1 maggio 2010 La nuova Voce Giuliana 1

I NOSTRI SIMBOLI La nostra stirpe Pietra viva E a te, forte e tenace, inalterabile nel tempo, Capretta, granito gemma bianca, dalle salde zampette, nelle avversità splendente che ti inerpichi e mai doma, di un biancore crudo su per erti a te, Pietra d’Istria, nella magia architettonica e balze impervie, assomiglia. di Venezia. per pascerti paga di umili virgulti. Antonio Zappador

L’OPINIONE È UN’ESPRESSIONE DELL’INTELLETTO CHE TALVOLTA S’INCORNA CON QUELLA ALTRUI Intelligenti pauca Anno X Quindicinale La nuova Voce Giuliana n. 218 - 1 maggio 2010 Editrice Associazione delle Comunità Istriane

ONLUS - Cod. Fiscale 80018190324 Direttore Sergio Tomasi Redazione ed Amministrazione: 34123 Via Belpoggio 29/1-Telefono 040 314741-Fax 040 314677 Quote annuali: per l'interno Euro 20,00; per i Paesi europei Euro 33,00; per le Americhe (via area) Euro 35,00; per l'Australia (via area) Euro 45,00 – Conto corrente postale: n. 11262342 Conto corrente bancario: UniCredit Banca Coordinate bancarie internazionali: IT-31-Y-02008-02219-000005416966 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in A.P.-D.D.L.353/2003 (Conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1 comma 2, DCB TS IN CASO DI MANCATO RECAPITO RESTITUIRE ALL'UFFICO DI TRIESTE C.P.O. DETENTORE DEL CONTO PER L A RESTITUZIONE AL MITTENTE PREVIO PAGAMENTO RESI. Internet: www.associazionedellecomunitaistriane.it E Mail: [email protected] Periodico pubblicato con il contributo dello Stato italiano ex legge 296/2006

ho l’onore di dirigere, che continui traumatizzante da ambo le parti e entro i tracciati della sua istituzione la crosta del passato deve venir le- (1° febbraio 1958) : “Nostro compito vata gradualmente nel tempo, senza sarà quello di preparare gli animi e di forzature, con spontaneità, proprio favorire gli eventi per il giorno dopo, per la sua fragile natura che deve in cui anche i nostri vicini, maturati presentarsi scevra da ogni impurità dalle dure e amare esperienze, si con vocazione univoca tendente a persuaderanno che in un’Europa… è ricostituire la singolarità di un popolo sommamente dannoso e ridicolo non dalle stesse radici, origini e cultura saper trovare una sistemazione pacifi ca e religione. dei rispettivi limiti territoriali… Come Non tratterrò più di questi argo- suo dovere e come parte fondamen- menti per non essere costretto ad tale del suo programma il mantenere assistere, mio malgrado, a critiche, Trieste, l'entrata dell'Associazione sempre accesa la fi accola della storia, spesso pesanti ed inopportune, a chi Parliamone. È un sintomo positivo collocato in un tempo diverso ed in beni e sofferenze le conseguenze di della cultura, delle tradizioni e delle dedica a tempo pieno e volontaria- quando, in sede di incontri tra asso- diverse circostanze con speciosità una guerra perduta i cui risarcimenti glorie delle nostre terre”. mente la sua attività per difendere ciati, ognuno possa esprimere una convenienti ed opportunistiche, pur, tutt’ora risiedono nei propositi e nei Il risveglio dell’anima “rimasta” fedelmente lo spirito, le fi nalità e propria opinione, anzi è un indice tuttavia, comprensibili ma che non pensieri aleatori del continuo alter- non è cosa da poco: essa va presa la continuità de “La nuova Voce di vivacità, di senso democratico, di lasciano dietro di sé persecuzioni, narsi di governi e governicchi. in giusta considerazione perché lo Giuliana”. civismo e di libertà. Che dopo queste intimidazioni, sparizioni ed altre Anzi più che democratici nell’assi- smembramento di un popolo è stato Sergio Tomasi opinioni vengano recepite o meno, aberrazioni, come è avvenuto nella stere da spettatori il fl uido passaggio è una questione di contabilità dove gran parte dell’Istria. sopra le loro teste di sonanti sostegni la maggioranza determina la loro In un clima di panico notturno in fi nanziari in ragione che solo la qualità e peculiarità. attesa che qualcuno bussi alla porta minoranza rimasta nelle nostre case La ragione di essere in ognuno di della propria abitazione per essere pre- avrebbe titolo di mantenere viva la Dichiarazione dei redditi noi è un elemento che non può venir levati senza speranza di ritorno oppure cultura e l’identità nazionale, mentre Destinazione del cinque per mille a sostegno del volontariato, del- scalzato tout-court in quanto esso for- scaraventati in chissà quale cavità della l’esulanza rivendica a sé la paternità le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni ma lo status, la disposizione attitudi- zona solo per essersi dichiarati di senti- storica incontaminata di tradizioni, di promozione sociale, delle associazioni e fondazioni. nale, la preparazione di ognuno. Voler menti italiani, diffi cilmente chi ancora usanze, costumi e glossologia istro- strimpellare a tutti i costi certi tasti, calpesta questo suolo può sopportare il veneta. Si informano i lettori de “La nuova Voce Giuliana” che con la scheda continuamente, ogni qualvolta si cosiddetto colpo di spugna né tantome- Non si tratta di facile demagogia per la scelta della destinazione del cinque per mille dell’IRPEF (mo- presenti l’opportunità di un dialogo, no affrancarsi sic et simpliciter anche da parte nostra ma di vantata atte- dello CUD riservato ai contribuenti esonerati dalla presentazione della mi sembra una provocazione, anche se i responsabili fautori sono morti per stazione per aver difeso la nostra dichiarazione dei redditi) o con la scheda allegata al Modello 730 o quando si prende a pretesto l’età del il naturale avvicendamento. gente ed i nostri ideali nella avversità all’Unico, si può far attribuire l’importo alla nostra Associazione scri- dirimpettaio sentenziando una sua Da intolleranti (come ci hanno della diaspora, nei campi profughi, vendo nell’apposito spazio (Sostegno del volontariato, ecc.) la propria scarsa fl essibilità o lungimiranza nel classificato) riusciamo ancora a nella ricerca di una comprensione fi rma ed indicando il codice fi scale dell’Associazione. superare gli ostacoli di un passato comprendere come le colpe dei padri solidale nella Madre patria con gli A tal fi ne indichiamo il codice fi scale dell’Associazione delle Comunità remoto cioè di quel passato che ha non ricadono sui fi gli purché questi altri fratelli italiani, nella greve Istriane, che riportiamo nella testata, e che è 80018190324. determinato l’esodo completo e totale ricusino con interezza il loro passato ricerca di un inserimento dignitoso di tutte le popolazioni del’Istria. riconoscendo la propria appartenenza nel tessuto civile. È vero, oggi le testimonianze autoctona italiana senza trincerarsi D’altra parte, senza voler pole- dirette rappresentano solo vicende dietro ad una cosiddetta “lotta antifa- mizzare, pur essendo storditi dalla che nella loro singolarità dei fatti e scista” che indottrinata vorrebbe dire senescenza, non viviamo con la SSommarioommario delle circostanze non possono osta- “antitaliana”, come spesso testata dai testa rivolta al passato e ci è rimasto colare l’evoluzione ed i percorsi dello loro stessi esponenti in occasione di ancora qualche briciolo di lucidità Questi i principali titoli del periodico sviluppo della storia moderna, ma pubbliche celebrazioni. per capire i limiti di un doveroso n. 218 de “La nuova Voce Giuliana” non per questo si deve buttare dalla Si parla spesso di intolleranza degli ricordo e di una apertura rivolta al fi nestra “l’acqua sporca” senza tener Esuli istriani a qualsiasi proposizione futuro per i nostri fi gli, per i nostri conto delle circostanze e degli attori con le componenti dei “Rimasti”. nipoti, per i nostri discendenti, per L’opinione è un’espressione dell’intelletto che talvolta che hanno promosso persecuzioni, Prima di tutto chiariamo che la nostra un mondo moderno senza confi ni s’incorna con quella altrui. ferite e diaspora a guerra fi nita. gente è fuggita da casa abbandonando rispettoso di ogni ideologia e di ogni È riduttivo voler soprassedere tutto non per un senso di intolleranza diversità e chiuderemo fermamente Manifestazioni associative. in ogni occasione a questa tesi per o insofferenza ma perché perseguitata le fi nestre per ostacolare gli spifferi Il CLN dell’Istria: Vicende storiche. quel falso ed infedele senso di voler e minacciata. del negazionismo strisciante. apparire concettualmente all’avan- A mezza voce si dice anche che In casa nostra, altresì, difende- La Sagra di Semedella: cronaca d’altri tempi. guardia con i tempi che corrono senza l’istriano stenta ad aprirsi a nuovi rap- remo con determinazione il nostro Dibattito”Esuli e rimasti” all’Associazione. soffermarsi a capire l’essenza della porti con la minoranza oltre il confi ne equilibrio, la nostra indipendenza, verità storica. (quasi con un senso antidemocratico la nostra equidistanza da qualsiasi "Pier 21" Halifax... approdo di emigranti. Pacatamente senza alterazione obsoleto). Non è vero! L’istriano esule deviazione o tendenza alleggiante Bobi can e bobi omo. (o rintronamenti di sorta) parlo vuol testare la propria storia passata, e farfugliante lungo i corridoi della dell’ESILIO e non di coloro che vuol difendere la propria identità Sede. Spero che quanto da me stig- La magnifi ca comunità di Cherso. sono “andati” né tantomeno di chi civile e religiosa, la propria legittima matizzato trovi il consenso anche di Frammenti di storia – Le due liberazioni. si defi nisce “non residente” chè presunzione a vanto per aver pagato, chi è preposto a questo sodalizio e, ad essi va fatto un discorso a parte in nome di tutti gli italiani, con i propri per quanto concerne il periodico, che Corrispondenza e comunicati. 2 La nuova Voce Giuliana 1 maggio 2010 MANIFESTAZIONI ASSOCIATIVE COOMUNITÀMUNITÀ DDII PIIEMONTEEMONTE D''IISSTRIATRIA COOMUNITÀMUNITÀ DDII CIITTANOVATTANOVA Gita a Verteneglio I concittadini e gli amici sono invitati Domenica 23 maggio la Comunità di Piemonte d’Istria, con il sostegno dell’Associazione propone una gita a Verte- neglio. Un occasione per conoscere il paese istriano che più di altri si “gemellò” con Piemonte d’Istria. Numerosissimi venerdì 21 maggio alle ore 17.30 furono infatti i matrimoni che si celebrarono tra piemontesi e verteneanti. Una domenica per scoprire i frantoi (nuovi e antichi), le bellezze naturali (le grotte di marmo), la storia (passata e nella Sede dell’Associazione di via recente) e i prodotti enogastonomici di una zona dell’Istria dove l’italiano e il dialetto sono ancora parlati. Di seguito Belpoggio 29/1 a partecipare al po- il programma che non dovrebbe più subire altre variazioni. Per informazioni e prenotazioni contattare direttamente il segretario della Comunità: Franco Biloslavo ore serali 040-271702 oppure cell. 3491262717. meriggio culturale e di arte varia. - ore 8.30 Partenza Verrà presentato il libro da Trieste Palazzetto Chiarbola (piazzale basso) SOTTO LE VECCHIE MURA (I racconti di Alfredo Tulliani) - ore 10.00 Verteneglio S.Messa - Duomo di San Zenone raccolti a cura di Sergio Tomasi

