Anno XVIII n. 3 (768) 23 gennaio 2015 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 1,50 €

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S. V INCENZO DE ’ P AOLI La nostra banca è differente Le Banche di Credito Cooperativo, oltre a svolgere la tradizionale funzione di intermediazione crediti- DI C ASAGIOVE zia (offrendo tutti i servizi bancari tipici), sono intermediari “speciali” in ragione di tre tratti distintivi: • Cooperazione: la BCC è una società di persone; ogni socio ha un voto, a prescindere dal numero Sede di Casagiove e Direzione Generale: di azioni possedute; la Banca incoraggia il principio della “porta aperta” per l’ingresso di nuovi Via Madonna di Pompei, 4. Tel. 0823 254200 soci nella compagine sociale Filiale Caserta 1: Corso Trieste, 210/212. Tel: 0823 442587 • Mutualità: la BCC non persegue fini di lucro individuale ed eroga il credito “principalmente” ai Filiale Caserta 2: Via Tescione, 170. Tel. 0823 362426 soci (persone fisiche espressione diretta dei territori nei quali ); Filiale S. Prisco: Viale Europa, Complesso La Meridiana. Tel: 0823 840380 • Localismo: la BCC è espressione (attraverso i soci) della propria comunità di riferimento sia nella proprietà, che nell’ operatività definita territorialmente dalla Banca d'Italia. ATM Bcc Point di Capua: Via Giulio Cesare Falco, 24 In questo senso, la cooperazione si mostra essere una forma societaria capace di conciliare lo spi- www.bancadicasagiove.it rito imprenditoriale con quello identitario e valoriale. 2 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) La città Dalla Reggia all’Ospedale un lungo fiume di fango Il giorno prima s’abbatte sulla indossata la cravatta firmata e Reggia una gragnuola di avvisi di si è seduta negli uffici. A fianco chiusura indagini da parte della di chi doveva combatterla, a Procura Sammaritana. Le accu- consigliare artifici a chi è pagato se formulate dagli inquirenti per evitarli, a narrare con un sono esempio canonico dei sussurro ammaliante la sua comportamenti di molte, trop- nuova identità. pe pubbliche amministrazioni. Ma noi dobbiamo porci do- La crisi incombe, molte imprese mande amare e cercare ancor tirano a campare senza pensare più amare risposte. È incredibi- a innovarsi e incapaci di affron- le e indecente che si sia arrivati tare un mercato fortemente a una rimozione di massa dei concorrenziale così costruiscono temi della corruzione e della amicizie interessate, alleanze commistione politica-camorre- tornacontiste con funzionari potere. È incredibile che le uni- disponibili, comprensivi. I lavori che luci che si accendono sul a farsi sono di entità tale da ob- fango che piove sulle nostre bligare a procedure di evidenza istituzioni siano quelle della pubblica? ... e che sarà mai! Ba- magistratura. Una pletora di sta fare una semplice divisione, eletti silenti disonorano le isti- supportata da un po’ di periziet- tuzioni, privilegiano la manovra te compiacenti e il lavoro diven- alle scelte coraggiose e rischio- ta plurale. L’intervento totale da se, rimangono rintanati per appaltare con gara pubblica si conservare privilegi odiosi, inaf- trasforma in tanti lavoretti sotto fondabili mediocri galleggianti la soglia e, dunque, “affidabili” su ogni melma, per nascondere direttamente, complice l’onni- verità ed evidenze che neanche potente somma urgenza. I costi il mitico colonnello Buttiglione aumentano? ... i controlli si di- sarebbe capace di negare. luiscono? ... la qualità dei lavori Se la camorra pilota elezioni, eseguiti lascia a desiderare? ... e se media tra correnti di partito, che sarà mai! se ha navigato con Cosentino, Poi, se la ditta è ancora più a- ma ha impegnato la manina mica può succedere, visto che si “non gelida” anche per De muove nella Reggia come tra le Francisciis, sarebbe assai stupi- favole in mutande, che un suo do destinarsi a pensare che nel- dipendente possa, indisturbato, le sue capillari ramificazioni lo- smontare l’intera Gabbia Fara- cali, essa non abbia sfruttato il fragilità davanti alla malattia e al dolore. Si tratta day, un sistema che doveva proteggere il tetto potenziale di consenso, già disponibile, a soste- di un livello di degenerazione delle coscienze che della Reggia e i comignoli dai fulmini con il suo gno di sindaci, amministratori amici, pronti ad non mi permetto di definire barbarie, perché è reticolo di fili di rame massiccio, e portarselo, accettare consigli, a farsi guidare. ovviamente non nascosto nella busta della cola- peggio, molto peggio. Sono arrabbiato, si, lo so- Non intendo fare di tutt’erba un fascio, anche zione o nella borsa dei ferri, non notato da un no. Lo sono e avverto anche tutta la rabbia degli se quel che ne rimarrebbe fuori sarebbe meno etereo servizio di sorveglianza. Il danno e la bef- onesti e dei deboli che sono i destinatari finali di di quanto dovrei metter dentro. Non intendo fa; e l’immaginario collettivo del mondo intero tante nefandezze. Si sono arrabbiato, ma non elargire a piene mani senso di impotenza e pes- che riduce il suo indice di gradimento per la cit- annebbiato. Leggo quello che è successo con simismo, anche se intorno a noi c’è questo mo- tà, il monumento, il Paese. fredda sofferenza. Questa inchiesta contiene una novità che Rosaria Capacchione ha indicato stro combinato fatto di politici collusi, camorristi È il 20 di gennaio, è il giorno del Santo patrono in questi giorni nelle sue lucide analisi. 2.0, affaristi senza scrupoli, imprenditori garanti- della città, che evidentemente, nulla ha potuto ti nonché inetti servi, noi cittadini non si può ri- Le indagini, i verbali, le intercettazioni indicano per evitare l’onta. Passano solo 24 ore e il tem- manere spettatori, non ci si può rassegnare a finita una camorra violenta, tronfia e truculenta porale si trasforma in uragano. E comincia a vedere morire speranze sacrosante di cedere di delitti. Da tempo essa è referente privilegiata “diluviare il fango”. Si riversa a rivoli melmosi alla morte delle persone che la nostra terra ama- di pezzi della pubblica amministrazione. I mezzi sull’Ospedale della città. Ordini di custodia se- ra, avvelenata, tradita eppure amata ci porta via. quenziali per alcuni habitué delle patrie galere e messi a disposizione non sono i gruppi di fuoco, Noi si ha il dovere e il diritto di rivendicare digni- nuovi spaccati di un poliedro di malaffare, anco- ma consulenze legali e amministrative, incarichi tà, di pretendere che chi è scelto per governare ra in gran parte da svelare. importanti e remunerati, facilitazione di affari e anche soldi, elargiti come investimenti per in- non lo sia attraverso magagne e raggiri, di urlare Anche qui giochini perversi, manine misteriose gabbiare persone, enti, partiti e anche voti pilo- la nostra indisponibilità a un silenzio complice, di e complicità diffuse pianificano spese per servizi, tati a primarie ed elezioni ufficiali a candidati testimoniare con l’esempio la nostra estraneità lavori, acquisti la cui finalità sembra destinata ad tanto forti da vincere e tanto deboli da piegarsi. alla melassa maleodorante prodotta dalla furbi- arricchire e rendere potenti chi è del gioco, total- Realizzati con successo la ricerca e collocamen- zia, la nostra permanente opposizione all’ingiu- mente mortificante la missione a cui un ospeda- to, in politica e nell’amministrazione di perso- stizia, la nostra cultura della vita e della solidarie- le è destinato. Un sistema d’affari che usa un naggi di elastica moralità, senza che reazione si tà all’oscurantismo delle camorre. Noi si ha il di- ospedale pubblico per piegarlo alla produzione avvertisse in una società narcotizzata dalla crisi e ritto a essere cittadini! di lucrosi interessi privati non è solo definibile in dall’affievolito legame con valori forti, dall’egoi- Carlo Comes un lungo elenco di reati scritti nel codice penale, smo e dalle solitudini individuali, la camorra ha è un’offesa alla sofferenza dell’uomo, alla sua

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 3 del Caffè

IL 25 GENNAIO E L’8 FEBBRAIO OPEN DAY ALLA DANTE ALIGHIERI Viaggio alla scoperta delle tradizioni Tempo di Open Day per le scuole di ogni ordine e grado. Porte aperte e offerte formative doc dalla Scuola Media statale “Dante Alighieri”, in Viale Medaglie d’oro, una delle più antiche e prestigiose della città. La sua storia percorre oltre un secolo, sempre al passo per corrispondere ai processi edu- cativi e ai bisogni formativi dei bambini nel delicato passaggio all’adolescenza. Istituita alla fine dell’800 con la denominazione “Luigi Vanvitelli” come scuola professionale, secondo l’ordinamento scolastico del tempo, negli anni sessanta del secolo scorso, con la riforma, divenne Scuola Media statale con il nome di “Dante Alighieri”. Una scuola in progress , con una popolazione scolastica che ha toccato in alcuni anni fino a 1100 iscritti. Open Day 2015. La “Dante Alighieri” anche quest’anno apre le porte ai bambini delle classi quinte delle scuole elementari e alle loro famiglie con due giornate, il 25 gennaio e l’8 febbraio 2015, dalle ore 10.00 alle ore 13.00. Il filo conduttore delle attività, che saranno presentate da alunni e docenti, è “Alimentazione tra cultu- ra e tradizione: un viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie del territorio casertano, per valorizzare i prodotti locali tipici e promuovere il ritorno alla sana alimentazione ed alla tutela della salute”. Anna Giordano

DOMENICA 1° FEBBRAIO “ OPEN DAY ” DELL ’ALBERGHIERO “G ALILEO F ERRARIS ” “A scuola di Master Chef... Maitre... Manager…” Momento di grande popolarità tra i ragazzi degli scuole medie, grazie an- che all’effetto “Masterchef” e ai programmi di cucina, per l’Istituto alber- ghiero “Galileo Ferraris” Caserta dove, presso la sede centrale di Via Petrar- ca, è in programma l’Open Day dell’anno scolastico 2014/2015. La scuola che forma i suoi allievi alla “cultura dell’ospitalità” domenica 1° febbraio apre le porte a famiglie e ai futuri talenti della gastronomia, invi- tando alla visita delle strutture e dei suoi laboratori, permettendo così di conoscere tutte le iniziative in programma per gli aspiranti maitre, chef e hostess. A partire dalle ore 9 e fino alle ore 13 gli studenti, capitanati dai docenti, allestiranno e offriranno gustosi assaggi di propria produzione, a dimostra- zione delle tecniche apprese nel corso degli studi. I futuri professionisti del settore turistico-alberghiero e della ristorazione saranno quindi impegnati in dimostrazioni pratiche: ritagli di frutta e verdura, decorazioni di dolci, cake design, cucina di sala (flambè), preparazione di pizza; tecniche di sommelier e “barman acrobatico” (Free style). Ragazzi e genitori potranno ricevere informazioni sull’offerta formativa per l’anno scolastico 2015-2016 e sui sevizi di accompagnamento al lavoro dei rispondente alle richieste del mondo del lavoro» spiega la preside Antoniet- futuri operatori dell’accoglienza turistica e della ristorazione. «Saranno illu- ta Tarantino, e l’Open Day ha l’obiettivo di fare conoscere ai ragazzi una strati i progetti didattici e tutte le esperienze che vanno ad ampliare il curri- realtà educativa che può offrire prospettive occupazionali in un ambito in colo e consentono agli studenti di conseguire una formazione completa e cui la crisi sembra avere un impatto di minore portata. 4 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) Gran Caffè

eBi COUNTDOWN Eff e di olin art QUIRINALE Le c Napolitano è tornato a casa. Mai Presidente della Repubblica è stato così dentro le vicende politiche del Paese, certo perché costretto, e mai presi- dente della Repubblica è stato così criticato. Dalla Lega, adesso con Salvini, figuriamoci, da Grillo, figurarsi ancora, e quanti altri non hanno voluto capi- re la capacità di statista di Napolitano in un momento così difficile per l’Ita- lia. Al coro di critiche si è aggiunta anche quella del Sindaco di Napoli. «Non rimpiangerò il presidente Napolitano. Sono speranzoso che ci possa essere un presidente diverso da Napolitano» ha dichiarato De Magistris, che ha aggiunto: «Credo che non sia stato positivo rinnovare il mandato del Presi- dente della Repubblica, sa un po’ di monarchia e di incapacità della politica di rinnovarsi» . Un riconoscimento della forte crisi politica e della responsa- bilità del Parlamento per la sua incapacità. L’elezione del nuovo presidente mai come adesso costituisce «un passag- gio delicato e difficile» . Renzi lo ha riconosciuto dal primo momento. Negli anni passati l’appuntamento, pure critico per le forze politiche perché si giocava l’equilibrio tra maggioranza e opposizione, non incrinava però l’e- stablishment di governo e non preoccupava più di tanto il Paese. Adesso in gioco è il premier stesso. Renzi ne uscirà indebolito al massimo o rafforzato a seconda che riuscirà a portare avanti un proprio nome. Renzi parla di «responsabilità» del Pd che deve presentare un suo candidato. «O siamo in condizioni di fare quel che è necessario» oppure «saremo additati come colpevoli» . Renzi parla di responsabilità collettiva: «È arrivata l’occasione per restituire a chi ci ha votato il senso dell’orgoglio, possono fidarsi di voi perché siete in grado di eleggere un presidente della Repubblica» . Ma Renzi sa, per la sua storia, che c’è in ballo una responsabilità personale ancora più grande. Sa il rischio della posta in gioco, mette le mani avanti, chiama alla collaborazione tutte le forze politiche. «Coinvolgeremo tutti» , dice. Il messaggio è rivolto in particolar modo ai 5S, «Ma se qualcuno si chiama fuori faremo senza di lui. Non accettiamo veti da nessuno» , aggiunge con il suo solito piglio. La risposta di Grillo è secondo il suo stile. Chiede a Renzi di dare una rosa di nomi «per proporla agli iscritti in rete e farla votare». Altri- menti, scrive Grillo sul suo blog, «i nomi dei pretendenti saranno decisi da due persone che discuteranno nel chiuso di una stanza candidature e van- rato il senatore Esposito dopo la votazione del suo emendamento senza taggi (anche e soprattutto personali)» . Intanto Berlusconi continua a ripe- l’appoggio della minoranza. Ma Renzi rimedia la defezione con i voti di Ber- tere «no a un candidato Pd» , e si è incontrato con Alfano per arrivare uniti lusconi. Si parla già di un “partito della nazione” così come starebbe venen- come centrodestra. do fuori dalla maggioranza di fatto al Senato. L’appuntamento del Quirinale cade in un momento critico all’interno del Prende più corpo la lotta al terrorismo. Sono state decise delle espulsioni Pd . La vicenda delle primarie in Liguria, l’abbandono di Cofferati chiama in ma la lista di indagati e sospettati è lunga e forse si procede con eccessivo causa non solo le primarie e il loro meccanismo. Cofferati ha parlato di bro- garantismo verso quanti hanno già solo il permesso di soggiorno. Le tipolo- gli e di irregolarità, di «inquinamento delle primarie attraverso il voto solle- gie di soggetti espulsi finora fanno capire quanto subdola e numericamen- citato e ottenuto dal centrodestra». «È un problema politico e morale. Le te alta sia la presenza di individui pericolosi. Ultimo il caso dello studente primarie, così, praticamente non ci sono più». Il deputato europeo del Pd turco della Normale di Pisa. Del resto si arriva a che il corrispondente del ha accusato Renzi di non aver voluto nemmeno prestare ascolto alle ragio- TG1 intervista «il più estremista imam britannico» , Anjem Choudary, che ni della controparte. de visu dichiara esplicitamente che «chi offende il Profeta è condannato a Il Pd è sempre più alle prese con la democrazia interna. La vicenda Coffe- morte» e che «anche l’Italia è nel mirino» . Il ministro Gentiloni ha dichiara- rati ha fatto inalberare la sinistra del partito «La scissione è un capitolo a- to che c’è «un notevole rischio di infiltrazioni terroristiche dall’immigrazio- perto da tempo» ha dichiarato Civati, ventilando «sviluppi a livello naziona- ne in Italia» , chiarendo però che «non bisogna confondere tra immigrazio- le» . «Quello che è accaduto» , ha aggiunto, «non è solo un fatto regionale», ne e terrorismo» . La violenza anti Charlie ha invaso il mondo arabo con in- «non so cosa deve succedere ancora perché nel partito si apra una riflessio- cendi alle chiese e morti. Anche dai rappresentanti istituzionali del mondo ne su cosa è diventato il Pd» . Il malessere nel partito si taglia a pezzi. Lo arabo è tutto un dire che offendere la religione degli altri non vuol dire li- scontro sull’Italicum al Senato dà l’idea della deriva che si sta imboccando. bertà di espressione. Per il premier iracheno «gli insulti diretti contro figure La minoranza sull’Italicum si fa forte di 29 membri, Renzi li accusa di voler sacre non devono essere considerati come esercizio della libertà personale, essere «un partito nel partito» . La minoranza minaccia e la maggioranza la perché la libertà non deve significare offendere gli altri, o ridicolizzare le mette con le spalle al muro: «Chi ha votato contro esca dal Pd» , ha dichia- loro credenze» , e La Turchia, che vuole entrare in Europa, ha censurato il giornale che aveva ripubblicato le vignette di Charlie . Il grande papa Fran- cesco nel suo viaggio nelle Filippine ha preso forse uno scivolone quando ha sostituito alla condanna chiara del fondamentalismo religioso fatta do- ( 0823 357035 po gli eventi di Parigi con la più equivoca dichiarazione che «non si offende la religione degli altri» «perché non si può provocare, insultare, ridicolizzare la fede degli altri» . Nello stesso tempo però la Francia doveva ribadire la legittimità de «l’eredità di Voltaire e dell’irriverenza dell’Illuminismo» . [email protected] Armando Aveta

