Settembre-Ottobre 2010
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SETTEMBRE - OTTOBRE 2010 - Anno 28° - N. 5 Rivista del tempo libero Redazione: TM - Masco Consult SA , via Cantonale, CH - 6992 Vernate Tel +41 091 923 28 77 - Fax +41 091 923 97 24 email: [email protected] - www.ticino-magazine.ch Editore: Masco Consult SA Editore - Grafica-DTP: Mascografica MENDRISIO IL MUSEO D’ARTE MENDRISIO METTE IN MOSTRA LE SUE COLLEZIONI l Museo d’Arte di Mendrisio Imette in mostra da metà set - tembre a metà novembre quanto di più significativo contempla la sua cor - posa collezione. Sono 180 opere d’ar - te, scelte dal curatore Simone Soldini che spaziano dal XVI al XXI secolo e che illustrano, all’interno degli spazi di recente restaurati dello storico Com - plesso di San Giovanni, le collezioni del Museo d’arte Mendrisio. Si tratta di autori importanti nella storia arti - stica locale, ma anche classici dell’arte moderna: un patrimonio che si è an - dato mano a mano arricchendo e che oggi conta, grazie al recente arrivo di notevoli depositi, oltre 2’500 opere. Nei 28 anni trascorsi dalla sua creazio - ne, nel 1982, avvenuta in concomi - tanza con la presentazione della prima determinante acquisizione – la dona - zione Grigioni – il Museo d’arte Men - drisio è riuscito con perseveranza a co - stituire una raccolta artistica di assolu - to valore in ambito locale. Nascita e sviluppo del Museo d’arte Mendrisio si intrecciano con i lavori di restauro Sergio Emery “Nel settembre del ’43” tempera e sabbia su tela anno 2000 cm 150 x 100 – 1 – ARTE OPERE DALLE COLLEZIONI DEL MUSEO D’A RTE MENDRISIO GLI AUTORI RAPPRESENTATI NELLA MOSTRA Leo Maillet, Pompilio Mandelli, Marino Marini, Selim Abdullah, Hans Arp, Kengiro Azuma, Mario Marioni, Albert Marquet, Arturo Martini, Giovan Battista Bagutti, Abbondio Bagutti, Simonetta Martini, Galliano Mazzon, Paolo Mazzuchelli, Attilo Balmelli, Paolo Bellini, Adriana Beretta, Giuseppe Mentessi, Gianni Metalli, Ruth Meyer, Edoardo Berta, Anna Bianchi, Anna Bianchi, Rolf Meyer, Theobald Modespacher, Pier Francesco Mola, Giovanni Bianconi, Filippo Boldini, Giuseppe Bolzani, Ubaldo Monico, Luigi Monteverde, Ennio Morlotti, Edoardo Bossoli, Carlo Innocenzo Bossoli, Ernst Max Musfeld, Anita Nespoli, Bruno Nizzola, Bottega del Petrini, Serge Brignoni, Miro Carcano, Giancarlo Ossola, Nicola Palizzi, Gianni Paris, Carlo Innocenzo Carloni, Carlo Carrà, Tancredi Parmeggiani, Bernardino Pasta, Aldo Patocchi, Francesco Catenazzi, Massimo Cavalli, Luigi Chialiva, Fritz Pauli , Gino Pedroli, Gregorio Pedroli, Pietro Chiesa, Alfredo Chighine, Ugo Cleis, Apollonio Pessina, Gianriccardo Piccoli, Fausto Pirandello, Camille-Jean-Baptiste Corot, Jean Corty, Carlo Cotti, Adriano Pitschen, Domenico Pozzi, Ambrogio Preda, Enrico Della Torre, Edmondo Dobrzanski, Carlo Quaglia, Mario Radice, Rolando Raggenbass, Eduard Edmond Doigneau, Max Ernst Eisenhut, Imre Reiner, Mario Ribola, Hans J. Siegfried Richter, Sergio Emery, Ignaz Epper, Max Ernst, Antonio Rinaldi, Luigi Rossi, Remo Rossi, Madja Ruperti, Adolfo Feragutti-Visconti, Renzo Ferrari , Aldo Ferrario, Pietro Salati, Alberto Salvioni, Augusto Sartori, Felice Filippini, Giuseppe Foglia, Renzo Fontana, Johannes Robert Schürch, Pierino Selmoni, Franco Francese, Filippo Franzoni, Samuele Gabai, Telemaco Signorini, Mario Sironi, Anita Spinelli, Giovanni Genucchi, Bernardino Giani, Daniel Spoerri, Cesare Tallone, Vittorio Tavernari, Giuseppe Giardina, Mario Gilardi, Piero Gilardi, Francesco Innocenzo Torriani, Francesco Torriani, Piero Giunni, Guido Gonzato, George Grosz, Giuseppe Antonio Maria Torricelli, Mimmo Totaro, Carlo Gulminelli, Walter Helbig, Ferdinand Hodler, Max Luciano Uboldi, Max Uehlinger, Lorenzo Viani, Huber, Ignoto del XIX secolo, Ignoto del XVII secolo, Guglielmo Volonterio, Marianne von Werefkin, Ignoto del XVIII secolo, Wifredo Lam, Cesare Lucchini, Emil Weber, Max Weiss, Walter Kurt Wiemken, Mino Maccari, Gino Macconi, Rudolf Maeglin, Samuel Wülser. Luigi Rossi, “Scena infantile (Scuola del dolore)”, acquarello su carta, anno 1894, cm 21 x 24. – 2 – ARTE OPERE DALLE COLLEZIONI DEL MUSEO D’A RTE MENDRISIO del complesso di San Giovanni, mo - numento fondamentale e documento nella storia di Mendrisio. Il suo pro - gressivo recupero ha significato di pari passo il crescente potenziamento del - l’istituto museale mendrisiense. La completazione negli ultimi sette anni del restauro del complesso ha consen - tito un ampliamento sia dei depositi sia degli spazi espositivi. Oggi il Mu - seo d’arte Mendrisio è una importante realtà, con una rinomanza a livello cantonale consolidata e affermata. Le collezioni del Museo d’Arte di Mendrisio si sono formate nei decenni grazie alle acquisizioni volute dal Mu - nicipio e, soprattutto, grazie alle dona - zioni e ai depositi che seguivano