MONDI VICINI SGUARDI LONTANI Novembre 2008 X 4 4 0 - 4 2 1 1 N S S I I I I X X o n n a 1 1 . n o n i IN APERTURA r o T / S N

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m peso della crescita o c , 1 . t r a ) 6 4 ° n 4 0 0 2 / 2 0 / 7 2 . L n i . v n o c ( 3 0 0 2 / 3 5 3 . L . D - e l a t s PARCHI o P o t

n I contrasti del e m a n o b b A n i e n AVIFAUNA o i z i d e p Il fringuello alpino S - . A . p . S e n a i l a t I PROPOLI

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P La lacrima di Narciso Quale sviluppo per quale futuro?

Editoriale di Enrico Massone

LO “SVILUPPO SOSTENIBILE” È UN CONCETTO CHE CONOSCIAMO DA ALMENO VENT’ANNI. NATO COME PRINCIPIO FONDANTE DI UNA NUOVA MENTALITÀ, PUNTATA SULL’EQUILIBRIO FRA LE AZIONI DELL’UOMO E L’AMBIENTE NATURALE, È UN TERMINE INFLAZIONATO E A VOLTE SBANDIERATO A SPROPOSITO PER LEGITTIMARE INTERVENTI POCO CORRETTI. SICURAMENTE IL PRINCIPIO DELLA SOSTENIBILITÀ SEGNA UNA TAPPA IMPORTANTE, UNA PRESA DI COSCIENZA, E MOSTRA LE CRITICITÀ DI MODELLI DI SVILUPPO BASATI SULLA CRESCITA ILLIMITATA

È importante che organismi internaziona- tuzioni, per ridurre gli sprechi e trovare li come l’Onu, cui aderiscono praticamen- soluzioni durature, attraverso l’equilibrio te tutti gli stati del pianeta, si siano fatti ca- di iniziative economiche che non compro- rico delle problematiche ambientali, vi de- mettano in modo irreversibile l’ambiente. dichino attenzione e riconoscano la ne- Nonostante sia ancora lontano un ap- cessità di rispettare l’ambiente, pena la proccio condiviso e organizzato, gli esem- stessa sopravvivenza del genere umano. pi di soluzioni virtuose non mancano, per- Per arginare i danni più gravi, si sono affi- ciò vincere la battaglia è una speranza più nate linee guida di comportamento e in- che lecita. C’è da dire che la prospettiva centivati nuovi strumenti di partecipazio- umana è limitata dalla propria esperienza ne politica che coinvolgono direttamente contingente e temporale, e spesso i pro- le popolazioni locali. Ma la potenza eco- tagonisti di un evento non riescono a pre- nomica di alcuni paesi occidentali e in via vederne le possibili conseguenze positive di rapida industrializzazione, rifiuta i crite- e negative. Bisogna riconoscere che l’era ri dettati da tali parametri, confermando industriale non ha portato solo problema- nei fatti un atteggiamento vecchio come il tiche ambientali, ma anche la fine del siste- mondo: i più forti non rispettano le rego- ma feudale e l’affermazione della scienza. Lucia Rollino è laureata in Pittura all’Accademia le quando non gli conviene. Se la corsa è stata troppo veloce e aggres- Albertina delle Belle Arti di Torino. L’artista vive a contatto della Natura che diventa uno dei temi principali La sostenibilità ambientale è tema com- siva, ora è venuto il momento di frenare delle sue opere, raccontata attraverso oggetti che parlano di un passato dove lo stile di vita si articolava sui plesso e articolato, dove la vita e il lavoro per correggere la rotta ed evitare lo ritmi imposti dalla Natura stessa. In questo caso è la dell’uomo s’intrecciano, s’incontrano e si schianto, ispirandosi a una cultura olistica, campagna a fare da scenario all’installazione: le opere non vogliono coprire, invadere, imporsi sul paesaggio ma, al scontrano con gli altri elementi della natu- lavorando in modo interdisciplinare, recu- contrario, nella loro collocazione, suggeriscono un ruolo ra: l’aria, l’acqua e il terriorio, le piante e perando il valore dei sentimenti e delle funzionale che ricorda il mestiere del contadino. I piccoli dipinti azzurri sospesi a mezz’aria sulla vigna somigliano gli animali selvatici. Non è facile trovare il attitudini che, insieme alla razionalità, alle carte colorate che il contadino aveva premura di punto d’equilibrio perché gli interessi so- costituiscono un elemento distintivo collocare nei campi per allontanare gli uccelli che si cibavano dei “suoi” frutti. Nella pagina a fianco, sopra, no tanti, ma la Terra è una sola. Non ba- dell’essere umano. installazione realizzata nella campagna bernezzese (Cn); stano abnegazione, studio e ricerca, è ne- Senza dimenticare che anche le civiltà più sotto, disegno preparatorio dell’installazione. cessario l’impegno di tutti, cittadini e isti- avanzate sono destinate al declino.

1 Aree protette in Piemonte 10 16 18 REGIONE PIEMONTE TORINO Bosco del Vaj, Collina di Superga ASSESSORATO AMBIENTE Via Alessandria, 2 - 10090 Castagneto Po TO Assessore: Nicola de Ruggiero tel. e fax 011 912462 Via Principe Amedeo, 17 - 10123 Torino La Mandria, Collina di Rivoli, Madonna DIREZIONE AMBIENTE della Neve sul Monte Lera, Ponte del Diavolo, Via Principe Amedeo, 17 - 10123 Torino Stura di Lanzo Viale Carlo Emanuele II, 256 - 10078 Venaria Reale TO SETTORE PARCHI tel. 011 4993311 fax 011 4594352 6 Via Nizza, 18 - 10125 Torino Gran Bosco di Salbertrand tel. 011 4322596/3524 fax 011 4324759/4793 Via Fransuàs Fontan, 1 - 10050 Salbertrand TO tel. 0122 854720 fax 0122 854421 28 AREE PROTETTE REGIONALI Laghi di Avigliana Via Monte Pirchiriano, 54 - 10051 Avigliana TO ALESSANDRIA tel. 011 9313000 fax 011 9328055 Bosco delle Sorti La Communa Monti Pelati e Torre Cives, Sacro Monte In copertina: Cimitero di bombardieri B-52 usati nella Guerra Fredda c/o , Piazza Vitt. Veneto - 15016 Cassine AL spiegati nel deserto di Tucson, Arizona. Troppo vecchi per volare, di Belmonte, Vauda sono oggetto di riciclo: il loro alluminio è quotato molto più del valore tel. e fax 0144 715151 Corso Massimo d’Azeglio, 216 - 10081 Castellamonte TO attuale di tutti quegli aerei messi insieme. Foto: Richard Baker/Corbis Capanne di Marcarolo tel. 0124 510605 fax 0124 514463 Via Umberto I, 32 A - 15060 Bosio AL Orsiera Rocciavrè, Orrido di Chianocco, 25 PIEMONTE PARCHI tel. e fax 0143 684777 Mondi vicini, sguardi lontani Orrido di Foresto 30 Anno XXIII - N° 11 Po (tratto vercellese-alessandrino) Via S. Rocco, 2 - Fraz. Foresto - 10053 Bussoleno TO Fontana Gigante, Palude S. Genuario, Torrente Orba 22 Editore REGIONE PIEMONTE - Piazza Castello, 165 - Torino tel. 0122 47064 fax 0122 48383 Piazza Giovanni XXIII, 6 - 15048 Valenza AL Po (tratto torinese) Direzione e Redazione Via Nizza, 18 - 10125 Torino tel. 0131 927555 fax 0131 927721 Corso Trieste, 98 - 10024 Moncalieri TO È DIFFICILE DISSOCIARE EDITORIALE tel. 011 4323566/5761 fax 011 4325919 tel. 011 64880 fax 011 643218 QUALE SVILUPPO PER QUALE FUTURO? 1 www.piemonteparchiweb.it IL VERSANTE E-mail: [email protected]; Cascina Valperone, 1 - 15020 Ponzano Monferrato AL Stupinigi di Enrico Massone [email protected] tel. 0141 927120 fax 0141 927800 c/o Ordine Mauriziano, Via Magellano, 1 - 10128 Torino tel. e fax 011 5681650 EMANCIPATORE, Biblioteca Aree Protette tel. 011 4323185 ASTI Val Troncea SOSTENIBILITÀ Direttore responsabile: Roberto Moisio Rocchetta Tanaro, Valle Andona, QUELLO DEI Direttore editoriale: Enrico Camanni Via della Pineta - La Rua - 10060 Pragelato TO IL PROGRESSO È MODERNO, LO SVILUPPO NO 6 Valle Botto e Val Grande, Val Sarmassa tel. e fax 0122 78849 Vice Direttore: Enrico Massone Via S. Martino, 5 - 14100 AT DIRITTI DELL'UOMO, di Enrico Camanni Caporedattore: Emanuela Celona tel. 0141 592091 fax 0141 593777 VERBANO-CUSIO-OSSOLA Redazione: Alpe Veglia e Alpe Devero DAL VERSANTE SPOLIATORE, L’IMPRONTA ECOLOGICA 10 Simonetta Avigdor - Promozione, iniziative speciali e linee editoriali BIELLA Viale Pieri, 27 - 28868 Varzo VB Emanuela Celona - Piemonte Parchi Web e News letter Baragge, Bessa, Brich di Zumaglia QUELLO DELLA LOTTA Toni Farina - Aree protette, montagna, fotografia tel. 0324 72572 fax 0324 72790 di Vincenzo Guarnieri Enrico Massone - Ambiente, sacri monti, coordinamento rubriche e Mont Prevé Sacro Monte Calvario di Domodossola PER IL PROFITTO. Aldo Molino - Itinerari, territorio, cultura Via Crosa, 1 - 13882 Cerrione BI Borgata S. Monte Calvario, 5 - 28845 Domodossola VB COS’È LA DECRESCITA? DUE OPINIONI A CONFRONTO 14 Segreteria amministrativa e di redazione: tel. 015 677276 fax 015 2587904 tel. 0324 241976 fax 0324 247749 M. Grazia Bauducco Burcina Sacro Monte della SS. Trinità di Ghiffa di Maurizio Pallante, Mauro Bonaiuti Staff collaboratori: Cascina Emilia - 13814 Pollone BI Via SS. Trinità, 48 - 28823 Ghiffa VB Eugenia Angela - gestione abbonamenti e spedizioni tel. 015 2563007 fax 015 2563 914 tel. 0323 59870 fax 0323 590800 I LIMITI DELLA DEMOCRAZIA ECOLOGICA 16 Mauro Beltramone - abstract on line SERGE LATOUCHE di Alice Benessia Giulio Caresio - rapporti con Federparchi e aree protette c/o Santuario, Via Santuario di Oropa, 480 -13900 BI VERCELLI Loredana Matonti - revisione naturalistica dei testi territorio Alta Valsesia tel. 015 25551203 fax 015 25551209 Susanna Pia - archivio fotografico Corso Roma, 35 - 13019 Varallo VC Elisa Rollino - Piemonte Parchi Web STORIA DI UNA MAGLIETTA 18 Mauro Pianta - rapporti con i media CUNEO tel. e fax 0163 54680 di Francesca D’Amato Laura Ruffinatto - PP Web Junior e revisione bozze Alpi Marittime, Juniperus Phoenicea di Rocca, Bosco delle Sorti della Partecipanza Ilaria Testa - cultura locale S. Giovanni-Saben Corso Vercelli, 3 - 13039 Trino VC Hanno collaborato a questo numero: Piazza Regina Elena, 30 - 12010 Valdieri CN tel. 0161 828642 fax 0161 805515 PARCHI A. Benessia, M. Bonaiuti, C. Bordese, G. Boscolo, D. Casali, tel. 0171 97397 fax 0171 97542 Garzaia di Carisio, Garzaia di Villarboit, ROERO: TERRA DI CONTRASTI 22 F. D’Amato, E. Giacobino, V. Guarnirei, L. Longo, F. Lozar, Isolone di Oldenico, Lame del Sesia, M. Pallante, C. Patrone, M. Presti, M. salvatore, O. Scarsi, Alta Valle Pesio e Tanaro, Augusta Bagiennorum, Ciciu del Villar, Oasi di Crava Palude di Casalbeltrame di Toni Farina e Olga Scarsi Fotografi: Via XX Settembre, 12 - 13030 Albano Vercellese VC R. Baker/Corbis, A. Caretto, D. Casali, V. Dell’Orto, T. Farina, Morozzo, Sorgenti del Belbo R. Ghiglia, P. Gislimberti/Res, L. Longo, M. Salvatore, O. Scarsi, Via S. Anna, 34 - 12013 Chiusa Pesio CN tel. 0161 73112 fax 0161 73311 OASI DI S. NICOLAO, NATURA FRA LE ROCCHE 25 R. Spagna, Agenzia Photomovie, Archivio Altromercato, tel. 0171 734021 fax 0171 735166 Monte Fenera di Toni Farina e Olga Scarsi Archivio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Boschi e Rocche del Roero Fraz. Fenera Annunziata - 13011 Borgosesia VC Agenzia Realy Easy Star, Agenzia Tips Images, c/o Comune, Piazza Marconi 8 - 12040 Sommariva tel. e fax 0163 209356 Disegni: AVIFAUNA M. Battaglia Perno CN tel. 0172 46021 fax 0172 46658 Loc. Sacro Monte Piazza Basilica - 13019 Varallo VC FRINGUELLO ALPINO, IL SIGNORE DELLE CIME 28 Mappe: tel. 0163 53938 fax 0163 54047 S. Chiantore Gesso e Stura di Luca Longo PARCHI NAZIONALI L’editore è a disposizione per gli eventuali aventi diritto per fonti c/o Comune Piazza Torino, 1 - 12100 Cuneo iconografiche non individuate. Riproduzione anche parziale di testi, tel. 0171 444501 fax 0171 602669 Gran Paradiso MEDICINA NATURALE fotografie e disegni vietata salvo autorizzazione dell’editore. Po (tratto cuneese), Rocca di Cavour Via della Rocca, 47 - 10123 Torino Manoscritti e fotografie non richiesti non si restituiscono Via Griselda, 8 - 12037 Saluzzo CN tel. 011 8606211 fax 011 8121305 PROPOLI, LA LACRIMA DI NARCISO 30 e per gli stessi non è dovuto alcun compenso. Val Grande Registrazione del Tribunale di Torino n 3624 del 10.2.1986 tel. 0175 46505 fax 0175 43710 di Loredana Matonti Arretrati (se disponibili): euro 2 Villa Biraghi, piazza Pretorio n. 6 - 28805 Vogogna VB NOVARA tel. 0324 87540 fax 0324 878573 Stampa: Ilte S.p.A. Bosco Solivo, Canneti di Dormelletto, Fondo GEOLOGIA Grafica e impaginazione: Satiz S.r.L. - www.satiz.it Toce, Lagoni di Mercurago AREE PROTETTE OCRA PROVENZALE 33 Riservatezza - Dlgs n. 196/’03. Via Gattico, 6 - 28040 Mercurago di Arona NO D’INTERESSE PROVINCIALE L’Editore garantisce la tutela dei dati personali. tel. 0322 240239 fax 0322 237916 Lago di Candia, Monte Tre-Denti e Freidour, di Claudia Patrone Dati che potranno essere rettificati o cancellati su semplice Colle della Torre di Buccione, Monte Mesma, , Conca Cialancia, Stagno richiesta scritta e che potranno essere utilizzati per proposte di Oulx, Colle del Lys TERRITORIO o iniziative legate alle finalità della rivista. Sacro Monte di Orta Via Sacro Monte - 28016 Orta S. Giulio NO c/soProvincia di Torino - c.so Inghilterra 7/9 - 10138 Torino tel. 011 8616254 Fax 011 8616477 LIKE A ROLLING STONE 36 ABBONAMENTO 2009 tel. 0322 911960 fax 0322 905654 di Mariano Salvatore 16 ? su Conto Corrente Postale n. 20530200 intestato a: Valle del Ticino Staff Srl via Bodoni, 24 20090 Buccinasco (MI) Villa Picchetta - 28062 Cameri NO Info abbonamenti: tel. 02 45702415 (ore 9 – 12; 14,30 - 17,30) tel. 0321 517706 fax 0321 517707 RUBRICHE 39

2 3 SOSTENIBILITÀ

A SPASSO TRA I RIFIUTI

La Quema e’ una delle enormi disca- riche di Buenos Aires. Circa l’80% dei rifiuti dell’area metro- politana viene interrato qui. Tutti i giorni dalle 17 alle 18 il Ceamse (la società privata che gestisce la di- scarica) permette agli abitanti delle vi- cine villas miserias detti quemeros o recicladores di entrare per raccattare tutto ciò che possa essere rivenduto e utilizzato. Oltre al cibo e alle bevande sono molto ambiti il cartone e i metalli. Non esistono dati precisi ma si stima che tutti i giorni “passino” per la Quema migliaia di persone, fra cui un alto numero di bambini e adolescenti. La ricerca fra i rifiuti è sorvegliata da una polizia privata che non disdegna le maniere forti per far rispettare l’ora concessa ai quemeros.

