Il Culto Di Neptunus a Patavium Una Delle Divinità Meno Note Nell'italia

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Il Culto Di Neptunus a Patavium Una Delle Divinità Meno Note Nell'italia APPENDICE : il culto di Neptunus a Patavium Una delle divinità meno note nell’Italia settentrionale è forse Neptunus , attestato in poco meno di una ventina di dediche 1, una delle quali rinvenuta ad Ardoneghe di Brugine, nella zona sud-orientale del territorio di pertinenza patavina 2. Si tratta di un’arula in calcare, accuratamente lavorata, con fastigio piatto, sul quale si conserva solo uno dei due pulvini, liscio e dotato di uno stretto balteo centrale. La parte superiore presenta una serie di modanature. Il fusto, parallelepipedo, reca sulla fronte la rappresentazione, a bassorilievo, di un recipiente con corpo ovoidale e anse orizzontali, identificabile con uno skyphos . Sul fianco sinistro è visibile l’immagine di un attingitoio con manico verticale a terminazione ricurva, interpretabile come un simpulum . Sulla fronte è leggibile la dedica rivolta da T(itus) Cassius a Neptuno per il compimento di un voto 3. Diversi elementi hanno permesso di datare il pezzo al I secolo d.C. 4: benché, dunque, il documento non sia riferibile ad un orizzonte di romanizzazione, si rende necessaria una sua breve analisi per il fatto che Neptunus , ricordato in quest’unica 1 Regio VIII, Aemilia : CIL XI, 126 (Ravenna); CIL XI, 6824 ( ager Bononiensis ). Regio IX, Liguria : CIL V, 7457 ( ager Hastensis ). Regio X, Venetia et Histria : CIL V, 328 ( Parentium ); BRUSIN 1991, pp. 155-156, n. 326 ( Aquileia ); BRUSIN 1991, pp. 156-157, n. 327 ( Aquileia ); BASSIGNANO 1997, p. 151, n. 6 ( Ateste ); BUCHI 1984, pp. 69-70 ( Atria ); InscrIt XIII, 2, 40 ( ager inter Mantuam et Veronam ); CIL V, 4285 ( Brixia ); CIL V, 4874 ( ager Brixiae adtributus ); CIL V, 4286 ( ager Brixianus ); GARZETTI 1991, pp. 221-222, n. 23 (ager Brixianus ). Regio XI, Transpadana : CIL V, 5098 ( ager Bergomas ); CIL V, 5258 ( Comum ); CIL V, 5279 ( ager Comensis ); CIL V, 6565 ( ager Novariensis ). Alpes maritimae : CIL V, 7850 ( Pedona ). Su queste iscrizioni, cfr. ARNALDI 1997, pp. 146-193, con ulteriore bibliografia. 2 RINALDI 1966, pp. 101-105, AE 1967, 118, FA 1968, 4808, BUCHI 1984, p. 70, PESAVENTO MATTIOLI 1984, p. 84, BONOMI 1987, p. 209, ARNALDI 1997, pp. 165-166, n. 28, fig. 21; BONOMI 2008, pp. 65-66. 3 L’iscrizione è conservata presso la Soprintendenza Archeologica del Veneto, nella sede di Padova. N. inv. 74727. Dimensioni: 75,5 x 39,5 x 30,3; alt. lett. 2,8-5,2 ( T longa : max 6,2). Mancano lo spigolo superiore sinistro e quello inferiore destro. Il fianco destro è lacunoso. L’iscrizione dedicatoria recita: T(itus) Cassius / Neptuno / v(otum) s(olvit) l(ibens) m(erito ). 4 ARNALDI 1997, p. 166, BONOMI 2008, p. 66. Tra gli elementi che contribuiscono ad una datazione al I secolo d.C. sono stati indicati i segni di interpunzione triangoliformi, la T montante, la mancata indicazione del cognomen del dedicante. Per una datazione più alta, tra la fine del I secolo a.C. e il I secolo d.C., BASSIGNANO 1981, p. 214. 372 iscrizione patavina, è stato considerato esito di assimilazione con una divinità epicorica legata all’acqua 5. Tale proposta trova origine già negli studi della fine dell’Ottocento: le ricerche di Alfred von Domaszewki, Georg Wissowa, Jules Toutain e Stefan Weinstock avevano indotto a constatare come nelle attestazioni epigrafiche, in netto contrasto con quanto perlopiù tramandato dalle fonti letterarie, Neptunus apparisse prevalentemente quale divinità tutelare delle acque interne piuttosto che signore dei flutti marini. Ciò portò a concludere che le competenze di Neptunus su fiumi, laghi e sorgenti derivassero da fenomeni di interpretatio 6. Tale convinzione è tuttora da molti condivisa, malgrado numerose ricerche, anche di carattere linguistico, abbiano modificato la prospettiva sulla questione 7. Non è raro, quindi, che negli studi di settore, divinità delle acque, talvolta dalle prerogative sananti come Benacus o le Fontes , siano intese come sopravvivenze locali e che divinità chiaramente italiche, come le Lymphae , le Nymphae , Neptunus e Iuppiter Lustralis , siano considerate interpretationes di numi preromani dalle analoghe competenze 8. In tale prospettiva, Ileana Chirassi Colombo aveva, quindi, indicato 5 Cfr. BASSIGNANO 1981, p. 214, BASSIGNANO 1987, p. 325. 