice President of the FIAT Zagreb European People's Party Turin Dublin Carl Bildt Anne Applebaum Former UN Secretary General’s Vladimir Bukovsky Columnist and Editorial Special Envoy for the Balkans Cambridge Board Member United Nations The Washington Post Geneva Giovanni Castellaneta Washington, DC Diplomatic Advisor to Lorenzo Bini Smaghi the Prime Minister Giancarlo Aragona Director for International Presidency of the Council of Director General Political Affairs Financial Relations Ministers Ministry of Foreign Affairs Ministry of Economy and Finance Rome Rome Rome Giuseppe Cattaneo Mauro Banchero John R. Bolton Director General Chairman and Managing Director Under Secretary for Arms Control Aspen Institute Italia Sun Microsystems Italia and International Security Rome Milan U.S. Department of State Washington, DC Angelo Codevilla Paolo Baratta Visiting Professor of Politics Rome Emma Bonino Princeton University Member of the Princeton, NJ Rafael L. Bardají European Parliament Deputy Director Brussels Francesco Cossiga
    [Show full text]
  • Minorities Formation in Italy
    Minorities Formation in Italy GIOVANNA CAMPANI Minorities Formation in Italy Introduction For historical reasons Italy has always been characterized as a linguistically and culturally fragmented society. Italy became a unifi ed nation-state in 1860 after having been divided, for centuries, into small regional states and having been dominated, in successive times, by different European countries (France, Spain, and Austria). As a result, two phenomena have marked and still mark the country: - the existence of important regional and local differences (from the cultural, but also economic and political point of view); the main difference is represented by the North-South divide (the question of the Mezzogiorno) that has strongly in- fl uenced Italian history and is still highly present in political debates; and - the presence of numerous “linguistic” minorities (around fi ve percent of the Italian population) that are very different from each other. In Italy, one commonly speaks of linguistic minorities: regional and local differences are expressed by the variety of languages and dialects that are still spoken in Italy. The term “ethnic” is scarcely used in Italy, even if it has been employed to defi ne minorities together with the term “tribes” (see GEO special issue “the tribes of Italy”). When minorities speak of themselves, they speak in terms of populations, peo- ples, languages, and cultures. The greatest concentration of minorities is in border areas in the northeast and northwest that have been at the centre of wars and controversies during the 20th century. Other minorities settled on the two main islands (where they can sometimes constitute a ma- 1 Giovanna Campani jority, such as the Sardinians).
    [Show full text]
  • Center on the United States and Europe
    Center on the United States and Europe US-EUROPE ANALYSIS SERIES Spring 2008 TOWARD A FULL-FLEDGED DEMOCRACY: Why progressives should be happy about the Italian election results Federiga Bindi So Silvio Berlusconi won again. He not only won, he and Joe LaPalombara’s classic arguments predicted, won with an overwhelming majority. Most opinion the fragmented party system has led to unstable polls were expecting a hung parliament with a governments. Between 1948 and the early 1990s, divided majority, but apparently many people who Italy had over 50 cabinets, supported for most of the were afraid to express their support for Berlusconi post-war period by four- to five-party coalitions voted for him anyway. The fourth Berlusconi including the Christian Democrats, Liberals, government is thus scheduled to be sworn into Republicans, Social Democrats and Socialists. office in early May, much to the delight of the During this time, the sizable Communist party was international press who will be able once again to prevented from entering the government because of report on his highly entertaining gaffes, both past the geopolitics of the Cold War and the resulting firm and future. opposition to communist participation from the United States. ABOUT THE AUTHOR: Federiga Bindi is a That was first challenged in the early 1990s. Visiting Fellow at the Center on the United Following the fall of the Berlin Wall, the Communist States and Europe and Jean Monnet Chair at Party transformed itself into the Democratic Party of the University of Rome Tor Vergata. the Left. The end of the “communist threat” allowed for new political arrangements and, eventually, for a redistribution of power.