Davide Casali (fotoreporter)

4 5 SOSTENIBILITÀ

L’economista Daly ha coniato questa Unite, pubblicando il Rapporto prima ancora di agire? definizione dello “sviluppo sostenibi- Bruntland sul futuro dell’umanità, por- Forse una risposta può venire da uno le”: «È sviluppo senza crescita, ossia tò il concetto di “sviluppo sostenibile” “Scritto corsaro” di Pier Paolo Pasolini, senza crescita del volume di produzio- agli onori del mondo. Nel Rapporto la che nel lontano 1974 scriveva sul ne oltre la capacità di rigenerazione e definizione è questa: «Quello sviluppo Tempo cose che oggi non azzarda più Il progresso è moderno, di assorbimento dell’ambiente natura- che soddisfa le esigenze delle genera- nessuno. E se le azzarda non gliele le» (E. Daly, Oltre la crescita, Torino zioni di oggi, senza rischiare di impe- pubblicano. Scriveva dunque Pasolini: 2001). Sembra un concetto assoluta- dire alle generazioni di domani di sod- «Ci sono due parole che ritornano fre- mente banale, la premessa naturale per disfare le loro». Poi venne il vertice sul- quentemente nei nostri discorsi: anzi, lo sviluppo no qualsiasi civiltà che abbia a cuore la l’ambiente di Rio de Janeiro del 1992 a sono le parole chiave dei nostri discor- propria sopravvivenza, eppure lo “svi- suggellare definitivamente il nuovo in- si. Queste due parole sono “sviluppo” luppo sostenibile” (o “durevole”, se- dirizzo politico mondiale. L’Agenda 21 e “progresso”. Sono due sinonimi? O, di Enrico Camanni condo una definizione alternativa) re- varò un piano operativo per realizzare se non sono due sinonimi, indicano [email protected] sta un parametro largamente disatteso uno sviluppo sostenibile in grado di due momenti diversi dello stesso feno- dai paesi ricchi del mondo. Tutto ebbe condurre il pianeta nel terzo millennio. meno? Oppure indicano due fenomeni inizio nel 1987, quando la Perché dunque, a ben sedici anni di “opposti” fra di loro, che solo apparen- PROGRESSO E SVILUPPO NON SONO AFFATTO Commissione mondia- distanza da Rio, ci troviamo temente coincidono e si integrano? LA STESSA COSA. RIESCE DIFFICILE CONCILIARE Lle per l’ambiente e ancora tanto lontani da Bisogna assolutamente chiarire il senso UN MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELLA VITA lo sviluppo del- una “messa in sicu- di queste due parole e il loro rapporto, le Nazioni rezza” del Pianeta se vogliamo capirci in una discussione – SIA ESSO MORALE, SOCIALE O AMBIENTALE – Terra? Perché ci che riguarda molto da vicino la nostra CON UNO “SVILUPPO” BASATO IN GRAN PARTE sentiamo così vita…». Detto questo, e non è poco, improvvidi e Pasolini affronta i due concetti con le SULLA PRODUZIONE DI BENI SUPERFLUI inermi, co- categorie ideologiche del suo tempo: me una «Chi vuole lo sviluppo? È evidente: a squadra di volere lo “sviluppo”, e questo sviluppo calcio che ab- in particolare, sono per l’esattezza, nel- bia scialato in- la fattispecie, gli industriali che produ- telligenza e cono beni superflui. La tecnologia tecnica per no- (l’applicazione della scienza) ha creato vanta lunghi minu- la possibilità di una industrializzazione ti di gioco, e – ormai praticamente illimitata, e i cui caratteri sotto di due goal – affidi sono ormai in concreto transnazionali. le residue speranze ai tempi I consumatori di beni superflui sono da supplementari? Perché ci è parte loro irrazionalmente e inconsa- così difficile capire, pevolmente d’accordo nel volere questo “sviluppo”… Chi vuole, invece, il “progresso”? Lo vo- gliono coloro che non

In queste pagine, immagini tratte da Tempi moderni, film muto interpretato, diretto e prodotto da Charlie Chaplin e proiettato per la prima volta il 5 febbraio 1936. (foto: Photomovie)

6 7 SOSTENIBILITÀ Agenda 21 conciliare un miglioramento della quali- signore che cambia computer a ogni tà della vita – sia esso morale, sociale o starnuto di Mac o di Windows; è vec- È stata battezzata Agenda 21. “Agenda” perché fissa degli azioni da intraprendere a livello mondiale, nazionale e locale per ambientale – con uno “sviluppo” basa- chia la diciassettenne al terzo telefoni- impegni e “21” perché si riferisce al XXI secolo. Si tratta del conseguire uno sviluppo sostenibile. Alla dimensione locale è to in gran parte sulla produzione di be- no; è vecchio il turismo che mangia se programma d’azione delle Nazioni Unite per lo sviluppo affidato un ruolo chiave. Ogni autorità locale dovrebbe adottare ni superflui (e sull’invenzione di bisogni stesso, distruggendo l’ambiente che lo sostenibile. Nasce a Rio de Janeiro nel 1992 in occasione una propria Agenda 21, attraverso un processo partecipato che inutili), sulla creazione di squilibri eco- sostiene; sono vecchie le vacanze pro- dell’Earth Summit. preveda il coinvolgimento attivo dei soggetti che vivono e nomici inarrestabili, sullo sfruttamento grammate, le avventure confezionate, i Nella Conferenza sull’ambiente umano di Stoccolma nel 1972, le lavorano sul territorio. Cosa è successo dopo? Nel 1999 nasce in illimitato delle risorse e sull’inquinamen- viaggi patinati. È tutto vecchio, perché Nazioni Unite per la prima volta prendono atto che occorre Italia il Coordinamento Agende 21 locali italiane con lo scopo di to del Pianeta. Come si può «avanzare già visto, già provato, già fallito. E il salvaguardare le risorse naturali per migliorare in modo duraturo promuovere le esperienze in corso. Oggi conta circa 400 Enti. verso forme migliori nel campo delle nuovo, allora, dove sta? Nei parchi, per le condizioni di vita. È lo stesso anno in cui il gruppo di studiosi Coordinamenti sono poi nati anche a livello regionale e conoscenze, delle relazioni sociali, dei esempio, luoghi dove si cerca di ridare del Club di Roma pubblica il rapporto Limiti della crescita. Da provinciale. Quello della Regione Piemonte parte nel 2007 ed è costumi, dei mezzi di vita» attraverso un senso al tempo, ai ritmi della natura, allora, ci sono voluti 20 anni per arrivare all’ Agenda 21. sottoscritto da 20 Enti. uno sviluppo destinato a cannibalizzare alle priorità degli esseri viventi. Posti do- Ma in che cosa consiste? È una pianificazione completa delle Vincenzo Guarnieri risorse, relazioni, creatività e bellezza, ve il “successo” non si misura con i gior- come un corpo programmato alla buli- ni o le stagioni, ma con le generazioni. mia, condannato a crescere e crescere a E verrà il giorno del pareggio e della ri- dismisura, fino a scoppiare? Questo è scossa, quando la famiglia in fuoristrada evidentemente uno “sviluppo insosteni- sembrerà vecchia, obesa, superata, bile”, perché sprovvisto di retromarcia. mentre l’escursionista a motore spento Equivale a un’automobile che, una vol- ci apparirà come un simbolo della mo- ta lanciata sulla strada, possa soltanto dernità, perché libero di scegliere e di hanno interessi immediati da soddisfa- aumentare la propria velocità, 100, 150, respirare. Il progresso… re, appunto, attraverso il “progresso”: lo 200 chilometri l’ora, nella speranza che vogliono gli operai, i contadini, gli intel- durante la folle corsa qualcuno inventi lettuali di sinistra. Lo vuole chi lavora e qualche strumento (cintura, airbag, pa- chi è dunque sfruttato. Il “progresso” è racadute) che possa attutire l’impatto fi- una nozione ideale (sociale e politica), nale. Come sempre l’economia gover- là dove lo “sviluppo” è un fatto pragma- na, ma la cultura la precede. Se negli tico ed economico…». Parole profeti- anni di Pasolini bisognava essere visio- che, parole datate: al cinquanta per cen- nari per prevedere le contraddizioni del to. Se la definizione pasoliniana dello mercato consumistico, oggi se ne parla “sviluppo” è più valida oggi di trent’an- perfino al mercato sotto casa, sotto for- ni fa, sia nella proiezione “transnaziona- ma di “cambiamenti climatici”, effetto le” del fenomeno (ora si direbbe “globa- serra, riscaldamento planetario, stravol- le”), sia nell’assunto spietato per cui il gimenti meteorologici e ambientali. Ma mondo industrializzato si dividerebbe c’è di più: se negli anni Settanta del tra produttori e consumatori di beni su- Novecento un mezzo scagliato a 200 perflui, il concetto di “progresso” ha chilometri l’ora poteva corrispondere cambiato faccia, significato e connota- a un’idea di “progresso” e “moder- zioni politiche. Oppure, più semplice- nità” (per esempio la famosa loco- mente, si è perso per strada. In chiave motiva di Guccini, lanciata con- marxista il progresso rappresentava la tro l’ingiustizia), oggi appare riscossa delle classi deboli (ma Pasolini sempre più vecchio e superato prudentemente ammonisce: «nel caso qualunque mezzo di cui l’uo- che la Sinistra vinca la lotta per il pote- mo abbia perso il controllo, re, ecco che anch’essa vuole lo “svilup- qualsiasi strumento che per po”»), ma vi sono molti altri tipi di pro- mantenere o aumentare la pro- gresso: il progresso umano, il progresso pria velocità (audience, redditi- morale, il progresso medico, il progres- vità, potere) so intellettuale, il progresso scientifico, sia costretto a eccetera. Il vocabolario Zingarelli azzar- cannibaliz- da questa definizione: «Avanzamento zare quel verso forme migliori nel campo delle mondo per il conoscenze, delle relazioni sociali, dei quale è stato pro- costumi, dei mezzi di vita». Ed ecco il gettato. È vecchio l’ipermer- punto: progresso e sviluppo non sono cato che vorrebbe sostituire affatto la stessa cosa. Riesce difficile la piazza della città; è vecchio il

8 9 SOSTENIBILITÀ

QUANTO PESIAMO Ogni attività umana, dalla coltivazione sumi e la qualità degli stili di vita de- di un campo di grano alla costruzione gli abitanti. Una ricerca pubblicata nel AL NOSTRO PIANETA? L’impronta ecologica di una strada, impiega delle risorse 2005 dall’IRES Piemonte (Istituto di UN ABITANTE DELLA naturali che vengono prelevate diret- Ricerche Economiche e Sociali) ha TERRA UTILIZZA IN tamente o indirettamente dalla natura, mostrato che l’impronta ecologica pro e produce dei rifiuti che vengono rila- capite dei piemontesi è di 5,28 gha. di Vincenzo Guarnieri* MEDIA UNA QUANTITÀ Biochimico e comunicatore scientifico sciati nella natura stessa. Il campo di Questa è la quantità di natura che DI NATURA MAGGIORE grano richiede, ad esempio, l’acqua ogni piemontese ha impiegato in un DEL 25% DI QUELLA per l’irrigazione, eventualmente i pe- anno per condurre il proprio stile di CHE GLI SPETTEREBBE. sticidi e i fertilizzanti, l’energia per far vita. Ma in realtà, quanta natura il suo funzionare i trattori, i trattori stessi e, territorio gli metteva a disposizione? PER UN ITALIANO naturalmente, la terra su cui crescono Gli esperti di contabilità ambientale QUESTO VALORE le piante. A questi componenti biso- chiamano questo valore biocapacità e, SALE AL 133%. gna poi aggiungere i rifiuti prodotti, per le caratteristiche fisiche del come l’emissione di CO dai trattori Piemonte, vale 1,10 gha pro capite. PER UN AMERICANO 2 oppure i pesticidi che rimangono sul Sottraendo questo valore a quello del- AL 433%. QUESTI DATI Ocampo. Negli anni Novanta, due ricer- l’impronta ecologica si può realizzare CI FORNISCONO catori dell’Università della British un “bilancio ambientale” regionale, UN’IDEA DI QUANTO Columbia in Canada, William Rees e che mostra come i piemontesi impie- IL NOSTRO STILE Mathis Wackernagel, hanno pensato ghino più natura di quanta ne spette- di associare a ciascuno di questi com- rebbe a loro. DI VITA RISULTI ponenti un valore equivalente di su- Questo bilancio mette in evidenza il SOSTENIBILE OPPURE NO. perficie. Questi valori, calcolati attra- livello di sostenibilità del loro stile di GRAZIE ALL’UTILIZZO verso specifiche conversioni matema- vita, quantificandone i consumi. Non tiche e riferiti a un periodo di un an- ci dice, però, se i piemontesi sfruttano DI UN INDICATORE no, sono stati sommati tra loro otte- eccessivamente la natura presente CHE SI CHIAMA nendo l’impronta ecologica di quella nella Regione oppure quella di altre IMPRONTA ECOLOGICA specifica attività. Con questo indicato- parti del Pianeta. Per questa ragione è re ambientale sono stati in grado di stato valutato un altro indicatore, più stimare la quantità totale di natura che complesso e ancora poco impiegato, in un anno fornisce tutte le risorse uti- l’impronta ecologica delle produzioni, lizzate e assorbe tutti i rifiuti prodotti, che stima la quantità di natura sfrutta- in modo sostenibile. L’impronta eco- ta all’interno dei confini della Regione logica viene espressa come una su- Piemonte. «Sottraendo il valore di que- perficie e la sua unità di misura è il sto indicatore alla biocapacità – sostie- global ectar (gha). ne Marco Bagliani, coordinatore della È possibile calcolarla, non solo per ricerca – si stima il tasso di utilizzo singole attività umane, ma anche per delle risorse degli ecosistemi (ad Regioni, Nazioni o per l’intero esempio, il prelievo di alberi da una Pianeta, quantificando l’entità dei con- foresta) rispetto ai tassi naturali di ri- generazione di quelle stesse risorse. Un bilancio negativo indica una situa- zione di “erosione” degli ecosistemi locali (ad esempio, si tagliano più al- beri di quanti ne ricrescano). Per il Piemonte questo bilancio è negativo dato che la sua impronta ecologica delle produzioni risulta di 3,72 gha pro capite». Questo dato è inferiore al- l’impronta ecologica, per cui i pie- montesi non solo sfruttano eccessiva- mente le loro risorse, ma ne importa- no anche delle altre da fuori. In questa pagina, Untitled, 2008, cassonetti verdi e plexiglas. La ricerca dell’IRES Piemonte ha, inol- Courtesy dell’artista Johann Köning, Berlino e Zero… Milano. In collaborazione con Arts & Ecology programme, tre, valutato le impronte ecologiche di The Royal Society of Arts, Londra. A fianco, Four black vehicles with the engine running inside an art gallery, Sala ogni singolo settore economico e da Mendoza, Caracas, Venezuela, febbraio 2007, vista dell’installazione. Courtesy dell’artista Lisson Gallery, Londra. questa analisi è emerso che anche il

10 11 SOSTENIBILITÀ Artisti “sostenibili”

Alcune immagini che corredano il servizio si riferiscono alla mostra Greenwashing. Ambiente: pericoli, promesse e perplessità, a cura di Ilaria Bonacossa e Latitudes - Max Andrews & Mariana Cánepa Luna (Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino 28 febbraio 2008 - 18 maggio 2008). L’esposizione ha chiuso l’anno dedicato dalla Fondazione all’ambiente, inteso in senso ecologico, ma anche come spazio fisico in cui le nostre vite quotidiane si sviluppano e si trasformano. I lavori degli artisti di Greenwashing hanno testimoniato che concetti come ambientalismo, ecologia e natura sono ormai desueti e inadatti all’analisi e alla comprensione del complesso panorama ecologico in cui viviamo. Greenwashing è un neologismo che indica la virtù ambientalista di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un'immagine positiva per distogliere l'attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi. Gli artisti presentati in Greenwashing non hanno dato soluzioni, ma visioni sulla questione dell’ambiente e hanno parlato delle trasformazioni energetiche e delle materie prime, processi fondamentali nell’ecologia. I loro lavori hanno analizzato gli accumuli di energia - acqua, spazzatura, materiali di scarto, petrolio - in modo da rendere evidenti meccanismi e processi nascosti, rivelando così dei cicli di scambio e di potere aperti a nuove letture.

Gli artisti Andrea Caretto (Torino, 1970) e Raffaella Spagna (Rivoli, 1967), autori dell’immagine Colonizzazione (qui sotto), lavorano sulle relazioni che legano gli esseri umani all’ambiente naturale. Con gli strumenti delle scienze naturali, dell’antropologia e dell’arte, settore terziario, di solito considerato gruppo internazionale di ricerca diret- mentre quella di uno statunitense è di la fisica alla biologia, dalla geografia analizzano i rapporti tra l’essere umano, gli organismi viventi e l’ambiente in cui vivono, poco impattante sull’ambiente, impor- to proprio da Mathis Wackernagel, 9,6 gha. Dati che dimostrano quanto all’economia. E non solo: la sostenibi- sviluppando progetti che indagano tali relazioni e che evolvono nel lungo periodo, ta e consuma indirettamente risorse. pubblica il Living Planet Report. “pesante” sia l’impronta che i Paesi lità è un’esigenza che si deve raggiun- affrontando di volta in volta specifici temi di ricerca (l’istinto alla raccolta, la domesticazione Non bisogna dimenticare, infatti, che i L’ultimo risale al 2006 e presenta i da- del Nord del mondo lasciano sul pia- gere con l’integrazione di tutte le for- e il rapporto selvatico/coltivato, le materie prime). I loro interventi - in sintonia con le loro servizi come le transazioni bancarie si ti di quasi tutte le Nazioni della Terra neta. Ben più “leggero” è lo stile di vi- me di conoscenza, non solo di quella rispettive formazioni, l’architettura del paesaggio per Raffaella, le scienze naturali per Andrea effettuano con l’uso di computer, con- relativi all’anno 2003. La biocapacità ta degli africani con un’impronta di scientifica. Sempre più studiosi evi- - generano installazioni complesse, che presentano allo stesso tempo l’indagine, lo studio, sumano energia e emettono CO2. che ogni cittadino del pianeta ha a di- 1,1 gha. Nel 2003, il superamento del- denziano l’importanza della creatività la dimostrazione e la sperimentazione del nostro rapporto con la natura. Allargando lo sguardo, qual è la situa- sposizione in media per vivere in mo- la biocapacità globale è stato del 25%. artistica e dei saperi locali. zione nel resto della Terra? Ogni due do sostenibile è di 1,8 gha. L’impronta Significa che la Terra ci mette circa un Gli scienziati Donella Meadows, anni il WWF, con il supporto ecologica di un italiano è di 4,2 gha, anno e tre mesi per rigenerare le risor- Dennis Meadows e Jorgen Randers dell’Ecological Footprint Network, un quella di un europeo è di 4,8 gha, se consumate in un anno, e per rias- vanno anche oltre. Noti per aver pub- sorbire i relativi rifiuti. Tale supera- blicato nel 1972 I limiti dello sviluppo, mento è avvenuto per la prima volta nel libro I nuovi limiti dello sviluppo IRIS - Lavorare insieme per la sostenibilità negli anni Ottanta. E oggi è in conti- del 2004, elencano alcuni strumenti nua crescita, a causa di un sistema utili per una “rivoluzione della soste- Con questo progetto, un gruppo di studiosi di diverse discipline decide di mettere economico dominante basato proprio nibilità”. Tra questi compaiono senza in condivisione le proprie competenze e di partire per un percorso comune. sulla crescita ad ogni costo. timidezza, l’immaginazione, per «figu- La convinzione è quella di poter imparare molto dalle discipline diverse dalla propria. «L’impronta ecologica è un strumento rarci ciò che davvero vogliamo», e Nasce così IRIS (Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità), nel 2002 molto utile – specifica Bagliani l’amore, perché «l’amore e la solidarie- a Torino. In un primo tempo, coinvolge il dipartimento di Biologia Animale dell’IRES Piemonte – ma non è l’uni- tà, espressi in forme organizzate e col- e dell'Uomo e il Dipartimento di Economia “Cognetti de Martiis”, entrambi co. Gli studiosi di contabilità ambien- lettive, sono l’alternativa migliore…». dell’Università di Torino; poi, nel 2005, il dipartimento di Studi Sociali dell'Università tale hanno a disposizione una sorta di Imparare a maneggiare tutti questi di . Oggi è anche convenzionato con l’Università della Valle d’Aosta. “cassetta per gli attrezzi” piena di indi- strumenti ci permetterà di lasciare I componenti del Centro non provengono solo dal mondo accademico. catori e metodologie di calcolo, cia- un’impronta più “leggera” sulla Terra. Biologi, economisti, ecologi, artisti, fisici, psicanalisti, educatori e diversi altri studiosi scuno con i propri vantaggi e limiti». collaborano insieme, spesso a titolo volontario, realizzando ricerche interdisciplinari Si chiamano HANPP (Human Per approfondimenti: e transdisciplinari, seminari, workshop e pubblicazioni. Inoltre, realizzano da alcuni Appropriation of Net Primary www.footprintnetwork.org anni proposte formative sui temi della sostenibilità, con il contributo dell’assessorato Production), flussi di materia, flussi di www.ires.piemonte.it all’Ambiente della Regione Piemonte. La sostenibilità è un tema complesso e energia, input/output ambientale, per Meadows D. H., Meadows D. L., controverso. Per questa ragione occorre studiarlo con un approccio interdisciplinare e fare qualche nome. Con questi stru- Randers J., I nuovi limiti dello svilup- olistico. IRIS tenta di realizzare questo tipo di approccio, rispecchiando una tendenza menti si può fare la diagnosi di un si- po, Milano, Mondadori, 2004. stema, utile all’ideazione di strategie In queste pagine, da sinistra: News from the Near Future, 2003, video proiezione. Courtesy dell’artista Fiona Tan, Collezione Sandretto presente anche a livello internazionale sugli studi di sistemi complessi Re Rebaudengo, Torino. Beyond Pastoral, 2007, limoni, lime e fili di rame, courtesy dell’artista The Bruce High Quality Foundation. per renderlo sostenibile. A questo sco- Nelle foto piccola in alto: Potlatch 11.1 / The Dead End Strategy, 2007-2008, semi, piante, fanghi risultanti dalla depurazione delle acque e dinamici. V.G. *Vincenzo Guarnieri ha coordinato la rifles- fognarie di Torino, bancali con sponde, impianto di illuminazione artificiale, impianto di irrigazione a pioggia. Courtesy dell’artista: Norma po, risultano indispensabili i contribu- sione sullo sviluppo sostenibile contenuta Jeane. Foto: Gino Marrone, Blaise Adilon - Biennale de Lyon 2007. Nella foto piccola in basso, Real Remnants of Fictive Wars I, Cyprien Gaillard, 2003, filmato. Nell’immagine del box, Colonizzazione, azione collettiva di vita e lavoro in uno spazio interstiziale, workshop Per approfondimenti: "http://www.iris.unito.it" http://www.iris.unito.it ti di tutte le discipline scientifiche, dal- nei servizi d’apertura di questo numero. e performance nell'area cantiere PAV (Parco d’Arte Vivente), Torino, 2006. Courtesy degli artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna.