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A VILLA VITRONE, NEL CENTENARIO DELLA GRANDE GUERRA

La Fanfara dei Bersaglieri all’Unitre Quando la Fanfara annuncia il centenario della Cultura della Provincia, Gabriella D’Am- Grande Guerra. Quando la cultura si coniuga con brosio: «Con la vostra partecipazione que- la patria. Quando la location di una celebrazione sto Polo della Cultura diventa ancora di storico-militare non è una caserma e neppure più riferimento di conoscenza e di sapere una piazza, ma un luogo dedicato alla cultura, in per tutto il territorio provinciale» , ha det- una delle costruzioni più deliziose della città di to. Tra gli intervenuti il fondatore e past Caserta, dove la belle époque convive con il mu- president Andrea Gentile. seo della tecnologia e dello sport e con una ricca La banda della Fanfara della Brigata Gari- e aggiornata biblioteca. Un luogo non solo sim- baldi con i suoi ritmi da bersagliere ha trascinato famosi, dalla Ricciolina a Ciliegi rosa . Poi, un fina- bolo di cultura ma di incontri e di scambi. Da e emozionato tutti i presenti, mentre anche lun- le con pezzi da capogiro e che ha conquistato quest’anno accademico vi ha sede anche l’Uni- go la strada le note si ripercorrevano e chiama- tutti: Cara Italia e La leggenda del Piave . A con- versità della Terza Età, dopo una dislocazione vano all’evento. Mai prima d’ora un corso acca- clusione, l’Inno nazionale. Tutti in piedi hanno decennale tra le varie sedi messe a disposizione demico è iniziato con questa modalità. La Fanfa- cantato all’Italia. nel corso degli anni dal Comune presso il Centro ra dell’°8 RGT Bersaglieri della Brigata “Garibal- Un pomeriggio che deve restare nella storia di Culturale S. Agostino e dall’Istituto Salesiano. di”, con i suoi 22 elementi, diretta dal Marescial- Caserta, che fu città militare e che oggi, senza «Siamo grati alla Provincia ed al presidente Zinzi lo Capo Marco De Lucia, schierata sullo scalone rinnegare il passato, vuole anche essere città per il patrocinio e per questa prestigiosa sede di accesso alla Villa, ha eseguito con tono mar- della cultura. «Quest’evento» , è stato detto, che ci ha concesso» , ha detto il presidente del- ziale il suo repertorio, iniziato, piume al vento, «non poteva coniugare meglio i due aspetti della l’UNITRE Antonio Magli. È Villa Vitrone, in Via con Flik Flok , prima marcia d’ordinanza del Cor- nostra città» . “Caserta postunitaria” questa la Renella, n. 98, Caserta. po, che è sicuramente uno dei brani più antichi e tematica degli argomenti programmati dal diret- Non solo squilli di fanfara per annunciare il cen- più conosciuti, perché esprime con il suo ritmo tore scientifico Giovanni Villarossa, che sono al- tenario della Grande Guerra nella programma- scattante e trascinatore lo spirito esuberante trettanti appuntamenti con la storia condotti da zione del corrente anno accademico, ma un che contraddistingue i bersaglieri. Il concerto è studiosi ed esperti: Storia e memoria della prima grande concerto a cielo aperto con un ricco re- proseguito con il canzoniere napoletano, dal ce- Guerra Mondiale, Riflessi in Terra di Lavoro: il pertorio di inni, canti di guerra e musica classica. lebre ‘ O surdato ’nnammurato a ‘ O sole mio , Fu- contributo dei casertani, La funzione della carto- Uno scenario prestigioso si è presentato agli oc- niculì funiculà e altri brani con variazioni e virtuo- lina illustrata durante la Grande Guerra , Il Circo- chi degli intervenuti, autorità, docenti, allievi, sismi della tromba solista. A fare da presentatri- lo Nazionale di Caserta e la Grande Guerra . E, ospiti, comodamente accolti come in un’agorà ce Pavesio, vicepresidente, che ha illustrato per finire, ancora parole e musica con Canti dal nell’ampio spazio antistante il patio della Villa. A sistematicamente le musiche, alcune caratteri- fronte. dare il saluto in apertura è stata l’assessore alla stiche della vita militare e altre dei repertori più Anna Giordano

VENERDÌ 30 IL TERZO APPUNTAMENTO CON LA RASSEGNA LETTERARIA ORGANIZZATA DA “RAIN” LIBeRI – Che cosa possono le parole? Venerdì 30 gennaio, alle ore 16.00, al ristorante di menzogne e sotterfugi meschini da cui sarà le parole, scritte e lette, soprattutto ad alta voce, Antico Cortile (Caserta, Via Tanucci 53), si terrà il difficile venire fuori, se non con qualche perdita possono molto. terzo appuntamento con LIBeRI-Che cosa possono inevitabile. D’altronde il male, quando c’è, non Siamo fermamente convinti che attraverso la let- le parole? , la rassegna organizzata da RAIN, associa- resterà mai celato, verrà sempre a galla, in un teratura si possano affrontare quei discorsi che ri- zione LGBT* casertana, organizzazione di volonta- modo o nell’altro. Anche in questa occasione si guardano un po’ tutti, e non ci riferiamo solo a quei riato di Caserta impegnata nella lotta contro ogni cercherà, attraverso un dibattito aperto col pub- temi che hanno a che vedere con l’orientamento forma di discriminazione, odio e pregiudizio con- blico, di affrontare le argomentazioni trattate nel sessuale, ma molte altre ancora, che lo stesso fan- nessa all’omofobia, bifobia e transfobia, che nasce testo, di capirne di più e trovare, insieme, le più no i conti con una realtà discriminatoria che non si dall’opera consapevole di ragazzi e ragazze che, plausibili soluzioni. Pertanto tutti, quindi non ne- fa scrupoli. Ci riferiamo alla disabilità, al bullismo, ogni giorno, cercano di mediare tra il progresso del- cessariamente legati all’universo LGBT*, sono alla depressione indotta… Per quanto possiamo, la giurisprudenza nell’ambito della tutela dei diritti invitati a prendere parte all’evento e partecipare noi parleremo, con i libri, con le nostre storie e con di persone omosessuali nelle grandi capitali mon- attivamente. ogni mezzo a disposizione, come abbiamo già fatto diali e l’arretratezza culturale dei piccoli e claustro- Lo scopo di LIBeRI-Che cosa possono le parole? è in occasione di “Piazza l’Arte - Arte Ritmo Vitalità”, fobici paesi di provincia. innanzitutto quello di affrontare i problemi che ci svoltasi a Portico di Caserta il 27 e 28 settembre Nell’incontro di venerdì prossimo toccherà al stanno più a cuore attraverso la letteratura, perché 2014, dove abbiamo presentato il cortometrag- ventitreenne scrittore pugliese Antonio Schiena, chi più della letteratura può dare libero sfogo alle gio ”Fill me” e la nostra prima mostra fotografica a con il suo Un gioco da Ragazzi (Watson edizioni parole? La parola LIBeRI ha in sé i due elementi in- tema e la presentazione del libro “Quando le caval- 2013), fare chiarezza su temi quali la violenza gio- dispensabili ed essenziali a questo scopo: i libri e la lette vennero in città”. Dovunque il nostro impegno vanile e l’insofferenza della nuova generazione. libertà. C’è chi oggi, e lo diciamo con tanta amarez- sociale sia ambientato, dietro il tessuto del volonta- La scelta del romanzo è stata dettata dallo stile za, discrimina nascondendosi dietro a un libro e alla riato si celano le storie dei tanti ragazzi che, anche semplice e mai artificioso e dall’abilità di Schiena scusante di una contestazione silenziosa. Noi vo- solo con la semplice presenza, ci sostengono e di entrare in quelle tematiche delicate che molto gliamo ricordare quando ancora i libri facevano spronano a perseguire i nostri obiettivi. Perciò Rain hanno a che vedere con la complessità della davvero le rivoluzioni ed erano anni, quelli, in cui i non è solo attivismo, ma anche comprensione e mente umana. Schiena ci conduce in un gioco libri si leggevano davvero e non per finta. E i libri, accettazione: la difesa dell’autodeterminazione di fatto di sottomissioni e idolatrie, toccando anche quelli veri, parlano di libertà, di amori diversi, di un ogni persona, che deve sentirsi libera di poter deci- quelle che sono le difficoltà di accettazione e la Dio che ci ha fatto tutti a sua immagine, di famiglie dere della propria vita, è uno tra i punti chiave della violenza psicologica. Il protagonista Andreas vive differenti, di baci dati a chi si vuole e quando si vuo- nostra associazione. un rapporto di amore/odio col suo amico- le. Il libro è strumento di libertà, non di occlusione e Vincenzo Restivo carnefice ed entra (volutamente?) in un universo apre le menti, non le chiude. La cultura può molto, Giovanna Spatrisano 6 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) Il Mondo

bravano due attempate principesse in febbrile attesa di un robusto alito di vento o di un fanta- Un lungo addio (2) sioso guizzo di corrente che le portasse via, libe- randole da una perdurante prigionia. Ma il vento A metà giornata, l’umidità crescente trasformò e il mare di quel pomeriggio, pur in procinto di il tepore in leggera afa, ma nessuno di noi parve alterarsi sensibilmente, sembravano pensare ad accorgersene. Poi, nel primo pomeriggio, il tem- altro. E, ancora una volta, non ce l’avrebbero po cominciò a cambiare e tutto il golfo sembrò tutta. di Ciro Rocco perdere il magnifico abito sgargiante sfoggiato Senza preavviso, almeno per noi ragazzi, il cielo fino ad allora. Come di consueto, furono i gab- in lontananza si era illuminato dei bagliori bian- le a un caotico suk mediorientale. Si trattava di biani a darne il primo annuncio. A centinaia, in chi dei fulmini che, affascinando ritmicamente la un imponente incubo di cemento su due ampi una cacofonia assordante, riguadagnarono poco nostra vista, la offuscavano per qualche secon- livelli che, per dimensioni e altro ancora, strideva alla volta la sottile lingua di sabbia deserta con do. Non pioveva ancora, ma il vento, rinforzan- come un’astronave aliena rispetto alla sottile, volteggi sempre più stretti e nervosi, fin sopra le do, aveva accapponato la superficie dell’acqua, morbida e delicata conformazione dell’arenile e nostre teste; in alcuni casi, poi, con atteggiamen- spingendo file di onde robuste e spumeggianti dell’entroterra collinare. In alto, sui quattro lati, to di aperta sfida nei nostri confronti, fermi ad verso la riva, e sommergendo buona parte dell’- campeggiava una scritta a caratteri cubitali di osservarli affascinati a pochi metri di distanza: arenile. Anche la temperatura si era abbassata. colore amaranto: lido Napoli . Naturalmente non provando, per esempio, a mangiucchiare le al- Fummo perciò costretti a traslocare verso un era affatto necessaria, contribuendo anzi ad ac- ghe ormai in decomposizione accumulatesi a punto più interno e, visto quello che si stava pre- centuarne il carattere “alieno”. Unico suo scopo, riva per poi riprendere delusi il volo e retrocede- parando, riparato. L’alternativa più saggia sareb- credo, quello di distinguerlo dalle altre due co- re, stressati e rumorosi, verso le falde del Monte be stata quella di raggiungere la vicina stazione struzioni simili presenti in quel tratto di arenile: il Nuovo. della ferrovia Cumana e di aspettare tranquilli il lido Montenuovo e il lido Giardino , provvedendo Nubi minacciose e pesanti erano apparse all’o- primo treno utile. Ma, si sa, a quell’età e in una altresì a trasformarli in un tutt’uno con le tre o- rizzonte, incrinandone la nettezza di linee e colo- giornata del genere, tutto tende ad assumere monime fermate della ferrovia Cumana. ri. Rotolando da un cielo sempre più basso, ave- una dimensione diversa, divenendo possibile a Il lido Giardino , in particolare, antesignano dei vano cominciato ad incombere come una mon- dispetto di ogni evidenza e considerazione. Non moderni villaggi di bungalow, appariva ai nostri tagna tremolante al largo del canale di Procida, ricordo nessuna discussione, a riguardo, né alcu- occhi come una vera e propria novità nel pano- facendo comparire il sole dapprima a tratti, per na presa di posizione individuale. Nulla di nulla. rama locale. Ubicato a ridosso del complesso poi oscurarlo del tutto. Sembrava quasi che, nel Eravamo lì per divertirci e, temporale o non tem- termale delle “Stufe di Nerone”, era allora fre- giro di un paio di ore, si fosse improvvisamente porale, l’avremmo fatto fino a quando ne avessi- quentato quasi esclusivamente dalla borghesia materializzato il lato più oscuro dell’autunno. mo avuto voglia. provinciale più abbiente, e perciò meglio curato Intanto, si era anche alzato il vento, e le supersti- Così, classificando ufficialmente il tutto come sia nei particolari che nel corretto utilizzo degli ti barchette multicolori si erano viste costrette a “una semplice nuvola di passaggio”, avevamo spazi. Qualcuno, in ragione della collocazione, una necessaria ma, tutto sommato, dignitosa deciso di rifugiarci nella costruzione chiusa e de- aveva ribattezzato il lido Napoli “sala centrale”, ritirata, molto simile a una pellicola mandata in- solata che d’estate, in piena e caotica stagione sorta di spartiacque tra l’universo proletario dietro con lentezza. Le due navi-cargo, invece, balneare, fungeva un po’ da tutto: reception, (piccolo-borghese nelle sue frange più alte) del saldamente ancorate, sembravano pronte a sfi- bar, ristorante, attività commerciali, relax, servi- lido Montenuovo, non a caso confinante con l’u- dare il proprio destino. Avevano cominciato a zi. Era stata progettata per diventare una sorta nico tratto di spiaggia libera (poche decine di ruotare lentamente su se stesse, assecondando di piccolo centro commerciale ante litteram , in- metri in tutto), e quello più ricercato del lido con pazienza i ghiribizzi delle correnti vecchie, dispensabile supporto alla frenetica e remunera- Giardino . Ed era così che, abitualmente, veniva ma segretamente sperando - forse - nelle nuove. tiva attività balneare. Ma, alla prova dei fatti e al identificato da tutti. Ancora più rugginose e cadenti nella luce resa di là degli indubbi profitti, si era rivelato più simi- (2. Continua) incerta dalla consistente nuvolaglia scura, sem-

PLANETARIO DI C ASERTA : DA SABATO UNA NUOVA PRODUZIONE come un vero volo spaziale, perché, grazie all’astronave Planetario, gli A FEBBRAIO INCONTRO GRATUITO DI AGGIORNAMENTO DOCENTI spettatori saranno condotti (in simulazione!) attraverso il Sistema Solare per vedere ogni particolare da vicino. Lo spettacolo, ideato e realizzato dal prof. L. A. Smaldone, con la collabora- In viaggio nel zione di P. Di Lorenzo, è disponibile con narrazioni (interamente “real time”) appropriate alle scuole Primarie, Secondarie di Primo Grado, Secon- darie di Seconda Grado e al pubblico. Con le consuete modalità, scuole e Sistema Solare gruppi possono già prenotare lo spettacolo (nelle versioni specificamente Sabato 24 gennaio, alle ore 20.00, è previsto il primo spettacolo per il pub- sviluppate per ciascuna fascia di età). L’evento di sabato ha una program- blico della nuova produzione del Planetario di Caserta intitolata “… in viag- mazione dedicata rispetto al consueto calendario di spettacoli (i prossimi gio nel Sistema Solare”. Il nuovo spettacolo consente di approfondire le sono fissati per domenica 25, ore 18.00 e 1- caratteristiche di tutti i maggiori oggetti 9.30); inoltre, per l’occasione, è previsto l’acces- del Sistema Solare (il Sole ed i suoi otto so con un biglietto ridotto per tutti (€ 5). pianeti) e di alcuni di quelli più piccoli Sullo stesso tema e lavorando intorno alla lezio- (pianeti nani, lune, comete, asteroidi). Il ne / spettacolo prodotta, per mercoledì 18 feb- racconto (in narrazione dal vivo) è pro- braio (ore 16-19) il Planetario di Caserta ha or- posto come una avventurosa esplora- ganizzato un incontro gratuito di aggiornamento zione, capace di soddisfare anche le più per i docenti (di ruolo e non) in servizio in scuole esigenti curiosità scientifiche per la pre- secondarie di secondo grado per le discipline di cisione dei dettagli, ma leggera e grade- scienze naturali, chimica, fisica, matematica e vole per il tono e l’atmosfera creata dal- fisica. Il bando e il modulo di candidatura sono le musiche. Insomma, un viaggio sugge- disponibili sul sito www.planetariodicaserta.it. stivo come un volo della fantasia: anzi,

