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BELLACOOPIA IMPRESA 2018/2019 ACCORDO

COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO LICEO ARTISTICO di RE “ G. CHIERICI” CLASSE IIIC ACCORDO

COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO Via L. Nobili 1, 42121 Reggio Emilia

LICEO ARTISTICO “G. CHIERICI” classe IIIC

BENINCASA MIRIANA BERTOLINI ADAM BERTOLINI DAVIDE BONI EMANUELE CAZZATO VERONICA FERRARA FABIO FERRARI BENEDETTO FIGLIOLA SIMONE GARZONE NICOLO’ GENNARO ALESSANDRO GUIDELLI SOFIA IMPREZZABILE FRANCESCA LUZZI CARLO MANICARDI MATTEO MASELLI MASSIMILIANO MORINI MATILDA MULIA DEBORAH PASSETTI CHIARA PINA SILVI RASORI FEDERICO REGGIANI GIADA RIVI ELEONORA SARCHIOLLA GIOVANNI TASSI LORENZO TOSI ALESSIA ZAMBRANA SAMANTHA

prof. ALBERTO ARTIOLI pag. 3 SINTESI DEL PROGETTO pag. 5 PRESENTAZIONE DEI SOCI pag. 32 LA SOCIETA’ pag. 33 la struttura del management pag. 34 gli obiettivi pag. 36 fattori critici di successo pag. 37 punti di debolezza pag. 38 I PRODOTTI/SERVIZI pag. 87 ANALISI DI MERCATO pag. 88 ricerca pag. 90 analisi del settore pag. 92 la comunicazione pag. 93 Il logo della società pag. 96 story board pag. 98 immagine grafica pag. 97 L’ORGANIZZAZIONE pag. 99 IL PIANO ECONOMICO FINANZIARIO pag. 106 DIARIO DI BORDO pag. 123 STATUTO pag. 131 ATTO COSTITUTIVO pag. 135 LIBRO DEI SOCI pag. 137 LIBRO DEI VERBALI SINTESI DEL PROGETTO

3 ACCORDO è una società cooperativa di produzione e lavoro che si occupa della progettazione, realizzazione e distribuzione di strumenti musicali realizzati prevalentemente grazie all’utilizzo di stampanti 3D al fine di abbassarne i costi di produzione e, di conseguenza, quelli di vendita, permettendone così una maggior diffusione.

ACCORDO, attraverso la diffusione della musica, ha anche l’obiettivo di far conoscere culture diverse, conoscere per avvicinare ed unire.

Non a caso nella produzione della nostra cooperativa ci si occupa , oltre che della realizzazione degli strumenti musicali di più ampia diffusione (chitarre, strumenti ad arco…), anche della progettazione e fabbricazione di strumenti propri della tradizione di varie culture. LA SOCIETA’ l a

TIPO DI SOCIETA’ Società cooperativa di produzione e lavoro s DATA DI COSTITUZIONE anno 2019 giorno 26 del mese di gennaio t

COORDINATORE DEL PROGETTO r Prof. ALBERTO ARTIOLI u t SOCI t BENINCASA MIRIANA BERTOLINI ADAM u BERTOLINI DAVIDE FERRARI BENEDETTO r GARZONE NICOLO’ GENNARO ALESSANDRO a GUIDELLI SOFIA IMPREZZABILE FRANCESCA LUZZI CARLO d MASELLI MASSIMILIANO MORINI MATILDA e MULIA DEBORAH PINA SILVI l RASORI FEDERICO REGGIANI GIADA SARCHIOLLA GIOVANNI m TASSI LORENZO TOSI ALESSIA a ZAMBRANA SAMANTHA n

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE a Presidente: MANICARDI MATTEO g Vicepresidente: GUIDELLI SOFIA. e Consiglieri: BONI EMANUELE, FERRARI BENEDETTO, MORINI MATILDA. m e n t ACCORDO, società cooperativa di produzione e lavoro, è nata in data 26 gennaio 2019 e si occupa della progettazione, realizzazione e distribuzione di strumenti musicali. E’ un’impresa di piccole dimensioni con un piano di sviluppo graduale. g Dopo una prima fase nella quale cercherà di inserirsi nel mercato, la cooperativa mirerà ad un ampliamento del l proprio business, cercando un inserimento in tutti i settori in cui, potenzialmente, potrà proporre i suoi i prodotti. Scopo della cooperativa: distribuire strumenti musicali o low cost al fine di una maggior diffusione della musica. b La scelta degli strumenti proposti è caratterizzata da una ricerca su scala geografica tale da permettere la i conoscenza, oltre che di strumenti musicali “trasversali”, anche di strumenti presenti nella tradizione di diverse e culture ed etnie. t La musica intesa come strumento per conoscere e t unire. i Settori interessati: Commercio v Cultura i Spettacolo Arte Ricerca Combinando la precisione e la potenza delle nuove tecnologie, in primis la stampa 3D con la produzione tradizionale di strumenti musicali, ACCORDO, è in grado di fornire prodotti in grado di reggere il confronto con quelli realizzati con i materiali canonici. g l i

o b i e t t i v i Ovviamente non si vuole competere con i grandi liutai ed i costruttori di strumenti a fiato e percussioni, ma si vuole semplicemente cercare di diffondere la conoscenza della musica, e le sue caratteristiche folkloristiche in tutti i continenti, anche col fine di unire attraverso una passione comune ciò che spesso si tende ad allontanare.

f a t t o r Uno degli elementi di successo della cooperativa è i sicuramente l’innovazione. Nel nostro territorio non esistono aziende che si occupano della realizzazione di strumenti musicali c e, soprattutto, aziende che li realizzano utilizzando stampanti 3D. r Con la nostra tecnologia potranno essere abbassati i notevolmente i costi di produzioni e, di conseguenza, sarà possibile vendere i nostri prodotti a prezzi t concorrenziali. Le stampanti che utilizzeremo permettono la i produzione di oggetti con composti di svariate c proprietà. In questo modo potremo realizzare i nostri articoli utilizzando di volta in volta “questo” o “quel” i materiale in modo da sfruttarne le caratteristiche meccaniche e tecniche in modo da salvaguardare la qualità dei nostri prodotti. d i

s u c c e s s o p Il principale punto “critico” di debolezza riguarda la qualità del suono che, viste le caratteristiche tecniche u dei nostri prodotti, in particolare degli strumenti a corda e ad arco, non potrà essere di tipo “acustico”, ma n sempre amplificato. t Questo problema, è però superato dall’intenzione di inserirsi nel mercato specifico della musica elettrificata i (almeno per quanto riguarda violini e chitarre). d i

d e b o l e z z a PRODOTTI L a

c u l t u r L’Europa è una regione geografica a comunemente considerata un continente in base a fattori economici, m geopolitici e storico- u culturali. Detta a volte anche Vecchio s continente per la sua storia millenaria i e culla del mondo occidentale assieme c a Vicino Oriente e a Medio Oriente. La storia e la cultura l europea hanno influenzato e notevolmente quelle degli altri continenti. i n

E U R O P A MUSICA SPAGNOLA

La ciaramella o pipita è uno strumento musicale popolare aerofono della famiglia degli oboi con ancia doppia, cameratura conica e senza chiavi. La doppia ancia, assai lunga, viene tenuta fra le labbra; il foro del fuso è conico e la campana terminale è ampiamente svasata.

MUSICA ALBANESE

La musica albanese ha origini antiche, infatti veniva tramandata da padre in figlio solo per tradizione orale cioè non vi erano spartiti dai quali i giovani potevano attingere per la formazione musicale. Ci sono vari tipi di generi musicali, che mostrano le numerose influenze; la musica tradizionale del folklore si differenzia rispetto alle regione con maggiori differenze stilistiche tra le musiche dei Gheg nel nord e i Toschi nel sud. La musica "popolare" cittadina si è sviluppata intorno alle città di Korça, Shkodra e Tirana. Uno dei festival più importanti per l'esibizione di musica tradizionale Albanese è il Festival Nazionale del Folclore di Argirocastra che si tiene ogni 5 anni. Dal 1920 è nata la musica classica albanese. Importante spazio hanno anche le kënge të lehta cioè canzoni leggere.

La çiftelia o qifteli è un tipico strumento musicale a corda pizzicata di origine albanese, utilizzato di solito nella musica popolare, ma non disprezzato anche nella musica moderna; caratteristica peculiare di questo strumento è la presenza di sole due corde. Strumenti simili sono reperibili in Turchia, in Macedonia, in Bulgaria e in Croazia. Conosciuta, a seconda delle regioni geografiche, anche con il nome di dyzen, è molto utilizzata anche da persone anziane che, non volendo perdere l'abitudine della musica, cantano e suonano a ritmo del loro strumento; viene suonata normalmente dalla popolazione Gheg del nord e del centro Albania e Kosovo, che spesso la utilizzano nei matrimoni e nei concerti, oppure per accompagnare poesie e ballate; la usano anche molti musicisti, come Fatmir Makolli e Nikollë Nikprelaj.[1][2] MUSICA BRITANNICA

Il low , Concert whistle o Low D è un grosso flauto a fischietto di origine inglese, moderna variante del . il emette suono grazie alla vibrazione dell'aria contenuta nel labium prodotta dal soffio del musicista e modulata dalla pressione a cui è sottoposta l'aria contenuta nello strumento, derivante dalla posizione delle dita sui fori. Esistono molte prove dell'esistenza di flauti con labium nella Britannia pre romana. Gli antenati del moderno low whistle sono da ricercare in alcuni esemplari di flauti dritti risalenti all'epoca elisabettiana, generalmente di forma conica e anch'essi dotati di sei fori. La nascita del moderno low whistle pare risalire al 1971 grazie a musicista jazz e folk inglese Bernard Overton che ne realizzò uno per rimpiazzare il flauto indiano in bambù di Finbar Furey danneggiato irreparabilmente e che chiamò "Tenor D ", nome diventato obsoleto in breve tempo. Nato in Inghilterra, il low whistle si è presto diffuso, come i conterranei Irish e tin whistle, in tutto l'arcipelago britannico ed ha ottenuto grande popolarità rapidamente, soprattutto tra gli anni '90 e l'inizio del nuovo millennio grazie all'opera di importanti virtuosi solisti, tra cui spicca la figura dell'inglese Michael McGoldrick ritenuto un innovatore della musica folk e del celtic fusion. Pertanto la locuzione "Irish Low Whistle" non nasce da una reale appartenenza dello strumento all'Irlanda, ma è da considerarsi solo indicativa del massiccio impiego di tale strumento in Irlanda e, in senso lato, nella musica di tutte le isole britanniche. Più grande nelle dimensioni, il low whistle mantiene la stessa diteggiatura del fratello minore ma richiede una tecnica leggermente diversa a causa delle maggiori dimensioni e spaziatura dei fori. Ormai strumento consolidato nella tradizione musicale britannica e irlandese, è tuttavia spesso criticato dai puristi perché il suo ruolo sarebbe già occupato dal più classico flauto traverso irlandese di cui conserva la diteggiatura. È oggi ben noto al grande pubblico per essere stato utilizzato come strumento leader nelle colonne sonore composte da Howard Shore per i film di successo "Titanic" e "Il Signore degli Anelli". Il suono del low whistle è caldo, vibrante e armonioso, particolarmente soggetto alle variazioni determinate da materiali e tecniche di costruzione. I più comuni vengono realizzati in alluminio, con tecniche spesso artigianali o semiartigianali ma ne esistono anche in polimero, materiale "povero" ma particolarmente adatto ad enfatizzare le tonalità basse dello strumento, in legno e altri materiali. L a Le culture musicali dell'Estremo Oriente asiatico, cioè la Cina, la Corea, il Giappone, l'Indocina e le isole malesi sono ricche di bellezza e tradizione. Questi popoli c In Oriente, nel terzo secolo a.c., nacque la scala cromata composta da dodici suoni e con il passare del tempo nacquero i primi strumenti come i u metallofoni, gli xilofoni, i flauti diritti, flauti traversi, i liuti, le arpe e i tamburi e l t Un elemento caratteristico della musica Orientale è che essa non era solo un linguaggio ma era tutto per le popolazioni orientali, specialmente della Cina, u dove i suoni musicali erano posti in relazione con l'ordine dell'universo; per r a Fonti: scuola.repubblica.it

MUSICA INDONESIANA m u s i Enggung c Scacciapensieri indonesiano. E’ uno dei più antichi strumenti musicali del mondo a con formato tascabile. Ritmica con possibilità infinite e possibilità di cambiare l timbro in modi insoliti e Saron Il saron è uno strumento musicale indonesiano di origine mongola. i Lo strumento è costituito da barrette di n metallo accordate della stessa altezza ma di larghezze differenti, più larghe per le note più basse e via via più strette per le note più elevate. A Lo strumento viene suonato tramite due bacchette di legno di lunghezza diversa, la S più lunga per le note elevate e la più corta I per quelle più basse. A Fonti: wikipedia MUSICA CINESE

Con l'espressione "musica cinese" ci si riferisce alla musica del popolo cinese, che comprende sia quella della nazionalità han che quella delle minoranze etniche presenti nel territorio cinese. Essa include anche la musica composta dai cinesi delle origini in alcuni territori esterni alla Cina continentale, che fa uso degli strumenti cinesi tradizionali o è prodotta in lingua cinese.

Differenti tipi di musica ci hanno lasciato delle documentazioni dai primi periodi della civilizzazione cinese; queste testimonianze, insieme ai reperti archeologici, ci fornisce evidenze sul ben sviluppato repertorio musicale della dinastia Zhou. Questi e ulteriori sviluppi delle varie forme di musica attraverso il succedersi delle dinastie hanno formato il ricco retaggio musicale che oggi fa parte del vasto panorama culturale cinese. Tuttavia la musica cinese continua a evolversi nei tempi moderni, e sono emerse nuove forme contemporanee. Gli strumenti erano divisi in otto gruppi determinati dal materiale di costruzione: l'argilla, la pietra, il legno, il bambù, la seta, il metallo, la zucca e la pelle.