12 13 SOSTENIBILITÀ Che cos’è la decrescita? Due opinioni a confronto

le merci e la sempre più rapida cre- e relazionale degli esseri umani po- ra? Nelle concezioni economiche totalità dei processi economici prima- scita quantitativa delle merci stesse. tesse essere rappresentata come i standard (compresa quella marxista) ri (come la produzione di cibo) e La decrescita generalmente si identi- cerchi concentrici di un tirassegno, la crescita assume un carattere co- gran parte della produzione di beni fica con la sobrietà - virtù fondamen- sarebbe il cerchio centrale, accanto a munque positivo, essendo state con- secondari e di energia, sarebbero tale cancellata dal sistema dei valori cui se ne disegnerebbero altri due. Il cepite in una fase storica in cui la di- possibili a scala regionale/locale. Per - e la riduzione dei consumi. Se si secondo cerchio è costituito dagli sponibilità degli stock della biosfera tale scopo si potrebbe prevedere l’in- eliminano o si riducono i consumi scambi non mercantili, basati sul do- era tale per cui i servizi da essi offer- troduzione di limitazioni ai movi- inutili e dannosi non si fa un sacrifi- no e la reciprocità. Da non confon- ti (risorse, assorbimento rifiuti, ecc.) menti di capitale, per esempio attra- cio, ma una scelta che fa stare me- dere con i regali della società consu- apparivano virtualmente illimitati, in verso l’applicazione di un’aliquota glio. Vivere in una casa ben coiben- mista, da non ridurre al semplice ba- contraddizione con le leggi fonda- sulle operazioni finanziarie di natura tata, indossando un maglione d’in- ratto di oggetti. Scambi di tempo, di- mentali della termodinamica. speculativa, sul modello “Tobin Tax”. verno e abbassando i termosifoni in- sponibilità, attenzione, competenze A livello planetario, le differenze di Questo implicherebbe anche una ri- vece di aprire la finestra quando fa professionali e artigianali si ritrovano reddito tra i più ricchi e i più poveri forma delle Istituzioni Internazionali troppo caldo, fa bene alla salute, fa in tutte le società umane di tutti i si allargano drammaticamente. Alla come ONU, WTO e IMF. spendere meno, diminuisce la dipen- tempi, sempre con le stesse regole crescita e al miglioramento delle con- Certo, gli economisti standard obiet- denza dall’estero, le emissioni noci- non scritte: obbligo di donare, obbli- dizioni dei più ricchi non corrispon- teranno che è possibile aumentare la Maurizio Pallante ve e l’effetto serra. Si sta meglio con- go di ricevere, obbligo di restituire Mauro Bonaiuti de, come pretendevano i teorici del- produzione aggregata riducendo Saggista, esperto di politiche energetiche sumando di meno. più di ciò che si è ricevuto. Lo scam- Docente di Economia del Territorio presso lo sviluppo, alcuno “spontaneo” mi- l'impatto sugli ecosistemi (ecoeffi- l'Università di Bologna e tecnologie ambientali Ma la sobrietà non esce dal meccani- bio non mercantile crea legame so- glioramento delle condizioni dei più cienza) grazie al progresso tecnologi- Che cosa significa decrescita? smo della crescita. Per operare un ciale, crea comunità (dal latino cum, Un nuovo spettro s’aggira per poveri. co, senza riduzioni di scala. Nella re- Un concetto su cui c’è confusione di mutamento qualitativo e collocarsi al unione, e munus, dono). Il terzo cer- l’Europa: è lo spettro della decre- La rivoluzione industriale ha implica- altà, il progresso tecnologico si ac- idee. Per chiarirlo occorre precisare di fuori dalla logica della crescita, è chio è costituito dagli scambi mer- scita. Di fronte al dilagare della crisi to un duplice processo di mercifica- compagna ad un aumento dei consu- cos’è la crescita. È l’incremento del necessario sostituire con beni auto- cantili, basati sull’intermediazione ecologica, sociale e politica, e alla zione: gli esseri umani e la natura de- mi totali di materia/energia e dell'im- pil. Dunque, la decrescita è la dimi- prodotti e con servizi scambiati gra- del denaro. Anche questi sono sem- possibilità di un crollo dello stesso si- vono essere ridotti a merci. Così, patto sulla biosfera (effetto rimbal- nuzione del pil. Ma il pil cosa misu- tuitamente il numero delle merci ma- pre esistiti, ma non sono mai stati stema economico basato sulla cresci- vengono a crearsi un mercato per le zo). ra? Non i beni, come si tende a far teriali e immateriali da cui si dipen- onnipervasivi. Solo le società indu- ta, parti sempre più ampie della so- risorse e, soprattutto, un mercato del La riduzione della scala dei grandi credere, ma le merci, ovvero i pro- de per vivere. Tutto ciò che si produ- striali fondate sulla crescita del pil li cietà civile si interrogano su quale lavoro. Le relazioni di reciprocità, su apparati offre una straordinaria op- dotti e i servizi che si ottengono in ce per autoconsumo si fa bene per- hanno assolutizzati, facendoli diven- potrebbe essere un nuovo progetto cui si fondavano i sistemi economi- portunità di democrazia. cambio di denaro con una transazio- ché si fa per se stessi: non ha biso- tare nell’immaginario collettivo un di società. co-sociali tradizionali, vengono spez- L’opportunità, forse per la prima vol- ne commerciale. Non tutte le merci gno di protesi chimiche e manipola- progresso rispetto al passato. Il fatto che una parte dei profitti rea- zate e sostituite da relazioni di mer- ta nella storia, di coniugare condizio- sono beni e non tutti i beni sono zioni genetiche. Usa il sapere e il sa- Superare l’assolutismo del mercato, lizzati dalle imprese sia reinvestita cato. ni di benessere materiale “decorose” merci. L’incremento del consumo per fare per potenziare e regolarizza- riscoprendo e valorizzando l’auto- andando ad accrescere la dotazione Fatta questa inevitabile premessa sul- con forme di organizzazione politica della merce benzina quando si sta in re i cicli biologici, non per stravol- produzione, gli scambi non mercan- di capitale, la quale, attraverso l’inno- la crescita, quali possono essere i partecipata ed autonoma, in cui le coda, fa crescere il pil, ma non com- gerli e riprodurli artificialmente, fuo- tili e reintroducendo negli scambi vazione tecnologica, diviene la base tratti fondamentali di una politica di comunità divengano artefici del pro- porta né utilità né vantaggi. Le ver- ri luogo e fuori misura. Inoltre non mercantili la componente del rap- per realizzare nuovi profitti, rappre- decrescita? È necessaria una riduzio- prio destino. dure prodotte per autoconsumo o i deve essere trasportato a distanza, porto umano – i gruppi di acquisto senta il tratto fondamentale dell'eco- ne della scala dei grandi apparati fi- servizi alla persona svolti nell’ambito non richiede confezioni e imballaggi, solidale e le reti di economia solida- nomia capitalista. Questo processo nanziari, tecnici e burocratici. È vero Estratto da Decrescita e Politica di della famiglia sono beni, pur non es- non produce rifiuti. Tutti aspetti che le, come le banche del tempo – è spiega l’inarrestabile crescita econo- che più piccolo non significa neces- M. Bonaiuti (a cura di Vincenzo sendo merci. I beni che non passano comportano riduzioni del pil cui cor- l’unica prospettiva con potenzialità mica che ha caratterizzato, sin dalla sariamente più efficiente da un pun- Guarnieri) attraverso l’intermediazione del de- rispondono altrettanti miglioramenti di futuro sia per i Paesi industrializ- rivoluzione industriale, queste eco- to di vista ecologico. Tuttavia, struttu- naro fanno diminuire il pil perché ri- della qualità della vita e degli am- zati, sia per i Paesi poveri. nomie e che era, invece, sconosciuta re produttive di dimensioni medio- Per approfondimenti: ducono il consumo di merci equiva- bienti. a tutte le forme di organizzazione piccole sono le sole che consentano www.decrescita.it lenti offrendo utilità e vantaggi in- Tuttavia non si può pensare che l’au- Per approfondimenti: economica e sociale precedenti. un controllo partecipato della tecno- Mauro Bonaiuti (a cura di), Obiettivo comparabili. Un’economia fondata toproduzione possa soddisfare tutti i www.decrescitafelice.it/ Quale, in estrema sintesi, la ragione logia e, dunque, le sole in grado di Decrescita, EMI, 2005. sulla crescita del pil presuppone la bisogni vitali. Se, per usare un’imma- Maurizio Pallante, La decrescita felice, della crisi tra la natura autoaccresciti- operare scelte in favore di un’auten- Serge Latouche, La scommessa della progressiva sostituzione dei beni con gine, l’attività economica, produttiva Editori Riuniti, 2005 va del sistema capitalista e la biosfe- tica sostenibilità ecologica. La quasi decrescita, Feltrinelli, 2006.

14 15 SOSTENIBILITÀ

Tipicamente, un ristretto gruppo di de- donare un territorio per lasciar spazio Quali soluzioni si prospettano per usci- cisori ha scelto o si appresta a scegliere alle grandi opere, sia quelle intensive, re dall’impasse? Nel prendere atto che I limiti della scienza per noi in materia di politiche della come le biotecnologie e le più recenti la sperimentazione diretta sul nostro scienza e della tecnologia, sulla base di nanotecnologie. (unico) Pianeta implica necessariamen- un contratto sociale fondato sulle rego- Caratteristica fondamentale di questo ti- te la presenza di incertezza, di ignoran- e la democrazia ecologica le della democrazia rappre- po di tecnologie è che la loro imple- za e di indeterminatezza nei modi di sentativa. Il presupposto di mentazione viene testata soltanto men- conoscere e prevedere della scienza, tale contratto di fiducia è tre la si realizza, ovvero direttamente sin qui ritenuti infallibili, siamo forzati a di Alice Benessia stato per lungo tempo - e in sul campo. Questo ha almeno tre ordi- ridiscutere il rapporto di privilegio elita- IRIS (Istituto Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità) gran parte è ancora - che i ni di conseguenze: il primo è che il li- rio, di cui il metodo scientifico ha go- decisori si avvalgono dei vello di complessità del sistema è mol- duto sin dalle sue origini, nell’indirizza- pareri scientifici più accre- to elevato e, dunque, dominano incer- re l’azione politica. Ciò significa riaprire ditati per valutare con cer- tezza e ignoranza. Il secondo è che la il dialogo democratico nei processi de- tezza quale direzione pren- sperimentazione diretta non è reversibi- cisionali, non solo come istanza di ordi- dere per il bene pubblico. le. Complessivamente, questi due fatto- ne etico o politico, ma soprattutto come In altre parole, il meccani- ri implicano a loro volta la possibilità necessità cognitiva: la prospettiva della smo decisionale si è fonda- che insorgano conseguenze negative scienza può ancora essere necessaria, to sull’idea che la scienza impreviste, imprevedibili e non rime- ma non è più sufficiente. È questo lo sia in grado di fornire ai diabili. In altri termini, in questo scena- scenario della cosiddetta scienza post- politici un quadro neutrale, rio ad alta potenza, la tecnoscienza pro- normale, elaborato negli anni novanta certo ed esaustivo dello mette benefici e nel contempo genera da due esperti di politiche della scien- stato dei fatti e della sua rischi ai quali non necessariamente sa za, Silvio Funtowicz e Jerome Ravetz. evoluzione futura. Questo come rispondere. È questo il contesto In esso, si mette in evidenza la necessi- principio ha funzionato della cosiddetta società del rischio deli- tà, nel decidere in merito agli sviluppi bene fino a che la ricerca neata alla fine del secolo scorso dal so- tecnoscientifici, di passare dalla consul- scientifica e l’impresa tec- ciologo tedesco Ulrich Beck. Infine, il tazione di un ristretto gruppo di esper- nologica si svolgevano nel terzo ordine di conseguenze consiste ti scienziati, ad un dialogo aperto tra contesto controllato, sem- nel fatto che il tipo di conoscenza utile politici, scienziati e cittadini. La cittadi- plificato e reversibile dei a gestire una nuova tecnologia ad alta nanza estesa ha la funzione, in tale con- laboratori. Oggi non è più potenza non è definito a priori, ma è testo, non solo di valutare la qualità così. Nel corso dell’ultimo esso stesso il frutto di una negoziazio- della conoscenza scientifica in gioco, secolo si è assistito a una ne o più spesso di una competizione ma soprattutto di creare a sua volta e di progressiva e rapida tra diverse discipline. Questo introduce mettere a disposizione dei saperi rile- estensione della ca- una sostanziale indeterminatezza. Per vanti: ne sono esempi, ancora speri- pacità della scien- esempio, i possibili danni alla biodiver- mentali ma promettenti, le giurie popo- za e della tecno- sità delle colture geneticamente modifi- lari, i focus group, le consensus confe- logia di modi- cate possono essere descritto da una rence e, più in generale, le forme di ag- ficare, sposta- molteplicità di prospettive egualmente gregazione spontanea attorno a una re e trasfor- legittime, quali quella della biologia specifica questione. mare ma- molecolare, quella dell’ecologia delle teria ed popolazioni, quella degli agronomi e Per approfondimenti: energia dei coltivatori biologici che possono su- Sheila Jasanoff, Fabbriche della natura, sul pianeta, bire dei danni, eccetera. Ciascuna pro- Il Saggiatore, 2008. in tempi spettiva rappresenta un interesse speci- Beck U., Risk Society: towards a New sempre più fico. In questa situazione, la “scienza” Modernity, Sage, London, 1992. brevi. In ter- non è più in grado di fornire un singo- Funtowicz S, Ravetz J., Science for the QUALI OGGETTI TECNOSCIENTIFICI mini generali, lo quadro certo, neutrale ed esaustivo post-normal age, in “Futures” 31(7), VOGLIAMO INTRODURRE NEL NOSTRO siamo di fronte a alla politica e, dunque, entrano in crisi 1993, pp. 735–55. MONDO? SI CHIEDE SHEILA JASANOFF, ESPERTA un aumento esponen- i presupposti impliciti del contratto di Funtowicz S.- Ravetz J., Uncertainty ziale della potenza di inte- fiducia tra cittadini e decisori. Si pensi, and Quality in Science for Policy, DI POLITICHE DELLA TECNOLOGIA E DELLA SCIENZA razione tra tecnoscienza, ad esempio, ai cambiamenti nella per- Kluwer Academic Publishers, DELL’UNIVERSITÀ DI HARVARD. LA QUESTIONE NE RICHIAMA ambiente e società. Sono cezione del pubblico rispetto alla sicu- Dordrecht NL, 1990. Kasemir B.- Jaeger UN’ALTRA, DI NATURA PIÙ GENERALE: QUALE IMPATTO esempi di tecnologie ad alta rezza alimentare, altra tipica area di in- C.C.- Jäger J., Citizen Participation in potenza sia quelle estensive, terazione tra scienza e regolamentazio- Sustainability Assessments, in “Public HANNO I NUOVI PRODOTTI TECNOSCIENTIFICI SU AMBIENTE che spesso determinano lo ne politica, insorti con la crisi della sin- Participation in Sustainability Science: a E SOCIETÀ, A LIVELLO LOCALE E GLOBALE, NEL NOSTRO PRESENTE spostamento di popolazioni drome BSE (la cosiddetta “mucca paz- handbook”, Cambridge University E PER LE GENERAZIONI CHE VERRANNO? intere, costrette ad abban- za”), dal 1986 in poi. Press, Cambridge UK, 2003.

