Castello Del Buonconsiglio
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Raffigurante L'arcangelo Michele Tra I Ss. Valeriano E Giovanni Battista, La
SACCHIS, Giovanni Antonio de’, detto il Pordenone SACCHIS (de Corticellis, Regillo), Giovanni Antonio de’, detto il Pordenone – Nacque verosimilmente a Pordenone verso il 1483-84, figlio del mastro murario Angelo da Brescia (o da Corticelle, donde il de Corticellis che lo designa in alcuni documenti). Nel primo documento noto, del 19-21 maggio 1504, Giovanni Antonio è già indicato come pittore e risulta associato a un collega di origine tedesca, Bartolomeo da Colonia: fatto non strano in una città imperiale quale Pordenone. La cultura figurativa settentrionale è del resto assai ben attestata nel Friuli di primo Rinascimento. A conferma della propria emancipazione, il successivo 16 ottobre il Pordenone sottoscrisse i patti dotali con Anastasia, figlia del maestro Stefano di Giamosa. La prima opera pittorica di cui possediamo la data è il trittico ad affresco della parrocchiale di Valeriano, raffigurante l’Arcangelo Michele tra i ss. Valeriano e Giovanni Battista, la cui iscrizione (oggi pressoché illeggibile ma riportata da Venturi, 1908, pp. 457 s.) suona: «Miser Durigo de / Lasin a fato far questo / S. Michiel per sua devotione / MDCCC: VI. Adì 6 / Zuane Antonio de Sacchis / abitante in Spilimbergo». Il 15 gennaio 1507 il Pordenone fu testimone, in Cordovado, alla consegna della dote al pittore spilimberghese Michele Stella (Pecoraro, 2007, pp. 104, 168 s.). L’informazione della residenza di Giovanni Antonio a Spilimbergo è confermata da un documento del 19 ottobre 1507 che elenca il pittore tra i periti incaricati del collaudo di una perduta pala di Gianfrancesco da Tolmezzo per Castel d’Aviano (Goi, 1991, p. 45, e le precisazioni di Furlan - Francescutti, 2015, p. -
I Tre Crocifissi
SIRBeC scheda OARL - C0050-00030 I Tre Crocifissi Foppa Vincenzo Link risorsa: https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede/C0050-00030/ Scheda SIRBeC: https://www.lombardiabeniculturali.it/opere-arte/schede-complete/C0050-00030/ SIRBeC scheda OARL - C0050-00030 CODICI Unità operativa: C0050 Numero scheda: 30 Codice scheda: C0050-00030 Visibilità scheda: 3 Utilizzo scheda per diffusione: 03 Tipo scheda: OA Livello ricerca: P CODICE UNIVOCO Codice regione: 03 Numero catalogo generale: 00643327 Ente schedatore: R03/ Accademia Carrara Ente competente: S27 RELAZIONI RELAZIONI CON ALTRI BENI Tipo relazione: è compreso Tipo scheda: COL Codice bene: 03 Codice IDK della scheda correlata: COL-LMD30-0000012 OGGETTO Gruppo oggetti: pittura OGGETTO Definizione: dipinto Disponibiltà del bene: reale SOGGETTO Categoria generale: sacro Identificazione: Cristo crocifisso tra i due ladroni Titolo: I Tre Crocifissi Pagina 2/44 SIRBeC scheda OARL - C0050-00030 LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA LOCALIZZAZIONE GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVA ATTUALE Stato: Italia Regione: Lombardia Provincia: BG Nome provincia: Bergamo Codice ISTAT comune: 016024 Comune: Bergamo COLLOCAZIONE SPECIFICA Tipologia: museo Denominazione: Accademia Carrara Denominazione spazio viabilistico: Piazza Giacomo Carrara Denominazione struttura conservativa - livello 1: Accademia Carrara Tipologia struttura conservativa: museo Collocazione originaria: NO ACCESSIBILITA' DEL BENE Accessibilità: SI ALTRE LOCALIZZAZIONI GEOGRAFICO-AMMINISTRATIVE Tipo di localizzazione: luogo di provenienza -
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ITA BENVENUTI A VILLA MADRUZZO HOTEL, RISTORANTE, SPA & WELLNESS La famiglia Polonioli e tutto il suo team saranno lieti di accogliervi con calore e professionalità, con l’auspicio che Villa Madruzzo non sia solo il vostro hotel, ma la vostra casa in Trentino. Lasciatevi conquistare dall’atmosfera storica che ci cir- conda, dal verde distensivo delle montagne trentine e dalle nostre attenzioni. PERCHE’ VILLA MADRUZZO? Villa Madruzzo è una dimora da un ambiente ricercato, ma al storica del cinquecento che sorge tempo stesso ospitale e confortevole. sulle colline ad Est di Trento. La Lasciatevi avvolgere dall’accoglienza villa è immersa nel verde di alberi familiare, dal