Il Patrimonio Geologico in Puglia: Dall’Indifferenza Alla Valorizzazione
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2/2009 Periodico della SIGEA Società Italiana di Geologia Ambientale ISSN 1591-5352 oma Atti del Convegno Geositi Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. 46) art. 1 comma - DCB R Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in il patrimonio geologico tra conservazione e fruizione Il patrimonio geologico in Puglia: dall’indifferenza alla valorizzazione. Iniziativa legislativa della Regione Puglia ANTONIO FI ORE VI NCENZO IURILLI PI ETRO BLU GI ANDONATO GI USEPPE MASTRONUZZI ORONZO SI MONE LUI SA SABATO DONATO SOLLI TTO SALVATORE VALLETTA GRUPPO LAVORO GEOSITI SI GEA PUGLIA GRUPPO LAVORO GEOSITI SI GEA PUGLIA DI PARTI MENTO DI GEOLOGI A E GEOFI SI CA, UNIVERSITÀ DI BARI [email protected] [email protected] [email protected] 1. PREMESSA azioni atte a favorire e rendere possibili la Un altro caso-limite è rappresentato dal a recente approvazione da parte fruizione e la valorizzazione. Basti citare il sito di Punta delle Pietre Nere, che è stato della Giunta Regionale della Puglia caso dei cosiddetti “puli” (esempio di geo- quasi del tutto smantellato per far posto ad di un disegno di legge sulla “Tute- siti di interesse nazionale) o della cava dei opere antropiche di basso valore sociale Lla e valorizzazione del patrimonio dinosauri nei pressi di Altamura (esempio di ed economico, ma di alto impatto paesag- geologico e speleologico”, già licenziata fa- geosito di interesse internazionale), o anco- gistico. vorevolmente dalla Commissione consiliare ra delle “gravine” e delle “lame”, che rap- La possibilità di operare in presenza di competente, crea i presupposti per un’orga- presentano una importante fetta del patrimo- una legge sulla tutela e valorizzazione del nica individuazione, catalogazione, tutela e nio geologico regionale ma che purtroppo patrimonio geologico, che si spera ormai di valorizzazione del patrimonio geologico in versano in un tale stato di abbandono che prossima attuazione, dovrebbe scongiurare una regione come la Puglia che grazie an- rasenta in alcuni casi il degrado. il ripetersi di situazioni simili. che alla sua variabilità geologica e geomor- fologica, oltre ad offrire una serie di spunti per approfondimenti scientifici, culturali e didattici, rappresenta un’area di indubbia attrazione turistica. Infatti, la conoscenza del patrimonio ge- ologico di una zona, in particolare dei beni geologici di grande pregio in termini di uni- cità, bellezza e rappresentatività scientifica, costituisce uno strumento di fondamentale importanza per la salvaguardia del bene, per l’impulso alla ricerca scientifica e alle attività di educazione ambientale, per le scelte di pianificazione territoriale, ma anche per la promozione turistica. Il patrimonio geologi- co-geomorfologico riveste inoltre particolare rilevanza all’interno dei parchi e delle riserve naturali, laddove gli aspetti fisici del territorio, unitamente ad emergenze di tipo botanico, faunistico, storico-archeologico, costituisco- no un grande elemento di pregio, meritevole di essere tutelato, valorizzato e studiato. Troppo spesso in Puglia all’individuazio- ne del bene geologico segue l’assenza di Fig. 1 - Carta geologica schematica della regione Puglia. (da Pieri et al., 1997, mod.) 24 • Geologia dell’Ambiente • n. 2/ 2009 2. LE REGIONI GEOLOGICHE si appenninica. Si tratta di un’area che migra arenacee (di prevalente natura carbonatica DELLA PUGLIA verso l’Avampese e che riceve sedimenti di – Formazione della Daunia o Flysch di Fae- L’area corrispondente alla regione Puglia natura terrigena dall’area di catena durante to) sia unità argillitiche, localmente bentoni- ricade nella parte settentrionale (Placca Apu- tutto il Plio-Pleistocene (Casnedi, 1988; Cia- tiche, estremamente scompaginate (Argille la o Adria) della Placca africana (D’Argenio, ranfi et al., 1979). Tale bacino viene colmato varicolori – Flysch Rosso), queste ultime 1974). La Placca Apula, a partire dal Paleo- da una successione di depositi che supera responsabili della diffusa presenza di frane zoico (circa 260 milioni di anni fa), ed in parti- i 2.000 m; in particolare, la successione è e/o movimenti gravitativi superficiali che ca- colare dall’apertura dell’oceano della Neoteti- caratterizzata nella parte depocentrale da ratterizzano la regione dauna. de, ha assistito ad una serie di fasi tettoniche depositi fini torbiditici, nella parte occiden- È facilmente comprensibile come l’evo- di notevole importanza ma che la hanno coin- tale da depositi costieri conglomeratico- luzione geologica appena descritta, legata volta marginalmente fino all’Oligocene, cioé arenacei, e nella parte orientale da depositi alla sovrapposizione ed interferenza di pro- fino al