Palermo, 13 gennaio 2016

È la ventesima volta che il Premio Pirandello riconosce e ricompensa i meriti di attori, re - gisti, autori e studiosi di teatro. La prima fu a Palermo mezzo secolo fa. Era il 1966: un’altra Italia, un altro mondo rispetto agli scenari sociali e culturali di oggi. Oltre che celebrare la memoria del grande drammaturgo siciliano, credo che la missione di un riconoscimento storico come il Pirandello, consista nel rafforzare e rendere viva la passione per il teatro durante il delicato e fisiologico scorrere delle generazioni. Occorre, pertanto, che il teatro diventi, per l’opinione pubblica, un bisogno personale e una necessità collettiva. E ciò perché esso stesso, oltre che diletto e passione, è anche una scuola capace di educare una società migliore, più sensibile e critica. Credo e sento che quanto espresso rappresenti lo spirito di tutti i giurati, che si sono impe - gnati in modo egregio nella delicata scelta di decretare i vincitori delle varie sezioni del Premio. E credo e sento che la stessa cosa valga anche per gli autori dei 344 testi e dei 18 saggi ricevuti. A ciascuno di loro va il mio sentito grazie, perché le loro opere - diverse delle quali davvero di qualità - testimoniano che l’estro del teatro italiano ha un’identità robu - sta, che merita di essere incoraggiata e premiata. Per questi motivi, oggi il Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello, giova ricordarlo, è un grande laboratorio culturale per tutto il nostro Paese. Una palestra per chi fa teatro, spettatore o attore che sia. Prof. Giovanni Puglisi Presidente della Giuria

1 La storia del Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello

Tutto comincia con Ferdinando Stagno d’Alcontres . È il 1966 e la Cassa Centrale di Ri - sparmio “Vittorio Emanuele” per le Province Siciliane vuole commemorare il Nobel Pirandello a cento anni dalla sua nascita. Stagno d’Alcontres , che tiene il timone della banca, fonda così il Premio Nazionale di Teatro “Luigi Pirandello” . E con il passare degli anni il suo progetto rende concreto un sogno: incentivare la cul - tura del teatro, invogliare gli autori a creare nuovi testi, premiare gli studiosi per le loro ricerche concentrate sul mondo del sipario. Il Premio , che si sussegue a cadenza biennale, porta a Palermo grandi nomi, accende i riflettori dell’opinione pubblica sul palcoscenico e sui suoi attori. Ma nel 1997 avviene lo stop inaspettato: il Pirandello segue le vicende della sua banca fondatrice, si ritira dalle scene, non premia più nessuno. Sembra che debba chiudere per sempre i battenti, però non è così. Nel 2007 c’è chi vuole la sua rinascita: è la Fondazione Banco di Sicilia, oggi Fonda - zione Sicilia , guidata da Giovanni Puglisi , che da quell’anno è anche il presidente della giuria del Premio. E la rinascita prosegue anche oggi. Dando una lettura ai personaggi che hanno segnato le venti edizioni, si scopre subito che l’albo del Pirandello ha davvero il colore dell’oro: i nomi di Ingmar Bergman e Giorgio Streheler sono seguiti da Eduardo De Filippo e Harold Pinter , da Giovanni Macchia e Luca Ronconi .

2 Ci sono anche Vincenzo Consolo , Vittorio Gassman , Tadeusz Kantor , Dario Fo ed Eugenio Barba , fino ad arrivare a Mario Missiroli e a Roberto Herlitzka . Nelle giurie delle venti edizioni spiccano figure come Carlo Bo , Nicola Chiaromonte , Sandro D’Amico , Roberto De Monticelli , , , Luigi Squarzina , Renzo Tian , Giorgio Zampa , Ferdinando Taviani e Giorgio Albertazzi , solo per citarne alcuni. Passano gli anni e cambiano i nomi dei giurati, che oggi sono Roberto Alajmo , Paolo Bosisio , Michele Guardì , Paolo Mauri , Alessandro Preziosi , Maurizio Scaparro ed E lisa - betta Sgarbi . Tutti impegnati sotto il nome di un vero gran maestro del teatro mon - diale, di nome Luigi Pirandello .

