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DIGITAL MAGAZINE DI EGITTOLOGIA.NET / MEDITERRANEOANTICO.IT SPECIALE La costruzione del tempio di Ningirsu !"#$%$&'($")"*"+"'$ ,-./)"'$"0),)12 !"#$%&'()*+*+,(--*).(+/"#--#.',#0* #+,%"#+$'+102*".(!""# ! SPECIALE MEDITERRANEOANTICO.IT DIGITAL MAGAZINE DI EGITTOLOGIA.NET MEDITERRANEOANTICO.IT d e2 Nin.jir2.su.ka du3.a I cilindri A e B di Gudea di Lagash gu3.de2.a ensi2[PA.TE.SI] lagaš [ŠIR.BUR.LA].ki.ke4 Traduzione e commento grammaticale di Alberto ELLI La foto di copertina è presa da: "GudeaZylinder" by Ramessos - Own work. Licensed under Public Domain via Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:GudeaZylinder.jpg#/media/File:GudeaZylinder.jpg PRESENTAZIONE Desideroso di conoscere sempre più a fondo il magico e affascinante mondo delle lingue redatte in grafia cuneiforme, dopo aver studiato l’accadico ho deciso di rivolgermi pure al sumero; e così, procuratomi due o tre grammatiche e qualche eserciziario, mi sono studiato anche questa nuova lingua. È poi venuto come conseguenza naturale il desiderio di confrontarmi con un testo di “dimensioni” maggiori di quelli delle usuali tavolette d’argilla e la scelta è caduta sui Cilindri di Gudea, non fosse altro perché ero riuscito a procurarmi l’intero testo in cuneiforme. Si tratta di un testo molto ben conosciuto agli appassionati e ben documentato anche in Rete. Fondamentale è l’edizione dell’ETCSL (The Electronic Text Corpus of Sumerian Literature), in particolare: - The building of Ningirsu’s temple: composite text (http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/section2/c217.htm) - The building of Ningirsu’s temple: translation (http://etcsl.orinst.ox.ac.uk/section2/tr217.htm) Per quanto riguarda il testo cuneiforme, invece, si veda: F. Thureau-Dangin, Les Cylindres de Goudéa découverts par Ernest de Sarzec à Tello. Musée du Louvre – Départment des Antiquités Orientales, Textes cunéiformes 8. Paris: 1925 Ovviamente mi sono avvalso a piene mani dei due lavori suddetti dell’ETCSL, aggiungendo, di mio, l’analisi grammaticale del testo. L’intero lavoro mi ha impegnato per circa 15 mesi, interamente, ed esclusivamente, durante l’intervallo di pranzo in ditta! Per non lasciare inutilizzato in un cassetto questa fatica, nella speranza che possa essere di aiuto a qualche appassionato, autodidatta come me, ho deciso di metterlo a disposizione di tutti gli interessati sul sito di Mediterraneo Antico. Inutile sottolineare che gli errori eventualmente presenti sono solo ed esclusivamente miei. Giussano 6-6-2015 Alberto ELLI A mio fratello gemello Luigi, che mi ha aiutato ad amare il bello Introduzione Gudea di Lagash Gudea appartiene alla seconda dinastia di Lagash, sviluppatasi durante l’interregno guteo, poco prima che Ur- Nammu fondasse la celebre terza dinastia di Ur (Ur III: circa 2100 – 2000 a.C.). Fondatore della dinastia di Lagash fu il principe Ur-Baba, ma essa trovò in Gudea, suo successore, il suo massimo esponente; egli fu il governatore (ensi) della città di Lagash per circa 20 anni (ca. 2144-2124 a.C.). Suo successore fu Ur-Ninjirsu; poco o nulla sappiamo invece degli ultimi tre personaggi che si sono succeduti sul trono, fino alla sconfitta di Nammakhani, l’ultimo ensi, il quale sarebbe perito nell’attacco di Ur-Nammu di Ur alla città-stato. Sorprendentemente Gudea, che dopo la sua morte è stato divinizzato, non è