6 VON DOMASZEWSKI 1896, pp. 233-236, MytholLex , III, 1, s.v. Neptunus , cc. 201-207 (G. Wissowa), TOUTAIN 1907, p. 372, RE XVI, 2, s.v. Neptunus (St. Weinstock), cc. 2514-2535, in particolare cc. 2533-2535. 7 DUMÉZIL 1973, p. 59, RIX 1981, pp. 106-107, 123. Si veda, in generale, ARNALDI 1997, pp. 1- 58. 8 Si vedano, per esempio, VERGNANI 1964 p. 95: ”una divinità originale, non marina, ma lacuale e fluviale e che non è da ricondursi al Poseidone greco è Neptunus , venerato a Bergamo, Bologna, Como, Novara e di evidente origine indigena”; RINALDI 1966, pp. 103- 104: “Nettuno è una delle divinità meno onorate nel mondo romano, soprattutto col procedere dei tempi e nelle zone periferiche dove di solito compare in forme sincretistiche, associato a divinità locali”; SUSINI 1975, pp. 398-399, che accenna all’importanza della fonte epigrafica per comprendere i processi di “ interpretationes ” delle divinità delle acque; CHIRASSI COLOMBO 1976, pp. 189-190: “Il Neptunus Augustus è certo la grande divinità fluviale legata all’elemento fontinale, all’acqua dolce interna, che nei paesi transalpini spesso soppianta o meglio riesprime divinità indigene con una modalità diversa da quella rappresentata dai numi specifici dei grandi corsi d’acqua”; FINOCCHI 1994, p. 13, che include Neptunus tra le divinità romane assimilate a quelle galliche; MENNELLA 1998, p. 168; GIORCELLI BERSANI 1999, pp. 114-115, pur nella consapevolezza della difficoltà di seguire l’evoluzione dei culti indigeni in età romana, concorda nel riconoscere tratti comuni nelle personalità divine; VALVO 2004, pp. 217-218: ”Legami con la religione celtica, in materia di culti rivolti alle acque salutari, sono riscontrabili anche nelle dediche alle Nymphae e alle Vires . Queste ultime sono associate alle Nymphae in una iscrizione da Veleia , rinvenuta presso 373 quanto l’analisi dei culti fontinali fosse importante ai fini del “problema storico- religioso e funzionale dell’emersione delle forme prepoliteistiche nei momenti di disgregazione della cultura ufficiale quale si segnala nel corso del medio-impero” 9. Conviene, tuttavia, ricordare come a conclusione del suo studio dedicato al culto di Neptunus nell’Italia romana Adelina Arnaldi sia giunta a chiarire che le competenze del dio, forse in principio circoscritte alle acque sorgive e fluviali 10 , andarono restringendosi a partire dal III secolo a.C. all’ambito marino. Ciò avvenne, significativamente, in concomitanza con la trasformazione di Roma in una grande potenza navale e con la progressiva introduzione nel pantheon ufficiale di figure divine minori, protettrici di fiumi, laghi e sorgenti 11 . Nell’età tardo-repubblicana tale processo appare compiuto, tanto che Neptunus fu adottato in funzione propagandistica da Sesto Pompeo, Antonio e Ottaviano 12 . Come sottolineato dalla Arnaldi, la funzione di Neptunus come tutore di sorgenti, flumina , fontes non fu mai del tutto eliminata e il dio continuò ad essere sempre considerato come il signore di tutte le acque 13 . una grande pozza dove si raccoglievano le acque che filtravano dall’alto; sono associate alle Lymphae in una iscrizione scoperta ad Erba (fra Como e Lecco); infine si trovano ancora, in territorio lombardo, associate a Nettuno presso Gussago, località vicino a Brescia: in questo caso esse esprimerebbero le forze naturali e per questo sarebbero associate a Nettuno”. 