POR SARDEGNA 2000-2006

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO

FORMULARIO PER LA PREDISPOSIZIONE

DEI PROGETTI INTEGRATI DI SVILUPPO

ALLEGATO 1

Ottobre 2006

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UNIONE EUROPEA REPUBBLICA ITALIANA

INDICE

1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO...... 4

2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO ...... 4

3. PARTENARIATO DI PROGETTO ...... 4 3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto ...... 4 3.2. Articolazione del Partenariato di Progetto...... 4

4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO ...... 4 4.1. Analisi di contesto ...... 4 4.2. Analisi SWOT ...... Errore. Il segnalibro non è definito.

5. OBIETTIVI E PRIORITA’ DEL PROGETTO INTEGRATO...... 4 5.1. Costruzione dell’albero dei problemi ...... 4 5.2. Costruzione dell’albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari Errore. Il segnalibro non è definito. 5.3. Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti “Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati” ...... Errore. Il segnalibro non è definito.

6. STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO ...... 4 6.1. Definizione della strategia ...... 4 6.2. Definizione delle operazioni...... 4 6.3. Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità...... 4 6.4. Analisi della sostenibilità ambientale ...... 4 6.5. Definizione degli indicatori ...... 4

7. MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO ...... 4

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7.1. Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni ...... 4 7.2. Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l’attuazione dell’operazione...... 4 7.3. Accordi di cooperazione per l’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo...... 4

8. QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO...... 4

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1. DATI GENERALI DEL PROGETTO INTEGRATO

A. Titolo del Progetto Integrato

OSSIDIANA – MONTE ARCI

B. Classificazione del Progetto Integrato

Tipologia del Progetto Integrato

Progetto Integrato di Sviluppo Regionale

X Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale

Tema / Settore di Riferimento del Progetto Integrato

Tipologia di Barrare la (Fare riferimento agli Allegati dell’Avviso Pubblico) Partenariato Casella di di Progetto Interesse Industria, Artigianato e Servizi Regionale  Filiere e Produzioni Agroalimentari. Regionale  Pesca, Acquacoltura e Aree Umide. Regionale  Rete Ecologica Regionale. Regionale  Parchi e Compendi Forestali Regionali. Regionale  Itinerari di Sardegna (Itinerari Turistici) Regionale  Inclusione, Sociale Regionale  Sicurezza e Legalità. Regionale  Industria, Artigianato e Servizi Territoriale  Filiere e Produzioni Agroalimentari. Territoriale  Sviluppo delle Aree Rurali e Montane. Territoriale  Turismo Sostenibile e Valorizzazione del Patrimonio Territoriale ⌧ Ambientale e Culturale. Aree Urbane e Reti di Comuni. Territoriale 

Provincia/e di Riferimento del Progetto Integrato

(Barrare la/e Provincia/e solo per i Partenariati di Progetto Territoriali)

Cagliari  Carbonia Iglesias  Medio Campidano  Oristano ⌧ Nuoro  Ogliastra  Olbia Tempio  Sassari 

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C. Partenariato di Progetto

Tipologia e Numero di Soggetti del Partenariato di Progetto

(Articolo 10, Comma 2 dell’Avviso Pubblico) Numero Ente Locale (Comune, Comunità Montana, Provincia) 11 Enti Locali in Forma Associata (Associazioni, Unioni e Consorzi di Enti 6 Locali) Impresa 34 Imprese in Forma Associata (Consorzi, Società Consortili, Associazioni 1 Temporanee di Impresa, etc.) Università, Centro di Ricerca Pubblico, Centro di Ricerca Privato, Parco 3 Scientifico Associazione di Categoria e/o Datoriali 2 Organizzazione Sindacale 1 Associazione Ambientalista Associazione Culturale Organizzazione del Terzo Settore (No – Profit) Costituendi Partenariati di Progetto (ai sensi dell’articolo 10, comma 2 dell’Avviso

Pubblico) Enti ecclesiastici 1 Istituti di Credito 1 Altro 1

TOTALE 61

Composizione del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Organismo Posta Elettronica Consorzio Parco Regionale IBBA RENZO [email protected] Naturale Monte Arci. GIUSTOZZI TITO Sarda Progetti e Sviluppo s.r.l. [email protected] LUGLIE’ CARLO Università degli studi di Cagliari [email protected] MANIAS MAURIZIO Sarda Progetti e Sviluppo s.r.l. [email protected] SCANU GIUSEPPE Università degli studi di Sassari [email protected]

Data di Sottoscrizione del Protocollo d’Intesa (Allegato al Progetto Integrato)

Data LUNEDI’ 18 DICEMBRE 2006 Luogo ALES – aula consigliare della XVII Comunità “Alta Marmilla”

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D. Approvazione del Progetto Integrato

Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Partenariato di Progetto

Data LUNEDI’ 18 DICEMBRE 2006 Luogo ALES – aula consigliare XVII Comunità Montana “Alta Marmilla”

Data di Approvazione del Progetto Integrato da parte del Tavolo di Partenariato Provinciale

Data Luogo

E. Presentazione del Progetto Integrato

Firma dei Componenti del Comitato di Coordinamento (il primo nominativo è il Coordinatore) Cognome Nome Firma

IBBA RENZO

GIUSTOZZI TITO

LUGLIE’ CARLO

MANIAS MAURIZIO

SCANU GIUSEPPE

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2. SINTESI DELLA PROPOSTA DI PROGETTO INTEGRATO

Lo sviluppo economico sostenibile dell’ambito territoriale che detiene l’area di rilevante interesse naturalistico denominata MONTE ARCI, volto al completamento di una destinazione turistica riconoscibile , è “ concepito ” attraverso un intervento complesso di offerta turistico – ricettiva, fondato sull’integrazione delle risorse tipiche locali, dalle forti valenze culturali ed identitarie, con un insieme fisico di percorsi legati alla archeologia e all’ossidiana, al paesaggio urbano e rurale del territorio di riferimento. I nodi di questo sistema di percorsi sono rappresentati dai siti archeologici e dal parco dell’ossidiana, dai centri storici, dai centri culturali e dalle strutture ricettive, dagli edifici storici pertinenti aziende agricole o rifugi di proprietà pubblica. Questo modello di sviluppo economico sostenibile mira a promuovere la valorizzazione e la fruizione delle suddette risorse attraverso: a) L’integrazione tra gli interventi di valorizzazione degli attrattori culturali con la valorizzazione delle tipicità artigianali, commerciali, agro – alimentari, eno – gastronomiche e folkloristico – culturali ; b) L’attribuzione di un ruolo centrale a interventi di tipo formativo e immateriale legati alla tutela e alla valorizzazione dell’identità locale, dell’ossidiana, dei beni archeologici, del paesaggio urbano e rurale, delle produzioni tipiche e della ricettività diffusa ; c) La capacità da parte degli enti locali di attuare l’intervento complesso attraverso una programmazione strategica concertata nei metodi e nelle scelte ; d) I gradi di cooperazione tra autorità pubblica e imprenditoria privata . La programmazione strategica si articola attraverso quattro azioni di intervento: - Risorse umane e sviluppo imprenditoriale dei servizi turistici e culturali, - Miglioramento e potenziamento delle strutture e infrastrutture turistiche, - Tutela e valorizzazione dell’ossidiana e dei beni archeologici e storico - architettonici, - Tutela e valorizzazione dei beni ambientali e del paesaggio rurale. La caratteristica principale, che elegge il massiccio montuoso dell’Arci ad area a tutela, è di tipo geologico, per la presenza di n. 4 distinti giacimenti di ossidiana (1) : vetro vulcanico utilizzato sin dal Neolitico antico (6000 a.C.) e soggetto ad una distribuzione e ad uno scambio importante per estensione ed intensità, essendo stato ritrovato in insediamenti neolitici della Corsica, toscani e dell’Italia settentrionale, liguri e francesi. La presenza dell’ossidiana ha di certo favorito l’antropizzazione del territorio e ha facilitato lo sviluppo di una fitta rete di agglomerati urbani ( centri storici ) (2) soprattutto sul versante orientale (Marmilla), ricchi di dimostrazioni architettoniche ( chiese, architettura tradizionale ) e unica testimonianza sarda del ripopolamento del territorio regionale dopo l’anno mille. Il Monte Arci, l’ambito ambientale – territoriale, è caratterizzato dalla presenza di un tessuto fitto di strade, sentieri e carrarecce, in condizioni di percorribilità, che oltre ad evidenziare il forte legame coi centri abitati e l’integrazione tra spazi e diversi territori comunali, rende possibile il congiungimento di zone di particolare interesse naturalistico (3) ( monumenti naturali, oasi faunistiche e vegetazionali, belvedere, paesaggio rurale ), archeologico (preistorico, nuragico e romano), storico – artistico (chiese, musei e centri storici) e culturale (centri di documentazione). Il patrimonio ambientale, storico e culturale rappresenta per la Sardegna un vantaggio competitivo che facilita la definizione di un’immagine specifica e forte rispetto ad altre regioni del Mezzogiorno. E’ possibile identificare un’altra forte potenzialità territoriale della nostra isola nelle filiere e microfiliere produttive legate al turismo individuando, in queste e nelle loro specificità locali, un elemento di rottura nella programmazione dello sviluppo territoriale. E’ chiaro che per cogliere questa opportunità (vedi linee guida POR) le strategie di tutela e valorizzazione devono compiere un salto qualitativo ed operare su tre assi dimensionali: Dimensione Temporale: Individuando le risorse realmente disponibili delle diverse misure POR 2000-2006 e prossimo POR 2007-2013 e nelle Sovvenzioni Globali per poter pianificare azioni realisticamente attuabili. (avere indicazioni tempestive sugli indirizzi delle linee di intervento prioritarie dalla programmazione per poter pianificare lo sviluppo territoriale) Dimensione Culturale: Ponendo prioritarie l’efficienza e l’efficacia dei sistemi di attuazione e di gestione degli interventi sul territorio.

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Dimensione Economica: Operando con l’obiettivo della massimizzazione degli impatti del progetto proposto sulle condizione dello sviluppo territoriale e sulla creazione di nuova occupazione. L’obiettivo è definire strategie utili a rendere permanenti gli effetti delle risorse investite sia nell’adeguare le infrastrutture culturali e ricettive che nella formazione delle risorse umane che devono gestire tali risorse. Il parternariato proposto si candida a rafforzare e creare le risorse in grado attivare il sistema territorio e di produrre effetti positivi determinanti per lo sviluppo. Le risorse che si intende concretizzare sono: Interventi di riqualificazione dei centri storici e siti rurali attraverso OO.PP. e interventi privati orientati alla conservazione e valorizzazione degli aspetti culturali e in funzione di un loro nuovo utilizzo turistico. Servizi per la popolazione residente e quella turistica mediante l’identificazione della filiera dell’offerta museale archeologica, documentaria, artistica e dell’accoglienza del turismo culturale. Servizi finalizzati a migliorare la qualità dell’offerta culturale (reti museali, circuiti tematici, nuove tecnologie di diffusione, interattività dell’informazione). La progettazione, gestione e organizzazione logistica degli interventi di tutela (Catalogazione, Laboratori di restauro, mappatura territoriale ecc.), Servizi finalizzati a migliorare la visibilità e l’informazione dell’offerta culturale con azioni di marketing e promozione coordinate con una immagine forte ed unica per il territorio di riferimento. Servizi per il rafforzamento del capitale umano delle istituzioni e delle imprese con azioni di formazione strutturata, incentivi all’occupazione per la qualificazione tecnica per le specializzazioni carenti. Il servizio di gestione del progetto di parternariato con un’unità tecnico-operativa di coordinamento. Questa visione strategica deve essere letta come una modalità attraverso cui le politiche di valorizzazione e di tutela delle risorse del territorio sono strumenti operativi per l’attivazione di un flusso turistico verso il nostro territorio che produce consumi turistici che a loro volta producono occasioni di sviluppo di nuove attività produttive. Ci si auspica che ciò attivi la rivitalizzazione del territorio, la diffusione di tecniche, la richiesta di formazione, di competenze e specializzazioni che a loro volta innalzino la qualità; un circolo virtuoso per la creazione di nuova più qualificata occupazione. Obiettivi del progetto Il progetto si pone l’obiettivo del coinvolgimento delle diverse realtà locali un accordo di programma su un’idea guida comune che si configura come una proposta di sviluppo turistico sostenibile e integrato formulato esclusivamente in funzione congiuntamente e condiviso da tutti i partner interessati e aperto ai contributi propositivi di altri soggetti, pubblici e privati che fanno propri gli obiettivi generali individuati. Questo obiettivo comune deve favorire la coesione, la comunicazione e la sinergia tra le diverse anime della collettività. Si tratta quindi di unire le risorse per costruire un’aggregazione di più poli di interesse locale ma anche regionale che abbia capacità trainante e potenzialità di forte visibilità iconografica quale quella “dell’Unità di Paesaggio del Monte Arci” per un progetto di parco territoriale integrato. Il progetto è fortemente caratterizzato e centrato sul tema “Monte Arci - Ossidiana”, forte attrattore territoriale, e trova la sua coerenza interna nell’attivazione di una serie di azioni diversificate che soddisfano gli obiettivi dei singoli soggetti ma pure finalizzate ed organiche ai seguenti obiettivi generali:  Attivare le azioni di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico, architettonico, storico, archivistico e bibliografico dei diversi ambiti culturali identificati (Ossidiana, Archeologia Nuragica e Prenuragica, Centri Storici e paesaggio rurale).  Potenziare l’offerta delle strutture ricettive e dei servizi turistico - culturali identificando nella capacità ricettiva e nell’offerta di servizi turistici specializzati la priorità per attivare la domanda del target relativo al turismo culturale dell’ambito di riferimento.  Dotare l’area di strutture e sistemi tecnologici di gestione degli interventi di conservazione e valorizzazione e gestione del patrimonio e l’attivazione di una piattaforma e-business per la gestione della ricettività (prenotazioni, prevendita di biglietti e pacchetti turistici, azioni di direct marketing e monitoraggio dei flussi)  Realizzare un piano di formazione organico per la creazione di competenze nella tutela, valorizzazione, fruizione e gestione delle risorse culturali e soddisfare la richiesta di manodopera qualificata per le aziende di servizi turistici (cuochi, hostess, guide turistiche) 8 di 201

 Ridurre la disoccupazione soprattutto giovanile creando un terreno fertile allo viluppo dell’imprenditorialità privata di tutta la filiera. Attenzione sarà rivolta alla creazione di incubatori d’impresa per le microfiliere produttive come lorighittas , miele , tessitura e ossidiana .

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3. PARTENARIATO DI PROGETTO

3.1. Composizione e costituzione del Partenariato di Progetto

Tabella 1 - Elenco degli Enti Pubblici che partecipano al Partenariato di Progetto

Elenco delle operazioni Le operazioni valutabili all’interno del PI sono 79 di cui : Implementazione GIS WEB e piattaforma e-business (2) Realizzazione rete prodotti tipici e ricettività (2) Azioni di orientamento, formazione e accompagnamento (3) Promozione turistica e marketing territoriale (2) Ente Pubblico Titolo Operazione Proposta Codice Operazione COMUNE DI ALES La Casa del Parco: Centro M607/5 intermodale per la gestione dei percorsi naturalistici e storico - culturali del Parco naturale del Monte Arci. Recupero 2 ovili per adibirli a M607/6 punti di accoglienza turistica. Itinerario tra i nuclei storico – C1 (civis) religiosi del centro urbano. COMUNE DI MASULLAS Itinerario religioso, naturalistico, M607/7 geominerario. Restauro piazzetta della M607/8 chiesetta di Santa Lucia. Recupero antiche capanne. M607/9 Recupero a fini turistici cava di M607/10 ossidiana in località Conk’e Cannas. Il circuito del sacro C2 (civis) nell’insediamento medioevale.. COMUNE DI MORGONGIORI Rete dei produttori delle B492 “Lorighittas”. Riqualificazione ambientale e M515 paesaggistica del Monte Arci. Rete di siti di interesse M607/11 archeologico e ambientali. Recupero antichi ovili come M607/12 punto di accoglienza turistica. Recupero e valorizzazione di un M607/13 complesso Nuragico Ipogeico. Tutela e valorizzazione del complesso neolitico di Prabanta. M607/14 Adeguamento del Centro di C3 (civis) Educazione Ambientale. COMUNE DI PAU Recupero dell'antica strada M607/15 romana che conduce alla chiesa di Santa Prisca. Recupero Chiesa campestre di M607/16 santa prisca e area di pertinenza. Percorso turistico volto alla M607/17

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valorizzazione dell'Ossidiana. Adeguamento, ampliamento e M607/18 promozione campeggio montano. Riqualificazione degli itinerari C4 (civis) storici nel paese dell’ossidiana. Analisi isotopiche su resti Azione già antropici nel sito neolitico in programmata località “Su forru de is sinzurreddus

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COMUNE DI SIRIS Messa a sistema di infrastrutture M607/19 e beni di interesse archeologico e culturale. Stazione di lavorazione dell'ossidiana sistemaz. stradale. COMUNE DI USELLUS Recupero chiesa campestre di S. M607/20 Lucia e realizzazione di itinerari turistici di carattere archeologico - ambientale. Sentiero culturale, archeologico M607/21 mediante la realizzazione di un impianto di illuminazione alimentato con pannelli foto voltaici. Itinerario cattedrali di Sardegna. M607/22 (civis) Riqualificazione urbana del C5 (civis) centro storico. COMUNE DI VILLAURBANA Riqualificazione l'area di M607/25 pertinenza della chiesa campestre di San Crispino. Monumenti naturali il fungo di Is M607/26 Aruttas Santas, siti naturalistici e attività dei carbonari. Interventi sui sentieri. COMUNE DI VILLA VERDE Parcheggio, viabilità e binario per M607/23 vagoncini per trasporto bambini e disabili, sistemazione capanne per esposizione e vendita prodotti locali, pranzo per pranzi al sacco, sentieri e percorsi botanici. Riqualificare pertinenza chiesa e vie d'accesso. Pulizia area di un ettaro posta davanti alla chiesa, M607/24 muretti a secco per delimitare l'area, camminamento che dalla chiesa porta al complesso nuragico di San Mauro, pulizia complesso nuragico . Restauro di un ex frantoio per la C6 (civis) realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali. CONSORZIO PARCO REGIONALE Realizzazione di una struttura M607 E NATURALE DEL MONTE ARCI polifunzionale destinata a sede del "Parco naturale del Monte Arci" sezione didattico informativa, espositiva, sala conferenze e punto di incontro culturale. Camminamento Botanico del M607/1 Monte Arci. Delimitazione area, individuazione e catalogazione delle specie e suddivisione dell'area, sentieri e segnaletica, edifici di servizio al camminamento, sedute. Completamento galoppatoio. M607/2 Completamento del centro M607/3 ippoclimatico. Realizzazione dela rete degli M607/4 itinerari del parco Monte Arci. Censimento e mappatura Operazione di cui non è mai stato assegnato il

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giacimenti e centri lavorazione codice seppur presente ossidiana nella richiesta di partecipazione del 19.06.2006 Operazione di cui non è Laboratorio centri storici. mai stato assegnato il codice seppur presente nella richiesta di partecipazione del 19.06.2006 Operazione di cui non è Implementazione GIS WEB e mai stato assegnato il codice seppur presente piattaforma e-business ( sono nella richiesta di suddivise in funzione degli obbiettivi partecipazione del operativi del PI ) 19.06.2006 Operazione di cui non è Educazione Ambientale mai stato assegnato il codice seppur presente nella richiesta di partecipazione del 19.06.2006 Operazione di cui non è mai stato assegnato il Trenino codice seppur presente nella richiesta di partecipazione del 19.06.2006 Operazione di cui non è Realizzazione rete prodotti tipici e mai stato assegnato il ricettività ( sono suddivise in funzione codice seppur presente degli obbiettivi operativi del PI ) nella richiesta di partecipazione del 19.06.2006 Operazione di cui non è Azioni di orientamento, mai stato assegnato il formazione e accompagnamento codice seppur presente (sono suddivise in funzione degli nella richiesta di partecipazione del obbiettivi operativi del PI ) 19.06.2006 Operazione di cui non è Promozione turistica e marketing mai stato assegnato il codice seppur presente territoriale ( sono suddivise in funzione nella richiesta di degli obbiettivi operativi del PI ) partecipazione del 19.06.2006 Operazione di cui non è Catalogo censimento beni librari, mai stato assegnato il codice seppur presente archivistici e museali nella richiesta di partecipazione del 19.06.2006 Attivazione marchio del parco. Azione già programmata

Azione già programmata Preservazione e messa valore delle produzioni tipiche

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PARCO GEOMINERARIO Vigilanza, manutenzione Azione già STORICO AMBIENTALE DELLA ordinaria e monitoraggio programmata SARDEGNA giacimenti di ossidiana. (istituzionale) FACOLTA’ DI ARCHITETTURA Tutela valorizzazione e (civis) UNIVERSITA’ AGLI STUDI DI promozione dell’attrattore CAGLIARI turistico legato ai centri storici e organizzazione laboratorio di qualità. Assistenza agli interventi (civis) materiali sul patrimonio storico tradizionale; animazione, ausilio alla formazione agli attori del recupero; organizzazione di eventi e workshop CENTRO INTERDIPARTIMENTALE Valorizzazione e promozione Azione già PER LA PREISTORIA E LA dell’attrattore turistico legato programmata PROTOSTORIA DEL all’ossidiana e al comparto (istituzionale) MEDITERRANEO archeologico. Organizzazione e gestione di (civis) master per restauratori di reperti archeologici. Master di II livello in tecnologia e (civis) analisi della industria litica in ossidiana Istituzione di corsi di formazione (civis) per operatori turistici ed archeologi nel dominio dell’industria litica in ossidiana Coop. Il Sole Allestim. all'interno del Centro di Q134 Documentaz. Monte Arci di sez. espos. su prodotti dell'oralità e attivazione Agenda 21 locale NUR snc Servizi culturali - recupero edificio M753 storico per sede e book shop Sarda Progetti e Sviluppo srl, Design, packaging, macchinari, M285 per realizzare gioielli e utensili di ossidiana. Soc. Coop. Il Chiostro Servizi per il turismo F281 Ditta Atzeni Turismo Adeguam. Dotaz. strumentale - F369 acquisto 1 autobus e 2 vetture navetta x area parco Marmilla- Monte Arci Pedra Niedda srl, Realizz. 4 nuovi bungalow con C262 arredi; servizi, piscina, punto sosta per circuiti a cavallo Sa matta frisca Completamento edificio da adibire C261 ad agriturismo e sistemazione accesso e aree di pertinenza. Agriturismo Sa Lorighitta Potenziamento di agriturismo P205 Taraxi di Enrico Arzedi Potenziamento di struttura P183 ricettiva in prossimità del giacimento di ossidiana di Conk’ e Cannas Da Luisa Completamento ristrutturazione C253 edificio storico da adibire a B&B. Consorzio sardo apicoltori Piano di servizi reali, di M592 innovazione e formazione aziendale. Claudia Polese Adeguamento edificio per Q159 laboratorio lavorazione lorighittas.

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Lavra Massimo Adeguamento di un edificio storico Azione già per la realizzazione di una programmata struttura ricettiva Mulas Maria Adeguamento di un edificio storico Azione già per la realizzazione di una programmata struttura ricettiva Fois Gianluca Valorizzazione del paesaggio Azione già montano attraverso il risanamento programmata conservativo di un edificio storico. Atzori Felice Adeguamento di un edificio storico Azione già per la realizzazione di una programmata struttura ricettiva. Minnei Bonfiglio Miglioramento del paesaggio Azione già rurale programmata Minnei Ignazia Miglioramento del paesaggio Azione già rurale programmata Serra Aldo Adeguamento di un edificio storico Azione già per la realizzazione di una programmata struttura ricettiva Carcangiu Vincenzo Adeguamento di un edificio storico Azione già per la realizzazione di una programmata struttura ricettiva nel dominio dell’esposizione delle attrezzature agricole Diocesi di Ales - Terralba Servizi per fruizione museo M353 (biglietteria, book shop, etc.)

Tabella 2 - Elenco delle Imprese che partecipano al Partenariato di Progetto.

Imprese Titolo Operazione Proposta Codice Operazione

Coop. Il Sole Allestim. all'interno del Centro di Q134 Documentaz. Monte Arci di sez. espos. su prodotti dell'oralità e attivazione Agenda 21 locale Servizi per il turismo S4 NUR snc Valorizzazione delle produzioni S9 librarie e documentali Servizi culturali - recupero edificio M753 storico per sede e book shop Sarda Progetti e Sviluppo srl, Design, packaging, macchinari, M285 per realizzare gioielli e utensili di ossidiana. Partecipazione alla realizzazione S1 del modello di gestione per l’attuazione e l’implementazione del PIS. Servizi reali alle imprese S2 Azioni di comunicazione, di S11 tutoraggio, monitoraggio, valutazione e rendicontazione Talent srl Servizi reali alle imprese S2

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Soc. Coop. Il Chiostro Servizi per il turismo F281

Ditta Atzeni Turismo Adeguam. Dotaz. strumentale - F369 acquisto 1 autobus e 2 vetture navetta x area parco Marmilla- Monte Arci MK Multimedia di Marco Ibba Servizi informatici S3 Sardinian Way srl Servizi per il turismo S4 Pedra Niedda srl, Realizz. 4 nuovi bungalow con C262 arredi; servizi, piscina, punto sosta per circuiti a cavallo Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Is Procilis – Agriturismo di Anna Attivazione rete ricettiva extra S5 Maria Demontis alberghiera monte Arci Sa matta frisca Completamento edificio da adibire C261 ad agriturismo e sistemazione accesso e aree di pertinenza. Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Agriturismo Sa Lorighitta Potenziamento di agriturismo P205 Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Palmas agriturismo Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Casa Collu Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Casa Meloni Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Ossidiana Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Taraxi di Enrico Arzedi Potenziamento di struttura P183 ricettiva in prossimità del giacimento di ossidiana di Conk’ e Cannas Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Da Luisa Completamento ristrutturazione C253 edificio storico da adibire a B&B. Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Corte la Palma Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Consorzio sardo apicoltori Piano di servizi reali, di M592 innovazione e formazione aziendale. Attivazione rete produttori tipici S6 monte Arci Realizzazione club di prodotto del S7 monte Arci Farras Attivazione rete produttori tipici S6 monte Arci Realizzazione club di prodotto del S7 monte Arci Fiorenzo Atzori Attivazione rete produttori tipici S6 monte Arci Realizzazione club di prodotto del S7 monte Arci Caseificio Zanda Attivazione rete produttori tipici S6

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monte Arci Realizzazione club di prodotto del S7 monte Arci Claudia Polese Adeguamento edificio da adibire a Q159 laboratorio per la lavorazione di fresca. Attivazione rete produttori tipici S6 monte Arci Realizzazione club di prodotto del S7 monte Arci Mawer Viaggi e Turismo Servizi per il turismo S4 Weddel Viaggi – Ales Servizi per il turismo S4 Circolo Ippico Palmarese Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Lavra Massimo Adeguamento di un edificio storico Misura 4.14 per la realizzazione di una struttura ricettiva Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Mulas Maria Adeguamento di un edificio storico Misura 4.14 per la realizzazione di una struttura ricettiva Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Fois Gianluca Valorizzazione del paesaggio Misura 4.14 montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Atzori Felice Adeguamento di un edificio storico Misura 4.14 per la realizzazione di una struttura ricettiva. Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Minnei Bonfiglio Miglioramento del paesaggio Misura 4.14 rurale Attivazione rete produttori tipici S6 monte Arci Minnei Ignazia Miglioramento del paesaggio Misura 4.14 rurale Attivazione rete produttori tipici S6 monte Arci Serra Aldo Adeguamento di un edificio storico Misura 4.14 per la realizzazione di una struttura ricettiva Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci Carcangiu Vincenzo Adeguamento di un edificio storico Misura 4.14 per la realizzazione di una struttura ricettiva nel dominio dell’esposizione delle attrezzature agricole Attivazione rete ricettiva extra S5 alberghiera monte Arci

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Tabella 3 - Elenco degli Altri Soggetti che partecipano al Partenariato di Progetto.

Altri Soggetti Titolo Operazione Proposta Codice Operazione

C.I.S.L. Oristano. Partecipazione alla realizzazione S1 del modello di gestione per l’attuazione e l’implementazione del PIS. Coldiretti Oristano Partecipazione alla realizzazione S1 del modello di gestione per l’attuazione e l’implementazione del PIS. Confcooperative Oristano. Partecipazione alla realizzazione S1 del modello di gestione per l’attuazione e l’implementazione del PIS. Diocesi di Ales - Terralba Servizi per fruizione museo M353 (biglietteria, book shop, etc.) Partecipazione alla realizzazione S1 del modello di gestione per l’attuazione e l’implementazione del PIS. Centro di formazione ENAIP Attività di formazione e servizi S2 reali alle imprese Banca Popolare di Arborea Partecipazione alla realizzazione S1 del modello di gestione per l’attuazione e l’implementazione del PIS. Piano di agevolazioni di credito S8 finanziario

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Articolazione del Partenariato di Progetto

Tabella 4 - Condivisione delle decisioni

Modalità Momento Decisionale Decisioni Assunte / Elementi non Assunzione Condivisi Decisioni Approvazione degli obiettivi specifici e 1 07.12.2006 UNANIMITA’ operativi. Condivisione delle priorità e delle 2 07.12.2006 UNANIMITA’ operazioni Condivisione delle modalità di 3 attuazione del Progetto Integrato di 14.12.2006 UNANIMITA’ Sviluppo 4 Condivisione del Quadro Finanziario 18.12.2006 UNANIMITA’

Tabella 5 - Impegni specifici assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto

Soggetto del Partenariato Impegno Specifico Priorità Attribuita all’Impegno Specifico COMUNE DI ALES Rendere adoperabile la sede del laboratorio DETERMINANTE della qualità dei centri storici e del centro di alta formazione (OS1). Rendere disponibile ad una gestione unitaria IMPORTANTE e biglietto unico il Museo del giocattolo tradizionale (OS1). Rendere disponibile ad una gestione unitaria IMPORTANTE e biglietto unico il Museo delle attrezzature fotografiche (OS1). Rendere disponibile la struttura ricettiva in IMPORTANTE località Acquafrida. (OS2) Rendere adoperabile la chiesa campestre di IMPORTANTE santa Maria per attività di spettacolo (OS1).

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COMUNE DI Vietare la raccolta di ossidiana (OS1). DETERMINANTE MARRUBIU Rendere fruibile il giacimento di ossidiana di tipo SB1 in località Monte Sparau (OS1). DETERMINANTE Rendere adoperabile la chiesa campestre di santa Maria Zuarbara per attività culturali e di IMPORTANTE spettacolo. (OS1). COMUNE DI Vietare la raccolta di ossidiana (OS1). DETERMINANTE MASULLAS Rendere fruibile il giacimento di ossidiana di tipo SA in località Conk’ e Cannas (OS1). DETERMINANTE Rendere disponibile il centro culturale Predi Antiogu per attività legate alla storia locale IMPORTANTE (OS1). Rendere disponibile l’ex convento dei cappuccini per attività seminariali e IMPORTANTE convegnistiche legate al comparto mineralologico del M. Arci (OS1). COMUNE DI Vietare la raccolta di ossidiana (OS1). DETERMINANTE MORGONGIORI Rendere fruibile il giacimento di ossidiana di tipo SB2 in località Brunku Perda Crobina DETERMINANTE (OS1). Rendere adoperabile la chiesa campestre di IMPORTANTE santa Sofia per attività culturali e di spettacolo. (OS1). Rendere disponibile ad una gestione unitaria IMPORTANTE e biglietto unico il Museo dell’arte tessile (OS1). DETERMINANTE Attivare la piattaforma e – business per la promozione e il marketing territoriale (OS1/OS2/OS3). DETERMINANTE Allestire e rendere disponibile il Centro di Educazione Ambientale per l’attivazione di un processo di Agenda 21 (OS1/OS2/OS3). DETERMINANTE Promuovere la rete dei produttori delle “lorighittas” all’interno del club di prodotto del monte Arci (OS3). COMUNE DI PALMAS Promuovere l’accessibilità fisica e immateriale IMPORTANTE ARBOREA dalle zone costiere (OS1/OS3) COMUNE DI SANTA Promuovere l’accessibilità fisica e immateriale IMPORTANTE GIUSTA dalle zone costiere (OS1/OS3) COMUNE DI PAU Rendere disponibile ad una gestione unitaria DETERMINANTE e biglietto unico il Museo dell’ossidiana (OS1). Rendere disponibile l’edificio delle ex scuole IMPORTANTE elementari per attivare il centro di archeologia sperimentale (OS1). Rendere adoperabile la chiesa campestre di IMPORTANTE santa Prisca per attività culturali e di spettacolo. (OS1). COMUNE DI SIRIS Rendere disponibile la struttura ricettiva in IMPORTANTE località Inus (OS2) COMUNE DI USELLUS Rendere adoperabile la chiesa campestre di IMPORTANTE santa Lucia per attività culturali e di spettacolo (OS1). Rendere adoperabile il centro documentale DETERMINANTE “Cattedrali di Sardegna per servizi inerenti il settore turistico religioso (OS1). COMUNE DI Rendere adoperabile la chiesa campestre di IMPORTANTE VILLAURBANA san Crispo per attività culturali e di spettacolo (OS1). Rendere disponibile ad una gestione unitaria IMPORTANTE e biglietto unico il Museo del pane per la promozione delle produzioni tipiche. (OS3)

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COMUNE DI VILLA Rendere adoperabile la chiesa campestre di IMPORTANTE VERDE san Mauro per attività culturali e di spettacolo (OS1). Rendere adoperabile ad una gestione unitaria IMPORTANTE l’antiquarium dell’ossidiana (OS2). Rendere adoperabile per tutta la rete di DETERMINANTE produttori un ex frantoio da adibire a centro di promozione ed esposizione delle produzioni locali (OS3). CONSORZIO PARCO Rendere adoperabile ad una gestione di rete il IMPORTANTE REGIONALE E centro ippoclimatico in Morgongiori (OS2). NATURALE DEL Rendere adoperabile ad una gestione di rete il DETERMINANTE MONTE ARCI galoppatoio di Palmas Arborea (OS1) Rendere adoperabile la sede amministrativa DETERMINANTE del Parco Monte Arci come luogo per attività di accompagnamento, tutoraggio, assistenza tecnica, promozione territoriale, monitoraggio, valutazione e rendicontazione dei processi pubblici e privati (OS1/OS2/OS3). Attivare la costituzione del circuito DETERMINANTE dell’ospitalità territoriale extra alberghiera (OS2) DETERMINANTE Attivare la costituzione della rete dei produttori tipici del M. Arci e guida all’applicazione del regolamento del marchio (OS3). DETERMINANTE Attivare certificazioni di qualità di processo e di prodotto, disciplinari e analisi per l’assistenza all’individuazione di marchi DOP, IGP.(OS3) CONSORZIO LE DUE Promuovere azioni di promozione territoriale e IMPORTANTE GIARE settoriale nel dominio delle produzioni tipiche e della ricettività (OS2/OS3). PARCO Attivare azioni di tutela e vigilanza dei DETERMINANTE GEOMINERARIO giacimenti di ossidiana (OS1) DIPARTIMENTO DI Organizzare e coordinare, in un’ottica DETERMINANTE ARCHITETTURA sistemica, il laboratorio della qualità urbana DELLA UNIVERSITA’ DI per l’individuazione dello standard CAGLIARI procedurale e attuattivo (OS1). Attività di formazione per gli operatori per la DETERMINANTE tutela e la valorizzazione dei centri storici e assistenza agli uffici tecnici comunali nell’attuazione degli interventi (OS1). Organizzazione di eventi e di workshop IMPORTANTE internazionali nel dominio dell’edificato storico (OS1). DIPARTIMENTO DI Implementazione e valutazione ex ante e post DETERMINANTE TEORIE E RICERCHE del modello di gestione per l’attuazione degli DEI SISTEMI interventi in ottica sistemica e unitaria CULTURALI DELLA (OS1/OS2/OS3). UNIVERSITA’ DI SASSARI CENTRO INTERDIP. Organizzare, e coordinare, attività di ricerca e DETERMINANTE PER LA PREISTORIA E formazione per la tutela e la valorizzazione LA PROTOSTORIA DEL degli attrattori ossidiana e altri beni MEDITERRANEO archeologici (OS1). Attivare manifestazioni per la divulgazione dei IMPORTANTE risultati della ricerca archeologica (OS1). Promuovere scambi internazionali per la IMPORTANTE valorizzazione dei beni archeologici territoriali (OS1). E.R.S.A.T. Assistere nella promozione delle produzioni DETERMINANTE

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locali e nella individuazione di marchi di riconoscimento (OS3). ENTE FORESTE DELLA Attivare azioni di tutela e di valorizzazione IMPORTANTE SARDEGNA degli attrattori turistici (OS1) CAMERA DI Assistere nei processi di costituzione di IMPORTANTE COMMERCIO consorzi, associazioni di produttori e nel ORISTANO trasferimento di competenze (OS3) COLDIRETTI Assistere nei processi di costituzione di IMPORTANTE consorzi, associazioni di produttori e nel trasferimento di competenze (OS3) CONFCOOPERATIVE Assistere nei processi di costituzione di IMPORTANTE consorzi, associazioni di produttori e nel trasferimento di competenze (OS3) C.I.S.L. Assistere nei processi di costituzione di IMPORTANTE consorzi, associazioni di produttori e nel trasferimento di competenze (OS3) DIOCESI DI ALES E Rendere disponibile strutture e competenze DETERMINANTE TERRALBA per attività di mediazione sociale. Rendere disponibile il museo dell’arte sacra e IMPORTANTE il patrimonio documentale per attività di ricerca e culturale CENTRO DI Rendere disponibile strutture e competenze DETERMINANTE FORMAZIONE ENAIP per attività di trasferimento di competenze BNACA POPOLARE DI Facilitare l’accesso al credito e agevolare il DETERMINANTE ARBOREA microprestito COOP. IL SOLE Assistere nei processi di educazione DETERMINANTE ambientale(Agenda 21) (OS1). Gestire laboratori scolastici extra didattici sulle IMPORTANTE tematiche ambientali (OS1). NUR SNC Svolgere attività di supporto alla divulgazione IMPORTANTE della ricerca sugli attrattori turistici (OS1). Assistere nella predisposizione del catalogo IMPORTANTE dei beni librari, museali e documentali (OS1) SARDA PROGETTI E Caratterizzare e promuovere l’ossidiana del DETERMINANTE SVILUPPO SRL M. Arci attraverso attività manifatturiera di nicchia (OS1) Promuovere agevolazioni per la realizzazione IMPORTANTE di servizi reali al pubblico e al privato (OS1/OS2/OS3) TALENT SRL Promuovere agevolazioni per la realizzazione IMPORTANTE di servizi reali al pubblico e al privato (OS1/OS2/OS3) SOC. COOP. IL Promuovere e diversificare servizi di turismo IMPORTANTE CHIOSTRO culturale ed escursionistico (OS1) Partecipare ai corsi formativi per migliorare le IMPORTANTE proprie competenze (OS1) DITTA ATZENI Potenziare il parco macchine per servizio di IMPORTANTE TURISMO trasporti alternativo(OS1/OS2/OS3) MK MULTIMEDIA Attivare produzioni grafiche, prodotti DETERMINANTE multimediali, e – business e assistenza alla e –governance (OS1/OS2/OS3). SARDINIAN WAY SRL Attivare azioni di sostegno alla promozione IMPORTANTE territoriale (OS1/OS2/OS3). PEDRA NIEDDA SRL Caratterizzare la struttura ricettiva e renderla DETERMINANTE disponibile per attività di rete (OS1/OS2). Tutelare e valorizzare l’attrattore turistico DETERMINANTE ossidiana (OS1). SA MATTA FRISCA Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per l’introduzione di un disciplinare di qualità

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AGRITURISMO SA Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE LORIGHITTA e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità CIRCOLO IPPICO Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE PALMARESE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità LAVRA MASSIMO Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità MULAS MARIA Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità FOIS GIANLUCA Partecipare ai trasferimenti di competenze per IMPORTANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità ATZORI FELICE Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità MINNEI BONFIGLIO Partecipare ai trasferimenti di competenze per IMPORTANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità MINNEI IGNAZIA Partecipare ai trasferimenti di competenze per IMPORTANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità SERRA ALDO Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità CARCANGIU Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE VINCENZO e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità

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PALMAS Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE AGRITURISMO e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità IS PROCILIS Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità TARAXI DI ENRICO Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE ARZEDI e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità CASA COLLU Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità CASA MELONI Rendere disponibile la struttura ricettiva e per IMPORTANTE attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità OSSIDIANA Rendere disponibile la struttura ricettiva e per IMPORTANTE attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità DA LUISA Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità CORTE LA PALMA Potenziare, caratterizzare la struttura ricettiva IMPORTANTE e renderla disponibile per attività di rete. Partecipare ai trasferimenti di competenze per DETERMINANTE l’introduzione di un disciplinare di qualità CONSORZIO Trasferire competenze, assistere nella IMPORTANTE APICOLTORI SARDI commercializzazione, introduzione alla certificazione di processo e di prodotto. Partecipare a modelli di commercializzazione DETERMINANTE di club di prodotto FARRAS Partecipare a modelli di commercializzazione DETERMINANTE di club di prodotto FIORENZO ATZORI Partecipare a modelli di commercializzazione DETERMINANTE di club di prodotto CASEIFICIO ZANDA Partecipare a modelli di commercializzazione DETERMINANTE di club di prodotto CLAUDIA POLESE Partecipare a modelli di commercializzazione DETERMINANTE di club di prodotto MAWER VIAGGI E Promuovere il territorio attraverso la creazione IMPORTANTE TURISMO di pacchetti turistici legati agli attrattori. WEDDEL VIAGGI Promuovere il territorio attraverso la creazione IMPORTANTE di pacchetti turistici legati agli attrattori.

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Tabella 6 - Impegni collettivi assunti dai singoli Soggetti del Partenariato di Progetto

Impegno Specifico Priorità Attribuita all’Impegno Specifico Costituzione di una società pubblico – privata DETERMINANTE per il raggiungimento degli obiettivi specifici e generale. Individuazione di parametri nelle procedure, IMPORTANTE per l’ingaggio di personale, che favoriscano l’ingresso sul mercato del lavoro di giovani e donne Parametrizzazione delle prestazioni e dei DETERMINANTE servizi rivolti a enti o imprese costituenti il parternariato Partecipazione volta al potenziamento del IMPORTANTE comparto produttivo rivolto al raggiungimento degli obiettivi specifici e generale per implementazione parternariato. Attivazione di attività didattiche e dimostrative IMPORTANTE rivolte a scolaresche e fasce deboli. Attuazione degli interventi nel rispetto dei DETERMINANTE modelli procedurali e di standard promossi dai centri di ricerca. Attivazione di processi di educazione e tutela DETERMINANTE ambientale (Agenda 21, ecc,) Snellimento procedure amministrative per la DETERMINANTE semplificazione degli adempimenti preliminari volti all’attuazione degli interventi (conferenza di servizi, ecc.)

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4. QUADRO DI RIFERIMENTO DEL PROGETTO INTEGRATO

4.1. Analisi di contesto

A. Situazione attuale del contesto territoriale / tematico / settoriale del Progetto Integrato di Sviluppo

Il Consorzio di Gestione del Parco Naturale Regionale del Monte Arci viene costituito nel 1998 con le seguenti finalità: “Il consorzio garantisce la corretta gestione del Parco in un rapporto di coinvolgimento e partecipazione delle comunità interessate. Esso può assumere la gestione di territori esterni al Parco qualora venga indicato dagli Enti competenti. Il Consorzio assicura la gestione unitaria del complesso di ecosistemi, garantendo la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali ambientali, storiche e culturali; la loro fruizione sociale, la promozione della ricerca scientifica e della didattica ambientale, nonché lo sviluppo delle attività economiche ecocompatibili ed in primo luogo quelle tradizionali del settore agro pastorale, agricolo, turistico, artigianale. In particolare sono fatti salvi gli usi civici ed i diritti reali delle collettività, gli interventi forestali e le attività agricole e zootecniche, nonché gli interventi di difesa del suolo, l’esercizio della caccia secondo le vigenti normative.” Nella tabella si riporta l’elenco dei Comuni che aderiscono all’organismo e le relative quote di partecipazione. Le quote sono calcolate sulla base del rapporto tra la superficie ceduta in gestione dal singolo Comune e la superficie totale gestita del Consorzio.

Tab. n. 01 Quote di partecipazione, superficie totale e superficie gestita dal Consorzio

Superficie Superficie Quote di Comunale Gestita % Superficie Comune Totale dal Consorzio Comunale Gestita partecipazione dal Consorzio ha ha

Ales 7,04% 2.165 955 44,11% Marrubiu 10,70% 6.121 1.451 23,71% Masullas 1,90% 1.888 257 13,61% Morgongiori 28,17% 4.528 3.820 84,36% Palmas Arborea 8,12% 3.932 1.101 28,00% Pau 7,79% 1.408 1.056 75,00% Santa Giusta 6,22% 6.917 844 12,20% Siris 0,86% 602 116 19,27% Usellus 2,12% 3.510 287 8,18% Villa Verde 7,07% 1.734 959 55,31% Villaurbana 20,01% 5.848 2.714 46,41%

Totale 100,00% 38.653 13.560 35,08%

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CARATTERISTICHE DEL TERRITORIO

Tab. n. 01 - Dati Territoriali

Lunghezza Lunghezza Totale Superfice Zona Comune Litoraneità Strade Strade Lunghezza ha Altimetrica Interne Km Esterne Km Strade Km Ales 2.165 Collina No 15 48 63 Marrubiu 6.121 Pianura No 26 90 116 Masullas 1.888 Collina No 8 15 23 Morgongiori 4.528 Collina No 5 60 65 Palmas Arborea 3.932 Pianura No 46 116 162 Pau 1.408 Collina No 16 31 47 Santa Giusta 6.917 Pianura Entro 5 Km Costa 15 126 141 Siris 602 Collina No 3 5 8 Usellus 3.510 Collina No 6 10 16 Villa Verde 1.734 Collina No 4 36 40 Villaurbana 5.848 Collina No 20 49 69 Totale 38.653 164 586 763 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

L’area si colloca all’interno della provincia di Oristano, nella sua parte sud-orientale. Dal un punto di vista geografico ed economico il bacino si articola in sotto insiemi distinti. I comuni di Ales, Masullas, Morgongiori, Pau, Siris, Usellus Villaverde appartengono all’Alta Marmilla e la loro economia si incentra sulla montagna e sull’utilizzo delle sue risorse. Santa Giusta, Marrubiu, Palmas Arborea e Villaurbana – rientrano invece nell’ambito del Campidano e si distinguono per la minore asprezza del territorio e per la diversa specializzazione produttiva. All’interno, dell’ambito territoriale del Consorzio Parco i due aggregati economicamente distinti hanno la possibilità di sviluppare azioni congiunte per la valorizzazione delle specificità dell’area del Monte Arci. I comuni più grandi sono Santa Giusta, Marrubiu e Villaurbana, che possiedono nell’insieme la metà del territorio del Parco. Il 56% dell’area complessiva appartiene ai comuni montani e solo Santa Giusta è litoraneo in quanto ricade entro i 5 Km dalla costa.. Morgongiori e Usellus sono quelli con la maggior estensione, mentre Pau, Siris, Villaverde e Masullas sono invece i più piccoli e raggiungono congiuntamente il 17% del totale. La superficie totale dei comuni adenti al Consorzio Parco ammonta 38.653 ha, pari al 12,71% della superficie provinciale, mentre l’area destinata a Parco è 16.560 ha che rappresenta il 35,08% della superficie totale degli undici comuni che aderiscono al Consorzio Parco (5,43% dell’intero territorio provinciale). Il territorio dell’area considerata viene classificato per il 56,10% come collinare, mentre il restante 43,90% come pianura. Il sistema viario ammonta a 763 Km di strade, di cui 164 Km interne e 586 Km esterne, vale a dire il 13% dell’intero sistema viario della Provincia, mentre il rapporto tra la lunghezza viaria e superficie territoriale è pari a 19, che rappresenta lo stesso dato dell’intera provincia.

POPOLAZIONE RESIDENTE L’area in esame ha un bacino demografico di modesta estensione. I residenti alla data del Censimento del 2001 sono 18.145 e rappresentano circa il 10,80% della popolazione complessiva della Provincia. Marrubiu è la realtà con la maggiore concentrazione con 4.962 abitanti ospita circa il 27% delle risorse umane presenti nel territorio del Parco seguita da Santa Giusta con 4.408,da soli rappresentano quasi il 60% del bacino demografico di riferimento. Oltre ai quelli citati, ve ne sono altri tre in cui la popolazione supera le mille unità: Villaurbana (1.794 abitanti), Ales (1.628), Palmas Arborea (1.335) e Masullas (1.196). Pertanto si può affermare che negli ambiti più vicini alla costa si riscontra una forte concentrazione delle risorse umane presenti nel territorio e sono anche quelli che indicano la migliore dinamica economica dell’ultimo decennio.

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Nei comuni Marrubbiu, Palmas Arborea, Santa Giusta, Villaurbana e Ales la densità demografica è maggiore, nei restanti comuni, essa risulta molto inferiore alla media regionale, al di sotto del 34 abitanti per chilometro quadrato, contro i 52 dei Centri più dinamici dell’area. La dinamica rilevata tra gli ultimi due censimenti segnala un aggravarsi del processo di redistribuzione della popolazione all’interno dell’area Parco: i Comuni montani perdono il 7% dei loro residenti, mentre gli altri assorbono la totalità del flusso in uscita. L’analisi della dinamica demografica, effettuata tramite i dati dei censimenti ISTAT evidenzia il percorso di redistribuzione della popolazione dai comuni dell’interno verso i comuni della pianura. Dal 1951 quando i tre comuni della pianura assommavano in tutto 5.987 abitanti si è giunti agli odierni 10.705, con tassi di crescita annua modesti ma costanti. I comuni montani che nell’ormai lontano 1951 avevano una popolazione pari a 10.284 abitanti, oggi contano 7.440 individui. Il rapporto tra le due aree nel 1961 era esattamente l’opposto, segno che le attività manifatturiere della Pianura hanno catalizzato gli spostamenti. È da rilevare che l’area del Parco dopo quaranta anni di incremento della popolazione, per la prima volta nel decennio 1991-2001, fa registrare tassi di incremento medio annuo nulli. I comuni del Parco nel complesso non perdono abitanti, ma il processo di crescita sembra essere esaurito. La quota relativa alla popolazione attiva risulta leggermente superiore rispetto al dato provinciale e la distribuzione della popolazione per classi di età mostra una struttura della popolazione un po' più giovane rispetto a quella della provincia. Tale fenomeno è accentuato soprattutto nei Comuni dove è avvenuta la crescita della popolazione. A supporto dell’analisi fatta in precedenza riportiamo alcuni indicatori che descrivono sinteticamente le caratteristiche della popolazione dell’area.

Tab. n. 01 – Andamento della popolazione 1861 - 2001

Comune 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Ales 1.752 1.918 1.718 1.800 2.009 1.990 2.201 2.225 2.699 2.555 2.216 1.807 1.891 1.628 Marrubiu 1.184 1.216 1.272 1.336 1.367 1.619 2.357 2.878 3.289 3.959 3.878 4.483 4.953 4.962 Masullas 1.071 1.109 1059 974 1.091 1.063 1.110 1.203 1.384 1.535 1.431 1.362 1.238 1.196 Morgongiori 948 938 1.036 1.145 1.216 1.196 1.294 1.322 1.500 1.449 1.243 1.129 1.037 892 Palmas 379 493 487 481 446 457 531 542 674 907 912 1.093 1.240 1.335 Arborea Pau 445 461 484 518 540 540 560 623 748 627 512 518 413 353 Santa 1.068 1.166 1.157 1.213 1.297 1.279 1.715 1.667 2.024 2.605 2.805 3.173 3.945 4.408 Giusta Siris 205 224 192 182 211 191 197 201 267 283 290 259 281 249 Usellus 922 941 1.005 1.013 1.073 1.037 1.154 1.246 1.354 1.389 1.281 1.172 993 933 Villa Verde 537 567 570 554 582 622 625 634 709 712 636 527 459 395 Villaurbana 1.182 1.101 1.170 1.000 1.205 1.294 1.462 1.640 2.017 2.083 2.074 2.018 1.937 1.794

TOTALE 9.693 10.134 10.150 10.216 11.037 11.288 13.206 14.181 16.665 18.104 17.278 17.541 18.387 18.145 Fonte::Nostra elaborazione su dati Istat - Censimenti della popolazione residente 1861- 2001

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Grafico. n. 01 – Andamento della popolazione residente 1861 - 2001

Popolazione residente 1861 - 2001

20.000

15.000

10.000

5.000

0 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001 Anni

Popolazione residente

Fonte::Nostra elaborazione su dati Istat - Censimenti della popolazione residente 1861- 2001

Tab. n. 02 – Andamento della popolazione 1861 – 2001 – Numeri indice base 1951

Comune 1861 1871 1881 1901 1911 1921 1931 1936 1951 1961 1971 1981 1991 2001

Ales 64,91% 71,06% 63,65% 66,69% 74,43% 73,73% 81,55% 82,44% 100,00% 94,66% 82,10% 66,95% 70,06% 60,32% Marrubiu 36,00% 36,97% 38,67% 40,62% 41,56% 49,22% 71,66% 87,50% 100,00% 120,37% 117,91% 136,30% 150,59% 150,87% Masullas 77,38% 80,13% 76,52% 70,38% 78,83% 76,81% 80,20% 86,92% 100,00% 110,91% 103,40% 98,41% 89,45% 86,42% Morgongiori 63,20% 62,53% 69,07% 76,33% 81,07% 79,73% 86,27% 88,13% 100,00% 96,60% 82,87% 75,27% 69,13% 59,47% Palmas 56,23% 73,15% 72,26% 71,36% 66,17% 67,80% 78,78% 80,42% 100,00% 134,57% 135,31% 162,17% 183,98% 198,07% Arborea Pau 59,49% 61,63% 64,71% 69,25% 72,19% 72,19% 74,87% 83,29% 100,00% 83,82% 68,45% 69,25% 55,21% 47,19% Santa Giusta 52,77% 57,61% 57,16% 59,93% 64,08% 63,19% 84,73% 82,36% 100,00% 128,71% 138,59% 156,77% 194,91% 217,79% Siris 76,78% 83,90% 71,91% 68,16% 79,03% 71,54% 73,78% 75,28% 100,00% 105,99% 108,61% 97,00% 105,24% 93,26% Usellus 68,09% 69,50% 74,22% 74,82% 79,25% 76,59% 85,23% 92,02% 100,00% 102,58% 94,61% 86,56% 73,34% 68,91% Villa Verde 75,74% 79,97% 80,39% 78,14% 82,09% 87,73% 88,15% 89,42% 100,00% 100,42% 89,70% 74,33% 64,74% 55,71% Villaurbana 58,60% 54,59% 58,01% 49,58% 59,74% 64,15% 72,48% 81,31% 100,00% 103,27% 102,83% 100,05% 96,03% 88,94%

TOTALE 58,16% 60,81% 60,91% 61,30% 66,23% 67,73% 79,24% 85,09% 100,00% 108,63% 103,68% 105,26% 110,33% 108,88% Fonte::Nostra elaborazione su dati Istat - Censimenti della popolazione residente 1861- 2001

Tab. n. 03 – Popolazione residente per sesso Popolazione Residente Popolazione Residente Comune Totale complessivo Maschi Femmine Ales 818 810 1.628 Marrubiu 2.485 2.477 4.962 Masullas 623 573 1.196 Morgongiori 465 427 892 Palmas Arborea 657 678 1.335 Pau 172 181 353 Santa Giusta 2.202 2.206 4.408 Siris 126 123 249 Usellus 478 455 933 Villa Verde 191 204 395 Villaurbana 892 902 1794

Totale complessivo 9.109 9.036 18.145 % 50,20% 49,80% 100,00% Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Tab. n. 04 – Popolazione residente per classi di età (15 – 64 popolazione attiva)

Comune Minore di 15 anni Da 15 a 64 anni Maggiore di 64 Totale complessivo Ales 226 1.081 321 1.628 Marrubiu 726 3.458 778 4.962 Masullas 175 769 252 1.196 Morgongiori 99 590 203 892 Palmas Arborea 214 955 166 1.335 Pau 26 229 98 353 Santa Giusta 739 3.206 463 4.408 Siris 25 184 40 249 Usellus 100 595 238 933 Villa Verde 47 230 118 395 Villaurbana 213 1.209 372 1.794

Totale complessivo 2.590 12.506 3.049 18.145 % Consorzio 14,27% 68,92% 16,80% 100,00% % Provincia 13,44% 67,69% 18,87% 100,00% Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

Tab. n. 05 – Popolazione residente per classi di età

Da 18 a 34 Da 35 a 54 Da 55 a 64 Da 65 a 79 Oltre 80 Comune Minorenni Totale anni Anni anni anni anni Ales 287 376 459 185 236 85 1.628 Marrubiu 912 1254 1462 556 634 144 4.962 Masullas 216 287 308 133 186 66 1.196 Morgongiori 121 220 244 104 154 49 892 Palmas Arborea 264 368 401 136 128 38 1.335 Pau 38 82 79 56 79 19 353 Santa Giusta 903 1.184 1.404 454 361 102 4.408 Siris 38 75 72 24 29 11 249 Usellus 137 209 222 127 190 48 933 Villa Verde 57 78 88 54 77 41 395 Villaurbana 292 453 461 216 288 84 1.794

Totale complessivo 3.265 4.586 5.200 2.045 2.362 687 18.145 % Consorzio 17,99% 25,27% 28,66% 11,27% 13,02% 3,79% 100,00% % Provincia 16,98% 24,34% 28,11% 11,70% 14,33% 4,54% 100,00% Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Tab. n. 06 – Indicatori della popolazione

Anziani per Indice di Indice di Stranieri per Comune bambino Dipendenza Vecchiaia 1000 Residenti Ales 4,52 50,60 142,04 2 Marrubiu 3,14 43,49 107,16 6 Masullas 4,06 55,53 144,00 3 Morgongiori 8,12 51,19 205,05 3 Palmas Arborea 2,24 39,79 77,57 1 Pau 10,89 54,15 376,92 3 Santa Giusta 1,75 37,49 62,65 2 Siris 5,71 35,33 160,00 0 Usellus 6,26 56,81 238,00 0 Villa Verde 6,56 71,74 251,06 2 Villaurbana 6 48,39 174,65 2 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

Tab. n. 06.1 – Indicatori della popolazione

Numero Medio Comune Numero di Famiglie Componenti per Famiglia Ales 563 2,87 Marrubiu 1.666 2,98 Masullas 419 2,85 Morgongiori 333 2,67 Palmas Arborea 431 3,09 Pau 137 2,58 Santa Giusta 1.404 3,12 Siris 79 3,15 Usellus 355 2,62 Villa Verde 151 2,62 Villaurbana 634 2,83 Totale complessivo 6.172 2,85 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

Tab. n. 06.2 – Indicatori della popolazione

Coppie Senza Coppie con Padre con Madre con Totale Nuclei Comune Figli Figli Figli Figli Familiari Ales 72 279 13 48 412 Marrubiu 259 891 30 158 1.338 Masullas 74 204 7 40 325 Morgongiori 39 144 7 26 216 Palmas Arborea 68 248 6 37 359 Pau 24 46 0 19 89 Santa Giusta 216 845 17 107 1.185 Siris 9 41 1 7 58 Usellus 65 137 11 29 242 Villa Verde 22 61 2 10 95 Villaurbana 127 300 11 47 485 Totale complessivo 975 3.196 105 528 4.804 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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REDDITO, IMPRESE E ARTIGIANATO E ISTITUZIONI

I livelli di reddito e la loro distribuzione territoriale supportano le osservazioni fatte nella sezione precedente, offrendo anche una indicazione quantitativa anche se datata (1999). L’imponibile per contribuente dell’area Monte Arci, è poco al di sotto dei 20 mila euro, e inferiore alla media regionale. Molto diversa è l’articolazione dei valori sul territorio. Le realtà che generano il maggior reddito sono Santa Giusta, Marrubiu e Ales. Ad eccezione di quest’ultimo, sono i comuni montani ad abbassare la media. Alcuni (Siris e Pau) hanno un imponibile particolarmente basso, inferiore ai 15.000 Euro. L’area nel suo complesso denota una buona capacità di produrre reddito, che si distribuisce però sul territorio in modo molto asimmetrico. Il 60% dell’imponibile proviene dai Comuni di Santa Giusta, Marrubiu, Palmas Arborea e Villaurbana. In tutta l’area la crescita del reddito supera nell’ultimo decennio la media regionale. Ciò segnala che il territorio in esame, nel suo insieme, non è da annoverare tra quelli più marginali dell’isola. E’ peraltro evidente che al suo interno esistono profonde differenze e zone che vivono una dinamica demografica ed economica anche assai negativa. Lo indica anche la distribuzione delle imprese, ben il 67% si concentra nei comuni non montani, invece il 55% delle imprese è raggruppato in due soli Comuni, Santa Giusta e Marrubiu. Negli ultimi anni alcuni poli produttivi dell’area mostrano segni di difficoltà. Ciò rende ancora più necessario perseguire, accanto alle iniziative già avviate, nuovi processi che aumentino la varietà delle attività presenti sul territorio valorizzandone le potenzialità soprattutto in ambito ambientale e culturale.

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Imponibile IRPEF, contribuenti, reddito delle persone fisiche dopo la tassazione. 1999 Reddito persone Imponibile per Imponibile per IRPEF netta per Reddito imponibile Contribuenti fisiche al netto della Var. % 1991-99 Comune contribuente abitante contribuente tassazione

Reddito Imponibile per Euro Euro Euro Euro Euro imponibile contribuente

Ales 16.011.605 746 21.463 9.835 4.488 16.975 67% 29% Marrubiu 39.641.771 1.956 20.267 7.989 3.712 16.555 57% 32% Masullas 9.448.432 524 18.031 7.900 3.120 14.911 53% 36% Morgongiori 6.631.518 370 17.923 7.434 3.359 14.564 66% 28% Palmas Arborea 9.533.818 528 18.056 7.141 3.117 14.939 55% 22% Pau 2.651.682 189 14.030 7.512 2.261 11.769 83% 12% Santa Giusta 39.786.006 1.743 22.826 9.026 4.961 17.865 78% 25% Siris 1.330.088 109 12.203 5.342 1.888 10.315 39% -6% Usellus 6.629.254 403 16.450 7.105 2.831 13.619 54% 26% Villaverde 14.369.339 756 19.007 8.010 3.268 15.739 57% 44% Villaurbana 3.238.089 188 17.224 8.198 2.609 14.615 43% 57%

Area Monte Arci 149.271.602 7.512 19.871 8.227 3.793 16.078 63% 31% di cui montani 60.310.007 3.285 18.359 8.106 3.335 15.025 59% 33% altri 88.961.595 4.227 21.046 8.311 4.148 16.898 65% 28% Provincia di Oristano 1.410.945.302 67.476 20.910 9.217 4.272 16.638 54% 29% Fonte: Nostre elaborazioni su dati Ministero delle Finanze

Tab. 3.6 – Imponibile IPFER, contribuenti, reddito delle persone fisiche dopo la tassazione. 1999

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Distribuzione territoriale imponibile e ricchezza immobiliare Imponibile per Imponibile per Contribuenti per 100 Imponibile contribuente abitante Comune abitanti (Area= 100) (Provincia=100) (Provincia=100)

1999 1999 (%) 1999 (%) 1999 (%)

Ales 46 10,7% 102,6% 106,7% Marrubiu 39 26,6% 96,9% 86,7% Masullas 44 6,3% 86,2% 85,7% Morgongiori 41 4,4% 85,7% 80,7% Palmas Arborea 40 6,4% 86,4% 77,5% Pau 54 1,8% 67,1% 81,5% Santa Giusta 40 26,7% 109,2% 97,9% Siris 44 0,9% 58,4% 58,0% Usellus 43 4,4% 78,7% 77,1% Villaverde 42 9,6% 90,9% 86,9% Villaurbana 48 2,2% 82,4% 88,9%

Area Monte Arci 41 100% 95,0% 89,3% di cui montani 44 40,4% 87,8% 87,9% altri 39 59,6% 100,6% 90,2% Provincia di Oristano 44 100,0% 100,0% Fonte: Nostre elaborazioni su dati Ministero delle Finanze

Tab. 3.7 – Distribuzione territoriale imponibile e ricchezza immobiliare

Il settore economico prevalente è rappresentato dal commercio che insieme ad altri servizi concentrano circa il 70% delle imprese. I comuni maggiormente popolati, Marrubiu, Santa Giusta e Villaurbana, concentrano il 63% delle imprese presenti nel territorio, i comuni montani ad esclusione di Ales il 20%, il restante 17% è ripartito tra Ales e Palmas Arborea. Il sistema delle imprese che operano nel territorio rappresenta l’8,76% dell’intero sistema produttivo provinciale, tendenzialmente, nei paesi montani, sono realtà economiche che soddisfano principalmente i bisogni primari di consumo della popolazione . Anche per la distribuzione delle realtà artigianali vale lo stesso discorso fatto per le imprese. In questo caso vi sono alcune peculiarità che contraddistinguono e caratterizzano soprattutto il territorio dell’area montana. Ci riferiamo alla produzione di tappeti e di pasta fresca tipica, le lorighittas, a Morgongiori, ai dolci tipici sardi ed al torrone di Ales, alla lavorazione dell’ossidiana a Pau, al pane a Villaurbana e le produzioni mielifere in tutto il territorio montano.