- 11.30 Verteneglio Seguirà la lettura di componimenti Visita al frantoio dei Sissot poetici di Rita Verginella e l’ascolto di alcuni suoi lavori musicali eseguiti - ore 12.30 dal duo Max § Max che animerà la Cimitero verso Fiorini serata. La storia attraverso le antiche lapidi La dott.ssa Alessandra Nor- - ore 13.30 bedo e la sig.a Alma Petrigna, Stanzia Druscovich sosterranno con la lettura ed i Pranzo in agriturismo: da Sterle commenti i temi della manifesta- zione. - ore 15.30 Stanzia Druscovich Visitadella “Grotta di marmo” - ore 16.30 Verteneglio . Chiese, reperti archeologici e curiosità . I matrimoni tra piemontesi e verteneanti COOMUNITÀMUNITÀ DDII VIISIGNANOSIGNANO D''IISSTRIATRIA . “Tanti Auguri a...” - 18.00 Verteneglio Gita a Visignano Degustazioni: Azienda Veralda domenica 23 maggio 2010 - ore 19.30 Rientro Programma: ore 8 partenza della corriera da Trieste, piazza Oberdan (indicativa) Verteneglio, Duomo di S. Zenone ore 10 visita al cimitero di Visignano Ricorrenza patronale ore 12 S. Messa nella chiesa parrocchiale di Visignano Sabato 17 aprile scorso si è riunita la Comunità di ore 13 pranzo nel ristorante “Marina” di Villa Cucaz. Piemonte d’Istria per festeggiare l’annuale ricorrenza Costo del viaggio con la corriera, Euro 15 a persona. del Patrono San Francesco da Paola. I piemontesi Costo del pranzo a base di carne o pesce. Euro 28 a persona. istriani ed i loro amici, dopo aver assistito alla Santa Per prenotazioni si prega di contattare: Messa nella chiesa dei SS. Andrea e Rita, si sono Maria Stella tel. 040-418855 riuniti nella sede della Associazione per un reciproco Bertino Buchich tel. 040-811339 incontro e per ricordare, prima di tutto, la recente Evelina Pulin tel. 040-578130 scomparsa del loro presidente Oliviero Chersicla. Mariella Olivieri tel. 040-307335 Nel corso del convegno è stato nominato il Nello Gasparini tel. 040-943217 nuovo presidente della Comunità nella persona Documenti necessari: carta d’identità o passaporto validi del sig. Guerrino Miani, quindi è stato proiettato il cortometraggio “Alunni”, realizzato da Piero Prato e Franco Biloslavo, sulla vecchia scuola di Piemonte, con interessanti interviste agli ex alunni che la frequentarono sino all’esodo. Inoltre animati dal Segretario Franco Biloslavo è stato assegnato il COOMUNITÀMUNITÀ DDII BUUIEIE premio il “Coppo de Piemonte” nonché l’illustrazione del “sentiero delle rogazioni”, riti religiosi campestri Sabato 22 maggio, ricorrente la festività di S.Servolo, il Circolo D. Ragosa, particolarmente seguiti nelle nostre località. È stata invita i concittadini di Buie, Castelvenere, Carsette Tribano e Villa Gardossi, Guerrino Miani e Franco Biloslavo anche preannunciata da parte del Segretario la gita alle 16.00 presso la Cattedrale di S. Giusto per assistere a una Santa Messa (23 maggio) a Verteneglio dove diversi piemontesi e verteneanti si sono uniti in matrimonio. offi ciata da don A. Dessanti. Dopo la cerimonia l’alzabandiera del gonfalone La festa, pienamente riuscita, a tarda sera si è conclusa con abbondanti sorprese gastronomiche ed infi ne con tanta marciano dagli spalti del castello. Si prega gli automuniti di dare un passaggio cordialità ed amicizia. a disabili e conoscenti anziani e soli.

ROGAZIONI: dal virtuale al reale – un’iniziativa nata su Facebook COME DA AGENDA CONTINUANO IN ASSOCIAZIONE GLI INCONTRI DI OPINIONE Il gruppo spontaneo “QUEIDELAROGAZION” – composto in facebook dagli amici del PieroVis’ciada (capra- mascotte istriana) – si è ritrovato a Piemonte d’Istria il 25 aprile per una riedizione “laica” della rogazione che tradizio- DIRETTI DA CARMEN PALAZZOLO nalmente si svolgeva in paese Venerdì, 14 maggio – dalle ore 17.00 proprio nell’occasione della celebrazione di San Marco. “Prospettive per il futuro” Al gruppo, costituito in parte Livio Dorigo e/o Fabio Scropetta per gli aspetti “territoriali” da aderenti della Comunità di Giorgio Tessarolo per gli aspetti culturali Piemonte d’Istria, si sono uniti Stelio Spadaro per gli aspetti politici amici provenienti da diverse parti d’Italia. Il serpentone, che aggregava una sessantina di persone di varia età (dai 5 ai 75 anni), si è snodato lungo i sentieri che attraversano NOOTATA SSTONATATONATA le campagne soffermandosi ai capitelli e chiesette cimi- “Il presidente Fini, di solito attento a queste tematiche, ha toccato una nota teriali per inerpicarsi fino stonata con le sue affermazioni sulla questione della restituzione dei beni degli al castelliere del monte di italiani esuli dalla Croazia”: lo ha affermato, in una nota diffusa a Trieste, il S.Croce sovrastante Piemonte. deputato Ettore Rosato. “I tantissimi italiani che hanno dovuto lasciare l’Istria, La passeggiata, che ha rag- Fiume e la Dalmazia – ha ricordato Rosato, in riferimento a quanto ha sostenuto giunto Stanzia Silli un tempo oggi a Bari dal presidente della Camera – hanno sofferto la perdita della propria chiesa dedicata a S.Pelagio terra e delle proprie case e attendono ancora giustizia. L’Italia dovrebbe fare (nella foto), ha avuto per pia- al più presto la sua parte e provvedere all’equo e defi nitivo indennizzo, ma – cevole intermezzo una sosta ha sottolineato – anche la Croazia dovrebbe adeguarsi ai principi del diritto per “marenda” al villaggio dei europeo e restituire i beni che sono ancora nella disponibilità dello Stato”. Circoti per concludersi “ine- “La legittima aspirazione della Croazia a un ingresso accelerato nella Ue e il vitabilmente” in piazza con lavoro fatto in tal senso dall’Italia, che fu tra i primi a riconoscere l’indipen- una mega frittata “de sparisi denza della giovane Repubblica – ha concluso Rosato – non dovrebbero far e spaleta” rallegrata da canti e scivolare defi nitivamente in secondo piano l’annosa e dolorosa questione dei brindisi con vini locali. Sosta a Stanzia Silli beni abbandonati dagli esuli”. (fonte Ansa) 1 maggio 2010 La nuova Voce Giuliana 3

COOMUNITÀMUNITÀ DDII CAAPODISTRIAPODISTRIA La Semedella Seguendo una tradizione secolare, i Capodistriani hanno voluto onorare la Beata Vergine delle Grazie, alla quale i loro antenati avevano dedicato il Santuario Votivo di Semedella, partecipando numerosi alla Santa Messa nella chiesa della Madonna del Mare, celebrata dal francescano Ermenegildo Maragno, conclusa con la benedizione dei tradizionali buzolai, omaggio delle Fie de Capodistria ai francescani ed a tutti gli amici presenti. L’incontro è continuato nella sede dell’Associazione delle Comunità Istriane con gli interventi del presidente dell’Asso- ciazione Lorenzo Rovis, il quale ha ringraziato per la numerosa presenza con l’augurio di ritrovarsi anche nelle altre manife- stazioni promosse dall’Associazione da sempre impegnata a mantenere viva la storia, la cultura, l’arte e le tradizioni delle nostre terre d’origine e del vicepresidente Nicolò Novacco, segretario della comunità di Capodistria, che ha voluto rin- graziare in modo particolare per la loro fattiva collaborazione e la disponibilità Lorenzo Rovis, fra Ermenegildo Maragno, Irene Lonzar Bon, Nicolò Urlini, Paolo Deponte e Gianfran- co Novacco, asserendo che il loro aiuto è stato determinante per la buona riuscita dell’incontro ed ha quindi invitato gli Celebrazione del rito religioso Ritrovo in Associazione intervenuti ad avvicinarsi ai tavoli. Tra un bicchiere di buon vino istrian, tartine, dolcetti, ciacole, ricordi e nostalgia, l’incontro si è concluso, sotto il sole della bandiera di Capodistria, con l’inno all’Istria intonato dal prof. Urlini e sussurrato da tutti con profonda commozione. Una giornata che non si può dimenticare! Il CLN dell'Istria: vicende storiche