9 CHIRASSI COLOMBO 1976, p. 191. Le fonti epigrafiche relative a Neptunus , per esempio, sembrano trovare maggiore diffusione nell’Italia settentrionale e nelle zone transalpine, tra il I e il II secolo d.C., cfr. ARNALDI 1997, p. 200. 10 Neptunus appartenne al pantheon romano fin da età molto antica: fu, infatti, adorato insieme ad altre cinque divinità nel primo lettisternio, celebrato nel 399 aC.; i Neptunalia , sono registrati sia nei Fasti Antiates maiores sia nei Menologia , che ricordavano le festività celebrate dagli agricoltori, ARNALDI 1997, pp. 6, 13-14, 20-24. 11 Il tempio di Fons fu dedicato nel Campo Marzio nel 231 a.C. dal console Cn. Papirius Maso , quello alle Nymphae risale al II secolo a.C. e così pure l’ aedes di Tiberinus nell’Isola Tiberina, ZEVI 1995, pp. 135-143, LTUR III, s.v. Nymphae, aedes (D. Manacorda), pp. 350-351, COARELLI 1997, pp. 250-258, 397-446. 12 A titolo esemplificativo, cfr. CRESCI MARRONE 1993a, pp. 202-203, 13 ARNALDI 1997, p. 57. Prova ne sarebbe la caratterizzazione del dio nelle fonti letterarie: CATULL . 31.1-3: Paene insularum, Sirmio, insularumque / ocelle, quascumque in liquentibus stagnis / marique uasto fert uterque Neptunus ; VERG . g eorg . 4.28-29: si forte morantes / sparserit aut praeceps Neptuno immerserit Eurus ; SERV . georg . 4.29: Neptunus fluminibus et fontibus et aquis omnibus praeest ; AUG . civ. Dei 7.16: Neptunum aquas mundi ; AMM . 17.7.12: Neptunum, umentis substantiae potestatem . Per un commento a queste fonti ARNALDI 1997, pp. 6-7. 374 Se, quindi, fonti letterarie, epigrafiche e numismatiche consentono di concludere che a livello pubblico 14 il dio fu venerato prevalentemente, anche se non esclusivamente, come dio del mare, protettore delle flotte, garante di successi navali 15 , le forme di devozione privata sono, inevitabilmente, di più incerta definizione. La valutazione dell’accezione del culto è, infatti, affidata alla sola fonte epigrafica, che non di rado menziona il solo teonimo
Recommended publications
  • Ideazione Di Clementina Panella a Cura Di Alessandro D'alessio
    Ideazione di Clementina Panella A cura di Alessandro D’Alessio Clementina Panella Rossella Rea ROMA UNIVERSALIS SEZIONE I SEZIONE II 206 Tombe e necropoli a Roma SEZIONE III L’IMPERO E LA DINASTIA L’IMPERO DEI SEVERI LA ROMA DEI SEVERI e dintorni ROMA E IL MEDITERRANEO VENUTA DALL’AFRICA Barbara E. Borg LA DINASTIA LA FORMA DELLA CITTÀ 210 Linguaggio architettonico e sistemi CITTÀ, TERRITORI, ECONOMIE 23 I Severi e i caratteri di un’epoca. 36 I Severi 132 Urbs Roma – Urbs Sacra: forma decorativi dei grandi complessi 264 La Sicilia Continuità e frattura nella storia Orietta D. Cordovana e immagini della Città di Roma Daniele Malfitana della popolazione di Roma Domenico Palombi L’IMPERO IN PACE Patrizio Pensabene, Francesca Caprioli 270 L’Africa e del suo impero mediterraneo 48 Moneta, economia e cittadinanza I LUOGHI SEVERIANI Alejandro Quevedo Elio Lo Cascio 220 L’industria laterizia e Marco Maiuro 142 Le “Terme di Elagabalo” l’organizzazione dei grandi 278 L’Egitto 28 Cronologia dell’età severiana. Clementina Panella 58 Società, cultura, religione cantieri urbani Jessica Montani 192-235 Cesare Letta 150 I reperti scultorei dalle Évelyne Bukowiecki, 282 Dal Mediterraneo a Roma “Terme di Elagabalo”: dall’età Ulrike Wulf-Rheidt † L’IMPERO IN GUERRA Clementina Panella augustea all’età severiana 64 Gli eserciti: riforme, campagne Massimiliano Papini L’IMPERATORE E LA PLEBE URBANA militari e nuove province 228 Intrattenere e sorprendere: ludi, 298 Abbreviazioni Cecilia Ricci 154 Il Tempio di Elagabalo munera e agones Françoise Villedieu 300 Bibliografia ARTE E ARCHITETTURA Silvia Evangelisti 72 Luoghi, monumenti, immagini: 158 La Domus Severiana sul Palatino.