3 Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello Albo dei Vincitori

I EDIZIONE 1966-1967 Il Premio Nazionale di Teatro non fu assegnato II EDIZIONE 1968-1969 Opera premiata Faust 67 di Opere segnalate I cattedratici di Nello Saito | La violenza di Giuseppe Fava III EDIZIONE 1969-1970 Il Premio Nazionale di Teatro non fu assegnato IV EDIZIONE 1970-1971 Il Premio Nazionale di Teatro non fu assegnato Opere segnalate Bel Amì e il suo doppio di Luciano Codignola | Commedia armo- niosa del cielo e dell’inferno di Giuliano Scabia | Copione (la violenza è finita) di Nello Saito Personalità premiata Ingmar Bergman V EDIZIONE 1972-1974 Opera premiata L’inglese ha visto la bifora di Girolamo Blunda Personalità premiata Giorgio Strehler

4 VI EDIZIONE 1974-1976 Opera premiata Le tentazioni del Professor Faust di Giorgio Celli Personalità premiata Eduardo De Filippo VII EDIZIONE 1976-1978 Opera premiata L’opera de’ muorte ‘e famme di Elio Porta Personalità premiata Otomar Krejca VIII EDIZIONE 1978-1980 Il Premio Nazionale di Teatro non fu assegnato Personalità premiata Harold Pinter IX EDIZIONE 1980-1981 Opera premiata Le tigri di Gian Piero Bona Saggio critico premiato Pirandello o la stanza della tortura di Giovanni Macchia Personalità premiata Luca Ronconi X EDIZIONE 1982-198 3 Opera premiata Gli illusionisti di Renzo Rosso Il Premio per la saggistica fu assegnato alla memoria di Ludovico Zorzi Personalità premiata Jean Louis Barrault XI EDIZIONE 1984-1985 Opera premiata Lunaria di Vincenzo Consolo Saggio critico premiato Teatro del Rinascimento a Roma (1450-1550) di Fabrizio Cruciali Personalità premiata Vittorio Gassman

5 XII EDIZIONE 1985-1986 Opera premiata La ferita nascosta di Paolo Giuranna Il Premio per la saggistica fu assegnato a Andrè Bouissy per la traduzione delle opere teatrali di Pirandello, edita nella Collana “La Pleiade” della Gallimard. Personalità premiata Andrzej Wajda XIII EDIZIONE 1987-1988 Il Premio Nazionale di Teatro non fu assegnato Il Premio per la saggistica fu assegnato a L’attore di Roberto De Monticelli (alla memoria) Personalità premiata Orazio Costa Giovangigli XIV EDIZIONE 1989-1990 Il Premio Nazionale di Teatro non fu assegnato Il Premio per la saggistica fu assegnato a Giorgio Melchiori per l’edizione e la tradu- zione di tutto il Teatro di Shakespeare. Personalità premiata Tadeuz Kantor XV EDIZIONE 1991-1992 Opera premiata Anticamera di Michele Perriera Saggi critici premiati Teatro e spettacolo nel primo Ottocento di Claudio Meldolesi e Francesco Taviani | Pirandello e il cinema di Francesco Callari Personalità premiata Dario Fo XVI EDIZIONE 1992-1194 Opera premiata A Pechino fa la neve di Tonino Guerra Saggio critico premiato Teatro e spettacolo tra oriente e occidente di Nicola Bavarese Ex aequo Il teatro di Eleonora Duse di Michele Schino | Comici e artigiani di Cristina Valenti

6 XVII EDIZIONE 1995-1997 Opera premiata La collina di Euridice di Paolo Puppa Saggi critici premiati D’Annunzio e la mise en scène di Giovanni Isgrò | Pirandello. Il disagio del teatro di Claudio Vicentini Personalità premiata Eugenio Barba XVIII EDIZIONE 2008-2009 Opera premiata Wash Therapy di Micaela Seganti e Cosimo Solazzo Saggi critici premiati I maestri della ricerca teatrale. Il Living, Grotowski, Barba e Brook di Franco Perrelli | Luigi Pirandello. Maschere nude. Opere teatrali in dialetto. Volume IV di Alessandro D’Amico e Alberto Varvaro Premio Internazionale Corrado D’Elia Premio Internazionale - Targa d’oro Gianfranco de Bosio Premio Speciale del Presidente della Giuria Aldo Scimè XIX EDIZIONE 2010-2012 Opera premiata Felicità di Emanuele Aldrovandi Saggi critici premiati Pupi e attori ovvero l’Opera dei pupi a Catania di Bernadette Majorana | Henrik Ibsen. Drammi moderni di Roberto Alonge Premio Internazionale Alberto Oliva Premio Internazionale - Targa d’oro alla Carriera Mario Missiroli

