In Copertina Busto Di Caracalla, Dalla Collezione Farnese, Napoli, Museo Archeologico Nazionale (© Luigi Spina)
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In copertina Busto di Caracalla, dalla collezione Farnese, Napoli, Museo Archeologico Nazionale (© Luigi Spina) A pagina 1 Matrice per applique di vasi o lucerne, gesso, alt. cm 16, largh. cm 14, 200-280 d.C. circa, età tardoantica, Oxford, Ashmolean Museum Alle pagine 2-3 Sir Lawrence Alma-Tadema, Le rose di Elagabalo, particolare, 1888, olio su tela, cm 132,1µ213,9, Città del Messico, Collezione Pérez Simón A pagina 4 Ritratto maschile, da Roma, all’interno di un muro “medievale” fra la Basilica di Massenzio e il Colosseo, marmo lunense, alt. cm 35, metà del III secolo d.C., Roma, Musei Capitolini, Centrale Montemartini (fotografia di Zeno Colantoni) A pagina 5 Busto femminile con tunica e mantello e ritratto di Giulia Mamea, dalla collezione Albani, marmo lunense, alt. cm 58, 222-235 d.C., Roma, Musei Capitolini, Palazzo Nuovo, Sala degli Imperatori (fotografia di Zeno Colantoni) Alle pagine 6-7 Jean-Baptiste Greuze, L’imperatore Settimio Severo rimprovera il figlio Caracalla di aver attentato alla sua vita, particolare, 1769, olio su tela, cm 124µ160, Parigi, Musée du Louvre Alle pagine 8-9 Sir Lawrence Alma-Tadema, Caracalla e Geta, particolare, 1907, olio su tavola, cm 123,2µ153,7, collezione privata A pagina 10 Effigie di Settimio Severo con ripresa del IV tipo ritrattistico, da Roma, cosiddette “Terme di Elagabalo”, marmo Göktepe, alt. max cm 38,5, 204-211 d.C., Roma, Parco archeologico del Colosseo (fotografia di Luciano Mandato) A pagina 11 Ritratto femminile scalpellato (Plautilla?), da Roma, marmo bianco, alt. cm 21, inizio del III secolo d.C., Roma, Museo Palatino, magazzino (fotografia di Bruno Angeli) Alle pagine 12-13 Jacques-Louis David, Caracalla trucida il fratello Geta nel grembo della madre Giulia, penna e inchiostro, acquerello, lumeggiature in bianco, mm 223µ292, 1782, Parigi, Musée du Louvre Alle pagine 14-15 La constitutio Antoniniana nel Papyrus Gissensis 40, 215 d.C., Gießen, Justus-Liebig-Universität, Papyrussammlung A pagina 16 Tondo Severiano (Settimio Severo con Giulia Domna e i figli Caracalla e Geta, il volto del quale ha subito la damnatio memoriae), dall’Egitto, tempera su legno, diam. cm 30,5, 200 d.C. circa, Berlino, Staatliche Museen zu Berlin, Antikensammlung, Altes Museum Ideazione di Clementina Panella A cura di Alessandro D’Alessio Clementina Panella Rossella Rea ROMA UNIVERSALIS SEZIONE I SEZIONE II 206 Tombe e necropoli a Roma SEZIONE III L’IMPERO E LA DINASTIA L’IMPERO DEI SEVERI LA ROMA DEI SEVERI e dintorni ROMA E IL MEDITERRANEO VENUTA DALL’AFRICA Barbara E. Borg LA DINASTIA LA FORMA DELLA CITTÀ 210 Linguaggio architettonico e sistemi CITTÀ, TERRITORI, ECONOMIE 23 I Severi e i caratteri di un’epoca. 36 I Severi 132 Urbs Roma – Urbs Sacra: forma decorativi dei grandi complessi 264 La Sicilia Continuità e frattura nella storia Orietta D. Cordovana e immagini della Città di Roma Daniele Malfitana della popolazione di Roma Domenico Palombi L’IMPERO IN PACE Patrizio Pensabene, Francesca Caprioli 270 L’Africa e del suo impero mediterraneo 48 Moneta, economia e cittadinanza I LUOGHI SEVERIANI Alejandro Quevedo Elio Lo Cascio 220 L’industria laterizia e Marco Maiuro 142 Le “Terme di Elagabalo” l’organizzazione dei grandi 278 L’Egitto 28 Cronologia dell’età severiana. Clementina Panella 58 Società, cultura, religione cantieri urbani Jessica Montani 192-235 Cesare Letta 150 I reperti scultorei dalle Évelyne Bukowiecki, 282 Dal Mediterraneo a Roma “Terme di Elagabalo”: dall’età Ulrike Wulf-Rheidt † L’IMPERO IN GUERRA Clementina Panella augustea all’età severiana 64 Gli eserciti: riforme, campagne Massimiliano Papini L’IMPERATORE E LA PLEBE URBANA militari e nuove province 228 Intrattenere e sorprendere: ludi, 298 Abbreviazioni Cecilia Ricci 154 Il Tempio di Elagabalo munera e agones Françoise Villedieu 300 Bibliografia ARTE E ARCHITETTURA Silvia Evangelisti 72 Luoghi, monumenti, immagini: 158 La Domus Severiana sul Palatino. 232 I provvedimenti annonari: i Severi e le arti Gli interventi nel Palazzo imperiale la Baetica, l’olio per Roma Massimiliano Papini Jens Pflug (Ulrike Wulf-Rheidt †) e il Monte Testaccio 82 L’artigianato artistico 170 Capitelli, cornici e un fregio José Remesal Rodríguez Stefano Tortorella dal Palazzo imperiale del Palatino 242 L’Egitto e l’impero Roberta Alteri, Alessandro Mortera 90 L’architettura: Roma, Leptis Magna Pascale Ballet e l’Oriente 174 I restauri del Colosseo e del RIFORNIRE LA CITTÀ Alessandro D’Alessio templum Pacis 246 Portus e Ostia: i porti di arrivo Roberto Meneghini, Rossella Rea 108 Leptis Magna colonia e i luoghi di stoccaggio splendidissima: l’invenzione 180 L’aedes Pacis Simon Keay – con un contributo di una capitale Andrea Coletta, Francesca Montella