    [Show full text]
  • Liberator Urbis Suae
    LIBERATOR URBIS SUAE Hur Konstantin manifesterade sig själv i den romerska topografin efter segern över Maxentius år 312. Lunds Universitet Institutionen för Arkeologi och Antikens historia Kandidatuppsats i Antikens Kultur och Samhällsliv VT 2010 Författare: Sara Lindvall Handledare: Charlotte Wikander/Dominic Ingemark 1 Innehållsförteckning Abstract.................................................................................................................................sid 3 1. Inledning....................................................................................................................sid 4 1.1 Presentation av ämne och målsättning................................................................sid 4 1.2 Problemställning..................................................................................................sid 4 1.3 Forskningshistorik...............................................................................................sid 4 2. Materialbeskrivning och metod.................................................................................sid 5 3. Analys........................................................................................................................sid 6 3.1 Politisk bakgrund: Tetrarkin och Maxentius.......................................................sid 6 3.2 Konstantins Rom.................................................................................................sid 9 3.2.1 Lateranbasilikan....................................................................................sid
    [Show full text]
  • In Copertina Busto Di Caracalla, Dalla Collezione Farnese, Napoli, Museo Archeologico Nazionale (© Luigi Spina)
    In copertina Busto di Caracalla, dalla collezione Farnese, Napoli, Museo Archeologico Nazionale (© Luigi Spina) A pagina 1 Matrice per applique di vasi o lucerne, gesso, alt. cm 16, largh. cm 14, 200-280 d.C. circa, età tardoantica, Oxford, Ashmolean Museum Alle pagine 2-3 Sir Lawrence Alma-Tadema, Le rose di Elagabalo, particolare, 1888, olio su tela, cm 132,1µ213,9, Città del Messico, Collezione Pérez Simón A pagina 4 Ritratto maschile, da Roma, all’interno di un muro “medievale” fra la Basilica di Massenzio e il Colosseo, marmo lunense, alt. cm 35, metà del III secolo d.C., Roma, Musei Capitolini, Centrale Montemartini (fotografia di Zeno Colantoni) A pagina 5 Busto femminile con tunica e mantello e ritratto di Giulia Mamea, dalla collezione Albani, marmo lunense, alt. cm 58, 222-235 d.C., Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori (fotografia di Zeno Colantoni) Alle pagine 6-7 Jean-Baptiste Greuze, L’imperatore Settimio Severo rimprovera il figlio Caracalla di aver attentato alla sua vita, particolare, 1769, olio su tela, cm 124µ160, Parigi, Musée du Louvre Alle pagine 8-9 Sir Lawrence Alma-Tadema, Caracalla e Geta, particolare, 1907, olio su tavola, cm 123,2µ153,7, collezione privata A pagina 10 Effigie di Settimio Severo con ripresa del IV tipo ritrattistico, da Roma, cosiddette “Terme di Elagabalo”, marmo Göktepe, alt. max cm 38,5, 204-211 d.C., Roma, Parco archeologico del Colosseo (fotografia di Luciano Mandato) A pagina 11 Ritratto femminile scalpellato (Plautilla?), da Roma, marmo bianco, alt. cm 21, inizio
    [Show full text]
  • Rome, Portus and the Mediterranean Rome, Portus and the Mediterranean
    Rome, Portus and the Mediterranean Rome, Portus and the Mediterranean Edited by Simon Keay 21 ARCHAEOLOGICAL MONOGRAPHS OF THE BRITISH SCHOOL AT ROME The British School at Rome, London 2012 # The British School at Rome, at The British Academy, 10 Carlton House Terrace, London, SW1Y 5AH www.bsr.ac.uk Registered Charity No. 314176 ISBN 978-0-904152-65-4 Cover illustration Detail from the Tabula Peutingeriana showing Rome, Portus and the central Mediterranean. Image provided by Richard Talbert and Jeffrey A. Becker. (Reproduced courtesy of the O¨sterreichiche Nationalbibliothek.) Serious and good faith efforts have been made to identify the copyright owners and obtain their permission to reproduce images. In the event of any errors or omissions, please inform the British School at Rome and the correction will be made in future editions. Typeset by Academic + Technical Typesetting, Bristol, Great Britain Printed by Berforts Information Press, Eynsham, Oxford, Great Britain The port system of Imperial Rome Simon Keay INTRODUCTION ortus, the maritime port of Imperial Rome, was located some 30 km to the southwest of P Rome, and just under 3 km to the north of Ostia at the mouth of the Tiber. It was an artificial port that was begun under Claudius, was substantially enlarged under Trajan, and underwent continued further development in the late antique period. There is little doubt that the prime purpose of Portus was to help satiate the huge demand of the city of Rome for foodstuffs and material (Tchernia and Viviers 2000: 779–89). While Ostia was clearly an important nexus of traders, shippers and representatives of the state involved in supplying Rome with food, Portus was the maritime hub of Rome that actually enabled cargoes to be unloaded and stored before reaching the City.1 The view underlying this paper is that the full implications of the establishment of Portus for our understanding of the mechanisms of how Rome was supplied have yet to be appreciated fully.
