Caro Serra, L'itaca Fiscale È Davanti a Noi Ha Vinto Il Popolo Di Sinistra E La Sua Vocazione Unitaria Il Paradosso Delle
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17COM01A1710 ZALLCALL 11 20:49:38 10/16/97 ICOMMENTI l’Unità 15 Venerdì 17 ottobre 1997 LA POLEMICA UN’IMMAGINE DA... CRISI DI GOVERNO Caro Serra, Ha vinto il popolo l’Itaca fiscale di sinistra e la sua è davanti a noi vocazione unitaria VINCENZO VISCO ANTONIO CANTARO MINISTRO DELLE FINANZE DIRETTORE DEL CENTRO RIFORMA DELLO STATO «Con l’aiuto di una decina di esperti, una ven- OLTI INTERROGATIVI e molte congetture sono tina di circolari, una trentina di telefonate e una state fatte queste settimane sulle ragioni scate- quarantina di imprecazioni irriferibili sono riu- nanti la crisi politica (poi rientrata) del Governo scito a capire (spero) il nuovo regime pensioni- M Prodi e del centrosinistra. Domande talvolta legit- stico di noi giornalisti e le relative ricadute fisca- time, talvolta poco calzanti e poco pertinenti, come quelle li...». Iniziava così il “Che tempo fa” di Michele di queste ore su chi ha vinto e chi ha perso, chi ha salvato la Serra di ieri. E poi concludeva: «Mi chiedo se esi- faccia e chi no. Tuttavia l’errore più grande per la sinistra e ste un’Itaca comune per queste tante odisee... e per le sue diverse componenti sarebbe quello di archiviare il ci si abbracci commossi e sicuri che l’Iva non «caso», fosse pure per la comprensibile (dal punto di vista cambierà mai più, l’Irpef nemmeno, il viaggio è psicologico) soddisfazione dello scampato pericolo. Non si finito e l’odore delle fatture sarà come quello del tratta di chiedere il conto a qualcuno, ma di avviare una se- pane di casa: un odore amico». rie riflessione sulle ragioni profonde del conflitto, sugli svi- luppi futuri dell’alleanza di centrosinistra, sui rapporti tra E questa è la risposta del ministro delle Fi- Pds e Rc e tra questi due partiti e la società italiana. Per non nanze, Vincenzo Visco: cedere alle tentazioni dietrologiche e ai reciproci sospetti è Breve, rassicurante risposta al grido di do- necessario partire dalla realtà nel suo dato più essenziale ed lore di Michele Serra: ebbene sì, sono certo elementare: dopo un’aspra e drammatica contrapposizione che quella Itaca della pace fiscale da lui in- si è rinsaldata un’alleanza tra una sinistra che ama autodefi- vocata, esiste ed è lì, davanti a noi. E, pro- nirsi «di governo» (la sinistra politica) e una sinistra che ama prio come quell’isoletta che si staglia nella autorappresentarsi come «antagonista» (la sinistra socia- caligine dello Jonio (anzi, del «Mare Inter- le).Saranno chiare alla fine del mio ragionamento le ragioni no», come lo chiamano gli indigeni), sem- per le quali giudico assai riduttive e semplicistiche queste bra tanto facile da raggiungere e invece, per (auto)raffigurazioni che le «sinistre» offrono di se stesse. La arrivarci, occorre gran fatica. Un giorno toc- Lynne Sladky/Ap domanda cruciale e prioritaria dalla quale avviare la riflessio- ca cavarsela fra le Scilla e Cariddi di opposte ne a me apre, invece, la seguente. Siamo di fronte una ri- opposizioni, un altro giorno bisogna fron- LONDRA. Un gruppo di fotografi scatta fotografie delle bambole che raffigurano le Spice Girls, che saranno messe in commercio per Natale. composizione del tutto casuale, dettata dall’emergenza e teggiare le minacce di annientamento di dallo stato di necessità? O, viceversa, la soluzione che si è qualche ciclope parlamentare, forse cieco Da destra a sinistra le bambole sono Sporty Spice, Scary Spice, Ginger Spice, Posh Spice e Baby Spice. data alla crisi è in qualche modo una risposta positiva e ade- ma sicuramente insidioso. E poi bisogna ot- guata a tendenze e processi assai profondi del nostro siste- turare le orecchie degli equipaggi, così sensi- ma sociale e politico? bili al canto di Sirene che illudono sui mira- La questione è tutt’altro che peregrina, poiché dalla sua colosi poteri della lotta all’evasione, ma de- risoluzione in un senso o nell’altro discendono in buona mi- viano la rotta di chi vuole combatterla dav- LLA VIGILIA delle ele- IL POTERE NELLE CITTÀ so i propri gruppi di riferimen- sura la strategia e la collocazione non solo di Pds e Rc, ma vero; e scongiurare i rischi di una collettiva zioni amministrative in to che verso le istituzioni. Mi anche del governo nel suo complesso, del sindacato e persi- trasmutazione in esseri grufolanti, ad opera molte province e città, pare che la crucialità di questo no - per le ragioni che dirò - delle forze che si raccolgono di qualche Circe che attacca le riforme per A Anna Finocchiaro ria- passaggio - dalla responsabili- attorno al Polo delle Libertà. Queste ultime tendono ad of- difendere i privilegi (e il caos esistente). Tut- pre, giustamente, il dibattito Il paradosso delle donne tàalpotere-edallaresponsa- frire una interpretazione volgare e di corto respiro del «col- tavia, superato ogni ostacolo, Itaca sarà rag- sull’esclusione delle donne dal bilità come forma di soddisfa- po di teatro» che ha portato alla riformulazione del patto di giunta perché proprio lì che ho puntato