di Évelyne Bukowiecki Luisa Musso, Laura Buccino, 184 Una dedica in greco a 252 I porti di Roma Matthias Bruno, Fulvia Bianchi Settimio Severo Simon Keay 116 La pittura parietale: caratteri Silvia Orlandi, Giulia Tozzi OSTIA AMOENISSIMA CIVITAS e contenuti 186 La residenza privata: gli horti 256 I Severi e Ostia Stella Falzone Spei veteris Carlo Pavolini 120 Mosaici e sectilia pavimenta: Mariarosaria Barbera gli apparati decorativi 190 Una nuova caserma alle pendici Federico Guidobaldi, meridionali del Celio Federica Rinaldi Simona Morretta, Rossella Rea 200 I castra urbani e i castra Albana Alexandra W. Busch TOMBE E NECROPOLI A ROMA E DINTORNI Barbara E. Borg Le tombe e le usanze funerarie sono una fonte affascinante per la comprensione del mondo antico, poiché riflettono sistemi di valore e atteggiamenti della società. Le usanze funerarie severiane non sono mai state studiate per conto loro, ma piuttosto vengono accorpate alle usanze del II secolo d.C., oppure finiscono per essere lette solamente alla luce della crisi – presumibilmente disperata – del III secolo1. A dispetto di ciò, esse risultano invece particolarmente interessanti per la loro forza innovativa e per lo splendore che caratterizza molti mausolei. CONTINUITÀ E CAMBIAMENTO NELLE NECROPOLI DI LIBERTI Vale la pena, per cominciare, di riflettere sul presunto cambiamento che molti vedono iniziare già alla fine dell’età antoniniana. Durante il I e il II secolo d.C., vere e proprie necropoli iniziarono a svilupparsi lungo le strade principali che portavano dentro e fuori Roma. Per tutto il primo periodo imperiale, si era concesso sempre più spazio per le sepolture, così che in età severiana la maggior Fig. 1 parte delle aree cimiteriali esistenti erano già sature. Ciò nonostante, si continuò a utilizzarle fino alla tarda antichità, con il risultato che si ebbero camere tombali sovraffollate con sepolture nei pavimenti fino a cinque strati di profondità. Alla menzionati nella tomba i patroni dei committenti liberti, che assumevano il fine del II secolo si trovò una nuova soluzione ai problemi di spazio con lo scavo ruolo di ‘antenati’ visto che gli schiavi (e di conseguenza i liberti) non avevano di gallerie sotto o intorno a tombe esistenti. I cunicoli rispettavano strettamente legalmente antenati. Questa pseudo-genealogia poteva tenere vivo il nome di i confini fondiari e le inumazioni avevano luogo in loculi (nicchie per la una famiglia per più di un secolo. sepoltura) scavati lungo le pareti. Sia la situazione di sovraffollamento delle Il fatto che la continuità di occupazione delle sepolture non dipendesse solo da tombe, sia la costruzione di cunicoli supplementari sono state spesso considerate una situazione economica difficile è dimostrato anche dalle molte nuove tombe come indicatori di una mancanza di attenzione, di un uso casuale dello spazio che continuarono a essere edificate. In alcune necropoli il periodo severiano da parte di liberti o presunti tali e di ‘disperazione’. Se non possono esserci conobbe un’esplosione di nuove costruzioni. Per esempio nell’Isola Sacra, che dubbi sul fatto che considerazioni di tipo economico debbano aver giocato un era afferente a Portus, il porto di Roma, la strada nota come via Severiana era ruolo in queste scelte, è tuttavia necessario prendere in considerazione due interamente fiancheggiata da nuovi mausolei costruiti dopo la risistemazione ulteriori fattori. Da una parte, la prossimità del luogo di sepoltura potrebbe dell’impianto stradale (fig. 1), quando i monumenti funerari preesistenti vennero essere stata frutto di una scelta di evitare spostamenti più lunghi, nei casi in cui interrati rendendo questo spazio nuovamente disponibile. Se è vero che qui uno spazio a buon mercato non fosse stato disponibile nei pressi del luogo di e altrove le tombe severiane e del periodo successivo sono spesso più piccole residenza. Il secondo è più decisivo fattore è che anche i membri della sub-élite, di quelle più antiche, le loro facciate comprendevano generalmente pilastri come l’ordine senatoriale, erano determinati a usare le loro tombe per più di corinzi realizzati con laterizi di colore diverso rispetto al resto della costruzione. una generazione, in modo da poter vantare lunghe discendenze familiari. Come Inoltre, i mausolei meglio preservati sotto S. Pietro (Phi e Chi) dimostrano che la dimostrerò in dettaglio in altra sede, anche le tombe della sub-élite non venivano decorazione interna poteva ancora essere molto ricca, con sarcofagi di dimensioni erette per un’unica generazione e, dopo la morte del committente, esse erano senza precedenti che spesso accrescevano lo splendore dei monumenti4. destinante ai liberti che erano anche eredi. A dispetto della formula “libertis libertabusque posterisque eorum”, ampiamente attestata nelle epigrafi funerarie, IPOGEI E CATACOMBE in questi mausolei