Luoghi Di Incanto
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Luoghi d’incanto percorsi d’autore nelle terre dei laghi varesini con Chiara, Liala, Morselli, Rodari e Sereni testi di Serena Contini, Romano Oldrini e Barbara Colli fotografie di Paolo Zanzi Redazione, art direction Indice e progetto grafico Paolo Zanzi 6 Condividere i “Luoghi d’Incanto” Testi 7 Presentazione Serena Contini Romando Oldrini 11 Piero Chiara di Serena Contini Barbara Colli 17 Testi 27 Nota biografica e bibliografia citata Editing Sergio Sergenti Tiziana Zanetti 45 Liala di Serena Contini 49 Testi Fotografie 53 Nota biografica e bibliografia citata Paolo Zanzi Farabola, p. 48 anonimo, pp. 64, 88 59 Guido Morselli di Romano Oldrini Aldo Ballo, p. 105 65 Nota biografica Impaginazione file 83 Gianni Rodari di Romano Oldrini studio paolozanzi con Giuliano Zanzi 89 Testi 92 Nota biografica e bibliografia citata Finito di stampare.... presso..... 95 Vittorio Sereni di Barbara Colli 105 Testi Si ringraziano per l’adesione al progetto gli Eredi di Chiara, Liala, Morselli, Rodari e Sereni 131 Nota biografica e bibliografia citata 132 Luoghi d’incanto: il territorio Condividere i “Luoghi d’Incanto” con Chiara, Liala, Morselli, Rodari e Sereni Eventi e pubblicazioni per percorsi d’autore nelle terre dei laghi varesini. luoghi d’incanto sono i siti che si ritrovano nelle opere dei nostri autori del ’900 che l teatro delle terre e delle genti incastonato tra i laghi Maggiore, I in queste terre hanno trovato occasione di vita, residenza e lavoro. Chiara, Liala, Varese e Ceresio rappresenta e testimonia i valori che hanno se- Morselli, Rodari e Sereni con i loro scritti hanno connotato il territorio dei laghi I della provincia di Varese. Il progetto “Luoghi d’incanto - percorsi d’autore nelle terre gnato e rendono unico questo territorio. dei laghi varesini con Chiara, Liala, Morselli, Rodari e Sereni” è cofinanziato da Regione Valori da condividere in difesa e valorizzazione di questi luoghi Lombardia e promosso dalla Comunità Montana Valli del Verbano in collaborazione con la Provincia di Varese e i Comuni di Varese, Luino, Gavirate e Cassano Valcuvia. prealpini dove, tra splendori e criticità, è possibile sperimentare L’iniziativa ha l’obiettivo di favorire la riscoperta e la condivisione del patrimonio quell’armonia, paradigma per uno sviluppo consapevole e rispettoso culturale e naturale delle terre attorno ai laghi varesini. Al fine di concretizzare gli della qualità della vita. obiettivi del progetto sono state individuate principalmente due azioni. Da un lato la realizzazione di strumenti editoriali, pensati con un linguaggio divulgativo e ac- Questo territorio prealpino, moderno e multiforme, si ritrova in cattivante, dall’immagine alla parola, per comprendere e approfondire le tematiche care agli autori del ’900 ed i loro legami con il territorio. Dall’altro lato sono in questo libro con la complicità di autori di levatura quali Chiara, realizzazione eventi (teatro, laboratori) concepiti per coinvolgere emotivamente e Liala, Morselli, Rodari e Sereni. Gli scrittori nella loro autonoma culturalmente il pubblico e riproporre sotto diversa forma i valori letterari dei nostri autori del ’900. Sono in programma inoltre la realizzazione di supporti mediatici sul cifra letteraria sono accomunati dal legame con questo paesaggio tema del rapporto tra “luogo” geografico e “luogo” letterario. che metaforicamente si definisce nello sfibrarsi della luce che river- bera dai laghi e sui monti. A questi contenuti di poesia, pensiero e racconto, affidiamo il no- stro viaggiatore per un itinerario di preziosità che lo porteranno a ritrovare un rapporto autentico ed empatico con questi paesaggi art direction e redazione Paolo Zanzi prealpini. Luoghi d’Incanto dove ritrovare valori ed emozioni da grafica, impaginazione cui gli autori hanno tratto ispirazione per la loro opera letteraria. studio paolozanzi Questa raccolta, di cui il territorio è il primo autore, saprà sollecita- comitato organizzativo Massimo Colosio re nelle mani del lettore pensieri e rimandi per una scoperta creativa Silvia Bevilacqua e partecipata di questi luoghi. Paola Polmonari Andrea Campane Marco Magrini Claudio Bossi Presidente della Comunità Montana Valli del Verbano Maria Grazia Biancheri Simona Corbellini consulenza letteraria Barbara Colli Serena Contini Romano Oldrini Comune di Cassano consulenza teatrale Paola Manfredi contatti Dario Villa Comune tel +39 0332 991001 di Gavirate fotografia Paolo Zanzi massimo.colosio con l’adesione Associazione @vallidelverbano.va.it silvia.bevilacqua Città Amici di Piero Chiara, Eredi Liala, Morselli, @vallidelverbano.va.it di Luino Rodari e Sereni www.vallidelverbano.va.it Pierohiara Serena Contini CTutto è accaduto in quel paese, perché tutto è accaduto in me «Malia del paesaggio forse, può darsi anche voce secreta che la Natura pronun- cia in ogni luogo diversa, ma è certamente questo un fatto positivo