Alla presenza di numerose persone, delle sedute del direttivo ciellenista dopo il primo maggio 1945. A Trieste al riconoscimento della Linea Wil- va al tavolo dei vincitori al quale, a nella sala “Don Bonifacio” di via in esso contenuti forniscono detta- si riuniscono i primi esuli e sempre son ‘allargata’ quale confi ne con differenza dell’Italia, siede”. Belpoggio 29/1, mercoledì 21 aprile gliate informazioni sull’attività svolta a Trieste, grazie alla relativa libertà la Jugoslavia; se accettata in sede scorso si è tenuta la conferenza del dall’organizzazione e ci consegnano politica garantita dal GMA, sorgono internazionale, questa soluzione Il CLN si mette al servizio della dott. Andrea Vezzà che ha esposto i una chiara visione della diffi cile situa- le prime organizzazioni preposte ad avrebbe garantito all’Italia tutta la popolazione che inizia il lento esodo, risultati dei suoi studi sul riordino zione nella quale è costretta a operare assistere i profughi e salvaguardare costa istriana e gran parte del territorio voleva evitarlo, in che modo, quali i dei documenti riguardanti il CLN la Resistenza istriana. Dallo sfoglio i diritti politici e nazionali degli interno, compreso il bacino carboni- documenti che lo attestano? dell’Istria depositati presso l’IRCI dei verbali emergono, inoltre, tramite italiani residenti nella Zona B della fero dell’Arsia e le isole di Cherso e in Trieste. la voce diretta dei testimoni di allora, Venezia Giulia; già nell’estate del Lussino. Quando nel luglio del 1946 “In principio il CLN dell’Istria si Il ricercatore, che ha dato subito la le speranze e le disillusioni maturate 1945 operano nel capoluogo giuliano viene prospettata dai Quattro Grandi oppone all’esodo totale della popola- certezza di una solida preparazione in seno ai membri della resistenza il Gruppo Esuli Istriani e il Comitato la costituzione del TLT, accantonata zione italiana dall’Istria; l’attività as- sull’argomento, è stato presentato dal e le loro personali considerazioni Istriano, che costituiranno nel gennaio l’ormai improponibile tesi della Li- sistenziale che svolge oltreconfi ne è, presidente dell’Associazione Loren- sull’operato del governo in relazione del 1946 il CLN dell’Istria. Lo stesso nea Wilson, il CLN dell’Istria porta infatti, principalmente fi nalizzata a far zo Rovis e dal presidente dell’IRCI alla questione confi naria. Altrettanto CLN triestino annovera al suo interno alla ribalta la proposta di un libero rimanere nelle proprie case gli italiani, Lucio Delcaro che hanno espresso il importanti sono i documenti contenuti esponenti di origine istriana quali plebiscito da sostenere tra l’Isonzo in previsione di quel plebiscito eletto- loro apprezzamento e gratitudine nei nell’Archivio relativi alla gestione dei don Edoardo Marzari, Antonio Fon- e la Linea Wilson. Il risultato della rale che avrebbe dovuto determinare confronti del relatore. fondi dell’organizzazione, che permet- da Savio, Ercole Miani, Antonio De consultazione popolare avrebbe così il futuro dell’intero territorio istriano. In precedenza, la giornalista Ro- tono di ricostruire meticolosamente le Biasi e Redento Romano. Proprio don garantito il nuovo confi ne seguendo Quando viene fi rmato il Trattato di sanna Giuricin ha incontrato il dott. dinamiche legate all’attività assisten- Edoardo Marzari, al pari del Vescovo una sorta di linea etnica dettata, Pace, il CLN dell’Istria decide di Vezzà che le ha rilasciato l’intervista ziale e propagandistica. Inoltre, tramite Santin, incoraggerà la formazione appunto, dal voto della popolazione assistere esclusivamente l’esodo della riportata qui di seguito: una serie di interviste, ho direttamente prima dei CLN clandestini istriani e direttamente interessata. La battaglia popolazione proveniente dai territori raccolto le testimonianze dei principali poi del CLN dell’Istria”. plebiscitaria, che si richiama ai prin- ceduti in via defi nitiva alla Jugoslavia, Quali le fonti sulle quali si basa il protagonisti di allora”. cipi di autodeterminazione dei popoli non quello degli italiani provenienti suo lavoro? Qual è la particolarità del primo contenuti nella Carta Atlantica e fatti dal territorio istriano del TLT. Anche Quale il ruolo di Trieste e di don CLN dell’Istria? Perché è considerato propri al termine del confl itto dai in questo caso, la previsione di una “Principalmente l’Archivio del Marzari per il CLN dell’Istria? diverso dagli altri CLN? Quattro Grandi, diviene il manifesto normalizzazione politica e sociale CLN dell’Istria, detenuto dall’Istituto morale della Resistenza istriana, all’interno del Territorio libero, in Regionale per la Cultura Istriano- “Trieste è punto d’approdo per molti “Innanzitutto la data della sua for- anche se non è mai presa seriamente realtà mai avvenuta causa la mancata fi umano-dalmata di Trieste. I verbali istriani sia dopo l’8 settembre 1943 sia mazione, di molto successiva alla fi ne in considerazione né dal governo nomina del suo governatore, induce della guerra. Uffi cialmente il CLN italiano né dai governi alleati”. l’organizzazione istriana a cercare in dell’Istria viene costituito a Trieste tutti i modi di arginare l’indebolimen- l’11 gennaio del 1946 per coordi- La lunga frustrazione al tavolo del to della componente italiana presente nare l’attività dei CLN clandestini Trattato di Pace di Parigi. Perché il nella Zona B del TLT”. sorti al termine del confl itto nella CLN dell’Istria sente Roma distante Zona B della Venezia Giulia e per dalle problematiche istriane e non dà Che cosa, a suo parere, avreb- gestire l’attività assistenziale rivolta risposte precise in merito? be potuto determinare una svolta ai primi esuli giunti alla spicciolata decisiva nel suo operato e quindi nel capoluogo giuliano. Come per gli “Ai membri del CLN dell’Istria è l’adempimento delle fi nalità sperate: altri CLN della Venezia Giulia, ne chiaro fi n dall’inizio che al governo ovvero il mantenimento dell’Istria sono esclusi gli esponenti comunisti, italiano preme prima di tutto siste- all’Italia? Certamente si tratta di allora apertamente schierati con il mare la questione altoatesina, legata “fantastoria”, ma se la sente di az- fronte annessionista fi lo-jugoslavo, soprattutto al possesso delle principali zardare un’ipotesi? e la stessa struttura interna dell’or- centrali idroelettriche del nord-est ganizzazione istriana differisce italiano. Signifi cativa al riguardo è “Il CLN dell’Istria non può fare sostanzialmente da quella adottata la testimonianza raccolta da Diego più nulla dopo la fi ne del confl itto. normalmente dagli altri organismi De Castro, esperto del problema Bisognava agire prima, dopo l’8 politici italiani. Il direttivo risponde, confi nario giuliano al seguito della settembre 1943: probabilmente se infatti, ad un mandato puramente ter- delegazione italiana inviata alla Con- anche in Istria fosse nato un CLN ritoriale, che prevede la nomina al suo ferenza di Pace: interrogato l’On. De provinciale e di conseguenza una interno di un singolo rappresentante Gasperi sul motivo per cui il governo Resistenza italiana non inglobata nel per ogni località che ospiti un CLN preferisca perdere 300.000 italiani Movimento Popolare di Liberazione clandestino, e non partitico. Questo della Venezia Giulia per salvare jugoslavo, qualcosa sarebbe potuto per garantire la salvaguardia di tutta 200.000 tedeschi dell’Alto Adige, cambiare al tavolo delle trattative di la popolazione istriana al di sopra l’onorevole trentino risponde con pace. Al termine del confl itto, infatti, delle singole necessità di partito, sot- un inequivocabile gesto di rassegna- gli Jugoslavi sostengono la tesi del tolineando così la priorità politica del zione. Anche in seguito all’accordo ‘plebiscito di sangue’, secondo cui ricongiungimento alla madrepatria. Gruber-De Gasperi sull’Alto Adige gli italiani, partecipando alla lotta di Infi ne, il CLN dell’Istria è caratte- il governo non prende mai una netta liberazione esclusivamente entro le rizzato dalla sua duplice funzione posizione a favore delle soluzioni fi le titine, hanno accolto le fi nalità politica e assistenziale, sviluppando confi narie proposte dalla Resistenza politiche e nazionali della Resistenza di conseguenza al suo interno diverse istriana, sopratutto per non farsi carico jugoslava accettando, di fatto, il pas- sezioni relativamente autonome dedi- di un’eventuale rottura del fragile saggio di tutto il territorio istriano alla cate alla propaganda, alla raccolta di accordo raggiunto dai Quattro Grandi Jugoslavia. È signifi cativo il fatto che informazioni, all’assistenza, all’eso- sulla costituzione del TLT. Il CLN le uniche località che durante la lotta do e all’emigrazione”. dell’Istria allora non comprende la di liberazione danno vita a embrionali rassegnazione di Roma di fronte alla forme di resistenza autonome e nel Qual è la principale battaglia questione istriana, soprattutto perché primissimo dopoguerra a dei CLN, politica portata avanti dall’organiz- non riesce a cogliere il peso politico cioè Isola, Pirano e Capodistria, sono zazione istriana? conquistato in campo internazionale inserite nel TLT e consegnate alla dalla Jugoslavia al termine della Jugoslavia soltanto nel 1954”. “Inizialmente la battaglia volta guerra e le amicizie che Tito vanta- Rosanna Turcinovich Giuricin 4 La nuova Voce Giuliana 1 maggio 2010

RRONACAONACA D AALTRILTRI TTEMPIEMPI LLAA MAGNIFICAMAGNIFICA COMUNITÀCOMUNITÀ DIDI CHERSOCHERSO C ' Comune Autonomo nel Golfo di San Marco LLaa ssagraagra didi SemedellaSemedella (dall’Introduzione dell’autore Luigi-Gigi Tomaz)

