Archivio Di Stato Di Avellino

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Archivio Di Stato Di Avellino ARCHIVIO DI STATO DI AVELLINO ATTI DEMANIALI (1507 - 1957) INVENTARIO a cura di Giuseppina Gioia e Mercedes Pastena (aa. 1989 – 1992) revisione e nota introduttiva a cura di Marisa Bellucci ( 06/02/2019) trascrizione dall’originale dattiloscritto a cura di Fabio Fucile, Giovanni De Benedictis, Giuseppe Testa, Mariapia Casarano, Nadia De Girolamo (2019) https://inventari.san.beniculturali.it SOMMARIO Nota introduttiva a c. di Marisa Bellucci...................................................... pp. III - IV Inventario ........................................................................................................ pp. 1 - 279 http://sias.archivi.beniculturali.it II NOTA INTRODUTTIVA Il termine demanio (dal fr. ant. demaine, dal lat. dominium «dominio»), sta ad indicare il complesso dei beni appartenenti allo stato e ad altri enti pubblici territoriali, destinati all’uso diretto o indiretto dei cittadini; è detto anche demanio pubblico, in contrapposizione a demanio privato o demanio fiscale o demanio patrimoniale. Tali locuzioni indicano l’insieme di tutti gli altri beni, mobili o immobili, appartenenti allo stato, ai comuni, alle province e alle regioni, che costituiscono invece il cosiddetto «patrimonio» dello stato e rispettivamente degli altri enti pubblici (per es., i terreni, gli edifici, le foreste, le imprese pubbliche, ecc.). Fanno parte del demanio pubblico, secondo l'art. 882 del Codice Civile, il lido del mare, la spiaggia, le rade ed i porti, i fiumi, i, torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia, nonché le opere destinate alla difesa nazionale. Viene anche stabilito che fanno parte del demanio pubblico, quando appartengono allo stato, le strade, le autostrade, le strade ferrate, gli aerodromi, gli acquedotti, gli immobili ritenuti di interesse storico, archeologico e artistico, le raccolte de musei, delle pinacoteche, degli archivi e delle biblioteche, ed infine tutti gli altri beni che sono assoggettati dalla legge al regime del demanio pubblico. Importanti provvedimenti in materia di demanio pubblico nel Regno di Napoli furono presi all'indomani della legge eversiva della feudalità (2 agosto 1806), con la quale Giuseppe Napoleone, re di Napoli e di Sicilia, aboliva la feudalità mettendo di fatto fine all'ancien regime: “La feudalità con tutte le sue attribuzioni resta abolita. Tutte le giurisdizioni sinora baronali, ed i proventi qualunque che vi siano stati annessi, sono reintegrati alla sovranità, dalla quale saranno inseparabili ”. Si iniziò quindi la ricognizione dei beni demaniali, spesso usurpati nel corso dei secoli. Su molti beni feudali esistevano inoltre antichi diritti delle popolazioni locali; si applicò pertanto il principio ubi pheuda ibi demania, che portò al riconoscimento degli usi civici. Con decreto dell'8 giugno 1807 n. 150 Giuseppe Napoleone diede il via alla ripartizione dei demani del Regno. Tutta la complessa operazione prevedeva due fasi: la prima, consisteva nella divisione delle terre ex feudali tra i baroni e le università e nel cosiddetto scioglimento delle promiscuità, cioè nella ripartizione dei demani tra i comuni limitrofi; la seconda operazione consisteva invece nella divisione in quote delle terre spettanti a ciascun comune e nella loro assegnazione ai contadini nullatenenti o indigenti. Si dovevano inoltre verificare e reintegrare le terre demaniali usurpate o comunque indebitamente tenute dai privati. Una schiera di periti ed arbitri si mise all'opera per concludere quanto prima le operazioni, i cui verbali venivano sottoposti per l'approvazione al Consiglio d'Intendenza competente per provincia e quindi, per il definitivo assenso al re, coadiuvato da una apposita Giunta e dal Ministro per l'Interno. Il Reale Decreto del 3 dicembre 1808 fu emanato a completamento del precedente; ogni Intendente doveva preparare i progetti di divisione e trasmettere l’entità dei diritti che gli ex baroni conservavano. Dalle quotizzazioni furono escluse le difese e le terre comunali aperte, eccedenti i bisogni e i mezzi delle popolazioni. I territori sottratti alla divisione restavano allo stato di demanio, soggetti pertanto agli usi civici, regolati da apposite norme comunali per il loro esercizio e per evitare abusi. Con queste leggi il governo si proponeva di creare una classe di piccoli proprietari – contadini, liberi da diritti feudali ed autosufficienti. Le complesse vicende delle quotizzazioni demaniali, sono testimoniate dalla copiosa documentazione del fondo Atti Demaniali. Esso, pervenuto per antico versamento dal precedente Archivio Provinciale, abbraccia un arco di tempo che va dal XVI al XX secolo ed è condizionato in 570 buste e 3793 fascicoli, che http://sias.archivi.beniculturali.it III contengono