La Rappresentazione Umoristica Della Società Italiana Nella Narrativa Di Stefano Benni
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École doctorale «Sociétés, Humanités, Arts et Lettres» (ED 86) LIRCES, Laboratoire Interdisciplinaire Récits Cultures et Sociétés (EA 3159) La rappresentazione umoristica della società italiana nella narrativa di Stefano Benni THÈSE en vue de l’obtention du DOCTORAT discipline: Langue, littérature et civilisation italiennes présentée par Monica FAGGIONATO sous la direction de M. Antonello PERLI soutenue le 17 décembre 2016 Membres du jury : Madame Barbara MEAZZI, Professeure à l’Université Nice Sophia Antipolis (Président) Madame Margherita ORSINO, Professeure à l’Université Toulouse 2 Jean Jaurès (Rapporteur) Monsieur Antonello PERLI, Professeur à l’Université Nice Sophia Antipolis (Directeur) Monsieur Luigi SURDICH, Professeur à l’Université de Gênes (Rapporteur) INDICE INTRODUZIONE p. 5 SCHEDE SINOTTICHE DEI ROMANZI p. 19 PARTE PRIMA: LE TEMATICHE BENNIANE p. 42 1.1 La socialità del paese da Bar Sport a Pane e tempesta p. 43 1.2 L’immigrazione in Comici spaventati guerrieri, Spiriti e L’ultima lacrima p. 48 1.3 Viaggi interplanetari, diavoli e spiriti in Terra!, Elianto e Spiriti p. 53 1.4 La televisione in Baol, Spiriti, Elianto e Achille Piè Veloce p. 69 1.5 La solitudine dell’individuo in L’ultima lacrima e La grammatica di Dio p. 85 1.6 La fragilità dell’infanzia in La compagnia dei Celestini e Margherita Dolcevita p. 100 1.7 La disabilità e la malattia in Achille Piè Veloce ed Elianto p. 117 1.8 Il valore della memoria in Saltatempo e Pane e tempesta p. 127 PARTE SECONDA: L’UMORISMO BENNIANO p. 143 2.1 Il valore sociale dell’umorismo p. 144 2.2 Umorismo nero e verità p. 152 2.3 Satira e caricatura delle autorità istituzionali p. 160 2.4 Lo sguardo leggero e profondo dell’ironia p. 169 2.5 La parodia dei vecchi e dei nuovi linguaggi p. 174 2.6 Figure di stile benniane. p. 181 3 PARTE TERZA: LA FILOSOFIA DELL’IMMAGINAZIONE p. 198 3.1 Il narrare orale e la traduzione: l’esempio di Gianni Celati p. 199 3.2 Narrare la realtà senza realismo: la visione politica di Benni p. 210 3.3 Mondi nuovi, mondi diversi: il valore della divergenza p. 218 3.4 La poetica della rêverie: l’accoglimento della visione p. 233 3.5 La combinatoria convergente: l’immaginazione che si fa testo p. 241 3.6 Il nuovo umanesimo della pluriversità p. 249 CONCLUSIONE p. 256 APPENDICE p. 263 Sulla produzione giornalistica di Stefano Benni p. 264 Monica Faggionato: articoli p. 306 - Recensione di S. BENNI, La traccia dell’angelo (Palermo, Sellerio, 2011) p. 306 - Il ritmo umoristico di Stefano Benni: Le Beatrici p. 309 - Sublime e antisublime in Stefano Benni p. 328 BIBLIOGRAFIA p. 336 RÉSUMÉ DE LA THÈSE p. 352 4 INTRODUZIONE Da oltre quarant’anni il nome di Stefano Benni è associato, nel panorama culturale italiano, alla scrittura umoristica nelle più disparate manifestazioni di un’opera vasta e poliedrica: articoli giornalistici, racconti, ballate, poesie, romanzi, testi teatrali, fumetti, sceneggiature cinematografiche, interpretazioni di classici della letteratura, traduzioni e introduzioni danno voce a un pensiero volto a rappresentare in variegate forme artistiche la realtà sociale italiana e globale a cavallo tra gli anni Settanta del Novecento e i giorni nostri. Considerato una figura sui generis, Benni è stato tradotto in più di trenta paesi1 poiché, sebbene le vicende narrate siano in massima parte strettamente legate alla cultura e alla storia italiana, la ricchezza di immagini e la verve stilistica ne rendono fruibile l’opera anche all’estero. Stefano Benni nasce il 12 agosto 1947 in un paesino di campagna dell’Appennino emiliano2. Compie gli studi a Bologna e lavora alla redazione del quotidiano Il Resto del Carlino occupandosi di classifiche calcistiche. È in quella sede che il giornalista Luca Goldoni gli segnala la possibilità di inviare racconti alla rivista umoristica Il Mago3, diretta da Fruttero e Lucentini; Benni ne manda due ottenendo la pubblicazione di entrambi e avviando così una lunga attività di collaborazione giornalistica. A partire da questo momento numerosi sono i 1 L’elenco dei paesi e dei libri tradotti è consultabile alla pagina web ufficiale dello scrittore: http://www.stefanobenni.it/foreign/ 2 “Tutte le infanzie sono belle da raccontare, anche quelle più tristi. Sono formative. Cosa è rimasto nella mia scrittura dell’infanzia in un paesino dell’Appennino? La luce della candela, il pozzo, il camino” (S. Benni, incontro con i lettori al “Festival Letteraltura” di Verbania il 26 luglio 2010 [appunti personali]). 3 Il Mago. Rivista dei fumetti e dell'umorismo, fondata da Mario Spagnol nel 1972. Fu diretta da C. Fruttero e F. Lucentini. 