Arsenale Militare Pavia
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Liceo Artistico Statale A. Volta di Pavia UN BENE STORICO DA TUTELARE E VALORIZZARE: LO STABILIMENTO GENIO MILITARE DI PAVIA 9 - 13 giugno 2010 Musei Civici del Castello Visconteo di Pavia “Le nostre città, ma anche i nostri luoghi degli affetti e del lavoro, sono ricchi di memorie, di oggetti, di soluzioni progettuali preesistenti; occorre guardare in questi ambiti del vivere collettivo prima di disegnare il futuro, perché, forse, l’essenzialità è già presente (magari solo in nuce) al giorno d’oggi. Bisogna saperla cogliere, farla riemergere, e dare una nuova identità, aperta anche ai linguaggi del contemporaneo; è un lavoro molto difficile ma affascinante. Non possiamo farci condizionare dalla storia, ma nemmeno pensarci come abitanti di un mondo che non ha radici. E’ da qui che riparte il futuro”. Michele De Lucchi, “Abitare la storia”, L’Europeo, 12/ 2009 Prefazione Progetto Scuola 21 si inserisce nel piano d’azione di Fondazione Cariplo “Promuovere il miglioramento dei processi educativi per favorire la crescita delle persone nella comunità” il cui obiettivo di fondo è contribuire a modificare l’atteggiamento delle giovani generazioni verso aree significative del sapere, accrescendone le conoscenze e le competenze, nonchè la capacità di tradurle in comportamenti concreti. In quest’ottica, Progetto Scuola 21 intende contribuire al miglioramento dell’offerta formativa della scuola secondaria di secondo grado attraverso lo sviluppo di una metodologia didattica interdisciplinare che insegni a cogliere il contributo delle diverse discipline e prospettive mediante la rigorosa analisi e la soluzione di problematiche ambientali complesse e controverse. L’azione formativa che nasce dalla partecipazione a tale progetto dovrà avere alcune caratteristiche: 1. agire sul territorio; 2. essere interdisciplinare; 3. fare emergere la complessità delle problematiche e offrire metodi/strumenti concreti per gestirla; 4. essere realizzabile e operativa nel contesto delle scuole superiori; 5. superare la logica autoreferenziale che troppo spesso contrassegna l’agire della scuola. Il Liceo Artistico Statale “A. Volta” di Pavia, selezionato da Fondazione Cariplo come scuola pilota, ha realizzato nella fase di sperimentazione un PROGETTO DI VALORIZZAZIONE DELLE QUALITA’ CULTURALI DEL TERRITORIO. Le classi coinvolte sono la 4^AL (indirizzo Disegno Industriale) e la 4^BL (indirizzo Beni Culturali) con la collaborazione della 5^AL (indirizzo Disegno Industriale). Presentazione del Progetto: obiettivi In coerenza con il corso di studi del Liceo Artistico è stato scelto come tema di progetto la VALORIZZAZIONE DI UN BENE CULTURALE appartenente alla città di Pavia. Tale intervento ha inteso promuovere la conoscenza del Patrimonio culturale presente nella nostra città con l’obiettivo primario di trasmettere agli allievi, attraverso lo studio e l’approfondimento della realtà locale e delle testimonianze del passato presenti sul territorio, la consapevolezza di possedere un bene importante per il quale è fondamentale il contributo responsabile di ognuno al fine di garantire la sua tutela e la sua conservazione. Contestualmente sono state affrontate e approfondite le problematiche relative ai beni culturali a partire dalla definizione stessa di “bene culturale”, più volte trasformatasi nel corso degli anni oltre che dall’analisi dei rischi cui il patrimonio nazionale è quotidianamente esposto, illustrando la normativa che ne disciplina la tutela. La conoscenza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale rivestono un’importanza rilevante per il progresso civile di una comunità che in esso ritrova le tracce della propria storia, le sue radici e la sua identità, nonché la capacità di programmare il suo futuro su basi solide. Il lavoro degli studenti, nel complesso, è stato rilevante per il valore educativo, e i docenti, attraverso il progetto, hanno rivitalizzato e innovato sia strategie che contenuti dell’insegnamento e dell’apprendimento delle discipline tradizionali. Le esperienze concrete creano le condizioni ottimali per sviluppare motivazione, interesse, coinvolgimento e senso di responsabilità negli allievi, che si sentono impegnati in prima persona, e la materia trattata non è estranea alla loro vita, ma è parte integrante di essa. Con il progetto si è avviata un’attività di scoperta della città e delle sue peculiarità culturali, incentrata sulla didattica del fare, con lo scopo di aprire la scuola al territorio per sviluppare negli alunni il senso di appartenenza e la consapevolezza della propria memoria storica e identità culturale. Sono stati presi in esame quelle potenzialità offerte dal territorio, e in particolare monumenti, aree verdi e dismesse la cui valorizzazione fosse sentita