Estate 2019 (PDF)
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NOTIZIE DAL PARCO NAZIONALE DELLE FORESTE CASENTINESI MONTE FALTERONA CRiNALI E CAMPIGNA L’EDITORIALE Lo sviluppo sostenibile è alla base di molti progetti territoriali, ma spes- non sono al centro delle politiche del nostro paese. so utilizziamo in modo teorico e improprio questo termine inflazionando Ormai le aree protette non sono più viste come luoghi di divieti, luoghi del questa espressione e svuotandola di contenuti. “non si deve” e “non si può”, ma territori dove le forme di rispetto consen- Sfogliando questo nuovo numero del nostro periodico sono stimolato tono straordinarie opportunità a tutti di godere a proprio modo della bel- ad alcune riflessioni: i capisaldi del nostro sviluppo hanno le radici ben lezza della natura e della cultura dello stare insieme e della salute fisica. piantate in una natura straordinariamente conservata che rappresenta il Invito quindi tutti a conoscere la natura, la storia e la cultura di questo nostro capitale, che nel tempo può solo aumentare di valore. Abbiamo tratto di Appennino tra Romagna e Toscana, utilizzando tutti gli strumenti dei maestri, persone che hanno fatto la storia di questi luoghi e ci han- che il Parco e gli operatori del territorio offrono ai sempre più numerosi no indicato la strada da percorrere. Abbiamo anche i giovani: studenti, visitatori. borsisti, volontari, professionisti che con la loro passione, la loro compe- Buon Parco a tutti! tenza ed il loro entusiasmo ci aiutano nella costruzione del futuro. A noi Amministratori spetta il compito di leggere ed interpretare questa realtà, Marco Baccini aiutando e stimolando il processo di sviluppo sostenibile, per creare un Presidente f.f. del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna modello virtuoso per tutti quei territori montani che, purtroppo, spesso NE WS DEL PAR CO La foresta di Campigna e la Riserva Integrale di Sasso Fratino dai Tre Faggi (Francesco Lemma) LE ANTICHE FORESTE E LA RINATURALIZZAZIONE (REWILDING) ALLA BASE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE Ricerche scientifiche a supporto della conservazione degli spazi naturali selvaggi Il Parco delle Foreste Casentinesi rappre- gli anni Sasso Fratino è stato, quindi, pro- ziali quali il ciclo dell’acqua e la difesa dal senta un territorio strategico per la con- tetto in modo integrale dal Corpo Forestale dissesto idrogeologico. Il tutto certificato servazione della biodiversità in un mondo e ora dai Carabinieri Forestali e dal Parco da due prestigiosi riconoscimenti a livello dominato dai cambiamenti globali. Basta Nazionale. Il futuro del Parco è, quindi, trac- internazionale: il Diploma Europeo delle guardare la mappa di Global Forest Watch ciato: proteggere la natura lasciando spa- Aree Protette e, quindi, il Patrimonio Mon- per rendersi conto dall’alto come in questo zio e tempo alle foreste decidue di progre- diale UNESCO. Allo stesso tempo il Parco Parco le foreste protette ormai da decen- dire verso gli stadi compositivi e strutturali sta divenendo sempre più un laboratorio ni seguano dinamiche naturali, ossia non più naturali, che generalmente terminano naturale di biologia della conservazione disturbate da utilizzazioni forestali impat- nelle foreste vetuste di faggio e abete. In- dove ricercare grazie ad una mole di studi tanti che invece distinguono sempre più fatti, in assenza di disturbo antropico una anche storici i processi che caratterizzano molti dei boschi al di fuori dell’area protet- prateria viene interessata dalle successio- l’evoluzione del paesaggio e la dinamica ta. Certo nella zona di riserva integrale le ni forestali mentre una foresta un tempo dei differenti ecosistemi. Pensiamo alle utilizzazioni forestali non sono permesse, coltivata diviene sempre più complessa abetine una volta definite stramature e ma nelle altre zone si potrebbe interveni- strutturalmente, con alberi che invecchia- che invece hanno dimostrato sorprendenti re. Tuttavia, fino ad oggi soprattutto nelle no secolo dopo secolo e legno morto che capacità di crescita: l’abete bianco anche 2 aree demaniali si è preferito optare per si accumula in piedi e a terra nelle diverse in età avanzata può ripartire generando una conservazione degli equilibri naturali. fasi di degrado. La foresta così torna ad popolamenti monumentali con biomas- Questa scelta qualifica ambientalmente essere la casa per tante specie un tempo se molto elevate, luoghi strategici per la l’area per l’alto contenuto di carbonio stoc- scomparse o divenute rare nei nostri bo- mitigazione dei cambiamenti climatici e cato nel corso dei decenni e per il ritorno di schi proprio perché con l’uso veniva alte- la conservazione della biodiversità. E che numerose specie selvatiche tra cui il lupo, rato o modificato profondamente l’habitat