Catalogo Rassegna Cinema Di FANTASCIENZA

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Catalogo Rassegna Cinema Di FANTASCIENZA IL CINEMA DI FANTASCIENZA Da Kubrick al digitale (1968 - 1985) «Noi siamo, senza possibili eccezioni di sorta, a prova di errore, e incapaci di sbagliare.» 2001: odissea nello spazio (S. Kubrick - 1968) IL CINEMA DI FANTASCIENZA Da Kubrick al digitale (1968 - 1985) SOMMARIO Programma 4 Eolomea - La sirena delle stelle 35 COMUNE DI CAGLIARI ASSESSORATO ALLA CULTURA Introduzione Il mondo dei robot 36 Antonello Zanda 6 Il pianeta selvaggio 37 Il capolavoro dell’avanguardia Zardoz 38 Gianni Olla 8 Rollerball 39 Ragazze dello spazio. Andromeda e le altre Sul globo d’argento 40 Elisabetta Randaccio 11 Organizzazione L’uomo che cadde sulla Terra 41 Società Umanitaria - Cineteca Sarda Il sismografo della fantascienza Incontri ravvicinati del terzo tipo 42 Centro Servizi Culturali di Cagliari Luca Bandirali 15 Guerra spaziale 43 Ideazione e progettazione 1968-1977: I dieci anni che Antonello Zanda sconvolsero la fantascienza Alien 44 Luigi Cabras Bepi Vigna 16 Quintet 45 Alien Stati di allucinazione 46 Redazione Andrea Mameli 20 Laura Bocchiddi, Carla Onnis La morte in diretta 47 Società del futuro Blade Runner 49 Editing Utopie e distopie nella Natalino Virdis fantascienza degli anni ’60- ’80 Brazil 51 Luigi Cabras 22 Assistenza tecnica Appendice Luca Portas Schede film Filmografia essenziale dei film di fantascienza Ricerche Bibliografiche Il pianeta delle scimmie 27 dal 1968 al 1985 Giorgio Mazza Barbarella 28 (integrativa dei film in rassegna) 52 Bibliografia cinema di fantascienza Hanno collaborato: 2001: odissea nello spazio 31 (in ordine alfabetico per autore) 54 Luca Bandirali, Andrea Mameli, Giulia Mazzarelli, 2022: i sopravvissuti 32 Martina Mulas, Gianni Olla, Elisabetta Randaccio, Ontologia e discorso nell’immagine L’uomo che fuggì dal futuro 33 Andrea Serra, Massimo Spiga, Bepi Vigna fantascientifica Solaris 34 Luca Bandirali, Enrico Terrone 56 3 PROGRAMMA venerdì 15 febbraio 2013 - ore 20.00 venerdì 1 marzo 2013 - ore 20.30 venerdì 15 marzo 2013 - ore 20.30 Ragazze dello spazio. Rollerball Guerra spaziale Andromeda e le altre Norman Jewison, U.S.A. 1975 Jun Fukuda, Giappone 1977 di Elisabetta Randaccio giovedì 13 dicembre 2012 - ore 20.30 Eolomea - La sirena mercoledì 6 marzo 2013 - ore 20.30 mercoledì 20 marzo 2013 - ore 20.30 Il pianeta delle scimmie delle stelle Sul globo d’argento Alien Richard Fleischer, U.S.A. 1968 Herrmann Zschoche, Germania Est 1972 Andrzej Zulawski, Polonia 1976 Ridley Scott, G.B. 1979 Introduzione di Sergio Naitza Introduzione di Andrea Mameli giovedì 20 dicembre 2012 - ore 20.30 mercoledì 20 febbraio 2013 - ore 20.30 Barbarella Il mondo dei robot venerdì 8 marzo 2013 - ore 20.00 venerdì 22 marzo 2013 - ore 20.30 Così lontano, così vicino Roger Vadim, Francia - Italia. 1968 Michael Crichton, U.S.A. 1973 Quintet di Luca Bandirali Robert Altman, U.S.A. 1979 venerdì 1 febbraio 2013 - ore 20.00 venerdì 22 febbraio 2013 - ore 20.30 L’uomo che cadde sulla Terra Presentazione di Antonello Zanda Il pianeta selvaggio Nicolas Roeg, G.B. 1976 mercoledì 27 marzo 2013 - ore 20.30 2001: un capolavoro d’avanguardia René Laloux, Cecoslovacchia 1973 Stati di allucinazione di Gianni Olla mercoledì 13 marzo 2013 - ore 20.30 Introduzione di Martina Mulas Ken Russell, U.S.A. 1980 2001: odissea nello spazio Incontri ravvicinati Stanley Kubrick, G.B.