Teatro Lirico Di Cagliari • Service Videoproiezioni Ideogamma, Rimini Sopratitoli Francesco Marceddu
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Presidente Paolo Truzzu Sindaco di Cagliari Sovrintendente Nicola Colabianchi Soci fondatori Stato Italiano Regione Autonoma della Sardegna Comune di Cagliari Consiglio di Indirizzo Paolo Truzzu Sindaco di Cagliari Peppino Calledda Giuseppe Farris Mario Marchetti Giandomenico Sabiu Collegio dei Revisori dei Conti Paolo Luigi Rebecchi (Presidente), Roberto Coffa, Pietro Leinardi LIRICA E BALLETTO 2019 Hänsel und Gretel Premio Abbiati 2017 per scene, costumi, luci e video a Julian Crouch, Kevin Pollard, Marco Filibeck e Joshua Higgason venerdì 13 dicembre, ore 20.30 - turno A sabato 14 dicembre, ore 19 - turno G domenica 15 dicembre, ore 17 - turno D martedì 17 dicembre, ore 20.30 - turno F mercoledì 18 dicembre, ore 20.30 - turno B giovedì 19 dicembre, ore 19 - turno L venerdì 20 dicembre, ore 20.30 - turno C sabato 21 dicembre, ore 17 - turno I In copertina: Foto di Francesco Bondi, Teatro alla Scala 2017. domenica 22 dicembre, ore 17 - turno E PERSONAGGI E INTERPRETI Il padre Peter GUSTAVO CASTILLO NICOLA EBAU (14, 17, 19, 21 dicembre) HÄNSEL UND GRETEL La madre Gertrud SUSAN NEVES fiaba drammatica in tre quadri EWA TRACZ (14, 17, 19, 21 dicembre) Hänsel ANNA DORIS CAPITELLI libretto AURORA FAGGIOLI (14, 17, 19, 21 dicembre) Adelheid Wette Gretel FRANCESCA MANZO dalla fiaba omonima di Jacob e Wilhelm Grimm SARA ROSSINI (14, 17, 19, 21 dicembre) La Strega MARTINA SERRA MARINA OGII (14, 17, 19, 21 dicembre) musica L'Omino della sabbia ENKELEDA KAMANI Engelbert Humperdinck L'Omino della rugiada FRANCESCA PIA VITALE Editore proprietario Maestro concertatore e direttore Edition Peters, Lipsia JOHANNES DEBUS Regia SVEN-ERIC BECHTOLF Rappresentante per l’Italia ripresa da Casa Musicale Sonzogno, Milano DANIELA ZEDDA Scene Costumi JULIAN CROUCH KEVIN POLLARD riprese da ripresi da ANTONELLA CONTE MARCO NATERI Luci Videomaker Coreografie MARCO FILIBECK JOSHUA HIGGASON LUIGIA FRATTAROLI ORCHESTRA DEL TEATRO LIRICO CORO DI VOCI BIANCHE DEL CONSERVATORIO “G. P. DA PALESTRINA” DI CAGLIARI Maestro del Coro di voci bianche ENRICO DI MAIRA Direttore musicale di palcoscenico CRISTIANO DEL MONTE Maestri collaboratori Luigi Botta, Caterina Galiotto, Gaetano Mastroiaco, Andrea Mudu, Clorinda Perfetto, Francesca Pittau Coordinatore allestimenti scenici SABRINA CUCCU Direttore di scena LIANA ACHENZA COMPLESSI TECNICI DEL TEATRO LIRICO Caporeparto macchinisti Luigi Orrù · Caporeparto impianti elettrici Marco Picciau · Caporeparto sartoria Beniamino Fadda Responsabile attrezzeria Andrea Pirarba · Responsabile trucco e parrucche Daniela Guiso Scene, Costumi, Attrezzeria Teatro alla Scala • Calzature CTC Studi, Milano – Calzature Epoca, Milano Trucco e Parrucche Teatro Lirico di Cagliari • Service Videoproiezioni Ideogamma, Rimini Sopratitoli Francesco Marceddu Prima rappresentazione: Weimar, Teatro di corte, 23 dicembre 1893 Allestimento originale del Teatro alla Scala, di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari «I bambini si occupano di cose da bambini»: come evadere da Bayreuth e firmare un capolavoro Riccardo Pecci Betty Bürckel, la fedele governante di casa Wagner, era l’unica che fosse rimasta a Venezia. Con diligente solerzia, era affaccendata a impaccare e imballare i molti oggetti che ancora non erano stati rispediti; lei quella me- desima governante che era stata eletta dal destino a cogliere le ultime parole del morente, quella medesima cui era toccato di vedere i suoi occhi sbarrati che vagavano all’intorno cercando aiuto. Come ci assicurò il dottor Keppler, la lotta del Maestro con la morte dev’essere stata di quelle particolarmente aspre, e aggravata dal fatto che la voce gli era venuta meno completamente.1 Il pomeriggio del 13 febbraio 1883, nel Palazzo Vendramin-Calergi sul Canal Grande di Venezia un attacco cardiaco soffoca die Stimme, «la voce» inconfondibile di Richard Wagner, sopravvissuto poco più di sei mesi al debutto di Parsifal nel luglio 1882; e, con essa, mette a tacere la voce più eminente del teatro musicale in lingua tedesca dell’intero Ottocento. Si apre una fase inquieta per i connazionali del «gran Maestro del Vendra- min». Cosa scrivere dopo il Ring des Nibelungen, dopo Tristan und Isolde, dopo i Meistersinger von Nürnberg e infine il testamento del Parsifal? In che modo continuare a mettere in musica la lingua di Wagner evitando le secche dell’epigonismo? Come se non bastasse, dopo aver esportato aggressivamente Wagner in Francia e in Italia, ora i palcoscenici tedeschi devono subire l’invasione di ritorno di quei generi italo-francesi che pure il Musikdrama wagneriano aveva contribuito a fecondare. Anche in Germania, insomma – e con gran- de scandalo dei nazionalisti – gli anni Novanta sono gli anni del successo incontrastato del