Presidente Paolo Truzzu Sindaco di Cagliari

Sovrintendente Nicola Colabianchi Soci fondatori Stato Italiano Regione Autonoma della Sardegna Comune di Cagliari

Consiglio di Indirizzo

Paolo Truzzu Sindaco di Cagliari Peppino Calledda Giuseppe Farris Mario Marchetti Giandomenico Sabiu

Collegio dei Revisori dei Conti

Paolo Luigi Rebecchi (Presidente), Roberto Coffa, Pietro Leinardi LIRICA E BALLETTO 2019

Hänsel und Gretel Premio Abbiati 2017 per scene, costumi, luci e video a Julian Crouch, Kevin Pollard, Marco Filibeck e Joshua Higgason

venerdì 13 dicembre, ore 20.30 - turno A sabato 14 dicembre, ore 19 - turno G domenica 15 dicembre, ore 17 - turno D martedì 17 dicembre, ore 20.30 - turno F mercoledì 18 dicembre, ore 20.30 - turno B giovedì 19 dicembre, ore 19 - turno L venerdì 20 dicembre, ore 20.30 - turno C sabato 21 dicembre, ore 17 - turno I In copertina: Foto di Francesco Bondi, Teatro alla Scala 2017. domenica 22 dicembre, ore 17 - turno E PERSONAGGI E INTERPRETI Il padre Peter GUSTAVO CASTILLO NICOLA EBAU (14, 17, 19, 21 dicembre) HÄNSEL UND GRETEL La madre Gertrud SUSAN NEVES fiaba drammatica in tre quadri EWA TRACZ (14, 17, 19, 21 dicembre) Hänsel ANNA DORIS CAPITELLI libretto AURORA FAGGIOLI (14, 17, 19, 21 dicembre) Adelheid Wette Gretel FRANCESCA MANZO dalla fiaba omonima di Jacob e Wilhelm Grimm SARA ROSSINI (14, 17, 19, 21 dicembre) La Strega MARTINA SERRA MARINA OGII (14, 17, 19, 21 dicembre) musica L'Omino della sabbia ENKELEDA KAMANI Engelbert Humperdinck L'Omino della rugiada FRANCESCA PIA VITALE

Editore proprietario Maestro concertatore e direttore Edition Peters, Lipsia JOHANNES DEBUS Regia SVEN-ERIC BECHTOLF Rappresentante per l’Italia ripresa da Casa Musicale Sonzogno, Milano DANIELA ZEDDA

Scene Costumi JULIAN CROUCH KEVIN POLLARD riprese da ripresi da ANTONELLA CONTE MARCO NATERI

Luci Videomaker Coreografie MARCO FILIBECK JOSHUA HIGGASON LUIGIA FRATTAROLI

ORCHESTRA DEL TEATRO LIRICO CORO DI VOCI BIANCHE DEL CONSERVATORIO “G. P. DA PALESTRINA” DI CAGLIARI Maestro del Coro di voci bianche ENRICO DI MAIRA Direttore musicale di palcoscenico CRISTIANO DEL MONTE Maestri collaboratori Luigi Botta, Caterina Galiotto, Gaetano Mastroiaco, Andrea Mudu, Clorinda Perfetto, Francesca Pittau Coordinatore allestimenti scenici SABRINA CUCCU Direttore di scena LIANA ACHENZA

COMPLESSI TECNICI DEL TEATRO LIRICO Caporeparto macchinisti Luigi Orrù · Caporeparto impianti elettrici Marco Picciau · Caporeparto sartoria Beniamino Fadda Responsabile attrezzeria Andrea Pirarba · Responsabile trucco e parrucche Daniela Guiso Scene, Costumi, Attrezzeria Teatro alla Scala • Calzature CTC Studi, Milano – Calzature Epoca, Milano Trucco e Parrucche Teatro Lirico di Cagliari • Service Videoproiezioni Ideogamma, Rimini Sopratitoli Francesco Marceddu

Prima rappresentazione: Weimar, Teatro di corte, 23 dicembre 1893 Allestimento originale del Teatro alla Scala, di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari «I bambini si occupano di cose da bambini»: come evadere da Bayreuth e firmare un capolavoro Riccardo Pecci

Betty Bürckel, la fedele governante di casa Wagner, era l’unica che fosse rimasta a Venezia. Con diligente solerzia, era affaccendata a impaccare e imballare i molti oggetti che ancora non erano stati rispediti; lei quella me- desima governante che era stata eletta dal destino a cogliere le ultime parole del morente, quella medesima cui era toccato di vedere i suoi occhi sbarrati che vagavano all’intorno cercando aiuto. Come ci assicurò il dottor Keppler, la lotta del Maestro con la morte dev’essere stata di quelle particolarmente aspre, e aggravata dal fatto che la voce gli era venuta meno completamente.1

Il pomeriggio del 13 febbraio 1883, nel Palazzo Vendramin-Calergi sul Canal Grande di Venezia un attacco cardiaco soffoca die Stimme, «la voce» inconfondibile di Richard Wagner, sopravvissuto poco più di sei mesi al debutto di Parsifal nel luglio 1882; e, con essa, mette a tacere la voce più eminente del teatro musicale in lingua tedesca dell’intero Ottocento. Si apre una fase inquieta per i connazionali del «gran Maestro del Vendra- min». Cosa scrivere dopo il Ring des Nibelungen, dopo Tristan und Isolde, dopo i Meistersinger von Nürnberg e infine il testamento del Parsifal? In che modo continuare a mettere in musica la lingua di Wagner evitando le secche dell’epigonismo? Come se non bastasse, dopo aver esportato aggressivamente Wagner in Francia e in Italia, ora i palcoscenici tedeschi devono subire l’invasione di ritorno di quei generi italo-francesi che pure il Musikdrama wagneriano aveva contribuito a fecondare. Anche in Germania, insomma – e con gran- de scandalo dei nazionalisti – gli anni Novanta sono gli anni del successo incontrastato del verismo (, ) e di Giacomo Puccini. Bisognerà attendere il 1905, e il succès de scandale di Salome, per- ché un secondo Richard (Strauss) riesca a imporre la sua voce e ad avviare un dialogo con il pubblico europeo che durerà fino aCapriccio (1942). È appunto nell’interstizio tra Parsifal e Salome che Engelbert Humper- dinck (Siegburg, 1854; Neustrelitz, 1921) riesce a far udire la sua, di voce: una voce non forte e imperiosa quanto quella dei due Richard, s’intende,

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ma comunque tra le poche (pochissime!) capaci di lasciare un’impronta dere l’epilogo trasfigurato del Tristan und Isolde: uno schiaffo a Wagner durevole sulla storia del teatro musicale tedesco di quegli anni. e ai wagneriani, insomma. Come gli Hänsel e Gretel dei fratelli Grimm Per maturare una propria voce, tuttavia, sia Strauss che Humperdinck una volta uccisa la strega, tuttavia, Strauss non rinuncerà mai ai forzieri di dovranno attraversare una variante della fiaba di Hänsel e Gretel, e impara- perle e pietre preziose che la frequentazione della ‘casetta’ di Bayreuth gli re a riguadagnare (per così dire) la strada verso casa, verso se stessi e il loro aveva dischiuso: per tutta la vita avrebbe continuato a prendere umilmente vero io. Nella vicenda dei due compositori, l’insidiosa casetta paradisiaca lezioni dal teatro di Wagner e a fare tesoro della sua attività di direttore wa- fatta di pane, zucchero e tetto di torta, zeppa di leccornie, nella quale (dopo gneriano, imparando a piegare la tecnica del Maestro a un temperamento essere stati messi all’ingrasso) rischieranno entrambi di essere cucinati e fondamentalmente antiwagneriano come il suo. fagocitati, è proprio la Bayreuth di Wagner, con il tempio wagneriano del La metamorfosi nel «leone rapace» di Nietzsche e lo strappo violento Festspielhaus e Villa Wahnfried: dimora di una delle famiglie più affasci- della Salome non si addicevano però al talento e al temperamento di Hum- nanti e insieme ingombranti (ma soprattutto inglobanti) della storia della perdinck: troppo profondo il debito artistico e personale nei confronti del cultura europea, responsabile di una serie di sequestri – se non di persona, mondo di Bayreuth, dal quale il musicista di Siegburg era stato prima ispi- certo di personalità – e di conseguenti tentativi di evasione.2 rato, poi accolto e nutrito con esperienze che lo avrebbero segnato per sem- Agli inizi della carriera, Strauss godeva appunto della invidiabile condi- pre. Se Strauss era stato nelle grazie di Cosima, Humperdinck (wagneriano zione di protégé della vedova del compositore, Cosima Liszt (poi Cosima sfegatato e militante almeno dai primi anni Settanta) aveva goduto della Bülow e infine Cosima Wagner): la ‘strega cattiva’ della nostra storia, di- fiducia del venerato Meister in persona: Wagner lo aveva difatti invitato a sposta ad alimentare con generosità (materialmente e spiritualmente) una Bayreuth perché potesse assisterlo da vicino nella preparazione di Parsifal. schiera di artisti promettenti purché si lasciassero poi assorbire senza resi- Un piccolo frammento del Parsifal del debutto era anzi stato composto in stenze dalla missione wagneriana di Wahnfried, che aveva eletto a suprema tutta fretta proprio da Humperdinck stesso, per far fronte a un intoppo della Betätigung (‘attività’, ‘occupazione’) della sua vita. Per lei come per loro complessa macchina scenica allestita nel Festspielhaus: la tela del paesag- non doveva esserci che il «Dienen... dienen» («servire... servire») di Kun- gio dipinto che scorreva nel primo atto si era dimostrata troppo lunga e dry nell’atto terzo di Parsifal: un servizio devoto reso al teatro e alla musi- troppo lenta per la musica scritta da Wagner, e il Maestro approvò sollevato ca (eccezionali) ma anche alle idee (non sempre altrettanto eccezionali) del l’aggiunta alla partitura escogitata dal suo intraprendente assistente.3 Dopo vulcanico marito. L’emancipazione di Strauss dalla Meisterin di Wahnfried essersi preso cura dell’ultimo ‘figlio’ teatrale di Wagner, nel 1889 Humper- e da questa assillante Betätigung passerà attraverso l’incontro liberatorio dinck si era visto affidare dalla vedova anche il figlio in carne e ossa del con la filosofia di uno dei primi e più famosi evasi da Bayreuth, Friedrich compositore, il giovane Siegfried: Cosima lo aveva scelto per completare Nietzsche: che in Così parlò Zarathustra (1883-85) ci narra appunto sot- l’istruzione musicale dell’erede di Bayreuth. Attraverso le mani di Hum- to forma di parabola come da «cammello» (ovvero «bestia da soma [...] perdinck sarebbe dunque passato il futuro della famiglia Wagner. piena di venerazione») di Wagner si fosse fatto prima «leone», trovando Sarà proprio un’escursione del maggio 1890 in compagnia di Siegfri- il coraggio di rompere con questo padre sostitutivo troppo autoritario, e ed, della sua sorellastra Daniela (accompagnata dal marito Henry Thode) infine «fanciullo», in grado di plasmare per sé «un nuovo inizio» a distan- e della madre Cosima a offrire a Humperdinck il pretesto per un’evasio- za di sicurezza da Bayreuth (Delle tre metamorfosi). In Salome Strauss ne indolore dal puro ‘servizio’ wagneriano – compiuta addirittura con la dimostrerà a sua volta il coraggio del leone musicando il bacio necrofilo complicità benevola della vedova di Wagner. In quell’occasione, Cosima della principessa alla testa mozza del profeta Jochanaan, che sembrò irri- aveva infatti riportato la piacevole impressione che le aveva fatto una mes-

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sinscena domestica di una fiaba dei fratelli Grimm, sottolineando le po- fortunato Liederspiel in un vero e proprio Singspiel, genere eminentemente tenzialità musicali (largamente trascurate) di questo genere. Esattamente tedesco consacrato dai capolavori di Mozart (Die Entführung aus dem Se- un anno più tardi (l’11 maggio 1891) Humperdinck le avrebbe scritto una rail-Il ratto dal serraglio, 1782 e Die Zauberflöte-Il flauto magico, 1791), lettera per ringraziarla del suggerimento: l’idea di musicare un Märchens- Beethoven (Fidelio, 1805-14) e Weber (Der Freischütz-Il franco caccia- piel, una ‘fiaba drammatica’, si era rivelata perfetta per le sue «modeste tore, 1821) e basato sull’alternanza di dialoghi recitati in prosa e numeri capacità». Gli aveva permesso di «cercare la propria salvezza [artistica] sul musicali. terreno della miniatura», come aveva La scintilla infatti si accende definitivamente solo all’inizio del 1891, intuito assistendo a sua volta all’adat- mentre Humperdinck si affatica intorno alla strumentazione del Singspiel, tamento teatrale di una fiaba firmato da di cui aveva terminato di scrivere la musica nel dicembre dell’anno pre- sua sorella Adelheid, per il quale aveva cedente per presentarlo a Natale come dono di fidanzamento a Hedwig velocemente composto alcune piccole Taxer. Fino alla fine di gennaio il compositore resiste all’istinto che lo spin- canzoni, o Liedchen. ge sempre più imperiosamente a durchkomponieren il dramma, ovvero a Non sappiamo (né mai sapremo) ‘metterlo in musica da cima a fondo’, eliminando le sezioni parlate: finché quanto questa gratitudine fosse sincera comprende che per essere soddisfatto deve cedere all’impulso e farsi carico oppure rappresentasse un’abile mos- dell’ulteriore lavoro necessario a trasformare il Singspiel in una Märchen- sa strategica per mettere i propri sfor- oper, ossia in una vera e propria , integralmente cantata, di soggetto zi creativi sotto l’ala protettrice della fiabesco. Ciò comporta un significativo allungamento dei tempi di conse- Meisterin di Bayreuth. Certo, non tutto gna e lo slittamento del matrimonio con Hedwig, che la coppia accetta con torna. Sappiamo che il 16 maggio 1890 rassegnazione. il compositore non aveva potuto pre- In dicembre Humperdinck mette finalmente mano alla celeberrima ou- senziare al debutto dello spettacolino verture che apre l’opera: in un paio di lettere la descrive con un certo compia- casalingo allestito da Adelheid Hum- cimento come un quadro di «vita infantile [Kinderleben]» a tratti «alquanto perdinck (maritata Wette, 1858-1916) chiassoso [etwas lärmend]», giustificandosi con la sentenza latinaSunt pueri per la quale aveva scritto i Liedchen: pueri, pueri puerilia tractant («i bambini sono bambini e i bambini si oc- si trattava di una fresca versione Lie- cupano di cose da bambini»). Le parole di questa sentenza, indirizzata al derspiel della fiaba di Hänsel e Gretel, cognato Hermann Wette, unite alla lettera di ringraziamento a Cosima della nella quale la recitazione era appunto primavera precedente, bastano in fondo ad afferrare le coordinate dell’opera- arricchita da qualche Lied intonato da voci infantili, e aveva incontrato il zione Hänsel und Gretel. Nella missiva alla vedova di Wagner Humperdinck favore degli astanti. Sappiamo anche che non corrispondeva al vero che giocava a ‘farsi piccino’ («modeste capacità») e le riconosceva il merito di sulle prime Humperdinck avesse aderito con particolare entusiasmo alla avergli fatto scoprire la propria identità di ‘miniaturista’ drammatico-musi- proposta della sorella (supportata dalla famiglia) di espandere il piccolo, cale: miniaturista, s’intende, rispetto agli smisurati affreschi dell’arte wagne- riana. Scrivendo al cognato, Humperdinck torna implicitamente a posizio- narsi rispetto al Maestro, ed è come se ci dicesse tra le righe: mentre Wagner Copertina dello spartito di Hansel und Gretel, edizione Schott. è in sala che arringa gli adulti con discorsi da adulti, io resto nella stanza dei

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bambini, ‘compositore-bambino’ che (siccome pueri puerilia tractant) ‘si occupa di cose da bambini’. Non si fraintendano però le sue dichiarazioni: dietro l’ostentazione di umiltà, c’è la rivendicazione di un talento e di uno spazio creativo tutti suoi – uno spazio, soprattutto, che il genio di Wagner non aveva occupato. Del resto, sappiamo bene che non c’è nulla di più serio del gioco dei bambini: e nessuno più di Humperdinck sembra averlo preso sul serio. Nel suo approccio al testo di Adelheid (una delle tante donne spesso dimenticate che hanno contribuito alla sopravvivenza e trasformazione del patrimonio della fiaba)4 non c’è un grammo della degnazione dell’artista adulto che conceda un poco del proprio talento al mondo infantile dei con- tes de fées. Ci sono, viceversa, pagina dopo pagina, tutta l’ispirazione, la raffinata tecnica musicale e soprattutto l’empatia del grande operista, senza alcun risparmio o gioco al ribasso: c’è l’immedesimazione nel terrore che produce su un figlio inadempiente una Madre infuriata, e subito dopo l’im- medesimazione nello sconforto di una donna che non sa più come nutrire la prole e sta per crollare («Sono stanca, stanca da morire!»). Queste qua- lità riunite spiegano forse la reazione scioccata di Strauss all’esame della partitura, di cui diede conto a Humperdinck nella famosa, lunga lettera del 1° novembre 1893, in cui lo proclamava senza meno «ein großer Meister» della loro epoca, autore di un capolavoro come non se ne vedevano da lun- go tempo, pregandolo al tempo stesso di insistere affinché potesse dirigerla lui dal suo podio di Weimar. A causa di un’epidemia influenzale, il previsto debutto a Monaco di Hänsel und Gretel fu effettivamente rinviato, con la conseguenza che sarà proprio Strauss a battezzare l’opera a Weimar il 23 dicembre di quell’anno, sia pure monca dell’ouverture. Ed è solo l’inizio: nei mesi ed anni successivi la partitura si ritroverà tra le mani fidate dei più grandi direttori del momento, a cominciare da Mahler e Felix Weingartner. Nell’affrontare la sua fiaba, Humperdinck ha ancora meno intenzione di Strauss di rinunciare alle perle e pietre preziose – musicali, s’intende – che s’era messo in tasca frequentando la ‘casetta’ di Bayreuth. Comprende che tutto gli può essere utile allo scopo.

Kay Nielsen (1886-1957), Illustrazione per Hänsel e Gretel, Hodder & Stoughton, Londra 1925.

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Non ci soffermeremo qui sugli infiniti ammiccamenti del ‘composi- archi (c), mentre oboi e fagotti spargono una gioiosa cascata di note staccate tore-bambino’ Humperdinck all’adulto Wagner sul piano dei temi, delle riprendendo la musica dei Bambini di marzapane (b): armonie, dei ritmi, dei colori strumentali di Hänsel und Gretel, che stabili- scono rapporti complessi e continui con il teatro wagneriano e rappresen- tano in sé una fonte di continuo godimento (la citazione è a volte sottile, altre volte plateale: quando nel primo quadro il Padre raccoglie con aria minacciosa la scopa da terra e intona «La scopa, la scopa! Che si fa con una scopa?» è impossibile non riconoscere la rozza musica associata ai giganti con i loro randelli nell’Oro del Reno). Più che queste coincidenze materiali, per quanto diffuse, ci interessano gli imprestiti strutturali dal Musikdrama wagneriano. Ad esempio, il fatto che l’ouverture sia modellata (per esplicita ammissione di Humperdinck) su quella dei Maestri cantori di Norimberga. A cominciare dal modo di condurre e di intrecciare le voci dell’orchestra, nel quale si ripete l’incontro tra la polifonia diatonica di Bach e il trattamento moderno della dissonanza del Tristan and Isolde. Nell’ouverture di Humperdinck riconosciamo anche senza difficoltà le stesse aree tonali ed espressive dell’ouverture wagneriana. I Meistersinger erano anche un modello perfetto dal punto di vista della La solennità dei maestri cantori in processione cede il posto in Hänsel und forma musicale complessiva, per una Oper che era nata come sappiamo Gretel a una sorta di corale luterano aperto dai corni e basato sull’Abendsegen, dalle ceneri di un Singspiel, a sua volta costruito intorno a un pugno di quella melodia della ‘preghiera della sera’ che Hänsel e Gretel intoneranno Lieder commissionati per vivacizzare la recita di una fiaba. Nella sua ce- per farsi forza nel bosco («Quando chino la mia testa addormentata») e che lebrazione di Norimberga, Wagner aveva appunto mostrato come il dina- costituisce il principale asse drammatico-musicale della partitura.5 A sua mismo della forma sinfonica tipico del suo Musikdrama potesse convivere volta, il lirismo della canzone d’amore di Walther ha un equivalente nella con la plasticità della tradizionale forma chiusa del Lied: ovvero come le cantabilità di un tema che nel terzo quadro di Hänsel und Gretel verrà canzoni (oltre ai cori, i concertati, le danze, ecc.) potessero essere integrati associato a Taumännchen, l’Omino della rugiada (dalle parole «Illumino gli con successo in un tipo di teatro musicale basato viceversa sulla Motivdur- occhi con la dorata luce del sole»); mentre la voce petulante degli apprendisti chführung ovvero l’elaborazione sinfonica, lo sviluppo di motivi da parte dei maestri di Wagner viene sostituita da quella dei Bambini di marzapane dell’orchestra.6 Per salvare i suoi Lieder, Humperdinck non aveva dunque che alla fine della Märchenoper cantano la loro liberazione («Il maleficio bisogno di rinnegare platealmente Bayreuth e la concezione del Musik- della Strega se ne è andato»). A un certo punto dell’ouverture, Humperdinck drama del Maestro. Con le sue melodie orecchiabili e insieme il suo fit- si diverte perfino a mimare la famosa combinazione contrappuntistica della to reticolo sinfonico di Leitmotive (il wagneriano «tessuto connettivo [ein canzone d’amore di Walther con il tema dei maestri cantori e la versione bindender Zusammenhang]» di motivi ricorrenti), la scrittura di Hänsel staccata e scherzando della fanfara del vessillo di re David: il canto und Gretel poteva allettare e lusingare un pubblico operistico più vasto dei espressivo (ausdrucksvoll) dell’Omino della rugiada (a, nei violini primi e pellegrini di Bayreuth senza per questo alienarsi i wagneriani più osservan- nei legni) svetta sul solenne corale dell’Abendsegen ai corni e al resto degli ti, che non potevano certo ignorare il precedente dei Meistersinger.

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A questi ultimi, peraltro, Hänsel und Gretel offre per compensazione uno degli esempi più soddisfacenti di wissendes Orchester wagneriana che sia dato ascoltare: vale a dire un’orchestra ‘onnisciente’ attraverso la quale l’autore si rende presente dentro l’opera, commentando quanto accade in scena.7 Una simile funzione di ‘commento’, di riflessione d’autore è eser- citata spesso in Hänsel und Gretel dalla già citata melodia della ‘preghiera della sera’, che non a caso incorpora la morale della fiaba, esposta da Gretel su queste note già nella prima scena del primo quadro: «Hänsel, ricorda che cosa dice papà quando mamma comincia a perdere le speranze: “Quando più c’è bisogno, il Signore ci porge la sua mano!”». Non sorprende dunque di ritrovare questa melodia nel momento in cui i Bambini, liberati della crosta di marzapane, intonano soavemente «Salvi, liberi, e per sempre!». Attutita nella sordina di viole e violini, la ‘preghiera della sera’ avvolge il canto dei Bambini, evocando il messaggio che il Padre, gli altri solisti e il coro ribadiranno di lì a poco con la massima chiarezza, al calare del sipa- rio, alla maniera della moralité di una fiaba di Perrault: «Sì, quando più c’è bisogno, il Signore ci porge la sua mano!». Ma i Maestri cantori non sono l’unico titolo wagneriano che meriti di essere espressamente citato in relazione a Hänsel und Gretel. Prima dei Meistersinger, forme più o meno semplici di canzone, di Lied, costellavano già Siegfried, seconda giornata dell’Anello del nibelungo, che probabilmente esercitò una suggestione ancora più forte su Humperdinck. Lo spettatore di Hänsel und Gretel può trarre qualche profitto dall’ascolto della «vecchia cantilena [Starenlied]» di Mime, ovvero del cosiddetto Fahrtenlustlied di Siegfried, nel quale il giovane esprime il suo desiderio di mettersi in viaggio lasciandosi alle spalle l’odiato ‘nido’, oppure della forma strofica dello Schmelzlied (la canzone ‘della fusione’ sulla fiamma dell’acciaio) e del successivo Schmiedelied (la canzone ‘della forgiatura’ della spada). Ad aggiungere interesse all’accostamento è il fatto che anche Siegfried è, per molti versi, una fiaba di magia (Märchen, conte de fées).8 I suoi personaggi ci ricordano da vicino colleghi più o meno famosi di Hänsel e di Gretel, che

Illustrazione di Arthur Rackham (1867-1939) per Hänsel e Gretel, Constable & Company Ltd, Londra 1909.

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abitano le stesse pagine dei Kinder-und Hausmärchen di Jacob e Wilhelm Grimm: se la psicologia di Siegfried deve molto a quella del fratello stupido della Storia di uno che se ne andò in cerca della paura (fiaba n. 4), la vicenda di Brünnhilde ha significativi punti di contatto con quella di Rosaspina (n. 50), meglio nota con le fattezze della Bella addormentata nel bosco di Perrault. Del resto, i Grimm e i loro lettori (tra i quali Wagner e Humperdinck) sapevano bene quanto spesso i Märchen tramandati di bocca in bocca sembrassero arieggiare le figure e le storie della mitologia del Volk, del popolo tedesco. Tra il Nibelungen-Mythus che ispira l’Anello e il mondo della fiabe (e pertanto tra Wagner e Humperdinck) non c’è in fondo che una differenza di «funzione sociale»:9 possono raccontare storie affini e mettere in scena personaggi molto simili, ma il mito è sacro (e tale considerava Wagner il suo teatro della maturità), mentre la fiaba è innanzitutto un divertimento, perpetuato nei «posti accanto alla stufa» o presso «il focolare della cucina».10 E un meraviglioso divertimento è, innanzitutto, Hänsel und Gretel. Humperdinck si preoccupò molto che i Lieder della sua Märchenoper suonassero come Volkslieder, ovvero come canzoni dotate di un’impronta davvero popolare e nazionale. Aveva d’altronde un orecchio molto sensibi- le alle melodie popolari, che amava fissare sulla sua agenda come possibile materiale compositivo – si trovasse nella natia regione renana, in Italia (Taormina, Napoli, Roma) o addirittura in Africa settentrionale (Tangeri). Non si comportò diversamente per Hänsel und Gretel, rivolgendosi anche ai suoi familiari: per esempio, fece intonare una serie di Kinderlieder (can- zoni per l’infanzia) a Isolde Wette, la nipote di appena otto anni. Qualche Kinderlied finì più o meno in blocco (testo e musica) dentro la partitura: è il caso delle deliziose canzoni di apertura dei primi due quadri, «Susi, cara Susi, che cos’è che fruscia tra l’erba?» e «Un piccolo uomo sta nel bosco, quieto e silenzioso». Ma nella maggioranza dei casi Humperdinck si mostrò interessato a procurarsi del puro materiale melodico che assecon- dasse duttilmente le sue esigenze creative: piccoli ‘mattoni’ da costruzione desunti dal folclore musicale tedesco, motivi caratteristici di poche battute

Illustrazione di Alexander Zick (1845-1907) per Hänsel e Gretel.