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 7 del Caffè

te” travisato l’affermazione di una delle due cooperanti, la quale aveva L’ammazzacaffè invece dichiarato che nessuna delle due aveva subito violenza. Certo, di- ciamo che qui, più che a un travisamento, siamo di fronte a una licenza APPUNTI DI ASOCIALITÀ SPICCIOLA di Valentina Zona poetica di un vero e proprio genio del giornalismo web. Nonostante l’evi- dente stramberia, però, Maurizio Gasparri, Senatore della Repubblica, ha Trovo insopportabile la pensato bene di commentare pubblicamente il fatto con accenti a dir po- cialtroneria e la po- co volgari. Poi si è scusato, ma non si è dimesso - come qualcuno gli aveva chezza di questo Paese, opportunamente consigliato. Addirittura, ho letto di gente che sospettava in cui quotidianamente che le due fossero conniventi con i “tagliagole”, insinuando forme subdole assistiamo a fulgide le- di collaborazionismo per finanziare la “guerriglia terrorista”. Insomma, un zioni di populismo dalla delirio. Ultimamente si sta persino speculando su delle intercettazioni da tv, al bar, al lavoro, sul cui emergerebbero alcuni contatti “ambigui” che pare le ragazze avessero web. ad Aleppo; immagino che installarsi su un territorio del genere richieda La vicenda delle due necessariamente uno scambio di informazioni e delle posizioni “sfumate”: volontarie, Greta e Va- quand’anche le ragazze avessero ostentato un appoggio alla lotta contro il nessa, liberate dopo 5 regime di Assad, non vedo come questo faccia di loro delle terroriste col- mesi di prigionia in ma- laborazioniste. Tra l’altro Assad, fino a qualche mese fa, non era un nemi- no ai ribelli siriani, ha co dell’Occidente? scatenato nuovamente Ora io mi chiedo: come fanno due cooperanti ventenni, che decidono di la tendenza tutta italia- partire per andare ad aiutare i profughi di guerra mettendo a frutto la loro na al fancazzismo ideo- conoscenza della lingua e della cultura araba studiata all’università, a ri- logico e verbale: già du- trovarsi esposte alla pubblica gogna? Ah già. Non avevano avvisato la Far- rante il sequestro, si nesina! Erano passate per il confine turco, le scellerate! Come fa una so- erano moltiplicati gli cietà civile a non sospendere il giudizio di fronte a due ragazze che potreb- insulti a danno delle bero essere uccise? E ancora, al loro ritorno, come ci si può scandalizzare due ventenni, colpevoli dell’importo di un riscatto, ammesso che sia vero (e pare che non lo sia), di essere partite “all’avventura” e di essersi messe nei guai in quanto vizia- se quel riscatto, pagato coi nostri soldi, i soldi pubblici (la società civile ci te, imbranate, cerebrolese, e chi più ne ha più ne metta; colpevoli altresì tiene a precisarlo), è servito a restituire la libertà e la vita a due esseri u- di aver trascinato il nostro Paese in crisi in un’annosa e fastidiosissima vi- mani? cenda di ricatti e riscatti. Lo so, ci sarebbero piaciute di più intente a farsi selfie nelle loro cameret- Poi, dopo la liberazione, ondate di raccapriccio per i 12 milioni serviti a te, impegnate a seguire tutorial su Youtube per imparare il tupè giappone- rilasciare le due ragazze (una bufala circolata su Twitter che ha scatenato se, ma sono partite per dare medicine ai bambini nel bel mezzo di un mas- giorni di assurde polemiche). Come se non bastasse, una nuova e ancora sacro, cercavano un dialogo impossibile in una situazione politica a dir po- più assurda notizia ha cominciato a circolare inopinatamente: le ragazze co caotica (in cui non è poi così facile prendere posizioni nette, e l’Europa avrebbero fatto “sesso consenziente” con i sequestratori. In realtà, chi ha ne sa qualcosa), mentre il resto del mondo se ne infischiava o quasi. Fac- scritto quest’oscenità su un anonimo sito web allnews , ha “semplicemen- ciamocene una ragione, e taciamo una buona volta.

UNA NOTA DELL ’A SL C ASERTA La vaccinazione tipografia antinfluenzale civile L’Asl Caserta ricorda, in una nota diffusa alla stampa, che si è ancora in tempo per la vaccinazione antinfluenzale. Com’era prevedibile, infatti, la negativa campagna mediatica sul vaccino Fluad ha ridotto, notevolmen- te, l’aderenza alla vaccinazione antinfluenzale e questo nonostante le successive smentite e le rassicurazioni provenienti dal mondo scientifico. La stagione dell’influenza è iniziata da qualche settimana ma il picco di massima incidenza è atteso per febbraio. Atteso che il ministro della Sa- lute, Beatrice Lorenzin, ha ritenuto opportuno prolungare la campagna vaccinale oltre il 31 dicembre - sottolinea la nota - è quindi ancora possi- bile, per chi ancora non ha provveduto, ricorrere utilmente alla vaccina- zione. E questo è ancora più vero per tutte le categorie a rischio: anziani, bambini, malati cronici. Nella nota, l’Asl Caserta, pertanto, invita in particolare i soggetti a rischio a rivolgersi con fiducia al proprio medico curante o al pediatra di libera scelta per sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale, che è ancora di- sponibile e che rappresenta la più efficace protezione contro le spiace- voli complicanze che possono insorgere anche dopo una banale influen- za, e ricorda a tutti alcune semplici regole di prevenzione sanitaria da seguire per limitare il rischio di contrarre l’influenza: lavare spesso le ma- via gen.le a. pollio, 10 ni dopo aver starnutito e dopo essere stati in luoghi pubblici, rimanere a casa quando si è ammalati. La nota si conclude ricordando che, comun- 81100 caserta que, è bene assumere farmaci analgesici e antipiretici solo se stretta- tel./fax.: 0823 329458 mente necessario. tel./fax.: 0823 329458 8 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) Crema

per scrollarsi dell’acqua, per fare due foto, per sità. Stesso filo che annoda la testa, la mano, il capire dov’è che si deve andare. C’è tanta vigi- cuore, gli occhi che bruciano. «Ciao Guagliò» , Terza Traccia: lanza, insieme agli uomini e alle donne della ha scritto quello prima di me con una grafia lar- protezione civile, sono loro che danno indica- ga larga. Nella pagina accanto leggo un’altra Dormi sepolto in un campo di grano, non è la rosa non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi, ma sono mille papaveri rossi. E s’io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni, credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, zioni. Più di tutto parlano le transenne, che cor- dedica e accanto alla firma la città di provenien- avrei scritto canzoni… Sensazioni che, stancamente, si ripetono senza senso; una musica per pochi amici, come tre anni fa. Ma un’altra grande forza spiegava allora le sue ali: parole che rono dal basso della scalinata fin su, all’ingresso za: cinquecento chilometri da qui. I fogli in bas- dicevano «gli uomini son tutti eguali”. Uomini senza fallo, semidei che vivete in castelli inargentati, voi che di gloria toccaste gli apogei, noi che invochiam pietà vero e proprio. Bisogna salire, adesso. La sala è so sono leggermente rigonfi per via dei polsini avvolta nella penombra, il cordone rosso indica bagnati che abbiamo tutti. Avrei voglia di legge- Il Maschio Angioino sprofonda nel grigio del il percorso che bisogna fare. Ma l’urna si vede re tutto. Dicono grazie per la poesia, per le can- cielo e del mare domenica mattina. Piove. È u- da subito. Il legno lucente sotto la teca di vetro, zoni, per la musica. A chi stiamo scrivendo? A na pioggia alla Pino Daniele, l’acqua te nfonne e la scritta di metallo. C’è la sua musica di sotto- chi stiamo scrivendo? Scrivo e non mi rispondo. va . Ci devo andare, ci voglio andare. Ciao Pino. fondo. Ma sono troppo confusa per sentire. Bi- Scrivo sul quaderno la mia dedica, il mio grazie, Una di quelle cose che mai avrei pensato di fare sogna fare il giro della sala, di fronte c’è la sua due strofe di una canzone che mi canta dentro nella vita. Mai avrei voluto fare. Intorno al Co- foto, quella che hanno ripreso un po’ tutti, il anche se sono stonata. Vado via. Dietro di me ci mune c’è un labirinto di cantieri, di terra sven- sorriso obliquo, lo sguardo da mascalzone lati- sono altre persone. trata, di dislivelli continui, di scale che sembra- no, il corpo pieno di vita. Pino Daniele. Solo che Fuori lo stesso grigio, forse un po’ di più. Devo no solo scendere. Il metallo sotto l’acqua è più qui è difficile da guardare. Sei tu? Ho voglia di risalire: un sms mi chiede di portare altre paro- brillante, ed è la sola cosa che risalta nel grigio. chiedergli. le. Salgo, di corsa, stessa strada. Ha incomincia- È come camminare in un disegno di Escher. Guardo i fiori ai piedi dell’urna, mazzi ancora to a piovere più forte. Molto più forte. Così le Maschio Angioino. Ogni volta che ci passo pen- con il cellophane, piantine, una manciata di ro- lacrime si fanno pioggia, e passann quaccheru- so alla prima volta che l’ho visto. Un’intera gior- sari di varie dimensioni, un rosario ha la forma no votta l’’uocchie e se ne va . Arrivo e ho l’af- nata, in gita scolastica. Io e la mia amica aveva- di un cuore, due o tre fogli scritti a mano. Una fanno. Mi fermo ancora davanti all’urna. Anco- mo perso il resto del gruppo e non ci siamo pagina di agenda strappata. Una calligrafia di ra sussurri di parole. Intorno a me altre perso- mosse da lì sino a sera. Era uno di quei pome- una persona anziana, un foglio scritto a stampa- ne, diverse. Nell’immobilità dei corpi si sente riggi scintillanti di primavera che Napoli sembra tello. Ho ascoltato le tue canzoni sin da bambi- fremere la stessa commozione. Una signora regalare ai passanti, per stregarli per sempre. Ci na, un foglio inizia così. Accanto a me un uomo fischietta “na tazzurella e caffè”. E piange pure sono ritornata centinaia di volte. Già prima di che piange con il mento infilato nel giubbino. lei. Ritorno ai quaderni. Presto la mia grafia a un allora, come ora, c’è sempre stata la musica di Non è il solo. Ci sono ragazzini che saltellano e altro pensiero. Le parole sono così, trovano Pino Daniele, a farmi compagnia. Ma oggi - n’- genitori che li zittiscono a gesti. Sulla parete di sempre la strada. Mi giro ancora. Un’altra volta. coppa a l’evera cca addore se ne scennene e fronte un tavolo lungo pieno di quaderni ad a- Ed esco così, camminando all’indietro. Dovrei culure - oggi è così: se ne sono scesi i colori. nelli e penne Bic nere. Saranno una decina. Su salutarlo. Ci provo, ma anche senza parlare la Ciao Pino. Il Comune di Napoli ha messo a di- ognuno c’è gente che scrive. Lascia un pensiero, voce mi si strozza nella gola. sposizione la sala dei Baroni, dieci giorni, per una dedica, una frase, una lettera. Si può stare Neanche col pensiero sono riuscita a dirglielo, l’urna delle ceneri di Pino Daniele. Per chi ha tutto il tempo che si vuole. Siamo in tanti. Con Ciao Pino. le mani infreddolite, la schiena raccolta. Scrivia- voglia di salutarlo. Per chi dal cinque gennaio (forse Terza Traccia questa settimana è andata mo scriviamo. E so parole o è fantasia oppure sta cantando a bassa voce: pass o’ tiemp e nun troppo fuori traccia. Ma secondo me ogni volta chesta è nata vita . Guardo questi sconosciuti me par o vero . Non c’è molta gente, stamattina. che nella scuola entra la musica è una cosa bel- fare questo stesso gesto che è mio e che è qua- Ma dicono che sono passati di qui a migliaia. Si la) cammina in fretta e poi ci si ripara sotto l’arco, si tutta la mia vita. Stessa urgenza, stessa neces- Marilena Lucente

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Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 9 di Caffè CONSIDERAZIONI I NATTUALI ELETTROSMOG Il cosiddetto “principio di precauzione” è quella no normalmente commercializzati - nella più norma di buon senso per la quale, prima di fare grande indifferenza normativa e mediatica - di- un utilizzo massiccio e diffuso di una certa cosa, spositivi dalle irradiazioni 1.000 volte superiori. si dovrebbe essere ragionevolmente sicuri che Si potrebbe continuare, come fanno Ulrich Kurt tale utilizzo non sia pericoloso su ampia scala e Dierssen e Stefan Brönnle in Difendersi dall’elet- anche a distanza di molti anni. È il principio gra- trosmog (ed. Terra nuova), che si spingono oltre zie al quale gli OGM hanno tanta difficoltà ad queste osservazioni e si domandano quali siano entrare in Europa: non sapendo cosa potrebbe le ripercussioni sull’umore, sulle emozioni, sulla succedere alle coltivazioni a distanza di decenni, disposizione psicologica dell’uomo nei confronti si preferisce non rischiare. della realtà. Non è escluso infatti che - proprio Questo stesso principio, tuttavia, non è stato come i colori e il tempo meteorologico - anche le utilizzato nel caso delle onde elettromagnetiche, onde elettromagnetiche non visibili possano in- dove si registrano curiose anomalie: a fronte di fluenzare il nostro modo di essere e di pensare. innumerevoli tecnologie e dispositivi (telefoni La situazione potrebbe essere grave; o non es- cellulari, cordless, wi-fi ecc., dai quali siamo pra- serlo affatto. È strano dunque che, in questa in- ticamente circondati), esistono ben pochi studi certezza, il principio di precauzione non abbia internazionali sulle conseguenze del bombarda- preso il sopravvento. Ancor più strano che, di mento elettromagnetico (denominato conseguenza, non si sia sentita l’esigenza di in- “elettrosmog” da coloro che lo ritengono la for- dagare rapidamente e a fondo dal punto di vista distanza dal corpo di almeno 20 cm. E provare a ma di inquinamento tipica di questo millennio) scientifico-sanitario. Nel frattempo, sarebbe me- informarci, che è sempre il miglior punto di par- sull’organismo umano. Nonostante alcuni studi glio limitare l’uso di smartphone, tablet e simili tenza. indipendenti mostrino che già irradiazioni pari a all’indispensabile, ricordandoci di utilizzarli a una 0,06 V/m presentino ricadute sull’uomo, vengo- Paolo Calabrò