verismo (Cavalleria rusticana, Pagliacci) e di Giacomo Puccini. Bisognerà attendere il 1905, e il succès de scandale di Salome, per- ché un secondo Richard (Strauss) riesca a imporre la sua voce e ad avviare un dialogo con il pubblico europeo che durerà fino aCapriccio (1942). È appunto nell’interstizio tra Parsifal e Salome che Engelbert Humper- dinck (Siegburg, 1854; Neustrelitz, 1921) riesce a far udire la sua, di voce: una voce non forte e imperiosa quanto quella dei due Richard, s’intende, 8 9 Riccardo Pecci «I BAMBINI SI OCCUPANO DI COSE DA BAMBINI» ma comunque tra le poche (pochissime!) capaci di lasciare un’impronta dere l’epilogo trasfigurato del Tristan und Isolde: uno schiaffo a Wagner durevole sulla storia del teatro musicale tedesco di quegli anni. e ai wagneriani, insomma. Come gli Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm Per maturare una propria voce, tuttavia, sia Strauss che Humperdinck una volta uccisa la strega, tuttavia, Strauss non rinuncerà mai ai forzieri di dovranno attraversare una variante della fiaba di Hänsel e Gretel, e impara- perle e pietre preziose che la frequentazione della ‘casetta’ di Bayreuth gli re a riguadagnare (per così dire) la strada verso casa, verso se stessi e il loro aveva dischiuso: per tutta la vita avrebbe continuato a prendere umilmente vero io. Nella vicenda dei due compositori, l’insidiosa casetta paradisiaca lezioni dal teatro di Wagner e a fare tesoro della sua attività di direttore wa- fatta di pane, zucchero e tetto di torta, zeppa di leccornie, nella quale (dopo gneriano, imparando a piegare la tecnica del Maestro a un temperamento essere stati messi all’ingrasso) rischieranno entrambi di essere cucinati e fondamentalmente antiwagneriano come il suo. fagocitati, è proprio la Bayreuth di Wagner, con il tempio wagneriano del La metamorfosi nel «leone rapace» di Nietzsche e lo strappo violento Festspielhaus e Villa Wahnfried: dimora di una delle famiglie più affasci- della Salome non si addicevano però al talento e al temperamento di Hum- nanti e insieme ingombranti (ma soprattutto inglobanti) della storia della perdinck: troppo profondo il debito artistico e personale nei confronti del cultura europea, responsabile di una serie di sequestri – se non di persona, mondo di Bayreuth, dal quale il musicista di Siegburg era stato prima ispi- certo di personalità – e di conseguenti tentativi di evasione.2 rato, poi accolto e nutrito con esperienze che lo avrebbero segnato per sem- Agli inizi della carriera, Strauss godeva appunto della invidiabile condi- pre. Se Strauss era stato nelle grazie di Cosima, Humperdinck (wagneriano zione di protégé della vedova del compositore, Cosima Liszt (poi Cosima sfegatato e militante almeno dai primi anni Settanta) aveva goduto della Bülow e infine Cosima Wagner): la ‘strega cattiva’ della nostra storia, di- fiducia del venerato Meister in persona: Wagner lo aveva difatti invitato a sposta ad alimentare con generosità (materialmente e spiritualmente) una Bayreuth perché potesse assisterlo da vicino nella preparazione di Parsifal. schiera di artisti promettenti purché si lasciassero poi assorbire senza resi- Un piccolo frammento del Parsifal del debutto era anzi stato composto in stenze dalla missione wagneriana di Wahnfried, che aveva eletto a suprema tutta fretta proprio da Humperdinck stesso, per far fronte a un intoppo della Betätigung (‘attività’, ‘occupazione’) della sua vita. Per lei come per loro complessa macchina scenica allestita nel Festspielhaus: la tela del paesag- non doveva esserci che il «Dienen... dienen» («servire... servire») di Kun- gio dipinto che scorreva nel primo atto si era dimostrata troppo lunga e dry nell’atto terzo di Parsifal: un servizio devoto reso al teatro e alla musi- troppo lenta per la musica scritta da Wagner, e il Maestro approvò sollevato ca (eccezionali) ma anche alle idee (non sempre altrettanto eccezionali) del l’aggiunta alla partitura escogitata dal suo intraprendente assistente.3 Dopo vulcanico marito. L’emancipazione di Strauss dalla Meisterin di Wahnfried essersi preso cura dell’ultimo ‘figlio’ teatrale di Wagner, nel 1889 Humper- e da questa assillante Betätigung passerà attraverso l’incontro liberatorio dinck si era visto affidare dalla vedova anche il figlio in carne e ossa del con la filosofia di uno dei primi e più famosi evasi da Bayreuth, Friedrich compositore, il giovane Siegfried: Cosima lo aveva scelto per completare Nietzsche: che in Così parlò Zarathustra (1883-85) ci narra appunto sot- l’istruzione musicale dell’erede di Bayreuth. Attraverso le mani di Hum- to forma di parabola come da «cammello» (ovvero «bestia da soma [...] perdinck sarebbe dunque passato il futuro della famiglia Wagner. piena di venerazione») di Wagner si fosse fatto prima «leone», trovando Sarà proprio un’escursione del maggio 1890 in compagnia di Siegfri- il coraggio di rompere