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dei quali nei suoi schizzi, a volte, sperimenta le possibilità di elaborazione resta comunque il fatto che per decenni gli studiosi tedeschi si sono accapi- e di trattamento contrappuntistico. gliati sull’esatto numero di citazioni di Volkslieder presenti nella musica di L’obiettivo ultimo di Humperdinck sembra quello di ricavare da questo Hänsel und Gretel, senza giungere a un reale consenso. materiale una sorta di ‘grammatica melodica’ in grado di generare mu- Tutto ciò genera un singolare paradosso: negli anni Novanta dell’Ot- sica nuova ma dal convincente sapore di Volksmusik. Hans-Josef Irmen, tocento, questa teutonicissima Märchenoper sfida il verismo italiano e gli ad esempio, ha mostrato come il Volkslied per eccellenza di Hänsel und ritorce contro alcune delle sue armi più affilate e vincenti sul mercato in- Gretel, l’onnipresente melodia della ‘preghiera della sera’, non sia letteral- ternazionale dell’opera. Per cominciare, Hänsel und Gretel sarà pure una mente riconducibile ad alcun canto popolare noto ma possa essere analiz- fiaba, ma asseconda quello stesso bisogno di realismo che nel repertorio zato come un montaggio di Volksliedmelodien diverse, o anche come una verista attribuisce un peso crescente alle canzoni rispetto alle arie della riscrittura di frammenti di un’unica melodia: quella di Ah, vous dirai-je, tradizione melodrammatica: ovvero a pezzi che non sono semplicemente Maman, resa celeberrima come tale dalle variazioni di Mozart ma in realtà intonati dal cantante che interpreta quel tal personaggio, bensì dal perso- ben attestata come melodia popolare anche nel folclore tedesco. naggio stesso che si trova in scena (nel caso delle canzoni si parla infatti di Questa grammatica melodica (che dissolve i Volkslieder tradizionali ‘musica in scena’). In altre parole, i Lieder di Humperdinck (al pari della nei loro motivi e li utilizza liberamente per ricreare un canto volkstümlich, Siciliana di Turiddu e dello Stornello di Lola in Cavalleria rusticana, o popolaresco) non viene applicata solo all’interno dei Lieder, ma anche tra della Ballatella di Nedda nei Pagliacci) non sono lo sfogo di un’emozione un Lied e l’altro. A volte il motivo musicale è sufficientemente esteso da che sospende il tempo (com’è tipicamente il caso dell’aria/romanza), sono consentire all’orecchio di identificarlo comunque, e magari le parole soc- piuttosto delle vere e proprie performances vocali da parte dei personaggi. corrono aiutando la memoria: quando Hänsel chiuso nella gabbia cerca All’apertura del sipario di Hänsel und Gretel, vediamo una coppia di fan- disperatamente per tre volte di avvisare Gretel del pericolo che la minac- ciulli che, per rendere meno gravoso il lavoro cui sono costretti (la confe- cia («Schwesterlein, hüt’ dich fein! [Attenta, sorellina!]»), nella sua voce zione di una nuova scopa e di una calzetta a maglia) e per distrarsi dai mor- risuona per altrettante volte l’incipit di un Volkslied pubblicato dal ricer- si della fame, prima duettano nella canzone popolare «Suse, liebe Suse» catore di tradizioni popolari August Wilhelm Zuccalmaglio (1803-1869) e e poi si gettano indiavolati in un Tanzliedchen, un’allegra «canzoncina da poi ripreso dalle abili mani di Brahms, che intona non a caso parole mol- ballo». Hänsel e Gretel, insomma, in scena cantano per davvero, e cantano to simili, e comunque adattissime alla circostanza drammatica («Schwe- per se stessi e l’uno per l’altra prima che per noi, pubblico seduto in sala. sterlein, Schwesterlein, wann geh’n wir nach Haus? [Sorellina, sorellina, E intonare canzoni resterà l’attività predominante dei personaggi (umani o quando andremo a casa?]»). fiabeschi) di Hänsel und Gretel, fino a quell’epilogo corale nel quale l’in- Anche l’orchestra attivissima di Humperdinck partecipa senza sosta tera famigliola, supportata dai Bambini di marzapane, si congeda cantando alla vita e alla circolazione dei motivi popolari: sia sotto le voci, che nei insieme la melodia del Volkslied prediletto, la ‘preghiera della sera’. momenti in cui strappa la scena al canto, come accade nei tre preludi e In questo (il paradosso continua!) la fiaba di Humperdinck finisce nella pantomima dei quattordici angeli che conclude il secondo quadro. Lo coll’essere ancora più realistica dei prodotti veristici nostrani: se i Leon- dimostra in modo particolarmente spontaneo l’introduzione strumentale al cavallo o i Mascagni avevano fatto qualche tentativo di mettere in bocca terzo quadro, con il suo fresco dialogo tra i legni sulle note d’un sempli- ai loro personaggi «melodie proprie al suolo»,11 le Volksliedmelodien che cissimo Kinderlied, nel quale l’orchestra sembra davvero ‘farsi bambina’ a udiamo in Hänsel und Gretel ‘proprie al suolo’ lo sono integralmente, e a sua volta. Il migliore riconoscimento all’abilità mimetica di Humperdinck tutti gli effetti. Indubbiamente, sono melodie popolari e nazionali che suo-

22 23 Riccardo Pecci come evadere da Bayreuth e firmare un capolavoro

8 Per un approfondimento di questa prospettiva cfr. Luca Zoppelli, La fiaba interrotta: nano molto più plausibili sulle labbra di bambini e adulti della Germania “Siegfried”, « prima dell’opera», 2007, 4, pp. 11-22. dei Grimm (o di Wagner e di Humperdinck) di quanto non lo siano stornelli 9 Vladimir Ja. Propp, La fiaba russa. Lezioni inedite, Einaudi, Torino 1990, pp. 28-29. o ballatelle sulle labbra di Lola o di Nedda. 10 Dalla prefazione dei Grimm alla prima edizione delle Fiabe del focolare: Jacob e In tema di realismo, concludiamo osservando che la finzione di Hänsel Wilhelm Grimm, Tutte le fiabe. Prima edizione integrale 1812-1815, Donzelli, Roma 2015, und Gretel ricrea ogni volta, dentro lo spazio del teatro, uno spettacolo che p. 6. 11 doveva essere consueto nei salotti della borghesia tedesca ottocentesca: quel- Ercole Arturo Marescotti, La canzone popolare nel teatro, «Gazzetta Musicale di Milano», LI/43, 1896, pp. 713–5: 713 (cit. in Giorgio Ruberti, Il verismo musicale, LIM, lo di fanciulli che intrecciano le loro voci per l’intrattenimento di un pubbli- Lucca 2011, p. 21). co adulto. Succedeva ovunque ci fossero bambini, ed era successo anche a Wahnfried, col beneplacito di Wagner: i ‘padroncini’ di casa usavano esibirsi dalla galleria della sala a beneficio degli ospiti. Ecco, in fondo Hänsel und Gretel è anche questo: la testimonianza di una civiltà musicale altissima, e di una capacità diffusa di ‘fare musica’ insieme, grandi e piccoli, che a distanza di oltre un secolo suscitano il nostro rispetto e la nostra ammirazione.

Note 1 Henry Perl, Richard Wagner a Venezia, edizione italiana e tedesca a cura di Quirino Principe, Marsilio, Venezia 2000, pp. 87-88. 2 Due letture istruttive sulla famiglia Wagner sono Jonathan Carr, The Wagner Clan, Faber and Faber, London 20102 (edizione ebook) e Oliver Hilmes, Herrin des Hügels. Das Leben der Cosima Wagner, Siedler, München 2007 (trad. inglese New Haven And London, Yale University Press, 2010). 3 Una vasta messe di informazioni e di materiale documentario sulla vita e sulle opere di Humperdinck è contenuta nei saggi raccolti in Hans-Josef Irmen, Hänsel und Gretel. Studien und Dokumente zu Engelbert Humperdincks Märchenoper, Schott, Mainz 1989 e in Engelbert Humperdinck – Ein biografisch-musikalisches Lesebuch, a cura di Tim Michalak e Christian Ubber, Anno-Verlag, Ahlen 2017. 4 Cfr. Jack Zipes, La fiaba irresistibile. Storia culturale e sociale di un genere, Donzelli, Roma 2012. 5 Per una guida più o meno puntuale all’opera si consultino il n. 104 della rivista fran- cese «L’avant-scène opéra» (1987) e il volume dedicato a Hänsel und Gretel della serie «Opern der Welt» a cura di Kurt Pahlen e Rosmarie König, Atlantis-Schott, Mainz 2000 (che si attiene all’edizione critica del libretto). 6 Rinviamo alle pagine classiche di Carl Dahlhaus, Richard Wagners Musikdramen [19852], Reclam, 1996, pp. 144 sgg. (trad. it. I drammi musicali di Richard Wa- gner, Marsilio, Venezia 19942, pp. 94 sgg.). 7 Cfr. Luca Zoppelli, «Der Ring des Nibelungen»: proposta per una lettura narratolo- gica dell’epos wagneriano, «Studi musicali», XX, 1991, pp. 317-38.

24 25 Foto Greta Buratto - Accademia Teatro alla Scala 2017 L’opera magica della giovinezza: il mito dell’infanzia nella cultura anglosassone e germanica tra Ottocento e Novecento Luca Scarlini

La maturità di una persona consiste nell'aver trovato di nuovo la serietà che aveva da bambino, quando giocava. Friedrich Nietzsche

L’infanzia è croce e delizia della cultura tra Ottocento e Novecento. Le grandi città occidentali emarginavano in modo sempre più netto i gio- vanissimi dal quadro della loro vita, ma ne celebravano ossessivamente la mitologia. L’età del lavoro era bassissima, a otto anni poteva iniziare l’avviamento a una durissima vita di fabbrica. La prostituzione era lega- le in quasi tutta Europa dai dodici, come riassumono in modo tremendo le grandi narrazioni di Charles Dickens, mentre si diffondeva il concetto spaventoso della tratta delle bianche, rapite e inviate come sex workers ai quattro angoli del mondo. La città metteva al bando il gioco, come spiega una volta per tutte il romanzo capolavoro di Ferenc Molnár I ragazzi della via Pál (1907), in cui gli scontri senza quartiere tra due gangs infantili a Budapest terminano con l’esproprio definitivo della loro area di vita in comune, destinata alla inarrestabile ascesa dei palazzinari che necessitano di spazio da cementificare. Alla realtà, spesso assai cruda, che prevedeva una scarsa alfabetizzazione, una prospettiva di esistenza assai accidentata, corrispondeva, prevedibilmente, una mitizzazione di quella che il grande romanziere britannico Kenneth Grahame (autore dell’incantevole epopea di campagna Il vento tra i salici, 1908), chiamava L’età d’oro (1900). Trionfava qui la celebrazione del momento, squisitamente poetico quanto immaginario, in cui i bambini vivevano in un loro mondo, e non era neces- sario comprendere il volere astruso e in sostanza inattingibile degli olimpii, ossia gli adulti e la loro ossessione per il denaro. Edith Nesbit, agitatrice socialista, narrava invece di un forzato vagabondaggio, di fronte ai peri-

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coli del mondo in cui tutto era trasformato in dato economico, nel crudo I Herman Hoffmann Fölkersamb, che fondò il primo gruppo a Berlino nel figli della ferrovia (1906), con echi del caso Dreyfuss. Non meno piena di 1901, scegliendo come immagine la cicogna, dopo alcuni anni di esperien- rischi era l’esistenza dei figli dell’alta società, imprigionati in una serie mi- ze all’insegna di un motto di sapore medievale: «salvati, prendi il bastone nuziosa di rituali soffocanti, creature frustrate e infelici, che solo la natura e cerca l’uomo che hai perso, quello semplice e naturale». In un clima di poteva liberare. Una trama ricorrente, sintetizzata al meglio dal classico Il infuocata, romantica, esagitata, amicizia maschile, compariva sullo sfondo giardino segreto di Frances Hodgson Burnett (1888), in cui due rampolli una dimensione pagana, di riscoperta di antichi miti teutonici, che conflu- esangui di una stirpe destinata alla rovina sono rivitalizzati dal figlio di un irà in alcuni aspetti del nazismo, anche se Adolf Hitler volle nel 1933 che giardiniere, Dickon, che riassume in sé una benevola icona del dio Pan. il movimento venisse sciolto. L’immagine dei ragazzi che in schiere, con In un mondo fortemente sessualizzato, in cui l’educazione era orientata i calzoni corti, lasciavano le inquinate città teutoniche e si dedicavano a a ribadire compiti e ruoli sociali fino dalla più tenera infanzia, trionfava trekking estremi, lotte e competizioni fisiche, attività di lotta e esplorazio- la letteratura fantastica che sfumava temi e contorni dell’identità. Come ne, è quella sintetizzata in una lirica di Stefan George, poeta mistico, che accadeva nel classico Peter Pan ai giardini di Kensington di James Mat- così riassumeva il fascino degli uccelli migratori nella lirica Il preludio: thew Barrie (1906), in cui l’avventura andava di pari passo con la volontà «corona sul capo a lui non splendeva, / la sua voce era simile alla mia / la categorica di non crescere, nella convinzione che nella battaglia epica con vita bella araldo a te m’invia, ora che sorridendo egli diceva / gli cadevano il Capitano Uncino, la morte infine sarebbe stata la più bella avventura. Il i gigli e le mimose. E a raccoglierli come fui chinato / egli si inginocchiò: gender di queste figure era sempre ambiguo, non per caso a interpretare Pe- tuffai beato / io tutto il viso nelle fresche rose». Come ben ricostruisce ter Pan c’erano una sequenza di fascinose attrici androgine, a partire dalla Jon Savage nel suo L’invenzione dei giovani (2009), numerose erano le prima, Nina Boucicault, acclamata nel 1904, fino alla star di Broadway Eva ambiguità di queste rappresentazioni. Il pedagogo Gustav Adolf Wyneken, Le Gallienne, che alternava con successo il mondo seducente e mortifero ideologo dei Wandervogel, di cui fu allievo in gioventù Walter Benjamin e di Neverland con Amleto. che costituì il riferimento principale per il giovane Pier Paolo Pasolini, al In Germania, nel clima di un conformismo soffocante, il conflitto pa- momento degli esperimenti pedagogici negli anni ’40 a Casarsa della Deli- dre-figlio era figura fondamentale della vita culturale nell’Ottocento. La zia in Friuli, suscitò polemiche roventi, parlando infatti in modo esplicito, scuola era luogo di tormento e oppressione, gestita con sistemi militari. a inizio Novecento, di ‘erotismo pedagogico’, riprendendo alcuni aspetti Tornava in ogni contesto, fornito come modello di comportamento, l’a- della omoerotia antica dei greci, introducendo il concetto destinato a larga neddoto oscuro del contrasto tra Federico il Grande e suo padre Federico fama di Jugendkultur. Hans Bluher pubblicò tre volumi in cui svelava gli Guglielmo I. Questi, spaventato dalle tendenze artistiche e gaye del figlio, aspetti meno noti della fratellanza, di cui aveva fatto parte a lungo. Il terzo fece uccidere il suo compagno Hans Hermann von Katte, costringendo cru- tomo, uscito nel 1913 e destinato a un vasto successo di scandalo, met- delmente il regale rampollo ad assistere all’esecuzione. Dal 1880 la gio- teva in evidenza le diffuse relazioni omosessuali tra adulti e adolescenti vinezza fu un mito bruciante, una scelta di campo politica e allo stesso nel corso delle romantiche escursioni. Anche il mondo ebraico, per solito tempo una dimensione dell’immaginario. In divampò l’esplosiva escluso con violenza da simili rituali, aveva un proprio raggruppamento, esperienza dei Wandervogel, ossia il movimento degli uccelli migratori, Blau–Weiss, bianco-blu, i cui membri divennero in molti casi parte del che propagandava il ritorno alla natura, la vita all’aria aperta, il viaggio mondo sionista. Nel 1913 l’Hoher Meißner Festival, tenuto nel parco di disagevole, il campeggio estremo, come misura di educazione contro la Meißner-Kaufunger, in Assia, radunò tutti questi gruppi esprimendo una tirannide di ogni scuola dell’ubbidienza. A inaugurare questa esperienza fu violenta critica della società guglielmina, suscitando l’intervento di prote-

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sta dei movimenti religiosi e il sospetto delle forze di polizia. Solo dopo con due figure memorabili nel suo teatro. Oktavian, nel Rosenkavalier molte polemiche e proteste le ragazze vennero ammesse a questi raduni. (Dresda, 1911) e il Compositore in (Stoccarda, 1916), Il mondo dell’infanzia come luogo fatato e crudele della pre-civiltà, due capolavori concepiti sulle meravigliose tessiture liriche di Hugo von lontano dai veleni e dai miasmi della metropoli è d’altra parte radicato Hoffmanstahl. Il gioco spericolato del giovane cavaliere della rosa, tra la nell’arte austro-tedesca nei decenni precedenti alla Prima Guerra Mondia- matura Marescialla e la giovane, radiosa, Sophie, è magistrale nel cali- le. In questa visione si incarna il precetto principale dell’Espressionismo. brare ambiguità e ombre. Frank Wedekind, maestro dell’estremo teatrale, Egon Schiele dedica al tema del risveglio di eros in fanciulle in fiore, la compose un racconto memorabile Mine-Haha, nel 1900, narrando di una parte principale della sua opera. Si identificò talmente con il soggetto dei scuola di danza compulsiva, in cui le giovani ballerine sottoposte a una de- suoi mirabili disegni, che molti benpensanti reputano scandalosi, al pun- dizione assoluta e maniacale, devono incarnare di volta in volta ruoli ma- to da essere per questo perseguitato dalla legge. Nel 1911 infatti venne schili e femminili, incarnando ogni ruolo per la magia della giovinezza. La mandato in carcere per la falsa accusa di avere sedotto la giovane Tatjana Prima Guerra Mondiale, d’altro canto, in Germania permise alle donne di Mosig, e poi assolto del fatto, ma condannato per pornografia e costretto a lasciare la casa e a loro si era data la possibilità di portare i pantaloni, di in- assistere al rogo di alcune sue opere. Oskar Kokoshka debuttò clamorosa- terpretare quindi uno hosenrolle, affermando una maschilizzazione del loro mente nel mondo della Wiener Werkstätte nel 1908, all’età di ventidue anni ruolo sociale, tagliando i capelli alla maschietta secondo le regole del for- con I ragazzi sognanti, una fiaba nera sul trascorrere dell’età, con magnifi- tunatissimo romanzo mondano di Victor Margueritte La garçonne (1922). che illustrazioni di una gioventù selvaggia. Nel mondo dell’espressionismo Il teatro rispecchiava la vita ed era il luogo perfetto per ogni intermittenza tedesco, non si contano le fanciulle, malmostose sognatrici oppure aggres- del cuore, per ogni esitazione di attribuzione di genere, tra infanzia e età sive presenze erotiche nelle tele di Alexei von Jawlenski, Ernst Ludwig matura. La rappresentazione del bambino nella Germania di Weimar ebbe Kirchner, Emil Nolde. Queste icone inquiete sono altrettante risposte a d’altra parte come massimo interprete Walter Benjamin, che narrò di sé, quello che Sigmund Freud in seguito stigmatizzò in un suo volume celebre magistralmente, in Infanzia berlinese intorno al Millenovecento, per parla- come Il disagio della civiltà (1930). re dei miti di giovinezza del suo tempo, seducenti quanto rovinosi. Il teatro d’opera di lingua tedesca gioca fortemente la chiave del trave- sti, tra ’800 e ’900. Molte sono le figure di ambiguità vocale, spesso asso- ciate al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza. Carl Maria von Weber in Oberon (Londra, 1826) dà Puck a un mezzosoprano. Richard Wagner, poi critico all’estremo del modello di Giacomo Meyerbeer, nel suo giovanile Rienzi (Dresda, 1842) affida a un mezzosoprano il ruolo di Adriano Co- lonna. Hänsel e Gretel di Engelbert Humperdinck (Weimar, 1893) disegna esattamente l’immagine dell’infanzia nel mondo jugendstil. Il compositore dà il ruolo del protagonista maschile della fiaba dei fratelli Grimm a un mezzosoprano, mentre soprani sono l’Omino della sabbia e l’Omino della rugiada. Sul podio era Richard Strauss, grande estimatore dell’opera, la protagonista, Gretel, era Pauline de Ahna, che poi sarebbe divenuta sua moglie. Il maestro di Garmisch dette il suo magistrale contributo al tema

32 33 Foto Accademia Teatro alla Scala 2017 Humperdinck, il costruttore di fiabe Elisabetta Fava

La casa dove il 1° settembre 1854 nacque Engelbert Humperdinck era un’imponente costruzione nel cuore di Siegburg, a dieci chilometri di Bonn; per la precisione era il ginnasio locale dove insegnava il padre Gustav, uomo di notevole cultura, che a Berlino aveva frequentato le lezioni di Wilhelm Grimm, avventurandosi persino a imparare il san- scrito. La chiesa era a due passi, ed Engelbert non tardò a entrare nel coro di voci bianche; la passione musicale era alimentata dalla madre, figlia di un direttore di coro, la quale spesso suonava e accompagnava il canto dei suoi bambini. Fu naturale che l’inclinazione si indirizzasse poi allo studio vero e proprio, grazie all’ottimo Hambach, organista e pianista nella vicina abbazia benedettina di Michaelsberg, che si mise d’impegno a spronare le prime composizioni di Engelbert. La vicinan- za di Bonn stimolava a non pochi viaggi a scopo musicale; tra questi, uno importante quando il quattordicenne assistette per la prima volta a un’opera, Undine di Lortzing: una fiaba, il genere che gli restò nel cuore per tutta la vita. Tra il 1869 e il 1871 Engelbert si traferì a Paderborn per completare il liceo; trovò un ambiente affettuoso e familiare (il ricordo del padre, che aveva insegnato lì i suoi primi anni, era ancora vivo) e una vita musicale più stimolante. Così il ragazzo, proprio mentre soffriva maggiormente per la mancanza di un pianoforte a sua disposizione, maturava la convin- zione di diventare compositore. Non fu facile fare accettare questa scelta al padre, che solo a patto di vedergli intraprendere lo studio del disegno di costruzione acconsentì a che il figlio nel tempo libero si dedicasse alla sua amata musica; finché la madre, che da sempre aveva condiviso la passione di Engelbert, si lavorò il marito con tanta pazienza da ottenere alla fine il sospirato consenso all’iscrizione in Conservatorio a Colonia e quindi un definitivo cambio di orientamento.

Engelbert Humperdinck.

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Nel frattempo Humperdinck aveva sempre continuato a comporre, lavo- rando lungamente soprattutto su un Singspiel (genere misto di sezioni mu- sicate e sezioni parlate): Claudine von Villa Bella, un testo di Goethe che aveva già attratto a suo tempo Schubert. E fu con l’ouverture per Claudine che superò brillantemente l’esame di ammissione in conservatorio: Hum- perdinck restò persino un po’ infastidito dal successo riscosso con questa pagina, perché personalmente non ne era soddisfatto e gli pareva che il suo carattere ‘banditesco’ fosse inappropriato al soggetto. D’altra parte l’aveva quasi improvvisata al pianoforte su richiesta di amici, stupiti che dopo tan- to lavorare su Claudine ancora non le avesse dato un’ouverture; e quindi la sua stesura testimoniava doti eccezionali di prontezza e anche di memoria, visto che le idee furono fissate su carta solo più tardi. Queste doti non sfug- girono a Ferdinand Hiller, allora direttore del Conservatorio, che diede al giovane musicista l’incoraggiamento decisivo a non lasciare più la carriera musicale. Seguirono anni intensi di studio, composizione, pratica musicale nei fine settimana regolarmente trascorsi nella nativa Siegburg, dove il suo amico Degen organizzava salotti musicali di cui Engelbert era l’anima; l’unica nota amara fu la morte (1873) della sorella Ernestine, la più vicina per età e per passioni comuni a Engelbert, che per lei scrisse il movimento centrale del suo Quintetto con pianoforte. Engelbert stesso non godeva di buona salute e le relative ristrettezze fi- nanziarie non lo aiutavano a risparmiarsi; tanto più gradito arrivò il Premio Mozart conferito dalla città di Francoforte, che finalmente gli permise di rifiatare sul piano economico. L’anno successivo si trasferì a Monaco di Baviera per proseguire gli studi di composizione con Franz Lachner e Jo- seph Rheinberger. Le posizioni antiwagneriane dei maestri nulla poterono contro l’impressione profonda avuta dai primi ascolti delle opere di Wagner; nel 1879, durante un viaggio in Italia reso possibile da un altro premio (il Mendelssohn-Preis di Berlino), andò a Napoli appositamente per conoscere Wagner di persona. L’impressione reciproca fu così profonda che Humper- dinck diventò assistente alla preparazione del primo Parsifal a Bayreuth.

Richard Wagner in un dipinto del 1882 di Franz von Lenbach e, in basso, Richard Strauss ritratto da Max Liebermann nel 1918.

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Ma ecco un terzo premio, il Premio Meyerbeer, che gli consentì un l’aveva vista nascere era stato domestico: la sorella Adelheid aveva chiesto viaggio in Francia, Spagna e Nordafrica. Terminati nel frattempo gli stu- a Engelbert di comporre dei Lieder per una versione della fiaba dei Grimm di, il neodiplomato fu assunto come maestro di cappella al teatro di Bonn messa a punto da lei stessa. Humperdinck amava moltissimo i Lieder; anzi, (1883); ma nel frattempo il suo idolo Wagner moriva, e il giovane disce- nella semplicità di questi brani autonomi, di struttura chiara e proporzioni polo (che continuò peraltro a collaborare col festival di Bayreuth per anni) contenute, aveva trovato il suo personale antidoto al wagnerismo che per finì triturato delle opposizioni e, tanto per cominciare, presto rimosso dal qualche tempo aveva rischiato di schiacciarlo. Fra l’altro, proprio l’amore suo incarico a Bonn. Ecco rinascere le ambasce finanziarie, brillantemente per il Lied aveva portato Humperdinck ad apprezzare i lavori di Hugo Wolf risolte però con l’assunzione presso l’anziano industriale Krupp in qualità in questo campo, tanto da insistere presso l’editore Schott perché ne pub- di musicista personale. Ma il benessere durò pochissimo, perché più che il blicasse i Mörike-Lieder. denaro a Humperdinck importava progredire nella musica; e preferì così Hänsel e Gretel portò introiti così cospicui da consentire al loro autore licenziarsi dopo pochi mesi e tornare in Spagna, dove gli era stato offerto di lasciare il suo posto in conservatorio e trasferirsi a poco più di cento un posto in conservatorio a Barcellona; lo lasciò dopo poco, insoddisfatto chilometri da Francoforte, precisamente a Boppard, dove Humperdinck del livello degli allievi, e rientrò a Colonia, dove nel 1886 ottenne un posto comprò una bella casa colonica (la chiamava addirittura ‘il castelletto’, analogo, da cui si dimise due anni più tardi quando gli fu offerto un incari- das Schlösschen) e si dedicò interamente alla composizione, spaziando dal co presso l’editore musicale Schott di Magonza. Lied alla musica strumentale, dai generi cameristici a quelli sinfonici, ov- In tutte queste peregrinazioni i legami con la piccola Siegburg (che nel viamente senza rinunciare all’opera. Anche lui, come Hugo Wolf col Cor- frattempo stava crescendo a centro industriale di rilievo) non furono mai regidor (1897) e già prima di loro Hermann Goetz con La bisbetica domata recisi, anzi, altri se ne aggiunsero. Il padre infatti era andato a insegnare a (1874), voleva scrivere un’opera buffa, in controtendenza con verismo e Poppelsdorf, sempre nei dintorni di Bonn, ed Engelbert prese lì una stan- patetismo e postwagnerismo dominanti in quegli anni. A questo scopo la zetta in cui fermarsi quando andava a trovare i suoi; fu proprio a Poppel- moglie Hedwig ricavò un libretto dal romanzo di Dumas padre Les demoi- sdorf che trovò moglie, Hedwig Taxer, come lui oriunda di Siegburg, con selles de Saint Cyr, per un’opera nuova che andò in scena nel 1905 col cui si sposò nel 1892. Nel frattempo si era trasferito a Francoforte, dove titolo Die Heirat wider Willen (Il matrimonio contro voglia): il riscontro aveva ottenuto un incarico in conservatorio ed era diventato critico musi- fu positivo, ma neanche lontanamente paragonabile a quello di Hänsel e cale sulla «Frankfurter Zeitung». Con un lavoro sicuro e finalmente stimo- lante, e la serenità affettiva, l’attività di composizione, molto compromessa dai continui spostamenti, poté finalmente fiorire: il primo frutto di questa stabilità fu l’opera destinata a immortalare il suo nome, la fiaba Hänsel und Gretel che andò in scena la prima volta a Weimar sotto la direzione di Richard Strauss e si impose fin da subito come un successo senza riserve: fu immediatamente replicata anche in altri centri importanti, tra cui Mo- naco e Karlsruhe, e presto conquistò anche i teatri stranieri. Lo spunto che

I fratelli Grimm ascoltano Dorothea Viehmann, una delle principali narratrici delle fiabe da loro raccolte. Particolare della silografia a colori da un quadro di Louis Katzenstein (1822-1907).

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Gretel. Nel frattempo però stava già prendendo corpo un altro lavoro, Die Il trasferimento a Berlino gli diede anche modo di collaborare più volte Königskinder (I figli del re), ancora una fiaba (“Märchenoper”), per quanto con Max Reinhardt, fra l’altro per la grande pantomima Das Wunder (Il densa di allegorie e di senso tragico. Dopo il successo di Hänsel e Gretel, miracolo), scritta nel 1911: per assistere alla sua ‘prima’, il compositore fra l’altro, Humperdinck era stato corteggiato da non pochi scrittori di rilie- andò apposta a Londra, ma le fatiche del viaggio lo fecero ammalare e poco vo, tra cui , futuro premio Nobel. Ma il testo proposto da Heyse dopo il ritorno ebbe un infarto, da cui si riprese, rimanendo tuttavia molto sembrò troppo tragico a Humperdinck, che voleva continuare a esplorare la indebolito. Le attestazioni di stima continuarono a farsi sentire; tra queste via della fiaba, e accantonò quindi la proposta di Heyse in favore, appunto, va ricordata la nomina ad accademico onorario di Santa Cecilia, conferita dei Königskinder. La prima versione del lavoro era andata in scena già nel il 7 febbraio 1914. Sempre minacciato da problemi di salute che tornava- 1897 a Monaco di Baviera come Melodram, forma molto rara del teatro no a ripresentarsi periodicamente, aggravati dalla tristezza subentrata alla musicale, caratterizzata dal sovrapporsi del parlato sull’accompagnamento morte della moglie nel 1916 e naturalmente dagli scenari di guerra che lo dell’orchestra. Per quanto l’esito fosse molto nuovo e insolito, con cenni in attorniavano, Humperdinck morì il 27 settembre 1921 per le conseguenze realtà di Sprechgesang (un’intonazione oscillante fra parola e canto, come di un secondo infarto mentre si recava ad assistere a un Freischütz nella adotterà pochi anni dopo Schönberg nel Pierrot lunaire), quest’esperimen- messinscena del figlio Wolfram. to, pur bene accolto, era destinato a vita effimera; per tentare maggior for- tuna Humperdinck ne progettò allora una riscrittura come opera tout court. L’impresario del Metropolitan di New York, Giulio Gatti Casazza, fiutò immediatamente l’affare e si prenotò per la prima rappresentazione asso- luta, garantendo un cast di non comune bravura, tra cui spiccava Geraldine Farrar; nel succulento cartellone del Metropolitan Die Königskinder andò in scena (28 dicembre 1910) a ridosso della Fanciulla del West di Puccini, e riuscì a tenerle testa e a riscuotere anche riconoscimenti da parte di Puccini e di Toscanini. Ma il nome di Humperdinck era onorato anche in Europa e in Germa- nia: nel 1900, trasferitosi a Berlino con la famiglia, era entrato a far parte dell’Accademia Reale di Belle Arti, dove per singoli periodi ricoprì anche diversi incarichi di supervisione e controllo nella sezione musica, occupan- dosi in modo continuativo dell’insegnamento della composizione. Ormai membro onorario dell’Università di Berlino, Humperdinck diede ancora al teatro opere del prediletto filone fiabesco, come Dornröschen (La bella addormentata) nel 1902 e Bübchens Weihnachtstraum (Sogno di Natale di un ragazzino) per voce narrante, coro di voci bianche e orchestra nel 1906, a cui si aggiunse nel 1913 Die Marketenderin (La vivandiera). Proseguì intanto un’appassionata attività di raccolta di canti infantili, che in queste opere trovano spesso collocazione o eco.

