Beppe Gabbiani
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Enzo Russo Alfa... Rodeo: public vices and (very) private virtues Alfa... Rodeo: vices pubtiques et vertus (trés) privées ueste righe vanno in pagina mentre i motori cominciano a ruggire a Montecarlo. Ma qualunque possa essere la aalida dell'attualità al tema, esso resta com'è nelle sue premesse e nei suoi contenuti. La situazione della Casa di Arese, vuoi nella sua ambientazione societaria e industriale come nella sua ambientazione societaria e industriale come nella sua immagine sportiva, è quella che gli ultimi mesi hanno permesso di evidenziare, in errori e carenze di immagi- ne e di risultati. La documenta- zione prodotta la scorsa setti- mana nella singolare articola- zione del lancio dell'Alfa 33 (che pur potrebbe essere l'ar- ma del recupero) ne è la faccia più clamorosa per quanto at- tiene all'Alfa come produttrice ALFA... Rodeo di macchine da vendere. Ora è il momento di occuparsi, degli aspetti della discutibile vicen- da sportiva che si è innestata in questa contraddittoria ge- stione dell'Alfa-Massecesi nel Vizi pubblici e settore sportivo. virtù (molto) private Un motore furbo Alfa che fuma, (sotto) come all'ultimo giro di /mo/a, è diventala Immagine ricorrente, anche se scontata. Perché guai come quelli dì Baldi nel primo anno di esperien- za-turbo tutte le squadre l'hanno pagata. Anche se (a sinistra) in questa perplessità di avarie De Cesaris ha solidarizzato con Ravanello II vizio del «vico Xel bruciante allontanamento rantiva. E vero che a nemico che migliore per la sua scalata ali' dall'Alfa- Euroracing di Gerard fugge si fanno ponti d'oro, ma indipendenza di potere. Ma for- Ducarouge, quello che ha più certo quel sentire Chiti che da se anche in Euroracing deve a- colpito è stata la generosa dimo- Imola attenuava le colpe di Du- ver cominciato altrettanta ma- strazione di solidarietà deU'ing. carouge e che poi ne parlava con novra e da qui la reazione di Carlo Chìti, Ormai è inutile slmpagia tecnica do- Pavanello al momento opportu- usare perifrasi: Ducarouge — al po-la-caduta, ha fatto un certo no. Con l'appoggio del -risenti- di là delle contingenti antipatie scalpore. Per un toscanacclo co- mento- di Massacesi costretto a •cconomiche- di Pavanello — ha me lui tanto self contro! è quan- perdere la faccia per le scorret- pagato perché non ha dato la to dire! D'altronde non è che tezze dell'Alfa in pista. carta valida a Massaccesi e C. di Chiti non riconosca i meriti del dimostrare che, tolta l'Autodelta •Duca-: -L'avevo scelto io — tie- Purtroppo tra i veri problemi dalle corse, l'Alfa avrebbe potuto ne a rivendicare — Peccato che dell'Alfa nelle corse c'è stato vincere in F.l. E ne conseguiva non abbia capito come sarebbe sempre in (mesti anni l'agitarsi che tutte le colpe avrebbero po- stato utile comportarsi nell'in- dei -Vice- di Chiti. Ducarouge tuto così essere accreditate a teresse di tutti. Invece appena non è stato l'unico che, appena si Chili, contro il quale il tandem arrivato qui ha cominciato a è sentito un po' forte, abbia cer- Massacesi- Innocenti aveva im- creare dei problemi. E a operare cato di dimostrare di valere più postato almeno le scelte più re- nel modo che già aveva portato dell'ingegnere -capo danno del centi. E invece è accaduto l'op- al suo allontanamento dalla I.i- risultati. E allora ecco contratti posto: tra semafori ignorati ed giei-. striscianti o meno. Si è visto, poi estintori dimenticati è stato con- In parole povere, pur se Chiti quando questi personaggi hanno fermato che, nella nuova dimen- non lo dice, Ducarouge aveva cercato altre strade, se e quanto sione, l'Alfa corse aveva perduto cercato di prendere una totale quell'immagine che ora conside- anche quel po' di professionalità autonomia e l'operazione Eurora ravano mortificata con Chiti che l'Autodelta comunque ga- cing sembrava la conclusione boss, in realtà valesse!... CI SI SENTE un po' in colpa a parlare male dell'Alfa Romeo nel senso di Euro- delta (o Autoracing): lo fanno già tutti. Un giornalista particolarmente magline di- ceva ai box di Imola che non c'è nessun bisogno di denigrare la scuderia milane- se, che lo fa già bene da sé. Cattiverie. Però è triste dover contabiliz- zare sì e no una ventina di punti nella coppa costruttori, messi insieme in più di quattro anni di corse con l'Impiego di motori, telai, pneumatici e piloti di ogni tipo, marca e nazionalità. Poco per un alla blasone come quello dell'Alfa, pochissimo per i nrolti sostenitori che dopo un ragio- produzione nevole apprendistato si aspettavano di assistere a un'incruenta, entusiasmante alle corse: •guerra civile- fra le due grandi case nazionali. ARESE non Può darsi che questo