Fuori Abbonamento Per I 76 Anni Della Camerata Musicale Barese
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REGIONE PUGLIA Assessorato per l’Industria Turistica e Culturale Fuori Abbonamento 76 per i 76 anni della 2017-’18 Camerata Musicale Barese Per la Festa della Donna ... FLO (In esclusiva regionale) & ORCHESTRA DELLA MAGNA GRECIA IN CLASSICA (In esclusiva regionale) Ed ARCHI DELL’ORCHESTRA SINFONICA ITALIANA (In esclusiva regionale) Martedì Giovedì Lunedì Martedì 21 NOV ’17 8 MAR ’18 12 MAR ’18 10 APR ’18 Teatro Teatro Teatro Teatro Petruzzelli Showville Petruzzelli Petruzzelli ore 21 ore 21 ore 21 ore 21 Un poker di proposte I Settantasei anni di attività della teatrale che ne ripercorre la lunga ed spirito, le aspirazioni delle nuove ge- cheCamerata guardanon sono solo un traguardo,“oltre” esaltante carriera, con melodie che nerazioni, sempre più desiderose di ma soprattutto una precisa responsa- ormai appartengono alla storia della riconoscersi in qualcosa di proprio bilità. Si può dire, infatti, che il ruo- canzone e del costume italiani. E non che non sia necessariamente il retag- lo di un’associazione come la nostra è decisamente azzardato accostare gio del mondo degli adulti. Anche se non sia solo quello di tramandare al celebre interprete napoletano il poi sono in molti che, proprio per il la conoscenza della grande musica nome di Flo, alias Floriana Cangiano, tramite di Allevi, finiscono per avvi- del passato alle nuove generazioni, perché anzi insieme realizzano un cinarsi al mondo e ai capolavori del ma anche di saper registrare le novi- bilanciamento generazionale che si passato. tà, di cogliere quei segnali che sono proietta nello stesso ambito di gene- Infine i Radiodervish, protagonisti il sintomo dei cambiamenti tanto re, appunto la musica d’autore. Gio- di una via mediterranea alla world nel mondo della musica, quanto vane, eclettica, cantante versatile, per music che li ha ormai proiettati nel – ma senza cadere nell’insidia del- non dire proprio “a tutto campo”, Flo panorama internazionale. le mode – nei gusti del pubblico. In rappresenta infatti ciò che di nuovo si Il gruppo nasce in Puglia, a Bari, ma questo senso, non c’è dubbio che la muove nel mondo della nuova musica appunto è cittadino del mondo della crescente attenzione dedicata al jazz italiana in un genere che ormai non è musica e non solo per la presenza a partire dagli Anni ’70 e coltivata sino più opportuno definire “leggero”, ma vocale del palestinese Nabil. La loro ai nostri giorni, dimostri l’assunto. Ma che tutt’al più può essere considerato partecipazione al cartellone della per lo stesso motivo, se da una parte “popolare” nell’accezione inglese di Camerata è legata ad un nuovo il jazz ha ormai acquisito uno “status” “pop” e non certo di etnico. progetto, “Classica”, che li vedrà che, nelle stagioni della Camerata, va Giovanni Allevi è senza dubbio un ar- rileggere il proprio repertorio con ben oltre la semplice, estrosa curiosi- tista che fa discutere e che proprio per l’Orchestra della Magna Grecia: una tà, da qualche anno le nostre stagioni questo ha dato una salutare scossa ad veste sinfonica per brani dalla non cominciano ad includere anche altra un ambiente musicale a momenti fin comune potenza evocativa. musica che ovviamente non può es- troppo paludato e autoreferenziale. Un poker di valide proposte quindi, sere considerata “classica”, ma che è È la sua la nuova “musica classica”? nel solco di una tradizione che va a sicuramente d’autore. È solo musica alla moda? Se lo chie- braccetto con l’innovazione e che ben È il caso, per intenderci, del reperto- dono in molti, talora anche con toni rappresenta l’orientamento col quale rio di Massimo Ranieri, una grande polemici. Resta il fatto che il pianista la Camerata intende incamminarsi voce del teatro e della canzone italia- e compositore marchigiano, che ha verso nuovi, prestigiosi traguardi. na che torna anche quest’anno alla appena presentato il suo nuovo al- Camerata con “Sogno e son desto… bum “Equilibrium”, sa cogliere nelle in viaggio”, un vero e proprio recital proprie composizioni i moti dello “noi ” della Camerata NOTE SUL POSTMODERNO IN MUSICA Di solito diciamo musica e quasi mai musiche, intendendo ma che tutto giustifica pur se in misura astorica e acritica. cose diverse. Ma la parola musica allude invece ad un fenome- Alla fine di questo lungo cammino che è durato più di qua- no molto vario con cui designiamo varie entità e la sua parti- ranta anni, ci potrebbe stare la raccolta-cover di musiche fir- colarità lessicale appiattisce le differenze e ci spinge a credere mate dal noto musicista postmoderno italiano Giovanni Allevi che tutta la musica è musica, punto e basta. Invece questo è un il quale chiamò una sua performance Evolution e ora, nel con- falso assioma di cui appunto si nutre la musica postmoderna, certo che