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Tab. n. 02 - Imprese per settore economico

Comune Industria Commercio Altri Servizi Totale Ales 28 34 42 104 Marrubiu 80 93 66 239 Masullas 17 21 14 52 Morgongiori 6 11 16 33 Palmas Arborea 9 11 13 33 Pau 6 2 5 13 Santa Giusta 65 75 61 201 Siris 5 2 1 8 Usellus 13 17 11 41 Villa Verde 2 3 4 9 Villaurbana 18 28 21 67 Totale complessivo 249 297 254 800 Totale Provincia 2.448 3.367 3.313 9.128 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

Tab. n. 04 - Numero di imprese/Unità Locali e addetti Imprese/Unità Comune Dipendenti CoCoCo Interinali Addetti Locali Ales 121 131 4 0 273 Marrubiu 270 454 21 0 796 Masullas 58 37 1 0 99 Morgongiori 37 32 2 0 73 Palmas Arborea 36 17 6 0 55 Pau 15 8 0 0 21 Santa Giusta 228 753 46 0 1.023 Siris 8 0 0 0 8 Usellus 44 31 2 0 90 Villa Verde 12 19 0 0 33 Villaurbana 72 16 3 0 99 Totale complessivo 901 1.498 85 0 2.570 Totale Provincia 10.149 12.370 914 47 24.730 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

Tab. n. 05 - Numero di imprese artigiane e addetti Imprese Comune Indipendenti Dipendenti CoCoCo Interinali Addetti Artigiane Ales 41 55 24 1 0 79 Marrubiu 99 122 105 1 0 227 Masullas 22 24 32 0 0 56 Morgongiori 12 14 7 0 0 21 Palmas Arborea 11 12 13 0 0 25 Pau 5 5 5 0 0 10 Santa Giusta 58 75 34 2 0 109 Siris 6 6 0 0 0 6 Usellus 17 24 7 0 0 31 Villa Verde 1 4 19 0 0 23 Villaurbana 30 35 7 0 0 42 Totale complessivo 302 376 253 4 0 629 Totale Provincia 3.264 4.192 2.974 96 8 7.166 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Uno dei problemi di maggior rilievo dell’area è rappresentato soprattutto dalla disoccupazione che per alcune categorie quali giovani e donne assume risvolti talora drammatici Il tasso di disoccupazione dell’area considerata nel suo complesso supera abbondantemente il 30% e nei paesi montani è superiore al 40%. Vi è da aggiungere che tale fenomeno assume sia la forma di disoccupazione stagionale, per la presenza nel territorio di cantieri dell’Ente Foreste, con assunzioni per un semestre, che strutturale, per mancanza di strutture produttive di piccole e medie dimensioni, per mancata corrispondenza tra le abilità dei lavoratori del territorio e le richieste di alcuni datori di lavoro, per la posizione geografica per alcuni versi penalizzante. Pertanto il ruolo delle istituzioni nel territorio risulta fondamentale e importante per lo sviluppo e la crescita economica. La loro presenza, oltre a fornire un bacino occupazionale per le diverse professionalità, contribuisce in modo rilevante, attraverso politiche locali di sviluppo del territorio, al sostegno dell’intera economia dell’area. Gran parte dei lavoratori occupati stabilmente nell’area indicata, attualmente, svolgono la loro attività proprio nelle Istituzioni Pubbliche.

Popolazione in età lavorativa Disoccupati iscritti nelle liste di collocamento 2001 > 15 anni < 65 anni

% % Maschi in Femmine % Maschi + Maschi + Maschi Femmine età in età Maschi + Maschi Femmine Femmine Femmine lavorativa lavorativa Femmine iscritti iscritte

Ales 165 221 386 29,40 42,20 35,80 559 522 1.081 Marrubiu 539 774 1.313 31,40 45,10 38,25 1.676 1782 3.458 Masullas 147 155 302 33,70 45,90 39,00 431 338 769 Morgongiori 135 132 267 37,60 46,80 41,70 308 282 590 Palmas Arborea 145 208 353 31,00 44,30 37,70 478 477 955 Pau 46 63 109 41,10 50,40 46,00 108 121 229 Santa Giusta 479 687 1.166 30,30 42,60 36,45 1.610 1596 3.206 Siris 33 57 90 35,50 62,00 48,60 93 91 184 Usellus 111 116 227 33,00 41,40 36,90 321 274 595 Villaverde 37 59 96 30,30 50,90 40,30 118 112 230 Villaurbana 170 230 400 26,90 38,10 37,40 616 593 1.209

Totale 2.007 2.702 4.709 ** ** ** 6.318 6.188 12.506 Fonte:: Istat Censimento 2001 Ufficio Provinciale del Lavoro

Tab. n. 07 – Istituzioni Pubbliche/Unità Locali, dipendenti e addetti TIstituzioni Comune Pubbliche Dipendenti CoCoCo Interinali Addetti Unità Locali Ales 15 277 0 0 277 Marrubiu 15 158 7 0 158 Masullas 3 57 0 0 57 Morgongiori 3 18 3 0 18 Palmas Arborea 8 61 1 0 61 Pau 1 18 1 0 18 Santa Giusta 8 174 11 15 174 Siris 1 7 0 0 7 Usellus 3 34 0 0 34 Villa Verde 2 16 0 0 16 Villaurbana 7 55 0 0 55 Totale complessivo 66 875 23 15 875 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Tab. n. 09 – Istituzioni Non Profit Unità locali, dipendenti, addetti e volontari

Istituzioni Non Comune Profit Unità Dipendenti CoCoCo Interinali Addetti Volontari Locali Ales 30 85 34 0 85 311 Marrubiu 22 3 0 0 3 305 Masullas 5 0 0 0 0 59 Morgongiori 1 5 0 0 5 1 Palmas Arborea 15 3 0 0 3 194 Pau 2 0 0 0 0 2 Santa Giusta 20 0 10 0 0 77 Siris 1 0 0 0 0 1 Usellus 2 0 0 0 0 109 Villa Verde 0 0 0 0 0 0 Villaurbana 10 3 0 0 3 195 Totale complessivo 108 99 44 0 99 1.254 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

Anche il settore delle non profit contribuisce alla vivacità economica e sociale del territori. Difatti, con le sue 108 istituzioni Non Profit Unità Locali, i 99 dipendenti e 1.254 volontari, mostra una rilevante vivacità sociale a di aggregazione finalizzata a scopi di solidarietà.

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AGRICOLTURA

La Superficie Agricola Utilizzata (S.A.U.) risulta di 16.200 ettari, un valore che, pur non rilevante rispetto alla superficie complessiva degli 11 comuni (circa il 42 per cento), permette di conseguire rese produttive di tutto rilievo, segno di una presenza imprenditoriale molto attenta nell’uso del territorio utile ed altrettanto rispettosa dei valori ambientali insiti nelle quote non agronomicamente valide, che così si destinano a Parco. Il rapporto tra S.A.U. e Superficie Totale (S.T.) aziendale si colloca su valori di poco superiori al 47 per cento (42,3 nei comuni montani e 50,9 tra gli altri), contro un valore provinciale ben maggiore, pari al 70,3 per cento. L’uso della Superficie a Prato e Pascolo (S.P.P.) rispetto alla S.A.U. è pari circa al 28 per cento, decisamente inferiore, in questo caso, al valore provinciale (42,9 per cento), con un uso dei terreni aziendali a prato e pascolo più importante in montagna (36 per cento) che in pianura (24 per cento). La popolazione attiva in agricoltura è generalmente di età elevata, in gran parte prossima alla pensione, in prevalenza di sesso maschile. La popolazione attiva in agricoltura, diversamente da quella residente, che trova gli aggregati più vasti nel lato occidentale del Parco, è uniformemente disposta in tutti i quadranti del territorio, conferendo al territorio una impronta marcatamente rurale. Il numero delle aziende risulta molto alto, pari a ben 2.283 unità che, con appena 16.200 ettari di S.A.U., mostrano una superficie media aziendale di soli 7,10 ettari di terreno agronomicamente valido. Queste aziende, fatte salve le eccezioni che si rinvengono nei distretti irrigui di Marrubiu e Santa Giusta, sono aziende di modesta validità economica, condizionate dalla limitata superficie, in contesti pedo-climatici modesti, su suoli poveri ed asciutti, con carico umano eccessivo e di età avanzata. Le aziende valide, cioè di superficie superiore alla media locale (7,1 ettari, ma appena 4,6 nelle aziende localizzate nell’area montana, ma che diventano nelle altre 9,8), rappresentano circa un quarto del totale e occupano buona parte della superficie migliore del territorio, sono gestite in economia diretta, con una significativa applicazione di tecnologia e carico umano equilibrato, quindi con accettabile remunerazione del lavoro impiegato. Coesiste peraltro anche un'altra tipologia aziendale, di dimensioni minime, non in grado di sostenere e remunerare un pesante carico umano presente nel territorio e che usa il settore agricolo come ammortizzatore sociale. Concludendo l’analisi della situazione demografica del comparto agricolo, con lo spaccato dei componenti la famiglia colonica e del suo concorso nella fornitura della manodopera all’azienda, emerge una situazione che mutua le medie dell’agricoltura sarda senza specifiche pecularietà, confermando la tendenza a restituire le terre marginali al comparto turistico ed ambientalistico del territorio: finalità proprie del Parco. Le maggiori prestazioni d’opera risultano fornite dal titolare dell’azienda, con un buon supporto del coniuge ed un apporto, marginale, di altri familiari del conduttore D’altronde, fatte le debite eccezioni, le dimensioni aziendali non sono in grado di assorbire tutta la manodopera che la famiglia rurale è in grado di fornire. Supplisce alla carenza, di offerta di manodopera agricola, la vasta attività cantieristica organizzata in loco dall’Ente Regionale Foreste che in questa zona occupa la quasi totalità del bracciantato agricolo che non trova occupazione nel tessuto aziendale locale; e ciò potrà concorrere positivamente alle finalità del Parco. Quanto al comparto zootecnico, sono poche le aziende specializzate. Infatti benché si stimi che il loro numero sia pari a 777 unità, il settore di fatto comprende solo 450 aziende che possiedono più di una specie in allevamento La capacità occupativa del comparto zootecnico risulta abbastanza elevata rispetto al totale della forza lavoro assorbita dall’agricoltura. Il territorio occupato dalle aziende zootecniche di questo sistema collinare ammonta a circa 25.000 ettari, di cui quasi 12.000 di S.A.U. e 13.000 di terre marginali, in gran parte poste ai margini del Parco, con rare "infiltrazioni". La consistenza del comparto ovi-caprino è tutt’altro che trascurabile, forte di circa 60.000 capi, di elevato valore genetico, e produce 127.600 quintali di latte, in minima parte trasformata in azienda. La maggior parte di capi si concentrano tra Villaurbana, Marrubiu e Palmas Arborea, che da soli contano oltre il 58% del patrimonio con 33.532 capi. Il resto del territorio, il più vasto annovera quindi poco più del 41% del patrimonio ovi-caprino, ma vanta più radicate tradizioni casearie legate alla civiltà contadina che qui è più vivace. La quantità di latticini, generalmente di riconosciuta ottima qualità, prodotti non raggiunge i 75/80.000 quintali. Il comparto dell’allevamento bovino conta 3.233 capi adulti, in prevalenza di razze rustiche adatte alla collina, con una marcata presenza di razze da latte, ben 1.400 capi ma concentrati nella pianura irrigua di Marrubiu, Santa Giusta e Palmas Arborea. Il territorio occupato dall’allevamento bovino è di 3.200 ettari in gran parte di S.A.U. La restante produzione zootecnica, destinata in gran parte per auto-consumo della famiglia colonica, altrettanto può dirsi per gli animali di bassa corte, allevati in tutte le case rurali ma con valori assai modesti. Resta la valutazione del patrimonio equino, che annovera 221 capi allevati per scopi amatoriali, che raramente sono oggetto di considerazione economica con rilevanza sul mercato.

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Superfici Ha per forma di conduzione Altra forma di Conduzione diretto coltivatore conduzione Prevalent. Società Totale Solo Prevalent. Con Extra colonia familiare Familiare salariati familiare altra Ales 411 485 12 131 55 1.094 Marrubiu 2.304 51 1.552 26 3.933 Masullas 567 82 83 46 778 Morgongiori 379 6 3 50 438 Palmas Arborea 1.241 120 341 1.702 Pau 388 14 402 Santa Giusta 1.254 774 8 243 2.279 Siris 266 5 271 Usellus 1.598 132 270 2.000 Villaverde 400 82 3 485 Villaurbana 1.976 475 13 354 2.818

Totale 10.784 2.226 122 2.987 81 16.200

Oristano (totale prov.le) 96.406 26.854 7.138 7.156 325 137.879 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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famiglia del a tempo conduttore indeterminato a tempo determinato Totale Totale coniuge e Totale Conduttore dirigenti e Altri familiari altri Dirigenti e Operai e Dirigenti e Operai e generale Coniuge operai e parenti familiari impiegati assimilati impiegati assimilati

Ales 242 159 293 452 1 0 2 97 100 794 Marrubiu 418 275 500 775 11 44 11 41 107 1300 Masullas 324 216 252 468 0 2 7 78 87 879 Morgongiori 134 85 172 257 9 1 1 102 113 504 Palmas Arborea 135 95 212 307 10 12 2 21 45 487 Pau 118 70 177 247 4 1 0 35 40 405 Santa Giusta 192 148 300 448 10 39 13 46 108 748 Siris 37 25 62 87 0 1 0 0 1 125 Usellus 208 128 256 384 6 4 0 35 45 637 Villaverde 118 70 122 192 4 0 0 27 31 341 Villaurbana 325 244 506 750 9 25 6 24 64 1139

Totale 2251 1515 2852 4367 64 129 42 506 741 7359

Oristano (totale prov.le) 17.824 11.395 23146 34.541 186 563 596 4.938 63 58.648 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Bovini Ovini Caprini Totale Totale produzione Numero Numero Numero Produzione Numero Numero Produzione Numero Numero Produzione aziende aziende capi vacche latte kg aziende capi latte kg aziende capi latte kg latte

Ales 2 38 8 30.720 14 2.812 548.340 3 69 16.680 19 595.740 Marrubiu 15 2.107 1.104 5.740.800 43 10.431 2.399.130 8 676 283.920 66 8.423.850 Masullas 3 39 12 2.967 608.235 15 608.235 Morgongiori 6 46 9 39.360 11 1.334 240.120 5 177 39.840 22 319.320 Palmas Arborea 9 183 78 371.400 35 10.924 2.403.280 6 282 18.440 50 2.793.120 Pau 4 85 14 987 192.465 4 35 21.175 22 213.640 Santa Giusta 5 189 95 494.000 29 7.117 1.494.570 2 43 17.630 36 2.006.200 Siris 4 609 118.755 4 118.755 Usellus 7 224 66 274.080 34 7.143 1.357.170 2 58 7.040 43 1.638.290 Villaverde 1 25 10 1.319 263.800 2 13 5.330 13 269.130 Villaurbana 14 297 134 426.145 44 12.177 2.374.515 5 837 235.800 63 3.036.460

Totale 66 3.233 1.494 7.376.505 250 57.820 12.000.380 37 2.190 645.855 353 20.022.740

Oristano (totale prov.le) 1.326 57.515 26.309 2.491 425.021 317 9.510 4.134 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

41 di 201

Suini Equini Avicoli Totale aziende con Totale allevamenti Numero Numero Numero Numero Numero Numero aziende aziende capi aziende capi aziende capi (vedi tab. 6.5) Ales 27 201 7 19 21 394 55 74 Marrubiu 17 94 2 16 7 142 26 92 Masullas 4 25 24 840 28 43 Morgongiori 15 145 4 4 12 267 31 53 Palmas Arborea 36 350 14 43 30 768 80 130 Pau 21 240 1 5 18 317 40 62 Santa Giusta 26 439 3 5 9 165 38 74 Siris 1 42 1 51 2 6 Usellus 16 293 10 61 4 131 30 73 Villaverde 28 267 13 223 41 54 Villaurbana 30 341 6 17 17 230 53 116

Totale 221 2.437 48 221 155 3.477 424 777 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Colture ceralicole Ortive Foraggere Totale Totale Frumento Totale superficie Numero Superficie Numero Superficie aziende Numero Superficie Numero Superficie aziende Ha aziende Ha Ha aziende Ha aziende Ha

Ales 35 200 19 115,90 54 12,49 13 261,86 102 474 Marrubiu 93 488 50 152,33 37 30,23 129 1.613,68 259 2.132 Masullas 62 268 61 228,31 12 0,96 21 112,21 95 381 Morgongiori 9 22 9 17,30 7 6,07 12 73,11 28 101 Palmas Arborea 55 357 42 274,71 12 21,86 53 1.004,99 120 1.384 Pau 20 85 10 59,80 3 0,37 17 73,52 40 159 Santa Giusta 43 450 28 340,58 38 95,51 48 806,71 129 1.353 Siris 20 121 17 75,08 4 39,37 24 161 Usellus 60 370 41 224,80 23 3,17 49 869,20 132 1.242 Villaverde 22 112 20 85,67 38 4,67 8 100,01 68 216 Villaurbana 97 503 86 392,99 17 2,16 72 983,78 186 1.489

Totale 516 2.976 383 1.967 241 177 426 5.938 1.183 9.092

Oristano (totale prov.le) 3.216 23.478 2.398 14.489 2.009 3.025 2.951 31.116 8.176 57.619 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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Vite Olivi Agrumi Fruttiferi Produzioni Produzione Numero Superficie Numero Superficie Numero Superficie Numero Superficie olio extra aziende Ha Vini DOC Vini aziende ettari aziende ettari aziende ettari q.li comuni q.li vergine qli

Ales 134 34 1.292 191 74 533 8 0,46 120 24,32 Marrubiu 259 162 1.290 11.080 76 93 753 12 0,98 32 8,04 Masullas 164 51 321 2.142 264 92 745 1 0,03 60 11,54 Morgongiori 93 24 840 80 30 210 7 3,77 Palmas Arborea 37 16 1.120 56 48 394 10 1,13 16 1,77 Pau 104 38 1.596 59 11 89 49 6,31 Santa Giusta 106 32 2.080 30 20 162 24 4,17 19 3,40 Siris 11 5 55 210 27 11 86 1 1,70 Usellus 114 33 1.683 150 67 523 4 0,23 32 9,73 Villaverde 86 18 810 90 28 218 2 0,09 9 1,27 Villaurbana 117 51 3.060 263 194 1.560 17 1,58 28 3,21

Totale 1.225 464 1.666 25.913 1.286 668 5.273 78 9 373 75 Fonte:: Nostra elaborazione su dati Istat - Censimento 2001

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IL TURISMO Scenario della domanda in Sardegna e nella provincia di Oristano

Il settore turistico merita una particolare attenzione per almeno due ragioni: tutte le previsioni lo indicano come l’attività economica che nel breve e medio periodo crescerà con i tassi più elevati. In secondo luogo essa appare il più idoneo ad essere sviluppato nell’area Parco, sia per la presenza di risorse motivanti sia per la capacità di collegare l’area con l’esterno ed attivare proficui processi di integrazione e sinergia. Per queste ragioni è parso opportuno inquadrarlo in una prospettiva regionale. L’andamento dei flussi turistici in Sardegna, in generale, e nella provincia di Oristano, in particolare, tra gli anni 1999/2002 ha mostrato un segno positivo tanto negli esercizi alberghieri quanto in quelli extralberghieri, come risulta dai grafici di seguito riportati. In particolare, nel 2002, rispetto all’anno precedente, la stagione turistica della Sardegna ha riportato un aumento del 7,8% delle presenze della componente straniera, contro una riduzione del 4% di quella italiana. Per gli arrivi è risultata particolarmente importante la crescita dei turisti stranieri con un + 13,2%, che ha contrastato l’esigua diminuzione degli italiani (-1%). Il risultato conseguito nel 2002 è stato sostanzialmente positivo considerato che a livello nazionale c’è stato un rallentamento del fenomeno turistico, con -1,4% per le presenze e + 0,3% per gli arrivi. Sempre a livello nazionale vengono confermate le diverse tendenze, già rilevate negli anni precedenti, tra il comparto alberghiero e quello extralberghiero. Infatti, per quanto concerne le presenze, nel primo si registra una flessione pari al 3,8% per la componente italiana ed al 2,5% per gli stranieri, e per gli arrivi una riduzione dell’1,6% dei connazionali ed un leggero aumento pari allo 0,7% di quelli stranieri. Nel secondo, invece, si è avuta una crescita delle presenze straniere pari al 3,0% e di quelle italiane del 2,0%, ed un incremento degli arrivi italiani del 4,2% e di quelli stranieri del 5,8%. In Provincia di Oristano il 2002, nel complesso, è stato un anno sostanzialmente positivo, nonostante la forte flessione delle presenze (- 14,7%) e degli arrivi (- 7,7%) italiani nelle strutture extralberghiere. Il totale degli arrivi ha segnato +10,4%, e quello delle presenze + 2,5%, grazie al più che soddisfacente risultato nel comparto alberghiero (+ 14,7% gli arrivi; + 7,1% le presenze). Dal confronto tra il comparto alberghiero e complementare, in Provincia di Oristano, emerge un dato strutturale importante relativo alla permanenza media che negli alberghi è di 2,90 giorni e di 4,80 giorni negli esercizi extralberghieri. Esaminando la provenienza geografica, inoltre, si constata che i soggiorni degli italiani sono più lunghi di quelli degli stranieri: una media complessiva di 4,26 giorni (3,01 gg negli alberghi e 5,51 gg negli esercizi complementari) per i primi, e di 3,10 giorni (2,43 gg negli alberghi e 3,77 gg negli esercizi complementari) per i secondi. Se si fa riferimento ai dati regionali, invece, si potrà osservare che i valori oristanesi sono al di sotto della media: nel 2002, ad esempio, la permanenza negli alberghi isolani era pari a 4,80 giorni e negli esercizi complementari 7,44 giorni. Come si può osservare nella figura 7.1, nell’arco temporale considerato, gli arrivi complessivi, negli esercizi alberghieri dell’isola, sono aumentati di circa l’11,5%. Mentre in Provincia di Oristano, (Fig. 7.2) di circa il 25%. La componente estera è passata da 7.555 a 11.821 unità, laddove il numero degli italiani è cresciuto di circa 9.500 persone. Anche l’andamento delle presenze negli esercizi alberghieri in Sardegna (Fig. 7.3) registra un risultato positivo; infatti, tra il 1999 ed il 2002 c’è stato un aumento pari a circa il 10%. Le presenze (Fig. 7.4) nella Provincia di Oristano hanno registrato quasi il 40% di incremento. Nei quattro anni esaminati la quota delle presenze italiane è salita di circa 40.000 (da 115.133 a 155.165), e quella straniera da 19.528 è passata a 27.753. In linea con la tendenza nazionale, l’analisi dei flussi turistici evidenzia il persistere di differenze comportamentali tra la clientela straniera e quella nazionale: se da un lato si ha una marcata concentrazione dei flussi dei turisti italiani nei mesi estivi (in particolare nel mese di agosto) – tanto negli alberghi quanto nelle strutture complementari – dall’altro gli stranieri manifestano comportamenti diversi rispetto alla scelta dei periodi di vacanza (aprile – ottobre negli esercizi alberghieri; giugno - settembre nei complementari).

45/21

Come evidenzia la figura 7.5, l’aumento degli arrivi negli esercizi extralberghieri in Sardegna è di circa l’11,5%.

Totale arrivi negli esercizi alberghieri 1999/2000/2001/2002

1.458.062 1.500.000 1.367.421 1.450.000 1.333.235 1.400.000 1.294.669 1.350.000

1.300.000

1.250.000

1.200.000

Fig. 7.1 - Sardegna (Fonte: Istat)

Totale arrivi negli esercizi alberghieri 1999/2000/2001/2002

63.110

51.290 55.022 70.000 49.305 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0

Fig. 7.2 - Provincia di Oristano (Fonte: EPT Oristano)

46/201

Totale presenze negli esercizi alberghieri 1999/2000/2001/2002 6.996.472

6.838.563

7.000.000

6.800.000 6.417.991

6.600.000 6.269.051

6.400.000

6.200.000

6.000.000

5.800.000

Fig. 7.3 - Sardegna (Fonte: Istat) 120

Totale presenze negli esercizi alberghieri 1999/2000/2001/2002

182.918 170.859 149.601 200.000 134.661

150.000

100.000

50.000

0

Fig. 7.4 - Provincia di Oristano (Fonte: EPT Oristano)

47/201

Totale arrivi negli esercizi extralberghieri 1999/2000/2001/2002

439.111

440.000 401.082 420.000 389.925 390.052

400.000

380.000

360.000

Fig. 7.5 - Sardegna (Fonte: Istat)

La crescita totale degli arrivi (Fig. 6) si attesta intorno al 25%. Gli italiani sono passati da 13.031 a 14.468, nonostante un decremento di circa 1.000 unità tra il 2002 e l’anno precedente. L’aumento degli stranieri è stato considerevole: da 6.981 a 10.852. Dalla figura 7.7 si osserva che le presenze negli esercizi extralberghieri in Sardegna nell’arco dei quattro anni considerati è poco meno del 13%. In Provincia di Oristano, invece, le presenze nel comparto extralberghiero (Fig. 7.8) sono cresciute poco più del 30%, nonostante l’andamento negativo del 2002. La quota italiana da 58.605 del 1999 è arrivata a 79.937 nel 2002, mentre le presenze straniere hanno fatto registrare un + 70% circa, passando nello stesso arco temporale da 26.733 a 43.829. Si è già in grado di disporre dei dati totali – sia per gli esercizi alberghieri che per gli extralberghieri - relativi ai primi nove mesi del 2003 dal cui esame si rileva che in Provincia di Oristano, rispetto allo stesso periodo del 2002, ci sono stati 509 arrivi (+ 0,70%) e 134 presenze (+ 0,05%) in più. In particolare, nel settore alberghiero (Fig. 7.9) gli arrivi hanno subito un esiguo calo pari a – 0,56%, contro un discreto incremento del + 3,02% delle presenze. Per ciò che concerne la composizione geografica, è interessante osservare che la diminuzione degli italiani (- 5,11% negli arrivi; - 7,47% nelle presenze) è stata considerevole, ma contrastata da un importante aumento degli stranieri (+ 18,07% gli arrivi; + 76,37% le presenze), la cui incidenza sul totale è passata dal 14-15% ad oltre il 25%. Nell’extralberghiero (Fig. 7.10), invece, si registra una situazione opposta rispetto a quella appena esaminata. Gli arrivi, infatti, sono aumentati del 3,30% e le presenze diminuite del 3,94%. E’ da segnalare il notevole incremento degli arrivi italiani con un + 8,18%. In generale, è da precisare che se si considerasse anche il movimento delle seconde case e delle residenze in affitto utilizzate turisticamente l’incidenza del comparto extralberghiero sarebbe notevolmente maggiore. Abitualmente tale movimento sommerso si stima 1/1,5 volte l’emerso.

48/201

Totale arrivi negli esercizi extralberghieri 1999/2000/2001/2002

25.109 25.320 30.000 20.012 21.326 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0

Fig. 7.6 - Provincia di Oristano (Fonte: EPT Oristano)

Totale presenze negli esercizi extralberghieri 1999/2000/2001/2002

3.265.334

3.087.963 3.300.000 3.046.275 3.200.000 3.100.000 2.845.500 3.000.000 2.900.000 2.800.000 2.700.000 2.600.000

Fig. 7.7 - Sardegna (Fonte: Istat)

49/201

Totale presenze negli esercizi extralberghieri 1999/2000/2001/2002

128.379 123.766 109.697 140.000 120.000 85.338 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0

Fig. 7.8 - Provincia di Oristano (Fonte: EPT Oristano)

Totale arrivi e presenze negli esercizi alberghieri giugno - settembre 2003

167.011

200.000 51.758 150.000 a 100.000

50.000

0 arrivi presenze

Fig. 7.9 - Provincia di Oristano (Fonte: EPT Oristano)

Totale arrivi e presenze negli esercizi extralberghieri giugno - settembre 2003

115.967

120.000 100.000 25.046 80.000 60.000 40.000 20.000 0 arrivi presenze

Fig. 7.10 - Provincia di Oristano (Fonte: EPT Oristano)

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L’offerta turistica provinciale

L’andamento turistico in provincia di Oristano mostra segnali complessivamente positivi, pur con qualche doverosa distinzione tra il settore alberghiero, dove si registra un consistente aumento sia negli arrivi che nelle presenze, e quello extralberghiero, dove c’è stato un leggerissimo aumento negli arrivi ed un calo, comunque contenuto, nelle presenze. Nell’intera area della provincia di Oristano si è assistito negli ultimi anni ad un notevole incremento dell’offerta turistica sia in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi. Nonostante risulti ancora molto marginale rispetto all’intero sistema turistico regionale, il turismo in questi territori ha fatto comunque registrare importanti passi avanti e significative novità. In particolare, è aumentata la ricettività, oltre che in riferimento alle strutture tradizionali (alberghi e campeggi), si è ampliato anche il numero e la tipologia di forme alternative di ospitalità (agriturismo, Bed & Breakfast e turismo rurale in genere), che coniugano tradizione artigianale ed offerta culturale delle zone non costiere. In particolare, l’ agriturismo è una forma di ospitalità che in Sardegna ha avuto origine intorno alla metà degli anni Settanta, proprio nella provincia di Oristano. Nel 1977 nasceva, ad opera della Cooperativa Allevatrici Sarde (CAS), un particolare tipo di turismo in ambiente rurale, che offriva ospitalità presso famiglie residenti in campagna o nei piccoli paesi intorno ad Oristano, dalle colline fino al mare. Esse cominciarono ad esercitare attività di ospitalità, mettendo a disposizione dei forestieri poche camere delle loro abitazioni. All’epoca l’agriturismo non era ancora un tipo di ricettività turistica riconosciuta a livello normativo, ma come modello di ospitalità era già applicato con successo in altri contesti regionali, specialmente in Trentino Alto Adige. Nelle esperienze iniziali il tipo di ospitalità fornita era molto semplice, improntato sull’accoglienza nella propria abitazione, sulla fornitura di servizi di alloggio e di ristorazione, ma con un trattamento particolare dei turisti, considerato alla stregua di ospiti. Questo modello piacque specialmente ai turisti del Nord Italia, perché si presentava come un tipo originale di accoglienza che metteva in gioco spazi privati, famiglie, relazioni comunitarie, tradizioni e territori poco conosciuti. In anni in cui si diffondevano modelli di vacanza massificati, l’agriturismo oristanese, e in generale quello sardo, offriva un piccolo e modesto spaccato di diversità. I prodotti agroalimentari, abitualmente usati dalla popolazione rurale nella dieta tradizionale, eccellevano per la loro qualità e originalità. Per alcuni (carne, uova, ortaggi, frutta, vino), il mercato e l’esportazione non erano invitanti, per altri (formaggi, carciofi, riso, vini speciali), il mercato necessitava di un ulteriore sviluppo. Così il micro-mercato domestico e familiare dell’agriturismo, mentre premiava i primi con l’uso quotidiano a favore degli ospiti, propagandava i secondi come souvenir di qualità. Inoltre, la ricchezza ed autenticità della cultura popolare locale, la varietà dei monumenti artistici ed archeologici, gli insoliti paesaggi e la qualità e serenità dei paesi rurali permettevano al turista un ampio ventaglio di interessi e un piacevole soggiorno. Da qui in poi si assiste al dilagare dell’agriturismo: aumenta il flusso turistico, un numero notevole di visitatori trova alloggio nelle case dei contadini o affitta residenze non solo nei paesi costieri, ma anche nei limitrofi paesi di collina o di pianura interessati dal fenomeno. L’esempio è dato, la domanda esiste e le iniziative sono molteplici. Di fronte a un volume di affari in continua crescita, alcune socie della CAS aprono pensioni a gestione familiare e ristoranti tipici: è la scuola alberghiera dell’agriturismo che comincia a funzionare, con una vendita di ospitalità e di prodotti. L’aspetto centrale dell’offerta agrituristica oristanese è dunque la predominanza delle donne quali imprenditrici agrituristiche, da cui si evince il ruolo della padrona di casa come animatrice di tutto. Inoltre il rapporto cordiale, non commerciale fra ospiti e ospitanti è stata la carta vincente della formula. Armonizzare il turismo e l’agricoltura di un territorio è oggi un ambizioso e difficile compito degli amministratori locali e lo sarà maggiormente domani. In questo la provincia di Oristano può rappresentare un valido esempio. L’agriturismo ha assunto, soprattutto in provincia di Oristano, ma più in generale anche nel resto dell’isola, essenzialmente la forma di attività legate alla ristorazione e alla ricezione; sono infatti sporadici i casi di aziende che offrono altri servizi, ad esempio di tipo sportivo e culturale; la quasi totalità delle aziende turistiche, infatti, dispone di camere per il pernottamento ed è attrezzata per la fornitura di cibi sia per i propri ospiti, sia per coloro che sono interessati alla sola consumazione del pasto. A differenza di altre forme di ristorazione, i pasti offerti dalle aziende sono di produzione propria o di altre aziende locali, ma sempre prodotti tipici del territorio. Un’altra importante caratteristica delle aziende agrituristiche è che il periodo di

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apertura è annuale; sono rari i casi di strutture che aprono nel periodo da giugno a settembre. Va però sottolineato che molte aziende non sono attrezzate per la ricezione nei periodi invernali: gli ambienti non sono riscaldati oppure mancano le coperte per i letti. Inoltre, l’organizzazione di pacchetti per i fine settimana o per le cosiddette settimane a tema è fortemente limitata e concentrata solo in alcuni periodi dell’anno. Il grado di associazionismo del comparto agrituristico oristanese è piuttosto elevato. Esiste dunque una particolare attenzione nel predisporre strategie comuni per un’offerta integrata che possa competere anche rispetto a mercati più ampi. Circa l’85% delle aziende agrituristiche della provincia di Oristano è iscritto ad associazioni o consorzi, organismi nati per affiancare le aziende all’interno delle rispettive associazioni di categoria. Esse hanno una diffusione a livello regionale e locale ma anche nazionale; svolgono varie funzioni, fra cui attività promozionali che realizzano attraverso la pubblicazione di guide nazionali, nelle quali sono riportate le offerte dei propri associati, e attraverso la partecipazione a fiere e borse del turismo. Tra queste, ad esempio, l’Associazione Nazionale Terranostra, costituita nel 1973 e promossa dalla Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti, svolge un’attività diretta di collegamento tra la domanda e l’offerta attraverso la promozione di iniziative specifiche per particolari segmenti di domanda; inoltre ha costituito il Consorzio Vacanze e Natura che opera nella provincia di Oristano, per usufruire di opportunità di finanziamento a carattere locale. Ancora, nel 1994, dopo quasi venti anni di esperienza, la CAS promuove il Consorzio Agriturismo di Sardegna, che ha riunito in una struttura organica la maggior parte delle imprenditrici agricole socie CAS che operavano in ambito agrituristico. In tale contesto, le risorse umane e finanziarie appaiono piuttosto modeste in termini quantitativi, ma si è comunque proceduto a pubblicare un interessante depliant informativo sull’offerta agrituristica del territorio e a creare un efficiente servizio di prenotazioni e di orientamento della domanda. Raramente le aziende agrituristiche dell’Oristanese svolgono attività promozionali dirette e individuali e questo non sorprende se si considera che si tratta di piccole strutture la cui offerta non può competere sul mercato singolarmente. Tuttavia, poiché il campo delle iniziative promozionali è molto vasto, ci sono piccoli accorgimenti che le aziende potrebbero adottare con spese modeste, ad esempio, in materia di segnalazione della propria struttura per aumentare la propria visibilità. Accanto all’agriturismo, il Bed & Breakfast rientra nel settore della ricettività su piccola scala, fortemente connotato dal legame con natura e tradizione dei luoghi. In Sardegna è una forma di ospitalità nuova, nata sulla scia dell’esperienza anglosassone e riadattata alla realtà culturale sarda. È una nuova formula di vacanza alternativa, la formula più semplice di ospitalità, svolta da privati che si avvalgono della normale organizzazione familiare e che utilizzano parte della loro abitazione, offrendo saltuariamente un servizio di alloggio e prima colazione. Il Centro Promozionale “Posidonia” ottimizza l’offerta B&B della Provincia di Oristano promuovendo i B&B della Associazione La Mia Casa e singoli B&B non riuniti in associazione. L’associazione La Mia Casa rappresenta la prima associazione di B&B della Provincia di Oristano, gestita da sole donne e nasce su iniziativa della Cooperativa Allevatrici Sarde. Nata nel 2001 l’associazione conta 24 socie e continua a raccogliere domande di adesione. L’associazione riunisce sotto lo stesso marchio 23 abitazioni selezionate dislocate nel territorio della Provincia di Oristano, garantendo standard qualitativi sia per quanto riguarda l’abitazione, sia per il livello dei servizi offerti. L’associazione offre ai propri associati l’assistenza per avviare e svolgere l’attività di un B&B e creare un servizio di qualità. Il progetto di ricettività turistica promosso dall’associazione risponde alla domanda di un turismo diversificato in cui la cultura dei luoghi visitati assume particolare rilievo. Tra le finalità della associazione c’è la promozione di una ricettività che favorisca l’integrazione fra visitatori ed abitanti. Un nuovo tipo di ospitalità, ottimo strumento di sviluppo economico in un territorio in cui non vi è un elevato numero di posti letto. Altra forma di ospitalità che sta prendendo piede nell’area di Oristano è quella del turismo rurale . Per un decennio l’esercizio dell’agriturismo si è confuso con forme di turismo rurale, sino all’entrata in vigore della legge quadro (L 730/85) e, successivamente, della legge regionale sarda, LR 32/86 che ha fornito una definizione precisa del fenomeno. Si considera turismo rurale l’insieme delle forme di turismo che implicano un interesse verso la cultura rurale, che rispettano l’equilibrio ambientale e l’identità culturale. È considerato come quel complesso di attività di fruizione svolte in ambito rurale, che fanno perno sull’utilizzo del patrimonio locale, che comprende sia le valenze ambientali del territorio, sia quelle architettoniche, storiche e culturali. Nonostante i segnali positivi, il turismo rurale in questo territorio è un settore economico ancora poco sviluppato rispetto alle potenzialità della zona. Inoltre le singole iniziative sono essenzialmente esperienze

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isolate, che non riescono a lavorare in rete con altri operatori locali, non tanto a causa di incapacità oggettive, quanto per difficoltà legate al tessuto socio-economico nel suo complesso. Come si vede, l’analisi sull’offerta turistica del territorio ha posto l’accento prevalentemente sulle forme alternative di ricettività, diverse cioè da quelle tradizionali (alberghi o campeggi). Il motivo principale sta essenzialmente nelle linee strategiche di sviluppo che si intendono seguire per la valorizzazione di questi luoghi e per l’incremento del turismo culturale. Tali tipologie ricettive, infatti, meglio si adattano a questi modelli di attività turistiche, permettono un contatto ed una elevata integrazione con il territorio di riferimento, agevolano la conoscenza delle tradizioni e favoriscono un rapporto più umano e relazioni strette con le popolazioni locali, contribuendo spesso anche a creare scambi culturali che arricchiscono sia i visitatori che gli operatori dell’ospitalità.

4.1.a.1.1 Possibili linee di evoluzione del settore

Come ampiamente e dettagliatamente descritto in questa sezione, il variegato patrimonio offerto dal territorio in esame ha dei caratteri distintivi. Si tratta di potenzialità, anche dal punto di vista dell’offerta turistica, definibili “innovativi”, legati alla cultura e all’ambiente, specializzati per attività e segmenti di domanda, i quali, pur caratterizzati ancora da dimensioni piuttosto limitate, presentano però dinamiche di crescita assai accentuate. Rientrano dunque a pieno titolo nel segmento di offerta turistica inquadrabile nel turismo culturale, il quale favorisce lo sviluppo di un processo che innesca notevoli meccanismi di crescita delle attività legate alla fruizione della cultura sia in maniera diretta (musei, aree archeologiche, beni architettonici, ecc.), sia in maniera indiretta (alberghi, ristoranti, negozi, attività manifatturiere tradizionali di tipo artigianale o agroalimentare). Le risorse del territorio, (paesaggistiche, naturalistiche, storiche e archeologiche, culturali, ecc.) non rappresentano di per sé un prodotto turistico, cioè una risorsa che permette una attività economica legata al turismo. Gli stessi interventi di protezione della risorsa “bene culturale”, pur essendo necessari dal punto di vista della conservazione della risorsa stessa per il futuro e rappresentando la base dello sviluppo del prodotto turistico, non portano però automaticamente allo sviluppo dello stesso. Perché questo accada, le risorse ambientali e culturali necessitano di due fattori di base: 1. lo sviluppo complessivo del territorio su cui insistono i beni stessi, il quale rappresenta il supporto strutturale attraverso il quale prendono corpo le scelte di fruizione dei visitatori; 2. le infrastrutture e i servizi, che permettono a tali beni di essere fruiti. Per costruire un prodotto turistico è quindi necessario che sulle risorse culturali e ambientali di base si innesti un insieme di iniziative nei settori pubblico e privato. Nel primo caso, saranno necessari interventi di pianificazione del territorio, creazione di nuove infrastrutture e potenziamento di quelle esistenti, realizzazione di servizi, protezione ambientale, azioni strategiche, politiche di incentivazione. Nel secondo caso, quello del settore privato, in particolare quello imprenditoriale, dovrà occuparsi di realizzare investimenti mirati, gestione, promozione e commercializzazione delle idee imprenditoriali attuate, formazione delle risorse umane. Questo tipo di strategie deve però rispondere a delle precise esigenze legate al turismo sostenibile, che non deve dunque minacciare le risorse che ne costituiscono i principali asset da valorizzare. È chiaro, infatti, come la sostenibilità del prodotto turistico, diversamente da alcune altre attività economiche, è fortemente condizionata dalla necessità di preservare tali risorse (ambientali, storiche, culturali e sociali). La creazione di un prodotto turistico, cioè di un’attività che produca occupazione e sviluppo economico sostenibile, deve essere anche auto-sostenuta e non assistita. Per questo fine, è necessario che venga formulata una strategia che metta in relazione, in maniera realistica e corretta da un punto di vista economico, le risorse e il mercato, le necessità di preservazione delle risorse e le tipologie di domanda dei mercati di riferimento. È evidente come la percezione della qualità ambientale nel turismo è prevalentemente funzione della qualità complessiva di un’area, molto più che di un singolo sito o struttura turistica. Per sua natura, infatti, la programmazione dello sviluppo turistico è un’attività trasversale rispetto alle risorse di base e agli altri settori di programmazione. È ben nota l’importanza di settori quali le comunicazioni e i trasporti, servizi e infrastrutture, le attività relative al miglioramento della qualità ambientale, il potenziamento delle strutture commerciali. Per quel che riguarda dunque il turismo culturale, ma in particolare di quello archeologico e ambientale, su cui l’area di Monte Arci punta in modo determinante per il suo sviluppo, esso ben si identifica come una efficace e

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opportuna integrazione ai programmi di viaggio dei tour operators che si muovono in questo settore. Nel Rapporto sul Turismo in Italia (2000) viene analizzato un particolare segmento del turismo culturale: il turismo archeologico, con particolare riferimento alla situazione della Sardegna. Vengono individuate tre principali tipologie di visitatori: 1. una massa di turisti frettolosi, spinti da una generica curiosità visiva; 2. un cospicuo numero di turisti motivati da generali interessi storico-culturali; 3. un numero ridotto di appassionati e studiosi, in genere addetti del settore (tra cui anche professori, studenti, ecc.) o iscritti ad Associazioni archeologiche. Queste ultime, svolgono un ruolo di organizzatori di viaggi, visite ed escursioni per i propri iscritti e tendono ad ampliare sempre più la loro offerta di servizi a tutta una serie di prodotti vicini e complementari rispetto al puro turismo archeologico; non va infine sottovalutato il loro ruolo nella promozione del turismo scolastico. Dall’analisi, inoltre, emergono importanti risultati rispetto ad alcuni aspetti fondamentali:  l’atteggiamento positivo delle popolazioni locali rispetto ai beni archeologici, e culturali in genere, ed una condivisione di base rispetto ad un suo utilizzo a fini turistici;  la ancora difficile accessibilità del prodotto riferito al turismo archeologico e ambientale, rispetto ai grandi circuiti anche di turismo specializzato;  la mancanza di un sistema di ospitalità complessivo ed organico, inteso non solo come ricettività, ma come complesso di accessibilità interna, servizi e informazione. Da queste considerazioni, è possibile identificare quali possono essere le principali linee di intervento per lo sviluppo del turismo culturale dell’area, tendo presenti le attuali potenzialità di questo territorio, gli aspetti da valorizzare e rafforzare e le distorsioni da ridurre o addirittura da eliminare.

Alcune riflessioni sul turismo culturale e i beni identitari

In questa sede si vogliono tracciare un insieme di possibili linee di politica economica potenzialmente attuabili in ottica di medio periodo nell’Area Parco del Monte Arci, con particolare enfasi all’offerta turistico-culturale ed alla peculiare concentrazione di beni culturali presenti nell’area. Lo scenario internazionale suggerisce due visioni circa l’utilizzo dei beni culturali quali motori per le dinamiche di crescita locale. Da un lato, emerge la forte necessità di tutela delle risorse culturali, sia per la loro valenza storica sia per fornire garanzia di eguale fruibilità fra le generazioni presenti e quelle future. Dall’altro lato, la marcata vocazione turistico-culturale di alcuni territori continentali ha suggerito, anche alla riflessione accademica, spunti interessanti che suggeriscono la concreta possibilità di uno sfruttamento di tali risorse a fini economici, quale asset per lo sviluppo e la creazione di possibilità, territorialmente localizzate, in termini di reddito ed occupazione. Sotto il profilo puramente programmatico, l’approccio qui seguito è orientato alla seconda visione. Se, infatti, è convincimento condiviso la necessità di raggiungere un equilibrio fra le due posizioni, è nei fatti il forte radicamento dell’aspetto della tutela, prassi programmatoria oramai consolidata, e la sostanziale lentezza dell’aspetto economico, troppo spesso interpretato distrattamente. Rimane dunque da proseguire sul cammino della tutela ma intraprendere la strada del bene culturale quale motore di sviluppo, ben più ardua e da studiare della prima. Pare opportuno, dunque, concentrare su di essa una quota sensibile di risorse. Le nuove prospettive di sviluppo del Parco di Monte Arci si fondano sulla creazione e la pianificazione di adeguate politiche di sviluppo turistico dell’intera area interessata. Secondo quest’ottica si deve innanzi tutto tener conto di alcune tendenze generali che caratterizzano il mercato turistico: - il settore turistico continua a far registrare a livello mondiale indubbie prospettive di crescita nel medio e lungo periodo, anche se non tutte le aree, in particolar modo quelle interne, e non tutte le tipologie di offerta turistica saranno in grado di beneficiare nella stessa misura della prevista crescita dei flussi di domanda; - il mercato turistico, se da una parte è attraversato da una progressiva riduzione della domanda proveniente da particolari categorie di clienti che esprimono ad esempio una domanda con forti connotati stagionali, dall’altra vede un incremento costante del turismo tematico e della componente internazionale, con una crescente segmentazione delle preferenze e con l’emergere di esigenze sempre più differenziate (turismo culturale, naturalistico, termale, sportivo, d’avventura, del benessere, ecc.);

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- più in particolare, nelle strategie per la competitività, un ruolo crescente assumono le componenti non-di- prezzo rispetto a quelle direttamente legate ai prezzi di vendita: qualità dell’ambiente e del contesto socio- culturale, integrazione delle strutture ricettive con la realtà locale, presenza di località di interesse storico- artistico; possibilità di turismo in forme non tradizionali, sono tutti elementi sempre più determinanti per la capacità di attrazione turistica di un’area, non a caso da più parti definiti come elementi “psico-economici”. In questo quadro, la piena valorizzazione del sistema turistico del Parco dovrà tenere conto sia di elementi di natura endogena, legati all’attrattività e fruibilità, sia di natura esogena, legati alla competitività e capacità di innovazione del sistema. Una maggiore attrattività si otterrà potenziando e organizzando l’offerta nell’intero territorio e riequilibrando i flussi spaziali con la valorizzazione delle aree più marginali e scarsamente frequentate. Si tratta di attivare processi finalizzati allo sviluppo delle economie locali, inserendo i beni archeologici, storici e culturali all’interno di itinerari o circuiti, agendo quindi su tutto il contesto territoriale ed i suoi attori: trasporti, ricettività, strategia degli eventi, personalizzazione dell’immagine dei luoghi. Per quel che riguarda la fruibilità dell’area, occorre realizzare una maggiore visibilità delle risorse diffuse sul territorio attraverso la definizione di un sistema di prodotti turistici il più possibile differenziato per caratteristiche, contenuti e prezzo dell’offerta, su cui impostare le politiche di promozione e comunicazione. Allo stesso tempo, occorre stimolare la competitività . Diventa fondamentale mettere in campo strategie finalizzate al rafforzamento delle reti e della capacità di relazione tra gli operatori. Occorre inoltre che l’offerta complessiva proposta dal Parco abbia dei caratteri distintivi rispetto ad altre aree territoriali. Infine, sarà necessario favorire l’ innovazione . La diffusione delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione è destinata ad esercitare un’influenza cruciale sui processi di sviluppo locale ed in settori, come quello turistico, dove l’intermediazione e la promozione giocano un ruolo decisivo. Con l’aumento del turismo nelle aree a forte connotazione culturale e archeologica e nei parchi nazionali e nelle riserve naturali, la popolazioni locale può trovare nuove opportunità di occupazione e di maggior reddito attraverso piccole imprese turistiche o attività di sviluppo integrato tra i settori tradizionali, agricoltura e artigianato, e quelli innovativi resi disponibili dall’attuazione di una politica di conservazione attiva dell’ambiente naturale e del patrimonio artistico e storico. L’obiettivo da perseguire per lo sviluppo economico dell’area è quello dunque di attrarre nuova domanda turistica generando un impatto positivo e diffuso sull’economia locale. La quantificazione del beneficio economico atteso dalla valorizzazione degli interventi non può prescindere da un’analisi della domanda turistica effettiva e potenziale, con l’ottica di una pianificazione e organizzazione di interventi di riqualificazione e ampliamento dell’offerta. Secondo tale ottica, non sarà inoltre possibile non considerare particolari tendenze di consumo che rivestono un ruolo cruciale nella scelta di un luogo piuttosto che di un altro, nella disponibilità a pagare del turista e nella soddisfazione dei bisogni e delle esigenze che si intendono soddisfare durante la propria vacanza. Tra questi si intendono le nuove tendenze in termini di consumo alimentare che hanno portato in questi ultimi anni ad una crescita significativa del turismo enogastronomico; ma anche alla richiesta ed alla ricerca dei così detti beni identitari che caratterizzano l’economia ma anche il patrimonio ambientale, artistico, storico e culturale di un territorio e che non sono riproducibili o ritrovabili altrove.

4.1.a.2 Le nuove tendenze di consumo turistico

Secondo tutti gli scenari economici correnti, la domanda turistica è destinata a crescere e a diversificarsi robustamente nel medio e nel lungo periodo: nei volumi di turisti interessati, nel reddito dedicato, nella gamma dei prodotti ricercati, nella ripetitività degli atti di consumo. A fronte di questo scenario, è evidente constatare che anche la relativa offerta si estende, si allarga e si approfondisce: tutti vogliono vendere e produrre nel settore turistico e aumenta perciò la concorrenza tra prodotti, servizi, qualità e prezzi. Per delineare un’efficace strategia di sviluppo turistico è fondamentale concentrarsi su tre aspetti importanti: 1. osservare e studiare il mercato, individuando i mutamenti della domanda, ma anche le innovazioni della concorrenza; 2. far emergere, a livello di visibilità comunicata, gli aspetti meno noti e trascurati del potenziale presente nel territorio valorizzandoli attraverso adeguate strategie di marketing;

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3. lavorare per promuovere i prodotti minori e l’imprenditorialità diffusa, ma scarsamente organizzata, che possono decisamente andare incontro alla nuova domanda e far crescere valore aggiunto e leadership al comparto turistico dell’area. Partendo da queste considerazioni, almeno sei risultano le grandi tendenze evolutive della domanda di turismi su cui appare importante riflettere (ACIS-CENSIS, Rapporto Turistico 2001):  i tassi di crescita dei volumi di domanda turistica nel medio e nel lungo periodo che appaiono forti, stabili e costanti;  la redistribuzione delle quote di mercato secondo la quale alle destinazioni tradizionali si sostituiscono nuove mete;  quote crescenti di reddito destinate dai consumatori alla componente turismo e tempo libero;  nuovi comportamenti di consumo del turista che non si esplicano più in acquisti rari per destinazioni conosciute, ma che prevedono un consumo assai frequente, anche nell’arco dello stesso anno, di prodotti nuovi o costan-temente rinnovati;  la segmentazione della domanda in modo sempre più articolato (per reddito, generazioni, livelli di istruzione, luogo di residenza, abitudini di consumo, ecc.);  la maggiore destagionalizzazione e la ripetitività delle occasioni di consumo turistico. Accanto alle macro tendenze si registrano specifici cambiamenti nei modelli di consumo tradizionali. Innanzi tutto emerge la crescente propensione a ricercare nei propri viaggi sempre nuove e diverse identità e realtà da scoprire e con un’attenzione particolare non solo per le nuove destinazioni, ma anche per una diversa gamma di prodotti turistici e per una qualità dei consumi più attenta alle mode e ai prezzi ma anche ai contenuti e ai significati; a questo si aggiunge poi l’esigenza di soddisfare sia la motivazione di un’attrattiva di base sia la necessità di un appagamento complessivo nell’uso del proprio tempo libero. Inoltre, si fa strada la propensione all’acquisto di servizi costituenti il consumo meno condizionato da pacchetti all included ma mosso da una spinta di acquisto del tipo “fai da te”, scegliendo e componendo, prima e durante il viaggio, il paniere di prodotti e servizi adatti a soddisfare le proprie esigenze. Si è passati da un turismo caratterizzato dall’indifferenza ai luoghi, in cui la popolazione locale subisce la natura del visitatore, e dunque si adatta, ad un turismo fatto di distinzioni e differenze in cui è il visitatore che sia adegua alla realtà e alla cultura locali e decide di recarsi in quel luogo proprio in virtù della diversità di questo da altri luoghi e della sua realtà. Anche il ruolo dell’informazione e delle consulenze personalizzate risulta cruciale nel determinare questi mutamenti: lo sfruttamento delle nuove tecnologie WEB, per ora circoscritto alla ricerca di informazioni e all’acquisto di servizi standard o poco complessi, le riviste specializzate e non, i siti Internet appaiono sempre più mezzi privilegiati per scegliere la destinazione più adatta e personalizzata. Dunque a domande sempre più sofisticate e diversificate di turismo devono corrispondere offerte complesse con filiere organizzate di fattori in rete, in cui il turista possa muoversi liberamente e indipendentemente. Infine, le motivazioni, le destinazioni, l’esplorazione capillare del territorio, gli stessi ritmi nei comportamenti, ripropongono l’auto come mezzo di trasporto per i propri itinerari. Alla luce di queste considerazioni, il turismo culturale può rappresentare una valida risposta a queste nuove tendenze e ai nuovi modelli di consumo turistico. Esso è da più parti considerato come uno dei principali veicoli attraverso cui progettare e mantenere le dinamiche di crescita e sviluppo locale. Si tratta di una forma di turismo che negli ultimi anni ha mostrato uno sviluppo ed una crescita in termini sia quantitativi che qualitativi assolutamente significativa. Esso non può essere confuso con la semplice visita ai musei, ma è molto di più. La soddisfazione dei bisogni di conoscenza oltre che di svago sono una componente essenziale nelle motivazioni al viaggio e le notevoli potenzialità di sviluppo ad esso riconosciute fanno sì che il mercato del turismo veda nel patrimonio artistico e culturale di un territorio un fattore strategico di sviluppo. Spesso il turismo culturale può rappresentare un ingrediente di altri turismi con cui si combina; entra in un circuito complesso di motivazioni e molteplici ingredienti, in uno scenario in costante evoluzione. A tal proposito, occorre dunque far sì che sia complementare ai turismi maturi da integrare: balneare-culturale, crocieristico-culturale, ecc. Il turismo culturale dunque esprime un bisogno di conoscenza che chiede di essere soddisfatto in aree e territori appositamente allestiti; la cultura va in questo caso interpretata come espressione o manifestazione di identità locali, da trasmettere altrove attraverso i canali del movimento turistico.

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Il fenomeno tuttavia si definisce con qualche difficoltà. L’osservazione dei segnali e dei cambiamenti nella fruizione dei prodotti turistici rivelano infatti la tendenza della domanda a richiedere pacchetti turistici compositi, e i modelli attuali di consumo turistico si muovono sempre più lungo un ideale continuum fra elementi culturali e servizi di svago e di intrattenimento, premiando i sistemi di offerta capaci di organizzare e proporre un mix di fattori di attrazione. I numeri del turismo culturale non sono classificabili con precisione proprio a causa dell’elemento di continuità che caratterizza questo segmento. Il turista culturale non è solo colui che visita musei, mostre, scavi archeologici; l’area di riferimento è molto più vasta e comprende intere destinazioni quali città d’arte e centri minori, comporta sovrapposizioni nelle motivazioni allo spostamento oppure vede integrazioni con gastronomia, fiere o tradizioni locali, e ancora trasversalità quando ad esempio l’offerta balneare si arricchisce con visite culturali oppure si realizzano mix natura-cultura. Tuttavia, le dimensioni statistiche acquisibili sono ampiamente indicative della rilevanza del fenomeno e anche dell’appetibilità economica del segmento.