la potere (l’Unità, domenica 29 zione dei propri bisogni al po- governo. Ritengo che questa impostazione (e la connessa bussola; e noi, tutti insieme, ci stiamo, un settembre 1997). A me pare tere come forma di mediazio- denuncia dello spostamento a sinistra del Governo) non po‘ per volta, avvicinando. Non so se, al so- che l’osservatorio delle città - Forti nella società ne pubblica dei bisogni dell’al- serva a ridare credibilità all’alleanza di centrodestra e temo spirato approdo, troveremo fatture fiscali ed alcune esperienze in un’ot- tro, manchi all’interno del di- che ritarderà ancora a lungo il decollo - della quale la demo- che odorano di pane, ho fiducia, però, che tica di genere portate avanti battito delle donne. Ci sono crazia italiana ha bisogno - di una opposizione credibile. semplicità ed equità contribuiranno a ren- dai «nuovi» sindaci - siano im- e deboli nella politica state - ricorda Anna Finocchia- Eppure l’esperienza di Governo Berlusconi avrebbe dovu- derle un po‘ più sopportabili. portanti per riflettere su quel ro - stagioni in cui le donne to offrire alla destra italiana non pochi elementi di riflessio- [Vincenzo Visco] che è accaduto alle donne in hanno vissuto da protagoniste ne. Il fallimento di quella esperienza è in buona misura da questa fase di transizione del il conflitto sociale del Paese. La attribuire all’incapacità dell’ambiguo blocco politico-sociale sistema politico italiano. Il pa- FRANCA BIMBI rinuncia a questa dimensione - liberista-assistenzialista (Fi, An e residui democristiani) di fa- norama appare senz’altro con- con la riduzione della rappre- re i conti con la sfida della globalizzazione e della europeiz- Dalla Prima traddittorio: molte città hanno sentatività dell’azione politica zazione dell’Italia. All’incapacità, cioè, di comprendere che implementato le politiche sociali a favore di contaminazione, sulla conduzione dei ser- a favore di una semplice domanda di rappre- il processo dell’integrazione provoca dei contraccolpi sociali delle donne; all’interno delle amministrazio- vizi sociali della città. Nel primo caso - le po- sentanza-èciòcheoggi indebolisce le pro- e territoriali che esigono di essere governati con un lato tas- ni locali sono state maggiormente valorizza- litiche dei tempi - quando si passa dalla re- spettive delle donne. O almeno ne costitui- so di determinazione sui fini politici e, al tempo stesso, con te le capacità e le responsabilità femminili; sponsabilità (progettazione di interventi) al sce il versante soggettivo. I gruppi di donne la costruzione di un consenso di un consenso reale dei sog- tuttavia, nel complesso le ipotesi di cambia- potere (gestione dei Piani degli orari) le don- e le donne che lavorano nei partiti sembrano getti sociali. Altrimenti ci si scontra con il sindacato (e persi- ha messo in luce i ritardi sia della sinistra italia- mento prodotte dalle culture del femmini- ne tendono a scomparire (non sempre, ma voler eludere una responsabilità cruciale per no con i mercati e con le imprese) e si condanna alla prote- na che del governo Prodi, facendo per fortuna smo pesano meno nel quadro politico: di sempre più spesso). Nel secondo caso - l’an- qualsiasi attore politico: quando si parla e si sta populistica-corporativa interi pezzi della società italiana. realizzare in extremis un recupero che deve es- conseguenza le donne dispongono di meno tiviolenza - sembra che le opzioni dei due ti- agisce non lo si fa mai solo per sé; presumer- Come insegna la disperata scelta secessionistica della Lega. sere tuttavia consolidato. Con l’impegno per potere rispetto a qualche anno fa. In sintesi, pi di servizi sociali (orientati al genere o ge- lo significa delegare ad altri la parola. Problemi potenzialmente del tutto analoghi ha il blocco una legge sulla riduzione dell’orario analogo a le donne come cittadine sono più «tutelate», nericamente rivolti ai cittadini) abbiano due Oggi, per le donne - considerata la forza politico-sociale raccolto attorno all’Ulivo. Anch’esso deve, quello preso da Jospin (l’unico risultato nuovo come professioniste vengono più riconosciu- obiettivi in comune: mantenere la separatez- infatti, fare i conti con le spinte settoriali (presenti anche nel conseguito nella crisi) la politica dell’occupazio- sociale che esprimono - una opzione sulla te (in aree che vanno dal lavoro intellettuale za dei temi delle donne rispetto all’organiz- politica ed il potere come assunzione di rap- suo blocco) e localistiche che l’integrazione europea ali- ne compie, anzitutto sul terreno, dei principi, alla pubblica amministrazione, all’impresa), zazione delle politiche sociali; mantenere la menta ed amplifica. La concertazione con il sindacato è uno un indiscutibile salto di qualità. Il problema è presentatività rispetto a bisogni ed interessi come individui risultano meno discriminate, considerazione del conflitto donna-uomo al- allargati, non costituisce più una contraddi- strumento prezioso ed essenziale per governare razional- ora quello di difendere questa scelta da dema- ma come attori politici hanno perso terreno, l’interno di situazioni circoscritte ed estreme.