Fonte: wikipedia

GUZHENG IL Il , è una E XIAO L’erhu è uno Il gong è uno specie di cetra Tra i flauti cinesi ci sono lo strumento composto strumento a solitamente di 21 corde, xiao e il dizi. Lo xiao è un di due corde, un percussione cinese suonata con quattro flauto diritto, mentre il dizi manico e una cassa molto noto. Si tratta di plettri diversi per quattro è traverso. Quest’ultimo è armonica. A un grande piatto, che dita della mano destra. unico per un suo differenza del violino può essere fatto di La mano sinistra, particolare sound non ha una tastiera, bronzo, ma anche di invece, preme le corde ‘fischiante’, ottenuto grazie ed è molto più altri materiali, e che e ha la funzione quindi, a un foro in più, oltre ai 6 grande del suo viene percosso con come nella chitarra, di usati per creare le varie ‘cugino’ occidentale. un mazzuolo. L’effetto scegliere le note da note. Questo foro Viene spesso è molto maestoso e suonare su ogni corda aggiuntivo è posizionato suonato in verticale, può segnalare l’inizio pizzicata. tra l’imboccatura e gli altri con un archetto. di un pezzo musicale Come molti altri fori, ed è coperto da una Il suono è dal tono molto strumenti cinesi, è leggera membrana. estremamente solenne, così come – capace di eseguire Questo flauto è molto malinconico, in qualche film – deliziosi assoli. espressivo e può essere commovente e l’inizio di un incontro utilizzato, come molti altri drammatico. di arti marziali. strumenti cinesi, per imitare i suoni della natura, Fonti: epochtimes.it in particolare della foresta. MUSICA GIAPPONESE

Con il termine musica giapponese si indicano i diversi generi praticati in Giappone, sia di origine autoctona che straniera. Il termine musica in giapponese moderno è 쿳楽 (ongaku), ottenuto combinando l'ideogramma 쿳 (suono) con l'ideogramma 楽 (musica, piacere). La musica tradizionale giapponese (hōgaku) è sempre stata collegata ai rituali, alla letteratura ed alla danza del Paese. La musica per il teatro è un settore molto rilevante nella tradizione giapponese.La musica classica giapponese è basata su due modi: ryo e ritsu. La musica di corte è chiamata Gagaku (“musica elegante”), e presenta gli stessi caratteri utilizzati dalla musica imperiale in Cina (yen yueh) e in Corea (aak). I generi della musica giapponese sono classificabili secondo due criteri: le origini storiche o la prassi esecutiva. Fonti: wikipedia, culturame.it IL KOTO Il koto (箏) E' uno strumento musicale a corde appartenente alla famiglia della cetra. Deriva dal Guzheng cinese che fu introdotto in Giappone durante il periodo Nara. Il corpo dello strumento è formato da una cassa armonica lunga circa quasi due metri e larga tra i 24 ed i 25 centimetri. Il materiale utilizzato per la cassa Ë di solito in Kiri (Legno di Paulownia). Sulla cassa corrono tredici corde che hanno lo stesso diametro e la stessa tensione. Ogni corda poggia su di un ponticello mobile (ji, 柱), che ne da l'intonatura. Questo strumento viene paragonato al corpo di un drago cinese disteso. Per questo motivo le parti dello strumento assumono dei nomi che ricordano alcune parti del drago. Il Ryuko (schiena del drago) Ë la parte superiore della cassa armonica mentre il Ryuto(testa del drago) ed il ryubi (coda del drago), sono le estremità dello strumento.

LO SHAMISEN Lo Shamisen (三味線) è uno strumento a tre corde, della famiglia dei liu e viene utilizzato per l'accompagnamento durante le rappresentazioni del teatro Kabuki e Bunraku. Deriva sicuramente dal sangen (o san xian in cinese) uno strumento proveniente dall'Asia centrale con tre corde ed una cassa rotonda ricoperta di pelle di serpente, utilizzato molto ad Okinawa dove prese il nome di sanshin. Pare che questo strumento arrivò presso il porto Sakai di Osaka tra il 1558 ed il 1569 e si diffuse poi nel resto del Giappone dove venne chiamato jabisen (蛇ꪮ線) che significa "strumento a corde in pelle di serpente”. I primi ad impiegare lo shamisen pare siano stati i biwa hoshi, i musicisti ciechi che cantavano brani vocali accompagnandosi con il suono del biwa. Questi modificarono le caratteristiche dello strumento e cominciarono ad utilizzare il bachi (撥,plettro) per suonarlo. Le altre modifiche apportate allo strumento furono la forma della cassa armonica che divenne quadrata e più grande rispetto a quella precedente, la forma del manico e le pelli usate per rivestirla. Invece della pelle di serpente utilizzarono quella di gatto o cane. Fonte: nihonjapangiappone.com MUSICA GIAPPONESE

Il kokyū è uno strumento ad arco giapponese. Il manico penetra nella cassa armonica di forma quadrata rivestita di pelle di gatto, dove è alloggiato un ponticello. Ci possono essere tre o quattro corde di seta accordate per quarte. Le corde vengono sfregate con un lungo archetto. Il musicista tiene lo strumento in posizione verticale e per suonare la corda desiderata non ruota l'archetto ma lo strumento stesso.

L’ conosciuto anche come flauto giapponese. Realizzato da una sezione della base del gambo di un bambù.Ha quattro fori per le dita sul davanti ed un foro sul retro per il pollice della mano. Gli hocchiku possono essere di qualsiasi lunghezza, questo strumento è fatto di un unico pezzo, compreso il bocchino.

Shime-Daiko Il corpo cilindrico o a barile, vengono suonati con due mazze, tenute ciascuna in una mano. La pelle è fissata direttamente sul corpo di legno per mezzo di chiodi. Le pelli sono fissate ad anelli di metallo che sporgono oltre il corpo e sono tenuti in posizione ed in tensione da corde che vengono fatte passare attraverso i loro bordi.

Tsuzumi Il termine tsuzumi indica in modo generico i tamburi giapponesi a clessidra. Il vocabolo giapponese taiko si riferisce invece a tutte le altre tipologie di tamburi. Esempi di tsuzumi sono l'ōtsuzumi e il kotsuzumi, entrambi impiegati nella musica del teatro nō e, in alcuni casi, in quella del kabuki. MUSICA INDIANA

Parlando di cultura dell'India ci si riferisce alle religioni, agli usi, alle tradizioni, alle lingue parlate, alle cerimonie, alle arti, al modo di vivere in India e al suo popolo. In un subcontinente come l'India, con una popolazione di oltre un miliardo di individui, le lingue, le religioni, le danze, la musica, l'architettura e le tradizioni culinarie variano sensibilmente da luogo a luogo. La sua cultura è spesso un insieme di diverse sub-culture che risalgono a diversi millenni addietro. Le più antiche musiche indiane a noi pervenute sono comprese nel Sāmaveda (1000 a.C.) ancora oggi cantate in alcuni sacrifici veda del Śrauta; questi sono il primo esempio di poemi musicali indiani. Essi propongono una struttura tonale di sette note, il cui nome, in ordine discendente è: Krusht, Pratham, Dwitiya, Tritiya, Chaturth, Mandra e Atiswār. Queste sono riferite alle note di un flauto, che era l'unico strumento a frequenza fissa. Il Samaveda ed altri testi Hindu, hanno influenzato profondamente la musica classica indiana, che è nota oggi in due diversi stili: musica carnatica e indostana. Entrambi i sistemi musicali sono impostati su una base melodica (nota come Rāga), cantata su un ciclo ritmico (noto come Tāla); questi elementi sono stati affinati nel nātyaśāstra (200) e nel dattilam (300). La musica attuale in India comprende multipli generi di tipo religioso, classico, folcloristico e pop. LA VINA La Vīnā è uno strumento cordofono serrato della famiglia dei liuti, lungo fino a 150 cm. La forma è derivata da una cetra a bastone ed è in genere caratterizzata da un manico lungo e largo che costituisce l'asse dello strumento, con un gran numero di capotasti e dalla presenza di risuonatori, in genere due zucche svuotate. Il manico si innesta nella tavola armonica semisferica realizzata anch'essa in zucca o legno.

IL GHATAM Il ghatam è uno strumento a percussione in terracotta o ceramica, a forma di vaso con ampia imboccatura, che produce suoni gravi e acuti. Viene usato solitamente nell'ambito della musica carnatica indiana. Con una raffinata tecnica, il ghatam riesce anche a produrre un suono che proviene dalla cassa armonica, ottenuto battendo con precisione sopra l'imboccatura. Il suono che viene prodotto percuotendo la ceramica dello strumento invece è un suono acuto. Esistono Ghatam di diverse misure che forniscono tonalità differenti. Inoltre vi sono ghatam più sottili di quelli ordinari, realizzati apposta per ottenere tonalità più acute del suono.

IL PUNGI Il Pungi o Been, o Tiktiri è uno strumento musicale a fiato diffuso nella musica popolare indiana. In particolare viene utilizzato dagli incantatori di serpenti ed è legato al culto di Shiva. Si tratta di un clarinetto doppio ad ance interne semplici, costituito da due canne inserite in una zucca a bottiglia: una canna, dotata di 7 fori, crea la melodia, mentre la seconda, dotata di 2 fori, funge da bordone. Fonti: wikipedia L a

In Africa, fin dai tempi più remoti la musica ha avuto molte funzioni: da quella di accompagnare cerimonie religiose a quella di festeggiare particolari avvenimenti ed è c stata praticata anche nei villaggi più sperduti e nascosti delle immense foreste o degli altipiani. La musica africana è caratterizzata dall’uso di strumenti prodotti con materiali di u provenienza naturale fra cui: zucche, corna, pelli e conchiglie; nonostante attualmente l vengano affiancati a materiali artificiali come alluminio e metallo. Si usano poi altri oggetti non classificabili come strumenti, ma rinominati ‘’strumenti ritmici’’ dalle popolazioni t autoctone. u Il balafon o balafò è uno strumento musicale r caratteristico dell'Africa Occidentale sub- sahariana: si tratta di uno xilofono. È diffuso in a particolare presso le etnie Susu, Malinke e Mandingo dell'Africa occidentale. m u s

L’hosho è uno strumento a percussione di tipo i idrofono di origine africana , usato nella musica tradizionale dello Zimbabwe e diffuso soprattutto c tra gli Shona.. a l e

i n La m'bira è costituita da una sorta di tastiera in metallo o in legno accordata da un risuonatore che può essere costruito da oggetti di vario tipo A (bottiglie, oggetti sferici di vari materiali). I tasti sono delle vere e proprie lamelle in metallo o più F raramente in bambù che si suonano con i due R pollici, è uno strumento tipico dell'Africa sud- orientale. Sul suo principio di base è quello della I vibrazione di lamelle metalliche posizionate su una tavoletta di legno, con o senza cassa di C risonanza. Le lamelle vengono fissate in modo A tale da vibrare con una semplice pressione dei pollici. Il sintir è uno strumento a corde pizzicate L’orutu è una sorta di violino monocorde della tradizione musicale dei popoli Gnawa. È molto semplice, formato da un corpo diffuso infatti soprattutto nei paesi arabi del cilindrico di legno cavo ricoperto di pelle, Nordafrica, in particolare in Maghreb ma in cui viene inserito lateralmente un altro proviene originariamente dalla Guinea in cui tubo di legno più , che funge da ne troviamo traccia nella variante del N'goni. manico. L'unica corda è fissata Lo strumento è accompagnato da un grosso all'estremità del manico e passa sopra un tamburo, dalle Karkabet, grosse nacchere di ponticello posto sopra il piano armonico in metallo e dal canto. Viene suonato dal pelle, per poi fissarsi nell'estremità Maalem, dal maestro della confraternita, per opposta. guidare e accompagnare la trance dei devoti Si esattamente come un violino durante i riti notturni chiamati derdeba o “lila”. classico, tenendolo appoggiato al corpo È perciò uno strumento che svolge funzioni di all'altezza dell'addome, o anche tipo terapeutico e religioso al tempo stesso. appoggiato ad una gamba si suona È composto da un manico rotondo, a volte seduti, strofinando la corda con il sottile tornito appositamente, e decorato con motivi archetto, anch'esso in legno. ornamentali policromi e da una cassa di È presente presso alcuni gruppi etnici che risonanza a forma trapezoidale la cui tavola di abitano le regioni tra il sud del Sudan, il risonanza è ricoperta da pelle bovina. Questa nord dell'Uganda, l'est della Repubblica struttura misura dai 10 ai 15 centimetri di Democratica del Congo, il nord della lunghezza circa, a volte può essere costituita Tanzania e il Kenya. da una corazza di tartaruga. Lo strumento è corredato di tre corde (tradizionalmente in Pur essendo uno strumento tradizionale, cuoio, oggi si utilizza spesso il filo di nylon) viene suonato anche da gruppi musicali fissate da piccole staffe di legno leggermente moderni, come ad esempio i Kenge arrotondate che producono uno spettro Kenge che suonano il genere benga. sonoro di frequenze basse. La valiha è uno strumento musicale a corde tipico del Madagascar. Assomiglia a una cetra con la cassa armonica realizzata con una canna di bambù di grande diametro. Le corde erano tradizionalmente fatte con fili di corteccia della pianta; oggi sono comunemente usate corde di chitarra o dai fili metallici che, attorcigliati, formano i cavi dei freni delle biciclette. In questo caso, ogni corda può essere costituita da un singolo filo o da due fili attorcigliati. I ponticelli sono realizzati con piccoli pezzi di legno fissati a diverse distanze lungo la canna. Il più grande suonatore di valiha fu probabilmente Rakotosafy, nato nel 1938. Solo poche registrazioni delle sue performance sono ancora reperibili; quasi tutte sono state incise negli studio della radio malgascio Malagasy Radio. Su Rakotosafy è stato realizzato un documentario dal titolo Like a God When He Plays ("come un Dio quando suona"). Altri musicisti celebri sono Zeze, Mama Sana, Tovo, Rajery, Sylvestre Randafison e Justin Vali.

L'adungu è un cordofono della famiglia dell'arpa tipico dell’ Uganda. Si ritiene che sia originariamente uno strumento dell'etnia Alur ma è attualmente diffusa in tutto il paese e anche in altre aree dell'Africa. Costruita in legno, comprende una cassa di risonanza ovoidale, talvolta arricchita con un sonaglio interno e un manico curvo a cui sono fissate le corde. L'arpista tiene l'adungu sulle ginocchia e contro il petto, e pizzica le corde con le dita. Ci sono adungu di diverse dimensioni; quelli più piccoli, dal suono più acuto, sono in genere usati dai solisti; quelli più grandi per l’accompagnamento.

Il niatiti è uno strumento musicale tradizionale a corde, tipico delle popolazioni dell'Africa centrale, come l'orutu ed il kayamba. Il niatiti è un tipo di lira; la cassa di risonanza è costituita da un bacino di legno rivestito di pelle sui cui si tendono le otto corde, ben serrate tra loro e suonate a due a due. Tradizionalmente le corde erano realizzate con i tendini di grossi animali, oggi sempre più frequentemente si usa la plastica, il filo di nylon o quello di sisal. È uno strumento che presenta molte difficoltà sia nella costruzione che nella performance musicale; secondo la tradizione, l'esecuzione del niatiti era dunque legata ad un evento molto importante ed occasionale.

