Collezione Prefetto Ugo Morosi

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Collezione Prefetto Ugo Morosi ARCHIVIO STORICO DELLA PRESIDENZA DELLA REPUBBLICA Collezione prefetto Ugo Morosi Secolo XX ROMA 2020 1 Inventario a cura di Manuela Cacioli 2 Busta Fascicolo Date 1 GIORNALI 1876- - “Corriere della Sera”, a. 1, n. 1, 5-6 marzo 1876 1955 - “Corriere della Sera”, 4-5 agosto 1900: Il proclama di Vittorio Emanuele III agli italiani - “Il Secolo”, 27-28 gennaio 1901: Giuseppe Verdi è spirato questa notte - “Il Resto del Carlino”, 16-17 febbraio 1908: La commemorazione di Giosuè Carducci a Bologna - “Corriere della Sera”, 24 maggio 1915: L’Italia dichiara guerra all’Austria-Ungheria - “Il Popolo d’Italia”, 24 marzo 1919: L’imponente “Adunata” di ieri a Milano - “L’Assalto”, 11 giugno 1921: Salutiamo la falange fascista che entra in Parlamento - “La Stampa”, 30 ottobre 1922: L’incarico telegrafico del Re a Mussolini di comporre il Ministero - “L’Avvenire d’Italia”, 31 ottobre 1922: La lista ufficiale del nuovo Ministero Mussolini - “La Tribuna”, 31 ottobre 1922: L’on. Mussolini farà un Gabinetto di concentrazione nazionale - “Corriere della Sera”, 31 ottobre 1922: Il nuovo Ministero costituito da Mussolini - “Corriere d’Italia”, 31 ottobre 1922: Il Ministero Mussolini presta giuramento - “Il Messaggero”, 1 novembre 1922: Il nuovo Ministero presieduto dall’on. Mussolini presterà giuramento stamane - “l’Azione”, 1 novembre 1922: Il programma ricostruttivo del Ministero Mussolini - “Il Giornale d’Italia”, 1 novembre 1922: Tutta la giovinezza della nuova Italia grida l’amore e la fede della Patria sulla tomba del Milite Ignoto - “L’Epoca”, 2 novembre 1922: Il governo dell’on. Mussolini i suoi primi atti - “Il Giornale d’Italia”, 17 novembre 1922: Il forte discorso di Mussolini al Parlamento - “Il Messaggero”, 18 novembre 1922: Le dichiarazioni dell’on. Mussolini al Parlamento - “La Tribuna”, 18 novembre 1922: Una tumultuosa seduta alla Camera: le dimissioni dell’on. De Nicola - “Il Resto del Carlino”, 14 giugno 1924: Unanime esecrazione del Governo e della Camera pel rapimento dell’on. Matteotti - “Il Resto del Carlino”, 17 giugno 1924: L’on. Federzoni Ministro dell’Interno e il prefetto Crispo-Moncada Direttore della P.S. - “Corriere della Sera”, 25 giugno 1924: Le ripercussioni del delitto Matteotti nel momento politico. Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio al Senato 3 - “Il Resto del Carlino”, 25 giugno 1924: Il Governo saldo al suo posto assume intera la responsabilità della giustizia e della pacificazione - “Il Resto del Carlino”, 26 giugno 1924: Mussolini riafferma il proposito di normalizzare il Paese senza cedere alle opposizioni - “Il Resto del Carlino”, 27 giugno 1924: Il Senato vota la fiducia nell’azione del Governo con 225 voti contro 21 e 6 astenuti - “l’Unità”, 17 agosto 1924: Il cadavere dell’on. Giacomo Matteotti rinvenuto a Riano Flaminio, - “Corriere della Sera”, 17 gennaio 1925: La Camera approva i principi informatori della legge elettorale con 307 voti contro 33 - “L’Avvenire d’Italia”, edizione straordinaria, 1 novembre 1926: Il Duce è salvo! - “Il Popolo d’Italia”, 29 marzo 1928: Il Duce riafferma solennemente al Consiglio dei Ministri che l’educazione dei giovani è compito essenziale e pregiudiziale dello Stato - “Corriere della Sera”, 13 febbraio 1929: Il contenuto degli accordi tra l’Italia e la Santa Sede - “Il Messaggero”, 1 marzo 1929: I quattrocento candidati politici designati dal Gran Consiglio - “Il Resto del Carlino”, 16 giugno 1932: Il Tribunale Speciale ha condannato il dinamitardo Domenico Bovone alla fucilazione nella schiena - “Il Giornale d’Italia”, 4 ottobre 1935: Il Duce alla Nazione: “Italia proletaria e fascista Italia di Vittorio Veneto e della rivoluzione, in piedi!” - “La Stampa”, 6 maggio 1936: La guerra è vinta. Il Duce annuncia alla grande adunato che l’Etiopia è italiana - “Il Messaggero”, 6 maggio 1936: Guerra vinta. Il Duce annunzia al mondo la pace di Roma - “La Stampa”, 10 maggio 1936: Il Duce proclama l’Impero - “La Nazione”, 10-11 maggio 1936: L’Italia ha il suo Impero - “Il Messaggero”, 1 dicembre 1936: La Camera fascista dei combattenti al Fondatore dell’Impero - “Il Messaggero”, 18 marzo 1937: Dopo undici anni fulgidi di gloria Mussolini ha parlato alla cerimonia inaugurale della Fiera di Tripoli - “l’Unità”, 28 aprile 1937: L’assassinio di Gramsci accenda nel cuore di ogni italiano il sacro fuoco della libertà! - “Corriere della Sera”, 31 marzo 1938: Il Re e il Duce Primi Marescialli dell’Impero - “Il Messaggero”, 31 marzo 1938: Grande giornata della Patria. Il Sovrano e il Duce Primi Marescialli dell’Impero - “Corriere della Sera”, 4 maggio 1938: L’incontro di Hitler col Re e il Duce - “Il Messaggero”, 4 maggio 1938: Il viaggio del Fuehrer - “La Stampa”, 5 maggio 1938: Due lunghi colloqui tra Mussolini e Hitler - “Il Messaggero”, 9 maggio 1938: Il Fuehrer è partito per Firenze tra le acclamazioni del popolo dell’Urbe - “Il Messaggero”, 11 maggio 1938: Hitler esprime al Sovrano e al Duce la sua commossa gratitudine e la sua alta ammirazione per l’Italia rinnovata nello spirito del Fascismo - “Il Messaggero”, 29 settembre 1938: L’incontro a quattro di Monaco nell’ardente attesa di tutto il mondo 4 - “Il Messaggero”, 30 settembre 1938: L’accordo raggiunto a Monaco sulla base delle proposte del Duce - “Il Popolo d’Italia”, 29 marzo 1928: Aumento degli stipendi agli impiegati statali e parastatali - “La Tribuna”, 24 marzo 1939: Il Re Imperatore ha inaugurato la prima Legislatura della Camera dei Fasci e delle Corporazioni - “Il Piccolo”, 27-28 marzo 1939: La parola d’ordine del Duce: più cannoni, più navi, più aeroplani - “La Tribuna”, 28 marzo 1939: Il Duce precisa innanzi al mondo i problemi italiani nei confronti della Francia: Tunisi, Gibuti, Suez - “Corriere della Sera”, 18 maggio 1939: Il Duce accolto in Vercelli eroica e in Alessandria fucina d’armi per la pace e per la guerra con formidabili manifestazioni di gioia e di fierezza - “Il Messaggero”, 31 ottobre 1939: Il Duce dispone il cambio della guardia nelle alte cariche del Governo e del Partito - “Il Resto del Carlino”, 1 novembre 1939: La Medaglia d’Oro Ettore Muti nominato Segretario del Partito - “Corriere della Sera”, 1 novembre 1939: Cambio della guardia nelle alte gerarchie - “Stampa Sera”, 10-11 maggio 1940: Le truppe tedesche sono entrate in Belgio, Olanda e Lussemburgo - “Il Popolo d’Italia”, edizione straordinaria, 10 giugno 1940: I dadi sono gettati. Il Duce annuncia che l’Italia ha dichiarato guerra all’Inghilterra e alla Francia. Popolo italiano corri alle armi! - “Il Nuovo Giornale del Lunedì sera”, edizione straordinaria 10 giugno 1940: X giugno XVIII. La guerra dichiarata dall’Italia alla Gran Bretagna e alla Francia - “Gazzetta del Popolo”, 11 giugno 1940: Il Duce annuncia la guerra contro Inghilterra e Francia. Parola d’ordine: “Vincere!” - “Il Popolo d’Italia”, 11 giugno 1940: L’ora segnata dal destino è scoccata. Popolo italiano corri alle armi! - “Il Nuovo Giornale”, 11 giugno 1940: Il Comando delle truppe operanti su tutti i fronti affidato dal Re imperatore al Duce del Fascismo - “Corriere della Sera”, 11 giugno 1940: “Popolo italiano corri alle armi”. Folgorante annunzio del Duce. LA guerra alla Gran Bretagna e alla Francia - “Stampa Sera”, 11-12 giugno 1940: Popolo italiano: alle armi! 