MOKA & CANNELLA Open day, notti DIRITTODIRITTO EE CITTADINANZACITTADINANZA SCOPRE I TRADIMENTI DI LUI SU FACEBOOK MA IN CAMBIO DI RISPOSTE bianche e mostre mercato RICEVE VIOLENZE. LEGITTIMA LA MISURA DELL’ALLONTANAMENTO DA CASA Quando si dice oltre il danno la beffa. Lui la tradisce con altre donne e lei Nel tempo della Pasqua dei Giudei, Gesù entrò nel tempio e vide gente lo scopre casualmente dai commenti su Facebook . Fin qui tutto nella nor- che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute seduti al banco. ma, si potrebbe dire, visti i tempi. Ma lei chiede chiarimenti e, per tutta Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, gettò a terra risposta, riceve violenze, offese, anche davanti ai figli minori, e viene co- il denaro dei cambiavalute e ai venditori disse: «Portate via queste cose stretta a rapporti sessuali “particolari”. Lo denuncia e lui viene allontanato e non fate della casa del Padre mio un luogo di mercato» . dalla casa familiare accusato di aver sottoposto la moglie a maltrattamenti Queste parole hanno cominciato a ronzare nella mente del detrattore, e di aver abusato sessualmente di lei. Il marito, però, non si rassegna e do- dopo un girovagare tra Mostre mercato, Open day e Notti bianche, or- po aver visto respinta la richiesta di revoca o sostituzione della misura del- ganizzate dai vari istituti superiori della provincia, e ancora l’assillano l’allontanamento dal Tribunale del riesame, adisce la Suprema Corte la- per il grande sdegno sotteso. In contemporanea, un flashback a imma- mentando carenza del bagaglio indiziario fondato solo sulle parole della gine si palesa: Socrate, nell’omonimo film di Roberto Rossellini, che si moglie senza tenere conto che tra i due vi fosse una conflittualità accesa, copre il volto e si mette a giacere aspettando gli effetti deleteri della ci- tale da dover soppesare con cautela le sue dichiarazioni e invocando l’an- cuta. Ancora, all’immagine si sovrappone il pensiero e rimanda la famo- nullamento dell’ordinanza impugnata. sa frase di Eduardo: «Amà, adda passà ‘a nuttate» . Si, proprio così! La Ma i giudici del Palazzaccio non sentono ragioni e nella sentenza n. 1339 scuola si è svenduta alla legge del mercato, lasciando morire lentamen- del 14 gennaio 2015 ribadiscono la legittimità dell’ordinanza, consideran- te la conoscenza fine a se stessa e in attesa di tempi migliori ha abbrac- dola «chiara, dettagliata e puntuale» alla luce delle parole della persona ciato il travestimento. offesa (e delle sorelle testimoni), la cui credibilità intrinseca è « desumibile Per il momento, tutto quello che si riesce a vedere non è per niente un dalla precisione delle indicazioni fornite e dalla logica e coerenza delle cir- bello spettacolo: l’orientamento in ingresso, rivolto al bacino d’utenza costanze riportate» . Avallando le conclusioni dei giudici di merito, di fronte futuro, si è trasformato in un servizio di marketing, svolto in una guerra all’emersione di «un quadro di condotte offensive, di infedeltà e sopraffa- tra poveri che sta assumendo sempre più i connotati di una pubblicità zione tale da giustificare le accuse mosse» , la terza sezione penale della S. fraudolenta rivolta a conquistare “fette di mercato”. La pubblicità è vec- C. ha ricordato, infatti, il proprio costante orientamento, secondo il quale, chia come il mondo; infatti, come tutti sanno, cominciò il serpente a de- specie per i reati che maturano in un contesto così privato, «è ben possibi- cantare ad Eva le virtù della sua frutta. Purtroppo, pochi si rendono con- le basare le accuse sulle parole della sola persona offesa (spesso unica te- to che essa si basa sull’impressione e che insegna alla gente a non fidar- stimone), sempre che, ovviamente, le dichiarazioni accusatorie siano state si del proprio giudizio. Proprio per questo, la saggezza popolare rimanda vagliate con cura» . Per la Cassazione, ciò è avvenuto nel caso di specie, la pubblicità come la scienza che ferma l’intelligenza umana per il tem- non avendo il ricorrente offerto argomenti specifici a conforto delle pro- po necessario ad intorpidire le menti con la tecnica della persuasione. prie insinuazioni e dubbi o comunque in grado di intaccare le conclusioni La conoscenza, quella vera, è qualcosa di diverso dalla semplice infor- dei giudici di merito, neanche sul piano cautelare, laddove il pericolo di mazione. Entrambe, si nutrono di affermazioni vere, ma la prima è una reiterazione criminosa è stato desunto «avuto riguardo alla specifica natu- particolare forma di sapere, dotata di una sua utilità: l’informazione può ra e modalità dei fatti, ripetutisi in modo abituale e originati dal contesto esistere indipendentemente da chi la possa utilizzare; la conoscenza familiare ”, oltre che alla personalità dell’indagato «incapace di gestire le invece, esiste solo in quanto c’è una mente in grado di possederla e uti- proprie emozioni ed impulsi negativi» . Nessun dubbio, dunque, nel confer- lizzarla e questo non è il frutto di un marketing momentaneo. mare la piena idoneità della misura e nel dichiarare inammissibile il ricorso condannando l’uomo anche al pagamento delle spese processuali. Anna D’Ambra Paolo Colombo 10 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) Al centro Questo è solo Filosofo vs Parroco: l’inizio io sto col Parroco

C’è una Caserta malavitosa. La si avverte, stan- È un periodo molto “social”, per me. Il primo in gonisti del web. Hanno catalizzato l’attenzione do in questa città, anche senza averne le prove, assoluto da quando il mondo social esiste. Ave- di molti. Su di loro si è concentrata tanta ener- anche senza conoscere fatti e circostanze preci- vo molti pregiudizi, nel merito. Ne ho avuti sino gia. Che bello. Mattia porge ad Aurora uno spic- se. La si percepisce come un dato di fatto quan- a poco tempo fa. Temevo che la sovraesposizio- chio di mandarino. Anzi, la imbocca! Un mo- do si considerano certe carriere folgoranti di ne mediatica dei propri gusti, delle proprie opi- mento di amore puro. Io lo conosco, quell’amo- quelli che, con una perifrasi politicamente in- nioni, fosse un modo balzano per attrarre l’at- re. Ed è per questo che so riconoscerlo. corretta ma efficace, si individuano come tenzione. Temevo. Credevo. E confermo. I social Un gesto semplice, quello immortalato dal par- «braccia indebitamente sottratte all’agricoltu- media, i forum, Facebook, le chat, Twitter, Lin- roco. E semplici le parole che lo accompagnano. kedin, Wordpress. Molti nomi, un unico obietti- ra» . Prendendo nota degli allestimenti sfarzosi Eppure le polemiche non si sono fatte attende- vo: raccontare e divulgare. Tra l’autoreferenziale di certi negozi peraltro quasi sempre deserti. re. Ed è un filosofo - che mai oserei contraddire, e il megafonico. Non c’è confine. Non c’è limite. Ascoltando certi discorsi fra una mano di burra- tale è la sua caratura - il prof. Aldo Masullo, a Un flusso costante di input/output che disegna- co e la successiva, o fra conoscenti incontrati a intervenire nel merito e a mettere in discussione no, a tratti, un mood, un clima, un ritmo. Talvol- cena, magari al bar. La si scopre poi anche più la scelta di Don Patriciello di pubblicare la foto. ta una personalità. pervasiva e vicina di quanto immaginato, a po- Copio e incollo da napoli.repubblica.it la dichia- steriori, quando i risultati delle indagini diventa- Attraverso i social ci si rimpalla informazioni da razione del professore, riferita in virgolettato in no di pubblico dominio. Di questa Caserta che un capo all’altro della terra. Se si legge l’inglese, un articolo di Giuseppe Del Bello, datato 22 gen- sinceramente schifiamo, scriviamo il meno pos- quasi non esistono i confini. Se non si legge lo naio 2015: «Prima di tutto non frequento i so- sibile nello specifico - di cronaca nera e giudizia- swahili ci sarà qualcuno che saprà tradurlo, ri- cialnetwork, modo di comunicare caotico che ria sono pieni i quotidiani, le tv, il web - per pro- masticarlo e diffonderlo. E così ci arrivano storie, può portare all’alienazione totale. È come se o- vare, piuttosto, a riflettere e aiutare a riflettere racconti, note, immagini, scatti. Tutti, ma pro- gnuno, spogliandosi della propria identità si ab- sul fenomeno in generale, sulla sua portata eti- prio tutti, parte di un unicum. A target, certa- bandonasse ai flussi che passano attraverso mo- ca e civile anzitutto, ma anche sulle conseguen- mente! Perché delle notizie divulgate dal cen- vimenti virtuali. E l’etica non si riduce a una ri- ze quotidiane sulla nostra vita, sulla nostra po- tauro monotematico e monocorde non so che sposta semplicistica, sì o no» . E ancora «Don Pa- ca, pochissima sotto alcuni aspetti, qualità della farmene, personalmente. Lo escludo dalla mia triciello incorre nella colpa di avere utilizzato le vita. cerchia, ne evito la ricognizione. E continuo il immagini dei bambini senza che sia stata dimo- C’è una Caserta indolente. È quella sostanzial- mio percorso fidelizzato tra aggiornamenti di strata una connessione tra la loro condizione mente estranea al sistema criminoso - magari stato di testate online e teatri off. Cammino. patologica e la realtà. Insomma, manca la cau- con qualche occasionale contiguità dovuta a Cammino e scopro, comodamente da casa mia - salità, un fatto di natura giuridica prima che mo- pochezza personale piuttosto che a scelta con- perché l’ubiquità non mi è data - beltà e bruttu- rale e culturale» . Infine «Credo che in questo sapevole - ma che non avverte nessun bisogno re, opinioni e notizie. Non posso farne a meno. quadro si inserisca il gesto del prete che certa- di cambiare; o, almeno, di metterci del proprio Non voglio farne a meno. mente ha violato la privacy dei bambini e, so- nel cambiamento. Una sorta di maggioranza In questo vagare da internauta/social addicted , prattutto, getta un grido di colpevolezza non di- silenziosa pronta a seguire il carro dei vincitori condizione aggravata dal lavoro che svolgo, che mostrata» . Giusto. Giustissimo! La causalità non (molti di quelli non del tutto indolenti vorrebbe- mi costringe diverse ore al giorno a un dialogo è provata. Sebbene Don Patriciello non abbia ro anche salirci sopra, ma o non sanno come indefesso e silente con lo schermo del pc, un affermato il contrario. Tanto per precisare. Ma fare o ci hanno provato e sono stati respinti) giorno intermedio della settimana in corso mi torniamo a noi. sperando di raccogliere almeno le briciole del sono imbattuta nel tenero aggiornamento di Per campare, scrivo. E non proprio articoli e re- banchetto, come la plebe che si accalcava sotto Don Patriciello, il magro e dinoccolato parroco di censioni. Scrivo contenuti per progetti, siano il palco quando, una volta l’anno, la tavola dei un comune qualunque del napoletano, la riden- essi formativi o di altro genere. E sempre sono Borbone e della loro corte s’apparecchiava in te cittadina di Caivano, quella del bel Parco Ver- costretta a dare i numeri. Quelli veri, intendo. In Piazza Mercato. de. apertura devo attenermi a specifici item, uno C’è anche una Caserta che reagisce. E così, se No no, ma che ironica! Per il solo fatto di essere dei quali è onnipresente: “l’analisi di scenario”. questo numero si apre con l’articolo di Carlo strenua difensora della laicità dello Stato, non Non voglio certo tediare il lettore con una disa- Comes che traccia il corso (civile ed etico, non mi si può in alcun modo imputare una cecità nel mina dei dati, in questa sede. Ma qualche per- quello giudiziario) delle indagini che hanno giudicare l’operato dei Parroci di provincia che si centuale mi tocca scriverla, altrimenti rischierei coinvolto Reggia e ospedale, e se qui a lato Se- espongo. Quelli con la P maiuscola. Quelli dietro di cadere in un giudizio senza appello, come rena Chiaraviglio espone dati agghiaccianti sulle cui in molti ci trinceriamo. spesso di capita, che, nella fattispecie, non pare conseguenze dei crimini che si riuniscono sotto Tornando al web. Queste le parole: « Aurora e appropriato. la dizione “Terra dei fuochi”, la pagina immedia- Mattia. Hanno entrambi 8 anni. Entrambi sono Ecco dunque qualche dato, emerso dallo studio tamente successiva a quella d’apertura è dedi- ricoverati in ospedale. Mattia dona ad Aurora “Sentieri” in merito alla Terra dei fuochi, condot- cata a due “open day”: che sono anche, come uno spicchio del suo mandarino. Stupendo. Im- to dall’Istituto Superiore di Sanità e pubblicato nota Anna D’Ambra a pag. 9, un fenomeno di- pariamo da loro. Preghiamo per loro. Ho ricevu- nel luglio 2014. Lo studio esprime le percentuali scutibile per certi aspetti, ma rappresentano to dai genitori il permesso di pubblicare la foto. in relazione al Rapporto Standardizzato di Mor- comunque un momento di interscambio fra Per portare queste meravigliose creature nelle talità (SMR), al Rapporto Standardizzato di O- luoghi di cultura e di impegno e la città. E nelle vostre case e nei vostri cuori. Per far sapere a spedalizzazione (SHR) e al Rapporto Standardiz- pagine successive continua il resoconto, che è tutti che Aurora e Mattia sono tra coloro che zato di Incidenza (SIR), tenendo 100 il valore di uno dei nostri sforzi prioritari e grati, di manife- nella “terra dei fuochi” lottano, soffrono, spera- riferimento - media regionale o nazionale. Per- stazioni ed eventi che danno il segno che esiste no. Dio li benedica mille volte. Padre Maurizio tanto un valore SMR di 110 esprime un eccesso un’altra Caserta, capoluogo di una terra non PATRICIELLO” . Segue scatto. del 10%; viceversa un SMR di 90 esprime un di- soltanto di lavoro ma anche di cultura. Ancora Io incantata. Don Patriciello parla di bimbi fetto del 10%. minoritaria, forse, ma c’è. “ricoverati” e non “malati”. «Che meraviglia!» Questo il risultato del monitoraggio: «Il quadro Giovanni Manna mi sono detta. Li ha resi per qualche ora prota- epidemiologico della popolazione residente nei

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 11 del Caffè

55 comuni TdF è caratterizzato da una serie di grado ciò, la connessione logica c’è. eccessi della mortalità e dell’ospedalizzazione Dov’è che volevo arrivare? Solo e soltanto a rac- MacchieMacchie didi per diverse patologie a eziologia multifattoriale contare che, quando la mia mamma, strappata (che ammettono fra i loro fattori di rischio accer- da Caserta perché potesse vivere i suoi anni di CaffèCaffè tati o sospetti l’esposizione a un insieme di inqui- pensione tra i familiari, è stata colpita da una nanti ambientali che possono essere emessi o neoplasia con stadiazione IV, e giù un parterre di rilasciati da siti di smaltimento illegale di rifiuti medici a informarmi della sua imminente dipar- pericolosi e/o di combustione incontrollata di tita, ciò che mi addolorava di più era il fatto che rifiuti sia pericolosi, sia solidi urbani). Nell’insie- qualcosa, che né io né lei riconoscevamo come me dei comuni della TdF della provincia di Napoli intimo alla sua persona, la stesse consegnando (32 comuni) e della provincia di Caserta (23 co- Una volta all’anno, il 20 settembre, tutti, allo status di “malata”. La patologia oncologica napoletani e non, aspettano il miracolo di muni) la mortalità generale è in eccesso in en- non è contagiosa nel corpo. Eppure colui che ne trambi i generi. Nella provincia di Napoli SMR San Gennaro con la conseguente miracolosa è affetto sente di doversi defilare. Perché il can- liquefazione del sangue. 110 per gli uomini e 113 per le donne. Nella pro- cro contagia la mente. Chi non lo conosce, non vincia di Caserta SMR 104 per gli uomini e 106 vuole conoscerlo. È tale l’angoscia in cui ti riget- Una volta all’anno, l’8 luglio, tutti gli abitanti per le donne» . In merito all’incidenza dei tumori ta che guardarlo in faccia, scoprirne il profilo, di Pamplona (Spagna), per la festa di San Fir- sui bambini, atterrisce. mino, aspettano la corsa dei tori con tutte le risulta che «per Questo c’è. tragiche conseguenze che la festa comporta. quanto riguar- E no, profes- Una volta all’anno, il 17 gennaio, nel meri- da la salute sore. No. dione d’Italia tutti aspettano la festa di Sant’- infantile nella Non si può Antuono e la relativa lampa ‘e Sant’Antuo- TdF, non si os- giocare a no . servano eccessi questo gio- Una volta l’anno, l’ultimo giorno di carneva- di mortalità. co. Non più. le gli eporediesi aspettano la famosa Resta merite- Il cancro ci “battaglia delle arance”. vole di atten- vive dentro. Una volta l’anno a Cocullo, in provincia del’- zione il quadro Ci accompa- Aquila, tutti aspettano con ansia, e un poco che emerge dai gna. Ci inva- di timore, la “festa dei serpari”. dati di ospeda- de i pensieri. lizzazione che segnalano un eccesso di bambini Una volta l’anno, tra Guardia San Fra monti Voltarci dall’altra parte. Liquidare chi ne è affet- ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori e Castelvenere, il giorno del venerdì santo, to come “malato” è troppo, troppo facile. Non (nella provincia di Napoli SHR 151 e nella provin- tutti aspettano la processione dei “battenti”. io. Non me. Non mi riguarda. E allora non voglio cia di Caserta SHR 168); per quanto riguarda i Una volta l’anno, a Otranto, il 14 agosto, gli vedere. Così è, se le pare. tumori del sistema nervoso centrale si osserva idruntini aspettano la festa in onore dei mar- un eccesso di ospedalizzazione nella provincia di Ma Aurora e Mattia sono solo due bimbi. Che si tiri della battaglia di Otranto. scambiano attenzioni. Che si fanno compagnia. Caserta (SHR 189). Per quanto riguarda la fascia Una volta l’anno, il 20 gennaio, il giorno di E che hanno raccontato, con uno scatto, la loro di età 0-14 anni si osserva un eccesso di ospeda- San Sebastiano, patrono di Caserta e protet- storia. Sono stati protagonisti del web. Come lizzazione per leucemie in provincia di Caserta tore dei vigili urbani, tutti i casertani si reca- tutti. Come i loro coetanei quando fanno selfie a (SHR 123). Nella provincia di Napoli, servita dal no nei pressi della chiesa dedicata al Santo go go. Che male c’è? Oggi le dico che male non Registro Tumori, si è osservato un eccesso di inci- Patrono, per vedere i vigili urbani, i quali, per ce n’è. Mi sono ammalata anch’io con la mia denza per tumori del sistema nervoso centrale ordini superiori devono abbandonare i loro mamma e, insieme a lei, ho provato a guarire. E nel primo anno di vita (SIR 228) e nelle classi d’e- confortevoli uffici per assistere alla Santa addosso mi è rimasto il sapore della vita conqui- tà 0-14 (SIR 142)» . Messa: tutti, con labari, gonfaloni e quant’al- stata, quella che merita di essere vissuta bene, Chiaro, dunque, che parliamo di incidenze allar- tro. oggi che si è in vita, proprio come l’oggi è. E l’og- manti delle patologie tumorali nel territorio gi è social. Sono social le foto. Sono social i com- E così, almeno una volta l’anno noi caserta- mortifero che è la TdF. Giusto, però, rimarcare menti. Se mettiamo a tacere il racconto, faccia- ni possiamo vedere dei vigili in carne e ossa che non sussiste una comprovata connessione mo censura, non crede? E poi rischiamo di la- e possiamo sfatare il mito che a Caserta i tra la patologia oncologica che ha colpito Aurora sciar troppi vuoti, in quel pozzo senza fondo che vigili non ci siano, visto per l’intero anno non e Mattia e la situazione di inquinamento diffuso è il web. Troppi angoli bui. E nel buio si insinua il li vediamo mai. E così andiamo a vederli, so- in cui versa il nostro territorio. Nessun giudice si pericolo. Corona, ad esempio, malato d’ango- no tutti insieme allineati e, qualcuno con l’u- è pronunciato nel merito. Così come nessun giu- scia. Sulla correlazione causa-effetto microcefa- niforme da parata. E quando li vediamo tutti dice si è pronunciato in riferimento alla connes- lia/angoscia ancora non si è pronunciato alcun insieme, noi casertani, come i bambini fac- sione tra terrore di essere affetto da una neopla- luminare. Ma quel che è indubbio è che di certe ciamo… ooohh! sia perché nato, vissuto e pasciuto nell’area esi- patologie proprio non vorrei ammalarmi. Umberto Sarnelli ziale della TdF e abbassamento della qualità del- la propria, minuscola, anonima, silente vita. Mal- Serena Chiaraviglio