presenterà per la CAMERATA, Equilibrium: mai che mutua alcuni principi generali imposti dall’Arte Postmo- termini come questi sono stati più chiari. derna. Il fenomeno musicale non è purtroppo molto noto al In mezzo a tutto questo baillame storico-estetico naviga per grande pubblico in quanto esso è nato addirittura negli anni i suoi lidi anche la cosiddetta musica neoromantica, ovvero Sessanta del secolo scorso (1965-1968): gli anni di Laborintus, la Minimal music dei musicisti americani e europei come dei Folk-Songs e di Sinfonia tutti lavori esemplari scritti da un Riley, Philip Glass, Louis Andriessen, Steve Reich, Michael musicista italiano tra i più noti, Luciano Berio, vero e ricono- Nyman, Arvo Pärt, ovvero italiani come Ludovico Einaudi, sciuto antesignano di questo genere. Ma un antesignano, si Marco Tutino, Lorenzo Ferrero e Ezio Bosso. I critici di questi badi bene, che veniva dalla musica colta, dalla musica d’arte, fenomeni e/o generi sostengono che essi sono il prodotto pati- da quella che ancora oggi chiamiamo ‘musica classica’. nato d’una resa incondizionata alla creatività, alla sperimenta- Come hanno sottolineato studiosi d’alto profilo (Bianconi, zione, al ‘nuovo’, con il ricorso al sincretismo (Radiodervish) e Lyotard, Ramaut-Chavassus, de Borde, Lefebre) la musica al bricolage; mentre, di parere contrario, i suoi fan difendono postmoderna liquida si presenta eclettica, autoreferenziale, la rottura dei tradizionali steccati tra generi diversi, il supe- tende a sfumare i confini tra Arte ekitsch forte della sua ramento delle strutture codificate dalla tradizione e imposte vocazione a combinare generi molto diversi tra loro, e quindi dalle scuole e dalle accademie. Opere storiche notevoli come a mettere in relazione compositori, storie e culture lontani Folk Songs e Sinfonia di Berio, ovvero Einstein on the beach o persino agli opposti. Ecco perchè il postmodernismo deve di Philip Glass, Nixon in China e The death of Klinghoffer di essere eclettico, immediato, impuro, ‘ironico’; e se nel primo John Adams (sebbene assai diverse tra di loro) mostrano che ‘900 la modernità fatta musica generò la musica atonale, il postmodernismo musicale e la sua variante minimalista non quella dodecafonica, poi la neoclassica e infine la weberniana sono una categoria storica applicabile alla stregua di barocco, e la postweberniana scavando un baratro (incolmabile?) col classicismo, romanticismo, perché il fine ultimo è ‘giocare con pubblico che non la comprendeva e tuttora la comprende la storia’ mischiando appunto generi, alludendo o citando ‘il difficilmente, oggi la musica del postmodernismo tenta di passato’ in un composito puzzle sonoro ma su una base comu- riempire quel fossato di mera incomunicabilità con ogni ne che è, resta e deve restare l’incondizionata adesione alla cara, mezzo, e con un policentrismo stilistico che abbraccia pop, vecchia, bella (orecchiabile) musica tonale! jazz, rock moderno e rock progressive, persino canzone napoletana (Massimo Ranieri) ‘rivissuta’ in chiave… «modernosa» (Flo) in una mescolanza che tutto appiattisce Prof. Pierfranco Moliterni Martedì 21 Novembre ’17 Teatro Petruzzelli • ore 21 MASSIMO RANIERI Voce Flavio Mazzocchi Pianoforte Max Rosati Chitarra Nuova produzione ʻ17 Donato Sensini Fiati Stefano Indino Fisarmonica ideato e scritto da Pierpaolo Ranieri Basso Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri Luca Trolli Batteria Light designer Maurizio Fabretti un titolo giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all’amore È Organizzazione Generale e alla speranza. Torna, in una nuova edizione, dopo il grande Marco De Antoniis successo delle prime serate su Raiuno, lo spettacolo di Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce. Continua così il viaggio affettuoso, spettacolare e sorridente attraverso grandi canzoni, racconti particolari e colpi di teatro. I protagonisti, ancora una volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i sognatori e la vita di tutti noi. Nel duplice ruolo di attore e cantante, Ranieri porterà in scena il teatro umoristico e le piú celebri canzoni napoletane. E naturalmente non mancheranno, accanto ai suoi successi, no- vità musicali e sorprese teatrali, proposte con la formula che nel- le precedenti edizioni ha già conquistato le platee di tutta Italia. SOGNO E SON DESTO ...IN VIAGGIO 2017-’18 sica di Raffaele Viviani e di Pino Daniele e dal teatro di Eduardo De Filippo e Nino Taranto. Nel nuovo spettacolo, ideato e scritto da Gualtiero Peirce e Massimo Ranieri, canzoni e mono- loghi intrecciano un racconto giocoso e provocatorio, un inno alla vita, all’amore e alla speranza. L’affettuoso viaggio dedicato ai mille significati del co- raggio, già al centro del recital “Chi nun tene coraggio nun se cocca ch’ ‘e femmene belle”, si arricchisce nel nuovo show dei sogni e delle aspirazioni,