confronto possa ancora aver luogo, a stagione avanzata, smentisce ma allo stato dei fatti sembra improbabi- li. Capirne i motivi è quasi impossibile. i limiti dei Si può tentare un'analisi così, a tempo perso, dato che le analisi a malapena «Gei-Ar» di Stato giovano quando a farle è l'Interessato... La Ferrari ha una gestione patriarcale. Xon nel senso che è gestita da un patriar- ca, ma nel senso che ha un padrone solo: La Ferrari ha in cima alla piramide- un come la Tyrrell, la Brabham, la Williams uomo che non sembra dover rendere (e come la Lotus fino a poco tempo fa). Un conto, per contratto e per carattere, nem- solo uomo a decidere può voler dire la meno a Torino. Un uomo, inoltre, che è flne, com'è stato per la gloriosa e defunta nato con le corse, ha vissuto per le corse e BRM; ma può voler dire il successo, se c'è anche se la tecnica e soprattutto il nuovo un minimo di uomini, mezzi e. idee. •spirito- del grande automobilismo sem- L'Alfa ha una gestione eccessivamente brano in qualche modo averlo superato, frazionata, forse per influenza di una casa dimostra sempre una gemale sintesi di madre troppo grande e a cui è troppo intuizione, esperienza e conoscenza di strettamente legata. Il passaggio di con- uomini e cose. segne all'organizzazione di Pavanello L'Alfa ha in cima alla piramide un uomo sembra aver complicato e moltipllcato i che deve rendere conto agli azionisti, al ruoli, anziché ridurli, scatenando polemi- consiglio di amministrazione, al ministro. che sia all'esterno fra pubblico e stampa, Un uomo che ha molte e più gravi cose a sia all'interno, qualche volta vote e qual- cui pensare quotidianamente. Un uomo che volta no. che di corse si appassiona ma che se ne ROMBO 43 ricerca di mercato è venuto fuori il dato motore sovralimentato è diventato solo ALFA... RODEO -fa più immagine- una macchina piazzata uno dei tanti che sibilano in in pista intende poco e chi per formazione mana- da un pilota nazionale di una portata alla quest'anno. Forse il più potente, ma eerto geriale ha la tendenza, e la necessità, di vittoria da un pilota straniero? Niente è non il più affidabile, se non altro per consigliarsi con troppe persone, nel ten- più italiano, all'estero, del Cavallino difetto di esperienza. tativo di capire chiaramente e nel bisogno rampante, che da sempre offre la sua Ma forse quest'analisi, che poi non è di non sbagliare. sella a tedeschi, americani, inglesi, fran- un'analisi ma solo un piatto confronto di cesi. La Ferrari ha attinto alla manodopera dati, di fatti e di opinioni personali, è straniera, oltre che per le note opinioni La Ferrari, nel 1981, s'è buttata a corpo senza sbocco proprio perché cerca di del Grande Vecchio, anche perché fino a morto sull'esperienza difficile e pericolo- ricondurre a un unico metro di giudizio qualche anno fa il serbatoio italiano di sa del turbo. Davanti c'era la Renault, già due realtà inconfrontabili: un'azienda piloti non era soddisfacente, e più di tutto vittoriosa e progredita e dietro c'era un pubblica e una privata. per la necessità di avere sempre il meglio Cosworth ancora temibilissimo. E stata La Ferrari è un esempio dei molti, ma del mercato. Nonostante gli esempi di una scelta netta, decisa, che nell'anno del sicuramente il più famoso, della creazio- Lauda, che aveva trovato a Maranello debutto è stata premiata da due vittorie e ne di un piccolo imprenditore che con vetture enormemente competitive, e di l'anno scorso non si è colorata d'iride solo molto lavoro e molta fortuna riesce a Vìlleneuve, che aveva un talento irripeti- per la tragedia di Gilles e il dramma di mettere insieme un'azienda che a poco a bile, per una grande team è preferìbile Pironi. poco diventa autonoma, trova una dimen- ingaggiare piloti già grandi piuttosto che L'Alfa ha tenuto in caldo il suo turbo per sione ottimale e certamente gli soprawi-. aspettare pazientemente che crescano. qualche anno, insistendo sull'aspirato so- vrà. Lo stile del marchio è preciso, incon- ^'Alfa, dopo Depailler e Andretti, si è lo per il miraggio di qualche cavallo in fondibile: la qualità, la tradizione, il pre- messa sulla strada opposta, quella dei più, mentre invece era l'aerodinamica a stigio, l'immagine: cose così tradizionali e piloti italiani ad ogni costo-, soprattutto stabilire il successo di una vettura. E retoriche da sembrare finte. Forse la per motivi di immagine. Ma da quale quando si è dedicata a svilupparlo, il suo Ferrari non è una grande famiglia, ma certamente lo sembra. Quando preparavo il libro sul grande Gilles ho conosciuto diverse persone, a Maranello, e tutte, dai capi ai meccanici, mi davano l'impressio- ne di stringersi intorno a qualcuno o a MASSACESI rinnega ancne la^.l qualcosa.