I modelli di consumo alimentare

Oltre ai nuovi modelli di consumo del bene vacanza, nell’ambito di uno studio di sviluppo integrato appare necessario sottolineare il ruolo che le motivazioni di tipo gastronomico assumono nella scelta di visitare un certo territorio. Emerge l’utilità dunque in questa sede esaminare alcuni aspetti del turismo enogastronomico, le sue caratteristiche e le ultime tendenze in tal senso, anche sotto il profilo delle nuove abitudini alimentarie delle relative risposte da parte degli operatori del settore. Il mercato dell’industria alimentare, pur essendo un mercato diffuso in modo capillare sul territorio, non è ancora un mercato saturo, evidenziando un andamento produttivo sostanzialmente positivo con conseguente aumento dei consumi. Questi, infatti, sono soggetti a continue variazioni, dovute al cambiamento di abitudini, sempre più rivolte a determinate e specifiche categorie di prodotti, soprattutto di tipo innovativo (come i prodotti biologici) o di nicchia (per esempio i prodotti esotici o etnici). Tutto ciò può essere in larga parte imputabile ad una serie di trasformazioni socioculturali in corso tra cui l’aumento della popolazione di provenienza estera (soprattutto extracomunitaria) e l’incremento in percentuale del target degli anziani. Da queste brevi considerazioni si deduce come lo scenario del mercato alimentare sia in continua evoluzione, progressivamente caratterizzato da una domanda fortemente diversificata verso la quale gli operatori del settore devono sempre prestare un’attenzione particolare, mostrando una straordinaria sensibilità ai cambiamenti strutturali, ma anche alle variazioni a volte impercettibili che spesso si legano ai fisiologici mutamenti della società. L’interesse per le dinamiche dei consumi alimentari è cresciuto negli anni recenti assieme alla consapevolezza della loro importanza nel definire le aree evolutive del sistema agroalimentare. Si è dunque pienamente consci della crescente capacità dei consumatori di influenzare il comportamento degli operatori economici, e di riflesso, quella degli operatori di influire sulle scelte di consumo. Nell’interpretazione dell’evoluzione dei modelli di consumo alimentari, va diminuendo la rilevanza diretta di fattori esplicativi tradizionali come il reddito e la struttura dei prezzi relativi, lasciando il posto ad un insieme di situazioni soggettive come, ad esempio, la disponibilità di tempo per la preparazione dei cibi, le dimensioni della famiglia, il valore attribuito al tempo libero. Tuttavia, la standardizzazione del modo di produrre e di mangiare non è l’unica risposta possibile alle esigenze dei consumatori che chiedono, con crescente frequenza, cibi tipici e di qualità, difficilmente ottenibili dai cicli uniformi della produzione industriale. È necessario dunque riuscire a soddisfare entrambe queste richieste. I comportamenti dell’industria alimentare appaiono a tal proposito orientati in molteplici direzioni, tanto da rendere complessa la predisposizione di una mappa dei comportamenti da essa assunti in relazione a questa problematica. Essi dovranno costantemente tener conto del fatto che le dinamiche di consumo vivono una fase di cambiamento continuo e di turbolenza, imponendo l’individuazione di un insieme sempre più articolato di determinanti delle scelte del prodotto alimentare, con un approccio sostanzialmente interdisciplinare alla relativa analisi. In definitiva, il sistema complessivo dei consumi alimentari si inserisce in un processo continuo di arricchimento dei prodotti e quindi delle possibilità di scelta del consumatore, in termini sia merceologici (crescente differenziazione di prodotti alimentari banali), temporali (conservabilità), e spaziali (disponibilità di prodotti con spiccata origine territoriale), determinando quindi un intenso dinamismo della domanda

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alimentare. I nuovi profili del consumo restituiscono l’immagine di un consumatore portatore di un insieme complesso di nuovi bisogni, che possono essere soddisfatti da specifiche caratteristiche del prodotto quali il gusto, il valore nutrizionale, la freschezza, la sanità, la genuinità, la varietà, la novità, la comodità d’uso. Tutte le dimensioni attraverso le quali il consumatore ridefinisce il significato dell’alimento ne delinea i profili più consoni alla propria idea di qualità della vita. Un concetto più ampio è rappresentato dal cosiddetto Modello di Consumo Alimentare (MCA), che si basa sulla ricostruzione delle modalità attraverso cui gli individui si organizzano per procurarsi e consumare alimenti. In primo luogo, tale approccio identifica quale oggetto di osservazione non già il singolo individuo, ma le unità sociali ed economiche di consumo. Possono quindi essere contemplate forme di consumo diverse da quelle tradizionali, quali il ricorso alla ristorazione e l’autoconsumo. Nei set di preferenza dei consumatori possono inoltre essere inserite le motivazioni psicologiche e gli elementi culturali e simbolici legati al cibo. Da questo nuovo approccio possono emergere nuove ipotesi per la lettura delle abitudini alimentari. Le variabili economiche assumono così un nuovo ruolo. Esse divengono da un lato il vincolo di bilancio entro cui scelte e comportamenti hanno motivazioni extra-economiche, dall’altro il concetto di razionalità economica tende ad essere sostituita dalla razionalità extra-economica. Le considerazioni sopra esposte devono ovviamente essere tenute in forte considerazione anche nell’ambito di una pianificazione di sviluppo locale incentrato su tematiche turistiche e fare in modo che rappresentino uno degli elementi cardine da cui partire per costruire una strategia efficace di sviluppo integrato dell’area in esame. Per definizione, infatti, l’industria turistica è composta da una grande varietà di imprese: le strutture ricettive e di ristorazione, quelle dei servizi immobiliari, del noleggio, dei trasporti, le attività per il tempo libero, lo svago e lo sport, l’attività congressuale e di affari (per il turismo culturale) e per finire, tutte le imprese che, seppur indirettamente, sono attivate dalla presenza di turisti in una determinata località. Per questo motivo, una soluzione efficiente per lo sviluppo complessivo del sistema turistico è quella di integrare tra loro queste componenti ed inserirle in un unico circuito. Il bene turistico, soprattutto se basato sullo sfruttamento delle risorse naturali, sul suo patrimonio culturale, ambientale e di tradizioni popolari ed enogastro-nomiche, può rappresentare un bene di lusso nel senso che la quota di reddito destinata al loro acquisto aumenta al crescere della ricchezza dei consumatori. Questo fa sì che il suo valore aumenti costantemente nel tempo; tale incremento può essere sufficiente per permettere che il tasso di crescita di una regione che si specializza relativamente nell’attività turistica, o che fonda su di essa buona parte della sua economia, sia uguale o maggiore a quella di altre aree nelle quali la crescita si basa prevalentemente sulla sola industria manifatturiera. Dal lato dei mercati tipici, l’enogastronomia è attualmente una tra le motivazioni principali di uno spostamento per certe fasce di utenti, che si aspettano di trovare un’organizzazione complessiva del territorio in grado di soddisfare le loro richieste. Anche la motivazione enogastronomica si affianca sempre di più alla scoperta generale del territorio, è un nuovo modo di intendere la vacanza, entrando in contatto diretto con la realtà culturale, sociale e delle tradizioni del luogo visitato. Chi è appassionato di gastronomia e di vini vive il turismo in maniera particolare: è alla ricerca di ogni tipo di indicazione e di spunto per sfruttare il momento del viaggio, per conoscere le bellezze del territorio e per apprezzarne le tradizioni culturali ed enogastronomiche. La crescita dell’attività turistica può avere delle ricadute positive su quella parte dell’industria locale che è in grado di offrire beni di qualità, in genere i prodotti tipici dell’agroalimentare come il vino, i formaggi, i liquori, i dolci, o dell’artigianato quali tessuti, ceramiche, legno, e favorire il contatto con consumatori appartenenti ai mercati esterni, consentendo in tal modo di acquisire informazioni preziose sulle loro caratteristiche. Uno sviluppo turistico lungimirante fondato sull’utilizzo delle risorse naturali e sulla promozione e valorizzazione delle produzioni tipiche locali può senza dubbio offrire un contributo rilevante alle prospettive di crescita economica della Sardegna, e ne garantisce la sua sostenibilità nel tempo. A tutto questo si aggiunge un altro aspetto importante. La concomitanza con lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Nell’Isola in questi ultimi, soprattutto dal lato della domanda, questa sta favorendo nuove forme di turismo e di conseguente valorizzazione del territorio. Il degrado ambientale viene valutato come una delle principali cause di depauperamento del territorio e una determinante negativa per la scelta di una località piuttosto che un’altra. Il paesaggio, la tutela di un ambiente incontaminato e le azioni di salvaguardia del territorio rappresentano una condizione necessaria per l’evoluzione della proposta turistica. In tale contesto, la stessa alimentazione dovrà partire dal consumo di cibi biologici e autoctoni, accompagnata da ricette e

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degustazioni che arricchiscano lo scenario in cui si trovano, composto da fattori naturali, come suolo, boschi, paesaggi, aria, acqua, flora e fauna. La concordanza della proposta di ospitalità con tali caratteristiche costituisce un nuovo strumento nelle azioni di marketing e di promozione turistica per il territorio. Di fronte ad una crescita relativa dell’agriturismo e delle diverse forme di turismo rurale, la caratterizzazione dell’ospitalità in questo senso appare oggi una delle soluzioni di maggiore efficacia per soddisfare le esigenze di coloro che chiedono di poter trascorrere vacanze e periodi di relax , integrandosi con il territorio e apprezzandone oltre che le risorse ambientali e culturali anche quelle enogastronomiche, con la consapevolezza che con la loro permanenza favoriranno la valorizzazione del potenziale autoctono.

4.1.a.3 I beni identitari come snob good

La funzione dei beni culturali risulta fondamentale in quanto diventa l’espressione di una testimonianza di civiltà da tramandare, da trasmettere. Il territorio lo si legge sia attraverso i processi culturali sia attraverso i documenti che i territori conservano. I beni culturali prima di essere beni del territorio e risorse del turismo e quindi processi valorizzanti sono e restano patrimonio della storia. La caratteristica dei beni artistici, storici e archeologici è quella di avere un’offerta rigida, non riproducibile e non trasferibile. E’ chiaro che questo alimenta un flusso turistico e, se ben utilizzato, evidentemente comporta un ritorno economico. Il bene di questo tipo, locato in un territorio che ha una serie di identità culturali e produttive, deve essere valorizzato insieme al territorio ed ai beni tipici della zona. Da questo punto di vista la Sardegna è ricchissima di beni identitari che possono esser venduti come beni complementari: ci sono tutta una seria di beni complementari che possono aiutare a rendere più produttivo l’investimento in bene artistico. Se nella loro accezione generale i beni identitari sono quei beni fortemente radicati nella cultura del territorio, appare evidente quanto i beni culturali possano rientrare a pieno titolo in tale categoria. Un bene identitarie può essere definito, in senso economico, come un bene fortemente desiderato perché radicalmente connotato con il territorio di produzione. Il forte desiderio della domanda, in numerosi casi, si concretizza in una marcata disponibilità a pagare, supportata da reazioni al prezzo ed al reddito che appaiono sufficientemente chiare. Seguendo lo schema delle elasticità della domanda, ad una ampia disponibilità a pagare si associa un forte bisogno, che per i beni normali coincide con esigenze vitali o sociali, per i beni snob con un surplus di utilità nel comportamento del consumatore. Se opportunamente supportati da canali commerciali personalizzati e strategie di marketing esperte, i beni culturali e le produzioni locali (anch’esse di fatto beni culturali, anche se la trattazione filosofica del concetto richiederebbe forse uno studio a parte) assumono caratteri simili ai beni di lusso: all’aumentare del prezzo la quantità domandata non cala (e quando aumenta si tratta di veri e propri snob good à la Liebenstein), all’aumentare del reddito la quantità consumata aumenta in maniera più che proporzionale. Queste dinamiche sono vere se coesistono almeno tre elementi di offerta: - il bene desiderato deve mantenersi nel tempo in omogeneo stato di fruibilità (se un consumatore lo ha già conosciuto in passato ed esso non ha mantenuto un buon grado di fruibilità calerà progressivamente la disponibilità a pagare) - il bene è tanto più desiderato quanto più è unico sul mercato internazionale - il bene è tanto più desiderato quanto meno è frequentato; una ampia disponibilità a pagare è accompagnata dalla cosiddetta “avversione all’affollamento”. Le considerazioni proposte in questa sezione sono permeate dalla consapevolezza della potenziale coesistenza di questi tre elementi, che devono essere messi in condizione di esprimere al meglio le potenzialità. In questo contesto, un ruolo non trascurabile è rivestito dall’assetto organizzativo della produzione di servizi sul territorio.

4.1.a.4 Modelli organizzativi di turismo rurale

In Italia, negli ultimi anni sempre più persone decidono di trascorrere le proprie vacanze all’insegna della cultura. Il fenomeno, già in sé molto rilevante soprattutto a livello nazionale e regionale, risulta in crescita grazie anche agli orari di apertura prolungati, ai servizi di accoglienza sempre più diffusi, ad una migliore

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offerta collaterale di iniziative culturali e spesso alle diffuse ed efficaci campagne promozionali e di comunicazione che permettono a tale patrimonio di ottenere maggiore visibilità e migliore fruibilità. Esistono dunque dei casi di eccellenza regionali, nazionali ed internazionali da prendere come esempio e attraverso cui individuare strategie che possano portare ad un modello di sviluppo per il Parco che sia sostenibile nel tempo e che contribuisca alla crescita economica dell’intera area territoriale coinvolta. I modelli di riferimento proposti, oltre che quelli generali di sviluppo integrato del territorio incentrati sul turismo culturale, sono sostanzialmente tre: 1. creazione di itinerari escursionistici, archeologici e nuragici; 2. realizzazione di organizzazioni a rete dei beni culturali e ambientali ( network ); 3. definizione di distretti culturali, da inquadrare in un’ottica di lungo periodo come modello a tendere; Il ruolo e i vantaggi derivanti dall’istituzione di itinerari escursionistici che possono poi abbracciare uno o più tematismi principali quali l’ambiente e la natura ma anche l’archeologia e, nello specifico della realtà isolana, la civiltà nuragica, assumono evidentemente una notevole rilevanza. La pratica dell’escursionismo negli ultimi anni ha mostrato dei trend di crescita significativi. Esso infatti soddisfa esigenze diverse tra cui: - presa di contatto con la vita rurale e i suoi caratteri positivi: qualità della vita, cultura, tradizione; - rifiuto del turismo di massa, caratterizzato spesso dalla passività, in favore di una partecipazione più attiva alla vita dell’area; - ampliamento del proprio bagaglio culturale attraverso l’avvicinamento e il coinvolgimento diretto in un ambiente e in un contesto assai diverso dal proprio. A tal proposito, in riferimento allo scenario regionale, la gran parte dei turisti ricerca le bellezze delle coste, ma ad un viaggiatore più attento e raffinato l’Isola può offrire in qualsiasi periodo dell’anno un’archeologia unica al mondo, ricca di nuraghi, menhir e tombe di giganti, che rappresentano una buona occasione per scoprire anche la cultura, l’artigianato e la gastronomia delle zone meno battute dal turismo di massa. Spesso però gli itinerari proposti si traducono esclusivamente in un suggerimento al turista da parte degli operatori turistici o ancor di più rappresenta una scelta personalizzata del viaggiatore. Raramente emergono proposte articolate e organizzate per fornire ai potenziali visitatori un percorso valido da seguire al quale si affiancano servizi integrati che permettano di creare valore aggiunto all’itinerario stesso, come servizi di ristorazione, guide specializzate e personalizzate, noleggio di mezzi di trasporto adeguati, materiale informativo ecc. In termini di sviluppo turistico, la definizione di un itinerario non ha l’obiettivo di fornire un semplice elenco di risorse culturali e ambientali contrassegnate su una carta geografica, accomunate dal solo episodio della visita. È piuttosto un prodotto complesso, la cui realizzazione è solo l'ultimo anello di una catena che parte dall’individuazione di un tema, che passa dall’organizzazione e motivazione degli operatori, alla creazione, in accordo con questi, di servizi e prodotti turistici correlati e infine si muove verso la promozione e commercializzazione del prodotto. Sul territorio isolano sono veramente pochi i casi di eccellenza in questo senso ( Itinerari, Parco del Gennargentu nel quale sono previsti dei criteri specifici per creare dei percorsi guidati ….) In tali casi, le ricadute positive sul contesto socio-economico si traducono: - in una strutturazione di percorsi integrati sul territorio che diminuisce e attenua il rischio di una crescita disomogenea di alcune subaree; - in una diversificazione dell’offerta a più livelli che sia in grado di soddisfare i diversi segmenti di domanda; - in una integrazione verticale riferita al pieno coinvolgimento delle risorse locali in attività imprenditoriali legate al turismo culturale. L’altro modello proposto è quello della costituzione di un network . Con questo termine si intende un insieme di relazioni che intercorrono quando una o più organizzazioni scambiano tra di loro risorse di ogni genere per raggiungere obiettivi non conseguibili dalle organizzazioni separatamente. Un network culturale è infatti capace di racchiudere al suo interno le diverse tipologie di offerta delle subaree presenti nel territorio, che hanno come denominatore comune un ricco e pregevole patrimonio culturale, archeologico, artistico o ambientale. La struttura a rete ha rappresentato in molti casi anche la risposta organizzativa alla sfida che le istituzioni culturali si trovano di fronte: migliorare il servizio riducendo i costi o senza incrementarli ulteriormente. In un contesto di scarsità e continua riduzione di risorse è infatti impensabile migliorare i servizi o offrirne un numero sempre maggiore senza trovare allo stesso tempo le risorse di finanziamento. Appare

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dunque efficace il coordinamento tra più unità che consentirà il raggiungimento di economie di scala e il miglioramento della gestione complessiva delle attività culturali e dell’offerta dei beni ad esse connessa. Le reti consentono di ridurre i costi in due modi: 1. ripartire meglio i costi (acquisto di materiali comuni, costi di gestione e amministrazione) 2. sfruttare le economie di scala; è possibile cioè ridurre i costi totali al crescere della misura dell’output. La rete consente infatti di aumentare la domanda attraverso il rinvio di pubblico fra un’istituzione e l’altra, senza accrescere proporzionalmente i costi Le reti consentono di dar vita a progetti più qualificati e complessi, inaccessibili alle singole unità, di accedere a maggiori finanziamenti o ridurre l’incertezza sull’assegnazione degli stessi, di scambiarsi informazioni, di creare occasioni di confronto, di migliorare l’immagine e il prestigio di ogni partecipante. Nell’ambito del turismo culturale, le reti possono essere costituite esclusivamente da singole organizzazioni culturali che si mettono insieme, ma è anche possibile individuare tipologie di network integrati all’interno dei quali oltre che le strutture dedite principalmente alle attività culturali sono presenti altre realtà istituzionali o imprenditoriali che possano fornire un’offerta assai ricca di beni e servizi diretti e indiretti. Alla base del successo sta sicuramente un’organizzazione complessa ed efficiente che favorisca la partecipazione di tutti gli operatori e delle istituzioni locali. Il fine primario è quello di fornire al visitatore oltre che, come è ovvio, un’offerta omogenea, una serie di servizi integrati che rendono il più possibile fruibile il ricco tessuto di musei, luoghi archeologici, centri storici diffusi su tutto il territorio e non localizzati solo in alcuni comuni, senza dimenticare la promozione di due elementi che rendono l’offerta di questi territori ancora più appetibile, il paesaggio e le grandi tradizioni artigianali ed enogastronomiche. La creazione della rete culturale come modello organizzativo di turismo culturale presenta dunque molteplici vantaggi: fornisce sostegno in termini di know how e di sviluppo alle imprese di piccole dimensioni; rende l’industria culturale meno soggetta alla sfera pubblica fornendo nuove occasioni di finanziamento; integra e raccorda un’offerta turistica di qualità unitaria e destagionalizzata, capace di comprendere quanto viene espresso dal territorio in tutti i settori. Infine, la sua realizzazione richiede una stretta collaborazione tra soggetti pubblici e privati nella definizione di obiettivi e strategie per pervenire allo sviluppo del territorio e delle attività connesse, favorendo così la cultura della cooperazione e della programmazione soprattutto all’interno dell’utilizzazione e della valorizzazione dei beni culturali. La più complessa evoluzione del modello degli itinerari e successivamente di quello del network è rappresentata dai distretti culturali. Con il termine di distretto culturale intendiamo definire un territorio che si contraddistingue sotto due aspetti:  da un lato, per una significativa presenza di un’industria che procede sia a valorizzare le risorse culturali che a raffinare i prodotti risultanti dal processo di valorizzazione. Un’industria che non deve essere per forza dominante, ma deve comunque svolgere un ruolo significativo nella definizione delle caratteristiche del modello di sviluppo economico e sociale di un territorio;  dall’altro, per il fatto che il carattere del processo di valorizzazione delle risorse contraddistingue anche la qualità delle infrastrutture e delle offerte esterne a questo processo me ad esso congiunte. In altri termini, il distretto culturale è un sistema di relazioni, territorialmente delimitato, che integra il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, sia materiali che immateriali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a quel processo sono connesse. La realizzazione di un distretto culturale ha l’obiettivo, da un lato di rendere più efficiente ed efficace il processo di produzione e di cultura e, dall’altro, di ottimizzare, su scala locale, i suoi impatti economici e sociali. Il nodo centrale del distretto culturale è costituito dal processo di valorizzazione dell’ asset territoriale rappresentato dai beni culturali e gli altri nodi sono rappresentati da: - processi di valorizzazione delle altre zone del territorio (beni ambientali, manifestazioni culturali e prodotti della cultura materiale ed immateriale del territorio); - infrastrutture territoriali (servizi di trasporto, per il tempo libero, ecc.); - servizi di accoglienza; - complesso di imprese la cui attività è direttamente collegata al processo di valorizzazione dei beni culturali. Ogni singolo nodo che appartiene al distretto deve essere direttamente connesso al processo di valorizzazione dei beni culturali ma potrebbe essere connesso anche con uno o più degli altri nodi della rete.

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Evidentemente, maggiori sono le interconnessioni, ovvero più è integrato il distretto, e maggiori saranno gli impatti economici che sarà possibile generare. Lo scambio tra processo di valorizzazione e nodi può riguardare: informazioni, valori prodotti, materie prime, semilavorati, tecnologie, servizi lavorativi, ecc.

Un risorsa peculiare: il Parco Geominerario

Il Parco del Monte Arci costituisce l’Area 1 del Parco Geominerario della Sardegna, con un’estensione territoriale di 270 kmq (circa il 7% dell’intera area del Parco). Il Parco Geominerario, denominato Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, è stato riconosciuto come primo parco geominerario della rete mondiale dei geositi-geoparchi nel corso della Conferenza generale dell’UNESCO (Parigi, 24 ottobre-12 novembre 1997), con lo scopo di tutelare e valorizzare il patrimonio tecnico, culturale e ambientale delle zone minerarie. La dichiarazione ufficiale di riconoscimento è in seguito avvenuta sempre a Parigi nel luglio 1998 ed è stata formalizzata pubblicamente durante una cerimonia a Cagliari (30 settembre 1998) alla presenza delle massime autorità dell’UNESCO, del Governo Italiano, e dei promotori del Parco: la Regione Autonoma della Sardegna e l’Ente Minerario Sardo (EMSA). In occasione di tale cerimonia è stata istituita la Carta di Cagliari che sancisce i “ Principi fondamentali per la salvaguardia del patrimonio tecnico-scientifico, storico-culturale e paesaggistico- ambientale connesso alle vicende umane che hanno interessato le risorse geologiche e minerarie della Sardegna ” e recita che “I territori destinati a Parco sono riconosciuti di rilevante interesse internazionale, locale e regionale in quanto portatori di valori di carattere generale. Le realtà presenti nei territori del Parco devono essere conservate e valorizzate, al fine di promuovere il progresso economico, sociale e culturale delle popolazioni interessate ad assicurare la loro trasmissione alle future generazioni. Nei territori del Parco deve essere assicurato un nuovo modello di sviluppo sostenibile e compatibile con i valori da tutelare e conservare”. La data vera e propria dell’istituzione del Parco è il 16 ottobre 2001, con un decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio. La gestione è affidata ad un Consorzio costituito da Ministero delle attività produttive, Ministero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Regione Autonoma della Sardegna, province e comuni interessati, Università di Cagliari e Sassari. Possono poi entrare a far parte del consorzio istituzioni pubbliche e private con finalità sociali e statutarie attinenti a quelle del Parco. Gli obiettivi del Parco sono lo sviluppo economico, sociale e sostenibile dei territori sardi. Fra le idee concepite per attenuare i problemi economici ed occupazionali dell’isola, una è stata quella di sfruttare le vecchie aree minerarie come attrattiva turistica. Si tratta di un patrimonio ingente, in quanto l’attività estrattiva ha sempre caratterizzato l’economia della Sardegna. La dismissione delle attività estrattive, ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro. Per risolvere i vari problemi sociali, economici ed ambientali e sanitari si è pensato di bonificare e destinare a scopi turistici e culturali ciò che resta di interessante del passato minerario di queste aree. Quest’iniziativa, nata grazie all’interesse di geologi, minatori, tecnici, ha trovato subito l’appoggio della popolazione locale. Oltre che alla evidente salvaguardia e valorizzazione delle valenze geominerario, storiche e ambientali, con l’istituzione del Parco Geominerario, i promotori hanno individuato una serie di prospettive di sviluppo delle aree interessate. Si è prospettato, infatti, un potenziamento del tessuto produttivo esistente e la creazione di nuova imprenditorialità, la nascita di piccole e medie imprese capaci di cogliere le opportunità offerte e di integrarsi con l’intero sistema economico esistente. Anche per il settore terziario e dei servizi sono state indicate linee di sviluppo, in particolare nei trasporti e nelle attività commerciali, ma anche nell’utilizzo delle nuove tecnologie. IN PROSPETTIVA , IL PARCO GEOMINERARIO DOVREBBE ESSERE LO STRUMENTO GRAZIE AL QUALE TRASFORMARE IL PATRIMONIO MINERARIO DA SEMPLICE FONTE DI PROBLEMI (DI SICUREZZA , DI INQUINAMENTO , DI DEGRADO DEL TERRITORIO , ECC .) IN FONTE DI POSSIBILE RILANCIO ECONOMICO. NOTEVOLI SAREBBERO LE POTENZIALITÀ OFFERTE DAL PUNTO DI VISTA TURISTICO , DELL ’ARTIGIANATO , DEL SETTORE AGROALIMENTARE , DEL RIPRISTINO E DELLA VALORIZZAZIONE DELL ’IMMENSO PATRIMONIO IMMOBILIARE A FINI RICETTIVI , DELLO STIMOLO ALLA NASCITA DI PICCOLE E MEDIE IMPRESE DI PRODUZIONE E DI SERVIZI . MA NON SONO DA DIMENTICARE LE PROSPETTIVE MUSEALI, QUELLE DI CARATTERE DIDATTICO E QUELLE DI CARATTERE SCIENTIFICO E TECNOLOGICO .

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Facendo parte del parco Geominerario, il territorio di Monte Arci può dunque godere di tutti i vantaggi che questo comporta e valorizzare il proprio patrimonio ambientale, storico e archeologico presente nell’ottica di uno sviluppo dell’area in termini di reddito e occupazione.

L’escursionismo

Stanti le caratteristiche dell’area interessata - da un lato un interessante patrimonio naturalistico, corredato da motivi di interesse storico-archeologico e alcune specificità etniche; dall’altro un debole tessuto di opportunità ricettive, per lo più fruibili solo durante la stagione estiva - appare evidente che, nel breve-medio termine, l’obiettivo credibile delle azioni indirizzate a sviluppare le attività di tipo turistico debba essere orientato necessariamente a predisporre adeguate occasioni di proposta escursionistica. Si tratta, in altre parole, di utilizzare produttivamente gli elementi di interesse turistico del territorio, valutandoli obiettivamente in termini di capacità attrattiva, proponibilità e possibilità di fruizione al fine di proporli – idealmente in maniera integrata, in combinazione con uno o più servizi capaci di generare margini economici reali – quali “prodotti” sul mercato della domanda escursionistica; di quella domanda cioè di coloro che – residenti in Sardegna – cercano località presso le quali trascorrere una giornata (senza pernottarvi). Tale mercato risulta infatti quello cui prioritariamente – nelle condizioni attuali – si può riferirsi in modo competitivo per sviluppare significative quantità economiche. Ciò per quattro ordini principali di motivi: 1) Gli escursionisti – eccezion fatta per il pernottamento – sono a tutti gli effetti turisti. Sono cioè ospiti del territorio e, come tali, capaci di spendere. Ristorazione, acquisti, servizi ludici, sportivi e culturali: queste le voci principali del “paniere” tipico dell’escursionista. In altri termini, è possibile ottenere soddisfazione economica da questo target-group. 2) Risulta più semplice, rapido ed economico entrare in contatto con questo target e, quindi, trasmettergli il messaggio che interessa. Per esempio: il solo bacino di utenza dell’Area Vasta di Cagliari è composto da oltre 600.000 individui. Tale prossimità rende, inoltre, più probabile riuscire a convincere questi potenziali clienti a “provare” il prodotto. 3) Gli escursionisti di oggi possono essere i turisti di domani. Chi scopre, anche in una gita, un luogo e lo trova di suo gradimento può considerare di trascorrerci, in seguito, un week-end, una vacanza, ecc., oltre che suggerirlo a familiari, amici, ecc. 4) “Proporre e vendere” prodotti turistici – semplici o aggregati – a escursionisti e gestirne il percorso di erogazione risulta senza dubbio un’ottima occasione per testare – limitando i rischi – le capacità del territorio in termini di ospitalità e accoglienza, misurando per esempio il grado di interesse e soddisfazione determinati presso i clienti, e comunque – confrontandosi concretamente con il “fare turismo”, aldilà delle fin troppo abbondanti parole spese sull’argomento.

OPERARE “MARKETING ORIENTED”

Volendo dunque operare in questa direzione è necessario – come accennato – definire il/i prodotto/i da vendere. E’ necessario, cioè, stabilire quale configurazione dare all’insieme di quegli elementi dell’offerta della zona che si ritengono utili a comporre una proposta interessante. Per procedere produttivamente in questo senso è utile sottolineare che tali elementi devono essere individuati riferendosi alle motivazioni, alle aspettative e ai gusti del destinatario-tipo della proposta e non – come troppo spesso ancora accade – del proponente. Dovendo “vendere”, d’altronde è indispensabile assumere un’ottica di marketing e “rileggere” attraverso questa i contenuti e le forme delle azioni. Si tratta, in sostanza, di capire quali elementi – o quale combinazione virtuosa di essi – sono capaci di svolgere la funzione di attrattori e, successivamente, di “confezionarli” in modo accattivante, e pubblicizzarli adeguatamente. Bisogna, cioè, riuscire a predisporre veri e propri “pacchetti turistici” di una giornata, fortemente connotati, in grado di trasmettere – con la semplicità, la sintesi e l’approssimazione che i turisti chiedono – in modo efficace “l’idea” stessa del territorio.

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Per fare ciò sarà necessario individuare temi specifici ad alto contenuto evocativo, con i quali permeare il più possibile le azioni e i mezzi in campo. (Per chiarezza: la “cultura dell’ossidiana” può essere un tema caratterizzante, non il vino x o la chiesa y). Ciò non significa limitarsi all’ennesimo “Itinerario del…”, inteso come indicazione di una linea ideale che unisce passivamente luoghi e cose di incerto interesse in maniera astratta. Ma, piuttosto, caratterizzare alcuni luoghi stabiliti con materiali e, soprattutto, azioni capaci di catalizzare l’attenzione dei visitatori, proponendosi come altrettanti piccoli e grandi eventi inseriti in un programma tematico coerente con il contesto naturale, storico e socio-economico del territorio. Tali azioni dovranno essere modulate sulla base delle caratteristiche dei gruppi omogenei di destinatari principali dell’offerta turistica: calendario, disponibilità economica, livello culturale, ecc. (Es.: Target group: famiglie sarde con 1/2 figli, residenti in aree urbane Azioni: - intrattenimento di tipo ludico con obiettivo di educazione ambientale - degustazioni).

Il turismo plein air

Le opportunità di tipo più propriamente turistico (relative cioè a visitatori che pernottino minimo 1 notte nell’area interessata) passano inevitabilmente per la considerazione dello scenario dell’offerta ricettiva, che attualmente è così articolata: Comuni Agriturismo B&B Affittacamere Campeggio Albergo diffuso Ales - 2 2 - Marrubiu - 1 2 - Morgongiori 2 - - - Palmas 3 - - - Arborea Pau 2 1 1 Santa Giusta 4 - 1 - Usellus 1 - 1 - Villaurbana 1 1 - - Villa Verde 1 1 - - 12 7 7 1 Totale Fonte: EPT Oristano

I posti letto sono in totale 239, di cui ben 196 nell’unico campeggio sito nel comune di Pau. L’auspicabile crescita quantitativa del panorama ricettivo non potrà che essere decisamente orientata nella direzione di scelte coerenti con la filosofia generale del territorio. In particolare il tema della natura, nei suoi toni più forti e autentici, principale asse portante dell’offerta turistica complessiva, suggerisce l’individuazione di soluzioni che non solo rispettino tale patrimonio ma, di più, lo esaltino, caratterizzandosi in tal senso. Tale obiettivo generale dovrà coniugarsi con alcune altre esigenze, tra le quali: - economicità degli interventi realizzativi e dell’esercizio delle strutture, inteso sia in termini di spesa oculata che di redditività attesa.

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- sostenibilità degli interventi e dell’attività che vi si svolgerà, intesa come ricerca di tutte le soluzioni atte a garantire basso impatto complessivo, utilizzo preferenziale di fonti energetiche alternative e materiali riproducibili, coinvolgimento attivo dal basso delle popolazioni residenti, ecc. - realizzabilità, intesa sia in termini assoluti che di breve tempo necessario per l’attivazione. - tipicità, come connotazione filologicamente corretta di tutti i prodotti, i supporti, ecc. utilizzati nella realizzazione delle strutture e nell’erogazione dei servizi. Tali esigenze, adeguatamente combinate e proposte, risulteranno, tra l’altro fortemente caratterizzanti per l’offerta della zona, e costituiranno esse stesse elemento di interesse per quel crescente segmento di viaggiatori attenti ai temi del turismo responsabile ed eco-compatibile.In prospettiva si tratta di potenziali clienti di notevole interesse, poiché abituati a orientare le proprie scelte in relazione agli aspetti di cui sopra. Conseguentemente, si presentano alcune opportunità di sviluppo ricettivo che paiono preferibili: - campings tradizionali, da posizionare presso siti caratterizzanti e differenziati tra loro per dimensioni e servizi offerti. Insieme al camping S’ennixeddu di Pau, che potrà migliorare l’offerta quando si stabilirà la soluzione gestionale definitiva, andranno a costituire una rete di ospitalità plein air della zona; - lodges : sulla falsariga di quelli presenti nella gran parte dei Parchi e delle Aree Protette, costituiti perlopiù da bungalow con struttura semplice, senza fondamenta, dotati di servizi comuni. Appartengono a questa tipologia i c.d. ecolodges, i quali adottano solo soluzioni eco-compatibili; - tent camps: Si tratta di aree dedicate in cui vengono allestite dai gestori strutture di medie dimensioni con copertura di tipo tenda, ma dotate di base rigida e arredati. Sono molto usate nei grandi Parchi africani e presentano il vantaggio di poter offrire una maggiore comfort rispetto alle tradizionali sistemazioni in camping, unendo una maggiore componente di socializzazione. Ideali per ospitare gruppi per vacanze del tipo “avventura”.

L’agriturismo e il B&B Parallelamente all’attivazione di questa tipologia di ricettività, dovrà essere favorito lo sviluppo delle formule bed&breakfast nell’ambito dei centri abitati, con particolare riferimento a quelli che offrono un contesto originale e il più possibile preservato negli aspetti della tradizione. Ciò consentirà di soddisfare la crescente domanda di ospitalità in ambienti tipici – tendenza comune a tutte le destinazioni – e, in questo modo, di contribuire significativamente alla rivitalizzazione e al recupero dei piccoli centri. In questo caso, l’obiettivo di sviluppo deve prevedere non solo l’incentivazione dei privati ad intraprendere iniziative di microimpresa di questa tipologia, ma anche la definizione e l’attivazione di un agile ma efficace sistema teso a garantire standard operativi – qualitativi e quantitativi – tali da potersi proporre in chiave competitiva sul mercato. Una possibile soluzione può rifarsi all’impostazione del c.d. “albergo diffuso”, che comprende, in sostanza, la costituzione di una rete di b&b prossimi ad un unico centro servizi, presso il quale si svolgono prenotazione, check-in, breakfast, check-out, ecc. I b&b dovrebbero, in questo caso, presentare idealmente un buon grado di omogeneità sia come strutture che come arredi, servizi, ecc. Gli aspetti positivi – rispetto ai normali b&b singoli – consistono nel poter offrire un’ospitalità caratteristica ma qualitativamente controllata, nel poter ampliare la gamma dei servizi proposti e nella possibilità di accogliere piccoli gruppi. Inoltre, la quantità più significativa permette di affrontare molte spese con maggiore peso contrattuale e secondo criteri di economia di scala. Il panorama ricettivo del territorio è completato dalle strutture agrituristiche presenti nel territorio dei comuni di Marrubiu, Morgongiori, Palmas Arborea, Villa verde, Villa urbana e Santa Giusta. Si tratta di una formula di proposta ristorativa e di alloggio ormai collaudata che, negli anni ha visto crescere via via il numero degli appassionati, non sempre corrisposti in termini qualitativi dalle strutture. Per il prossimo futuro proprio l’aspetto qualitativo sarà quello che determinerà il successo degli agriturismo. La domanda, infatti, si è progressivamente sofisticata e non si accontenta più di servizi e prodotti approssimativi né, tantomeno, accetta situazioni non “vere”, così come, d’altra parte la stessa Legge Regionale stabilisce.

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Gli esempi più avanzati, ed affermati (Toscana, Umbria, Puglia, Emilia-Romagna) indicano chiaramente che le tipologie degli ospiti degli agriturismo sono diversi e diverse sono la loro richiesta di standards, la loro disponibilità economica, ecc., ecc. In questo senso, pertanto, risulta opportuno pensare ad un panorama di strutture agrituristiche opportunamente segmentato (per intenderci: “da 5 a 1 stella”), ben caratterizzato, capace di offrire oltre ad un letto e un pasto, anche “esperienze” dirette di via agropastorale. Parallelamente si dovrà operare nella direzione di accrescere la cultura “alberghiera” dei gestori.

Prodotti turistici

Poste le caratteristiche del territorio e i temi principali che ne caratterizzano l’offerta complessiva (Natura/Storia/Archeologia/Tradizioni) è necessario – come già accennato – definire concretamente i principali prodotti turistici, semplici o integrati, stabilendone contenuti, prezzo orientativo, percorso distributivo e azioni pubblicitarie. Per procedere in questo lavoro è necessario tenere conto di alcune importanti considerazioni:

- in senso generale ogni prodotto turistico da proporre sul mercato isolano, nazionale o internazionale, deve essere costruito intorno ad almeno un attrattore, un elemento – o una combinazione di elementi – capace cioè di convincere un numero rilevante di individui a spostarsi dal proprio luogo di residenza per visitarlo. Quindi: individuare il/gli attrattore/i dell’area . - occorrerà poi verificare le carenze strutturali, infrastrutturali e quelle relative al ventaglio di servizi minimi necessari a poter accogliere gli ospiti. A seguire bisognerà operare per cercare di colmare tali carenze o, in difetto di ciò, trovare soluzioni alternative; - verificata la mappatura aggiornata e dettagliata dell’offerta complessiva dell’area (ricettività, ristorazione, servizi vari, beni culturali e naturali di rilievo, ecc.) e individuati i soggetti attivi disponibili si procederà a mettere in relazione con logica di sistema tali elementi, così da predisporre ipotesi di proposte turistiche articolate sull’arco di 1 g/2gg/3gg. Qualora il territorio non offrisse la possibilità di completare adeguatamente tali proposte, si considererà l’offerta delle zone circostanti, secondo un percorso concentrico; - queste ipotesi verranno poi sottoposte a verifica: da un lato ad un campione rappresentativo di potenziali escursionisti e turisti, dall’altro ad una selezione di intermediari della domanda (CRAL aziendali, agenzie di viaggio, organizzatori di viaggi scolastici, ecc.). A seguito delle indicazioni sarà possibile eventualmente rimodulare le proposte sulla base di indicazioni oggettive. Sulla base delle caratteristiche del territorio in esame abbiamo individuato alcune tipologie di prodotti turistici che, da un lato, sono accreditate dai principali osservatori del mercato turistico di un trend positivo stabile per il prossimo futuro e, dall’altro, per essere attivate non richiedono interventi particolarmente costosi né impattanti sotto il profilo ambientale. In particolare tali tipologie vertono tutte sull’asse tematico già segnalato, costituito in primo luogo dalla natura, vero leit-motiv dell’offerta Monte Arci, seguita da archeologia e, quindi, dalle tradizioni della zona, con particolare attenzione alle feste e all’enogastronomia. Nello specifico, ecco le tipologie sulle quali lavorare, all’interno dei quattro insiemi turistici di riferimento:

INSIEMI TURISTICI DI RIFERIMENTO (1) (2) (3) (4) NATURA SPORT AVVENTURA CULTURA - Educazione Percorsi storico Climbing Orientering ambientale archeologici ATTIVITA ’ Birdwatching Trekking Surviving Eventi Biking

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Gli insiemi 1), 2), 3), 4) in realtà si incrociano, poiché le tipologie individuate si pongono per lo più in termini di cross-over , appunto, tra Natura – Sport – Avventura – Cultura, sollecitando di volta in volta diverse motivazioni dei potenziali fruitori. In concreto ad ognuna delle nove tipologie individuate corrisponde un segmento di mercato definito che, come tale, è composto da potenziali clienti caratterizzati da specifici profili di consumo. Occorre, perciò, modulare i prodotti turistici da vendere sulla base di tali specificità, oltre che alla luce dell’offerta della concorrenza.

Verso la qualità: “Bandiere Arancioni” del TCI In una prospettiva di caratterizzazione dell’offerta turistica del territorio del Parco del Monte Arci finalizzata alla ricerca della migliore competitività nel mercato, in un’ottica di un turismo di qualità, mirato alla valorizzazione delle risorse e del patrimonio culturale e ambientale, un obiettivo importante da prefiggersi e da perseguire potrebbe essere la conquista di una “BANDIERA ARANCIONE”. Il progetto BANDIERE ARANCIONI, avviato nel 1999 dal Touring Club Italiano, unico progetto italiano incluso dall’Organizzazione Mondiale del Turismo tra i 50 programmi realizzati per uno sviluppo sostenibile del turismo, si inserisce nell’ambito di una politica di sviluppo sostenibile, avente come premessa e come obiettivo finale la difesa e la valorizzazione delle risorse culturali e paesaggistiche, presenti nel territorio interessato. Si basa, inoltre, sulla qualità del prodotto, delle imprese e del territorio attraverso il coordinamento dell’amministrazione locale. Obiettivi principali sono: la valorizzazione delle risorse locali, lo sviluppo della cultura dell’accoglienza, lo stimolo dell’artigianato e delle produzioni tipiche, l’impulso all’imprenditorialità locale ed il rafforzamento dell’identità locale. Trattasi di un marchio di qualità turistico-ambientale per l’entroterra, assegnato in base alla verifica della presenza di alcuni requisiti, relativi al sistema di offerta della località, riuniti in cinque macroaree relative a : • accoglienza : si verifica la presenza della segnaletica e dei servizi di informazione turistica, il grado di accessibilità, l’organizzazione dei trasporti e la mobilità interna; • ricettività e servizi : si rileva la presenza ed il livello dell’intero panorama ricettivo, compresi agriturismi e bed&breakfast, dei servizi di ristorazione e di eventuali servizi complementari (tour, visite guidate, escursioni); • fattori di attrazione turistica : si individuano le risorse storico-culturali e ambientali, la varietà di eventi legati alla tradizione locale e si valuta il loro livello di fruibilità; • qualità ambientale : si stabilisce l’esistenza di eventuali azioni rivolte alla cura del verde, allo smaltimento dei rifiuti, a campagne di sensibilizzazione ambientale, ecc.; • valutazione qualitativa : si valutano alcune componenti che contribuiscono a rendere più completa l’offerta turistica della località individuata, quali la cordialità e l’ospitalità della popolazione, l’arredo urbano, le tradizioni e l’offerta enogastronomia. E’ previsto un percorso di assegnazione, le cui fasi sono: • autocandidatura dei comuni: possono autocandidarsi i comuni dell’entroterra con meno di 15.000 abitanti; • preselezione: si valutano i requisiti forniti dai comuni per sceglier quelli da visitare; • analisi delle località: si visitano i comuni, valutati attraverso le cinque macroaree, precedentemente indicate; • elaborazione dei risultati: elaborazione dei dati e valutazione finale; • assegnazione marchio Bandiera Arancione: qualora i comuni visitati rispondano ai parametri richiesti, viene loro assegnato il marchio Bandiera Arancione, che dura due anni, ed è rinnovabile, purché si continui a mantenere lo standard previsto; • piano di miglioramento: i comuni che non dovessero soddisfare i requisiti hanno l’opportunità di richiedere un piano di miglioramento in cui siano evidenziati i punti critici su cui poter lavorare per mettersi in linea con il progetto.

Il turismo responsabile

Un’altra opportunità per l’area del Monte Arci potrebbe essere rappresentata dall’organizzare l’offerta turistica, o parte di essa, in modo da soddisfare le esigenze di quella nicchia del mercato turistico rappresentata dal

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c.d. “turismo responsabile”. Negli ultimi decenni, infatti, si sta facendo sempre più spazio un turismo che si coniuga con l’impegno sociale, tanto attraverso la consapevolezza delle spese effettuate nella zona che si visita, quanto mediante la partecipazione alla vita della comunità che mette a disposizione del turista il proprio patrimonio culturale e ambientale. I viaggi di turismo responsabile sono progettati in modo tale da aver il minor impatto possibile sull’ambiente e sulla popolazione. Altro elemento rilevante è che parte del prezzo pagato per il soggiorno rimane nel paese ospitante. In sintesi, “fare turismo responsabile” significa non limitarsi alle passeggiate tra le bellezze architettoniche o culturali della località da visitare, ma andare oltre, oltre l’uscio di casa della popolazione ospitante, per scoprirne l’essenza, il vero modus vivendi, oltre l’uscio delle associazioni - di volontariato e non - che lavorano per portare alla luce le tradizioni locali, per il reinserimento lavorativo di categorie svantaggiate, per la tutela dell’ambiente. Alcuni esempi concreti di turismo responsabile in Italia: • Associazione Turistico Culturale Sportiva “Dagala”, in Sicilia, promuove un turismo sostenibile, volto alla valorizzazione delle risorse e della cultura del territorio, in alternativa all’omologazione del resto dell’offerta turistica isolana. Propone itinerari specialistici (di geologia e vulcanologia, flora, fauna, architettura rurale e cultura enogastronomia) di trekking e il turista ha l’opportunità di conoscere le piccole comunità montane che vivono lungo le pendici dei vulcani siciliani. • Misafumera – Ecoturismo nel cuore del Mediterraneo, in Calabria, è un’associazione formata da guide del Parco dell’Aspromonte e da guide ambientali escursionistiche, che ha come scopo lo studio del rapporto tra l’uomo e l’ambiente e considera l’ecoturismo e l’educazione ambientale come sue forme ideali.

Propone attività di escursionismo, educazione ambientale, mountain bike, discesa di torrenti, escursioni sulla neve con le racchette ed escursioni subacquee.

Alcuni esempi di agriturismo e bed&breakfast attenti e solidali: • Granara, Villaggio ecologico, in Emilia-Romagna, è un piccolo agglomerato di antiche case contadine in pietra, acquistato qualche anno fa da un gruppo di giovani milanesi che per la ristrutturazione integrano le tecniche tradizionali con la biodiversità e l’installazione di impianti eco-compatibili. Propone percorsi di educazione ambientale, campi estivi per ragazzi ed esperienze di teatro di strada. • Domus Amigas, nel Sulcis circuito di B&B, rappresenta una delle forme di intervento adottate dall’Associazione Centro Sperimentazione Autosviluppo di Iglesias, insieme alla creazione di un gruppo d’acquisto solidale e la rivitalizzazione dell’artigianato locale. La scelta delle famiglie da coinvolgere nel circuito è stata fatta sulla base dell’impegno mostrato nella cura dell’accoglienza e nell’attenzione all’ambiente, all’insegna di un turismo ecologico, volto alla valorizzazione del mare e dell’entroterra, oltreché della memoria storica.

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B. Risorse materiali e immateriali di riferimento per il Progetto Integrato di Sviluppo

Il progetto intende creare un sistema finalizzato allo sviluppo turistico del territorio attraverso la valorizzazione degli attrattori, in modo tale da favorire il consolidarsi dei movimenti turistici nell’area parco e tra l’area parco e aree limitrofe. RISORSE MATERIALI . □ L’ambiente naturale e il paesaggio rurale e montano (1), □ l’ossidiana e la presenza di siti archeologici interessati da scavi e opere di valorizzazione (2), □ gli edifici a forte valenza architettonica, la rete museale e i centri storici alto medioevali (3), □ le produzioni tipiche locali enogastronomiche e artigianali (4) □ le strutture ricettive presenti nel Monte Arci (5), saranno adoperate per consolidare l’identità del territorio e impiegate come dispositivo di immagine per l’identificazione della zona. Attraverso la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale la proposta vuole intervenire sulle risorse umane e sul capitale sociale Il progetto intende rafforzare il territorio per sviluppare il settore turistico, partendo da una situazione in cui gli elementi principali di criticità, riferiti alle risorse materiali sono:  carenza di infrastrutture per la fruizione dei beni ambientali;,  carenza di infrastrutture per la fruizione e salvaguardia dei numerosi beni archeologici;  necessità di completare le infrastrutture gia realizzate; per:  salvaguardare il paesaggio rurale, montano, archeologico e urbano;  sostenere il reddito delle imprese agricole;  supportare l’organizzazione, la commercializzazione e caratterizzare le attività di trasformazione nel comparto agroalimentare;  contribuire ad assicurare una corretta gestione alle strutture turistiche. Le linee di azione che si intende seguire sono:  valorizzazione degli attrattori, quali paesaggio rurale e montano, ossidiana e centri storici;  costruzioni di una rete tra gli operatori dell’ospitalità presenti nel territorio, con una forte caratterizzazione ed un elevata professionalità, che rivolge la sua attenzione alla soddisfazione del cliente e che sia in condizioni di reagire alle sollecitazioni del mercato;  costruzione di una rete di produzioni tipiche, dove i produttori verranno sollecitati ad accogliere nella propria struttura i disciplinari di produzione necessari per ottenere marchi di qualità (IGP o DOP);  formare, animare il territorio ed erogare servizi di assistenza tecnica affinché si materializzi tra gli operatori una forte cultura d’impresa in grado di soddisfare le fasce alte di mercato. La caratteristica principale delle risorse di struttura a disposizione del progetto, è rappresentata dal fatto che la maggior parte di esse sono ultimate al 80-90%. L’intervento, per circa i due terzi del suo budget, mira a completare e rendere fruibili le strutture presenti nell’area, in modo tale che esse possono essere utilizzate per gli scopi che la progettazione integrata intende perseguire. Le strutture produttive disponibili sono eccellenti in termini di prodotto, ma fragili dal punto di vista economico, finanziario ed organizzativo. La rete commerciale è debole e i disciplinari che ne garantiscono la denominazione di origine protetta è stata predisposta solo per alcuni di essi (miele). Le competenze disponibili sono di livello e appaiono strategiche per l’implementazioni e il buon esito delle singole azioni. Nel parternariato, volutamente sistemico, figurano l’Università di Cagliari, l’Università di Sassari, Enti Pubblici e Privati territoriali e regionali con competenze specifiche nella salvaguardia, valorizzazione e tutela degli attrattori turistici e nelle azioni di accompagnamento alle reti di produttori e ricettive.

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Il ruolo degli organismi citati consiste nel mettere a disposizione del distretto capacità specialistiche il cui compito principale è quello di indicare e assistere alla creazione di modelli d’intervento, trasferire competenze, effettuare studi e ricerche, erogare la formazione. Le altre Istituzione hanno rilevanza sociale ed economica: il loro ruolo, oltre che di mediazione tra la società civile e le istituzioni coinvolte nel progetto, sono dei beneficiari finali del progetto, animano il territorio, contribuiscono alla divulgazione delle azioni progettuali e forniscono risposte operative capaci di incidere sulla buona riuscita dell’iniziativa. I privati che hanno realizzato manifestazioni d’interesse sono i beneficiari diretti dell’intervento. Saranno accompagnati nella strutturazione delle singole progettazioni affinché possano beneficiare della premialità assegnata dalla partecipazione al presente intervento. Coloro che partecipano come partner del progetto, sono considerati beneficiari indiretti, poiché non solo traggono beneficio delle diverse iniziative dell’intervento (promozione del territorio, club prodotto ecc.), ma potranno usufruire di tutte le azioni immateriali a supporto delle loro attività. La progettazione vuole valorizzare a fini turistici le risorse disponibile nel territorio che allo stato attuale sono poco utilizzate. La carente fruibilità delle infrastrutture e l’insufficiente cultura d’impresa ostacolano pesantemente lo sviluppo turistico dell’area. Le azioni del progetto, nel loro complesso, vogliono creare le condizioni affinché il livello di organizzazione economica ed istituzionale sia largamente superiore a quella che attualmente è presente nella stragrande maggioranza delle realtà produttive e sociali del territorio. INOLTRE IL PROCESSO DI VALORIZZAZIONE DELL’AREA COMPORTERÀ UN EFFETTO POSITIVO DIRETTO SU TUTTA L’AREA PARCO , SOPRATTUTTO SULLE PRODUZIONI TIPICHE , IN QUANTO , I PRODUTTORI LOCALI VERRANNO ORIENTATI VERSO SCELTE PRODUTTIVE CONNESSE A TIPOLOGIE DI PRODOTTI PIÙ O MENO RICONDUCIBILI DIRETTAMENTE AI POSITIVI VALORI OFFERTI DALL ’INTEGRITÀ DELL ’AMBIENTE E SOPRATTUTTO DAI MECCANISMI DI CERTIFICAZIONE . Il rilevante numero di persone (12.000 nel 2006). che hanno visitato i musei presenti nel territorio del Parco ci fanno ben sperare.circa le prospettive dell’area. Nelle tabelle a seguire riportiamo le risorse materiali ed immateriali di contesto:

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Ales

Settore Nome Indirizzo Descrizione Miele, torrone, pan'e saba, formagelle. Premio Giulio Produzioni agro- (Laboratorio) Azienda Apicola Piana (1991-98-99-00-01) Via Amsicora 19/27 alimentari Manias Luigi Cera Rica Noda Giappone (1999) Premio Roberto Franci (1998-00-01) Torrone, amaretti, mustaz- Pasticceria Fiorenzo Atzori Via Sardegna 18 zoli, pabassini Fabbricazione di prodotti di Panificio Porta & C. S.N.C. Via Santa Maria 19 panetteria Fabbricazione di prodotti di Onnis Stefano Via Antonio Gramsci 52 panetteria Fabbricazione di pasticceria Creme Caramel Via Cesare Battisti 10/C fresca Utensili, gioielli, ceramiche, Artigianato Sarda Progetti e Sviluppo S.r.l. Via Cesare Battisti 13 lavorati in ossidiana Laboratorio Artigiano Murroni Via Vittorio Emanuele 15 Ceramiche Monica Falegnameria artigiana Via Umberto I, 81 Lavorazioni artistiche Fabbricazione di oggetti in Manias Nicolò Via Umberto 109 ferro, in rame ed altri metalli Fabbricazione di oggetti in Manias Gabriele Via Amsicora 25 ferro, in rame ed altri metalli Altre strutture ricettive Casa Pisanu Collu Via Moro 19 B&B: 2 camere, 4 posti letto B&B Lucy Piazza Gramsci 6 B&B: 2 camere, 4 posti letto Cattedrale di S. Pietro, edificato nel 1100 (riedificato da Domenico Spotorno 1686); sede vescovile; Patrimonio storico, oratorio della Madonna del Rosario ('600); rovine del castello di Barumele; officine per la artistico e culturale lavorazione dell'ossidiana in località Conca Mraxi; siti nuragici di Gergui, Perda Galloni, Pranu Espis; necropoli romana de Su Ponti de Ibaus; Musei Museo del giocattolo tradizionale Via Vittorio Emanuele-Zeppara Museo Diocesiano di Arte Sacra P.zza Cattedrale 5 Casa Gramsci Museo dell'attrezzatura

fotografica Cerimonie religiose San Sebastiano 19-20 gennaio 1 g Santa Maria 8 settembre 3 gg Associazioni e società Weddell Via IV Novembre 12 Agenzia viaggi di servizi Attività di trasporto Arci Bus Via IV Novembre 40 passeg-geri

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Marrubiu

Settore Nome Indirizzo Descrizione DOC Arborea (Sangiovese rosso-Sangiovese Rosato), DOC Cagliari (Moscato- Nuragus), DOC Sardegna (Monica-Vermentino, Ver- Cantina Sociale Marrubiu mentino Spumante Brut), Produzioni agro-alimentari Isola 4 Mori-Soc. coop. S.S. 126 Km. 11.600 DOC Terralba (Campidano A.r.l. Madrigal), IGT Isola dei Nuraghi (bianco, rosato, rosso). DOC, IGT, ISO 9001:2000. Consorzio Vini D.O.C. di Sardegna Casearia Marrubiese Località Riu Fenugu Formaggi pecorini. HACCP Caseificio Il Pecorino del Via Morandi 35 Formaggi pecorini Tirso SE.PI. Formaggi s.r.l. SS 131 km 76,100 Formaggi; Fior di barbagia Caseificio Murgia Sergio km 18 s.s. 126 - Zona Formaggi s.r.l. Artigianale Azienda Apicola Onnis Via Tevere Miele Agricola Monte Arci Miele Salumi (salsiccia, salame, Salumificio La MA.GI.CA. Loc. Is Bangius, Via Case pancetta, lardo, lonza,

piccola soc. coop. A.r.l. sparse 3 coppa e magichella). ISO 9001, HACCP Macellazione e seziona- Carni Sardegna s.r.l. Zona P.I.P. mento carni Produzione di carne di Società Cooperativa Pollo SS 131 km 74 volatili e di prodotti della del Campidano macellazione Produzione, lavorazione e Marcias Giorgio SS 131 km 74,800 conservazione di carne Lavorazione, Zona P.I.P., Viale Sardegna Azzurro s.r.l trasformazione e commer- 119/B cializzazione di prodotti ittici Via Lisbona 14, Zona Produzione e vendita di L'Arte Bianca Artigianale dolci tipici Fabbricazione di prodotti di Piras Giancarlo Via Campidano 57 panetteria Fabbricazione di prodotti di Neris Marilando Via Garigliano 11 panetteria Fabbricazione di prodotti di F.lli Piras Via Tevere 52 panetteria Artigianato Falegnameria F.lli Nuscis Via Marche 2 Lavorazioni artigianali Falegnameria Artigiana Via Piave Lavorazioni artigianali Genesio Pala Lavorazioni artistiche in Creazioni Carlotta Zona Artigianale legno Produzione di articoli di Orrù Gianfranco Località Sa Perda Longa paglia e di materiale da intreccio Produzione di articoli di Ardu Elicia Via Nievo paglia e di materiale da intreccio Segagione e lavorazione Oliva Sergio Via Sicilia 17 delle pietre e del marmo

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Fabbricazione di oggetti in Il Ribattino Via Sassari 29 ferro, in rame ed altri metalli Agriturismo Sa Carroccia Via Tirso 55 3 camere, 6 posti letto Affittacamere: 5 camere, 9 Altre strutture ricettive Sa Crocoriga Via Ancona 2 posti letto Su Pausu Via Isonzo 7 B&B: 3 camere, 6 posti letto Zucca Costantina Loc Is Bangius Casa tipica Patrimonio storico, artistico Muru de bangius (neolitico ed età romana); resti delle terme romane; Santuario di Santa e culturale Maria Zuarbara Sfilata di carri allegorici e Eventi culturali Su Marrulleri 24-29 febbraio maschere Festa campestre nell'omo- Santa Maria Zuarbara 2 maggio nimo santuario su Monte Arci Sagra del Miele, del Formaggio, della Salsiccia I domenica di settembre e del Vino

Masullas

Settore Nome Indirizzo Descrizione Produzioni agro-alimentari Dolciaria Troncia Località Serra Utzone Pane e dolci tipici Fabbricazione di prodotti di Muru Gesualdo Via Garibaldi 2 panetteria Fabbricazione di prodotti di F.lli Cocco Via Nazionale 63 panetteria Artigianato Maccioni Bernardina Via Cappuccini 35 Tessile artistico Fabbricazione di oggetti in Maccioni Teresio Via Manzoni 5 ferro, in rame ed altri metalli Laboratorio di ossidiana in loc. Roja Cannas; Chiesa di San Leonardo (XIII sec.); Chiesa di Patrimonio storico, artistico San Francesco ('600); Monastero dei Capuccini ('600); chiesa parrocchiale di San Sebastiano e culturale ('600) Esposizione di minerali e Musei tel. 0783990446 fossili "Stefano Incani" Cerimonie religiose San Sebastiano 19-20 gennaio 1 g Beata Vergine Gloriosa (Sa 2 luglio 3 gg Gloriosa) San Francesco 4 ottobre 2 gg Santa Lucia 13 dicembre 1 g

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Morgongiori

Settore Nome Indirizzo Descrizione Consorzio Cooperative Sar- Miele, prodotti sott'olio, Produzioni agro-alimentari Via Marconi 10 degna e Natura s.c.a.r.l. produzione biologica Apicoltura Monte Arci Miele Biancareddu P.L. Laboratorio Artigiano Pane e dolci tipici, "Il Grano D'Oro" di Luigi Via Vittorio Emanuele, 15 "Lorighittas" (Prodotto Massa tipico) Laboratorio Artigiano Manufatti tessili artigianali Artigianato Via Scano 2 Antonina Atzeni (arazzi) Fabbricazione di oggetti in Ardu Giuseppe Via Trento 9 ferro, in rame ed altri metalli Via Santa Lucia 6, Località Agriturismo Sa Lorighitta 3 camere, 8 posti letto Funtana Porceddu Una miniera e varie officine per la lavorazione dell'ossidiana (ossidiana); nuraghe Murrixeddu; Patrimonio storico, artistico Minda Ciurexiu; tempio di Caombus (età del bronzo); monumenti megalitici (Su forru, Sa sala e culturale de Luxia Arrabiosa, Su frucoi); chiesa di S. Maria Maddalena (1673), chiesa campestre di S. Sosia Archivio documentale par- Musei rocchiale Museo vivente dell'arte Via Chiesa 16 tessile Cerimonie religiose S. Antonio Abate 16-17 gennaio 1 g Sant'Isidoro 14-15 maggio 2 gg Santa Maria Maddalena 22 luglio 1 g Santa Sofia 15 ottobre 3 gg Mostra dell'arazzo e del Eventi culturali Agosto tappeto Sagra del porchetto del Agosto Monte Arci Sagra delle Lorighittas Agosto Associazioni e società di Soc. Coop. Il Sole Via Sardegna Società di servizi turistici servizi

Palmas Arborea

Settore Nome Indirizzo Descrizione COOP. AGRICOLA AGRO- Produzioni agro-alimentari Loc. Sa Cruxitta Prodotti animali e agricoli SILVO-ZOOTECNICA Pastificio Artigianale Dolci Sapori di Mocci Ines e Via Gramsci 10 Prodotti dolciari Tecla Panificio e biscottificio arti- Panificio Concas Tarcisio Via Sardegna 5 giano Agriturismo Is Procilis Vico D. Marroccu 4 3 camere, 6 posti letto La Ginestra Loc. Tiria pod. 55 4 camere, 10 posti letto Il Corbezzolo Via Gramsci 59 4 camere, 12 post letto Eventi culturali Sant'Antioco II domenica dopo Pasqua 2 gg, festa campestre Pariglie Palmaresi Maggio Manifestazione equestre

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Associazioni e società di Circolo Ippico Palmarese Vico D. Marroccu 4 Circolo Ippico servizi Villa Rose Via Giovanni XXIII 43 Società di servizi turistici Centro Regionale di Educa- Centro Educazione Ambientale zione Ambientale (CREA)

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Pau

Settore Nome Indirizzo Descrizione

Artigianato Floris Silverio Viale Monte Arci 4 Fabbricazione di oggetti in ferro, in rame ed altri metalli Agriturismo Floris Gildo Via Spadua 2 Agriturismo Altre strutture ricettive Floris Cinzia Via Funtanedda Casa tipica Campeggio montano: 8 piaz- Sennisceddu Loc. Sennisceddu zole, 10 bungalow, 196 posti letto Sculture in ossidiana in P.zza S. Giorgio, giacimenti di ossidiana (Perdas Urias/ S'Onnixeddu/Fustjolau), nuraghe Arruinas; nuraghe di Su Castiu o Spadua; nuraghe di Punta Patrimonio storico, artistico e su Nuraxi; fonti di Acquafrida e Sennisceddu; resti di epoca romana in loc. Bruncu Perda culturale Calloni, Sa Tellura, Su Pitzu de Sa Campana, Santa Pinta, Catzighera, Arruinas, Perda pastori; Chiesa di Santa Prisca; Chiesa di San Giorgio; Cappella della Madonna Nera Loc. Pineta Musei Museo artistico dell'ossidiana P.zza San Giorgio Cerimonie religiose Santa Prisca 1 settembre San Giorgio 23-apr Eventi culturali Palio di San Giorgio 23-apr

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Santa Giusta

Settore Nome Indirizzo Descrizione Centro Commerciale Mirella, Produzioni agro-alimen- Pescheria Casula Francesco svincolo S.S. 131 per S. Bottarga tari Giusta Laboratorio Dolciario Zia Via Giovanni XXIII 35 Pane e dolci tipici Berta Fabbricazione di paste Crisponi Annetta Via Rockfeller 4 alimentari Contini S.R.L. Zona Artigianale Terrixedda Paste ripiene. Certiquality Fabbricazione di prodotti di Pibiri Luigi Via Garibaldi 132 panetteria Fabbricazione di prodotti di Panificio Piras Via Giovanni XXIII 100 panetteria CORISA Coop. Risicoltori Via San Michele 21, Loc. Riso. Riconoscimento di

Sardi Cirras Prodotto tipico sardo Cooperativa Allevatrici Sarde Loc. Zinnigas Produzione di prodotti a base Fenu Carni Località Zinnigas di carne Laboratorio marmi Manis Artigianato Loc. Sa Terrixedda Lavorazione Marmi Edoardo Segagione, lavorazione delle Manis Edoardo Salvatore Via Vinea Regum 36 pietre e del marmo Segagione, lavorazione delle Giallara Antonio Traversa Nenni pietre e del marmo Fabbricazione di oggetti in Pirastu Francesco Zona Artigianale ferro, in rame ed altri metalli Fabbricazione di oggetti in Manca Sandro Via Manzoni ferro, in rame ed altri metalli Fabbricazione di prodotti in Argiolas Pierpaolo Via Canepa ceramica Agriturismo Il Seme Loc. Corte Baccas Bentemare Loc. Cirras, Podere n° 22 5 camere, 10 posti letto Canne al Vento Località Cirras 2 camere, 6 posti letto Matteoli Località Cuccuru Tanas 5 camere, 10 posti letto Altre strutture ricettive Garau Marisa Via Giovanni XXIII casa tipica Patrimonio storico, arti- Città fenicia di Othoca; basilica romanica di Santa Giusta (1135-1145); chiesa trecentesca di stico e culturale Santa Severa; cattedrale (XII sec) Musei Museo Civico Via Giovanni XXIII Cerimonie religiose Santa Giusta 14-mag 4 gg Santa Severa Ultima domenica 3 gg Regata, manifestazioni folk e Eventi culturali Regata de Is Fassonis 1 agosto gastronomiche Sagra del Muggine Agosto Sagra de Is Malloreddus Settembre Animazione sportiva e cultu- rale, tiro con l'arco, trekking, equitazione, bird-watching, Associazioni e società Centro Commerciale Mirella, Pro Sport vela, canoa, surf, pesca di servizi svincolo S.S. 131 per S. Giusta sportiva, arrampicata, volo libero delta, parapendio, volo motorizzato Circolo Ippico S. Giusta Via Garibaldi 84 Circolo Ippico