menzionato nelle liste dei re sumeri1 ma è conosciuto da altri elenchi di re di questo periodo ed inoltre numerose iscrizioni mostrano l’indipendenza della sua città-stato. Gudea controllò una parte importante della Mesopotamia meridionale (con le città di Ur, Uruk, e Nippur), che così riconquistò la sua indipendenza, perduta sotto il regno semitico di Akkad. Durante il suo regno esercitò una notevole attività edilizia, in particolar modo religiosa, e fu promotore di un’intensa creatività letteraria. La prosperità dipese dal corso dell'agricoltura, ma anche dal commercio coi paesi circostanti. Non meno di 2444 oggetti portano iscrizioni che commemorano la (ri)costruzione da parte di Gudea di un tempio o la sua dedica di un oggetto a una divinità. La stragrande maggioranza - 2075 di questi oggetti - sono chiodi di argilla, usati per scopi decorativi sulle pareti; 203 sono invece mattoni di argilla; ci sono inoltre 20 soglie di porta, un gradino in pietra, tre placche di pietra scolpita; 41 tra tavolette di fondazione in pietra e figurine bronzee di fondazione, tutte, come indica il nome, sepolte sotto le fondazioni di un tempio. Ci sono poi 21 sue statue, per lo più in diorite, 13 vasi, 12 teste di ascia e 5 supporti. La costruzione dell’Eninnu Il racconto più esteso della (ri)costruzione dell’Eninnu, il tempio di Ninjirsu e Bau (Baba) a Jirsu, metropoli religiosa di Lagash, da parte di Gudea si trova su due cilindri in argilla - i più grandi cilindri di argilla conosciuti -, comunemente noti come Cilindro A e Cilindro B, conservati al Museo del Louvre. Il cilindro A misura 61 cm in lunghezza per un diametro di 32 cm; il cilindro B è lungo 56 cm e ha un diametro di 33 cm. Tale composizione è di grande importanza, sia per il tempo in cui fu composta, sia per la fattura poetica che per il suo contenuto. Essa comprende più di 1300 linee di testo (814 caselle o righe su 30 colonne nel Cilindro A; 549 caselle o riche in 24 colonne nel cilindro B), e si presenta sotto forma di una lode (za3.mi2) al dio Ninjirsu; a differenza di altre lodi, copiate nelle scuole, non esistono duplicati del testo, che fu composto per celebrare il completamento dei lavori di ricostruzione dell’Eninnu da parte di Gudea. Essi non furono trovati in situ , ma come depositi di fondazione sotto un muro dell’Eninnu stesso. La lingua con cui sono scritti è il cosidetto neo-sumerico. L’attività di costruzione di un tempio in onore della divinità rientrava tra le funzioni primarie di un capo delle Città-Stato dei Sumeri, come poi lo sarà degli Assiri-Babilonesi. Quella di Gudea è in effetti una ricostruzione dell’Eninnu: egli stesso parla del suo tempio come di un e2-gibil “un tempio nuovo” (cfr. B XIX.7), 1 Le liste dei re sumeri sono state composte nel 22° secolo a.C., molti secoli dopo i tempi cui si riferiscono. Gli elenchi sono stati copiati da generazioni di scrivani e standardizzati in questo processo, finché nel tempo antico-babilonese è stata redatta una versione canonica, estesa fino ai re di quel periodo. Scopo di questi elenchi era probabilmente quello di mostrare che Sumer ed Akkad avevano servito "sempre " sotto un potere sovrano e di conseguenza a volte distorcono la verità per servire lo scopo. Gli elenchi qualche volta contraddicono altre storie dei poemi epici (p.e. certi re dovrebbero essere contemporanei, mentre non è mostrato così nelle liste dei re). Nelle liste