42 43 Foto Accademia Teatro alla Scala 2017 CRONOLOGIA 1893

Accadde nel 1893, anno del debutto di Hänsel und Gretel l’esploratore norvegese Fridtjof Nansen inizia la spedizione alla volta del Polo nord: si basa sulla teoria della deriva transpolare, capace di trascinare il vascello intrappo- Storia lato nel pack. Dopo lo scandalo della Banca Romana, si dimette Gio- vanni Giolitti e gli succede Francesco Crispi. Dalla liqui- Persone dazione dell’istituto nasce la Banca d’Italia. Nascono: Hermann Göring, Joan Miró, George Grosz, Andrés Segovia, Costante Nelle campagne palermitane strage di contadini appar- Girardengo, Palmiro Togliatti, Pitigrilli, Paul van Kempen, Carlo Emilio Gadda. tenenti ai Fasci siciliani, l’organizzazione di lavoratori di Muoiono: Guy de Maupassant, Antonio Ghislanzoni, Alfredo Catalani, Charles ispirazione marxista. Scioperi in tutta l’isola, duramente Gounod, Pëtr Il’ič Čajkovskij. repressi dal governo Crispi. Con il trattato di Bangkok il Laos entra a far parte dei Cultura, arte e scienza domini coloniali francesi in Indocina. Istituita la Biennale di Venezia. In Gran Bretagna nasce il Partito Laburista Indipendente, Nella tenuta di Giverny Claude Monet fa costruire uno ispirato al socialismo democratico. stagno con un ponticello e vi coltiva diverse specie di ninfee. La Nuova Zelanda è il primo paese al mondo a estende- Ultimati a Bruxelles l’Hotel Tassel di Victor Horta e la re il diritto di voto alle donne. Maison Hankar di Paul Hankar, primi edifici Art Nouveau. In Russia è fondata la città di Novosibirsk. Il fisico scozzese James Dewar ottiene l’aria allo stato Ad Aigues-Mortes, nella regione del Languedoc-Roussillon, massacro di lavo- liquido. ratori italiani delle saline di Peccais aggrediti da operai francesi. Debutta al di Torino Manon Lescaut di Puccini. Cronaca Pubblicano: Gabriele D’Annunzio Poema paradisiaco; Con regio decreto l’Italia adotta il sistema di determinazione del Emilio Salgari la prima edizione di Le tigri di Mompracem; tempo legato ai fusi orari. Émile Zola Il dottor Pascal; Oscar Wilde Salomè. Nasce a Genova il Cricket and Football Club, la più antica Dipingono: Paul Gauguin Donna con frutto e Pasto- società calcistica in Italia. rale tahitiana; Henri de Toulouse-Lautrec Aristide Bruant L’imprenditore statunitense Henry Ford fabbrica la prima automobile. nel suo cabaret e Jane Avril Jardin de Paris; Edvard Mun- Wilhelm Maybach, ingegnere tedesco, costruisce il carburatore a ch L’urlo. galleggiante. Compongono: Jean Sibelius Carelia op. 11 e Il cigno Inaugurata sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa di Tuonela op. 22 n. 2; Giuseppe Verdi Falstaff; Antonín la Capanna Regina Margherita, rifugio più alto Dvořák Sinfonia “Dal nuovo mondo” e Quartetto ameri- d’Europa (4.454 metri): la sovrana vi soggiorna a cano op. 96; Pëtr Il’ič Čajkovskij Concerto n. 3 per piano- una quota poco più bassa, poi la struttura è trasportata a dorso forte e orchestra op. 73 e Sinfonia “Patetica”; Aleksandr di mulo e rimontata in vetta. Glazunov Sinfonia n. 4 op. 48. A bordo della Fram, nave speciale con scafo arrotondato,

46 47 Cronologia della vita e delle opere

Engelbert Humperdinck 1883 – La morte di Wagner lo priva di un riferimento di fondamentale importanza Cronologia della vita e delle opere e gli apre un periodo di difficoltà e insoddisfazione. Viaggia in Spagna e nord Afri- ca. Lavora brevemente come maestro di cappella a Bonn.

1885 – Per qualche tempo a Monaco è musicista personale dell’industriale Krupp. 1854 – Nasce a Siegburg, in Renania. Il padre è un colto insegnante di ginnasio, la A fine anno accetta la cattedra di teoria musicale e composizione al Conservatorio madre è figlia di un direttore di coro e incoraggia le precoci inclinazioni musicali di Barcellona: si dimetterà pochi mesi dopo, insoddisfatto della preparazione degli del figlio, presto accolto nel coro di voci bianche della chiesa. allievi.

1868 – Si cimenta nelle prime composizioni, i Singspiele Perla e Claudine von 1886 – Insegna armonia al Conservatorio di Colonia. Villa Bella. 1888 – Lavora come redattore per la casa editrice 1871 – Consegue il diploma al Gymnasium Theodorianum di Paderborn e, per Schott di Magonza. assecondare il padre, si iscrive alla facoltà di Architettura. 1889 – Su incarico della vedova Cosima, si occu- 1872-1876 – Riesce a vincere le resistenze paterne e a iscriversi alla Hochschule pa della formazione musicale del figlio di Wagner, für Musik di Colonia, allievo, tra gli altri, di Ferdinand Hiller. Studia con ottimo Siegfried. profitto e per qualche tempo è maestro di cappella nel teatro cittadino. L’assegna- zione del Premio Mozart di Francoforte dà un po’ di ossigeno alle sue precarie 1890 – Assume l’incarico al Conservatorio di Fran- condizioni finanziarie. coforte (che mantiene sino al 1897) ed è critico mu- sicale della «Frankfurter Zeitung». Inizia a comporre 1877 – Prosegue gli studi a Monaco di Baviera con Franz Lachner e Joseph Rheinberger. Hänsel und Gretel.

1879 – A conclusione dell’anno accademico compone la ballata Das Glück von 1892 – Sposa Hedwig Taxer. Edenhall, su testo di Ludwig Uhland. La Fondazione Mendelssohn di Berlino gli attribuisce il premio appena istituito. A fine anno parte per l’Italia. 1893 – Nasce il primogenito Wolfram. Hänsel und Gretel trionfa a Weimar: il libretto è della sorella 1880 – Conosce Giovanni Sgambati a Roma e Richard Wagner a Napoli. Adelheid, dirige Richard Strauss.

1881 – È assistente di Wagner a Bayreuth per Parsifal, inaugurando in questa oc- 1897 – Compra una grande casa a Boppard, sul Reno, e si dedica intensamente casione la sua lunga collaborazione con i Bayreuther Festspiele. Riceve a Berlino alla composizione, concentrandosi soprattutto sui Lieder. Prima versione di Kön- il Premio Meyerbeer. igskinder (I figli del re) al Teatro Nazionale di Monaco, su libretto di Ernst Rosmer (pseudonimo di Elsa Bernstein). 1882 – A Parigi frequenta Chabrier, Lamoureux, Saint-Saëns e d’Indy. 1900 – Nominato membro della Akademie der Künste di Berlino, tiene la classe di Copertina del libretto di Hänsel und Gretel stampato nel 1911 per la rappresentazione al perfezionamento in composizione e contemporaneamente insegna in Conservato- Metropolitan. rio: mantiene entrambi gli incarichi fino al 1920.

48 49 Cronologia della vita e delle opere

1902 – Dornröschen (La bella addormentata), libretto di Elisabeth Ebeling e Ber- tha Filhès dalla fiaba di Perrault) esordisce allo Stadttheater di Francoforte diretta dall’autore.

1905 – Die Heirat wider Willen (Il matrimonio controvoglia), libretto della moglie Hedwig da Dumas padre, debutta a Berlino. Collabora con Richard Strauss e il regista Max Reinhardt componendo le musiche di scena per quattro titoli shake- speariani: Der Kauffmann von Venedig (Il mercante di Venezia) seguito da Ein Wintermärchen (Il racconto d’inverno), Der Sturm (La tempesta) e Was ihr wollt (Quel che volete).

1906 – Bübchens Weihnachtstraum (Sogno di Natale di un ragazzino) per narrato- re, voci bianche e orchestra, su testo di Gustav Falke.

1910 – Königskinder, rielaborata da Melodram in opera in tre atti, è accolta con grande favore al Metropolitan di New York, diretta da Alfred Hertz.

1911 – Das Wunder (Il miracolo), grande pantomima in due atti e un intermezzo di Karl Vollmöller e Max Reinhardt, è rappresentata a Londra. Le condizioni di salute del compositore, già precarie, peggiorano sensibilmente.

1912 – È colpito da un ictus e rimane parzialmente paralizzato.

1913 – Die Marketenderin (La vivandiera), libretto di Robert Misch, in scena l’anno successivo a Colonia.

1914 – Diventa accademico onorario di Santa Cecilia.

1916 – Muore la moglie Hedwig.

1918 – Con l’aiuto del figlio Wolfram conclude la sua ultima opera,Gaudeamus .

1921 – Dopo un secondo ictus, è vittima di un infarto e muore a Neustrelitz.

Foto di scena di Dornröschen (La bella addormentata, Opernhaus di Francoforte 1902) e Königskinder (I figli del re, protagonista Geraldine Farrar, Metropolitan di New York 1910).

51 LA TRAMA

La trama preghiera serale prima di cadere addormentati, mentre una schiera di angeli scende dal cielo a proteggerli. Quadro primo Nella loro casetta ai margini del bosco Hänsel e Gretel, figli di un povero fab- Quadro terzo bricante di scope, aspettano il ritorno dei genitori. Hänsel dovrebbe occuparsi di Al mattino, l’Omino della rugiada sveglia i bambini. La nebbia si dissolve e intrecciare la saggina, Gretel di finire un piccolo rammendo. Ma i bambini hanno svela uno spettacolo stupefacente: poco lontano c’è una fantastica casetta con le troppa fame per concentrarsi sui compiti che i genitori gli hanno affidato. Gretel pareti di biscotto e le tegole di pasticcini, le finestre lucenti di zucchero e il recinto ha saputo che una vicina ha regalato una brocca di latte: servirà a cucinare un buo- fatto di omini di marzapane. Titubanti, i fratellini si avvicinano, quindi Hänsel si nissimo budino di riso per la cena. Felice per la buona notizia, Hänsel comincia a fa coraggio e assaggia un pezzetto di quella bontà, subito imitato dalla sorellina. ballare, seguito dalla sorellina. Dall’interno della casetta qualcuno osserva compiaciuto la scena. È una vec- Al suo ritorno a casa, Gertrud, la mamma, scopre che i figli hanno lavorato ben chia strega, che di soppiatto arriva alle spalle dei piccoli intenti a rimpinzarsi di poco e minaccia di punirli. Nasce un parapiglia e la donna inavvertitamente fa ca- delizie e in un attimo imprigiona Hänsel con un laccio. Un incantesimo spegne dere sul pavimento la brocca del latte, che va in mille pezzi. Ad Hänsel scappa un qualsiasi tentativo di ribellione e di fuga: ormai immobilizzati dalla bacchetta ma- risolino di scherno e Gertrud, mortificata e furiosa, intima ai due birbanti di andare gica dell’orrenda donnina, Hänsel è chiuso in una gabbia, mentre Gretel è obbliga- nel bosco a raccogliere le fragole. ta a entrare in casa e preparare la tavola. La strega ha in animo di cuocere i bambini Ecco Peter, il padre, di ritorno dal paese. È ubriaco, ma questa volta porta una e mangiarli. Prima però vuole mettere all’ingrasso Hänsel, troppo mingherlino sorpresa inaspettata: burro, salsicce, farina e ogni altro ben di Dio, frutto della per i suoi gusti. Su consiglio del fratello, Gretel finge sulle prime di assecondare vendita di tutte le sue scope. Dall’altra parte della foresta – racconta – fervono i la vecchia; poi, approfittando di un attimo di distrazione, si impossessa della bac- preparativi per una grande festa e tutti sono impegnati nelle pulizie di casa. Per chetta magica e mette fine al sortilegio. Hänsel può così uscire dalla gabbia e, con questo la sua mercanzia è andata a ruba, procurandogli un bel guadagno. Gertrud un’ultima mossa a sorpresa, scaraventare la strega nel fuoco aiutato da Gretel. mette da parte l’irritazione per quell’uomo che puzza di osteria e esulta con lui. Gli omini di marzapane, messi a cuocere in forno dalla megera, improvvisamente Ma l’allegria dura poco. Quando Peter viene a sapere che i figli sono stati mandati assumono le sembianze di bambini: al tocco della bacchetta maneggiata da Hänsel da soli nel bosco, dove si dice abiti una terribile strega mangiatrice di bambini, riprendono vita, mentre la strega è ormai diventata un grande biscotto. inveisce contro la moglie sprovveduta e insieme a lei si precipita alla ricerca di Intanto i genitori sono giunti nella casetta e possono riabbracciare felici i loro Hänsel e Gretel. figli. Peter sottolinea la morale dell’avventura: il bene ha trionfato sul male e Dio ha teso la sua mano verso i più deboli. Quadro secondo Nel bosco i bambini hanno riempito di fragole il loro cestino, ma non hanno resistito e le hanno mangiate tutte. Cala la sera, non c’è tempo di raccoglierne altre. Si affrettano quindi a riprendere il cammino di casa, accorgendosi però ben presto di essersi persi. In preda al terrore, scambiano le ombre degli alberi per fantasmi e l’eco delle loro stesse voci per suoni minacciosi. Dal folto della vegetazione compare una creatura pietosa: è l’Omino della sab- bia, che sparge granelli sugli occhi dei piccoli: Hänsel e Gretel recitano la consueta

52 53 THE PLOT

The plot Third scene In the morning, the Dew dwarf wakes the children up. The fog disappears and First scene reveals an amazing scene: not far away there is a small house with gingerbread In a small house at the edge of the woods Hänsel and Gretel, the children of a walls and tiles made of cakes, shiny sugar windows and a fence made of ginger- poor broom maker, wait for their parents to return. Hänsel is in charge of weaving bread children. The siblings move closer, hesitant, then Hänsel works up the cour- broomcorn, while Gretel is finishing a small darning. The children however are too age and tastes a piece of that goodness, followed by his sister. hungry to focus on the tasks they were given by their parents. Gretel is told that a Someone observes the scene from inside the house, pleased. It’s an old witch, neighbour has given them a jug of milk: they will use it to make an excellent rice who sneaks behind the children who are busy eating the delicacies and quickly pudding for dinner. Hänsel is thrilled with the news and starts to dance, followed captures Hänsel with a rope. A spell ends all attempts to escape: immobilized by by his sister. the horrible woman’s magic wand, Hänsel is closed inside a cage, while Gretel is Once she is back home, their mother Gertrud finds out that her children have forced to go into the house and set the table. The witch wants to cook the children not worked much and threatens to punish them. A melee erupts and the woman and eat them. However, she first wants to fatten Hänsel up, as he is too skinny inadvertently knocks the jug of milk on the floor, shattering it. Hänsel chuckles for her. Gretel initially pretends to play along with the old woman, following her and Gertrud, mortified and furious, sends the two rascals to look for strawberries brother’s advice; then, taking advantage of a moment of distraction, she takes the in the woods. magic wand and ends the spell. Hänsel can thus flee from the cage and with a Their father, Peter, comes back from the village. He is drunk, but this time he final surprise move, he throws the witch into the fire with Gretel’s help. The gin- has an unexpected gift: butter, sausages, flour and other good things, the result gerbread men put in the oven by the witch suddenly turn into children: thanks to of having sold all his brooms. On the other side of the forest – he says – a great the wand used by Hänsel they come back to life, while the witch is turned into an festival is being prepared and everyone is busy cleaning up. That is why his goods enormous biscuit. sold like hotcakes, providing a good profit. Gertrud puts aside her irritation for the In the meantime their parents have reached the house and can once again hug man that smells of wine and celebrates with him, but their cheerfulness does not their children, happily. Peter highlights the moral of their adventure: good has last long. When Peter hears that his children were sent alone into the woods, where triumphed over evil and God has put out his hand to help those who are weaker. people say an evil child-eating witch lives, he rails against his unwary wife and rushes with her to look for Hänsel and Gretel. (traduzione di Franco Staffa)

Second scene In the forest the children filled their basket with strawberries, but can’t resist and eat them all. Evening falls, there is no time to pick some more. They rush to try to get back home but they soon realize they are lost. Terrified, they mistake the shadows of the trees for ghosts and the echo of their own voices for threatening noises. A merciful creature walks out of the forest: it’s a dwarf, Sandman, who puts some grains of sand on the children’s eyes: Hänsel and Gretel say their usual eve- ning prayer before falling asleep, while an army of angels comes down from the Nelle pagine seguenti: bozzetti di Julian Crouch e figurini di Kevin Pollard perHänsel und Gretel, sky to protect them. Teatro alla Scala 2017.

54 55 56 57 Gertrud Gretel e Hänsel

Peter

La Strega HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL UND GRETEL Märchenspiel in drei Bildern fiaba drammatica in tre quadri

Text libretto Adelheid Wette Adelheid Wette nach dem gleichnamigen Märchen von Jacob und Wilhelm Grimm dalla fiaba omonima di Jacob e Wilhelm Grimm

Musik von musica Engelbert Humperdinck Engelbert Humperdinck

PERSONEN PERSONAGGI

Der Vater Peter, Besenbinder. Bariton Il padre Peter, fabbricante di scope. Baritono Die Mutter Gertrud, sein Weib. Mezzo-Sopran La madre Gertrud, sua moglie. Mezzosoprano Hänsel, der Sohn. Mezzo-Sopran Hänsel, il figlio. Mezzosoprano Gretel, die Tochter. Sopran Gretel, la figlia. Soprano Die Knusperhexe. Mezzo-Sopran La Strega. Mezzosoprano Sandmännchen. Sopran L’Omino della sabbia. Soprano Taumännchen. Sopran L’Omino della rugiada. Soprano

Echo, Kinder, Die vierzehn Engel Eco, Bambini, I quattordici angeli

Traduzione tratta dal programma di sala Hänsel und Gretel del Teatro Regio di Torino, 2015. Per gentile concessione. IL LIBRETTO IL LIBRETTO

[Vorspiel] [Preludio] GRETEL GRETEL (fortfahrend) (ignorandolo) ERSTES BILD PRIMO QUADRO ... Schuh! ... scarpe! Daheim. Nella casa. HÄNSEL HÄNSEL [Einleitung] [Introduzione] Eia popeia, das ist eine Not! Ahimè, che pena, quanta miseria! Wer schenkt mir einen Dreier zu Zucker Chi mi darà una moneta per un po’ di pane Erste Szene Prima scena [und Brot? [e zucchero? Kleine, dürftige Stube. Im Hintergrund Stanza poveramente ammobiliata. Sul- Verkauf’ ich mein Bettlein und leg’ mich Se vendo il mio materasso e dormo per eine niedrige Tür, daneben ein kleines la parte di fondo una porta bassa e una [aufs Stroh, [terra, Fenster mit Aussicht in den Wald. Links piccola finestra, dalla quale si vede un sticht mich keine Feder und beißt mich senza posa mi pungeranno cimici e... ein Herd mit einem Rauchfang darüber. bosco. A sinistra una stufa con caminetto. [kein... An den Wänden hängen Besen in ver- Scope di tutte le dimensioni sono appese schiedenen Größen. Hänsel, an der Türe alle pareti. GRETEL GRETEL mit Besenbinden, Gretel, am Herde mit Hänsel, seduto vicino alla porta, confe- (unterbrechend) (interrompendo) Strumpfstricken beschäftigt, sitzen einan- ziona una nuova scopa. Gretel, vicino al Ei, wie beißt mich der Hunger! Ah, quello che punge è la fame! der gegenüber. fuoco, lavora a maglia. HÄNSEL HÄNSEL [n. 1a - Canzone] (fortfahrend) (continuando) ... Floh! ... pulci! GRETEL GRETEL (Er wirft seine Arbeit hin und steht auf) (Getta in terra la scopa e si alza.) Suse, liebe Suse, was raschelt im Stroh? Susie, caro Susie, che cos’è che fruscia tra Ach, käm’ doch die Mutter nun endlich Ah, come vorrei che tornasse la mamma! Die Gänse gehen barfuss und haben kein’ [l’erba? [nach Haus! [Schuh! Le oche van tutte scalze, non portano le Der Schuster hat’s Leder, kein Leisten [scarpe! GRETEL GRETEL [dazu, Il calzolaio ha la pelle, ma ha perso la forma, (erhebt sich) (alzandosi) drum kann er den Gänslein auch machen perciò le povere ochette devono andar Ach ja, auch ich halt’s kaum noch vor Ah sì, anch’io per la fame non riesco a star [kein... [senza... [Hunger aus! [ferma!

HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL Seit Wochen nichts als trocken Brot: Per settimane non abbiamo avuto che (sie unterbrechend) (interrompendola) [pane duro: Ei, so’ Geh’n sie halt barfuss! Bene, lascia che vadano scalze! ist das ein Elend, potz, Schwere Not! è una miseria, caspita, una terribile [sofferenza!

62 63 IL LIBRETTO IL LIBRETTO

GRETEL GRETEL HÄNSEL HÄNSEL Still, Hänsel, denk daran, was Vater sagt, Non dire questo, Hänsel, ricorda che cosa (fasst mit an den Besen) (prendendo anch’egli una scopa) wenn Mutter manchmal so verzagt: dice papà quando mamma comincia a per- Griesgram hinaus! Piagnona, vattene! [dere le speranze: Halt’s nicht mehr aus! Non ti sopporto più! “Wenn die Not aufs höchste steigt, «Quando più c’è bisogno, il Signore si Immer mich plagen, Sempre a tormentarmi, Gott, der Herr die Hand euch reicht!”. china su di noi misericordioso!». Hungertuch benagen! a soffrire la fame! Muss ja verzagen, La speranza mi abbandona, HÄNSEL HÄNSEL kann’s nicht vertragen! non posso sopportarlo! Jawohl, das klingt recht schön und glatt, Sì, sì, certo, questo suona bene, Griesgram, griesgram, Greulicher Wicht, Piagnona, piagnona, mostriciattola, aber leider wird man davon nicht satt! ma con i proverbi non si mangia. griesieges, grämiges Galgengesicht scorbutica, intrattabile, faccia da schiaffi, Ach Gretel, wie lang ist’s doch schon her, Gretel, da quanto tempo non abbiamo packe dich, trolle dich du Wicht! vattene via, torna alla tua tana! dass wir nicht’s Gut’s geschmauset mehr? più nulla di buono da portare alla bocca? Eierfladen und Butterwekken, Frittate di uova e paste con burro... GRETEL GRETEL kaum weiß ich noch, wie die tun schmecken! quasi non ricordo che gusto hanno! Griesgram hinaus! Musone, vattene! (Dem Weinen nahe.) (Comincia a piangere.) Fort aus dem Haus! E non tornare più! Ach Gretel, ich wollt’... Oh, Gretel, quanto le vorrei... Knurrt auch der Magen Anche quando brontola lo stomaco, Werd’ nicht verzagen, non perdo di coraggio, GRETEL GRETEL Nichts darnach fragen, e non mi faccio problemi (hält ihm den Mund zu) (tappandogli la bocca) Schnell dich verjagen! a cacciarti via di qua! Still, nicht verdrießlich sein! Zitto, non essere triste! Griesgram, Griesgram, greulicher Wicht Musone, musone, mostriciattolo, Gedulde dich fein, sieh freundlich drein! Abbi pazienza e fa’ un sorriso! griesieges, grämiges Galgengesicht scorbutico, intrattabile, faccia da schiaffi, Dies lange Gesicht, hu, welcher Graus! Questo tuo muso lungo è orribile! packe dich, schäbiger Wicht! vattene via, torna alla tua tana! Siehst ja wie der leibhaftige Griesgram aus! Sembri un perfetto musone! (Gebärde des Hinausfegens) (Fa il gesto di cacciarlo fuori.) (Nimmt einen Besen zur Hand.) (Prende in mano una scopa.) So recht! Und willst du nun nicht mehr Così va meglio! E se smetti di lamentarti, Griesgram hinaus, Musone, vattene, [klagen, fort aus dem Haus! e non tornare più! so will ich dir auch ein Geheimnis sagen. ti confiderò un segreto! Ich will dich lehren, Ti insegnerò io Herz zu beschweren, a scoraggiarti d’animo, [n. 1b - Scena] sorgen zu mehren, ad accrescere i tormenti, Freuden zu wehren! a sconfiggere le gioie! HÄNSEL HÄNSEL Griesgram, Griesgram, gräulicher Wicht, Musone, musone, mostriciattolo, Ein Geheimnis! Wird wohl was Rechtes Un segreto! Spero che sia buono! griesiges, grämiges Galgengesicht, scorbutico, intrattabile, faccia da schiaffi, [sein! packe dich, trolle dich, schäbiger Wicht! vattene via, torna alla tua tana!

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GRETEL GRETEL HÄNSEL HÄNSEL Ja hör nur Brüderchen, darfst dich schon Sì, fratellino, ascolta, che ti piacerà. (Steckt die Hände in die Hosentaschen.) (Si mette le mani in tasca.) [freun! Arbeiten? Wo denkst du hin? Lavorare? Che sciocchezza! (Holt den Milchtopf herunter.) (Va a cercare la pentola di latte.) Danach steht mir nicht der Sinn. Non ne ho proprio voglia. Guck her in den Topf: Milch ist darin, Guarda in questa pentola: c’è rimasto un Immer mich plagen! Fällt mir nicht ein! Sempre a tormentarmi! Non farò più nulla! [po’ di latte. Jetzt lass uns tanzen und fröhlich Sein. Spassiamocela e balliamo un po’. die schenkte uns heute die Nachbarin. La nostra vicina ce lo ha dato questa mattina. Die Mutter kocht uns, kehrt sie nach Haus, Quando la mamma tornerà a casa, GRETEL GRETEL gewiss einen leckeren Reisbrei draus. farà un buonissimo riso col latte! Tanzen! Tanzen! Das wär’ auch mir eine Ballare! Ballare! piace anche a me! [Lust! HÄNSEL HÄNSEL Dazu ein Liedchen aus voller Brust! Ci va una canzone allegra! (jubelnd) (esultando) Was uns die Muhme gelehrt zu singen: Cantiamo la canzone che ci ha insegnato Reisbrei! hei! Riso con latte! Evviva! [la zia: (Er tanzt im Zimmer umher.) (Saltella per la stanza.) Tanzliedchen soll jetzt lustig erklingen! risuoni la canzoncina da ballo! Reisbrei, Reisbrei, herrlicher Brei! Riso con latte, quanto mi piace! (Klatscht in die Hände.) (Batte le mani.) Gibt’s Reisbrei, da ist Hänsel dabei! Il riso con latte è il mio preferito! Brüderchen, komm tanz’ mit mir, Fratellino, vieni a ballare con me, Wie dick ist der Rahm auf der Milch? Quant’è spessa la panna del latte? beide Händchen reich’ ich dir: prendi le mie mani e cominciamo: Lass schmecken! Lasciami provare! einmal hin, einmal her, un passo a sinistra, l’altro a destra, (Er leckt den Rahm vom Finger.) (Si lecca la panna dalle dita.) rund herum, es ist nicht schwer! mezzo giro, non è difficile! Herr Jemine! Den möchte’ ich ganz ver- Perbacco, mi piacerebbe finirla tutta! [schlecken! [n. 1c - Duetto]

GRETEL GRETEL HÄNSEL HÄNSEL Wie Hänsel, naschen? Schämst du dich Come, Hänsel? per pura gola? Dovresti (versucht’s, jedoch ungeschickt) (tentando di seguirla maldestramente) [nicht? [vergognarti! Tanzen soll ich armer Wicht, Tu vorresti farmi ballare, (Gibt ihm eins auf die Finger.) (Gli dà un colpo sulla mano.) Schwesterchen, und kann es nicht! sorellina, ma non ci riesco! Fort mit den Fingern, du naschhafter Wicht! Guarda di non avvicinarti, golosone! Darum zeig mir, wie es Brauch, Insegnami tutti i passi, Und jetzt an die Arbeit zurück, geschwind, E ora torniamo al lavoro, presto, dass ich tanzen lerne auch. così che impari a ballare anch’io. dass wir bei Zeiten fertig sind! dobbiamo fare in tempo! Kommt Mutter heim, und wir taten nicht Quando tornerà la mamma, GRETEL GRETEL [recht, Mit den Füßchen tapp, tapp, tapp, Un colpo col piede, tap, tap, tap! dann, weißt du, geht’s den Faulpelzen lo sai, punirà i fannulloni! mit den Händchen klapp, klapp, klapp, Un battito di mano, clap, clap, clap! [schlecht! einmal hin, einmal her, Un passo a sinistra, l’altro a destra, rund herum, es... mezzo giro...

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GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL Lass uns Arm in Arm verschränken, Allacciamo le nostre braccia ... ist nicht schwer! ... non è difficile! uns’re Schrittchen paarweis lenken! e continuiamo coi passi del ballo. (Fasst Hänsel unter dem Arm.) (Dà il braccio a Hänsel.) HÄNSEL HÄNSEL Komm! Andiamo! Mit den Füßchen tapp, tapp, tapp, Un colpo col piede, tap, tap, tap! mit den Händchen klapp, klapp, klapp! Un battito di mano, clap, clap, clap! GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL Ich liebe tanz und liebe Fröhlichkeit, Mi piace ballare e divertirmi, HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL E GRETEL bin nicht gern allein, non mi piace la solitudine, Einmal hin, einmal her, Un passo a sinistra, l’altro a destra, kein Freund von Traurigkeit non mi piace la tristezza ‘Rum, es ist nicht schwer! mezzo giro, non è difficile! und fröhlich will ich sein. e voglio star contenta/o!