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Ekoclub International Via G. Deledda 36 Assoc. Naturalistica

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Siris

Settore Nome Indirizzo Descrizione Patrimonio storico, artistico Nuraghe Inus e culturale Cerimonie religiose San Sebastiano 19-20 gennaio 1 g San Vincenzo Diacono 22 gennaio 2 gg

Usellus

Settore Nome Indirizzo Descrizione Cantina Sociale La Produzioni agro-alimentari Bivio per Escovedu Fabbricazione di vino di uve Giara Cooperativa Agricola Via Lai 5 Produzioni agricole Altopiano di Usellus Laboratorio Artigiano L'antica Arte della Artigianato Via E. d'Arborea Ceramiche artistiche Ceramica di Addari Francesca Laboratorio Artigiano Restauro con tecniche Via V. Emanuele 2 Deiola Giovanni tradizionali Falegnameria Renzo Vico II Marconi Lavorazioni artigianali Atzei Agriturismo Pocu Bernadetta Loc Tanca de Jana Altre strutture ricettive Minnei Ezia Via E. D'Arborea Casa tipica Stazioni e officina di ossidiana (Pauli Quaddu, Pauli Arba; Santa Lucia); nuraghi (Bruncu putzu, Tara, Carru, Cauri, Baddau, Fenungu, Nurafà, Pinna, Stampasia, Arai); tomba di Patrimonio storico, artistico Motrox 'e bois; colonia Iulia Augusta Yselis; ponte romano sul Rio Forraxi; chiesa di Santa e culturale Reparata; chiesa di San Bartolomeo; chiesa campestre di Santa Lucia; chiesa di Sant'Anonio da Padova Cerimonie religiose San Bartolomeo 24 agosto 2 gg Santa Lucia I domenica 2 gg Santa Reparata 08-ott 3 gg

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Villaurbana

Settore Nome Indirizzo Descrizione Cooperativa Olivicoltori Olio extravergine (Olio del del Campidano di Via Sebastiano Satta 2 - Giudicato d'Arborea). Premio Produzioni agro-alimentari Oristano (C.O.C.O.) Zona Artigianale, lotti 20-21 BIOL 2004-Sardegna, QC&I s.c.r.l. International Service

Frantoio Oleario F.lli Lai Via Vittorio Emanuele 132 Olio Panificio e biscottificio arti- Panificio Atzei Carlo Via V. Emanuele 35 giano Pau Emilia Via Umberto I 21 Molitura dei cereali Zona Artigianale Località Artigianato Fratelli Scalas snc Lavorazioni artistiche in ferro Perda Moguru Agriturismo Terra Noas Loc Sa Meliana 5 camere, 10 posti letto Altre strutture ricettive Sa Domu de Ines Via Eleonora 16 B&B: 3 camere, 6 posti letto Musei Museo del pane Cerimonie religiose Santa Margherita 20 luglio 3 gg Assunzione di Maria 15 agosto Vergine Santa Greca Ultima domenica 2 gg Sagra del pane fatto in Eventi culturali Dicembre casa

Villaverde

Settore Nome Indirizzo Descrizione Azienda Agraria Luigi Produzioni agro-alimentari Via San Sebastiano 10 Produzioni agricole, olio Carcangiu Patrimonio storico, artistico Laboratori di ossidiana (Paba Scusi, Peurra Sciu, Is Cortilas), nuraghe Brunk'e s'Omu e culturale Cerimonie religiose Gesù Buon Pastore 2 giugno 2 gg

Attività di trasporto passeggeri Giara Bus Vico I IV Novembre 7

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C. Analisi in ottica di genere del Progetto Integrato di Sviluppo

Al fine di verificare e garantire la promozione delle pari opportunita, si propone di applicare all’intervento la metodologia del bilancio di genere, anche gender budgeting, che consiste nella lettura di genere del bilancio del Consorzio Parco. La metodologia comporta la riclassificazione delle voci di bilancio per aree direttamente o indirettamente sensibili al genere e l’analisi di qualsiasi forma di spesa, o di entrata, pubblica al fine di valutare le scelte ed il conseguente effetto della politica economica dell’ente stesso su uomini e donne, ragazze e ragazzi. La prima esperienza di analisi in un’ottica di genere dei bilanci pubblici, è stata realizzata in Australia nel 1984. Da allora, nel corso degli anni ’90, si sono moltiplicate le iniziative di bilancio di genere nel mondo, in paesi industrializzati ed in paesi in via di sviluppo (Australia, Canada, Sud Africa ed in alcuni paesi dell’Asia, Africa ed America Latina). Il Parlamento Europeo ha approvato, nel 2003, un documento di indirizzo sul bilancio di genere con cui invita gli Stati membri dell’Unione Europea ad adottarlo, al fine di rendere più concrete le prospettive di uguaglianza di opportunità tra uomini e donne in ambito comunitario. In vari stati Europei, è già iniziata la pubblicazione del bilancio di genere: in Irlanda, Inghilterra, Scozia, Spagna ed in alcune aree in Italia (Modena, Ferrara, Siena, Genova). Lo scopo di produrre un bilancio di genere non è quello di produrre un bilancio separato per le donne , ma piuttosto di evidenziare come i bilanci pubblici, stilati sempre con l’ipotesi del cittadino neutrale, influiscono, attraverso le entrate e le spese pubbliche sulle politiche con risvolti diversi quando diretti alle donne ed agli uomini. Con questo orientamento, questa filosofia, di fondo, il bilancio di genere implica, pertanto, che tutti i programmi e le azioni della politica devono essere valutate ed implementate per assicurare che le priorità e le esigenze delle donne vengano prese in considerazione e se ne tenga conto su una base di identica valutazione rispetto alle esigenze e priorità degli uomini, al fine di raggiungere l’effettiva parità e pari opportunità per donne e uomini. Gli amministratori pubblici assumono decisioni che hanno impatto sull’economia territoriale e sui bisogni sociali delle comunità che amministrano. I bilanci pubblici non sono dei meri strumenti finanziari ed economici, ma sono la cornice essenziale del modello di sviluppo socio-economico della comunità. Da qui la necessità di riclassificare i semplici numeri con modelli che evidenzino la ridistribuzione delle entrate pubbliche ed i princìpi politici su cui si basano le scelte. Il Bilancio di Genere mira a raggiungere i seguenti obiettivi:  Equità : la valutazione dell’impatto della politica economica dell’ente pubblico su uomini e donne può evidenziare alcune disparità esistenti e può fornire uno strumento per la diminuzione delle medesime  Trasparenza : l’analisi di genere dei bilanci e la relativa diffusione dei risultati presso amministratrici/amministratori e società civile, consente una maggior consapevolezza da parte delle/dei cittadine/i riguardo alla politica economica dell’ente pubblico.  Efficienza : allocazione più efficiente ed efficace delle risorse Il Bilancio di genere è rivolto:  Per gli enti pubblici: l’analisi di genere del bilancio permette di valutare in modo preciso la corrispondenza fra domanda dei servizi da parte della popolazione e qualità e quantità dei servizi erogati.  Per cittadine e per cittadini: la maggior trasparenza del bilancio dell’ente pubblico rende le cittadine e i cittadini più consapevoli di come vengono impiegate le risorse economiche comuni a beneficio della collettività

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D. Analisi della sostenibilità ambientale del Progetto Integrato di Sviluppo Analisi di contesto. Al fine di poter procedere alla valutazione della sostenibilità ambientale del presente progetto integrato di sviluppo e quindi dei singoli interventi in esso previsti, si riporta di seguito una sintetica descrizione delle caratteristiche ambientali del territorio di riferimento. Geologia. Il massiccio del Monte Arci si è formato tra Pliocene (fase finale del Terziario o Cenozoico) e la fase iniziale del Pleistocene (Quaternario o Neozoico), tra cinque e due milione di anni fa. Si tratta quindi di una testimonianza delle ultime attività vulcaniche verificatesi in Sardegna. Estendendosi per circa trenta kmq. Il M. Arci grava su un precedente basamento costituito da rocce sedimentarie (prevalentemente marne), che si era formato nel Miocene con l'ingressione marina causata dal generale ribassamento delle Fossa Sarda. In una prima fase dell'attività del vulcano, i fenomeni tettonici legati alla formazione del Campidano facilitarono la frantumazione del basamento sedimentario preesistente e la risalita della lava. Le prime lave deposte in questa fase erano molto ricche in silice (acide, derivanti dalla fusione della crosta), essenzialmente rioliti in forma massiva o perlitica - ossidianacea, presenti in territorio di Morgongiori. Le colate successive hanno spostato, frantumato e rimaneggiato questi primi depositi e deposto una lava con contenuto in silice sempre inferiore, fino ad arrivare alle ultime fasi dell'attività vulcanica caratterizzata da tranquille eruzioni di lave a basso contenuto di silice (basiche, derivanti dalla fusione del mantello). Nel settore nord-occidentale del Monte Arci, al margine dell'altopiano, le andesiti basaltiche presentano una tipica fessurazione colonnare originata dalla contrazione del magma durante il raffreddamento. Il “Pranu Santa Lucia” (Usellus), situato nel settore settentrionale del Monte Arci, costituisce l'espandimento basaltico più esteso dell'apparato vulcanico, delimitato su più lati da pareti sub-verticali. Il centro di emissione viene ipotizzato in corrispondenza di Cuccuru Aspru (496 m s.l.m.)in territorio di Villaverde. Risulta sovrastante ai sedimenti marnoso-arenacei miocenici più friabili e per tale motivo ne consegue un'intensa erosione differenziale che porta l'altopiano, attraverso un processo di degradazione continuo, a ridursi progressivamente in estensione. Il M. Arci è importante, e lo è stato nel periodo neolitico ed oltre, per la presenza dell'ossidiana. L'ossidiana si trova sia inglobata nella roccia riolitica sia in coltri detritiche lungo i versanti e lungo i corsi d'acqua a carattere torrentizio. Frequentemente risulta invece inglobata nel suolo a costituirne gran parte dello scheletro detritico. Dei numerosi siti presenti nel Monte Arci, e che ne testimoniano la prevalente attività vulcanica fessurale, “sa serra de sa pedra” (in territorio comunale di Ales) risulta l'esempio più interessante e geomorfologicamente più esemplare. Del maggiore cratere vulcanico restano due esemplari neck basaltici subalcalini le Trebini, che col dicco “ponteddu muros” formano la base dell’immaginario treppiede, che si pongono in notevole risalto morfologico rispetto alle lave riolitiche incassanti. Allineati circa NS, entrambi presentano forma tronco-conica, più allungata in Trebina Longa (altezza circa 30 m) e più tozza in Trebina Lada (altezza circa 20 m). Mostrano una marcata fessurazione prismatica, molto più pronunciata in Trebina Lada, la quale favorisce il distacco di blocchi anche di notevoli dimensioni dalle pareti laterali, che si raccolgono alla base formando ammassi caotici. Nel settore orientale del Monte Arci le lave intermedie mostrano una giacitura a plateau e risultano interessate da faglie distensive aventi direzioni prevalentemente N-S e NNW-SSE; queste sono responsabili della dislocazione delle stesse vulcaniti in diversi ripiani delimitati da pareti rocciose alte fino 60 m. Il fronte lavico dacitico, in particolare, si sviluppa in continuazione per circa dieci km. Il tratto morfologicamente più interessante di questa lunga parete rocciosa risulta quello che da Conca Mraxi si sviluppa per circa un km e mezzo fino al solco vallivo della sorgente di Cadresa. I "livelli piroclastici" costituiscono delle sequenze stratificate e gradate di materiale piroclastico per uno spessore alquanto variabile, fino a circa 5 m in affioramento, al di sotto delle pareti dacitiche che, in continuità, si sviluppano da Conca Mraxi fino a Fustiolau.

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Essi sono costituiti da tufi pomicei di colore variabile da biancastro a rosa, con inclusi litici per lo più riolitici e, talora, di frammenti di vulcaniti basiche riferibili con ogni probabilità alla formazione miocenica sottomarina. Presso Is Benas le trachiti alcaline risultano interessate da processi meteorici che hanno determinato la formazione di strutture particolari quali nicchie e tafoni. Si tratta di forme concave formatesi per disfacimento subaereo che tendono a svilupparsi verso l'interno della roccia dando origine a cavità anche di grandi dimensioni. Nel pavimento al loro interno si trova spesso un deposito di prodotti residuali, in prevalenza quarzo e feldspato, derivanti dall'idrolisi di minerali costituenti la roccia, separati dai minerali solubili che vengono invece allontanati dalle acque circolanti. Caratteristiche climatiche L’importanza del clima nello studio del territorio è dovuto alla notevole influenza che esso ha esercitato sulla formazione dei suoli, sulle caratteristiche delle consociazioni vegetazionali ed in generale sulla biocenosi. La conoscenza delle variazioni stagionali delle sue componenti fondamentali, temperatura e precipitazioni, permettono di avere una corretta valutazione dei fabbisogni idrici delle colture agrarie, fornendo chiare indicazioni sulla scelta delle essenze da utilizzare e degli eventuali apporti idrici tramite irrigazione. La media delle precipitazioni e di 778 mm annui con 85 giorni piovosi concentrati nei mesi da novembre a febbraio. La temperatura media annua è di 14,9 °C, mentre le medie delle minime è di 3,1 °C e delle massime è di 28,8 (come riportato in tabella e nel grafico). Le medie mensili vanno dalla minima di gennaio(7,1°C), alla massima di luglio ( 24,3°C), ma non di raro si hanno minime giornaliere < 0°C e massime > 35°C. L’area si presenta abbastanza riparata dai venti, che spirano dal quadrante occidentale; in prevalenza si hanno libeccio e ponente nei mesi autunno - invernali. Dal punto di vista fitoclimatico, il territorio ricade completamente nella zona fitoclimatica del Lauretum (sottozona calda), secondo la classificazione del Pavari, con estati calde e siccitose e precipitazioni concentrate nel periodo autunno invernale. I venti spirano, anche con forte intensità, in tutti i mesi dell’anno, in particolare nelle aree montane. Prevalgono i venti da Nord-Ovest, come dimostrato dalla presenza di alberi a “bandiera”, mentre a valle l’intensità è minore. La neve è un evento raro, quando avvengono precipitazioni nevose si ha il terreno coperto per pochi giorni, mentre le gelate primaverili e la grandine, nelle sue non rare apparizioni estive, possono arrecare danni ai vigneti e alle colture arboree. La situazione territoriale è ascrivibile alle foreste mesofile di Quercus Ilex , anche se la vegetazione climax si riscontra solamente in piccole aree; in genere siamo in condizioni dinamiche di evoluzione (nei terreni gestiti dall’Ente foreste demaniali) o degradazione aree eccessivamente antropizzate, con carichi di bestiame eccessivi. Vegetazione. La conoscenza della vegetazione e delle diverse associazioni vegetazionali, contraddistinte da diverse situazioni climatiche e pedologiche è alla base della conoscenza del territorio. L’analisi è stata condotta attraverso dati e carte esistenti e da una ricerca sul campo, per la verifica dello stato attuale del territorio. Va considerato che la vegetazione potenziale del territorio è largamente impostata su formazioni forestali; esse, riconoscibili su basi vegetazionali, sono oggi altamente modificate dall'attività dell'uomo (urbanizzazione, deforestazione, coltivazioni); di ciò si e' tenuto conto nel valutare le formazioni vegetazionali rappresentate, in particolare quelle più significative dal punto di vista aerobiologico. La flora è costituita principalmente da boschi di tipo mediterraneo, con formazione vegetale rada nei territori secchi e più densa nelle zone più fresche e umide. La storia geologica, l'insularità e i fattori climatici hanno determinato l'isolamento geografico di alcune specie che, anche appartenendo a famiglie diverse, presentano le stesse esigenze ambientali. Proprio a causa delle sue caratteristiche geologiche il territorio presenta una grande varietà di ambienti, nei quali si sono sviluppati diversi tipi di vegetali, qualche volta di altri paesi, molti dei quali, adattandosi al clima, si sono largamente diffuse (fico d'India, pino, cipresso, eucalipto). La ricchezza della flora

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mediterranea dipende in gran parte dalla grande varietà di zone climatiche e di habitat che si possono riscontrare su quest’isola, ma non poca importanza riveste anche, a questo proposito, la recente storia geologica dell’intero bacino mediterraneo. Infatti, nella zona mediterranea sopravvivono molte specie di antichissima origine passate indenni attraverso le glaciazioni, come per esempio il carrubo, il mirto, l’olivo, il lentisco. I fattori principali che influenzano la vegetazione e la flora sono il clima mediterraneo (caratterizzato da un’elevata aridità estiva a cui si associano l’alta insolazione ed i frequenti venti ), l’insularità, nonchè i secolari fenomeni di antropizzazione. Gli incendi rappresentano un altro elemento ricorrente nell’economia e negli equilibri degli ecosistemi mediterranei, divenendo spesso il principale attore della diversità del paesaggio vegetale. Alcune specie hanno adeguato le proprie caratteristiche fisiologiche e morfologiche, adottando strategie di sopravvivenza collegate alla presenza di questo fattore ambientale. Si formano cenosi (complesso delle specie vegetali o animali viventi in un determinato ambiente) in equilibrio con l’ambiente, a condizione che il passaggio del fuoco non sia troppo frequente: da qui la definizione di "piroclimax", usata per definire lo stadio evolutivo di queste forme di copertura vegetale. Le piante selvatiche che si stabilizzano su un territorio tendono, lentamente a costituire una comunità vegetale composta da specie strettamente interagenti, e solo in un secondo tempo interdipendenti; gradatamente il terreno si arricchisce e ispessisce mentre nel frattempo gli animali giocano un ruolo importante nella vita della comunità. Stadio per stadio, col passare degli anni, si avrà una serie successiva di comunità in evoluzione che giungeranno poi ad una associazione vegetale relativamente stabile, indicata con il termine climax. Il climax vegetale, che può svilupparsi naturalmente in clima mediterraneo, è una foresta costituita da alberi a foglie coriacee i cui elementi dominanti sono molto spesso le querce sempreverdi. All’ombra di queste piante d’alto fusto vivono strati secondari di vegetazione; in genere si può riscontrare uno strato costituito da arbusti o da piccole piante sempreverdi ed uno, ancora più basso, formato da erbe perenni. Questo climax, qualora il suo equilibrio non sia turbato dall’azione dell’uomo, può mantenersi relativamente stabile per secoli, ma ciò che resta attualmente della vegetazione primordiale è costituito da piccole isole sparse. Variazioni locali di clima, di suolo, d’esposizione o di altitudine possono impedire l’insorgere del climax; in tal caso si svilupperà un tipo diverso di comunità stabile, generalmente a livello minore, come ad esempio la macchia. Sebbene questi tipi di associazione vegetale possano restare invariati nel tempo per lunghi periodi, una volta che gli alberi siano stati tagliati si potrà assistere a un processo di degenerazione estremamente rapido; quando poi il disboscamento sia stato notevole e la sua zona sia stata sfruttata come pascolo, potrà attuarsi nel giro di pochi anni la degradazione completa della foresta in una sorta di steppa con rari arbusti a foglie grigie, e piante erbacee sparse qua e là sui fianchi ormai sterili della collina. Nel nostro territorio abbiamo diversi climax, in funzione soprattutto della fascia altimetrica, della temperatura media e del suolo. Si tratta di ecosistemi riconducibili del tutto o in parte alle condizioni di fascia mediterranea. o Climax dell'Oleastro e del Carrubo . Vegetazione mediterranea termofila-xerofila; boscaglia sempreverde con Oleastro, Carrubo, Lentisco, Mirto, Ilatro, Quercus coccifera L. , Euforbia arborea, Cisti. Coltivazioni di Olivo, agrumi, Mandorlo, Vite, Fico d'India, cereali, Eucalipti. Ambiente ecologico: mediterraneo-arido; temp. media annua: 18°C. Tale situazione in territorio di Ales, Morgongiori, Masullas e Siris. o Climax della foresta sempreverde mediterranea Fascia mediterranea temperata; Fascia del Leccio. Vegetazione mediterranea di foresta/macchia sempreverde . Lecceta: Leccio accompagnato da macchia mediterranea (Corbezzolo, Ilatro, Lentisco, Terebinto, Alatemo, Vibumo-tino, Smilace.). Formazioni di Leccio e Sughera. Garighe e steppe di degradazione. Coltivazioni di Olivo, Vite, cereali,. Compenetrazioni, al limite superiore della fascia, con elementi del bosco caducifoglio (Roverella). Ambiente ecologico: mediterraneo; temp. media annua 15°C. La fascia è presente nella zona del M. Arci, dove comunque il leccio è in

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prevalenza. Le foreste miste caducifoglie sono rappresentate dalla fascia Roverella scendendo a valle. o Climax della Roverella Formazioni a Roverella con potenzialità per il Leccio. Formazioni miste con dominanza di (o maggiore potenzialità per) Roverella . Ambiente ecologico: mediterraneo; temp. media annua 15°C .La Fascia è presente nei versanti del M. Arci Villaverde, Pau, della Giara. Le cause che hanno determinato l’alterazione della copertura vegetale sono varie: incendi, pascolo, urbanizzazione), ma sempre di natura antropica. Di seguito un elenco delle specie vegetali più rappresentative del territorio: Alberi: Leccio (Quercus ilex); Sughero (Quercus suber); Roverella (Quercus pubescens); Quercia spinosa (Quercus coccifera );Fillirea (Phyllirea Angustifoglia) ; Fillirea (Phyllirea latifoglia); agrifoglio ( Ilex aquifolium) ; Carrubo (Ceratonio siliqua); Alaterno (Rhamnus alaternus); Alloro (Laurus nobilis); Olivastro (Olea europea); Sorbo (Sorbus domestica); Perastro (Pyrus amygidaliformis) Pioppo (Populus alba); Salice (salix purpurea); Tamerice (Tamarix); Fico (Ficus carica); Acacia “mimosa” (Acacia floribunda, Acacia retinodes); Ricino (Ricinus communis); Tamericio comune (Tamarix gallica); Arbusti Corbezzolo (Arbutus unedo); Lentisco (Pistaccia lentiscus); Erica (Erica arborea); Fico d’India (Opuntia ficus-indica); Puzzolana (Anagyris foetida); Ginestra (Calicotome spinosa, C. villosa, Anagyris phetida; Genista corsica( Spartium junceum)· Euforbia arborescente (Euphorbia deondres); · Mirto (Mirtus communis); Cisto (Cistus incanus, C. monspeliensis, C. salvifolius); Rosmarino (Rosmarinus officinalis); Lavanda (Lavandula stoechas); Pungitopo (Ruscus aculeatus); Erbe Viburno (Viburnum); ); Felce aquilina (pteris aquilina); Felce pallida (Dryopteris villari);· Polipolio mediterraneo (polipodium astrale)· Ortica (Urtica dioica); Papavero (Papaver rhoeas); Rovo comune (Rubus ulmifolius); Pisello selvatico (Pisu sativum); Trifoglio rosso (Trifolium incarnatum); Malva (Lavatera arborea): Finocchio comune (Foeniculum vulgure); Asfodelo (Asphodelus microcarpus); Asparago pungente (Asparagus acutifolius); maggiori (Leucojum aestium); Giunco pungente (Juncus acutus); Sonaglini maggiori (Briza maxima); selvatico (Hoerdum murino); Avena selvatica (Avena fatua); Piumino coda di topo (Lagurus ovattus); Canna domestica (Arando domax); Ferula comune (Ferula communis); Carota selvatica (Daucus carota); Ciclamino (Cyclamen repandum); Centochio dei campi (Anagallis arvensis); Borragine comune (Borago officinalis); Pratolina spatolata (Bellum bellioides); Camomilla fetida (anthemis cotula); Crisantemo campestre (Chrisanthemum segetum); Assenzio arbustivo (Artemisia arborescens); Sulla ( Hedysarum Coronarium); Cicoria comune (Cichorium intybus); Zafferano Crocus sativus - Digitale (Digitalis purpurea) Caprifoglio sardo ( Lonicera implexa) Peonia selvatica (Paeonia macula); Carciofo selvatico(Chynara cardunculus); Cardo crespo (Carduus crispus) ; La fauna Il territorio non presentando barriere naturali insuperabili è da sempre colonizzato da parte della fauna presente nel resto dell’isola, con riferimento soprattutto all’avifauna ed agli insetti. La fauna presente è da considerarsi di notevole interesse, caratterizzata da numerose specie endemiche. Una delle specie più importanti è stata in passato il Cervo sardo (Cervus elaphus corsicanus), attualmente per questa specie, che è stata salvata dall'estinzione, è prevista la reintroduzione sul M. Arci. Altri rilevanti endemismi sono: il Gatto selvatico (Felis silvestris libica), la Martora (Martes martes latinorum) da poco reintrodotta sui versanti della Giara, la Donnola (Mustela nivalis boccamela), la Volpe (Vulpes vulpes ichnusae), il Cinghiale (Sus scrofa L. ssp. meridionalis ); il Quercino (Eliomys quercinus ), Conigli selvatici (Oryctogalus cuniculus L.).

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Anche l'avifauna è particolarmente interessante, con molte specie presenti. Numerosi sono i rapaci presenti: oltre alla comune Poiana (Buteo buteo) e il Gheppio ( Falco tinnunculus), troviamo il bellissimo Falco pellegrino (Falco peregrinus brookei), lo Sparviere sardo (Accipiter nisus wolterstorffi) ed il raro Astore sardo (Accipiter gentilis arrigonii). Tra gli altri ucelli la Ghiandaia (Garrulus glandarius L.), il Tordo (Turdus philomelos Brehm.), ghiotto dei frutti del corbezzolo, i colombacci (Columba palumbus L.), le pernici (Alectoris barbara Bonn.), e rettili come il biacco maggiore (Coluber viridiflavus Lac.), la natrice del Cetti (Natrix natrix L. ssp. cettii Genè), la lucertola campestre (Lacerta sicula Raf.) e la lucertola sarda (Lacerta tiliguerta Gm.). Tra le meritano d'essere ricordate la farfalla del corbezzolo (Charaxes jasius L.), la sfinge dell'euforbia (Sphinx dahli HG.) e la temutissima processionaria (Lymantria dispar L.) divoratrice insaziabile delle foglie della sughera e del leccio. Sulla corteccia di quest'ultimo non di rado si possono intravedere le lunghe antenne nodose del cerambice (Cerambyx cerdo L). Stato d’uso del territorio Il territorio in esame, pur non avendo una grande dimensione (299 kmq.), ha al suo interno, per le ragioni esposte in precedenza diversi paesaggi che lo caratterizzano, e ne fanno una piccola isola nell’ isola. I vari aspetti naturali, morfologici, geologici, vegetazionali e antropici, persistono in delicato equilibrio sul territorio. Da un punto di vista morfologico - vegetazionale si possono individuare 3 tipologie di paesaggio legate ad altrettante aree vegetative naturali, che spesso sono forme miste a prevalenza di una sulle altre, e raramente possono definirsi pure. A partire dalla forma più degradata troviamo: la gariga , la macchia mediterranea , il bosco (lecceta , roverella , sughera). Gariga. La gariga è una particolare associazione erbaceo - arbustiva di ambiente mediterraneo, la cui altezza è in genere contenuta entro i 50 cm e che presenta una forte discontinuità di copertura per la presenza di rocce affioranti o di terreno nudo. Molti di questi cespugli sono spinosi, aromatici e presentano piccole foglie di consistenza coriacea spesso tomentose o rivestite d’una sorta di lanuggine grigia. Le specie viventi in questi tipi di comunità sono molto numerose, comprendendo non solo forme perenni, legnose od erbacee, ma anche piante annue o bienni in grande quantità. Molte tra le essenze comunemente usate in cucina e note volgarmente come "odori", il rosmarino, la salvia, l’aglio triqueto e la ruta, provengono dalla gariga, in cui si trovano molte piante ornamentali bulbose come Crocus, Iris, agli ed orchidee selvatiche. Il dinamismo degli ecosistemi e la straordinaria capacità rigenerativa della vegetazione presente, adattata alle difficili condizioni ambientali in una regione dalle scarse e mal distribuite precipitazioni e dai lunghi e critici periodi siccitosi, devono tuttavia fare i conti con i fattori "erosivi" come il taglio, il pascolo e l’agricoltura. Infatti, per un lunghissimo tempo gli alberi sono stati abbattuti, le macchie diradate e le capre hanno pascolato; di conseguenza il terreno, non essendo più trattenuto dalla copertura vegetale ha potuto essere asportato e dilavato dagli agenti atmosferici. La gariga rappresenta una cenosi in equilibrio con le attuali risorse disponibili e testimonia processi di modificazione di cenosi vegetali più evolute. Sono presenti erbacee: Sonaglini maggiori (Briza maxima); Orzo selvatico (Hoerdum murino); Avena selvatica (Avena fatua); Piumino coda di topo (Lagurus ovattus), Digitale( Digitalis purpurea) Asfodelo (Asphodelus microcarpus); Asparago pungente (Asparagus acutifolius); asteracee in genere. Elicriso (Helychrisum italicum) Lavanda (Lavandula stoechas ), col tempo si insediano progressivamente gli arbusti, i Cisti (Cistus salvifolius., Cistus incanus., Cistus monpeliensis ) in breve seguiti dall’Erica (Erica multiflora L.), dalla Ginestra spinosa, dalla Ginestra odorosa e dal Lentisco. Tali consociazioni sono presenti sul M. Arci nei territori ai confini delle leccete di Morgongiori, Ales, Pau; negli altopiani di Villaverde e Usellus, e in generale in tutti gli ambienti degradati e percorsi da incendio. Macchia mediterranea.

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La macchia è un tipo molto naturale e caratteristico di vegetazione mediterranea; una ricchezza floristica spesso mutevole perché derivata dalle caratteristiche del substrato, dell’esposizione e del microclima, che fa della macchia la cenosi forestale più ricca di specie. La macchia si presenta folta, spesso impenetrabile, costituita da arbusti, con un’altezza compresa tra uno e tre metri. Al suo interno le interruzioni possono derivare dalla presenza di rupi o da falesie interne; in questi casi le difficili condizioni stazionali non consentono l’evoluzione della vegetazione oltre un certo grado e la macchia rimane allo stadio primario, in genere con fisionomia a cespuglieto, non per azioni di degrado, ma per l’impossibilità di un’evoluzione ulteriore ( vedi “Conca Mraxi” Morgongiori, altopiano di Villaverde, Usellus). Le origini di questo tipo di vegetazione sono diverse: il terreno poco profondo, l’affioramento della roccia viva, una pendenza troppo forte, possono impedire la formazione della lecceta . Ma questi fattori naturali per lo più si sommano e addirittura sono prevalenti le conseguenze di un eccessivo sfruttamento delle risorse boschive da parte dell’uomo: la riduzione e trasformazione del manto forestale originario attraverso continui tagli, l’utilizzazione del bosco anche su pendici fortemente inclinate, gli incendi provocati per ottenere pascolo, possono innescare processi irreversibili di degradazione. Nei nostri terreni si hanno vari sviluppi di macchia che sinteticamente riconduciamo ai seguenti modelli: 1. Macchia d’alto fusto . Caratterizzata dalla presenza di un certo numero di alberi,alti fino a 4-5 metri. In essa domina il Corbezzolo (Arbutus unedo L.), che può trovare favorevole ambiente in suoli silicei, acidi, alquanto umiferi in versanti meno asciutti, talora alle maggiori altitudini (M. Arci). In genere costituisce macchie alte tre - quattro metri. La comparsa abbondante del Corbezzolo indica come nel bosco di sclerofille sia avvenuta una trasformazione importante: il passaggio dal ceduo di Leccio alla macchia alta; sebbene non esista un confine netto tra i due aspetti della vegetazione, i segni della recessione del bosco sono indicati dall’aumento della ricchezza di specie nella composizione dei soprassuoli. Si possono anche incontrare le querce (Roverella, Leccio), l’olivo e l’oleastro; mentre al di sotto di questi alberi vivono poi molte specie di arbusti, come mirti, eriche e ginestre. Si riscontra questo paesaggio vegetale, almeno in piccole dimensioni, in tutto il territorio, ma è prevalente sul M. Arci ( Morgongiori, Ales, Pau, Villaverde, Usellus). 2. Macchia di basso fusto . Costituita da arbusti alti da 1 metro e mezzo a 2 metri; è priva di essenze arboree. Le specie più comuni sono il Lentisco, il Rosmarino, il Pungitopo e l’Erica arborea, evoluzione in Ericeto del Corbezzolo, per ulteriore abbassamento del pH e impoverimento del suolo. Nelle zone più aperte si trovano molte piante annue e perenni soprattutto bulbose o tuberose (lilium, asfodelo). Presente sul M. Arci in prossimità delle zone pianeggianti di Ales, Morgongiori, Villaverde, Usellus. 3. Macchia a cisti . Un altro tipo di macchia presente sui terreni acidofili, la più diffusa tra le comunità a basso fusto, è la Macchia a Cisto. E’ una macchia bassa che può raggiungere altezze fino a due metri, se la specie dominante è il Cisto marino. I Cisteti prediligono suoli silcei e sono in gran parte legati alle zone molto calde e secche. Presente in terreni acidi, su tutto il M. Arci; 4. Macchia a ginestre . Le macchie a eriche o cisti sono diffuse in particolare su suoli acidi, mentre i terreni derivati da rocce calcaree ospitano più spesso macchie a ginestra; in entrambi i casi i processi di degrado del suolo sono avanzati e il ritorno a una vegetazione di tipo forestale si presenta lenta e complessa. Zone marginali del territorio. 5. Macchia mista a lentisco e mirto . Presenta molte variazioni ed è diffusa sulle basse colline calde e aride e lungo la zona costiera. Tra le specie comuni che la costituiscono sono la Ginestrella spinosa, Alaterno (Rhamnus alaternus), Pungitopo ( Ruscus Aculeatus) e Biancospino (Crataegus monogyna). Sottoposta ad eccessivo disboscamento o pascolo, questa associazione si riduce a gruppi sparsi di arbusti di lentisco alla cui ombra vivono molte piante erbacee. Molto presente nella zona Nord del territorio, spesso a perimetrale boschi misti di sughere, lecci e roverella. I resti di tale

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macchia sono visibili nelle aziende agricole, che beneficiano di queste consociazioni vegetali per formare le siepi a perimetrare i campi. Bosco o La lecceta .In condizioni naturali la lecceta si presenta come una densa foresta di alto fusto, composta da specie sempreverdi e dominata dal leccio: una foresta compatta, con un sottobosco molto povero, data la scarsa quantità di luce che riesce ad attraversare la fitta trama delle chiome. Il leccio è l’albero dominante più comune nelle foreste del M: Arci. Pur crescendo in ogni sorta di terreni e sebbene possa formare occasionalmente dense foreste, la si rinviene molto più sovente in gruppi sparsi. Le foreste di leccio si trovano però raramente nel loro stato di climax; questo sarebbe costituito da un folto bosco con alberi alti 12-15 metri e da uno strato sottostante d’arbusti di Corbezzolo, Phillyrea, Rhamnus e Viburnum, con molte piante rampicanti come la Clematis, il Caprifoglio, la Smilax e Edera. Tale vegetazione può formare una boscaglia densa, impenetrabile, praticamente priva di specie erbacee, dove pochissima luce giunge al livello del terreno. Questa è la situazione delle foreste del M. Arci, dove prevalgono gli aspetti naturali in luogo di quegli antropici. Tale associazione infatti è ormai rara; molto più comunemente i lecci si trovano in gruppi sparsi con la sottostante macchia ben sviluppata. o La sughereta. La quercia da sughero vive solamente sui terreni silicei (acidi). Questa pianta preferisce in genere un clima più caldo e vegeta a quote più basse di quanto non avvenga per il leccio, ma in alcuni casi possono essere rinvenute anche fianco a fianco. La sughera è una pianta che ha in breve colonizzato i terreni più acidi del territorio, la si trova spesso consociata al leccio, nelle campagne di del M. Arci a Pau, Ales, Villaverde, Usellus. Non di raro si accompagna alla macchia di cisto anch’essa acidofila. o La roverella. Questa quercia occupa il ruolo della sughera nei terreni caldi e a matrice basica, la si ritrova nei versanti basofili del M. Arci a Pau, Ales, Villaverde e Usellus. o Formazioni forestali. Si tratta per la gran parte di forestazioni attuate negli ultimi 30 anni con l’intento, presunto, di ricreare nelle zone montane dove la copertura forestale autoctona era diradata ( per vari motivi, spesso incendi dolosi) un ambiente ideale per ricreare il bosco originario. Con tale intento sul M. Arci si sono impiantate delle essenze forestali, soprattutto pinus spp., e in qualche caso eucalipti, cedri e cipressi. Tali essenze a crescita rapida hanno in parte hanno assolto il ruolo di precursori di una rinascente macchia, che si evolverà a foresta, ed in parte hanno sostituito la foresta un tempo presente sul territorio.

Il Paesaggio agrario Lo sviluppo economico degli ultimi decenni ha determinato mutamenti radicali sia nei rapporti produttivi fra i singoli settori economici, sia nei rapporti strutturali interni al comparto agricolo, cambiando profondamente l'assetto del territorio e la caratterizzazione del paesaggio rurale. In particolare fra gli anni '60 e gli anni '80 l'agricoltura si è concentrata, in termini produttivi e di superficie, nelle aree fertili della Sardegna, rappresentate prevalentemente dalle pianure, abbandonando progressivamente i terreni agricoli meno favoriti, generalmente di montagna e di collina. E’ infatti in quel periodo che anche nell’area dell’Arci vengono progressivamente abbandonate le attività agricole tradizionali (vite, legumi, olivo, mandorlo) a favore delle monocolture, grano prima e in seguito allevamento ovino. Attività. L'abbandono colturale e l'esodo delle popolazioni hanno reso i territori montani e collinari vulnerabili all'azione dei fattori esogeni e dunque sensibili dal punto di vista socio-ambientale. Tale situazione risulta evidente anche per il territorio del Monte Arci oggetto del presente progetto integrato di sviluppo.

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Oltre alle attività agro-pastorali sul territorio in maniera modica e sparsa si osservano attività di natura estrattiva di cava, che hanno nel tempo segnato il territorio in maniera forte in particolare nei territori di Masullas e Morgongiori. Altre cave dimesse sono oggi in via di ripristino come ad esempio a Pau dove è presente una cava di pozzolana sfruttata per circa un ventennio e oggi dimessa. Elementi per la valutazione della sostenibilità ambientale. Al fine di poter procedere alla valutazione dell’impatto e della sostenibilità ambientale degli interventi pubblici e privati previsti nel presente progetto integrato di sviluppo è utile evidenziare i seguenti elementi: - l’intero progetto è incentrato sulla valorizzazione, promozione e fruizione degli attrattori turistici e culturali del territorio; - nessuno degli interventi pubblici prevede l’incremento della volumetria esistente; - tutti gli interventi pubblici prevedono l’utilizzo di tecniche e materiali costruttivi tradizionali, con esclusione assoluta di quei materiali considerati ad elevato impatto ambientale quali in cemento armato, bitume ecc.; - nessuno degli interventi privati prevede l’incremento di volumetrie, bensì solo il completamento di strutture esistenti; - anche gli interventi privati saranno condotti mediante l’utilizzo di tecniche e materiali tradizionali; - diversi interventi proposti da enti pubblici e da privati prevedono il monitoraggio, la tutela e la valorizzazione di elementi di pregio ambientale; - la partecipazione di tre facoltà delle Università isolane garantisce sulla possibilità di adottare le tecniche le più all’avanguardia al fine di operare nel rispetto dell’ambiente e con finalità di tutela e valorizzazione dello stesso in tutte le sue accezioni. Non sono individuabili impatti gravanti sugli ecosistemi esistenti, né sfruttamento delle risorse ambientali o l’utilizzo disinvolto del suolo.

E. Progetti in atto correlati con il Progetto Integrato di Sviluppo

PROGETTO DI QUALITA’ a valere sul bando CIVIS – Misura 5.1.c “Rafforzamento dei centri minori” DAL PARCO DELL’OSSIDIANA ALLA RETE DEI CENTRI ALTO MEDIOEVALI. ALES – PAU - VILLA VERDE – USELLUS – MORGONGIORI - MASULLAS 2. Comune capofila: ALES

Ambito territoriale del progetto pilota di qualità L’ambito di riferimento comprende l’intero versante sud –orientale del massiccio vulcanico del Monte Arci e ricade completamente nella provincia di Oristano. L’area è collegata da una viabilità di diversa importanza e caratteristica: l’asse principale è costituito dalla SS 442 (Uras – Laconi) che rappresenta la dorsale principale (percorrendo la SS 131 e provenendo da Uras si incontrano i territori comunali di Masullas, Morgongiori,Ales, Pau, Villa Verde e Usellus), sulla quale si innestano direttrici di tipo provinciale che collegano la rete di agglomerati urbani (Ales/Pau/Villa Verde/Usellus). Dai centri urbani si innestano una miriade di strade comunali e di sentieri che, oltre a consentire l’accesso ai fondi agricoli, favoriscono la fruibilità delle emergenze ambientali, turistiche, storico - culturali e il collegamento con le emergenze paesaggistiche della montagna. Da ormai un decennio le strategie territoriali, nel tentativo di ridurre lo spopolamento, spingono per favorire lo sviluppo del settore turistico integrato con le produzioni tipiche eno gastronomiche e artigianali, migliorando nel contempo la qualità della vita nei borghi e potenziando i servizi alla persona e alle fasce deboli. La cornice ambientale e il paesaggio che si adagia tra gli altopiani del monte Arci e della Giara rappresentano un’opportunità che, per caratteristiche e valenze supera i confini territoriali, eleggendo l’area a zona di rilevante interesse naturalistico. Le attrattive turistiche sono innumerevoli e spaziano da monumenti naturali di tipo geologico (picchi vulcanici, falesie, nicchie, tafoni) a quelli di tipo vegetativo (boschi di leccio attrezzati a punti sosta, patriarchi, ecc.); ma è il settore culturale ,

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storico e archeologico, rappresentato da 7000 anni di manifestazioni umane (giacimenti di ossidiana a Pau e Masullas e ripari sotto roccia a Pau, Ales, Morgongiori e Masullas, tombe dei giganti a Usellus, domus de Janas, menhir, templi a pozzo e in grotta a Morgongiori, monumenti nuragici in tutto il territorio e ancora strade, ponti, abitati e necropoli romane, castelli feudali, chiese campestri) a tratteggiare l’eccellenza . Se a ciò si aggiungono gli agglomerati urbani che nelle antiche o attuali vesta (sede di diocesi prima Usellus e poi Ales), nei toponimi, nel tessuto viario e negli edifici abitativi affermano l’attività di un mondo contadino ormai superato nei modi di vita e di cultura, si comprende l’enorme patrimonio storico - antropologico del territorio.

Obiettivi del progetto pilota di qualità La rete ha come obiettivo generale l’attivazione di un processo di sviluppo sostenibile per la valorizzazione di uno straordinario patrimonio della Sardegna: la rete dei centri della Marmilla, l’esempio più conservativo della struttura insediativa della Sardegna dopo l’anno mille . Nell’alto medioevo, infatti, si genera quel processo di ripopolamento a scala regionale che produce la grande stagione dell’architettura romanica e genera altresì quel rapporto capillare e articolato tra centri abitati e territorio, del quale appunto la Marmilla costituisce la testimonianza di gran lunga più viva, sostanzialmente l’unica immagine del passato alto medioevale dell’isola. Si tratta di un reticolo di nuclei abitati compatti, di piccola e piccolissima dimensione ma talora con forti valenze urbane (si pensi ad Ales ed Usellus, sede di Diocesi), perfettamente dimensionati sul sostentamento dei centri stessi e sulla capacità di controllo e gestione dei territori. Questa rete presidia anche il Monte Arci , che non solo costituisce una straordinaria emergenza ambientale, ma detiene anche l’ossidiana , merce strategica dell’antichità attorno alla quale si è costituito in epoca protostorica un capillare patrimonio insediativo. Gli obiettivi specifici saranno lo sviluppo di una politica turistica basata sulle grandi risorse culturali del territorio e sull’integrazione tra il sistema insediativo e l’ambiente paesaggistico e culturale di contesto e la valorizzazione dell’identità generale della rete dei centri della Marmilla – Monte Arci . Gli obiettivi operativi coerenti coi presupposti enunciati riguarderanno dunque il recupero di itinerari storici urbani , l’individuazione di contenitori storici da recuperare in funzione di Domo Amiga (informazione, esposizione, servizi e ristoro per i turisti - ospiti) e di laboratorio culturale per il miglioramento del capitale umano locale, l’attivazione di un sistema di qualità per pianificare e gestire i processi territoriali, urbani e architettonici .

Relazione del progetto pilota di qualità con la Progettazione Integrata 2006 La strategia generale del progetto pilota di qualità a valere sul bando CIVIS, riprende: 1) la strategia della proposta, presentata dal Consorzio Parco Monte Arci, a valere su un parternariato territoriale relativo a Turismo sostenibile e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, dove si erano individuati gli attrattori culturali (ossidiana, archeologia e centri storici) di una offerta turistica strategica per l’intero territorio provinciale, derivante dalla posizione del massiccio vulcanico del monte Arci e della sua ubicazione a cerniera tra mare e zone interne; 2) la strategia proposta, presentata da un’associazione di 25 comuni (Ales comune capofila) all’interno di un progetto PLUS sull’inclusione sociale, riguarda il potenziamento dei servizi sanitari e socio assistenziali in adeguamento al piano sanitario regionale.

Rilevanza sovra locale della proposta La rilevanza sovra locale della proposta trova spunto dalla posizione strategica dell’ambito (Monte Arci) nel contesto provinciale e dall’unicità e diversità delle risorse storico – culturali presenti. Infatti i processi di riqualificazione urbana proposti sono capaci di costituire un insieme integrato di interventi che, coerenti con il Rapporto d’Area della Provincia di Oristano, favoriscono un processo di sviluppo locale sostenibile e rafforzano i presidi locali. Ales , comune capo fila, rafforza il proprio ruolo di centro erogatore di servizi , attivando nuove funzioni di tipo sociale e formativo che superano le valenze locali, attraverso un processo di ricomposizione urbana di tracciati e il recupero di contenitori storici architettonici. Masullas , interseca

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percorsi religiosi urbani con la riqualificazione del patrimonio storico tradizionale da destinare a nuove funzioni legate ai saperi artigianali e culturali locali . Morgongiori , porta e sede del Parco Monte Arci , sperimenta nuovi modelli di governance ambientale e di sostenibilità architettonica , rafforzando il proprio ruolo all’interno dell’itinerario regionale archeologico . Pau , paese dell’ossidiana , già al centro di tutto il Mediterraneo e culla della civiltà sarda, completa la propria strategia consolidando i rapporti con i centri di ricerca e rafforzando il presidio sul territorio . Usellus , antica colonia augusta romana (unica insieme a Porto Torres nel territorio regionale) e antica sede di diocesi , ricompone nel tessuto urbano l’insediamento con la viabilità romana e la storia religiosa con l’itinerario regionale “Cattedrali di Sardegna” . Villa Verde, rafforza il presidio locale e catalizza a sé le produzioni agricole e i sapori locali, restituendo al patrimonio della rete antichi laboratori ottocenteschi .

Quadro degli interventi previsti dal progetto pilota di qualità A1 Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano e recupero del palazzo Todde come casa anziani. A2 Il centro di aggregazione sociale nella casa Crobeddu e il centro espositivo delle produzioni contadine nel frantoio storico. A3 Il circuito del sacro nell’insediamento alto-medioevale. A4 L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree archeologiche romane. A5 Riqualificazione dei percorsi storico culturali e centro di aggregazione sociale - casa Borrelli nel paese dell’ossidiana. A6 Centro di Educazione Ambientale e piattaforma e-business di “Archeologia nuragica e pre nuragica per le politiche e le strategie ambientali e culturali di rete. B1 Master di II livello in tecnologia e analisi della industria litica in ossidiana . B2 Master per restauratori di reperti archeologici. B3 Laboratorio della Qualità Urbana e applicazione del Manuale di Recupero dei centri storici. B4 Gestione del Centro di Educazione Ambientale e della piattaforma e-business del centro di “Archeologia nuragica e pre nuragica”. B5 Gestione centro espositivo delle produzioni tipiche locali. B6 Piano per l’attuazione dell’intervento. Il quadro delle priorità individuato si basa: - sullo sviluppo di una politica turistico - culturale basata sulle grandi risorse territoriali , rappresentate da un lato da spazi, edifici pubblici e di culto urbani e dall’altro dalle risorse archeologiche peri urbane. Questo processo si auto determina attraverso la realizzazione di un presidio universitario che, attraverso un programma didattico itinerante , determina il collegamento in rete dei laboratori di ricerca, degli spazi espositivi e di documentazione già esistenti in tutti i centri, favorendo lo scambio culturale per processi di “apprendimento locale e sovra locale” e valorizzando al contempo gli attrattori culturali; - sul recupero di spazi ed edifici di rilevante interesse architettonico attraverso un’azione di assistenza agli uffici tecnici determinata dall’attivazione di un Laboratorio della qualità urbana (B.3): uno derivante dalla presenza sul territorio di una guida normativa di recupero dei centri storici (Il manuale di recupero dei centri storici del GAL interprovinciale delle Marmille) e dalla collaborazione e consulenza scientifico-disciplinare del Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari; l’altro riferito ad un rapporto consolidato con il Centro Interdisciplinare di Preistoria e Protostoria del Mediterraneo sui giacimenti di ossidiana - sul potenziamento dei presidi territoriali in termini di politiche sociali e di promozione del tessuto produttivo di qualità. Questa azione mira alla costituzione di una rete di centri di aggregazione sociale e culturale, per favorire il potenziamento dell’associazionismo e del volontariato, migliorare il confronto tra fasce differenti di persone, con maggiore attenzione ad anziani, giovani e bambini.

Integrazione orizzontale: azioni di contesto in grado di produrre effetti sinergici con gli interventi proposti Le politiche territoriali attuate nell’ultimo decennio hanno seguito linee programmatiche riferite a quattro tematiche prioritarie: il sistema integrato delle risorse ambientali e culturali e le sue potenzialità rispetto alla fruizione turistica; la qualità delle produzioni locali frutto dell’interazione tradizione – territorio – uomo - ambiente; la capacità organizzativa interna ed il dialogo sociale; la valorizzazione dell’immagine dell’area sui mercati esterni. Ciò ha significato la realizzazione di una serie di interventi volti a spingere il localismo in una

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dimensione ben più ampia, come ad esempio nel caso dell’attuazione della Misura 2.1. “Cattedrali di Sardegna” che ha in Usellus il centro dell’itinerario, ovvero nell’itinerario regionale di “Archeologia nuragica e pre – nuragica” che ritrova in Morgongiori il comune capo fila. Se a ciò si aggiungono I Programmi Integrati relativi alla L. R. 29/98 attuati in Ales (ann. 1999 e 2003) e Usellus (ann. 1999), il PIT OR 3 che in Ales (Programma di riqualificazione urbana) e Pau (Museo dell’Ossidiana) trova sinergie col CIVIS, e, ancora gli interventi del PIA OR Marmilla che in Ales (Restauro ex seminario tridentino), Morgongiori (Ripopolamento del cervo sardo), Usellus (Sistemazione area archeologica Santa Reparata), Villaverde (Sistemazione area archeologica Mitza Margiani), si comprende l’univoca tendenza a potenziare le risorse culturali locali in chiave turistica .

Partenariato socio economico e istituzionale coinvolto nel progetto pilota di qualità – Organigramma del parternariato. Il Centro Interdipartimentale di Preistoria e Protostoria del Mediterraneo dell’Università di Cagliari è un centro di ricerca impegnato ormai da cinque anni nello studio dei giacimenti di ossidiana presenti nel monte Arci, con particolare attenzione per il giacimento di Perdas Urias, in territorio comunale di Pau. Il rapporto consolidato del comune di Pau con il CIPPM ha permesso di effettuare saggi, scavi stratigrafici (riparo sotto roccia), di organizzare workshop, congressi internazionali (IV annualità), con risvolti culturali e di ricerca archeologica che superano i confini regionali e posizionano il Monte Arci al centro di scambi preistorici di tutto il bacino del Mediterraneo. Il Dipartimento di Architettura dell’Università di Cagliari cura il coordinamento scientifico e progettuale del progetto CIVIS; applica la guida normativa realizzata dal GAL Interprovinciale delle Marmille e inserita all’interno del Piano Paesaggistico Regionale (Manuale di recupero dei centri storici); individua un percorso per la salvaguardia della rete alto medioevale dei centri della Marmilla (unica testimonianza nel panorama regionale del ripopolamento dopo l’anno 1000) organizzando in loco un Laboratorio della Qualità Urbana; sovrintende nell’attuazione degli interventi e assicura buone pratiche di recupero di spazi ed edifici storici tradizionali. La XVII Comunità Montana effettua un indagine conoscitiva del tessuto socio – economico locale; misura la vitalità dei singoli enti locali individuando per ciascun centro urbano un ruolo strategico all’interno del territorio sovra comunale; pone le basi per la scrittura di un documento strategico di rete in riferimento alla costituzione di un distretto culturale; accompagna i singoli enti nella predisposizione delle manifestazioni d’interesse a valere sulla progettazione integrata in riferimento soprattutto alla misura 4.14, direttamente collegata al bando CIVIS; assicura risorse economiche (€. 193.455,84) per la realizzazione dei Master triennali. Il Consorzio Parco M. Arci , assiste la rete per l’attuazione del regolamento del marchio Monte Arci e sovrintende nell’attuazione di un processo di Agenda 21. La Camera di Commercio di Oristano individua nel Laboratorio della Qualità Urbana uno strumento efficace per favorire il potenziamento degli operatori edili del territorio, promuovendo i corsi di formazione, rivolti ai propri iscritti, per il recupero e il riuso del patrimonio storico tradizionale locale; organizza eventi per la promozione delle produzioni tipiche locali. La Diocesi di Ales e Terralba pone a disposizione strutture (Ex seminario tridentino) per eventi culturali di forte rilevanza; assiste l’attivazione del centro multimediale dell’itinerario turistico religioso “Cattedrali di Sardegna”; favorisce l’acquisizione di documenti, cataloghi e censimenti in merito al patrimonio ecclesiastico mobile e immobile. La A.S.L. n° 5 di Oristano coordina l’attività dei centri di aggregazione sociale, presidi territoriali, per favorire un’offerta di attività complementari che faciliti il confronto tra i diversi centri in un’organizzazione di rete; organizza eventi conoscitivi rivolti alla comunità per favorire processi di buona assistenza sanitaria (distretto di Ales); potenzia i centri sanitari del territorio. Gli artigiani del recupero : supporto economico all’attivazione di corsi di formazione legati al Laboratorio della Qualità Urbana; partecipazione ai corsi per la formazione di operatori qualificati. I professionisti del recupero : supporto economico all’attivazione di corsi di formazione legati al Laboratorio della Qualità Urbana; partecipazione ai corsi di formazione; supporto economico alla organizzazione di n. 1 workshop internazionali di progettazione (€. 26.000,00). Gli operatori delle produzioni tipiche : partecipazione alle attività del Centro

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espositivo delle produzioni tipiche in Villaverde; consorzio dei produttori del parco del Monte Arci e attivazione regolamento marchio. Gli operatori del ricettivo : partecipazione e supporto economico alle attività di marketing territoriale (€. 6.000,00), in riferimento al potenziamento dell’offerta turistica di rete; divulgazione di materiale pubblicitario territoriale. Gli operatori socio – assistenziali : gestione e supporto economico per la fornitura di arredi e attrezzature della casa anziani (casa Todde) (€.70.000,00); partecipazione alle attività di aggregazione sociale da svolgersi attraverso un’attività unitaria di rete nelle sedi individuate. Gli operatori turistici e culturali : gestione Centro di educazione Ambientale; supporto economico e attivazione di un processo di Agenda 21 (€. 100.000,00); gestione centro culturale territoriale in Masullas e Pau.

Integrazione verticale: iniziative materiali e immateriali atte a favorire la piena operatività delle iniziative infrastrutturali realizzate Il presidio universitario (casa Coni) (A1) è sede dell’attività didattica relativa ai master triennali (B1) Master per analista e tecnologo dell’industria litica in ossidiana e (B2) Master per la catalogazione, il restauro e la mesealizzazione di reperti archeologici. Nello stesso edificio ha sede (B3) il Laboratorio della Qualità Urbana. L’attività di laboratorio relativa ai due master di II livello, che favorisce la catalogazione, il restauro e la musealizzazione dei reperti archeologici è itinerante e verrà svolta nei vari comuni: Morgongiori (Centro di archeologia nuragica e pre nuragica/ A6 ); Pau (Centro di documentazione dell’Ossidiana); Usellus (Laboratorio archeologico santa Reparata/ A4 ); Villa Verde (Antiquarium dell’Ossidiana), che negli anni hanno realizzato attività di scavo per la valorizzazione del patrimonio archeologico comunale. La casa anziani (casa Todde) (A1) , presidio a sostegno delle fasce più deboli verrà collegato alle strutture socio assistenziali presenti a Pau (casa Borrelli) (A5) e a Villa Verde (casa Crobeddu) (A2). La gestione della casa Todde verrà affidata mediante procedura pubblica, con l’intervento di cooperative locali che hanno manifestato interesse per la gestione e la fornitura delle attrezzature e degli arredi. Gli altri centri di aggregazione sociale presenti nella rete saranno gestite attraverso l’attuazione dei piani socio – assistenziali comunali, coordinati per la parte di competenza dalla A. S. L. n. 5 di Oristano, distretto di Ales. Il Centro di Educazione Ambientale (A6) è attualmente gestito dalla cooperativa IL SOLE, che supporta economicamente il processo di Agenda 21 e il piano di educazione ambientale da attivare nella struttura comunale. Il Centro studi di archeologia nuragica e pre nuragica (A6) , che insiste nella medesima struttura verrà gestito mediante personale qualificato già individuato dall’amministrazione comunale di Morgongiori. Il Centro di informazione turistica “Cattedrali di Sardegna” (A4) (gli interventi infrastrutturali sono in fase di completamento) verrà attivato e gestito attraverso protocollo d’intesa con la Diocesi di Ales – Terralba, partner di progetto. Il centro culturale sulla storia (Masullas - Casa Cappedda/A2) , sugli antichi mestieri (Masullas - Casa Frau/A2) e sull’ambiente e il paesaggio locale (Pau - Casa Cauli/A5) , verranno affidati in gestione all’associazionismo culturale locale, attraverso gestione diretta nel caso del centro di Masullas da parte di una cooperativa giovanile.

Fattibilità tecnico-amministrativa Non esistono punti critici che determinano ritardi nella elaborazione progettuale, nella approvazione delle fasi progettuali (aree e interventi non soggetti a vincolo e conformi allo strumento urbanistico e attuattivo) o nella realizzazione degli interventi. Anche le azioni immateriali risultano cronologicamente aderenti alle necessità del progetto. La costituzione dell’ufficio del Piano di Rete composto dai responsabili degli uffici tecnici dei sei comuni consente un controllo coordinato per la progettazione esecutiva, l’attuazione, il monitoraggio, la gestione e la valutazione degli interventi, non permettendo criticità dell’intervento. L’azione di coordinamento scientifico che anche in fase di esecuzione dell’intervento, verrà affidato al DIARCH dell’Università agli studi di Cagliari, attraverso il Laboratorio della Qualità Urbana, che favorisce la piena operatività dell’intervento IN QUALITA’. Analogo processo verrà attivato per la conduzione dei presidi territoriali di aggregazione sociale o di sostegno alle fasce deboli, attraverso un gruppo di coordinamento tra gli assistenti sociali dei singoli

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comuni e il tutoraggio da parte degli esperti del distretto sanitario di Ales della ASL n.5 di Oristano. Attraverso la costituzione di una Associazione Temporanea di Scopo tra il soggetto proponente e tutti i partner coinvolti nel progetto sarà attivata una cabina di regia del progetto di qualità per concertare, coordinare, monitorare le varie attività da intraprendere dalla fase di avvio degli interventi sino alla gestione a regime della strutture. Tutti gli interventi infrastrutturali, a disponibilità dei comuni della rete, sono coerenti con i seguenti strumenti: - Piani Urbanistici Comunali; - indirizzi della pianificazione territoriale e della programmazione socio-economica provinciale, regionale, nazionale, comunitaria; - Programmi Triennali delle Opere Pubbliche dei comuni; - quadro delle iniziative pubbliche e private presentate nell’ambito della Progettazione Integrata; - piani di sviluppo complessi a cui i comuni hanno aderito; - diagnosi territoriale realizzata nell’ambito della Progettazione Integrata

Fattibilità economico-finanziaria e gestionale. Le fonti di finanziamento verranno considerate per un arco temporale di cinque anni (2007/2011); l’attività relativa ai primi due anni (2007/2008) riguarderà l’attuazione degli interventi, attraverso la predisposizione delle progettazioni e la realizzazione delle opere. Durante questo arco temporale si provvederà ad attivare il centro promozionale di archeologia nuragica e pre nuragica ed attivare le prime azioni di marketing territoriale. Le somme a disposizione della rete di comuni sono riportate negli allegati tecnici e amministrativi e i flussi di entrata e di uscita saranno in pareggio regolati dalle procedure tecnico amministrative, in quanto non si prevede redditività diretta nei tre anni successivi alla realizzazione delle opere. E’ prevista nella realizzazione delle opere un’occupazione di cantiere pari a 69 unità per un periodo ammissibile di due anni (2007/2008) . Nei successivi tre anni (2009/2011) con l’avviamento del sistema dei servizi (accoglienza/conoscenza/identità) del territorio verrà intrapresa l’attività di gestione, con una occupazione stabile di 19 unità . La fattibilità gestionale ed economico finanziaria, individua le fonti di finanziamento per un arco temporale di quattro anni (2007/2010). Non è stata fatta un’analisi della sensitività in quanto la criticità del progetto non è ammissibile da un punto di vista finanziario, in relazione alla copertura da parte dell’ente proponente delle risorse necessarie che risultassero necessarie. (Si veda la relazione economico gestionale allegata)

Analisi dei fattori di successo o di rischio I fattori di successo che sosterranno l’integrale attuazione degli obiettivi strategici sono principalmente: la mancanza, nel contesto di rete, di un centro di ricerca specializzato nella qualità urbana e nell’alta formazione legata alle risorse culturali locali; una programmazione decennale completamente integrata con il documento strategico posto alla base del “progetto di qualità”; un partner istituzionalmente preposto alla ricerca, rappresentato dall’Università degli Studi di Cagliari (DIARCH e CIPPM); una piena fattibilità economico – amministrativa e gestionale derivata dall’integrazione delle azioni materiali e immateriali; un modello di gestione innovativo che favorisce la concertazione, il monitoraggio, la valutazione ante ed ex post degli interventi; l’adesione al progetto di numerosi partners istituzionali e privati che attivano capitali propri per favorire l’iniziativa. Non esistono potenziali fattori di rischio, la cui eventuale insorgenza sarà ridotta o controllata dall’attività dell’organo di gestione.