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XX edizione La Giuria

PRESIDENTE Giovanni Puglisi Professore Emerito di Letterature Comparate e Rettore dell’Università degli Studi di Enna “Kore” COMPONENTI Roberto Alajmo Scrittore, giornalista e direttore del Teatro Biondo di Palermo Paolo Bosisio Professore Ordinario di Storia del teatro e dello spettacolo e regista d’opera Michele Guardì Regista e autore televisivo Paolo Mauri Giornalista professionista, critico letterario e storico della letteratura Alessandro Preziosi Attore e regista Maurizio Scaparro Regista e critico teatrale Elisabetta Sgarbi Regista e scrittrice

10 I Vincitori

Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello L’ascensore di Antonella Pandini Premio per la saggistica sezione storico-critica Valentina Garavaglia , per il saggio L’effimero e l’eterno. L’esperienza teatrale di Gibellina, edito da Bulzoni nel 2012. Premio per la saggistica sezione filologica Alessandro Pontremoli , per il saggio Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo edito da Ephemeria nel 2011. Premio Internazionale Luigi Pirandello Luca Micheletti Premio Speciale alla Carriera Roberto Herlitzka

11 Antonella Pandini Premio Nazionale di Teatro Luigi Pirandello

Autrice di teatro, fumetti, televisione e scrittrice di libri per ragazzi. Sposata, vive a Milano insieme a suo marito e ai tre figli. Suoi testi teatrali sono stati rappresentati al teatro Piccola Commenda di Milano. Ha scritto sceneggiature di fumetti per la Disney (Topolino) e attualmente è autrice per la San Paolo (GBaby). Tra le sue pubblicazioni, il libro per bambini Fino a toccare il cielo vincitore del premio Diomedea e il romanzo per ragazzi Pesante come una libellula sul tema dell’anoressia. Ha lavorato come autrice della trasmissione televisiva “L’albero azzurro” della RAI e delle trasmissioni “Ciao Ciao” e “Bim Bum Bam” di Italia 1 e Rete 4. “Scrive” per immagini raccontando come fotografa di scena gli spettacoli della Com - pagnia di marionette e attori di Gianni e Cosetta Colla. Diplomata in Drammaturgia alla Civica Scuola d’Arte drammatica “Piccolo Teatro” di Milano e Laureata in Architettura, è iscritta al secondo anno della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano. Nel 2013 ha partecipato al seminario di drammaturgia tenuto da Lucia Calamaro presso l’Accademia dei Filodrammatici di Milano, dove è nato il testo L’ascensore .

12 La motivazione della giuria

L’ascensore Con una intuizione squisitamente teatrale l’autrice ha messo in scena grandi temi in un piccolo spazio. L’ascensore che si blocca in un condominio di Milano vede agire un anziano musicista e una giovane donna incinta che ha da poco saputo che il figlio che porta in grembo è morto. La vita, la morte, il silenzio, la musica ecco i motivi del concerto a due voci che si sviluppa lungo tutta l’azione scenica, con il contrappunto di ciò che accade fuori: voci di altri inquilini, voci dei tecnici che tentano di riparare il vecchio ascensore. Di esemplare asciuttezza e consistenza il dialogo (che spesso è una somma di monologhi) tende al filosofico di cui è metafora ben riuscita l’affacciarsi finale dell’ascensore sui tetti.

13 Valentina Garavaglia Premio per la saggistica sezione storico-critica

(Milano, 1974 ) Professore associato presso la Facoltà di Co - municazione, relazioni pubbliche e pubblicità della Libera Università di lingue e comunicazione IULM di Milano, dove insegna Fondamenti di teatro moderno e contemporaneo, Lo spettacolo nella società multimediale, Produzione e organiz - zazione del teatro contemporaneo. Dopo essersi laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano e avere conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in “Teoria e storia della rappresentazione drammatica” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, ha insegnato presso le Università milanesi Arti della scena, Animazione teatrale, Storia della scenografia, Iconografia teatrale. Valentina Garavaglia prosegue da allora, senza soluzione di continuità, a condurre studi e ricerche sulla sto - ria del teatro e dello spettacolo, con particolare riferimento agli sviluppi del teatro novecentesco e alle dinamiche organizzative e gestionali ad esso connesse. Fra le sue pubblicazioni più recenti: Bruno Munari: il gioco del teatro (Milano, Uni - copli, 2013 ), l’edizione critica del Re cervo di Carlo Gozzi (Venezia, Marsilio, 2013 ), Paolo Grassi e Jean Vilar. Due esperienze in Europa tra economia e conoscenza (Milano, Ledizioni, 2013 ), Teatri di confine (Milano, Mimesis, 2014 ), Autori stranieri per la scena italiana (Milano, Unicopli, 2015 ).