16 Foto www.tipsimages.it 17 SOSTENIBILITÀ Storia di una maglietta

Conosciamo quello che vestiamo? di Francesca D’Amato Naturalista e scrittrice

IL COTONE E I SUOI SOTTOPRODOTTI FANNO IL GIRO DEL MONDO, SPINTI DAL MERCATO E DAI MARGINI DI GUADAGNO DEGLI OPERATORI. SI LOTTA IN TEXAS PER CONTINUARE A PRODURLO; SI LOTTA PER FILARE I FIOCCHI DI COTONE; SI LOTTA PER TESSERLO NEI PAESI CARAIBICI, SI LOTTA PER CONFEZIONARE MAGLIETTE IN CINA; SI LOTTA ANCHE PER ACCAPARRARSI I VESTITI DA RIVENDERE IN AFRICA

In queste pagine, una foto di Ctm Altromercato con le t-shirt realizzate in Argentina grazie al progetto di filiera tessile equosolidale Altromercato. Nella pagina seguente, la raccolta del cotone in una cartolina americana del 1900 (foto www.tips.it).

18 19 SOSTENIBILITÀ

«Tutti i sudditi di Sua Maestà Britannica, Texas per continuare a produrlo, pro- ratori. Pietra Rivoli, esperta di finanza e to e… giustificherete facilmente il suc- no a casa propria. Il Programma no statunitense per mantenere sia i sus- da morti, devono indossare abiti di la- teggendolo con sussidi, investimenti questioni sociali della Georgetown cesso del cotone! Proprio il divieto alle Bracero era nato per sopperire alla sidi interni al settore, sia una politica na». Questa e altre misure furono adot- tecnologici e dedicandovi notevoli University, racconta gli interessi che importazioni di tessuti di cotone india- mancanza di mano d’opera maschile in estera protezionistica per impedire l’ac- tate alla fine del 1600 dal governo bri- energie in molte università. Si lotta per ruotano attorno al cotone nel libro ni aveva spronato lo sviluppo industria- tempo di guerra, ma era talmente co- cesso al mercato USA del cotone pro- tannico per proteggere gli interessi le- filare i fiocchi di cotone, si lotta per tes- I viaggi di una maglietta nell'economia le, nato con le macchine a vapore per modo che i coltivatori riuscirono a far- dotto o lavorato altrove. Il settore tessi- gati al mercato della lana, minacciato serlo nei Paesi Caraibici, si lotta per globale. La storia di una t-shirt diventa tessere e filare il cotone grezzo. In lo rinnovare fino al 1964. Anche nella le è stato trattato sempre con particola- dalla morbidezza e dall'economicità del confezionare magliette in Cina. Si lotta lo spunto per parlare della globalizza- America, il problema del coltivare coto- filatura e nel confezionamento vi era re riguardo ogni volta che venivano di- cotone proveniente dalle colonie. Si lot- per le quote di esportazione negli USA, zione dei mercati, delle forze che si op- ne era che la mano d’opera era neces- una grande ricerca di forze lavoro doci- scusse “aperture dei mercati” a livello tò per impedire l’accesso al mercato dei si lotta per spostare le varie fasi dei pro- pongono ai mercati, degli intrecci tra saria in grande quantità in alcuni mo- li e disponibili, che venne soddisfatta internazionale. vestiti di cotone indiani e proteggere gli cessi produttivi dove, al momento, con- interessi di categoria e politiche interna- menti precisi, coincidenti per tutti i col- da generazioni di ragazze in fuga dalle Questa politica protezionistica ha salva- interessi dei tessitori. A distanza di tre viene di più. Si lotta anche per accapar- zionali, e dei cambiamenti sociali cau- tivatori. Il cotone va raccolto da asciut- campagne. Le più richieste erano le to qualche posto di lavoro, ma è stata secoli le lotte del cotone non so- rarsi i vestiti da rivendere in Africa. Il sati dalla produzione industriale. to e dopo un giorno di pioggia ne oc- giovani madri di famiglia, disposte a pagata in tasse, necessarie per i sussidi, no finite. Si lotta in cotone e i suoi sottoprodotti fanno il gi- Tra il 1815 e il 1860 il cotone costituiva corrono tre o quattro di sole per asciu- maggiori sacrifici pur di sfamare i figli. sia in maggiori prezzi al consumo dai ro del mondo, spinti dal mercato e dai la metà delle merci che lasciavano gli gare bene i batuffoli. Aspettare di più Nelle filande e nelle fabbriche di tutto il contribuenti americani, visto che co- T margini di guada- Stati Uniti, e gran parte del cotone era significa rischiare che il vento strappi il mondo, dall’Inghilterra alla Cina, furo- stringeva la filiera del cotone a rinun- gno degli ope- diretto in Inghilterra, dove la domanda cotone dalle piante e che lo sporchi, no loro a realizzare l’indu- ciare a forniture economicamente più di fibre tessili a basso costo era cresciu- quindi bisogna agire in tutta fretta. Il vantaggiose provenienti dall’estero. ta notevolmente, esplodendo non ap- mercato del lavoro avrebbe per- Oggi, alle pressioni interne si sono ag- pena la gente aveva scoperto la como- messo ai lavoratori di far- giunte quelle internazionali e ora le dità della biancheria di fibra naturale. si pagare molto, in un barriere protezionistiche del tessile Immaginatevi secoli di lana momento di alta doman- stanno lentamente cadendo. Ma vo- sulla pelle con da, e i braccianti avrebbe- lendo rivolgere un ultimo sguardo relativo pruri- ro avuto la possibilità di all’Africa, scopriremo che lì si attua contrattare con i proprieta- il commercio dei mitumba, ovvero ri dei campi scegliendo degli abiti di seconda mano. quelli che offrivano le con- Interessante notare come proprio dizioni migliori. Questo qui si verifica che l’unico passag- meccanismo venne disinne- gio, nella vita di una t-shirt, in cui scato dai latifondisti, che si si incontra un vero libero merca- avvalevano di schiavi per il la- to, sia alla fine, quando si arriva voro nei campi. Gli schiavi so- al mercato dell’usato, fino al ri- no sempre disponibili, non ciclo delle fibre. Qui non ci so- contrattano e non fanno alzare no interessi di grandi gruppi i prezzi secondo le leggi di mer- economici e, quindi, non vi cato. Lo schiavismo, in questo sono misure politiche a di- campo, è stato il primo modo in storcere il mercato interna- cui il settore del cotone america- zionale e locale. Finalmente no si è messo al riparo dai rischi e si contratta sul prezzo, si dai costi della concorrenza. compete con la concorren- Finito lo schiavismo, per mandare za, si corrono i rischi d’im- avanti il lavoro nei campi, si provò presa e si cerca di soddi- ad addestrare delle scimmie, che sfare la domanda, invece non mostrarono grande interesse per di crearla con la pubblici- il lavoro, poi si tentò di usare la lotta tà. Difficile immaginare, biologica (le oche) per diserbare, ma dunque, le innumerevoli ri- questi animali calpestavano le prezio- flessioni che partono da un Viaggio di se piantine. Alla fine, in Texas, si usa- una maglietta nell'economia globale… rono più macchine e meno uomini e, a strializzazione. Il lavoro in fabbrica era Riflessioni sugli effetti positivi e negati- partire dal 1941, il governo si impegnò talmente ambito, che lo si vietò espres- vi della globalizzazione, per tentare di per fornire mano d’opera a prezzo fis- samente ad alcune classi sociali per seguire l’evolversi e il ripetersi della so, disponibile a richiesta e accurata- darne l’esclusiva ad altre. Agli irlandesi Storia dello sviluppo industriale, e per mente selezionata ai coltivatori di coto- era vietato lavorare nelle fabbriche del illuminare i processi in atto sullo scac- ne: i messicani del Programma Bracero, New England e agli afroamericani fu chiere internazionale. docili e disperati che, a differenza degli possibile lavorare nel settore tessile de- schiavi, non necessitavano nemmeno gli Stati Uniti del Sud solo a partire da- Per saperne di più: di mantenimento nei momenti in cui gli anni ’60. Gli industriali del cotone Pietra Rivoli, I Viaggi di una T-Shirt non c’era lavoro perché se ne tornava- sono riusciti a fare pressioni sul gover- nell’economia globale, Apogeo Editore.

20 21 SCOPRIPARCO – ZONA DI SALVAGUARDIA ROCCHE E BOSCHI DEL ROERO

Rispetto alla celebrata terra di Fenoglio e Pavese, il Roero presenta però una Roero: terra di contrasti maggior varietà ambientale e ricchezza naturalistica. Ragion prima sono le Rocche, imponenti pareti di sabbia com- patta, precipiti su profonde forre bosco- nel cuore del Piemonte se. Autentiche voragini che interrompo- no i coltivi e le aree abitate originando angoli selvaggi nel senso più vero del di Toni Farina e Olga Scarsi temine. Terra di contrasti, appunto. [email protected] Le Rocche, un “regalo” dell’evoluzione [email protected] geologica. Estese in direzione da sud- ovest a nord-est su una trentina di chilo- DEFINIRE IL ROERO “TERRA metri, fra i comuni di Cisterna d’Asti e prensorio come l’Albese, ricco di pae- specie di origine glaciale, nelle seconde Pocapaglia, le Rocche fanno da spartiac- saggio umanizzato ma povero di ele- varietà termofile, fra le quali una partico- DI CONTRASTI” NON È DAVVERO que naturale fra i bacini del Po e del menti naturali. Rocche… e boschi: an- lare varietà di pino marittimo. Ben 30 UN ECCESSO. SEPPURE RTanaro. E furono appunto il Po e il che se gran parte del Roero è occupato sono le specie floristiche a protezione INFLAZIONATA, LA QUALIFICA Tanaro artefici dell’opera. La linea delle da colture agricole, il suo patrimonio assoluta rinvenute nel territorio. Rocche segna infatti il limite attuale del boschivo è tutt’oggi considerevole. Nei Particolare interesse naturalistico rivesto- È IN QUESTO CASO PIÙ CHE MAI grande fenomeno di erosione sviluppa- fondovalle, nelle zone più umide, pro- no gli stagni e le peschiere (ex bacini ar- IDONEA. AREA CONTIGUA DELLE tosi in seguito all’evento denominato sperano gli alneti, mentre nelle zone più tificiali realizzati a scopo irriguo) che, ol- PIÙ NOTE , IL ROERO “cattura del Tanaro” che modificò l’inte- asciutte si sviluppano residui di boschi tre a ospitare una ricca vegetazione ac- NE CONDIVIDE PER SOMME LINEE ro bacino idrografico. Arretrando verso planiziali un tempo assai diffusi (vedi i quatica, costituiscono l’habitat di specie il nuovo corso del fiume, gli affluenti in- toponimi: Sommariva Bosco) e oggi se- in Direttiva CEE come il tarabusino e il IL PAESAGGIO: COLLINE E VIGNETI cisero il suolo sabbioso dell’Astiano sca- gnalati tra gli habitat di interesse euro- martin pescatore (interessante la presen- E IL MONVISO ALL’ORIZZONTE vando profondi avvallamenti e generan- peo. Ed è proprio la presenza di un sito za del biancone durante la migrazione). do un vasto complesso di pareti, pinna- di Rete Natura 2000 (Boschi e Rocche La Zona di Salvaguardia interessa (pur- coli e calanchi dalle più disparate forme del Roero), in parte coincidente con la troppo) soltanto una porzione dell’area e dimensioni. Zona di salvaguardia, a sancire l’impor- delle Rocche, 4200 ettari distribuiti in sei Al di là dell’interesse scientifico, un in- tanza dell’area ai fini della tutela della comuni nel settore meridionale. Un lem- sieme di grande suggestione, di sicuro biodiversità. Complice la posizione geo- bo non vasto ma significativo: è qui che impatto visivo. E allo stesso tempo un grafica “intermedia” e la complessità si trova l’imponente complesso di ecosistema unico. Grazie alla difficile ac- orografica, le Rocche sono luogo di va- Pocapaglia, vero anfiteatro di pareti e di cessibilità le incisioni vallive delle rietà di vita. Zone fresche alternate ad al- guglie. Con la luce del mattino, la vista Rocche del Roero hanno infatti mante- tre assolate consentono di passare in verso occidente con il Monviso all’oriz- nuto un considerevole tasso di naturali- poco spazio da situazioni alpine ad altre zonte costituisce un viatico ideale alla tà, doppiamente prezioso in un com- mediterranee: nelle prime si incontrano prima delle escursioni proposte.

Rocche di Santo Stefano (foto O. Scarsi). Nella pagina a fianco: in alto, Boschi del Roero (foto O. Scarsi); sotto, sul Sentiero Anfiteatro delle Ghia (foto T. Farina).

22 23 SCOPRIPARCO – ZONA DI SALVAGUARDIA ROCCHE E BOSCHI DEL ROERO

LE PROPOSTE Parco forestale del Roero e all’Osservatorio ornitologico piemontese, Il Sentiero della Masca Micilina - all’interno della Cascina Serralunga. Il sentiero è completamente Sentiero dell’Anfiteatro della Ghia segnalato con la sigla S2. A circa metà itinerario un attraversamento Oasi di San Nicolao, Un anello formato dall’unione di due sentieri tematici suggeriti interno consente di abbreviare il cammino. Partenza nel Comune di dall’Ecomuseo delle Rocche. Permette di coniugare l’interesse Sommariva Perno, in Località Ciura-Terra dei Barbieri. Si va paesaggistico (attraversa l’area più profonda del complesso di inizialmente in piano costeggiando il Fosso Buriasco, con il bosco che si Pocapaglia) a elementi della tradizione popolare derivanti dal arricchisce di essenze lungo il cammino. Passate un paio di radure, natura fra le Rocche leggendario personaggio della Masca Micilina, vissuta a Pocapaglia ai presso una grande quercia recante il segnavia S2, si interseca la tempi dell’inquisizione (fu condannata al rogo e le sue ceneri furono possibile variante interna. Una breve discesa conduce ad attraversare il disperse proprio nelle Rocche). Di facile percorrenza e ideale per una Rio Buriasco, quindi si sale fino alla cinta della Tenuta Serralunga. di Toni Farina e Olga Scarsi mezza giornata, l’itinerario si snoda quasi per intero su strade sterrate Fiancheggiato nuovamente in piano un bel querceto, si raggiunge il immerse nella natura selvaggia delle Rocche. Partenza consigliata crinale e si va a destra tra querce isolate e radi esemplari di pino dall’abitato di Pocapaglia, nella Piazza della Chiesa Parrocchiale (ampio silvestre (a sinistra si può accedere all’osservatorio ornitologico; visite parcheggio). Fiancheggiando le mura del Castello, si scende all’area di su prenotazione: tel. 0172 40680). Passata un’area disboscata (ampia Pian del Forno (pannelli dell’Ecomuseo) e si prosegue per un breve visuale sull’area circostante), la strada diventa un “vialone” alberato che tratto sulla statale che dal crinale offre una vista a 360° sulle Rocche conduce in breve alla strada asfaltata diretta a Sommariva Perno. La si con la catena alpina sullo sfondo. Seguendo le tacche gialle si scende sul abbandona a destra su sterrata pervenendo così al punto di partenza. lato destro della strada tramite una ripida scalinata in legno che Una variante nell’ultimo tratto consente di accedere al Parco forestale conduce ai piedi della Rocca della Masca. Se ne costeggia il fianco del Roero. Realizzato dal Consorzio Roero Verde, il parco include sabbioso, che contrasta con il verde cupo delle formazioni boschive a oltre 160 ettari di bosco, per un terzo occupato da alberi quasi pino silvestre e roverella che ne ornano le zone più elevate. Si secolari, due laghetti, aree attrezzate e un percorso ginnico-sportivo. attraversa quindi l’ambiente fresco del fondovalle per incontrare, dopo In sintesi. Lunghezza: 6 Km; tempo di percorrenza: 1,5 h; dislivello una ventina di minuti, il Sentiero Anfiteatro della Ghia, distinto da in salita: 90 m. segnaletica di colore blu. Lo si imbocca a sinistra e si risale gradualmente fino incontrare dapprima un vasto pianoro erboso Nel Parco informati (ospita eventi culturali nella stagione estiva) e quindi l’Area attrezzata Sede amministrativa della Zona di Salvaguardia: Asfodelo, nei pressi della strada statale. A sinistra si torna in breve al C/o Comune di Sommariva Perno (CN), piazza Marconi n. 11; punto di partenza. tel. 0172 46021; e-mail: [email protected]; NATURA RITROVATA GRAZIE In sintesi. Lunghezza: 6 Km; tempo di percorrenza: 1,5 h; dislivello http://www.parks.it/vr.rocche.roero/index.html ALL’AZIONE DELL’UOMO. in salita: 120 m Per tutti i percorsi dell’area è utile la "Guida ai sentieri del Roero", di TALVOLTA ACCADE. E QUANDO Gianluca e Umberto Soletti; Umberto Soletti editore. www.imagobra.it ACCADE SI CREANO I PRESUPPOSTI Percorso S2, nel bosco dell’antica “Silva Popularis”. Un itinerario ad anello tra i comuni di Sommariva Perno e Baldissero Vitto e alloggio PER UNA SALVAGUARDIA d’Alba. Svariate le ragioni di interesse. Ambientale: i boschi in primis, Vasta la gamma di possibilità. Info: Agenzia di Accoglienza e EFFICACE E DURATURA. oggi in regresso ma ancora importanti, rifugio di diverse specie vegetali Promozione turistica delle Langhe e del Roero, TALVOLTA ANCORA PIÙ EFFICACE e animali; quindi la possibilità di varianti: dal piazza Risorgimento, 2 Alba; tel. 0173 362807-35833; E DURATURA DEGLI INTERVENTI percorso è possibile accedere al www.langheroero.it; [email protected] DI TUTELA ISTITUZIONALI. PERCHÉ ALLA BASE CI SONO L’UNIONE E L’ATTACCAMENTO ALLA PROPRIA TERRA

Arco naturale con vista sulle Rocche di Pocapaglia (foto T. Farina). In questa pagina, l’Oasi di S. Nicolao (foto O. Scarsi)