La kora è uno strumento musicale del gruppo dei cordofoni, della famiglia delle arpe a ponte; organologicamente è considerata un'arpa liuto. È uno strumento tradizionale dell'etnia mandinka, diffusa in buona parte dell'Africa occidentale Il kalangu, meglio noto col nome inglese talking drum, è un tamburo a clessidra originario dell'Africa occidentale. Il suonatore tiene il tamburo immediatamente sotto l'ascella sinistra, sostenuto da una tracolla, o lo sostiene circondandolo col braccio sinistro (nel caso dei tamburi più grandi), mentre lo colpisce con una singola bacchetta ricurva tenuta nella mano destra. Il braccio sinistro agisce sulle corde che tengono tese le membrane del tamburo, premendole per tenderle o lasciandole per allentarle, modificando così il tono prodotto dallo strumento. I musicisti più abili riescono a produrre modulazioni che ricordano quelle della voce umana, specialmente con riferimento ai linguaggi tonali di alcune zone dell'Africa. Presso alcuni popoli, questa tecnica è stata raffinata al punto che con il tamburo vengono riprodotte vere e proprie frasi e nomi di persona, è questo il motivo da cui deriva il proprio nome: tamburo parlante Lo shekere è uno strumento musicale della famiglia degli idiofoni. È uno strumento tradizionale in diverse regioni dell'Africa Occidentale. Viene chiamato "shekere" in Nigeria, axatse in Ghana, ma anche chequere o lilolo in altri paesi. In seguito alla tratta degli schiavi, lo strumento si è diffuso anche in Sudamerica e in Brasile esiste uno strumento derivato chiamato afoxé. Lo shekere è costituito da una zucca, svuotata e lasciata essiccare per mesi. La zucca viene poi levigata e rivestita da una retina a maglia quadrangolare, ai cui vertici sono annodate perline, conchigliette, sassolini, semi o simili. Si suona percuotendolo, scuotendolo, agitandolo o frizionandolo tra le mani. Lo si suona durante le feste e le cerimonie.

L'udu è una tipologia di tamburo dalla caratteristica forma utilizzato dai popoli Igbo e Hausa, in Nigeria. Si tratta di uno strumento a percussione che combina le caratteristiche sia di un aerofono che di un idiofono. Realizzato solitamente in ceramica o ancor più spesso argilla, l'udu è uno strumento tradizionalmente ricavato dai contenitori per l'acqua a forma di anfora, nei quali viene praticato un grande buco laterale. Viene suonato per percussione solitamente dalle donne durante riti e cerimonie. Il suono viene prodotto percuotendo rapidamente con le mani il buco laterale; il risultato sono note basse dal timbro caratteristico. Oltre alla sua funzione tradizionale, l'udu viene oggi utilizzato dai percussionisti professionisti in una grande varietà di generi musicali, come effetto particolare.

Il djembe è un tamburo a calice originario dell'Africa occidentale, in particolare della Guinea Conakry, Mali, Burkina Faso, Senegal e Costa d'Avorio e nelle sue diversificazioni in tutta l'Africa e nel resto del mondo L a

c u l t u r a

m u s Influenzata dalle popolazioni aborigene, dalla colonizzazione inglese ottocentesca i e dalle varie ondate di migrazioni multietniche seguenti. c Le più antiche tradizioni culturali australiane sono quelle delle popolazioni aborigene, i cui antenati hanno abitato il continente per 40-60.000 anni con uno a stile di vita basato sulla caccia. Il conflitto tra indigeni e non-indigeni e la successiva risoluzione sono state fonti di arte e letteratura australiana e le invenzioni più l iconiche (boomerang, didgeridoo e via dicendo) sono tuttora tra i simboli della e moderna Australia.

Riguardo il panorama musicale, appare certa l’influenza della musica tradizionale dei Maori, basata su strumenti percussivi e ritmici e pensata per accompagnare canti e i danze propiziatori. Negli ultimi secoli, influenzati dalle crescenti contaminazioni n europee, sono stati fondati la Philharmonic Society e parecchi teatri lirici e istituti musicali.

Una forma di cultura indipendente sta iniziando a farsi largo nelle capitali statali e O nelle grandi città. Sono molto diffuse le etichette discografiche indipendenti, così come le loro omologhe nel campo del cinema, delle arti visive e della street art. A C Melbourne, ad esempio, la discografia che orbita attorno alle etichette indipendenti è E uno dei più grandi al mondo. A N I A Il bastone della pioggia (o albero della pioggia o palo della pioggia; in spagnolo Palo de lluvia) è uno strumento musicale della categoria degli idiofoni a scuotimento. È uno strumento tradizionale diffuso soprattutto in America centro-meridionale, ma anche in Africa ed Oceania, fin dall'antichità. Era costituito, nella versione originaria dell'area tra Cile e Argentina settentrionale, da un tronco di cactus Capado del deserto di Atacama essiccato, che può avere anche dimensioni di rilievo, dentro al quale sono conficcate le spine del cactus stesso. Era originariamente legato, come suggerisce il suo nome, ai riti propiziatori della pioggia e leggenda vuole sia stato questo strumento a indurre Dio a far scendere il diluvio universale sulla Terra. Le pietruzze o le conchiglie sminuzzate inserite nella cavità del cactus, successivamente sigillato alle estremità, col movimento urtano le spine e le fanno vibrare, producendo una cascata di delicati suoni, ricordanti il rumore dello scorrimento dell'acqua.

Didgeridoo, o digeridù, è una parola di origine onomatopeica con la quale gli occidentali designano un antico strumento a fiato ad ancia labiale degli australiani aborigeni; è stato uno dei primi strumenti aerofoni.Un didgeridoo in eucalipto decorato in maniera non tradizionale. Questo strumento in Australia viene indicato con almeno cinquanta nomi diversi, a seconda delle etnie che popolano il paese: oltre a yidaki e mago rispettivamente della Terra di Arnhem nordorientale e occidentale, troviamo djalupu, djubini, ganbag, gamalag, maluk, yirago, yiraki...

L'utilizzo del didgeridoo nasce tra gli aborigeni dell'Australia settentrionale. Non esistono fonti affidabili che ne certifichino con esattezza l'età, ma è ipotizzabile i primordi siano databili tra i duemila ed i quindicimila anni fa. Classificato come strumento musicale nella categoria degli aerofoni ad ancia labiale, il didgeridoo può avere forme variabili: le più comuni sono quelle coniche, con un progressivo allargamento della colonna interna a partire dal lato dell'ancia; molto usata è anche la forma perfettamente cilindrica. L a MUSICA STATUNITENSE c u Gli Stati Uniti d'America sono una repubblica federale composta da cinquanta Stati e un distretto federale. l I quarantotto Stati contigui e il distretto di Washington D.C. occupano la fascia centrale dell'America settentrionale tra il Canada e il Messico e sono bagnati dall'oceano t Atlantico a est e dall'oceano Pacifico a ovest. Lo Stato dell'Alaska occupa i territori u nord-occidentali dell'America settentrionale e confina con il Canada a est e separata dallo stretto di Bering con la Russia a ovest. Lo Stato delle Hawaii è un arcipelago a r metà strada tra America e Asia nel nord del Pacifico. Il Paese ha anche cinque territori disabitati e nove territori popolati nel Pacifico e nei Caraibi. a

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Assieme al Regno Unito gli Stati Uniti sono la patria di numerosi generi musicali come c jazz, rock, pop, folk, country, dance, gospel, soul, rap e altri ancora. a Numerosi sono gli artisti e i gruppi di fama internazionale che hanno segnato le scene e i palcoscenici musicali di tutto il mondo, tra cui si ricordano: Louis Armstrong, l Leonard Bernstein, Ray Charles, Frank Sinatra, Elvis Presley, Chuck Berry, Jimi Hendrix, Frank Zappa, James Brown, Little Richard,eminem, Aretha Franklin, Bob e Dylan, Stevie Wonder, Carlos Santana, Bruce Springsteen, Prince, Michael Jackson, Madonna, Beyoncé, Patti Smith, Tina Turner, The Velvet Underground, The Doors, The Beach Boys, Guns N' Roses, Talking Heads, Eagles, Nirvana, Aerosmith e Metallica. n e g l i

U. S. A. Lo washboard (termine di lingua inglese traducibile con tavola per il bucato) è uno strumento musicale a percussione della famiglia degli idiofoni il cui uso ha avuto origine nella città statunitense di New Orleans nella prima metà del XX secolo. È stato ideato utilizzando appunto un'asse del tipo di quelle adoperate per lavare il bucato che erano in uso presso le massaie di molti paesi e a volte anche nelle lavanderie pubbliche di paese, almeno fino alla prima metà del XX secolo. Una classica 'conca' per lavare i panni con il tradizionale asse su cui sfregarli Con l'automatizzazione dei processi di lavaggio e con l'avvento delle moderne macchine lavabiancheria, l'asse per il bucato è caduta in disuso come strumento domestico pur ottenendo, da utensile, una rivalutazione come strumento musicale. Un artista di strada mentre suona uno washboard. In principio, ad essere utilizzato come strumento musicale era una vera e propria tavola per lavare i panni che veniva percossa o sfregata per produrre un suono; successivamente, l'attrezzo ha subito modifiche nella sua struttura originale e adattato in maniera tale da produrre suoni musicali adeguati ottenibili percuotendo, a mano nuda oppure con le dita ricoperte da un ditale, la base piatta in alluminio (ma ne esistono anche modelli in legno o in acciaio inossidabile) inframezzata da scanalature. Utilizzato dalle jug band, è usato anche dagli artisti di strada che con esso si accompagnano nel canto nelle performance tenute lungo le strade delle città della Louisiana e del Tennessee. Indossato talvolta come un corpetto, oppure tenuto appoggiato al ventre, viene usato soprattutto nel jazz, nello zydeco, nello skiffle (la musica in voga negli anni cinquanta, praticata anche dal gruppo musicale The Quarrymen, antesignani dei Beatles), nella musica cajun o nei blues del Delta del Mississippi. L MUSICA GIAMAICANA a

c La Giamaica (o Jamaica) è uno stato insulare delle Grandi Antille, situato nel u mar dei Caraibi. La Giamaica, già possedimento spagnolo noto con il nome di Santiago, è poi diventata possedimento dell'Impero britannico nelle Indie l Occidentali di Giamaica. La popolazione del paese è composta principalmente da discendenti di ex schiavi africani. È il terzo paese anglofono più popoloso t delle Americhe, dopo gli Stati Uniti d'America e il Canada. La sua capitale è Kingston. u r In Giamaica viene principalmente professata la religione rastafariana, infatti i più grandi esponenti del rastafarianesimo provengono dalla Giamaica. Però a sono diffuse anche altre religioni, infatti una buona parte dei cittadini è di fede protestanti, altri anglicani. È presente inoltre una piccola parte di musulmani.

La lingua ufficiale del Paese è l'inglese. La maggioranza della popolazione usa m però un dialetto creolo-inglese (patwah, termine derivato dal francese patois), u che presenta influenze africane (akan e yoruba), spagnole, portoghesi, francesi, amerindie (arawak) e asiatiche. Il patwah presenta alcune spiccate s caratteristiche fonetiche: ad esempio, la perdita del suono h. i La Giamaica è un territorio forestato ricco di numerose specie di piante e fiori c tropicali.Nell'isola è presente una varietà di specie di piante come la cannabis, che qui è semplicemente ganja, che è parte fondante di un rito per i rasta. È a largamente tollerata, ma occorre fare attenzione perché, come tutte le droghe (escludendo tabacco e alcolici), è illegale e ufficialmente proibita dalla l legge.Data la conformazione territoriale, la Giamaica è ricca di legno tropicale, il quale viene utilizzato per la produzione di case, barche e oggetti religiosi e e simbolici tipici del luogo, nonché utilizzato per la produzione di strumenti musicali. C Inoltre le varie miniere portano alla produzione di vari tipi di metalli utilizzati dall’uomo. A R La Giamaica è la patria dello ska, del reggae e di molti generi che ne sono A derivati, come il dub e il raggamuffin. Il più grande esponente di questo genere è stato il cantautore Bob Marley, che I ha reso questo genere famoso in tutto il mondo. Tra le sue canzoni più famose ci sono “No woman no cry” e “Redemption Song”. B I C A Il reggae è un genere musicale originario della Giamaica essenzialmente discendente dallo ska, ma sviluppatosi propriamente come leggera variante del rocksteady. Dal 2018 è stato inserito dall'UNESCO nella lista dei patrimoni immateriali dell’umanità. Rispetto alla musica rock, il reggae ha invertito sostanzialmente il ruolo del basso e della chitarra: in questo caso il primo strumento è il predominante, mentre il secondo risulta meno incisivo, pur essendo presente. In una delle prime sessioni di registrazione di questo nuovo genere, venne usato l'organo e la chitarra ritmica per creare un altro tipo di sound. Oltre al basso, la chitarra e l’organo vengono spesso usati anche la batteria (grancassa e rullante) e i vari tipi di strumenti a percussione.

Bob Marley, nato Robert Nesta Marley (Nine Mile, 6 febbraio 1945 – Miami, 11 maggio 1981), è stato un cantautore, chitarrista e attivista giamaicano. Ha contribuito a sviluppare e diffondere in tutto il mondo uno stile di vita generalmente identificato con la musica reggae, che peraltro lo rese popolare fuori dalla Giamaica. In riconoscimento dei suoi meriti, un mese dopo la morte fu insignito del prestigioso Jamaica Order of Merit. La sua musica è fortemente dedicata al tema della lotta contro l'oppressione politica e razziale e all'invito all'unificazione dei popoli di colore come unico modo per raggiungere la libertà e l'uguaglianza. L'aspetto politico della sua vita è stato più importante di quello artistico. Marley divenne un leader politico, spirituale e religioso. Nel 1978 gli fu conferita, a nome di 500 milioni di africani, la medaglia della pace dalle Nazioni Unite. Morì nel 1981 a causa di un melanoma al piede destro. MUSICA CUBANA

Cuba è uno stato insulare dei Caraibi sotto il regime comunista con spiagge bianche come lo zucchero e campi di tabacco, il cui ruolo è importante nella produzione dei leggendari sigari del Paese. La capitale, L'Avana, è caratterizzata da case color pastello, automobili anni '50 e architettura coloniale spagnola in L'Avana Vecchia, il centro storico del XVI secolo. Nei locali si balla la salsa e nel famoso Tropicana si tengono spettacoli di varietà.