14 La motivazione della giuria

L’effimero e l’eterno. L’esperienza teatrale di Gibellina Non è possibile restare indifferenti davanti al fenomeno di Gibellina. Rinata in altro luogo dopo il terremoto che la distrusse, Gibellina è stata altro da sé fin dalla sua rifondazione a opera di Ludovico Corrao. Di questa eccentrica rifondazione il teatro è parte preponde - rante, assieme all'urbanistica. Ed è proprio l'esperienza delle Orestiadi, il festival teatrale di Gibellina, che il libro di Valentina Garavaglia, “ L'Effimero e l'Eterno ”, indaga rico - struendone le origini e gli sviluppi, nelle incarnazioni dei suoi diversi direttori artistici. Un libro che documenta gli atti teatrali senza mai perdere di vista il rapporto con l'anima straniata di un paese strappato dalle sue radici e ripiantato altrove in mezzo a molte dif - ficoltà. Un paese che ha faticosamente ricostruito la propria identità, che era contadina mentre è oggi pienamente artistica, e teatrale soprattutto.

15 Alessandro Pontremoli Premio per la saggistica sezione filologica

(Busto Arsizio, Varese, 1959 ) Dopo la maturità classica si lau - rea in Lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, presso la quale ottiene il Diploma post lau - ream in Scienze dello spettacolo alla Scuola Superiore delle Comunicazioni Sociali. Dall’a.a. 1994/1995 al 2000/2001 , dopo il conseguimento del titolo di Dottore di Ricerca in Teoria e storia della rappresen - tazione drammatica (VII ciclo), insegna come professore a contratto presso l’Università Cattolica di Milano e di Brescia e in seguito presso l’Università degli Studi di Torino. Dall’ottobre 2001 è Professore Associato di Discipline dello Spettacolo (Storia della danza; Teatro sociale e di comunità) presso il Dipartimento di Studi Umanistici (Scuola di Scienze Umanistiche: Corso di Laurea in D.A.M.S.) dell’Università degli Studi di Torino, dove è Responsabile Scientifico del Social and Community Theatre Centre (SCT Centre | UNITO) e dove dal 2003 al 2011 ha diretto il CRUD (Centro Regionale Universitario per la Danza) Bella Hutter . È membro del Comitato di Direzione delle riviste di studi teatrali: Il Castello di Elsinore ; Danza e Ricerca e Mimesis Journal . Dirige per l’Editrice UTET le collana “Tracce di Tersicore” e per ABEditore la collana “Studi di danza”. Dall’a.a. 2004/2005 è direttore scientifico del Master di I

16 livello in Teatro sociale e di Comunità presso l’Ateneo torinese. Dal 2010 è membro della Commissione Consultiva Danza del Ministero dei Beni e delle Attività Cultu - rali. Dal 2002 al 2005 è consulente del Comune di Torino per il progetto Teatro Comunità. Dal 2004 al 2010 è Presidente dell’Associazione Italiana per la Ricerca sulla Danza (AIRDanza). Dal 2011 al 2014 è Task Manager del’Unità torinese del Progetto “Cara - van Artists on the Road” (bando Creative Europe) e ricopre attualmente lo stesso ruolo nella continuazione del progetto (Caravan Next) vincitore per gli anni 2015- 2018 del nuovo bando Creative Europe. Nel 2014-2015 è responsabile scientifico del progetto “Co_Health”, una ricerca sul rapporto fra teatro e salute nella formazione degli operatori sanitari tramite le metodologie del teatro sociale (finanziato dalla Fon - dazione CRT di Torino). Le sue ricerche in ambito storico e teorico vertono sia sulle forme e le estetiche corei - che, in particolare dei secoli dal XV al XVIII e della contemporaneità, sia sulle pro - blematiche metodologiche e applicative del teatro sociale e di comunità.