-U.S.A. 1968 mercoledì 27 febbraio 2013 - ore 20.30 del terzo tipo venerdì 29 marzo 2013 - ore 20.30 Zardoz Steven Spielberg, U.S.A. 1977 La morte in diretta mercoledì 6 febbraio 2013 - ore 20.30 John Boorman, G.B.-Irlanda1974 Introduzione di Giulia Mazzarelli Bertrand Tavernier, Francia 1980 2022: i sopravvissuti Introduzione di Bepi Vigna Richard Fleischer, U.S.A. 1973 mercoledì 3 aprile 2013 - ore 20.00 Colonialismo dell’inconscio: venerdì 8 febbraio 2013 - ore 20.30 Philip Dick e il cinema L’uomo che fuggì dal futuro di Massimo Spiga George Lucas, U.S.A. 1971 Blade Runner Introduzione di Antonello Zanda Ridley Scott, U.S.A. 1982 mercoledì 13 febbraio 2013 - ore 20.30 venerdì 5 aprile 2013 - ore 20.00 Solaris Distopie sul grande schermo. Società del futuro Andrei Tarkovsky, U.R.S.S. 1972 da Metropolis a Brazil Introduzione di Gianni Olla di Luigi Cabras PROGRAMMA Brazil Terry Gilliam, G.B. 1985 4 5 INTRODUZIONE del progresso del genere umano si accompagni il zione cinema e filosofia). Con le nuove tecnolo- Antonello Zanda rischio della regressione è evidente in molti titoli gie digitali si aprono nuovi scenari e possibilità di della rassegna. La sintesi dialettica la ritroviamo raccontare, ma non viene meno questa compo- nell’elemento filosofico che molti dei film conten- nente pessimistica. Questo cinema riesce ancora La fantascienza racconta il nostro tempo con il tà ordinaria viene significativamente mutato”, la gono e che comunque inevitabilmente accen- a dirci qualcosa di quello che siamo e vogliamo suo linguaggio… e il linguaggio è la nostra con- fantascienza si definisce nel punto di incontro tra dono nella nostra coscienza di spettatori (ma è essere, molto più di quanto ci dica cosa saremo sapevolezza di esserci: nel guardare film come la variabile coscienza del reale (variabile perché convinzione diffusa che il cinema di fantascienza e cosa succederà. 2001 Odissea nello spazio o Blade Runner mi- nel tempo cambia la nostra relazione con le ipo- sia il genere che più di tutti metta in comunica- suriamo il polmone spaziotemporale della nostra tesi scientifiche) e l’orizzonte coscienziale di un coscienza. Ci confrontiamo con robot, computer, altrove aperto alle possibilità della realizzabilità. alieni, androidi, mutazioni che stanno dentro la Cioè un nesso tra l’attualità del suo trovarsi alla sfera del possibile, ai margini dell’elasticità del- fine di un percorso storico oggettivo e l’inattualità la nostra coscienza (e conoscenza) scientifica. del trovarsi all’inizio di un nuovo percorso storico, Lo sguardo del cinema è testimone del nostro programmabile quindi sulla base dell’interlaccia- bisogno di andare oltre il confine dell’orizzonte, mento che in quel punto di incontro si realizza tra e desideri e paure danno il ritmo al respiro delle presente e non presente. È qui che avviene la immagini che riusciamo a creare intorno al nostro fusione fredda tra l’estensione ontologica e l’in- futuro (più o meno vicino, compreso il contro- tensificazione tecnologica che Luca Bandirali e passato prossimo o remoto). Usando il termine Enrico Terrone, nel loro libro Nell’occhio, nel cielo “programma” come metafora – e non solo come (Lindau, 2008), ci presentano come gli elementi contenuto oggettivo della contemporaneità –, costitutivi che riconosciamo delineati all’interno possiamo dire che il cinema di fantascienza rap- delle narrazioni