Il Güiro è uno strumento musicale a percussione della famiglia degli idiofoni. Tradizionalmente il güiro viene realizzato svuotando i frutti della güira, da cui prende il nome, ma ormai ne esistono versioni più moderne in fibra di vetro, plastica e metallo. La tecnica di esecuzione è molto semplice: un bastoncino viene sfregato contro la scanalatura dello strumento producendo suoni brevi e secchi simili a quelli della raganella. Viene utilizzato in vari generi di musica latinoamericana come Rumba, Salsa, Punto guajiro, Cha cha cha, Merengue, Bomba, Samba. Vi sono prove dell'utilizzo della coltivazione di alcune varietà di zucca da halloween (Cucurbita pepo e Lagenaria siceraria) nelle culture Sudamericane e Mesoamericane, ma eventuali maracas prodotte con cucurbitacee non sono arrivate fino a ieri Vi sono però evidenze dell'esistenza di maracas in terracotta prodotte dai nativi colombiani 2000 anni fa. La parola maraca probabilmente deriva dalla lingua Tupi marakana poi passata al portoghese come maracá. In altri paesi lo strumento può assumere nomi diversi: ad esempio a Trinidad è noto come shac-shacs.

Le maracas sono impiegate prevalentemente nei generi musicali latino-americani. Ad esempio a Cuba i generi tipicamente coinvolti sono guaracha, bolero, son montuno e rumba. In Colombia la cumbia. Modelli di maracas perfezionati si sono diffusi ampiamente nelle orchestre di musica leggera e successivamente sono stati utilizzati anche nel jazz, nel pop, nel rock e nella musica colta.

Le maracas sono strumenti molto semplici da suonare, e per questo motivo sono spesso utilizzate nella didattica musicale e nella musicoterapia per introdurre al ritmo gli studenti. Nonostante questo suonare le maracas in maniera professionale non è banale: dato che i grani all'interno delle maracas hanno una certa latenza, il suonatore deve anticipare il movimento in modo da ottenere il suono al momento giusto. Le maracas possono anche essere colpite fra di loro o con altri mezzi percussivi in modo da ottenere effetti sonori particolari per il suono rilassante. La Bolivia è uno Stato dell'America meridionale, situato nel centro del subcontinente. La sua superficie è di 1.098.581 km². Confina a nord e ad est con il Brasile, a sud con l'Argentina e il Paraguay e ad ovest con il Perù ed il Cile. La Bolivia ha come capitale legislativa Sucre e come L capitale governativa La Paz. Questa parte del continente americano è a abitata da 15.000-20.000 anni. Nelle regioni andine dell'attuale Bolivia fiorirono numerose culture di cui la più importante è forse la cultura Tiwanaku, che si sviluppò tra il II secolo a.C. e il XIII secolo nella parte meridionale del Lago Titicaca. Molto più recente il dominio Inca, che data c il XV secolo. u l t u r a

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Il Peru è uno Stato dell'America meridionale. Confina a nord con Ecuador i e Colombia, a est con il Brasile, a sud-est con la Bolivia, a sud con il Cile, c e ad ovest con l'Oceano Pacifico. Il territorio peruviano è stata sede di antiche culture, che vanno dalla civiltà Caral, una delle più antiche del a mondo, all'Impero Inca, lo Stato più grande dell'America precolombiana. L'Impero spagnolo conquistò la regione nel XVI secolo e vi stabilì un l Vicereame, che comprendeva la maggior parte delle colonie sudamericane. e

A N D I N A GLI STRUMENTI A PERCUSSIONE

Già prima della nascita della batteria esistevano strumenti a percussione utilizzati dall’uomo per tenere il ritmo e gestire il tempo, come ad esempio i tamburi tribali e casse di risonanza ottenute da piante, zucche essiccate e pietre appese o sassolini legati alle caviglie; fino a lamelle metalliche posizionate su strutture in legno di epoca recente.

Le percussioni sono principalmente strumenti idiofoni e membranofoni, ma non solo. La sezione di percussioni di un'orchestra infatti contiene più comunemente strumenti a percussione classici (come timpani, rullante, grancassa, piatti) tuttavia la sezione può anche contenere strumenti non strettamente percussivi (come fischietti, sirene, macchine del vento ecc.). Queste sono dette percussioni improprie, strumenti -spesso nati per tutt'altro scopo- ed usate per produrre musica. Nella musica contemporanea questa soluzione è praticata con una certa frequenza. alcuni musicisti di riferimento per le percussioni improprie: John Cage usò assolutamente di tutto: dall'acqua alle caffettiere; Tony Esposito è il più noto autore italiano di musica col pentolame; I Pink Floyd hanno usato i rumori per aggiungere effetti a dei pezzi nati in una forma classica e molto colta. Gli Art of Noise hanno usato i rumori come strumento in sé per dei pezzi scritti in maniera classica.

Un’ attenzione particolare fra le percussioni va data alla batteria: uno strumento relativamente recente, ma utilizzato moltissimo oggi. La batteria è nata nel 1800 in America, grazie alla cultura portata dagli schiavi africani custodi del ritmo.questo strumento è la sintesi di vari strumenti a percussione del passato, inoltre la batteria ha il pregio di essere modulare, quindi componibile a piacere da parte del batterista.

CATALOGAZIONE STRUMENTI A PERCUSSIONE

MEMBRANOFONI : il suono nasce dalla vibrazione di una membrana(atabaque, bata, bongo, conga) IDIOFONI: vibrazione del corpo stesso dello strumento(Agogo.Balphon, Bastone della pioggia)

La principale classificazione degli strumenti a percussione li divide in due insiemi; quelli a suono determinato, in grado di emettere note di altezza definita (ad esempio il vibrafono o i timpani), e quelli a suono indeterminato, che producono suoni definibili come "acuti" o "gravi", ma di altezza non misurabile con precisione (ad esempio il rullante o la grancassa). Per regolare l'intonazione degli strumenti dotati di membrane si ricorreva un tempo ad aumenti di temperatura o altre modifiche ambientali; oggi questi strumenti sono dotati di sistemi per modificare la tensione delle membrane stesse. Gli strumenti a percussione seguono inoltre hanno una classificazione secondo categorie di appartenenza, o per tipologia: I membranofoni (es. i tamburi, i timpani) emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa. Gli idiofoni (es. il triangolo, lo xilofono, i piatti) emettono il suono per vibrazione del corpo dello strumento. Il rullante (in Inglese Snare) è uno strumento musicale della famiglia dei membranofoni. Le prime tracce ufficiali si hanno in Svizzera nel XIV secolo, con la fondazione “Associazione dei Maestri Tamburini e Pifferai di Basilea”. Altre importanti scuole di questo strumento, per secoli incontrastato dominatore nella ritmica delle bande militari e delle orchestre, sono quella scozzese e quella francese. È un tamburo costituito da un fusto in legno o in metallo, da due pelli, pelle battente e pelle risonante (naturali o sintetiche), messe in tensione da due cerchi (in metallo o in legno), fissati al fusto mediante tiranti a vite e blocchetti in metallo. Al di sotto della pelle risonante si trova una cordiera, ed è regolata da un dispositivo, denominato macchinetta. Il rullante è spesso utilizzato come tamburo principale della batteria e viene posizionato al centro-sinistra della batteria, su un supporto da terra, detto reggirullante. Il rullante viene utilizzato anche in contesti orchestrali e bandistici, dove prende il nome di tamburo d’orchestra. L’ho usano soprattutto bande musicali come: Musica europea dell’Ottocento, Musica jazz e black music, Musica pop e rock. Il suono dei rullanti varia molto (in modo più o meno percepibile) a seconda dei materiali che costituiscono il fusto, del diametro, della profondità, dello spessore del fusto, del tipo e dello spessore delle "pelli" impiegate, dei materiali e dei tipi di cerchi (tendipelle), del tipo di cordiera montata, dei tipi di meccanismi (tendicordiera), della regolazione della corda, della tensione e dell'accordatura della pelle battente e della pelle risonante, delle bacchette o dei battenti utilizzati per suonare e l'impostazione tecnica, dell'impugnatura, dello stile, dell'approccio e della padronanza nell'uso delle dinamiche dei diversi batteristi o percussionisti. Per tutti questi motivi il rullante viene comunemente ritenuto il tamburo fondamentale della batteria (drum set) i batteristi e i percussionisti dedicano cura e attenzione alla scelta del modello più adatto al loro stile e al tipo di musica da eseguire. Molti batteristi, in particolare quelli che lavorano intensamente in studio di registrazione, ne possiedono intere collezioni o se ne fanno realizzare modelli personalizzati, "su misura" o su loro progetto. Alcuni di questi rullanti vengono poi firmati con il nome del batterista che ne ha progettato o richiesto il prototipo e, successivamente, prodotti e commercializzati, spesso in edizioni limitata o in versioni da collezione, realizzate in materiali premium e con verniciature, finiture e decorazioni molto curate, degne di un laboratorio di alta qualità (rullanti "custom" e "signature"). LA CHITARRA CLASSICA

Chitarra classica Esistono documentazioni La chitarra classica a sei corde possiede una cassa armonica iconografiche molto piatta da entrambi i lati. Sin dalla sua comparsa nel XVI antiche di strumenti analoghi alla chitarra, ma secolo, le sue caratteristiche sono mutate ben poco: le corde, la prima menzione della tradizionalmente fatte di budello, sono ora di nylon. chitarra vera e propria risale al XIV secolo. Questa si diffuse in Europa a partire probabilmente dalla Spagna, dove nel corso del XVI secolo divenne lo strumento più diffuso tra le classi popolari, in contrapposizione con la vihuela, tipica degli ambienti aristocratici. Chitarra a corde d’acciaio (acustica) Nella seconda metà del Settecento la chitarra Questa chitarra acustica Martin D28S a corde d'acciaio, raggiunse la forma che ancora oggi la denominata anche "Dreadnought", dal nome di una celebre contraddistingue, corazzata britannica della prima guerra mondiale, è dotata di abbandonando le una cassa armonica piuttosto ampia e produce toni bassi gravi primitive corde doppie e e acuti di estensione limitata; per questa ragione è una adottando il corredo chitarra molto più adatta all'accompagnamento che alle attuale di sei corde singole. esibizioni solistiche. La Dreadnought è molto diffusa tra gli I liutai dell'Ottocento esecutori di musica country e bluegrass. ingrandirono la cassa armonica, ampliarono le curve delle fasce e cambiarono la posizione delle catene incollate sulla tavola armonica. I piroli di legno furono sostituiti con altri di metallo. In Spagna e in America Latina sono ancora in uso chitarre di tutte le taglie, dal contrabbasso al soprano. Abbastanza comune è la Fender Stratocaster (classica) chitarra a dodici corde, che sono comunque Una chitarra elettrica "solid body" Stratocaster, costruita dalla accordate, a coppie, casa Fender. Diversamente dalle chitarre acustiche, le chitarre come quelle di una elettriche emettono suoni trasformando le vibrazioni acustiche chitarra normale. La chitarra hawaiana, o steel in impulsi elettronici. Il primo modello di Stratocaster venne guitar, viene tenuta sulle creato verso la metà degli anni Cinquanta; da allora ha subito ginocchia dall'esecutore, minime variazioni, raggiungendo la massima popolarità presso e le corde non vengono i musicisti rock. premute dalla mano, ma da un cilindretto metallico. Nell'ambito della musica classica la chitarra moderna raccolse i primi successi grazie soprattutto al compositore spagnolo Francisco Tarrega e al virtuoso Andrés Segovia. LA CHITARRA ELETTRICA

La chitarra elettrica è forse uno degli strumenti moderni più famosi e più suonati al mondo. Questo perché è estremamente versatile, sia come suono che come possibilità creative. Essa pone le sue radici nella necessità dei chitarristi jazz degli anni trenta di farsi sentire all'interno di un gruppo che ormai era composto da un contrabbasso, un pianoforte, svariati fiati, ma soprattutto una batteria che non era più un semplice rullante suonato di traverso con le spazzole, ma cominciava a diventare lo strumento rumoroso che oggi conosciamo. La chitarra acustica quindi non era più sufficiente, serviva qualcosa di amplificabile e che potesse avere un suono più aggressivo, soprattutto con la successiva affermazione di generi come il blues e il rock & roll. La parte più importante a livello di vibrazioni sonore è il manico. La qualità del legno del manico di una chitarra ha un ruolo fondamentale nel suono finale dello strumento, perché è la fonte della maggior parte delle vibrazioni che entrano in gioco nell'oscillazione della corda. Per questo dovrà essere stagionato, asciutto e non troppo poroso. All'interno del manico si trova una barra di metallo regolabile, chiamata truss rod, che serve per tenerlo sempre con la giusta curvatura. Ad ogni cambio di stagione andrebbe controllata e, se necessario, sistemata. In cima al manico si trova la paletta alla quale sono fissate le meccaniche, che servono per tenere e regolare l'accordatura delle singole corde. All'attaccatura della paletta, dove inizia la tastiera, c'è il capotasto, anch'esso fondamentale perché è un estremo della vibrazione delle corde (l'altro estremo è il ponte). Lungo la tastiera, a distanze precise tra loro, ci sono i tasti (in metallo). Ogni volta che schiacciamo una corda fungono da fulcro temporaneo facendola vibrare con un'ampiezza diversa e quindi con una frequenza diversa. I tasti possono essere da 21 a 30, a seconda del grado di metallaggine che si desidera. Tutta la tastiera ha un raggio di curvatura (radius) che viene rispettato anche durante la costruzione del capotasto. Il manico è incollato o avvitato al body, un blocco di legno massello sagomato e verniciato, nel quale si trovano tutti i componenti elettro-magnetici ed elettronici che permettono l'elettrificazione dello strumento. L'unica parte esclusivamente meccanica del body è il ponte, da cui partono le corde e il cui materiale influenza una piccola percentuale della timbrica finale dello strumento. Una cosa che vale la pena specificare del ponte è il fatto che nella maggior parte dei casi esso è dotato di sellette (le parti immediatamente sottostanti al fulcro della corda) singolarmente regolabili, che servono per modificare il diapason di ogni singola corda e adattarne l'intonazione lungo tutto il manico. Regolando queste sellette in altezza potremo rispettare il radius della tastiera riportandolo al ponte e potremo anche modificare l'action (la distanza delle corde dalla tastiera).Quindi, ricapitolando, la corda vibra tra ponte e capotasto e il modo in cui essa vibra viene influenzato da: il legno del manico, il materiale del capotasto, il materiale del ponte, il legno del body e il modo in cui manico e body sono giuntati. Bene. Ma di una corda di nickel che vibra ce ne facciamo poco niente; quello che ci serve invece è che essa venga amplificata e che dall'amplificatore esca tutto il nostro sano Rock&Roll. Perché questo accada servono dei pickup di qualità, e nel caso voi foste così sfortunati da non essere ancora in possesso di un bellissimo set di pickup Ross, vi spiegherò comunque come funzionano, senza troppo dilungarmi in leggi fisiche che neanche io conosco abbastanza bene da enunciare con spavalderia.La storia è che i pickup sono dei magneti con avvolti intorno migliaia di avvolgimenti di sottilissimo filo di rame; la corda di nickel viene magnetizzata dal magnete e vibrando crea una corrente elettrica all'interno del filo di rame. Questa corrente elettrica (che è poi l'impulso sonoro) passa attraverso l'elettronica della nostra chitarra, cioè lo switch, i controlli di volume e tono, per poi uscire dall'uscita jack, dove noi attacchiamo il cavo per spedire tutto nell'ampli. Qui l'impulso elettrico viene riconvertito in suono tramite gli altoparlanti.