e condivisa e il tipo di intervento pertinente al corso di studi. La scelta è ricaduta sullo Stabilimento del Genio Militare di Pavia (ex-Arsenale), ritenuto una preziosa testimonianza storica, economica, sociale e culturale. Il complesso, che fino ad oggi non è stato oggetto di studi specifici, occupa una vasta area collocata ad ovest della città, a ridosso del centro storico ed è di particolare pregio sia dal punto di vista ambientale, per la sua ubicazione all’interno del Parco del Ticino, sia dal punto di vista architettonico, in particolare per la presenza di edifici risalenti alla fine dell’Ottocento. La struttura fa parte del patrimonio immobiliare che il Ministero della Difesa intende alienare dopo il trasferimento del personale in servizio presso lo Stabilimento in altra sede, a partire dal 1 aprile 2010. Gli allievi hanno individuato in tale complesso un’occasione per declinare le problematiche ambientali su un manufatto importante e sul quale è in atto una valutazione di utilizzo. Il progetto non si limita allo studio e all’analisi del Bene ma propone un’ipotesi della sua valorizzazione, muovendo dall’idea che il Bene culturale deve appartenere al suo territorio e che il miglior modo per conservarlo sia farlo vivere, riutilizzandolo. Sviluppare ipotesi di recupero di questo luogo ricco di storia, integrandolo con il resto della città, nel rispetto delle preesistenze e dei vincoli di carattere operativo, ha significato, da un lato, ricercare e confrontarsi con la memoria storica di Pavia e, dall’altro, individuare destinazioni d’uso in grado di ridare vita a quest’area dismessa che deve essere considerata come risorsa e occasione di sviluppo sostenibile della città e del territorio. Le aree dismesse sono il risultato di un processo di cambiamento che ha interessato sia la struttura produttiva ed il modello economico di sviluppo, sia il modo di “vivere” il territorio; esse costituiscono un indicatore delle dinamiche passate e di sviluppo futuro del territorio, sono spazi simbolo di un’identità ormai perduta ma che possono divenire uno strumento importante per lo sviluppo locale sostenibile fondato su regole condivise di relazione tra insediamento umano e ambiente, attuabile attraverso processi in cui la società e gli enti locali si devono rendere responsabili della valorizzazione delle risorse offerte dal proprio territorio riconosciuto come bene collettivo. Il progetto ha inteso sensibilizzare gli allievi sul tema della sostenibilità ambientale, ampliando le loro conoscenze e competenze nel settore dell’energia alternativa e rinnovabile, dei materiali riciclabili ed eco-compatibili e delle nuove tecnologie ad essi connessi. Pensare ad un progetto di recupero eco-sostenibile ha significato partire dall’analisi delle sue componenti: morfologica, botanico- vegetazionale, architettonica per arrivare ad una soluzione che restituisse alla fruizione l’intera area con l’intento di migliorare la qualità della vita e dei servizi ritenuti carenti nell’ambito della città, verso i quali gli allievi hanno dimostrato particolare interesse. Contenuti: fasi del progetto Attraverso la documentazione storica raccolta sono state individuate le principali fasi di costruzione e trasformazione dei fabbricati costituenti il complesso (vedi tavola di progetto T01) e gli edifici di valore storico-architettonico da recuperare, quelli da riqualificare e riorganizzare e infine quelli da demolire (vedi tavola di progetto T02). Dopo un’attenta analisi di alcune proposte progettuali, si è giunti alla soluzione definitiva di riqualificazione dell’area (vedi tavole di progetto: T03-T04-T05) che prevede in sintesi la costituzione di un “polo culturale” attraverso il recupero degli edifici di fine Ottocento, di maggiore pregio dal punto di vista architettonico, destinandoli una volta restaurati ad attività didattiche (struttura scolastica pubblica), museali, culturali e sportive. Il progetto si caratterizza, in particolare, per l’incremento dell’area verde con la realizzazione di un parco pubblico e la riqualificazione sia delle sponde del Ticino, sia della fascia verde lungo il Navigliaccio, ipotizzando un collegamento pedonale dell’area naturalistica delle due sponde del Ticino e ampliando i percorsi ciclo-pedonali esistenti di interesse paesaggistico. Elemento qualificante del progetto è la Piazza dell’Energia (vedi tavola di progetto T06) intesa come luogo dello stare e del conoscere, prevista nell’area dove il Navigliaccio risulta attualmente interrato. Tale idea nasce dalla volontà degli studenti di apportare elementi nuovi nell’ambito della città con l’obiettivo di migliorarne la qualità ambientale. La loro ricerca è ricaduta su di un nuovo format commerciale: l’ecoshop che ha lo scopo di riunire, commercializzare e spiegare i prodotti utili per la riconversione