dire delle faggete vetuste che hanno ri- l’aquila reale e il picchio nero, specie ban- naturale. Nelle foreste casentinesi, invece, sposto in modo sorprendente ai venti di diera della buona gestione dell’area pro- grazie ai nuclei sopravvissuti di foreste ve- tempesta, dei veri e propri uragani con tetta. Oggi poi un’ampia parte del Parco ri- tuste e ad un rewilding degli ambienti rura- punte di 200 km/ora nel marzo 2015. Nel- cade nell’area buffer della faggeta vetusta li, dovuto anche a fattori socioeconomici, la vicina Vallombrosa con boschi molto di Sasso Fratino, sito riconosciuto nel 2017 assistiamo oggi ad un processo di rinatu- meno naturali questa tempesta ha deter- come Patrimonio dell’Umanità nell’ambito ralizzazione che non ha precedenti nella minato la caduta di migliaia e migliaia di del sito seriale “Primeval Beech Forests of storia moderna, caratterizzata fino agli alberi mentre nelle foreste casentinesi gli the Carpathians and Other Regions of Eu- anni 70 da disboscamenti e forti utilizza- schianti hanno interessato principalmente rope”. Si è trattato del coronamento della zioni forestali. Il Parco anno dopo anno di- aree localizzate di conifere impiantate. In visione lungimirante di Fabio Clauser, che viene sempre più un luogo strategico per un mondo in cui gli eventi estremi climatici ha risparmiato dai tagli in tempi tutt’altro lo sviluppo sostenibile dove conservare in sembrano diventare sempre più frequenti, che facili una foresta dal valore inestimabi- questo tempo di cambiamenti climatici la la natura ci insegna che bisogna puntare le, con faggi di oltre 500 anni. Nel corso de- biodiversità e i servizi ecosistemici essen- sulle foreste vetuste se vogliamo mante- nere la biodiversità e la funzionalità dei no- stri ecosistemi forestali. Quindi il rewilding di aree economicamen- Comunicare il ruolo dei Parchi nello sviluppo so- Una indagine stenibile e la loro valorizzazione tramite attività te marginali rappresenta una opportunità ecoturistiche è un obiettivo di Italian Mountain poiché con bassi costi di pianificazione e sul turismo Lab, un progetto Fisr-Miur coordinato dall’Uni- gestione si ottengono grandi vantaggi per versità di Milano e a cui partecipano l’Università la collettività. Dati gli obiettivi di Agenda nei parchi della Tuscia e del Piemonte Orientale. Grazie alla 2030 i parchi divengono così delle aree Collaborazione del Parco delle Foreste Casenti- strategiche per la vita futura sul pianeta nesi e dei Carabinieri Forestali è stato sviluppato il seguente questionario sulle aspettative e all’e- dove l’economia della natura va tutelata sperienza del turista escursionista: per iniziare ad intraprendere la strada ver- Di seguito il link relativo al questionario: so lo sviluppo sostenibile. https://goo.gl/forms bJm9dvYXJ0gkZZnw1 Gianluca Piovesan La compilazione del questionario permetterà una https://sites.google.com/unitus.it/piovesan/home prima indagine finalizzata a valorizzare la funzio- Alfredo Di Filippo ne turistico-ricreativa delle nostre aree protette https://alfredodifilippo.com con particolare attenzione al turismo ecologico Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE), ed esperienziale nell’ambito dei programmi di Università della Tuscia Giulio Canapini, Barbara Battilana e Emmanuele Langella i tre studenti che hanno visitato il Parco e raccolto i questionari sviluppo sostenibile. I PROGETTI LIFE DEL PARCO Il programma LIFE è il principale strumento finanziario dell’Unione Europea a favore dell’ambiente. Due progetti LIFE Natura sono attivi nel Parco, mentre un terzo dedicato alla conservazione della trota mediterranea è in fase di avvio: progetti e partnership diversi ma tematiche di conservazione che si intreccia- no a delineare una strategia del Parco per la conservazione della biodiversità. alpina e Osmoderma eremita, ma anche di Ambienti umidi due specie legate all’acqua, la libellula Da- per anfibi e farfalle migella di Mercurio e il coleottero Ditisco a due fasce. Nel Parco il progetto ha come Il progetto Life WetFlyAmphibia vede obiettivo la creazione di corridoi ecologici come capofila il Parco e come partner as- fra popolazioni isolate di Rosalia e Osmo- sociati i Carabinieri Forestali, l’Unione dei derma, al tramite la creazione di una rete Comuni Montani del Casentino, Dream di alberi-habitat per le specie. Nell’ambito Italia e le Università di Bologna e Pavia. del progetto il Parco ha realizzato un cen- Avviato a fine 2015, il progetto si occuperà tro di allevamento di Osmoderma in un fino al 2021 della conservazione di anfibi, locale anticamente adibito a ghiacciaia, lepidotteri e ambienti umidi. situato presso la sede del Parco di Santa Il progetto vuole favorire la conservazio- Sofia. L’allevamento ha richiesto il reperi- ne delle specie tramite la realizzazione di mento di esemplari