    [Show full text]
  • Il Tempietto Di Bramantenel Monastero Di San Pietro in Montorio
    © SINGOLI AUTORI E EDIZIONI QUASAR DI S. TOGNON SRL IL TEMPIETTO DI BRAMANTE NEL MONASTERO DI SAN PIETRO IN MONTORIO a cura di Flavia Cantatore EDIZIONI QUASAR © SINGOLI AUTORI E EDIZIONI QUASAR DI S. TOGNON SRL La pubblicazione ha ricevuto il contributo del Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’Architettura di Sapienza – Università di Roma e della Fondazione Marco Besso e il contributo della Cooperación Española attraverso l’Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo (AECID). Il suo contenuto non riflette necessariamente le opinioni della AECID. In copertina: Tempietto di San Pietro in Montorio (foto F. Cantatore) ISBN 978-88-7140-815-6 © Coedición AECID, Agencia Española de Cooperación Internacional para el Desarrollo Catálogo general de publicaciones oficiales de la Administración General del Estado: https://publicacionesoficiales.boe.es NIPO: 502-17-050-7 © Roma 2017 - Edizioni Quasar di Severino Tognon Via Ajaccio 41-43 - 00198 Roma Tel. 0685358444, Fax 0685833591 email: [email protected] © SINGOLI AUTORI E EDIZIONI QUASAR DI S. TOGNON SRL SOMMARIO Ángeles Albert, Presentazione .......................................................... 4 Francesco Paolo Fiore, Prefazione ....................................................... 7 Flavia Cantatore, Introduzione .......................................................... 13 Architettura e storia Laura Asor Rosa, Le preesistenze e la prima fondazione altomedievale ........................... 21 Enrico Parlato, San Pietro a Roma, dai racconti ai luoghi
    [Show full text]
  • CICLO XXVIII Direttore Della Scuola Di Dottorato Tesi Di Dottorato Di Tutor
    UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI STORIA, SCIENZE DELL’UOMO E DELLA FORMAZIONE SCUOLA DI DOTTORATO DI RICERCA “STORIA, LETTERATURE E CULTURE DEL MEDITERRANEO” INDIRIZZO CLASSICO CICLO XXVIII IL CULTO DEL DEUS ELAGABALUS DAL I AL III SECOLO D.C. ATTRAVERSO LE TESTIMONIANZE EPIGRAFICHE, LETTERARIE E NUMISMATICHE Direttore della Scuola di Dottorato Tesi di Dottorato di PROF. ATTILIO MASTINO EDGARDO BADARACCO Tutor PROF. PAOLA RUGGERI ANNO ACCADEMICO 2014-2015 La presente tesi è stata prodotta nell’ambito della Scuola di Dottorato in “Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo” – XXVIII ciclo, finanziato con le risorse del P.O.R. SARDEGNA F.S.E. 2007-2013 - Obiettivo competitività regionale e occupazione, Asse IV Capitale umano, Linea di Attività l.3.1. 2 Je suis Khaled al-Asaad EDGARDO BADARACCO, Il culto del Deus Elagabalus dal I al III secolo d.C. attraverso le testimonianze epigrafiche, letterarie e numismatiche, Tesi di Dottorato in “Storia, Letterature e Culture del Mediterraneo”, XXVIII ciclo, Università degli Studi di Sassari. 3 INDICE PAGINA INTRODUZIONE 5 I. LE ORIGINI DEL CULTO 8 I,1 EMESA 8 I,2 LA DINASTIA DEI RE-SACERDOTI ARABI 16 I,3 IL PANTHEON DI EMESA 35 I,4 IL CULTO DI ELAGABALUS 51 II. Ex Oriente lux: PRIME TESTIMONIANZE DEL CULTO IN OCCIDENTE 84 II,1 DEVOZIONE PRIVATA SOTTO GLI ANTONINI: I CASI DI LAURUM (GERMANIA INFERIOR) E CORDUBA (BAETICA) 84 III. `H filÒsofoj : POLITICA RELIGIOSA DI UN’IMPERATRICE SIRIANA 89 III,1 NASCITA DI UN’IMPERATRICE: IL RUOLO ISTITUZIONALE DI GIULIA DOMNA DAL MATRIMONIO CON SETTIMIO SEVERO ALL’ASCESA DI PLAUZIANO 89 III,2 IL RITIRO DALLA SCENA POLITICA E LA FORMAZIONE DEL CIRCOLO LETTERARIO 98 III,3 LA DIFFUSIONE DEL CULTO DI ELAGABALUS IN OCCIDENTE: UN INTERVENTO NELLA POLITICA RELIGIOSA DELLA DINASTIA SEVERIANA 108 DELL’IMPERATRICE GIULIA DOMNA III,3,1 T.