24 25 PARCHI PIEMONTE

É questo il caso dell’Oasi di San 96 ettari: un passo che favorisce il invasi dai rospi (non per nulla Canale Nicolao, al limite settentrionale del coinvolgimento delle amministrazio- è detto il “paese dei babi”). Roero, al confine tra le province di ni locali e l’inserimento di parte del- Asti, Cuneo e Torino. Promotore – e l’area nel territorio di competenza Il domani motore - dell’opera il gruppo di vo- dell’Ecomuseo delle Rocche del L’Oasi si presenta come una realtà in lontari dell’Associazione Canale Roero. movimento, in crescita non soltanto Ecologia, con la valida collaborazio- dal punto di vista dell’acquisizione di ne del Comune di Canale, del Fondo La storia antica, l’ambiente di oggi nuovi terreni ma anche per quanto ri- europeo per la Natura (Euronatur) e L’Oasi di San Nicolao prende nome guarda la progettualità: sul confine del Consorzio di Riforestazione dall’antico pilone votivo posto sulla fra i territori di Canale e Cisterna RoeroVerde. sommità della rocca omonima, d’Asti è stato infatti acquistato un ex L’inizio dell’avventura risale al 1987. un’area rilevante anche dal punto di tiro a volo, rinaturalizzato come Su iniziativa del Comune di Canale, vista storico: il Pilone fu costruito sui “Casa Natura”. Un osservatorio im- in collaborazione con il gemellato resti di un’antica cappella che gode- merso nella natura delle Rocche, par- Comune di Sersheim (Germania), va del diritto di sepoltura per il nu- tenza per escursioni e polo didattico viene creato un invaso artificiale fra cleo abitato di Madonna di Loreto e per le attività naturalistiche rivolte al- le rocche di Canale, Montà e Cisterna del vicino Castello del Tuerdo, im- le scolaresche e ai gruppi scout. Il d’Asti. Lo scopo è di dare vita a un portante fortezza-sentinella soggetto progetto di ristrutturazione prevede punto di appoggio (un biotopo palu- ai Signori di Gorzano, andato in rovi- la creazione di una sede espositiva Éstre) in una zona strategica per la so- na molti secoli fa. La “Via Lunga” che inerente le peculiarità naturalistiche sta degli uccelli migratori. Pochi anni attraversa l’Oasi, fu nei tempi romani dell’area, e insieme la trasformazione dopo, all’inizio degli anni ’90, ancora un passaggio obbligato sulla direttri- a “casa passiva” dal punto di vista il Comune di Canale costituisce un ce Savona – Augusta Taurinorum e energetico. Un Ecomuseo per le Rocche secondo e più ampio biotopo nella ancora oggi si possono rinvenire mo- Valle delle Rocche. Ma è nel 1996 che nete antiche, resti di sepolture, mat- Visitare l’Oasi Istituito nel 2003, riunisce in un unico museo a cielo aperto gli otto “borghi di l’Associazione Canale Ecologia deci- toni e frammenti dell’insediamento Nulla di più facile grazie ai due sen- sommità” sorti dopo l’Anno Mille sulla dorsale delle Rocche del Roero: Cisterna de di acquistare i terreni, con finalità del Tuerdo. Ma è soprattutto l’am- tieri segnalati che la attraversano: il d’Asti, Montà, S. Stefano Roero, Montaldo Roero, Monteu Roero, di uso pubblico a indirizzo naturali- biente a colpire il visitatore. Il contra- Sentiero del Castagno e il Sentiero C5 Baldissero, Sommariva Perno e Pocapaglia. Obiettivo dell’Ecomuseo, la stico. Una scelta impegnativa, per sto con il paesaggio coltivato del di San Nicolao. Il primo è uno dei documentazione e la tutela del processo di antropizzazione sviluppatosi molti aspetti “pionieristica”: il fine Roero è netto e sorprendente. Anche Sentieri tematici dell’Ecomuseo delle in questi paesi, ossatura di un territorio assolutamente unico. Per cono- dell’Associazione è quello di se (purtroppo) esterna alla Zona di Rocche, un itinerario ad anello di cir- scerlo, l’Ecomuseo ha realizzato, oltre a varie pubblicazioni, un venta- preservare una vasta area di Salvaguardia e al Sito di Interesse ca nove chilometri che parte dall’abi- glio di sentieri tematici: a Montà i sentieri dell’Apicoltura, Religioso e natura ancora inalterata, in Comunitario “Rocche e Bosco del tato di Montà e attraverso le colline del Castagno, a Pocapaglia i sentieri della Masca Micilina e Rocca primis il patrimonio boschi- Roero”, l’Oasi si presenta infatti come coltivate a vigneto scende negli am- della Ghia, a Monteu Roero i sentieri della Fossa dei cinghiali e vo delle Rocche, autentico un vero scrigno di biodiversità, vege- bienti umidi dell’Oasi, risale quindi della Castagna Granda. Realizzati per una fruizione autono- “polmone verde” del tale e animale. Una sintesi delle ca- con un erto sentiero la Rocca di San ma, i sentieri sono corredati da cartine e mappe illustrate Roero. Negli anni succes- ratteristiche naturali dell’ambiente Nicolao per far ritorno a Montà attra- reperibili presso la sede, in piazza Vittorio Veneto sivi, grazie a campagne “Rocche”: bosco misto mesofilo in al- verso boschi di pino silvestre e a Montà (apertura da martedì a domenica dalle di sensibilizzazione e di to e sui versanti a solatio e specie ti- splendidi esemplari di castagno (da 9 alle 13) oppure scaricabili dal sito: autofinanziamento, piche delle zone umide nel fondoval- qui il nome). Il C5 di San Nicolao www.ecomuseodellerocche.it. l’Oasi si amplia in mo- le e intorno al lago, dove la rilevante (anello di 7 Km) parte invece dal cen- do notevole. Grazie presenza di equiseto origina un habi- tro abitato di Canale e, dopo aver toc- all’acquisto di nuovi tat ideale per la nidificazione di mol- cato il biotopo, risale la Rocca (in que- terreni “strategici”, ti uccelli. sto tratto coincide con il Sentiero del di cui molti a sto- Questi ultimi si rivelano una presen- Castagno) e quindi va verso Cisterna rica vocazione tar- za importante: sono davvero molti i d’Asti, passando attraverso la segnala- tufigena, si arriva volatili che approfittano delle molte- ta “Rocca Tagliata”. Ritorna infine al a circa 20 ettari di plici possibilità di utilizzo territoriale punto di partenza dopo aver toccato superficie. dell’Oasi, dalle specie di sottobosco nuovamente la regione dei biotopi. Nel 2002, l’Oasi ai rapaci anche non comuni quale il è inserita fra biancone, dai gruccioni, abitanti esti- Per saperne di più: “Oasi di San le aree protet- vi delle pareti sabbiose, ai pipistrelli, Nicolao, Paradiso di natura”, un ricco te del piano inconsapevoli ma preziosi alleati del- opuscolo curato dall’Associazione faunistico- l’attività agricola. Canale Ecologia. Lo si può richiedere venatorio, Notevole la presenza di anfibi: du- all’Associazione (Presidente Giovanni In questa pagina, upupa sulle Rocche (foto R. Ghiglia). Nella pagina accanto, dall’alto: rospi in accoppiamento; con una su- rante il periodo di accoppiamento i Bosio, 338 6786851) o all’Ecomuseo il Santuario del Piloni a Montà sul sentiero religioso dell’Ecomuseo (foto O. Scarsi). perficie di dintorni del lago sono letteralmente delle Rocche.

26 27 AVIFAUNA

nidifica nelle cavità delle rocce, nei mu- ri degli edifici (rifugi, baite, malghe, Fringuello alpino, ecc.) e perfino sui tralicci degli impian- ti di risalita. Se disponibili, non disde- gna neppure le cassette-nido. Il nido è alquanto grossolano ed è costituito da il signore delle cime una coppa di muschio, foglie, erbe dis- seccate e piccoli rami. Di solito effettua due covate l’anno, con prima deposi- Testo e foto di Luca Longo zione a partire dalla seconda metà di Naturalista e fotografo maggio. La femmina depone in genere 4-5 uova, di colore bianco, che cova PARENTE STRETTO DEI COMUNI PASSERI DI CITTÀ, Oltre i 3.000 metri di quota nelle Alpi per 13-14 giorni. I pulcini, alimentati da svizzere, sopra i 2.100 metri in quelle entrambi gli adulti, lasciano il nido in- IL FRINGUELLO ALPINO È UNA DELLE POCHE italiane, tra i 2.750 e i 3.160 metri nel torno al ventesimo giorno di vita, ma SPECIE DI UCCELLI IN GRADO DI VIVERE TUTTO Caucaso: queste sono le quote in cui vi- restano con i genitori per diversi giorni le 6mila coppie; tuttavia, i dati relativi golarità da ben 11 anni, a dimostrazione L’ANNO IN ALTA MONTAGNA, ve il fringuello alpino. La sua dimora dopo l’involo. La dieta, durante la sta- alla consistenza delle due popolazioni che la specie, in assenza di fattori di di- ANCHE AD ALTITUDINI MOLTO ELEVATE preferita sono i pascoli alpini, oltre il li- gione riproduttiva, è essenzialmente in- sono ancora piuttosto scarsi. A causa sturbo, manifesta una grande fedeltà al mite della vegetazione arborea e arbu- settivora ed è composta perlopiù da delle asperità che caratterizzano le aree sito riproduttivo. Durante il periodo del- stiva, caratterizzati da piccole pareti cal- piccoli insetti, ragni, bruchi e larve di dove il fringuello alpino vive, le ricer- la nidificazione il controllo delle cassette- caree e ripidi pendii disseminati di af- ditteri; in inverno, invece, è legata so- che volte a definirne presenza e biolo- nido viene effettuato ogni 5 giorni. Si è fioramenti rocciosi. L’aspetto del frin- prattutto ai semi delle piante alpine. La gia riproduttiva risultano molto difficol- così in grado di stabilire con precisione i guello alpino è inconfondibile. La testa specie, grazie all’adattamento a condi- tose. Esiste, però, un luogo dove la spe- periodi di occupazione delle cavità, il è grigia, il dorso è screziato, la coda è zioni climatiche estreme, dimostra una cie è seguita da tempo con grande successo riproduttivo, il tasso di schiusa bianca e nera, mentre il petto e le par- plasticità alimentare molto elevata. attenzione: è la zona di Campo e il tasso d’involo. Si tratta di parametri ti inferiori sono bianco-grigiastre. Le Sebbene la lunghezza totale sia di soli Imperatore nel cuore del Parco nazio- utili a conoscere meglio uno degli uccel- ali, sulla metà interna, sono ca- 18 centimetri, questo piccolo passeri- nale del Gran Sasso e Monti della Laga, li più affascinanti e meno studiati dell’avi- ratterizzate da una larga mac- forme è dotato di una straordinaria re- in cui vive il nucleo più importante fauna italiana, dalla cui analisi ci si augu- chia bianca, particolarmente sistenza al freddo; è, quindi, in grado di dell’Italia centrale. Qui nel 2003 è ini- ra possano provenire interessanti infor- evidente quando l’animale sopportare senza problemi temperature ziata una ricerca denominata “Progetto mazioni sugli effetti che i cambiamenti è in volo. I sessi sono si- molto basse, di parecchi gradi al di sot- Fringuello alpino”, responsabile della climatici sembrano avere sulle abitudini mili; la femmina, però, to dello zero, e forti e prolungati inne- quale è Eliseo Strinella, da tutti cono- della specie». Secondo un recente rap- durante il periodo ripro- vamenti. Solo negli inverni particolar- sciuto come l’uomo dei fringuelli alpini porto del WWF International il fringuello duttivo ha colori leg- mente rigidi e nevosi i fringuelli alpini data la dedizione con cui da più di die- alpino è oggi una delle dieci specie ani- germente più sbiaditi lasciano le zone sommitali dei rilievi e ci anni li studia. Nel 2006 i programmi mali più minacciate dal surriscaldamento e, soprattutto, il bava- si spostano verso il fondovalle o i pen- di ricerca sono stati ulteriormente po- generale del Pianeta. Per la sua sopravvi- glino nero sul mento dii dove la neve è più scarsa. Solo di ra- tenziati, grazie al Corpo Forestale dello venza è, infatti, di fondamentale impor- è meno evidente ri- do, comunque, scendono al di sotto dei Stato - UTB de L’Aquila, che ha istitu- tanza la conservazione di stazioni con spetto al maschio. Il 1.000 metri di quota. In Italia zionalizzato la stazione ornitologica di condizioni microclimatiche estremamen- becco di quest’ultimo, Montifringilla nivalis è presente con Campo Imperatore come centro per lo te rigide, simili a quelle che circa 10mila infine, in primavera da due popolazioni ben distinte: una sul- studio dell’avifauna d’alta quota. Uno anni fa l’hanno portato sulle montagne giallo diventa nero. I giova- l’arco alpino e una sulla catena appen- degli aspetti più interessanti del pro- italiane. Se ciò non accadrà è ni somigliano alla femmina, ninica, concentrata quasi esclusivamen- getto, unico nel suo genere, è sen- molto probabile che questa, ma fino alla prima muta hanno bec- te nei settori marchigiano e abruzzese. za dubbio l’installazione nei così come altre specie venu- co completamente arancione e piu- La fascia altimetrica occupata di prefe- pressi dell’albergo di te dal freddo, scomparirà maggio con tonalità slavate. Come tutti renza è compresa tra i 2.000 e i 2.700 Campo Imperatore (2.200 m slm) irrimediabilmente dal i passeri, anche il fringuello alpino si metri. Gli estremi altitudinali di riprodu- di una serie di cassette-nido apposi- nostro Paese. sposta sul terreno saltellando e corren- zione finora accertati nel nostro Paese tamente realizzate per questo piccolo do velocemente; a differenza delle spe- sono rispettivamente 1680 metri, nelle uccello. «È la prima volta che nel mon- cie congeneri, però, muove spesso la Prealpi bresciane, e 3.650 metri, sul do viene effettuato un intervento di que- coda e tiene il busto eretto. Il canto è Monte Rosa, mentre la quota più bassa sto tipo», ha spiegato Strinella nel corso molto penetrante, con ricorrenti raggiunta durante la stagione invernale di un recente “Snowfinch Day”, giornata suoni secchi, ed è in genere è di circa 200 metri, nella Riserva di studio e sensibilizzazione dedicata emesso da un posatoio o duran- Naturale del Pian di Spagna, in provin- esclusivamente al fringuello alpino. E ha Il fringuello alpino, in Italia, è presente con due popolazioni te caratteristici voli circolari. cia di Como. Secondo le ultime stime il proseguito: «I risultati sono stati subito ben distinte: una sull’arco alpino e una sugli Appennini centrali (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo e Molise). Frequenta soprattutto Montifringilla nivalis, come numero totale degli effettivi sull’intero positivi. Alcuni nidi, collocati nel lontano le pareti rocciose e le praterie alpine. Secondo le ultime stime la popolazione italiana oscilla tra le 3.000 e le 6.000 coppie. lo chiamano gli ornitologi, territorio nazionale oscilla tra le 4mila e 1996, sono frequentati con re-

28 29 MEDICINA NATURALE

Novembre. I primi freddi inducono a deva una scheggia della divina intelli- disinfettante, e come materiale da co- ripararci tra il tepore delle mura do- genza. Simbolo solare, di saggezza e struzione insieme alla cera, isolante e Propoli: difesa per l’ape mestiche e a difenderci dai tipici di- ordine, geroglifico della regalità del di rivestimento protettivo per le su- sturbi causati dai rigori invernali ma, basso Egitto, rappresenta anche il fi- perfici interne all’alveare, in particola- come spesso accade, osservando la glio della luce, l’anima collegata al di- re per le pareti delle celle utilizzate natura e imitandone strategie e com- vino, ma anche l’intelligenza, la poe- per depositare le uova e allevare le e per l’uomo portamenti, l’uomo può trarre spunto sia, l’eloquenza, la vittoria, la ricchez- larve. Utilizzata anche per chiudere le per i rimedi della vita quotidiana. za, la castità. Considerata l’emblema piccole fessure, si usa per costruire Ecco quindi che osservando l’ape, il stesso del Cristo: da una parte ne evo- barriere di difesa e come sostanza im- di Loredana Matonti laborioso insetto, prolifico dispensato- ca la dolcezza e misericordia, dall’al- balsamante per coprire le carcasse di [email protected] re del prelibato cibo-medicina, il mie- tra, con il suo pungiglione, la giusti- piccoli invasori uccisi dentro l'alveare, le, è possibile carpirne un altro teso- zia. Che sia o meno legato a questo evitando processi putrefattivi e di infe- DISPONGONO, COME PRIMO FONDAMENTO ro, la propoli, prodotto tanto utile per simbolismo, nessun prodotto del no- zione. AI FAVI LA LACRIMA DI NARCISO E la difesa delle api quanto per la nostra stro insetto va indubbiamente spreca- salute. Che l’ape fosse un insetto così to per l’uomo: neanche questa sostan- La propoli nella storia L'APPICCICOSO GLUTINE CHE STILLA prezioso non si avevano dubbi fin za resinosa, la propoli, dall’odore for- Fonti storiche attestano che le pro- DALLE CORTECCE POI VI SOSPENDONO LE TENACI CERE dall’antichità: pochi animali hanno ri- temente aromatico, che le api bottina- prietà curative della propoli fossero Nvestito un ruolo simbolico tanto im- trici raccolgono dalle gemme e dalla note fin dall'antichità più remota, da VIRGILIO, LE GEORGICHE portante e, secondo Virgilio, racchiu- corteccia di alcune piante (pioppi, on- popoli tra loro distanti nel tempo, nel- tani, larici, abeti, pini, frassini, olmi, salici, ciliegi e querce). Elaborata all'in- terno di apposite ghiandole viene poi trasportata nell’alveare, dove un altro tipo di ape operaia tra- sforma le resine mediante secre- zioni salivari ed enzimatiche dando vita al prodotto. Il nome del- la sostanza, che può es- sere utiliz- zato sia al maschile (il propoli) che al femminile (la propoli), lo spazio e nella cultura. Gli Inca, ad assume il significato di difensore della esempio, la utilizzavano per le infe- città derivando dal greco pro, davanti zioni febbrili prima del 1600, mentre e polis, città, ovvero “davanti alla cit- gli Egizi la impiegavano nei processi tà”. Le api, infatti, lo utilizzano per di- di mummificazione dei faraoni. I fendere la loro città (l’alveare) dai pe- Greci e i Romani apprezzavano parti- ricoli che possono minacciarla: le ma- colarmente le qualità terapeutiche di lattie e i predatori. C'è invece chi attri- questa sostanza. Il naturalista dell'anti- buisce un’origine latina al termine de- ca Roma, Plinio, parlò delle proprietà rivando da pro, a favore, e da polire, benefiche della propoli nella sua ope- pulire, e alluderebbe alle proprietà ra Naturalis Historia: «Toglie le spine antisettiche e antibiotiche. All'interno e quello che è entrato nelle carni, ri- In queste pagine: api su favo (foto P. Gislimberti/Res); dell'alveare la propoli infatti trova due duce il gonfiore e rammollisce gli in- antico bassorilievo egizio conservato nel Royal Ontario Museum (fonte www.wikipedia.it). impieghi principali: come antisettico durimenti della carne. Diminuisce i