servizio attento, secolari e dei vigneti limitrofi, con cordiale e dall’atmosfera senza tempo una splendida vista panoramica che riserviamo a ciascun cliente: sulla città e sulle montagne Trentine. professionalità e calore sono i nostri Villa Madruzzo è la meta ideale in segni distintivi. cui vivere un’esperienza circondati IL RISTORANTE Un ambiente raffinato, curato nei abbinamenti più adatti dalla nostra dettagli, ed un servizio competente carta vini; e, per concludere, una e accorto fanno da contorno alle buona grappa, distillato d’eccellenza gustose pietanze che i nostri cuochi nella nostra terra. A Villa Madruzzo propongono quotidianamente nel non c’è che l’imbarazzo della scelta. nostro menù. Piatti e ingredienti Pronto ad accogliere gli ospiti della tradizione trentina si alternano dell’hotel, il ristorante è noto e a ricette nazionali, in una proposta frequentato anche da ospiti esterni, che gastronomica varia, capace di ne apprezzano da sempre la cucina, gli accontentare i palati dai più curiosi ambienti e la cortesia del personale. -
L'arte Del Quattrocento E Del Cinquecento
FIORELLA FRISONI L’arte del Quattrocento e del Cinquecento Render conto della bibliografia storico artistica sull’arte del Quattro- cento e del Cinquecento, e in particolare sulla pittura, nei quarant’anni successivi alla pubblicazione della Storia di Brescia, che resta pur sempre tappa fondamentale per gli studi, è impresa tale da far tremare le vene ai polsi e resta davvero difficile darne conto in maniera esaustiva. Nella monumentale impresa voluta da Giovanni Treccani degli Alfieri si susse- guivano nel secondo tomo del libro, con un’appendice nel terzo, ad opera di Pier Virgilio Begni Redona, su La pittura manierista, dopo i contributi di Adriano Peroni sull’architettura e la scultura nei secoli XV e XVI, quelli di Gaetano Panazza sulla pittura del Quattrocento, prima e seconda metà, intervallati dal capitolo su Foppa che Edoardo Arslan aveva voluto per sé, e quello di Renata Bossaglia sulla pittura del Cinquecento attraverso i “maggiori” (vale a dire Romanino, Moretto e Savoldo) e i loro seguaci1. Il largo spazio dedicato nell’opera ai problemi storico-artistici è se- gno dell’interesse della città e delle sue istituzioni, ma anche del mondo scientifico, per quei problemi, interesse che sfocerà negli anni successivi in lodevoli e apprezzate iniziative, per cui il bilancio degli studi nei qua- rant’anni successivi alla pubblicazione può considerarsi assolutamente positivo. Meritano una prima segnalazione le mostre organizzate, dopo le date di uscita dei corposi volumi, dai Civici Musei di arte e storia di Brescia e dedicate alle figure principali dell’arte bresciana: la prima, del 1965, dedicata a Gerolamo Romanino2; le successive dedicate rispetti- vamente al Moretto, nel 19883; a Giovan Girolamo Savoldo, nel 19904; 1 Storia di Brescia, II, La dominazione veneta (1426-1575), Brescia 1963: Adriano Peroni, L’architettura e la scultura nei secoli XV e XVI, pp. -
The Evolution of Landscape in Venetian Painting, 1475-1525
THE EVOLUTION OF LANDSCAPE IN VENETIAN PAINTING, 1475-1525 by James Reynolds Jewitt BA in Art History, Hartwick College, 2006 BA in English, Hartwick College, 2006 MA, University of Pittsburgh, 2009 Submitted to the Graduate Faculty of The Dietrich School of Arts and Sciences in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy University of Pittsburgh 2014 UNIVERSITY OF PITTSBURGH KENNETH P. DIETRICH SCHOOL OF ARTS AND SCIENCES This dissertation was presented by James Reynolds Jewitt It was defended on April 7, 2014 and approved by C. Drew Armstrong, Associate Professor, History of Art and Architecture Kirk Savage, Professor, History of Art and Architecture Jennifer Waldron, Associate Professor, Department of English Dissertation Advisor: Ann Sutherland Harris, Professor Emerita, History of Art and Architecture ii Copyright © by James Reynolds Jewitt 2014 iii THE EVOLUTION OF LANDSCAPE IN VENETIAN PAINTING, 1475-1525 James R. Jewitt, PhD University of Pittsburgh, 2014 Landscape painting assumed a new prominence in Venetian painting between the late fifteenth to early sixteenth century: this study aims to understand why and how this happened. It begins by redefining the conception of landscape in Renaissance Italy and then examines several ambitious easel paintings produced by major Venetian painters, beginning with Giovanni Bellini’s (c.1431- 36-1516) St. Francis in the Desert (c.1475), that give landscape a far more significant role than previously seen in comparable commissions by their peers, or even in their own work. After an introductory chapter reconsidering all previous hypotheses regarding Venetian painters’ reputations as accomplished landscape painters, it is divided into four chronologically arranged case study chapters. -