    [Show full text]
  • Religious Mobility in the Roman Empire*
    Religious Mobility in the Roman Empire* † SIMON PRICE ABSTRACT The spread of religions throughout the Roman world may be explained partly as a consequence of the movements of peoples, partly in terms of the emergence of new elective cults. Understanding these processes entails exploring the kinds of contacts and exchanges established between individual worshippers, and the contexts — local and imperial — within which they took place. These developments culminated in the emergence of new cults that spilled over the boundaries of the Roman Empire to create the rst global religions. Keywords: Roman religion; migration; diaspora; oriental cults; elective cults; ethnic cults; Christianity; conversion How exactly religions spread in the Roman Empire between Augustus and Constantine is a deceptively simple question. This article seeks to show that the question is more complex than it might seem at rst sight, but also that some patterns can be discerned.1 Obviously, many cults are newly attested all over the Empire: Jupiter Optimus Maximus, Isis, Jupiter Dolichenus, Mithras, Judaism and Christianity are just the most obvious. How these cults spread and the preconditions for religious mobility need some thought. Of course, cults do not move on their own, their movements depend on the movements of people. Take, for example, the ambassadors to Rome representing the Alexandrian Greeks in their dispute with the Alexandrian Jewish community. According to a later propagandistic Greek account, each party brought to Rome ‘their own gods’, the Greeks a bust of Sarapis, * This article originated as a Conférence Michonis at the Collège de France on 5 November 2010. The original lecture (delivered in French) can be heard at http://www.college-de-france.fr/site/john-scheid/ Conference_du_5_novembre_2010_.htm.
    [Show full text]
  • Mapping Augustan Rome
    MAPPING AUGUSTAN ROME directed by Lothar Haselberger in collaboration with David Gilman Romano edited by Elisha Ann Duroser with contributions by D. Borbonus, E. A. Dumser, A. B. Gallia, O. Harman~ah, L. Haselberger, E. J. Kondratieff, C. F. Norefla, G. Petruccioli, D. G. Romano, N. L. Stapp, A. G. Thein, G. Varinlioglu, and others Computer map creation: A. B. Gallia, D. G. Romano, and N. L. Stapp Artistic map design: M. Davison Portsmouth, Rhode Island 2002 JOURNAL OF ROMAN ARCHAEOLOGY AN INTERNATIONAL JOURNAL MAPS (one sheet in front pocket, one sheet in back pocket) Mark Davison, Andrew B. Gallia, David Gilman Romano, and Nicholas L. Stapp, based on the work of all contributing authors Preface and Acknowledgements 7 Lothar Haselberger Mapping Augustan Rome: introduction to an experiment 9 Lothar Haselberger Urbs Roma: bibliography, models, and projects 27 Making the map David Gilman Romano, Nicholas L. Stapp, and Andrew B. Gallia Appendix A: Computer and software resources Appendix B:Map resources Dorian Borbonus, Elisha Ann Dumser, Andrew B. Gallia, Omiir Harman§ah, Lothar Haselberger, Eric J. Kondratieff, Thomas J. Morton, Carlos F. Norefia, Todd W. Parment, Guido Petruccioli, A. G. Thein, Kevin Tracy, & Gunder Varinlioglu Bibliographic abbreviations Elisha Ann Dumser Catalogue of entries Entries are arranged in alphabetical order, and each entry's index number is indicated at the end of the title line, if applicable. Items without an index number are either labeled on the map itself, such as area entries or regional roads, or cannot be visualized due to the item's overarching nature or its unknown location.
