Il Mosaico Dello Sviluppo Territoriale in Toscana Della T Oscana La Provincia Di
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I l mosaico dello sviluppo territoriale Il mosaico dello sviluppo territoriale in Toscana della T oscana La Provincia di Grosseto La Provincia di Grosseto Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana Il mosaico dello sviluppo territoriale in Toscana La Provincia di Grosseto Provincia di Grosseto Coordinamento tecnico-scientifico: Regione Toscana, Area di Coordinamento Programmazione e Controllo, Settore Valutazione e Verifica della Programmazione (Giorgio Diaz, con la collaborazione di Roberta Giacobbo, Carolina Bloise, Stefano Leporati) Redazione e coordinamento editoriale: Regione Toscana: • Area di Coordinamento Programmazione e Controllo (Alessandro Cavalieri); Settore Valutazione e Verifica della Programmazione (Enrico Guadagni); Settore Controllo Strategico e di Gestione (Marco Chiavacci) • Area di Coordinamento Pianificazione del Territorio e Politiche abitative (Riccardo Baracco); Settore Indirizzi della Pianificazione (Marco Gamberini) • Settore Editoria IRPET - Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana • Servizio Editoriale (Patrizia Ponticelli) Amministrazione Provinciale di Grosseto: • Dipartimento Territorio, Ambiente e Sostenibilità (Pietro Pettini); Settore Sviluppo del Territorio (Lucia Gracili); Servizio Pianificazione Territoriale (Enzo Cillerai) • Dipartimento Presidenza, Programmazione Economica e Politiche Comunitarie (Milvio Parentini); Servizio Programmi e Progetti di Sviluppo - Programmazione Negoziata (Claudia Maccherini) Progetto grafico, copertina e impaginazione: Giuseppe Miceli Testi: • Cap. 1: Eleonora Caponi; tabelle e grafici a cura di Massimo Donati • Cap. 2: Amministrazione Provinciale di Grosseto - Dipartimento Territorio, Ambiente e Sostenibilità; Settore Sviluppo del Territorio - Servizio Pianificazione Territoriale (par. 2.1.1); Paola Scotti (par. 2.1.2); Rita Allegrini e Chiara Agnoletti (par. 2.2) • Cap. 3: Alessandro Pacciani • Cap. 4: Regione Toscana - Area di Coordinamento Programmazione e Controllo, Settore Controllo Strategico e di Gestione (par. 4.1); Amministrazione Provinciale di Grosseto - Dipartimento Presidenza, Programmazione Economica e Politiche Comunitarie; Servizio Programmi e Progetti di Sviluppo - Programmazione Negoziata (par. 4.2) • Cap. 5: Gabriella Paolucci • Appendice: Sergio Nigro Foto in copertina gentilmente concesse da: • Archivio APT Maremma: Casa Ximenes - Diaccia Botrona, Castiglione della Pescaia (foto Cesare Moroni) • Archivio fotografico Regione Toscana: Abbazia San Rabano (foto Archivio “I Luoghi della Fede”) Porto S. Stefano (foto Maura Marcozzi) I contenuti di questa pubblicazione che si riferiscono al “Governo del territorio” (L.R. n. 5 del 16.01.1995, abrogata dalla L.R. n. 1 del 03.01.2005) e alla “Programmazione regionale” (L.R. n. 49 del 11.08.1999, modificata con L.R. n. 61 del 15.11.2004) sono coerenti con la nuova legislazione. Stampa: Grafiche Martinelli, Bagno a Ripoli (FI) - Maggio 2005 La legislatura che ci siamo lasciati alle spalle ha visto la conclusione dell’iter di formazione di due importanti leggi regionali: la n. 61/2004 in materia di programmazione e la n. 1/2005 sulla pianificazione territoriale. Due importanti interventi normativi per programmare la attività e le scelte più importanti da compiere. Essi costituiscono un importante salto di qualità, innovando il rapporto fra il governo regionale e gli altri livelli istituzionali. Sia sul piano dell’integrazione che in quello della partecipazione. Tutto questo per realizzare sempre più una vera governance. Un intervento per l’integrazione della programmazione fra sviluppo regio- nale e locale e governo del territorio nell’ambito di una piena assunzione del principio di sussidarietà, caratterizzato dalla cooperazione tra i differenti li- velli istituzionali coinvolti. Una governance cooperativa come punto di arrivo della fase evolutiva della programmazione, che ha trovato nel Patto per lo Sviluppo regionale e nei Patti per lo Sviluppo Locale la sua massima espressione di un tentativo serio e com- piuto di tradurre in pratica l’approccio definito dal PRS 2003-2005. La capacità delle parti sociali, degli enti funzionali, dei soggetti economici pubblici e privati, ciascuno in base al proprio ruolo, alla propria rappresenta- tività, alle proprie competenze, alle risorse delle quali dispone, di interagire per programmare il raggiungimento di obiettivi comuni di crescita e di sviluppo, ha dimostrato un elevato senso di appartenenza ad una comunità e di partecipa- zione diretta alla definizione delle scelte programmatiche e progettuali. Il ruolo attribuito alle Province in questi processi è stato centrale e determi- nante, frutto di una scelta precisa della Regione Toscana. Esso si