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Pattuglie di Pastellesse Roccaromana, dalle ore 18,00. Macerata, Istituto Presidio di le- Notte bianca dei bambini , con LuciLuci delladella cittàcittà galità, h. 20,00. Concerto de I spettacoli, laboratori, animazio- Populani di S. Leucio ne, fiabe teatralizzate, assaggi Pontelatone, h. 18,00. Visita prodotti locali guidata Scavi archeologici dell’- LUNEDÌ 26 antica Trebula, stand enogastro- Castelmorrone, Pal. Ducale. La nomici cena del Giudizio , personale di

dii DOMENICA 25 Giovanni Tariello, fino al 31 gen- a rii Società D 25 ur iie naio cu llt Caserta, Teatro comunale, 21,00. a A e cultura a o L’amico del cuore , di V. Salem- MERCOLEDÌ 28 Aldld Caserta (e oltre) M 28 me, con Biagio Izzo Capua, Teatro Ricciardi, Rocco SABATO 24 me, con Biagio Izzo Caserta, Teatro civico 14, 19,00. Papaleo in Una piccola impre- Caserta, Liceo Manzoni, 10.30, Caserta S. Leucio, Officina Teatro, Il più grande del mondo , con R. sa meridionale Seminario su I crimini contro h. 21,00. Due passi sono , di C. Solofria, regia di R. Lerro SABATO 31 la Natura , con l’intervento di e- Minasi Caserta S. Leucio, Officina Teatro, Caserta, L’altro Teatro, 20,45. sperti del Wwf e il Video La Ter- Caserta, Teatro civico 14, 21,00. h. 19,00. Due passi sono , di C. Mettiteve a ffa l’ammore cu ra dei Draghi Il più grande del mondo , con R. Minasi me , a cura della Compagnia A- Solofria, regia di R. Lerro Portico, piazza, h. 21,00. Con- Caserta, Biblioteca diocesana, h. nema e core 16,00. Premio Buone Notizie , S. Maria Capua Vetere, Libreria certo delle Pattuglie di Pastel- premiati A. Barbano, L. Brunelli, Spartaco, h. 19,30. Presentazione lesse DOMENICA 1° FEBBRAIO R. Maderna, P. Ruffini del CD Uno sbaglio… di Maxò Bellona, Sala consiliare, 18,00. Caserta, Teatro comunale, h. 1- Del Vecchio 1,00. Teatro ragazzi, La Bella Caserta, Teatro comunale, 21,00. Presentazione di Bellona,7 ot- L’amico del cuore , di V. Salem- Portico, h. 21,00. Concerto delle tobre 1943 , di Xavier Dolan Addormentata

Il dialogo tra il professore e il sellaio era iniziato con una Maffeo,Maffeo, eccoecco TeatropolisTeatropolis domanda del primo al secon- do: «dimmi, che te ne pare del Con il consueto stile estroso e sapido che lo cessi come quello riguardante mondo che se ne va alla deri- contraddistingue, Pasquale Maffeo ci narra in «il fattaccio di Perugia» , in se- va?» ed era continuato con que- Teatropolis (Caramanica Editore, 2014, pp. guito al quale «la giustizia dei sto tono critico nei confronti 125, € 13,00) la vicenda di due amici: un catte- primi giudici risulta ingiustizia della realtà attuale, ma anche dratico, Teodoro De Vellis, e un illetterato, Ra- nella revisione dei secondi» ; il con molti interrogativi intorno nuccio sellaio, i quali per uno strano caso della gioco del calcio, per cui «dietro alla vita, considerata con un vita si conoscono e si praticano; ed essendo un pallone che corre in porta si certo distacco: «La morte? Un ormai ottantenni, prima di congedarsi dal scatena il finimondo» ; ecc. Vi colpo che ti addormenta e buo- mondo, «divenuti censori all’unisono di malizie sono poi riflessioni sull’amore nanotte» ; «il tempo l’è una ruo- e farneticazioni umane» , ci confidano i loro che vince la solitudine e quelle ta che macina, noi non la si può pensieri «in un’unica colata di prosa» , stesa in sulla virtù della musica che ras- fermare» ; «A quale fonte l’archi- pagine ricche di umori e di pungente ironia. serena l’animo e dona confor- tetto attinge il lume della sua Esemplare è il legame che unisce i due amici, to; così come vi sono i pungen- arte?» ; «Lo straripare dei viventi pur tanto diversi per ceto e cultura; legame na- ti pensieri sulle ruberie dei Cre- passa e scompare. Dove va?» . to da un quotidiano rapporto, che li conduce a solini (da Creso, re della Lidia, Quanto allo stile, esso appare esprimere giudizi molto simili sul mondo in cui in Asia Minore), i quali sono dei veri e propri nervoso e ben ritmato; il che emerge special- vivono. Due donne fanno loro compagnia e li dottori «in avidissima fraudolenza» , come lo fu mente da certi incipit, quali: «L’estate di San assistono: Armida, accanto a Ranuccio, di cui colui il quale, «al vertice d’un servizio d’ intelli- Martino spalancava limpide mattine di sole, diventa la compagna e Cosima, accanto al pro- gence provveduto di fondi neri, aveva perfe- arcate di luce su campagne e alberi spogli, vi- fessore, di cui è la governante. Il Paese dei Ma- zionato la sua partita di giro» . Né sono da di- sioni di azzurre colline in un lontanare di crina- melucchi, posto su un poggio della Toscana menticare i parlamentari sempre d’accordo sul- li» ; o «Presto le brume autunnali ricalarono lun- interna, è il luogo in cui trascorrono i loro gior- la legge del vitalizio a loro concesso, «alla bar- ghe e uggiose, silenti, penetranti, doloranti nel- ni sul filo arguto della parlata toscana. ba di milioni di nullatenenti» . le ossa. Il paesaggio riposava fasciato di fred- Ugualmente critici sul mondo attuale, i due Sono questi i principali argomenti sui quali do» . Va poi notata l’incisività di certe frasi, co- amici hanno tuttavia personalità molto diverse: si soffermano a meditare i due amici e sui quali me: «Fuori il sole folgorava l’azzurro» o «Il mi- «Colto, duttile e inventivo» il professore; essi esprimono dei giudizi piuttosto caustici sen- stero, l’eternità del seme» . «Elementare, ruvido e urticante» il sellaio; e ciò za inibizioni, sinché la morte non li divide. Il Un libro di acute meditazioni sulla vita e sul emerge di continuo dai loro discorsi, che li por- primo a morire è il professore, colto nel sonno nostro destino, oltre che di risentita critica so- tano a denunciare «in farsa, in burla, in beffa la da un ictus. Egli aveva disposto alcuni giorni ciale, questo Teatropolis di Pasquale Maffeo, quotidiana messinscena della vita contraffatta» . prima del decesso dei suoi beni, destinandoli che denuncia la babilonia del Gran Teatro del Le riflessioni dei due concernono ad esempio il per la maggior parte a favore di un’associazio- Mundo , dove «la simulazione configura – se- pride day , giorno dell’orgoglio che rivendica il ne benefica, nata per la cura dei bambini africa- condo gli intendimenti dell’autore – il falso nel- diritto alla diversità in maniera scomposta e ni affetti da gravi malattie alla vista, in ciò se- la storia degli incantatori e degli incantati, dei oscena; il naufragio della nave “Concordia”, guito dal suo amico e dalla sua donna. Anche singoli e dei molti, dei popoli e delle nazioni» . che «l’è una ribollita per giornalai e televisivi» per Ranuccio e Armida però l’ora della morte Ma questo è anche un libro «nel quale vibra in intorno a un evento che provocò «cadaveri non è lontana. Essa colpirà dapprima Armida e sordina il contrappunto d’una struggente istan- senza croce» , mentre «chi doveva non si ruppe a distanza di pochi mesi Ranuccio. A dar loro za d’autenticità a sigillo dell’esistere, dell’anda- il grugno» ; i Festival di Filosofia, Scienze, Arte, degna sepoltura sarà don Daraku, un sacerdote re, del morire» . E si tratta invero di un’istanza Musica, Cinema, Stampa e altro, che costitui- egiziano che aveva preso il posto di don Panta- che ci coinvolge fortemente e che a lungo nel scono «una gara a chi arriva primo dove si ven- leo, il precedente parroco mancato in tardissi- suo cerchio ci tiene. ma età. de e si compera» ; la Giustizia, che produce pro- Elio Andriuoli

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 13 ... la Terza

sogno: sarà intitolata Il sogno di Bottom , per- Chicchi ché è senza fondo...». Mentre con parole sem- di caffè IlIl misteromistero deldel sognosogno plici esprime l’idea di un sogno senza fondo, ci suggerisce la dimensione di un universo interio- Gli autori medievali talvolta ci introducono Nel Sogno di una notte di mezza estate di re infinito e misterioso. Il commiato al pubbli- in un mondo onirico attraverso allegorie di cui Shakespeare tutti i personaggi, tranne Oberon, co è affidato a Puck, spirito folletto che rappre- s’intuiscono i significati morali e religiosi. il tessitore d’incantesimi, e Teseo, il suo senta l’imprevedibilità dei bruschi voltafaccia La potente fantasia di Dante usa tale proces- ‘doppio’ umano, sono sospesi in una condizio- dell’amore, con un pizzico di malizia, forse ispi- so per comporre la Commedia, ma fin dal Pro- ne illusoria e contraddittoria. La vicenda della rato dal folklore anglosassone: emio rivela la straordinaria capacità di tenere commedia, in cui s’intrecciano sogno e realtà, Se noi ombre vi abbiamo irritato, insieme il piano allegorico e il piano materiale suscita una riflessione filosofica: che cos’è la re- non prendetela a male, ma pensate dell’immagine, con una conoscenza profonda altà? Quale valore di verità assume per noi? di aver dormito, e che questa sia di tutte le contraddizioni della realtà storica in Tutti, alla fine, non sanno se hanno vissuto del- una visione della fantasia. cui vive. Il ritrovarsi nella selva oscura è legato le esperienze reali o se hanno fantasticato ad Non prendetevela, miei cari signori, al sonno: si tratta di una visione onirica. Il cam- occhi aperti. Il loro dubbio riguarda ciò che è perché questa storia d’ogni logica è fuori: mino è la metafora di tutto il poema e viene accaduto nella notte di mezza estate, cioè nella noi altro non v’offrimmo che un sogno … presentato mediante riferimenti concreti legati magica notte di San Giovanni, il 24 giugno. della vostra indulgenza abbiamo bisogno. Bottom, che per magia ha subìto la trasforma- alla vista e all’udito. La prima fiera incontrata (2-continua) dal poeta lungo il cammino è la lonza, che rap- zione della sua testa in una testa d’asino, dice: Vanna Corvese presenta la lussuria, la cui paura viene messa in «Ho avuto un sogno ... L’uomo non è che un

fuga solo dal leone, belva ancora più spavento- somaro, se si mette a spiegar questo sogno. sa, simbolo della superbia. La terza fiera, più Occhio umano non ha udito, né orecchio uma- pericolosa di tutte, è una lupa, l’avarizia. La no ha visto, mano d’uomo non è in grado di figura pensosa di Virgilio che emerge dal silen- gustare, né la sua lingua di comprendere, né il Aforismi in zio diventa l’unica difesa contro le insidie: egli suo cuore di narrare, quello che fu il mio so- è maestro e guida di Dante. gno. Farò scrivere una ballata intorno a questo Versi Ida Alborino

DIS ... EQUILIBRI

Gridavano e piangevano Tre le cose d’affrontar Gridavano e piangevano Tre le cose da lottar 19, 20 e 21 luglio 2001. Per alcuni queste date non si- Tre le cose da votar gnificano niente; per altri sono soltanto i tre giorni in cui La riforma elettorale si svolse a Genova il “vertice del G8”, incontro interna- La riforma istituzionale zionale per il quale venne organizzato nel capoluogo L’elezione presidenziale ligure un gigantesco meccanismo di sicurezza, basato sul- Nei partiti la discordia la presenza massiccia della polizia e l’uso delle “maniere Nei partiti l’iracondia forti” (nel cui merito non vogliamo entrare; si ricordi Nei partiti l’inverecondia solo che il 20 luglio, a Piazza Alimonda, moriva il venti- Ma le cose s’han da fare treenne Carlo Giuliani). Per molti altri, invece, il ricordo e i giochi son partiti va oltre: a quella caserma dell’esercito situata nel quar- Le correnti son cascate tiere genovese di Bolzaneto nella quale furono condotti e le rapide blindate e trattenuti, fino al 23 luglio, centinaia di manifestanti; Il premier è preoccupato parecchi dei quali, una volta rilasciati, recavano sul viso e non di certo atterrato sul corpo vistosi segni di un maltrattamento pesantissi- e neppure frastornato mo, che in nessun caso avrebbe potuto essere causato Negli intenti l’audacia dal rispetto delle regolari procedure di detenzione e di Nei discorsi la sagacia interrogatorio: fu quasi spontaneo - anche se orribile - Nei programmi la tenacia pensare alla tortura… ma incerta è la fumata Roberto Settembre (magistrato ed estensore della sen- Gli equilibri son traballanti tenza d’appello sui fatti di Bolzaneto), nel suo ottimo e gli accordi preoccupanti Gridavano e piangevano. La tortura in Italia: ciò che ci insegna Bolzaneto (ed. Einaudi, 2014), mette il dito nella ferita e ci spinge a guardare alla cruda realtà dei fatti senza isterismi, ma anche senza sconti (ricordandoci che, sì, siamo in Italia, e non in una dittatura sudamericana; ma la “macelleria messicana”, il rischio della deriva verso il peggio, è sempre dietro l’angolo e può giungere violento e improvviso). Ma soprattut- UnUn sorrisosorriso renderende piùpiù dolcedolce lala vitavita to, ciò che lo rende originale oltre che interessante, è la distinzione che traccia tra la verità storica e quella giudiziaria: sappiamo bene che le due non coincidono quasi mai, eppure siamo soliti (non potendo far- ne a meno) trattare la verità giudiziaria come la verità tout court , dove ognuno è innocente fino a prova contraria, e chi non possa essere con- dannato è per ciò stesso innocente. Ora, se questo garantisce la corret- Pasticceria, Rosticceria, tezza del procedimento giudiziario e l’assetto della democrazia, pur- troppo non rende giustizia alle vittime, sovente umiliate una seconda Gelateria, Cioccolateria, volta dal vedersi negato il riconoscimento del torto subìto: c’è una ve- Gelateria, Cioccolateria, rità più vera di quella giudiziaria, che finisce spesso relegata in secondo piano. Roberto Settembre la porta di nuovo alla ribalta, affinché sia di Eventi e Catering monito a noi: queste cose - accadute non nel “secolo breve” dei totali- tarismi e dei campi di concentramento, ma nel nostro “terzo millen- Via L. Fabricat, 9 Tel. 0823 304077 nio” di 12 anni fa - non devono accadere mai più. Paolo Calabrò Puccianiello - Caserta 14 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) C’era una volta Accadde un dì 23 gennaio 1848: muore Raffaele del Balzo