GRETEL GRETEL GRETEL GRETEL Ei, das hast du gut gemacht! Ehi, lo fai molto bene! (Lässt Hänsel fahren, umtanzt ihn...) (Lascia il braccio di Hänsel, gli balla intorno...) Ei, das hätt’ ich nicht gedacht. meglio di quanto pensassi. Tralala, lalala, lalalalala, Tralala, lalala, lalalalala, Seht mir doch den Hänsel an, Guardalo, dal piccoletto Hans, tralala, lalala, lalala! tralala, lalala, lalala! wie der tanzen lernen kann! com’è venuto fuori un ballerino. (… sie gibt ihm einen Stoß.) (... e poi gli dà uno spintone) (Klatscht fröhlich in die Hände.) (Batte gioiosamente le mani.) Drehe dich herum, mein lieber Hänsel, Un giro, caro Hänsel, Mit dem Köpfchen nick, nick, nick, Piega ora la testa, nic, nic, nic! Dreh dich doch herum, mein lieber Hans! un altro giro, caro Hans! mit dem Fingerchen tick, tick, tick, Schiocca le dita, tic, tic, tic! Komm her zu mir, komm her zu mir! Prendi le mie mani, prendi le mie mani! einmal hin, einmal her, Un passo a sinistra, l’altro a destra, Zum Ringelreigentanz! Balliamo il girotondo! rund herum, es ist nicht schwer! mezzo giro, non è difficile! HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL (barsch) (brusco) Mit dem Köpfchen nick, nick, nick, Piega ora la testa, nic, nic, nic! Geh weg von mir, geh weg von mir, Andiamo, andiamo, allontanati! mit dem Fingerchen tick, tick, tick, Schiocca le dita, tic, tic, tic! ich bin der stolze Hans! Sono il grande e forte Hans! einmal hin... Un passo a sinistra... Mit kleinen Mädchen tanz’ ich nicht, Non ballo con ragazzine piccole, das ist mir viel zu dumm! è una cosa stupida! HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL E GRETEL ... einmal her, ... l’altro a destra, GRETEL GRETEL ‘Rum, es ist nicht schwer! mezzo giro, non è difficile! Geh, stolzer Hans, geh, dummer Hans, Oh, orgoglioso e stupido Hans! ich krieg’ dich doch herum! Vedrai come ti faccio cambiare idea! GRETEL GRETEL (Umtanzt Hänsel wie vorhin...) (Danza intorno a Hänsel...) Brüderchen, nun gib mal Acht, Fratellino, fa’ attenzione Tralala, lalala, lalalalala, Tralala, lalala, lalalalala, was die Gretel weiter macht! a quello che ora dice Gretel! tralala, lalala, lalala! tralala, lalala, lalala!

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(… und gibt ihm einen Stoß.) (… e poi gli dà uno spintone) lass dich’s nicht gereun! Avanti, non startene lì fermo/a! Drehe dich herum, mein lieber Hänsel. Un giro, caro Hänsel, dreh ich doch herum, mein lieber Hans! un altro giro, caro Hans! GRETEL GRETEL Und ist der Strumpf auch nicht mehr ganz, E se il tuo calzino vive il suo ultimo giorno, HÄNSEL HÄNSEL die Mutter strickt dir’n neu’n! la mamma te ne farà uno nuovo! (tanzt um Gretel) (danzando intorno a Gretel) Tralala, lalala, lalalalala, Tralala, lalala, lalalalala, HÄNSEL HÄNSEL tralala, lalala, lalala! tralala, lalala, lalala! Und ist der Schuh auch nicht mehr ganz, E se la tua scarpa è rotta, Ach, Schwesterlein, ach Gretelein, Oh, Gretel, sorellina, der Schuster flickt dir’n neu’n! il ciabattino te ne farà una nuova! du hast im Strumpf ein Loch! hai un buco nel calzino! (Sie umtanzen sich abwechselnd gegen- (Continuano a danzare l’un con l’altro.) seitig, wie vorhin.) GRETEL GRETEL Ach, Brüderlein, ach, Hänselein, Oh, Hänsel, fratellino, GRETEL GRETEL du willst mich Hänseln noch? non mi starai prendendo in giro? Drehe dich herum, mein lieber Hänsel! Un altro giro, caro Hänsel! Mit bösen Buben tanz’ ich nicht, Non ballo con ragazzini piccoli, das wär’ mir viel zu dumm! è una cosa stupida! HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL E GRETEL Tralala, lalala, lalalalala, Tralala, lalala, lalalalala, HÄNSEL HÄNSEL tralala, lalala, lalala! tralala, lalala, lalala! Nicht böse sein, lieb Schwesterlein, Non ti arrabbiare, sorellina, (Dann fassen sie sich bei den Händen und (Continuano a cantare, prendendosi per ich krieg’ dich doch herum! vedrai come ti faccio cambiare idea! drehen sich immer schneller im Kreise, mano e ballando per tutta la stanza, ogni (Sie umtanzen sich wie vorher.) (Danzano come prima.) bis sie schließlich das Gleichgewicht ver- volta sempre più in fretta, fino a cadere lieren und übereinander auf den Boden entrambi a terra.) GRETEL GRETEL hinpurzeln.) Tralala, lalala, lalalalala, Tralala, lalala, lalalalala, tralala, lalala, lalala! tralala, lalala, lalala! Zweite Szene Seconda scena Drehe dich herum, mein lieber Hänsel, Un giro, mio caro Hänsel, In diesem Augenblicke geht die Tür auf; In quel momento si apre la porta; la ma- dreh dich doch herum, mein lieber Hans! un altro giro, mio caro Hans! die Mutter wird sichtbar, worauf die Kin- dre sarà visibile solo dopo che i bambini der schnell vom Boden aufspringen. si saranno rimessi in piedi. HÄNSEL HÄNSEL Tralala, lalala, lalalalala, Tralala, lalala, lalalalala, [n. 2 - Arioso] tralala, lalala, lalala! tralala, lalala, lalala! DIE MUTTER LA MADRE HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL E GRETEL (mit einer Kiepe auf dem Rücken) (con una cesta sulla spalla) Tanz lustig, heißa! lustig tanz, Balliamo e siamo felici! Holla! Olà!

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HÄNSEL HÄNSEL (Gibt Hänsel einen Puff.) (Dà uno scappellotto a Hänsel.) Himmel... Cielo... Dass dich! Prendi! Lasst sehn, was habt ihr beschickt? Fatemi vedere quello che avete fatto! GRETEL GRETEL (sich umwendend) (voltandosi) Die Mutter! La mamma! Wie, Gretel? Den Strumpf nicht fertig Ma come, Gretel? Non hai finito la [gestrickt? [calzetta? HÄNSEL HÄNSEL Und du, du Schlingel, in all den Stunden E tu, tu birbante, in tutto questo tempo Die Mutter! La mamma! nicht mal die wenigen Besen gebunden? non hai intrecciato nemmeno una scopa? Ihr unnützes Volk, den Stock will ich holen Inutili mocciosi, vado a prendere il bastone DIE MUTTER LA MADRE und euch den Faulpelz weidlich versohlen! e ve le suonerò per bene! Was ist das für eine Geschichte! Si può sapere che state facendo? (In ihrem Eifer hinter den Kindern her, (Nella fretta di acchiappare i bambini, stößt sie den Milchtopf vom Tisch, so dass urta il latte sulla credenza, che cade a ter- Verlegenheit. Imbarazzo. er klirrend zu Boden fällt.) ra e si rompe.) Jesses! Nun auch den Topf noch zerbro- Jesse! Non ci mancava che si rompesse la GRETEL GRETEL [chen! [pentola! Der Hänsel... Hänsel... (weinend) (piangendo) Was nun zum Abend kochen? Che farò ora per cena? HÄNSEL HÄNSEL (Sie besieht sich ihren mit Milch begosse- (Guarda il latte versato sui suoi vestiti. Die Gretel... Gretel... nen Rock. Hänsel kichert verstohlen.) Hänsel nasconde un risolino con la mano.) Was! Bengel, lachst mich noch aus? Cosa! Monello, ridi di me? GRETEL GRETEL (Mit dem Stock hinter Hänsel her, der zur (Insegue Hänsel col bastone, ma quello Er wollte... Voleva... offenen Türe hinausrennt.) scappa dalla porta, rimasta aperta.) Wart, kommt nur der Vater nach Haus! Vedrai quando torna tuo padre! HÄNSEL HÄNSEL (Mit plötzlicher Heftigkeit einen Korb von (Con energico gesto prende un cestino Ich sollte... Dovevo... der Wand reißend und ihn Gretel in die appeso alla parete e lo mette in mano a (Die Mutter tritt herein, schnallt ihre Kie- (La madre entra nella camera, posa la ce- Hand drängend.) Gretel.) pe ab und setzt sie nieder.) sta e si siede.) Marsch! Fort in den Wald! Fuori di qua! Nel bosco! Dort sucht mir Erdbeeren! Wird es bald? A raccogliere fragole! Cos’ aspettate? DIE MUTTER LA MADRE (Treibt auch Gretel zur Stube hinaus und (Spinge fuori anche Gretel e minaccia con Wartet, ihr ungezogenen Wichte! Aspettate, piccoli mascalzoni! droht mit dem Stocke den sich furchtsam un bastone i due bambini, che si guardano Nennt ihr das Arbeit, johlen und singen? Questo lo chiamate lavorare? umschauenden Kindern.) intorno timorosamente.) Wie auf der Kirmes tanzen und springen? Strillare e ballare come se fossimo in festa? Und bringt ihr den Korb nicht voll bis E non tornate fino a che il cestino non sarà Indes die Eltern vom frühen Morgen E mentre vostro padre [zum Rand, [pieno, bis in die Nacht sich mühen und sorgen. lavora e si preoccupa giorno e notte?

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so hau’ ich euch, dass ihr fliegt an die o ve le darò così forte da spiaccicarvi alla in dem Beutel ein großes Loch, nella borsa un grosso buco, [Wand! [parete! und im magen ein größres noch. e nello stomaco più grande ancora. (Die Kinder laufen in den Wald. Die Mut- (I bambini fuggono verso il bosco. La ma- (kläglich) (miseramente) ter setzt sich erschöpft an den Tisch.) dre si siede spossata al tavolo.) Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, Da liegt nun der gute Topf in Scherben! Una bella pentola ridotta in pezzi! Hunger ist der beste Koch! la fame è la miglior cuoca! Ja, blinder Eifer bringt immer Verderben! Più si ha fretta, meno si conclude! Rallala, rallalala, Rallalala, rallalala, (Ringt die Hände.) (Si torce le mani.) Hunger ist der beste Koch! la fame è la miglior cuoca! Herr Gott, wirf Geld herab! Dio mio, facci avere un po’ di denaro! (Am Fenster wird der Kopf des Vaters sicht- (Dalla finestra si vede la testa del padre, (schluchzend) (singhiozzando) bar der in angeheitertem Zustand mit einem che entra dalla porta leggermente ebbro Nichts hab, ich zu leben, Non ho nulla in casa, Kiepe auf dem Rücken in die Stube tritt.) portando sulla spalla una grande cesta.) Kein Krümmchen den Würmern zu neppure una briciola da mettere in bocca! [zu geben! DER VATER IL PADRE Kein Tröpfchen im Topfe, Neppure una goccia di latte, Ja, ihr Reichen könnt euch laben; Sì, i ricchi possono rifocillarsi; Kein Krüstchen im Schrank, la dispensa vuota, e sa Dio quando potre- wir, die nichts zu essen haben, noi non abbiamo da mangiare, Schon lange nur Wasser zum Trank! mo bere qualche cosa che non sia acqua! nagen ach, die ganze Woch’, nulla per tutta la settimana, (Sie stützt den Kopf mit der Hand.) (col volto fra le mani) sieben Tag’ an einem Knoch’! sette giorni, sempre lo stesso osso! Müde bin ich, müde zum Sterben! Sono stanca, muoio dalla fatica! (wiederum kläglich) (di nuovo miseramente) (Sie legt den Kopf auf den Arm und schläft (Appoggia la testa su un braccio e cade Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, ein.) addormentata.) hunger ist der beste Koch! la fame è la miglior cuoca! Herrgott... wirf... Geld... herab... Dio mio... facci avere un po’ di denaro... Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, hunger ist der beste Koch! la fame è la miglior cuoca! Dritte Szene Terza scena (Er setzt seinen Kiepe nieder.) (Mette in terra la cesta.) Man hört eine Stimme von weitem. Si sente una voce da lontano. Ja, ja, der Hunger kocht schon gut, Sì, la fame prepara piatti saporiti, sofern er kommandieren tut; per quel poco che le si possa ordinare; [n. 3a - Canzone] allein, was nützt der Kommandeur, ma a che serve il più bravo cuoco fehlt auch im Topf die Zubehör? se la pentola è vuota? STIMME DES VATERS LA VOCE DEL PADRE (Er schwankt tänzelnd zu der Schlafenden (Cammina silenziosamente verso la sua spo- Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, und gibt ihr einen derben Schmatz.) sa addormentata, e le dà un sonoro bacio.) heißa Mutter, ich bin da! olà, mamma, son già qua! Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala Rallalala, rallalala, Kümmel ist mein Leiblikör! quello al cumino è il mio liquore preferito! bringe Glück und Gloria! porto felicità e gioia! Rallalalala, rallalalala, Rallalala, rallalala, (etwas näher) (sempre più vicino) Mutter, schau, was ich bescher’! guarda che cosa ho portato, mamma! Ach, wir armen, armen Leute, Ah, siam povera gente, alle Tage so wie heute: ogni giorno peggio: [n. 3b - Duetto]

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DIE MUTTER LA MADRE So sehn wir, wenn’s beliebt, E ora, se ti aggrada, vediamo (reibt sich die Augen) (fregandosi gli occhi) was es für heut’ zu schmausen gibt! che cosa c’è questa sera per cena. Ho ho! Wer speck... specktakelt mir da im Oh, oh! Che... che significa questo baccano [Haus [in casa, DIE MUTTER LA MADRE und rallalalakelt aus‘m Schlaf mich heraus? questo rallalala che mi ha svegliato? Höchst einfach ist das Speisregister, Il menu è corto e semplice: Der Abendschmaus, zum Henker ist er! la cena se n’è andata al diavolo. DER VATER IL PADRE Teller leer, Keller leer, Nulla nei piatti, nulla in dispensa, (lallend) (balbettando) und im Beutel ist gar nichts mehr! e nulla più nel borsellino! I wo! Das tolle Tier im Magen hier, È la bestia rabbiosa che mi latra Das bellte so, das glaube mir! nello stomaco! Veramente! DER VATER IL PADRE Rallala, rallalalala, Rallala, rallalalala, Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, Hunger ist ein tolles Tier! la fame è una bestia rabbiosa! lustig, Mutter, bin auch noch da, animo, mamma, son qui con te, Rallalala, rallalalala, Rallala, rallalalala, bringe Glück und Gloria! porto felicità e gioia! beißt und kratzt, das glaube mir! morde e graffia, te lo assicuro! (Er nimmt den Kiepe und kramt aus.) (Comincia a togliere cose dalla cesta.) Schau, Mutter, Guarda, mamma, DIE MUTTER LA MADRE wie gefällt dir dies Futter? che ne pensi di tutte queste cibarie? So, so! Das tolle Tier, Certo, certo! Tieni conto es ist wohl schier che la bestia rabbiosa DIE MUTTER LA MADRE stark angezecht, das glaube mir! conosce anche altre pelli, credimi! Mann, mann, was seh’ ich! Sposo mio, che cosa è questo? Speck und Butter, Lardo e burro, DER VATER IL PADRE (Hilft ihm beim Auspacken.) (Lo aiuta a tirar fuori la roba.) Nun ja! ‘s war heut’ ein heiterer Tag, Ma sì! Oggi ho avuto una buona giornata, Mehl und Würste, farina e salsicce, fandst du nicht auch, lieb’ Weib? e tu no, cara sposina? Vierzehn Eier... quattordici uova... (Will sie küssen.) (Cerca di baciarla.) (Mann, die sind jetztunder teuer!) Sposo mio, ti sarà costato una fortuna! Bohnen... Zwiebeln... und – Herrjeh! – Fagioli... cipolle... e – alleluja! – DIE MUTTER LA MADRE gar ein Viertelpfund Kaffee! un quarto di libbra di caffè! (Stößt ihn ärgerlich von sich.) (allontanandolo rabbiosamente) (Der Vater kehrt die Kiepe vollends um. (Il padre vuota la cesta, e diversi chili di Ach geh! Scostati! Ein Haufen Kartoffeln rollt zur Erde.) patate cadono a terra.) Du weißt, nicht leiden mag ich Wirtshaus- Sai che non ti sopporto quando [zeitvertreib! [puzzi di osteria! DER VATER IL PADRE (Fasst die Mutter am Arm und tanzt mit (Prende la moglie per un braccio e balla DER VATER IL PADRE ihr in der Stube herum.) con lei per la stanza.) Auch gut! Sta bene! Rallalala, rallalala, rallalalala, hopsassa! Rallalala, rallalala, rallalalala, hoplala! (Wendet sich zu seinem Kiepe.) (volgendo lo sguardo alla sua cesta) heute woll’n wir lustig sein! Oggi saremo felici!

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DIE MUTTER UND DER VATER LA MADRE E IL PADRE DER VATER IL PADRE Rallalala, rallalalala, hopsassa! Rallalala, rallalala, rallalalala, hoplala! Doch halt, wo bleiben die Kinder? Un momento, dove sono i bambini? Heute woll’n wir lustig sein! Oggi saremo felici! Hänsel, Gretel... wo steckt der Hans? Hänsel, Gretel... dove si nasconde Hans?

DER VATER IL PADRE DIE MUTTER LA MADRE Ja, hör nur, Mütterchen, wie’s geschah! E ora ascolta cos’è successo, mamma! Wo er steckt? Dov’è chi? (Er setzt sich. Die Mutter kramt inzwi- (Si siede, mentre lei apparecchia la tavo- (Zuckt verlegen die Achseln.) (Si stringe le spalle.) schen die Sachen ein, zündet Feuer im la, attizza il fuoco, rompe le uova in una Ja, wüsste man’s! Ora te lo dico! Herd an, schlägt Eier in eine Pfanne usw.) padella, ecc.) Doch das weiß ich klar wie Tag, Solamente sappi una cosa: Drüben hinterm Herrenwald, Oltre il bosco di sua Signoria, dass der Topf zu Scherben brach. la pentola del latte si è rotta. da gibt’s prächt’ge Feste bald: stavano preparando una grande festa, Kirmes, Hochzeit, Jubiläum, una cerimonia di nozze, un giubileo, DER VATER IL PADRE Böllergeknall und groß’ Te Deum. con salve di artiglieria e Te Deum! (zornig) (arrabbiato) Mein Geschäft kommt nun zur Blüte, Nulla di meglio per i miei affari, Was? der neue Topf entzwei? Come?... Si è rotta la pentola nuova? dessen froh sei dein Gemüte! tirati su d’animo! Wer will feine Feste feiern, Quando la gente prepara una festa, DIE MUTTER LA MADRE der muss kehren, schrubben und scheuern; vuol pulire, scopare e fregare; Und am Boden quoll der Brei! E tutto il latte si è versato per terra! bot drum meine Waren aus, così offrii la mia mercanzia zog damit von Haus zu Haus: andando di casa in casa: DER VATER IL PADRE “Kauft Besen! Kauft Besen! Gute Feger, «Si vendono scope! Scope piccole e grandi, (wütend mit der Faust auf den Tisch (battendo rabbiosamente i pugni sul ta- Feine Bürsten, Spinnejäger!”. spazzole per tappeti e ragnatele!». schlagend) volo) Sieh, da verkauft’ ich massenweise Ho venduto tutto quello che avevo, Donnerkeil! So haben die Rangen Maledizione! E così quei mascalzoni Meine Waren zu dem höchsten Preise! e ai migliori prezzi! wieder Unfug angefangen? si sono messi a fare delle bricconate? Schnell nun her mit Topf und Pfanne, Forza, prendi pentola e padella, (Er stößt geräuschvoll einige blecherne (Butta rumorosamente alcuni recipienti di DIE MUTTER LA MADRE Gefäße vom Herde hinunter.) latta giù dal focolare.) Unfug viel und Arbeit keine, Bricconate molte e lavoro niente, her mit Schüssel, Kessel und Kanne! ciotola, paiolo e teiera! hatten sie getrieben hier alleine; han fatto i loro comodi; Vivat hoch die Besenbinder! Brindiamo al fabbricante di scope! hörte schon draußen sie johlen, ho potuti sentirli da fuori, hopsen und springen wie wilde Fohlen, saltavano e zompavano come puledri selvaggi, DIE MUTTER LA MADRE na, da wusst’ ich nicht, wo mir stand der e io ho perso la testa e... Vivat hoch die Besenbinder! Brindiamo al fabbricante di scope! [Kopf... (Der Vater setzt die Kümmelflasche an (Il padre si dispone a bere del liquore al cu- den Mund, hält jedoch plötzlich inne.) mino, ma poi improvvisamente si trattiene.) DER VATER IL PADRE ... und vor Zorn...... e in un attacco di rabbia...

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DIE MUTTER LA MADRE DIE MUTTER LA MADRE ... und vor Zorn zerbrach...... in un attacco di rabbia ho rotto... O Himmel! Oh, cielo!

DER VATER UND DIE MUTTER IL PADRE E LA MADRE DER VATER IL PADRE ... der Topf! ... la pentola! Kennst du nicht den schauerlich düstern Ort, Non conosci forse quel luogo oscuro, (Beide lachen aus vollem Hals.) (Entrambi ridono fragorosamente.) Weißt nicht, dass die Böse dort wohnt? né la malvagia donna che vi abita? Ha ha ha ha ha! Ah ah ah ah ah! DIE MUTTER LA MADRE DER VATER IL PADRE (betroffen) (sbigottita) Na, Zornmütterchen, nimm mir’s nicht Va be’, mammina rabbiosa, non te la Die Böse? Wen meinst du? Una donna malvagia? Di chi parli? [krumm [prendere: solche Zorntöpfe find’ ich recht dumm! non val la pena arrabbiarsi per una pentola DER VATER IL PADRE [di latte! (mit geheimnisvollem Nachdruck) (con accento misterioso) Doch sag, wo mögen die beide denn sein? Ma dimmi, dove sono i bambini? Die Knusperhexe! Della strega!

DIE MUTTER LA MADRE DIE MUTTER LA MADRE (schnippisch) (provocatoriamente) (zusammenfahrend) (sussultando) Meinethalben am Ilsenstein! Per quel che mi importa, nel bosco di Il- Die Knusperhexe! La strega? [senstein! (Der Vater nimmt den Besen wieder vom (Il padre si gira per riprendere il manico Bode auf.) della scopa.) DER VATER IL PADRE Nein! Sag doch, was soll denn der Besen? Che vuoi fare con quella scopa? (entsetzt) (con orrore) Am Ilsenstein! Ei, juckt dich das Fell? Nel bosco di Ilsenstein! Hai voglia di DER VATER IL PADRE [prenderle? Der Besen, der Besen! La scopa, la scopa! (Er holt einen Besen von der Wand.) (Prende il manico di una scopa.) Was macht man damit? Che si fa con una scopa? Es reiten drauf, es reiten drauf die Hexen! Le streghe le cavalcano! DIE MUTTER LA MADRE Eine Hex’, steinalt, haust tief im Wald, Nel fitto del bosco vive una strega, (mit verächtlicher Miene) (con aria sprezzante) vom Teufel selber hat sie Gewalt. con poteri che le ha dato il diavolo. Den Besen, den lass nur an seiner Stell’! Lascia quella roba al suo posto! Um Mitternacht, wenn niemand wacht, A mezzanotte, quando tutti dormono, dann reitet sie aus zur Hexenjagd. vi sale cavalcando per andare a caccia. DER VATER IL PADRE Zum Schornstein hinaus, Sulla cima del camino (Lässt den Besen fallen und ringt die Hände.) (Lascia la scopa e si frega le mani.) auf dem Besen, o Graus! a cavalcioni della scopa, orrore! Wenn sie sich verirrten im Walde dort, E se si sono persi nel bosco, Über Berg und Kluft, über Tal und Sopra montagne e precipizi, sopra valli e in der Nacht ohne Stern’ und mond! nell’oscurità, senza né stelle né luna? [Schlucht, [crepacci,

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durch Nebelduft, im Sturm durch die Luft: attraverso la nebbia, irrompe nell’aria: DIE MUTTER LA MADRE ja, so reiten, ja, so reiten, sì, così cavalcano, così cavalcano, (die Hände ringend) (torcendosi le mani) juchheißa, die hexen! hop hop, le streghe! O Graus! Hilf Himmel! Die Kinder! Che orrore! Che il Cielo ci aiuti! I bambini! Ich halt’s nicht mehr aus! Non posso più sopportarlo! DIE MUTTER LA MADRE (Sie rennt aus dem Hause.) (Esce dalla casa correndo.) Entsetzlich! Doch die Knusperhex’? Orrore! Ma... e la strega Rosicchia? DER VATER IL PADRE DER VATER IL PADRE He, Alte, wart’ doch, nimm mich mit! Aspetta, vecchia, aspettami! Vengo con te! Ja bei Tag, o Graus, Di giorno, che orrore, (Er nimmt die Kümmelflasche vom Tische (Prende la bottiglia del liquore dalla ta- zum Hexenschmaus per il festino delle streghe, und eil ihr nach.) vola.) im Knisper, Knasper, Knusperhaus nella croccante casetta di marzapane Wir wollen ja beide zum Hexenritt! Insieme troveremo la strega! Die Kinderlein, attira bimbetti, (Eilt ihr nach. Der Vorhang fällt schnell.) (Le corre dietro. Il sipario cala rapidamente.) Armsünderlein, poveri piccoli peccatori, mit Zauberkuchen lockt sie hinein. con dei dolci fantastici. ZWEITES BILD SECONDO QUADRO Doch übelgesinnt ergreift sie geschwind La strega crudele afferra rapida Im Walde. Nel bosco. das arme Kuchen knuspernde Kind, il povero bambino che sgranocchia il dolce in den Ofen, hitzhell, e come un fulmine [Vorspiel] [Interludio] schiebt’s die Hexe blitzschnell. nel forno ardente lo arrostisce. Dann kommen zur Stell’, E ben presto, Erste Szene Prima scena gebräunet das Fell, con la pelle brunita, Tiefer Wald. Im Hintergrunde der Ilsen- Nel fitto del bosco. Sul fondo la montagna aus dem Ofen, aus dem Ofen dal forno escono stein, von dichtem Tannengehölz umge- dell’Ilsenstein, ricoperta interamente di die Lebkuchenkinder! bambini di marzapane! ben. Rechts eine mächtige Tanne, darunter abeti. A destra, un grande albero fra le cui sitzt Gretel auf einer mit Moos bedeckten radici, ricoperte di muschio, sta seduta DIE MUTTER LA MADRE Wurzel und windet einen Kranz von Hage- Gretel, che intesse una corona di rose; al Und die Lebkuchenkinder? E che se ne fa? butten, neben ihr liegt ein Blumenstrauß. suo lato ha un ramo di fiori. Appartato fra Links abseits im Gebüsch Hänsel, nach gli arbusti Hänsel cerca le fragole. Ultimi DER VATER IL PADRE Erdbeeren suchend. Abendrot. bagliori del giorno. Sie werden gefressen! Se li mangia! [n. 4a - Canzone] DIE MUTTER LA MADRE Von der Hexe? La strega? GRETEL GRETEL (leise vor sich hinsummend) (canticchiando dolcemente fra sé) DER VATER IL PADRE Ein Männlein steht im Walde ganz still Un piccolo uomo sta nel bosco, quieto e Von der Hexe! La strega! [und stumm, [silenzioso,

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es hat von lauter purpur ein Mäntlein um. ha solo un piccolo mantello color porpora. Siehst ja die Waldkönigin aus! Sembri la regina del bosco! Sagt, wer mag das Männlein sein, Dimmi, chi potrà essere questo piccolo uomo das da steht im Wald allein che se ne sta nel bosco tutto solo GRETEL GRETEL mit dem purpurroten Mäntelein? con il mantello di porpora? Seh’ ich wie die Waldkönigin aus, Se proprio ti sembro la regina, Das Männlein steht im Walde auf einem Bein È appoggiato su una sola gamba so reich mir auch den Blumenstrauß! dammi anche quel ramo di fiori! und hat auf seinem Kopfe schwarz’ e ha sulla sua testa un piccolo berretto [Käpplein klein. [nero. HÄNSEL HÄNSEL Sagt, wer mag das Männlein sein, Dimmi, chi potrà essere questo piccolo uomo (gibt ihr den Strauß) (porgendole i fiori) das da steht auf einem Bein che sta su una sola gamba Waldkönigin mit Szepter und Kron’, Regina del bosco con scettro e corona, mit dem kleinen schwarzen Käppelein? e ha un piccolo berretto nero? da nimm auch die Erbeln cogli anche tu le fragole... (Sie hält das Hagenbuttenkränzchen in die (Alza la corona di rose e le controlla da doch nasch nicht davon! Ma senza mangiarle! Höhe und betrachtet es von allen Seiten.) tutti i lati.) (Er gibt ihr das Körbchen voll Erdbeeren (Mette il cesto di fragole nella sua mano in die andere Hand und lässt sich gleich- libera e si china in ginocchio, come per [n. 4b - Scena] sam huldigend auf die Knie vor ihr nieder. renderle omaggio. In quel momento si In diesem Augenblick ertönt der Ruf eines ascolta il canto di un cuculo.) HÄNSEL HÄNSEL Kuckucks.) (kommt hervor und schwenkt jubelnd sein (Esce dagli arbusti, scuotendo la cesta in Kuckuck, Kuckuck, Eierschluck! Cuculo, cuculo, mangia-uova! Körbchen) segno di trionfo.) Juchhe! Mein Erbelkörbchen ist voll bis oben! Evviva! Il mio cesto è pieno di fragole! GRETEL GRETEL Wie wird die Mutter den Hänsel loben! La mamma sarà orgogliosa del suo Hänsel! (schalkhaft) (scherzosa) Kuckuck, Kuckuck, Erbelschluck! Cuculo, cuculo, mangia-fragole! GRETEL GRETEL (Sie nimmt eine Beere aus dem Körbchen (Coglie una fragola dal cesto e la mette in (aufstehend) (alzandosi) und schiebt sie Hänsel in den Mund, der bocca a Hänsel, che la inghiotte sonora- Mein Kränzel ist auch schon fertig! La mia corona è finita! sie schlürft, als ob er ein Ei austränke.) mente come se stesse sorbendo un uovo.) Sieh, so schön wie heute ward’s noch nie! Guarda! È la migliore che abbia mai fatto! (Sie will den Kranz Hänsel auf den Kopf (Fa per metterla sulla testa di Hänsel.) HÄNSEL HÄNSEL setzen.) (aufspringend) (levandosi) Ho ho! Das kann ich auch, gib nur acht! Oh, oh! Anch’io so farlo. Guarda! HÄNSEL HÄNSEL (Er nimmt einige Beeren und lässt sie in (Prende diverse fragole e le mette in boc- (barsch abwehrend) (respingendola) Gretels Mund rollen.) ca a Gretel.) Buben tragen doch so was nicht: Gli uomini non indossano queste cose: Wir machen’s wie der Kuckuck schluckt, Andiamo a mangiarcele come i cuculi passt nur für ein Mädchengesicht! sono cose per ragazze! wenn in der Fremde Nester guckt! nel nido degli altri uccelli! (Setzt ihr das Kränzlein auf.) (Pone la corona sulla testa di lei.) (Der Kuckuck ruft abermals. Es beginnt (Il cuculo canta un’altra volta. Incomincia Hei, Gretel, fein’s Mädel! Ei der Daus! Caspita, Gretel, sei molto bella! zu dämmern. Hänsel greift wieder zu.) ad imbrunire. Hänsel prende altre fragole.)

