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RISERVA NATURALE DELLE ANTICHE CITTÀ DI FREGELLAE E FABRATERIA NOVA E DEL LAGO DI

a Regione Lazio ha affidato all’Ente Regionale Parco Naturale Monti Ausoni e Lago di Fondi anche la gestione di altre aree protette di particolare interesse conservazionistico: L- il Pozzo d’Antullo e le grotte di Collepardo - la Riserva Naturale “Antiche Città di Fregellae e Fabrateria Nova e del Lago di San Giovanni Incarico”; - la Riserva Naturale Lago di Canterno. In tal modo la Regione Lazio ha inteso creare un sistema di aree protette - in particolare un sistema di zone umide (costituito dai laghi di Fondi, San Gio- vanni Incarico e Canterno) e l’insieme di alcuni geositi (costituito dalle mor- fologie carsiche di Camposoriano, delle Grotte di Pastena e Collepardo, del Pozzo di Antullo e del territorio della Riserva Naturale del Lago di Canterno) - che si estende dalle coste del mar Tirreno, in provincia di Latina, alle aree più interne della provincia di . Uno degli obiettivi prioritari da perseguire attraverso la creazione di questo particolare sistema di aree protette è, quindi, quello di creare una rete di ter- ritori da gestire con azioni integrate, al fine di tutelare, far conoscere meglio e promuovere ambienti straordinari per biodiversità, per valori paesaggisti- ci, culturali e ambientali, nonché per favorire la conoscenza di tutte quelle emergenze ambientali presenti nei comuni delle tre aree protette affidate in gestione all’Ente. Un sistema territoriale da tutelare e valorizzare, con la delicatezza che meritano aree protette così belle e che in ogni stagione dell’anno rega- lano ai visitatori emergenze naturalistiche sorprendenti, paesaggi di- versi e insoliti, siti archeologici e storici di particolare pregio, ma anche eventi culturali e tradizionali ricchi di fascino e di bellezza.

RISERVA NATURALE REGIONALE ANTICHE CITTÀ DI FREGELLAE E FABRATERIA NOVA E DEL LAGO DI SAN GIOVANNI a Riserva Naturale “Antiche Fauna (Erinaceus europaeus), l’Istrice Città di Fregellae e Fabrateria (Hystrix cristata), la volpe (Vulpes LNova e del Lago di San Giovanni L’avifauna, presente nella Riser- vulpes), il tasso (Meles meles), la Incarico” è situata nella Valle del va, costituisce un forte elemento donnola (Mustela nivalis). , in provincia di Frosinone. È di richiamo per gli amanti del bir- caratterizzata­ dalla presenza di un dwatching. Studi recenti hanno in- lago e di due im­por­tanti siti arche- dividuato la presenza di 75 specie: IL PATRIMONIO ologici: le antiche città di Fregellae di queste, 32 sono legate alla pre- CULTURALE e Fabrateria Nova. senza dell’acqua tra cui lo Svasso La trasformazione ambientale di maggiore (Podiceps cristatus), lo In diverse zone dell’area protetta questo territorio iniziò nel 1925, Svasso piccolo (Podiceps nigri- sono stati rinvenuti numerosi resti quando l’Enel per produrre ener- collis), il Tuffetto (Tachybaptus ru- di particolare interesse a partire gia idroelettrica costruì uno sbar- ficollis, l’Airone bianco maggiore dal Paleolitico inferiore: dagli stru- ramento artificiale lungo il fiume (Casmerodius albus), l’Airone ce- menti in selce realizzati dall’uomo Liri, nel territorio di San Giovanni nerino (Ardea cinerea), il Incarico. In seguito alla costru- Tarabusino (Ixobrychus zione della diga, le acque fluviali, minutus). rallentando il loro corso, salirono di livello inondando i terreni circo- L’ittiofauna è caratte- stanti e provocando un notevole rizzata da un numero ampliamento dell’alveo da cui pre- elevato di specie intro- se origine l’attuale lago. dotte da altre aree, ben 10 specie sulle 12 totali Vegetazione (83,3%). Questa situa- zione è piuttosto