La storia di oggi parla di un personaggio storico molto interessante, che contesto di assoluto oscurantismo. Eppure Raffaele negli anni della Rivo- seppe far risplendere massimamente il nome antico della sua nobile fa- luzione Partenopea fu uno dei protagonisti assoluti, guidando l’avan- miglia: il suo nome era Raffaele del Balzo. guardia repubblicana in Terra di Lavoro nel 1799. Prima di approfondire la figura rivoluzionaria di Raffaele, è meglio Di fatto proprio Santa Maria fu il centro di Terra di Lavoro in cui soffermarsi un po’ sulla sua famiglia. I del Balzo sono una nobile famiglia maggiormente attecchirono gli ideali repubblicani e giacobini. Dopo la di origine provenzale. La loro esistenza è documentata sin dal X secolo. restaurazione e la sanguinaria repressione dei patrioti napoletani operata Originari di Les Baux de Provence, i De Baux dai Borbone, il “duca” Raffaele del Balzo at- giunsero nell’Italia meridionale nel 1265; era- tendeva il suo destino nel carcere di Capua, no al seguito dell’esercito angioino del futu- dove continuava a inveire sui Borbone. Non ro sovrano Carlo D’Angiò. Dopo la vittoria fu giustiziato solo perché fu sottovalutato dai sugli svevi ghibellini di Carlo d’Angiò, e la suoi nemici, e non fu considerato un pericolo nomina di quest’ultimo a sovrano di Napoli per il Regno. Fu perciò graziato dal sovrano, e Sicilia, i De Baux, ribattezzati del Balzo, di- ma non per questo non abbandonò i suoi vennero una delle famiglie più importanti propositi giacobini. Alla nuova venuta dei della nuova nobiltà napoletana. Esistono tre francesi nel 1805 guidò nuovamente gli anti linee principali della famiglia del Balzo: una borbonici di Terra di Lavoro: c’è da dire che si stabilì in Sardegna, dove i del Balzo fonda- erano una minoranza nella nostra provincia, rono il Giudicato di Arborea. Un’altra linea ma erano molto agguerriti e decisi a lasciare il familiare dei del Balzo si stabilì in Irpinia, e segno. qui divennero Conti di Avellino. L’ultima Un segno alla fine Raffaele del Balzo lo linea familiare dei del Balzo si stabilì in Pu- lasciò come consigliere nobile di Capua dal glia, dove divennero Conti di Andria. Esisto- 1808 al 1815, e fu nominato alfiere reale dalla no però moltissime altre direttive familiari Regina Carolina Bonaparte. Più o meno nello dei del Balzo, che trovarono collocazione in stesso periodo, Raffaele, ormai diseredato varie parti del territorio del Regno di Napoli. dalla famiglia che lo vedeva come una sorta Una di queste si stabilì tra Capua, Presenza- di anticristo, sposò una nobile napoletana, no e il cassinate. Anna Maria Carignani-Pignatelli. Fu un matri- Da questa famiglia discendeva Raffaele del monio tra nobili, ma fu anche un matrimo- Balzo, che nacque il 7 gennaio del 1778, a nio d’amore, poiché Raffaele e Anna Maria Santa Maria Capua Vetere. Suo padre si chiamava Giovan Battista ed era erano davvero innamorati. Dalla loro unione nacquero cinque figli. Co- un nobile capuano. Sua madre Marianna del Balzo, figlia del Duca di stretti a lasciare Capua già durante il “Decennio francese” per via dei dis- Presenzano, era anche lei discendente di questa nobile famiglia. Era soli- sapori con la famiglia, Raffaele e Anna Maria comprarono diverse pro- to a quel tempo far sposare i rampolli delle famiglie nobili tra di loro, un prietà immobiliari a San Prisco, dove si stabilirono, continuando però a po’ per conservare il lignaggio nobiliare, e un po’ per conservare quanto fregiarsi del titolo di Duchi di Capua. Al nuovo ritorno dei Borbone, Raf- meglio era possibile il patrimonio economico. Raffaele del Balzo nacque faele del Balzo dovette abbandonare ogni incarico politico. Morì il 23 dunque in una famiglia nobile estremamente conservatrice, il cui unico gennaio 1848. problema era conservare intatte le ricchezze e il lignaggio. Visse in un Giuseppe Donatiello ChiesaChiesa meridionalemeridionale ee risorgimentorisorgimento “Storie di preti nel risorgimento meridionale. Ricognizione critica di e la casa borbonica si consolidò, con gli fonti processuali (1858-1863)”. Questo il titolo del libro della prof. accordi di Caserta del 1857 quando «si ssa Antonietta Santoro e della prof. ssa Maria Mazzarella, presentato mer- concluse il processo di stabilizzazione tra coledì presso la Sala Conferenze della Biblioteca Diocesana. La presenta- la Chiesa del Mezzogiorno e l’autorità zione, organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S. Pietro” di regia borbonica», «raccogliendo il favore Caserta, è stata introdotta dal Direttore dell’ISSR don Nicola Lombardi. dei vescovi meridionali che in tal modo Presenti le due Autrici e il curatore del libro, prof. Antonio Ianniello. Mo- vedevano garantiti i loro privilegi» . Ma deratore dell’incontro e discussant il prof. Sergio Tanzarella. se l’alto clero si sentiva devoto ai Bor- Lo studio delle due Autrici apporta un interessante contributo alla bone «il clero inferiore si avvicinava di storia del Risorgimento meridionale. «Una ricerca storica di tutto rispet- più alla corrente liberale» scrivono le to» come ha tenuto a dire il prof. Sergio Tanzarella in presentazione del professoresse Mazzarella e Santoro, libro. «Un lavoro che fa capire innanzitutto come la storia locale sia l’ani- «mentre altri restavano legati al regime ma stessa della storia generale e anche un contributo alla memoria della borbonico» . comunità casertana» , ha aggiunto Tanzarella. Il libro vuole dare una rap- Il volume di Mazzarella e Santoro, presentazione compiuta della posizione del clero tra filo borbonici e filo come ha notato il prefatore, il prof. liberali, cioè vicini all’ideale unitario, nel difficile passaggio dell’Unità, Antonio Ianniello, ha una gestazione di «prima territoriale e poi politica dell’Italia» . Così il saggio supera, ha sot- diversi anni e «restituisce uno spaccato di tolineato Tanzarella, anche «il luogo comune che il clero meridionale, vita quotidiana, della società cattolica in campano sia stato borbonico e antirisorgimentale» . In un’unica carrellata un momento di crisi delle coscienze» . Il sono messe insieme storie di preti borbonici e risorgimentali, «sì da resti- lavoro è il frutto di una doviziosa ricerca presso l’Archivio di stato di Ca- tuirci il quadro più articolato e reale della Chiesa meridionale fuori dagli serta di documenti e atti processuali che qui vengono pubblicati per la schemi in quel difficile periodo» . prima volta. Il testo è corredato da una ricca Appendice documentaria Certo per fare luce sulle diverse posizioni del clero «nella vicenda che rende ragione sia della varietà di posizione del clero meridionale sia rivoluzionaria del 1860» , si legge nel testo, «è inevitabile non considerare della vitalità di idee e di atteggiamenti di preti “italofili” in quegli anni il ruolo assunto dalla Chiesa meridionale, che portò a definire i vescovi così controversi. La ricerca è stata per le due Autrici, come hanno loro del mezzogiorno borbonici e reazionari» . Del resto, la Chiesa, scrivono le stesse sottolineato, un momento significativo ed emozionante non solo Autrici, dopo il Concordato post-napoleonico di Terracina del 1818 non dal punto di vista professionale ma anche sul piano umano e personale. aveva proprio ragione di lamentarsi. Il legame tra la Chiesa meridionale Armando Aveta

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 15 ... la Terza

il “venditore di Stelle”, vendeva al pubblico le tele o le diapositive come StelleStelle metafora dei sogni, elemento connet- Mercoledì 21 gennaio, a Napoli, in Via Gaeta- tivo tra il sé e l’altro. no Filangieri, al Blu di Prussia, con l’apertura e la Quel progetto è stato infine abban- presentazione di “Stelle” - nome che accomuna donato, ma nel frattempo i due artisti la mostra di 40 acquarelli di Lino Fiorito e il li- intorno a quell’idea hanno realizzato bro, che, edito da Art studio Paparo, è anche l’uno testi e poesie - in occasione della catalogo dell’esposizione ma non soltanto - Ma- presentazione Andrea Lenzi ha dona- ria Savarese ha dato il “la” a un evento artistico to la sua voce a una selezione delle duale e diacronico che aveva preso il via quasi opere di Tuccillo - e l’altro acquarelli: venti anni fa. le tele di Lino Fiorito sono evocazioni Nel testo, Maria Savarese con una doppia in- e rielaborazione di antichi mandala, tervista a Lino Fiorito e al poeta Luigi “Gino” in cui le forme e i colori esprimono Tuccillo (premio Napoli per la poesia nel 2009) luce ed evocano suoni invisibili e lin- rende leggibile questo straordinario evento crea- guaggi che appartengono ad altre, più tivo, che non soltanto spazia in un ampio arco profonde, dimensioni. Fiorito ama temporale, non soltanto si avvale di forme ete- come tecnica pittorica l’acquerello, rogenee di creazione artistica, ma anche è anda- che per lui, come rivela e spiega nel- to sviluppandosi fra Europa e America, poiché l’intervista a Maria Savarese, «è un Lino Fiorito, nato a Ferrara e poi trasferito a Na- modo di lavorare d’istinto, ma con- poli, ha inframmezzato il soggiorno partenopeo temporaneamente costringe all’atten- con lunghi periodi di permanenza a Colonia e in zione, è trasparenza ... richiede con- America. centrazione e leggerezza, abbando- Il progetto originale, elaborato e principiato no ... la mano segue il pensiero che sul finire degli anni ’90, era quello di realizzare segue la mano» poiché, conclude, «la una rappresentazione teatrale; nel testo di Tuc- poesia è nel mondo; basta essere at- cillo (scritto all’epoca, ma rielaborato in questa occasione) gli acquarelli tenti alla bellezza, ai sentimenti, al proprio sentire» . di Fiorito assumevano una valenza fondamentale, poiché il protagonista, Angelo de Falco

La documentazione adoperata da Marco Pa- allenamento potrebbe diventare uno dei modi olini individuerà i flussi e gli sbarramenti delle per oltrepassare la cultura dello scarto e soste- LaLa culturacultura migrazioni verso l’Europa. Da dieci anni si è nere la contrapposta cultura dell’incontro e tentato di arginare la frontiera mediterranea, dell’accoglienza. Nel frantumare ogni tipo di onde diminuire il numero di sbarchi. Questo barriera insuperabile di totale diffidenza , si in- dell’incontrodell’incontro pavido ed egoistico orizzonte sembra avere teragirà a livello globale, per creare l’unità nel Nell’ambito del programma della Giornata annientato ogni nostra capacità umana. Vozza rispetto delle differenze e la responsabilità, e- del migrante e del rifugiato, nella Biblioteca ha ricordato al pubblico presente in sala l’esi- scludente qualunque prevaricazione. Conside- del Seminario Vescovile, venerdì 16 gennaio è stenza di muri eretti da vari Stati nel tentativo rato che i migranti di prima e di seconda gene- stato ampiamente presentato da Giuseppe di difendersi dagli eserciti dei “senza speranza”, razione sono diventati parte integrante della Vozza, già Sindaco di Casagiove, il film docu- come ad esempio la barricata di circa dodici società italiana multietnica, si auspica che, in mentario “Come il peso dell’acqua” di Giusep- chilometri lungo il confine con la Turchia, diret- nome del rispetto della dignità e dei valori di pe Battistoni, Stefano Liberti, Marco Paolini e ta a ostacolare l’ingresso dei migranti asiatici e pace, giustizia e sicurezza, l’emigrazione non Andrea Segre, prodotto da Rai 3 con Ruvido africani nella penisola ellenica. Rilevando che il dovrà essere considerata l’unica alternativa va- Produzioni. fenomeno migratorio non è né transitorio, né lida e che atteggiamenti di strumentalizzazioni Un sommozzatore sprofonda nel blu del ma- dettato esclusivamente dall’emergenza, do- inaccettabili verso gli orfani del mondo, deri- re e si accosta alla sagoma di un peschereccio di vrebbe essere superata l’intolleranza indifferen- vanti da oscurantismi culturali, vengano total- legno abbandonato sul fondo. Lenti e cauti so- te, per approdare verso ottiche contrarie di mente convertiti in comportamenti coscienzio- no i suoi movimenti, come quelli delle correnti giustizia caritatevole e di solidarietà accoglien- si, che mirino a estirpare queste scandalose for- marine. Sulla scena compare Battistoni, occu- te. me di immense povertà. pando uno spazio vuoto che gradatamente Col cortometraggio che narra la storia delle «Non fiori ma solidarietà per gli immigra- svelerà la sua viltà di osservare quei corpi anne- tre donne sopravvissute al viaggio, si è cercato ti», recita il necrologio di Carolina, figlia di gati, in seguito all’impeto di ondate enormi e di trasformare la prospettiva di questi fenomeni Francesco Rosi, il regista scomparso il 10 gen- spumeggianti. La furia mortale dell’Oceano ha ininterrotti e disumani. Al termine della visione naio e pubblicato su “Il Messaggero”. Ed elo- inghiottito imbarcazioni instabili e ripiene di del documentario, due ragazzi di genere oppo- quenti sono i versi stralciati da una poesia di gente barbaramente ammassata. Lo sgomento sto del Gruppo Boy Scout, sollecitati amabil- Alixa Garcia: «Tu che premi contro i perimetri angosciante si trasformerà in novelle opportu- mente dal relatore, hanno palesato in modo seghettati gettando loro addosso il tuo peso nità di analisi, dubbi e comprensione finale. La autenticamente genuino la loro disponibilità a sino a che riesci a plasmare la libertà malgrado voce di Giuseppe accompagnerà il racconto integrarsi con etnie diverse e la loro indignazio- il pericolo, i tuoi figli danzeranno coraggiosa- delle tre donne, Gladys, Nasreen e Semhar, e ni per le manifestazioni ricorrenti di violenza mente anche nella tristezza… Tu che vai scalzo del loro faticoso viaggio dal paese di origine avvenute intorno ai migranti. Anche noi siamo e a mani vuote nonostante i pesanti stivali e il alle coste italiane. I relativi resoconti riguarde- stati forestieri e appare lungimirante imparare a fucile che ti sono stati dati, lasciando il destino ranno sia la memoria del viaggio che la traver- esercitare la memoria storica sulla nostra immi- intatto, i tuoi figli saranno profeti» . sata del mare, concludendosi con l’avvenuta grazione, diffusa specialmente nel secolo scor- Silvana Cefarelli trasformazione delle loro esistenze quotidiane. so, in varie parti del globo terrestre. Questo

Sede di Casagiove e Direzione Generale: Via Madonna di Pompei, 4. Tel. 0823 254200 S. V INCENZO DE ’ P AOLI Filiale Caserta 1: Corso Trieste, 210/212. Tel: 0823 442587 Filiale Caserta 2: Via Tescione, 170. Tel. 0823 362426 DI C ASAGIOVE Filiale S. Prisco: Viale Europa, Complesso La Meridiana. Tel: 0823 840380 ATM Bcc Point di Capua: Via Giulio Cesare Falco, 24 16 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) La Bottega