Biblioteca Professionale
BIBLIOTECA PROFESSIONALE Incunaboli dologica, p. XXXI). Ulteriori ne alla coerenza dell’og- ne e alla circolazione del li- e cinquecentine indicazioni, di carattere non getto potrebbe ingenerarsi bro in area trentina tra il del Fondo trentino più tecnico ma storico-cul- alla lettura del catalogo cu- primo insediamento della della Biblioteca turale, sono rintracciabili mulativo, e ciò è ricono- attività tipografica nel 1475 comunale di Trento. nella Prefazione di Pasquale sciuto molto onestamente e l’ultimo scorcio del XVI Catalogo Chistè e Fabrizio Leonardelli dai prefatori (ibidem). Ma secolo. Non che sia scarna a cura di Elena Ravelli riguardo ai “requisiti di per- habent sua fata bibliothe- la bibliografia su singoli e Mauro Hausbergher tinenza/attinenza trentina cae, e sono le varie, e perfi- aspetti del tema. Ad esem- Trento, Provincia autonoma delle opere e delle pubbli- no contraddittorie, modalità pio bene esplorati, grazie a di Trento – Servizio beni cazioni e quindi i criteri di di accumulazione di nuclei convegni e mostre, sono librari e archivistici inclusione delle pubblica- librari, con l’emersione di stati i profili individuali, le 2000, p. IX-401 zioni nelle sezioni trentine nuovi orientamenti di ac- politiche culturali e le rac- della biblioteca” (p. X). Ri- quisizione e casuali con- colte librarie dei principi chiamandosi alla distinzione fluenze patrimoniali, che vescovi: Il principe vescovo In una tendenza, peraltro tra opera (intesa come rea- fondano e costituiscono la Johannes Hinderbach (1465- largamente diffusa, -
Lives of the Most Eminent Painters Sculptors and Architects
Lives of the Most Eminent Painters Sculptors and Architects Giorgio Vasari Lives of the Most Eminent Painters Sculptors and Architects Table of Contents Lives of the Most Eminent Painters Sculptors and Architects.......................................................................1 Giorgio Vasari..........................................................................................................................................2 LIFE OF FILIPPO LIPPI, CALLED FILIPPINO...................................................................................9 BERNARDINO PINTURICCHIO........................................................................................................13 LIFE OF BERNARDINO PINTURICCHIO.........................................................................................14 FRANCESCO FRANCIA.....................................................................................................................17 LIFE OF FRANCESCO FRANCIA......................................................................................................18 PIETRO PERUGINO............................................................................................................................22 LIFE OF PIETRO PERUGINO.............................................................................................................23 VITTORE SCARPACCIA (CARPACCIO), AND OTHER VENETIAN AND LOMBARD PAINTERS...........................................................................................................................................31 -
Vincenzo Foppa (Bagnolo Mella, Brescia, Tra Il 1427 E Il 1430; Pavia