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Kuckuck, Eierschluck! Cuculo, cuculo, mangia-uova! GRETEL GRETEL Komm, wir wollen rasch neue suchen. Presto, andiamo a coglierne delle altre! GRETEL GRETEL (ebenso) (facendo la stessa cosa) HÄNSEL HÄNSEL Kuckuck, Erbelschluck! Cuculo, cuculo, mangia-fragole! Im Dunkeln wohl gar, unter Hekken und Con l’oscurità che c’è sotto gli arbusti e [Buchen? [sotto i faggi? HÄNSEL HÄNSEL Man sieht ja nicht Blatt, nicht Beere mehr! Non si possono distinguere i frutti dalle Setztest deine Kinder aus! Kuckuck! Sta bene attento ai tuoi piccoli! Cuculo! [foglie! Trinkst die fremden Eier aus! Che mangi le uova degli altri! Es wird schon dunkel rings umher! C’è ormai tanto buio! Gluckgluck! Glu-glu! (Hänsel lässt sich eine Hand voll Erdbee- (Hänsel si mette in bocca una manciata GRETEL GRETEL ren in den Mund rollen) di fragole.) Ach, Hänsel, Hänsel, was fangen wir an? Oh, Hänsel, che dobbiamo fare? Was haben wir törigen Kinder getan! Siamo due stupidi! GRETEL GRETEL Wir durften hier nicht so lange säumen! Abbiamo fatto troppo tardi! Sammelst Beeren schön zuhauf! Prendi un bel mucchio di fragole! (Der Kuckuck ertönt, etwas näher als vorhin.) (Il cuculo canta, un po’ più vicino di prima.) Kuckuck! Cuculo! Schuckst sie, Schlauer, selber auf! Mangiatele tutte, vieni, bravo! HÄNSEL HÄNSEL Schluckschluck! Slurp-slurp! Horch, wie es rauscht in den Bäumen! Senti come gemono gli alberi! (Im Übermut raufen sie sich schließlich (Si esaltano sempre di più, contendendo- Weißt du, was der Wald jetzt spricht? Sai che sta dicendo il bosco? um die Beeren; Hänsel trägt den Sieg da- si le fragole. Hänsel si porta il cesto alla «Kindlein, Kindlein, fragt er, fürchtet ihr «Bambini, bambini», dice, «non avete von und setzt den Korb an den Mund, bis bocca fino a lasciarlo vuoto.) [euch nicht?» [paura?» er leer geworden.) (Er späht unruhig umher. Endlich wendet (Si guarda intorno inquieto. Poi si rivolge (entsetzt die Hände zusammenschlagend) (congiungendo le mani, terrorizzata) er sich verlegen zu Gretel.) ancora a Gretel.) Hänsel, was hast du getan? O Himmel! Ma Hänsel, che hai fatto? Oh, cielo! Alle Erbeln gegessen, du Lümmel! Ti sei mangiato tutte le fragole, cafone! [n. 4c - Scena] Wart nur, das gibt ein Strafgericht! Vedrai come ti castigheranno per questo! Denn die Mutter, die spaßt heute nicht! Oggi la mamma non ha voglia di scherzare! Gretel, ich weiß den Weg nicht mehr! Gretel, non ricordo più la strada del ritorno!

HÄNSEL HÄNSEL GRETEL GRETEL (ruhig) (placido) (bestürzt) (sconvolta) Ei was, stell dich doch nicht so an! Sta’ tranquilla, non sarà per molto! O Gott! was sagst du? Den Weg nicht mehr? Oh, Signore! ma che dici... Non sai la strada? Du Gretel, du hast’s ja selber getan! Peraltro tu ti sei mangiata la tua parte, [Gretel!

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HÄNSEL HÄNSEL Ich mach’ dir ‘ne Nase! Hörst du’s? du Guarda che ti picchio!... hai sentito, idiota? (sich mutig stellend) (cercando di dissimulare) [Wicht! Was bist du für ein furchtsam’ Wicht! Ecco una bambina sgomentata! (protzig) (spavaldo) GRETEL GRETEL Ich bin ein Bub’ und fürcht’ mich nicht! Io sono un bambino e non ho paura! (ängstlich) (inquieta) Da sieh! Das Lichtchen, es kommt immer Lì... guarda! Quella luce, si sta avvicinando! GRETEL GRETEL [näh’r! Ach Hänsel, gewiss geschieht uns ein Oh Hänsel, ci succederà qualche cosa di [Leid! [spaventoso! HÄNSEL HÄNSEL Irrlichtchen hüpfet wohl hin und her. Sarà qualche fuoco fatuo che saltella... HÄNSEL HÄNSEL Gretel, du musst beherzter sein! Gretel, cerca di essere un po’ più coraggiosa! Ach Gretel, geh, sei doch gescheit! Oh, Gretel, non essere stupida! Wart, ich will einmal tüchtig schrein: Aspetta, provo a chiamarlo: (Geht einige Schritte zum Hintergrund (Avanza un poco verso il fondo e si mette GRETEL GRETEL und ruft durch die hohlen Hände.) le mani a coppa intorno alla bocca.) Was schimmert denn dort in der Dunkelheit? Che cosa luccica lì, nell’oscurità? Wer da? C’è qualcuno lì?

HÄNSEL HÄNSEL ECHO ECO Das sind die Birken im weißen Kleid. È la corteccia bianca di una betulla. (entfernt) (di lontano) ... Er Da! Er da! Er da! Er da! Da...! ... Qualcuno lì...! GRETEL GRETEL (Die Kinder schmiegen sich erschreckt (I bambini si abbracciano sgomenti, tre- Und dort, was grinset daher vom Sumpf? E lì? Che ci sogghigna vicino allo stagno? aneinander.) mando per la paura.)

HÄNSEL HÄNSEL GRETEL GRETEL (stotternd) (balbettando) (etwas zaghaft) (piuttosto timidamente) D... d... das ist ein glimmender È... è... il tronco tagliato di un salice che Ist jemand da? Chi si avvicina? [Weidenstumpf! [risplende! ECHO ECO GRETEL GRETEL Ja! Ja! ... si avvicina... (hastig) (rapidamente) (Die Kinder schaudern zusammen.) (I bambini rabbrividiscono.) Was für ein wunderlich Gesicht Che figura inquietante... macht er soeben, siehst du nicht? Non la vedi? GRETEL GRETEL (leise) (sottovoce) HÄNSEL HÄNSEL Hast du’s gehört? ‘s rief leise “Ja!”. Hai sentito? Ha detto che si avvicina. (sehr laut) (strillando) Hänsel, sicher ist jemand nah! Hänsel, lì deve esserci qualcuno!

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(weinend) (piangendo) SANDMÄNNCHEN L’OMINO DELLA SABBIA Ich fürcht’ mich, ich fürcht’ ich, ho paura, ho paura! (den Kindern Sand in die Augen streuend) (spargendo della sabbia sugli occhi dei o wär’ ich zu Haus! Oh, se fossi a casa! bambini) Wie sieht der Wald so gespenstisch aus! Il bosco mi sembra così spettrale! Der kleine Sandmann bin ich, st! Io sono il nano Sabbiolino, ssh! Und gar nichts Arges sinn’ ich, st! Non vi farò del male, ssh! HÄNSEL HÄNSEL Euch Kleinen lieb’ ich innig, st! Mi piacciono i bambini come voi, ssh! Gretelchen, drücke dich fest an mich; Gretel, piccola, stammi vicino, Bin euch gesinnt gar minnig, st! Vi voglio bene, ssh! ich halte dich, ich schütze dich! io ti veglierò e ti proteggerò! Aus diesem Sack zwei Körnelein Metterò dei granellini di sabbia del mio (Ein dichter Nebel steigt auf und verhüllt (Si alza una densa nebbia che copre total- [sacco den Hintergrund gänzlich.) mente il fondo della scena.) euch Müden in die Äugelein: sui vostri occhietti stanchi: die fallen dann von selber zu, così si chiuderanno GRETEL GRETEL damit ihr schlaft in sanfter Ruh; e dormirete tranquilli; Da kommen weiße Nebelfrauen! Ah, ci sono le fate della nebbia! und seid ihr brav und fein geschlafen ein: mentre dormirete, come bravi bambini, Sieh, wie sie winken und drohend schauen! Guarda come ci fanno segni tutte accigliate. dann wachen auf die Sterne, aus hoher le stelle si sveglieranno, e dall’alto del Sie kommen, sie kommen, sie fassen uns an! Si avvicinano, si avvicinano... ah... [Himmelsferne [cielo (Sie eilt entsetzt unter den Baum und ver- (Terrorizzata, si mette a correre e si butta gar holde Träume bringen euch die Engelein. scenderanno fino a voi e sognerete con gli birgt sich, auf die Knie stürzend, hinter in ginocchio dietro a Hänsel.) [angioletti! Hänsel.) Drum träume, träume, Kindchen, träume, Sì, sognate, sognate, piccoli, sognate, Vater! mutter! Ach! Mamma! papà! Ah! gar holde Träume bringen euch die Engelein! gli angioletti vi daranno dolci sogni! (In diesem Augenblicke zerreißt der Nebel. (In quel momento la nebbia si apre la- (Versinkt.) (Scompare.) Links: ein kleines Männchen mit einem sciando passare un ometto grigio con un Säckchen auf dem Rücken wird sichtbar.) piccolo sacco sulla spalla.) HÄNSEL HÄNSEL (schlaftrunken) (assonnato) HÄNSEL HÄNSEL Sandmann war da! Era l’Omino della sabbia! Sieh dort das männchen, Schwesterlein! Guarda quell’uomo, sorella! Was mag das für ein Männlein sein? Chi sarà mai quell’omino? GRETEL GRETEL (ebenso) (come sopra) Zweite Szene Seconda scena Lass uns den Abendsegen beten! Dobbiamo dire le nostre preghiere della sera! Das Männchen nähert sich mit freund- L’omino si avvicina ai bambini con at- (Sie kauern sich nieder und falten die (Si inginocchiano e giungono le mani.) lichen Gebärden den Kindern, die sich teggiamento amichevole ed essi a poco a Hände.) nach und nach beruhigen. poco smettono di tremare. [n. 5b - Duetto]

[n. 5a - Aria] GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL Abends, will ich schlafen geh’n, Quando chino la mia testa addormentata,

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vierzehn Englein um mich steh’n: quattordici angeli guardano il mio letto, sen wird. Zuletzt tritt das siebte Paar in prendono per mano e danzano amorosa- zwei zu meinen Häupten, due la testolina, den Kreis und nimmt als „Schutzengel“ zu mente intorno alle figure dei bambini. zwei zu meinen Füßen, due i piedi, beiden Seiten der Kinder Platz. Die übri- L’intera scena è inondata di una luce in- zwei zu meiner Rechten, due a destra, gen Engel reichen sich nunmehr die Hände tensa. Mentre gli angeli si dispongono in zwei zu meiner Linken, due a sinistra, und führen einen feierlichen Reigen um die un pittoresco quadro conclusivo, cala len- zwei zu die mich decken, due che mi coprono, Gruppe auf. Die ganze Bühne ist von inten- tamente il sipario. zweie, die mich wecken, due che mi vegliano, sivem Licht erfüllt. Während die Engel sich zweie, die mich weisen due che mi guidano zu einem malerischen Schlussbilde ordnen, zu Himmels Paradeisen! alle porte del paradiso. schließt sich langsam der Vorhang. (Sie sinken aufs Moos zurück und schlum- (Si siedono sopra l’erba e cadono addor- mern, Arm in Arm verschlungen, unter der mentati l’una nelle braccia dell’altro. È DRITTES BILD TERZO QUADRO Tanne ein. Gänzliche Dunkelheit.) notte fonda.) Das Knusperhäuschen. La casetta di marzapane.

Dritte Szene Terza scena [Einleitung] [Introduzione]

[Pantomime] [n. 6 - Pantomima] Erste Szene Prima scena Szene wie am Schluss des zweiten Bildes. Stessa scena del finale del secondo qua- Ein heller Schein dringt plötzlich von Una luce brillante attraversa all’improvvi- Der Hintergrund noch von Nebel verhüllt, dro. La nebbia si va disperdendo a poco oben durch den Nebel, der sich alsbald so la nebbia, formando con essa una specie der sich während des folgenden langsam a poco. Gli angeli se ne sono andati. Mat- wolkenförmig zusammenballt und die Ge- di nube che assume la forma di una scala verzieht. Die Engel sind verschwunden. tino presto. Entra in scena il nano Rugia- stalt einer in der Mitte der Bühne hinab- che scende fino al centro della scena. Der Morgen bricht an. Taumännchen tritt dino portando un fiore di campanula che, führenden Treppe annimmt. Quattordici angeli, vestiti in lunghi abiti auf und schüttelt aus einer Glockenblume agitato, lascia cadere gocce di rugiada. Vierzehn Engel, in lichten, lang herabwal- sciolti, discendono a coppie di Tautropfen auf die schlafenden Kinder. lenden Gewändern, schreiten paarweise, nubi, mentre la luce si fa man mano più während das Licht an Helligkeit zunimmt, intensa, e si dispongono secondo l’ordine [n. 7a - Aria] in Zwischenräumen die Wolkentreppe hin- espresso nell’orazione: la prima coppia si ab und stellen sich, der Reihenfolge des mette vicino alla testa, la seconda all’al- TAUMÄNNCHEN L’OMINO DELLA RUGIADA „Abendsegens“ entsprechend, um die tezza dei piedi, la terza alla loro destra, la Der kleine Taumann heiß’ ich, Rugiadino è il mio nome, schlafenden Kinder auf: das erste Paar quarta alla loro sinistra; le coppie quinta mit Mutter Sonne reis’ ich, e viaggio con il sole zu den Häupten, das zweite zu den Füßen, e sesta occupano lo spazio lasciato libe- von Ost bis Westen weiß ich, da est a ovest, das dritte rechts, das vierte links; dann ro dalle altre coppie in modo da formare wer faul ist und wer fleißig. e so ciò che è prezioso e ciò che è male. verteilen sich das fünfte und das sechste un cerchio. La settima entra nel cerchio Kling, klang, kling, klang! Clin, clan, clin, clan! Paar zwischen die andern Paare, so dass e prende posto ai lati dei bambini, come Ich komm’ mit gold’nem Sonnenschein Illumino gli occhi der Kreis der Engel vollständig geschlos- ‘angeli custodi’, mentre gli altri angeli si und strahl’ in eure Äugelein, con la dorata luce del sole

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und weck’ mit kühlem Taue, e con la frescura della rugiada sveglio und hoch sich aufgeschwungen. e dal cielo cantano. was schläft auf Flur und Aue, quelli che dormono nei campi e nei pascoli. Tirelireli, tirelireli, tirelireli...! Tirelireli, tirelireli, tirelireli...! dann springet auf, wer munter Destatevi, presto, in früher Morgenstunde, al sorger del mattino, HÄNSEL HÄNSEL denn sie hat Gold im Munde, ché il mattino ha l’oro in bocca, (plötzlich mit einem Satz in die Höhe (balzando all’improvviso in piedi) drum auf, ihr Schläfer, erwachet! alzatevi, dormiglioni, sveglia! springend) Der lichte Tag schon lachet! Già risplende il giorno! Kikeriki, ’s ist noch früh! Chicchirichì, è molto presto! (Eilt singend davon. Die Kinder regen (Esce cantando. I bambini si muovono. Kikeriki, ’s ist noch früh! Chicchirichì, è molto presto! sich. Gretel reibt sich die Augen, blickt um Gretel si stropiccia gli occhi, dà un’oc- Ja, hab’s wohl vernommen: Sì, ho sentito molto bene: sich und richtet sich ein wenig auf, wäh- chiata intorno, mentre Hänsel al suo fian- der Morgen ist gekommen! è giunto il mattino! rend Hänsel sich auf die andere Seite legt, co continua a dormire.) Kikeriki! Chicchirichì! um weiter zu schlafen.) (Dehnt sich.) (si stiracchia) Mir ist so wohl, ich weiß nicht wie! mi sento bene, non so perché! [n. 7b - Arioso] So gut wie heute schlief ich noch nie! Non ho mai dormito così bene in vita mia!

GRETEL GRETEL GRETEL GRETEL Wo bin ich? Wach’ ich? Ist es ein Traum? Dove sono? Son sveglia? Sto sognando? Doch höre nur: hier, unterm Baum, Dunque ascolta, qui sotto l’albero hier lieg’ ich unterm Tannenbaum! Sono sotto l’abete! hatt’ ich ‘nen wunderschönen Traum! ho fatto un sogno meraviglioso! Hoch in den Zweigen da lispelt es leise, Dai rami giunge un dolce trillo, Vöglein singen so süße Weise; gli uccelli cantano dolcemente; HÄNSEL HÄNSEL wohl früh schon waren sie aufgewacht devono essersi svegliati presto (nachdenklich) (pensieroso) und haben ihr Morgenliedchen dargebracht. per cantare il loro inno mattutino. Richtig! Auch mir träumte was! Davvero? Anch’io! Ihr lieben Vöglein, liebe Vöglein, guten Dolci uccelletti, buon giorno! [Morgen! GRETEL GRETEL (Wendet sich zu Hänsel.) (chinandosi su Hänsel) Mir träumte, ich hör’ ein Rauschen und Ho sognato di ascoltare un sussurro, un [Klingen, [tintinnio [n. 7c - Duetto] wie Chöre der Engel ein himmlisches Singen. come cori di angeli provenienti dal cielo. Lichte Wölkchen in rosigem Schein Nubi di cotone bagnate di luce Sieh’ da, der faule Siebenschläfer! E guarda questo pigrone! wallten und wogten ins Dunkel hinein. si avvicinavano fluttuando nell’oscurità. (Springt auf.) (balza in piedi) Siehe: helle ward’s mit einem Male, E poi d’improvviso tutto s’è illuminato, Wart nur, dich weck’ ich! Aspetta e vedrai come ti sveglio! Licht durchflossen vom Himmelstrahle, una luce su tutto scendeva dal cielo. Tirelireli, ’s ist nicht mehr früh! Tirelireli, il sole è alto! eine goldne Leiter sah ich sich neigen, Ho visto una scala dorata Tirelireli, ’s ist nicht mehr früh! Tirelireli, il sole è alto! Engel hernieder steigen, e angeli che la discendevano, Die Lerche hat’s gesungen Le allodole volano nell’azzurro gar holde Englein mit goldnen Flügelein... angeli molto belli, con ali dorate...

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HÄNSEL HÄNSEL Nein, so was hab’ ich mein’ Tag’ nicht No, non ho mai visto nulla di simile! (sie lebhaft unterbrechend) (interrompendola vivacemente) [gesehn! Vierzehn müssens gewesen sein! Devono essere stati almeno quattordici! (Beide blicken wie verzaubert auf das (I due bambini guardano verso la casa Knusperhäuschen.) come affascinati.) GRETEL GRETEL (erstaunt) (stupita) [n. 8b - Duetto] Hast du denn alles dies auch gesehen? Li hai visti anche tu? GRETEL GRETEL HÄNSEL HÄNSEL (gewinnt allmählich die Fassung wieder) (dominandosi poco a poco) Freilich! ’S war wunderschön! Sì che li ho visti! Era meraviglioso! Wie duftet’s von dorten, Che magnifiche bontà, Und dorthin sah ich sie gehn. E ho visto come se ne andavano per di lì. o schau nur diese Pracht! oh, guarda che splendore! Von Kuchen und Torten Un casa fatta di Zweite Szene Seconda scena ein Häuslein gemacht! torte e pasticcini! Hänsel wendet sich nach dem Hinter- Hänsel si gira e guarda verso il fondo grunde: in diesem Augenblick zerreißt della scena: in quel momento si vanno GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL der letzte Nebelschleier. Anstelle des Tan- disperdendo gli ultimi resti della nebbia. Mit Fladen und Torten Con tartine e pasticcini nengehölzes erscheint glitzernd im Strahl Al posto del bosco di abeti appare la ca- ist’s hoch überdacht, al posto delle tegole, der aufgegangenen Sonne das „Knusper- setta di marzapane, lambita dalla luce del die Fenster wahrhaftig, e le finestre luccicano häuschen“ am Ilsenstein. Links davon in sole nascente. Alla sinistra c’è un forno wie Zucker so blank, come di zucchero, einiger Entfernung befindet sich ein Back- per il pane, e sul lato opposto, a destra, Rosinen gar saftig gustosa uva passa ofen, diesem rechts gegenüber ein großer una enorme gabbia; forno e gabbia sono den Giebel entlang! ricopre la facciata! Käfig, beide mit dem Knusperhäuschen uniti alla casa da una catena di statuette Und, traun, E, incredibile, durch einen Zaun von Kuchenmännern di marzapane. rings zu schaun tutto è circondato verbunden. gar ein Lebkuchenzaun! di marzapane! [n. 8a - Scena] O herrlich Schlösschen, Che magnifico palazzo, wie bist du schmuck und fein! elegante e di bell’aspetto! GRETEL GRETEL Welch’ Waldprinzesschen Dentro vi vivrà (hält Hänsel betroffen zurück) (trattenendo Hänsel, sbalordita) mag da wohl drinnen sein? una principessa del bosco! Bleib steh’n! Bleib steh’n! Non ti muovere! Non ti muovere! Ach wär’ doch zu Hause Ah, se fosse in casa, die Waldprinzessin fein, la principessa del bosco HÄNSEL HÄNSEL sie lüde zum Schmause potrebbe dare un banchetto (überrascht) (sorpreso) bei Kuchen und Wein, di dolci e vino, O Himmel, welch’ Wunder ist hier geschehn? Cielo! Che cos’è questa meraviglia? zum herrlichsten Schmause un banchetto splendido (in höchster Erregung) (con grande eccitazione) uns beide freundlich ein! e invitarci entrambi!

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HÄNSEL HÄNSEL gern bricht Hänsel an der rechten Kante Hänsel stacca un pezzo di dolce dall’an- Alles bleibt still, È tutto molto silenzioso, ein Stückchen Kuchen heraus.) golo destro.) nichts regt sich da drinnen! non si muove nulla là dentro. Komm, lass uns hineingehn! Vieni, entriamo! Dritte Szene Terza scena

GRETEL GRETEL [n. 9a - Scena] (ihn erschrocken zurückhaltend) (trattenendolo inorridita) Bist du bei Sinnen? Sei matto? EINE STIMME AUS DEM HÄUSCHEN VOCE DALL’INTERNO DELLA CASETTA Junge, wie magst du so dreist nur sein? Ragazzino, che cosa ti rende tanto audace? Knusper, knusper knäuschen, Rosicchiate, rosicchiate, golosacci Wer weiß, wer da drin wohl im Häuschen Chissà chi ci vive in questa casetta così wer knuspert mir am Häuschen? chi sta mordendo la mia casa? [fein? [graziosa? (Hänsel stutzt und lässt erschrocken das (Hänsel sobbalza e lascia cadere il pezzo Stückchen Kuchen fallen.) di dolce.) HÄNSEL HÄNSEL O sieh nur, sieh, wie das Häuslein uns Guarda, la casa ci sorride! HÄNSEL HÄNSEL [lacht! hast du’s gehört? hai sentito? (begeistert) (entusiasta) Ha! die Englein haben’s uns hergebracht! Gli angeli l’hanno messa lì per noi! GRETEL GRETEL (etwas zaghaft) (tremando) GRETEL GRETEL Der Wind... È il vento... (sinnend) (pensosa) Die Englein? Ja, so wird es wohl sein! Gli angeli? Ecco, forse è così! HÄNSEL HÄNSEL Der Wind! Il vento! HÄNSEL HÄNSEL Ja, Gretel, sie laden freundlich uns ein! Sì, Gretel, ci stanno invitando a entrare! HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL e GRETEL Komm, wir knuspern ein wenig vom Andiamo! Sgranocchiamo un poco della Das himmlische Kind! Il Bimbo divino! [Häuschen! [casa! [n. 9b - Canzone] BEIDE ENTRAMBI Komm, ja knuspern wir, Andiamo, sgranocchiamone un poco, GRETEL GRETEL wie zwei Nagemäuschen! come se fossimo due topolini! (Hebt das Stück Kuchen wieder auf und (Prende un pezzo di dolce e lo assaggia.) (Sie hüpfen Hand in Hand nach dem Hin- (Saltellano mano nella mano verso il fon- versucht es.) tergrund, bleiben wiederum stehen. Sie do, arrestandosi poco dopo. Poi riprendo- Hm! Hum! schleichen dann vorsichtig auf den Zehen no ad avvicinarsi alla casa cautamente, bis an das Häuschen. Nach einigem Zö- in punta di piedi. Dopo qualche titubanza,

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HÄNSEL HÄNSEL He! Zuckerbäcker! Nimm dich in Acht: Occhio, pasticciere, sta’ attento! (Gretel begehrlich anschauend) (guardando Gretel con invidia) ein Loch wird dir jetzt vom Mäuslein Un topaccio ti sta facendo un buco nella Wie schmeckt das? Che sapore ha? [gemacht! [casa! (Er bricht ein großes Stück Kuchen aus (Rompe un gran pezzo del muro.) GRETEL GRETEL der Wand.) (Lässt Hänsel beißen) (Gliene dà un pezzetto.) Da hast du auch was! Ce n’è anche per te. DIE STIMME AUS DEM HÄUSCHEN VOCE DALL’INTERNO DELLA CASETTA Knusper, knusper Knäuschen, Rosicchiate, rosicchiate, golosacci, HÄNSEL HÄNSEL wer knuspert mir am Häuschen? chi sta mordendo la mia casetta? (Legt entzückt die Hand auf die Brust.) (entusiasta, mettendosi la mano sulla pancia) GRETEL UND HÄNSEL HÄNSEL E GRETEL Hei! Ah! Der Wind, der Wind, Il vento, il vento, das himmlische Kind! il Bimbo divino! HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL E GRETEL (Der obere Teil der Haustüre öffnet sich (La metà superiore della porta si apre len- Hei! O köstlicher Kuchen, Ah! Che pasticcino delizioso, leise, und der Kopf der Hexe wird sicht- tamente e da quella sporge la testa della wie schmeckst du nach mehr! che sapore meraviglioso! bar. Die Kinder bemerken sie nicht und Strega. I bambini non la vedono e conti- Mir ist ja, als wenn ich im Himmel schon Sembra di essere in paradiso! schmausen lustig weiter.) nuano a mangiare.) [wär! GRETEL GRETEL HÄNSEL HÄNSEL Wart, du näschiges Mäuschen, Aspetta, topaccio insaziabile, Ha, wie das schmeckt! Com’è buono! gleich kommt die Katz’ aus dem vedrai che il gatto non tarderà ad uscire [Häuschen! [dalla casetta! GRETEL GRETEL ’S ist gar zu lecker! È davvero gustoso! HÄNSEL HÄNSEL (weiter kauend) (continuando a masticare) HÄNSEL HÄNSEL Knuspre nur zu, Mangia fin che vuoi Wie süß! Com’è dolce! und lass mich in Ruh! e lasciami in pace!

GRETEL GRETEL GRETEL GRETEL Wie köstlich! Com’è saporito! (ihm das Stück aus der Hand reißend) (togliendogli un pezzetto di dolce dalla Vielleicht gar wohnt hier ein Zuckerbäcker! Il padrone di casa sarà pasticciere! mano) Nicht so geschwind, Non così veloce, HÄNSEL HÄNSEL Herr Wind, Herr Wind! Signor Vento! (ruft) (gridando)

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HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL (nimmt es ihr wieder) (riprendendoglielo a sua volta) (Macht verzweifelte Anstrengungen, sich (Fa di tutto per liberarsi.) Himmlisches Kind, Bimbo divino, loszumachen.) ich nehm’, was ich find’! quello che trovo, prendo! Wer bist du, Garstige? Lass mich los! Chi sei tu, vecchia orribile? Lasciami!

GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL DIE HEXE LA STREGA Ha ha ha ha ha ha! Ah ah ah ah ah... Na, Herzchen, zier dich nicht erst groß! Su, cuoricini, perché questa resistenza? (Sie lachen beide hell auf. Während des (Entrambi ridono sonoramente. Intanto la Wißt denn, daß euch vor mir nicht graul’! Non dovete aver paura! letzten Gespräches ist die Türe des Häus- porta si è aperta completamente e, senza chens aufgegangen, und die Hexe tritt, che i bambini se ne siano accorti, la Stre- [n. 9d - Arioso] von den Kindern nicht bemerkt, daraus ga è uscita furtivamente fino a giungere hervor, behutsam auf diese zu schlei- vicino a loro. Nel preciso istante in cui Ich bin Rosine Leckermaul, Son Rosina Boccafina, chend. Rasch wirft sie dem ahnungslosen essi stanno ridendo forte, passa una corda Höchst menschenfreundlich stets gesinnt, voglio bene agli umani, Hänsel einen Strick um den Hals, eben in attorno al collo dell’ignaro Hänsel.) unschuldig, wie ein kleines Kind, sono mansueta come un bambino, dem Augenblick, als die Kinder lachen.) drum hab’ ich die kleinen Kinder so lieb, per questo i bambini mi piacciono tanto, so lieb, so lieb, ach! così tanto, così tanto... DIE HEXE LA STREGA (Sie streichelt Hänsel.) (Accarezza i bambini.) (grell) (stridula) Zum Aufessen lieb! che me li potrei magiare! Hi hi, hi hi, hi hi hi hi hi hi! Ih ih, ih ih, ih ih ih ih ih! HÄNSEL HÄNSEL [n. 9c - Scena] (barsch abwehrend) (scostandola) Geh, bleib’ mir doch aus dem Gesicht! Via, scostati da me! HÄNSEL HÄNSEL (Er stampft mit den Fuß.) (le dà un calcio) (entsetzt) (terrorizzato) Hörst du, ich mag dich nicht! Hai sentito? Non mi piaci! Lass los! Wer bist du? Lass mich los! Lasciami! Chi sei tu? Lasciami! DIE HEXE LA STREGA DIE HEXE LA STREGA (grell lachend) (ridendo stridula) (die Kinder an sich ziehend) (attirandoli presso di sé) Hi hi, hi hi, hi hi, hi hi! Ah ah ah ah, ah ah ah ah! Engelchen! und du mein Bengelchen! Angioletto! E tu... birbantella! Was seid ihr für lekkere Teufelsbrätchen, Come siete appetitosi e sagaci, (Sie streichelt die Kinder.) (Accarezza i bambini.) besonders du, mein herziges Mädchen! soprattutto tu, piccolina! Ihr kommt mich besuchen? Das ist nett! Siete venuti a farmi visita? Bene, bene! Kommt, kleine Mäuslein, Andiamo, topolini, Ihr lieben Kinder, so rund und fett! Cari bambini, così rotondetti e grassottelli! kommt in mein Häuslein! entrate nella mia casetta! Ihr sollt’s gut bei mir haben, Starete bene con me, will drinnen köstlich euch laben! vi darò cose deliziose da mangiare!