La storia della chitarra elettrica inizia quando si avvertì l'esigenza di uno strumento che avesse alcune caratteristiche proprie della chitarra (specialmente per quanto attiene alle modalità di esecuzione), ma che potesse suonare insieme agli altri senza esserne sovrastato dal volume di suono. Con la nascita delle orchestre jazz e blues, ci si rese conto del problema della limitata amplificazione delle chitarre acustiche. Diversi costruttori cercarono di ovviare al problema costruendo strumenti che consentissero un volume maggiore, con un timbro simile a quello della chitarra acustica. Lloyd Loar, progettista alla Gibson dal 1920 al 1924, condusse i primi esperimenti mediante l'adozione di rilevatori in prossimità delle corde. Il concetto di chitarra elettrica deve però molto alle intuizioni di Adolph Rickenbacker, che nel 1931 realizzò il primo pick-up elettromagnetico (un dispositivo in grado di trasformare le vibrazioni delle corde in impulsi di tipo elettrico) ed iniziò ad applicarlo ai normali strumenti acustici, creando una chitarra lap steel chiamata frying pan guitar, in due modelli (A22 e A25). Nel 1935 la Gibson iniziò la produzione del modello ES 150, una chitarra semiacustica con cassa di risonanza, aperture a "f" sulla tavola e un unico pick-up. Il modello riscosse un grande successo. Finalmente la chitarra, grazie all'amplificazione, poteva inserirsi meglio nelle formazioni del tempo, senza essere sovrastata dal volume degli altri strumenti. DIFFERENZE TRA CHITARRA CLASSICA, ACUSTICA ED ELETTRICA

La chitarra classica e la chitarra acustica sono entrambi strumenti acustici, quindi tecnicamente anche la chitarra classica è una chitarra acustica. La differenziazione tra le due tipologie è più che altro stata introdotta per ragioni di marketing e per semplificare le categorie. Per chitarra classica si definisce di solito una chitarra con un determinato tipo di forma e dimensioni (tipicamente cambiano di poco tra un modello è l'altro a parte tipologie esotiche), che abbia le corde in nylon, che non presenti quello che viene chiamato truss-rod (dopo spiego cos'è) ed abbia larghezza del manico importante (le dimensioni specifiche si trovano su internet). La chitarra acustica presenta una larghezza del manico molto inferiore, le corde di metallo ed il truss-rod (una barra di metallo all'interno del manico che serve a bilanciare la tensione delle corde di metallo, di molto superiore a quella delle corde in nylon). Per quanto riguarda le forme e dimensioni del corpo, queste variano molto a seconda delle epoche e dei modelli. Le compagnie che hanno fatto la storia di questa tipologia di chitarre e che quindi hanno caratterizzato di più le forme e dimensioni dei corpi sono Gibson e Martin. La chitarra elettrica non è uno strumento acustico, in quanto senza amplificazione non riesce a produrre un suono apprezzabile. Per produrre il segnale elettrico da amplificare utilizza il cosiddetto pick-up (o una combinazione di pick-up). Il funzionamento è il seguente: il pick-up ha dei poli magnetici con un avvolgimento metallico intorno (bobina); quando la corda metallica vibra il campo magnetico generato dai poli viene distorto con frequenza e armoniche che riproducono esattamente la vibrazione della corda; la bobina a questo punto trasmette il segnale (gli elettroni nel conduttore seguono la variazione del campo magnetico) all'amplificatore. La prima azienda a creare un pick-up fu Gretsch, seguita da Fender. È presente un'altra categoria di chitarra che non citi: è la chitarra semiacustica (o elettroacustica), la quale presenta sia un suono acustico che un pickup. Vedi ad esempio Gibson 175. La chitarra acustica può essere elettrificata (per poterla suonare su grandi palchi) tramite pick-up magnetico, un microfono (come per la voce umana o un pianoforte) o piezoelettrico. La chitarra classica può essere amplificata tramite pick-up piezoelettrico o un microfono (non con un pick-up magnetico dato che le corde in nylon non hanno effetti sul campo magnetico generato dai poli). Il pick-up piezoelettrico funziona così: esistono materiali detti piezoelettrici, che in presenza di una vibrazione magnetica generano una corrente elettrica. Questo tipo di materiale può trasformare la vibrazione del legno generata dalle corde in un segnale elettrico, a sua volta trasportato da un cavo fino all'amplificatore. GLI STRUMENTI A FIATO

Probabilmente gli strumenti musicali più antichi del mondo, gli strumenti a fiato racchiudono un vero universo di tipologie e di modelli con infinite possibilità espressive. Molti iniziano a suonarli per divertimento (sono ottimi per i bambini!), alcuni li trasformano in una professione, ma per tutti quanti diventano presto una passione. Una classificazione: Iniziamo da una definizione: gli strumenti a fiato sono detti aerofoni poiché producono il suono mettendo in vibrazione l’aria stessa, nella maggior parte dei casi la colonna d’aria contenuta nella cavità dello strumento. All’interno degli aerofoni troviamo tantissimi tipi di strumenti diversi: una delle classificazioni principali divide questo grande universo in legni e ottoni, due categorie in grado di racchiudere la maggior parte degli strumenti a fiato. Vediamole più nel dettaglio.

I LEGNI: Come suggerisce il nome, la maggior parte di questi strumenti a fiato è tradizionalmente costruita a partire dal legno, che ne costituisce la struttura di base. Tuttavia, alcuni di questi strumenti sono costruiti interamente in metallo, come ad esempio il sassofono: cosa li distingue allora dagli ottoni? La vera caratteristica distintiva non è il materiale di costruzione, ma il tipo di imboccatura: nei legni l’imboccatura è ad ancia, ovvero costituita da una linguetta mobile più o meno sottile che trasmette le vibrazioni alla colonna d’aria sottostante. Tra i legni più noti e usati ricordiamo il flauto traverso, l’ottavino, il clarinetto, il sassofono, l’oboe e il fagotto, ciascuno dei quali comprende a sua volta ulteriori distinzioni.

GLI OTTONI: Un altra grande “famigli” degli strumenti a fiato, è quella degli ottoni. Anche nel caso degli ottoni il nome cattura una caratteristica molto comune tra questi strumenti, ovvero il materiale di cui molti di essi sono costituiti. Come abbiamo visto, la vera caratteristica distintiva è però il tipo di imboccatura: negli ottoni l’imboccatura è a bocchino, una componente a forma di tazza che trasmette la vibrazione delle labbra del musicista alla colonna d’aria. Gli ottoni più comuni sono la tromba, la cornetta, il flicorno, il trombone, la tuba e il corno francese. Anche in questo caso, ciascuna famiglia comprende modelli diversi per registro, per forma e costruzione. IL FLAUTO DOLCE

Il flauto dolce (detto anche flauto a becco o flauto diritto) è uno strumento musicale della famiglia degli aerofoni, di legno. Come l' e il tin whistle è uno strumento "a fischietto", in cui l'emissione del suono è provocata dall'incanalamento dell'aria in un condotto, ricavato nell'imboccatura dello strumento, che la dirige contro un bordo affilato: l'oscillazione della colonna d'aria fra l'esterno e l'interno del labium mette in vibrazione l'aria contenuta nello strumento.

Lo schema di base del flauto a fischietto è molto comune e ne fa uno strumento molto antico. Il flauto dolce si distingue per la presenza di otto fori (sette frontali, più il portavoce), laddove altri strumenti della stessa famiglia ancora in uso, ad esempio nella musica popolare irlandese hanno normalmente sei fori, così come in origine anche il flauto traverso prima dell'intervento di Theobald Boehm nel 1832. Inoltre la cameratura del flauto dolce, particolarmente in epoca barocca, è conica (con l'estremità più ampia verso l'imboccatura) mentre quella di strumenti simili è cilindrica. Si fa risalire l'origine dello strumento al XIV secolo anche se alcuni documenti pittorici fanno pensare ad un'origine anteriore. Gli esemplari più antichi oggi esistenti risalgono appunto al XIV secolo: si tratta di due strumenti trovati rispettivamente nel 1940 in un fossato a Dordrecht nei Paesi Bassi, e a Gottinga, in Germania, in una latrina pubblica, e di un frammento, di osso, trovato a Rodi, in Grecia. vi sono grandi musicisti che nei loro poemi dimostrano che sia il flauto diritto che il flauto traverso erano entrambi in uso nel XIV secolo.

GLI STRUMENTI AD ARCO

Gli strumenti ad arco sono strumenti musicali cordofoni, cioè strumenti che producono la propria melodia attraverso le corde di cui sono dotati. Per suonare deve avvenire una vibrazione attraverso le corde, sollecitata da un arco su cui viene teso un fascio di crini di cavallo.

L’idea di far vibrare le corde di uno strumento attraverso l’attrito di un filo teso ha origini assai lontane ed è arrivata in Europa attraverso i contatti con la cultura islamica. Nell’ambito della musica popolare la lira calabrese (da non confondersi con l’omonimo cordofono in uso nella Grecia classica) ha mantenuto fino ai nostri giorni traccia di questa influenza.

L’evoluzione degli strumenti ad arco ha visto mutare anche l’archetto; dalla forma arcaica semicircolare – che ricorda appunto l’utensile da caccia da cui prende il nome – si è passati all’odierna struttura rettilinea. Come in altre famiglie di strumenti anche negli archi abbiamo diversi tipi, le cui dimensioni sono strettamente legate all’altezza delle note eseguibili: il violino è lo strumento più piccolo e dal suono più acuto, dopodiché, scendendo verso il grave, troviamo la viola, il violoncello e il contrabbasso. Con il variare delle dimensioni cambia però anche la modalità esecutiva. Nei primi due casi il musicista tiene lo strumento in posizione orizzontale, appoggiato sulla spalla sinistra, mentre i più ingombranti violoncello e contrabbasso vengono suonati verticalmente e poggiati a terra.

A partire dal Seicento la presenza degli archi caratterizzò sempre di più il suono dell’orchestra, mentre i compositori del Settecento videro nel quartetto d’archi – due violini, viola e violoncello – la più perfetta espressione dell’equilibrio musicale.

LA VIOLA

La viola è uno strumento musicale a corda e arco con un’estensione fonica tra quella del violino e quella del violoncello. Fra il XVI e il XVII secolo si diede il nome generico di viola ad ogni strumento appartenente alla famiglia degli archi.

Quest’ultimi si distinguevano in due tipi: Le viole da braccio, simili al violino Le viole da gamba, che comprendono la viola tenore, soprano, contralto, baritono e contrabbasso La viola bastarda, cioè fra il basso e il tenore. IL VIOLINO

Il violino è uno strumento all'ottava superiore. musicale della famiglia degli Fino al XVIII secolo, invece, a archi, dotato di quattro corde seconda della tessitura dello accordate ad intervalli di quinta. specifico brano o frammento Si tratta dello strumento più musicale, veniva usato un piccolo e dalla tessitura più grande numero di chiavi acuta tra i membri della sua secondarie: chiave di basso famiglia. La corda più bassa (e all'ottava superiore, contralto, quindi la nota più bassa mezzosoprano, soprano, e ottenibile) è il sol3, il sol subito chiave di violino francese. sotto al do centrale del Il più noto violinista di tutti i tempi pianoforte (do4); le altre corde fu un italiano, Niccolò Paganini, sono, in ordine crescente di nato a Genova nel 1782 e morto frequenza, il re4, il la4 e il mi5. a Nizza nel 1840. Anche molti tra Le parti per violino utilizzano la i liutai più famosi e apprezzati del chiave di violino (chiave di sol). mondo sono italiani: tra questi, Quando devono essere Antonio Stradivari, Giovanni eseguite note e passaggi Paolo Maggini, Giovanni Battista particolarmente acuti, si usa Guadagnini ed inoltre le storiche un'indicazione che avvisa di dinastie degli Amati, dei Guarneri trasportare le note interessate e dei Testore. IL VIOLONCELLO

Il violoncello è uno strumento musicale del gruppo dei cordofoni a corde sfregate (ad arco), appartenente alla famiglia degli archi; è dotato di quattro corde, accordate ad intervalli di quinta giusta. Presentano dei tagli ad "effe" sulla tavola armonica (o piano armonico).