30 31 MEDICINA NATURALE

cale, cicatrizzante, antimicotica (ad Ocra provenzale esempio per funghi della pelle e della mu- cose come la Candida albicans ma anche La terra dai mille colori per protozoi come Trichomonas). Testo di Claudia Patrone Molto studiata anche le Giornalista sua efficacia antivirale, che si esplica su molti ceppi di Foto di Vitantonio dell’Orto virus, tra cui quelli dell'in- fluenza e dell'herpes zoster (fuoco di S. Antonio), e di quello che colpisce le labbra e l’apparato genitale, efficacia at- tribuibile in buona parte ai fla- vonoidi modificati che contiene e che impediscono l’aggancio dei virus alle cellule bersaglio e la pe- netrazione all’interno di queste. L’azione di difesa si estende anche alle piante coltivate e per questo è impiegata nell’agricoltura biologica per scongiurare infezioni fungine e dolori nervosi, guarisce ulcere, acces- propoli in l'attacco dei parassiti. In cosmesi, l'uti- si e foruncoli…». I soldati dell'Impero quanto estre- lizzo della propoli è antichissimo: i romano la utilizzavano per medicarsi mamente com- suoi estratti vengono oggi impiegati le ferite, come da indicazioni dello plessa e varia- per svariati prodotti, dalle creme ai stesso medico Galeno, che la consi- bile a seconda detergenti, per la cura dei capelli e del gliava anche contro le infezioni e la dell’origine e cuoio capelluto, per l'igiene dei denti febbre. Allo stesso modo la prescrive- della stagione. e della pelle, nonché per filtri solari. va il grande filosofo e medico persia- Tra i principali compo- La propoli, inoltre, insieme agli altri no dell’XI secolo Avicenna descriven- nenti sicuramente ci sono: resine, ce- prodotti dell’alveare, è utilizzata in done le proprietà nel Canone della re e acidi grassi, oli essenziali e so- apiterapia, una branca della medicina scienza medica. Lo stesso Corano ri- stanze volatili (che le conferiscono il alternativa, per il trattamento terapeu- porta spesso citazioni sulla propoli. caratteristico odore), polline, compo- tico di alcune patologie. Nel Medioevo se ne consigliava l'uso sti organici e minerali, vitamine, enzi- Una curiosità: la propoli è stata utiliz- CI ACCOGLIE UN per curare le carie dentarie, mescolan- mi, flavonoidi. Le indicazioni princi- zata in passato come vernice per gli IMPONENTE SPERONE dola a miele, achillea, olio d'oliva, ca- pali: malattie da raffreddamento delle strumenti musicali dai maestri liutai, il medrio e arsenico, e facendo applica- prime vie aeree, soprattutto come pre- più famoso dei quali è Antonio D’OCRA, ALL’IMBOCCO zioni sul dente malato, inoltre per me- ventivo, gengiviti, afte, stomatiti ulce- Stradivari, conferendo allo strumento DEL PAESE. A QUALSIASI dicare l'ombelico dei neonati, per i di- rose, dolori e infezioni dentarie, ma quella straordinaria sonorità… Quasi ORA, IL COLORE sturbi della gola e come cicatrizzante. anche contro angine, faringiti, rino-fa- a voler significare che non c’è limite È DIVERSO. QUI LA TERRA Nel 1900 raggiunge la notorietà a cau- ringiti, laringiti, riniti, sinusiti, otiti. In alla fantasia applicativa per chi riesce sa della guerra dei Boeri e nella cura gastroenterologia viene utilizzata nella a trarre virtù dalla Natura e a relazio- PARLA, E RACCONTA delle ferite dei soldati (gli antibiotici cura di gastriti, coliti e di alcune ulce- narla con equilibrio alla sfera umana. MOLTO PIÙ DI QUANTO non erano ancora conosciuti) grazie al re gastro-duodenali. AVREMMO IMMAGINATO famoso unguento alla propoli che sal- Efficace anche contro le infiammazio- Per saperne di più vò molte vite umane. ni dell'apparato genito-urinario e spe- Brigo B., Propoli: la salute dei prodot- cialmente nelle affezioni della prosta- ti dell’alveare, Tecniche Nuove - Proprietà terapeutiche ta. L’azione prevalente è anti-infettiva, Collana: Medicine naturali, 2005. Da pochi anni, con la riscoperta battericida e batteriostatica, ma ha al- dei rimedi naturali, anche questo tre numerose azioni: epatoprotettiva, Likar M. Proprieta' antivirali dei antico farmaco è stato rivalutato. immunostimolante, vasoprotettiva, an- prodotti dell'alveare - Atti del È impossibile definire una composi- ti-infiammatoria, antiossidante e anti- Convegno Internazionale dell'Api- zione esatta e universale della radicalica, analgesica e anestetica lo- coltura, Lazise, 1981. In questa pagina: ocre a Roussillion.

32 33 GEOLOGIA

Prima che il 2008 abbia fine, e che si ponente sperone d’ocra, all’imbocco del comprende anche il vicino villaggio di stante, e non un solo colore si mostra concluda l’anno che l’Onu ha dedicato al paese. A qualsiasi ora, il colore è diver- Rustrel, a una quindicina di chilometri, e uguale ad un altro, anche perché qui la Pianeta Terra, è importante comprende- so. Qui la terra parla, e racconta molto le vecchie cave note come il Colorado luce sembra esaltare e riflettere senza so- re che le Scienze della Terra non sono più di quanto avremmo immaginato. Provenzale – è turisticamente famosa per sta un arcobaleno rivelato ed emerso, e argomenti riservati agli esperti. Questa È l’ocra. Una cascata minerale che attra- la forte suggestione di un ambiente inde- ogni ora del giorno, o della notte, rime- sfera che ogni giorno calpestiamo, che versa tutte le gradazioni del marrone, scrivibile appieno per parole e immagi- scola le carte. Un trompe-l’oeil a cielo ruota incessantemente – e noi insieme a partendo da un bruno rossastro sulla ni, sono tuttavia le caratteristiche geolo- aperto, che dalla semplice pittura abbrac- lei – che non finisce di stupirci ed evol- sommità e precipitando lungo il beige, il giche ad averne costituito la vera storia cia anche la scultura naturale, se si consi- ve con l’umanità, ha ancora tanto da rac- rosso, il bianco, il giallo. Per decine di culturale. Un paesaggio naturale che la derano le innumerevoli forme delle roc- contare a chiunque voglia soffermarsi a metri. Creste, pinnacoli e particolari for- consolidata tradizione estrattiva ha reso ce, plasmate dagli agenti atmosferici tan- guardare. E il nostro sguardo non ci por- mazioni erosive graffiano questa roccia e lunare, dove il suolo e la terra paiono to quanto dall’attività mineraria. Imperdi- ta lontano. Pensiamo alla quieta si impongono alla vista, testimoni fieri emergere su borghi e vegetazione, sov- bile una passeggiata lungo la Chaussée Provenza, la bella regione dell’entroterra della storia del luogo. Chi frequenta il vertendo le regole comuni del panora- des Géants, quel Viale dei Giganti che si meridionale francese che facilmente si territorio piemontese non faticherà a ri- ma. Questi minerali terrosi sono infatti può apprezzare percorrendo un sentiero identifica come una cartolina di un cam- conoscere la morfologia dei Ciciu del da sempre utilizzati come pigmenti, gra- attrezzato scavato nell’ocra e che abba- po di lavanda. Stavolta, però, non è tem- Villar (Dronero, Piemonte), che tuttavia zie alle loro proprietà coloranti. Fra le glia nelle sue mutevoli sfumature giallo, po di luoghi comuni e tinte pastello: sta- qui si ritrovano – come dire – in techni- più comuni sono degne di nota l’ocra arancione e rosso scuro. Chi si è preso la Pvolta i colori saranno veri, la luce inten- color. Non serve essere un geologo per gialla, che può essere costituita da ossi- briga di contarle ha definito quindici to- sa e abbagliante, la terra generosa. emozionarsi. Sono infatti queste rocce do di molibdeno (molibdenite), da idros- nalità diverse: ma non c’è da fidarsi di un La nostra meta è infatti Roussillon, picco- d’ocra ad aver reso fama a Roussillon. sido di ferro (limonite) o di antimonio occhio umano, evidentemente. Questa lo centro del dipartimento Estesi giacimenti minerali presenti nel (stibiconite), e l’ocra rossa, una varietà zona fino ai primi anni del Novecento fu della Vaucluse, un territo- territorio, dagli aspetti interessanti dal terrosa di ematite. Proprio queste due il cuore dell’attività estrattiva, che conti- rio dominato dall’evocati- punto di vista scientifico ma, soprattutto, varietà trovano l’eccellenza a Roussillon. nua attualmente seppure con volumi as- vo Monte Ventoso di pe- di riconosciuto pregio per le applicazio- Ricordare a cosa sono serviti i colori nel- sai più ridotti. Nel territorio del villaggio trarchesca memoria. ni pratiche diffuse in ogni epoca e in tut- la storia dell’uomo può essere utile. di Rustrel, invece, l’estrazione dell’ocra Ci accoglie un im- to il mondo. Se infatti quest’area – che A partire dall’arte, che vanta un ventaglio avveniva a cielo aperto. Il Museo delle di applicazioni fin dalla preistoria, per ar- Ocre e Pigmenti Applicati di Roussillon rivare alla massima espressione della pit- oggi, oltre al territorio, offre al visitatore tura negli affreschi del Rinascimento; in un’esauriente conoscenza della storia quest’epoca si diffuse tra i grandi maestri del luogo: è aperto tutto l’anno la cosiddetta sanguigna, un bastoncino (www.okhra.com, sito ufficiale in lingua di ocra rossa simile a un gessetto di roc- francese e tedesca). Il vicino Colorado cia pura, con cui Giorgione e gli altri Provenzale è fruibile attraverso sette sen- tracciarono gli schizzi dei loro capolavo- tieri predisposti, diversificati per lunghez- ri. Anche prima, dall’altra parte della za e impegno: pannelli esplicativi posti Terra, le culture azteca e maya impiega- all’ingresso dell’area avvertono sull’acces- rono grandemente l’ocra nelle diverse sibilità dei luoghi, dal momento che la tonalità, e i cosiddetti pellerossa del zona calanchifera è tuttora soggetta a fe- Nord America vennero così definiti per il nomeni erosivi. Le ocre vi aspettano, costume di tingersi la pelle del corpo dunque: questa terra ve ne racconterà con questo pigmento. Più di recente la davvero di tutti i colori. xilografia e, in età moderna e contempo- ranea, l’arredamento con la creazione di stucchi e la colorazione del legno hanno fatto dell’ocra larghissimo uso. Fino a far coincidere il nome del minerale con il colore corrispondente, massima esalta- Nascita di un colore zione semantica. Roussillon vanta la stes- A Rustrel l’estrazione dell’ocra avveniva a cielo aperto: si diboscava il di centimetri. A quello stadio lo strato di ocra veniva lasciato essiccare sa radice etimologica del termine rosso, suolo, eliminando lo strato sterile, e si faceva saltare con l’esplosivo la sotto l’azione del sole e del vento. Quando il materiale assumeva la ma lo stesso borgo già tradisce la sua copertura ferrugginosa; oggi sono i bulldozer a trasportare il materiale consistenza del burro, la superficie veniva rigata con una sorta di aratro natura: le facciate delle case ri- fino ai siti di lavaggio. Nei bacini che disponevano di una sorgente, a quattro punte al triplice fine di accelerare l’evaporazione, evitare la specchiano l’armonia del l’acqua condotta da tubature veniva fatta cadere dall’alto, altrimenti si formazione di crepe e preformare i mattoni d’ocra. Una volta caleidoscopio am- provvedeva con le pompe. Il materiale accumulato veniva lavato a completamente essiccata, l’ocra era trasportata alle officine per le bientale circo- spruzzo, e l’acqua carica di minerale incanalata, per consentire la successive fasi di lavorazione: cottura, frantumazione e setacciatura. Il separazione per gravità della sabbia, eliminata poi a fine processo. primo cantiere di lavaggio dell’ocra fu insediato qui nel 1871. Già nel L’ocra quindi arrivava nei bacini di decantazione dove si depositava 1900, quasi 21 mila tonnellate di ocra erano prodotte da una decina di In questa pagina: la cittadina di Roussillon. Nella pagina seguente, gli splendidi colori dell’ocra. giorno dopo giorno in finissimi strati, fino ad arrivare a una quarantina cantieri, divenuti 22 nel 1925. La fine del ciclo produttivo data al 1992.

34 35 TERRITORIO

“Like a rolling stone…” cantava in una propiziatorio, ma comunque sopranna- le piccole comunità rurali, i massi erra- delle sue più celebri ballate Bob Dylan, turale. Innumerevoli sono le leggende tici sono sempre stati elementi paesag- “Like a Rolling Stone” sferrando, con quello stile unico, sottile fiorite intorno agli “erratici” che vedono gistici e culturali importanti. Nel mondo e allusivo, un’aspra critica alla società protagonisti Dio, i santi, la Madonna o agreste queste rocce erano considerate contemporanea, cieca verso i miseri e i il perfido Lucifero; qualcuno in uno elementi vivi in grado di conferire ferti- reietti della Terra. Massi metaforici, sforzo più razionalistico arrivò a ipotiz- lità alle terre coltivate e alle giovani I massi erratici della collina morenica di Rivoli quelli evocati dal menestrello hippy, ro- zare una pioggia di meteoriti da spazi coppie di sposi, che nel giorno del ma- tolanti verso la povertà; massi ben più siderali, oppure un'esplosione delle trimonio camminavano sulla sommità Testo e foto di Mariano Salvatore [email protected] pesanti e consistenti invece quelli delle Alpi che avrebbe 'sparato' come palle del macigno per poi lasciarsi scivolare nostre terre, ruzzolati nei fondo valle al- da cannone questi massi in giro per le giù assorbendo in tal modo la forza ge- pini milioni di anni fa durante il ritiro Prealpi. Nel corso dei secoli i massi er- nerativa della pietra. Usanze e riti osteg- PIETRE, ROCCE, MASSI SONO DA SEMPRE ELEMENTI dell’ultima grande era glaciale. I massi ratici furono dunque oggetto di culti di giati dalla Chiesa ma ancora in uso fino erratici sono autentici monumenti natu- vario tipo; su alcuni si trovano incisioni al XIX secolo, epoca in cui si accresce CENTRALI NELLA STORIA NATURALE E IN QUELLA DELL’UOMO. rali e straordinarie macchine del tempo a forma di coppelle emisferiche, cerchi l’interesse scientifico per i “grossi vaga- LA TERRA IN FONDO ALTRO NON È CHE UNA GRANDE capaci di raccontare storie geologiche e o spirali, canaletti e simboli vulvari: se- bondi”. Nell’Ottocento compaiono i culturali; oggi, però, rischiano di rotola- gni comunque di dubbiosa interpreta- primi studi e censimenti, e vengono ROCCIA SOSPESA NEL COSMO; DI PIETRA SONO FATTI re verso la cancellazione ad opera del- zione, che suggeriscono una funzione formulate le teorie più accreditate sulla I GRANDI MONUMENTI DEL PASSATO; LE VETTE la miopia dell’uomo. Partiamo dal prin- di are sacrificali. Non è raro trovare nel- loro formazione e provenienza. “Lcipio. I massi erratici sono formazioni le regioni alpine rocce incise o coppel- L’interesse per i pietroni scema inesora- PIÙ AMBITE DAGLI ALPINISTI SONO GUGLIE DI PIETRA. rocciose di aspetto e natura mineralogi- late destinate, in epoche precristiane, a bilmente nel corso del ‘900, fino ad ar- LE PIETRE RAPPRESENTANO SIMBOLI RELIGIOSI, ca differente, depositati nel corso del- fungere da altari per riti rivolti a divini- rivare ai giorni nostri in cui in taluni ca- CULTURALI E NON DA ULTIMO LINGUISTICI l’ultima era glaciale dall’arretramento tà panteistiche quali divinità del fulmi- si i massi erratici vengono eliminati per- dei ghiacciai. Il clima cambiava e le ne o dei boschi. Oggi sappiamo che ché di ostacolo alla mano edificatoria grandi masse di ghiaccio lasciavano il per comprendere la formazione dei dell’uomo. I massi sono d’ingombro, posto alla fertile Pianura Padana e alle massi erratici dobbiamo riferirci alle al- occupano spazio utile alla creazione di culture e civiltà che nel corso dei seco- ternanze delle glaciazioni avvenute nel- un centro re- li si sono avvicendate in quest’area, tra- l'ultima era geologica (detta anche era sformandone più volte l’aspetto. Quaternaria), durante il Pleistocene, Dell’immenso manto glaciale oggi non che iniziò circa due milioni di anni fa. rimangono che pochi lembi, impegnati In alcuni periodi la temperatura in una strenua lotta contro l’inesorabile sulla Terra si abbassò di qualche aumento della temperatura globale, in grado determinando l'espan- uno stato di salute a dir poco preoccu- sione dei ghiacciai, che arri- pante non a caso tra gli esperti del set- varono a coprire fino a una tore si inizia a parlare di ghiacciai in via superficie pari al 32% del- di estinzione. Dei massi erratici non le terre emerse; con il rial- molti sono a conoscenza, né sembra ri- zo successivo della tem- scuotano un grande successo di pubbli- peratura avvenne il co. Eppure non è sempre stato così. Per conseguente ritiro dei millenni, infatti, i massi erratici hanno ghiacciai e la disper- alimentato la fantasia popolare perché sione dei colossali la teoria delle glaciazioni è stata messa macigni. a fuoco solo nel corso della seconda Questa dunque in metà dell'800 e pertanto non si poteva breve l’origine dei dare spiegazione ragionevole all'enig- placidi, mastodon- ma costituito da questi massi di incredi- tici testimoni di bili dimensioni e peso, la cui struttura ere remote. rocciosa era di sicura provenienza alpi- Utilizzati come na e non aveva niente a che vedere altari per la ve- con le rocce e il suolo circostante. nerazione di di- Come mai massi tipici di massici mon- vinità o per riti tuosi si potessero trovare in zone colli- esoterici, luo- nari o di pianura, lontani dal luogo di ghi simbolici e origine anche di alcune centinaia di fiabeschi, fuci- km. Un enigma, un mistero fascinatorio ne di leggende che si legò all'idea della magia, dell'in- e punti di ag- In queste pagine: il Castellazzo di Caprie e il masso erratico a S. Antonio di Ranverso. tervento divino o diabolico, terrifico o gregazione del-