Aspetti paesaggistici e urbani del progetto pilota di qualità Il sistema Monte Arci – Marmilla costituisce un compendio paesaggistico sicuramente destinato a definire uno degli ambiti di paesaggio della Sardegna interna, contrassegnato dall’integrazione tra le grandi valenze ambientali del complesso Monte Arci-Giara e dalla forza del sistema storico - culturale, dalla cultura proto storica dell’ossidiana al complesso insediativo dei centri alto medioevali. Il progetto pilota è finalizzato a rafforzare ed esaltare l’identità locale mediante un insieme coordinato di interventi che privilegiano la

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riqualificazione dei centri nella loro dimensione storica. Si tratta in particolare di integrare le attività già avviate per il restauro degli spazi pubblici e del costruito storico tradizionale dei centri, con un insieme di recuperi volti a garantire la riqualificazione e la fruibilità del paesaggio urbano e ambientale della Marmilla originaria, a partire dal consistente patrimonio architettonico pre - moderno che ancora domina con forza l’immagine e l’essenza di questi luoghi. Questi interventi, che riguardano in media due contenitori edilizi tradizionali per ogni centro storico, e la sistemazione con materiali “locali” e “naturali” degli spazi pubblici dei vecchi borghi medioevali, rafforzano la consistenza e la fruibilità del sistema insediativo storico, e con interventi mirati anche alla dimensione sociale rafforzano altresì la coesione interna del sistema comunitario e territoriale, irrobustendo il presidio di un territorio che ha proprio nella sua debolezza demografica il principale punto di crisi. In questo senso, alla costituzione di una rete di centri di servizio ed informazione turistica che supporta l’ospitalità diffusa si affianca l’allestimento di centri di ricerca e diffusione della cultura e di servizio al tessuto di associazioni e volontariato, che costituisce il connettivo delle comunità ed anche un riferimento essenziale per quelle culture locali la cui perpetuazione è la pre - condizione per un’offerta turistica di marca e innovativa. L’obiettivo di fondo perseguito è quindi quello di far coincidere la qualità dell’ambiente naturale e soprattutto costruito con la qualità della vita in ambito locale, anche attraverso il potenziamento delle best pratices. Laddove si è reso necessario intervenire mediante il recupero e la riqualificazione di edifici recenti, costruiti con tecnologie “dure”, si sono applicati principi e tecniche della sostenibilità, quali pareti ventilate, schermatura delle superfici mediante frangisole, impiego di sistemi di auto produzione di energia come pannelli fotovoltaici, solari etc.

Elementi capaci di favorire la fruizione, l’accessibilità e i servizi alla visita L’alta qualità della vita e i facili collegamenti viari tra i centri della rete favoriscono i servizi alla visita e l’accessibilità ai servizi in riferimento alle strategie progettuali, ma si ritiene di implementare l’aggregazione territoriale in riferimento soprattutto ai servizi socio assistenziali alle fasce svantaggiate, attraverso l’organizzazione di un sistema di trasporto a chiamata. L’attività verrà gestita direttamente dal presidio sanitario della ASL n.5 di Oristano – distretto di Ales, in rapporto alle esigenze di tipo sanitario e alla calendarizzazione dei laboratori sociali che verranno realizzati in tutti i centri della rete.

Caratteri del progetto architettonico e integrazione degli aspetti costruttivi e tecnici L’ambito della Marmilla si caratterizza, sotto il profilo della gestione innovativa del patrimonio edilizio storico, per l’introduzione della metodologia del “Manuale del recupero” (vedi “Il manuale del recupero dei centri storici della Marmilla” azione promossa e finanziata dal GAL Marmille tra il 2004 e il 2006). Il progetto-pilota raccoglie e rafforza questo metodo, estendendolo e applicandolo a tutti gli interventi architettonici previsti e, attraverso il “Laboratorio della qualità architettonica e urbana” (previsto come Azione immateriale coordinata dal Dipartimento di Architettura) a tutta la gestione futura del patrimonio storico a valle del progetto stesso. La progettazione che accompagna le Azioni infrastrutturali correlate è quindi già caratterizzata da un rapporto preferenziale con i materiali e le tecnologie della tradizione locale e regionale, dall’obiettivo pressoché esclusivo del restauro dei caratteri storici, dal riutilizzo dei materiali “locali” e “naturali”. Gli interventi sugli edifici storico - tradizionali, inoltre, sono particolarmente attenti a tutelare e conservare le “regole” insediative che hanno presieduto la formazione e il consolidamento dei centri antichi. Secondo questo approccio non vengono alterate le relazioni fra gli spazi privati e quelli pubblici e vengono preservati gli elementi identitari più significativi su cui si fonda la concezione dell’architettura domestica marmillese: la matrice culturale dell’introversione, la conseguente opposizione fra proprietà privata e spazio pubblico regolata e mutuata dal recinto, le logiche di aggregazione cellulare che definiscono gli asseti distributivi e strutturali delle fabbriche tradizionali e le relative modalità di accrescimento etc… In questo senso, essa è anche esplicitamente legata al metodo della sostenibilità, con il contenimento dei consumi energetici diretti e indiretti e con l’elevata qualità dell’ambiente interno e urbano a cui dà corpo; è stato inoltre utilizzato il principio del minimo intervento.

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Forme di cooperazione intercomunali L’attivazione del parternariato socio economico e istituzionale nasce in primo luogo dai rapporti consolidati che le comunità locali hanno con i soggetti intervenuti (Ales / ASL n.5 di Oristano e Diocesi di Ales - Terralba; Pau e Usellus / CIPPM; Masullas / Camera di Commercio di Oristano; Professionisti locali / DIARCH) ai quali si sono aggiunti i partners istituzionali che da sempre si attivano per la costruzione di modelli di sviluppo legati alle risorse locali quali: la XVII Comunità Montana Alta Marmilla, il Consorzio Parco Monte Arci, il GAL Interprovinciale delle Marmille. Le pratiche di coinvolgimento hanno riguardato la realizzazione di un’assemblea pubblica (18.09.2006) in cui è stata proposta le cornice strategica preliminare, a cui è seguita una seconda assemblea pubblica (29.09.2006) in cui sono state enunciate le linee strategiche definitive. Nel periodo che è intercorso tra le due riunioni è stato attivato: un numero telefonico, un indirizzo di e-mail e un ufficio di piano necessari per la elaborazione della proposta definitiva. Successivamente alla definizione delle linee strategiche definitive sono stati organizzati n. 5 laboratori tematici coi partners privati che si candidano ad aderire alla proposta attivando risorse proprie.

Soggetti coinvolti; presenza e significatività di azioni volte a favorire il coinvolgimento Il progetto pilota di qualità attiva tre linee di intervento differenti: a) l’individuazione di spazi rivolti all’aggregazione sociale, al volontariato culturale e sociale, all’assistenza agli anziani, ai bambini e ai giovani; b) l’individuazione di centri espositivi rivolti alla valorizzazione dei prodotti tipici locali; c) l’individuazione di un centro didattico e dell’alta formazione che svolge da un lato un ruolo di coordinamento nel miglioramento del capitale umano locale, dall’altro favorisce la valorizzazione degli attrattori culturali locali, fungendo da catalizzatore della rete dei centri espositivi locali presenti nel territorio. La linea a) è rivolta a rafforzare i presidi territoriali e quindi si rivolge ad un’utenza privata rappresentativa di tutta la comunità insediata. La linea b), si rivolge ai produttori locali, favorendo azioni di sistema che facilitino un ri - posizionamento nel mercato delle produzioni di nicchia presenti e coinvolge le associazioni di categoria (Coltivatori diretti e Camera di Commercio). La linea c) rappresenta l’eccellenza della proposta e determina il coinvolgimento degli attori della qualità urbana (tecnici, operatori edili, amministrazioni pubbliche, enti ecclesiastici e università) e gli studiosi delle risorse archeologiche presenti sul territorio (ricercatori, specialisti, restauratori, operatori museali), creando le opportunità per un potenziamento del settore turistico (ricettività, servizi di trasporto). Oltre alla presentazione delle assemblee pubbliche e all’attivazione dell’ufficio di piano, sono stati organizzati n. 5 forum tematici (tecnici progettisti, operatori socio assistenziali, operatori edili, operatori del ricettivo e operatori turistici), che hanno condotto alla discussione sull’iniziativa e alla stipula di un protocollo d’intesa di approvazione dell’iniziativa e per la partecipazioni ad azioni di rete.

Contenuti innovativi e trasferibilità dei metodi e delle pratiche di coinvolgimento della comunità locale promosse e/o attivate Le tecniche utilizzate per il coinvolgimento delle comunità sono quelle comunemente adoperate per la progettazione partecipata: 1) assemblea pubblica di adozione delle linee strategiche preliminari, 2) raccolta adesioni e somministrazioni interviste , 3) attivazione di ufficio di piano e raccolta indicazioni sull’elaborazione del progetto, 4) analisi delle indicazioni e dei bisogni, 5) assemblea pubblica di adozione delle linee strategiche definitive e dei tematismi, 6) organizzazione n. 5 forum tematici, 7) assemblea pubblica di presentazione progetto CIVIS.

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Pari opportunità Gli strumenti adottati dai centri della rete per riconoscere i diritti delle fasce più deboli sono attribuibili principalmente ai piani socio assistenziali dei singoli centri che dovranno prevedere, con la costituzione della rete, forme di integrazione e di complementarietà. Attraverso l’attuazione dei suddetti piani vengono date risposte ai bisogni primari di bambini, giovani e anziani, con l’organizzazione di laboratori ed eventi, negli attuali e nei nuovi presidi territoriali individuati. L’alta qualità della vita, l’iniziativa relativa al potenziamento delle strutture socio assistenziali compresa nel Progetto di Qualità e l’interesse dell’amministrazione comunale di Pau stà facilitando l’insediamento di una cooperativa con sede ad Oristano: la Coop ARPE sociale, per la realizzazione di una Comunità Alloggio Minori in Pau, attraverso un investimento privato di €. 330.000,00.

Contenuti relativi alla sostenibilità ambientale della proposta L’intero progetto pilota ha fra gli obiettivi prioritari il raggiungimento di un elevato livello di sostenibilità ambientale sia in riferimento alla differente natura degli interventi infrastrutturali previsti, che rispetto ad alcune delle azioni immateriali ad essi associate. In particolare, i progetti di recupero e riuso degli edifici storico-tradizionali sono intrinsecamente sostenibili per il fatto che nascono da un approccio che ha nel “riciclo” dei manufatti esistenti la sua base culturale (da intendersi in un’ottica più ampia di risparmio delle risorse energetiche e ambientali comprendente il riutilizzo di aree già edificate attualmente dimesse, preservandone altre da nuove edificazioni e il riutilizzo dei materiali da costruzione e degli elementi costruttivi in buono stato di efficienza). Inoltre, l’uso di materiali naturali (terra, pietra e legno) per le operazioni di recupero e manutenzione e la scelta di operare sull’inerzia termica delle masse costruite per garantire il benessere degli spazi interni si collocano a pieno titolo all’interno dei temi della sostenibilità. Gli interventi di riqualificazione di oggetti edilizi più recenti (CEA – Morgongiori) prevedono l’uso integrato di tecniche per il miglioramento del benessere interno e il contenimento del consumo energetico unitamente all’impiego di sistemi di auto produzione di energia. Le tecnologie costruttive avanzate quali l’uso di pareti ventilate in pietra locale, di regolatori bio climatici, di scambiatori naturali di calore, di elementi di controllo dell’irraggiamento solare (frangi sole e sistemi di oscuramento) e di pannelli solari e foto voltaici costituisce il fondamento della ricerca progettuale in questo senso e indirizza l’intervento verso pratiche innovative e replicabili anche al di fuori dell’ambito territoriale strettamente legato ai centri della rete. Infine, l’attivazione di un processo di Agenda 21 e delle attività didattiche nel campo dell’educazione ambientale legate al CEA di Morgongiori contribuiscono a diffondere e rafforzare la coscienza delle comunità locali in merito alla tutela ambientale, investendo sulla formazione e sulla sensibilizzazione del patrimonio umano locale in un’ottica di medio e lungo e termine.

Innovazioni amministrative, progettuali, tecniche e procedurali L’innovazione amministrativa e pure procedurale ha riguardato di certo il processo partecipativo che ha condotto alla definizione dello strumento strategico definitivo per favorire il coinvolgimento delle comunità locale. Questo processo ha consentito di definire l’analisi dei bisogni e quindi di calibrare gli obiettivi specifici e operativi in associazione con parternariato pubblici e privati. Ciò ha favorito l’adesione all’iniziativa da parte del tessuto imprenditoriale locale che ha supportato economicamente le proposte in progetto. L’innovazione progettuale ha riguardato invece l’azione di tutoraggio e di coordinamento scientifico da parte dell’università di Cagliari che attraverso diversi dipartimenti ha ritenuto di dover investire sugli attrattori culturali locali, di valenza sovralocale e notevoli per la salvaguardia dell’identità di tutto il territorio regionale, oltrechè endogeni nel processo di sviluppo del sistema turistico locale di ambito provinciale. L’attivazione di un parternariato con l’ASL n. 5 di Oristano e la Camera di Commercio di Oristano favorisce, da un lato, il coordinamento dei centri di aggregazione sociale e socio sanitari presenti in attuazione del Piano Regionale Sanitario, dall’altro, facilita l’informazione circa la presenza dei centri locali e la diffusione di buone pratiche di marketing territoriale.

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E’ stato detto che la cornice strategica in cui si inserisce il progetto di qualità “Dal Parco dell’Ossidiana alla rete dei centri alto medioevali della Marmilla”, promossa da una rete di comuni che chiudono, lungo i pendii del M. Arci, una rete di presidi ben più ampia che si estende dalle pendici del Grighine sino ai picchi vulcanici di Santu Miali in Furtei, deriva da un’azione programmatica che dura ormai da quasi un decennio e più precisamente dalla nascita della Legge Regionale 29/98 per la “tutela e la valorizzazione dei centri storici della Sardegna”. Se si pensa che per l’annualità ’99 i Comuni di Ales e Usellus sono stati gli unici enti, in tutta la Provincia di Oristano, ad aver usufruito di finanziamenti a valere sulla suddetta Legge, si comprende come già da un decennio le politiche legate alla qualità urbana dei propri centri storici, fossero al centro delle strategie di sviluppo territoriali. I due centri intrapresero un’azione di riqualificazione urbana che con i fondi CIVIS si completerebbe e, restituirebbe nuovi spazi urbani ed edifici in disuso alla comunità. Ales interviene sulla riqualificazione del proprio tessuto urbano anche con il progetto complesso P. I. T. OR 3 in cui continua nell’azione di sistemazione di spazi urbani, piazze e tessuti viari, attorno alla cattedrale della Diocesi omonima. Lo stesso progetto complesso cofinanzia pure il comune di Pau che completa la propria strategia legata alla valorizzazione dell’attrattore ossidiana, attraverso la realizzazione del Museo dell’Ossidiana. Pure l’attivazione della Legge 122/89, della L.R. 37/98 e dei fondi provenienti da enti sovra comunali quali il Consorzio Parco Monte Arci, sono stati indirizzati tutti nella riqualificazione urbana del tessuto insediativo, nel miglioramento della qualità dei servizi al cittadino, nel mantenimento di centri sanitari, scolastici, di formazione e nel potenziamento delle strutture turistiche. Il Consorzio Parco del M. Arci attraverso i fondi della Misura 4.6.3.1. dei fondi PON 1994 -1999, ha determinato una forte impennata nelle attività di riqualificazione dei centri storici o comunque nella valorizzazione degli attrattori ambientali e culturali, che nel dettaglio hanno riguardato: la riqualificazione della Piazza san Sebastiano e della Piazza santa Maria in ALES il risanamento dell’ex convento dei cappuccini e della chiesa di San Francesco in MASULLAS la realizzazione della sede del Consorzio Parco del Monte Arci in MORGONGIORI il recupero di rifugi nei sentieri dell’ossidiana e l’allestimento del museo dell’ossidiana in PAU la valorizzazione del nuraghe di Santa Lucia in USELLUS il riuso di un edificio storico da adibire ad antiquarium dell’ossidiana e la valorizzazione del villaggio nuragico di Brunk’ e S’omu in VILLAVERDE Attraverso la Misura 2.1. e 4.5/c Ales e Usellus beneficiano a partire dal 2003 di cospicui finanziamenti (€.2.500.000,00) a valere sugli Itinerari regionali turistici religiosi “Cattedrali di Sardegna”, esportando la propria strategia urbana fuori dal localismo della Marmilla ed eleggendo Usellus a comune capo fila degli altri 17 enti locali sardi, inseriti nel percorso religioso. L’altro intervento che ha riguardato l’ambito di rete è legato all’itinerario regionale di “Archeologia nuragica e pre nuragica “, attraverso la realizzazione di una piattaforma e-business, che rappresenta il motore virtuale, attraverso il quale comunicare all’esterno la “mission” del territorio nelle sue valenze culturali locali e nelle suoi produzioni tipiche. Anche in questo caso al comune di Morgongiori, porta di accesso del Monte Arci, viene riconosciuto il ruolo di comune capofila di una aggregazione più ampia inter provinciale. Il Centro di Promozione dell’Archeologia Nuragica consente un approccio gestionale e di mercato unitario e può essere considerato cabina di regìa di un progetto più ampio di promozione turistica del territorio. Per ricevere i flussi turistici stimati in sede di progettazione dell’offerta è necessario impegnarsi perché tutta la capacità ricettiva turistica del territorio, possa essere coordinata in modo unitario. Nella prima parte del progetto si è proceduto alla realizzazione del piano strategico di marketing e di comunicazione. Questi strumenti hanno definito il ruolo e la missione del Centro e i suoi obiettivi strategici. Gli obiettivi che ci si propone di raggiungere sono i seguenti: estendere le potenzialità del Centro di Promozione dell’Archeologia Nuragica all’intero territorio interessato dal progetto; fare rete attraverso il coinvolgimento dei rappresentati delle istituzioni, del mondo produttivo e più in generale di tutti gli attori del territorio; pianificare e strutturare specifiche azioni di promozione del territorio; trasferire competenze per la valorizzazione delle produzioni tipiche. Il Centro di Promozione dell’Archeologia Nuragica si configura come struttura di servizi turistici per il territorio; avrà finalità di intermediazione commerciale (ruolo esterno) e di coordinamento dell’offerta turistica (ruolo interno). Risultati attesi Gli effetti attesi sono:

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⌧ Innalzamento ulteriore della qualità urbana e del paesaggio costruito storico attraverso la creazione di uno standard della qualità urbana ; ⌧ Introduzione di sistemi innovativi di edilizia sostenibile a basso impatto ambientale ed a ridotto consumo energetico ⌧ Maggiore conoscenza, consapevolezza, valorizzazione e fruizione delle aree di pregio culturale; ⌧ Aumento dei flussi turistici; ⌧ Miglioramento delle capacità, conoscenze e competenze della Pubblica Amministrazione nell’utilizzo di metodi e strumenti innovativi per l’avvio e la gestione di processi di sviluppo sostenibile. ⌧ Maggiore competitività delle imprese. ⌧ Miglioramento dei servizi socio – assistenziali

Azione 4.14.a “Progetti locali” – Misura 4.14 del POR Sardegna 2000/2006 I SENTIERI DELLA MEMORIA: Le tradizioni popolari e il paesaggio rurale del monte Arci. CONSORZIO DI COMUNI DEL MONTE ARCI

3) Descrizione della situazione infrastrutturale dell’area, delle emergenze ambientali, turistiche, storico - culturali e paesaggistiche: L’ambito territoriale di riferimento, avente una superficie complessiva di 21.743,81 ettari, è rappresentato dai territori di otto comuni. Storicamente la regione è la Marmilla parte Montis e comprende l’intero versante sud –orientale del massiccio vulcanico del Monte Arci. Da un punto di vista amministrativo l’intero territorio ricade nella provincia di Oristano. L’orografia è caratterizzata da una serie di dorsali montuose e collinari che rendono la morfologia dell’area varia e nel complesso tormentata; sono rare le aree sub-pianeggianti, che solitamente presentano una generale forma allungata con direzione sovente parallela a quella delle dorsali montuose e collinari, come diretta conseguenza dell'evoluzione tettonica di tipo distensivo che ha interessato la regione negli ultimi milioni di anni. Le principali pianure alluvionali sono presenti in prossimità dei fiumi e torrenti, e rappresentano, sotto l’aspetto agronomico, i migliori terreni. Da un punto di vista morfologico - vegetativo si possono individuare 3 tipologie di paesaggio legate ad altrettante aree vegetative naturali, che spesso sono forme miste a prevalenza di una sulle altre, e raramente possono definirsi pure. A partire dalla forma più degradata troviamo: la gariga, la macchia mediterranea, il bosco (lecceta , roverella , sughera).I pianori, gli altopiani, i declivi dolci e le vallate sono i luoghi dove il paesaggio agrario, ordinato principalmente a culture di tipo cerealicolo, si unisce disordinatamente con il paesaggio montano boschivo avente una destinazione più connessa al pascolo e all’allevamento ovi – caprino. L’area è collegata da una viabilità di diversa importanza e caratteristica: l’asse principale è costituito dalla SS 442 (Uras – Laconi) che rappresenta la dorsale principale (percorrendo la SS 131 e provenendo da Uras si incontrano i territori comunali di Masullas, Siris, Morgongiori,Ales, Pau, Villa Verde e Usellus), sulla quale si innestano direttrici di tipo provinciale che conducono e collegano la rete di agglomerati urbani (Ales/Pau/Villa Verde/Usellus/Villa urbana). Dai centri urbani, che mantengono inalterate le caratteristiche proprie della civiltà contadina, per tessuto viario e patrimonio abitativo storico tradizionale, si innestano una miriade di strade comunali, di sentieri, carrarecce e mulattiere che, oltre a consentire l’accesso ai fondi agricoli favoriscono la fruibilità delle emergenze ambientali, turistiche, storico - culturali e il collegamento con le emergenze paesaggistiche della montagna. Da ormai un decennio le politiche territoriali e i governi locali, nel tentativo di ridurre lo spopolamento e invertire l’andamento demografico negativo, spingono per favorire lo sviluppo del settore turistico integrato con le produzioni tipiche eno gastronomiche e artigianali, migliorando nel contempo la qualità della vita nei borghi e potenziando i servizi alla persona e alle fasce deboli. Le unità paesaggistiche succitate e l’ambiente incontaminato rappresentano un’opportunità che, per caratteristiche e valenze supera i confini territoriali, eleggendo l’area a zona di rilevante interesse naturalistico (ipotesi di parco regionale). I rischi derivanti dagli incendi estivi risultano notevolmente ridotti nell’ultimo decennio favorendo il ripristino vegetativo delle aree, in virtù di una ormai consolidata cultura di protezione dei boschi tra le popolazioni locali. L'abbandono colturale (vite, legumi, olivo, mandorlo) e l'esodo delle popolazioni hanno reso i territori montani e collinari vulnerabili all'azione dei fattori esogeni e dunque sensibili dal punto di vista socio-ambientale. Le attrattive turistiche sono innumerevoli e spaziano da monumenti naturali di tipo geologico (dicchi vulcanici, falesie, nicchie tafoni, ecc.) a quelli di tipo vegetativo (boschi di leccio attrezzati a punti sosta, patriarchi, flora riparia, ecc.), ma è il comparto legato al settore culturale, storico e archeologico, fortemente legato al paesaggio agrario, che è rappresentato in 7000 anni di

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manifestazioni umane a partire dal periodo neolitico per arrivare al periodo giudicale( giacimenti di ossidiana a Pau e Masullas e ripari sotto roccia a Pau, Ales, Morgongiori, Masullas e Villaurbana, tombe dei giganti a Usellus e Villaurbana, domus de Janas, menhir templi a pozzo e in grotta a Morgongiori, monumenti nuragici in tutto il territorio e ancora strade, ponti, abitati e necropoli romane, castelli feudali, chiese campestri). Se a ciò si aggiungono la rete di agglomerati urbani che nelle antiche o attuali vesta (sede di diocesi prima Usellus e poi Ales), nei toponimi, nel tessuto viario e negli edifici abitativi di primo impianto affermano l’attività pluri secolare di un mondo contadino ormai superato nei modi di vita e di cultura, si comprende l’enorme patrimonio storico - antropologico presente nel territorio. La cornice ambientale e il paesaggio rurale che si adagia tra gli altopiani del monte Arci e della Giara rappresenta oggi, più che un secolo fa, una risorsa che deve essere tutelata e valorizzata, attraverso il potenziamento delle risorse umane locali, in un ottica di integrazione dei settori produttivi.

4) Descrizione della situazione socio – economica dell’area, con particolare riguardo alla consistenza e composizione della popolazione residente, densità e movimento anagrafico a partire dal 2001, all’occupazione per settore di attività economica, al numero di imprese, di cui agricole e forestali, con l’indicazione del numero degli addetti L’analisi svolta è di carattere quantitativo ed esamina l’evoluzione che ha subito sia la popolazione che le attività economiche nel periodo 2001 - 2006 . I dati relativi al 2001 sono stati ricavati dai censimenti ISTAT, mentre le cifre attinenti al 2006 sono stati estratti da una ricerca effettuata dalla società incaricata di predisporre il Progetto Locale e terminata nel mese di giugno 2006 . Come si percepisce dai dati di seguito forniti, la situazione socio - economica del territorio di riferimento è debole e risulta caratterizzata dalla micro dimensione delle attività produttive. Il settore agricolo e le pubbliche amministrazioni (nel 2001 le Istituzioni Pubbliche – unità locali negli 8 Comuni interessati erano 35 e occupavano 482 unità, mentre nel 2006 il numero è rimasto invariato mentre risultano 485 unità occupate) sono i settori predominanti per numero di addetti. POPOLAZIONE: L’area interessata conta complessivamente una popolazione di 7.440 abitanti rilevata nell’ultimo censimento del 2001, di cui 3.675 sono femmine e 3.765 maschi. Si osserva che la dimensione demografica media dei comuni del distretto è pari a 930 residenti, abbondantemente al di sotto dei valori calcolati per la Provincia di Oristano e per l’intera Regione Sardegna. La densità della popolazione nel complesso del territorio risulta più bassa sia di quella provinciale, sia di quella regionale (essendo rispettivamente pari a 34 residenti per kmq, rispetto a 58 della Provincia di Oristano e a 68 della Regione Sardegna). Nel corso dell’ultimo quinquennio la popolazione residente è diminuita complessivamente di 218 unità, passando dalle 7.440 registrate nel 2001 alle 7.222 rilevate nella al giugno 2006, con un decremento percentuale medio pari al 3% (min. 1% - max 7%). ATTIVITA’ ECONOMICHE: Le attività economiche presenti nell’area hanno subito, negli ultimi cinque anni rilevanti trasformazioni, se rapportate alla situazione regionale e anche provinciale. La struttura della produzione agricola nel periodo compreso tra il 2001 e il 2006 vede la diminuzione del totale della superficie coltivata che passa da 14.758,62 ha a 13.970,38 ha., con un decremento percentuale pari al 5,35%. Essa diminuisce complessivamente di 788,24 ettari e, analogamente, il numero delle aziende agricole attive scende da 1.284 a 1.170, registrando un calo di 114 unità per una percentuale negativa pari all’ 8,87%. Infine, sempre nello stesso arco temporale, rimane pressoché invariata la superficie coltivata che era pari a 11,50 ha nel 2001 e risulta pari a 11,94 ha nel 2006 con un incremento percentuale del 3,82%. Il numero totale delle aziende agricole nel 2001 ammontavano a 1284 di cui 211(16,43%) sono iscritte alla Camera di Commercio di Oristano, con codice ATECO 01.11.6 P., mentre il numero addetti risultava pari a 1.317 unità (1,03 addetti ad azienda). Nel 2006 il totale delle aziende agricole assommano a 1170 unità di cui 232 (19,83%) iscritte alla Camera di Commercio con un numero di addetti pari a 1.203. I numeri ci fanno intuire una tendenza alla strutturazione dell’economia agraria che porta ad una contrazione delle imprese a conduzione diretta ed un lieve incremento delle imprese che diversificano la propria attività quasi esclusivamente legata alla commercializzazione di prodotti di trasformazione quali formaggi, salumi e carni. Per quanto riguarda le imprese di produzione di beni e servizi, le unità rilevate nel 2001 sono 327, il settore in cui maggiore è la presenza di imprese è quello del commercio (N=118), seguito dai settori degli altri servizi (N=114) e infine industria (N=95), mentre il numero degli addetti ammonta complessivamente a 696 unita. La ricerca quantitativa ha prodotto che nel 2006 le unità produttive risultano 358, con un incremento di 31 unità; il settore del commercio risulta ancora quello più popoloso (N=132) seguito dagli altri servizi (N=124) e industria (N=101). Anche il numero di addetti è salito; si è passati dai 696 del 2001 ai 710 attuali. Il settore artigiano che nel 2001 registrava 134 unità con un numero di addetti pari 268, ha registrato un incremento di 12 unità produttive per una percentuale dell’ 8,96% nel 2006, con il numero di addetti che è passato a 319 unità. A dimostrazione di un tessuto sociale comunque vitale, meritano una speciale menzione le iniziative legate al non profit. Dai dati relativi al censimento ISTAT del 2001, le Istituzioni non profit, presenti nel territorio sono 51, con un numero di addetti pari a 93 e 678 volontari nelle istituzioni pubbliche, con una presenza diffusa nel territorio che ha mantenuto, anche nel 2006, lo stesso peso. I dati rilevano, a fronte di uno spopolamento generale dell’area di riferimento con picchi massimi nei centri con indice di vecchiaia più alta (Pau, Villaverde, Usellus e Morgongiori), un economia che seppur labile, registra un generale miglioramento in tutti i settori

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ed un aumento della popolazione attiva, con una strutturazione delle aziende agricole in termini di diversificazione delle attività produttive ad esse legate.

5) Analisi dei punti di forza e di debolezza dell’area interessata dal Progetto locale

PUNTI DI FORZA Di contesto: Ambiente incontaminato. Conservazione delle tradizioni contadine e del patrimonio etnografico. Tessuto sociale diversificato. Risorse naturali: Siti naturalistici di valenza sovra locale. Possibile creazione di nuove aree naturali protette. Risorse culturali: Patrimonio archeologico diversificato per tipologia e periodo. Patrimonio storico architettonico legato ai centri di culto e alle chiese campestri. Patrimonio storico rurale legato alle attività agro pastorali Rete locale di strutture espositive, informative e museali. Eventi e sagre a carattere civile e religioso. Patrimonio libraio e documentale di valenza sovra locale. Sistema produttivo: Produzioni agricole ed alimentari tipiche di elevata qualità (prodotti dolciari a base di mandorle, carni suine, prodotti lattiero caseari, olio di oliva, miele, pasta fresca e cereali minori). Caratteristiche climatiche, vegetative e geo morfologiche propense a produzioni agricole di qualità. Città e organizzazione del territorio: Rete viaria diffusa e diversificata. Presidio e controllo diffuso del territorio. Conservazione degli agglomerati urbani di primo impianto (Ales, Pau, Villa Verde, Usellus, Villaurbana). Distretti sanitari e scolastici. Frammentazione dei comparti agricoli aziendali. PUNTI DI DEBOLEZZA Di contesto: Spopolamento e invecchiamento delle comunità locali; Elevata disoccupazione; Scarsa propensione alla cooperazione e mancanza di conoscenza delle potenzialità che il territorio esprime in relazione ai nuovi bacini occupazionali legati alla gestione delle risorse culturali e ambientali; Risorse naturali: Scarsa disponibilità di risorse idriche. Itinerari ambientali non circuitabili e spesso scarsamente fruibili. Incompletezza della segnaletica, mancanza di collegamento, fruibilità e strutturazione delle numerose attrattive presenti nel territorio. Risorse culturali: Basso standard dei servizi culturali (strutture, attrezzature, personale); Mancato utilizzo di fabbricati storico culturali in area urbana ed extra urbana; Scarsa fruibilità e valorizzazione dei siti archeologici e in genere dei beni storico - architettonici; Mancata realizzazione del parco tematico sull’ossidiana del monte Arci. Mancanza di un offerta culturale diversificata; Scarsa integrazione dell’offerta culturale con quella turistica Sistema produttivo: Scarsa diversificazione delle attività produttive nelle aziende agricole. Sistema produttivo costituito da unità di ridotte dimensioni con scarsa capacità a rivolgersi al mercato esterno. Mancato rinnovamento tecnologico dei settori produttivi; Mancanza di un’offerta turistica integrata. Difficoltà di collegamento tra domanda e offerta di servizi e prodotti. Scarsa diffusione dei sistemi di qualità certificati e delle certificazioni di prodotto; Inadeguato ricambio generazionale nel settore agricolo;

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Mancanza di una cultura imprenditoriale e limitata propensione all’assunzione del rischio; Scarsa offerta ricettiva (numero di posti letto) ed offerta insufficiente di servizi legati alla fruizione delle risorse ambientali e culturali locali; Domanda di ricettivo concentrata nel periodo estivo; Scarsa integrazione intersettoriale agricoltura – artigianato - turismo; Scarsa integrazione verticale nelle filiere agro alimentari tradizionali; Città e organizzazione del territorio: Mancanza di innovazione e di progetti pilota nei servizi alle persone e alle fasce più deboli. Assenza di servizi formativi di eccellenza (centri di ricerca) sul territorio. Le opportunità che appaiono facilmente condivisibili dalle istituzioni locali sono l’attivazione di una strategia di sviluppo per il territorio incentrata sulla valorizzazione delle risorse locali e sull’attivazione di attività turistico - ricettive, vista la maturata sensibilità diffusa nei confronti dell’ambiente e della natura da parte delle popolazioni locali. Tale strategia di sviluppo appare sostenibile solo se intrapresa da reti di piccoli comuni accomunati da ambiti territoriali omogenei. I rischi derivano dall’incapacità delle politiche di sviluppo di attivare risorse consistenti, nel breve periodo, atte a produrre effetti nel settore turistico, nella valorizzazione dei beni culturali e nella creazione in sito di centri ricerca, che favorirebbero la riduzione del fenomeno dello spopolamento e della fuga dei giovani.

6) Obiettivi e strategia del Progetto locale, in termini di sviluppo di attività imprenditoriali, incremento di presenze turistiche atteso, incremento occupazionale a regime (maschile e femminile): L’obiettivo generale del progetto è la creazione di una rete di percorsi legati alle tradizioni popolari e ai beni culturali rilevati, per lo sviluppo di attività imprenditoriali, fortemente legate alle aziende agricole locali, che consentano l’integrazione sinergica tra settore turistico e settore agro – pastorale. La ricerca desk effettuata sull’assetto produttivo ha palesato (periodo 2001 – 2006) una certa vitalità delle aziende agricole che, pur non aumentando il numero di addetti, diversificano l’attività nel tentativo di realizzare la verticalizzazione della filiera. Questo trend positivo rende indispensabile creare ulteriori opportunità che incoraggino le unità produttive, per favorire quello spirito di emulazione già sperimentato nelle politiche urbane e nella valorizzazione del patrimonio storico tradizionale dei centri storici. Il progetto consiste inoltre nel recupero del patrimonio storico tradizionale pubblico e privato in aree esclusivamente extra urbane, attraverso l’utilizzo di tecniche e metodologie tradizionali che hanno come piattaforma normativa di accompagnamento quella prevista dal Manuale di recupero dei centri storici del GAL della Marmilla, Sarcidano Arci e Grighine, finanziato nell’ambito dell’azione 1.3.b.1 (Misura 1.3 – Leader +) e in fase di pubblicazione, oltre che di prossimo inserimento nel Piano Paesaggistico Regionale (si è in attesa della firma del protocollo d’intesa tra il GAL Marmille e l’Assessorato regionale agli Enti Locali) come buona prassi di ricerca per la manualistica di tutto il territorio regionale. L’azione di recupero, oltre a rivitalizzare strutture che nel passato rappresentavano punti di riferimento importanti nella cultura e nell’identità contadina locale e in genere agro pastorale, contribuisce a creare le condizioni per il consolidamento degli attrattori turistici territoriali, attraverso un circuito di collegamento e concorre ad ottimizzare l’offerta territoriale per finalità soprattutto di carattere turistico. Dall’analisi della pianificazione di rete emerge con chiarezza l’importanza dell’intervento pubblico che, attraverso misure di recupero di spazi architettonici e culturali, vuole creare condizioni solide per lo sviluppo economico, utilizzando proprio l’azione di recupero come strumento per sollecitare l’iniziativa d’investimento da parte di imprenditori o di singoli cittadini che intendano realizzare nuove iniziative. Si prevede che il progetto avrà un impatto positivo sia sulla nascita di nuove iniziative imprenditoriali che sul consolidamento di quelli esistenti nel territorio con ricadute positive anche in termini occupazionali. Tale convinzione nasce dalla consapevolezza che lo sviluppo della economia locale si manifesta quando vengono modificati gli equilibri di carattere economico e, nel caso specifico, si passa da una situazione di degrado ad una di recupero e sistemazione del paesaggio rurale. Inoltre la sistemazione degli spazi rurali, effettuata con metodologie e tecniche di recupero che rispettano le peculiarità dell’architettura locale, creano le basi per un vantaggio competitivo, contribuiscono a restituire dignità culturale all’area e realizzano le condizioni per un incremento del flusso turistico. Non esiste sul territorio un monitoraggio delle presenze turistiche di tipo escursionistico e/o culturale, per cui ci si riferisce al numero medio di utenze riferite alle strutture museali esistenti sul territorio (del giocattolo tradizionale di Ales, del Pane a Villaurbana, dell’ossidiana a Pau e dell’arte tessile a Morgongiori) che è pari a circa 15000 unità annue. A regime si prevede la realizzazione di quattro nuove attività imprenditoriali legate agli investimenti da parte dei privati, di cui una creata da giovani di età inferiore ai 40 anni e una realizzata da donne nel rispetto delle pari opportunità. L’occupazione diretta a regime prevista dal progetto è di quattro unità, si stima inoltre, un’occupazione indotta dalla realizzazione delle attività materiali previste nel progetto pari a circa 50 unità e una a regime pari circa 10 unità (effetto moltiplicatore). A i numeri menzionati in precedenza vanno aggiunti i 16 addetti, elencati successivamente, indispensabili per la gestione, l’attuazione e la rendicontazione del presente progetto.

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- nuove attività imprenditoriali previste:

Numero Totale nuove attività imprenditoriali previste 4 - di cui realizzate da giovani di età inferiore ai 40 anni in 1 qualità di destinatari degli aiuti - di cui realizzate da donne in qualità di destinatari degli 1 aiuti

- incremento delle presenze turistiche atteso:

Numero Incremento percentuale Incremento presenze turistiche 7000 46%

- incremento occupazionale a regime 1:

Numero Incremento percentuale Totale incremento occupazionale a regime 4 100% - di cui maschile 1 25%

1 Si ricorda che l’occupazione prevista va mantenuta per almeno due anni dalla data di avvio dell’attività e che il mancato rispetto di tale requisito, fatti salvi i casi di forza maggiore, determina l’obbligo di restituzione sino ad un massimo del 20% del contributo ricevuto. 104

7) Investimenti pubblici inclusi nel Progetto locale: Il Progetto locale prevede la realizzazione di n. 16 investimenti pubblici singolarmente descritti nelle corrispondenti Schede descrittive allegate alla presente relazione ed articolati secondo il seguente prospetto.

Liv. Data N° N° Titolo dell’intervento Localizzazione Tip. Prog. avvio Tempi nuovi Costo totale Contributo richiesto Altre risorse pubbliche lavori posti investimento lavoro Importo % Importo Rif. aiuto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10a 10 b 11a 11b L'EDILIZIA STORICO TRADIZIONALE AL Assistenza Tecnica XVII Com. 1 ALES b P 03/07 9 0 300000,00 297506,44 99% 2493,56 SERVIZIO DELL'AMBIENTE. Montana (prog. preliminare) IL PAESAGGIO MONTANO DELLA Assistenza Tecnica XVII Com. 2 SORGENTE DI CADRESA E GLI ANTICHI ALES a.2 P 03/07 9 0 300000,00 297506,44 99% 2493,56 Montana (prog. preliminare) RIFUGI. LE PARETI ROCCIOSE DI "SU 3 COLOMBARIU" E LE ANTICHE CAPANNE MASULLAS a.2 E 03/07 5 0 194000,00 194000,00 100% 0,00 DEI PASTORI. ALLA SCOPERTA DI MASULLAS E DEL 4 SUO TERRITORIO: itinerari tra storia e MASULLAS b E 03/07 5 0 140000,00 140000,00 100% 0,00 natura. INCONTRO E SOCIALITA' NEL MONDO 5 MASULLAS c.2 03/07 9 0 316000,00 316000,00 100% 0,00 CONTADINO. E IL PAESAGGIO LUNARE DI IS BENAS E Assistenza Tecnica XVII Com. 6 MORGONGIORI a.2 E 03/07 10 0 400000,00 376363,36 94% 23636,64 GLI ANTICHI OVILI. Montana (prog. esecutivo) LE TESTIMONIANZE PREISTORICHE E IL Assistenza Tecnica XVII Com. 7 CULTO DELL'ACQUA NELL'IDENTITA' MORGONGIORI b E 03/07 8 0 250000,00 247836,92 99% 2163,08 Montana (prog. preliminare) LOCALE. I SELCIATI E LE MURATURE A SECCO Assistenza Tecnica XVII Com. 8 PAU b E 03/07 9 0 300000,00 297506,44 99% 2493,56 TRA SCHEGGE DI OSSIDIANA. Montana (prog. preliminare) I VILLAGGI SCOMPARSI E IL LEGAME Assistenza Tecnica XVII Com. 9 PAU a.2 E 03/07 9 0 350000,00 329318,18 94% 20681,82 COL TERRITORIO. Montana (prog. esecutivo) IL PAESAGGIO DI CRINALE E I RIFUGI DI 10 SIRIS b P 03/07 9 0 300000,00 300000,00 100% 0,00 INUS. DAL PANTEISMO NURAGICO AL Assistenza Tecnica XVII Com. 11 USELLUS a.2 P 03/07 9 0 350000,00 347184,42 99% 2815,58 MONOTEISMO CRISTIANO. Montana (prog. preliminare)

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IL GRANAIO DI ROMA: i percorsi della Assistenza Tecnica XVII Com. 12 storia nell'antica colonia julia augusta USELLUS c.2 P 03/07 8 0 300000,00 297506,44 99% 2493,56 Montana (prog. preliminare) uselis. LA STAGIONE AGRARIA DI 13 VILLAURBANA: la Chiesa campestre di VILLAURBANA a.2 P 03/07 9 0 350000,00 350000,00 100,00 0,00 San Crispo. IL PAESAGGIO MONTANO E LE ATTIVITA' 14 VILLAURBANA b P 03/07 8 0 300000,00 300000,00 100,00 0,00 FORESTALI NEL MONTE ARCI. LE SORGENTI E LE PIETRE DEL MONTE Assistenza Tecnica XVII Com. 15 VILLA VERDE b P 03/07 6 0 200000,00 198180,68 99% 1819,32 ARCI TRA PREISTORIA E STORIA. Montana (prog. preliminare) IDENTITA' LOCALE E TRADIZIONI Assistenza Tecnica XVII Com. 16 VILLA VERDE a.2 P 03/07 8 0 300000,00 297506,44 99% 2493,56 RELIGIOSE NEL CUORE DEL M. ARCI. Montana (prog. preliminare)

Totale generale 10 4650000,00 4586415,76 63584,24

- Nella colonna 1 riportare il numero progressivo assegnato all’intervento; - Nella colonna 2 riportare il titolo dell’intervento; - Nella colonna 3 indicare il Comune nel quale è prevista la realizzazione degli interventi; - Nella colonna 4 riportare il codice: - a.2 , nel caso di restauro conservativo di superfici e fabbricati rurali; - b, nel caso di realizzazione di centri di informazione e/o di percorsi ed itinerari con o senza acquisto attrezzature, ecc.; - c.2, nel caso di recupero di piccole infrastrutture pubbliche; - Nella colonna 5 indicare il codice P se l’intervento è corredato della progettazione preliminare, oppure il codice D se l’intervento è corredato della progettazione definitiva, oppure il codice E se l’intervento è corredato della progettazione esecutiva, oppure il codice N se l’intervento non è corredato di alcuna progettazione; - Nella colonna 6 riportare la data prevista di avvio lavori; - Nella colonna 7 riportare il tempo previsto (n° di mesi) per la completa realizzazione dell’intervento dal momento dell’avvio lavori; - Nella colonna 8 riportare (ove previsti) il numero di nuovi posti di lavoro a regime generati dall’intervento; - Nella colonna 9 riportare il costo totale dell’investimento (importo rigo F della tabella di cui al punto 13 della scheda descrittiva del singolo intervento - allegato 7.A alla presente relazione) - Nella colonna 10a riportare l’importo del contributo richiesto per l’investimento e nella colonna 10b riportare l’intensità dell’aiuto espressa in percentuale sul totale dell’investimento ammissibile. - Nella colonna 11a riportare l’importo relativo ad altre eventuali fonti finanziarie e nella colonna 11b specificare denominazione del soggetto cofinanziatore e gli estremi del provvedimento di finanziamento. (max 500 battute) Il “Progetto Locale” prevede la realizzazione di una rete di sentieri rivolta alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio storico – culturale e paesaggistico legato alle tradizioni locali. Il circuito non prevede dunque nuovi posti lavori imputabili ad ogni singolo intervento ma prevede che per la gestione saranno impegnate 10 unità lavorative da ricercarsi tra le imprese presenti sul territorio che si occupano di servizi turistici. Dall’analisi delle manifestazioni d’interesse da parte di soggetti privati in grado di attivare tale servizio (attuata sulla base della presentazione della manifestazione d’interesse proposta dal Consorzio a valere su un progetto conforme all’allegato 13.3 della Provincia di Oristano ) è risultata la presenza di: una cooperativa femminile a responsabilità limitata con n. 4 addetti e con sede in Masullas, una cooperativa femminile a responsabilità limitata con n. 4 addetti e con sede a Morgongiori, una società a responsabilità limitata con n. 4 addetti e con sede in Pau, una cooperativa sociale con n. 3 addetti con sede in Villa urbana una ditta individuale con n. 1 addetti con sede in Siris

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8) Investimenti privati inclusi nel Progetto locale: Il Progetto locale prevede la realizzazione di n. 9 investimenti privati singolarmente descritti nelle corrispondenti Schede di adesione allegate (in copia conforme) alla presente relazione ed articolati secondo il seguente prospetto. importi in euro N° Soggetto destinatario Localizzazione Tip. Liv. Data nuovi Contributo richiesto Spesa a Titolo Prog. avvio Tempi Costo totale carico del N° dell’intervento posti investimento lavori lavoro privato

Nome e cognome Data di Sesso Qual. Comune Zona Importo % nascita (M o F) aiuto 1 2 3a 3b 3c 3d 4a 4b 5 6 7 8 9 10 11a 11b 12 Su Carongiu 01 Massimo Lavra 30/07/1973 M IA ALES ZS c.1 E 31/03/07 12 1 122000,00 100000,00 82% 22000,00 ‘e su Proccu

02 Sa Turra Maria Mulas 09/07/1959 F IA ALES ZS c.1 E 31/03/07 12 1 124000,00 100000,00 81% 24000,00

Sa Matta 03 Luciana Massa 30/10/1978 F IA MORGONGIORI ZS a.1 N 31/03/07 9 0 71700,00 71700,00 100% 0,00 Frisca

04 Tanca Pabodi Luca Fois 14/08/1974 M IA PAU ZS a.1 E 31/03/07 12 0 100000,00 100000,00 100% 0,00

05 Perdadina Felice Atzori 16/12/1952 M IA USELLUS ZS c.1 E 31/03/07 12 1 125000,00 100000,00 80% 25000,00

06 Nuraxi Carru Bonfiglio Minnei 13/12/1969 M IA USELLUS ZS a.1 N 31/03/07 12 0 100000,00 100000,00 100% 0,00 07 Nuraxi Pinna Ignazia Minnei 22/12/1966 F IA USELLUS ZS a.1 N 31/03/07 12 0 100000,00 100000,00 100% 0,00 08 Casa Cocco Aldo Serra 15/12/1944 M IA USELLUS ZS c.1 E 31/03/07 12 1 126000,00 100000,00 79% 26000,00

09 Pauli Abis Vincenzo Carcangiu 08/06/1958 M IA VILLA VERDE ZS a.1 N 31/03/07 8 0 105600,00 87680,00 83% 17920,00

Totale generale 4 974300,00 859380,00 114920,00

- Nella colonna 1 riportare il numero progressivo assegnato all’intervento; - Nella colonna 2 riportare il titolo dell’intervento; - Nella colonna 3a riportare nome e cognome del destinatario; nelle colonne 3b e 3c riportare rispettivamente la data di nascita ed il sesso del destinatario, nella colonna 3d riportare il codice IA nel caso il richiedente sia imprenditore agricolo, il codice INA nel caso il richiedente sia imprenditore non agricolo, il codice SP negli altri casi;; - Nella colonna 4a indicare il Comune nel quale è prevista la realizzazione dell’intervento; nella colonna 4b riportare il codice ZS se l’intervento ricade in zona svantaggiata oppure il codice ZNS se l’intervento non ricade in zona svantaggiata (l’elenco delle zone montane e svantaggiate - allegato III del Piano di Sviluppo Rurale (versione consolidata) - è consultabile nel sito ufficiale della Regione Sardegna al seguente indirizzo: http://www.regione.sardegna.it/documenti/1_5_20060110122448.pdf ); - Nella colonna 5 riportare il codice a.1 nel caso di investimenti a finalità non produttiva nelle aziende agricole, oppure il codice c.1 nel caso di investimenti a finalità produttiva; - Nella colonna 6, riportare il codice E se l’intervento è corredato della progettazione esecutiva oppure il codice N se l’intervento non è corredato della progettazione esecutiva; - Nella colonna 7 riportare la data prevista di avvio lavori; - Nella colonna 8 riportare il tempo previsto (n° di mesi) per la completa realizzazione dell’intervento dal momento dell’avvio lavori; - Nella colonna 9 riportare (ove previsti) il numero di nuovi posti di lavoro a regime generati dall’intervento; - Nella colonna 10 riportare il costo totale dell’investimento (importo rigo F della tabella di cui al punto 7 della scheda descrittiva del singolo intervento- allegato 5.A alla domanda di adesione; - Nella colonna 11a riportare l’importo del contributo richiesto per l’investimento e nella colonna 11b indicare l’intensità dell’aiuto espressa in percentuale sul totale dell’investimento ammissibile. - Nella colonna 12 riportare l’importo della spesa a carico del soggetto privato. 107

Costo del Progetto locale: Euro 5990600,00 , secondo il seguente prospetto riepilogativo: importi in euro Costo comprensivo Costo (al IVA dell' Iva Spese Altre fonti Spesa a netto di IVA ammissibile Contributo ammissibile generali (IVA Costo totale finanziarie carico del e spese (su costi 2 richiesto (escluse le compresa) pubbliche privato generali) colonna 1) spese generali) 1 2 3=1+2 4 5= 3+4 6 7 8 Tipologia a.1 (restauro conservativo di superfici e fabbricati rurali e tradizionali privati non produttivi nelle aziende 386144,63 52064,46 438209,09 38090,91 476300,00 459380,00 0,00 17920,00 agricole) Tipologia a.2 (restauro conservativo di 1854545,45 185454,55 2040000,00 204000,00 2244000,00 2191878,84 52121,16 superfici e fabbricati rurali pubblici) Totale sub azione a (restauro conservativo aree e siti) 2240690,08 237519,01 2478209,09 242090,91 2720300,00 2650258,84 52121,16 17920,00 Sub azione b (realizzazione di centri di informazione e/o di percorsi ed itinerari 1479338,83 147933,90 1627272,73 162727,27 1790000,00 1781030,48 8969,52 con o senza acquisto attrezzature,) Tipologia c.1 (investimenti per la conservazione ed il recupero funzionale di fabbricati rurali e 452500,00 0,00 452500,00 44500,00 497000,00 400000,00 0,00 97000,00 tradizionali a finalità produttiva) Tipologia c.2 (recupero di piccole infrastrutture pubbliche (max 25% del 509090,90 50909,10 560000,00 56000,00 616000,00 613506,44 2493,56 costo totale) Totale sub azione c (recupero di centri e di case rurali) 961590,90 50909,10 1012500,00 100500,00 1113000,00 1013506,44 2493,56 97000,00 Totale delle sub Azioni a-b-c 4681619,81 436262,01 5117981,82 505318,18 5623300,00 5455795,76 63584,24 114920,00 Spese generali per la preparazione, redazione e attuazione del Progetto locale (IVA compresa): max 2% della 102300,00 102300,00 102300,00 0,00 0,00 colonna 3 – Totale sub azioni a-b-c Ricerca: Catalogo degli arnesi e delle attrezzature artigianali e agricole, 65000,00 65000,00 0,00 0,00 tramite ricerca sul campo. Ricerca: Individuazione di un modello di gestione del circuito attraverso una 60000,00 60000,00 0,00 0,00 analisi comparata di buone prassi Ricerca: Piano di riuso degli immobili storico tradizionali individuati nelle aree 140000,00 140000,00 0,00 0,00 extra urbane agricole. Totale generale 4681619,81 436262,01 5117981,82 607618,18 5990600,00 5812095,76 63584,24 114920,00

2 Le spese generali per ciascuna tipologia di intervento sono ammesse nella misura massima del 10% del relativo costo totale comprensivo dell’IVA ammissibile (colonna 3). 108

Descrizione delle sinergie degli investimenti pubblici con gli investimenti privati Come si e già avuto modo di affermare, gli investimenti pubblici non solo sono propedeutici a garantire una strategia coerente per lo sviluppo locale, ma rappresentano la pietra angolare sulla quale costruire nuove iniziative e consolidare quelle esistenti. Gli elementi sinergici capaci di accelerare il processo di sviluppo economico finanziario possono manifestarsi nelle diverse fasi del ciclo di vita del progetto. Tali elementi si innescano a diversi livelli e se governati, possono risultare determinanti per la creazione di un equilibrio economico stabile tale da garantire un’azione progettuale coerente. Nella fase progettuale, tali elementi si sono manifestati attraverso uno scambio di idee, informazioni e progetti capace di disegnare uno scenario economico partecipato e uniforme nella ipotesi di interventi di recupero. Nel corso dell’implementazione del progetto, dove avviene la progettazione operativa dei singoli interventi sia materiali che immateriali, gli elementi sinergici vanno ricercati nella particolare attenzione che si presterà nel progettare interventi capaci di generare possibili economie di scala originate dalle singole azioni progettuali. In definitiva gli elementi sinergici di maggior consistenza si manifesteranno quando l’intervento proposto risulta a regime. Difatti, il sistema degli itinerari proposto, riguarda più aspetti, quali l’architettura rurale, il paesaggio naturale montano, l’archeologia la storia e la tradizione popolare contadina. Gli attrattori individuati mirano a garantire una diversificazione dell’offerta territoriale finalizzata soprattutto all’incremento del turismo e in particolare al collegamento con le coste dell’Oristanese. Il rafforzamento del flusso turistico genera, non solo per le aziende private coinvolte nel progetto, ma anche per le attività economiche legate alle produzioni tipiche locali, incrementi considerevoli del volume di affari, con benefici indotti per la collettività nel suo complesso.

Valenza storico - culturale ed ambientale - paesaggistica degli interventi previsti nel Progetto locale e connessione con le tradizioni e le valenze peculiari del luogo:

Tutti gli interventi previsti nel “Progetto Locale: I SENTIERI DELLA MEMORIA, LE TRADIZIONI POPOLARI E IL PAESAGGIO RURALE DEL MONTE ARCI , descrivono, intersecano, costeggiano, valorizzano, fruiscono un insieme di attrattori culturali aventi specificità tali, da offrire un panorama completo delle attività umane che si sono svolte in tutto il territorio regionale almeno (stando ai dati scientifici attualmente divulgati) negli ultimi 7000 anni, superando per capacità di offerta culturale i confini stessi dell’ambito di riferimento, in una cornice ambientale e paesaggistica di rilevante interesse naturalistico. Le emergenze ambientali e il collegamento tra paesaggio agrario e montano è espresso in tutti gli interventi previsti dal progetto locale, in quanto si è di fronte all’eccellenza delle risorse ambientali e paesaggistiche, che è la vera ragione dell’intervento. Da un punto di vista storico culturale basterebbe citare Lilliu G. nella prima edizione della Civiltà dei Sardi: dal Neolitico all’ età dei nuraghi (Torino 1963), per capire l’importanza, che ha avuto il territorio al quale ci si riferisce per la nascita delle culture sarde, soprattutto in relazione ai giacimenti e alle stazioni di lavorazione dell’ossidiana presenti in tutto il territorio (interventi pubblici 2, 3, 4, 8, 9, 10,11, 14, 15, 16 e interventi privati 1, 2, 4, 9 di cui ai precedenti punti). Il territorio è inoltre stato popolato dalle genti nuragiche (interventi pubblici 4, 7, 10,11, 15, 16 e interventi privati 4, 6, 7, 8, 9 di cui ai precedenti punti), dai punici e dai romani (interventi pubblici 7, 8, 9, 12, 15, 16 e interventi privati 4, 8) e si è assistito alla scomparsa di villaggi, dove gli abitanti hanno mantenuto il presidio sul territorio erigendo chiese campestri e novenari (interventi pubblici 9, 11, 13, 16 di cui ai precedenti punti) dove si festeggia, in concomitanza del santo patrono (Santa Maria ad Ales, Santa Sofia a Morgongiori, Santa Prisca a Pau, San Mauro a Villa Verde, Santa Lucia ad usellus, San Crispo a Villa urbana) il buon raccolto o si dà inizio alla stagione agraria locale e comunque si assiste a riti religiosi e civili che mantengono inalterate tradizioni e identità culturali locali. Tradizioni popolari che permangono fortemente legate al mondo rurale agro – pastorale, come tipologicamente analoga alla tradizione abitativa locale di tipo contadino risultano gli edifici privati che aderiscono al sistema di sentieri. Tali edifici, realizzati esclusivamente in muratura cosituita da trovanti e in alcuni casi in conci di pietrame, apparecchiati con allettamento in terra e paglia e corsi irregolari e sub orizzontali, mantengono inalterati i caratteri costruttivi tipici della casa contadina. Il sistema dei percorsi, come si evince dalla cartografia allegata, ha un andamento che favorisce il collegamento tra il paesaggio agrario di piana con quello pastorale montano, ma ciò che dà continuità alle differenti unità

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

paesaggistiche sono proprio i sentieri e le delimitazioni del frammentato compendio agrario, costituito da muri in pietrame costruiti con la tecnica secco. E’ indubbio che il mantenimento di questi manufatti sia elemento determinante alla conservazione del paesaggio agrario e montano locale (interventi pubblici 1, 2, 3, 4, 6, 7, 8, 9, 10,11, 12, 13, 14, 15, 16 e interventi privati 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 di cui ai precedenti punti). Ma la società contadina, fortemente religiosa, degli ultimi cinquecento anni è ampiamente rappresentata dall’enorme patrimonio abitativo storico tradizionale dei centri storici che vengono richiamati dal progetto locale attraverso gli interventipubblici 1 e 5.

Descrizione del livello di coerenza con i progetti integrati territoriali di cui al cap. 1.6.3 del Complemento di Programmazione (CdP): La rete di percorsi culturali legati al miglioramento della fruibilità dei beni archeologici, storico artistici e culturali del territorio è stata proposta all’interno di una manifestazione d’interesse, presentata a valere sul bando regionale in scadenza il 19 giugno, riferita a un Progetto Integrato di Sviluppo Territoriale di cui all’allegato 13.3: Turismo sostenibile e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale vedi tavola allegata: coerenza con i P. I. T. ). La rete di sentieri mira ad unire il paesaggio rurale, prossimo agli agglomerati urbani, con il paesaggio montano, in un ottica di salvaguardia dell’ambiente e tendente a favorire l’incremento dell’offerta turistica con particolare riferimento all’escursionismo e ai percorsi a cavallo e in bicicletta. Nell’ambito della suddetta manifestazione di interesse si era precisato già d’allora che la rete di sentieri sarebbe stata attuata mediante “Progetto Locale” a valere sulla Misura 4.14. Azione a, di cui era stato già pubblicato il bando e per la gestione del quale si erano candidati operatori provenienti dal territorio. Le tipologie di spesa e gli interventi pubblici infatti erano conformi alle disposizioni del bando di cui alla suddetta misura del C. di P. L’intervento inoltre risulta coerente con le analisi prodotte dal Rapporto d’Area della provincia di Oristano, sia per quanto riguarda le aspettative del territorio che per l’ipotesi di sviluppo integrato locale proposto, nell’ottica che il territorio del Monte Arci rappresenta nel panorama regionale attrattore turistico di pregio e rappresenta cerniera tra l’area costiera e le zone interne della sardegna centrale.

Tempi di realizzazione e cronoprogramma del Progetto locale 3 mesi n. 14 dalla comunicazione del provvedimento di approvazione del Progetto locale, secondo il crono programma riportato in allegato alla presente relazione (utilizzare lo schema di cui all’Allegato 7.B).

Organizzazione per la gestione e attuazione del Progetto locale, adeguatezza delle strutture tecnico-amministrative: Il Consorzio di comuni dispone di un’organizzazione già collaudata con precedenti progettazioni che hanno ottenuto la delega di finanziamento da parte della Regione Autonoma della Sardegna. La struttura tecnico amministrativa dispone di una esperienza pluriennale sia nella realizzazione e gestione di opere pubbliche che nel coordinamento di attività di studio e ricerca nel settore ambientale.Dal 1998 ad oggi ha realizzato numerose attività sia materiali che immateriali, quali studi e ricerche e si è dotato di una tecnostruttura che ha acquisito le competenze necessarie per la gestione di progettazioni complesse. Oltre a disporre degli organi amministrativi con competenze di indirizzo, disciplina le attività utilizzando modalità e procedure in uso presso gli Enti locali. Il Consorzio dispone di uffici arredati situati a Morgongiori e delle seguenti attrezzature: n. 01 server, n. 06 PC collegati in rete, n. 04 Stampanti, n. 01 Plotter, n 01 Fotocopiatore, sito internet Dal punto di vista dell’organizzazione il Consorzio dispone di un piano strategico di azione e da circa due anni esso si è dotato di un regolamento capace di garantire la correttezza delle proprie azioni nei confronti di terzi. Dispone di numerosi studi e banche dati sia di carattere statistico che fotografico legate al territorio di riferimento. La struttura tecnico amministrativa è composta dalle seguenti figure: - un direttore tecnico e amministrativo; - una segretaria con contratto, - due amministrativi a consulenza,

3 Si ricorda che il Progetto locale dovrà concludersi in ogni caso entro il 30 giugno 2008.

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- un Ingegnere a contratto, alle quale verranno affiancate n. 11 altre figure di cui al successivo schema.