5 periodici che ospitano i suoi corsivi: la rivista Il Male4 e il settimanale Panorama dal 1978 al 1979, il periodico mensile Linus dal 1981 al 1986, l’agenda-libro Smemoranda dal 1981 al 1996, Tango, inserto umoristico del quotidiano L’Unità nel 1986, il periodico Cuore, diretto da Michele Serra, dal 1989 al 1995, il settimanale L’Espresso dal 1990 al 1991, la rivista Effe5 dal 1995 al 1997. Pluriennali sono inoltre le collaborazioni ai quotidiani il manifesto (dal 1994 al 2012) e La Repubblica (dal 1996 al 2015), con corsivi che forniscono allo scrittore l’occasione per esprimere il proprio pensiero etico e politico. Suoi scritti compaiono altresì dal 1997 al 2002 sulla rivista bimestrale MicroMega, dal 2006 al 2007 sulla rivista mensile fondata e diretta da Goffredo Fofi Lo Straniero, dal 2005 al 2006 sul periodico mensile baribal e dal 2006 al 2009 sul quotidiano francese Libération, dove Benni cura uno spazio di carattere umoristico sulla società d’oltralpe. La notorietà dell’impegno satirico con cui Benni traduce il suo sguardo impietoso nei confronti della politica italiana della Prima Repubblica determina l’operazione editoriale tramite la quale lo scrittore raccoglie gran parte degli scritti pubblicati sul settimanale Il Mondo6 e sul quotidiano il manifesto nei volumi La tribù di Moro Seduto, Non siamo stato noi, Il Benni furioso, Spettacoloso e Il 4 Sulla rivista, diretta da Vincino, scrive Di Francesco: “Cominceranno nel 1978 le pubblicazioni de «Il Male» che in due annate pubblicherà più di cinquanta componimenti poetici, per lo più falsificati: un falso Montale, molti falsi Trombadori, le false poesie di papa Luciani (che anticipano quelle vere di Woityla), le false poesie del poeta cinese Kuo Mo Jo, un falso Balestrini, ecc., forse scritte da alcuni nomi rintracciabili, per lo stile, sulle altre pagine de «Il Male»: Anna Maria Rodari con le sue filastrocche, il misterioso Callimaco, e l’esilarante Stefano Benni” (T. Di Francesco, Veleno. Antologia della poesia satirica contemporanea, Milano, Savelli, 1980, p. 26). 5 La rivista, diretta da Giovanna Zucconi, tratta di libri, editori e novità letterarie e viene distribuita gratuitamente ai clienti delle librerie Feltrinelli ogni quattro mesi a partire dal 1995. Scrive Vittorio Spinazzola su Tirature ’96 che il 12 novembre 1995, primo giorno di uscita, erano state distribuite 32.000 copie. 6 In nota alla prima edizione del 1977 di La tribù di Moro Seduto, pubblicato a Milano da Mondadori, si legge: «Il presente volume raccoglie testi già apparsi sul settimanale “Il Mondo” e sul quotidiano “il manifesto”, e successivamente rielaborati dall’Autore». Il settimanale di politica e letteratura “Il Mondo”, fondato a Roma da Mario Pannunzio nel 1949, scompare nel 1966 per poi riapparire nel 1969. Nel 1975 viene acquistato da Rizzoli e pubblicato a Milano. È con grande probabilità in questa edizione che si collocano le pubblicazioni satiriche di Benni 6 ritorno del Benni furioso.7 Il successo di pubblico fa sì che vengano raccolti in volume anche i corsivi apparsi su La Repubblica nel libro intitolato Dottor Niù. Corsivi diabolici per tragedie evitabili, edito da Feltrinelli nel 2001. La vera e propria carriera narrativa ha avvio nel 1976, anno in cui viene data alle stampe la raccolta di racconti Bar Sport8, che consacra lo scrittore tra i principali autori comici italiani. Interessato a varie forme di espressione, Benni non si sottrae a prestare la penna a opere altrui. È del 1978 la presentazione di un testo satirico di Vincino9, del 1979 la prefazione al libro di illustrazioni grottesche L’Arcimboldo dei mestieri10, in cui si cala nei panni di una macchina da scrivere; del 1993 è la prefazione a Rombi e Milonghe di David Riondino11, del 2000 quella a Il re dei ragni12 di Franco Foschi e del 2004 quella a Una banda di idioti di John Kennedy Toole13. Nel 1981 appare la sua prima raccolta di poesie, Prima o poi l’amore arriva, edita da Feltrinelli, cui ne seguiranno altre due nel 1991 e nel 1998; la collaborazione con l’editore milanese, già anticipata dalla prefazione al testo di 7 S. Benni, La tribù di Moro Seduto, Milano, Mondadori, 1977; S. Benni, Non siamo stato noi, Roma, Savelli, 1978; S. Benni, Il Benni furioso, Roma, il manifesto, 1979; S. Benni, Spettacoloso, Milano, Umoristica Mondadori, 1981; S. Benni, Il ritorno del Benni furioso, Roma, il manifesto, 1986. 8 Nella tesi di laurea di Viviana Crova, discussa nel 2001 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, si trova in appendice una conversazione con l’autore il quale raccontando gli esordi letterari afferma: “La mia scrittura è molto cambiata, però penso che in realtà già le prime cose fossero più complesse di quanto credessi. La mia scrittura conteneva già un pochettino la polifonia, solo che io non ero molto convinto dei miei mezzi; probabilmente mi mancava l’esercizio, la fatica della scrittura, mi mancava un po’ di apprendistato, di artigianato. Poi, un po’ alla volta, credo che la mia scrittura sia abbastanza cambiata, però se riguardo indietro a Bar Sport – che pure è un libro facile, un libro che fa molto ridere – vedo che già c’erano parecchi dei temi, degli stilemi che poi ho portato avanti.” (V.