17 La motivazione della giuria

Danza e Rinascimento. Cultura coreica e “buone maniere” nella società di corte del XV secolo Il saggio di Alessandro Pontremoli è una documentatissima lettura del fenomeno danza nel Rinascimento, attraverso la trattatistica dell’epoca e segnatamente delle opere di Domenico da Piacenza e di Guglielmo Ebreo da Pesaro, filologicamente riesaminate. Se il primo - che fu maestro del secondo - non ha finalità didattiche, il secondo più vicino alla cultura umanistica e al pensiero neoplatonico, si prefigge di rappresentare la danza come una scienza nel quadro di una nuova articolazione dei saperi o, se si vuole, di una vera e propria rivoluzione culturale in atto in quel torno di tempo. Rivisitando le raffinate corti italiane, l’autore investiga e rilegge la fascinosa traccia delle danze di allora e a questa danza pensata il lettore accede seguendo un percorso di straor - dinaria ricchezza.

18 Luca Micheletti Premio Internazionale Luigi Pirandello

(Brescia, 1985 ) Regista, attore e drammaturgo. Figlio d’arte da quattro generazioni, erede della dinastia teatrale Micheletti- Zampieri. Si laurea con lode all’Università degli Studi di Mi - lano e all’Università IUAV di Venezia (Scienze del Teatro); consegue poi un Dottorato di ricerca in Italianistica alla Sapienza di Roma. Vince il Premio UBU e una nomination al Premio Le Ma - schere del Teatro per Arturo Ui di Brecht (ERT-Teatro di Roma, Premio della Critica 2011 ), dove è Dramaturg e attore al fianco di Umberto Orsini. Negli ultimi anni firma regia e drammaturgia di Mephisto da K. Mann (CTB Stabile di Brescia, 2015 ), La metamorfosi da Kafka (CTB-ERT, 2014 ), Le memorie di Ivan Karamazov (con Umberto Orsini, 2013 ), Questa sera si recita a soggetto - uno studio da Pirandello (Biennale di Venezia - Lab. di Luca Ronconi, 2012 ). Regista stabile della Compagnia teatrale I Guitti, ha diretto inoltre decine di spettacoli di autori classici e molti copioni originali (finalista al Premio Riccione Tondelli 2011). È protagonista nell’ Amleto di Koltès (Stabile di Napoli), in A piedi nudi nel parco di Simon (Festival dei Due Mondi di Spoleto), nella trilogia di Omaggio a Koltès (Teatro di Roma). Al cinema lavora con Marco Bellocchio e Renato De Maria ( Italian Gangsters in

19 concorso alla 72 a Mostra del Cinema di Venezia). Dal 2015 ha la cattedra di Regia all’Accademia di BelleArti Santa Giulia di Brescia. Traduce e riscrive per la scena, fra gli altri, Vian (Gam 2008 ), Ramuz (Gam 2012 ), Koltès (Diabasis 2013 ), Kafka (Sedizioni 2014 ), K. Mann (Sedizioni 2015 ). Tutta la felicità (Sedizioni 2015 ) è il primo romanzo.

20 La motivazione della giuria

Nato a Brescia nel 1985, Luca Micheletti è il più giovane rappresentante di una famiglia che da quattro generazioni ha fatto del teatro il proprio “mestiere”, nel senso più nobile e concreto del termine, nell’alveo dell’antica commedia dell’arte. Regista, drammaturgo e attore, Luca ha affiancato gli studi universitari fino al conseguimento del dottorato di ri - cerca, a un’intensa attività teatrale sia nella compagnia di famiglia, sia in enti teatrali primari per i quali ha firmato drammaturgia e regia di spettacoli pluripremiati, ha diretto grandi attori come Umberto Orsini, è stato protagonista di spettacoli di particolare rilievo. Nel 2012 Luca Ronconi lo ha chiamato al suo Laboratorio per la Biennale di Venezia Teatro a dirigere uno studio su Questa sera si recita a soggetto di Pirandello. Nel cinema è stato diretto da Marco Bellocchio e Renato De Maria (fra i protagonisti di Italian Gang - sters). Si occupa anche di didattica teatrale in ambito scolastico, accademico e carcerario, e insegna Regia all’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia. È autore di numerose traduzioni e riscritture per la scena, edite e rappresentate, e del romanzo Tutta la felicità con il quale ha debuttato nella narrativa. Luca Micheletti rappresenta una delle figure emergenti più interessanti e promettenti nel panorama del teatro italiano.