Questa la commovente e incredibile canterellare, insomma nulla ci manca scuote lievemente le tende e da lungi Potei perciò ricavare il cronaca della Sagra di Semedella degli allegri quanto strani preparativi traccia sul golfo delle striscie azzurre testo e le molte note di rife- secondo un cronista d’altri tempi propri ad una sagra. Qualche ora più che si sfumano colla vicinanza. Tutto il rimento dalla grande bozza che conserva l’anonimato e si fi rma tardi nel praticello adiacente alla dì è sempre lo stesso via vai nel prato della Storia della Comunità “E.L.” chiesa tutto è moto e vita. La campana e sulla strada, alla sera però la festa di Cherso che stavo allora Ritengo utile e salutare riproporla, suonando festosamente a distesa si offre altri lati, altri episodi. Quando completando. La massa di senza cambiare una virgola, ai concit- ricompensa del lungo silenzio; sotto l’astro maggiore si tuffa nell’onde notizie sulla vita della Co- tadini capodistriani in esilio perché ne la tettoia dinnanzi alla chiesa svolaz- facendole rutilare di mille tinte dorate, munità l’avevo già attinta resti memoria scritta. zano le fogliette dorate e le fettuccie la via che mena a Semedella sembra principalmente dai verbali Mario Vesnaver variopinte di parecchie ghirlande e da lungi una striscia nera: tanta è la dei Consigli che ho avuto Esule in Valtellina corone, simboli di sagra; la gente si gente che ne rigurgita la chiesa, le la fortuna di poter riscon- pigia, si urta ed ondeggia per metter baracche sono piccole a dar posto a trare anche negli originali. A meriggio della nostra città, appiè capo nel santuario. Quadri votivi di tutti, le mani dei venditori incapaci a Sono deliberazioni – parti delle ridenti colline che bagnano navi, di barche, di vapori con le loro servire, il prato troppo angusto per – slegate l’una dall’altra nell’Adriatico le loro pendici, dove sproporzioni, coi loro sgorbi, coi loro offrire spazio ad ognuno che pretende che ho sentito il dovere di appunto il dolce declivio si perde in colori smaccati e col nome del loro di sedersi sull’erba comodamente a ordinare per materie con un un praticello, una modesta chiesetta autore audace quanto infelice fanno ristorarsi. lavoro continuo condotto specchia nell’acque vicine le sue pa- mostra di sé al di fuori; se arrivi a I più fortunati e giunti di buon’ora per anni nella certezza di reti sacre alla Madonna della Salute. forza di gomiti in chiesa vedrai lumi, occupano gelosamente le baracche, compiere ciò che il tempo Correva l’anno 1630 quando terribile fi ori e drappi che l’adornano a festa, altri con le famiglie e brigate formano non aveva permesso di fare pestilenza importata da un naviglio, appena sul tetto una piccola fl ottiglia circolo vicino alla chiesa adagiati ai generosi compilatori degli copiosa mieteva le vittime nella nostra di triremi e di fregate corrose dalla pol- sul tappeto poco soffi ce dell’erba Spogli cui va il merito della Capodistria, sì che nel breve corso vere e dal tempo; dalle pareti pendere pesta, altri si spargono sulla collina fatica mia. di un anno di 5.000 abitanti solo 500 grucce, rottami di fucile, croci ed altri a ridosso de’ ciglioni, appiè delle Le raccolte per materie ne restarono. I nostri avi superstiti in emblemi votivi. Al bisbiglio sommesso, rupi, all’ombra di un albero dovunque si sono concretate in una uno slancio di pietosa riconoscenza, al muover dei rosari che sfi lano le loro un’insenatura fra i campi presenti quindicina di grandi capitoli attribuendo alla protezione delle pallottoline nelle mani devote fa uno comodo ricetto. Quella strada erta e a loro volta divisi in un’ot- Vergine la loro salvezza, stabilirono strano contrasto il rumore giulivo del polverosa che serpeggia a destra della Cherso, la Torre (foto di C. Ballarin) tantina di capitoli minori che di perpetuare la loro gratitudine prato. Quivi i fi ori sono già pesti dalla collina verso ponente è frastagliata spaziano per tutti gli argo- innalzando una chiesa dove si seppel- folla; i passeri, garruli inquilini che da modeste famigliole che lentamente menti che sono stati oggetto lirono gli appestati. Tale atto di pietà per anni ed anni di sotto alle tegole ascendono per internarsi tra i cam- Può sembrare strano che il presente dell’impegno dell’Amministrazione proposto nel pubblico Consiglio venne della chiesa ne fan risuonare le volte pi. I fanciulli sono i primi, corrono, lavoro non sia la mia più recente fatica Comunale nei secoli. approvato dal vescovo Morari, che anguste del loro gaio ciangottare, saltano, gridano, si arrestano tratto ma che nella sua prima bozza completa Leggendo l’indice generale del addì 24 aprile 1640 consacrò la nuova spauriti svolazzano intorno senza tratto e parlano a voce alta con quel risalga ad una buona decina di anni or presente libro, si spazia dalla struttura chiesuola suffragando con esequie direzione e da lungi coi loro gridi si fare spigliato, franco e giulivo proprio sono, subito dopo la pubblicazione di sociale della popolazione, alle cariche pompose l’anime degli estinti. Da quel accontentano protestare contro chi alla loro età e all’occasione. Li vedete Le quattro giornate di Cherso 12-15 amministrative; dalle leggi statutarie tempo remoto, nella seconda domenica disturba il loro quieto soggiorno. là chini attorno a un fosso urtarsi, giugno 1797, e di Dalla parte del Leone all’annona e all’assillante approvvi- dopo Pasqua, il suono argentino della D’accanto alla porta della chiesa un spingersi e ciarlare clamorosamente? con le quali ho voluto inserirmi nelle ce- gionamento alimentare; dall’economia campana rammenta annualmente ai gran vociare di venditori che esaltano È la prima mammola che si contra- lebrazioni del bicentenario della caduta pascolare e boschiva all’industria del fedeli il voto de’ loro padri, di visitare la merce, ne gridano a squarciagola stano. Povero fi ore! Lo scopersero della Repubblica di San Marco. panno di lana – rassa; dall’assistenza cioè in quel giorno il Santuario di Se- i prezzi e si bisticciano per il posto nel suo nascondiglio, lo colsero ed, Proprio mentre presentavo quelle due pubblica alla pubblica igiene e sanità, medella. Fin dall’alba infatti la gente migliore, fanciulli che trillano in aria avvizzito nelle loro manine, aspetta opere a Venezia nelle prestigiose sale dal Sacro Monte di Pietà al Banco dei del contado e della città ubbidiente di amorevole trionfo contenti di averla altri sfortunati compagni, che gli si della Scuola Dalmata dei Santi Giorgio prestiti ad interesse controllato, dal allo squillo accorre annualmente nel vinta sulla madre sminuzzano dei accoppieranno per formare il mazzet- e Trifone – sede della Società Dalmata Fontego de le biave alle fi ere franche prato ove siede la bianca chiesetta e dolci o della frutta; là i rivenduglioli to. I gruppi si adagiano fi nalmente in di Storia Patria editrice della prima – e da dazi e gabelle; dalla difesa armata mantenendo intatte le tradizioni avite, di peverini, gridando e urtando senza luogo aprico donde godono la vista dell’Ateneo Veneto, nel 1997 e nel alla pubblica istruzione e così via. prega requie alle ossa, su cui i primi remissione i passanti col loro cestone della città e del mare e donde risaltano 1998, si avvicinava il millenario della L’indice generale del libro attuale fi orellini alzano il capo rugiadoso al sul braccio, invitano a giocare promet- stupendamente, visti da lontano, sulle spedizione in Dalmazia del doge Pietro non è però completo com’era in origine. sole benefi co di primavera. tendo sicuro guadagno. In mezzo al tinte verdi della collina. Un’occhiata Orseolo II ed io, obbedendo all’impeto Bisogna tener presente infatti che altri Chi dei lettori non rivede con piacere prato alcuni sono intenti a far buchi per indiscreta in mezzo a tutti que’ circoli caratteriale che costantemente mi guida importantissimi capitoli hanno imboc- ripetersi ad ogni anno quella festa di improvvisarvi banche e tavole, altri si e ritroverete il prosciutto allesso, le per strade non programmate, mi ci gettai cato strade proprie nella lunga attesa famiglia? Chi non rimpiange i bei arrabatta per condannare una vela uova sode e l’indispensabile “moro” a capofi tto. della edizione defi nitiva dell’opera tempi quando una ciambella mangiata a servire di parasole, chi fi nalmente che fanno gli onori della festa. Si L’anno 1000, chiave di volta della completa e sono stati a loro volta già su quel prato era l’oggetto delle nostre sta adattando un vessillo gualcito e mangia, si beve, si canta ilari e storia dell’Adriatico, mi portò ad inve- pubblicati separatamente con i titoli aspirazioni più care, dei nostri desideri trasparente, altri dispone una baracca, beati assaporando coi profumi dei stigare sui secoli che l’hanno preceduto ormai noti di Mura Torri Porte della più innocenti? Ogni anno il quadro di spilla il vino, taglia il formaggio e cin- fi ori l’aria tiepida della primavera. e su quelli che l’hanno seguito. Tra i magnifi ca Comunità di Cherso, di La quella sagra è lo stesso, gli episodi i cischia il prosciutto per gli avventori Al cader della notte, al primo graci- primi ho voluto rievocare, alla luce dei Galia Chersana, di Stemma e Santo medesimi, il colorito sempre eguale ma di appetito anticipato. Dalla città tutta dare delle rane, la quiete comincia documenti più signifi cativi ma spesso Protettore della Magnifi ca Comunità di pur se lo rivede con sommo piacere; questa moltitudine, questo formicolìo, ad avanzare: gli ultimi tocchi della arbitrariamente interpretati, quelli Cherso. Trattano delle mura cinquecen- e pochi sono tra i nostri concittadini presenta uno spettacolo pittoresco: i campana annunziano l’Avemmaria. ritenuti chiari, dell’Impero Romano tesche e della loro faticosa costruzione, che in quella occasione non passino colori più smaglianti e diversi degli Delle voci rauche fendono l’aria, fi no a Giustiniano, ma particolarmente dei sei secoli nei quali la galèa armata il ponte per infi lare la strada di Seme- abiti, il bianco delle contadine, il qualche lumicino comparisce nel quelli chiamati oscuri o bui dell’Alto dalle Comunità di Cherso e Ossero della. Coi primi crepuscoli dell’aurora rosso delle popolane, si contrastano, prato e svanisce, fra tutta la gente Medioevo sui quali si è costantemente si è fatta onore nell’Armata navale questa via, che diritta ed eguale solca si alternano, si aggruppano con la che si riduce alla città, vedi alcuni per favoleggiato e si continua a favoleg- veneziana. Il quarto titolo comprende il mare, brulica di gente: chi va, chi voce assidua, varia e sempre vaga di aver baciato il bicchiere di soverchio giare, con crescente fantasia, dalle i due ampi capitoli sullo studio storico- ritorna, chi porta cesti di dolci o di frut- un caleidoscopio. Cornice degna di un misurare la strada con grande ansia storiografi e germaniche e slave che araldico del bellissimo Stemma di ta, chi tavole o panche, altri trascina tal quadro formano il cielo azzurro ed delle donnicciuole, sbandarsi a zig fondano le loro radici nazionali sul Cherso e sulla tradizione che riguarda il un botticello di liquido che ritornerà il mare placido e levigato che rifl ette le zag ed urtare un benefi co paracarro sopravvento dei popoli scesi dall’Est Protettore civico Sant’Isidoro; dell’uno diviso in recipienti ambulanti, altri immagini tremolanti della chiesa e di senza che avrebbero fatto un bagno oltre-danubiano a sconvolgere l’assetto e dell’altro diradando notevolmente la tiene sotto l’anche dei crivelli in cui quella gente inquieta e staccata mira- salutare, forse, ma punto desiderato. dell’originaria Romanità. nebbia delle origini misteriose. tintinnano e scintillano a’ primi raggi bilmente dal fondo verde della collina. Sul mare delle barchette cullate dol- Sui secoli trascorsi tra Dionigi di Il libro attuale deve essere perciò solari bicchieri e boccali, da una cesta Il sole più splendido, primo fattore di cemente trasportano altre brigate e Siracusa e i Dogi Orseolo ho potuto letto e conservato assieme agli altri fa capolino un prosciutto, un lembo di festa e di gioia, spande i suoi raggi su dopo poche ore la notte cala il suo velo dare alle stampe nel dicembre 2003 quattro già pubblicati nel 2002, nel lino sollevato dalla brezza indiscreta quel panorama facendone risaltare i tenebroso. Il lunedì susseguente la il volume di 640 pagine In Adriatico 2003 e nel 2005. lascia vedere delle uova e del pane. colori coi suoi scherzi di ombra e di sagra si ripete con la stessa affl uenza nell’Antichità e nell’Alto Medioevo È un’opera originale in quanto non Vedi un correre, un affaccendarsi, un luce; la brezza fresca del Maestro di gente e gli stessi episodi. A tendere concludendo con la dettagliata ripre- ricostruisce la storia delle guerre ma la venire, un andare, senti ridere, parlare, accarezza i volti, spiega le bandiere, più vivo questo giorno, anni sono la sentazione delle imprese di Pietro II e lunga storia della Pace operosa alla qua- musica cittadina face- di Ottone Orseolo. le gli storici diffi cilmente si dedicano va echeggiare i colli Per il periodo seguente ho in avan- ma che si è svolta nel silenzio lasciando de’ suoi concerti. zata preparazione un secondo volume tracce commoventi e fascinose che non Ognuno dei lettori sul millennio che ha visto affermati è giusto lasciare nell’oblio. avrà avuto agio di ve- l’egemonia ed il dominio veneziano Il libro si onora della Presentazione dere come vada pazzo per ben otto secoli. del prof. Arnaldo Mauri già preside il nostro popolo per Io alla storia adriatica sono stato della facoltà di Scienze Politiche la musica per potersi avviato dall’amore per la mia terra dell’Università Statale di Milano. La facilmente immaginare natia che sotto i miei occhi ha subito costante attenzione del prof. Mauri questa nuova scena il calvario del XX secolo. ha aperto alle mie opere le maggiori della sagra descritta: Per quanto riguarda l’isola di Cherso biblioteche universitarie del mondo. soli gli ottoni luccica- nel periodo precedente l’anno 1000, ho Lo straordinario impegno di tanti vano al sole cadente avuto modo di narrare – nelle grandi bravi studiosi chersini in un secolo sopra una folla com- linee che i radi documenti consentono di ricerche (nell’ordine cronologico: patta e densa a cui la – in Ossero e Cherso nei secoli prima Stefano Petris, Silvio Mitis e Nicolò via di Semedella era di Venezia, pubblicato nel 2002 in Lemessi) ha messo a mia disposizione troppo stretta, quando edizione più ampia della lezione che una massa di documenti che ha permes- la banda moveva a Padre A. Vitale Bommarco, allora Ar- so a me di rievocare – oso credere con quella volta. civescovo emerito di Gorizia ha voluto effi cacia – l’intera vita sociale svoltasi Ci è permesso espri- farmi tenere all’incontro annuale dei per secoli nell’intimo di un piccolo mere un desiderio? Sia sacerdoti nativi delle isole di Cherso mondo fi ero della sua autonomia e ripristinato quest’uso: e Lussino effettuato nel maggio 2001 brulicante di attività dentro la cerchia e con tale speranza de- nell’isoletta lagunare veneziana di S. turrita della sue mura inviolate ai piedi poniamo la penna. Lazzaro degli Armeni, presso i padri di una corona di monti erti sul mare. Semedella, panorama E.L. Mechitaristi. Luigi Gigi Tomaz 1 maggio 2010 La nuova Voce Giuliana 5

DIIBATTITOBATTITO "E"ESSULIULI E RRIMASTIIMASTI" BOOBIBI CCANAN E BBOBIOBI OOMOMO AALLLL''AASSSOCIAZIONESOCIAZIONE DDELLEELLE COOMUNITÀMUNITÀ UUnn ricordoricordo didi RobertoRoberto BBazlenazlen