espo - sizioni monografiche o tematiche. Di norma la crescita di una collezione di - pende principalmente dall’attività espositiva – mirata - che un Museo Filippo Franzoni, “Saleggi di Locarno”, olio su tela, 1890 circa, cm 23x28. persegue nel tempo; così è stato e vale tuttora per quello di Mendrisio. La presentazione in mostre monografiche di autori moderni e contemporanei gli ha consentito di annettere fondi spes - so significativi della loro opera. Un impegno premiato – per citare gli esempi maggiori - con l’arrivo di fon - di cospicui come quello dedicato al pittore Pietro Chiesa, figura di riferi - mento dell’arte ticinese dalla fine dell’800 alla metà del ‘900, e soprat - tutto come quello dell’artista-gallerista Gino Macconi, che con il suo apporto arricchisce il Museo con materiali che danno un ampio affresco sulla storia artistica locale (in special modo del ‘900), oltre a fornire alcuni interessan - ti documenti di artisti - in particolare Pietro Chiesa, “Germaine che ricama”, olio su tela, anno 1912, cm 110 x1 10. – 3 – ARTE OPERE DALLE COLLEZIONI DEL MUSEO D’A RTE MENDRISIO logo, un criterio settoriale per filoni tematici e linguistici. Il catalogo che accompagna la mostra si divide quindi in nove sezioni storico-tematiche, ognuna delle quali viene introdotta da una sintetica lettura critica, e riunisce le immagini di 180 opere, tra le quali quelle di circa 130 autori differenti. La mostra al Museo d’Arte Men - drisio rimane allestita da 18 settembre al 14 novembre; si può visitare dal martedì al venerdì negli orari 10.00- 12.00 / 14.00-17.00, sabato e dome - nica dalle 10.00 alle 18.00, lunedì chiuso; vernice venerdì 17 settembre ore 18.00. Max Huber, “Senza titolo”, tempera su carta, anno 1948, cm 60 x 60. italiani - dell’arte moderna europea. giori, che innescano a loro volta filoni Spiccano poi all’interno della collezio - tematici, seguendo i quali possono es - ne alcune linee guida. Almeno due so - sere lette e variamente interpretate no senz’altro da indicare: da un canto l’arte e la storia del territorio ticinesi: il un filone storico regionale; dall’altro, carattere specifico di una provincia in - una visione completa sul Novecento fluenzata sì dalla cultura di origine, ticinese. Una raccolta di opere antiche ma anche fortemente da una compo - permette quindi di costruire, partendo nente proveniente dal nord. da lontane origini, una microstoria ar - A un criterio cronologico si ac - tistica del territorio che lungo i secoli compagna, soprattutto in sede di cata - conduce dalla bottega seicentesca dei Torriani, attraverso la produzione di Giovan Battista Bagutti, di Bernardi - no Pasta, di Antonio Rinaldi, di Pietro Chiesa, fino nel cuore del ‘900 grazie ai fondi di due protagonisti della sto - Vittorio Tavernari ria regionale come Guido Gonzato e “Torso femminile” Giuseppe Bolzani. bronzo Ma, come detto, baricentro della anno 1951 collezione rimane il ‘900 ticinese, do - cm 64 x 15 x 15,5 cumentato in tutte le sue figure mag - – 4 – VIRA GAMBAROGNO ARTE LE PITTURE SULLE CASE DEL NUCLEO PER L’ARREDO ARTISTICO PERMANENTE l connubio tra Vira Gambaro - Igno e l’arte certamente risale al - l’antichità, e alcune testimonianze nel paese lo dimostrano. Per riferirci ai tempi a noi più vicini si può invece af - fermare che l’inizio si situa certamente agli anni 50 del secolo scorso. Sotto l’impulso di un gruppetto di giovani entusiasti e appassionati nacque il Cir - colo di Cultura del Gambarogno che tra le altre iniziative diede la luce an - che al Festival organistico di Magadi - no. Venne così dato il via ai primi ap - puntamenti culturali e artistici, indi - rizzati soprattutto alla popolazione della regione e al turista principalmen - te teutonico che da sempre sceglie il Gambarogno quale luogo di villeggia - tura. In seguito, sotto l’impulso del professor Edgardo Ratti, più sensibile all’arte pittorica e plastica, venne svi - luppata la formula delle “Mostre di scultura all’aperto”, diventate in breve tempo di richiamo internazionale e La nuova opera di Pierluigi Poretti dal titolo “Terra ticinese”; che ancora oggi, organizzate dalla “As - è un dipinto eseguito lo scorso mese di luglio con colori acrilici su una lastra di duripanel di cm 125 x 150. sociazione GambarognoArte”, conti - A distanza di 40 anni “Gambaro - nuano con cadenze triennali. gnoArte” si è fatta carico di riprendere Compresa nel ricco ventaglio del - l’iniziativa, procedendo in primo luo - l’offerta culturale e artistica, nel 1970 go al restauro di alcuni affreschi di al - Vira ospitò anche la “Scuola dell’Af - lora, e poi con la programmazione di fresco”, alla quale parteciparono una cinque nuove opere pittoriche alla fine decina di giovani artisti sotto la guida situate su altrettanti nuove facciate. di rinomati docenti specializzati nella Dunque non si