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Schokolade, Torten, Marzipan, Cioccolato, torte, marzapane, und fügsam und geduldig wie ein Schaf, e docile e tanto paziente come una pecora, Kuchen, gefüllt mit süßer Sahn’, dolci ripieni alla crema, dann, Hänsel, ich sag dir’s ins Ohr: allora, Hänsel, ti dirò in un orecchio: Johannisbrot und Jungfernleder, carruba e lingue di gatto, dir steht eine große Freude bevor! ho un grande regalo riservato per te! und Reisbrei, auf dem Ofen steht er, e riso con latte, scaldato sul fuoco, Rosinen und Feigen fichi e uva passa HÄNSEL HÄNSEL und Mandeln und Datteln sich zeigen: e mandorle e datteri: So sag’s, Doch laut und nicht ins Ohr: Dillo a voce alta, e non nell’orecchio: ’s ist alles im Häuschen eu’r eigen, tutto quello che ho in casa è vostro, welch große Freude steht mir bevor? che cosa è questo regalo che mi riservi? ja alles eu’r eigen! sì, tutto vostro! DIE HEXE LA STREGA HÄNSEL HÄNSEL Ja, liebe Kinder, Hören und Seh’n Oh, bambino mio, perderai la vista e l’udito Ich geh’ nicht mit dir, garstige Frau! Non verrò mai con te, orribile vecchia! wird euch bei diesem Vergnügen vergehn! quando riceverai questo regalo!

GRETEL GRETEL HÄNSEL HÄNSEL Du bist gar zu freundlich! Mostrate troppa gentilezza! Ei, meine Augen und Ohren sind gut, La mia vista e il mio udito stanno [benissimo, DIE HEXE LA STREGA haben wohl acht, was schaden mir tut! e mi mettono in guardia quando qualcosa Schau, schau! Schau, wie schlau! Ecco, ecco... Come siete diffidenti! [non va! Ihr Kinder, ich mein’s ja so gut mit euch, Bambini miei, sarò così buona con voi (entschlossen) (risoluto) ihr seid ja bei mir wie im Himmelreich. che vi parrà di stare nel Regno dei Cieli. Gretel, trau nicht dem gleißenden Wort! Gretel, non far caso alle sue abbaglianti Kommt, kleine Mäuslein! Andiamo, topolini! [parole! Kommt in mein Häuslein! Entrate nella mia casetta! Komm, Schwesterchen, wir laufen fort! Vieni, sorellina, fuggiamo! Ihr sollt’s gut bei mir haben, Starete bene con me, (Hänsel hat sich mittlerweile von der (Hänsel si ingegna a sciogliere a poco a will drinnen... köstlich euch laben. vi darò... da mangiare cose deliziose. Schlinge befreit und läuft mit Gretel zum poco il nodo e tenta di fuggire con Gretel; (Sie will Hänsel fortziehen.) (Cerca di attirare Hänsel fino a lei.) Vordergrund; hier werden sie von der ma la Strega li trattiene e punta la bac- Hexe zurückgehalten, die gebieterisch ein chetta magica che tiene sospesa alla sua GRETEL GRETEL am Gürtel hängendes Stäbchen mit wie- cintura in direzione dei due bambini, ripe- So sprich: Dunque parla: derholten Gebärden des Festbannens ge- tendo gesti di stregoneria.) was willst du meinem Bruder tun? che cosa vuoi fare a mio fratello? gen die beiden erhebt.) [n. 9e - Scena] DIE HEXE LA STREGA I nun, Ich will ihn futtern und nudeln, Ora voglio solo dargli da mangiare, DIE HEXE LA STREGA mit allerhand vortrefflichen Sachen, tutte cose deliziose, Halt! Fermi! ihn zart und wohlschmeckend machen. finché diventerà tenero e saporito. (Die Bühne verfinstert sich.) (La scena si oscura.) Und ist er dann recht zahm, und brav, E quando sarà buono e mansueto, Hokuspokus, Hexenschuss! Hocuspocus, colpo della strega!

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Rühr dich und dich reißt der Fluss! Se vi muovete, avrete male! GRETEL GRETEL Nicht mehr vorwärts, nicht zurück! Non un passo indietro, né uno avanti! (starr und unbeweglich) (incapace di muovere un dito) Bann’ dich mit dem bösen Blick! Io vi domino col malocchio! Hu! Wie mir vor der hexe graut! Oh, questa strega mi fa orrore! Kopf steh’ starr dir im Genick! Non potete muovere la testa! (Neue Gebärde; hier beginnt der Knopf (Nuovo gesto; la punta della bacchetta HÄNSEL HÄNSEL des Stäbchens intensiv zu leuchten.) comincia a brillare.) (hastig flüsternd) (bisbigliando in fretta) hokuspokus, nun kommt jocus: Hocuspocus, or viene il gioco: Gretel, pst! sprich nicht so laut! Gretel, ssh! Non parlare ad alta voce! Kinder, schaut den Zauberknopf, guardate, bimbi, la bacchetta magica! Sei hübsch gescheit und gib fein acht Cerca di stare ben attenta Äuglein stehet still im Kopf, Fissate su di essa lo sguardo! auf jedes, was die hexe macht! a ogni movimento della strega! nun zum Stall hinein, du Tropf! Entra nella gabbia, babbeo! Zum Schein tu alles, was sie will... Fa’ tutto ciò che vuole... (Neue Gebärde; dann leitet sie Hänsel, (Nuovo gesto; Hänsel guarda fissamen- Da kommt sie schon zurück... pst, still! Sta tornando un’altra volta... Ssh, zitta! dessen Blick starr auf den leuchtenden te la punta della bacchetta e la Strega lo (Die Hexe kommt hervor, überzeugt sich, (La Strega esce di casa, si assicura che Knopf gerichtet ist, zum Stalle und schließt conduce nella gabbia, chiudendo la porta, ob Gretel noch still steht, worauf sie dem Gretel sia ancora immobile, e getta a hinter ihm die Gittertüre, während Gretel mentre Gretel rimane immobile. La scena Hänsel aus dem Korb Mandeln und Rosi- Hänsel una manciata di mandorle e di regungslos dasteht. Die Bühne erhellt sich comincia a rischiararsi di nuovo.) nen hinstreut.) uva passa.) wieder.) Hokuspokus, bonus jocus, Hocuspocus, bonus jocus, DIE HEXE LA STREGA malus locus, hokuspokus! malus locus, hocuspocus! Nun, Jüngelchen, E ora, giovanotto, Bonus jocus, malus locus! Bonus jocus, malus locus! ergötze dein Züngelchen! qui c’è un regalo per la tua gola! Hokuspokus, bonus jocus, Hocuspocus, bonus jocus, (Steckt Hänsel eine Rosine in den Mund.) (Mette un pezzetto in bocca a Hänsel.) malus locus, hokuspokus! malus locus, hocuspocus! Friss, Vogel, oder stirb! Mangia, piccolo babbeo, o muori! (Vergnügt zu Gretel, die noch immer re- (Divertita a Gretel, che resta sempre im- Kuchenheil dir erwirb! Se mangi molto salirai in cielo! gungslos dasteht.) mobile.) (Wendet sich zu Gretel und entzaubert sie (Si gira verso Gretel e toglie l’incantesi- mit einem Wacholder.) mo con un ramo di ginepro.) [n. 9f - Scena] Hokuspokus, holderbusch! Hocuspocus, bacchetta magica! Schwinde, Gliederstarre, husch! Ora puoi muoverti, su! Nun Gretel, sei vernünftig und nett! Ora Gretel, sii buona e ragionevole! (Gretel rührt sich wieder.) (Gretel torna a muoversi) Der Hänsel wird nun balde fett. Hänsel presto sarà grassoccio. Nun wieder kregel, süßes Kleinchen, E ora ascolta, dolce piccolina, Wir wollen ihn, so ist’s am besten, Lo alimenteremo al meglio, rühr mir geschwind die runden Beinchen! muovi le tue tonde gambette! mit süßen mandeln und Rosinen mästen. con mandorle dolci e uva passa. Geh, mein Püppchen, flink und frisch, Andiamo, bambolina, presto e con diligenza, Ich geh’ ins Haus und hole sie schnell, Ora vado in casa a cercarle, dekke drinnen hübsch den Tisch: vai dentro a pulirmi la tavola: du rühre dich nicht von der Stell’! tu non muoverti da dove sei! Schüsselchen, Tellerchen, Messerchen, bicchieri, piattini e fondine, (Sie droht grinsend mit dem Finger und (Agita le dita con espressione minacciosa Gäbelchen, Serviettchen für mein Schnä- forchettine e tovaglioli per la mia boccuccia; geht ins Haus.) ed entra in casa.) [belchen;

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Nun mach alles recht hurtig und fein, Fa’ tutto in fretta ma con cura, Schau, schau, wie schlau! Guarda, guarda, come sono furba! Sonst sperr’ ich dich auch in den Stall hinein! altrimenti ti chiuderò in gabbia! Hi hi hi hi hi! Ih ih ih ih ih ih! (Sie droht ihr kichernd; Gretel eilends ab.) (Ride in modo stridulo. Gretel corre in casa.) (In wilder Freude ergreift sie einen Besen (Con gioia selvaggia monta su una scopa Hi hi hi hi hi! Ih ih ih ih ih ih! und setzt sich rittlings darauf.) e svolazza per l’aria.) (Zu dem sich schlafend stellenden Hänsel.) (a Hänsel, che finge di dormire) Der Lümmel schläft ja, nun sieh mal an, Il bricconcello sta dormendo, guarda un po’, [n. 9g - Canzone] wie doch die Jugend schlafen kann; come dormono tranquilli i giovani; na, schlaf nur brav, du gutes Schaf, dormi tranquillo, tontolino, Hurr, hopp, hopp, hopp, Hurr, hopp, hopp, hopp, bald schläfst du deinen ew’gen Schlaf. che presto dormirai il sonno eterno. galopp, galopp, galopp, galopp, Doch erst die Gretel muss mir dran, ma prima devo occuparmi di Gretel, mein Besengaul, mia scopa-ronzino, mit dir, mein Mädel, fang ich an: comincerò con te, piccolina: hurr, hopp, nit faul! trotta, galoppa, vola! bist so niedlich, zart und rund, sei tanto carina, tenera e pienotta, (Sie reitet ausgelassen auf dem Besen um- (Cavalca tutt’intorno allegramente sulla wie gemacht für Hexenmund! sei proprio fatta per la gola di una strega! her) scopa.) (Sie öffnet die Backofentüre und riecht (Apre il forno e lo annusa; il suo volto li- So wie ich’s mag, am lichten Tag Mi piace giocare alla luce del giorno, hinein, wobei ihr Gesicht grell von dun- vido è illuminato dal riverbero rossastro spring kreuz und quer ums Häuschen her! andando e venendo, volando sulla mia kelroten Feuerschein beleuchtet wird.) del fuoco.) [casetta. Der Teig ist gar, wir können voran machen. La tavola è pronta, possiamo continuare. (Sie reitet wiederum; Gretel steht lau- (Continua a cavalcare; Gretel si avvicina Hei, wie im Ofen die Scheite krachen! Ah, come crepita la legna nel forno! schend währenddem am Fenster.) alla finestra e ascolta.) (Sie schiebt noch ein paar Scheite unter; (Aggiunge altra legna nel forno; le fiam- Bei dunkler Nacht, E quando scende la notte, die Flammen schlagen hoch hinaus und me divampano, per poi abbassarsi nuova- wenn niemand wacht, e tutto tace, sinken wieder zusammen. Die Hexe, ver- mente. La Strega, compiaciuta, si frega le zum Hexenschmaus al festino delle streghe gnügt, reibt sich die Hände.) mani.) am Schornstein raus! vado per il camino! Ja, Gretelchen, wirst bald ein Brätelchen! Sì, piccola Gretel, presto sarai arrostita! Aus fünf und sechs, Da cinque a sei, Schau, schau! Schau, wie schlau! Guarda, guarda, come sono furba! so sagt die Hex’, così dice la Strega, Sollst gleich im Backofen hucken, Di qui a poco sarai davanti allo sportello mach sieb’n und acht, già siamo in sette o otto, [del forno so ist’s vollbracht, se non manca nessuna, und nach den Lebkuchen gucken. dove ti manderò a controllare il marzapane. und neun ist eins e un’altra è la nuova, Bist du dann drin, schwaps! E non appena ti affaccerai, zap! und zehn ist keins, e qualcuna sarà la decima, Geht die Tür, klaps! La porta del forno si chiuderà, clap! und viel ist nichts, e nessuna è di troppo, Dann ist fein’ Gretelchen mein Brätelchen! E allora, piccola Gretel, mio bocconcino, die Hexe spricht’s. così parla la Strega! Das Brätlein, das soll sich verwandeln nell’arrostirti ti trasformerò So reitet sie bis morgens früh! Così cavalca fino all’alba! in Kuchen mit Zucker und Mandeln; in saporiti biscotti mandorlati; (Mit tollen Sprüngen reitet sie dem Hin- (Con grandi salti cavalca sullo sfondo e im Zauberofen mein dentro il mio forno magico, tergrunde zu und verschwindet zeitweilig scompare temporaneamente dietro la casa wirst du ein Lebkuchen fein! diventerai di marzapane! hinter dem Knusperhäuschen. Wiederum di marzapane. Poi compare di nuovo, vie-

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sichtbar geworden, kommt sie zum Vor- ne avanti, si ferma di colpo e scende.) GRETEL GRETEL dergrunde, wo sie plötzlich anhält und Da sind die Mandeln! Qui sono le mandorle! absteigt.) (Sie stellt sich, während die Hexe den (Mentre la Strega dà da mangiare a Prr! Besen, hüh! Brr! Scopetta! Andiamo! Hänsel füttert, hinter sie und macht mit Hänsel, con la bacchetta di ginepro dem Wacholderbusch die Entzauberungs- Gretel, dietro le sue spalle, fa il segno per [n. 9h - Scena] gebärde.) togliere l’incantesimo.) Hokuspokus, Holderbusch! Hocuspocus, bacchetta magica! (Sie hinkt zum Stall zurück und kitzelt (La Strega zoppicando si dirige verso Schwinde, Gliederstarre, husch! Ora puoi muoverti, su! Hänsel mit einem Besenreis wach.) Hänsel e lo sveglia solleticandolo con un (Hänsel regt sich wieder.) (Hänsel può di nuovo muoversi.) rametto.) Auf! Wach auf, mein Jüngelchen, Su! svegliati, giovanotto! DIE HEXE LA STREGA zeig mir dein Züngelchen! Mostrami la linguetta! (sich rasch umwendend) (girandosi con rapidità) (Hänsel streckt die Zunge heraus.) (Hänsel mostra la lingua.) Was sagtest du, mein Gänselchen? Che hai detto, ochetta? Schlicker, schlecker! Abracadabra! (Sie schnalzt mit der Zunge.) (Schiocca la lingua.) GRETEL GRETEL Lekker, lekker! Goloso! Goloso! (etwas verwirrt) (un po’ confusa) (Schnaltzt wiederum.) (La schiocca di nuovo.) Meint’ nur: wohl bekomm’s, mein Hän Ho solo detto: buon appetito, fratellino! Kleines lekkeres Schlingerchen, Goloso birbantello! [selchen! zeig mir dein Fingerchen! mostrami un ditino! (Hänsel steckt ein Stöckchen heraus) (Hänsel sporge un bastoncino.) DIE HEXE LA STREGA Jemine! O je! Wie ein Stöckchen, o weh! Ah, diamine! Secco come un legnetto, (schwerhörig) (dura d’orecchi) [ahimè! He? Come? Bübchen, deine Fingerchen sind elende Le tue dita, figlio mio, sono cosette mi- [Dingerchen! [serabili! GRETEL GRETEL (Ruft:) (chiamando) (lauter) (più forte) Mädel! Gretel! Gretel, ragazzina! Wohl bekomm’s, mein Hänselchen! Buon appetito, fratellino! (Gretel zeigt sich an der Tür.) (Gretel appare sulla porta.) Bring Rosinen und Mandeln her; Prendi l’uva passa e le mandorle; DIE HEXE LA STREGA Hänsel meint, es schmeckt nach mehr! Hänsel deve mangiare di più! Hi hi hi! Mein gutes Tröpfchen, Ih ih ih! Mio piccolo babbeo, (Gretel springt ins Haus und kehrt mit ei- (Gretel si affretta a rientrare in casa e da steck’ dir was ins Kröpfchen! mettiti una di queste nel gargarozzo! nem Körbchen voll Rosinen und Mandeln torna con una cesta colma di uva passa (Steckt Gretel eine Rosine in den Mund.) (Mette in bocca a Hänsel un’uva passa.) zurück.) e mandorle.) Friss, Vogel, oder stirb! mangia, piccolo babbeo, o muori! Kuchenheil die erwirb! Se mangi molto salirai in cielo! (Sie öffnet die Backofentür; die Glut hat (Apre lo sportello del forno; il fuoco si è

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scheinbar nachgelassen. Hänsel gibt Gre- apparentemente placato. Nel frattempo Kopf vorgebeugt, Metti la testa dentro, tel währenddessen lebhafte Zeichen.) Hänsel fa dei segni convulsi a Gretel.) ’s ist kinderleicht! è un gioco da bambini!

HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL (leise die Stalltüre öffnend) (aprendo la porta della gabbia) (Gretel am Kleide zurückhaltend) (trattenendo Gretel per il vestito) Schwesterlein, hüt’ dich fein! Attenta, sorellina! Schwesterlein, hüt’ dich fein! Attenta, sorellina!

DIE HEXE LA STREGA GRETEL GRETEL (Gretel gierig betrachtend) (guardando Gretel con perversità) (schüchtern) (timidamente) Wie wässert mir das Mündchen Mi viene l’acquolina in bocca Bin gar so dumm, Sono così stupida, nach diesem süssen Kindchen! per questa dolce bambinetta! nimm mir’s nicht krumm! non ti arrabbiare con me! Komm, Gretelchen, Andiamo, piccola Gretel, Drum zeig mir eben: Mostrami, per favore Zukkermädelchen! zuccherino! wie soll ich mich denn heben? come devo fare per sporgermi... (Gretel tritt heran.) (Gretel si avvicina.) Sollst in den Backofen hucken Devi sporgerti nel forno DIE HEXE LA STREGA und nach den Lebkuchen gucken. e dare un’occhiata al marzapane. (Macht eine ungeduldige Bewegung.) (con gesto di impazienza) Sorgfältig schaun, ja! Controlla bene, però, Kopf vorgebeugt, Metti la testa dentro, Ob sie schon braun da, che sia ben cotto ’s ist kinderleicht! è un gioco da bambini! oder ob’s zu früh... oppure se è troppo presto... (Sie schickt sich murrend an, in den (Si decide a farlo essa stessa, brontolan- ’S ist kleine Müh’! È una sciocchezza! Backofen zu kriechen; indem sie sich mit do; non appena si è piegata in avanti con (Gretel zaudert.) (Gretel è dubbiosa.) halbem Leib vorbeugt, geben ihr Hänsel il busto verso il forno, Hänsel e Gretel le und Gretel einen derben Stoß, so dass sie danno un colpo così forte che la fanno vo- HÄNSEL HÄNSEL vollends hineinfliegt, und schlagen dann lare completamente dentro, e subito dopo (aus dem Stall schleichend) (uscendo lentamente dalla gabbia) rasch die Tür zu.) chiudono lo sportello.) Schwesterlein, hüt’ dich fein! Attenta, sorellina! GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL GRETEL GRETEL (ihr nachspottend) (facendole il verso) (sich ungeschickt stellend) (facendo la tonta) “Und bist du dann drin, schwaps! «E non appena ti affaccerai, zap! Ei, wie fang’ ich’s an, dass ich komme Ma... come faccio a guardare lì dentro? Geht die Tür, klaps! La porta del forno si chiuderà, clap! [dran? Du bist dann statt Gretelchen E allora, piccola Gretel, Ein Brätelchen!” presto sarai arrostita!» DIE HEXE LA STREGA (Hänsel und Gretel fallen sich jubelnd in (Hänsel e Gretel si abbracciano gridando Musst dich nur eben L’unica cosa che devi fare die Arme.) di gioia.) ein bisschen heben! è sporgerti un poco.

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[Knusperwalzer] [n. 9i - Valzer della Strega] Vierte Szene Quarta scena

GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL Juchhei! Nun ist die hexe tot, Urrà! La Strega è morta, (sprechend) (parlato) mausetot, und aus die Not! morta stecchita, è finita! Da, sieh nur die artigen Kinderlein! Ehi, guarda questi piccoli bambini! Juchhei! Nun ist die hexe still, Urrà, non aprirà più la bocca, Wo mögen die hergekommen sein? Da dove verranno? mäuschenstill; Kuchen gibt’s die Füll’! e qui è pieno di dolci! Nun ist zu End’ der Graus, è finito il tormento, [n. 10 - Coro] Hexengraus, und der Spuk ist aus! e col tormento della Strega anche l’incubo! (Sie fassen sich bei der Hand und tanzen.) (Si prendono per mano e ballano.) DIE KUCHENKINDER I BAMBINI DI MARZAPANE Ja, lasst uns fröhlich sein, Sì, rallegriamoci, (regungslos, mit geschlossenen Augen) (molto soavemente e senza muoversi) tanzen im Feuerschein, balliamo attorno al fuoco, Erlöst, befreit, für alle Zeit! Salvi, liberi, e per sempre! halten im Knusperhaus facciamo nella casetta di marzapane Herrlichsten Freudenschmaus! il più grande banchetto della festa! GRETEL GRETEL Hei! Juchhei, juchhei! Hip hip, urrà! Geschlossen sind ihre Äugelein; Hanno tutti gli occhi chiusi; (Sie umfassen sich und walzen miteinander, (Si abbracciano e vanno ballando tutt’in- sie schlafen und singen doch so fein! sono addormentati, ma cantano bene! erst im Vordergrund, dann allmählich in der torno, fino al proscenio e poi in direzione Richtung auf das Knusperhäuschen zu. Als della casetta di marzapane. Arrivati pres- DIE KUCHENKINDER I BAMBINI DI MARZAPANE sie beim Knusperhäuschen angekommen so la casetta, Hänsel si separa da Gretel, O rühre mich an, Per favore, toccatemi sind, reißt sich Hänsel von Gretel los, eilt entra dentro, si chiude dietro la porta e dass ich erwachen kann! per svegliarmi! ins Häuschen, indem er die Tür hinter sich dal lucernario lancia sul grembiule tenuto zuschlägt, und wirft Gretel durch die obere da Gretel mele, pere, arance, noci dora- HÄNSEL HÄNSEL Luke Äpfel, Birnen, Apfelsinen, vergoldete te e ogni sorta di dolci. Nel frattempo il (verlegen) (impacciato) Nüsse und allerlei Zuckerzeug in die aufge- fuoco crepita nel forno, le fiamme si - le Rühr du sie doch an, ich trau’ mir’s nicht! Toccali tu, perché io non oso! haltene Schürze. Mittlerweile fängt der He- vano in alto; si sente un forte rumore e xenofen gewaltig an zu knistern; die Flamme il forno frana con gran fragore. Hänsel e GRETEL GRETEL schlägt hoch empor. Dann gibt’s einen star- Gretel, per lo sgomento, lasciano cadere Ja, streicheln wir dies hübsche Gesicht! Sì, accarezziamo queste belle faccine! ken Krach, und der Ofen stürzt donnernd zu- il bottino, si avvicinano e fissano la scena (Sie streichelt das nächste Kind, dieses (Accarezza il bambino più vicino e questi sammen. Hänsel und Gretel, die vor Schreck attoniti. Il loro stupore aumenta quando si öffnet die Augen und lächelt.) apre gli occhi e sorride.) ihre Beute fallen lassen, eilen bestürzt herbei rendono conto che intorno a loro ci sono und stehen wie erstarrt da. Ihre Verwunde- dei bambini, i quali si sono nel frattempo DIE KUCHENKINDER I BAMBINI DI MARZAPANE rung steigt aufs Höchste, als sie die Kuchen- liberati della crosta di marzapane.) O rühr auch mich, auch mich rühr an, Per favore, tocca anche me, kinder um sich herum gewahr werden, deren dass ich die Äuglein öffnen kann! così potrò aprire gli occhi! Hülle mittlerweile abgefallen ist.) (Gretel geht streichelnd zu den übrigen (Gretel si avvicina agli altri bambini e li

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Kindern, die lächelnd die Augen öffnen, accarezza. Essi aprono gli occhi, sorrido- DIE KUCHENKINDER I BAMBINI DI MARZAPANE ohne sich zu rühren; inzwischen ergreift no però non si muovono; intanto Hänsel Lob und Dank! Lodi e grazie! Hänsel den Wacholder.) raccoglie il ramo di ginepro.) GRETEL UND HÄNSEL GRETEL E HÄNSEL HÄNSEL HÄNSEL Ihr Englein, die uns so treu bewacht, Angioletti, che avevate cura di noi Hokuspokus, Holderbusch! Hocuspocus, bacchetta magica! bei Tag und Nacht, di notte e di giorno, Schwinde, Gliederstarre, husch! Ora potete muovervi, su! habt Lob und Dank für all die Pracht, a voi vanno la nostra gratitudine (Die Kinder springen auf und stürzen von (I bambini saltano e corrono da tutte le die hier uns lacht, e le nostre lodi allen Seiten herbei.) parti.) die uns so wonnig lacht! in questo momento fortunato!

DIE KUCHENKINDER I BAMBINI DI MARZAPANE DIE KUCHENKINDER I BAMBINI DI MARZAPANE Hei! Habt Dank, habt Dank! Ehi, grazie, grazie! Habt Lob und Dank für all die Pracht Ricevete la nostra gratitudine e le nostre lodi, Eu’r Leben lang, eu’r Leben lang! Lunga vita a voi, lunga vita! die hier uns lacht! per il momento fortunato che qui ci sorride! Die Hexerei ist nun vorbei, Il maleficio della Strega se ne è andato; Habt Dank eu’r Leben lang! Grazie, e lunga vita! nun singen und springen wir froh und frei! ora possiamo cantare liberi e felici! (Alle drängen sich hinzu, um Hänsel und (Tutti si affollano per stringere la mano a Kommt, Kinderlein, zum Ringelreihn, Andiamo, bambini, balliamo, Gretel die Hände zu schütteln.) Hänsel e a Gretel.) reicht alle euch die Händchen fein! teniamoci tutti per mano! Drum singt und springt, Possiamo cantare e saltare, Letzte Szene Ultima scena drum tanzt und singt, possiamo ballare e cantare, denn Kuchenheil uns allen winkt, che le nostre grida di allegria [Finale] [n. 11 - Finale] dass laut der Jubelruf durchdringt den si sentano per tutto il bosco, [Wald, DER VATER IL PADRE und rings erschallt von Lust der Wald! e che il bosco risuoni della nostra felicità! (hinter der Szene) (fuori scena) (Je vier Kuchenkinder umringen Hänsel (Quattro bambini di marzapane circondano Rallalala, rallalala, Rallalala, rallalala, und Gretel und verbeugen sich zierlich Hänsel e Gretel e fanno loro un inchino.) wären doch uns’re Kinder da! dove saranno i nostri figlioletti, eh? vor ihnen.) (Er erscheint mit der Mutter im Hintergrun- (Compare con la madre sullo sfondo e si de und hält an, als er die Kinder erblickt.) ferma appena scorge i bambini.) HÄNSEL HÄNSEL Rallalala, rallalalala, Juch! Rallalala, rallalala, ehi! Die Englein haben’s im Traum gesagt, Gli angeli ci hanno detto in sogno, (fast gesprochen) (quasi parlato) in stiller Nacht, nel silenzio della notte, Na da sind sie ja! Be’, ma sono qui! was nun so herrlich quello che nello splendido giorno der Tag hat wahr gemacht. sarebbe successo. HÄNSEL UND GRETEL HÄNSEL E GRETEL (ihnen entgegenstürzend) (correndo loro incontro) Vater! Mutter! Papà! Mamma!

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DIE MUTTER LA MADRE ALLE TUTTI Kinderchen! Figlioli cari! Wenn die Not aufs höchste steigt, Sì, quando più c’è bisogno, Gott der Herr die Hand uns reicht! il Signore ci porge la sua mano! DER VATER IL PADRE (Indem die Kinder einen lustigen Reigen (Mentre i bambini ballano allegramente Da sind ja die armen Sünderchen! Eccoli qui i miei piccoli peccatori! um die Gruppe tanzen, fällt der Vorhang.) in girotondo, cala il sipario.) (Frohe Umarmung. Unterdessen haben (Tutti si abbracciano. Nel frattempo, i zwei Knaben die Hexe als großen Lebku- due bambini tolgono la Strega dal forno, chen aus den Trümmern des Zauberofens trasformata in una grande statua di mar- gezogen. Bei ihrem Anblick bricht alles in zapane. Alla sua vista, tutti urlano per la ein Jubelgeschrei aus. Die Knaben stellen gioia. I bambini mettono la Strega in mez- die Hexe in die Mitte der Bühne.) zo alla scena.)

DER VATER IL PADRE Kinder, schaut das Wunder an, Bambini, guardate che meraviglia, wie die Hexe hexen kann! prodigi da strega! Wie sie hart, knusperhart, È rimasta cotta a puntino, selber nun zum Kuchen ward! trasformata in un enorme biscotto!