fantascientifiche. Perché, scrivo- presenti il programma dei nostri orizzonti raziona- no i due autori, se ogni film “ci propone un mondo li ed emotivi: con esso e attraverso di esso diamo possibile e al tempo stesso ci dice qualcosa del visività ai nostri desideri e alle nostre paure, tra- mondo reale”, il cinema di fantascienza ce lo dice sformandole in immagini che misurano le possi- da un lato estendendo lo spazio e il tempo in cui bilità estensive del nostro spazio vitale in questo noi quotidianamente siamo e operiamo (esten- universo e le possibilità intensive del nostro modo sione ontologica) e dall’altro questa estensione di vivere e di progettare il tempo del nostro stare. è garantita da un elemento tecnologico innova- Il cinema di fantascienza, dopo il 2001 kubrickia- tivo, non reale ma possibile, che garantisce la no (1968), fino al digitale di Tron (Steven Lisber- coerenza della narrazione tra presente e futuro, ger, 1982), oggetto della nostra rassegna, segna tra attualità e inattualità (intensificazione tecno- una fase in cui la nostra coscienza prende nuove logica). Che il mondo del futuro che possiamo misure sulle possibilità di interrogarsi (un linguag- costruire possa non essere il migliore dei mondi gio che evolve pone domande al medesimo atto possibili ce lo racconta il cinema di questi anni dell’interrogarsi). Nel porci in queste condizioni (1968-1985), che mette in guardia non tanto dai controfattuali, cioè – dice Putnam – “condizioni rischi che possono arrivarci da altri mondi quan- immaginarie in cui qualche aspetto della real- to da quello che stiamo costruendo. Che all’idea 6 7 IL CAPOLAVORO DELL’AVANGUARDIA Da La sentinella fu ricavata una sceneggiatura babilmente le ragioni della permanente attualità Gianni Olla e poi un romanzo autonomo di Clarke. Nel cor- del film, anche tra il pubblico giovanile, voglioso so della lavorazione del film, ed anche dopo, in appunto di essere ipnotizzato da esperienze visi- fase di montaggio, Kubrick, asciugò il racconto ve straordinarie. Nel 1974, in occasione della riedizione italiana di soprattutto nella seconda parte, dalle immagini e fino a raggiungere una paradossale incompiu- Insomma, 2001, Odissea nello spazio, resta un 2001, Odissea nello spazio, gli spettatori ebbe- di non aver più pensato ai problemi interpretativi. tezza narrativo-drammaturgica giustificata dalla grandissimo spettacolo d’avanguardia che na- ro in omaggio un opuscolo in cui si spiegavano D’altro canto, Kubrick, dribblando la critica giu- problematica teleologica: non c’è fine né scopo sconde due quesiti attualissimi. Il primo riguarda le cosiddette “incognite” del film. In primo luogo stamente razionalista, definì la sua opera come all’avventura dell’uomo. una sorta di rigenerazione nietzschiana che si il monolite, e poi, nell’ordine, le tecnologie avve- un’esperienza soprattutto auditiva-visiva: pochi Così oggi si può affermare che la fama “atem- arresta di fronte ad una presenza, il monolite, di- niristiche che, pur verosimili, almeno secondo gli dialoghi e non sempre legati al racconto, molta porale” dell’opera ha spazzato via le discussioni ventata sacrale, e non più aliena. scienziati, erano fuori dalla portata informativa musica extradiegetica che, talvolta, non sembra di 45 anni fa: ciò che, nel 1968, era necessaria- Il secondo ritorna sulla terra, ovvero elegge come del comune spettatore.
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