Bobi can era il nostro lupo bastar- (che ci faceva giocare facendo sal- ISSTRIANETRIANE DDII TRRIESTEIESTE do: cane del quale non si sapeva la tare un tovagliolo come un topolino) provenienza. Si era infi lato nel nostro venivano saltuariamente perché non giardino attraverso il grande cancello; abita vano a Trieste. Stabilire un obiettivo e perseguirlo, da Torre di Parenzo, Gianclaudio legata alle vicende familiari e lì gli avevamo comperato una grande Bazlen arrivò quella sera molto insieme esuli e rimasti per indicare de Angelini dal Quartiere Giuliano- si esaurisce. Un progetto, anche cuccia che tenevamo appoggiata ad presto; noi eravamo ancora a tavola una strada ai giovani. La rifl essione Dalmato di Roma e poi il moderatore trasversale, che costruisca una un alto muro, vicino alle nostre tre nella stanza da pranzo ideata da mio emerge dal dibattito avviato da tempo e anima del progetto Carmen Palazzolo rete di questo tipo, aprirebbe una aiuolette coltivate da noi con varie padre in legno di rovere, con le sedie dall’Associazione delle Comunità Debianchi e il Presidente dell’Asso- strada alla conoscenza ma sarebbe margheritine, che mettevamo sotto di pelle ed una cassapanca con doppio Istriane di Trieste che per il secondo ciazione Lorenzo Rovis, oltre a varie anche veicolo d’interesse perché dei vetri. coperchio. Ed è qui che si svolse 1’e- anno consecutivo organizza incontri persone che sono intervenute dal fungerebbe da volano economico. Vicino a Bobi vivevano un istrice, pisodio che segnò spiacevolmente il sul tema “Essere esuli oggi”. Storici, pubblico per quella che è veramente Senza dimenticare – avverte Biloslavo una tartaruga e girava per il giardino il mio rapporto con Bazlen, protagonista uomini di cultura, esponenti politici, un’Agorà dove ci si incontra perché – che alcune rivendicazioni del mon- gatto “MUZI”, anche lui arrivato non e vittima mio fratello Giancarlo che protagonisti dell’esodo, rappresen- mossi dalla comune volontà di capire e do degli esuli, in piedi da sessant’an- si sa da dove. era un bambino bellissimo con un tanti dei rimasti, si sono avvicendati di immaginare possibili scenari ora che ni, non possono essere dimenticate Poco distante c’era la gabbia grande ciuffo biondo sulla fronte. Bobi salutò al microfono davanti ad una pubblico le ideologie aberranti del Secolo breve ma vanno mantenute in parallelo, e e rotonda dei criceti, che un giorno si tutti. I miei genitori si alzarono dalla sempre numeroso ed attento rispon- stanno lentamente lasciando il posto possibilmente risolte in tempi brevi. mangiarono tra loro (mia sorella amava tavola e si scusarono con lui perché dendo ai quesiti posti da Carmen al rispetto nei confronti dell’individuo Rimane la volontà di un progetto molto gli animali). dovevano andare a prendere il gelato Palazzolo Debianchi che con grande e liberano il campo dai pregiudizi. trasversale che superi anche stac- Per un periodo visse nel giardino un per tutti gli amici che sarebbero poi garbo è riuscita ad aprire il vaso di “Noi sappiamo qual è in nostro chi di carattere amministrativo- grosso coniglio Angora che poi fu re- venuti; gelato che non ci sarebbe stato Pandora e dare voce alle diverse obiettivo – dichiara Bencic, profes- burocratico. “In Istria – avverte galato dai nostri genitori ad una coppia offerto in quanto dovevamo andare a componenti di un popolo sparso. sore nato a Torre che vive e lavora Chiara Vigini – per noi fi gli di senza bambini, E dopo l’inquadramento storico e le in Istria – continuare a mantenere esuli, è diffi cile avviare qualsivoglia perché perdeva valutazioni politiche, emergono chia- la nostra realtà italiana sul territo- iniziativa, siamo visti con un certo il pelo e quindi ramente le preoccupazioni comuni, rio, continuare ad usare il dialetto, sospetto dalle autorità locali e spesso veniva conside- ovvero: quale futuro ci attende, di- formare le nuove generazioni nelle bistrattati, una impasse da superare”. rato non igienico sponiamo degli strumenti per poterne nostre scuole, collaborare con chi ha Come? Con un’azione congiunta dei per noi. L’ulti- determinare i momenti salienti o ci a cuore l’istrianitas della nostra terra”. vertici di Unione Italiana e Federa- mo animale fu dobbiamo affi dare al caso, basta l’im- Ma altrove, lontano dal luogo geo- zione degli Esuli che non si decidono un bellissimo pegno dei singoli e la spinta dal basso grafi co di riferimento, tutto ciò in che a riunirsi attorno ad un tavolo per lupo belga dal o ci vuole un progetto più ampio cosa si traduce, si chiede Biloslavo ragionare sul futuro che la gente pelo lucido e pilotato dai vertici? Sono quesiti che e soprattutto, bastano le poche cose chiede. Un ritorno in Istria, Fiume nero, ma morì pesano e coinvolgono in particolar che vengono fatte dai singoli? “Cre- e Dalmazia con la caduta anche di cimurro. Tor- modo quella generazione di mezzo do manchi una presenza pregnante dell’ultimo confi ne sarà possibile nando a Bobi, che ha ereditato il testimone dei pro- della nostra cultura nei luoghi in cui ma quale italianità entrerà in queste un giorno sparì, tagonisti diretti e che sente l’obbligo viviamo – risponde de Angelini – una terre? Sarà l’Italia degli affari o si forse perché, es- di doverlo passare a fi gli e nipoti che pasticceria o un ristorante istriani a vuole proporre qualcosa di diverso? sendo la notte sono spesso lontani e disinteressati Roma, Milano, Torino e laddove vive La scelta propende per un discorso sempre libero, ad argomenti di carattere associativo la nostra gente, con prodotti e ricette di carattere culturale e di ricompo- andava a caccia ma sentono l’orgoglio di un’appar- del nostro territorio, sarebbe un segno sizione, attraverso la conoscenza, di galline... e qui tenenza che è racconto, ricordo, forte per le nostre comunità sparse”. di un tessuto umano e civile che la fi nisce la storia l’uso dei dialetto, perlopiù captata Ed a parte Trieste dove l’Istria è di storia ha diviso. Ma la volontà, ancora di Boby can e in modo frammentario e superfi ciale. casa, anche se a volte non se ne ha una volta, si arena sulla necessità comincia quella A misurarsi su queste tematiche: precisa coscienza, dopo Monfalco- di individuare possibili strade… e di Bobi omo. Trieste, palazzo Gopcevich Chiara Vigini e Franco Biloslavo ne, questa cultura materiale non ha perciò il dibattito continua. L’idea di scrivere ciò che penso letto presto. Noi usavamo in questo di Trieste/Muggia, Gaetano Bencic riscontro nella realtà sociale, rimane Rosanna Turcinovich Giuricin oggi, ad 89 anni, di Roberto Bazlen, caso, per rappresaglia, gettare le nostre mi è venuta quando, a Trieste, mi sono sedie dalla fi nestra. recata a visitare (un po’ in fretta) Pa- “Bambini, che si fa...?” disse Bobi. lazzo Gopcevich, perché volevo vedere Non rispondemmo... lui prese Gian- come il Direttore dell’Area Cultura carlo per il ciuffo e lo infi lò nella avesse fatto sistemare il mio “Dono cassapanca, chiudendo il coperchio. “PIER 21” HALIFAX… approdo di emigranti Kaschmann”, cioè costumi, oggetti Urlai, piansi e tremai di apprensione; etc. appartenuti al grande Baritono non ricordo altro. di Walter Pohlen Giuseppe Kaschmann, prozio di mio Ancora dopo oltre 80 anni ho viva padre, conosciuto poco in Italia, ma e precisa la scena. posso dire con orgoglio che nel secolo A 18 anni mi iscrissi all’Università scorso cantò applauditissimo nei mag- di Roma in Lettere Antiche e Arche- Chi mai potrà scordare la nostra un giorno ritornare… ma, per molti, tavano quella terra persa per sempre giori teatri del mondo. Non fi nirò mai ologia. Mio padre veniva spesso a povera e tormentata giovinezza? sempre rimasta un’utopia… un’attesa in un tutto sfuocato, tremolante… con di elogiare il prof. Dugolin per la sua trovarmi. Nel frattempo anche Bobi L’addio del luogo natio, l’abbandono mai concretizzata. Mi ritrovavo in l’immancabile “gropo in gola”… Il intelligenza e competenza: palazzo si era trasferito a Roma. Fra gli amici delle nostre case, lo disgregarsi delle quegli occhi ma, inconsciamente, “Pier 21”, approdo di emigranti… e, Gopcevich è diventato una mostra da incontrare c’era naturalmente famiglie, il frantumarsi di amicizie, mi rallegravo perché sapevo che, dopo due giorni di mare, ecco appa- permanente e saltuaria di tutto ciò anche lui. il disperdersi nei campi profughi e lo una volta arrivato a New York, dopo rire Ellis Island a New York… altro che più bello, interessante e prezioso Non parlai mai dell’episodio della straziante distacco da Trieste di navi qualche giorno, sarei rientravo a tormento, altra moltitudine con gli si possa immaginare. cassapanca con alcuno. cariche di nostri connazionali e com- “casa mia”. Certo, non possedevo stessi turbamenti e illusioni. Lunghi Passando da una sala all’altra vidi Papà veniva spesso a trovarmi e paesani per raggiungere terre lonta- più una casa (come altri 350.000 anni sono ormai trascorsi ma, pur su una porta la scritta: “sala Roberto desiderava che lo accompagnassi ne… chi potrà mai dimenticare? Molti come me) ma, se non altro, potevo sempre, quei momenti li rivivo con Bazlen”. Data la fretta non so se in dappertutto anche per farmi conoscere di noi hanno provato quella lacerante vedere nuovamente i miei, respirare il cuore rattristato. questa sala siano sistemati documenti, i suoi amici romani, fra cui Arnaldo separazione. Io, in quegli anni, ero Trieste, guardare dal mare la mia Quando telefono o scrivo agli amici fotografi e, libri, etc. appartenenti a Bocelli, critico letterario, la scrittrice imbarcato sulle navi della nostra Isola d’Istria assediata dalla bruma del Canada e degli Stati Uniti, ripeto lui o solo se sia il titolo di uno spazio russa Olga Resnevic Signorelli, Anto- compagna di bandiera, e rifl ettevo della sera… ritornando con la mente sempre di essere orgogliosi della espositivo. Su Internet si trovano nu- nio Baldini e, naturalmente, Bobi. che molta gente poteva “passarsela” alla mia adolescenza, alla famiglia, terra natia e di quella che ha dato merosissime voci relative a Bazlen, Mio padre non capì perché, quando ancora peggio… se ciò era possibile. agli amici, ai giochi, alle feste, alle loro ospitalità… indirizzando sempre alle quali rimando il lettore, io descrivo mi disse che voleva vederlo, scossi Ai miei amici ho raccontato diverse prime “imbambolade” con le più un bacio al nostro vessillo istriano soltanto il mio rapporto con lui, con- la testa e dissi un po’ contra riata: “va volte quel periodo passato sul mare, belle ragazze della terra… e, come e a quella bandiera tricolore tanto seguente all’amicizia che aveva con i bene...”. “Perché non ti piace Bobi? delle mie ottantaquattro traversate quei poveri emigranti che arrivavano amata che, garrendo al vento della miei genitori. È l’uomo più intelligente e colto che atlantiche (più ottantaquattro per al “Pier 21” di Halifax con gli occhi passione farà approdare, in Patria, Me lo ricordo molto miope, di media io conosca” dis se. Ci recammo a via tornare indietro) e, di Halifax, sarà colmi di lacrime, anche i miei scru- il loro saluto. statura, vestito sempre di nero, che Margutta. Bobi ci accolse seduto a diffi cile che mi dimentichi… e non camminava un po’ alla Charlot, del letto, leggendo e scrivendo in una solo per il mare ghiacciato e il freddo quale aveva l’acuta intelligenza ebrai- buia stanza al pianterreno. Quando intenso di quelli inverni (all’arrivo ca. Attraverso lo spessore delle lenti entrammo si alzò e si infi lò una vesta- in porto nel periodo di queste foto- si vedeva la mobilità degli occhi e il glia striata di bianco e nero, abbracciò grafi e allegate) la temperatura era suo sorriso ironico sul volto. il suo amico Giani ed a me tese una di 32° sotto zero ma, questa, era la Quando lo vidi la prima volta ero ab- mano un po’ molliccia. Ci sedemmo “normalità” nel periodo invernale. bastanza piccola, probabilmente negli vicino ad una stufa di terracotta. I due Ben più intenso era il freddo che mi anni 1925/’26: abitavamo a Trieste in amici parlarono di Trieste, di politica, assaliva nel guardare quella povera via Scorcola Coroneo, nome cambiato di libri (Bobi era consulente librario di gente imbarcarsi a Trieste, Palermo, poi in via Monte Cengio in onore di Einaudi, Feltrinelli e Rizzoli ed ebbe Napoli e Genova e, provato com’ero mio zio Carlo e di mio padre. il grande merito di far conoscere Italo dal “mio recente confi no”, era una La sera venivano a trovarci molti Svevo). Ci preparò un tè verde che si pugnalata diretta al cuore. Non potrò amici dei miei genitori, ne cito qualcu- faceva venire, mi pare, dal Canada. mai dimenticare quell’umanità stor- no: il poeta , lo scultore Ci parlò della sua amica Liuba, che dita, confusa, sprecata, con le valigie Ruggero Rovan, il pittore Vittorio viveva a Londra, e dei ristoranti italiani “ligade col spago”… e quei bambi- Bolaffi o ed altri artisti e intellettuali dove si mangiavano i polli migliori. ni, infagottati in poveri indumenti, fra i quali ricordo Romanelli, Shiffer Uscendo papà mi chiese “perché che scrutavano, con occhi spenti, il e Silvestri, che saliva al primo piano sei stata così fredda… di uomini “nuovo approdo”… dove, sbarcando e, seduto sul mio letto, ci suonava la simili ne nascono veramente pochi”. da traversate atlantiche non sempre chi tarra. “Papà è meglio che stia zitta” risposi. tranquille (molte con mare forza 10 Altri amici, come i poeti Diego Va- Commentò: “sei una donna strana”, e più), sarebbe diventata la nuova leri, (con la moglie “sai bene che sono fatta così” dissi “patria”. Quante lacrime ho visto, detta “mosca” che odiava l’albergo fermamente e tenni per me il mio quanti addii da quei porti italiani con Jolly perché il suo letto era troppo spiacevole segreto di bambina. il miraggio, per quella gente, di poter duro) e la scrittrice Gianna Manzini Giovanna Criscione Stuparich 6 La nuova Voce Giuliana 1 maggio 2010