36 37 TERRITORIO sidenziale, di un supermercato o persi- Chiuse d'Italia che pose fine al secolare to erano assai più limitati di adesso e gli Le monografie del Museo no di una rotatoria stradale. Sembra im- regno dei Longobardi e segnò l'inizio erratici valsusini, molto prossimi alla cit- possibile ma succede anche questo: del Sacro Romano Impero». Numerose tà di Torino, erano considerati ottimo Sono di imminente uscita tre volumi della collana Monografie edite dal Museo poco fuori Torino, nell’area della colli- e affascinanti sono le storie legate ai gi- terreno d'allenamento in vista di salite Regionale di Scienze Naturali di Torino. na morenica di Rivoli, un grande e im- ganti della Collina Morenica di Rivoli, alpinistiche. Negli anni Settanta nasce il Elenco mondiale dei generi di Hymenoptera con specie tipo, di Guido Pagliano, portante masso erratico rischia di scom- anche se un po’ dimenticate e a rischio sassismo (ingl. bouldering), arrampica- Museo Regionale di Scienze Naturali, Monografie XLIII, 2008, ? 40,00; parire per fare posto a una colorata ro- di scomparsa. Per evitare la completa ta sui massi. Il termine bouldering vie- Molluschi terrestri e d’acqua dolce della Valle di Susa, di Elena Gavetti, Stefano tonda. La collina morenica di Rivoli è eliminazione dei patriarchi dell’ambien- ne da Boulder City (USA), uno dei siti Birindelli, Marco Bodon e Giuseppe Manganelli, Museo Regionale di Scienze un luogo naturalisticamente interessan- te è attiva sul territorio di Rivoli e din- dove è nata questa disciplina. Naturali, Monografie XLIV, 2008, ? 50,00; e per finire, A Conservation Strategy te e prezioso, soprattutto perché rap- torni l’Associazione per la salvaguardia In Europa e in Italia la disciplina si è of the Amphibians of Madagascar, a cura di Franco Andreone, Museo Regionale Appuntamenti presenta uno dei rari polmoni verdi al- della Collina Morenica, che da anni si sempre più diffusa, restituendo così un di Scienze Naturali, Monografie XLV, 2008, ? 50,00. le porte del capoluogo piemontese. batte per la tutela degli erratici e che ul- po’ di notorietà ai trascurati colossi. Il primo, di Guido Pagliano, è dedicato allo studio dei generi e sottogeneri degli al museo È un’area ricca non solo di piante, ma timamente ha deciso di confluire in Non tutti i fan del bouldering sono con- imenotteri e della loro posizione sistematica. Il lavoro potrà essere molto utile agli studiosi di Musei, Università ma anche agli amatori dilettanti che intendono a cura di Elena Giacobino anche di massi erratici. Qui infatti si Pronatura (Associazione riconosciuta a sapevoli di scalare un monumento, ma occuparsi di questo vasto ordine [email protected] concentra la maggior parte dei massi livello nazionale). Partendo dall’idea di più alto è il numero di persone che vi- di insetti. Il secondo, valsusini. Tra i più noti della Valle di restituire il territorio alle persone che lo ve un territorio e più probabilità ci so- di Elena Gavetti, Susa vi è Il masso erratico di abitano, i membri dell’associazione or- no di conservarlo nella sua integrità. Stefano Birindelli, Castellazzo, collocato su un'isola roc- ganizzano numerose iniziative divulga- Agli occhi di molti perdere un masso Marco Bodon e ciosa, fra gli abitati di Caprie e tive, accompagnando residenti e appas- non rappresenta un gran danno, ma Giuseppe Manganelli, Condove, rimasta quasi miracolosa- sionati alla scoperta dei massi erratici. quando insieme al pietrone scompare riporta i risultati dello mente indenne dal forte impatto am- Dal 1995, inoltre, la cascina Miscarlino anche una porzione di territorio, di na- studio sulla bientale della zona (elettrodotti, cave, si sta adoperando per far approvare in tura, di memoria, allora il danno divie- malacofauna della Valle viabilità stradale e ferroviaria). Qui il sede regionale una legge che tuteli i ne più consistente. I massi, testimoni di Susa (provincia di valore paesaggistico è amplificato dal massi equiparandoli a monumenti na- del tempo, vengono quindi a ricoprire Torino; dei dipartimenti contesto storico-monumentale che ve- turali e per non lasciare nulla di inten- nell’era tecnologica e multimediale l’im- della Savoie e delle de il masso racchiuso dai ruderi del ca- tato vorrebbe promuove l’istituzione di portante funzione di sentinelle dell’am- Hautes-Alpes, in Francia) stello medievale del Conte Verde un’area di salvaguardia a tutela della biente. Il vero progresso, forse, si di- condotto tra il 1997 e il 2006 sulla base di dati (Amedo VI di Savoia). Collina Morenica, vero e proprio mu- mostra proprio dalla tutela (come pe- bibliografici e museali e di Un'iscrizione scolpita sulla roccia ricor- seo roccioso all’aperto. raltro insegnano gli amici della Collina ricerche sul campo. L’opera da il passaggio nella zona dei Altra buona notizia viene dal mondo Morenica) di questi monumenti natu- è di grandissimo interesse, Longobardi: «Su questo dosso roccioso degli appassionati di sport, che negli ul- rali; quasi a significare che per non oltre che per gli appassionati della natura, per gli addetti alla gestione plasmato nei millenni dal ghiacciaio timi decenni stanno apprezzando gli er- perdere del tutto il rapporto tra uomo dell’intero territorio valsusino. quaternario valsusino Carlo Magno Re ratici come palestre per l’arrampicata. e natura, accostare all’età di internet L’ultimo, infine, a cura di Franco Andreone, presenta i contributi originali dei più dei Franchi sostò coi suoi condottieri L'uso sportivo dei massi risale al primo un pizzico di età della pietra non può importanti erpetologi che si occupano di anfibi del Madagascar. Suo scopo è nel 733 d.C. dopo la battaglia delle dopoguerra, quando i mezzi di traspor- che fare bene. fornire un quadro aggiornato dell’emergenza conservazionistica e le azioni richieste per salvare questi invertebrati. Per informazioni sui volumi, rivolgersi ad Anna Grassini, tel. 011 4326308.

IMMAGINI DALLO STATO DI MINAS GERAIS

Lo Stato di Minas Gerais (Brasile), in collaborazione con la Regione Piemonte (Presidenza della Giunta Regionale), nell’ambito della ma- nifestazione “Settimana di Minas a Torino” (18 – 23 novembre 2008), organizza presso il Museo di Scienze Naturali la mostra Gioielli di Minas – Jóias de Minas. L’esposizione presenta gli aspetti naturali e culturali dello Stato di Minas Gerais in tutte le sfaccettature: dalle ricchezze come oro e pietre preziose ai valori espressi nel turismo, nell’agricoltura, nella scienza e nella tecnologia, nelle arti e nell’artigianato, nella gastronomia, nelle tradizioni e nella fede. Oltre al Museo di Scienze Naturali, saranno coinvolti nella manifestazione altri spazi della Città di Torino. L’esposizione è prevista tra il 18 novembre e il 14 dicembre Masso erratico e Monte Pirchiriano. 2008. Per informazioni: tel. 011 4326354

38 39 LA TERZA SCIMMIA NOTIZIE E CURIOSITÀ

a cura di Emanuela Celona [email protected] NATUROLIMPIADI ALLA MANDRIA Il Parco della Mandria ha festeggiato quest’anno il trentesimo com- pleanno con un ricco calendario di eventi tra cui NaturOlimpiadi, il trofeo estivo dei parchi. La manifestazione, avvenuta lo scorso set- ATBI + M: ovvero tembre, ha visto due giorni non-stop dedicati alla formazione, alla promozione e alle attività ludico-sportive. Numeroso il personale la biodiversità nei delle aree protette che vi ha preso parte, proveniente da tutta Italia, nonché dalla Spagna, in rappresentanza del Parco di Sierra Espuna. Viviamo di simboli, spunti grafici creati ad hoc per semplificarci la vita. Sono sim- parchi Mercantour “La manifestazione è stata un momento importante, significativa boli le lettere e i numeri su cui la nostra specie ha costruito la propria evoluzione, per amicizia, sforzi e obiettivi comuni a tutto il personale delle aree distinguendosi da tutti gli altri animali. Ma prima ancora di lasciare tracce scritte del e Alpi Marittime protette - ha commentato entusiasta Emanuela Guarino, presiden- nostro passaggio, abbiamo imparato a fare di alcuni oggetti i simboli di altri ogget- te del parco La Mandria – nonchè uno scambio di esperienze e co- ti, come con chiarezza testimoniano conchiglie, pelli, manciate di sale e infine mo- noscenze che ha permesso di fare il punto sul livello di crescita rag- nete, ingegnosamente adottate come strumento e misura di scambio. Ne siamo ATBI è l’acronimo di All Taxa Biodiversity Inventory & giunto dalle aree protette, perché un parco, da solo, non può fare Monitorino: un progetto che ha l’obiettivo di creare, con avvezzi fin da piccoli. Per la figurina che ci sta più a cuore cediamo volentieri due tutela ambientale”. (e.cel) il contributo di tassonomi e ricercatori, un inventario macchinine o un sacchetto di biglie, se al nostro personalissimo cambio il valore è esaustivo di tutte le specie viventi di un determinato ter- quantomeno equivalente. Come tutto ciò che a nostro dire ci eleva sul regno ani- ritorio in un tempo relativamente breve. Il primo ATBI male, anche la capacità di ragionare e operare per mezzo di simboli viene reputa- A al mondo è stato istituito in un parco nazionale degli Se tu dai ta esclusiva prerogativa della nostra specie. Questo ennesimo atto di presunzione Appalachi nel 1998, e un’analoga iniziativa, la prima in PARCO DEI LAGHI DI AVIGLIANA: è già stato sconfessato dalla capacità degli scimpanzé di gestire simboli collegati al Europa, è stata presentata di recente alle “Miniere” del LA BIOVERSITÀ È IN PIAZZA una cosa a me…Vlinguaggio, ma una recente ricerca sposta ben più indietro, nella scala temporale Parco francese del Mercantour e rende protagonista an- Al Parco Laghi di Avigliana torna Arcan’ova, manifestazione per la pro- dell’evoluzione, la capacità di ragionare sui simboli. Studi recenti dei ricercatori che il Parco piemontese delle Alpi Marittime. Il progetto mozione del patrimonio agro-zootecnico autoctono e a basso impatto dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del CNR di Roma, più pre- a cura di Gianni Boscolo estremamente innovativo e di grande rilevanza scientifi- ambientale del Piemonte e delle zone limitrofe. Il progetto, nato nel [email protected] cisamente dell’Unità di Primatologia Cognitiva guidata da Elisabetta Visalberghi, ca si propone di colmare le vaste lacune conoscitive esi- 2002 in collaborazione con l’associazione “Antichi Passi”, è la mostra- hanno dimostrato la capacità di abbinare simboli a oggetti e quantità differenti nei stenti in ambito di piante non vascolari e invertebrati. La mercato “del bestiario dimenticato”: dall’8 al 9 novembre al piazzale dei cebi dai cornetti, piccole scimmie sudamericane il cui antenato comune anche al- diversità biologica, infatti, è enormemente maggiore di campi sportivi di Avigliana saranno in mostra capi di razze in via d'estin- l’uomo risale a oltre 35 milioni di anni fa. Questi modesti pri- quanto non si pensasse anche soltanto 20 anni fa, e re- zione, erbe spontanee, antiche cultivar, lavorati tessili e tinture naturali. Esemplari di Cebus capucinus (foto www.tipsimages.it). mati sono in grado di associare oggetti simbolici, quali getto- stano ancora milioni di specie da scoprire. Unica nota Ma ARCAN’ova, oltre a essere occasione d’incontro tra realtà impren- ni, rondelle di plastica o uncini metallici, a cibi differenti, e han- dolente, la lotta contro il tempo che si deve mettere in ditoriali piemontesi ed extra-regionali che lavorano a basso impatto am- no dimostrato di saper ottenere la ghiottoneria desiderata opera in seguito ai mutamenti climatici e alle trasforma- bientale, è diventato soprattutto un progetto che dura tutto l’anno, e scambiandola con l’oggetto che la rappresentava. Non solo. zioni degli habitat che causano un’erosione senza prece- cioè una ricerca costante di aziende che salvaguardano il patrimonio Se la rotella valeva tre noccioline e il gettone solo una, prefe- denti della biodiversità, tanto da prevedere che più di agro-zootecnico autoctono piemontese. Info: Parco naturale dei Laghi rivano prendere una rotella piuttosto che due gettoni, o quat- metà delle specie si estingueranno prima della metà del di Avigliana: tel. 011 9313000/9341405, www.arcanova.info/index.htm, nostro Secolo. Mercantour e Alpi Marittime operano tro gettoni invece di una rotella, avendo ben chiaro che lo www.arcnova.info/index.htm www.parks.it/parco.laghi.avigliana/www.- grazie al supporto scientifico di EDIT, del Museo di scambio successivo avrebbe fruttato più noccioline. Di fronte parks.it/parco.laghi.avigliana/ (e. rollino) all’offerta di più cibi entrava ovviamente in gioco il gusto per- Storia Naturale di Parigi e del Museo di Scienze naturali sonale, e per alcuni un cereale glassato poteva essere più ap- di Torino e con il contributo economico di numerosi Enti e il Principato di Monaco. petitoso di un pezzo di parmigiano, a sua volta più attraente AlMo di un seme di girasole, e le preferenze hanno pure mostrato AL VIA LA PETIZIONE SALVA-API di avere un valore quantificabile, tale da far cedere due scaglie Anche le api nella Red list, la lista rossa delle specie animali in via di formaggio in cambio di un solo gustoso cereale. La scala d'estinzione. Lo dice Apitalia, una delle riviste più autorevoli del delle preferenze si è ripresentata con gli oggetti abbinati ai ci- settore apistico nazionale e internazionale, che annuncia di avere bi. Il gettone associato al cereale glassato era preferito alla ro- avviato le procedure e promosso una raccolta di firme on line. «Il tella associata al parmigiano e all’uncino rappresentante il se- 2008 e' stato veramente disastroso per il mondo delle api, e in me di girasole. Ma, estremamente interessante, il ricorso ai tutto il Mondo. Non sono mancati i toni allarmati - spiegano dalla simboli ha creato una distorsione nel valore di scambio, por- rivista - non e' mancata la ricerca delle cause e delle responsabilità tando i piccoli cebi a scambiare quattro rotelle-parmigiano umane. Le api, nel frattempo, continuano a morire. Tanti i per un solo gettone-cereale. Come se il non maneggiare di- complimenti portati al prezioso insetto: impollinazione, miele, rettamente la merce, ma un suo simbolo, rendesse meno co- indicatore ambientale, ma poche le alternative proposte». Apitalia, scienti del valore reale e del costo sostenuto. oltre ad avere avviato le procedure per l'inserimento delle api Sono passati 35 milioni di anni e ancora spendiamo con nella Red list, ha promosso una raccolta firme sul suo sito incosciente superficialità quando abbiamo tra le mani una www.apitalia.net, in collaborazione con le principali Associazioni carta di credito! ambientaliste a livello mondiale e con l'Iucn (International union for conservation of nature). (fonte Apitalia) Claudia Bordese