STRUTTURA ORGANIZZATIVA Numero Professione Mansioni unità 1) Interni all’Amministrazione: Segreteria 2 Segretaria Addetta alla segreteria del progetto 2) Estranei all’Amministrazione: Responsabile del Direttore 1 Dirigente procedimento Segue le diverse fasi di Responsabile settore tecnico 1 Ingegnere implementazione delle singole opere pubbliche e private Cura la documentazione Responsabile Amministrativo 1 Ragioniere contabile del progetto Fornisce consulenza circa il corretto utilizzo dei materiali e Consulenza tecnico - specialistica 1 ingegnere o architetto attua disciplinari per il corretto recupero delle opere pubbliche e private. Economista esperto in Supporta l’amministrazione problematiche legate allo nell’organizzazione delle sviluppo locale con Consulenza tecnico - specialistica 1 azioni immateriale e materiali competenze in attività di e realizza le attività di monitoraggio e monitoraggio e valutazione valutazione dei progetti Ricercatore con incarichi Dirige le attività di ricerca che Consulenza tecnico - specialistica 1 di direzione scientifica sono previste nel progetto Svolge le attività di ricerca, Ricercatori senior 2 Laurea definisce le metodologie e le tecniche di ricerca Reperisce i dati necessari per Ricercatore Junior 5 Laurea la ricerca Supporta, dal punto di vista informatico, trasversalmente Informatico 1 Diploma tutte le attività previste nel progetto. Totale generale 16

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F. Soggetti coinvolti nella definizione e attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo

Dal punto di vista istituzionale, il Consorzio dei Comuni è un associazione volontaria di Comuni realizzata in un ambito territoriale omogeneo, mentre da un punto di vista amministrativo il Consorzio adotta le stesse procedure di un Ente Pubblico locale. La gestione del presente progetto sarà effettuata utilizzando le stesse procedure in uso presso gli Enti Locali. Il coordinamento del progetto sarà garantito da un Comitato di Pilotaggio al cui interno vi sussisterà una rappresentanza dei soggetti che hanno aderito al partenariato. Il compito dell’organismo che si andrà a creare consiste nel definire le priorità strategiche progettuali e/o proporre eventuali azioni di correzione degli interventi previsti. La fase di realizzazione procedurale e materiale dell’intervento è affidata al Consorzio Parco, che opererà sulla base delle indicazioni fornite dall’organismo di coordinamento, nel rispetto dei vincoli statutari. I Soggetti Coinvolti sono elencati nella tabella 3.1 del formulario, dove si evince la tipologia di organismo le operazioni proposte. Il meccanismo di coordinamento dell’intera progettazione è quello dell’adattamento reciproco. Si tratta di un meccanismo non gerarchico, estremamente immediato ed informale. Rappresenta la risposta organizzativa all’esigenza di realizzare interventi complessi e non marginali, sempre più necessario nelle moderne società avanzate e risponde in modo appropriato alle richieste dei diversi partner coinvolti nella progettazione integrata.. Tra i soggetti coinvolti troviamo gli Enti Pubblici, prevalentemente Enti Locali che svolgono un ruolo rilevante soprattutto nella fase d’implementazione, attraverso la ricerca e l’impegno a semplificare le procedure amministrative . Altri Enti Pubblici la cui funzione consiste nel fornire metodologie d’intervento e competenze specifiche, affinché possano contribuire non solo alla redazione del piano di valorizzazione dei siti di maggior interesse ambientale, storico e culturale, ma anche alla manutenzione e messa in sicurezza degli stessi. Partecipano anche alla redazione del piano di comunicazione. Le Università, oltre al compito principale di studio e ricerca, definiscono modelli formativi e standard d’intervento, sopratutto nella realizzazione delle attività connesse alla valorizzazione dei siti archeologici e dei centri storici. Partecipano alla redazione e vigilano sull’implementazione del piano di valorizzazione e di comunicazione dell’area. Organizzano e promuovono i master, provvedono alla nomina dei docenti e svolgono attività di studio e ricerca finalizzata a fornire imput, capaci di perfezionare la strategie di offerta territoriale. I soggetti privati sono i beneficiari finali dell’intervento e si distinguono in due categorie: soggetti che beneficiano direttamente dell’intervento in quanto hanno manifestato l’interesse a realizzare azioni materiali; soggetti privati che beneficiano indirettamente della pianificazione, per effetto del loro inserimento all’interno delle reti che si andranno a creare e per gli effetti legati a meccanismi moltiplicativi. Vi sono altre entità la cui finalità sono a sostegno delle azioni immateriali previste nel progetto. In primo luogo le organizzazioni del terzo settore, il cui ruolo principale è quello di mediatore tra società civile e istituzioni. Gli istituti di credito, che accompagnano le imprese inserite nella progettazione durante la fase di investimento, fornendo strumenti consolidati per la valutazione dell’attività economica, in modo tale da indirizzare gli imprenditori verso scelte solide e responsabili. Le agenzie turistiche del territorio che hanno dato la loro disponibilità a creare pacchetti turistici mirati che includono anche l’area del Consorzio Parco. L’Agenzia di sviluppo rurale che integra la propria azione di sviluppo rurale con la presente progettazione e viceversa al fine di ottenere una strategia di sviluppo unica ed integrata per l’intero territorio di competenza dei due organismi. L’obiettivo del presente partenariato è quello di definire linee strategiche capaci di creare condizioni di sviluppo economico particolarmente attento al meccanismo distributivo della ricchezza e al senso di responsabilità dei soggetti coinvolti nell’azione.

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Le motivazione che hanno spinto i diversi organismi a partecipare attivamente al progetto risiede nella necessità di scommettere su una proposta innovativa capace di fornire elementi per il piano di rinascita del territorio. Inoltre la metodologia ha contribuito a mettere in rilievo il ruolo di protagonisti degli attori locali, avviando una riflessione sui valori della “cooperatività” e della “responsabilità civile”.

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4.2. Analisi SWOT

Tabella 7 - Rappresentazione sintetica della SWOT

Punti di Forza Punti di Debolezza Ambito A Ambito A Punto di Forza Punto di Debolezza 1. Valenza identitaria e culturale delle attività agro 1. Dualismo di sviluppo tra area costiera ed area zootecniche e delle produzioni agro alimentari. montana. 2. Posizione strategica dell’area come cerniera tra 2. Scarsa integrazione tra i settori produttivi. le aree interne caratterizzate da un ambiente di 3. Debolezza dell’offerta turistica regolare delle eccezionale qualità e quelle costiere. aree interne, sia di agriturismi che di ricettività 3. Diffusione delle competenze produttive. nei centri abitati (B&B). 4. Mantenimento di modalità produttive a basso 4. Invecchiamento progressivo della forza lavoro e impatto ambientale. squilibrio demografico fra fasce giovani e fasce 5. Presenza di una tradizione gastronomica anziane della popolazione. fortemente legata ai sapori locali. 5. Marginalizzazione delle produzioni tipiche. 6. Bassa qualificazione degli addetti. 7. Assenza di strutture innovative di supporto al settore. 8. Debole integrazione con il turismo. 9. Forte peso dell’offerta turistica informale nelle case libere nei centri abitati. 10. Ridotto numero di operatori del settore gastronomico che operano una ricerca delle ricette tradizionali. 11. Scarsa attitudine al coordinamento delle iniziative sul territorio. 12. Insufficiente organizzazione e qualificazione degli operatori e degli attori sociali, particolarmente nelle aree interne 13. Basso orientamento individuale e collettivo rispetto alle opportunità del mercato formale. 14. Carenza di sbocchi locali per le produzioni. 15. Scarsa integrazione tra settore turistico e set- tore agricolo. Ambito B Ambito B Punto di Forza Punto di Debolezza 1. Peculiarità del tematismo unico regionale 1. Mancanza di un’azione di tutela dei giacimenti archeologico e, in certa misura del Mediterraneo fruibili. occidentale, costituito dalla presenza dei 2. Mancanza di un’azione di ricerca strutturata nei giacimenti di ossidiana del Monte Arci e dei giacimenti relativi centri preistorici di riduzione. 3. Incompletezza di una mappatura esatta e 2. Presenza di siti archeologici già interessati da puntuale dei giacimenti di ossidiana e dei centri scavi e opere di valorizzazione e tutela. di lavorazione. 3. Facilità di messa in rete con l’oristanese e il 4. Forte limitatezza e disomogeneità degli Sarcidano e vicinanza con le grandi aree interventi sistematici di scavo e ricognizione archeologiche della Marmilla, inserite relativi agli insediamenti legati allo sfruttamento nell’itinerario del POR (Complessi nuragici di dell’ossidiana. Barumini, Serri, Villanovaforru, Sardara; Musei 5. Assenza di un centro di ricerca attrezzato sul di Villanovaforru, Sardara, Sa Corona Arrubia). territorio. 4. Interventi diffusi di riqualificazione urbana sui 6. Difficile fruibilità degli esistenti monumenti tessuti viari e sugli edifici pubblici e privati a forte prenuragici funebri e di culto. valenza architettonica e identitaria. 7. Scarsità degli interventi di scavo e ricognizione. 5. Presenza di numerosi e diversificati centri 8. Perifericità delle aree archeologiche più espositivi (musei) e documentali distribuiti sul significative (Othoca-Santa Giusta, Muru di territorio. Bangius-Marrubiu) Mancanza di un piano di 6. Presenza di boschi climatici a leccio presenti in approvvigionamento dei materiali tradizionali tutto il territorio di riferimento, attrezzati con aree locali in edilizia.

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di sosta e servizi turistici complementari. 9. Mancanza di maestranze specializzate in lavori 7. Presenza di numerose strutture pubbliche di restauro e di recupero sugli edifici storici. ricettive nei punti a maggior rilevanza 10. Abbandono del patrimonio abitativo storico naturalistica. tradizionale. 8. Presenza diffusa di rifugi, capanne, fabbricati 11. Mancanza di una promozione turistica unitaria storici rurali intercorrelati alle pratiche agro – delle strutture espositive (credit card, biglietto pastorali, forestali e folkloristiche. unico, gestione a rete, ecc.) attraverso la 9. Presenza di monumenti naturali di pregevole realizzazione di una rete museale. interesse paesaggistico, di habitat prioritari della 12. Mancanza di un censimento dei fondi librari e Direttiva 92/43 CEE: percorsi sub steppici di documentari e di un portale culturale. graminacee e piante annue e aree SIC. Ambito C Ambito C Punti di Forza Punto di Debolezza 1. Buono e diffuso livello di istruzione da parte 1. Bassa capacità di intervento per facilitare le delle donne. esigenze lavorative con la maternità. 2. Maggior consapevolezza da parte delle/dei 2. Basso impiego di donne cittadine/i riguardo alla azioni dell’intervento. 3. Legislazione che favorisce l’accesso al microcredito e alla finanza di progetto. Ambito D Ambito D − − Punto di Debolezza Punti di Forza 1. Mancanza di studi approfonditi e specifici di 1. Interventi riconducibili a completamenti o queste aree che ne mettano in risalto la adeguamenti, sia per quanto riguarda le opere biodiversità (botanica e faunistica). pubbliche che per quanto riguarda le opere 2. Assenza di percorsi attrezzati e orti botanici. private. 3. Bassa fruibilità e carenza funzionale di rifugi, 2. Risanamento conservativo e restauro di edifici di capanne e fabbricati storici rurali. particolare pregio architettonico, rifugi, capanne 4. Scarsa fruibilità dei centri di culto (chiese che mantengono inalterate le componenti bio campestri) per mancanza di aree attrezzate a compatibili. sosta, parcheggio, ecc. 3. Attivazione ormai triennale della raccolta 5. Mancanza di un a rete turistica del paesaggio differenziata dei rifiuti. rurale e montano e alle manifestazioni culturali e folkloristiche ad esso collegate. 6. Assenza di un processo partecipato di Agenda 21 e di un programma di educazione ambientale rivolto alle scuole. Ambito E Ambito E − Punto di Forza − Punto di Debolezza 1. Attivazione di un programma di riqualificazione 1. Esclusione degli interventi privati per mancanza urbana di valorizzazione dell’edificato storico di di requisiti circa la disponibilità del bene in primo impianto (attrattore turistico). riferimento al progetto locale di valorizzazione 2. Attivazione di un progetto locale di del paesaggio rurale e montano. valorizzazione del paesaggio rurale e montano (attrattore turistico) in parte attivato all’interno della progettazione integrata (interventi pubblici) ed esterno per quanto riguarda gli interventi privati Ambito F Ambito F − − Punto di Debolezza Punto di Forza Parternariato troppo sbilanciato nel dominio 1. Presenza di centri di ricerca interessati alla degli enti pubblici tutela e alla valorizzazione degli attrattori turistici. 2. Presenza di rappresentanze sindacali, datoriali, istituti di credito e religiosi. 3. Presenza di imprese interessate alla “chiusura” del processo inteso come raggiungimento dell’obiettivo generale (ricerca, servizi turistici, servizi culturali, produzioni tipiche, agenzie di viaggio, enti pubblici). Opportunità Rischi Ambito A Ambito A − Opportunità − Rischio 2. Possibilità di integrazione con altre aree di alto 2. Concorrenza di altre aree regionali con più forte

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pregio ambientale all’interno di programmi di struttura economica. sviluppo di produzioni di elevato pregio. 3. Deterioramento del capitale conoscitivo locale. 3. Possibilità di attivare percorsi turistici integrati 4. Incapacità di dar luogo a sistemi reticolari fra aree costiere e aree interne grazie alla rete omogenei di ricettività diffusa. dei centri abitati, dei beni culturali e delle aree 5. Dispersione del sapere tradizionale in mancan- forestali gestite. za di dialogo. 4. Aumento dell’attenzione verso nuovi segmenti 6. Interferenza di soggetti terzi, che possono in- turistici (ambientale, agrituristico, eno trodurre sul mercato prodotti di qualità ina- gastronomico, scolastico). deguata. 5. Interesse crescente per le produzioni tipiche e disponibilità di imprenditori locali ad emergere. 6. Presenza di strutture tecniche di supporto. Ambito B Ambito B − Opportunità − Rischio 1. Presenza di numerosi edifici storici privati 7. Carico turistico incontrollato nei giacimenti inoccupati riconvertibili ad attività ricettiva 8. Interventi parziali (ad esempio, scavi (albergo diffuso) o produttiva (centri commerciali archeologici limitati alle campagne preliminari), naturali). con conseguenti problemi di tutela dei 2. Significative prospettive di crescita dei flussi monumenti portati alla luce e non restaurati in turistici legati alla valorizzazione dell’ossidiana e attesa della conclusione dei lavori. alle attività di ricerca su di essa incentrate. 9. Mancanza di coordinamento delle iniziative e 3. Prospettive di crescita dei flussi turistici legati frammentazione dei singoli interventi, con all’archeologia sperimentale particolarmente nel conseguente sovradimensionamento del target dominio dell’industria litica. di utenza per ogni singola area archeologica. 4. Prospettive di crescita occupazionale legate alle 10. Degrado del patrimonio storico tradizionale. opere di valorizzazione (scavo, restauro, 11. Insostenibilità economica dei centri documentali recinzione, predisposizione di percorsi ed aree ed espositivi. attrezzate, etc.) e alla gestione delle aree archeologiche e/o degli itinerari conseguenti.

5. Aumento dei flussi turistici legati ad una promozione unitaria dei centri espositivi e documentali. 6. Sfruttamento turistico dei rifugi montani e del paesaggio agrario in collegamento sinergico con le produzioni tipiche agro – alimentari. 7. Notevole produzione libraria, documentale e artistico - religiosa Ambito C Ambito C − Opportunità − Rischio 1. Utilizzo di una metodologia consolidata e 1. Sottovalutazione della metodologia di analisi. riconosciuta dalle istituzioni per l’effettiva garanzia e promozione delle pari opportunità

2. Possibilità di valutare l’impatto della progettazione su uomini e donne al fine di evidenziare le disparità esistenti. 3. allocazione più efficiente ed efficace delle risorse Ambito D Ambito D − Opportunità − Rischio 1. Attrattività dell’area per mancanza di fattori 2. Taglio incontrollato dei boschi. inquinanti dell’aria e dell’acqua. 3. Incendi. 2. Ottima percezione delle unità di paesaggio sia 4. Rimboschimenti con specie non appartenenti montano, sia rurale che urbano alle potenzialità dinamiche di questo territorio. 5. Prelievo incontrollato della flora di interesse fito geografico e endemica. 6. Mancanza di uno standard attuattivo di intervento di recupero. Ambito E Ambito E − − Opportunità Rischio 1. Ulteriore abbandono di attività di 1. Miglioramento della qualità urbana dei centri diversificazione delle pratiche agro pastorali. storici e della rete dei centri alto medioevali. 2. Realizzazione di una rete di contenitori storici 2. Incapacità di incidere da parte delle politiche per l’attivazione di politiche di sviluppo regionali sul tessuto produttivo locale.

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territoriale. Ambito F Ambito F − Opportunità F − Rischio 1. Riconoscibilità del compendio e integrazione del 1. Auto referenziazione dei governi locali e parternariato pubblico – privato. incapacità a stipulare un forte accordo pubblico - privato

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5. OBIETTIVI E PRIORITA’ DEL PROGETTO INTEGRATO

5.1. Costruzione dell’albero dei problemi

Tabella 8 - Descrizione dell’albero dei problemi

Problema Problemi di Livello 1 Problemi di Livello 2 Generale SETTORE 1.1. INCOMPLETA TUTELA E VALORIZZAZ. DEI GIACIMENTI E TURISTICO POCO DEI CENTRI DI LAVORAZIONE DI OSSIDIANA NOTI . SVILUPPATO. 1.2. PARZIALE INDIVIDUAZIONE DEI CENTRI DI LAVORAZIONE DELL’OSSIDIANA. 1.3. BASSA DISPONIBILITA’ DI PERSONALE SPECIALIZZATO CON COMPETENZA SULL’OFFERTA CULTURALE LEGATA ALL’OSSIDIANA. 1.4. BASSA PRESENZA DI INTERVENTI DI RICERCA SISTEMATICA. 1.5. DISORGANICA OFFERTA TURISTICA LEGATA AI BENI ARCHEOLOGICI. 1.6. BASSA CONOSCENZA SULL’EVOLUZIONE DEL CONTESTO CLIMATICO, AMBIENTALE ED ECONOMICO IN EPOCA 1. BASSA FRUIZIONE PREISTORICA DEGLI ATTRATTORI 1.7. BASSA QUALITA’ URBANA DEI CENTRI STORICI TURISTICI. 1.8. DISORGANICA ATTIVITA’ DI RIQUALIFICAZIONE DEI CENTRI STORICI. 1.9. BASSA COMPETENZA DEGLI OPERATORI (TECNICI E MAESTRANZE). 1.10. BASSA FRUIBILITA’ DELL’OFFERTA MUSEALE LOCALE 1.11. BASSA CONOSCENZA DEL PATRIMONIO LIBRARIO E DOCUMENTALE 1.12. BASSA FRUIBILITA’ DEI BENI LIBRARI E DELLE PUBBLICAZIONI SUL TERRITORIO 1.13 SCARSA CULTURA SUI PROCESSI DI POLITICHE AMBIENTALI. 1.14. DISORGANICA OFFERTA TURISTICA LEGATA AI BENI AMBIENTALI 2.1 BASSA CONSAPEVOLEZZA DEI BENEFICI LEGATI ALL’AGGREGAZIONE 2. ESCLUSIONE DELLE 2.2 STRUTTURE RICETTIVE INSUFFICIENTI O INADEGUATE STRUTTURE RICETTIVE 2.3 CULTURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE E DEGLI DAI CIRCUITI TURISTICI STANDARS PRODUTTIVI POCO SVILUPPATA 2.4 BASSA PROMOZIONE DELLE ATTIVITA’ RICETTIVE 2.5 CULTURA DELL’OSPITALITA’ POCO SVILUPPATA 3. BASSA 3.1 BASSA CONSAPEVOLEZZA DEI BENEFICI LEGATI INTEGRAZIONE DELLE ALL’AGGREGAZIONE PRODUZIONI TIPICHE 3.2 STRUTTURE PRODUTTIVE INSUFFICIENTI O INADEGUATE CON GLI ALTRI 3.3 CULTURA DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE E DEGLI COMPARTI STANDARS PRODUTTIVI POCO SVILUPPATA 3.4 BASSA PROMOZIONE E TUTELA DELLE PRODUZIONI TIPICHE 3.5 BASSA CULTURA D’IMPRESA

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3.6 BASSA CARATTERIZ. TERRITOR. DEI PRODOTTI TIPICI

A. Descrizione dei singoli problemi (max 5 righe per problema).

Problema Generale Pur rappresentando un’unità di paesaggio di rilevante interesse naturalistico, in tutto l’ambito provinciale, il Monte Arci non riesce ad attrarre a se flussi turistici tali da poter incidere sul tessuto socio – economico. La debolezza del contesto, in termini di riconoscibilità della destinazione riguarda la incompleta tutela e valorizzazione degli attrattori turistici e la incapacità degli operatori del ricettivo e delle produzioni culturali ed identitarie di fare impresa congiunta e raggiungere economie di scala e di scopo. Problema 1 La bassa fruizione degli attrattori turistici è dovuta di certo alla mancata definizione dei giacimenti e dei centri di lavorazione dell’ossidiana, allo stato della ricerca non ancora completata e alla carenza di un’azione innovativa nell’ambito dell’archeologia sperimentale, che caratterizzi l’offerta turistica. I centri storici hanno usufruito d i risorse significative negli ultimi anni, ma non in termini promozionali e di innovazione dell’offerta. E’ ancora bassa la fruibilità del paesaggio rurale e montano per assenza di circuiti ed itinerari tematici. Si assiste inoltre ad un numero troppo ristretto di ricercatori ed operatori turistici nel dominio dell’industria litica in ossidiana per poter assistere ad una valorizzazione completa del settore unico nel territorio regionale. Anche gli operatori nel recupero del patrimonio storico tradizionale scontano la mancata conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive tradizionali. Problema 1.1 A fronte dell’incremento della ricerca scientifica sul tema ossidiana e della crescita del suo potenziale di attrattore turistico originale, sono scarsi gli interventi normativi ed operativi per la necessaria tutela e sorveglianza delle emergenze dei contesti geologici ed archeologici. È, inoltre bassa la contestuale opera di valorizzazione attraverso l’offerta di corrette e chiare informazioni sul terreno e l’approccio sperimentale alla tecnologia litica. Problema 1.2 L’offerta turistica potenziale dell’attrattore ossidiana è disomogenea nell’ambito territoriale e sbilanciata sul piano della completezza del livello di conoscenza convertibile in informazioni diffuse. Al territorio di Pau, indagato sistematicamente da oltre cinque anni, fa riscontro il resto del territorio sulla cui conoscenza si hanno dati più generali, solo localmente puntualizzati e non definiti nella loro estensione e composizione, come ad esempio quello di Masullas Problema 1.3 Poche azioni di offerta culturale - museale sono presentate in forma impropria, scientificamente non corretta, generica e con metodi e strumenti tradizionali, in sintesi senza capacità di rendere immediatamente perspicuo il significato e le caratteristiche socio-culturali del processo di produzione dell’industria litica in ossidiana, a causa di una inadeguata e sommaria formazione del personale addetto all’offerta culturale. Problema 1.4 L’intensità della ricerca sistematica operante direttamente sul territorio nel settore dell’industria litica è bassa, e solo potenzialmente in grado di determinare sia la nascita di figure professionali preparate per la divulgazione e la valorizzazione di tematiche altamente specialistiche, sia di incidere efficacemente sulla formazione di una sensibilità a livello locale verso le specificità delle radici storiche e del patrimonio culturale specifici. Problema 1.5 L’offerta culturale potenziale rappresentata dal ricchissimo ed articolato patrimonio archeologico è incompleta e disorganica in quanto non ricondotta nell’ambito di itinerari coerenti e rappresentativi della sequenza cronologica e culturale dell’antropizzazione del Monte Arci. In particolare sono inadeguati e disomogenei i livelli di fruibilità, accessibilità, leggibilità di specifiche categorie monumentali e insediamentali preistoriche- protostoriche . Problema 1.6 I dati sui caratteri dell’ecosistema del Monte Arci, delle specificità climatico-ambientali e sulla variabile disponibilità di risorse per le popolazioni insediate sono poco coerenti e asistematici. Su tale base è scarsamente praticabile una congrua contestualizzazione nel quadro di uno sviluppo storico agevolmente

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ricostruibile e comprensibile degli attrattori archeologici e naturalistici, ai fini dell’offerta di valorizzazione. Problema 1.7 Manca lo standard attuattivo che favorisca la buona condotta degli interventi di restauro e di risanamento conservativo mentre diffuso è il degrado tipologico con modifiche delle forme e delle tipologie edilizie storiche e quello costruttivo con l’utilizzo di tecniche e di materiali non compatibili con le fabbriche pre moderne. Problema 1.8 L’utilizzo del “ finto antico” per quanto riguarda gli arredi e la mancanza di conoscenza nell’utilizzo dei materiali tradizionali non permette di accrescere il livello qualitativo di recupero degli edifici storici e la bontà dell’operazione è a discrezionalità del tecnico progettista e direttore dei lavori. Manca la conoscenza dell’oggetto edilizio tradizionale. Problema 1.9 Gli artigiani prediligono il processo edilizio industrializzato, i tecnici rinunciano a ri progettare con materiali compatibili con le murature, i direttori dei lavori spesso consentono la trasformazione dell’edificio irreparabilmente, tanto che è difficile scorgere all’interno dei centri storici interventi unitari di riqualificazione a scapito della qualità generale del centro urbano. Problema 1.10 Il territorio possiede una compiuta rete di strutture museali (dell’arte sacra, dell’ossidiana, del giocattolo tradizionale, delle attrezzature fotografiche, del pane, dei minerali, dell’arte tessile), spesso prive di un ufficio didattico, sempre prive di un direttore museale e mai inserite in un progetto di gestione unitario che faciliti la promozione e il circuito, che potrebbe trovare sede fisica nel museo diocesano dell’arte sacra. Problema 1.11 La presenza dell’archivio diocesano e l’esistenza di numerose pubblicazioni che per settore o per territorio locale hanno raccontato un pezzo di Sardegna, favoriscono e giustificano il potenziamento della conoscenza del settore librario che allo stato attuale manca completamente di quelle forme di promozione e di distribuzione che ne favorirebbero la circolazione. Problema 1.12 I beni librari e documentali come pure i cataloghi dei beni museali e mobili artistici rappresentano il fondamento per la riappropriazione dell’identità e della cultura locale, ma allo stato attuale non vi è la possibilità di reperirne una minima parte, né facile è l’accesso all’acquisto. Problema 1.13 Manca la cultura a partecipare per sostenere un principio o prendere una decisione e dunque è assente quel substrato culturale che favorendo il confronto, fornisce risposte anche in termini di politiche ambientali; sempre più frequentemente si assiste all’abbandono di rifiuti lungo le strade, a dimostrazione di un individualismo poco rispettoso dell’ambiente che, in questo modo, perde le sue caratteristiche di attrattore turistico. Problema 1.14 La specificità paesaggistica del complesso vulcanico del monte Arci di fatto favorisce la visita che non è strutturata e termina sovente senza che il territorio ne abbia un tornaconto economico. La fruibilità è carente e carenti sono i percorsi didattici attrezzati, le isole di sosta, i percorsi. Problema 2.1 Vi è nel territorio una bassa consapevolezza dei benefici che possono derivare dagli effetti prodotti dall’associazione di attività produttive. Scarsa cognizione circa la possibilità di realizzare economie di scala o di scopo nelle diverse fasi del processo produttivo. Spiccata propensione all’individualismo produttivo che attualmente ostacola la creazione di un distretto produttivo. Problema 2.2 Le strutture ricettive operanti sono poche e molte di loro appaiono poco accoglienti. La maggior parte non sono arredate secondo i canoni della tradizione locale e in alcuni casi la sistemazione è problematica. Problema 2.3 La cultura dell’attenzione al cliente sembra essere praticata da pochissime strutture ricettive. La maggior parte presenta una scarsa competenza nella gestione dell’attività economica e una cronica assenza di figure professionali del settore che potrebbero contribuire a migliorare l’offerta ricettiva. Problema 2.4 La promozione dell’aziende presenti nel territorio è insufficiente. Essa viene realizzata sporadicamente solo dalle istituzioni. L’investimento in materiale pubblicitario risulta modesto e i canali promozionali utilizzati poco

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efficaci. Problema 2.5 La cultura d’impresa è quasi assente, gli strumenti economici e finanziari, fondamentali per operare correttane, sono scarsamente conosciuti. La capacità di innovare o adeguare le strutture alle nuove esigenze che emergono dal mercato è scarsamente percepita. Problema 3.1 Vi è nel territorio una bassa consapevolezza dei benefici che possono derivare dagli effetti prodotti dall’associazione di attività produttive. Scarsa cognizione circa la possibilità di realizzare economie di scala o di scopo nelle diverse fasi del processo produttivo. Spiccata propensione all’individualismo produttivo che attualmente ostacola la creazione di un distretto produttivo. Problema 3.2 Le strutture produttive sono poche, di piccole dimensioni e nella maggioranza dei casi sono sottodimensionate negli impianti. La manodopera è prevalentemente familiare, le produzioni non sono protette e vi una scarsa cura all’immagine dei prodotti. . Problema 3.3 La cultura dell’attenzione al prodotto e al cliente è poco praticata. La maggior parte delle imprese ha scarse competenze nella gestione dell’attività economica. L’eccellenza delle produzioni non emerge sia per mancanza di standard produttivi che per i bassi livelli di produzione. Problema 3.4 La promozione dell’aziende presenti nel territorio è insufficiente. Essa viene realizzata sporadicamente solo dalle istituzioni. L’investimento in materiale pubblicitario risulta modesto e i canali promozionali utilizzati poco efficaci. Problema 3.5 La cultura d’impresa è quasi assente, gli strumenti economici e finanziari, fondamentali per operare correttane, sono scarsamente conosciuti. La capacità di innovare, in termini di processo o di prodotto non vengono sentite. Problema 3.6 Vi è nel territorio una bassa consapevolezza dei benefici che possono essere arrecati da una forte caratterizzazione territoriale delle produzioni. Non viene né percepito né sfruttato il vantaggio di utilizzare materie prime prodotte nell’ambito di un Parco Naturale, né tanto meno di attivare il marchio del Parco Monte Arci, primo passo per il riconoscimento territoriale delle produzioni.

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5.2. Costruzione dell’albero degli obiettivi e selezione degli obiettivi prioritari

Tabella 9 - Descrizione della matrice progettuale

Obiettivo Generale Obiettivo Specifico Obiettivo Operativo Operazioni 1. Vigilanza, manutenzione ordinaria e monitoraggio giacimenti di ossidiana

1.1 Definizione completa 2. Recupero a fini turistici cava di ossidiana 1. ATTRATTORI della tutela e della in località Conk’e Cannas. TURISTICI valorizzazione dei VALORIZZATI 3. Design, packaging e macchinari per giacimenti e dei centri di realizzazione gioielli e utensili in ossidiana lavorazione dell’ossidiana 4. Percorso turistico volto alla valorizzazione dell'Ossidiana. 1.2 Definizione, 1. Censimento e mappatura giacimenti e delimitazione dei centri lavorazione ossidiana giacimenti di ossidiana e dei centri di lavorazione non noti. 1.3 Personale competente 1. Istituzioni di corsi di formazione per per la gestione del prodotto operatori turistici e archeologi nel dominio culturale Ossidiana. dell’industria litica in ossidiana. 1. Organizzazione e gestione di master per restauratori di reperti archeologici.

1.4. Ricerca continua e 2. Master di II livello in tecnologia e analisi DESTINAZIONE strutturata sul patrimonio della industria litica in ossidiana archeologico TURISTICA 3. Valorizzazione e promozione dell’attrattore RICONOSCIUTA E turistico legato all’ossidiana e al comparto COMPIUTA archeologico. 1. Recupero e valorizzazione di un 1.5 Offerta turistica complesso nuragico ipogeico incentrata sui beni

archeologici organica e 2. Tutela e valorizzazione del complesso varia. neolitico di Prabanta 1.6 Ricostruzione del 1. Analisi isotopiche su resti antropici nel sito paesaggio archeologico e neolitico in località “Su Forru de Is del Monte Arci Sinzurreddus” 1. Laboratorio dei centri storici: realizzazione piano di approvvigionamento di materiali tradizionali; realizzazione piano del colore 1.7. Alta qualità urbana dei dei centri storici del Parco M. Arci; piano di centri matrice di primo riconversione degli immobili abbandonati impianto 2. Tutela valorizzazione e promozione dell’attrattore turistico legato ai centri storici e organizzazione laboratorio di qualità.

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1. Assistenza agli interventi materiali sul 1.8 Tecnici e artigiani del patrimonio storico tradizionale; animazione, recupero con competenza ausilio alla formazione agli attori del in materiali e tecniche recupero; organizzazione di eventi e costruttive tradizionali workshop 1. Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales; 2. Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali.in Villa 1.9 Edifici storici e percorsi Verde; urbani legati all’identità 3. Il circuito del sacro nell’insediamento alto- locale riqualificati medioevale; 4. L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane. 5. Riqualificazione dei percorsi storico culturali nel paese dell’ossidiana. 1.10 Strutture museali 1. Servizi per fruizione museo (biglietteria, esistenti facilmente fruibili book shop, etc.) 1.11 Patrimonio 1. Catalogo censimento beni librari, documentale, librario e archivistici e documentali archivistico conosciuto 1.12 Patrimonio 1. Recupero edificio storico per sede e book documentale, librario e shop archivistico facilmente reperibile. 1. Allestimento, all’interno del Centro di Documentaz. Monte Arci, di sez. espos. su prodotti dell’oralità e attivazione Agenda21 locale

2. Adeguamento del CEA 1.13 Processi di politiche

ambientali noti alle 3. Realizzazione di una struttura comunità insediate. polifunzionale destinata a sede del "Parco naturale del Monte Arci" sezione didattico informativa, espositiva, sala conferenze e punto di incontro culturale.

4. Educazione ambientale

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1. La casa del Parco: centro intermodale per la gestione dei percorsi naturalistici e storico architettonici del Monte Arci. 2. Recupero di n. 2 ovili in disuso per adibirli a punti di accoglienza turistica. 3. Itinerario religioso, naturalistico, geominerario. 4. Restauro sagrato chiesa di Santa Lucia. 5. Recupero antiche capanne. 6. Rete dei siti di interesse archeologico e ambientale. 7. Recupero antichi ovili come punto di accoglienza turistica. 8. Riqualificazione ambientale e paesaggistica del M. Arci. 9. Recupero dell’antica strada romana che conduce alla chiesa di Santa Prisca 10. Recupero chiesa campestre di Santa Prisca 11. Messa a sistema di alcune infrastrutture e beni di rilevante interesse archeologico e 1.14 Offerta turistica dei culturale… beni ambientali e 12. Recupero chiesa campestre di Santa paesaggistici organica e Lucia sistemica 13. Itinerario culturale, ambientale e archeologico 14. Riqualificazione l'area di pertinenza della chiesa campestre di San Crispino. 15. Monumenti naturali il fungo di Is Aruttas Santas, siti naturalistici e attività dei carbonari. Interventi sui sentieri. 16. Parcheggio, viabilità e binario per vagoncini per trasporto bambini e disabili, sistemazione capanne per esposizione e vendita prodotti locali. 17. Riqualificare pertinenza chiesa di San Mauro. 18. Camminamento botanico del M. Arci 19. Realizzazione della rete degli itinerari del parco del monte arci 20. Acquisto trenino gommato 21. Servizi integrati per il turismo 22. Adeguamento dotazione strumentale: autobus e due vetture navetta 23. Miglioramento del paesaggio rurale 24. Miglioramento del paesaggio rurale 2. STRUTTURE 2.1. Cognizione diffusa 1. Attivazione rete ricettiva extra alberghiera RICETTIVE INSERITE IN nelle comunità locali dei Monte Arci UN CIRCUITO vantaggi relativi alla rete TURISTICO . tra strutture ricettive

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1. Adeguamento e ampliamento campeggio montano di Sennixeddu. 2. Completamento galoppatoio Palmas Arborea 3. Completamento centro ippoclimatico in Morgongiori. 4. Nuova dotazione impianti campeggio montano sennixeddu 5. Completamento edificio da adibire ad agriturismo 6. Potenziamento agriturismo 7. Potenziamento di una struttura ricettiva 2.2. Rete delle strutture 8. Restauro di edificio storico in Ales per la ricettive adeguata alla realizzazione di un b&b domanda del mercato 9. Adeguamento di un edificio storico per la turistico. realizzazione di una struttura ricettiva rurale 10. Valorizzazione del paesaggio montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. 11. Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale 12. Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale 13. Adeguamento di un edifico storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale 14. Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura espositiva delle attrezzature agricole 2.3. Operatori del ricettivo 1. Piano di servizi reali: azioni di formazione professionalizzati 2.4 Strutture ricettive note 1. Promozione turistica 2.5 Operatori del ricettivo 1. Piano di servizi reali: azioni di ospitali. orientamento 3.1. Cognizione diffusa 1. Costituzione rete dei produttori delle nelle comunità locali dei “Lorighittas” vantaggi relativi alla associazione tra produttori 1. Realizzazione rete dei prodotti tipici 1. Adeguamento edificio da adibire a 3.2. Strutture produttive laboratorio per la lavorazione delle adeguate. Lorighittas 1. Preservazione e messa a valore delle 3.3. I produttori tipici produzioni tipiche. 3. PRODUZIONI TIPICHE aderiscono ad un marchio

INTEGRATE CON IL territoriale SETTORE TURISTICO 2. Attivazione marchio del parco monte arci. 1. Piano di servizi reali, di innovazione e 3.4. I prodotti tipici locali formazione aziendale. sono tutelati e promossi. 2. Attivazione piattaforma e-business 3.5. Aumento delle 1. Piano di servizi reali: azioni di imprese legate alla orientamento valorizzazione delle risorse 3.6. I prodotti tipici sono 1. Implementazione GIS web. caratterizzati 2. Marketing territoriale territorialmente

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B. Descrizione dei singoli obiettivi (max 5 righe per problema).

Obiettivo Generale La realizzazione di una destinazione turistica riconosciuta potrà verificarsi solo attraverso la completa conoscenza, tutela e coscienziosa valorizzazione degli attrattori turistici, integrati con l’offerta ricettiva diversificata e con le produzioni locali, anch’essi attrattori di tipo identitario. Il Parco del Monte Arci è caratterizzato da un reticolo viario di origine medioevale che lega i centri urbani con percorsi montani e pede montani, situazione questa che facilita la costruzione di un sistema turistico, che potrà dimostrarsi tale solo attraverso un integrazione dei luoghi e del territorio con le produzioni locali e la rete di ospitalità. Nell’attuazione delle operazioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi specifici ed operativi si opererà attraverso la metodologia del bilancio di genere per il raggiungimento delle pari opportunità. Tutti gli obiettivi specifici verranno raggiunti attraverso procedimenti che agevolino l’inserimento lavorativo delle donne. Obiettivo Specifico 1 ATTRATTORI TURISTICI VALORIZZATI. La realizzazione di tale obiettivo specifico è la premessa che consente di riconoscere il territorio come destinazione turistica e di aumentare i flussi, ovvero di trasformarli da occasionali in strutturali. Ciò dovrà avvenire attraverso una completa valorizzazione dell’attrattore ossidiana, sia in termini di proseguo della ricerca archeologica sul territorio, sia attraverso un processo di capacitazione delle risorse umane locali con corsi formativi mirati, sia infine attraverso la fruizione dei siti capaci di definire un’offerta turistica di tipo archeologico, diversificata e omogenea. Similmente l’approccio dovrà riguardare anche le matrici storiche dei centri urbani e il paesaggio rurale, montano e l’ambiente. Per quanto concerne il criterio delle pari opportunità esso sarà garantita durante la fase di realizzazione delle diverse azioni previste per il conseguimento dell’obiettivo specifico 1 e sarà oggetto di monitoraggio e valutazione. Ciò avverrà attraverso la metodologia del bilancio di genere , che prevede l’attivazione di precise agevolazioni per l’inserimento nelle attività delle figure femminili e che consente nello svolgimento di tutte le azioni previste un pareggio complessivo tra maschi e femmine. Obiettivo Operativo 1.1 I giacimenti di ossidiana, intesi sia come affioramenti della roccia in posto e depositi naturali (sub)primari e secondari, sia come centri di lavorazione ad essi strettamente collegati, in quanto soggetti a intensi processi di alterazione e degrado di origine naturale ed antropica che ne mettono a repentaglio la persistenza, saranno tutelati, ne saranno garantite l’integrità e la piena fruibilità pubblica, in forme sostenibili e compatibili con la conservazione. Operazione 1 Saranno attuate azioni di vigilanza delle aree interessate dalla dispersione superficiale delle differenti qualità di ossidiana e dall’affioramento geologico in matrice, attuate mediante controllo periodico localizzato, accesso guidato alle aree a più elevato rischio di degrado, monitoraggio satellitare ad alta definizione dell’assetto geo- morfologico puntuale, applicato all’intera area territoriale. Contestualmente saranno attuate azioni di costante manutenzione delle aree di concentrazione della materia prima per la prevenzione del dissesto e la loro fruibilità estesa. Operazione 2 Si prevede di estendere la ricerca, già in atto nel compendio di Perdas Urias in Pau (ossidiana di tipo SC), in località Conk e Cannas (ossidiana di tipo SA), nel territorio comunale di Masullas, attraverso azioni di tutela e di trasformazione in chiave turistica del giacimento in oggetto. Tale operazione consente di rendere fruibile il secondo giacimento presente nel monte arci, attualmente escluso da attività di valorizzazione e ricerca. Ciò avverrà attraverso buone pratiche già avviate nel territorio comunale di Pau. Operazione 3 L’attrattore ossidiana sarà ulteriormente valorizzato attraverso il potenziamento del comparto artigianale ad esso legato. Sarà pertanto attuato un processo di ridefinizione degli standard di lavorazione, un ampliamento ed un adeguamento qualitativo della produzione artigianale, con particolare riferimento alla certificazione dei caratteri di rispondenza e di fedele riproposizione degli aspetti tecnologici nella catena operativa di riproduzione di manufatti preistorici. Un ulteriore supporto sarà realizzato per favorire la commercializzazione dei prodotti, anche attraverso certificazione di origine . Operazione 4

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Ogni area ecomuseale sarà attrezzata mediante un omogeneo supporto di apparati didascalici esplicativi dei più significativi aspetti archeologici e geo-petrografici inerenti l’ossidiana, nonché le prerogative tecnologiche del processo di riduzione della materia prima e le caratteristiche principali dei manufatti che costituiscono il record archeologico caratterizzante gli atelier di scheggiatura. Questa operazione mira alla completa valorizzazione in chiave turistica del giacimento di Perdas Urias in Pau. Obiettivo Operativo 1.2. Sei anni di campionamenti e prospezioni sistematiche sul versante orientale del Monte Arci hanno portato ad una situazione conoscitiva disomogenea relativamente al più vasto quadro territoriale. Prospezioni sul terreno e studi più sistematici dei giacimenti dei versanti meridionale ed occidentale del complesso vulcanico condurranno ad un quadro conoscitivo completo ed uniforme dei giacimenti di ossidiana e dei centri di lavorazione finora non noti o solo parzialmente localizzati. Operazione 1 La situazione conoscitiva sulla distribuzione territoriale della materia prima nei versanti meridionale ed occidentale del Monte Arci sarà omogeneizzata anche attraverso l’estensione delle metodiche analitiche già applicate con successo nello studio dei consimili contesti del versante orientale, in particolare mediante telerilevamento e fotointerpretazione, rilevamento geo-morfologico di campagna, prelievi mediante carotaggio e susseguente analisi microscopica in sezione sottile di colonne pedostratigrafiche; analisi palinologiche, carpologiche ed antracologiche dei sedimenti. I dati analitici saranno riversati entro una banca dati geo- referenziata su base GIS da associare agli strumenti di analisi del rischio e di monitoraggio del degrado. Obiettivo Operativo 1.3. La fruizione culturale dell’attrattore ossidiana sarà realizzata non secondo approcci esclusivamente tradizionali, quali la visione statica del manufatto finito in chiave eminentemente tipologica, bensì secondo modalità esplicative del processo dinamico socio-economico sotteso al suo sistema produttivo, grazie all’apporto della riproduzione sperimentale dell’attività di manifattura e uso dell’ossidiana. L’acquisizione di competenze su rigorose basi scientifiche sarà conseguita con l’istituzione di un Centro di Archeologia Sperimentale con primario riferimento al dominio dell’industria litica. Operazione 1 La valorizzazione dell’ossidiana, sia a livello museale tradizionale sia nella sua naturale vocazione di musealizzazione all’aperto sarà conseguita con la formazione di operatori culturali altamente qualificati, necessari per guidare ad una fruizione consapevole l’utente dell’offerta culturale in un settore altamente specializzato e complesso quale quello del sistema di produzione preistorico dei manufatti in ossidiana. A formare tale categoria di operatori saranno rivolte azioni di formazione ad alto contenuto scientifico sulla preistoria della Sardegna e segnatamente nella lavorazione dell’ossidiana. Obiettivo Operativo 1.4 Con la realizzazione di un Centro universitario di Studi e Ricerche sull’Ossidiana, operante direttamente e continuativamente sul territorio, sarà conseguito il duplice effetto sia di attuare una sensibilizzazione ed informazione presso le comunità locali all’importanza ed alla unicità del patrimonio culturale locale nonché alle esigenze rappresentate dalla sua preservazione, sia di costituire un luogo di disseminazione di interesse ed attrazione verso le risorse culturali del territorio, inserendole nella rete internazionale degli scambi e delle relazioni istituzionali tra centri di ricerca scientifica. Inoltre i percorsi formativi rappresentano nelle dimostrazioni sul campo occasione per effettuare interventi sistematici di ricerca. Operazione 1 Attualmente nei depositi comunali dei centri che presidiano il Monte Arci si trovano notevoli quantità di materiali e reperti archeologici di notevole interesse scientifico, scaturiti dalle campagne di scavo effettuate nell’ultimo decennio nelle aree archeologiche diffuse su tutto il territorio. Attraverso un percorso formativo mirato al loro restauro si raggiunge il duplice obiettivo della conoscenza e della visibilità dell’enorme patrimonio abbandonato. Operazione 2 La valorizzazione dell’attrattore ossidiana e degli attrattori archeologici in genere, nell’ottica di una struttura sistemica di tutela – conoscenza - conservazione dei suddetti giacimenti culturali, sarà conseguita anche tramite la formazione post-lauream di eccellenza di operatori attraverso l’istituzione di Masters europei in tecniche archeometriche per la diagnosi, la conservazione e la valorizzazione dei Beni Archeologici. Tale azione costituirà altresì una opportunità di qualificazione e di sbocco professionale per esperti locali da

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impiegare nel campo della ricerca e della conservazione dei beni archeologici. Obiettivo Operativo 1.5. L’area territoriale del Monte Arci presenta cospicue evidenze di un insediamento antropico verosimilmente intrapreso con lo sfruttamento precoce dell’ossidiana nel V millennio a.C. e proseguito quindi fino all’epoca moderna con tratti di originalità. Di tale varietà ed originalità si intende arricchire l’offerta turistica integrandola col recupero e la valorizzazione di alcuni complessi culturali preistorici e protostorici di grande valenza, sì da predisporre organici itinerari turistici di visita al territorio attraverso la fruizione di aspetti inerenti l’intero excursus della plurimillenaria vicenda umana sul Monte Arci. Operazione 1 A fronte dei contesti legati allo sfruttamento della materia prima ossidiana, il Monte Arci restituisce un consistente numero di insediamenti neolitici che riflettono la ricchezza e completezza di risorse del territorio. Tra tutti il sito di Prabanta a Morgongiori sarà valorizzato attraverso interventi di pulitura dell’area, restauro conservativo e allestimento di percorsi di visita attrezzati. Il sito neolitico infatti, oltre ad una ricca officina di lavorazione dell’ossidiana, contempla in rara contiguità spaziale due raggruppamenti di ipogei funerari, un menhir in posizione ortostatica e altre strutture megalitiche. Operazione 2 Lo straordinario complesso sacrale di “Sa Scaba ‘e Cresia” o “Sa Grutta ‘e is Caombus” di Morgongiori è stato in parte indagato e predisposto alla fruizione. La presenza di strutture megalitiche e di una grotta naturale utilizzata con finalità cultuali in epoca nuragica ne fanno un complemento indispensabile per ricostruire, insieme ai restanti nuraghi, villaggi e tombe già visituabili, il modello insediativo protostorico e la sua articolazione nel territorio. In quest’area saranno pertanto attuate operazioni di pulitura, di restauro statico- conservativo, sistemazione alla visita con percorsi ed apparati esplicativi. Obiettivo Operativo 1.6. La contestualizzazione dell’offerta turistica legata agli attrattori archeologici necessita di addivenire ad una precisa ricostruzione delle vicende evolutive del paesaggio archeologico, del paleoambiente e delle sue risorse per la sussistenza dell’uomo. Questa ricostruzione costituirà il necessario sfondo che illustrerà la continua vicenda della relazione tra uomo e ambiente dalla prima occupazione del territorio nell’Olocene fino alle ultime tappe rappresentate dall’insediamento antropico d’epoca moderna. Operazione 1 Il regesto e lo studio antropologico dei resti umani rinvenuti nel corso dei diversi progetti di indagine scientifica attuati sul territorio consentirà di osservare a livello morfologico e/o genetico le tendenze ed i tratti distintivi del tipo antropico delle comunità insediate nel territorio del Monte Arci. Eventuali discontinuità o caratteri ereditari saranno utilizzati per una comparazione incrociata con i dati cronologici e più strettamente archeologici e paleoambientali al fine di ricostituire un modello diacronico del popolamento umano dell’area. Obiettivo operativo 1.7. La realizzazione del laboratorio per la tutela e la valorizzazione dei centri storici, con sede in un palazzotto storico di cui al progetto esterno ma coerentemente collegato a questo P. I., vuole rappresentare un’agenzia di assistenza a tecnici, maestranze, uffici comunali impegnati col tema del recupero dei fabbricati tradizionali, in un’ottica di individuazione dello standard qualitativo idoneo a non determinare degradi sul patrimonio storico tradizionale. Operazione 1 La tempistica per l’approvvigionamento di materiali tradizionali da impiegare nelle fabbriche pre moderne non corrisponde alle esigenze per la conduzione ideale del cantiere, per cui sarà compito del laboratorio predisporre un piano per l’approvvigionamento di tali materiali, in assenza del quale, le economie di cantiere non ne consentirebbero l’uso. La predisposizione di un piano del colore è un processo che più di ogni altro determina un disegno urbano unitario che favorisce il miglioramento della qualità urbana. I centri storici dei comuni interessati dal P.I.S. statisticamente possiedono circa il 30% del patrimonio storico abitativo abbandonato, per cui si ritiene che un’operazione univoca favorisca appieno la riconversione delle abitazioni senza alterarne le caratteristiche identitarie e restituisca ai centri nuovi contenitori che potrebbero essere riutilizzati in chiave di alberghi diffusi o di centri commerciali naturali. Operazione 2 L’organizzazione e il coordinamento del laboratorio di qualità verrà affidata al DIARCH dell’università di Cagliari, i cui rapporti di ricerca con gli atenei di tutta Europa , favoriranno scambi tra studenti, organizzazione

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di eventi e di workshop di progettazione sul tema del recupero urbano e della valorizzazione dei centri storici. Obiettivo operativo 1.8. Il processo edilizio industrializzato ha favorito negli ultimi trenta anni l’utilizzo di materiali non compatibili con il patrimonio storico tradizionale e le attuali maestranze hanno intrapreso, ormai da un decennio, un percorso di riconversione delle loro attività di cantiere che necessita di momenti di trasferimento di competenze per migliorarne le prestazioni e le tecniche costruttive, soprattutto in termini di conoscenza dell’organismo edilizio storico - tradizionale. Operazione 1 Attraverso un’assistenza sul processo di restauro e il trasferimento di competenze a maestranze, tecnici e artigiani, si mira al miglioramento delle risorse umane locali e all’attivazione di un processo di capacitazione volto al conseguimento di uno standard di processo e di prodotto edilizio. Obiettivo operativo 1.9. L’intervento di valorizzazione, che completa una strategia locale di riqualificazione urbana a fini turistici è bene esposto nella sezione E: Progetti in atto correlati con il Progetto Integrato di Sviluppo presentato col bando CIVIS, a valere sulla Misura 5.1. del POR 2000-2006, in cui la strategia generale si interfaccia similmente con l’obiettivo generale del PI e che interviene principalmente sull’obiettivo specifico 1, ma che si integra orizzontalmente anche con gli altri obiettivi specifici. Il modello di sviluppo esposto conferma la necessità per il territorio, in questo caso del versante orientale del Monte Arci, di attivare operazioni che facilitino lo sviluppo del settore turistico e il miglioramento del capitale umano locale, in un ottica di valorizzazione delle matrici storiche urbane, forte attrattore e attualmente unico a generare indotto sul territorio. Operazione 1 Il centro urbano di Ales, capitale storica dell’alta Marmilla, è stato oggetto nell’ultimo decennio di innumerevoli interventi di riqualificazione urbanistica e degli edifici di pregio architettonico, contribuendo all’aumento dei flussi turistici di tipo culturale (museo del giocattolo tradizionale e dell’arte sacra) e religioso (cattedrale). L’operazione mira a completare l’intervento di riqualificazione unendo i due agglomerati storici dell’insediamento urbano, attraverso il recupero di due palazzi storici da riutilizzare come casa anziani e come presidio dell’alta formazione e del laboratorio della qualità urbana. Operazione 2 Villa Verde è un centro che storicamente ripone nella commercializzazione dei prodotti agricoli buona parte dell’economia locale, per cui l’intervento elegge il centro del monte arci a centro espositivo e commerciale dei prodotti eno gastronomici, attraverso il riutilizzo di un frantoio ottocentesco. Questa operazione si impernia sul duplice tentativo di recuperare un tassello della storia urbana e di sviluppare il settore delle produzioni tipiche di tutto il territorio della Marmilla. Operazione 3 Anche Masullas invoca interventi di riqualificazione urbana capaci di inserire il proprio territorio in un itinerario turistico religioso. Infatti il proprio centro urbano è fondato su un tessuto viario che congiunge, secondo una triangolazione quasi perfetta tre chiese di particolare suggestione e arcaicità. Lungo il percorso altri tasselli della cultura contadina locale vengono riutilizzati per la creazione di un centro di studi specialistico sulla storia medioevale e un centro espositivo degli antichi mestieri di valenza territoriale. Operazione 4 Usellus, antica colonia romana, sperimenta interventi di riqualificazione innovativa di spazi pubblici che uniscono l’acropoli, presso la chiesa di Santa Reparata con il ponte romano, in un percorso urbano di particolare suggestione. Comune capofila dell’itinerario religioso “Cattedrale di Sardegna” e antica sede di diocesi mira al restauro delle enormi testimonianze archeologiche depositate presso le strutture municipali. Operazione 5 L’operazione è una sintesi della strategia complessiva del PI in quanto lega l’attrattore unico dell’ossidiana con la riqualificazione di edifici e di percorsi storici nell’abitato di Pau e di fatto unisce il paesaggio montano del giacimento di Perdas Urias con la tessitura medioevale del centro storico, in cui trovano spazio produzioni artistiche moderne legate all’utilizzo della risorsa locale. Obiettivo operativo 1.10 Pur essendo quanto mai diversificata, l’offerta museale locale tarda a decollare, se si esclude l’eccezione costituita dal Museo del giocattolo tradizionale di Ales e quello dell’ossidiana a Pau, che si rivolgono soprattutto a scolaresche. E’ necessario che la componente espositiva e didattica in una destinazione turistica

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riconosciuta svolga un ruolo primario, per cui si vorrebbe procedere al completamento del museo diocesano di arte sacra, polo del sistema museale locale (anche museo dell’arte tessile di Morgongiori, mineralologico di Masullas, religioso di Usellus) che determinerebbero una diversificazione dell’offerta rendendo più appetibile la visita sul territorio. Operazione 1 Il settecentesco ex seminario tridentino di Ales è stato recentemente restituito alla comunità attraverso un tormentato intervento di recupero attraverso i fondi del PIA Marmilla; la destinazione d’uso è quella di museo dell’arte sacra, pur riservando spazi interni al copioso e prezioso archivio diocesano. L’operazione riguarda anche l’attivazione dei servizi primari al funzionamento della struttura museale e mira a rappresentare centro del sistema museale locale. Obiettivo operativo 1.11 La valorizzazione degli attrattori turistici, siano essi l’ambiente ovvero l’ossidiana o i centri storici fondano la propria identità e specificità sulle ricerche e le notizie che studiosi, viaggiatori hanno tramandato e che rappresentano la “testimonianza scritta” dell’evoluzione del territorio e delle comunità insediate. Questi materiali librari, documentali e archivistici rappresentano un enorme patrimonio capace di attrarre studiosi, storici e ricercatori e base per attivare azioni mirate all’approfondimento di tematiche identitarie da parte delle comunità insediate. Operazione 1 L’operazione mira alla costituzione di una raccolta ragionata per centro urbano e per settore dei documenti, delle pubblicazioni e dei dati archivistici inerenti l’area di riferimento. Si presuppone una notevole quantità di materiale che organizzato attraverso criteri biblioteconomici favorisce da un lato la possibilità di attuare azioni di sensibilizzazione della popolazione locale e dei più giovani sulla storia e sul territorio, dall’altro la realizzazione di un compendio spendibile in chiave turistica. Obiettivo operativo 1.12 La ricerca delle fonti di un territorio antico come quello di pertinenza del Monte Arci è operazione meritoria ma incapace di rappresentare risorsa se la reperibilità dei testi non è conseguente. Attualmente non è possibile una consultazione ordinata dell’enorme materiale documentale del territorio, per cui risulta necessario attivare un centro specialistico capace di orientare alla ricerca, ovvero di riprodurre testi e documenti a disposizione della popolazione locale e dei visitatori. Operazione 1 Per facilitare la reperibilità dei documenti e delle pubblicazioni si è ritenuto opportuno ipotizzare la realizzazione di un centro specialistico (biblioteca della Marmilla) sullo studio del territorio attraverso la riconversione di un edificio storico nel comune di Ales. Il piano di gestione dovrà prevedere la ricerca di tutte le pubblicazioni e la riproduzione dei documenti utili a raffigurare il territorio nei suoi aspetti più significativi, senza precludere azioni volte al restauro di documenti e pubblicazioni storiche. Obiettivo operativo 1.13. Le comunità insediate, grazie pure al processo svolto per la predisposizione del progetto Integrato di Sviluppo stanno maturando la capacità al confronto, al dialogo e ciò fa ben sperare per l’attivazione di un processo di Agenda 21 volto all’educazione ambientale e sostenibile, con particolare attenzione alla realizzazione di laboratori didattici con le scuole. La trasformazione dei processi decisionali in partecipativi determina la necessità di ipotizzare un percorso legato all’Agenda 21 che sensibilizzi la popolazione locale al presidio sostenibile di un territorio in cui la componente ambientale è il vero valore aggiunto. Operazione 1 L’operazione è direttamente collegata alle successive, ma è integralmente connessa verticalmente alla operazione 2. Infatti nel comune di Morgongiori, in prossimità della direttrice viaria che collega il centro urbano con l’altipiano basaltico del monte arci in cui maggiormente diffusi e correlati sono gli attrattori turistici naturali e culturali, è presente l’unico Centro di Educazione Ambientale riconosciuto nel territorio provinciale. La gestione locale (esclusivamente femminile) si è rivolta principalmente ad attività didattiche e ludiche con le scolaresche, facendo sistema con il laboratorio e museo dell’ossidiana a Pau e il museo del giocattolo tradizionale ad Ales. L’intervento prevede allestimenti e adeguamenti interni dell’edificio, con l’attivazione di un processo di Agenda 21. Operazione 2 L’intervento di riqualificazione del Centro di Educazione Ambientale avverrà attraverso un progetto

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sperimentale caratterizzato dalla auto sostenibilità energetica, attraverso l’utilizzo di pannelli foto voltaici e un sistema di frangisole per il soleggiamento estivo. L’edificio posizionato in prossimità della sede amministrativa del consorzio parco, ospita anche il centro di promozione dell’archeologia nuragica e pre nuragica con il supporto di una piattaforma e-business, vero motore informatico della promozione del territorio. Il centro si candida a diventare pure il nodo intermodale per le escursioni e la visita alle enormi risorse culturali che il territorio possiede, potenziando il ruolo legato all’ambiente e al monte arci di Morgongiori. Operazione 3 Da sempre “capitale amministrativa e territoriale” del Monte Arci, il comune di Morgongiori, forse più di altri enti comunali e sovra comunali, scommette sullo sviluppo turistico di tutto il territorio provinciale attraverso l’istituzione amministrativa del parco Monte Arci, vera cerniera tra le zone costiere e le zone interne della Provincia di Oristano. Questa scommessa ha determinato la necessità di intraprendere la realizzazione di un centro amministrativo e poli funzionale, fortemente legato alle peculiarità floro faunistiche del Monte Arci. L’operazione mira al completamento dell’edificio. Operazione 4 L’operazione mira ad estendere a tutte le comunità locali l’opera di sensibilizzazione di tutela dell’ambiente e del paesaggio che, pur mantenendo uno stato egregio di conservazione (gli incendi che hanno parzialmente devastato il patrimonio boschivo dell’Arci risalgono al 1983), registra distorsioni collegate a pratiche deleterie in riferimento all’abbandono diffuso di rifiuti, in concomitanza con l’attivazione della raccolta differenziata. L’intervento inoltre si propone la finalità di intervenire sulle produzioni e le pratiche bio - agricole e bio - energetiche e sui risanamenti ambientali delle cave attive e dismesse. Obiettivo operativo 1.14. L’analisi di contesto ha individuato un processo che mira alla creazione di un network di percorsi , scheletro materiale e virtuale, alla base dello sviluppo turistico del parco Monte Arci, che consente di fruire di beni ambientali e paesaggistici, monumenti naturali, rifugi, beni archeologici, strutture ricettive e laboratori artigianali. Ciò intervenendo sull’esistente e recuperando i valori di paesaggio e culturali. L’obbiettivo si pone come risultato atteso quello di creare un prodotto unitario ed organico, nel dominio del turismo culturale ed escursionistico, che consenta alle attività imprenditoriali di svilupparsi e potenziarsi, integrando le produzioni identitarie. Operazione 1 Ales. L’edificio stesso è inserito in un sito di rilevante interesse naturalistico, per la presenza di ulivi secolari, e culturale, essendo accanto all’antica chiesa di Santa Maria, e la sistemazione dell’area attorno alla “Casa Parco” costituirà un importante punto di sosta all’aperto per il turista che usufruirà dei servizi della struttura. Il completamento della struttura e la realizzazione del sistema spaziale di percorsi e le azioni immateriali ad esso collegate, favoriscono un processo indotto di interrelazione anche fra il comparto produttivo artigianale, agro- pastorale e il settore dei servizi turistici (ivi compresi quelli di ricezione, di trasporto, di educazione ambientale e guida, culturali, ecc.) determinando una vivacità dell’assetto produttivo locale. Operazione 2 Ales. Si tratta di due fabbricati con struttura muraria in pietra locale, situati uno accanto all’altro sui lati opposti rispetto la strada comunale Ales –Acquafrida in località “Cadresa”. L’intervento consentirà di inserire i rifugi in un circuito turistico che abbraccia tutto il Monte Arci conducendo a siti naturalistici, paesaggistici, archeologici, e storico-culturali. Il sito stesso dei rifugi è inserito in una zona di interesse ambientale particolare data la presenza della “Sorgente di Cadresa” e del particolare paesaggio montano che vi si scorge verso le pareti rocciose di “Conca e Mraxi” Operazione 3 Masullas. L’intervento proposto riguarda la messa a sistema di alcune infrastrutture e/o beni di rilevante interresse archeologico culturale e ambientale situati in ambito in territorio comunale di Masullas, attraverso la creazione di un sistema di 7 itinerari, che conduce il turista proveniente dalla SS 131 alla conoscenza del territorio. Il potenziamento delle piste e l’installazione della cartellonistica consentirà di valorizzare i siti i inserendoli in un circuito turistico che abbraccia tutto il Monte Arci conducendo a siti naturalistici, paesaggistici, archeologici, e storico-culturali. Operazione 4 Masullas. Il restauro dell’ area pedonale di Piazza Santa Lucia rappresenta una importante azione volta al recupero di uno spazio pubblico ricreativo e di incontro inserita in un contesto architettonico urbanistico di

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pregio e frequentato da molti cittadini masullesi sia in occasione di funzioni religiose, sia come punto di ritrovo che come punto di passaggio per l’accesso dal paese verso le zone rurali agricole di “S’argiola” e de “Is Ortu”. L’intervento consentirà di valorizzare la chiesa di Santa Lucia che prospetta sulla piazza, importante testimonianza delle tradizioni religiose e popolari locali legate al mondo agro- pastorale, e di inserirlo in un circuito turistico che abbraccia tutto il Monte Arci conducendo a siti naturalistici, paesaggistici, archeologici, e storico-culturali. Operazione 5 Masullas. L’intervento consentirà di inserire le capanne dei pastori in un circuito turistico che abbraccia tutto il Monte Arci conducendo a siti naturalistici, paesaggistici, archeologici, e storico-culturali. Il sito stesso delle capanne dei pastori è inserito in una zona di interesse paesaggistico particolare in quanto ricadono in una zona ad alto valore ambientale con vallate e scorci panoramici degni di attenzione i come quelli verso la parete rocciosa de “Su Colombariu” con splendide modellazioni naturali create dall’ erosione degli agenti atmosferici. Nell’ambito del circuito citato le capanne dei pastori con le loro aree di pertinenza diventeranno punti di sosta e di informazione al servizio dei turisti che si accingono, da questo versante, alla visita del Monte Arci. Operazione 6 L’intervento proposto riguarda la messa a sistema di alcune infrastrutture e/o beni di rilevante interresse archeologico culturale e ambientale situati in ambito extra urbano, in territorio comunale di Morgongiori a nord del paese, attraverso la creazione di un itinerario che partendo dall’ area archeologica de “Sa grutta de is caombus” porta alla pineta di “Is Benazzeddus” e agli ovili storici di “Is Benas”. Operazione 7 Morgongiori. Si tratta di del recupero di fabbricati con struttura muraria in pietra locale e copertura in legno e lamiere, con copertura a falda unica, con loggiati coperti (“stabis”), box per i capretti (“aibis”) e recinti per la mungitura (accorrus de mulli). Nell’ambito del circuito citato l’ ovile con la sua area di pertinenza diventerà un accogliente punto di sosta e di informazione al servizio dei turisti e resterà a testimonianza della civiltà pastorale, che per secoli ha rappresentato la principale risorsa economica di questo territorio. Operazione 8 L’operazione che si intende realizzare mira alla rinaturalizzazione e valorizzazione della parte del complesso forestale del Monte Arci che ricade nel comune di Morgongiori. La zona su cui verrà realizzato il progetto, è compresa nel territorio comunale di Morgongiori che si estende per una superficie di 3500 ettari di cui 2000 ricoperti da substrato boschivo. Circa 1000 ettari di superficie boschiva sono gestiti dall'Ente Foreste della Sardegna; la superficie rimanente è gestita dal comune e rappresenta l'area interessata dall'intervento. Operazione 9 L’intervento prevede la sistemazione dell’antica strada romana di su Pitzu de sa campana, ampiamente utilizzata nei secoli addietro come via pedonale e carraia, e che per secoli ha costituito la principale via di comunicazione che dal centro abitato di Pau conduceva ad Oristano passando per Santa Prisca e il monte Arci fino a Palmas Arborea e poi al campidano. L’intervento propone la realizzazione di un itinerario di rilevante interresse ambientale, naturalistico, archeologico, storico - culturale, in ambito extra urbano, nel territorio comunale di Pau a ovest del centro abitato. Operazione 10 Il sito della chiesa di Santa Prisca è inserito in una zona di particolare interesse storico culturale: quest’area secondo gli storici fu sede dell’insediamento di “Pau mannu”, villaggio abitato dall’epoca romana fino al medio evo. Qualche centinaia di metri sopra la chiesa di Santa Prisca si estendono i giacimenti di ossidiana che da “niu e crobu” si estendono fino a “Perdas Urias”: probabilmente la più vasta officina di lavorazione di ossidiana dal Neolitico Antico (VI millennio ac.) all’eta del bronzo di tutto il bacino del Mediterraneo. La riqualificazione di quest’area con il percorso di “su pitzu del sa campana” realizzano una continuità storico culturale, paesaggistica ed ambientale fra il centro abitato, la sua montagna e la sua storia. Operazione 11 L’intervento proposto riguarda la messa a sistema, attraverso un itinerario; di alcune infrastrutture e/o beni di rilevante interresse archeologico culturale e ambientale situati in ambito extra urbano, in territorio comunale di Siris a nord del paese. Nell’area in oggetto, sono presenti diverse emergenze di enorme valore storico- archeologico: una stazione di lavorazione dell’ossidiana ricca di schegge e scarti di lavorazione; Il “nuraghe de Inus” polilobato oggetto di recenti scavi archeologici; i resti murari di un micro-insediamento residenziale di antica fattura, costituiti da una decina di capanni a pianta circolare (pinnette).