LaLa parolaparola aiai lettorilettori COMUNICATO Scudo fi scale: adempimenti per Gentile Direttore, leggo sul numero del 1° aprile de “La nuova Voce Giuliana” la lettera del signor Luigi Papo, pubblicata a pag. gli Esuli proprietari 6, nella quale egli fa riferimento, tra l’altro, anche a “Difesa Adriatica” e, pur non citandolo espressamente, al Seminario su scuola e confi ne orientale tenutosi presso il Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca il 23 febbraio scorso. La pur breve lettera rende indispensabile, a benefi cio dei lettori, alcune correzioni e A seguito dell’istanza presentata dalla Federazione delle Associazioni precisazioni. degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati al Ministro dell’Economia On. Il Seminario in oggetto è frutto di un lungo lavoro preparatorio condotto dalla FederEsuli – e dunque anche Tremonti, al Ministro degli Esteri On. Frattini, al Sottosegretario Gianni dall’Associazione Comunità Istriane unitamente all’ANVGD e ai Liberi Comuni di Fiume e di Zara in esilio – in Letta e all’Agenzia Entrate di Roma, in data 18 novembre 2009, poiché seno al «tavolo di coordinamento» istituito con il Governo sui temi di interesse degli Esuli. Nel caso specifi co, l’art. 13-bis del D.L 10/07/2009, n. 78 convertito in L 03/08/2009, n.102. questo primo qualifi cato Seminario ha avviato un percorso di confronto con il Dicastero e con l’editoria nazionale (scudo fi scale) ha introdotto l’obbligo, per i cittadini italiani, a partire volto a richiamare l’attenzione sulle vicende del confi ne orientale nel Novecento ma anche, più ampiamente, sulla dall’esercizio 2009 di dichiarare nel Modello Unico la detenzione di im- plurisecolare storia dell’italianità adriatica. mobili all’estero (anche Slovenia e Croazia) è pervenuta in data 1° marzo Il Ministero ha fatto propria questa iniziativa, condividendone lo spirito e i contenuti. Vi hanno preso parte, nella 2010 dalla Direzione Centrale Normativa dell’Agenzia Entrate di Roma, sessione della mattina, quattro docenti universitari: i professori Giuseppe de Vergottini, Giuseppe Parlato, Raoul la risposta interpretativa al quesito posto. Pupo e Roberto Spazzali, tra gli storici contemporaneisti più competenti su questi argomenti. Agli Atti del Seminario sarà dedicato un intero numero dei “Quaderni” editi dal Ministero stesso. La Federazione con la propria istanza aveva chiesto che i cittadini ita- Risulta curioso che il signor Papo defi nisca del tutto impropriamente il prof. Parlato «il segretario o l’aiutante liani (esuli e/o fi gli e/o eredi) proprietari di immobili e/o porzioni di essi, del prof. De Felice», avendo reso noto egli stesso, alcuni anni addietro, di aver donato parte delle sue carte alla non siano tenuti alla compilazione del Modello RW allegato all’UNICO, Fondazione Ugo Spirito di Roma, della quale il prof. Parlato è presidente, essendo stato per lunghi anni associato in quanto non possono essere paragonati alla pari di quei cittadini italiani alla Cattedra del prof. Renzo De Felice nell’Università “La Sapienza” di Roma e redattore della sua rivista “Storia che hanno investito all’estero, trattandosi di beni che all’epoca erano già Contemporanea”. In anni recentissimi il prof. Parlato è stato Rettore della Libera Università S. Pio V di Roma ed situati in territorio italiano e forzosamente abbandonati. è autore di numerosi saggi ed apprezzati di storia italiana del Novecento. Dalla lettera del signor Papo i lettori potrebbero ricavare impressioni e convincimenti del tutto infondati. Il L’Agenzia Entrate di Roma, con la nota citata, evidenzia che “a partire Seminario – al quale anche “Difesa Adriatica” ha dedicato un’ampia cronaca – si è qualifi cato per l’alto livello dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2009, i contri- degli interventi, la cui impostazione scientifi ca consente bene di affrontare la storia sotto ogni angolazione, senza buenti sono tenuti ad indicare in ogni caso nel modello “RW” gli immobili pregiudiziali ideologiche: quelle che invece sembrano animare il risentimento del signor Papo. detenuti all’estero, indipendentemente dall’effettiva produzione di redditi Chiedo cortesemente la pubblicazione della mia lettera su “La nuova Voce Giuliana”. La ringrazio dell’attenzione o dal loro assoggettamento alle imposte sui redditi nel Paese in cui sono Le porgo i migliori saluti, situati”. Patrizia C. Hansen Dir. Resp. “Difesa Adriatica” Pertanto gli Esuli proprietari di immobili e porzioni di essi (anche ter- reni) siti in Slovenia e Croazia, potranno optare tra la compilazione del ^]^]^] modello Unico o del modello 730, ma in tale ipotesi dovranno redigere anche il frontespizio del modello Unico 2010 e allegare il modulo “RW” RADUNO DEGLI ALLIEVI DEL FILZI A GORIZIA Sezione 11. Tale adempimento è solo indicativo e non soggetto ad alcun pagamento di imposte. Il nostro collaboratore Mario Vesnaver ci segnala che dal 13 al 16 maggio gli ex allievi del collegio “Filzi” si incon- treranno a Gorizia nel segno del ricordo degli anni passati in Convitto sviluppando un interessante programma culturale Gli interessati potranno rivolgersi ai loro professionisti di fi ducia, ai durante il soggiorno nella città isontina. C.A.F. o direttamente all’Agenzia Entrate per il solo invio, evidenziando loro tale fattispecie. ^]^]^] La Federazione si impegna a richiedere al Governo italiano l’esenzione Federazione delle Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati dalla dichiarazione delle proprietà immobiliari detenute dagli Esuli e/o fi gli e/o eredi, di beni immobili ora siti in Slovenia e Croazia, già territorio La puntata di “Report” andata in onda domenica 11 aprile scorso esige da parte di questa Federazione delle As- italiano, ancorché non produttivi di reddito in quei Paesi, in quanto non sociazioni degli Esuli un puntuale commento che, nella mia veste di Presidente, chiedo venga portato a conoscenza sono e non possono essere considerati investimenti all’estero (mancanza dei telespettatori. del presupposto oggettivo). Le associazioni degli Esuli giuliani e dalmati come «enti inutili». Questa opinione che gli utenti si saranno fatti guardando il servizio di Giovanna Boursier sul provvedimento inserito nella Finanziaria a favore delle associazioni e dei centri di studio preposti alla conservazione e alla divulgazione della memoria storica dell’italianità adriatica. Il servizio, costruito evidentemente in funzione di una tesi precostituita, vuole insinuare il sospetto che gli stan- ziamenti in realtà destinati dalla normativa vigente alle rappresentanze dei profughi dalla Venezia Giulia e dalla Dalmazia per le attività culturali siano stati indebitamente tolti agli esuli. Così la giornalista, intervistando una SSportiva-menteportiva-mente profuga giuliana, si chiede «perché bisogna continuare nella Finanziaria ogni anno a dare dei soldi agli esuli istriani, dalmati?». Il servizio adombra il concetto che i fi nanziamenti, previsti per gli Esuli che però sono già «sistemati» In questa breve cronaca segnaliamo il successo del miglior equipaggio da 60 anni, siano oggi fagocitati dalle associazioni. La mia stessa intervista, rilasciata alla giornalista, è ridotta ad italiano tra i veterani di canottaggio disputato il 31 marzo scorso lungo il una laconica dichiarazione che, collocata in un siffatto impianto a tesi, suonerebbe come una conferma dell’appro- fi ume Tamigi in Inghilterra. Tra gli atleti a bordo della barca si distinsero priazione indebita di stanziamenti comunque fuori tempo massimo. Gigi Carboni e Fulvio Strain, bravi e degni fi gli della mitica e gloriosa La cronista “dimentica” che dall’istituzione con legge bipartisan n. 92 del 2004 del Giorno del Ricordo discendono Società Nautica Pullino di Isola d’Istria. i successivi provvedimenti legislativi volti a promuovere le iniziative di tutela e di divulgazione della storia e della cultura giuliano-dalmata e destinati sia alle associazioni in Italia sia alle Comunità italiane autoctone nell’Istria, VERGIATE, 31 marzo 2010 - 11:10 dal motoscafo dell’organizzazione nel Quarnero e nella Dalmazia oggi soggette alla Slovenia e alla Croazia. Un consenso bipartisan ha condotto pres- viene chiamato l’armo numero 19 (Corgeno SC) a prepararsi per la partenza. soché l’intera classe politica nazionale a riconoscere il debito maturato nei confronti dell’Italia dai connazionali Sotto i decisi ordini del mitico timoniere (Gigi Carboni SN Pullino) tutti originari dai territori di antico insediamento storico ceduti all’ex Jugoslavia, che per oltre 60 anni hanno subito e nove (Pasquale Chiella, Angelo Cancellieri, Fulvio Strain SN Pullino, in patria l’ostracismo del silenzio, determinato da convenienze interne ed internazionali, e che hanno pagato con Fabio Spagnolo Ospedalieri Treviso, Fabrizio Corazza, Giorgio Caresano, i loro beni immobili e mobili, con le loro aziende e le loro imprese – non ancora indennizzati defi nitivamente dallo Silvio Manzoni, Ruggiero Sutera) i canottieri dell’armo della Corgeno si Stato italiano – i debiti di guerra contratti dall’Italia. Questa Federazione – dovrebbero sapere coloro che operano preparano meticolosamente per dare il via alla loro gara. nell’informazione – ha aperto da alcuni anni un «Tavolo di coordinamento» con il Governo su 9 punti considerati Poche palate di avvio e si parte, in pochi minuti di gara è subito bagarre. essenziali: tra questi, il riconoscimento – dopo oltre 60 anni – da parte dello Stato italiano di un indennizzo equo e Il timoniere ha così modo di dimostrare tutta la sua esperienza riuscendo defi nitivo per i beni espropriati dal cessato regime comunista di Tito ai cittadini italiani, la concessione del riscatto ad avere la meglio in un sorpasso di 4 equipaggi praticamente sulla stessa agevolato degli immobili costruiti nel dopoguerra per i profughi giuliano-dalmati, la regolarizzazione contributiva linea. Ed è così che l’adrenalina sale e insieme sale la voglia di fare bene; relativamente ai periodi di detenzione nei campi di concentramento ex jugoslavi e della contribuzione per i periodi a poco più di un chilometro dall’arrivo un quinto equipaggio viene ripreso di lavoro nelle zone cedute. e superato e così fi nalmente dopo 14 minuti e 3 secondi si conclude l’espe- Questo per quanto concerne i singoli Esuli. Si è poi aggiunto quello sull’inserimento delle vicende del confi ne orien- rienza Londinese del 2010 per l’armo della Corgeno con un 14° posto in tale nei libri di scuola, che sta avendo proprio in questi mesi un positivo sviluppo al Ministero dell’Istruzione. classifi ca generale e il 3° posto nei master B. Altro aspetto è quello relativo alle associazioni della Diaspora e alle Comunità degli italiani dell’Istria, del ter- Da subito si aveva la sensazione di aver disputato una buona gara ma ritorio di Fiume e della Dalmazia, l’unica comunità italiana autoctona rimasta al di fuori dei confi ni nazionali a al momento delle premiazioni abbiamo avuto conferma che tutti gli sfor- seguito della cessione di quei territori all’ex Jugoslavia. zi e sacrifi ci affrontati per preparare questa gara sono stati pienamente I provvedimenti legislativi a favore delle rappresentanze degli Esuli, che hanno nell’istituzione del Giorno del Ri- ripagati. cordo la loro ideale premessa, sono stati concepiti per favorire i progetti di divulgazione e di approfondimento della Con gli occhi lucidi e, in tipico stile inglese, con una pinta di “London ricca storia dei territori ceduti, pressoché del tutto ignorata in Italia per lunghi decenni, sottratta alla conoscenza e Ale” in mano, all’urlo “Per San Giorgio” (Patrono di Corgeno) tutti e nove alla coscienza del Paese del quale pure facevano parte per plurisecolari tradizioni di lingua, di cultura, di sentire. ci siamo ripromessi che l’anno prossimo torneremo per difendere i colori Per altro verso, i contributi erogati all’Unione Italiana, rappresentativa dei connazionali residenti nelle repubbliche della Corgeno e dell’Italia. di Slovenia e di Croazia, rispondono alla naturale esigenza di sostenere la minoranza rimasta nei territori ceduti a Pasquale Chiella testimoniare l’antica presenza italiana nell’Adriatico orientale. Questo, in estrema sintesi, si sarebbe dovuto far comprendere ai telespettatori. La sommaria e a dir poco tenden- ziosa ricostruzione di “Report” offre un pessimo esempio di informazione, costruita com’è a tavolino e priva di una cornice storica e di un’esplicazione normativa adeguata. ^]^]^] LA RISTRUTTURAZIONE DI PALAZZO BEMBO La penetrante satira di Piero Vis’ciada di Striscia la Not-Istria corre sul fi lo della nostra attenzione segnalandoci i lavori di ristrutturazione a Valle d’Istria del palazzo Bembo. I generosi contributi fi nanziari dell’Italia hanno persuaso il deputato al Sabor di Zagabria Furio Radin ad intervenire sul palco inaugurale dei lavori per celebrare la disinteressata amicizia tra Croati ed Italiani.