Al San Carlo JeJe suissuis ChénierChénier

Long week end , dal 23 al 25 gennaio (feriali ore 21.00, festivi ore 1- 9.00), al Teatro Civico 14 di vicolo Della Ratta, Mutamenti/Teatro Civi- co, presenta Il più grande del mondo - vita e morte di Arpad Weisz, al- lenatore greco. Drammaturgia di Simone Caputo, Ilaria Delli Paoli e Ro- sario Lerro. Con Roberto Solofria diretto ds Rosario Lerro. C’è la convinzione che il calcio sia immune da tragedie, in realtà la storia di Arpad Weisz (Roberto Solofria) ci insegna l’esatto contrario. Il palcoscenico del Teatro Civico 14 di Caserta si trasforma in luogo della memoria attraverso la messa in scena di uno spettacolo che guarda alla più grande tragedia del ‘Secolo Breve’, la Shoa , attraverso gli occhi di un grande allenatore di origini ungheresi a cui bastò l’etichetta di ‘ebreo’, Migliore delle opere di Umberto Giordano, Andrea Chénier ha rap- impressa dalle leggi razziali, per essere dimenticato, rinnegato dalla sua presentato il trampolino di lancio del compositore foggiano formatosi patria adottiva. Lo spettacolo ripercorre la carriera del grande calciatore al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli. Anche se c’è voluta la che si distinse anche come brillante tecnico: Weisz con l’Ambrosiana- spinta non indifferente di Pietro Mascagni perché la prima opera Inter diventò, infatti, nel 1929-30, il primo allenatore straniero vincitore “rivoluzionaria”, costruita attorno al testo di Luigi Illica e con musiche di uno scudetto. Il record probabilmente imbattibile è quello di averlo tratte in parte da un suo precedente lavoro, Regina Diaz , cogliesse il suc- vinto a soli 34 anni. Nel 1938, quando era uno degli allenatori più ap- cesso meritato alla Scala nel 1896 - tuttavia appeso alla scarsa forma del prezzati d’Europa, a causa delle leggi razziali, fu costretto a fuggire dall’I- tenore del momento. Ecco dunque un coacervo di fortunate circostan- talia, insieme alla mo- ze, tra le quali la disponibilità del librettista impegnato anche con La Bo- glie Elena e ai figli Ro- hème pucciniana, nonché quella dell’editore milanese, Sonzogno e, non berto e Clara. La sua da ultima, il recupero di un tenore sostitutivo… storia e quella della sua famiglia, come milioni Ma il successo di questo “ dramma di ambiente storico ” è stato deter- di altre storie, finiscono minante anche per Puccini: infatti la sua , grazie alla continuità li- ad Auschwitz. brettistica dello stesso Illica, aiutato da Giacosa, riprende l’ambientazio- ne rivoluzionaria - questa volta a Roma - di un grande amore finito in «La storia di Arpad mi tragedia per l’intervento di Scarpia - qui barone invece che rivoltoso co- ha affascinato fin dal me il parigino Gérard. Per non dimenticare che l’opera di Giordano è momento in cui mi è considerata rivoluzionaria non solo perché per prima fa riferimento alla capitato tra le mani lo Rivoluzione francese, ma anche perché promuove il nuovo stile della splendido libro di Mat- lirica di fine Ottocento, che con Puccini raggiungerà ineffabili vette nei teo Marani “Dallo scu- decenni a venire. detto ad Auschwitz”. Ripensare al calcio di L’attuale allestimento al Teatro San Carlo con la regia di Salvo Piro quasi 100 anni, quello riprende la visione tradizionale del “classico” Lamberto Puggelli che ri- delle magliette di lana, specchia in quattro quadri altrettanti aspetti della vita sociale nella Fran- dei calzettoni tenuti su cia rivoluzionaria del 1789 prima e del Terrore poi: tra la vita aristocrati- dalle fasce, delle storie di uomini che inseguivano un pallone e non la ca al Castello di Coigny, quella dei popolani delle barricate in una Parigi ricchezza mi ha immediatamente immerso nell’atmosfera epica in cui si consumata dal sospetto e dalla paura, il tribunale del Terrore e il patibo- è consumata la tragedia di Weisz. Un uomo famoso, il miglior allenato- lo. Anche se apparentemente troppo variegate per poter essere raggrup- re d’Europa che finisce su un treno per Auschwitz insieme alla sua fami- pate, le scene di Paolo Bregni impongono tempi di cambio biblici, por- glia. Una storia come milioni di storie che hanno loro malgrado fatto tando a una durata totale di circa 3,5 ore, di cui un’ora dedicata ai tre parte della più grande tragedia che il genere umano abbia vissuto. Ab- intervalli. Certo che un cambio a vista come quello tentato nel finale del biamo provato a costruire una scatola di ricordi dentro cui abbiamo tro- primo quadro, magari esteso agli ultimi due, avrebbe forse aumentato vato le immagini di un uomo e della sua famiglia, sradicati dalla città in dopo le ore 23 la presenza del pubblico della prima, già inspiegabilmen- cui vivevano, allontanati dall’affetto dei cari, spaventati e impotenti di te scarsa, almeno in platea. In linea con la classicità della regia i costumi fronte al destino che si avvicinava attraverso documenti, leggi, intimida- (a eccezione delle parrucche caricaturali) di Luisa Spinatelli, solita coadiu- zioni ». (Rosario Lerro) trice di Puggelli, nonché le luci di Bruno Ciulli. *** Tuttavia descrivere in modo convincente tanti ambienti tocca in primis allo spartito di Umberto Giordano (magistralmente decifrato alla Approda al Teatro Comunale di Caserta questo fine settimana (da maniera della vecchia guardia - leggersi Nello Santi che si rifà alla raffina- venerdì 23 a domenica 25 gennaio (feriali ore 21.00 festivi ore 18.30) la ta tradizione di Arturo Toscanini), il quale non ha esitato a inserire cita- divertente commedia di Vincente Salemme L’amico del cuore , che nella zioni musicali dell’Ancien Régime (soave Gavotta e Minuetto ), nonché versione cinematografica sbancò i botteghini di tutta Italia. In questa e- canti rivoluzionari ( Ça ira! , la Carmagnole e la Marseillaise ) che risuona- dizione a vestire i panni dei protagonisti saranno Biagio Izzo, Mario no in sottofondo. Il merito del coro di Marco Faelli e soprattutto delle Porfido e Antonella Cioli. coreografie di Lienz Chang è di aver riempito, su tali musiche, tanti spazi La storia è nota: Roberto Cordova deve subire un trapianto cardiaco tra le scene - magari con accessori come le bandiere francesi sventolate con poche probabilità di sopravvivenza. Un’occasione di rivalsa nei ri- da Gavroche al femminile! guardi dell’amico più fortunato, l’amico del cuore, Michelino, che ai Un cast che alla prima di martedì 20 gennaio vanta una coppia suoi occhi appare un uomo di successo, per di più sposato con una don- protagonista di eccezione: Antonello Palombi, ormai noto per aver so- na bellissima. Quale occasione migliore quindi per vendicarsi di quell’a- stituito in jeans e maglia - fischiato da alcuni spettatori mico che si definisce uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudi- della Scala durante il primo atto di Aida , e la soprano ucraina Oksana ca la gelosia un sentimento barbarico? Quale occasione migliore per di- Dyka, vista nel ruolo Floria Tosca al Teatro Grande di Pompei. Imperso- mostrare che le sue sono soltanto chiacchiere e chiedere, come ultimo nando Andrea Chénier, Palombi mostra voce e timbro piacevoli e tecni- desiderio, di andare a letto con sua moglie? Il seguito sarà meglio sco- ca perfetta in tutti i regimi, manca però della drammaticità - qui necessa- prirlo a teatro. riamente rivoluzionaria - la cui carenza, nolens volens , lo riconsegna ai Umberto Sarnelli ruoli mozartiano-rossiniani di esordio. Al contrario la soprano Dyka in

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 17 del Caffè AnnieAnnie LennoxLennox NostalgiaNostalgia Pentagrammi di Caffè “Nostalgia” di Annie Lennox è un disco di cantante che si sgancia da tutti gli schemi standard che gioca piacevolmente sul senti- prefissati. È per questo che canzoni già senti- mento. Il sentimento di certi dischi e di certe te in ogni salsa funzionano alla grande anche canzoni del passato, come questi intramon- nella sua versione. Per esempio “God bless in studio la sessantunenne cantante scozzese tabili successi degli anni ‘30 e ‘40 che hanno the child” sembra una ballata uscita dal cata- continua a spostare il suo orizzonte di azio- lasciato un ricordo indelebile nelle genera- logo degli Eurythmics e “I put a spell on ne, tentando di esplorare altri aspetti della zioni a venire. Annie Lennox ha basato la you” è uno sballo. E così via. E anche se di sua voce, come in “Strange Fruit” scritta nel sua riproposta sulla voglia di reinterpretare dischi di cover e di standard non se ne senti- 1930 ed eseguita e pubblicata da Billie Holi- le canzoni del “suo” passato, lontano nel va la mancanza, nel caso della Lennox è do- day, che ha avuto negli anni tantissime inter- tempo ma vicinissimo nel ricordo. Così basta veroso fare un’eccezione. E se proprio si do- pretazioni da parte di artisti appartenenti ai attaccare “Memphis in June” con il richiamo vesse proporre un brano “You Belong to generi più diversi. La canzone venne scritta al suono inconfondibile del grammofono e Me” sarebbe capace di far venire i brividi a sull’onda emotiva degli innumerevoli linciag- della radio e il gioco è fatto. Annie ha l’im- chiunque (sì, anche… a un politico) e fargli gi che avvenivano nel sud degli Stati Uniti, mediatezza del crooner di razza e l’eleganza cambiare idea. da sempre terra di discriminazione razziale. che l’ha contraddistinta da sempre. E Annie Lennox è da anni impegnata la resa finale è altissima. “Nostalgia” nella lotta per i diritti umani e questo non è uno “sfizio” da superstar, ma un brano assume per lei un significato an- album di canzoni altrui fatte proprie cora più particolare. “Nostalgia” è un da un’artista delicata e sensibile. I bra- viaggio indietro nel tempo e Annie ni sono classici famosissimi come con la sua voce ha provato a donare “Summertime” di George Gershwin, una luce diversa ai dodici brani scelti, “Mood Indigo” di Duke Ellington, arricchendoli con arrangiamenti essen- “The nearness of you” di Hoagy Car- ziali ed eleganti. Ed è un fatto che a- michael, “Strange fruit” di Billie Holi- scoltando per l’ennesima volta queste day, “I put a spell on you” di Jay Ha- splendide canzoni si riflette come in wkins (anche se con chiari richiami alla passato si prestasse molta più attenzio- versione di Nina Simone), “Georgia ne alla ricerca melodica. La Lennox on my mind”, resa immortale da Ray prova ad usare la voce come uno stru- Charles. mento e riesce ad adattarla alla miria- In pratica classici tra i classici. Impe- de di sfumature tipiche del blues e del gnativi per chiunque. Ma non per An- jazz che le canzoni richiedono. Di no- nie Lennox. “Nostalgia” colpisce a stalgia, nostalgia musicale naturalmen- fondo per la classe indiscutibile dell’in- te, parlava un saggio di Simon Re- terprete e per la misura e la semplicità ynolds intitolato “Retromania. Musica, degli arrangiamenti. L’interprete signi- cultura pop e la nostra ossessione per fica classe infinita. Significa non andare il passato” uscito nel 2011, che tra l’al- mai sopra le righe, sapendo dosare le ener- Annie Lennox è una delle voci più cono- tro voleva significare in estrema sintesi gie e avendo la consapevolezza che stuoli di sciute della musica pop e deve buona parte uno struggimento per un tempo che non c’è artisti hanno proposto in varie epoche le del suo successo agli Eurythmics, il duo che la più e che non può tornare. Un male che si stesse canzoni. Ma Annie ha dalla sua anche vedeva insieme all’ex marito Dave Stewart. può solo alleviare ricantando o riascoltando la capacità di sapersi circondare di ottimi col- Un gruppo che dall’esordio di “Sweet Dre- i vecchi successi. Indubbiamente, al di là del- laboratori nella produzione come Mike Ste- ams (Are Made of This)” del 1983 agli anni la nostalgia, facendolo come Annie Lennox vens e soprattutto Don Was, che l’hanno co- ‘90 ha venduto la bellezza di più di 75 mi- si ha l’impressione comunque che certi classi- adiuvata alla grande. Annie Lennox ai tempi lioni di dischi. Poi, con l’inizio degli anni no- ci intramontabili non finiscono mai di sor- degli Eurythmics era obiettivamente avanti vanta, Annie Lennox ha intrapreso la propria prendere. Buon ascolto. anni luce rispetto al pop che le girava attor- carriera solistica, divenuta più interessante Alfonso Losanno no e in questo album è facile intravedere la nell’ultima decade. In questo nuovo lavoro

Maddalena di Coigny, già dotata di passionalità e di fascino tanto necessari nelle presenze sceniche pucciniane di cui è specialista, mostra una buona tecnica e centri ben timbrati; per di più il racconto La mamma morta la vede più sicura anche negli acuti. La coppia Palombi-Dyka invece trova, oltre lo spartito, inaspettate difficoltà ad armonizzarsi in altezza: il primo abbraccio tra i due innamorati av- viene soltanto qualche attimo prima della morte! Ed è l’uso della scalinata che porta al patibolo - in uno stop-quadro che precede l’esecuzione -l’unico modo per cancellare la differenza di altezza a fa- vore dell’imponente cantante ucraina. Per completare il triangolo amoroso ecco anche il baritono russo Sergey Murzaev nel ruolo Carlo Gérard - presenza scenica e vocale di tutto rispetto, a lungo ap- plaudito alla ribalta. Dopo una mancanza di quasi trent’anni, il destino ha voluto Andrea Chénier riprogrammato in concomitanza anche alla Royal Opera House di Londra, per di più trasmesso in diretta da Covent Garden in 80 cinema italiani il 29 di gennaio - data che coincide con l’ultima replica partenopea! Il cast londinese include i lanciatissimi Jonas Kaufmann, tenore svizzero-tedesco, e la soprano olandese Eva-Maria Westbroek sotto la direzione di Antonio Pappano, tornato nel paese di nascita. Non dob- biamo scordare però che al di là della differenza di pubblicità mediatica e di temperamento (italo- slavo rispetto a quello nordico), il contributo eccezionale del Massimo napoletano sta anche nel dedi- care gratuitamente una replica supplementare - quella del 23 di gennaio, alla lotta « contro la violenza che minaccia le libertà» di cui le ultime vittime, parigine anche loro, erano professionisti della penna. Esattamente come il poeta Andrea Chénier… Corneliu Dima 18 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) Prima della tazzina