ALLE ÜBRIGEN TUTTI GLI ALTRI Schaut, o schaut das Wunder an, Guardate, oh, guardate che meraviglia, wie die Hexe hexen kann! prodigi da strega! Wie sie hart, knusperhart, È rimasta cotta a puntino, selber nun zum Kuchen ward! trasformata in un enorme biscotto! (Die beiden Knaben tragen die Hexe ins (I due bambini trasportano la Strega nella Knusperhäuschen.) casa di marzapane.)

DER VATER IL PADRE Merkt des Himmels Strafgericht: Vedete come ha fatto giustizia il Cielo: böse Werke dauern nicht! le opere malvagie non durano! Wenn die Not aufs höchste steigt, Quando più c’è bisogno, Gott der Herr sich gnädig zu uns neigt! il Signore si china su noi misericordioso! Ja, wenn die Not aufs höchste steigt, Sì, quando più c’è bisogno, Gott der Herr die Hand uns reicht! il Signore ci porge la sua mano!

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Gli interpreti Sven-Eric Bechtolf – Regia Attore e regista, è nato a Darmstadt e ha studia- to al Mozarteum di Salisburgo. Nella sua carriera di attore ha calcato le scene dello Schauspielhaus di Zurigo e di quello di Bochum, del Thalia Theater Johannes Debus di Amburgo, dell’Almeida Theatre di Londra, della Maestro concertatore e direttore Ruhrtriennale e del Burgtheater di Vienna, dove ha Diplomato al Conservatorio di Amburgo, ha ini- lavorato diversi anni. Si è aggiudicato due volte il ziato a lavorare come maestro ripetitore e poi come Festspiele Julia Stix - Salzburger Foto prestigioso Nestroy Theaterpreis: nel 2001 per la sua Kapellmeister all’Opera di Francoforte, dove ha di- performance in Life×3 di Yasmina Reza per la regia di Luc Bondy al Burgtheater, retto un vasto repertorio di opere, tra cui numerose e nel 2002 per la sua interpretazione di Friedrich Hofreiter nell’allestimento di prime assolute di opere contemporanee. Ha collabo- Das weite Land di Schnitzler firmato da Andrea Breth per il Festival di Salisburgo. rato con l’Ensemble Intercontemporain, l’Ensemble Nel 2011 gli è stato conferito l’Albin-Skoda-Ring. È stato il Buon compagno e il

Foto Tony Hauser Tony Foto Modern, il Klangforum Wien e l’Ensemble Musikfa- Diavolo nello Jedermann firmato da Christian Stück al Festival di Salisburgo nel brik. Dopo il suo debutto in Guerra e pace, nel 2009 è stato nominato Direttore 2007 e nel 2008. Musicale della di Toronto. Nel 1993 ha debuttato come regista. La sua prima regia d’opera è stata di Collabora con il Royal Conservatory of Music di Toronto, la Staatsoper Unter Berg per l’Opera di Zurigo. In seguito ha lavorato in altre sedi rinomate, firmando den Linden e la Komische Oper di Berlino, l’Opera di Francoforte e l’Opera di Sta- tra l’altro un Ring wagneriano (2006-2009) e più recentemente e to Bavarese. Ha diretto nuove produzioni all’ e all’Opéra Rusalka alla Staatsoper di Vienna. Per il Festival di Salisburgo ha messo in scena National de Lyon, ha debuttato ai BBC Proms con Britten Sinfonia nel 2014 e ha Ariadne auf Naxos e la trilogia di Mozart e Da Ponte, oltre a cofirmare con Julian diretto I racconti di Hoffmann a Bregenz nel 2015. È stato ospite alla Biennale di Crouch la regia di Mackie Messer. Eine Salzburger Dreigroschenoper. Nel 2012 Venezia, ai festival di Schwetzingen, Spoleto, d’Automne di Parigi, Lincoln Cen- è stato nominato direttore del teatro di prosa del Festival e nel 2014 responsabile ter, Ruhrtriennale, Suntory Summer. Ha diretto la Cleveland Orchestra, Boston dell’intera programmazione artistica. Nel 2007 ha pubblicato il volume Vorabend. Symphony Orchestra e la Philharmonia Orchestra a Londra. Eine Aneignung. Gli ultimi impegni includono I racconti di Hoffmann al Metropolitan di New Tra i successi più recenti si ricordano King Arthur alla Staatsoper di Berlino, York, i debutti con le orchestre di Seattle, Oregon e Kansas City, la Bilbao Orke- Hänsel und Gretel e alla Scala. stra Sinfonikoa, Beatrice Cenci di Goldschmidt a Bregenz con la Vienna Sym- phony. Recentemente ha diretto l’ORF Vienna Radio Symphony Orchestra, la Hal- lé Orchestra e la Milwaukee Symphony, è stato invitato dalla Radio di Francoforte, dalle orchestre di Toronto e San Diego, e ha diretto Jenůfa a Santa Fe.

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Daniela Zedda – Regia inoltre coautore del musical Shockheaded Peter, vincitore del Laurence Olivier Cagliaritana, dopo la maturità artistica con il mas- Award nel 2002. simo dei voti, si è diplomata in pianoforte e in musica Per la lirica ha creato le scene ed è stato assistente alla regia di Satyagraha elettronica e si è laureata con lode in discipline musi- alla English National Opera di Londra e al Metropolitan di New York, The En- cali al Conservatorio di Cagliari. Per il Teatro Lirico chanted Island e Doctor Atomic al Metropolitan. Inoltre ha disegnato le scene di di Cagliari è stata assistente alla regia per La traviata, al Metropolitan, Die Zauberflöte alla , Cinderella per il Don Giovanni, Orfeo all’inferno, Carmen, Le nozze Balletto Nazionale Olandese e per quello di San Francisco, King Arthur (regia di di Figaro, I Shardana, , , Aida, L’elisir Sven-Eric Bechtolf) a Berlino. d’amore, Nabucco, La sonnambula, Napoli miliona- Tra gli altri lavori, Jerry Springer: The Opera e A Funny Thing Happened on ria!, L’ape musicale, (2017 e 2018) e nel 2015 ha curato la regia di Tosca the Way to the Forum per il National Theatre, Hedwig and The Angry Inch, Big per gli spettacoli estivi in Sardegna. Fish The Musical e The Addams Family per Broadway, Le Petit Prince a Losanna, Al Petruzzelli di Bari ha affiancato Michele Mirabella come regista collabora- Jedermann (di cui ha anche cofirmato la regia) e Mackie Messer. Eine Salzburger trice per L’elisir d’amore e Joseph Franconi Lee per Nabucco, Aida e , Dreigroschenoper per il Festival di Salisburgo. è stata direttrice di scena nelle stagioni 2016 e 2017, e ha curato le riprese di È stato Artist in Residence alla Park Avenue Armory di New York e primo ar- regia di spettacoli per le scuole (La Cenerentola, Turandot, La vedova allegra, tista a ricevere una commissione dal BRIC House Fireworks Residency Program Manon Lescaut, Aida, , Die Fledermaus). Recentemente di Brooklyn. Per Hedwig and The Angry Inch ha ottenuto una nomination al Tony ha collaborato con Joseph Franconi Lee per Tosca a Parma, Piacenza e Modena, Award per la migliore scenografia di musical. Ha illustrato due libri: Jedermann con Stephen Medcalf come regista realizzatrice per Carmen a Cagliari, con Pier e Maggot Moon. Si è aggiudicato il Premio Abbiati per le scene di Hänsel und Francesco Maestrini per Faust a Maribor e Andrea Chénier a Nizza, e ha curato la Gretel (Bechtolf) al Teatro alla Scala. ripresa del Don Giovanni di Strehler a Cagliari. Ha collaborato anche con i registi Gilbert Deflo, Marina Bianchi, Davide Li- Antonella Conte – Scene vermore, Leo Muscato, Federico Tiezzi, e direttori come Nata a Lecce, si è diplomata in scenografia Hubert Soudant, Gérard Korsten, Donato Renzetti, Renato Palumbo, Michele all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Ha iniziato a Campanella, Giampaolo Bisanti, Anthony Bramall, Gianluigi Gelmetti. lavorare come assistente alle scene di Francesco Cal- cagnini ( a Monte Carlo, Medea Julian Crouch – Scene per la regia di Ronconi; Straszny Dwór a Wexford), Nato in Inghilterra e cresciuto in Scozia, vive a collaborando poi nello stesso ruolo con Denis Krief Brooklyn e lavora come regista, designer, scritto- (A Midsummer night’s dream, Prova d’orchestra, Lu- re, insegnante, illustratore e musicista per la prosa, cia di Lammermoor, Aida, Il barbiere di Siviglia, Tu- l’opera, il balletto, il cinema e la televisione. Dopo randot, Carmen, The Death of Klinghoffer, Moses und Aron, Un ballo in masche- aver iniziato a lavorare a Londra come creatore di ra), Francesco Zito (Tosca, La bohéme, Cavalleria rusticana, I vespri siciliani, Il maschere e burattini, è stato uno dei fondatori della corsaro, Don Chisciotte, Il papavero rosso, Ernani, La favorita; Simon Boccane- Improbable Theatre Company, per la quale ha firma- gra a Pechino; Un’ora e mezza di ritardo con Stefania Sandrelli), Mario Pontiggia to scene e regia di The Devil and Mr. Punch. È stato (I racconti di Hoffmann, Elektra, Tristan und Isolde, L’italiana in Algeri, I due

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Foscari, Turandot, Carmen e Les pêcheurs de perles a Las Palmas; La grotta di Marco Nateri – Costumi Trofonio), Paolo Giacchero (Les Misérables; La traviata in Giappone). Ha studiato presso il Laboratorio di Esercitazioni Come scenografa ha lavorato con Maria Paola Viano (Lavinia Fuggita, Cavalleria Sceniche di Roma diretto da Gigi Proietti, sezione costu- rusticana, Pagliacci; La Sorcière Hillary va à l’Opèra), Massimo Chiesa (Sarto per mi con Giulia Mafai. Ha collaborato con i registi Marco Signora; Scherzi con Zuzzurro&Gaspare), Sergio Castellitto (Il dubbio con Stefano Gagliardo, con cui ha firmato il suo primo spettacolo Accorsi e Lucilla Molacchi), Mario Pontiggia (, , Trage- The Knack di Ann Jellicoe, poi con Marco Parodi, Rino dia Fiorentina, Cavalleria rusticana, Il ratto dal serraglio, La bohème, La traviata), Sudano, Carlo Quartucci, Riccardo Reim, Stefano Artis- Gianni Marras (Musicals in Concert), Daniele di Salvo (Medea ripresa da Ronconi). sunch, Andrea Dosio, Lelio Lecis, Primo Antonio Petris, Nel 2014 è stata assistente agli allestimenti del Lirico di Cagliari e dal 2015 Piera Degli Esposti, Davide Livermore, Pier Francesco insegna Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Maestrini, Daniela Zedda. È stato inoltre assistente di Ivan Stefanutti, Denis Krief, Fran- cesco Zito, Françoise Tournafond, Pasquale Grossi, Carlo Diappi, Graziano Gregori. Kevin Pollard – Costumi Sono suoi i costumi di Semele (Festival dei Due Mondi di Spoleto, col quale Vive a Liverpool, ma presta la sua opera di costu- ha collaborato dal 1986 al 1999), L’Olimpiade (Bologna), Die Entführung aus dem mista per il teatro, il cinema e la televisione in tutto il Serail (Vicenza), Andrea Chénier (Foggia), Adina (Festival Rossini in Wildbad), mondo. Ha creato i costumi per Die Zauberflöte alla Falstaff (Amsterdam). Per il Lirico di Cagliari ha firmato i costumi dell’Amico Fri- Welsh National Opera, Satyagraha di Philip Glass e tz, L’elisir d’amore, I Shardana, Turandot, La campana sommersa (in scena poi al Les pêcheurs de perles alla English National Opera e Rose Theater di New York), La bohème, Sancta Susanna e Cavalleria rusticana, Ri- al Metropolitan di New York, The Enchanted Island goletto e Tosca. Recentemente ha realizzato i costumi per Don Giovanni al Lirico di al Metropolitan, L’Amour de loin di Kaija Saariaho Cagliari nella storica regia di ripresa da Daniela Zedda. Numerosi alla English National Opera, alla Vlaamse Opera e i suoi allestimenti nel teatro di prosa per il Teatro Stabile della Sardegna, Sirio Sar- alla Canadian Opera Company, Mackie Messer. Eine Salzburger Dreigroschenoper degna Teatro, Synergie Teatrali di Ascoli Piceno, Teatro Eliseo di Roma, Akròama al Festival di Salisburgo. Nel 2016 ha collaborato ad Akhnaten di Philip Glass, in di Cagliari. Ha scritto il libretto di Bimba vecchia fa buon gatto (con Annalisa Ma- scena alla English National Opera e alla Los Angeles Opera. Nel 2017 ha disegnato meli) e ZIN BUM BUM. Edina e i ricordi di carta (con Gianluca Erriu e Giovanna i costumi per l’Aida allestita per celebrare i 50 anni del Metropolitan e per King Deidda). Ha esposto a Cagliari, Spoleto e Roma e ha collaborato con Rai YoYo. Arthur a Berlino con la regia di Sven-Eric Bechtolf e le scene di Julian Crouch. Sono suoi i costumi per Beauty and the Beast e Shockheaded Peter allo Impro- Marco Filibeck – Luci bable Theatre di Londra, Ménage à trois al National Theatre Scotland di Glasgow, Diplomato in lighting design presso il Teatro Comu- Edmund the Learned Pig e Danny Diva con la Fittings Theatre Company, The nale di Bologna, lavora al Teatro alla Scala dal 1985, dove Champion of the World e Beasts and Beauties allo Spike Theatre di Liverpool, è stato nominato Lighting Designer residente nel 2009. Tmesis, Momento Mori, Anima e The Dreadful Hours con la Tmesis Theatre Com- Ha coordinato e progettato l’illuminazione per pro- pany, Funny Things Happened on the Way to the Forum al Royal National Theatre duzioni dei più importanti registi d’opera, tra i quali di Londra. Oltre al suo lavoro di costumista tiene conferenze sul design di costumi Giorgio Strehler, (), e sulla loro produzione. Si è aggiudicato il Premio Abbiati per i costumi di Hänsel Jean-Pierre Ponnelle (L’occasione fa il ladro, Cene- und Gretel (Bechtolf) al Teatro alla Scala. rentola), Yannis Kokkos, Alfredo Arias, Franco Zeffi-

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relli (La bohème, Aida), Pier Luigi Pizzi, Robert Carsen, Robert Lepage, Debra War- Ha lavorato, tra l’altro, con South by Southwest (SXSW) Conferences & Festi- ner. Tra le produzioni liriche alla Scala si ricordano Simon Boccanegra (Tiezzi), Der vals, Ray Lamontagne, M. Ward, The Builders Association, Big Dance Theater, Ira Rosenkavalier (Wernicke), Faust (Nekrosius), (Pasqual), Glass, Bang On a Can, Al Pacino, Theatre for One/Christine Jones, The Windmill (Lavia), (Pier’Alli), Così fan tutte (Guth), (Flimm), La traviata (Ca- Factory, Carrie Mae Weems, Tony Dove, TED e Technical Artistry New York. vani), (Salvatores). Inoltre ha realizzato le luci per Turandot (Aleu), Insegna design al Massachusetts Institute of Technology e ha tenuto corsi e (Michieletto) e per numerosi spettacoli con . laboratori alla Brooklyn Academy of Music, alla New School della New York Uni- Per la danza ha lavorato in Europa, Stati Uniti e Messico. Tra i tanti titoli, versity, al Bennington College e alle Università di Long Island, Duke e Princeton. Passage (Van Hoecke), Casanova (Schiavoni), (Petipa), L’altra metà Si è aggiudicato il Premio Abbiati per i video di Hänsel und Gretel (Bechtolf) al del cielo (Clarke/Vasco Rossi), Lo schiaccianoci (Balanchine, Watkin), Il mare in Teatro alla Scala. catene (Ventriglia), Romeo e Giulietta (McMillan), Tema e Variazioni, The Cage e Le sacre du Printemps (Béjart), Excelsior (Dall’Ara), Giselle (Guillem), Don Luigia Frattaroli – Coreografie Chisciotte (Nureyev), & Friends. Diplomata alla Scala di Milano come ballerina Ha creato il design di illuminazione per arte, moda e mostre fotografiche. È professionista, ha lavorato all’Opera di Roma, alla docente e coordinatore dei corsi per Lighting Design presso l’Accademia del Te- Scala, all’Arena di Verona e all’Opera di Graz, ri- atro alla Scala. Si è aggiudicato il Premio Abbiati per le luci di Hänsel und Gretel coprendo ruoli da solista classici e contemporanei. (Bechtolf) al Teatro alla Scala. Attualmente dirige Casadelladanza a Cagliari e tiene stage in tutta Italia. Joshua Higgason – Videomaker Al Lirico di Cagliari è stata assistente coreografa Attivo come video designer e designer multime- (La bella addormentata con il Balletto Kirov), maître diale, crea esperienze live uniche nel loro genere per de ballet (Les Nuits del Ballet Preljocaj; per le giovani danzatrici cagliaritane se- concerti, eventi, spettacoli di prosa e d’opera. Con lezionate per del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala), ideatrice e Julian Crouch ha collaborato ad allestimenti quali coreografa (Marie, la piccola ballerina di Degas), coreografa (La traviata, La leg- Mackie Messer. Eine Salzburger Dreigroschenoper genda della città invisibile di Kitež e della fanciulla Fevronija, Falstaff, Evgenij (video) e Aging Magician (video e luci). Tra le altre Onegin, La bella dormente nel bosco, Le nozze di Figaro, La ciociara, Madama produzioni alle quali ha partecipato, Control. Five Butterfly, Sancta Susanna/Cavalleria rusticana, Carmen, Rigoletto, Lo schiavo, Landscapes for Orchestra di Nico Muhly (video e Don Giovanni, Attila), in collaborazione con i registi Karl-Ernst e Ursel Herr- scene), Carmen per la regia di Jay Scheib a Miami (video), Radiolabs Apocalyp- mann, Eimuntas Nekrošius, Daniele Abbado, Patrice Caurier e Moshe Leiser, Leo tical (video, scene e luci), la tournée americana di Carrie and Lowell di Sufjan Muscato, Maria Paola Viano, Francesca Zambello, Aldo Tarabella, Gianfranco Ca- Stevens (video), Persona per la regia di Jay Scheib (video e luci), The Ambassador biddu, Stephen Medcalf, Pier Francesco Maestrini, Davide Garattini, Enrico Stin- per la regia di John Tiffany (video), Powder her face per la regia di Scheib (video), chelli. Al Luglio Musicale Trapanese è stata coreografa per Pagliacci e Cavalleria Swamp is on per il Fringe Festival (video), Dream of the Red Chamber per la regia rusticana (regia di Maria Paola Viano). di Jim Findlay (video e scene), Platonov, or The Disinherited, ancora per Scheib (video, scene e luci), Sontag: Reborn (scene) e Round-Up di Stevens (scene e pro- iezioni), Planetarium di Stevens, Bryce Dessner e Nico Muhly.

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Gustavo Castillo – Il padre Peter L’elisir d’amore (Chieti, Pavia, Trento), La Rosinda (Potsdam, Bayreuth, Vantaa), Venezuelano, ha iniziato gli studi musicali all’in- Carmen (Lecce), L’italiana in Algeri (Chieti), Le nozze di Figaro (Torino, Francia, terno del Sistema Nazionale delle Orchestre e dei Spagna), Il signor Bruschino, Il filosofo di campagna, L’oca del Cairo, La serva Cori Giovanili e ha studiato canto con Ídwer Álvarez. padrona. Il suo repertorio concertistico comprende i Requiem di Fauré e Donizetti, Nel 2019 si è aggiudicato il terzo premio e il premio la Petite Messe solennelle di Rossini, Ein deutsches Requiem di Brahms. del pubblico al Concorso Lirico di Tenerife. Ha lavorato con i direttori Rafael Frühbeck de Burgos, Cristian Mandeal, Re- Dopo il debutto sulla scena operistica nel ruolo nato Palumbo, Andrea Battistoni, Arthur Fagen, Paolo Arrivabeni, Emmanuel di Schaunard (La bohème), ha interpretato Sharpless Villaume, Carlo Goldstein, Sebastiano Rolli, Roberto Gianola, Anthony Bramall,

Foto Alejandro Rosales Alejandro Foto (Madama Butterfly), Il sagrestano (Tosca), Belcore Oliver von Dohnányi, Mike Fentross, Antonio Cipriani, Donato Renzetti, Gérard (L’elisir d’amore), Valentin (Faust), Un mandarino (Turandot). Ha frequentato Korsten e i registi Luca Ronconi, Graham Vick, Pier Luigi Pizzi, Karl-Ernst e Ur- l’Accademia del Teatro alla Scala sotto la guida di Eva Mei, Luciana D’Intino, sel Herrmann, Joseph Franconi Lee, Vincenzo Grisostomi Travaglini, Paul Curran, Renato Bruson, Luciana Serra e Gregory Kunde, interpretando numerosi ruoli nel Arnaud Bernard, Davide Livermore, Beppe De Tomasi, Yuri Alexandrov, Mario teatro scaligero, tra i quali Peter in Hänsel und Gretel, Figaro nel Barbiere di Sivi- Corradi, Pier Francesco Maestrini, Alexander Schulin, Paulo Matos, Leo Muscato. glia, Thamar in Alì Babà, Dandini nella Cenerentola e Brutamonte in Fierrabras. Recentemente è stato Sharpless in Madama Butterfly in Toscana e Foscari nel Bra- Susan Neves – La madre Gertrud vo di Mercandante al Festival di Wexford. Ha debuttato in Italia nel 2001 interpretando il Si esibisce anche in ambito concertistico, collaborando con numerose orchestre ruolo di Abigaille in Nabucco al Teatro Lirico di Ca- sinfoniche. Il suo repertorio include i Requiem di Mozart, Faist, Duruflé e Fauré, la gliari, dove è tornata per Il trovatore (Leonora). È sta- Krönungsmesse di Mozart, il Magnificat di Bach, la Nona Sinfonia di Beethoven, ta nuovamente Abigaille a Cagliari, all’Arena di Verona, i Carmina Burana di Orff. a Trieste, Genova, Modena e Bologna, Lady Macbeth a Ha collaborato con importanti direttori come Gustavo Dudamel, Nello Santi, Cremona, Pavia e Como, Norma e Santuzza (Cavalleria Myung-Whun Chung, Pietro Mianiti, Jonathan Brandani, Andrea Brown, Marc rusticana) a Genova, Abigaille ed Elvira (Ernani) a Par- Albrecht, Robert Göstl, Paolo Carignani, Daniel Harding, Marco Guidarini, Eve- ma, Turandot a Catania, Senta e Norma a Lecce. lino Pidò e James Burton. Tra gli impegni più importanti della sua carriera si ricordano Der Rosenka- valier, Elektra e Die Walküre al Metropolitan di New York, Falstaff (Alice Ford) Nicola Ebau – Il padre Peter all’Opéra Bastille di Parigi, Nabucco (Abigaille) al Metropolitan, all’Opéra Ba- Formato come attore di prosa, ha studiato canto stille, alla Deutsche Oper di Berlino, a Vienna e Monte Carlo, Tosca alla Deutsche al Conservatorio di Cagliari con Elisabetta Scano. Oper e a Pittsburgh, Aida al di Barcellona e a Monte Carlo, Norma a Barcel- Dopo il debutto in Hans Heiling al Lirico di Caglia- lona, Turandot a Pittsburgh, Il Corsaro e La Gioconda al Liceu, Assassinio nella ri, dove ha cantato Don Giovanni, Chérubin, I Shar- cattedrale a San Diego, Un ballo in maschera (Amelia) alla Washington National dana, Stivaletti, La campana sommersa, La bella Opera. dormente nel bosco, Rigoletto e La cambiale di ma- La sua discografia include (Marianne) al Metropolitan, Na- trimonio, ha eseguito Don Giovanni (Lecce, Faro), bucco (Abigaille) al di Genova, Ernani (Elvira) al Regio di Par- Hänsel und Gretel (Sassari), La bohème (Modena), ma e Il piccolo Marat (Mariella) con l’Orchestra Sinfonica della Radio Olandese.

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Vincitrice del Concorso Luciano Pavarotti, nel 2015 ha ricevuto il Distinguished scaligero in numerosi ruoli come Hänsel in Hänsel und Gretel, Rosina nel Bar- Achievement Award dalla Fondazione Licia Albanese-Puccini di New York. biere di Siviglia, Tisbe nella Cenerentola, Dryade in Ariadne auf Naxos e Ida in Die Fledermaus. È stata poi ospite in altri teatri come la Staatsoper di Hannover Ewa Tracz – La madre Gertrud (Giannetta nell’Elisir d’amore), lo Staatstheater di Braunschweig (Bridget Booth Si è formata all’Accademia del Teatro alla Scala, in The Crucible) e il Teatro di Hagen (Jakob in Gold!). Recentemente è stata Papa- dove si è laureata nel 2018, dopo aver ricoperto il gena in Die Zauberflöte in tournée con il Teatro alla Scala a Shanghai. In ambito ruolo di Konstanze in Die Entführung aus dem Se- concertistico si è esibita a Bruxelles, Parigi e Lisbona, in Giappone e Sudafrica con rail, Gertrud in Hänsel und Gretel e Anna in Nabuc- un repertorio di lieder e composizioni con orchestra. co. Tra i vari riconoscimenti ricevuti si segnalano il Ha lavorato con direttori d’orchestra come Marc Albrecht, Giovanni Antonini, secondo premio al Concorso Moniuszko nel 2016 e il Diego Fasolis, Cornelius Meister, Myung-Whun Chung e Christoph Poppen. arpati Zarewic premio vocale al Concorso Karol Szymanowski nel

Foto K Foto 2018. Aurora Faggioli – Hänsel Il suo repertorio include i ruoli di Fiordiligi in Così fan tutte, Prima Dama in Nata a Bolzano, ha iniziato a studiare viola e pia- Die Zauberflöte, la protagonista in Giovanna D’Arco, Ksenija in noforte nella sua città, per poi dedicarsi al canto e e Marianne in Der Rosenkavalier, tutti interpretati all’Opera di Breslavia. Per la diplomarsi al Conservatorio di Trento. Nel 2016 è Silesian Opera di Bytom è stata Donna Anna in Don Giovanni e Suor Angelica. stata selezionata per l’Accademia Rossiniana di Pe- Tra gli impegni più recenti si segnalano Carmen (Micaela) all’Opera Naziona- saro, sotto la guida di Alberto Zedda, e ha debuttato le Polacca di Varsavia, dove è membro del Programma per Giovani Artisti, Manru al Rossini Opera Festival come Melibea nel Viaggio (Ulana) a Varsavia e in tournée a Chicago, all’Opera Nazionale di Kiev e all’Opera a Reims. Nel 2017 è stata scelta per il ruolo di Ro- di Leopoli, la Contessa nelle Nozze di Figaro in tournée in Giappone con l’Opera meo nei Capuleti e i Montecchi all’Ópera de Tenerife Kameralna, recital al Festival Richard Strauss di Garmisch-Partenkirchen e un’ap- nell’ambito del progetto Ópera Estudio. parizione con la Filarmonica della Slesia. Fra le sue interpretazioni di maggior successo, Rosina nel Barbiere di Siviglia e Dorabella in Cosi fan tutte alla Tiroler Festspielhaus di Erl con la direzione di Anna Doris Capitelli – Hänsel Gustav Kuhn, Amour in Orphée et Eurydice di Berlioz al di Pa- Di origini italo-tedesche, dopo gli studi di canto lermo, Amore in Orfeo ed Euridice di Gluck al Teatro San Carlo di Napoli, Annio presso la Hochschule für Musik, Theater und Medien nella Clemenza di Tito a Modena e Reggio-Emilia, Tibrino in Orontea di Cesti a di Hannover sotto la guida di Sabine Ritterbusch, ha Innsbruck. frequentato l’Accademia del Teatro alla Scala di Mi- Recentemente ha cantato Hänsel und Gretel (Hänsel) e Il viaggio a Reims lano e si è perfezionata con Renato Bruson, Luciana all’Ópera de Tenerife, Le nozze di Figaro (Cherubino) al Teatro Coccia di Novara D’Intino, Brigitte Fassbaender, Christiane Iven ed Eva e al Teatro Alighieri di Ravenna, I Capuleti e i Montecchi al Teatro Comunale di Mei. Si è aggiudicata numerosi riconoscimenti in con- Bologna, La pietra del paragone (Aspasia) al Rossini Opera Festival di Pesaro.