    [Show full text]
  • Akdenġz Ünġversġtesġ Sosyal Bġlġmler Enstġtüsü
    AKDENĠZ ÜNĠVERSĠTESĠ SOSYAL BĠLĠMLER ENSTĠTÜSÜ Gülcan KAġKA HELLENĠSTĠK APOIKIA‘DAN ROMA COLONIA‘SINA: ANTIOCHEIA AD PISIDIAM ÖRNEĞĠNDE BĠR KOLONĠ KENTĠNĠN YERLEġĠM VE ĠDARĠ TARĠHĠ Eskiçağ Dilleri ve Kültürleri Ana Bilim Dalı Doktora Tezi Antalya, 2017 AKDENĠZ ÜNĠVERSĠTESĠ SOSYAL BĠLĠMLER ENSTĠTÜSÜ Gülcan KAġKA HELLENĠSTĠK APOIKIA‘DAN ROMA COLONIA‘SINA: ANTIOCHEIA AD PISIDIAM ÖRNEĞĠNDE BĠR KOLONĠ KENTĠNĠN YERLEġĠM VE ĠDARĠ TARĠHĠ DanıĢman Yrd. Doç. Dr. Burak TAKMER Eskiçağ Dilleri ve Kültürleri Ana Bilim Dalı Doktora Tezi Antalya, 2017 Akdeniz Üniversitesi Sosyal Bilimler Enstitüsü Müdürlüğüne, Gülcan KAġKA'nın bu çalıĢması, jürimiz tarafından Eskiçağ Dilleri ve Kültürleri Ana Bilim Dalı Doktora Programı tezi olarak kabul edilmiĢtir. BaĢkan : Prof. Dr. Bilge HÜRMÜZLÜ KORTHOLT (Ġmza) Üye (DanıĢmanı) : Yrd. Doç. Dr Burak TAKMER (Ġmza) Üye : Doç. Dr. Erhan ÖZTEPE (Ġmza) Üye : Yrd. Doç. Dr. Ebru AKDOĞU ARCA (Ġmza) Üye : Yrd. Doç. Dr. Gökhan TĠRYAKĠ (Ġmza) Tez BaĢlığı: Hellenistik Apoikia‘dan Roma Colonia‘sına: Antiocheia ad Pisidiam Örneğinde Bir Koloni Kentinin YerleĢim ve Ġdari Tarihi Onay: Yukarıdaki imzaların, adı geçen öğretim üyelerine ait olduğunu onaylarım. Tez Savunma Tarihi : 05/04/2017 Mezuniyet Tarihi :04/05/2017 (Ġmza) Prof. Dr. Ġhsan BULUT Müdür AKADEMĠK BEYAN Doktora Tezi olarak sunduğum ―Tez BaĢlığı: Hellenistik Apoikia‘dan Roma Colonia‘sına: Antiocheia ad Pisidiam Örneğinde Bir Koloni Kentinin YerleĢim ve Ġdari Tarihi‖ adlı bu çalıĢmanın, akademik kural ve etik değerlere uygun bir biçimde tarafımca yazıldığını, yararlandığım
    [Show full text]
  • Medieval Rome: Stability and Crisis of a City, 900-1150
    OXFORD STUDIES IN MEDIEVAL EUROPEAN HISTORY General Editors john h. arnold patrick j. geary and john watts Medieval Rome Stability and Crisis of a City, 900–1150 CHRIS WICKHAM 1 3 Great Clarendon Street, Oxford, OX2 6DP, United Kingdom Oxford University Press is a department of the University of Oxford. It furthers the University’s objective of excellence in research, scholarship, and education by publishing worldwide. Oxford is a registered trade mark of Oxford University Press in the UK and in certain other countries # Chris Wickham 2015 The moral rights of the author have been asserted First Edition published in 2015 Impression: 1 All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted, in any form or by any means, without the prior permission in writing of Oxford University Press, or as expressly permitted by law, by licence or under terms agreed with the appropriate reprographics rights organization. Enquiries concerning reproduction outside the scope of the above should be sent to the Rights Department, Oxford University Press, at the address above You must not circulate this work in any other form and you must impose this same condition on any acquirer Published in the United States of America by Oxford University Press 198 Madison Avenue, New York, NY 10016, United States of America British Library Cataloguing in Publication Data Data available Library of Congress Control Number: 2014934069 ISBN 978–0–19–968496–0 Printed and bound by CPI Group (UK) Ltd, Croydon, CR0 4YY Links to third party websites are provided by Oxford in good faith and for information only.