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Operazione 12 L’intervento prevede la sistemazione, la riqualificazione e valorizzazione dell’area pubblica alla periferia nord- ovest del centro abitato ove è presente l’antico ponte romano, testimone del nobile legame storico di Usellus all’impero romano. Oltre ad opere dei ripristino e valorizzazione della emergenza archeologica relativa al ponte romano si procederà alla sistemazione dell’area periurbana fino all’area parco denominata “is ortus” già parzialmente attrezzato. Operazione 13 Usellus. L’intervento proposto è indirizzato al restauro della chiesetta campestre di Santa Lucia e alla sistemazione dell’area di pertinenza. L’edificio è un esempio di antica chiesa completamente realizzata in basalto e caratterizzata dal sagrato perimetrato con muretti a secco. La chiesa, molto semplice, a navata unica e tetto a capanna, presenta elementi architettonici tardo romanici, quali i due visi scolpiti nella pietra ai lati dell’architrave del portale di ingresso. Operazione 14 La finalità dell’intervento è quella di valorizzare un sito e un percorso strettamente legati alla tradizione religiosa e alla realtà del mondo agro pastorale di Villaurbana che qui si incontrano e si celebrano tanto è vero che la festa annuale del 2 settembre segna l’inizio della stagione agraria di Villaurbana e tradizionalmente i festeggiamenti venivano promossi dai contadini in occasione del rivvovo dei contratti agricoli. Il sito interessato all’intervento è meta di un percorso storico, culturale ed ambientale che, dal centro storico del paese, in direzione nord, conduce all’antica chiesa campestre di San Crispo, recentemente restaurata. Operazione 15 L’intervento prevede la sistemazione percorso che dalle aree rurali campestri a sud ovest del centro abitato di Villaurbana si inerpica fino a fitti boschi di leccio del monte Arci sede delle attività di sistemazione idraulico forestali e di forestazione condotte dall’Ente Foreste della Sardegna. Questo versante del monte Arci racchiude pesaggisticamente l’ambiente fluviale del Rio Granaxiu, sulla piana al compluvio tra il Monte Arci e il Monte Grighine, l’ambiente collinare con i segni dell’attività agraria sui campi coltivati e l’ambiente montano incontaminato con boschi e sorgenti e piccole valli percorse da torrenti. Con il presente intervento verranno sistemati i sentieri in località “Is Aruttas Santas”, “S’Arangiu Aresti”, e “Baracca de is Furisteris” Operazione 16 L’intervento proposto riguarda la messa a sistema di alcune infrastrutture e/o beni di rilevante interresse archeologico culturale e ambientale situati in ambito extra urbano, in territorio comunale di Villaverde, attraverso la creazione di un itinerario dall’ area naturalistica di “Mitza Margiani” a l’area archeologica de Brunku e’ S’Omu Operazione 17 L’intervento proposto è indirizzato al restauro della chiesetta campestre di San Mauro e alla sistemazione dell’area di pertinenza. L’edificio è un esempio di antica chiesa completamente realizzata in basalto e caratterizzata dal sagrato perimetrato con muretti a secco. L’attuale chiesa è del XVIII secolo., ma probabilmente costruita su edificio di epoca più antica. Operazione 18 L’operazione riguarda la creazione di un camminamento botanico in territorio comunale di Morgongiori che ponga l’accento sulle peculiarità della flora del compendio del monte Arci, attendendo come risultati immediati una sensibilizzazione alla protezione delle specie vegetali da parte delle comunità montane oltre chè completare l’offerta turistica con appartai didascalici e punti sosta per i visitatori. Operazione 19 E’ un’operazione sistemica volta a definire la rete degli itinerari del Monte Arci, attraverso la definizione della percorribilità, dell’offerta ricettiva, del pernottamento, dei tempi di percorrenza. L’attività potrà inoltre essere volano promozionale e banca dati da posizionare nei nodi intermodali del network degli itinerari. Operazione 20 Si prevede la possibilità di fornire un’offerta a gruppi di visitatori (10/12) attraverso un sistema di accompagnamento tramite trenino gommato, capace di percorrere parte degli itinerari, posizionati soprattutto sulla parte sommatale del compendio vulcanico del Monte Arci. Operazione 21 L’attività professionale prevede una serie di iniziative volte all’acquisizione di beni e servizi per il

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posizionamento stabile della cooperativa femminile nella gestione integrata della rete degli itinerari del monte Arci: collegamento interno . Operazione 22 L’attività di sistema mira al collegamento dei centri urbani con il paesaggio rurale e montano attraverso un servizio di prenotazione a chiamata. L’operazione determina inoltre un maggior collegamento con le zone occidentali costiere favorendo l’integrazione mare – interno: collegamento esterno Operazione 23 Usellus. L’operazione consiste nella tutela e valorizzazione di elementi caratteristici del paesaggio rurale e collinare della Marmilla, attraverso il ripristino e la manutenzione dei muretti a secco: specificità riconosciuta anche dal Piano Paesaggistico Regionale. Operazione 24 Usellus. L’operazione consiste nella tutela e valorizzazione di elementi caratteristici del paesaggio rurale e collinare della Marmilla, attraverso il ripristino e la manutenzione dei muretti a secco: specificità riconosciuta anche dal Piano Paesaggistico Regionale. Obiettivo Specifico 2 STRUTTURE RICETTIVE INSERITE IN UN CIRCUITO TURISTICO. Gli attrattori culturali sono determinanti per riconoscere turisticamente il compendio naturale del Monte Arci, ma se non vengono correlati ad uno stile e ad una cultura dell’ospitalità, risulta difficoltoso esprimerne il potenziale. L’obiettivo è quello di creare un sistema delle strutture ricettive presenti in un unico circuito del Monte Arci che permetta di aumentare l’indotto delle strutture esistenti attraverso economia di scala e di scopo e al contempo consenta a quelle di nuova costituzione di posizionarsi in un mercato avviato. Pertanto occorre strutturare e professionalizzare l’elevata propensione all’ospitalità dell’area indicata con misure a finalità turistiche. Anche in questo caso il criterio delle pari opportunità sarà garantito durante la fase di implementazione delle diverse azioni previste per il conseguimento dell’obiettivo specifico e sarà oggetto di monitoraggio e valutazione. La modalità che si intende utilizzare al fine di verificare l’effettivo rispetto di tale criterio e stata descritta in precedenza e si basa sulla metodologia del bilancio di genere. Obiettivo Operativo 2.1 La capacità delle comunità locali di poter sviluppare il settore turistico legato alle risorse identitarie deve necessariamente riflettersi sull’opportunità di abbattere l’eccessivo individualismo specifico di questo territorio. Il risultato atteso è che la opportunità di associarsi e di rispondere in maniera unitaria alla domanda del mercato turistico diventi una regola che riesca ad incidere sull’indotto economico e sul livello occupazionale. La necessità di implementare e migliorare i posti letto disponibili e di professionalizzare gli operatori rappresenta elemento indispensabile per lo sviluppo della rete di ospitalità. Operazione 1 La costituzione della rete tra gli operatori dell’ospitalità contribuisce a ridurre l’isolamento, pone le basi per avviare il confronto su una futura strategia di accoglienza, crea un referente unico istituzionale in grado di far valere le istanze settoriali: crea economia di scala e di scopo, favorendo l’approccio alla cooperazione. Determina inoltre l’adozione di buone pratiche che consentano il raggiungimento di un elevato standard qualitativo (adozione disciplinare di qualità) dell’offerta ricettiva, organico per tutti i consorziati. La diffusione delle strutture ricettive in tutti i territori comunali del Monte Arci favorisce inoltre azioni di integrazione tra costa ed interno. Obiettivo Operativo 2.2 Al fine di garantire una reale integrazione tra le diverse strutture ricettive in primo luogo vi è la necessità di completare e ampliare quelle esistenti, in rapporto alle richieste del mercato. La dislocazione delle strutture ricettive in ambito montano e urbano, hanno favorito l’esigenza espressa da numerosi operatori agricoli di diversificare la propria attività attraverso il riuso di edifici storici a punti ristoro e posti letto, colmando una rete di ospitalità territoriale extra alberghiera di tipo urbano – rurale – montano. Operazione 1 L’operazione consiste nell’ampliare ed adeguare il campeggio montano di Sennixeddu, in prossimità del giacimento di ossidiana di Perdas Urias. Attualmente il campeggio montano riceve maggiori flussi nel periodo estivo a e ranghi ridotti sopratutto per carenza di strutture poco fruibili negli altri periodi dell’anno. Operazione 2 Il collegamento tra mare ed interno potrà avvenire anche attraverso percorsi a cavallo, in quanto l’intero

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compendio del monte arci e percorso da una serie di ippovie e di strutture di sosta per il rimessaggio e lo stallaggio: La stazione di Palmas Arborea rispetta questi principi strategici di collegamento del campidano con la Marmilla e il sarcidano e favorisce l’attuazione del PIA Horse Country. Operazioni 3 Si tratta di un’azione di completamento dislocata nel territorio di Morgongiori di una struttura specifica nel panorama dell’ippoterapia. La struttura attualmente è ultimata al 75%, ed è in grado di ospitare un buon numero di persone. Data la collocazione sull’altipiano di Is Benas in prossimità delle Trebine e di numerosi siti archeologici il suo completamento risulta strategico per l’intero territorio. Operazione 4 L’operazione proposta dall’impresa di gestione del campeggio montano di Sennisceddu mira ad aumentare la dotazione dei posti letto per il periodo invernale e a dotare il compendio ricettivo di ulteriori dotazioni ludiche che amplino l’offerta. La società di gestione è ad amministrazione femminile Operazione 5 La struttura ricettiva, condotta da donne, è appena sorta in prossimità del centro urbano di Morgongiori e necessita di alcune dotazioni strumentali rivolte ad adeguare e completare gli arredi e alla sistemazione delle aree di pertinenza. (10 posti letto) Operazione 6 L’agriturismo svolge attività da ormai un decennio, all’interno del centro urbano di Morgongiori e la denominazione evocativa ha spinto la conduttrice a diversificare l’offerta con la produzione della pasta fresca tipica del luogo. La proposta consente di integrare l’offerta ricettiva con dimostrazioni pratiche nelle produzione della pasta fresca. Operazione 7 Piscina, ristorante, punti sosta e ricostruzione di un villaggio neolitica sono le dotazioni della struttura ricettiva di Taraxi, sita in territorio comunale di Masullas, in prossimità del giacimento di ossidiana di Conk’ e Cannas e limitrofa alla SS 442, direzione obbligata per il visitatore che proviene dalla SS 131: porta occidentale del monte arci. Anche in questo caso è forte la caratterizzazione territoriale e culturale della stazione ricettiva. Operazione 8 Pur rappresentando la capitale dell’Alta Marmilla, Ales possiede una dotazione di posti letto esigua ( 6 in ambito urbano e 16 in prossimità del sito di Acquafrida), che con questa operazione aumentano di n. 6 unità. La conduttrice il b&b ha già intrapreso un intervento di recupero di un edificio storico, su impianto settecentesco, lungo la direttrice principale della matrice di primo impianto, in prossimità della Cattedrale di Ales. Operazione 9 L’operazione è rivolta alla diversificazione dell’attività di un’azienda agricola che mira al riuso di un edifico storico rurale in territorio comunale di Ales a fini ricettivi, ludici e didattici. (6 posti letto) Operazione 10 L’operazione è rivolta alla diversificazione dell’attività di un’azienda agricola che mira al riuso di un edifico storico rurale in territorio comunale di Ales a fini ricettivi, ludici e didattici. (6 posti letto) Operazione 11 L’operazione è rivolta alla diversificazione dell’attività di un’azienda agricola che mira al riuso di un edifico storico rurale in territorio comunale di Pau a fini ricettivi, ludici e didattici. Operazione 12 L’operazione è rivolta alla diversificazione dell’attività di un’azienda agricola che mira al riuso di un edifico storico rurale in territorio comunale di Usellus a fini ricettivi, ludici e didattici. (4 posti letto) Operazione 13 L’operazione è rivolta alla diversificazione dell’attività di un’azienda agricola che mira al riuso di un edifico storico rurale in territorio comunale di Usellus a fini ricettivi, ludici e didattici. (4 posti letto) Operazione 14 L’operazione è rivolta alla diversificazione dell’attività di un’azienda agricola che mira al riuso di un edifico storico rurale in territorio comunale di Villa Verde a fini ricettivi, ludici e didattici. Obiettivo Operativo 2.3 Il comparto ricettivo presente è caratterizzato da strutture pubbliche affidate in gestione a cooperative e conduttori locali, i quali non sempre caratterizzano l’offerta in funzione delle specificità territoriali; manca

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spesso la conoscenza essenziale delle specificità del monte arci e delle culture e tradizioni locali. L’obbiettivo vuole incidere sulla professionalizzazione degli operatori sia in termini di conoscenze generali relative agli attrattori turistici e culturali, sia in termini mirati alla conduzione della propria attività nell’ottica di soddisfacimento del cliente e di un buon rapporto tra qualità offerta e prezzo. All’operatore ricettivo, oggi sempre più, vengono richieste competenze che integrino l’attività svolta con la conoscenza del territorio in cui essa si svolge. Operazione 1 Il trasferimento di competenze attraverso azioni formative sono rivolte a creare standard di prodotto e di processo offerto (disciplinare di qualità). Esse accrescono la professionalità degli operatori e hanno rilevanza strategica, in quanto mirano alla definizione di una condotta operativa che esporti il locale in una dimensione globale (globalismo espansivo) favorendo l’interazione con le produzioni e le risorse umane di tutto il territorio del monte arci. Obiettivo Operativo 2.4 Quanti conoscono l’esistenza di n. 4 rifugi realizzati completamente in terra cruda secondo i canoni della bio edilizia, presso la leccetta di Acquafrida, in territorio di Ales? La promozione turistica dell’offerta ricettiva, dovrà caratterizzarsi per la capacità di promuovere strutture molto diverse tra di loro, ma facilemente aggregabili e riconducibili ad una specificità territoriale. La scelta dei canali di comunicazioni e stata individuata sulla base di un target “medio alto”. Operazione 1 L’acquisizione di spazi pubblicitari diviene strategica in quanto la rete viene portata a conoscenza del pubblico. Gli spazi che si intende utilizzare sono quelli tradizionali, legati alla dimensione del viaggio quali aeroporti e porti. La messa in onda su televisioni dedicate di documentari con scopo pubblicitario sono un possibile veicolo in grado di far conoscere le peculiarità e le caratteristiche della zona di riferimento del progetto. Dal punto di vista operativo si è pensato di utilizzare i nuovi strumenti di comunicazione, quali video promozionali da collocare su siti quali google e you tube, vendita on line nei siti specializzati. La partecipazione a fiere del settore è rivolta principalmente ad operatori turistici, anche se spazi promozionali potranno esserci anche in altre manifestazioni non strettamente legate al turismo: ad esempio settori dove è sentita la necessità di premiare la fidelizzazione della clientela con viaggi. La credit card è uno strumento che premia il cliente per la scelta dei servizi offerti dalla rete di ospitalità. Obiettivo Operativo 2.5. La costituzione di un circuito unico dell’ospitalità territoriale del monte arci non rappresenta una condizione sufficiente allo sviluppo economico del settore, ma solo necessaria. Esistono esempi di reti di strutture ricettive che giunte alla costituzione e all’adozione di un disciplinare di qualità, non riescono comunque ad attivare nuovi flussi economici. Servono azioni di accompagnamento e di temporany management capaci di incidere sulla gestione iniziale del circuito per il mantenimento di standard di ospitalità sufficienti ad attrarre il visitatore e a consentire un incremento delle entrate e dei livelli occupazionali, sempre nell’ottica delle pari opportunità. Operazione 1 L’azione che dovrà riguardare un periodo temporale successivo alla costituzione del circuito unico di ospitalità mira a non abbassare i livelli dei servizi, delle dotazioni, delle strutture, attraverso interventi di trasferimento di competenze e di accompagnamento. Obiettivo Specifico 3 PRODUZIONI TIPICHE INTEGRATE CON IL SETTORE TURISTICO. La valorizzazione delle produzioni tipiche realizzate secondo le metodologie imposte dai disciplinari di prodotto e di processo rafforzano l’identità del territorio, veicolano le informazioni e promuovono l’area ad un pubblico più vasto. Inoltre, i meccanismi di certificazione, l’associazione tra produttori e le strategie di promozione delle produzioni, contribuiscono a rafforzare la nascente cultura d’impresa ovvero il rafforzamento in diretto collegamento col comparto turistico creando economie di scala e di scopo. Anche in questo caso il criterio delle pari opportunità sarà garantito durante la fase di implementazione delle diverse azioni previste per il conseguimento dell’obiettivo specifico e sarà oggetto di monitoraggio e valutazione. La modalità che si intende utilizzare al fine di verificare l’effettivo rispetto di tale criterio e stata descritta in precedenza e si basa sulla metodologia del bilancio di genere. Obiettivo Operativo 3.1 L’eccesso di individualismo non consente di poter rispondere alle esigenze del mercato sempre più rivolto in

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direzione all’associazione tra produttori. Se si dovesse prendere in considerazione il settore delle “lorighittas”, del miele o dei formaggi si assisterebbe univocamente alla incapacità dei singoli produttori di rispondere alle esigenze del mercato. La cultura dell’associazionismo rappresenta per il territorio la vera sfida sulla quale investire azioni di animazione e, su alcuni prodotti, frutto di esperienze locali secolari, si vuole incidere attraverso animazione e accompagnamento alla realizzazione di un club di prodotto. Operazione 1 Verranno forniti una serie di servizi reali come supporto alla creazione della rete commerciale, supporto alla gestione degli eventuali insoluti, supporto alla razionalizzazione del processo produttivo, supporto al miglioramento della qualità delle produzioni tipiche. Si pensa di realizzare, soprattutto a Morgongiori per le Lorighittas, porzioni di processo produttivo concentrate in un’unica realtà, in modo tale da realizzare delle economie di scala o di scopo. Il trasferimento di competenze attraverso azioni formative sono rivolte alla creazione di uno standard di prodotto o di processo. Migliorano le competenze e la professionalità degli operatori. L’obiettivo ha rilevanza strategica poiché, i produttori del Comune di Morgongiori, mirano a realizzare produzioni d’eccellenza. Operazione 2 Verranno attivate una serie di misure di accompagnamento, che supporteranno gli operatori del settore durante le diverse fasi di costruzione dell’organismo unitario. Le azioni di animazioni, di monitoraggio e valutazione sono alla base della buona riuscita dell’intero progetto. Con le azioni di animazione si mira a creare soprattutto rapporti di carattere fiduciario, in modo tale da attivare un confronto con l’operatore sui metodi e tecniche di gestione. Il monitoraggio e la valutazione supporteranno l’animazione. Le produzioni tipiche riguarderanno sia lavorazioni artigianali che produzioni agro alimentari. Obiettivo Operativo 3.2 Le produzioni legate alla pasta fresca denominata “lorighittas” non presentano una dotazione strutturale adeguata, soprattutto in termini di strutture e di impianti di produzione. Il consorzio di produttori agevola la realizzazione di parti di processo attraverso un unico laboratorio, che specializzi la propria attività in quella particolare fase (es.: essiccazione) Operazione 1 L’operazione serve alla creazione di un laboratorio che favorisca la realizzazione associata di una particolare fase del processo legata alla produzione e alla commercializzazione delle “lorighittas”. Obiettivo Operativo 3.3 La caratterizzazione dei prodotti e il loro riconoscimento sono alla base della strategia di valorizzazione delle produzioni tipiche. E’ impensabile promuovere i manufatti e le produzioni agroalimentari in un mercato globale senza adeguati strumenti di tutela. L’obiettivo è il riconoscimento delle produzioni locali tipiche del monte arci e l’adesione e l’applicazione al marchio del parco. Operazioni 1 La realizzazione di studi e ricerche finalizzata alla predisposizione di dossier per ottenere un riconoscimento territoriale controllato risulta fondamentale per attivare meccanismi di protezione. L’operazione e propedeutica alle azioni di carattere commerciale ed è stata già programmata ed in parte attuata dal consorzio di gestione parco monte arci. Operazioni 2 Tra le attività di valorizzazione delle risorse locali le operazioni condotte dal consorzio di gestione parco monte arci riguardano la realizzazione di un marchio del parco e il regolamento di attuazione; è in programma una campagna di animazione che favorisca l’adesione tra tutti i produttori e gli operatori locali. Obiettivo Operativo 3.4 La promozione della rete e dei produttori rappresenta uno strumento capace di far conoscere e distinguere le produzioni tipiche. La scelta dei canali di comunicazioni e stata individuata sulla base di un target “alto”. Pertanto si è optato per l’utilizzo dei nuovi strumenti di comunicazione, internet video su google you tube e vendita on line nei siti specializzati, e bay, eventi fieristici di settore. Operazione 1 La promozione del Consorzio regionale apicoltori (51 operatori) mira a far conoscere il prodotto e le sue caratteristiche, attraverso la relazione con l’area a parco. I canali di comunicazione che si vogliono sfruttare sono quelli legati ai nuovi strumenti di comunicazione, quali vendita on line nei siti specializzati, aste sul sito ebay, partecipazione ad eventi fieristici e di settore. In generale il piano di servizi reali riguarda pure un’azione

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formativa e di tutela dei mieli sardi sempre più necessaria con l’avvento dei nuovi mercati orientali. Operazione 2 L’implementazione della piattaforma e-business, motore virtuale realizzato da Tiscali SPA all’interno di un processo promozionale di un itinerario regionale archeologico, rappresenta un valido strumento per la promozione e la commercializzazione dei prodotti, evita passaggi intermedi e fidelizza il cliente. Favorisce inoltre il riconoscimento dei prodotti territoriali e dunque costituisce una forma primordiale di tutela, sino al riconoscimento di un marchio di tutela (alcuni anni). Obiettivo Operativo 3.5 La bassa cultura d’impresa è un problema che assume proporzioni notevoli soprattutto nel versante orientale del massiccio vulcanico del monte arci. L’obiettivo è quello di incrementare il tessuto produttivo locale attraverso azioni di orientamento rivolte soprattutto ai giovani e alle giovani che si affacciano la mercato del lavoro, interagendo con le strutture locali presenti di inserimento lavorativo. E’ spesso la mancanza di informazioni relative alle agevolazioni per la nascita di una nuova impresa che frena lo sviluppo economico locale. Operazione 1 L’operazione mira all’utilizzo della banca dati esistente (consorzio di gestione monte arci) circa le risorse umane, per attivare dei percorsi personali di avvicinamento alla creazione di nuove attività imprenditoriali per l’aumento delle produzioni tipiche. Anche l’ssistenza bancaria, realizzata in termini di valutazione dell’attività economica finalizzata all’eventualità di concessione di credito, è rivolta a creare una maggiore consapevolezza circa l’uso degli strumenti finanziari e a facilitare l’accesso al credito. Obiettivo Operativo 3.6 E’ innegabile che le strategie di caratterizzazione delle produzioni locali abbiano nel territorio di riferimento un punto di vantaggio definito dalle condizioni ambientali in ottimo stato di conservazione. La caratterizzazione delle produzioni al territorio ne aumentano il valore aggiunto e le posizionano in un mercato medio alto, come già avviene nei casi del miele, della pasta fresca, dei tessuti, dell’ossidiana. Questo processo promozionale favorisce un rapporto tra guadagno e ricavo superiore alle medie per prodotti similari e ne aumenta il valore di acquisto. Operazione 1 L’attivazione di una banca territoriale geo referenziata già in fase di implementazione potrà essere integrata con esplicito riferimento ai produttori locali e all’utilizzo e alla certificazione delle materie prime. Questo strumento innovativo favorisce la creazione di una sorta di “vortale” capace di veicolare virtualmente in sinergia territorio e produzioni. Operazione 2 La caratterizzazione delle produzioni verrà attuata attraverso forme consuete di marketing territoriale in cui la denominazione del prodotto verrà collegata all’ambito di produzione (es. miele di Ales, lorighittas di Morgongiori, ossidiana di Pau, olio di Villa Verde) per costituire complessivamente il club di prodotto del monte arci.

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5.3. COERENZA CON GLI OBIETTIVI SPECIFICI DEFINITI NEI PERTINENTI “ELEMENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PROGETTI INTEGRATI”

Tabella 8 - Coerenza con gli obiettivi specifici definiti nei pertinenti “Elementi per la Predisposizione dei Progetti Integrati”

Obiettivi Specifici Obiettivi Specifici (Elementi per la Predisposizione dei (Albero degli Note Progetti Integrati) Obiettivi) Migliorare l’infrastrutturazione e i servizi Valorizzazione L’attenzione al comparto produttivo non deriva funzionali al progetto di sviluppo delle produzioni dalle specificità legate alle caratteristiche turistico delineato coerente coi criteri di tipiche locali generiche eno gastronomiche o artigianali, ma sostenibilità alle specificità identitarie comuni alle produzioni messe a sistema. Questi aspetti culturali che sono riconoscibili e distinguibili facilmente ad esempio nel miele (attività di smielatura razionale in situ a partire dai primi del XIX sec.), nella pasta fresca, nel torrone (produzione risalente al 1932), nei gioielli in ossidiana (laboratorio di lavorazione visitato nel 2006 da 57 scolaresche per complessive 1237 visite) diventano anch’essi attrattori turistici e consentono di caratterizzare e diversificare l’offerta, trasformando i prodotti in servizi funzionali al progetto di sviluppo turistico sostenibile e facilitando al contempo l’indotto economico: OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO . Garantire l’offerta turistica integrata e unitaria dell’intero territorio provinciale (aree interne, aree costiere) Qualificare e aumentare la ricettività Valorizzazione rete turistica e cultura dell’ospitalità Valorizzare gli attrattori turistici coerenti Valorizzazione e con l’impostazione strategica culturale ed promozione ambientale di eccellenza attrattori turistici e culturali Riqualificare le aree degradate e le borgate marine

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6. STRATEGIA E OPERAZIONI DEL PROGETTO INTEGRATO

6.1. Definizione della strategia

Obiettivo Specifico N° 1 ATTRATTORI TURISTICI E CULTURALI VALORIZZATI.

Punto di Forza B1: Peculiarità del tematismo unico regionale archeologico e, in certa misura del Mediterraneo occidentale, costituito dalla presenza dei giacimenti di ossidiana del Monte Arci e dei relativi centri preistorici di riduzione. Descrizione: L’area del Monte Arci è caratterizzato dalla presenza di n. 4 giacimenti primari dell’ossidiana e rappresenta nel bacino del Mediterraneo il giacimento più esteso per dimensioni. Questa caratteristica territoriale ha favorito una rete di scambi della risorsa che ha interessato tutto il territorio regionale, il centro e il nord dell’Italia , oltre chè alcune zone della Francia, per un periodo temporale di circa 4000 anni (VI millennio a.c. – età del bronzo) sino all’avvento dei metalli. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella tutela dei giacimenti (Pau, Morgongiori, Masullas, Marrubiu), il censimento e la catalogazione dei centri di lavorazione attraverso GIS, il proseguimento della ricerca sul territorio e della diffusione della risorsa, attraverso la caratterizzazione di provenienza nelle aree contermini. L’azione di tutela e di ricerca presuppone una azione di sensibilizzazione e di aumento del personale specializzato, anche nella possibilità di uno sfruttamento a fini turistici, sino alla ricostruzione del paleo ambiente di tutto il Monte Arci. La re - interpretazioni delle lavorazioni artigianali e le attività legate all’archeologia sperimentale rappresentano valide opzioni per la creazione di indotto legato all’ossidiana. Operazioni: □ Vigilanza, manutenzione ordinaria e monitoraggio giacimenti di ossidiana □ Recupero a fini turistici cava di ossidiana in località Conk’e Cannas/Masullas. (M607/10) □ Design, packaging e macchinari per realizzazione gioielli e utensili in ossidiana (M285) □ Percorso turistico volto alla valorizzazione dell'Ossidiana. (M607/17) □ Censimento e mappatura giacimenti e centri lavorazione ossidiana (codice non assegnato) □ Istituzioni di corsi di formazione per operatori turistici e archeologi nel dominio dell’industria litica in ossidiana (CIVIS) □ Master di II livello in tecnologia e analisi della industria litica in ossidiana (CIVIS) □ Valorizzazione dell’attrattore turistico legato all’ossidiana e al comparto archeologico. □ Analisi isotopiche su resti antropici nel sito neolitico in località “Su Forru de Is Sinzurreddus”

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Punto di Forza B2: Presenza di siti archeologici già interessati da scavi e opere di valorizzazione e tutela. Descrizione: L’area del Monte Arci è caratterizzato dalla presenza di innumerevoli aree archeologiche che negli ultimi anni sono state oggetto di scavo archeologico stratigrafico determinando una varietà di tipologie messe in luce (non solo nuraghi). Due di esse rappresentano un unicum territoriale sia in termini di caratteristiche tipologiche (tempio in grotta con rampa verticale scavata sulla roccia e decori a coppelle), sia per concentrazione e varietà di manufatti (menhir, domus de Janas, circoli e strutture megalitiche) nel medesimo sito. Ciò favorisce un’offerta culturale diversificata e integrata con ambiti di paesaggio di rara bellezza ed edifici di pregio architettonico. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella indagine dei due siti di particolare pregio prima descritti e nell’attivazione di un’azione sistematica di restauro di tutti i manufatti portati alla luce negli anni passati per la loro musealizzazione, attraverso le attività didattiche promosse. La realizzazione dei due cantieri di scavo completano l’offerta archeologica che compre un arco temporale di testimonianze dal neolitico antico alla dominazione romana. La realizzazione di una rete archeologica territoriale, che rientra tra i compiti istituzionali del Centro Interdipartimentale di Preistoria e Protostoria del Mediterraneo, presente nel territorio dal 2002, facilita una gestione unitaria di tutto il comparto e rappresenta il risultato atteso dalla valorizzazione del comparto. Operazioni: □ Organizzazione e gestione di master per restauratori di reperti archeologici. (CIVIS) □ Recupero e valorizzazione di un complesso nuragico ipogeico M607/13 □ Tutela e valorizzazione del complesso neolitico di Prabanta. M607/14 □ Valorizzazione dell’attrattore turistico legato all’ossidiana e al comparto archeologico. □ Realizzazione della rete degli itinerari del parco del monte arci. M607/4 □ Acquisto trenino gommato (codice non assegnato) □ Servizi integrati per il turismo. F281 □ Adeguamento dotazione strumentale: autobus e due vetture navetta F369 □ Attivazione piattaforma e-business (codice non assegnato) □ Implementazione GIS web. (codice non assegnato) □ Parcheggio, viabilità e binario per vagoncini per trasporto bambini e disabili, esposizione prodotti locali. M607/23 □ Messa a sistema di alcune infrastrutture e beni di rilevante interesse archeologico e culturale… M607/19 □ Rete dei siti di interesse archeologico e ambientale. M607/11 □ Itinerario culturale, ambientale e archeologico M607/21

Punto di forza B3: Facilità di messa in rete con l’oristanese e il Sarcidano e vicinanza con le grandi aree archeologiche della Marmilla, inserite nell’itinerario del POR (Complessi nuragici di Barumini, Serri, Villanovaforru, Sardara; Musei di Villanovaforru, Sardara, Sa Corona Arrubia). Descrizione: Morgongiori è comune capofila dell’itinerario regionale dei POR di archeologia nuragica e pre nuragica per ui gia in atto un accordo di cooperazione per la gestione e la promozione unitaria dei siti. Strategia di Valorizzazione: Parallelamente alla costruzione di una rete territoriale interna delle risorse e dei monumenti archeologici, la comunicazione esterna coi siti archeologici delle aree contermini potrà avvenire attraverso l’attuazione del protocollo d’intesa già stipulato con i comuni dell’itinerario del POR (accordo di I livello) e con l’attivazione di servizi di trasporto a chiamata. Operazioni:

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□ Attivazione piattaforma e-business (codice non assegnato) □ Adeguamento dotazione strumentale: autobus e due vetture navetta F369

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Punto di forza B4: Interventi diffusi di riqualificazione urbana sui tessuti viari e sugli edifici pubblici e privati a forte valenza architettonica e identitaria. Descrizione: Tutti gli enti locali intervengono da circa un decennio sulla riqualificazione urbana dei propri centri storici preservandone la matrice medioevale Strategia di Valorizzazione: Il forte abbandono degli edifici storici e la forte carica identitaria della rete dei centri urbani che rappresenta testimonianza intatta del ripopolamento della Sardegna dopo l’anno mille, favorisce il riuso dei medesimi in chiave ricettiva, ovvero da destinare ad attività sociali e culturali e legate alle produzioni e ai mestieri tradizionali. Operazioni: □ Laboratorio dei centri storici: realizzazione piano di approvvigionamento di materiali tradizionali; piano del colore dei centri storici; piano di riconversione degli immobili abbandonati (codice non assegnato) □ Tutela valorizzazione e promozione dell’attrattore turistico legato ai centri storici e organizzazione laboratorio di qualità.(CIVIS) □ Assistenza agli interventi materiali sul patrimonio storico tradizionale; animazione, ausilio alla formazione agli attori del recupero; organizzazione di eventi e workshop (CIVIS) □ Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (CIVIS); □ Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali.in Villa Verde; (CIVIS) □ Il circuito del sacro nell’insediamento alto-medioevale. (CIVIS); □ L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane. (CIVIS – M607/22) □ (C5 - tabella 1) Riqualificazione dei percorsi storico culturali nel paese dell’ossidiana. (CIVIS) □ Recupero edificio storico per sede e book shop M753 □ Restauro sagrato chiesa di Santa Lucia. M607/8 □ Recupero chiesa campestre di Santa Prisca M607/16 □ Recupero chiesa campestre di Santa Lucia M607/20 □ Riqualificazione l'area di pertinenza della chiesa campestre di San Crispino. M607/25 □ Riqualificare pertinenza chiesa di San Mauro. M607/24 □ Restauro di edificio storico in Ales per la realizzazione di un b&b C253 □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Valorizzazione del paesaggio montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura espositiva delle attrezzature agricole

Punto di forza B5: Presenza di numerosi e diversificati centri espositivi (musei) e documentali distribuiti sul territorio. Descrizione:

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Nell’area sono presenti: il museo del pane a Villaurbana, il museo dell’ossidiana a Pau, il museo diocesano dell’arte sacra e del giocattolo tradizionale ad Ales, il museo dell’arte tessile a Morgongiori e il museo mineralologico a Masullas Strategia di Valorizzazione: Attraverso l’adeguamento delle strutture museali (manca il completamento del museo diocesano) esistenti si provvederà alla costituzione di un sistema museale del monte arci, con centro nel museo diocesano dell’arte sacra. Operazioni: □ Servizi per fruizione museo (biglietteria, book shop, etc.) M353 □ Promozione turistica e Marketing territoriale (codice non assegnato)

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Punto di forza B6: Presenza di boschi climatici a leccio presenti in tutto il territorio di riferimento, attrezzati con aree di sosta e servizi turistici complementari. Descrizione: Il parco naturale del monte arci è caratterizzato da numerose aree di sosta in prossimità di boschi di leccio, presenti in tutti i territori comunali (11) che sono spesso pertinenti di strutture ricettive di ristorazione e/o di pernottamento. Strategia di Valorizzazione: Attraverso la realizzazione del network degli itinerari del monte arci si provvederà alla integrazione dei siti ambientali di pregio con l’offerta legata ai centri storici e ai beni archeologici, a maggiore tutela e presidio. Verranno inoltre realizzati dei camminamenti botanici didattici ed esplicativi delle peculiarità ambientali. Ma l’operazione di valorizzazione del compendio boschivo riguarda un’areale, in territorio di Morgongiori, che verrà rinaturalizzato. Operazioni: □ Riqualificare pertinenza chiesa di San Mauro. M607/24 □ Adeguamento dotazione strumentale: autobus e due vetture navetta F369 □ Recupero e valorizzazione di un complesso nuragico ipogeico M607/13 □ Recupero a fini turistici cava di ossidiana in località Conk’e Cannas/Masullas. (M607/10) □ Percorso turistico volto alla valorizzazione dell'Ossidiana. (M607/17) □ Realizzazione della rete degli itinerari del parco del monte arci. M607/4 □ Acquisto trenino gommato (codice non assegnato) □ Servizi integrati per il turismo. F281 □ Parcheggio, viabilità e binario per vagoncini per trasporto bambini e disabili, esposizione prodotti locali. M607/23 □ Messa a sistema di alcune infrastrutture e beni di rilevante interesse archeologico e culturale… M607/19 □ Rete dei siti di interesse archeologico e ambientale. M607/11 □ Itinerario culturale, ambientale e archeologico M607/21 □ Allestimento, all’interno del Centro di Documentaz. Monte Arci, di sez. espos. su prodotti dell’oralità e attivazione Agenda21 locale Q134(CIVIS) □ Educazione ambientale (codice non assegnato) □ La casa del Parco: centro intermodale per la gestione dei percorsi naturalistici e storico architettonici del Monte Arci. M607/5 □ Riqualificazione ambientale e paesaggistica del M. Arci. M515 □ Monumenti naturali il fungo di Is Aruttas Santas, siti naturalistici e attività dei carbonari. Interventi sui sentieri. M607/26 □ Camminamento botanico del M. Arci. M607/1

Punto di forza B9: Presenza di monumenti naturali di pregevole interesse paesaggistico, di habitat prioritari della Direttiva 92/43 CEE: percorsi sub steppici di graminacee e piante annue e aree SIC. Descrizione: L’altipiano di santa Lucia, nel territorio comunale di Usellus è caratterizzato di habitat prioritari della Direttiva 92/43 CEE: percorsi sub steppici di graminacee, che nella stagione primaverile, spesso forma i cosiddetti pauli (accumuli d’acqua). Queste zone sono importanti per la presenza di numerose specie di essenze floreali. Strategia di Valorizzazione: Verranno realizzati percorsi didattici esplicativi circa le specificità del luogo. Operazioni: □ Recupero chiesa campestre di Santa Lucia M607/20 □ Realizzazione della rete degli itinerari del parco del monte arci. M607/4

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Punto di forza C1: Buono e diffuso livello di istruzione da parte delle donne. Descrizione: L’ambito territoriale di riferimento è caratterizzato da un buon livello di istruzione delle risorse umane con particolare riferimento alle donne, con percentuali leggermente superiori alla media regionale. Strategia di Valorizzazione: Verranno organizzati sul territorio azioni formative di specializzazione legate alla valorizzazione del comparto archeologico e trasferimento di competenze per l’incremento di iniziative imprenditoriali nel dominio delle produzioni tipiche e dell’ospitalità. Operazioni: □ Istituzioni di corsi di formazione per operatori turistici e archeologi nel dominio dell’industria litica in ossidiana. (CIVIS) □ Organizzazione e gestione di master per restauratori di reperti archeologici. (CIVIS) □ Master di II livello in tecnologia e analisi della industria litica in ossidiana (CIVIS) □ Educazione ambientale (codice non assegnato)

Punto di forza D3: Attivazione ormai triennale della raccolta differenziata dei rifiuti. Descrizione: Il servizio è fornito dal Consorzio le Due Giare. Strategia di Valorizzazione: Verranno organizzati sul territorio azioni di Agenda 21 che mirano all’utilizzo e al rispetto sostenibile del paesaggio rurale e montano. Operazioni: □ Educazione ambientale (codice non assegnato) □ Allestimento, all’interno del Centro di Documentaz. Monte Arci, di sez. espos. su prodotti dell’oralità e attivazione Agenda21 locale Q134

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Punto di forza D2: Risanamento conservativo e restauro di edifici di particolare pregio architettonico, rifugi, capanne che mantengono inalterate le componenti bio compatibili. Descrizione: La percezione del paesaggio urbano e del patrimonio storico tradizionale dismesso determina la necessità di intervenire nel massimo rispetto delle risorse ambientali, della compatibilità dei materiali da costruzione attraverso l’utilizzo di tecniche costruttive tradizionali, di malte non invasive e non alteranti il supporto strutturale lapideo, di sistemi energetici di alimentazione alternativi. Strategia di Valorizzazione: Deriva dalla presenza sul territorio di una guida normativa e procedurale in perfetta linea con il PPR, che elegge l’area a territorio pilota nella riqualificazione del paesaggio urbano, eletto ad attrattore turistico e fonte di nuove opportunità economiche. Operazioni: □ Recupero di n. 2 ovili in disuso per adibirli a punti di accoglienza turistica. M607/6 □ Recupero antiche capanne. M607/9 □ Rete dei siti di interesse archeologico e ambientale. M607/11 □ Recupero antichi ovili come punto di accoglienza turistica. M607/12 □ Laboratorio dei centri storici: realizzazione piano di approvvigionamento di materiali tradizionali; piano del colore dei centri storici; piano di riconversione degli immobili abbandonati (codice non assegnato) □ Tutela valorizzazione e promozione dell’attrattore turistico legato ai centri storici e organizzazione laboratorio di qualità.(CIVIS) □ Assistenza agli interventi materiali sul patrimonio storico tradizionale; animazione, ausilio alla formazione agli attori del recupero; organizzazione di eventi e workshop (CIVIS) □ Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (CIVIS); □ Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali.in Villa Verde; (CIVIS) □ Il circuito del sacro nell’insediamento alto-medioevale. (CIVIS); □ L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane. (CIVIS – M607/22) □ (C5 - tabella 1) Riqualificazione dei percorsi storico culturali nel paese dell’ossidiana. (CIVIS) □ Recupero edificio storico per sede e book shop M753 □ Restauro sagrato chiesa di Santa Lucia. M607/8 □ Recupero chiesa campestre di Santa Prisca M607/16 □ Recupero chiesa campestre di Santa Lucia M607/20 □ Riqualificazione l'area di pertinenza della chiesa campestre di San Crispino. M607/25 □ Riqualificare pertinenza chiesa di San Mauro. M607/24

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Punto di forza E1: Attivazione di un programma di riqualificazione urbana di valorizzazione dell’edificato storico di primo impianto (attrattore turistico). Descrizione: La rete ha come obiettivo generale l’attivazione di un processo di sviluppo sostenibile per la valorizzazione di uno straordinario patrimonio della Sardegna: la rete dei centri della Marmilla, l’esempio più conservativo della struttura insediativa della Sardegna dopo l’anno mille. Nell’alto medioevo, infatti, si genera quel processo di ripopolamento a scala regionale che produce la grande stagione dell’architettura romanica e genera altresì quel rapporto capillare e articolato tra centri abitati e territorio, del quale appunto la Marmilla costituisce la testimonianza di gran lunga più viva, sostanzialmente l’unica immagine del passato alto medioevale dell’isola. Si tratta di un reticolo di nuclei abitati compatti, di piccola e piccolissima dimensione ma talora con forti valenze urbane (si pensi ad Ales ed Usellus, sede di Diocesi), perfettamente dimensionati sul sostentamento dei centri stessi e sulla capacità di controllo e gestione dei territori. Questa rete presidia anche il Monte Arci, che non solo costituisce una straordinaria emergenza ambientale, ma detiene anche l’ossidiana, merce strategica dell’antichità attorno alla quale si è costituito in epoca protostorica un capillare patrimonio insediativo. Gli obiettivi specifici saranno lo sviluppo di una politica turistica basata sulle grandi risorse culturali del territorio e sull’integrazione tra il sistema insediativo e l’ambiente paesaggistico e culturale di contesto e la valorizzazione dell’identità generale della rete dei centri della Marmilla – Monte Arci. Strategia di Valorizzazione: Il recupero di contenitori e spazi pubblici avverrà attraverso l’utilizzo di uno standard di qualità, la cui guida è rappresentata dal Manuale di recupero dei Centri storici della Marmilla sarcidano, Arci e Grighine, utilizzato dall’ufficio di Piano Paesaggistico Regionale per l’adeguamento dei PUC. Operazioni: □ Tutela valorizzazione e promozione dell’attrattore turistico legato ai centri storici e organizzazione laboratorio di qualità □ Assistenza agli interventi materiali sul patrimonio storico tradizionale; animazione, ausilio alla formazione agli attori del recupero; organizzazione di eventi e workshop □ Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (C1 - tabella 1); □ Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali.in Villa Verde; (C6 – tabella 1) □ Il circuito del sacro nell’insediamento alto-medioevale. (C2 - tabella 1); □ L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane (C5 - tabella 1) □ Riqualificazione dei percorsi storico culturali nel paese dell’ossidiana. (C4 - tabella 1) □ Allestimento, all’interno del Centro di Documentaz. Monte Arci, di sez. espos. su prodotti dell’oralità e attivazione Agenda21 locale Q134 □ Adeguamento del CEA (C3 – Tabella 1)

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Punto di forza E2: Attivazione di un progetto locale di valorizzazione del paesaggio rurale e montano (attrattore turistico) in parte attivato all’interno della progettazione integrata (interventi pubblici) ed esterno per quanto riguarda gli interventi privati Descrizione: L’obiettivo generale del progetto è la creazione di una rete di percorsi legati alle tradizioni popolari e ai beni culturali rilevati, per lo sviluppo di attività imprenditoriali, fortemente legate alle aziende agricole locali, che consentano l’integrazione sinergica tra settore turistico e settore agro – pastorale. Strategia di Valorizzazione: Il progetto consiste inoltre nel recupero del patrimonio storico tradizionale pubblico e privato in aree esclusivamente extra urbane, attraverso l’utilizzo di tecniche e metodologie tradizionali che hanno come piattaforma normativa di accompagnamento quella prevista dal Manuale di recupero dei centri storici del GAL della Marmilla, Sarcidano Arci e Grighine, finanziato nell’ambito dell’azione 1.3.b.1 (Misura 1.3 – Leader +). L’azione di recupero, oltre a rivitalizzare strutture che nel passato rappresentavano punti di riferimento importanti nella cultura e nell’identità contadina locale e in genere agro pastorale, contribuisce a creare le condizioni per il consolidamento degli attrattori turistici territoriali, attraverso un circuito di collegamento e concorre ad ottimizzare l’offerta territoriale per finalità soprattutto di carattere turistico.

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Operazioni: □ La casa del Parco: centro intermodale per la gestione dei percorsi naturalistici e storico architettonici del Monte Arci. M607/5 □ Recupero di n. 2 ovili in disuso per adibirli a punti di accoglienza turistica. M607/6 □ Itinerario religioso, naturalistico, geominerario. M607/7 □ Restauro sagrato chiesa di Santa Lucia. M607/8 □ Recupero antiche capanne. M607/9 □ Rete dei siti di interesse archeologico e ambientale. M607/11 □ Recupero antichi ovili come punto di accoglienza turistica. M607/12 □ Recupero dell’antica strada romana che conduce alla chiesa di Santa Prisca M607/15 □ Recupero chiesa campestre di Santa Prisca M607/16 □ Messa a sistema di alcune infrastrutture e beni di rilevante interesse archeologico e culturale… M607/19 □ Recupero chiesa campestre di Santa Lucia M607/20 □ Itinerario culturale, ambientale e archeologico M607/21 □ Riqualificazione l'area di pertinenza della chiesa campestre di San Crispino. M607/25 □ Monumenti naturali il fungo di Is Aruttas Santas, siti naturalistici e attività dei carbonari. Interventi sui sentieri. M607/26 □ Parcheggio, viabilità e binario per vagoncini per trasporto bambini e disabili, esposizione prodotti locali. M607/23 □ Riqualificare pertinenza chiesa di San Mauro. M607/24 □ Miglioramento del paesaggio rurale □ Miglioramento del paesaggio rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Valorizzazione del paesaggio montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura espositiva delle attrezzature agricole

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Punto di forza F1: Presenza di centri di ricerca interessati alla tutela e alla valorizzazione degli attrattori turistici. Descrizione: L’interesse delle università nel territorio è consolidato e ha durata ormai quinquennale, sia per quanto riguarda l’attrattore turistico dell’ossidiana, sia per la rete dei centri storici alto medioevali. Strategia di Valorizzazione: Attraverso il riuso di un edificio storico della seconda metà dell’800, verrà fisicamente realizzato un presidio universitario di specializzazione nel dominio delle risorse archeologiche e storico – architettoniche. Operazioni: □ Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (C1 - tabella 1);

Opportunita’ B2: Significative prospettive di crescita dei flussi turistici legati alla valorizzazione dell’ossidiana e alle attività di ricerca su di essa incentrate. Descrizione: Il museo dell’ossidiana, il laboratorio di lavorazione e i giacimenti di Perdas Urias sono già ora meta di visitatori, ricercatori ed escursionisti. La creazione di eventi di tipo convegnistico ha già da tempo prodotto un interesse notevole per la risorsa, con possibilità di ulteriori sviluppi Strategia di Valorizzazione: Si basa sul miglioramento della fruibilità delle strutture e dei musei all’aperto, soprattutto nei giacimenti di Pau e Masullas con l’attivazione del parternariato con il Centro interdipartimentale di Preistoria e di protostoria del mediterraneo. Operazioni: □ Recupero a fini turistici cava di ossidiana in località Conk’e Cannas/Masullas. (M607/10) □ Design, packaging e macchinari per realizzazione gioielli e utensili in ossidiana (M285) □ Percorso turistico volto alla valorizzazione dell'Ossidiana. (M607/17)

Opportunita’ B3: Prospettive di crescita dei flussi turistici legati all’archeologia sperimentale particolarmente nel dominio dell’industria litica. Descrizione: Solo la Francia in tutto il bacino del mediterraneo possiede centri specializzati di archeologia sperimentale nel dominio dell’industria litica, principalmente in selce e ossidiana e lo sviluppo di questa attività è sempre crescente con particolare attenzione al mondo della scuola, ma anche dad un elite di appassionati. Strategia di Valorizzazione: Si basa sull’attivazione di una collaborazione sempre più stretto tra comune di Pau, CIPPM e laboratorio artistico (57 scolaresche nel 2006), con possibilità di effettuare operazioni itineranti in tutto il territorio di riferimento. Operazioni: □ Recupero a fini turistici cava di ossidiana in località Conk’e Cannas/Masullas. (M607/10) □ Design, packaging e macchinari per realizzazione gioielli e utensili in ossidiana (M285) □ Percorso turistico volto alla valorizzazione dell'Ossidiana. (M607/17)

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Opportunita’ B4 Prospettive di crescita occupazionale legate alle opere di valorizzazione (scavo, restauro, recinzione, predisposizione di percorsi ed aree attrezzate, etc.) e alla gestione delle aree archeologiche e/o degli itinerari conseguenti. Descrizione: Qualora le attività del progetto integrato si attuassero sono previsti livelli occupazionali collegati alla tutela, alla valorizzazione dei beni culturali e all’attivazione della rete dei sentieri, oltre chè alla gestione integrata degli attrattori turistici Strategia di Valorizzazione: Si fonda sul miglioramento delle competenze di uomini e donne Operazioni: □ Istituzioni di corsi di formazione per operatori turistici e archeologi nel dominio dell’industria litica in ossidiana (CIVIS) □ Servizi integrati per il turismo. F281 □ Master di II livello in tecnologia e analisi della industria litica in ossidiana (CIVIS) □ Design, packaging e macchinari per realizzazione gioielli e utensili in ossidiana (M285)

Opportunita’ B7 Notevole produzione libraria, documentale e artistico - religiosa Descrizione: La marmilla e il campidano di Oristano rappresentano la testimonianza invariata del ripopolamento della sardegna dopo l’anno mille e inoltre è dal 1100 sede di diocesi; importanti sono le testimonianze di un ruolo durante la dominazione romana e il periodo giudicale. Ciò comporta un enorme quantità di testi, pubblicazioni, documenti e centri archivistici di importanza storica notevole. Strategia di Valorizzazione: Si basa sul censimento del materiale librario e documentale e sulla sua possibile reperibilità e produzione attraverso la creazione di un centro specialistico. Operazioni: □ Servizi per fruizione museo (biglietteria, book shop, etc.) M353 □ Catalogo censimento beni librari, archivistici e documentali (codice non assegnato) □ Recupero edificio storico per sede e book shop M753

Opportunità E2: Realizzazione di una rete di contenitori storici per l’attivazione di politiche di sviluppo territoriale. Descrizione: Le strategie delle reti di comuni e alcuni interventi privati hanno consentito lo sviluppo di una rete specializzata di contenitori storici, che da un lato ha restituito alle comunità un tassello di una civiltà contadina ormai in via di estinzione e dall’altro sta programmando nuovo sviluppo socio economico. Strategia di Valorizzazione: Si fonda sulla necessità di riconoscere unitarietà d’intenti ai governi locali, attraverso la programmazione e l’attuazione di interventi complementari e sinergici (centro espositivo dei prodotti tipici a Villa Verde, presidio dell’alta formazione ad Ales, centro studi sulla storia medioevale e show room dell’artigiano a Masullas, centro di educazione ambientale a Morgongiori, centro cattedrali di sardegna ad Usellus, ecc.). Operazioni: □ Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (CIVIS); □ Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali.in Villa Verde; (CIVIS) □ Il circuito del sacro nell’insediamento alto-medioevale. (CIVIS); □ L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane. (CIVIS – M607/22)

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Obiettivo Specifico N° 2 STRUTTURE RICETTIVE INSERITE IN UN CIRCUITO TURISTICO.

Punto di Forza A5: Presenza di una tradizione gastronomica fortemente legata ai sapori locali. Descrizione: L’ambito di riferimento si è caratterizzato per aver studiato la tradizione gastronomica attraverso la ricostruzione di antiche ricette provenienti principalmente dalla tradizione orale e condivise attualmente solo dagli anziani Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella diffusione della tradizione gastronomica locale per caratterizzare anche le strutture ricettive legate alla rete di ospitalità territoriale integrata. Operazioni: □ Attivazione rete ricettiva extra alberghiera Monte Arci (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di formazione (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di accompagnamento (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di orientamento (codice non assegnato)

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Punto di Forza B7: Presenza di numerose strutture pubbliche ricettive nei punti a maggior rilevanza naturalistica. Descrizione: Strutture per somministrazione di pasti e bevande, campeggio, rifugi sono dislocate nei punti di rilevante interesse naturalistico e rappresentano i nodi della rete dei sentieri del monte arci. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nel completamento e nell’adeguamento funzionale delle strutture, senza interventi ex novo, peraltro contrari alle direttive del PPR. Accanto all’azione materiale che verrà realizzata solo nel caso in cui l’edificio non corrisponda ai requisiti igienico sanitario, ovvero nel caso in cui si debba completare, saranno attivate azioni di diffusione di buone pratiche nel soddisfacimento del cliente e nel miglioramento dell’offerta. Operazioni: □ Adeguamento e ampliamento campeggio montano di Sennixeddu. M607/18 □ Completamento galoppatoio Palmas Arborea M607/2 □ Completamento centro ippoclimatico in Morgongiori. M607/3 □ Nuova dotazione impianti campeggio montano sennixeddu C262 □ Attivazione rete ricettiva extra alberghiera Monte Arci (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di formazione (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di accompagnamento (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di orientamento (codice non assegnato)

Punto di forza B8: Presenza diffusa di rifugi, capanne, fabbricati storici rurali intercorrelati alle pratiche agro – pastorali, forestali e folkloristiche. Descrizione: Seppur in numero inferiore rispetto a regioni storiche come il Mandrolisai, il Sulcis e la Trexenta, anche l’area del monte arci vanta la presenza di edifici ante 1940 diffusi sia sull’altipiano sommatale che sui declivi collinari della marmilla e del campidano di Oristano. Strategia di Valorizzazione: L’opportunità dell’interesse dei privati conduttori e degli enti pubblici al recupero e la riuso dei fabbricati consente di intraprendere azioni di integrazione tra comparto turistico e produzioni tipiche di tipo agro pastorale, attuando direttamente l’obiettivo specifico del PI. Il recupero del patrimonio storico tradizionale pubblico e privato in aree esclusivamente extra urbane averrà attraverso il concetto dell’intervento minimo compatibile con i fragili ecosistemi rurali e montani su cui i medesimi insistono. Operazioni: □ Recupero di n. 2 ovili in disuso per adibirli a punti di accoglienza turistica. M607/6 □ Recupero antiche capanne. M607/9 □ Rete dei siti di interesse archeologico e ambientale. M607/11 □ Recupero antichi ovili come punto di accoglienza turistica. M607/12 □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Valorizzazione del paesaggio montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura espositiva delle attrezzature agricole □ Implementazione GIS web.(codice non assegnato) □ Realizzazione della rete degli itinerari del parco del monte arci. M607/4

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Punto di Forza D1: Interventi riconducibili a completamenti o adeguamenti, sia per quanto riguarda le opere pubbliche che per quanto riguarda le opere private. Descrizione: La strategia generale del progetto, improntato sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, ha previsto al suo interno e nei progetti collegati esternamente esclusivamente il completamento o il riuso di edifici esistenti, senza modifica alcuna dello stato dei luoghi, degli ecosistemi e delle risorse ambientali ed energetiche Strategia di Valorizzazione: Le operazioni di tipo materiale si basano tutte su interventi legati, anche per quanto riguarda i processi edilizi, a tecniche tradizionali e materiali bio compatibili, soprattutto nella sperimentazione di nuove fonti energetiche di tipo solare e foto voltaico. Operazioni: □ Adeguamento e ampliamento campeggio montano di Sennixeddu. M607/18 □ Completamento galoppatoio Palmas Arborea M607/2 □ Completamento centro ippoclimatico in Morgongiori. M607/3 □ Nuova dotazione impianti campeggio montano sennixeddu C262 □ La casa del Parco: centro intermodale per la gestione dei percorsi naturalistici e storico architettonici del Monte Arci. M607/5 □ Recupero di n. 2 ovili in disuso per adibirli a punti di accoglienza turistica. M607/6 □ Assistenza agli interventi materiali sul patrimonio storico tradizionale; animazione, ausilio alla formazione agli attori del recupero; organizzazione di eventi e workshop (CIVIS) □ Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (CIVIS); □ Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei prodotti tipici locali.in Villa Verde; (CIVIS) □ Il circuito del sacro nell’insediamento alto-medioevale. (CIVIS); □ L’itinerario turistico - religioso di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane. (CIVIS – M607/22) □ (C5 - tabella 1) Riqualificazione dei percorsi storico culturali nel paese dell’ossidiana. (CIVIS) □ Recupero edificio storico per sede e book shop M753 □ Restauro sagrato chiesa di Santa Lucia. M607/8 □ Recupero chiesa campestre di Santa Prisca M607/16 □ Recupero chiesa campestre di Santa Lucia M607/20 □ Riqualificazione l'area di pertinenza della chiesa campestre di San Crispino. M607/25 □ Riqualificare pertinenza chiesa di San Mauro. M607/24 □ Restauro di edificio storico in Ales per la realizzazione di un b&b C253 □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Valorizzazione del paesaggio montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale □ Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura espositiva delle attrezzature agricole □ Adeguamento del CEA (C3 – Tabella 1)

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Opportunita’ A3: Possibilità di attivare percorsi turistici integrati fra aree costiere e aree interne grazie alla rete dei centri abitati, dei beni culturali e delle aree forestali gestite. Descrizione: La posizione di cerniera tra costa e interno, il compendio forestale demaniale e la definizione sul territorio di percorsi a cavallo con stazioni ippiche presenti in tutto il territorio del monte arci prevedono al possibilità di attivare collegamenti. Strategia di Valorizzazione: Attraverso il completamento e la gestione di alcune strutture presenti nel monte arci dedicate alla cultura del cavallo è possibile realizzare un percorso turistico che colleghi il centro costiero dell’Horse Country di Arborea con l’interno. Operazioni: □ Completamento galoppatoio Palmas Arborea; M607/2 □ Completamento centro ippoclimatico in Morgongiori. M607/3

Obiettivo Specifico N° 3 PRODUZIONI TIPICHE INTEGRATE CON IL SETTORE TURISTICO.

