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PROFESSIONE SCENOGRAFO di Giovanni Cavaliere Incontro con ANDREA CRISANTI, uno dei più accreditati scenografi italiani, che ha realizzato le scenografie di numerosi film, tra cui l’indimenticabile“Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. Tra i tanti premi e riconoscimenti ricevuti, ha ottenuto nel 2002 il Nastro d’Argento per il film “Il Consiglio d’Egitto”, due David di Donatello, rispettivamente nel 2005, per “Cuore sacro”e nel 1995 per “Una pura formalità” per il quale, sempre nello stesso anno, ha ricevuto il “Ciak d’oro”. Nel 2007, per il film “La masseria delle allodole” ha ottenuto la nomination al Premio Cinecittà Holding, al Nastro d’Argento e al David di Donatello. Come ha iniziato? Dopo gli studi classici, ho conseguito la maturità artistica, rivelando fin da giovanissimo una predisposizione al disegno e alla pittura, tanto da esporre le mie opere pittoriche in numerose mostre. Successivamente è nato lÊamore per il cinema: allora abitavo davanti alla Titanus Appia e vedevo uscire continuamente le comparse in costume, che mi incuriosivano. Poi andando al cinema la mia passione è cresciuta. Mi sono specializzato in scenografia presso lÊAccademia di Belle Arti di Roma e nel 1959 ho iniziato a lavorare nel cinema come secondo assistente di Mario Garbuglia, nel film „La grande guerra‰ di Mario Monicelli. Lavorando alla De Laurentiis, mi ha notato Mario Chiari con cui ho collaborato per un certo periodo, sempre come assistente. Inoltre, in quegli anni, ho conosciuto lo scenografo Gianni Polidori, dal quale ho ricevuto preziosi insegnamenti e con cui ho lavorato assiduamente in qualità di assistente. E poi? Nel 1962 ho firmato per la prima volta le scenografie (come capo scenografo) per il film, , „Maciste allÊinferno‰ - un cult movie - di Riccardo Freda. Dopo unÊintensa attività come scenografo e, in alcuni casi, anche come costumista teatrale, nel 1969 il grande incontro con Francesco Rosi che mi chiamò a lavorare nel film „Uomini contro‰, opera che segna lÊinizio di un ventennale sodalizio artistico con il regista e naturalmente lÊavvio e il consolidamento della mia carriera professionale. In sintesi, quali sono le fasi della realizzazione di una scenografia? Andrea Crisanti sul set de “La Tregua” Ogni scenografo ha un proprio metodo di lavoro e ogni film ha una propria storia. In ogni caso, in generale si inizia, insieme al regista, con la lettura della sceneggiatura e si cerca di capire quali scenografie realizzare e/o quali location ricercare. EÊ sicuramente questa una delle fasi più difficili, poiché non è facile interpretare la sceneggiatura e gli spunti del regista, trasformando le parole in disegni. Dopo aver visionato anche alcune foto e/o riferimenti video di scenografie di altri film, si iniziano a disegnare gli schizzi e successivamente i bozzetti che vengono così consegnati al Capo Scenotecnico che, in pratica, deve portare le „tavole pittoriche‰ a livello esecutivo, traducendole in piante, sezioni e prospetti realizzati in scala idonea, tenendo conto delle norme di sicurezza, dellÊergonomia e della statica delle strutture progettate. Prima però di realizzare il progetto esecutivo, deve definire un progetto di massima, con lo scopo di stabilire la „forza lavoro‰ e i materiali necessari alla realizzazione del prodotto finito e quindi formulare un preventivo di spesa da consegnare alla produzione cinematografica, teatrale o televisiva. Solo a questo punto, una volta approvato il preventivo, si procede alla realizzazione del progetto esecutivo e quindi alla realizzazione delle scenografie in appositi laboratori. Come definisce il lavoro di scenografo e quali sono le doti principali che deve avere un professionista del settore? Una vera e propria arte. Bisogna avere talento, fantasia, estro e naturalmente tanta passione. EÊ un lavoro artigianale che richiede però una profonda conoscenza della storia e della storia dellÊarte: è necessario, infatti, conoscere nel dettaglio i vari periodi storici, per poter realizzare le scenografie giuste. Bisogna documentarsi e aggiornarsi continuamente, consultando libri di fotografie e di pittura, visitando musei e pinacoteche, e perché no, facendo anche ricerche approfondite su internet. E poi, non bisogna dimenticare che è un lavoro dÊequipe: bisogna convivere con tutte le figure professionali indispensabili per la realizzazione del prodotto finito. Preferisce i film storici o quelli ambientati ai giorni nostri? Quelli storici. Mentre per i film di attualità, talvolta ci si limita a trovare le location e poi arredarle, per i film dÊepoca si ricostruiscono fedelmente le ambientazioni di quel preciso periodo storico. Quali sono le differenze sostanziali fra scenografie per cinema, teatro e televisione? Il teatro