    [Show full text]
  • Santa Maria Maggiore Und Antiochia Zugeordnet
    Einführungsreise 29.1. - 2.2.2013 - 1 - 23. - 29. 5.2013 5.2013 29. - 23. Pfarrreise Hain Hain Pfarrreise City of Vatican Kunst in Rom) und S. Maria ROM Maggiore, der größten Mari- „Die ewige Stadt“ enkirche Roms. Anschlie- ßend zur zweigeschossigen Hintergrundinformationen Basilika S. Clemente (mit der Einführungsreise (29. der freskengeschmückten 1. bis 2. 2. 2013) und Vor- Krypta und dem Mithrashei- ligtum). Danach zur Lateran- schau zur Pfarr-Reise (23.- Engelsburg / -brücke …. 132 Basilika, die "Mutter und Inhalt: 29.5.), veranstaltet durch Piazza Navonna ……..... 135 Haupt aller Kirchen der „Biblische Reisen“. Rom ……..………….... 3 Pantheon …………........ 138 Stadt und des Erdkreises" Kirchen in Rom …....... 12 Trevibrunnen………...... 143 genannt wird, und zum da- Reiseprogramm Flughafen …..……......... 28 Spanische Treppe …....... 145 zugehörenden Baptisterium Gianicolo …………….... 31 Piazza della Repubblica .147 und zur Heiligen Stiege 1. Tag: Di., 29.01.2013 Villa Borghese ………... 32 Kirchen:“dell´ Anima“, S.Croce, Linienflug Wien - Rom. (Rückmarsch). Piazza del Popolo …...... 34 Il Gesu, S.Laurentius + S.Sebas- Hotelbesichtigungen: Hotel Kapitol ……….….......... 35 tian, S.Pietro i.Vincoli ........ 151 Pacific, Casa Bacciarini, 4. Tag: Fr., 01.02.2013 Besichtigung des Kolosse- Sta. Maria in Aracoeli .. 41 Tre Fontane ………….... 161 Hotel Fatima, Hotelbezug im Forum Romanum ........... 43 Calixtus Katakombe ...... 118 Hotel Nord Nuovo ums, Wahrzeichen Roms und Konstantinbogen. Wei- Kolosseum …………..... 57 S.Paul v.d.Mauer ……... 165 (Spaziergang: Roma Termi- Palatin ……………….... 62 Lateran …..................... 169 ni, Platz der Republik) ter zum Palatin mit den Kai- serpalästen und hinab zum Cirkus Maximus ……..... 63 Via Appia …………....... 177 San Clemente ………..... 65 Latium …………...........179 2. Tag: Mi., 30.01.2013 Forum Romanum Santi Silvestro ……….... 69 Frascati ......................... 184 Fahrt zum Vatikan: Besuch (Caesargrab, Via sacra, Santa Prassede ………..
    [Show full text]
  • Trastevere During Augustan Age
    TRASTEVERE DURING AUGUSTAN AGE The Regio XIV Transtiberim of Augustan age, occupied the right shore of the Tiber and included the Vatican northwards, the Trastevere quarter southwards, eastwards the Janiculum Hill and the Tiberina Island wetswards. The area coincided with the alluvial valley crated by Tiber dregs along the right shore whcih was delimited by two small rivers flowing from Vatican and Janiculum Hills; the former (ascribable with the current moat “Valle dell’Inferno” today “Valle Aurelia”), delimited the Regio northwards whilst the latter (whose name is unknown) did southwesterly. The area between the slope of Janiculum and the Tiber should have been characterized by a rural landscape with temples, springs, rivers, swamps and cultivated lands which at the time of Rome’s birth, was included into the ager Romanus . The king Numa Pompilius (716-672 b.C.) should have been buried at the foot of Janiculum Hill, near the sacred area devoted to Fons , god of the springs, where today is found the Ministry for Education, University and Research. The Lucus Furrinae i.e. the forest where the celebrations in honour of Furrina –probably a nymph- took place, is found in the current Villa Sciarra. According to the tradition Ancus Marcius (640-616 a.C.) should build the first wooden bridge on the south of Tiber Island ( pons Sublicius ) and strenghten the Janiculum Hill. At the first mile of the via Campana , Servius Tullius should have founded the shrine of Fors Fortuna , identified by Coarelli with the circular building inserted into the quadrangular element which occupies the lower left angle in the sheet 28 of the Forma Urbis .
    [Show full text]