inoltre 5478 unità cartografiche ed iconografiche schedate ed inventariate in un altro inventario, redatto negli anni 1995/1997, con l'applicativo EIKON. Il presente inventario, redatto tra il 1989 e il 1992, descrive analiticamente per fascicolo i documenti divisi per Comune in ordine alfabetico; all'interno di ogni comune, le singole unità archivistiche hanno un ordinamento cronologico e di ciascuna sono riportati il numero dell’unità di condizionamento, il numero d’ordine, una descrizione circostanziata del contenuto o oggetto e la data cronica. La trascrizione dall’originale dattiloscritto, è stata affidata a studenti dell’Università degli studi di Salerno e dell'Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, tirocinanti presso l’Archivio di Stato di Avellino, che hanno riprodotto l’inventario senza apportare sostanziali modifiche, ma intervenendo solo a correggere eventuali refusi o sporadiche descrizioni incongrue. Avellino, 06/02/2019 il curatore della nota Marisa Bellucci http://sias.archivi.beniculturali.it Pagina IV INVENTARIO http://sias.archivi.beniculturali.it V ATTI DEMANIALI COMUNE TITOLO DELL'AFFARE DATE ACCADIA b. fasc. 1 1 Ripartizione del territorio comunale con planimetrie, 1810 denominazioni ed estensioni. 2 Esposti degli agrimensori; corrispondenza tra l'agente 1812/1814 di Bovino e l'intendente di Capitanata. 3 Il Duca chiede l'indennizzo del comune di duc. 2610 1819/1820 per espropri. 4 Il Duca reclama un credito dal comune di duc. 132. 1822 5 Causa tra il comune e il Duca. Richiesta di indennizzo. 1822 6 Divieto di coltivare i fondi in pendio (vi è acclusa la 1827/1855 legge a stampa). Vi sono acclusi gli elenchi delle strade e dei ponti delle acque etc. 7 Verbali dei tecnici sulla misura e terminazione dei 1834/1844 boschi e delle difese comunali. (Vi sono accluse note di spese). 8 Disposizioni comunali per la ripartizione fra i cittadini 1836/1859 delle terre demaniali. 9 Vertenza tra il Duca di Bovino ed il comune di Accadia 1839/1842 per l'espropriazione del bosco detto Silecchia. 10 Il sindaco all'intendete per l'occupazione abusiva di una 1843 parte del bosco di proprietà del Duca di Bovino. 11 Per l'usurpazione di terreni demaniali in Accadia. 1847 12 Per l'usurpazione di terreni demaniali in Accadia. 1851/1852 13 Autorizzazione del sottintendente di Bovino a verificare 1857 le usurpazioni avvenute sui terreni demaniali. 14 Delibera comunale che nega la concessione in enfiteusi 1857/1858 di alcuni terreni al soldato Giovanni Tibollo. 15 Vertenze demaniali; corrispondenza tra la prefettura ed 1861/1864 il commissario demaniale. 16 Corrispondenza tra il comune e la Commissione del 1863 Bottettino Feudale. 2 17 Fascicolo riguardante la divisione dei terreni demaniali 1863/1865 di Accadia. (Vi è un elenco dei quotisti). 18 Verifiche per delle occupazioni abusive nei demani 1863/1865 comunali. 19 Fascicolo riguardante la concessione di terreni demaniali. (A stampa vi sono due quotazioni di 1863/1893 demanio denominato Montucci). 1 http://sias.archivi.beniculturali.it ATTI DEMANIALI COMUNE TITOLO DELL'AFFARE DATE ACCADIA b. fasc. 3 20 Specifica delle indennità spettante ai partiti agrimensori 1865 per il riporto in quote dei demani comunali. 21 Relazione finale dell'agente demaniale Nicola Mileti sul sorteggio per l'attribuzione delle quote agli aventi 1865/1866 diritto. 22 Elenco degli atti per la divisione in quote delle terre 1865/1868 demaniali. 23 Verbali di accusa contro alcuni cittadini di Accadia per 1866/1868 il dissodamento abusivo di terreni e di boschi. Fascicolo contenente: 1): Quotizzazione. 2) Indennità 24 dovute al Sig. Miletti. 3) Relazione sulle offerte. 4) 1866/1870 Relazione dell'Agente demaniale. 5) Reclami. 25 Ricorso contro l'amministrazione comunale circa 1869 l'affitto di alcune tenute erbifere. 26 Vertenze tra il comune di Accadia e quello di Deliceto 1871 per la definizione del confine. 27 Permuta di terrenitra il comune di Accadia ed i sigg. 1871 Botticelli. 4 28 Denunzia del sindaco contro gli assegnatari dei terreni 1871/1872 demaniali per l'abbandono degli stessi. 29 Fascicolo voluminoso contentente: 1) Affitto delle terre. 1873/1875 2) Elenco degli affittuari. 3) Verbali di deliberazioni. 4) I partecipanti al sorteggio per l'assegnazionedi quote. 5) Relazione dell'agente demaniale. 6) Elenco dei cittadini che presentano le offerte, etc. 5 30 Quotizzazione del fondo Montucci. Assegnazioni, 1874/1878 reclami, delibere ed elenchi dei quotisti. 6 31 Fascicolo contenente: 1) Verbale di giuramento dei 1874/1878 periti. 2) Stato generale delle copie assegnate. 3) Copia dell'atto di nomina dei periti. 4) Deliberazione del consiglio comunale per la determinazione del canone ed altro. 32 Seconda quotazione del fondo Montucci. 1875/1880 33 Indennità dovute all'agente demaniale e ai
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