ha dei „punti di vista‰ obbligati, in cui lo spettatore ha una visione pittorica del boccascena. Nel cinema, contrariamente, non cÊè solo lÊocchio umano, ma lÊobiettivo che può generare immagini più o meno strette o ampie, con una continua diversificazione dÊimmagine. Il cinema in pratica è movimento. E la televisione? Innanzitutto, a differenza del cinema, il televisore ha uno schermo molto più piccolo, si vede in casa e il telespettatore fa fatica a concentrarsi a causa dei vari rumori domestici, come ad Nuovo Cinema Paradiso esempio il „telefono che squilla‰. Non sono necessarie grandi scenografie, anche perché le immagini passano velocemente... consumistiche oserei dire, che non danno il tempo di sognare. Contrariamente alla televisione (che non dimentichiamolo è pur sempre un elettrodomestico), lo schermo cinematografico ha il suo fascino: lo spettatore si immerge, „ci sta dentro‰. E poi cÊè questo aspetto sacrale del cinema, cioè vedere il film insieme alla gente, cosa molto importante perché ognuno sente le reazioni degli altri, il „respiro‰, le loro emozioni. Praticamente la sala cinematografica è una realtà sociale, in cui lo spettatore sogna e, perché no, cerca il „contatto umano‰. Soprattutto negli anni dÊoro del cinema - quando non esisteva la televisione – le sale erano un punto di ritrovo dove il pubblico partecipava attivamente ed emotivamente alla visione del film. In pratica questa atmosfera, „ormai lontana‰, è stata riproposta nostalgicamente in „Nuovo Cinema Paradiso‰. Per una buona „resa scenica‰, quanto è importante la sinergia con il direttore della fotografia? Fondamentale. Una buona disposizione delle luci è indispensabile per valorizzare una scenografia o in generale uno spazio scenico. A tal proposito va sottolineato, inoltre, che è Nuovo Cinema Paradiso (bozzetto) 38 mestieri molto importante che ci sia una perfetta armonia di colori anche fra costume, arredamento e scenografia e quindi, di conseguenza, vi deve essere una buona collaborazione fra costumista, arredatore, scenografo e direttore della fotografia, naturalmente coordinati dal regista che dà gli stimoli creativi. Quante ore al giorno lavora uno scenografo? Dipende molto dal film. Comunque dalle 10 alle 12 ore. In media, quanto guadagna? La paga può variare notevolmente a seconda che la produzione sia italiana o straniera, dallÊimportanza del film e naturalmente dal livello professionale: capo scenografo, scenografo e assistente. Quali consigli si sente di dare ad un giovane che vuole intraprendere questo mestiere? Di avere pazienza, perché per fare questo lavoro bisogna acquisire esperienza, lavorando con La masseria delle allodole (bozzetto) passione, umiltà e spirito di sacrificio. Bisogna frequentare una buona scuola e successivamente imparare il mestiere facendo tanta pratica. Ma è fondamentale che venga fatta con persone qualificate. In caso contrario, può essere controproducente. A tal proposito, in alcuni casi è utile una collaborazione attiva tra scuole e scenografi: i miei assistenti, ad esempio, provengono quasi sempre dal Centro Sperimentale di Cinematografia. I suoi prossimi impegni? Sto realizzando le scenografie per due film: „The dust of time‰, regia di Theo Angelopoulos e „Il sangue dei vinti‰ con la regia di Michele Soavi. A CHI RIVOLGERSI Le scuole. Qui di seguito vi elenchiamo le più accreditate scuole per scenografi e costumisti La masseria delle allodole (progetto esecutivo) dello spettacolo. Italia Centro Sperimentale di Cinematografia - Scuola Nazionale di Cinema. Via Tuscolana,1524 - 00173 - Roma Tel. 06.722941 Fax 06.7211619. Segreteria didattica Tel. 06.72294240 www.csc-cinematografia.it Accademia di Belle Arti di Roma. Via Ripetta, 222 - 00186 Roma Tel. 06.3227025 - 06.3227036 Fax 06.3218007. E-mail: [email protected] www.accademiabelleartiroma.it Accademia Italiana. Piazza Pitti,15 - 50125 - Firenze Tel. 055.284616 Fax. 055.284486 La masseria delle allodole (progetto esecutivo) Via San Pantaleo, 66 (Piazza Navona) - 00186 Roma Tel. 06.68809333 Fax 06.68806668 E-mail: [email protected] www.accademiaitaliana.com Istituto Europeo di Design. Via Alcamo, 11 – 00182 – Roma Tel. 06.7024025 Fax. 06.7024041 E-mail:[email protected]. Sedi a: Milano, Torino, Venezia, Madrid, Barcellona, San Paulo. Per maggiori informazioni potete consultare il sito: www.ied.it Istituto Quasar. Via Nizza, 152 - 00198 - Roma Tel. 06.8557078 – 06.85301487 Fax 06.85831148. E-mail: [email protected] www.istitutoquasar.com oppure myspace.com/istitutoquasar A.S.C. - Associazione Italiana Scenografi, Costumisti e Arredatori. C/O Cinecittà Studios, Via Tuscolana, 1055 – 00173 – Roma Tel e Fax 06.72293457 E-Mail: [email protected] La masseria delle allodole (il set) www.aesseci.it Francia ESAD-TNS- École Supérieure dÊArt Dramatique du Théâtre National