P r E G u S T A N D O

ETNA DOC E N ERELLO CIPOLLOTTO NOCERINO È la più grande regione italiana, ma per produzione totale di vino è quarta (dato Bulbo tunicato di forma cilindrica, schiacciata ai poli, del 2013, fonte UIV) dietro Puglia, Veneto ed Emilia Romagna, con un dato totale di con leggero ingrossamento alla base delle foglie, colore 6 milioni di ettolitri (per inciso, 10 volte la Campania). Come molto vino meridiona- delle tuniche interne ed esterne interamente bianco, polpa le, per anni quello siciliano è stato un vino da taglio per arricchire vini continentali. succulenta e di sapore dolce, foglie di color verde intenso, Quando i viticoltori siciliani hanno intuito che con cura scrupolosa della vigna e pre- di forma lineare terminante a punta: ecco cosa rende unico cisione nella vinificazione era possibile produrre vini di qualità e non masse anonime , il cipollotto nocerino dop. Essendo una cipolla a raccolta e che quello che perdevano in quantità prodotta lo recuperavano ampiamente in primaverile (da marzo a redditività propria, è rinato il vino di Trinacria. Qualità da farsi pagare, invece di giugno) è utilizzata so- quantità da svendere. prattutto per il consumo La prima di Pregustando in Sicilia, però, non tratta del Nero d’Avola, emblema fresco, non avendo un’e- regionale rosso, né dei bianchi interessanti, e nemmeno dei passiti o degli altri vini levata propensione alla dolci: iniziamo dall’Etna. I motivi possono essere tanti, valga quello dell’anzianità, la conservazione. DOC Etna è infatti la denominazione siciliana più vecchia. C’è anche la magia del Inoltre il “Cipollotto vulcano, la particolarità di una vendemmia di montagna (si arriva anche a 1000 me- Nocerino DOP” per le tri), e quella del binomio terreno-vite, spesso coltivata ad alberello. sue peculiari e spiccate Le vigne dell’Etna crescono specificità, dopo il San su terreni sabbiosi di origine Marzano, è appunto la vulcanica, ricchi di scheletro, specie ortiva più coltiva- con microclimi variabili e ta nell’Agro. Per le sue costanti escursioni termiche caratteristiche qualitative giorno-notte. Questo zona e organolettiche, legate vitivinicola era noto anche ai soprattutto alla tenerez- greci, che quasi sicuramente za del bulbo e alla dol- vi importarono la vite. Ne cezza della polpa, poco abbiamo notizia da Teocrito, acre e piccante, che ne fanno un prodotto di elevata digeri- poeta del III secolo a. C. e bilità, è particolarmente richiesto sui mercati nazionali e poi anche da alcune monete internazionali, ed è apprezzato da molti sin dai temi più del V secolo a. C. L’area di remoti. Infatti testimonianze certe della presenza della ci- produzione e fissata dalla polla nell’Agro risalgono ad oltre 2000 anni orsono: nella normativa in parte del terri- Pompei antica, difatti, cipolle locali sono raffigurate nei di- torio di ventuno comuni etnei, in provincia di Catania. La resa di uva non deve esse- pinti del Larario del Sarno, la cappella dove erano custoditi re superiore a 9 t/ha (per il rosso Riserva, che invecchia almeno quattro anni, di cui i Lari, gli dei protettori della Casa. Infatti anche a Pompei, uno in legno, la resa massima scende a 80 quintali). La resa in vino dell’uva per tutte come in Egitto e in Grecia, la cipolla, per i suoi effetti bene- le tipologie non dovrà essere superiore al 70%. Esistono 6 tipi nell’ambito della doc: fici e curativi, era considerata una identità sacra. Altre cita- bianco, bianco superiore, rosato, spumante (anche rosato), rosso e rosso riserva. Per i zioni storiche riportano che nel Medio Evo le cipolle dell’- bianchi il vitigno principale è il Carricante, prescritto almeno al 60% con la compar- Agro venivano conferite al mercato insieme con le arance, i tecipazione del Cataratto; gli spumanti (rifermentati in bottiglia, metodo classico, con limoni e le castagne delle aree limitrofe. almeno 18 mesi di permanenza sui lieviti) combinano uve bianche e uve nere. Il rosa- Le caratteristiche organolettiche e qualitative che carat- to e il rosso sono di Nerello Mascalese (almeno 80%) e Nerello Mantellato (anche terizzano il cipollotto nocerino DOP, nascono soprattutto detto Nerello Cappuccio) massimo 20%. Naso siciliano, di zagara e gelsomino, acidi- grazie alle particolari ed eccezionali condizioni geo- tà pronunciata, accento minerale marcato, grande sapidità e discreta potenza sono le pedologiche ove esso viene coltivato. È noto che i terreni caratteristiche dei bianchi, che beneficiano dei suoli vulcanici, delle pendenze accen- dell’agro nocerino-sarnese e dell’area stabiese-pompeiana, tuate e delle notti fresche. per la loro origine vulcanica, sono sciolti, pianeggianti e di Il Nerello mascalese (in siciliano niuriddu mascalisi) è il grande protagonista del ros- elevata fertilità, ed essi conferiscono ai prodotti agricoli lo- so. Un vitigno praticamente mono territoriale, raro lontano dal Mongibello. Cono- cali caratteristiche di elevato pregio. Proprio le condizioni sciuto sin dall’antichità, a partire dal 1543, quando Carlo V concesse che la piana di edafiche e l’assoluta vocazionalità dell’ambiente climatico Mascali divenisse contea. Allora, il vescovo Caracciolo decise di dare in enfiteusi ai sono alla base dell’eccezionale valore qualitativo delle pro- viticoltori i terreni in cui coltivavano l’uva nera locale, favorendo così i produttori. duzioni ortofrutticole dell’area sarnese-nocerina. “Niureddu” la definisce nel 1836 l’Abate Geremia. L’Etna Rosso è un vino che può Come è facile dedurre, la coltura del “Cipollotto Noceri- essere scorbutico in gioventù, armonico e solare aspettando un po’ di anni. Elegante, no DOP” rappresenta, al momento, la principale fonte di di colore rosso rubino con riflessi granati, buon corredo aromatico, ricco di frutta ros- reddito per la maggior parte delle aziende agricole dell’are- sa, di aromi di macchia mediterranea che spesso sfumano in accenti balsamici. Sapi- a nocerino-sarnese. L’estensione della superficie interessata do, con tannini presenti ma non aggressivi, di grande struttura, adatto all’invecchia- è valutabile in oltre 1400 ettari, con trend in netta crescita, mento. Da abbinare (a seconda degli invecchiamenti) con la saporita cucina siciliana, per una produzione di circa 50 mila tonnellate di prodotto dalla caponata di melenzane ai gustosi arancini, fino all’importante timballo di anel- fresco, corrispondente ad un fatturato che supera i 30 mi- letti, magari ascoltando un pezzo di Lucio Dalla o dei Simply Red, visto che sia lo lioni di euro. Dunque da una materia prima apparente- scomparso cantautore bolognese, sia Mick Hucknall, leader del gruppo pop-soul, in- mente povera come quella del cipollotto nocerino, nasce namorati dell’Etna e del Nerello hanno acquistato aziende vinicole. Dalla produceva una grande economia che genera ricchezza e tutela e salva- lo “Stronzetto dell’Etna”, per sé e per gli amici, il solista inglese ha una azienda che si guardia coloro i quali producono questi splendidi prodotti chiama Il Cantante e commercializza normalmente i suoi vini. Buona pregustazione e del made in Italy . buon ascolto, dunque. Simone Grieco Alessandro Manna

Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768) 19 Caffè sport

O R OMA O M ORTE canotta verde del Montepaschi Siena... si contano su una mano coloro che lo ricordano in Eurolega con altri (G ARIBALDINEGGIANDO ) RaccontandoRaccontando colori, eppure è come se tutti lo conoscessero da sem- Decisamente io sono di un’altra epoca e di pre. un’altra mentalità, e le esagerazioni non posso- no piacermi. Capisco che siamo nel guano, ca- BasketBasket Personalmente parto dal classico 2+2 uguale 4. Un giocatore che è stato ottimo, come mai è senza pisco che ognuno vuole dire la sua, ma possibi- Romano Piccolo le che anche l’operatore ecologico di Piazza squadra? Età, condizioni fisiche, o altro? Direi di andare Pitesti abbia scritto qualcosa dell’arrivo di Henry Domercant? Naturalmente con i piedi di piombo. Se giocherà domenica prossima, potremo trinciare il 90% di coloro che scrivono non ricordano manco chi sia il giocatore, di- un giudizio. Ma prima aspetterei. Superfluo aggiungere che spero ardente- ciamo che ne sentirono parlare, forse, qualche anno fa, quando indossava la mente in una sua esplosione, che faccia 40 punti e che ci aiuti a battere Ro- ma… questo lo speriamo proprio tutti. Personalmente non me ne frega di sapere a che ora sbarca Henry, ma quanto inciderà su questa partita che fa parte di quel pacchetto che ho individuate come delle possibili vittorie della Juve in questa impresa titanica nel tentativo di salvezza: Roma, Bologna, Capo d’Orlando, Avellino è il poker di vittorie di cui la Juve non può fare a meno. Ho preso in prestito il famoso «o Roma o Morte» di Giuseppe Garibaldi perché Caserta si trova esattamente in quella condizione; ognuna di quelle probabili vittorie sopracitate vuol dire passi avanti, ma se non dovesse an- dare tutto nel verso giusto, allora ogni sconfitta potrebbe essere quella fatale (scongiuri, scongiuri). E così, anche mercoledì sera, come sette giorni prima, mi son messo a guardare la Virtus Roma in Eurocup, senza perdermi un se- condo. E devo dire che contro lo Zagabria di Repesa i giallorossi hanno gio- cato una sontuosa partita, la migliore della loro stagione. Bobby Jones e Morgan su tutti, ma Gibson, Eijm, Stipcevic e D’Ercole mica scherzavano... Una vera metamorfosi da una settimana all’altra e mi è sembrata motivata e in gran forma... ma Caserta è obbligata a vincere, il calendario non am- mette passi falsi, almeno in quel poker di partite “possibili”, che costituisco- no il trampolino di lancio per una tuttora difficile salvezza. E allora ben ven- ga Domercant con il suo aiuto...

ne. Tecnicamente si chiama dissing: dileggio an- che fino all’offesa dell’avversario (musicale), ma AlphaAlpha Impact,Impact, unauna crewcrew emergenteemergente mai fine a se stesso, sempre con lo scopo dell’ autocelebrazione. Sant’Antimo, palestra della Scuola “Nicola quello della strada in cui camminiamo, o perfi- Un assaggio prima del concerto? Romeo”. Sono passate da poco le otto e un no della filosofia. Parte tutto da qui: più cerchia- (Dandi e Spillo MC si alternano nel cantare a centinaio di persone - moltissimi giovani, accorsi mo di parlare della nostra città, più ci rendiamo tempo): È come oltraggiarmi sai faccio sul se- anche da altri paesi - sta aspettando l’inizio del conto che è impossibile farlo senza restituirne i rio / perché tra gli inganni questo è il mio rime- concerto di rap napoletano che culminerà con colori, la vivacità, la ricchezza. Più cerchiamo di dio / gli affari le pare lo sfogo lo sclero / sono le performance di Enzo Dong e Ivan Granatino. essere fedeli al “locale”, più veniamo proiettati Schopenauer e qui cade il velo. / Alpha Impact Qui incontriamo gli Alpha Impact (canale You- sul piano globale. ti saltano i timpani se vedi il più forte fra linka- Tube: youtube.com/user/AlphaImpactOfficial), Domanda di rito: viene prima la mu- mi / non siamo alla pari ma impari valanghe di formazione napoletana emergente, quartiere sica, o il testo? rime ti ripari. / Siamo ciò che nasce dopo il bing Vomero, composta da Davide Capone Per questa domanda ci vuole una risposta “di bang / siamo ciò che cresce come cime / siamo (“Dandi”, come il personaggio di “Romanzo rito” (che però è quella vera): a volte è un certo ciò che ne esce dagli extraterrestri in perfetta criminale”), Giuliano Fornasari (“Spillo MC”) e beat che ti ispira a comporre un testo; altre vol- fusione con le scimmie. Fabio Capasso (“Asso”), in attesa di incidere il te hai in mente delle parole, delle rime, delle primo disco. Giovanissimi, classe ‘95, e già tante Avete fondato questa crew a quindi- immagini che ti spingono a cantare con un de- cose da dire, tanti tabù da scuotere, tante storie ci anni. Come nasce il fascino per terminato ritmo. È chiaro che spesso è la spinta da raccontare. Ne parliamo con Spillo MC e questo tipo di musica? a parlare di un argomento, a sfogarsi, a tirar Dandi. Il rap è un tipo di musica che - a differenza di fuori la rabbia o semplicemente il dissenso nei tutti gli altri - ti invita subito a partecipare in pri- Da cosa nasce il nome? confronti di qualcosa, la molla che scatta per ma persona. Ascoltare e rappare con parole tue Da una casualità: cercavamo un nome che desse prima. Ci sarebbe poi un terzo modo, più raro, è quasi un unico movimento. Se hai qualcosa un’impressione forte, un’”impatto”, appunto; che è quello di creare un pezzo improvvisando- dentro, che magari volevi tirar fuori e non sape- allo stesso tempo volevamo che manifestasse lo magari su un giro armonico con la chitarra, su vi come… con il rap è impossibile tenerla rin- internazionalità, da cui la scelta dell’inglese. spunto del nostro DJ, Luca Leonbruno. Ma poi chiusa. Viene subito fuori. Il rap in altri termini è “Alpha Impact” (il cui logo è un meteorite) fa la musica è spontaneità. Chi vuole scoprire cosa più un richiamo che una scelta. pensare al “primo impatto”, con tutta la voglia succede… è invitato a partecipare alle nostre che abbiamo di colpire con la nostra musica il prove. Cosa volete dire ai vostri fan? mondo del rap. In un nostro pezzo cantiamo: Quante canzoni avete scritto al mo- Vi vogliamo bene e, se vi piacciono le nostre «Alpha Impact / Cosa vorrà dire mai / Impatto mento? canzoni, continuate a supportarci. Saremo di iniziale / Olfatto animale / Scatto massimale nuovo sul palco, per tutta la notte, al BlueNight Tantissime, decine e decine. Suoniamo insieme mai». di Napoli, a San Martino, domani 24 gennaio. ormai da quattro anni, abbiamo scritto pezzi Una crew napoletana dal nome in- sulla nostra città, come dicevamo, sugli stati d’a- Per chiudere: il rap in cinque parole. glese che canta in italiano. Quale ani- nimo, sugli anni che passano. E poi c’è l’autoce- Pratica, allenamento, costanza, fratellanza, ispi- ma si nasconde dietro quest’aspetto lebrazione, aspetto che nel rap è quasi d’obbli- razione e, sì, anche spiritualità. multiforme? go: esaltare se stessi, la propria bravura nel rap- Sono sei. La musica per noi è mettere insieme più cose, pare, anche improvvisando, fino alla denigra- Ma non è colpa nostra: è il rap che è sempre anche diverse. Più stili musicali, più lingue, più zione degli altri. Un po’ come nella pubblicità one step ahead. linguaggi, dall’inglese globale dei marchi che ci comparativa, che in Italia non va molto ma che inseguono dovunque (Gmail, iPhone, ecc. ) a negli Stati Uniti - la patria del rap - è un’abitudi- Paolo Calabrò 20 Il Caffè n. 3 del 23 gennaio 2015 (XVIII, 768)

IL CRUCIESPRESSO di Claudio Mingione ORIZZONTALI 2. Quelli “verdi dell’amore”… è una canzone dei Profeti - 5. “El…”, il nomignolo del calciatore Lavezzi - 10. Sigla di Gorizia - 11. Famosa marca italiana di biciclette - 13. C’è quella scolastica e quella Magna - 14. Valerio, cantautore italiano - 17. Il nome dello stilista von Furstenberg - 18. Famoso generale bizantino, che nel 553 conqui- stò l’Italia - 20. Ovvero, altrimenti detto - 22. Servo della gleba spartano - 24. Le consonanti in empio - 26. Il si francese - 27. Porzione, razio- ne - 31. Assistente Tecnico - 33. Tipico liquore sardo - 35. Pungente, aspro - 37. Litigioso, risso- so - 40. La Spezia - 42. Sebastian, olimpionico inglese del mezzofondo - 43. Imposta Unica Comunale - 44. Grosso carnivoro plantigrado - 46. Partito Socialista Italiano - 47. Il mitico e- xtraterrestre di «telefono casa» - 49. Società Per Azioni - 50. Organizzazione segreta francese degli anni sessanta (sigla) - 51. Le consonanti in cesio - 53. A Salonicco squadra di calcio e di basket - 56. Quello greco è 3,14 - 57. Il dittongo di caimano - 58. Sigla del telegiornale - 59. La nazione con Adelaide - 64. Risposta dubbia o reticente - 65. Sproloquio, discorso lungo e noioso - 67. Pol ..., crudele dittatore cambogia- no - 69. Cittadina friulana, devastata dal terre- moto del 1976 - 70. L’indimenticato grande imitatore Noschese (iniziali) - 71. Modena - 72. Quello de’ Medici, fu il primo Granduca di To- scana - 74. Quella “dance” è una danza erotica - 76. Si abbina al filo - 78. Palermo - 79. Canto religioso, cantico - 80. La più famosa e amata scrittrice italiana di romanzi d’amore - 81. Altro Lucarelli calciatore del Parma (iniziali) - 77. L’Armani stilista (iniziali) - 78. nome del lombo di maiale - 82. Aosta Pubbliche Relazioni VERTICALI 1. Edgar Allan, famoso scrittore statunitense - 2. Quello Bottego è un fiu- SOLUZIONE CRUCIESPRESSO me etiope - 3. Stampo d’acciaio per monete - 4. La capitale del Vietnam - DEL 16 GENNAIO 5. Essudato purulento - 6. Quella europea è l’ulivo - 7. Il gatto inglese - 8. L’inizio di ospizio - 9. “Alto” è una città californiana - 10. Isola del Pacifico, la più grande delle Marianne - 12. Le consonanti in alga - 13. Antico altare - 15. Simbolo del calcio - 16. Né sì, né no - 19. Asti - 21. La fu Mata Hari - 23. Sfarzo, ostentazione - 25. Il fiume di Londra - 27. Prominenza, rilievo - 28. Salerno. - 29. L’“homo” di Pilato - 30. Christopher, noto attore britan- nico - 32. Se ripetuto è una specie di passaparola - 33. Stirling, bravissimo ex pilota inglese di Formula Uno degli anni sessanta - 34. La seconda nota musicale - 36. Vi scivola la ruota del treno - 38. Antica costruzione sarda - 39. Il calciatore pallone d’oro 2014 (iniziali) - 41. La De Tolomei della Divi- na Commedia - 45. Osservatorio Politico - 48. Può essere marittimo, aere- o o ferroviario - 52. La città del palio (sigla) - 54. Impulso cardiaco o arte- rioso - 55. Il gambo, picciuolo - 56. Splendida isola dell’Arcipelago Toscano - 58. Lomè è la sua capitale - 59. Vale 100 metri quadrati - 60. Il dittongo di disguido - 61. Numero di Stanton - 62. Sono doppie in torre - 63. Le vocali in casa - 66. Il nome del fumettista giapponese Asano - 67. Sorgen- te, vena d’acqua - 68. Modello, esemplare - 70. - Aeronautica Militare 71. Il nome dell’attore Gibson - 72. Club Alpino Italiano - 73. Seguito da “in”, è una occupazione temporanea di un luogo - 75. Nasconde l’esca - 76. Il

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