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La Francia costretta ad accettare tutte le condizioni di Monaco 5 - “Corriere della Sera”, 21 giugno 1940: La Francia chiede l’armistizio all’Italia - “Il Popolo d’Italia”, 22 giugno 1940: Le condizioni del Reich comunicate ai parlamentari francesi - “Il Popolo d’Italia”, 23 giugno 1940: L’armistizio firmato dai plenipotenziari francesi e germanici - “Illustrazione del Popolo”, 4-10 agosto 1940: Quarant’anni di Regno di Vittorio Emanuele III - “Il Messaggero”, 24 febbraio 1941: Fiera certezza di vittoria. Lo storico discorso del Duce al forte popolo italiano che combatte e lavora - “Corriere della Sera”, 24 febbraio 1941: Il Duce ha parlato agli Italiani e al mondo. Formidabile volontà di lotta e a assoluta certezza di vittoria - Il Messaggero”, 23 giugno 1941: La necessaria improrogabile decisione dell’Asse. Guerra alla Russia sovietica - “La Stampa”, 23 giugno 1941: Stalin aveva tradito: pagherà. La guerra contro la Russia - “La Stampa”, 9 dicembre 1941: La flotta americana attaccata di sorpresa ha subito alle Havai perdite gravissime - “La Stampa”, 12 dicembre 1941: La dichiarazione di guerra agli Stati Uniti annunciata ai Popoli dell’Asse dal Duce e dal Fuhrer - “Corriere della Sera”, 26 luglio 1943: Le dimissioni di Mussolini. Badoglio Capo del Governo. Un proclama del Sovrano - “Corriere del Lunedì”, 26 luglio 1943: Mussolini ha presentato le dimissioni. Pietro Badoglio assume i pieni poteri. I proclami del Re e del nuovo Capo del Governo - “Il Resto del Carlino”, 26 luglio 1943: Il Re prende il comando di tutte le Forze Armate - “Il Resto del Carlino”, 27 luglio 1943: La composizione del nuovo Governo - “Corriere della Sera”, 27 luglio 1943: La nomina dei nuovi Ministri. 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    IkeBrogi and Italy Ike and Italy: The Eisenhower Administration and Italy’s “Neo-Atlanticist” Agenda ✣ ecent scholarship has conªrmed that the major West European countriesR played a vital role in shaping the international system after World War II. Even the diplomacy of the much berated French Fourth Republic has now been redeemed.1 This article examines the extent to which Italy sought to improve its international position during a crucial phase of the Cold War. It also considers how the United States exploited Italy’s international political ambitions. Conventional wisdom holds that Italian leaders after World War II sur- rendered almost all of their leeway in foreign policy to Italy’s European and Atlantic partners. Italy’s humiliating defeat in the war, the task of economic reconstruction, the country’s deep political divisions, and the long record of Italy’s subordination to the great powers in Europe all posed formidable ob- stacles to any dream of diplomatic prominence. Even after an economic re- covery took hold in the 1950s, Italy’s inºuence in world politics was less than its demographic and economic size would have implied. Italy’s faction-ridden political elites, the traditional argument goes, ensured that the country always subordinated its foreign policy to domestic concerns. As an American politi- cal analyst, Norman Kogan, put it in 1957, “the key objective of Italian For- eign Policy is to protect the domestic social structure from internal dangers.” This tendency allegedly induced Italian leaders to defer to the United States, which they regarded as the best guardian of their country’s internal stability and perhaps even of their own political ambitions.
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