e non tra- scurabile, specie ai fini del turismo, ove si pensi che non sono i soli divertimenti mondani che alla gente fanno volgere i passi verso una determinata località, ma soprattutto la pace che il luogo promette e la serena e riposata gioia cui aspirano gli animi travagliati da una vita intensa e tante volte feroce. La pace, la serenità, tutto il conforto della Natura e dei suoi notevoli aspetti. Sono ciò che può donare a piene mani questa nostra terra, ubertosa, affacciata sulle felici sponde del più bel lago d’Italia». Piero Chiara attesta nel lontano novembre del 1934 su «L’Avvenire del Verbano» in un articolo intitolato alla sua città natale l’amore per la terra 11 che lo aveva visto nascere e crescere e per quel Lago Maggiore che aveva e avrebbe percorso su battelli e barche, soprattutto con la sua Tortuga e il suo Tranquillo. È la calma dei paesi e delle valli, è il silenzio diffuso del lago, è la serenità tutt’in- torno che divengono quiete dell’anima a farlo sentire partecipe del paesaggio. Questa empatia lo porta ad osservare nei più piccoli dettagli ciò che lo circonda, partendo da una visione globale per giungere ad esaltare il par- ticolare, riuscendo ad individuare aspetti e peculiarità che sfuggono agli occhi dei più, sia che si tratti di un ambiente naturale, sia che si tratti della descrizione fisica o psicologica di personaggi. Il suo immergersi nel paesaggio è a tal punto totalizzante da sollecitare i suoi sensi: lo scrittore non si limita a guardare con la vista, ma “guarda” anche con l’olfatto e l’udito. Abitando in un paese ventoso come Luino, è affascinato dagli odori che portano con sé i vari venti che si susseguono nel corso della giornata e giungono persino dalla sponda piemontese, come Chiara ha annotato nel racconto Ti sento, Giuditta, stampato da Vanni Scheiwiller nella collana «all’Insegna della Baita van Gogh» nel 1965: «…il vento fa come l’acqua della Tresa intorno ai piloni di Germignaga: si divide contro il barbacane poi si riunisce subito dopo. Mettendosi con le spalle al vento, l’aria si divide dietro la nuca e si riunisce sotto il naso. Sapendola aspirare delicatamente si possono sentire gli odori che porta con sè da lontano... passai mattine intere sul molo per risentire gli odori, ma avessi dimenticato la posizione esatta o l’angolo giusto non mi riuscì di sentire mai altro che l’odore d’acqua e quasi di luce che ha p. 10, imbarco a Laveno: di confine tra luce ed ombra è fatta l’immagine, così di confini intriganti è colmo il Lago Maggiore di Piero Chiara sempre il vento al mio paese». riggio l’inverna. Il paesaggio non è fatto solo da quello che si vede, ma anche da ciò che si Aprii la finestra del balcone e guardai il lago, che mi passava davanti come sente: suoni, rumori, voci sono intrinsecamente collegati all’ambiente e ne un fiume in piena. Sotto riva, protetto dal promontorio di Cannero e ancora costituiscono la sua tipicità. La loro percezione può far riaffiorare ricordi prima da quello di Carmine, era calmo come un olio, ma due o trecento metri e suscitare emozioni. Emblematico in tal senso appare essere il brano in- al largo correva, accavallando le sue onde in disordine fino a perdita d’occhio, titolatoUn altro paesaggio contenuto in Dolore del tempo, pubblicato nel oltre Santa Caterina, Arolo e Ranco, dove solitamente si calma estenuato dalla 1959 in memoria della madre Virginia Maffei: «Chissà quante volte ci siamo gran corsa». accorti, pur senza badarci, che esiste – del tutto indipendente dal paesaggio che Meta preferita, oltre a Cannero, era l’eremo di Santa Caterina, scenario fra i la nostra vista può abbracciare – un paesaggio dell’udito. Un paesaggio che è più suggestivi per chi giunge dal lago con quell’aspro strapiombo del Sasso situato dentro quello visibile, ma che è fatto di suoni, di rumori, di voci, e che Ballaro che precipita nelle acque scure e profonde. Ormeggiata la barca, sali- è tutto un lato del nostro contatto col mondo. va nel convento dove amava rifugiarsi per «godere la solitudine e il silenzio di Una di queste sere, d’improvviso, mentre leggevo mi sono accorto – per esempio – che quel lembo di terra», come scrive in un volume dedicato all’eremo. da qualche anno non sentivo più il fischio del tram che veniva dalle valli e traver- Fantasie e ricordi tipici del paesaggio dell’anima arrivano a scontrarsi inevi- sava tutta la città… Dal paesaggio urbano è scomparso quel fischio e tutto quanto tabilmente, con il passare degli anni e con le trasformazioni del paesaggio di agreste e montanino veniva in città col tram, come nella corrente di un vento non sempre felici dettate dallo sviluppo economico e sociale, con il mondo giornaliero. reale. Il rimpianto per la bellezza dei luoghi amati, alterati dal progresso, Nessun danno, di certo; anzi il progresso. La ruota gommata che ha sconfitto suscitano in lui una nota nostalgica che compare in molti dei suoi scritti 12 la rotaia… dedicati al nostro territorio.