Giovanni Falcone

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Giovanni Falcone Giovanni Falcone maggio 1939 a Palermo in via Castrofilippo nel quartiere della Kalsa, lo stesso di Paolo Borsellino e di molti ragazzi futuri mafiosi come Tommaso Buscetta. Il suo parto ebbe una particolarità: egli infatti apparve con i pugni chiusi e senza urlare. Nel momento in cui nacque, dalla finestra aperta entrò una colomba, simbolo di pace, che terrà - come testimoniano i parenti - a casa.[3] Giovanni Falcone Giovanni Salvatore Augusto[1] Falcone (Palermo, 18 maggio 1939 – Palermo, 23 maggio 1992) è stato Foto di Giovanni Falcone allievo all'Accademia navale di un magistrato italiano. Fu assassinato con la moglie Livorno (gennaio 1958). Francesca Morvillo e tre uomini della scorta nella strage di Capaci per opera di Cosa Nostra. Il secondo nome di Giovanni, Salvatore, gli è stato dato in Assieme al collega e amico Paolo Borsellino è considera- memoria dello zio materno Salvatore Bentivegna, tenen- to una delle personalità più importanti e prestigiose nella te dei Bersaglieri morto sul Carso colpito da una granata lotta alla mafia in Italia, anche a livello internazionale. durante la prima guerra mondiale. Il terzo nome Augusto è dovuto alla passione del padre per la storia romana. Il fratello del padre, Giuseppe Falcone, si arruolò anch'esso 1 Biografia per la guerra come capitano nell'Aviazione e morì all'età di 24 anni abbattuto con il suo aereo. Anche il padre di 1.1 Origini e formazione Giovanni partecipò alla guerra: colpito alla testa, si ripre- se dopo un anno passato tra la vita e la morte. In seguito Nacque in una famiglia benestante: il padre Arturo si laureò e sposò Luisa, di tre anni più giovane. Pietro Bo- (1904-1976)[2] era il direttore del laboratorio chimico nanno, fratello di sua nonna, fu prima assessore ai Lavori di igiene e profilassi del comune di Palermo e la ma- Pubblici e poi sindaco di Palermo tra il 1904 e il 1905. dre Luisa Bentivegna (1907-1982)[2] era figlia di un noto I Falcone dovettero abbandonare la Kalsa nel 1940 a cau- ginecologo della stessa città. Aveva due sorelle maggiori: sa dei bombardamenti della seconda guerra mondiale e Anna (1934)[2] e Maria (1936)[2]. Venne al mondo il 18 sfollarono a Sferracavallo, un borgo che oggi fa parte della 1 2 1 BIOGRAFIA riserva marina di Isola delle Femmine. Dopo il 9 maggio Notarbartolo per via degli avvenimenti legati al sacco di 1943 (bombardamento della passeggiata e dei palazzi del Palermo. Nel corso della sua vita Giovanni avrebbe poi porto) si trasferirono dai parenti della madre a Corleone. cambiato tre case in quella stessa strada: una da ragaz- Dopo l'armistizio di Cassibile, tornarono alla Kalsa dove, zo, una con la prima moglie Rita e poi un'altra ancora a causa dei danneggiamenti riportati dal loro appartamen- con Francesca, la seconda moglie. Si laureò poi con 110 to, vennero ospitati dalle zie Stefania e Carmela, sorelle e lode nel 1961, con una tesi sull'istruzione probatoria in del padre. La prima era una musicista e si era formata diritto amministrativo, discussa con il professore Pietro al Conservatorio di Palermo mentre la seconda era una Virga.[1] pittrice sullo stile di Francesco Lojacono. Giovanni frequentò le scuole elementari al Convitto Na- zionale di Palermo, le medie alla scuola “Giovanni Ver- 1.2 L'ingresso in magistratura e pizza ga” e le superiori al liceo classico “Umberto I”. Aveva connection la media dell'otto a scuola, frequentava l'Azione Cattoli- [4] ca e trascorreva gran parte dei suoi pomeriggi in par- Falcone vinse il concorso ed entrò nella magistratura ita- rocchia facendo la spola tra quella di Santa Teresa alla liana nel 1964 e in quello stesso anno nella Basilica del- Kalsa e quella di San Francesco. Nella prima conobbe la Santissima Trinità del Cancelliere sposò Rita Bonni- padre Giacinto che diventò il suo cicerone e gli fece visi- ci, maestra elementare di cinque anni più giovane. Nel tare il Trentino e Roma. Già da bambino, Giovanni gio- 1965, a soli 26 anni, divenne pretore a Lentini: uno dei cava a ping-pong e con i soldatini di piombo. Inoltre, il suoi primi casi fu quello di una persona morta per un in- suo libro preferito era “I tre moschettieri”, che si faceva cidente sul lavoro. A partire dal 1966 fu poi, per dodici leggere dalla madre non per la bellezza del libro, ma per anni, sostituto procuratore e giudice presso il tribunale di il suo significato: insieme, il bene può sempre battere il Trapani. A poco a poco, nacque in lui la passione per il male. All'età di tredici anni cominciò a giocare a calcio diritto penale.