40 41 SENTIERI PROVATI

In passato Riva si chiamava “Pietre gemelle” e come la valle la- terale e la vicina Alagna era un insediamento Walser, i coloni di passando tra le case. Il sentiero scende alla cappella di lingua tedesca che a partire dal XIII secolo si installarono nelle San Defendente recante interessanti meridiane ottocentesche Val Vogna valli a sud del MonteSGSDFHG Rosa. Furono quasi HSDF sicuramente quelli di sulle pareti esterne e con un ampio giro giunge al terrazzo dove Gressoney, che valicatoKGSDKFGHDSFG il Colle di Valdobbia scesero HSDF in Val si trova Oro con la chiesetta recentemente restaurata. Usciti dal Il sentiero dei Walser Vogna portandovi il loro modo di costruire e di abitare la mon- villaggio si prosegue con altri sali e scendi sino a raggiungere le tagna. Se però la localitàGHKD non è più FHGDFGHDSG annoverata tra le colonie do- Case Vescovo e andando a sinistra al successivo bivio Testo e foto di Aldo Molino ve si parla il “ticht” è perché la peste nel XVII secolo si portò via Rabernardo. In questa importante borgata disposta in verticale [email protected] buona parte della popolazione,Nome autore che fu poi rimpiazzata da “italia- sul pendio per essere al riparo dalle valanghe, e dove ancora si email - carica ni” provenienti dal basso. Fortunatamente le tipologie insediati- vede il fieno che secca sulle rastrelliere, si trova il Museo della ca- ve e l’organizzazio- sa Walser. Si tratta di una abitazione del ’600 dotata degli arre- IL GIUDIZIO UNIVERSALE ne del territorio non di originali. Il museo è stato allestito dal Cavalier Carlo Locca api- DIPINTO SULLA vennero stravolte, cultore di Guardabosone (che ha al suo attivo anche altre due In questa pagina, dall’alto: loggiato fiorito a Rabernardo; FACCIATA DELLA CHIESA tanto che oggi le raccolte di contadinerie e di Storia naturale), la cui consorte è Alpe Seletta; panorama verso la testata della Valle da Iborgate sono tra originaria della frazione. Rabernardo. Nella pagina a fianco, in cammino verso Rabernardo (foto A. Molino). PARROCCHIALE DI RIVA quelle più genuine e Superata la fontana e le case si va in piano nel pascolo in dire- VALDOBBIA CON LE SUE meglio conservate. zione di Seletto, dove in posizione panoramica si trova un’isola- INQUIETANTI FIGURE La strada carrozza- ta baita. In leggera discesa si va quindi a Cambiaveto, per poi bile è arrivata solo guadare l’omonimo rio e risalire ai prati della borgata Piane. Si SEMBRA QUASI VOLER negli anni 80 e al- passa a monte del nucleo principale, poi si trascurano alcuni sen- DISSUADERE IL VIANDANTE l’epoca alcuni villaggi tieri secondari e quello segnalato che conduce al rifugio Carestia. DALL’INOLTRARSI NELLA (e in parte lo sono Si scende ancora per confluire sulla mulattiera per Peccia. Si su- tutt’oggi), erano pera la cappelletta e passati tra le case sparse del villaggio si sa- SOLITARIA VAL VOGNA… ancora abitati in le sino all’oratorio di San Grato (1.529 m), dove una targa ricor- permanenza. da Giacomo Clerino e dove termina l’escursione. L’oratorio de- Il “Sentiero dei dicato al vescovo di Aosta è già citato in una visita del 1697, al- Walser” è stato rea- l’interno conserva un pregevole altare ligneo. Non lontano è il lizzato nel contesto cosidetto “Ponte Napoleonico” di Peccia ad arco in pietra, che delle “Valli delle scavalca il torrente. Il sentiero prosegue sino a raggiungere il Fede” e dei Sentieri Colle di Valdobbia novecento metri più in alto, “il passaggio più dell’Arte, progetto importante per andare dal ducato di Aosta in Val di Sezzia”, per- culturale turistico ché quello collocato a minor quota. Militari, ma anche emigran- che vede coinvolte ti valsesiani che si recavano in Svizzera o in Savoia a lavorare e diverse Comunità che scendevano a Gressoney. Proprio per garantire un punto di montane di questa sosta ai viandanti (nel febbraio del 1820 a causa della tormenta zona del Piemonte ci fu una grave disgrazia) nel 1823 il canonico Nicolao Sottile e il CAI di Varallo. completò la costruzione dell’ospizio che sostituiva la preceden- L’itinerario ad anello tente cappelletta con stalla risalente al 1787, oggi ancora esisten- tocca tutti gli insediamenti del versante sud e ritorna percorren- te trasformato in un moderno e accogliente rifugio di montagna. do il fondovalle. Oltre che alle tipiche case a loggiato tutto legno, L’ospizio era aperto anche d’inverno e tra i gestori si ricorda an- si incontrano numerose cappelle e edicole votive erette per lo cora oggi la curiosa vicenda del Clerino volontario a 18 anni del- più all’epoca della peste. A iniziare dall’Oratorio della Madonna l’armata di Francia in Russia con Napoleone, poi “bergé”, mina- delle Pose situata a metà strada tra Riva e S. Antonio, così de- tore, ancora soldato per il re Carlo Felice e guardia forestale. nominata perché si posavano i carichi e pregando si ringraziava Finalmente nel 1833 divenne il primo custode dell’ospizio. Al col- la Madonna. Il sentiero vero e proprio inizia al parcheggio di Ca le viveva da solo quasi tutto l’anno scendendo solamente di ra- di Ianzo (1.354 m) dove una bacheca ne illustra le caratteristiche do a valle. Nonostante ciò gli riuscì di sposarsi all’età di 41 anni e e le modalità. Il viottolo sale sulla destra e poi quasi in piano rag- avere 8 figli. Perse la vita sotto una valanga il 13 febbraio 1870. giunge le case della borgata che non si attraversa, perché se- Tornati indietro si tiene la destra e ci si porta sullo sterrato che guendo le indicazioni si svolta a destra per risalire la valletta. segue il corso del torrente e che porta alla piazzetta di Dopo poco il sentiero si biforca: si prende ancora a destra e S.Antonio, il capoluogo della Valle (1.381 m, posto Tappa Gta, guadato il ruscello si sale ai ripidi pascoli di Selveglio. Si passa ac- alberghetto) da cui su strada asfaltata passando per Ca Verno, canto alla cappelletta e si sale alla parte superiore del villaggio. Ca Morca, Ca Piacentino, borgate tutte, architettonicamente in- Lasciato il sentiero che porta alla Cima Mutta, si va verso sinistra teressanti, si ritorna a Ca di Lanzo.

42 43 LETTURE

PARCHI La valle dei rododendri. Studio e salvaguardia della collezione della Riserva naturale speciale Parco Burcina ‘Felice Piacenza’, a STUDI E RICERCHE cura del Dipartimento di Agronomia, Selvicoltura e gestione del “Herp-Help” Status e strategie di conservazione di Anfibi Il libro del mese Territorio-Università di Torino, ed. Grossi (tel. 0324 242743) e Rettili del Parco Regionale Delta del Po, di S. Mazzotti, ? 50. Un libro fondamentale per conoscere tutte le varietà di ed. Museo civico storia naturale di , (tel. 0532 203381) a cura di Enrico Massone rododendro presenti alla Burcina, il parco biellese a livello ? 8. Selvicoltura nelle foreste di protezione. Esperienze [email protected] mondiale. Un’opera esaustiva ed eccelsa che al rigore scientifico e indirizzi gestionali in Piemonte e Valle d’Aosta e dei testi unisce la delicatezza delle immagini dell’albero delle ro- Il deperimento del pino silvestre nelle Alpi occidentali. se, la variopinta essenza botanica che nel linguaggio universale Natura e indirizzi di gestione, Regione Piemonte-Regione dei fiori esprime il “fragile incanto della bellezza”. Valle d’Aosta (tel. 011 4324359). Opere realizzate dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica (tel. 051 6512111) con altre istituzioni: Linee guida per l’immissione di specie faunistiche; Le Alpi italiane quale barriera ecologica nel corso della migrazione LA FORZA DELLA VITA post-riproduttiva attraverso l’Europa: risultati generali della prima fase del Progetto Alpi (1997-2002); Valorizzazione Giungla sull’asfalto. La flora spontanea delle nostre città di Daniele agro-forestale e faunistica dei territori di collina e montagna Fazio, ed. Blu, ? 15. di M. Lucifero e M. Genghini.

Nell’apparente deserto biologico delle nostre città si sviluppa to, portato dal caso, in qualunque metropoli è una specie pio- una vegetazione poco evidente, ma di grande interesse natu- niera, ha lo stesso significato della piantina che nasce negli an- ralistico. Sono erbe e fiori spontanei che quasi non si notano fratti della lava, quella che ai primordi del mondo ha gettato perché non abbelli- le basi delle future fo- scono i nostri balconi reste”. Il libro chiama con vistose fioriture. in causa il lettore e lo Per lo più considerate invita a ricercare ciò insignificanti, infestan- che finora solo pochi ti, da estirpare o addi- hanno saputo apprez- rittura deturpanti, zare e a riflettere queste piante si radi- quanto poco basti alla cano naturalmente in natura per rigenerarsi, ambienti ostici. Per vi- per riprendere a mani- vere non chiedono festarsi in spazi trascu- che qualche briciola rabili e marginali. di terra accumulatasi Fornisce consigli utili, tra asfalto e marcia- suggerisce i periodi mi- piede, attorno a un gliori per l’osservazio- tombino di scarico ne e una check-list del- delle acque piovane o le specie censite, indi- fra le crepe e gli an- cando gli habitat pre- fratti di un edificio ab- ferenziali, in diverse lo- bandonato. calità europee e del vi- Il libro spiega come le cino Oriente: Kaunos, piante naturali siano Metz, Praga, Schongau, preziosi indicatori Strasburgo, Torino. La dello stato di salute di raccolta fotografica a tutti gli ambienti, an- corredo alla ricerca, che di quelli urbani e documenta la presen- NATURA E CULTURA offre diverse chiavi di za di una ricca varietà Invisibili confini. Pastori, anime nomadi di M. C. Fiorina e A. Bider, lettura: dalla scoperta di specie botaniche in foto di A. Canevarolo, ed. Lineadaria (tel. 015 31130) ? 35, come del valore estetico luoghi impensati o irri- il filo di un gomitolo, leggero e caldo, ripercorre il tragitto di una delle erbacce all’importanza della biodiversità nel contesto cit- levanti: malva selvatica, trifoglio bianco, acetosella, diverse storia antica di millenni, fatta di gesti e parole che attraversano tadino, dalle allergopatie di origine pollinica che possono ori- qualità viole e campanule, ma anche esemplari di platani, ace- tempi e spazi. Accompagnata da fotografie di ineguagliabile forza ginare ai vantaggi nei processi di termoregolazione e depura- ri, olmi e altre essenze, i cui semi sono di certo scappati da e suggestione, la storia porta in luce i segreti di un lungo lavoro zione dell’aria. Senza trascurare la straordinarietà del fenome- giardini ben curati, portati via dalla pioggia o dal vento, come di ricerca, in omaggio ad un mestiere che accomuna gli uomini no: “un banale fiore che cresce spontaneo in mezzo al cemen- la paulonia tormentosa o il limone. e donne di ogni latitudine.

44 45 TERRE DI LEGGENDE

Il contesto: La Val D’Ossola è davvero un luogo incantato, ca- ratterizzato da pittoresche valla- Con lunghe barbe e cappelli a cono, te dove la natura si esprime con tutta la sua vigorosa bellezza. sai forse dirmi loro chi sono? Non a caso in queste terre verdi Sono gli gnomi della miniera ed aspre sono sorte molteplici con aria vispa, acuta e fiera. leggende, tra qui quella narrata. Molte sono le valli e vallette in cui secoli fa sono state aperte Vivono in gruppo e son laboriosi miniere per l’estrazione di mine- e con i poveri generosi: rali preziosi come l’oro e l’argen- oro e preziosi da loro trovati to. In particolare ricordiamo la Valle Anzasca, in cui è ancora vengono a volte regalati. possibile trovare traccia della civiltà mineraria. II fortiforti gnomignomi dall’ariadall’aria sfuggentesfuggente La nostra vicenda si svolge in una piccola porzione del Piemonte posta al confine con la Svizzera, ricca di fumi e laghi e, soprattutto, di alte vette, hanno un difetto assai evidente: tra cui alcune delle più maestose d’Europa. Si tratta di una nuova provin- enormi piedi contro corrente; cia dal nome lungo e articolato, quasi una formula magica: Verbano- Appuntamento con la leggenda: Cusio-Ossola. Proprio la magia e il mistero saranno gli ingredienti princi- ma non osare mai rider di questo Le Vallate dell’Ossola, come pali della narrazione. Vi è stato un tempo in cui le montagne e i luoghi ricordato, sono ricche di minie- o dovrai correre molto lesto! della natura erano popolati da presenze straordinarie o, per meglio dire, magiche (così numerose da formare un vero popolo). Alcune buffe e biz- re, e alcune di queste si trovano zarre, altre orrende e feroci. Vivevano in armonia con gli animali e gli abi- lungo affascinanti sentieri tanti del luogo, seguendo le regole del reciproco rispetto. Non era raro escursionistici. scorgerli tra la folta vegetazione di un bosco o presso una sorgente alpi- È il caso della Val Quarazza, do- na e ai più attenti capitava anche imbattersi in alcuni di loro, ricevendo ve si trova un suggestivo sentie- doni e favori. Man mano che l’uomo ha cominciato a trascurare quei luo- ro che dal lago delle fate condu- ghi e a preferire altre cose, questo antico rapporto ha iniziato a deterio- ce al vecchio villaggio dei minato- Lrarsi. Gli alpigiani (coloro che vivono sulle alpi) hanno dato a queste pre- ri e alle ormai abbandonate senze il nome di “Piccolo Popolo”: da centinaia di anni condividono la du- miniere d’oro. ra vita di montagna e per questo motivo nessuno li conosce meglio. Tra gli abitanti del Piccolo popolo i più misteriosi e singolari sono i Gottwjarchi, gnomi dalle folte barbe e dagli stravaganti cappelli a punta ricoperti di campanellini che abitano miniere nascoste nel cuore delle Rischio di estinzione: montagne. Se ci si rivolge a loro con cortesia e gentilezza, si può essere ricambiati con regali davvero pregiati. Gemme, oro e altri preziosi, che Ambienti come le miniere spes- abbandonano nel cuore della notte davanti all’uscio dei più fortunati. I ge- so ricordano periodi storici fon- nerosi gnomi possiedono una caratteristica stravagante: hanno piedi dati sulla povertà e la bruta fatica enormi rivolti all’indietro. Tale caratteristica li rende, stranamente, molto di quanti erano costretti a lavo- agili e rapidi, ma non bisogna per alcun motivo ironizzare sui loro ano- rare in buie e anguste gallerie per mali piedi, perchè la reazione sarebbe alquanto spiacevole: anni di scher- sopravvivere. Luoghi che una Gli Gnomi zi e trabocchetti a cui è impossibile sottrarsi. È alquanto difficile scorger- volta terminata la loro funzione Gli Gnomi li, anche se nel corso dei secoli molti sono stati i temerari avventurieri che sono scivolati nell’oblio, spesso hanno provato a catturarli per dimostrare la loro esistenza. Ci sono mo- trascinando con sè anche il con- menti dell’anno in cui si mostrano più facilmente, questi coincidono con testo sociale e culturale che vive- le quattro feste celtiche principali che si svolgono i primi di febbraio, mag- va intorno a loro. gio, agosto e novembre. I luoghi dove li si può incontrare sono: i boschi Tassello essenziale della civiltà (soprattutto di conifere o di faggi), i posti dove si trovano i funghi (di cui alpina, le miniere, come altri luo- delladella ValVal d’Ossolad’Ossola sono ghiottissimi), le cascate, le cave, gli edifici più antichi e i sentieri più impervi e, naturalmente, le miniere. ghi, non dovrebbero essere di- Testi di Mariano Salvatore Ancora oggi, però, la loro esistenza è avvolta da un profondo mistero, menticati perché quando un am- [email protected] ma se ci si addentra in una buia miniera di montagna e si affina l’udito, un biente o un luogo scompare, Disegni di Massimo Battaglia lieve tintinnio di scalpelli prenderà vita: sono i Gottwjarchi che frantuma- presto lo seguono le storie e le [email protected] no la dura roccia in cerca di preziosi minerali. leggende a esso legate.

46 47 DAL MONDO DELLA RICERCA

Rocche del Roero, ambiente unico e pittoresco. Di grande interesse geologico e naturalistico. Non è facile pensare alle piante come a esseri sociali. Prive degli organi di sen- so comuni agli animali, e cioè occhi, orecchi, naso e bocca, nonché di un siste- Da Cisterna a Pocapaglia, in Provincia di Cuneo, in cima a falesie ma nervoso, risulta difficile credere a una eventuale capacità degli organismi ve- alte centinaia di metri, sorgono vari paesini arroccati: sono i bor- getali di interagire gli uni con gli altri. Se si esclude il momento della riproduzio- ghi di sommità delle Rocche del Roero. L’origine della loro posi- ne, che peraltro sovente avviene per autofecondazione o per via vegetativa, le zione fisiografica si deve a un fenomeno ben noto ai geologi, la uniche interazioni sociali delle piante sono dettate dalla competizione. La ricer- Cattura del Tanaro, avvenuta circa 250.000 anni fa. A quell’epoca L’affinità ca di un miglior posto al sole - in questo caso è letterale - ma anche di più ac- il Tanaro scorreva verso nord, ma deviò il suo corso verso est a qua e nutrienti, porta le piante a lottare per un migliore posizionamento nell’am- causa dell’opera di erosione di un altro fiume, che arretrò fino a biente. La sensibilità alle radiazioni della luce solare e anche a certi composti chi- congiungersi al paleo-Tanaro e ne catturò le acque. che vince mici diffusi nell’aria e nel terreno, rende molte piante capaci di individuare la pre- L’abbassamento del livello di base del nuovo Tanaro provocò un senza nelle vicinanze di potenziali concorrenti, mettendole in grado di reagire drastico aumento dei fenomeni erosivi anche degli altri corsi d’ac- l’egocentrismo con le adeguate modalità di crescita. Ma questo rientra nella lotta per la soprav- vivenza tra specie diverse che condividono il medesimo ambiente, con tutto il qua del Roero, che cominciarono ad arretrare verso la nuova Valle del Tanaro, incidendo con profonde forre e calanchi i terreni delle Sabbie di Asti, testimo- a cura di Claudia Bordese Nvasto ventaglio di strategie adattative che l’evoluzione ha sfoderato in centinaia [email protected] di milioni di anni, e che l’esperienza di giardinieri e contadini trasformano in fe- ni di antiche spiagge risalenti a 3,5 MA e ricchi di fossili di conchiglie, ricci di ma- lici associazioni in orti e giardini. Quello che proprio non ci si aspetterebbe da re e pesci. Così oggi nelle colline del Roero, si aprono improvvisamente vere una pianta è la capacità di riconoscere all’interno della propria specie i parenti e proprie voragini, le cui pareti sabbiose custodiscono le testimonianze fossili più stretti, e di arrivare ad assumere comportamenti che li favoriscono. È ciò che dell’antico mare piemontese. per gli animali prende il nome di selezione di parentela, e che include tutti quei comportamenti altruistici che, favorendo un parente stretto, indirettamente fa- Francesca Lozar voriscono la sopravvivenza e la trasmissione dei geni dell’individuo che li com- pie. Si parla di selezione di parentela anche quando una strategia competitiva si smorza per non danneggiare un congiunto. Da alcuni anni si è iniziato a parlare della possibilità di una selezione a favore dei parenti anche per le piante, e ricerche recenti hanno spazzato via ogni dubbio: al- cune piante sono in grado di riconoscere gli individui a loro più a n

strettamente imparentati e di favorirli. È poco più che un’erbac- i r a F

cia la pianta oggetto dello studio; si tratta del ravastrello, Cakile . T maritima, un’erba comune in spiagge e litorali sabbiosi, in aree o t o

fredde e temperate. Per migliorare le proprie possibilità di so- F pravvivenza, il ravastrello espande le sue radici il più possibile, proprio per potenziare la ricerca di acqua e nutrienti. Nel farlo non esita a disturbare le radici dei vicini ravastrelli, ov- viamente danneggiandoli. Nell’ecologa evolutiva A. Dudley le ha messe a crescere sia vicino a piante estranee che sorelle, e i risultati, sostenuti da test di controllo, sono stupefacenti. Se vicini a piante sorelle, anche i ravastrelli più esuberanti smorza- no l’invadenza delle radici, dimostrando di riconoscere il lega- ANNO INTERNAZIONALE me di parentela e di adeguarsi a esso, quasi sapendo che favo- DEL PIANETA TERRA rire i fratelli vuol dire favorire il 50% dei propri geni. Altro che parenti serpenti!

Esemplare di Cakile edentula (pgc M. C. Stensvold, Smithsonian Insitution, Plant Image Collection). Per saperne di più: A. Dudley, Kin recognition in an annual plant, Biology letters (2007)

48 PAGINA REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON L'UNIVERSITÀ DI TORINO, FACOLTÀ DI SCIENZE MFN