ERRATA CORRIGE!

A PAGINA 8 DI QUESTO PERIODICO N. 217 È STATO RIPORTATO ERRONEAMENTE IL COGNOME SOVRIC. RECTE TRATTASI DI LUISELLA LODI SOVICH. 1 maggio 2010 La nuova Voce Giuliana 7

13 aprile 2010 inquadrate nell’esercito popolare Nel diciassettesimo anniversario di liberazione da emissari politici della morte di Nozze In Australia lontana dalla sua terra jugoslavi infi ltrati nella penisola natia è venuta a mancare la nostra istriana dopo l’armistizio dell’8 Stelio cara sorella settembre 1943. Bonelli Felicitazioni e auguri a Per motivi di salute non ho potuto Gina Filipaz in Babich purtroppo partecipare ai funerali. Mi è stato riferito che, a causa degli e Anna e Roberto La ricorda- assurdi confi ni politici tracciati tra no qui Santi- Croazia e Slovenia dopo la secessio- na e Antonia ne dalla Jugoslavia, il camposanto con le fami- della località, per secoli conglobata Libera Recentemente si in un’unica entità storica e geografi - sono celebrate le glie e il fratel- Crisana lo Giovanni ca, è situato oggi in territorio sloveno. in Bonelli nozze di Roberto dal Canada. Pertanto, contro ogni logica, le spo- Soffi ato con Anna Al dolore glie mortali della cara Vittoria sono Miani, figlia del dei suoi cari stati inumati nel cimitero sloveno Il fi glio Ro- nostro dirigente partecipano di Hrvoji, a due passi da Kucibreg, berto con le Ida e famiglia attualmente sotto sovranità croata. zie Roberta associativo Guer- ed il cugino Mario Vesnaver rino Miani, prove- Bonelli e Pal- Bepi Picio mira Crisana, niente da Piemonte con Laura. ------li ricordano d’Istria. La Comunità di Vergnacco-Briz- con immutato L’Associazione Collalto si associa al lutto. Il 19 dicembre scorso si sono com- affetto e rim- piuti ventiquattro anni dalla morte del pianto. delle Comunità capodistriano Istriane e la Reda------zione de “La nuo- RicordiamoliRicordiamoli Nazario Deponte va Voce Giuliana” Maggio 2005 – Maggio 2010 Il 17 maggio ricorre il secondo an- uniscono il loro niversario della scomparsa di augurio ai giovani mentre il 21 Bruno Zanon marzo saran no Attilio sposi per una lunga, quindici anni serena e prospera "Sono pas- dalla scompar- de Castro vita coniugale. sati già cinque sa della di lui da Villanova anni da quan- moglie di Verteneglio do non sei più con noi. Lo ricorda- Ti ricordia- no con im- mo sempre Elena menso affetto con tanto af- Marsich la moglie Te- fetto". resa, il fi glio NoteNote tristitristi La moglie Maurizio con Maria, assie- La figlia Silvia e gli Jolanda, uni- adorati nipo tini Giulio e Mario. Sopportando con dignità e corag- bassa padovana (quante pedalate per me ai fi gli e parenti tutti. tamente ai fa- gio la lunga malattia, si è addormen- raggiungerlo!). miliari e agli tata per sempre la nostra cara Dopo il conseguimento della lau- Al ricordo si associa il Circolo “Buiese D. Ragosa”. amici, ricorda ElargizioniElargizioni rea in Medicina, iniziò a lavorare i cari genitori come pediatra nel brefotrofio di Maria Boni ved. Ballarin ------con immutato Nell’ultima quindicina ci sono perve- 11.11.1919 - 23.03.2010 Padova dove per anni si è dedicata affetto e no- nute le seguenti elargizioni: alla cura degli orfani accolti in quella stalgia. Maria Nives Antoncich in memoria struttura. Successivamente prese Ad un anno di distanza dalla sua Con pro- scomparsa, desidero ricordare a pa- della sorella Antonia Antoni ved. Acerboni servizio all’Ospedale di Mirano, euro 50,00 a favore de “La nuova Voce fondo dolore renti ed amici mia cugina Vittoria. ------lo annunciano dove conobbe il futuro marito, anche Giuliana”; lui medico nello stesso nosocomio. Sabato 28 marzo 2009, infatti, nel Dalla moglie Livia e fi glia Daniela in i figli Fran- piccolo borgo istriano di Cucciani Il 3 gennaio sono trascorsi otto anni co con Daria, Da lì si trasferì all’Ospedale di Me- memoria di Albino Vigini euro 30,00 a stre dove lavorò fino alla pensione ((Kucibreg), oggi in territorio croato, dalla scomparsa di favore de “La nuova Voce Giuliana”; Rita con Bru- a due passi dal confi ne sloveno, si no, la nipote come medico laboratorista. Le sorelle in memoria di Gina Filipaz in Rimasta vedova da 4 anni, Nina sono svolti i funerali di Babich euro 30,00 a favore de “La nuova Claudia con Sergio Svettini Voce Giuliana”; Fabio e i pro- trasferì la sua residenza a Spinea per potersi avvicinare alla sorella Vittoria Vesnaver Francesco e Margherita Ballarin nipoti Alice e Viene qui in memoria dei genitori Maria e Luigi Giulio. Maria Nives Antoncich e alla nipote ved. Bubola ri cordato dai euro 20,00 a favore de “La nuova Voce Ora riposa Laura, che amorosamente l’hanno fi gli Mario, Giuliana”; nel Cimitero assistita nella malattia che in breve deceduta dopo lunga malattia all’età Linda e Mar- La moglie Maria e fi gli in memoria di Lussingrande assieme al suo l’ha portata a morte. di 91 anni appena compiuti. Eravamo co, dalla mo- di Bruno Zanon euro 20,00 a favore del Come sorella, porto a conoscenza legati da stretti vincoli di parentela glie Carolina, Circolo Ragosa dalla stessa euro 10,00 a di questo mesto avvenimento ai essendo il suo papà Matteo fratello dai nipoti, dai favore de “La nuova Voce Giuliana”; Luigi numerosi lussingrandesi sparsi 4.10.1911 - 29.01.1997 del mio, Andrea Vesnaver. fra telli Sil- Jolanda Deponte in memoria dei geni- nel mondo che sicuramente, an- Tipico esempio di donna istriana vana, Mario tori Nazario e Elena euro 50,00 a favore che dopo tanti anni e le notevoli autoctona, sposa e madre esemplare, e Stelio, dai de “La nuova Voce Giuliana”; distanze che poi li separarono, si era nata nel 1918 nel vicino villaggio cognati e dai Silvana Svettini in memoria di Sergio, ricorderanno di Nina quando, tutti di Vergnacco d’Istria, in comune di parenti tutti. Stefania e Cesare Svettini euro 30,00 a quanti ancora giovani, vivevano Grisignana, come suddita austriaca favore della Comunità di Collalto-Briz- che ricordia- Vergnacco ed euro 10,00 a favore de “La insieme e serenamente in Lussino di madrelingua italiana, Vittoria ------mo con im- italiana. nuova Voce Giuliana”; mutato amo- trascorse l’infanzia e la giovinezza Roberto Bonelli in memoria di Libera re. nel laborioso villaggio natìo assieme Il 25 aprile sono trascorsi quattor- Crisana e Stelio Bonelli euro 20,00 a favore ------alle cinque sorelle Maria, Rosina, dici anni dalla morte di della Comunità di Piemonte ed euro 20,00 Giovita, Clementina e Miranda ed a favore de “La nuova Voce Giuliana”; “Non piangete la mia assenza, all’unico fratello, Giovanni, aiutando Stefania Marchesich Teresa de Castro in memoria del marito sentitemi vicino e parlatemi nei lavori casalinghi ed agricoli i Attilio de Castro euro 30,00 a favore de ancora. Io vi amerò dal cielo genitori e la numerosa famiglia, da ved. Svettini “La nuova Voce Giuliana”; come vi ho amati sulla terra” secoli insediata nel territorio. da Cucibrek Vittoria Tivan euro 25,00 a favore de S.Agostino “La nuova Voce Giuliana”. ------All’età del matrimonio andò spo- sa all’agricoltore Antonio Bubola Si ringraziano sentitamente i generosi Dopo lunghe sofferenze soppor- (Nini) di Cucciani, dove si stabilì oblatori. Antonia Antoni (Nina) tate con grande rassegnazione, è defi nitivamente. La famiglia è stata Ricordata *** ved. Acerboni deceduto il 7 marzo u.s. allietata dalla nascita di due fi gli con tanto af- Terzo elenco delle offerte pervenute maschi, Bruno e Arduino. Rimasta fetto dai fi gli per il Calendario di Buie 2010: vedova e colpita dagli inevitabili Mario, Ste lio Agarinis Vidal Maria, Matassi Luigi, Ta- deceduta cri- Albino Vigini e Silvana, dal- stianamente il da Momiano di Buie acciacchi dell’età, fu per anni amo- gliapietra Maria, Potleca Silvio, Vardabas- revolmente assistita dal fi glio Bruno le nuore e dai so Ferruccio, Moratto Adriana, Varsaica 2 aprile 2010 nipoti. Angelo, Dambrosi Samuelli Edda, Deboni all’ospedale Ne dà il tri- che conviveva con lei. Nonna Vitto- Ondina, Dambrosi Raimondo, Zoppola- di Mirano in ste annuncio ria era particolarmente affezionata to Ida, Celega Bolci Maria, Zoppolato provincia di la moglie Li- ai nipoti Marian e Marco, fi gli di Libera, Druscovich Gemma in Moratto, Venezia. via, la figlia Arduino. Siroti Francesco, Moratto Mariagrazia, Era nata a Daniela, il Nel dopoguerra, quando Nini era Cesare Svettini Bonetti Renato e fi glia Gabriella, Barbo Lussingrande genero ed i ancora in vita, ero andato a far loro da Berda Massimo, Dussi Antonio e fi glia Lucia, il 24 giugno nipoti Clau- visita ed ho trascorso una intera Cini Maria (V. Gardossi) Franceschini 1927 e nel dio e Giulio giornata assieme, ricordando i tem- Lucia ved. Degrassi, Manzin Giovanna 1945 fuggì, assieme ai pa- pi andati della nostra giovinezza I figli Sil- ved. Palcich e fratello Luigi, Marzari poco più che ragazzina, dal paesello renti tutti. e l’infelice periodo della seconda vana, Mario e Aldo, Mersi Attilio (V. Gardossi) Pitacco natìo all’arrivo dei titini, per riparare Un since- guerra mondiale quando i borghi Stelio, le nuo- Lidia e sorella Maria, Raccar Gina ved. in Toscana dove conseguì dapprima rurali istriani subirono la violenza Matassi, Zoppolato Giovanna ved. Anto- ro ringra- re, i nipoti ed nini, Dambrosi Anita in Zuccon, Bortolin il diploma magistrale e successi- ziamento a dei rastrellamenti tedeschi e furono i parenti tutti teatro di violenti scontri armati tra i Rita in Trento, Matassi Giuliano, Codia vamente la maturità classica, per quanti hanno espresso il loro rimpiangono Alfrida ved. Godas, Di Brusco Pia ved. potersi poi iscrivere all’Università cordoglio e a quanti con la loro nazifascisti e i partigiani comunisti il loro caro e Spizzamiglio, Orlando Irma ved. Pavan di Padova al corso di laurea in Me- calorosa presenza hanno affettuo- operanti nella zona. Gravi furono lo ricordano (Momiano), Danielis Bruno. dicina e chirurgia. Per mantenersi samente manifestato l’amore nei le conseguenze sulla popolazione a quanti gli Il Circolo Buiese “Donato Ragosa” agli studi universitari insegnava alle confronti del nostro carissimo e residente, considerata connivente hanno voluto ringrazia sentitamente i generosi obla- scuole elementari di un paesino della indimenticabile Albino. con le bande armate antifasciste bene. tori. 8 La nuova Voce Giuliana 1 maggio 2010 TTriesterieste nnelel mmioio ccuoreuore