Il violoncello moderno possiede quattro corde accordate ad intervalli di quinta giusta: la corda del La (cantino), del Re, del Sol e del Do. La corda del La emette un suono tre semitoni più in basso del Do centrale e la corda del Do è due ottave più basse del Do centrale. L'accordatura dello strumento è dunque una ottava sotto a quella della viola. LA STAMPA 3D

Sharebot XXL Plus è la stampante 3D professionale di grande formato, diretta evoluzione di Sharebot XXL, la prima stampante 3D professionale con area di stampa di grandi dimensioni lanciata sul mercato. Come la versione precedente, anche Sharebot XXL Plus utilizza la tecnologia di stampa 3D FFF (Fused Filament Fabrication). Sharebot XXL Plus mantiene invariate le dimensioni esterne rispetto alla versione precedente e ne ripropone, aggiornato, il design semplice, pulito e innovativo. L’area di stampa disponibile è maggiore: 705 x 250 x 200 mm ed è stato introdotto un nuovo sistema di riscaldamento del piatto di stampa. Il nuovo sistema di calibrazione degli assi X e Y (l’asse Y ha ora due motori indipendenti) permette di avere un processo di stampa più preciso: una novità introdotta per fornire un prodotto professionale per chiunque ricerchi il massimo della qualità dalle proprie stampe; per garantire la massima precisione di stampa,è stato introdotto anche un nuovo sistema di livellamento del piano di stampa basato su sensori induttivi. Sharebot XXL Plus richiede poca manutenzione ed è pronta a stampare in pochi secondi con un’interfaccia di utilizzo semplice, rapida e chiara. La gestione del processo di stampa di Sharebot XXL Plus avviene tramite schermo LCD (che riporta tutte le informazioni sulla stampa) e la manopola di controllo con sistema punta-e-clicca che permette di navigare velocemente nel menu della stampante. Il sensore di presenza del filamento, già presente su Sharebot XXL, è stato rinnovato per fornire prestazioni migliori e ottimizzare il flusso di stampa. Nel caso in cui il filamento terminasse prima della fine del processo di stampa, il sensore di presenza del filamento mette in pausa la stampante, permettendo di intervenire, cambiare la bobina e riprendere la stampa senza dover rinunciare al modello in lavorazione. Tecnologia e ambiente: materiali ecocompatibili e stampa 3D Written by Armando Dimichele on Febbraio 28, 2017 in Stampa 3D, TarantoLab Fin dagli inizi della stampa 3D i materiali plastici derivanti dal petrolio sono stati i più usati in questo settore per la produzione di oggetti in larga e piccola scala, ma nella storia recente di questa tecnologia abbiamo visto la nascita e l’impiego sempre più massiccio di materiali ecocompatibili. I materiali più usati di questo settore sono i polimeri termoplastici, come PLA e ABS, a cui oggi si affianca un filamento derivante dalla canapa. Scopriamone insieme caratteristiche e applicazioni. Materiali per la stampa 3D: ABS L’acrilonitrile-butadiene-stirene o ABS è un polimero termoplastico usato per la creazione di oggetti leggeri e rigidi. Si tratta di un materiale molto diffuso e usato nei più svariati settori, da quello dei giocattoli (LEGO) a quello dei tatuatori, fino a quello idraulico per la realizzazione di tubature.Nel campo della stampa 3D è uno dei migliori materiali, in quanto la sua conformazione chimica gli permette sia di essere estruso (cioè sciolto e spinto in un tubo) che stampato ad iniezione (ossia sciolto e spinto in uno stampo). Rispetto al suo concorrente, il PLA, l’ABS ha alcuni pregi e alcuni difetti. Tra i pregi possiamo annotare una maggiore rigidità e la caratteristica di avere un minore attrito durante l’estrusione, scivolando più facilmente. Tra i difetti, invece, il fatto che durante l’estrusione l’ABS può rilasciare emissioni in alcuni casi dannose. Inoltre, per la fusione ha bisogno di temperature più alte (tra i 205° e i 250°), richiedendo un consumo di energia maggiore. Proprio in considerazione delle alte temperature, il materiale risulta più soggetto a deformazione durante e dopo la stampa a contatto con un piano di stampa eccessivamente freddo. Materiali ecocompatibili per la stampa 3D: PLA L’acido polilattico o PLA è un’altro termopolimero con una caratteristica molto particolare: è ecologico. Il PLA, infatti, viene prodotto dalla fermentazione del mais e pur non essendo biodegradabile, è idrosolubile a temperature alte (70-80°c). Come l’ABS può essere sia estruso che stampato a iniezione, ma può anche essere usato per stampe a soffiatura (stampa che prevede uno stampo in cui viene soffiato il materiale per produrre un’oggetto vuoto dall’interno). Rispetto all’ABS il PLA risulta più pesante e meno resistente e per questo motivo viene recentemente utilizzato in composizione con piccole parti di ABS per conferirgli maggiore resistenza. Il PLA viene estruso a temperature ineriori (200-230°c) e questo comporta un minor consumo di energia; inoltre se estruso a temperatura corretta non produce particelle nocive. Principalmente usato per la produzione di sacchetti bio, piccoli oggetti e coppette, il PLA ha un basso coefficiente di ritrazione, che unito al fatto di non dover usare un piatto riscaldato in produzione lo rende più pratico per la stampa di grandi oggetti lineari. Altri materiali ecosostenibili per la stampa 3D: Bioplastica dalla Canapa (HPB) Gli ultimi anni hanno fatto registrare una serie di innovazioni nel campo della stampa 3D, soprattutto nella ricerca di materiali più resistenti, leggeri flessibili e oil free, cioè non ricavati dal petrolio. Un grande balzo in avanti in fatto prodotti ecologici e sostenibili è stato fatto da un team italiano che ha da poco brevettato una nuova bioplastica, derivante dalla canapa. Rispetto ai concorrenti plastici, l’HPB sembra rivelarsi più leggera e resistente. Può essere impiegata nei settori più disparati dalla produzione di piccoli oggetti fino ai grandi formati, sia nel settore automobilistico che in quello alimentare, dato che non rilascia sostanze nocive. Senza dubbio il miglior vantaggio di questa nuova bioplastica, al 100% biodegradabile, è il bassissimo costo di produzione e di vendita rispetto alle concorrenti.Il costo si aggira intorno ai 2,5 euro al chilo, ovvero la metà del costo del PLA. DIMENSIONI 955 X 470 X 445 mm – 38kg

AREA DI STAMPA 705 X 250 X 200 mm

RISOLUZIONE 0,1 mm

PIANO DI STAMPA RISCALDATO Integrato

UGELLO 0,4 mm

SENSORE DI PRESENZA FILAMENTO Integrato

Il PLA è il filamento più comune nel mondo della stampa 3D ed è formato da un polimero termoplastico derivato dal mais, pertanto biodegradabile. È molto resistente e stabile (eliminando l’effetto warping durante la stampa) e non presenta ritrazione e deformazione. Disponibile in una vasta gamma di colori, non rilascia odori durante la stampa.

Il filamento Sharebot WOOD è un materiale composto da PLA modificato e caricato con vera polvere di legno micronizzata. WOOD si estrude a basse temperature ed è facilmente lavorabile in post-produzione sia con carta vetrata che utilizzando delle macchine burattatrici. La consistenza porosa data dal legno rende l’oggetto stampato facilmente colorabile senza usare alcun tipo di primer.

ABSolute® è un filamento di ABS di nuova generazione, sviluppo dei tradizionali ABS per ottimizzare le prestazioni per l’utente professionale. Durante il processo di stampa l’ABSolute® non presenta alcun effetto warping. ABSolute® è il materiale perfetto per professionisti di diversi settori che ricercano grande resistenza all’impatto e alte temperature di esercizio.

Il TPURE è un materiale polimerico elastico e molto resistente che possiede un elevata memoria di forma che permette il ritorno alla forma originaria anche se sottoposto a grandi pressioni. Il filamento è disponibile in molti colori, e durante il processo di stampa non emette odori. Sul nostro sito web potrete trovare tutte le informazioni relative la stampa del TPU. ORUTU

cm 41,6 cm 12cm

PIANTA

PROSPETTO cm 11,6 cm cm 8,6 cm

PROSPETTO SEZIONE

il “tamburo “ sarà realizzato in pelle vegetale realizzata con gli scarti della frutta. tutte le altri parti, fatta eccezione per la corda, saranno realizzate con stampante 3D. ERHU

Lo strumento si compone di una base con concavità semicircolare nella quale si incastra il manico, detto piolo di sintonia. Presenta due corde legate a due bischeri alla sommità del piolo di sintonia e si concludono sul ponte della base. L’Erhu progettato è elettrico; infatti si compone di pick-up, dispositivi che sono in grado di trasformare le vibrazioni delle corde in impulsi di tipo elettrico, e di un punte il quale permette al musicista di variare temporaneamente la tensione delle corde premendo o rilasciando la leva meccanica. ERHU cm 67cm cm 82cm cm 15cm

cm 20 cm 20

PROSPETTO PROSPETTO SHAMISEN

3 D

PROSPETTO PROSPETTO

PIANTA XIAO cm 22,4cm cm 24,5cm cm 16,1cm FLAUTO DOLCE FLAUTO DOLCE

ESPLOSO PERCUSSIONI

Per permettere la stampa 3D di questo strumento, date le sue dimensioni complessive, le varie parti che lo compongono saranno stampate autonomamente per poi essere assemblate grazie a viti ed incastri.

Il tamburo sarà realizzato con pelle vegetale realizzata con gli scarti della frutta. IL GUIRO

ESPLOSO PROSPETTO PROSPETTO

PIANTA cm 35 CHITARRA ELETTRICA

cm 16,74 cm 62,8 cm 16,00 a viti ed incastri. incastri. viti ed a grazie assemblate essere poi per autonomamente stampate saranno compongono lo che parti varie le complessive, dimensioni sue le date strumento, questo di 3D stampa la permettere Per nostra produzione. nostra struttura di sulla montate e parte a acquistate saranno metalliche corde e bischeri amplificazione, di apparecchiature Le 105 cm

33 cm BASSO ELETTRICO

LE DIMENSIONI La scala dello strumento è la distanza della corda vibrante tra il capotasto e la selletta del ponte, detto anche diapason e viene espressa in pollici (1 pollice é uguale a 2,54 cm). Lo standard per quanto riguarda i bassi elettrici é 34", Fender utilizza questa scala anche per i 5 corde, Mtd invece utilizza 35" sia sui 4 e sia sui 5 corde, invece Lakland utilizza 34" per i 4 corde e 35" per i 5 corde. Oltre questi standard esistono bassi scala corta 30", come il Fender Mustang o alcuni Gibson 30.5", ma esistono anche bassi scala media 32". La scelta della scala dello strumento influisce sulla tensione delle corde a parità di muta di corde utilizzata, basti pensare al pianoforte, più si va su una nota bassa, maggiore sarà la lunghezza della corda. Come determinare la scala dello strumento? Metro alla mano, partiamo dal capotasto e leggiamo la misura quando la corda tocca sulla selletta del ponte, dividiamo per 2,54 (misura di un pollice espressa in cm) e sapremo la lunghezza del diapason espresso in pollici. Scale lenght 35"= 88,9 cm 34"= 86,36 cm 32"= 81,28 cm 30"= 76,20 cm Conclusioni All'aumentare della scala dello strumento aumenterà anche la spaziatura fra un tasto ed un altro, quindi per persone con mani più piccole sarà senz'altro più comodo suonare un medium o uno short scale. ANALISI DI MERCATO 1 Le piace la musica? 2 Sa suonare uno strumento musicale? 3 Quanti strumenti a percussione conosce? 4 Conosce qualche strumento musicale tradizionale africano? 5 Conosce qualche strumento musicale asiatico?

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r i c e r c a

6 Conosce le funzioni di una stampante 3D? 7 Conosce i materiali utilizzati per realizzare un violino? 8 Conosce il prezzo di una chitarra elettrica? 9 Ritiene che i prezzi degli strumenti musicali siano accessibili a tutti? 10 Crede che la conoscenza della musica potrebbe essere più diffusa? Alla domanda1 gli intervistati hanno tutti risposto si. Alla domanda 2 la maggior parte degli intervistati hanno ammesso di non saper suonare alcuno strumento. Alla domanda 3 gli intervistati hanno tutti risposto di conoscere solo il tamburo o la batteria. Alla domanda 4 solo un intervist'ao conosceva uno strumento tradizionale Africano, la maggior parte pensa che il Bongo sia uno strumento di origine Africana Dalla domanda 5 è emerso che solo un intervistato conosceva uno strumento tradizionale Asiatico, mentre tutti gli altri non ne avevano idea. Alla domanda 6 gli intervistati hanno tutti risposto si. Alla domanda 7 la maggior parte degli intervistati ha detto che il materiale principale era il legno, due hanno aggiunto la corda di budello per le corde pelle di budello per le corde (in realtà sono di metallo) Alla domanda 8 la maggior parte degli intervistati ha risposto che il prezzosi aggira tra i 180 e i 600 euro. Alla domanda 9 erano tutti d’accordo sul fatto che gli strumenti musicali non sono accessibili a tutti Alla domanda 10 tutti gli intervistati concordano sul fatto che la conoscenza della musica deve avere una maggior diffusione

soggetti musica tradizionale strumenti musicali stampante 3D conoscenza diffusione studente scuole medie libero professionista commerciante pensionato docente casalinga operaio artigiano studente universitario politico Monad Studio è una realtà dedicata all’ideazione e la fabbricazione di strumenti musicali dal design a dir poco inconsueto.

Monad Studio ha recentemente presentato i prototipi di alcuni strumenti musicali stampati in 3D. l La sede centrale di questa azienda è situata a New York, U.S.A. a

c Olaf Diegel e’ un professore dell’università o di Lund, Svezia, con la passione della progettazione 3D e della musica. n Ha iniziato a commercializzare un suo marchio di chitarre, che ha avuto fin da c subito un discreto successo: ODD Guitar. o Fan della stampa 3D Olaf, ha deciso di applicare queste tecnologie, alla creazione r di strumenti musicali. Le sue chitarre si caratterizzano per i r disegni e le forme geometriche uniche, che non possono essere create in altri modi. e Diegel utilizza SolidWorks per n personalizzare facilmente tutte le parti come vuole, come l’aggiunta di nome, del z logo del cliente o il nome della band sul retro della chitarra. Una volta che il a disegno è fatto, i file vengono convertiti in .stl per la stampa 3D. I file sono poi caricati su Cubify, (la rete di stampa di 3D Systems) . Per la stampa, Oleg utilizza una stampante Selective Laser Sintering (SLS) della 3D System. Da un’attenta indagine è risultato che pochissimi sono i soggetti che potrebbero fare concorrenza alla nostra cooperativa. Risulta quindi scoperta buona parte del mercato che sarebbe possibile creare. Nel nostro territorio non ci sono altre aziende e, solo all’estero, ne abbiamo individuate alcune. Inoltre ad oggi, vengono realizzate solo chitarre, strumenti ad arco e a fiato (a parte gli ottoni che ancora la ricerca sta cercando di approfondire lo studio di ance ed imboccature) di tipo “classico” (solo nel campo del design si sta cercando di creare fogge “futuribili” ed innovative grazie alla versatilità dei materiali impiegati). LA COMUNICAZIONE i l l o g o Filtro - stilizzazione - bordi brillanti

s p o rip sequenza x 5 volte rip sequenza x 4 volte t

l o rip sequenza x 6 volte s t o r y continua il fondo nero e la stilizzazione b o a r d finale

L’idea trae spunto da un flash mob. l’inizio, un po' in sordina e l’aggiungersi un pò alla volta di diversi musicisti, vuole sottolineare il potere della musica di unire e condividere l’ i m m a g i

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g r cooperativa di produzione e lavoro Via Leopoldo Nobili 1 - 42121 Reggio Emilia partita IVA C.F. 0123853915 a Fattura n. f Spett.le i c a l’ i m m via Leopoldo Nobili 1 - 42121 Reggio Emilia cooperativa di produzione e lavoro a with compliments g i

cooperativa di produzione e lavoro la invita ______n e

g r a f i c a Organizzazione ORGANIGRAMMA

Presidente: MATTEO MANICARDI Vicepresidente: SOFIA GUIDELLI Consiglieri: BONI EMANUELE, BENEDETTO FERRARI, MATILDA MORINI

Soci: BENINCASA MIRIANA, BERTOLINI ALAN, BERTOLINI DAVIDE, CAZZATO VERONICA, FERRARA FABIO, FIGLIOLA SIMONE, GARZONE NICOLO’, GENNARO ALESSANDRO, IMPREZZABILE FRANCESCA, LUZZI CARLO, MASELLI MASSIMILIANO, MULIA DEBORAH, PASSETTI CHIARA, PINA SILVI, RASORI FEDERICO, REGGIANI GIADA, RIVI ELEONORA, SARCHIOLLA GIOVANNI, TASSI LORENZO, TOSI ALESSIA, ZAMBRANA SAMANTHA

AMMINISTRAZIONE

Responsabile: FIGLIOLA SIMONE

PRODUZIONE

Responsabile: BERTOLINI ALAN

VENDITA

Responsabile: PASSETTI CHIARA

PIANO ECONOMICO FINANZIARIO Come già indicato, la nostra società cooperativa non teme la presenza di concorrenza visto l’esiguo numero di aziende e la vastità del mercato che potrebbe essere affrontato. Inoltre nessuno si occupa della realizzazione di strumenti “etnici”!! Non dimentichiamo uno degli elementi portanti della nostra “mission”: la diffusione della musica, la conoscenza di altre culture e l’idea di condivisione.