41. Vincenzo Foppa tecnica/materiali scheda storico-artistica (Bagnolo Mella, Brescia, tra il 1427 e il 1430; tempera e olio su tela Laura Paola Gnaccolini Pavia, documentato dal 15 maggio 1458 - dimensioni relazione di restauro Brescia, morto tra il 31 maggio 1515 44,1 × 29,3 cm; 46,9 × 31,6 cm Barbara Ferriani (con cornice) e il 16 ottobre 1516) restauro iscrizioni Barbara Ferriani San Girolamo in preghiera firmato in basso a sinistra su un con la direzione di Laura Paola secondo lustro del nono decennio del XV secolo cartiglio: «OPVS VINCENTII Gnaccolini (Soprintendenza FOPPA» Archeologia, Belle Arti e Paesaggio provenienza per la Città Metropolitana collezione ingegner Consonni; di Milano); Giovanni Valagussa Guglielmo Lochis, 1847; (Accademia Carrara) in Accademia Carrara per legato indagini Guglielmo Lochis, 1866, n. 66 Duilio Bertani (riflettografie); collocazione Barbara Ferriani s.r.l. (indagini UV); Bergamo, Accademia Carrara Thierrry Radelet, Barbara Ferriani (inv. 623) s.r.l. (indagini in falso colore) Scheda storico-artistica cende il cielo all’orizzonte. Tocchi d’oro a punta di pennello illumi- San Girolamo è raffigurato in un nano anche il braccio orizzontale dialogo di grande intensità inte- della croce, un asse di legno fissato riore con il Cristo crocifisso, il viso su un albero vivo. Molto franto è il appena levato dal libro che regge panneggio della semplice veste gri- nella sinistra, la mano destra che si gio perlaceo, aperta sul petto sca- indica il petto, come a significare la bro, dove si esercita abitualmente singolarità della chiamata, davanti la penitenza del santo, ritratto nel a una grotta spoglia e scabra, sua deserto di Chalcis (San Girola- abitazione in questo periodo di me- mo, Lettera XXII ad Eustochium, ditazione e di deserto. -
ART and CULTURE INDEX CITY of ART
ART and CULTURE INDEX CITY OF ART . pag. 4 SANTA GIULIA CITY MUSEUM . pag. 6 The Monumental Complex of San Salvatore-Santa Giulia THE ROMAN AGE . pag. 8 DISCOVERING BRESCIA . pag. 10 Piazza del Foro and Capitolium (Capitolium temple) The Castle, Arms Museum and Risorgimento Museum Teatro Grande and the International Piano Festival Duomo Nuovo Duomo Vecchio Tosio Martinengo Art Gallery Diocesan Museum AROUND BRESCIA . pag. 14 Musil Pinac – Aldo Cibaldi International Children At Gallery Mazzucchelli Museums Mille Miglia Museum National Museum of Photography Marble Route LAKE GARDA . .. pag. 18 Vittoriale degli Italiani Rocca and Ugo Da Como House-Museum Isola del Garda Prehistorical pile-dwellings in the alps Catullus’ Grotto and Sirmione Castle Rome and the middle ages on the shores of the lake The places of the Republic of Salò Tower of St. Martino The paper valley CAMONICA VALLEY . pag. 22 Archeopark Cerveno Via Crucis Romanino route Adamello White War Museum TROMPIA VALLEY . pag. 26 Paul VI Collection of contemporary art Iron and Mine Route Sacred Art Route The forest narrates Other museums SABBIA VALLEY . pag. 30 The sacred and the profane Bagolino Carnival Rocca d’Anfo LAKE ISEO AND FRANCIACORTA . pag. 32 Monastery of San Pietro in Lamosa Rodengo Saiano Olivetan abbey Via Valeriana, between the Lake and the valley Ome forge BRESCIA PLAIN . pag. 34 Tiepolo in Verolanuova Padernello Castle PHOTO CREDITS: Thanks to: Assessorato al Turismo - Comune di Brescia, Archivio fotografico Musei Civici d’Arte e Storia, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Pinac, Musei Mazzucchelli, Fondazione Ugo Da Como, Fondazione Il Vittoriale degli italiani, Centro camuno di studi preistorici, Bresciainvetrina, Mediateca del SIBCA di Valle Trompia. -
Venetian Organ Shutters in the Renaissance 1985
VENETIAN ORGAN SHUTTERS IN THE RENAISSANCE by Teh-yu .~ang Thesis submitted to the Faculty of the Graduate School of the University of Maryland in partial fulfillment of the requirements for the degree of Master of Arts 1985 ···:: ), .. ; \ •• .,. • . \ ' I ( , I ' I '.. · '· ,.'