Carte Del Senatore Pietro Nenni
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CARTE DEL SENATORE PIETRO NENNI 1967 - 1979 ASSR, Carte del senatore Pietro Nenni 2 ASSR, Carte del senatore Pietro Nenni Storia. dal sito della Fondazione Nenni: http://www.fondazionenenni.it Pietro Nenni nasce a Faenza il 9 febbraio 1891 da Giuseppe e Angela Castellani. I genitori sono al servizio dei conti Ginnasi. Nel 1896 muore il padre. Nel 1898 a Faenza Nenni assiste ad una carica della cavalleria contro lavoratori e soprattutto donne che hanno assaltato i forn i. Sono i giorni dei moti della fame. Nel 1900, per interessamento della contessa Ginnasi, che vorrebbe farlo diventare prete, è accolto nell'orfanotrofio laico "Maschi Opera Pia Cattani". E' uno scolaro ribelle dopo il regicidio scrive nei corridoi della scuola "Viva Bresci", inneggiando all'uccisione di Umberto I. Nel 1908 è assunto come scrivano in una fabbrica faentina di ceramiche, ma viene subito licenziato per aver preso parte ad uno sciopero. Contemporaneamente è espulso dall'orfanotrofio. Il 5 aprile sul "Popolo di Faenza" appare il suo primo articolo. Altri ne appaiono sul settimanale repubblicano "Il Lamone". Si iscrive al Partito Repubblicano, partecipa a numerose manifestazioni e conosce i primi giorni di prigione. Nel 1909 promuove scioperi politici in Lunigiana fra i cavatori di marmo. E' fra i promotori dello sciopero generale di protesta per la fucilazione in Spagna del rivoluzionario Francisco Ferrer Guandia. Dirige il settimanale "Il pensiero romagnolo" e collabora a "La lotta di classe", diretto dal socialista Benito Mussolini. Nel 1911, sposa Carmen Emiliani. Giolitti annuncia la decisione di occupare la Libia e come conseguenza viene proclamato lo sciopero generale. Nenni, che durante le manifestazioni a Forlì è stato ferito da tre sciabolate, è arrestato e condannato a un anno e quindici giorni. In carcere ha come compagno Mussolini, anch'egli condannato per i moti contro la guerra in Libia. Il 26 dicembre nasce la prima figlia Giuliana. Il 9 aprile del 1913 a Jesi nasce la seconda figlia Eva, chiamata Vany. Nenni tra il 1912-13 si trova nelle Marche tra Jesi, Ancona e Pesaro e svolge una intensa attività di giornalista, nel dicembre del '13 è nominato direttore del "Lucifero". Diventa segretario della Federazione giovanile repubblicana. Nel 1914 Nenni, con l'anarchico Malatesta, è uno dei promotori delle manifestazioni a carattere insurrezionale che riguardano la Romagna e le Marche e note come la "Settimana Rossa". Arrestato e condannato sarà liberato alla fine dell'anno per l'amnistia concessa per la nascita di Maria di Savoia. Nel marzo del 1915 l'Italia entra in guerra. Nenni è per l'intervento e parte volontario. La sua decisione matura in carcere ed è espressa nell'articolo del 6 settembre 1914 dal titolo "Vogliamo la guerra perchè odiamo la guerra" apparso sul Lucifero grazie alla complicità di un secondino. Per il rifiuto di prestare giuramento al Re, viene spedito in carcere, richiede l'intervento del ministro repubblicano Barzilai per 3 ASSR, Carte del senatore Pietro Nenni essere inviato al fronte. Viene ammesso al corso ufficiali e supera l'esame finale con una ottima votazione, ma "le informazioni sfavorevolissime intorno ai prcedenti politici del sergente Pietro Nenni hanno vietato al Ministero di far luogo alla nomina ad Ufficiale". Il 31 ottobre del 1915, ad Ancona, nel corso dell'offensiva delle truppe italiane per conquistare Gorizia, nasce la terzogenita alla quale Nenni darà il nome augurale di Vittoria. Nell'autunno del 1916 un barile di polvere da sparo esplode vicino all'osservatorio di Nenni. All'ospedale di Udine è curato per un forte trauma e poi inviato a casa in convalescenza. Nel 1917, durante la convalescenza, assume la direzione del "Giornale del Mattino" di Bologna, che riprenderà dopo la guerra, fina al giugno 1919. Dopo la rotta di Caporetto chiede di tornare in prima linea. Il 1919 è un anno di crisi ideale e politica nel corso della quale matura la sua adesione al movimento socialista. Nel 1920 Nenni inizia per "Il Secolo", l'attività di inviato speciale all'estero. Molto importante è il viaggio a seguito della missione in Caucasia guidata dal Senatore Ettore Conti, con finalità commerciali e politiche, che permette a Nenni di entrare in contatto con il mondo sovietico. In questo anno lascerà definitivamente il partito repubblicano. Il 23 marzo del 1921, una squadra fascista devasta la sede dell'Avanti!, Nenni accorre alla sede del giornale per dare manforte alla sua difesa. Conosce Serrati che dopo pochi giorni gli chiede di andare a Parigi come corrispondente dell'Avanti in prova per sei mesi a 1800 franchi mensili "comprese per ora le piccole spese di tram, posta, ecc.". Il 19 aprile appare per la prima volta la sua firma sul quotidiano socialista sotto l'articolo "La bancarotta dell'interventismo di sinistra". A Parigi si iscrive al PSI. Il 1 dicembre del 1921 nasce la quarta figlia Luciana. Nel 1922 incontra a Cannes