Punto di Forza A1: Valenza identitaria e culturale delle attività agro zootecniche e delle produzioni agro alimentari. Descrizione: Le produzioni tipiche, come ogni altra zona storica della Sardegna, possiedono caratteristiche legate alla tradizione e alla cultura locale tanto da diventare esse stesse valori identitari spendibili nel settore turistico culturale. Ci si riferisce all’arte tessile, alla pasta fresca, alla lavorazione artistica dell’ossidiana, al miele che diventano essi stessi attrattori turistici. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella tutela delle produzioni locali attraverso una serie di azioni volte alla caratterizzazione territoriale dei prodotti, al mantenimento delle conoscenze sui processi produttivi, alla attuazione di disciplinari e di marchi di territorio che non ne consentano l’imitazione. Operazioni: □ Preservazione e messa a valore delle produzioni tipiche. □ Attivazione marchio del parco (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali, di innovazione e formazione aziendale. M592 □ Marketing territoriale (codice non assegnato)

Punto di Forza A3: Diffusione delle competenze produttive. Descrizione: L’attivazione ovvero il rafforzamento delle attività produttive legate principalmente alle tradizioni locali, comportano una conoscenza dettagliata sia dei processi che dei prodotti. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella diffusione delle buone pratiche di processo e di realizzazione del prodotto. Operazioni: □ Realizzazione rete dei prodotti tipici (codice non assegnato) □ Costituzione rete dei produttori delle “Lorighittas” B492 □ Piano di servizi reali, di innovazione e formazione aziendale. M592 □ Piano di servizi reali: azioni di orientamento (codice non assegnato)

Punto di Forza A4: Mantenimento di modalità produttive a basso impatto ambientale. Descrizione: Le attività produttive tradizionali legate alle pratiche agricole e artigianali si basano essendo portatrici di tradizione, di un rispetto assoluto dell’ambiente, sia intermini di sfruttamento delle risorse che in

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termini di impatto. La lavorazione dell’ossidiana, ad esempio necessita per la lavorazione annua di una quantità bassissima di materiale che viene raccolto sotto l’osservazione del CIPPM. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella diffusione delle buone pratiche di processo in termini di sostenibilità ambientale. Operazioni: □ Educazione ambientale (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali, di innovazione e formazione aziendale. M592 □ Piano di servizi reali: azioni di orientamento (codice non assegnato)

Punto di Forza C2: Maggior consapevolezza da parte delle/dei cittadine/i riguardo alla azioni dell’intervento. Descrizione: Ogni intervento che interviene sull’assetto socio economico del territorio è accompagnato sempre più spesso da un piano di comunicazione e animazione rivolto rendere partecipe la comunità insediata. Le azioni di animazione e accompagnamento risultano procedure adottate spesso dagli enti locali anche per l’approvazione del programma triennale delle opere pubbliche e sempre più spesso le amministrazioni cittadine si rivolgono ai cittadini per approfondire tematiche di sviluppo sociale ed economico. Strategia di Valorizzazione: La strategia di valorizzazione consiste nella diffusione delle attività che dovranno svolgersi per l’attuazione del PI, in relazione alle opportunità di professionalizzazione, di lavoro e di intrapresa di nuove attività. Tale strategia è trasversale rispetto al raggiungimento dei singoli obiettivi specifici e risulta collegata al bilancio di genere: procedura amministrativa volta al raggiungimento degli obbiettivi per le pari opportunità. Operazioni: □ Realizzazione rete dei prodotti tipici (codice non assegnato) □ Costituzione rete dei produttori delle “Lorighittas” B492 □ Piano di servizi reali: azioni di formazione (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di orientamento (codice non assegnato)

Opportunità A5: Interesse crescente per le produzioni tipiche e disponibilità di imprenditori locali ad emergere. Descrizione: Attualmente i produttori tipici soprattutto nel dominio dell’eno gastronomico e dell’agro alimentare non riescono a soddisfare le esigenze del mercato e si assiste sempre più spesso ad attività sporadiche, non proprio di tipo imprenditoriale, che immettono prodotti sul mercato, ovvero collaborano coi produttori esistenti. Strategia di Valorizzazione: Attraverso l’orientamento di soggetti che rivolgono attenzione alle pratiche suddette si intende implementare il comparto produttivo attraverso la realizzazione di associazioni di produttori e di prodotti caratterizzati territorialmente. Operazioni: □ Realizzazione rete dei prodotti tipici (codice non assegnato) □ Costituzione rete dei produttori delle “Lorighittas” B492 □ Piano di servizi reali: azioni di formazione (codice non assegnato) □ Piano di servizi reali: azioni di orientamento (codice non assegnato) □ Preservazione e messa a valore delle produzioni tipiche. □ Attivazione marchio del parco □ Piano di servizi reali, di innovazione e formazione aziendale M592

Opportunità F1: Riconoscibilità del compendio e integrazione del parternariato pubblico – privato. Descrizione: La costruzione del PI Monte Arci – Ossidiana sconta da un lato la bassa cultura d’impresa e rivolge l’attenzione nell’attuazione delle operazioni a produzioni di eccellenza con target medio alto. Gli

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operatori pubblici che hanno manifestato interesse ad attivarsi per il riconoscimento del compendio ambientale, credono invece nella risorsa territoriale e continuano a programmare e a pianificare risorse per la valorizzazione e la tutela delle risorse locali. Ciò che colpisce in positivo è l’interesse mostrato da enti istituzionali, da università da associazioni sindacali e datoriali che ripongono sul riconoscimento della risorsa Monte Arci un volano di sviluppo per le aree interne. Strategia di Valorizzazione: Il riconoscimento del parternariato pubblico – privato è avvenuto attraverso la predisposizione progetto di qualità a valere sul bando CIVIS, dove l’attivazione di risorse private ha superato ogni più rosea aspettativa. I passi successivi sono la costituzione di un’Associazione Temporanea di Scopo e di una cabina di pilotaggio che governi l’attuazione dell’intervento e l’applicazione della strategia. Operazioni: NESSUNA

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6.2. Definizione delle operazioni

Tabella 12 - Analisi, verifica e classificazione delle operazioni interne ed esterne al Progetto Integrato di Sviluppo. Classificazione Obiettivo Operativo Anagrafica Operazione Operazione Rilevanza Soggetto Codice Operazione Puntuale / Operazione Numero Titolo Titolo Tipologia Proponente Proposta Sistema Parco geo Vigilanza, Azione già Sistema Acquisizioni di Sistema minerario manutenzione programmata beni e servizi ordinaria e monitoraggio giacimenti di ossidiana

Comune di Recupero a fini M607/10 Sistema Opera Indispensabile Definizione Masullas turistici cava di Pubblica completa della ossidiana in tutela e della località Conk’e valorizzazione Cannas. 1.1 dei giacimenti e dei centri di Sarda Design, M285 Puntuale Aiuti alle Importante lavorazione progetti e packaging e imprese dell’ossidiana Sviluppo srl macchinari per realizzazione gioielli e utensili in ossidiana

Comune di Percorso turistico M607/17 Sistema Acquisizione di Indispensabile Pau volto alla beni e servizi valorizzazione dell'Ossidiana.

Codice mai Definizione, assegnato, delimitazione Censimento e nonostante dei giacimenti Consorzio mappatura l’operazione fosse Acquisizione di di ossidiana e Parco giacimenti e centri 1.2 contenuta nella Sistema Indispensabile dei centri di Monte Arci lavorazione beni e servizi domanda di lavorazione ossidiana partecipazione del non noti. 19.06.2006 Personale Istituzioni di corsi competente di formazione per Progetto CIVIS: per la operatori turistici Dal Parco 1.3 gestione del CIPPM e archeologi nel dell’Ossidiana alla Sistema Formazione Indispensabile prodotto dominio rete dei centri Alto culturale dell’industria litica medioevali Ossidiana. in ossidiana. CIPPM Organizzazione e Progetto CIVIS: Sistema Formazione Indispensabile gestione di Dal Parco master per dell’Ossidiana alla restauratori di rete dei centri Alto reperti medioevali Ricerca archeologici. continua e

strutturata sul 1.4 CIPPM Master di II livello Progetto CIVIS: Sistema Formazione Indispensabile patrimonio in tecnologia e Dal Parco archeologico analisi della dell’Ossidiana alla industria litica in rete dei centri Alto ossidiana medioevali

CIPPM Valorizzazione Sistema Azioni Indispensabile

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dell’attrattore Azione già istituzionali turistico legato programmata all’ossidiana e al comparto archeologico. Comune di Recupero e M607/13 Puntuale Opera Importante Morgongiori valorizzazione di Pubblica Offerta un complesso turistica nuragico ipogeico incentrata sui

beni 1.5 Comune di Tutela e M607/14 Puntuale Opera Importante archeologici Morgongiori valorizzazione del Pubblica organica e complesso varia. neolitico di Prabanta Analisi isotopiche Ricostruzione su resti antropici del paesaggio Comune di nel sito neolitico Azione già Acquisizione di 1.6 Puntuale Rilevante archeologico e Pau in località “Su programmata beni e servizi del Monte Arci Forru de Is Sinzurreddus” Consorzio Laboratorio dei Codice mai Sistema Acquisizione di Indispensabile Parco M. centri storici: assegnato, beni e servizi Arci realizzazione nonostante piano di l’operazione fosse approvvigioname contenuta nella nto di materiali domanda di tradizionali; partecipazione del realizzazione 19.06.2006 piano del colore dei centri storici Alta qualità del Parco M. Arci; urbana dei piano di 1.7 centri matrice riconversione di primo degli immobili impianto abbandonati

Facoltà di Tutela Progetto CIVIS Sistema Attività Indispensabile architettura valorizzazione e istituzionale e UNICA promozione di parternariato dell’attrattore turistico legato ai centri storici e organizzazione laboratorio di qualità. Assistenza agli interventi Tecnici e materiali sul artigiani del patrimonio storico Progetto CIVIS: recupero con tradizionale; Facoltà di Dal Parco competenza in animazione, 1.8 architettura dell’Ossidiana alla Sistema Formazione Indispensabile materiali e ausilio alla UNICA rete dei centri Alto tecniche formazione agli medioevali costruttive attori del tradizionali recupero; organizzazione di eventi e workshop Itinerario fra i Progetto CIVIS Sistema Opere Indispensabile nuclei storico - Pubbliche religiosi del centro urbano in Ales Rete di Edifici storici e (C1 - tabella 1); comuni: percorsi Restauro di un ex Progetto CIVIS Sistema Opere Indispensabile Ales, Pau, urbani legati frantoio per la pubbliche 1.9 Morgongiori all’identità realizzazione di Masullas, locale un centro Villa Verde, riqualificati espositivo e Usellus. documentale dei prodotti tipici locali.in Villa Verde; (C6 –

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tabella 1) Il circuito del Progetto CIVIS Sistema Opere Indispensabile sacro pubbliche nell’insediamento alto-medioevale. (C2 - tabella 1); L’itinerario M607/22 CIVIS Sistema Opere Indispensabile turistico - religioso pubbliche di “Cattedrali di Sardegna” fra le aree urbane romane. (C5 - tabella 1) Riqualificazione Progetto CIVIS Sistema Opere Indispensabile dei percorsi pubbliche storico culturali nel paese dell’ossidiana. (C4 - tabella 1)

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Strutture Servizi per museali DIOCESI di fruizione museo Aiuti alle 1.10 esistenti Ales e M353 Sistema Indispensabile (biglietteria, book imprese facilmente Terralba shop, etc.) fruibili Codice mai Patrimonio Catalogo assegnato, con documentale, Consorzio censimento beni l’operazione Acquisizione di 1.11 librario e Sistema Indispensabile monte arci librari, archivistici contenuta nella beni e servizi archivistico e documentali domanda del conosciuto 19.06.2006 Patrimonio documentale, Recupero edificio librario e Aiuti alle 1.12 NUR snc storico per sede e M753 Puntuale Indispensabile archivistico imprese book shop facilmente reperibile. Cooperativa Allestimento, Q134(CIVIS) Sistema Aiuti alle Indispensabile arl IL SOLE all’interno del imprese Centro di Documentaz. Monte Arci, di sez. espos. su prodotti dell’oralità e attivazione Agenda21 locale

Comune di Adeguamento del Progetto CIVIS Sistema Opere Indispensabile Morgongiori CEA (C3 – pubbliche Tabella 1)

Processi di Consorzio Realizzazione di M607 Sistema Opere Indispensabile politiche parco una struttura pubbliche 1.13 ambientali noti monte arci polifunzionale alle comunità destinata a sede insediate. del "Parco naturale del Monte Arci" sezione didattico informativa, espositiva, sala conferenze e punto di incontro culturale.

Consorzio Educazione Codice mai Sistema Acquisizione di Importante parco ambientale assegnato, con Beni e servizi monte arci l’operazione contenuta nella domanda del 19.06.2006 Comune di La casa del M607/5 Sistema Opere Indispensabile Ales Parco: centro Pubbliche intermodale per la gestione dei percorsi naturalistici e storico Offerta architettonici del turistica dei Monte Arci. beni

1.14 ambientali e Comune di Recupero di n. 2 M607/6 Puntuale Opere Importante paesaggistici Ales ovili in disuso per Pubbliche organica e adibirli a punti di sistemica accoglienza turistica.

Comune di Itinerario M607/7 Puntuale Opere Importante Masullas religioso, Pubbliche naturalistico, geominerario.

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Comune di Restauro sagrato M607/8 Puntuale Opere Indispensabile Masullas chiesa di Santa Pubbliche Lucia.

Comune di Recupero antiche M607/9 Puntuale Opere Importante Masullas capanne. Pubbliche

Comune di Rete dei siti di M607/11 Puntuale Opere Indispensabile Morgongiori interesse Pubbliche archeologico e ambientale.

Comune di Recupero antichi M607/12 Puntuale Opere Indispensabile Morgongiori ovili come punto Pubbliche di accoglienza turistica.

Comune di Riqualificazione M515 Puntuale Opere Indispensabile Morgongiori ambientale e Pubbliche paesaggistica del M. Arci.

Comune di Recupero M607/15 Puntuale Opere Importante Pau dell’antica strada Pubbliche romana che conduce alla chiesa di Santa Prisca

Comune di Recupero chiesa M607/16 Puntuale Opere importante Pau campestre di pubbliche Santa Prisca

Comune di Messa a sistema M607/19 Puntuale Opere Importante Siris di alcune pubbliche infrastrutture e beni di rilevante interesse archeologico e culturale…

Comune di Recupero chiesa M607/20 Puntuale Opere Importante Usellus campestre di pubbliche Santa Lucia

Comune di Itinerario M607/21 Puntuale Opere Importante Usellus culturale, pubbliche ambientale e archeologico

Comune di Riqualificazione M607/25 Puntuale Opere Importante Villaurbana l'area di pubbliche pertinenza della chiesa campestre di San Crispino.

Comune di Monumenti M607/26 Puntuale Opere Indispensabile Villaurbana naturali il fungo di pubbliche Is Aruttas Santas, siti naturalistici e attività dei carbonari. Interventi sui sentieri.

Comune di Parcheggio, M607/23 Puntuale Opere Importante Villa Verde viabilità e binario pubbliche per vagoncini per trasporto bambini e disabili, esposizione prodotti locali.

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Comune di Riqualificare M607/24 Puntuale Opere Importante Villa Verde pertinenza chiesa pubbliche di San Mauro.

Consorzio Camminamento M607/1 Puntuale Opere Importante monte arci botanico del M. pubbliche Arci

Consorzio Realizzazione M607/4 Sistema Acquisizione di Indispensabile monte arci della rete degli beni e servizi itinerari del parco del monte arci

Consorzio Acquisto trenino Codice mai Sistema Acquisizione di Importante monte arci gommato assegnato, con beni e servizi l’operazione contenuta nella domanda del 19.06.2006

Soc. coop il Servizi integrati F281 Sistema Aiuti alle Indispensabile Chiostro per il turismo imprese

Ditta Atzeni Adeguamento F369 Sistema Aiuti alle Rilevante turismo dotazione imprese strumentale: autobus e due vetture navetta

Minnei Miglioramento del Azione già Puntuale Aiuti alle Importante Bonfiglio paesaggio rurale programmata imprese

Minnei Miglioramento del Azione già Puntuale Aiuti alle importante Ignazia paesaggio rurale programmata imprese Cognizione diffusa nelle Attivazione rete Codice mai comunità ricettiva extra assegnato, con locali dei Consorzio alberghiera Monte l’operazione Acquisizione 2.1 vantaggi Sistema Indispensabile monte arci Arci (insieme alla contenuta nella beni e Servizi relativi alla rete dei domanda del rete tra produttori) 19.06.2006 strutture ricettive Comune di Adeguamento e M607/18 Sistema Opere Rilevante Pau ampliamento pubbliche campeggio montano di Sennixeddu.

Consorzio Completamento M607/2 Puntuale Opere Rilevante monte arci galoppatoio pubbliche Palmas Arborea

Consorzio Completamento M607/3 Puntuale Opere Rilevante Rete delle monte arci centro Pubbliche strutture ippoclimatico in ricettive Morgongiori. 2.2 adeguata alla domanda del Pedra Nuova dotazione C262 Puntuale Aiuti alle Rilevante mercato niedda srl impianti imprese turistico. campeggio montano sennixeddu

Sa matta Completamento C261 Puntuale Aiuti alle Rilevante frisca edificio da adibire imprese ad agriturismo

Agriturismo Potenziamento P205 Puntuale Aiuti alle Rilevante sa lorighitta agriturismo imprese

Taraxi di Potenziamento di P183 Puntuale Aiuti alle Rilevante

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Enrico una struttura imprese Arzedi ricettiva

Da Luisa Restauro di C253 Puntuale Aiuti alle Rilevante edificio storico in imprese Ales per la realizzazione di un b&b

Lavra Adeguamento di Azione già Puntuale Aiuti alle Importante Massimo un edificio storico programmata imprese per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale

Mulas Adeguamento di Azione già Puntuale Aiuti alle Importante Maria un edificio storico programmata imprese per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale

Fois Valorizzazione Azione già Puntuale Aiuti alle Importante Gianluca del paesaggio programmata imprese montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico.

Atzori Adeguamento di Azione già Puntuale Aiuti alle Importante Felice un edificio storico programmata imprese per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale

Serra Aldo Adeguamento di Azione già Puntuale Aiuti alle Importante un edificio storico programmata imprese per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale

Carcangiu Adeguamento di Azione già Puntuale Aiuti alle Importante Vincenzo un edificio storico programmata imprese per la realizzazione di una struttura espositiva delle attrezzature agricole Piano di servizi Codice mai reali: azioni di Operatori del assegnato, con formazione ricettivo Consorzio l’operazione Aiuti alle 2.3. (insieme ad azioni Sistema Indispensabile professionaliz monte arci contenuta nella imprese di orientamento e zati. domanda del accompagnament 19.06.2006 o) Codice mai Promozione assegnato, con Strutture Consorzio turistica (insieme l’operazione Acquisizione 2.4. Sistema Indispensabile ricettive note monte arci a marketing contenuta nella beni e Servizi territoriale) domanda del 19.06.2006 Piano di servizi Codice mai reali: azioni di assegnato, con Operatori del Consorzio accompagnament l’operazione Aiuti alle 2.5. ricettivo Sistema Indispensabile monte arci o (insieme ad contenuta nella imprese ospitali. azioni di domanda del formazione ed 19.06.2006

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orientamento) Comune di Costituzione rete B492 Sistema Aiuti alle Rilevante Cognizione Morgongiori dei produttori imprese diffusa nelle delle “Lorighittas” comunità locali dei Consorzio Realizzazione Codice mai Sistema Sistema Rilevante 3.1. vantaggi monte arci rete dei prodotti assegnato, con relativi alla tipici (insieme a l’operazione associazione rete di ospitalità) contenuta nella tra produttori domanda del 19.06.2006 Adeguamento Strutture edificio da adibire Claudia Aiuti alle 3.2. produttive a laboratorio per Q159 Puntuale Importante Polese imprese adeguate la lavorazione delle Lorighittas Consorzio Preservazione e Azione già Sistema Acquisizione Indispensabile I produttori monte arci messa a valore programmata beni e Servizi tipici delle produzioni 3.3. aderiscono ad tipiche. un marchio territoriale Consorzio Attivazione Azione già Sistema Acquisizione Indispensabile monte arci marchio del parco programmata beni e Servizi Consorzio Piano di servizi M592 Sistema Acquisizione Indispensabile regionale reali, di beni e Servizi apicoltori innovazione e formazione I prodotti tipici aziendale. locali sono 3.4. tutelati e Consorzio Attivazione Codice mai Sistema Acquisizione indispensabile promossi. monte arci piattaforma e- assegnato, con beni e servizi business (insieme l’operazione a GIS Web) contenuta nella domanda del 19.06.2006 Piano di servizi Aumento delle Codice mai reali: azioni di imprese assegnato, con orientamento legate alla Consorzio l’operazione Acquisizione 3.5. (insieme ad azioni Sistema Indispensabile valorizzazione monte arci contenuta nella beni e Servizi di formazione e delle risorse domanda del accompagnament identitarie 19.06.2006 o) Consorzio Implementazione Codice mai Sistema Acquisizione Indispensabile monte arci GIS web. assegnato, con beni e Servizi (insieme a l’operazione piattaforma e – contenuta nella I prodotti tipici business) domanda del sono 19.06.2006 3.6. caratterizzati territorialment Consorzio Marketing Codice mai Sistema Acquisizione di Indispensabile e monte arci territoriale assegnato, con beni e servizi l’operazione contenuta nella domanda del 19.06.2006

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6.3. Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità

Tabella 13 - Analisi del rispetto del principio di Pari Opportunità Partecipazione Accesso al Situazione alla Creazione di Codice Operazione Contesto di Vita Mercato Occupazionale Attività Socio- del Lavoro Economiche M607 X X M607/4 X X M607/5 X X M607/11 X X M607/18 X X M607/19 X X M607/21 X X M607/23 X X Censimento e mappatura giacimenti X X X e centri lavorazione ossidiana Laboratorio dei centri storici: realizzazione piano di approvvigionamento di materiali tradizionali; realizzazione piano del X X X colore dei centri storici del Parco M. Arci; piano di riconversione degli immobili abbandonati Catalogo censimento beni librari, archivistici X X X e documentali Educazione ambientale X X X

Acquisto trenino gommato X X

Attivazione rete ricettiva extra alberghiera Monte Arci X X X (insieme alla rete dei produttori) Piano di servizi reali: azioni di formazione (insieme ad azioni di X X X orientamento e accompagnamento) Promozione turistica (insieme a marketing X X X territoriale) Piano di servizi reali: azioni di accompagnamento X X X (insieme ad azioni di formazione ed orientamento)

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Realizzazione rete dei prodotti tipici (insieme X X X a rete di ospitalità) Attivazione piattaforma e-business (insieme a X X GIS Web) Marketing territoriale X X X C261 X X C262 X X M285 X X C253 X X Q134 X X F281 X X P205 X X X B492 X X X Q159 X X

Uno degli obiettivi del progetto è quello di garantire la pari opportunità tra uomini e donne. Per quanto riguarda le cinque manifestazioni d’interesse presentate dai privati due sono cooperative di sole donne che occupano 8 addetti. Inoltre ci sono tre attività di privati gestite da donne. La metodologia per l’applicazione del principio delle pari opportunità e stato illustrato in precedenza. .

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Analisi della sostenibilità ambientale

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Tabella 14 - Valutazione dell’impatto delle operazioni a diretta finalità ambientale.

Obiettivi ambientali

Codice Operazione A B C D E

Censimento e mappatura giacimenti e centri X X lavorazione ossidiana (Parco Geominerario)

M 607/10 X X X

Censimento e mappatura giacimenti e centri lavorazione ossidiana (Consorzio Parco Monte X Arci)

Laboratorio dei centri storici: realizzazione piano di approvvigionamento di materiali X tradizionali. (Consorzio Parco Monte Arci)

Tutela valorizzazione e promozione dell’attrattore turistico legato ai centri storici e X organizzazione laboratorio di qualità. - Università degli studi di Cagliari UNICA

Itinerario fra i nuclei storico - religiosi del centro urbano in Ales (C1 - tabella 1) X CIVIS Ales;

Restauro di un ex frantoio per la realizzazione di un centro espositivo e documentale dei X prodotti tipici locali.in Villa Verde; (C6 – tabella 1) - CIVIS Villa Verde

Il circuito del sacro nell’insediamento alto- medioevale. (C2 - tabella 1); X CIVIS Masullas

M607/22 CIVIS Usellus X

Riqualificazione dei percorsi storico culturali nel paese dell’ossidiana. (C4 - tabella 1) X CIVIS Pau

Adeguamento del CEA (C3 – Tabella 1) X CIVIS Morgongiori

Educazione ambientale (Consorzio Parco Monte X Arci)

M 515 X X

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Miglioramento del paesaggio rurale (Minnei X Bonfiglio)

Miglioramento del paesaggio rurale (Minnei X Ignazia)

Tabella 15 - Valutazione dell’impatto delle operazioni ad esclusiva finalità di sviluppo economico o sociale

Obiettivi ambientali Codice Operazione A B C D E F M 285 X M607/17 X X Istituzioni di corsi di formazione per operatori turistici e archeologi nel dominio dell’industria litica in ossidiana. X X CIVIS CIPPM Organizzazione e gestione di master per restauratori di reperti archeologici. - CIVIS CIPPM X X X

Master di II livello in tecnologia e analisi della industria litica in ossidiana. - CIVIS CIPPM X X X

Valorizzazione dell’attrattore turistico legato all’ossidiana e al X X comparto archeologico. CIPPM M607/13 X M607/14 X Analisi isotopiche su resti antropici nel sito neolitico in località X “Su Forru de Is Sinzurreddus”. - Comune di Pau Assistenza agli interventi materiali sul patrimonio storico tradizionale; animazione, ausilio alla formazione agli attori del X X recupero; organizzazione di eventi e workshop – CIVIS UNICA M353 X Catalogo censimento beni librari, archivistici e documentali – X X Consorzio del Parco del Monte Arci M753 X Q134 X X M 607 X X M 607/5 X M 607/6 X M 607/7 X M 607/8 X M 607/9 X M 607/11 X M 607/12 X M 607/15 X M 607/16 X

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M 607/19 X X M 607/20 X M 607/21 X X M 607/25 X M 607/26 X M 607/23 X M 607/24 X M 607/1 X X M 607/4 X X X Acquisto trenino gommato – Consorzio del Parco del Monte Arci X X X

F 281 X X F 369 X Attivazione rete ricettiva extra alberghiera Monte Arci (insieme alla rete dei produttori) – Consorzio del X Parco del Monte Arci M 607/18 X M 607/2 X X M 607/3 X X C 262 X C 261 X P 205 X P 183 X C 253 X Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale – Lavra X Massimo

Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale. – Mulas X Maria

Valorizzazione del paesaggio montano attraverso il risanamento conservativo di un edificio storico. – Fois X Gianluca Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale. - Atzori X Felice Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura ricettiva rurale. – Serra X Aldo Adeguamento di un edificio storico per la realizzazione di una struttura espositiva delle X attrezzature agricole. – Carcangiu Vincenzo Piano di servizi reali: azioni di formazione per operatori del ricettivo professionalizzati (insieme ad X X azioni di orientamento e accompagnamento). - Consorzio del Parco del monte arci Promozione turistica (insieme a marketing territoriale) X X Piano di servizi reali: azioni di accompagnamento operatori del ricettivo ospitali (insieme ad azioni di X X formazione ed orientamento)

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Consorzio del Parco del monte arci B 492 X X Q 159 X Preservazione e messa a valore delle produzioni tipiche. - X Consorzio del Parco del monte arci

Attivazione marchio del parco . - Consorzio del Parco del X X monte arci

M 592 X X

Attivazione piattaforma e-business (insieme a GIS Web). - X X Consorzio del Parco del monte arci

Piano di servizi reali: azioni di orientamento (insieme ad azioni di formazione e accompagnamento). - Consorzio del X X Parco del monte arci

Implementazione GIS web. (insieme a piattaforma e – business) - Consorzio del Parco del monte arci X X

Marketing territoriale. - Consorzio del Parco del monte arci X

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6.4. Definizione degli indicatori

Tabella 16 - Indicatori oggettivamente verificabili

Obiettivo Obiettivi Specifici Obiettivi Operativi Indicatori di Realizzazione Target Note Generale 1. ATTRATTORI 1. n. giacimenti vigilati/n. giacimenti TURISTICI E totali (> 60%) DESTINAZION CULTURALI 1.1 Definizione completa della 2. Operativa in una fruizione E TURISTICA VALORIZZATI E tutela e della valorizzazione dei integrata con gli itinerari archeologici Archeo REALIZZATA E PROMOSSI . giacimenti e dei centri di IDENTIFICATA 1.1. Archeologia e entro due anni logia lavorazione dell’ossidiana ossidiana. 3. Incremento del fatturato del 20% 1.2. Centri storici. rispetto all’anno precedente 1.3. Ambiente, 4. Fruizione integrata entro due anni paesaggio rurale e 1.2 Definizione, delimitazione dei 1.Mappatura dei centri di lavorazione montano. e realizzazione di una banca dati giacimenti di ossidiana e dei centri di lavorazione non noti. georeferenziata per l’intero territorio entro tre anni 1. Numero di 5 allievi per anno 1.3 Personale competente per la diplomati nei corsi di formazione gestione del prodotto culturale per operatore di archeologia Ossidiana. sperimentale dell’industria litica. 1. Numero di 15 allievi diplomati 2. Numero di 10 allievi diplomati 1.4. Ricerca continua e strutturata 3. Entro un anno redazione del piano

sul patrimonio archeologico di comunicazione; entro due anni campagna di promozione del territorio 1. Sito operativo in una fruizione integrata con gli itinerari archeologici del territorio entro due 1.5 Offerta turistica incentrata sui anni.

beni archeologici organica e varia. 2. Sito operativo in una fruizione integrata con gli itinerari archeologici del territorio entro due anni. 1. Entro due anni saranno saranno disponibili i dati analitici sulle serie paleoantropologiche, paleofaunistiche, paleobotaniche e 1.6 Ricostruzione del paesaggio paleoclimatiche relative al 70% del archeologico e del Monte Arci territorio indagato. - Sarà consultabile la banca dati completa sulle serie antropologiche del Monte Arci entro il terzo anno.

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1. piano di approvvigionamento di materiali tradizionali entro 1 anno; piano del colore dei centri storici del Parco M. Arci; piano di riconversione Riqualif 1.7. Alta qualità urbana dei centri degli immobili abbandonati entro 1 icazione matrice di primo impianto anno urbana 2. Redazione del piano di comunicazione e allestimento del laboratorio entro due anni

1. Formazione di n 10 addetti anno 2. Realizzazione di interventi di 1.8 Tecnici e artigiani del recupero Riqualif recupero nel 60% dei Comuni con competenza in materiali e icazione 3. realizzazione di almeno 3 eventi tecniche costruttive tradizionali urbana anno, (1 divulgativo, 1 di approfondimento e 1 espositivo) 1.- 5 Restauro, riqualificazione e messa a sistema entro due anni. Riqualif 1.9 Edifici storici e percorsi urbani Numero di Visitatori annui/Numero icazione legati all’identità locale riqualificati di presenze annue in Regione urbana (Costruzione di una serie storica) 1. Attivazione per la fruizione dei servizi mussali entro due anni Numero di Visitatori annui/Numero di presenze annue in Regione 1.10 Strutture museali esistenti (Costruzione di una serie storica) facilmente fruibili (costruzione di una serie storica di numeri indice con base 2006 relativa alla presenza di visitatori nell’area interessata dal P.I.) 1.Realizzazione entro due anni del 1.11 Patrimonio documentale, catalogo censimento beni librari, librario e archivistico conosciuto archivistici e documentali 1.12 Patrimonio documentale, 1. Entro due anni recupero edificio librario e archivistico facilmente storico per sede e book shop reperibile. 2. Valore delle pubblicazioni vendute

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1. Realizzazione del Centro di Documentazione. Monte Arci, di sez. espos. su prodotti dell’oralità e attivazione Agenda21 locale entro due anni 2. Visite anno in corso/Visite anno precedente 1.13 Processi di politiche 3. Realizzazione di una struttura ambientali noti alle comunità polifunzionale destinata a sede del insediate. "Parco naturale del Monte Arci" sezione didattico informativa, espositiva, sala conferenze e punto di incontro culturale entro due anni. 4. Numero alunni partecipanti al programma/ Numero alunni della Provincia di Oristano Realizzazione delle operazioni afferenti all’obiettivo specifico entro tre anni 1.14 Offerta turistica dei beni Costruzione di una serie storica di: ambientali e paesaggistici Numero di presenze organica e sistemica nell’area/Numero di presenze nella Provincia di Oristano

2. RETE E B&B CULTURA 2.1. Cognizione diffusa nelle 1. Attivazione rete ricettiva extra Agrituris DELL’OSPITALI comunità locali dei vantaggi relativi alberghiera Monte Arci entro un anno mo TA’ alla rete tra strutture ricettive 2. Attivita associate/Attività Totali Ristorant VALORIZZATA . i B&B 2.2. Rete delle strutture ricettive Realizzazione delle operazioni Agrituris adeguata alla domanda del afferenti all’obiettivo specifico entro mo mercato turistico. due anni Ristorant i 1. Ricerca sui fabbisogni formativi entro sei mesi; 2. elaborazione del piano formativo entro tre mesi; 3. attivazione dei corsi di formazione B&B entro un anno; Agrituris 2.3. Operatori del ricettivo 4. formazione di 10 operatori all’anno mo professionalizzati 5 Realizzazione di attività di Ristorant assistenza tecnica agli operatori i entro un anno Numero di operatori partecipanti al piano/ Totale operatori censiti nell’area

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1. Redazione del piano di comunicazione entro sei mesi B&B 2. realizzazione della promozione Agrituris 2.4 Strutture ricettive note delle attività entro l’anno. mo Numero di operatori partecipanti al Ristorant piano/ Totale operatori censiti i nell’area 1. Realizzazione di un centro per B&B l’orientamento e l’informazione Agrituris 2.5 Operatori del ricettivo ospitali. turistica entro due anni mo Ristorant i 1. Entro un anno costituzione rete dei Produtto 3.1. Cognizione diffusa nelle produttori delle “Lorighittas” ri comunità locali dei vantaggi relativi 2.Numero produttori associati/ Imprese alla associazione tra produttori Numero totale di produttori Produtto 1. Entro un anno adeguamento ri 3.2. Strutture produttive adeguate. edificio da adibire a laboratorio per la Imprese lavorazione delle Lorighittas

1. Entro un anno completamento delle ricerche necessari per l’ottenimento del marchio DOP - IGP. Numero di prodotti tipici ammessi ai disciplinari DOP IGP / Numero di prodotti tipici dell’area Produtto 3.3. I produttori tipici aderiscono Numero di produttori attuali/ ri ad un disciplinare di qualità Numero di produttori 2006 Imprese 2. Far aderire al disciplinare del marchio del Parco Monte Arci l’80% dei produttori dell’area entro l’anno. Valore del venduto attuale a prezzi costanti / Valore del venduto nel 2006 1. Ricerca sui fabbisogni formativi entro sei mesi; 2. elaborazione del piano formativo entro tre mesi; 3. attivazione dei corsi di formazione entro un anno; 4. formazione di 10 operatori all’anno 3.4. I prodotti tipici locali sono Produtto 5 Realizzazione di attività di tutelati e promossi. ri assistenza tecnica agli operatori Imprese entro un anno

Numero di operatori partecipanti al piano/ Totale operatori censiti nell’area

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2. Attivazione piattaforma e-business entro un anno 1. Realizzazione di attività di assistenza tecnica per l’implementazione del disciplinare DOP – IGP e marchio del parco agli Produttor 3.5. Aumento delle imprese legate operatori entro un anno i alla valorizzazione delle risorse 2. Numero di tre azioni di Imprese orientamento all’anno rivolte agli operatori del settore al fine di far comprendere l’importanza di attivare procedure per la certificazione delle produzioni 1. Implementazione GIS web entro un anno. 2. redazione di un piano di Marketing Produttor territoriale entro sei mesi 3.6. I prodotti tipici sono i 3. implementazione della piano entro caratterizzati territorialmente Imprese un anno. Costruzione di una serie storica della produzione venduta a prezzi costanti e relativo incremento.

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7. MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO INTEGRATO

7.1. Iter procedurale e cronoprogrammi di attuazione delle operazioni

Tabella 17 - Stato della progettazione delle operazioni.

Tipologia di Codice Operazione Stato della Progettazione Note Operazione

M607/3 Opera Pubblica Preliminare M607 Opera Pubblica Preliminare.

M607/2 Opera Pubblica Preliminare

M607/1 Opera Pubblica Studio di fattibilità.

M607/4 Acquisizione beni e servizi Preliminare

M607/5 Opera Pubblica Preliminare

M607/6 Opera Pubblica Preliminare

M607/10 Opera Pubblica Esecutiva

M607/7 Opera Pubblica Esecutiva

M607/8 Opera Pubblica Esecutiva

M607/9 Opera Pubblica Esecutiva

M607/13 Opera Pubblica Preliminare

M607/14 Opera Pubblica Preliminare

M607/11 Opera Pubblica Esecutiva

M515 Opera Pubblica Studio di fattibilità.

M607/12 Opera Pubblica Esecutiva.

M607/18 Opera Pubblica Studio di fattibilità.

M607/17 Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità.

M607/15 Opera Pubblica Esecutiva

M607/16 Opera Pubblica Esecutiva

M607/19 Opera Pubblica Esecutiva

M607/22 Opera Pubblica Preliminare

M607/20 Opera Pubblica Preliminare

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M607/21 Opera Pubblica Preliminare

M607/25 Opera Pubblica Preliminare

M607/26 Opera Pubblica Studio di fattibilità.

M607/23 Opera Pubblica Preliminare

M607/24 Opera Pubblica Preliminare

Censimento e mappatura giacimenti e centri Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità lavorazione ossidiana Laboratorio dei centri storici: realizzazione piano di approvvigionamento di materiali tradizionali; realizzazione piano del Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità colore dei centri storici del Parco M. Arci; piano di riconversione degli immobili abbandonati Catalogo censimento beni librari, archivistici e Acquisizione beni e servizi Preliminare documentali Educazione ambientale Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità

Acquisto trenino gommato Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità

Attivazione rete ricettiva extra alberghiera Monte Arci Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità (insieme alla rete dei produttori) Piano di servizi reali: azioni di formazione (insieme ad Aiuti alle imprese Studio di fattibilità azioni di orientamento e accompagnamento) Promozione turistica (insieme a marketing Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità territoriale) Piano di servizi reali: azioni di accompagnamento Studio di fattibilità (insieme ad azioni di Aiuti alle imprese formazione ed orientamento) Realizzazione rete dei prodotti tipici (insieme a rete Sistema Studio di fattibilità di ospitalità) Attivazione piattaforma e- business (insieme a GIS Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità Web) Piano di servizi reali: azioni di orientamento (insieme ad azioni di formazione e Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità accompagnamento) Implementazione GIS web. (insieme a piattaforma e – Acquisizione beni e servizi Studio di fattibilità business)

Marketing territoriale Opera Pubblica Studio di fattibilità

C261 Aiuti alle imprese Business plan

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C262 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

M285 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

F369 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

C253 Aiuti alle imprese Esecutiva

M353 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

Q134 Aiuti alle imprese Business plan

M753 Aiuti alle imprese Business plan

F281 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

M592 Aiuti alle imprese Business plan

Q159 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

P183 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

P205 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

B492 Aiuti alle imprese Studio di fattibilità

Tabella 18 - Stato dell’iter procedurale degli adempimenti preliminari per la realizzazione delle operazioni.

Stato Data di Codice Adempimento Soggetto Responsabile Adempimento Conclusione Operazione Prevista

Richiesta Concessione Comune di Morgongiori Da avviare Edilizia

M607/3 Nulla osta Ufficio Tutela Ufficio Tutela Da avviare

Paesaggio Paesaggio

Prevenzione incendi Com Prov VV.FF. Da avviare

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Oristano

Approvazione progettazione Amm. comunale di 30.03.2006 esecutiva. Morgongiori

Avvio Procedura di Gara Amm. comunale di M607 30.04.2006 Morgongiori

Aggiudicazione Lavori Amm. comunale di 30.05.2006 Morgongiori

Affidamento progettazione Consorzio parco Monte 30.03.2006 definitiva esecutiva Arci

Approvazione Progetto Consorzio parco Monte 30.05.2006 Definitivo Arci M607/2

Approvazione Progetto Consorzio parco Monte 30.09.2006 Esecutivo Arci

Parere di Tutela Ambientale R.A.S. Ass.to Pubblica Da avviare

Istruzione e Tutela del

Paesaggio

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M607/1 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M607/4 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

M607/5

Approvazione progettazione Amm. comunale di Ales

182

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definitiva ed esecutiva.

Avvio Procedura di Gara Amm. comunale di Ales

Aggiudicazione Lavori Amm. comunale di Ales

Approvazione progettazione Amm. comunale di Ales definitiva ed esecutiva.

M607/6 Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

Avvio Procedura di Gara Amm. comunale di Ales

Nulla Osta Sopr. Archeolog. Richiesto M607/10

Parere Uff.Tutela Paesag Richiesto

M607/7 Parere Uff.Tutela Paesag Da avviare

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M607/8 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali M607/9 Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M607/13 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

183

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Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni M607/14 Da avviare archeologici

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M607/11 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M515 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Approvazione progettazione Amm. comunale di

definitiva ed esecutiva. Morgongiori

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni M607/12 Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Affidamento progettazione. Amm. comunale di Pau

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare M607/18 ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

M607/17 Affidamento progettazione. Amm. comunale di Pau

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

Da avviare Vincolo ambientale Corpo forestale e di

184

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vigilanza ambientale

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale M607/15

Approvazione progettazione Amm. comunale di Pau definitiva ed esecutiva.

Affidamento lavori Amm. comunale di Pau

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare

ambientali

M607/16 Approvazione progettazione Amm. comunale di Pau definitiva ed esecutiva.

Affidamento lavori Amm. comunale di Pau

Affidamento progettazione Amm. comunale di Villa

definitiva esecutiva Verde

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali M607/19 Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Vincolo archeologico Soprintendenza ai beni Da avviare archeologici

Affidamento progettazione Amm. comunale di

esecutiva Usellus

M607/22 Approvazione progettazione Amm. comunale di

definitiva ed esecutiva. Usellus

Affidamento lavori Amm. comunale di

185

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Usellus

Affidamento progettazione Amm. comunale di

esecutiva Usellus

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

M607/20 Approvazione progettazione Amm. comunale di

definitiva ed esecutiva. Usellus

Amm. comunale di Affidamento lavori Usellus

Affidamento progettazione Amm. comunale di

esecutiva Villaurbana

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare M607/21 vigilanza ambientale

Approvazione progettazione Amm. comunale di

definitiva ed esecutiva. Villaurbana

Amm. comunale di Affidamento lavori Villaurbana

Affidamento progettazione Amm. comunale di

esecutiva Villaurbana

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

M607/25 Approvazione progettazione Amm. comunale di

definitiva ed esecutiva. Villaurbana

Amm. comunale di Affidamento lavori Villaurbana

M607/26

Affidamento progettazione Amm. comunale di

186

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preliminare, definitiva ed Villaurbana esecutiva

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

Approvazione progettazione Amm. comunale di

definitiva ed esecutiva. Villaurbana

Amm. comunale di Affidamento lavori Villaurbana

Affidamento progettazione Amm. comunale di Villa

definitiva ed esecutiva Verde

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali M607/23

Approvazione progettazione Amm. comunale di Villa

definitiva ed esecutiva. Verde

Amm. comunale di Villa Affidamento lavori Verde

Affidamento progettazione Amm. comunale di Villa

definitiva ed esecutiva Verde

Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

M607/24 Approvazione progettazione Amm. comunale di Villa

definitiva ed esecutiva. Verde

Amm. comunale di Villa Affidamento lavori Verde

Censimento e mappatura Affidamento progettazione Consorzio di gestione giacimenti e centri preliminare definitiva ed del Parco del Monte lavorazione esecutiva Arci ossidiana

187

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Laboratorio dei centri storici: Affidamento progettazione realizzazione piano di definitiva ed esecutiva approvvigionam ento di materiali Consorzio di gestione tradizionali; realizzazione del Parco del Monte piano del colore dei centri storici Arci del Parco M. Arci; piano di riconversione degli immobili abbandonati

Catalogo Progettazione esecutiva Consorzio di gestione censimento beni librari, del Parco del Monte archivistici e documentali Arci

Affidamento progettazione Consorzio di gestione Educazione ambientale definitiva ed esecutiva del Parco del Monte

Arci

Affidamento progettazione Consorzio di gestione Acquisto trenino gommato definitiva ed esecutiva del Parco del Monte

Arci

Attivazione rete ricettiva extra Affidamento progettazione Consorzio di gestione alberghiera Monte Arci definitiva ed esecutiva del Parco del Monte (insieme alla rete dei Arci produttori) Piano di servizi reali: azioni di Affidamento progettazione formazione Consorzio di gestione (insieme ad definitiva ed esecutiva azioni di del Parco del Monte orientamento e Arci accompagname nto)

Promozione Affidamento progettazione Consorzio di gestione turistica (insieme a definitiva ed esecutiva del Parco del Monte marketing territoriale) Arci

Piano di servizi reali: azioni di Affidamento progettazione Consorzio di gestione accompagname nto (insieme ad definitiva ed esecutiva del Parco del Monte azioni di formazione ed Arci orientamento) Realizzazione rete dei prodotti Affidamento progettazione Consorzio di gestione tipici (insieme a

188

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rete di ospitalità) definitiva ed esecutiva del Parco del Monte Arci

Attivazione Affidamento progettazione Consorzio di gestione piattaforma e- business definitiva ed esecutiva del Parco del Monte (insieme a GIS Web) Arci

Piano di servizi reali: azioni di Affidamento progettazione orientamento Consorzio di gestione (insieme ad definitiva ed esecutiva azioni di del Parco del Monte formazione e Arci accompagname nto)

Implementazion Consorzio di gestione e GIS web. Affidamento progettazione (insieme a del Parco del Monte piattaforma e – definitiva ed esecutiva business) Arci

Consorzio di gestione Marketing Affidamento progettazione territoriale del Parco del Monte definitiva ed esecutiva Arci

Consorzio di gestione Redazione Business plan e C261 del Parco del Monte progettazione esecutiva Arci

Redazione Business plan e Studio di fattibilità progettazione esecutiva

Richiesta concessione Comune di Pau edilizia C262 Vincolo paesaggistico Soprintendenza ai beni Da avviare ambientali

Corpo forestale e di Vincolo ambientale Da avviare vigilanza ambientale

Redazione Business plan e M285 progettazione esecutiva

Redazione Business plan e F369 progettazione esecutiva

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C253 Fase esecutiva Esecutiva

Redazione progettazione Soprintendenza ai beni M353 ambientali esecutiva

Redazione Business plan Q134 e progettazione esecutiva

Redazione Business plan e M753 progettazione esecutiva

Redazione Business plan e F281 progettazione esecutiva

Redazione progettazione M592 esecutiva e business plan

Q159 Redazione Business plan e

progettazione esecutiva

P183 Redazione Business plan e

progettazione esecutiva

Redazione Business plan e P205 progettazione esecutiva

Redazione Business plan e B492 progettazione esecutiva

Tabella 19 - Cronoprogramma procedurale delle fasi per la realizzazione delle operazioni.

Selezione Codice Operazione Progettazione Realizzazione Collaudo Soggetto Attuatore

M607/3 12/2007 02/2008 10/2009 02/2010

M607 04/2007 06/2007 02/2008 04/2008

M607/2 06/2007 09/2007 09/2008 11/2008

190

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M607/1 10/2007 12/2007 06/2009 08/2009

M607/4 10/2007 12/2007 04/2009 06/2009

M607/5 06/2007 08/2007 04/2008 06/2008

M607/6 06/2007 08/2007 04/2008 06/2008

M607/10 04/2007 06/2007 08/2008 10/2008

M607/7 04/2007 06/2007 02/2008 04/2008

M607/8 04/2007 06/2007 04/2008 06/2008

M607/9 04/2007 06/2007 02/2008 04/2008

M607/13 04/2007 06/2007 02/2008 04/2008

M607/14 04/2007 06/2007 04/2008 06/2008

M607/11 04/2007 06/2007 02/2008 04/2008

M515 10/2007 12/2007 12/2009 02/2010

M607/12 04/2007 06/2007 02/2008 04/2008

M607/18 10/2007 12/2007 06/2009 08/2009

M607/17 06/2007 08/2007 04/2008 06/2008

M607/15 06/2007 08/2007 06/2008 08/2008

M607/16 06/2007 08/2007 04/2008 06/2008

M607/19 06/2007 08/2007 08/2008 10/2008

M607/22 04/2007 06/2007 04/2008 06/2008

M607/20 06/2007 08/2007 08/2008 10/2008

M607/21 04/2007 06/2007 06/2008 08/2008

M607/25 06/2007 08/2007 04/2008 06/2008

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M607/26 06/2007 08/2007 08/2008 10/2008

M607/23 06/2007 08/2007 06/2008 08/2008

M607/24 06/2007 08/2007 04/2008 06/2008

Censimento e mappatura giacimenti 12/2007 04/2008 04/2010 04/2011 e centri lavorazione ossidiana Laboratorio dei centri storici: realizzazione 04/2010 piano di approvvigionamento di materiali tradizionali; realizzazione piano del 12/2007 04/2008 04/2011 colore dei centri storici del Parco M. Arci; piano di riconversione degli immobili abbandonati Catalogo censimento beni librari, archivistici 06/2007 09/2007 06/2008 08/2008 e documentali Educazione ambientale 06/2007 08/2007 08/2009 10/2009

Acquisto trenino gommato 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

Attivazione rete ricettiva extra 12/2008 alberghiera Monte Arci 10/2007 12/2007 02/2009 (insieme alla rete dei produttori) Piano di servizi reali: azioni di formazione (insieme ad azioni di 06/2007 12/2011 orientamento e accompagnamento) Promozione turistica (insieme a marketing 06/2007 09/2007 06/2008 08/2008 territoriale) Piano di servizi reali: azioni di 12/2008 accompagnamento 10/2007 12/2007 02/2009 (insieme ad azioni di formazione ed orientamento) Realizzazione rete dei prodotti tipici (insieme 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009 a rete di ospitalità) Attivazione piattaforma e-business (insieme a 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009 GIS Web) Piano di servizi reali: azioni di orientamento 12/2008 (insieme ad azioni di 12/2007 04/2008 12/2009 formazione e accompagnamento) Implementazione GIS web. (insieme a 12/2007 04/2008 06/2009 09/2009 piattaforma e –

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business)

Marketing territoriale 12/2007 04/2008 10/2008 11/2008

C261 08/2007 10/2007 10/2008 12/2008

C262 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

M285 08/2007 10/2007 04/2008 06/2008

F369 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

C253 03/2007 04/2007 10/2007 12/2007

M353 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

Q134 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

M753 06/2007 07/2007 04/2008 06/2009

F281 06/2007 07/2007 04/2008 06/2008

M592 06/2007 06/2007 06/2008 02/2009

Q159 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

P183 10/2007 12/2007 12/2008 02/2009

P205 04/2007 05/2007 02/2008 04/2008

B492 04/2007 05/2007 02/2008 04/2008

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7.2. Efficienza amministrativa del contesto territoriale di riferimento per l’attuazione dell’operazione.

Descrizione delle funzioni e dei servizi degli Enti Locali a scala intercomunale attivati e funzionanti e/o in corso di attivazione (unici es. sportelli per le imprese, uffici comuni, etc).

Allo stato attuale l’Ente non ha attivato servizi.

Descrizione delle esperienze di servizi alle comunità locali a scala intercomunale attivati e funzionanti e/o in corso di attivazione.

Il Consorzio del Parco ha attivato un regolamento per l’utilizzo del Marchio del Parco, ha attivato in via sperimentale l’ecommerce per alcune produzioni. Considerato che l’ente è nato come Ente sovra comunale, con conferimenti da parte dei Comuni partecipanti di modesta entità e si è sviluppato soprattutto con finanziamenti POR,

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Descrizione delle esperienze di programmazione territoriale innovative attivate e funzionanti e/o in corso di attivazione (es. Agenda 21).

Il Consorzio del Parco, nel corso 2000 discute e realizza un progetto che si articolava in una serie di azioni, sia di carattere materiale che immateriale, giudicate da tutti gli Amministratori Locali aderenti alla nuova istituzione, come propedeutiche e necessarie per creare il collegamento tra i Comuni appartenenti al Consorzio costituito in data 09 Marzo 1998. Il progetto, nelle sue diverse articolazioni, viene presentato all’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente, che lo approva con determinazioni del Direttore Generale dell’Assessorato numero 958/V, 959/V 960/V, 961/V, 962/V e 963/V, datate 04 Maggio 2001. Gli atti Amministrativi indicati definiscono le modalità di esecuzione e ne dispongono la delega per l’attuazione degli interventi. Le modalità operative, avvertono che l’Ente delegato dovrà provvedere a curare la progettazione degli interventi , eventualmente affidando l’incarico a professionisti esterni. In questo caso, le modalità di affidamento dovranno rispettare la normativa vigente in materia di opere pubbliche. Prima dell’approvazione definitiva del progetto da parte dell’Ente delegato, si dovrà acquisire i pareri obbligatori ed i relativi nulla osta previsti dalla legislazione , compresi quelli derivanti dalle direttive Comunitarie in materia ambientale, sulla conservazione degli habitat naturali e semi naturali, della flora e della fauna selvatica. L’art 5 della determinazione, impone all’Ente delegato l’affidamento degli incarichi per appalto pubblico nel rispetto rigoroso di tutte le leggi Nazionali, Regionali e dell’Unione Europea. L’Ente è tenuto a trasmettere all’Assessorato la rendicontazione dei finanziamenti nei termini previsti, attraverso attestazioni trimestrali delle somme impegnate e delle spese sostenute oltre alla certificazione di regolare esecuzione dei lavori. (art 6, art 7 e art. 9 della determinazione) Come si è detto, il progetto si articola in sei determinazioni del Direttore Generale dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, di queste, cinque hanno per oggetto azioni di carattere materiale, opere pubbliche, una azioni di carattere immateriale, studi, ricerche dotazione tecnico strumentale dell’Ente. Le delibere, oltre alle attività delegate, precisano le risorse economiche disponibili per la realizzazione delle opere pubbliche. La finalità di tali opere si concretizza nel costruire nuovi manufatti, migliorare la fruibilità del patrimonio storico architettonico dei Comuni aderenti al Consorzio del Parco, far crescere gli spazi museali e garantire una maggiore accessibilità alle risorse naturalistiche del Parco. Oltre alle opere pubbliche vi sono una serie di attività immateriali, che supportano la strutturazione dell’Ente, contribuiscono a definire il disegno organizzativo e pongono le basi per il radicamento dello stesso nel territorio. Dall’analisi delle percentuali cumulate, si nota che le risorse destinate alle opere pubbliche concentrano complessivamente il 65,39% dello stanziamento totale, mentre quelle destinate alle azioni immateriali rappresentano poco più di un terzo del finanziamento globale. Allo stato attuale il Consorzio Parco ha speso l’intero importo finanziato e gli importi delle deliberazioni citate sono stati tutti liquidati e rendicontati.

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Max 1 pagina

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7.3. Accordi di cooperazione per l’attuazione del Progetto Integrato di Sviluppo

Accordo di Cooperazione N° – Titolo

Oggetto dell’accordo sottoscritto.

Soggetti sottoscrittori dell’accordo.

Soggetti non sottoscrittori dall’accordo.

Motivazioni della non sottoscrizione dell’Accodo.

Data di sottoscrizione dell’accordo.

Accordo di Cooperazione N° – Titolo

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8. QUADRO FINANZIARIO DEL PROGETTO INTEGRATO

Tabella 90 - Quadro Finanziario.

Codice Costo Contributo Tipologia Titolo Operazione Operazione Totale richiesto Opera M607/3 Completamento del centro ippoclimatico 3.264.000,00 3.264.000,00 Pubblica Realizzazione di una struttura polifunzionale destinata a Opera sede del "Parco naturale del Monte Arci" sezione didattico M607 800.000,00 800.000,00 Pubblica informativa, espositiva, sala conferenze e punto di incontro culturale. Opera M607/2 Completamento galoppatoio. 950.000,00 950.000,00 Pubblica

Camminamento Botanico del Monte Arci. Delimitazione Opera area, individuazione e catalogazione delle specie e M607/1 1.514.000,00 1.514.000,00 Pubblica suddivisione dell'area, sentieri e segnaletica, edifici di servizio al camminamento, sedute.

Opera Realizzazione della rete degli itinerari del parco Monte M607/4 1.000.000,00 1.000.000,00 Pubblica Arci

La Casa del Parco: Centro intermodale per la gestione Opera M607/5 dei percorsi naturalistici e storico - culturali del Parco 300.000,00 300.000,00 Pubblica naturale del Monte Arci

Opera Recupero 2 ovili per adibirli a punti di accoglienza M607/6 300.000,00 300.000,00 Pubblica turistica.

Opera Recupero a fini turistici cava di ossidiana in località M607/10 1.200.000,00 1.200.000,00 Pubblica Conk’e Cannas.

Opera M607/7 Itinerario religioso, naturalistico, geominerario. 140.000,00 140.000,00 Pubblica Opera M607/8 Restauro piazzetta della chiesetta di Santa Lucia 316.000,00 316.000,00 Pubblica Opera M607/9 Recupero antiche capanne 108.000,00 108.000,00 Pubblica

Opera Recupero e valorizzazione di un complesso Nuragico M607/13 800.000,00 800.000,00 Pubblica Ipogeico

Opera Tutela e valorizzazione del complesso neolitico di M607/14 500.000,00 500.000,00 Pubblica Prabanta

Opera M607/11 Rete di siti di interesse archeologico e ambientali 250.000,00 250.000,00 Pubblica

Opera Riqualificazione ambientale e paesaggistica del Monte M515 2.400.000,00 2.400.000,00 Pubblica Arci

Opera Recupero antichi ovili come punto di accoglienza M607/12 400.000,00 400.000,00 Pubblica turistica. Opera Adeguamento, ampliamento e promozione campeggio M607/18 700.000,00 700.000,00 Pubblica montano. Opera M607/17 Percorso turistico volto alla valorizzazione dell'Ossidiana. 600.000,00 600.000,00 Pubblica

Opera Recupero dell'antica strada romana che conduce alla M607/15 350.000,00 350.000,00 Pubblica chiesa di Santa Prisca.

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Opera Recupero Chiesa campestre di santa prisca e area di M607/16 300.000,00 300.000,00 Pubblica pertinenza. Messa a sistema di alcune infrastrutture e beni di rilevante interesse architettonico, archeologico e culturale. Opera Stazione della lavorazione dell'ossidiana, sistemazione M607/19 300.000,00 300.000,00 Pubblica capanne di pastori per possibili rifugi, sistemazione stradale con impianto di illuminazione con pannelli foto voltaici, pannelli informativi, ripristino muretti a secco. Opera M607/22 Itinerario cattedrali di Sardegna. 250.000,00 250.000,00 Pubblica

Opera Recupero chiesa campestre di S. Lucia e realizzazione di M607/20 350.000,00 350.000,00 Pubblica itinerari turistici di carattere archeologico - ambientale.

Sentiero culturale, archeologico mediante la Opera M607/21 realizzazione di un impianto di illuminazione alimentato 300.000,00 300.000,00 Pubblica con pannelli foto voltaici

Opera Riqualificazione l'area di pertinenza della chiesa M607/25 300.000,00 300.000,00 Pubblica campestre di San Crispino. Opera Monumenti naturali il fungo di Is Aruttas Santas, siti M607/26 350.000,00 350.000,00 Pubblica naturalistici e attività dei carbonari. Interventi sui sentieri.

Parcheggio, viabilità e binario per vagoncini per trasporto Opera bambini e disabili, sistemazione capanne per esposizione M607/23 200.000,00 200.000,00 Pubblica e vendita prodotti locali, pranzo per pranzi al sacco, sentieri e percorsi botanici.

Riqualificare pertinenza chiesa e vie d'accesso. Pulizia area di un ettaro posta davanti alla chiesa, muretti a Opera M607/24 secco per delimitare l'area, camminamento che dalla 300.000,00 300.000,00 Pubblica chiesa porta al complesso nuragico di San Mauro, pulizia complesso nuragico.

CODICE DA Opera Studio della Biodiversità 250.000,00 250.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Censimento e mappatura giacimenti e centri lavorazione 700.000,00 700.000,00 DEFINIRE Pubblica ossidiana

CODICE DA Opera Laboratorio centri storici 600.000,00 600.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Implementazione GIS WEB 230.000,00 230.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Educazione ambientale 190.000,00 190.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Trenino 150.000,00 150.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Azioni di monitoraggio e valutazione del progetto 240.000,00 240.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Realizzazione rete prodotti tipici e ricettività DEFINIRE Pubblica 130.000,00 130.000,00

CODICE DA Opera Azioni di orientamento, formazione e accompagnamento 800.000,00 800.000,00 DEFINIRE Pubblica

CODICE DA Opera Promozione turistica e marketing territoriale 500.000,00 500.000,00 DEFINIRE Pubblica

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CODICE DA Opera Catalogo censimento beni librari, archivistici e museali 350.000,00 DEFINIRE Pubblica 350.000,00

CODICE DA Opera Rete delle Lorighittas 686.000,00 410.000,00 DEFINIRE Pubblica

Aiuti alle Completamento edificio da adibire ad agriturismo e C261 150.000,00 150.000,00 imprese sistemazione accesso e aree di pertinenza.

Aiuti alle Realizz. 4 nuovi bungalow con arredi; servizi, piscina, C262 300.000,00 250.000,00 imprese punto sosta per circuiti a cavallo

Aiuti alle Design, packaging, macchinari, per realizzare gioielli e M285 120.000,00 120.000,00 imprese utensili di ossidiana.

Aiuti alle Adeguam. Dotaz. strumentale - acquisto 1 autobus e 2 F369 180.000,00 180.000,00 imprese vetture navetta x area parco Marmilla-Monte Arci

Aiuti alle Completamento ristrutturazione edificio storico da adibire C253 94.800,00 94.800,00 imprese a B&B.

Aiuti alle M353 Servizi per fruizione museo (biglietteria, book shop, etc.) 240.000,00 240.000,00 imprese

Allestim. all'interno del Centro di Documentaz. Monte Arci Aiuti alle Q134 di sez. espos. su prodotti dell'oralità e attivazione Agenda 200.000,00 200.000,00 imprese 21 locale

Aiuti alle Servizi culturali - recupero edificio storico per sede e book M753 185.000,00 185.000,00 imprese shop

Aiuti alle F281 Servizi per il turismo 37.800,00 37800,00 imprese

Piano di servizi reali, di innovazione e formazione

aziendale. Aiuti alle M592 335.000,00 335.000,00 imprese Attivazione rete produttori tipici monte Arci

Realizzazione club di prodotto del monte Arci

Q159 Aiuti alle Adeguamento edificio da adibire a laboratorio per la 105.000,00 105.000,00

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imprese lavorazione di pasta fresca

P183 Aiuti alle Potenziamento di struttura ricettiva in prossimità del 220.000,00 220.000,00 imprese giacimento di ossidiana di Conk’ e Cannas

TOTALE GENERALE PROGETTAZIONE INTEGRATA 25.535.600 25.209.600,00

Progetto Rete CIVIS Azioni Materiali e immateriali 7.973.911,68 7.118.455,84

Misura 4.14 Azioni immateriali e interventi privati 1.341.600,00 1.226.680,00

RIEPILOGO GENERALE DELLA PROGETTAZIONE INTEGRATA 34.851.111,68 335 547.35,84

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