/ . ! ( i . I) i ! i) Al'PROVAL 3HEE'1' Titl8 of Thesis: Venetian Or gnn Shutters i n the Renaissance Harne of Candidate: Teh-yu Wan€_: Master of Arts, 1985 ' ;, -,1,. '.. I I, , ( 0, ;-- ~ '" /,_ Thesis and Abstract Approved: v~ _ J\ \~·-,~ William R. Rearick Professor Art History Date Approved: April 9, 1985 ABSTRACT Title of thesis: Venetian Organ Shutters in the Renaissance Teh-yu Wang, Master of Arts, 1985 Thesis directed by: William R. Rearick, Professor, Art History Organ shutters, used in large organs for acoustical and aesthetic reasons, offer a two-fold interest to the art historian: iconography and style. Iconographically, many organ shutters in all periods displayed the Annunciation when closed. Images of the saints might be on the exterior or interior of the organ shutters; and the iconography evolved from simple devotional images of patron saints in ca. 1450, through narrative, historical images of patron saints in ca. 1520, to complicated combina tions of themes from the Old and the New Testament in the entire sixteenth century. Stylistically, orgn-shutter painters tried, from the very beginning, to break down the barrier between the pictorial plane of the organ shutters and the real space of the spectator; accordingly, two kinds of perspectival devices were used: the dal-sotto-in-su was usually used for the exterior, the eye level for the interior. -
Girolamo Romanino: Drammatico E Vernacolare
Girolamo Romanino: drammatico e vernacolare Girolamo Romanino: drammatico e vernacolaredi Michele Lasala 06/02/2018 Romanino è un pittore composto, misurato, «bonissimo pratico e buon disegnatore», come scrive Vasari; ma anche bizzarro, fantasioso, innovativo. Nato tra il 1484 e il 1487 a Brescia, si forma tra la sua città natale e Venezia, guardando con molta attenzione il più intimo tra i pittori lagunari: Giorgione, rimanendone estasiato. La prima testimonianza della sua aderenza ai modi del maestro di Castelfranco è una vaporosa e poetica Madonna col Bambino (Parigi, Louvre), in cui tutto sembra così evanescente, così onirico: dalle carni alla verzura, dalle vesti al paesaggio che si apre sullo sfondo, un paesaggio che sembra per un momento evocare i paesi sognati da Klee. Ma già nel Compianto di qualche anno dopo, Romanino dimostra di aver appreso anche la lezione di Tiziano, e quell’intimismo di matrice giorgionesca si smorza quasi del tutto. Girolamo Romani, detto il Romanino (Brescia, 1484 – 1562), è stato un pittore italiano. Dopo una breve sosta nell’Eremo di Sant’Onofrio a Bovezzo, dove esegue alcuni affreschi a contatto diretto con Altobello Melone, Romanino giunge a Padova nel 1513 e vi realizza la Pala di santa Giustina, un’opera che presenta delle affinità con la più nota Pala Martinengo di Lorenzo Lotto, realizzata a Bergamo tra i 1513 e il 1516. Una grande tavola, questa del Lotto, con cui il pittore introduce un linguaggio del tutto nuovo, mai visto prima, mai pensato in terra orobica: quello caldo e suadente della serenissima pittura veneziana, con l’aggiunta però di qualche elemento ironico e scherzoso, cifra inequivocabile della sua mano. -
The Artist ITALIAN (BRESCIAN/VENETIAN SCHOOLS), C
MORETTO DA BRESCIA The Artist ITALIAN (BRESCIAN/VENETIAN SCHOOLS), C. 1498-1554 Moretto (the nickname means dark skinned or “the Moor.”) Virgin and Child with Saints Stephen and was born as Alessandro Bonvicino into a family of artists. Jerome His father, Pietro Bonvicino (d. ca. 1515), and paternal 1550 uncle, Alessandro (d. ca. 1484), are both recorded as having Oil on wood panel worked on projects in the public loggia of Brescia. Moretto, Gift of the Samuel H. Kress Foundation himself, became not only one of the most distinguished painters of sixteenth-century Brescia but also is a great Provenance: Piccoli Collection, Venice (?); Count Contini- example of a provincial artist who attained a stature of more Bonacossi Collection, Rome; Samuel H. Kress Collection, than local prominence. An early source suggests Moretto acquired 1927 (K. 24); Columbia Museum of Art since received instruction under Titian in Venice but neither this 1954.1 experience nor any early trip to Venice can be substantiated. Although details of his training and early travels remain obscure, it is believed that he may have apprenticed under the Brescian painter Floriano Ferramola with whom he later collaborated in painting organ shutters for the Cathedral of That Moretto was eager to utilize Titian’s color and painterly Brescia (1515-16). In 1521, already regarded locally as an technique is evident in many of his works at this time and in artist of importance, Moretto committed to a joint effort none more so than in the Majesty of Saint Anthony, executed with another local artist, Romanino, for the decoration of the for Santa Maria della Grazia in Brescia.