momento in cui la porzione della placca costieri carbonatici (Valduga, 1973; Ciaranfi cessi tettonici, sedimentari ed erosivi, abbia in cui è compresa la gran parte del territo- et al., 1979; Pieri et al., 1996; Tropeano & determinato la configurazione attuale dell’in- rio pugliese ha svolto il ruolo di avampaese Sabato, 2000). A partire da circa 1 milione tero territorio pugliese, giustificandone la stabile nell’ambito della collisione fra la zolla di anni fa, in Italia meridionale (nelle regioni sua grande variabilità, dovuta alla presenza africana e quella europea, fenomeno che ha pugliese e lucana) si verifica un drastico mu- di differenti tipi litologici coinvolti in una lun- dato origine alla formazione delle catene ap- tamento geodinamico per cui l’intero siste- ga e differenziata storia evolutiva che hanno penninica e dinarica (Ricchetti et al., 1988). ma catena-avanfossa-avampaese si solleva portato allo sviluppo di forme ed ambienti Sulla base di quanto accennato la regione (Doglioni et al., 1994) e la Fossa bradanica geografico-fisici molto differenti. pugliese può essere suddivisa in tre grandi si colma (Pieri et al., 1996); il riempimento Di seguito vengono brevemente delineati elementi geologici: Avampaese apulo (all’in- del bacino determina un conseguente ritiro i caratteri distintivi del Gargano e delle Murge terno del quale si distinguono il promontorio del mare che procede dalle aree più interne, perchè vi si rinvengono alcuni siti geologici del Gargano, l’altopiano delle Murge e le Ser- ed attualmente più sollevate (area di Banzi e che la nostra Associazione ha cercato di por- re Salentine), Fossa bradanica (differenziata Genzano, in Basilicata) fino all’attuale area tare all’attenzione della comunità regionale in Tavoliere delle Puglie e Fossa Premurgia- del Tavoliere (costa del Fortore e del Gol- quali esempi di notevole importanza nazio- na) e catena sudappenninica (cui appartiene fo di Manfredonia) e a quella metapontina nale o internazionale ma che purtroppo ver- l’Appennino Dauno) (Fig. 1). (costa del Golfo di Taranto) che risultano al sano attualmente in stato di abbandono e/o L’Avampaese apulo si è individuato nel momento le zone di più recente emersione di progressivo ed irreversibile degrado. Di tali Neogene durante l’orogenesi appenninico- (Mastronuzzi & Sansò, 2002a; Tropeano et siti vengono fornite dettagliate informazioni dinarica, ed è rappresentato da un’ampia al., 2002; Cilumbriello et al., 2008), e dove nel capitolo successivo. È ovvio che anche le area ricadente per buona parte nella regione si rinvengono i cosiddetti “depositi marini altre unità geologico-morfologiche della Pu- pugliese, formata da rocce calcaree meso- terrazzati” del Pleistocene medio e superio- glia (Serre Salentine, Tavoliere delle Puglie, zoiche spesse alcuni chilometri. Tali rocce re che definiscono il classico paesaggio a Fossa premurgiana e Appennino Dauno) so- si sono originate dalla cementazione di fan- gradinata sostanzialmente caratterizzante no sedi di emergenze geologiche l.s. che me- ghi sedimentatisi in ambiente di piattaforma l’intera fascia costiera pugliese (p.es. Vez- ritano altrettanta attenzione; l’Associazione è carbonatica (Piattaforma Apula, D’Argenio, zani, 1967; Brückner, 1980a; 1980b; 1982; comunque già impegnata nell’individuazione 1974; Ricchetti, 1975; Ciaranfi et al., 1988). Belluomini et al., 2002; Mastronuzzi & San- e nell’analisi dei geositi presenti in tali aree. Alla fine del Cretaceo la Piattaforma Apula sò, 2003; Ferranti et al., 2006; Zander et al., Il Gargano rappresenta l’alto strutturale emerge, e subisce una serie di fenomeni 2006, e bibliografia inclusa). più sollevato dell’intero Avampaese Apulo, distensivi che determinano la formazione di Come detto, la Fossa bradanica durante raggiungendo quote di circa 1.000 metri; il un’ampia antiforme con asse diretto ONO- la sua evoluzione è migrata verso est in con- Gargano è a sua volta interessato da una ESE (Ricchetti et al., 1988). Tale antiforme seguenza dei movimenti tettonici che hanno serie di faglie che, oltre ad aver prodotto una risulta a sua volta interessata da una serie caratterizzato le ultime fasi di costituzione serie di ripiani posti a quote differenti, e col- di faglie a diversa orientazione (Pieri, 1980), dell’Appennino meridionale. L’Appennino legati da marcate scarpate (fino a circa 200 che determinano lo sviluppo dei principali meridionale è costituito da unità strutturali metri di dislivello), rendono tale promontorio elementi geografici che caratterizzano la a loro volta rappresentate da rocce sia di un’area ad elevato rischio sismico (si veda regione Puglia; questi elementi sono ricono- natura magmatica che sedimentaria, molto p.es. Tinti et al., 1995) e di tsunami (si veda scibili come tre alti strutturali a differente