Due momenti della manifestazione canora tenuta al Politeama Rossetti il 9 aprile scorso a cura di Claudio Margiore e che ha avuto grande successo tanto per le esecuzioni quanto per l’affl uenza di pubblico. Nelle foto il Coro dell’Associazione delle Comunità Istriane ed il riconoscimento con la consegna della coppa al Presidente del nostro sodalizio.

Trieste, la guerra di Tito contro gli antifascisti di Paolo Mieli

LA JUGOSLAVIA CONSIDERAVA NEMICO CHIUNQUE RIFIUTASSE L’ANNESSIONE Dopo l’8 settembre i nazisti fi nsero di riportare in vita la tradizione asburgica ed emarginarono gli esponenti della repubblica di Mussolini

(continuazione del n. 217) sottosegretario alla Marina del governo ad aver salva la vita; spariscono per serie di appelli ai suoi Tant’è che la motivazione della me- di Salò e una disponibilità a dare una sempre, invece, i democristiani Carlo compatrioti affi nché si daglia d’oro al valor militare conferita mano all’operazione è mostrata dalla X Dell’Antonio e Romano Meneghello. unissero alla lotta degli dallo Stato italiano alla memoria di Mas di Junio Valerio Borghese. Vicende Augusto Bergera e Luigi Podestà antifascisti contro i te- Frausin parlerà esplicitamente di «de- molto complicate. «Nel momento in cui restano due anni in campo di concen- deschi. Nel dopoguerra lazione slava». l’autore si ingegna a cogliere le linee di tramento. A Gorizia scompaiono nel rientra in Jugoslavia e Quanto al clero sloveno, pur mante- forza degli eventi, in modo da portarne nulla l’azionista Augusto Sverzutti e il chiede di poter tornare nendo una certa diffi denza nei confronti alla luce i signifi cati profondi», scrive socialista Licurgo Olivi. A Fiume stessa a Trieste. Ma le autorità dei comunisti, si è schierato, respingen- Pupo in una delle pagine fi nali del li- sorte per alcuni importanti esponenti del regime di Tito non do le indicazioni degli ordinari dioce- bro, dedicata alle foibe ma estendibile antifascisti: Giuseppe Sincich viene si fi dano di lui per via sani italiani, dalla parte del movimento all’intera questione, «al lettore viene prelevato dalla sua casa e abbattuto del suo soggiorno in di liberazione, «ottenendone in cambio richiesto, alla fi ne della narrazione, di a raffi che di mitra; Mario Blasich, Inghilterra e non glielo promesse di rispetto per la Chiesa che mescolare per bene le informazioni che invalido, viene strangolato nella sua consentono. Peggio: il regime di Tito si guarderà bene dal ha ricevuto e di agitare forte». abitazione; Nevio Skull viene trovato nel 1947 lo gettano in mantenere». A complicare questo qua- Allorché poi a fi ne aprile del ’45 la ucciso a colpi di pistola. E pensare carcere coinvolgen- dro interviene, nell’autunno del ’44, uno guerra si conclude, qui a Trieste pratica- che sono tutti uomini riconducibili dolo nel cosiddetto strano tentativo di stabilire un accordo mente ricomincia. E produrrà strascichi alla Resistenza… Ma per gli jugoslavi «processo Nagode», tra il Regno del Sud (al governo c’è fi no a quando, nel settembre del ’47, sono «fascisti». Nel linguaggio dei co- intentato contro 31 ex adesso Ivanoe Bonomi, che dopo la Gorizia, amputata del suo retroterra munisti di Tito, scrive Pupo, «il campo «compagni di strada», e della sua semantico del termine “fascismo” è tutti democratici e li- stessa peri- assai più largo del corrispondente uso berali, «allo scopo di feria, tornerà nella cultura politica italiana». Per le togliere ogni equivoco nelle mani strade di Trieste si muovono parallele in merito alla possi- dell’ammini- «armi alla mano, due storie, ciascuna bilità di dar vita in strazione ita- con la logica interna che le è propria, Jugoslavia a qualcosa liana; Trieste e che per il futuro prefi gurano scenari di diverso rispetto ad – «testa senza completamente diversi». Da una parte un regime stalinista». corpo, perché «la storia della guerra di liberazione Furlan verrà accusato di la provincia jugoslava, che sul golfo adriatico cerca essere massone, di aver rimarrà ol- la conclusione trionfale della sua epo- avuto rapporti con i ser- tre confi ne» pea, esprimendo una concezione del vizi segreti britannici sarà di nuo- confl itto europeo come duello mortale e capo d’imputazione vo italiana tra nazismo e bolscevismo»; dall’altra sarà addirittura l’aver nell’ottobre «la storia della Resistenza italiana, in tradotto in sloveno La del 1954; cui i poli dello scontro sono il fascismo fattoria degli animali di Zara, Fiume e l’antifascismo, inteso quest’ultimo Orwell. Condannato a Titini a Trieste e l’Istria non quale sinonimo di pluralismo e de- morte, riuscirà a far commutare la pena sottintende l’esistenza nei ricordi di torneranno mocrazia». Nella lotta fi nale contro i a vent’anni. Scarcerato per malattia, zone oscure che non vanno rimosse più. Adesso il tedeschi «per una manciata di ore le sopravviverà a stento a un tentativo di o celate, ma affrontate a viso aperto». Cln, defi nito due storie cammineranno assieme e linciaggio e morirà nel 1953 senza aver Proprio così: a viso aperto. Esuli in partenza uffi cialmente assieme combatteranno». Poi «una mai potuto rimetter piede a Trieste. (fi ne) liberazione di Roma ha preso il posto di dagli jugoslavi «criminale e famigera- divorerà l’altra». Adesso è tempo di rivedere tutte Trieste ’45, Raoul Pupo, un libro Pietro Badoglio) e qualche settore della to», diviene «oggetto di persecuzione, e A conflitto appena finito, l’aver queste storie. Con l’intenzione di rico- di imminente pubblicazione per i tipi Repubblica sociale di Mussolini in vista ciò tanto più dopo che il 5 maggio del combattuto dalla parte degli Alleati struirle una per una, per poi inquadrarle di Laterza. di un’iniziativa «alla Darlan» (François ’45 riesce a dar vita ad una manifesta- si trasformerà in «connivenza con gli e riuscire così a darne un giudizio ispi- Darlan, già numero due di Pétain nel zione fi lo-italiana che sfi la per le vie inglesi e gli americani» e diventerà una rato all’amore per la verità. Nient’altro. La nuova Voce Giuliana regime collaborazionista francese di Vi- del centro città prima di venir dispersa colpa. Il libro racconta la storia di Boris Giustamente Pupo considera una for- chy, al momento dello sbarco alleato in con le armi da una pattuglia jugosla- Furlan, brillante avvocato ed allievo di tuna che si senta oggi «parlare un po’ Quindicinale associato all'USPI Algeria dove lui stesso si trova – siamo va». Cominciano gli arresti mirati tra Joyce, che nel 1929 è dovuto emigrare meno di memorie condivise – strani Unione Stampa Periodica Italiana nel novembre del ’42 – apre un nego- i dirigenti e i quadri del Comitato di in Jugoslavia. Dopo l’aggressione Reg. n. 1008 dd. 14/01/2000 oggetti, posto che la memoria è il del Tribunale di Trieste ziato con gli americani: pagherà con liberazione. A Trieste i caduti del Cln italiana alla Jugoslavia del 1941, si è luogo per eccellenza della soggettività Fotocomposizione: Gabriella Perini la vita, ucciso il 24 dicembre di quello per mano jugoslava assommano a cen- rifugiato negli Stati Uniti, poi in Gran non interscambiabile a piacimento – e Stampa: Zenit - Trieste via Rivalto, 1 stesso anno dal giovane Fernand Bon- tosessanta! Vengono presi il socialista Bretagna dov’è diventato ministro e un po’ più di rispetto delle memorie Tel. 040-761005 - Fax 040-3725826 E-mail: [email protected] nier de la Chapelle). Il Darlan italiano Carlo Schiffrer e l’azionista Michele quindi portavoce del governo reale in diverse nonché in ambito cattolico di Internet http:/www.tip.it/zenit dovrebbe essere l’ammiraglio Spartani, Miani, che miracolosamente riescono esilio. In questa veste ha lanciato una “purifi cazione della memoria”, il che