21 Roberto Herlitzka Premio Speciale alla Carriera

Nato a Torino, dove ha seguito gli studi classici. Si trasferisce a Roma, per frequentare l’Accademia di Arte Drammatica e si di - ploma nel 1960 . Il saggio finale fu Il giuoco delle parti di Piran - dello, con la regia di S. Sequi, testo che rifarà molti anni dopo con la regia di Dall’Aglio. In Accademia ha avuto come princi - pale maestro Orazio Costa, con il quale ha debuttato nella parte del Giullare nella Francesca da Rimini di D’Annunzio. Con Costa, ha anche fatto La vita nuova e La Divina Commedia di Dante, La dodicesima notte di Shakespeare, Tre sorelle di Cechov, due Prediche di Sa - vonarola, Il poverello di J. Copeau in TV e altri lavori. Con Gabriele Lavia, Il nipote di Rameau di Diderot, Otello , Zio Vania . Con la regia di Gigi Proietti, Guardami negli occhi di Feydeau e Hennequin. Con Mario Missiroli, Nathan il saggio di Lessing e Vetri rotti di Miller. Con Luigi Squarzina, Il ventaglio di Goldoni, Misura per misura di Shakespeare. Con W. Pagliaro, Il misantropo di Molière, e Sogno ma forse no di Pirandello. Ancora di Pirandello, L’uomo, la bestia e la virtù con la regia di M. Parodi, che lo ha diretto anche in Tristi amori di G. Giacosa. Con Peter Stein, Zio Vania . Con Teresa Pedroni, Semplice - mente complicato , Gelo e Elisabetta II di T. Bernhard. Con Ruggero Cappuccio, Edipo a Colono , nella riduzione a monologo dello stesso Cappuccio. Con Nadia Baldi, Il soccom - bente di T. Bernhard (riduzione di Cappuccio), Don Chisciotte e Casanova di Cappuccio.

22 Con A. Calenda, Coriolano , C ome vi piace , Sogno di una notte di mezza estate e Re Lear di Shakespeare; Prometeo di Eschilo, Edipo a Colono di Cappuccio, da Sofocle; La mostra di C. Magris; Una giovinezza enormemente giovane di G. Borgna, su Pasolini. Altri spettacoli con altri registi. Dal 1997 replica ogni anno Examleto da Shakespeare, con regia e interpretazione propria, prodotto dal Teatro Segreto di R. Cappuccio. In TV, oltre a Il Poverello e La Divina Com - media con Costa, ha fatto Un certo Harry Brent e Casa di bambola , con la regia di Leo - nardo Cortese, Cocktail party di T.S. Eliot, Girotondo di A. Schnitzler e A vanvera con E. Muzii, Graffio di tigre con Peyretti, Il giocatore invisibile di Pontiggia con S. Genni per la TV svizzera e altre fiction. In cinema ha lavorato con R. Faenza in Marianna Ucria ; N. Michalkov in Oci ciornie ; G. Montaldo in Gli occhiali d’oro e I demoni di San Pietroburgo ; F. Rosi in L’ultima lezione , S. Piscicelli in Il corpo dell’anima , Marco Bellocchio in Buongiorno notte , Sangue del mio sangue ; Marcello Baldi in Narciso ; Valerio D’Annunzio in Aria ; i Fratelli De Serio in 7 opere di misericordia ; G. Piccioni in Il rosso e il blu ; P. Sorrentino in La grande bellezza ; G. Pasotti e M. Bini in Io, Arlecchino e alcuni Corti ( Cose naturali di G. Maccioni, Nell’ora che non immaginate di D. Gallarello), in L’ultimo terrestre . Ha ricevuto vari premi tra cui il Veretium , il Palcocinema S. Randone , il premio Ubu , il Flaiano , l’ Olimpico per il teatro, l’ Efebo d’argento , il De Sica , il David (per Buongiorno notte ), il Nastro d’Argento , il Premio Città di Firenze per il cinema. È sposato dal 1968 con Chiara Caioli.

23 La motivazione della giuria

Delle tre età canoniche dell'artista, Roberto Herlitzka sembra aver saltato integralmente le prime due. Ovviamente è un’illusione prospettica che subisce lo spettatore superficiale, perché anche lui ha dovuto fare la sua gavetta, a cominciare dalla scuola di Orazio Costa, passando per ruoli crescenti, un po’ di cinema e anche televisione, quanto basta. Ma davvero: Herlitzka è arrivato al carisma del venerabile maestro a fari spenti, dando l'impressione di aver saltato integralmente la prima fase, quella di giovane promessa, e so - prattutto la più lunga e frustrante seconda fase. Herlitzka dà l'impressione di essere nato già Edipo, se non direttamente Lear. Oggi è lui, senza molte discussioni, l’attore più blasonato fra quelli di lingua italiana. Uno status consolidato con la pazienza di chi si ostina a credere nel teatro e nella sua fun - zione civile, oltre che culturale.

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