La produzione di suoni “nuovi” (anche se antichi), la possibilità di avvicinarsi a nuovi ritmi e melodie.

Non esistono altre aziende che riuniscono ricerca, design e produzione.

I costi che verrano affrontati riguardano soprattutto l’acquisto di più stampanti adeguate alla realizzazione dei nostri prodotti in termini di dimensione e d’uso di materiali ecosostenibili, e i costi legati ai consumi energetici ed alla comunicazione (pubblicità).

Oltre al punto vendita che si troverà fisicamente all’interno del Liceo Chierici di Reggio Emilia, che già oggi ci ospita, si prevede anche la diffusione dei nostri strumenti musicali grazie alla “rete” considerando la vastità del territorio che riteniamo possa essere raggiunto dai nostri prodotti. ipotesi base

ricavi costi

costi costo del lavoro

investimenti capitale sociale

finanziamenti saldo IVA LO STATUTO ART.1 DENOMINAZIONE E SEDE E’ costituita con sede nel comune di REGGIO EMILIA la cooperativa denominata ACCORDO

ART.2 DURATA La società avrà la durata fino al 31/12/2028 e potrà essere prorogata con deliberazione dell’assemblea dei soci.

ART.3 SCOPO La cooperativa è di produzione lavoro e il suo scopo è quello di offrire ai soci, nell’ambito dell’attività sotto indicata, condizioni di lavoro migliori sia in termini qualitativi che economici, rispetto a quelli disponibili sul mercato del lavoro. La nostra cooperativa adotterà sia il sistema di lavoro part-time che a tempo indeterminato a seconda delle disponibilità dei soci cooperatori.

ART.4 OGGETTO La cooperativa in coerenza con lo scopo mutualistico e in funzione degli interessi dei soci, ha per oggetto: 1) Diffusione della tradizione musicale interculturale 2) Progettazione di quanto occorre per la realizzazione e design dello strumento in questione 3) La commercializzazione dei prodotti musicali con design e tecniche innovative

ART.5 REQUISITI DEI SOCI Il numero dei soci cooperatori è illimitato, ma non può essere inferiore al minimo stabilito dalla legge. Essendo la cooperativa una struttura aperta, chiunque ne condivida i principi mutualistici può chiedere di farne parte ed essa può accettare tale richiesta senza discriminazioni di sesso, razza, religione e idee politiche, purchè sia in grado di soddisfare il bisogno di lavoro e di servizio (sulla base delle concrete esigenze di sviluppo della cooperativa stessa). Il numero dei soci fondatori è n. 26. Possono essere soci della cooperativa gli studenti con attitudine per la creatività, il lavoro manuale e progettuale. É consentita l’ammissione a socio di un membro che abbia più esperienza e competenza in temi di alimentazione.

I soci dovranno: 1) con il proprio lavoro partecipare all’idea imprenditoriale; 2) partecipare alla vita sociale della cooperativa; 3) contribuire alla formazione del capitale sociale e partecipare al rischio d’impresa e ai risultati economici. ART.6 DOMANDA DI AMMISSIONE Il consiglio d’amministrazione delibera sulla domanda di ammissione a socio. Chi intende essere ammesso come socio della cooperativa deve presentare al consiglio di amministrazione domanda scritta inviata per raccomandata con avviso di ricevimento o con consegna diretta e ritiro della relativa ricevuta, nella quale siano riportati: 1) il cognome, nome, luogo e data di nascita, cittadinanza, residenza o domicilio, professione ulteriore, codice fiscale; 2) l’ammontare della quota sociale che propone di sottoscrivere, la quale non dovrà comunque essere inferiore, ne superiore al limite minimo e massimo fissato dalla legge le comunicazioni sociali; 3) la dichiarazione di conoscere e di accettare integralmente lo statuto e di regolamenti della cooperativa, di non avere interessi contrastanti con quelli della cooperativa, di non esercitare improprio imprese identiche o a fini con quelli della cooperativa; 4) il formale impegno ad osservare e a favorire il conseguimento delle scopo mutualistico della stessa, attraverso l’instaurazione di scambi mutualistici con la cooperativa medesima; 5) la disponibilità a sottoscrivere, previo adempimento da parte della cooperativa delle incombenze previste dalla legge, il consenso al trattamento dei dati personali.

ART.7 CARATTERISTICHE DELLE QUOTE l capitale sociale della nostra cooperativa è costituito da quote da € 2000,00 (duemila/euro) per ogni socio.

ART.8 OBBLIGHI SOCI I soci cooperatori sono obbligati: 1) al versamento delle quote sottoscritte, con le modalità e nei termini stabiliti dal consiglio di amministrazione; 2) all'osservanza dello statuto, dei regolamenti interni e delle deliberazioni legalmente adottate dagli organi sociali; 3) partecipare alle deliberazioni dell’assemblea ed alla elezione delle cariche sociali; 4) prendere visione del bilancio annuale e presentare agli organi sociali eventuali osservazioni o appunti riferentesi alla gestione sociale. ART.9 DIRITTI DEI SOCI I soci hanno diritto di essere informati dal CdA sugli affari sociali della cooperativa e prendere visione dei libri sociali.

ART.10 RECESSO Il socio può esercitare il diritto di recesso dando comunicazione al CdA. Il socio può recedere quando: 1) abbia perduto le caratteristiche per l’ammissione; 2) non si trovi più in grado di partecipare al raggiungimento degli scopi sociali; 3) abbia dato comunicazione entro i termini di legge. Il recesso ha effetto sia per quanto riguarda il rapporto sociale sia per quanto riguarda i rapporti mutualistici, dalla comunicazione del provvedimento di accoglimento della domanda.

ART.11 ESCLUSIONE La esclusione dalla Cooperativa può essere deliberata dal Consiglio di Amministrazione nei confronti del socio: che abbia perduto o non abbia mai posseduto i requisiti previsti per l’ammissione alla Cooperativa; 1) che non ottemperi alle disposizioni dello Statuto, dei Regolamenti, delle deliberazioni validamente adottate dagli organi sociali e di ogni obbligazione assunta a qualsivoglia titolo nei confronti della Cooperativa; 2) nei casi previsti dagli articoli 2286 e 2288, primo comma, del Codice civile; 3) che non esegua in tutto o in parte il versamento della quota sottoscritta o si renda moroso, in tutto o in parte, nel versamento degli importi dovuti a qualsivoglia titolo nei confronti della Cooperativa; 4) arrechi, in qualunque modo, gravi danni materiali alla Società o assuma iniziative o comportamenti pregiudizievoli per il conseguimento dello scopo mutualistico o dell’oggetto sociale; 5) qualsiasi socio, che per motivi di lavoro, abbia sottoscritto un contratto di lavoro con società che svolgono un’ attività simile alla nostra Cooperativa. La delibera di esclusione è comunicata al socio, per raccomandata con avviso di ricevimento, dal Presidente, che ne cura l’annotazione nel libro dei soci, dalla cui data la esclusione ha effetto. Il socio escluso può proporre opposizione al Tribunale nel termine di sessanta giorni dalla data della comunicazione. Lo scioglimento del rapporto sociale determina la risoluzione di diritto dei rapporti mutualistici in corso fra il socio e la Cooperativa. ART.12 LIQUIDAZIONE In caso di esclusione o recesso la quota del socio uscente vengono restituite ed eventualmente rivalutate.

ART.13 ORGANI Sono organi della Società: 1. l'Assemblea dei soci; 2. il Consiglio d’Amministrazione; il Collegio sindacale, se nominato.

ART.14 ASSEMBLEA DEI SOCI I soci deliberano sulle materie previste dalla legge, ad esempio: 1) nominare gli amministratori, i sindaci ed il presidente del Collegio Sindacale; 2) approvare il bilancio dell’esercizio deliberando sulla destinazione dell’eventuale utile nonché sul ripiano delle perdite eventualmente conseguite; 3) approvare i Regolamenti interni attuati dal presente Statuto; 4) l’eventuale responsabilità degli amministratori e dei sindaci; 5) deliberare sulle modificazioni dell’atto costitutivo, sulla proroga della durata e sullo scioglimento anticipato della cooperativa, sulla nomina e sui poteri dei liquidatori; 6) deliberare sulle domande di ammissione del socio non accolte dal consiglio di amministrazione, in occasione della prima convocazione successiva alla richiesta da parte dell’interessato di pronuncia assembleare.

ART.15 MODALITA’ DI CONVOCAZIONE L’assemblea dei soci è convocata dal Consiglio di Amministrazione almeno una volta all’anno entro 90 (novanta) giorni successivi alla chiusura dell’esercizio sociale, ovvero entro 149 (centoquarantanove) giorni qualora ricorrano le condizioni di cui all’ultimo comma dell’art. 2364 Codice Civile. Il Consiglio di Amministrazione potrà convocare l’assemblea quante volte lo riterrà utile alla gestione sociale; di norma l’assemblea sarà convocata presso la sede sociale o in luogo diverso, sempre però nel territorio nazionale. L’assemblea dovrà essere convocata quando ne sia fatta richiesta per iscritto da almeno un quinto dei soci, oppure dal Collegio sindacale, ove presente, entro trenta giorni da quando pervenga la richiesta scritta, contenente l’indicazione delle materie da trattare. La convocazione dell’assemblea contenente l’ordine del giorno, la data, l’ora e il luogo della riunione, dovrà essere inviata a tutti i soci a mezzo posta ordinaria o elettronica in modo tale che tutti i Soci possano essere informati almeno quindici giorni prima dell’assemblea. ART.16 QUORUM COSTITUTIVI E DELIBERATIVI L’Assemblea ordinaria è validamente costituita quando siano presenti la maggioranza dei soci aventi diritto al voto e, in seconda convocazione, qualunque sia il numero dei soci presenti. Essa delibera a maggioranza assoluta salvo i casi per i quali sia disposto diversamente dalla legge o dal presente statuto. L’Assemblea straordinaria è validamente costituita in prima convocazione quando siano presenti almeno i due terzi dei soci aventi diritto al voto e, in seconda convocazione, quando siano presenti almeno la maggioranza dei soci aventi diritto al voto. Essa delibera a maggioranza assoluta.

ART.17 INTERVENTO – VOTO Nelle assemblee hanno diritto al voto coloro che risultano iscritti nel libro dei soci da almeno novanta giorni. In base al principio “una testa un voto” il voto espresso da ogni socio è uguale a quello degli altri soci, senza differenza di capitale conferito. Il socio può farsi rappresentare mediante delega scritta, soltanto da un altro socio avente diritto di voto; ciascun socio può rappresentare al massimo tre soci. Gli amministratori non possono rappresentare i soci nell’assemblea.

ART.18 AMMINISTRAZIONE L’amministrazione della cooperativa può essere affidata a un consiglio d’amministrazione o a un amministratore unico. Il Consiglio di Amministrazione si compone da n. 5 a un massimo di n. 9 consiglieri eletti dall’ assemblea e tra i soci della Cooperativa. Gli amministratori possono essere solo i soci della nostra Cooperativa. Il Consiglio di Amministrazione resta in carica tre esercizi e scade alla data dell’assemblea convocata per l’approvazione del bilancio relativo all’ultimo esercizio della loro carica. Al Consiglio spetta ogni anno la decisione del tariffario del sito web. Al Consiglio è demandato il compito di deliberare alla fine di ogni anno il tariffario per l’esercizio successivo, per l’accesso al sito web. Al Consiglio è demandato il compito di adottare le strategie inerenti alla gestione ordinaria e straordinaria della Cooperativa. Il consiglio elegge il Presidente e il Vice-Presidente. Il Presidente ha la rappresentanza della Cooperativa e la firma. Il Presidente convoca il consiglio, fissa l’ordine del giorno e coordina i lavori da eseguire. In assenza del Presidente tutte le sue attribuzione spettano al Vice-Presidente. ART.19 PATRIMONIO Il patrimonio della cooperativa è costituito: a) dal capitale sociale, che è variabile ed è rappresentato da quote, ciascuna del valore non inferiore e non superiore ai limiti stabiliti dalla legge; b) dalla riserva legale formata con gli utili; c) da ogni altro fondo di riserva costituito dall’assemblea e/o previsto per legge. d) Per le obbligazioni sociali risponde soltanto la Società con il suo patrimonio e conseguentemente i soci nel limite delle quote sottoscritte. Tutte le riserve ed i fondi costituenti il patrimonio sociale non possono essere distribuiti o ripartiti tra i Soci, in qualsiasi forma, sia durante la vita della Società, che all’atto del suo scioglimento e sono pertanto da intendersi come indivisibili.

ART.20 RISTORNI E’ il vantaggio mutualistico riconosciuto al socio. Il Consiglio di Amministrazione che redige il bilancio di esercizio, può appostare somme al conto economico a titolo di ristorno, qualora lo consentano le risultanze dell’attività mutualistica. L’assemblea in sede di approvazione del bilancio delibera sulla destinazione del ristorno, nel rispetto della normativa vigente ed eventualmente mediante una o più delle seguenti forme: - erogazione diretta; - aumento del valore delle quote detenute da ciascun socio; La ripartizione del ristorno ai singoli soci dovrà essere effettuata considerando la quantità e qualità degli scambi mutualistici intercorrenti fra la società ed il socio stesso secondo quanto previsto in apposito Regolamento.