ritrova nelle due leggi richiamate, ma più ancora in una pratica quotidiana di rapporti, confronti, attività in comune. La Provincia ha saputo trasformarsi da semplice livello burocratico ed am- ministrativo intermedio a snodo fondamentale nella selezione dei bisogni provenienti dal territorio e rivolti alla Regione ed allo Stato, diventando anche soggetto di proposta e di stimolo nel rappresentare le esigenze di coordinamento e di integrazione delle politiche locali. I Patti per lo Sviluppo Locale, rappresentano, in tal senso, il punto di arrivo del processo di maturazione della Provincia come ente di programmazione, in quanto richiedono che l’azione di raccordo delle istanze provenienti dalle cate- gorie, dai sindacati, dalle associazioni portatrici di interessi collettivi, sia svolta con autorevolezza. La lettura integrata del Patto regionale e dei futuri PASL inoltre, offre un concreto esempio di governance cooperativa, con il concreto apporto di tutti i soggetti coinvolti, di risorse e competenze per rendere più efficace realizzare gli obiettivi prefissati. Si tratta di un patrimonio significativo, specifico della Toscana, che fa della nostra regione un modello di partecipazione delle istituzioni, dei ter- ritori, dei settori, dei diversi attori economici e sociali alle scelte politiche e programmatiche. La capacità degli enti locali e della Regione di attuare una programmazione negoziata e di ottenere, in tal modo, la partecipazione dei principali soggetti pubblici e privati, rappresenta il presupposto fondamentale per attrezzare in modo adeguato la nostra regione ad affrontare le sfide della globalizzazione e della competitività internazionale ed a favorire l’accrescersi dei principali indi- catori di qualità di vita dei nostri cittadini. Questo processo richiede, in primo luogo, un’elevata condivisione delle co- noscenze che riguardano un dato territorio; conoscenze che spaziano dalla documentazione statistica, all’analisi dei processi di sviluppo, all’individua- zione delle principali problematiche, alla documentazione delle politiche e dei relativi impatti, dalla messa a disposizione degli strumenti programmatici, da quelli di base quali i Piani strutturali comunali, a quelli di settori, a quelli in- tegrati di sviluppo locale. È in questa direzione che va il contributo offerto dalla pubblicazione di questi importanti volumi a scala provinciale, frutto, anche essi, della collaborazione fra Regione Toscana e Amministrazioni Provinciali, perseguita con determi- nazione dall’Area Programmazione e Controllo, anche attraverso il NURV, Nucleo Unificato Regionale di Valutazione, sempre più impegnato nel sostegno ai processi di analisi e valutazione di piani, programmi e progetti nell’ambito della programmazione concertata e negoziata. Claudio Martini Presidente della Regione Toscana Presentazione L’iniziativa di pubblicare dieci volumi concernenti il tema dello sviluppo locale delle province della Toscana è stata presa nell’ambito dell’attività del Nucleo Unificato Regionale di Valutazione e verifica degli investimenti pub- blici (NURV), che, tra i compiti espressamente attribuiti dalla legge istitutiva (L. 144/1999), all’art. 1 ha quello “di garantire il supporto tecnico nelle fasi di programmazione, attuazione e verifica dei piani, programmi e politiche di intervento promossi e attuati da ogni singola amministrazione”. Si è ritenuto, quindi, di assicurare al rapporto con il territorio un basamento informativo, documentario, interpretativo sui meccanismi dello sviluppo, sulle politiche attuate, sulle problematiche presenti nelle diverse realtà locali della Toscana, partendo dalle strette relazioni che l’Area Programmazione e Controllo della Regione Toscana, nella quale il NURV è inserito, ha con le realtà provinciali. Il Programma regionale di sviluppo 2003-2005 nel capitolo relativo agli “Strumenti”, al punto 1.3, che riguarda la“Programmazione locale e regionale”, ha individuato la Provincia come snodo intermedio, sede di coordinamento e concertazione a scala locale, del processo di programmazione. Il ruolo della Provincia trova conferma, anche per quanto riguarda il governo del territorio, nella L.R. 1/2005, che all’art. 51 stabilisce che il Piano Territoriale di Coordi- namento contiene lo statuto del territorio e delinea la strategia dello sviluppo territoriale e che ad esso devono conformarsi gli strumenti della pianificazione dei Comuni e gli atti di governo del territorio di ogni altro soggetto pubblico. La funzione della Provincia in materia di programmazione dello sviluppo locale è stata definita pienamente sul piano normativo nei più recenti atti della Regione Toscana, a partire dalla revisione della L.R. 49/99 in materia di programmazione regionale (L.R. 61/2004) dove la Provincia si colloca in un decisivo punto di incontro, fra scelte “dal basso” e atti di indirizzo