    [Show full text]
  • Storia Codice Domanda a B C D
    MINISTERO DELLA DIFESA DIREZIONE GENERALE PER IL PERSONALE MILITARE CONCORSO PER IL RECLUTAMENTO DI VOLONTARI IN FERMA PREFISSATA QUADRIENNALE (VFP4) NELL'ESERCITO, NELLA MARINA E NELL'AERONAUTICA Archivio quesiti 2ª immissione 2016 Storia Codice Domanda A B C D ST0961 Perché Hitler si suicidò durante l'assedio di Berlino? non si suicidò ma fu catturato dai aveva promesso ai suoi genitori Non voleva cadere vivo nelle mani non si suicidò ma fu catturato sovietici che si sarebbe ucciso in caso di dei nemici dagli inglesi sconfitta ST0962 Quali furono gli anni del cosiddetto "decennio di preparazione", 1865-1875 1872-1882 1838-1848 1849-1859 durante i quali Camillo Benso conte di Cavour si dedicò all'obiettivo dell'unificazione dell'Italia sotto la guida dei Savoia? ST0963 Da quanti Deputati risultò composto il primo Parlamento 315 468 443 630 Italiano riunitosi a Torino nel Febbraio del 1861? ST0964 In quale occasione fu definito il dogma dell'infallibilità papale In occasione dell'entrata in vigore In occasione del Concilio Vaticano In occasione dell'enunciazione In occasione del Concilio Vaticano «ex cathedra»? della Legge delle Guarentigie Secondo del «Non expedit» I ST0965 La Santa Alleanza e la Quadruplice Alleanza vennero firmate sancire la nascita di una reprimere qualsiasi tentativo rispondere alle nuove esigenze di creare un isolamento politico allo scopo di… "nazione" cristiana europea rivoluzionario da parte delle collaborazione tra le potenze di della Francia classi proletarie Austria, Prussia, Russia e Inghilterra ST0966 Federico
    [Show full text]
  • BRUNO VESPA FESTEGGIA Resse in Un Libro Che, Intitolan- Fare Per Riccomodare Uteri Spo- «SCRIVO Un Battesimo Ma È in Lutto
    personaggi L’EROTOMANE CAVOUR, IL RE SUPERDOTATO,IL GRONCHI CLANDESTINO E IL BERLUSCONI... BENVENUTI NELL’UNITÀ D’ITALIA VISTA DALLE STANZE DEL POTERE E DA QUELLE DA LETTO DI STEFANO LORENZETTO BRUNO VESPA FESTEGGIA resse in un libro che, intitolan- fare per riccomodare uteri spo- «SCRIVO un battesimo ma è in lutto. Mer- dosi Il cuore e la spada e avendo stati» come racconta Carlo Dos- A QUALSIASI coledì 27 ottobre ha consegnato per sottotitolo Storia politica e ro- si, scrittore lombardo di fine Ot- ORA» alla Mondadori con tre giorni mantica dell’Italia unita 1861- tocento, nelle sue Note azzurre. NELL’ALTRA d’anticipo l’ultimo capitolo del 2011, deve rovistare sotto le len- «Quel Giove terrestre, quando PAGINA, BRUNO suo nuovo libro, in vendita dal zuola del potere. coitava, ruggiva come un leone. VESPA, 66 ANNI. 5 novembre. «Un gesto gentile, Sfogliando le 864 pagine per Amava che le donne gli si presen- HA APPENA sa com’è, c’erano i rotativisti im- la modica somma di 22 euro, i tassero nude con scarpettine e CONCLUSO LA SUA pazienti su a Cles, in Trentino: lettori non avranno comunque calzette; e fumando sigari Avana ULTIMA FATICA LETTERARIA: dovevano stamparne 230 mila di che lamentarsi già a partire si divertiva a contemplarle, men- DAL 5 NOVEMBRE copie». Di solito i suoi tomi li dalla pagina 45, dove Vespa chia- tre gli ballavano intorno. Ma a È IN LIBRERIA chiude il sabato per essere in li- risce che oggi non saremmo qui un tratto lo pigliava l’estro vene- CON «IL CUORE bbreria il venerdì successivo, roba a preparare le celebrazioni per il reo e le sfondava tutte».
    [Show full text]