Foto Foto Jo Titze corsi lirici internazionali, tra cui il secondo premio al Concorso Leyla Gencer a Istanbul e al Bundeswettbewerb Gesang di Berlino. Durante il periodo all’Accademia della Scala ha potuto debuttare sul palco

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Francesca Manzo – Gretel Ha debuttato nel ruolo di Mimì nella Bohème, i ragazzi e l’amore al Teatro Re- Nata a Sarno, si è laureata in canto con il massimo gio di Torino e per il circuito AsLiCo, Lauretta in Gianni Schicchi per la direzione dei voti al Conservatorio di Salerno. Nel 2016 è stata di Valerio Galli al Sarzana Opera Festival, la Contessa nelle Nozze di Figaro diret- ammessa all’Accademia del Teatro alla Scala, dove ta da Fabio Mastrangelo al festival All Together Opera di San Pietroburgo. È stata si è perfezionata con Luciana D’Intino, Eva Mei, Re- Fiordiligi in Così fan tutte nello storico allestimento di Ettore Scola al Teatro Carlo nato Bruson, Gregory Kunde, Leo Nucci e Vincenzo Felice di Genova, Gretel in Hänsel und Gretel per la direzione di Marc Albrecht e Scalera. È stata tra i vincitori del Concorso Zandonai la regia di Sven-Eric Bechtolf al Teatro alla Scala, dove ha cantato anche nel ruolo (Premio “Con Verdi nel mondo”). di Biancofiore inFrancesca da Rimini diretta da Fabio Luisi. Dopo il debutto come Costanza nel Ratto dal ser- raglio per i bambini, sul palcoscenico scaligero ha cantato le Nozze di Figaro Martina Serra – La Strega diretta da Franz Welser-Möst (regia di Frederic Wake-Walker), Hänsel und Gretel È nata a Cagliari, dove si è diplomata in canto (Gretel) diretta da Marc Albrecht (regia di Sven-Eric Bechtolf), Ti vedo, ti sento, sotto la guida di Bernadette Manca di Nissa. Ha stu- mi perdo di Sciarrino in una prima esecuzione assoluta, Aida (Sacerdotessa) diretta diato inoltre con Elisabetta Scano, Francesco Piccoli, da Daniel Oren (regia di Zeffirelli), Alì Babà (Delia) diretta da Paolo Carignani Cristina Melis e Gianluca Belfiori Doro, e si è per- (regia di ), L’elisir d’amore (Adina) diretta da Pietro Mianiti (regia fezionata con Renato Bruson all’Accademia di Alto di Grischa Asagaroff), poi in tournée a Ginevra, La traviata (Annina) diretta da perfezionamento di Busseto, dove si è aggiudicata Myung-Whun Chung (regia di Liliana Cavani), Rigoletto (Gilda) diretta da Daniel una borsa di studio assegnata da Nicola Guerini, pre- Oren (regia di Gilbert Deflo), Gianni Schicchi (Lauretta) diretta da Ádám Fischer sidente del Festival Maria Callas. (regia di Woody Allen). Ha fatto parte dell’Ensemble Madrigalistico Rarae Musicae diretto da Anna In ambito concertistico ha cantato a Lubiana con l’Orchestra Filarmonica Slo- Galterio, con cui ha inciso i Mottetti inediti di Alberto Capece e Mario Capuana vena diretta da Pietro Mianiti, ha partecipato a numerosi eventi in occasione delle (Rara Records). Nel 2012 si è esibita a Bergamo, nella casa natale di Donizetti, aperture di stagione del Teatro alla Scala, si è esibita alla Festa della Musica all’I- in occasione delle Passeggiate donizettiane sotto la guida di Denia Mazzola. Ha stituto di Cultura Italiano di Parigi. interpretato Dorabella in Così fan tutte (regia di Maria Paola Viano) alla Galleria Comunale d’Arte di Cagliari e la Misa a Buenos Aires di Palmeri. Sara Rossini – Gretel Per il Lirico di Cagliari ha cantato Sogno di una notte di mezza estate di Men- Laureata con il massimo dei voti e la lode pres- delssohn (diretto da Gaetano Mastroiaco e da Giampaolo Bisanti), La bella dor- so il Conservatorio di Milano, si è perfezionata con mente nel bosco (La Fata verde, Il Gatto, La Duchessa e Il Cuculo), Rigoletto Daniela Dessì ed è stata allieva dell’Accademia del (Maddalena, diretto da Donato Renzetti, con Leo Nucci), La fanciulla del West Teatro alla Scala di Milano. Si è aggiudicata il pri- (Wowkle), La ciociara (Lena, Una donna fuori scena), Sancta Susanna (Una vec- mo premio al XVI Concorso Lirico Internazionale chia suora), Cavalleria rusticana (Lucia), La cambiale di matrimonio (Clarina), Il Umberto Giordano (Miglior Voce Italiana, Premio campanello (Madama Rosa), la Paukenmesse di Haydn e, in diverse località della “Young Singer” voce femminile) nel 2014, al Con- Sardegna, ha partecipato a Una notte all’Opera. corso Internazionale Spiros Argiris di Sarzana nel 2015 e al Concorso AsLiCo per la sezione esordienti nel 2016.

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Marina Ogii – La Strega Al Teatro Nazionale dell’Opera e del Balletto di Tirana ha partecipato a pro- Nata a San Pietroburgo, si è diplomata all’Ac- duzioni quali I Capuleti e i Montecchi (Giulietta), Le nozze di Figaro (Susanna), cademia Musicale Rimskij-Korsakov. Vincitrice di Orfeo ed Euridice (Euridice), Carmina Burana. Nel 2017 è risultata vincitrice del numerose borse di studio, ha frequentato la Scuola Concorso AsLiCo per il ruolo di Pamina in Die Zauberflöte, esibendosi così nei dell’Opera di Bologna e diversi corsi, perfezionan- teatri del Circuito Lirico Lombardo (Bergamo, Como, Brescia, Cremona e Pavia) dosi con Andrea Severi, Donato Renzetti, Luciana sotto la direzione di Federico Maria Sardelli. Contemporaneamente è stata am- D’Intino, Beatrice Benzi. messa all’Accademia di perfezionamento per cantanti lirici del Teatro alla Scala Dopo il debutto nel 2010 a San Pietroburgo (Miss di Milano, dove ha interpretato Hänsel und Gretel (L’Omino della sabbia), Aida, Todd in The Old Maid and the Thief di Menotti, Olga Ariadne auf Naxos, L’elisir d’amore, Alì Babà (Delia), Prima la musica poi le in Evgenij Onegin, Marta in Faust, Marta in Iolanta) ha interpretato: Il barbiere parole e, al fianco di Leo Nucci,Rigoletto (Gilda). di Siviglia a Stresa (Rosina) e Saarema (Berta); Le nozze di Figaro (Cherubino), Carmen (Mercedes), West Side Story (Anita), Lucia di Lammermoor (Alisa, regia Francesca Pia Vitale – L’Omino della rugiada di Dario Argento), Salome (Un paggio), La traviata (Flora) a Genova; La fanciulla Nata ad Avellino, si è diplomata con lode in canto delle nevi (Lel) e Die Zauberflöte (Terza Dama) al Teatro Michajlovskij di San lirico presso il Conservatorio della sua città. Duran- Pietroburgo; Rigoletto a Saarema (Maddalena) e Verona (Contessa di Ceprano); te il percorso formativo ha svolto un’intensa attività Madama Butterfly (Suzuki) a Saarema; La bella dormente nel bosco (La Regina) concertistica, eseguendo composizioni di Vivaldi, e Carmen a Cagliari; Gianni Schicchi (Zita) a Milano e Genova; Le nozze di Fi- Verdi, Cherubini e Mozart. Ha frequentato diverse garo a Dubai con il San Carlo di Napoli; Il tormentone (Aristea) a Bergamo; Aida masterclass tenute da Mariella Devia, Dora Kutschi, a Pesaro (Amneris) e a Verona (Una Sacerdotessa). È stata diretta, tra gli altri, Maria Grazia Schiavo e Gül Fahriye Evren. È risulta- da Gianandrea Noseda, Philippe Auguin, Giampaolo Bisanti, Fabio Luisi, Donato ta finalista del Concorso Ravello Città della Musica e Renzetti, John Axelrod, Dmitri Jurowski, Gavriel Heine. vincitrice del primo Premio Angelo Affinita al Concorso Città di Airola patrocina- Tra le sue esecuzioni in ambito concertistico si ricordano lo Stabat Mater di to dal Teatro San Carlo di Napoli. Rossini a Genova e il Requiem di Mozart al Lirico di Cagliari. Ammessa nel 2018 all’Accademia di Perfezionamento del Teatro alla Scala, ha debuttato sul palcoscenico scaligero come Giannetta nell’Elisir d’amore (pro- Enkeleda Kamani – L’Omino della sabbia getto Grandi Spettacoli per Piccoli), per la direzione di Pietro Mianiti e la regia di Nata a Fushe-Kruje in Albania, giovanissima ha Grischa Asagaroff. In seguito, alla Scala per il Progetto Accademia, ha interpre- iniziato a studiare canto sotto la guida di Zina Zdrava tato Tonina in Prima la musica e poi le parole e Nella in Gianni Schicchi per la presso il Liceo Artistico Jordan Misja. Dopo il diplo- direzione di Ádám Fischer e la regia di Woody Allen, il Paggio in Rigoletto per la ma come miglior allieva all’Università delle Arti di direzione di Daniel Oren e la regia di Gilbert Deflo, nuovamente Giannetta nella Tirana, ha proseguito gli studi con Mariana Leka e produzione di Asagaroff diretta questa volta da Michele Gamba. Giuseppe Gipali. Ha frequentato masterclass con Er- Tra le altre esecuzioni si ricordano Satyricon (regia di Giuseppe Sollazzo), monela Jaho, Elda Laro e Paolo Andreoli. Finalista al l’evento L’opera nel Settecento: Händel e Pergolesi, stili e generi a confronto, lo prestigioso Concorso Internazionale Ottavio Ziino, si Stabat Mater di Rossini, Die Zauberflöte (La Regina della Notte) in versione da è aggiudicata importanti premi speciali. concerto e L’opera da tre soldi.

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Orchestra del Teatro Lirico Fondata nel 1933, fin dagli esordi ha coltivato un fecondo rapporto con i mag- giori direttori italiani, tra cui Tullio Serafin, Vittorio Gui, Antonino Votto, Guido Cantelli, Franco Ferrara, Franco Capuana, Willy Ferrero, e con compositori quali Ottorino Respighi, Ildebrando Pizzetti, Ermanno Wolf-Ferrari, Riccardo Zando- nai, Alfredo Casella. Agli anni ’50-’60 risalgono le apparizioni sul podio di Lorin Maazel, Lovro von Matacic, Claudio Abbado, Sergiu Celibidache, Riccardo Muti. Più di recente l’Orchestra ha collaborato, tra gli altri, con direttori come Lorin Maazel, Georges Prêtre, Emmanuel Krivine, Mstislav Rostropovich, Ton Koop- man, Iván Fischer, Frans Bruggen, Carlo Maria Giulini, Gennadi Rozhdestvenskij, Rafael Frühbeck de Burgos, Neville Marriner, Christopher Hogwood, Jeffrey Tate. Dal 1999 al 2005 Gérard Korsten ha ricoperto il ruolo di direttore musicale (ha di- retto, fra l’altro, in prima esecuzione nazionale Die ägyptische Helena, Euryanthe e A Village Romeo and Juliet). Guidata da Lorin Maazel ha eseguito una brillante serie di concerti ed effettuato una fortunata tournée in Europa. Presente nella rassegna Italienische Nacht di Monaco di Baviera del 2002, tra- smessa dalla Bayerischer Rundfunk, nel 2005 ha suonato in onore del Presidente della Repubblica Ciampi e nel 2010 al Festival di Wiesbaden con Lucia di Lam- mermoor. Ha inciso: Die Feen, Dalibor, Čerevički, Opričnik, Die ägyptische Helena, Eu- ryanthe, Alfonso und Estrella, Hans Heiling e Chérubin, Goyescas, La vida breve, Passione secondo Giovanni di Bach, Lucia di Lammermoor, La sonnambula e I Shardana per Dynamic, Don Pasquale per Rai Trade, La leggenda della città invi- sibile di Kitež e della fanciulla Fevronija e La campana sommersa per Naxos. Per la Rai ha registrato nel 1998 La bohème, con Andrea Bocelli nel ruolo di Rodolfo, trasmessa in mondovisione. Nell’ambito di un progetto di internazionalizzazione del Teatro Lirico di Ca- gliari in collaborazione con l’Unione Europea, il Governo Italiano e la Regione Sardegna, l’Orchestra ha riscosso grande successo in due tournée a New York: nel 2017 con La campana sommersa di Respighi alla Opera e nel 2018, per la direzione di Donato Renzetti, con L’Ape musicale di Da Ponte alla Columbia University e con l’Oratorio for the Benefit of the Orphan Asylum alla Basilica of St. Patrick’s Old Cathedral. Foto Tolu Foto Priamo 136 137 GLI INTERPRETI

Enrico Di Maira – Maestro del Coro di voci bianche Nato a Trieste, si è diplomato in pianoforte al Con- servatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove ha prose- guito la sua formazione musicale, studiando composi- zione con Bruno Bettinelli e Nicolò Castiglioni. È stato maestro collaboratore all’Arena di Vero- na, al Teatro alla Scala di Milano e, dal 1984, al Te- atro Lirico di Cagliari, dove, dal 1997 agli inizi del 2005, ha ricoperto il ruolo di Aiuto maestro del coro. È docente di Pratica della lettura vocale e pianistica nel corso di Didattica della musica del Conservatorio di Cagliari. Si occupa di voci bianche, prepara e dirige il Coro di voci bianche del Conser- vatorio “G. P. da Palestrina” di Cagliari che segue da più di vent’anni.

Coro di voci bianche del Conservatorio “G. P. da Palestrina” di Cagliari Si è formato grazie a un corso integrativo di canto corale per bambini e adole- scenti, raccogliendo l’eredità del Coro di voci bianche del Teatro Lirico di Cagliari che, integrato con nuovi elementi, ha sviluppato un repertorio e un’attività autonoma. Attualmente diretto da Enrico Di Maira e Francesco Marceddu, il Coro ha par- tecipato a tutte le produzioni operistiche e sinfoniche del Lirico di Cagliari che pre- vedevano le voci bianche. Tra le interpretazioni più importanti figurano Carmen, Tosca, Opričnik (in diretta su Radio 3 e incisa da Dynamic), , La bohème (in mondovisione con Andrea Bocelli), Pagliacci, Lo schiaccianoci, Turandot, Hans Heiling (diretta Euroradio) con grande successo di pubblico e di critica, Attila. In ambito concertistico spazia dal repertorio sacro a quello profano anche del ’900. Hanno particolare rilievo le esecuzioni della Spring Symphony di Britten diretta da Gérard Korsten, Matthäus Passion di Bach diretta da Peter Schreier, A Ceremony of Carols di Britten, Carmina Burana di Orff e Psal- mus Hungaricus di Zoltán Kodály. Alcuni componenti hanno sostenuto ruoli solistici in Atlántida di De Falla diretta da Rafael Frühbeck de Burgos, Elena Egizia, Tosca, Chichester Psalms di Bernstein. Negli ultimi anni ha partecipato al festival La notte dei poeti, ha presentato il progetto Animal Imagination, e all’Aeroporto di Cagliari ha salutato la partenza del Giro d’Italia con musiche di Chilcott, Britten e Rachel.

138 139 Orchestra del Teatro Lirico Coro di voci bianche del Conservatorio “G. P. da Palestrina” di Cagliari maestro del coro di voci bianche Enrico Di Maira Violini primi Contrabbassi Tromboni Gianmaria Melis (**) Simone Guarneri (*) Pierandrea Congiu (*) Alessandro Milana (°) Antonello Congia Michele Santi Veronica Arangino Emanuela Farigu Isabella Rossi Mario Pani Omero Bandinu Sergio Fermi Ginevra Avino Murgia Laura Ghinolfi Francesca Saba Peter Maio Giovanni Chiaramonte Viola Bozano Noa Lisci Maria Margherita Secci Olesya Emelyanenko Basso tuba Luisa Bovio Flauti Claudio Lotti Carlotta Cara Zaira Melis Francesca Maria Serci Mauro Serra Stefania Bandino (*)/ Elettra Caredda Giulia Mattana Michela Sunda Claudia Curri Riccardo Ghiani (*) Timpani Gaia Catalano Maria Stella Mudu Elena Tanca Elena Telò Lisa De Renzio Filippo Gianfriddo (*) Alice Cocco Isabella Orrù Virginia Trovato Eleonora Cavaliere Chiara Letizia Faedda Chiara Ponticelli Samuele Vitiello Maria Giuseppa Parisi Ottavino Percussioni Anna Falchi Anna Ponticelli Sara Witt Marta Collu Martina Cirronis Pierpaolo Strinna Benedetta Farci Lorenzo Ravastini Francesca Ravazzolo Violini secondi Oboi Antonio Giardina Luca Soru (*) Salvatore Chierchia (*) Jonathan Sauchelli Cristina Andreea Gilescu Francesca Viero Maria Teresa Sabato Arpa Figuranti Sara Scalabrelli Corno inglese Maria Vittoria De Camillo (*) Lucio Filippo Casti Francesca Viero Davide Cocco (Hänsel) Francesca Cardinale Simone Lecca Matilde Ditaranto Dora Sulis (Gretel) Giuseppe Casula Alessandro Lecis Giorgio Bozzano Clarinetti Mauro Branca Elisa Chow Rita Martinelli Elisabetta Porcedda Ivana Mauri (*)/ Valentino Bistrussu Pierpaolo Corda Matteo Sarigu Roberto Vinci Pasquale Iriu (*) Giulia Cannas Giovanni Battista Dettori Giulia Greco Cristina Mannu Rita Maria Speranza Cara Rodolfo Di Falco Viole Clarinetto basso Salvatore Rea (*) Paolo Ferri Stefano Carta Sonia Massimo Fagotti Fortunato Riccio Nicola Fioravanti (*) Silvia Spano Francesco Orrù Eleonora Grasso Luca Zunino Corni Irene Gizzi Luca Maria Leone (*) Federico Mauri Violoncelli Alessandro Ferrari Robert Witt (*) Beatrice Melis Vladimiro Atzeni Elio Rinaldi Trombe Gianluca Pischedda Vinicio Allegrini (*) Karen Hernandez Daniela Ecca Stefano Marongiu

(**) primo violino di spalla (*) prime parti (°) concertino dei primi violini

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Annalisa Barbieri Marina Cenni Servizi di sala Arianna Caredda Maria Valeria Figus Alessandro Pili (*) Sovrintendente Ufficio provveditorato ed Archivio musicale Salvatorica Cuboni Giorgia Lecca Nicola Colabianchi economato Franco Virgilio (*) Franca Demartis Cristina Mazzuzzi Autista Tiziana Scalas (*) Gabriele Meloni Daniela Fiorin Roberta Meloni Claudio Nieddu Staff sovrintendenza Maria Carmela Porcu Massimo Scorretti Raffaele Mereu Alessio Osto Macrì Simone Carlo Raga Raffaella Mattana Valentina Pinna Servizi tecnici generali Mirko Schirru Assistente orchestra Pietro Rais Carla Pisu Enea Cossu Maestro del coro Cristian Soru Marco Saba Giuseppe Nossardi Donato Sivo Produzione Elettricisti Roberta Saba Rossano Pintus Viviana Gimelli (*) Assistenti coro Andrea Boscu Lucia Sanna Coordinatore Allestimenti Mariano Asunis Ugo Mantovani Nicola Carboni Giulia Satta Assistenza informatica scenici Andrea Medinas Gianni Milia Massimo Dessalvi Serena Trevisi Marceddu Mario Calamida Sabrina Cuccu Giuseppe Faa Paolo Occhioni Ufficio redazione Direzione allestimenti scenici Andrea Ledda Calzoleria Sovrintendenza Ludovica Romagnino (*) Carola Ciani Alberto Melis Gianluca Lai Servizio di biglietteria Elsa Pia Barbara Eltrudis Roberto Onnis (#) Emi Cara Macchinisti Gianluigi Sarigu Ufficio tecnico Roberta Manno Affari generali Ufficio stampa Luigi Orrù (*) Ignazio Sibiriu Salvatore Campus (*) Giacomo Pischedda Giovanni Lai (*) Pierluigi Corona (*) Alessio Caschili Gianluca Usala Pierluigi Mameli Simonetta Sarobba Giuseppe Corronca Daniele Corona Luca Varioli Alfio Puddu Giuseppina Maria Monni Social Media Manager Mattia Guttuso Medico competente Stefano Monteverde Fabio Marcello Riccardo Hellies Fonici Impianti elettrici Ser San Service Isabella Mosso Alessandro Maddaluno Antonio Ferraro Marco Picciau (*) Stefano Salis Fotografo di scena Stefano Manca Stefano Melis Umberto Mulas Direzione artistica Priamo Tolu Massimiliano Mandas Stefano Piras Felice Pinna Responsabile sicurezza Ivana Atzeni Simone Mariolu Riccardo Porcu Federica Maria Puddu Efisio Matta Ufficio Territorio Davide Mura Sartoria Diego Melis Francesco Pilia Mario Murtas Beniamino Fadda (*) Impianti termoidraulici Personale di sala Eugenio Milia Giampiero Cotza Cristian Nossardi Ortensia Aru Pietro Olla (*) Venus Dea Moreno Nossardi Mariana Axenti Michele Cao Direzione del personale Direttore musicale di Daniele Orrù Loredana Chiaberge Federico Casti Servizio di vigilanza Donatella Manca (*) palcoscenico Vincenzo Paci Ottavia Esu (#) Gianfranco Fiorellino Coopservice Maria Delia De Magistris Cristiano Del Monte (*) Giampiero Pili Luisa Impagliazzo Alessandro Giambroni Eulalia Lai Omar Pili Katia Loddo Servizio di pulizie Alessandro Pischedda Maestri collaboratori Emanuele Pinna Anna Maria Lutzu Attesa e centralino Euroglobal Daniela Pisu Luigi Botta Francesco Rais Alessia Marroccu Giorgio Canessa Adriana Schmitt Caterina Galiotto Gianluca Sussarellu Anastasia Mela Giorgio Cara Assistenza ai Servizi tecnici Gaetano Mastroiaco Paola Pilloni Roberto Corona generali Ufficio ragioneria Andrea Mudu Fabbri Barbara Spiga Roberto Corrias Il Villaggio ’88 Annalisa Lombardini (*) Francesca Pittau Giampaolo Contu Francesca Spiga Francesco Fadda Rossana Catalano Clorinda Perfetto Ignazio Meloni Irina Sukan Marcello Gilio Alessandro Dessì Mario Pillai Marisa Vacca Venanzio Puxeddu Loredana Lai Direttore di scena Rita Mereu Liana Achenza (*) Laboratorio Attrezzeria/ Trucco e parrucche Servizi telefonici Giorgio Ortu Scenografia Daniela Guiso (*) Antonio Varsi (*) (*) Responsabile/Capo ufficio Andrea Pirarba (*) Nicoletta Alberghina /Capo reparto Giulio Auriemma Elisabetta Boi (#) Servizio esterno

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lirica e balletto venerdì 31 gennaio, ore 20.30 - turno A sabato 1 febbraio, ore 19 - turno G domenica 2 febbraio, ore 17 - turno D martedì 4 febbraio, ore 11 - Ragazzi all’Opera martedì 4 febbraio, ore 20.30 - turno F mercoledì 5 febbraio, ore 20.30 - turno B giovedì 6 febbraio, ore 19 - turno L 2020 venerdì 7 febbraio, ore 11 - Ragazzi all’Opera CAMPAGNA ABBONAMENTI venerdì 7 febbraio, ore 20.30 - turno C Conferme dal 6 dicembre 2019 al 22 gennaio 2020 sabato 8 febbraio, ore 17 - turno I Nuovi abbonamenti dal 23 gennaio 2020 domenica 9 febbraio, ore 17 - turno E Biglietti dal 24 gennaio 2020 PALLA DE’ MOZZI melodramma in tre atti di Gino Marinuzzi BIGLIETTERIA maestro concertatore e direttore Giuseppe Grazioli tel. 070 4082230 - 070 4082249 regia Giorgio Barberio Corsetti e Pierrick Sorin Orari Orchestra e Coro del Teatro Lirico lunedì, mercoledì, sabato ore 9-13 maestro del coro Donato Sivo martedì, giovedì, venerdì ore 9-13, 16-20 nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari giorni di spettacolo un’ora prima dell’inizio chiusura domenica e festivi venerdì 28 febbraio, ore 20.30 - turno A Newsletter: iscriviti per ricevere notizie e aggiornamenti sulla programmazione del teatro sabato 29 febbraio, ore 19 - turno G www.teatroliricodicagliari.it domenica 1 marzo, ore 17 - turno D martedì 3 marzo, ore 11 - Ragazzi all’Opera #teatroliricodicagliari martedì 3 marzo, ore 20.30 - turno F mercoledì 4 marzo, ore 20.30 - turno B giovedì 5 marzo, ore 19 - turno L venerdì 6 marzo, ore 11 - Ragazzi all’Opera venerdì 6 marzo, ore 20.30 - turno C sabato 7 marzo, ore 17 - turno I domenica 8 marzo, ore 17 - turno E PAGLIACCI dramma in due atti di Ruggero Leoncavallo maestro concertatore e direttore Lü Jia regia Cristian Taraborrelli Orchestra e Coro del Teatro Lirico maestro del coro Donato Sivo nuovo allestimento del Teatro Lirico di Cagliari in collaborazione con Rai Cultura Foto Tolu Foto Priamo 144 lirica e balletto 2020 lirica e balletto 2020

venerdì 27 marzo, ore 20.30 - turno A venerdì 26 giugno, ore 21 - turno A sabato 28 marzo, ore 19 - turno G sabato 27 giugno, ore 21 - turno G domenica 29 marzo, ore 17 - turno D domenica 28 giugno, ore 21 - turno D martedì 31 marzo, ore 20.30 - turno F martedì 30 giugno, ore 21 - turno F mercoledì 1 aprile, ore 20.30 - turno B mercoledì 1 luglio, ore 21 - turno B giovedì 2 aprile, ore 19 - turno L giovedì 2 luglio, ore 19 - turno L venerdì 3 aprile, ore 20.30 - turno C venerdì 3 luglio, ore 21 - turno C sabato 4 aprile, ore 17 - turno I sabato 4 luglio, ore 17 - turno I domenica 5 aprile, ore 17 - turno E domenica 5 luglio, ore 21 - turno E WEST SIDE STORY LA BOHÈME musical in due atti di Leonard Bernstein opera in quattro quadri di Giacomo Puccini maestro concertatore e direttore Donato Renzetti maestro concertatore e direttore Massimo Zanetti regia Francesca Zambello regia Hugo de Ana coreografieJerome Robbins Orchestra e Coro del Teatro Lirico Orchestra e Coro del Teatro Lirico maestro del coro Donato Sivo maestro del coro Donato Sivo allestimento del Teatro Petruzzelli di Bari allestimento di Lyric Opera of Chicago, Houston Grand Opera e Glimmerglass Festival venerdì 25 settembre, ore 20.30 - turno A sabato 26 settembre, ore 19 - turno G venerdì 8 maggio, ore 20.30 - turno A domenica 27 settembre, ore 17 - turno D sabato 9 maggio, ore 19 - turno G martedì 29 settembre, ore 11 - Ragazzi all’Opera domenica 10 maggio, ore 17 - turno D martedì 29 settembre, ore 20.30 - turno F martedì 12 maggio, ore 11 - Ragazzi all’Opera mercoledì 30 settembre, ore 20.30 - turno B martedì 12 maggio, ore 20.30 - turno F giovedì 1 ottobre, ore 19 - turno L mercoledì 13 maggio, ore 20.30 - turno B venerdì 2 ottobre, ore 11 - Ragazzi all’Opera giovedì 14 maggio, ore 19 - turno L venerdì 2 ottobre, ore 20.30 - turno C venerdì 15 maggio, ore 11 - Ragazzi all’Opera sabato 3 ottobre, ore 17 - turno I venerdì 15 maggio, ore 20.30 - turno C domenica 4 ottobre, ore 17 - turno E sabato 16 maggio, ore 17 - turno I LUISA MILLER domenica 17 maggio, ore 17 - turno E melodramma tragico in tre atti di Giuseppe Verdi LA RONDINE maestro concertatore e direttore Pier Giorgio Morandi commedia lirica in tre atti di Giacomo Puccini regia Mario Martone maestro concertatore e direttore Valerio Galli Orchestra e Coro del Teatro Lirico regia Denis Krief maestro del coro Donato Sivo Orchestra e Coro del Teatro Lirico allestimento prodotto dal Teatro alla Scala maestro del coro Donato Sivo di proprietà del Teatro Lirico di Cagliari allestimento del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino lirica e balletto 2020 conferenze 2020

venerdì 6 novembre, ore 20.30 - turno A CONFERENZE sabato 7 novembre, ore 19 - turno G foyer di platea - ingresso libero domenica 8 novembre, ore 17 - turno D martedì 10 novembre, ore 11 - Ragazzi all’Opera martedì 10 novembre, ore 20.30 - turno F venerdì 24 gennaio, ore 17 mercoledì 11 novembre, ore 20.30 - turno B PALLA DE’ MOZZI giovedì 12 novembre, ore 19 - turno L venerdì 13 novembre, ore 11 - Ragazzi all’Opera venerdì 21 febbraio, ore 17 venerdì 13 novembre, ore 20.30 - turno C sabato 14 novembre, ore 17 - turno I PAGLIACCI domenica 15 novembre, ore 17 - turno E AIDA venerdì 20 marzo, ore 17 opera in quattro atti di Giuseppe Verdi WEST SIDE STORY maestro concertatore e direttore Massimo Zanetti regia William Friedkin lunedì 4 maggio, ore 17 Orchestra e Coro del Teatro Lirico LA RONDINE maestro del coro Donato Sivo allestimento del Teatro Regio di Torino venerdì 19 giugno, ore 19 LA BOHÈME

sabato 12 dicembre, ore 20.30 - turno A venerdì 18 settembre, ore 19 domenica 13 dicembre, ore 17 - turno D LUISA MILLER martedì 15 dicembre, ore 20.30 - turno G mercoledì 16 dicembre, ore 20.30 - turno B lunedì 2 novembre, ore 17 giovedì 17 dicembre, ore 19 - turno L AIDA venerdì 18 dicembre, ore 20.30 - turno C sabato 19 dicembre, ore 17 - turno I venerdì 4 dicembre, ore 17 domenica 20 dicembre, ore 17 - turno E SPARTACUS martedì 22 dicembre, ore 20.30 - turno F SPARTACUS balletto in 3 atti di Aram Chačaturjan Balletto del Teatro dell’Opera di Astana coreografia Yuri Grigorovich Orchestra e Coro del Teatro Lirico maestro del coro Donato Sivo INDICE

«I bambini si occupano di cose da bambini»: p. 9 come evadere da Bayreuth e firmare un capolavoro Riccardo Pecci

L’opera magica della giovinezza: p. 29 il mito dell’infanzia nella cultura anglosassone e germanica tra Ottocento e Novecento Luca Scarlini

Humperdinck, il costruttore di fiabe p. 37 Elisabetta Fava

Accadde nel 1893, anno del debutto di Hänsel und Gretel p. 46

Engelbert Humperdinck p. 48 Cronologia della vita e delle opere

La trama p. 52

Il libretto p. 60

Gli interpreti p. 120 Edizioni del Teatro Lirico di Cagliari Redazione e ricerca iconografica a cura dell’Ufficio Redazione del Teatro Lirico di Cagliari: Ludovica Romagnino (responsabile), Barbara Eltrudis

Grafica e impaginazione Design Brothers Stampa e legatura Arti Grafiche Pisano – z.a Industriale Casic (CA)