ART.21 ESERCIZIO SOCIALE L’esercizio sociale va dal 1 gennaio al 31 dicembre di ogni anno. Alla fine di ogni esercizio sociale il Consiglio di Amministrazione provvede alla redazione del bilancio secondo le disposizioni del Codice Civile. Oltre a quanto disposto dalle norme del Codice Civile in materia, la relazione degli amministratori sulla gestione dovrà indicare, con spiegazioni particolari, i criteri seguiti nella gestione sociale per il perseguimento degli scopi statutari. Il bilancio deve restare depositato in copia, insieme con le relazioni del Consiglio di Amministrazione e dei Sindaci, nella sede della società durante i quindici giorni che precedono l’assemblea di approvazione e finché lo stesso non sia stato approvato dai soci affinché gli stessi possano prenderne visione. In caso di controversie promosse da soci , amministratori o promosse nei loro confronti relativamente al rapporto sociale e mutualistico si può far ricorso all’arbitrato. Gli arbitri vengono nominati da un soggetto terzo. Il compito degli arbitri è quello di risolvere in tempi brevi le controversie societarie. ART.22 DESTINAZIONE DELL’UTILE L’Assemblea che approva il bilancio dell’esercizio delibera altresì sulla destinazione dell’eventuale eccedenza attiva, al netto di tutte le spese e costi pagati e da pagare compresi gli ammortamenti destinandoli come segue: a) una quota non inferiore al 30% alla riserva legale; b) una quota pari al 3% ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, ai sensi dell’articolo 11 della L.59/1992; c) ad eventuale remunerazione del capitale sociale effettivamente versato in misura non superiore all’interesse massimo dei buoni postali fruttiferi, aumentato di due punti e mezzo; d) un’eventuale quota ad aumento gratuito del capitale sociale sottoscritto e versato dai soci cooperatori, ai sensi e nei limiti stabiliti dall’articolo 7 della Legge 59/1992; e) quanto residua alla riserva straordinaria indivisibile. La parte residua potrà essere destinata, con delibera dell’Assemblea, a costituire ed incrementare il fondo di riserva statutario o qualsiasi altro fondo che l’Assemblea riterrà opportuno costruire per essere impiegato per il raggiungimento degli scopi sociali o di fini mutualistici di cui al terzo comma dell’Art. 2536 del codice civile e successive eventuali norme modificative ed integrative.

ART.23 SCIOGLIMENTO In caso di scioglimento l’intero patrimonio, dedotto il capitale effettivamente versato dai soci ed eventualmente rivalutato, deve essere destinato ai fondi mutualistici. L’ ATTO COSTITUTIVO

da - ritratto di un notaio - Arie De Vois ATTO COSTITUTIVO DI SOCIETÀ COOPERATIVA REPUBBLICA ITALIANA

L’anno 2019 il giorno 26 del mese di gennaio in Reggio Emilia, provincia di Reggio Emilia, via L. Nobili 1, presso il liceo artistico “G. CHIERICI”, Innanzi a me dott. Alfredo M., facente funzioni di notaio nella simulazione didattica, senza l’assenza dei testimoni per avervi i comparenti rinunziato espressamente, d’accordo tra loro e con il mio consenso,

SONO PRESENTI

Benincasa Miriana Nata a Scandiano il 10/01/2000; Residente in Via A. Torelli 10 Arceto Scandiano; BNNMRN00A50I496L

Bertolini Adam Nato a Bologna il 25/05/02; Residente in Via G. Puccini 6 Albinea (RE); BRTDMA02E25I496Q

Bertolini Davide Nato a Reggio Emilia il 05-05-1998; Residente in via Giovanni Manenti 6 (RE); BRTDVD98E05H223S

Boni Emanuele Nato a Piacenza il 18/02/2000; Residente in Via S. Tassi 12 Albinea (RE); BEFSHC54D23H669M

Cazzato Veronica Nata a Gallipoli (LE) il 19-7-1999; Residente in via Galileo Galilei 2 (RE); CZZDNC99L59D88L

Ferrara Fabio Nato a Reggio Emilia il 01/05/2002; Residente in via Schiappa 21 Novellara (RE); FRRFBA02G06E777L

Ferrari Benedetto Nato a Montecchio (RE) il 24-05-2001; Residente in via Adua 32 (RE); FRRBDT01E24G237R

Figliola Simone (IL DRAGONE) Nato a Reggio Emilia: 21/12/2001; Residente in Via Sottili 8 (RE); FGLSMN02T21H223I

Garzone Nicolò Nato a Scandiano il 11/11/02; Residente a Arceto via perubiera n.8 (RE); GRZNCL02S11I496L

Gennaro Alessandro Nata a Scandiano il 01/01/01; Residente in Via Botte 23 Casalgrande (RE); GDLSFO01A41I496L

Guidelli Sofia Nata a Scandiano il 01/01/01; Residente in Via Botte 23 Casalgrande (RE); GDLSFO01A41I496L

Imprezzabile Francesca Nata a Piacenza il 15/02/01; Residente in Via Liguria 33 Albarola (PC); MPRFRC55B01D455R

Luzzi Carlo Nato a Scandiano (RE) il 21-07-1999; Residente in via Almansa (RE); LZZCRL99L21I496U

Manicardi Matteo Nato a Guastalla (RE) il 22/12/2002; Residente in Via Michelangelo 9 (RE); MCDMTT02T22S215O

Maselli Massimiliano Nato a Foggia (FG) il 26/12/2002; Residente in Via Bosco 15 (RE); MSLMSM02T25I496T

Morini Matilda Nata a Bologna il 03/06/2002; Residente in Via Nenni 17 Novellara (RE); MRNMLD02H43A944J

Mulia Deborah Nata a Bologna il 15/01/02; Residente in Via XXV Aprile 55 Fabbrico (RE); MLUDRH02A55A944P

Passetti Chiara Nata a Reggio Emilia il 25/07/2002; Residente in Via Grandi 12 Bagnolo in Piano; PSTCHRA2A56I567P

Pina Silvi Nato a Korçë il 08/06/1998; Residente in Via S.Steven n.68 (RE); PNISLV98F08Z101G

Rasori Federico Nato a Reggio Emilia il 13/06/2000; Residente in Via Vicedomini 4 (RE); RSRFRC00H13H223V

Reggiani Giada Nata a Reggio Emilia: 21/02/2001; Residente in Via Foscolo n 6 (RE);

Rivi Eleonora Nata a Scandiano (RE) il 16/01/2002; Residente in via Botte 14 Casalgrande (RE); RVILNRO2A54I497Z

Sarchiolla Giovanni Nato a Reggio Emilia il 12/12/2001; Residente in via M.L.King 12 (RE); SRCGVN01T12H223R

Tassi Lorenzo Nato a Reggio Emilia il 6/10/2000; Residente in Via S. Boni 2 (RE); TLNZOD28L46U348C

Tosi Alessia Nata a Reggio Emilia il 13/01/2001; Residente in Via Roma 45 Albinea (RE); TSOLSS53A01H223G

Zambrana Samantha Nata a Cochabamba, Bolivia 1l 21/10/2000; Residente in Via Emilia S. Stefano 12 (RE); ZMBSNT80A41H223H CON IL PRESENTE ATTO si conviene e si stipula quanto segue Art.1) E’ costituita una Società Cooperativa denominata “Rezdora Società Cooperativa”. Art.2) La società ha sede legale in Reggio Emilia, provincia di Reggio Emilia, Via L. Nobili 1, potrà con deliberazione dell’assemblea istituire sia in Italia che all’estero succursali, filiali, agenzie, rappresentanze e sopprimerle. Art.3) La società ha per scopo ed oggetto sociale quanto indicato negli Art. 3 e 4 dell’allegato Statuto di cui in seguito e che si abbia per qui letteralmente ed integralmente riportato e trascritto. Art.4) La durata della società è fissata fino al 31/12/2026 e potrà essere prorogata o anticipatamente sciolta con deliberazione dell’ assemblea straordinaria dei soci. Art.5) I costituiti sottoscrivono ciascuno una quota del valore nominale di Euro 2.000 cadauna, pertanto il capitale sociale iniziale della cooperativa è di Euro 52.000 Art.6) I costituiti nominano all’unanimità componenti il Consiglio di Amministrazione i signori: MANICARDI MATTEO (presidente), GUIDELLI SOFIA (vice presidente) BONI EMANUELE, FERRARI BENEDETTO, MORINI MATILDA (consiglieri) Precisandosi che lo stesso resterà in carica per i prossimi 3 esercizi Gli Amministratori qui presenti chiedono ai sensi dell’art. 2383 quarto comma del C. C. l’iscrizione della propria nomina nel Registro delle Imprese e dichiarano che a proprio carico non sussiste alcuna delle cause di ineleggibilità o di decadenza previste dall’art. 2382 del C.C. o da altre norme di legge, delegando me Notaio ad espletare gli adempienti conseguenti. Art.7) Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno. Art.8) La cooperativa è retta dallo Statuto che si allega al presente atto sotto la lettera A) per formarne parte integrante e sostanziale. Art.9) Il presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di rappresentante legale, è autorizzato da tutti i costituiti ad introdurre nel presente atto costitutivo ed all’allegato statuto tutte le soppressioni, modifiche ed aggiunte che eventualmente venissero richieste dall’Autorità Amministrativa ai fini della concessione di tutti i benefici previsti dalla vigente legislazione sulle cooperative. Art.10) I costituiti dichiarano che l’importo globale approssimativo delle spese per la costituzione poste a carico della cooperativa ai sensi dell’art. 2328 C.C. n. 12 è pari ad Euro 2.000,00 (duemila/00). Art.11) Le spese tutte del presente atto e consequenziali a carico della cooperativa, che invoca tutti i benefici e le agevolazioni fiscali previste dalle leggi sulla cooperazione in generale. Art.12) Avendo io Notaio accertato in relazione all’atto avanti esteso la sussistenza delle condizioni richieste dalla legge per l’iscrizione nel Registro Imprese, provvederò ad effettuare tale adempimento a mia cura entro i termini stabiliti dal Vigente Codice Civile. E’ data dispensa del dare lettura dell’allegato. Per l’apposizione delle firme marginali vengono delegati i signori: ______

Del che richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto su elaborazione elettronica da persona di mia fiducia e da me integrato a mano, e ne ho dato lettura alle parti che l’approvano e con me lo sottoscrivono.

Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______Firmato:______

Firmato: ______Notaio, segue sigillo LIBRO DEI SOCI soc. coop. COOPERATIVA DI PRODUZIONE E LAVORO Liceo artistico “ G. Chierici” Via L. Nobili 1 42121 - R.E.

Soci Capitale Sociale Sottoscritto Capitale Sociale Versato

BENINCASA MIRIANA 2000 2000 BERTOLINI ADAM 2000 2000 BERTOLINI DAVIDE 2000 2000 BONI EMANUELE 2000 2000 CAZZATO VERONICA 2000 2000 FERRARA FABIO 2000 2000 FERRARI BENEDETTO 2000 2000 FIGLIOLA SIMONE 2000 2000 GARZONE NICOLO’ 2000 2000 GENNARO ALESSANDRO 2000 2000 GUIDELLI SOFIA 2000 2000

IMPREZZABILE 2000 2000 FRANCESCA LUZZI CARLO 2000 2000 MANICARDI MATTEO 2000 2000 MASELLI MASSIMILIANO 2000 2000 MORINI MATILDA 2000 2000 MULIA DEBORAH 2000 2000 PASSETTI CHIARA 2000 2000 PINA SILVI 2000 2000 RASORI FEDERICO 2000 2000 REGGIANI GIADA 2000 2000 RIVI ELEONORA 2000 2000 SARCHIOLLA GIOVANNI 2000 2000 TASSI LORENZO 2000 2000 TOSI ALESSIA 2000 2000 ZAMBRANA SAMANTHA 2000 2000 LIBRO DEI VERBALI Oggi 28 gennaio 2019, alle ore 7:50 presso la sede dell’I.S.A. G. Chierici in via L. Nobili 1 a Reggio Emilia, si è riunito il C.D.A. per discutere il seguente ordine del giorno:

• Elezioni del presidente,vicepresidente e dei consiglieri; • Adesione alla Legacoop; • Varie ed eventuali.

Sono presenti: BONI EMANUELE, FERRARI BENEDETTO, GUIDELLI SOFIA, MANICARDI MATTEO, MORINI MATILDA. Dopo un’ampia discussione si passa alle votazioni per eleggere il presidente ed il vicepresidente di ACCORDO. GUIDELLI SOFIA (vicepresidente) Il neo-eletta presidente illustra il proprio programma definendo tempi ed impegni, al fine di rendere operativa la società cooperativa. Relativamente al punto B dell’O.D.G. gli amministratori hanno deliberato all’unanimità di aderire alla Legacoop Nazionale e Legacoop Reggio Emilia. Alle ore 9:50 terminata la discussione, la seduta è tolta. Letto, approvato e sottoscritto.

Il verbalizzatore Il presidente Oggi 4 marzo 2016, alle ore 7:50 presso la sede dell’I.S.A. G. Chierici in via L. Nobili 1 a Reggio Emilia, si è riunito il C.D.A. per discutere il seguente ordine del giorno:

• Approvazione del logo; • Verifica del lavoro svolto e i tempi relativi al progetto in corso; • Varie ed eventuali.

Sono presenti: BONI EMANUELE, FERRARI BENEDETTO, GUIDELLI SOFIA, MANICARDI MATTEO, MORINI MATILDA. Il presidente illustra al consiglio la proposta grafica del logo per la coopertiva ACCORDO. Il consiglio approva all’unanimità. Relativamente al punto B dell’O.D.G. si conferma il calendario di lavoro previsto. Alle ore 9:50 terminata la discussione, la seduta è tolta. Letto, approvato e sottoscritto.

Il verbalizzatore Il presidente Oggi 4 marzo 2016, alle ore 7:50 presso la sede dell’I.S.A. G. Chierici in via L. Nobili 1 a Reggio Emilia, si è riunito il C.D.A. per discutere il seguente ordine del giorno:

• Approvazione dello spot pubblicitario; • Verifica del lavoro svolto e i tempi relativi al progetto in corso; • Varie ed eventuali.

Sono presenti: BONI EMANUELE, FERRARI BENEDETTO, GUIDELLI SOFIA, MANICARDI MATTEO, MORINI MATILDA. Il presidente illustra al consiglio la proposta per lo spot pubblicitario della coopertiva ACCORDO. Il consiglio approva all’unanimità. Relativamente al punto B dell’O.D.G. si conferma il calendario di lavoro previsto. Alle ore 9:50 terminata la discussione, la seduta è tolta. Letto, approvato e sottoscritto.

Il verbalizzatore Il presidente