[5] Nell'aprile del 1969 la malattia del padre all'Oratorio dove, durante una delle tante partite, conob- - un tumore all'intestino che lo avrebbe poi portato alla be Paolo Borsellino, più giovane di sei mesi, con cui si morte nel 1976 - lo toccò profondamente. In quegli anni sarebbe ritrovato prima sui banchi dell'università e poi Giovanni Falcone stava mutando profondamente, a cam- nella magistratura. biarlo non fu solo la mancanza del riferimento paterno In parrocchia si appassionò anche al ping-pong e in una ma intervennero anche fattori esterni. partita giocò con Tommaso Spadaro, personaggio di spic- Cominciò ad abbracciare i principi del comunismo so- co della malavita locale impegnato nel traffico di stupe- ciale di Enrico Berlinguer in occasione delle elezioni po- facenti e oggi all'ergastolo. In quel periodo incrociò an- litiche italiane del 1976, sebbene la sua famiglia avesse che Tommaso Buscetta, futuro boss mafioso che si penti- da sempre votato Democrazia Cristiana. Scontratosi per rà proprio con Falcone negli anni Ottanta. Al liceo trovò questo motivo con la sorella Maria, motivò la sua scel- il professore Franco Salvo, insegnante di storia e filosofia ta dicendo che, da profondo amante della Giustizia qual seguace dell'Illuminismo che con i suoi insegnamenti ri- era, si poneva il problema di combattere le disparità so- sultò fondamentale per la formazione del ragazzo. Decise ciali e nel comunismo intravedeva quindi la possibilità di praticare l'attività sportiva a livello agonistico causan- di appianare le sperequazioni. Nel suo lavoro però non do una distrazione dagli studi. Terminò il liceo all'età di si lasciò mai influenzare dalle idee politiche. Nel luglio 18 anni nel 1957 con il massimo dei voti; subito dopo 1978 ritornò a Palermo e cominciò a lavorare nella se- si trasferì a Livorno per frequentare l'Accademia navale zione fallimentare del tribunale, occupandosi di diritto con il pretesto che amava il mare e che voleva laurearsi civile ed emettendo alcune sentenze di grande importan- in Ingegneria. Intanto la sorella Maria stava studiando alla za. In quell'anno la Bonnici lasciò Falcone per fare ritor- Facoltà di Giurisprudenza a Palermo e si teneva in stretto no a Trapani, dove si era innamorata del presidente del contatto con il fratello. tribunale della città.[6] Dopo soli quattro mesi, nel gennaio del 1958, per la sua Dopo l'omicidio del giudice Cesare Terranova, nel set- attitudine al comando fu assegnato allo Stato Maggiore, tembre del 1979, nonostante le preoccupazioni familiari, ma si stava convincendo sempre di più che la vita militare accettò l'offerta che da tanto tempo Rocco Chinnici gli non faceva per lui, mortificato dalle pesanti imposizioni. proponeva e passò così all'Ufficio istruzione della sezio- Così, avendo la possibilità di scegliere, decise di torna- ne penale, che sotto appunto la guida di Chinnici diven- re nella città natìa per iscriversi pure lui alla Facoltà di ne un esempio innovativo di organizzazione giudiziaria.[1] Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Palermo. In Chinnici chiamò al suo fianco anche Paolo Borsellino, quegli anni ebbe modo di praticare diverse attività spor- che divenne collega di Falcone nello sbrigare il lavoro ar- tive con molta costanza, sebbene avesse dovuto abbando- retrato di oltre cinquecento processi.[7] Nel maggio del nare il livello agonistico nel 1956 a causa di un infortunio. 1980 Chinnici affidò a Falcone la sua prima inchiesta Si era così buttato nel canottaggio, frequentando la Ca- contro Rosario Spatola, un costruttore edile palermita- nottieri Palermo durante tutti gli anni dell'università. Nel no, incensurato e molto rispettato perché la sua impre- 1959 la famiglia Falcone fu costretta a trasferirsi in Via sa aveva dato lavoro a centinaia di operai. Doveva la sua 1.3 L'esperienza del pool antimafia 3 fortuna al riciclaggio di denaro frutto del traffico di eroi- tola avevano già perso la vita il capo della Mobile Boris na dei clan italo-americani, guidati da Stefano Bontate, Giuliano e il capitano dei Carabinieri Emanuele Basile. Salvatore Inzerillo, Carlo Gambino. Il processo Spatola fu quindi molto delicato, ma rappre- sentò anche un grande successo per Falcone perché venne Alle prese con questo caso, Falcone comprese che per in- [1] dagare con successo le associazioni mafiose era necessa- così universalmente riconosciuto il “metodo Falcone”. rio basarsi anche su indagini patrimoniali e bancarie, ri- costruire il percorso del denaro che accompagnava i traf- fici e avere un quadro complessivo del fenomeno. Notò 1.3 L'esperienza del pool antimafia che gli stupefacenti venivano venduti negli Stati Uniti co- Il progetto del così detto "pool antimafia" nacque sì chiese a tutti i direttori delle banche di Palermo e pro- dall'idea di Rocco Chinnici, inizialmente avvalendosi del- vincia di mandargli le distinte di cambio valuta estera dal la collaborazione di Falcone, di Paolo Borsellino e di 1975 in poi. Alcuni telefonarono personalmente a Falco- Giuseppe Di Lello, ma successivamente sarebbe stato svi- ne per capire che intenzione avesse e lui rimase fermo luppato da Antonino Caponnetto (subentrato a Chinnici, sulle sue richieste.[8] Grazie a un attento controllo di tut- ucciso il 29 luglio 1983) che, nel marzo 1984, avrebbe poi te le carte richieste, una volta superate le reticenze delle costituito un "pool" composto da quattro magistrati (nel banche, e “seguendo i soldi” riuscì a cominciare a vede- frattempo si era aggiunto anche Leonardo Guarnotta) af- re il quadro di una gigantesca organizzazione criminale: i finché coordinasse le indagini sfruttando l'esperienza ma- confini di Cosa nostra.
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