comu- Il comprensorio della Riserva Na- ne in bacini artificiali, in turale risulta caratterizzata pre- cui spesso la colonizza- valentemente da ambienti agri- zione spontanea è limi- coli o ex-agricoli, da aree umide tata da vari fattori tra cui artificiali e seminaturali e da una le variazioni di livello e la area boscata molto frammentata. temperatura dell’acqua più elevata 250.000 anni fa (amigdale, chop- Quest’ultima costituisce uno degli rispetto all’asta fluviale a monte e pers, raschiatoi) a resti fossili di ultimi lembi di foresta di pianura a valle della diga. Inoltre le opere elefante, rinoceronte, cervo e di di sbarramento costitui- altre specie ormai scomparse. scono barriere insormon- Per quanto riguarda le testimo- tabili alla risalita delle nianze di epoca romana importan- specie, per esempio per tissime le due città di: raggiungere le zone di ri- Fregellae: colonia di diritto latino, produzione poste a mon- Fregellae fu fondata dai Romani te. A questo si aggiunge sulla riva sinistra del fiume Liri nel la diffusa abitudine a po- 328 a.C., con lo stesso nome di un polare le acque dei bacini centro abitato della locale popola- artificiali (e non solo) con zione del , distrutto qualche specie esotiche di interes- anno prima dai Sanniti; se per la pesca sportiva o Fabrateria Nova: dopo la distru- da parte di cittadini che zione di Fregellae, ai superstiti di rilasciano animali tenuti in parte filo-romana fu concesso di cattività. ricostruire la città, ma non più sul- di tutta la valle del Sacco-Liri ed è Ciò costituisce un problema gra- lo stesso sito. Fu dunque ricostru- da considerarsi di assoluto valore vissimo in quanto la presenza de- ita nel 124 a.C. poco più a sud, in conservazionistico e documen- gli alloctoni rappresenta un ulte- un’ansa del fiume Liri subito dopo tario, che conserva ancora le ca- riore ostacolo alla presenza degli la confluenza con il Sacco (l’antico ratteristiche dell’antico paesaggio indigeni, per competizione, pre- Trerus), nel territorio dell’attuale agrario italiano. Tra le specie più dazione diretta, modifica dell’am- comune di San Giovanni Incari- diffuse la farnia (Q. robur), il cerro biente ecc. Le due specie autoc- co in località “La Civita”. Il nome (Q. Cerris), il carpino bianco (Car- tone sono la Scardola (Scardinius del nuovo insediamento fu modi- pinus betulus), il nocciòlo (Corylus erythrophtalmus) e il Cavedano ficato in Fabrateria Nova, per di- avellana), il perastro o pero sel- (Squalius cephalus). Le altre dieci stinguerla dalla Fabrateria Vetus, vatico (Pyrus pyraster), il cornio- specie sono state introdotte, tra identificabile probabilmente con la lo (Cornus sanguinea), l’orniello cui l’Alborella (Alburnus alburnus moderna . Scavi recenti e (Fraxinus ornus). Sulle sponde del alborella), il Carassio (Carassius prospezioni aeree hanno messo in Lago di San Giovanni Incarico e carassius), il Pesce gatto (Ameiu- evidenza il reticolo viario regolare del fiume Liri sono presenti boschi rus melas), la Gambusia (Gambu- della nuova Fabrateria. Sinora, il ripariali a Salix alba, sviluppati in sia holbrooki), il Persico sole (Le- monumento cittadino di maggior ambienti periodicamente inondati, pomis gibbosus). consistenza venuto alla luce è insieme a specie non strettamen- Tra i vertebrati segnaliamo, infine, l’anfiteatro che, pur non offrendo te igrofile quali il corniolo (Cornus alcuni mammiferi che più facil- dimensioni di rilievo (m 70 x 57), mas), il salicone (Salix caprea), mente possono essere osserva- appare comunque una struttura l’olmo campestre (Ulmus minor). ti o individuati, anche attraverso importante rispetto alla modesta l’esame delle loro tracce: il riccio estensione dell’abitato.