dei re il potere del sovrano è visto come un'istituzione divina: è disceso da cielo. La linea di apertura del testo è: "Quando il potere sovrano (nam.lugal in sumerico) è sceso dal Cielo, il potere sovrano era in Eridu". Il potere sovrano è visto come un'istituzione che è condivisa da città diverse. Ciascuna città prende il suo turno durante un certo periodo. Dagli elenchi diviene apparente una importante divisione, la grande Inondazione o Diluvio. Nomi ed eventi sono “antidiluviani” o “postdiluviani”. In poemi epici più tardi l'Inondazione segnala la fine del tempo mitologico, quando le cose sono state formate, ed inaugura l'inizio di tempi storici. Otto (in altre versioni dieci) governatori antidiluviani sono menzionati insieme coi loro periodi di governo. Periodi di regno estremamente grandi sono stati attribuiti ai re prima dell'Inondazione. Sommati insieme essi avrebbero dominato per 241200 anni. Il periodo antidiluviano è visto anche come l'era di rivelazioni divine, come l'invenzione dell’agricoltura, della scrittura ecc. I Introduzione contrapposto alla costruzione precedente, opera del suo predecessore, nonché suocero, Ur-Baba (cfr. e2-libir “tempio vecchio” in B XVII.29). Il modello del nuovo tempio è rappresentato sulle ginocchia della Statua B: le misure dovrebbero essere di 400 x 280 m (PRCT.51 n13). Mentre nelle Statue si accenna soltanto alla costruzione dell’Eninnu, è nei Cilindri che Gudea si diffonde ampiamente sulla sua realizzazione: il Cilindro A tratta dei preparativi e della costruzione dell’edificio e delle sue parti architettoniche, nonché del suo arredamento, mentre il Cilindro B si interessa alla consacrazione e all’impiego delle varie strutture, nonché all’insediamento di Ninjirsu e della sua corte nel nuovo edificio.Ma, non dimenticando il ruolo complesso dell’istituzione templare, Gudea assegna al tempio il personale sia sacerdotale che amministrativo. II Introduzione Abbreviazioni AH W. Von Soden, Akkadische Handwörterbuch, 3 volumi ECPGS L.J. Bord, Exercises Corrigés de la Petit Grammaire du Sumérien à l’Usage des Débutants GSG A. Falkenstein, Grammatik der Sprache Gudeas von Lagaš, 2 volumi LEC L.J. Bord, R. Mugnaioni, L’écriture cunéiforme. Syllabaire sumérien, babylonien, assyrien MEA R. Labat, Manuel d’épigraphie akkadienne MSG J.L. Hayes, A Manual of Sumerian Grammar and Texts, 2nd Revised and Expanded Edition PLS L.J. Bord, Petit Lexique du Sumérien à l’Usage des Débutants PGS L.J. Bord, Petit Grammaire du Sumérien à l’Usage des Débutants PRCT G. Pettinato, Il Rituale della Costruzione del Tempio Eninnu nei Cilindri di Gudea di Lagaš, in La Casa del Dio. Il tempio nella cultura del Vicino Oriente Antico, Atti del Convegno Internazionale, Milano, 31 gennaio 2004, Milano 2005, pp. 31-52 PSD Pennsylvania Sumerian Dictionary: sul sito http://psd.museum.upenn.edu/epsd/index.html TSL M.L. Thomsen, The Sumerian Language CP Prefissi di coniugazione DP Prefissi dimensionali MP Prefissi modali PA Affissi pronominali IV 1 2 Traduzione continua Cilindro A A I.1-9 * Si assegnano i destini prodigiosi della città-Stato di Lagah 1 Il giorno in cui, in cielo e in terra, i destini dovevano essere fissati, 2 Lagash in grande potenza la testa verso il cielo sollevò 3 (e) Enlil al signore Ninjirsu lealmente guardò, (dicendo:) 4 “Nella nostra città ciò che è prescritto si è splendidamente realizzato (= c’era la perfezione).