Mussolini e avverrà l'ultimo colloquio tra i due amici ormai su posizioni opposte. A maggio è nominato redattore capo dell' Avanti! che difende ai primi d'agosto da una nuova aggressione fascista. Nell'ottobre, mentre Mussolini si prepara alla marcia su Roma, i socialisti si dividono: i riformisti di Turati, Treves e Matteotti escono dal PSI e danno vita al PSU. Il 26 ottobre una delegazione socialista composta da Serrati, direttore dell'Avanti!, Maffi, Romita e Garuccio, si reca a Mosca dove concorda un progetto di fusione tra il PSI e il Pcd'I. Il nuovo partito dovrebbe chiamarsi Partito comunista unificato d'Italia. Negli organi dirigenti la maggioranza sarebbe comunista e l'Avanti! diretto da Gramsci. Per Nenni questa è la liquidazione del partito. Costituisce con Arturo Vella un Comitato di difesa socialista per "l'autonomia socialista". Nasce da ciò un violento contrasto con Serrati che da Mosca 4 ASSR, Carte del senatore Pietro Nenni ordina di sbarazzarsi di Nenni. Ma nè la Direzione, nè l'Avanti! obbediscono: in realtà il partito è contro la fusione. Nel 1923 al rientro da Mosca Serrati, che viene arrestato destituisce Nenni che il 2 marzo viene convocato dal Questore di Milano, che a nome di Mussolini, gli intima di cessare la campagna denigratoria contro il Prefetto di Milano, Lusignoli; Nenni rifiuta e viene arrestato. In aprile si tiene il congresso del PSI a Milano e le tesi autonomistiche di Nenni prevalgono su quelle fusioniste di Serrati. Nenni assume la direzione dell'Avanti!. Il 6 aprile del 1924 in un clima di violenza e illegalità si tengono le elezioni con la nuova legge maggioritaria, la "legge Acerbo", che decretano il trionfo del "listone di destra". Il 30 maggio, nel corso di una tumultuosa seduta, Giacomo Matteotti denuncia l'illegalità, i soprusi e i brogli e chiede l'invalidazione delle elezioni. Il 10 giugno rapito da una banda di sicari fascisti mentre si reca alla Camera dei Deputati, viene barbaramente ucciso. Nenni, l'anno dopo, è condannato a sei mesi di prigione per l'opuscolo sull'assassinio del deputato riformista: "L'assassinio di Matteotti e il processo al regime". Il 1926 è l'anno dell'incontro con un giovane intellettuale socialista, Carlo Rosselli : insieme pubblicano la rivista "Quarto Stato". Pubblica il volume "Storia di quattro anni". Nel novembre del 1926 si sarebbe dovuto tenere il congresso del PSI, che non si svolge perchè il fascismo ha emanato leggi speciali per lo scioglimento dei partiti e la soppressione di tutte le libertà. Il 13 novembre Nenni e Mario Bergamo, con l'aiuto di Parri e Rosselli, raggiungono il territorio svizzero ed il 21 novembre arrivano a Parigi. Nel dicembre del 1926 si trasferisce a Parigi la direzione del PSI. Negli anni tra il 1927-1929, in Francia Nenni promuove la costituzione della Concentrazione di azione antifascista, della quale diviene il segretario generale. Nenni inizia a collaborare a molti giornali francesi. Dal 1928 avvia il processo di unificazione dei due rami del socialismo italiano. Il 16-17 marzo del 1930 al congresso di Grenoble avviene la scissione tra l'ala massimalista guidata da Angelica Balabanoff e la maggioranza del PSI guidata da Nenni. Il 19-20 luglio, il congresso dell'unita socialista che si tiene a Parigi, sancisce l'unione del PSI e del PSULI. Filippo Turati, Claudio Treves, Franco Clerici sono delegati a rappresentare il partito presso la Concentrazione; Modigliani, Nenni e Treves presso l'esecutivo dell'Internazionale operaia socialista. 5 ASSR, Carte del senatore Pietro Nenni Tra il 1930-1933, Nenni intensifica la sua attività giornalistica su importanti testate francesi e pubblica "Six ans de guerre civile", "La lutte de classe en Italie", "Le conquerant en chemise rouge", "Marx e il marxismo". Il Comintern ha lanciato a partire dal 1929, la campagna diretta a distruggere i partiti socialdemicratici definiti socialfascisti. Nenni che al XXII congresso del PSI, nell'aprile del 1933, è eletto segretario e direttore dell'Avanti!, viene preso particolarmente di mira dai comunisti francesi e italiani. Nenni viaggia moltissimo in Europa partecipando a manifestazioni e congressi. Nei comizi e nelle conferenze il tema dominante è la lotta al fascismo. E appurato che il fascismo assume dimensioni europee, Nenni apre il discorso sull' "unità proletaria che è lo strumento per combattere la reazione" Nel mese di maggio del 1934, si scioglie la Concentrazione antifascista, vengono avviati contatti fra il PSI e il PC d'I, i quali il 17 agosto firmano il primo patto di unità d'azione in diesa delle libertà democratiche. Nenni è convinto che la scissione del 21 sia stata un "fatale errore". Tra il 1936 e il 1939 a Mosca si svolgono i processi con i quali Stalin distrugge moralmente e fisicamente i suoi oppositori di sinistra e di destra. A tali processi Nenni dedica alcuni articoli nei quali la lucida critica non fa venir meno la consapevolezza che i processi non debbono incrinare l'unità tra i due partiti nella lotta antifascista.