Storia Contemporanea 1922-1943 LO STATO FASCISTA 25 Luglio 1943

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Storia Contemporanea 1922-1943 LO STATO FASCISTA 25 Luglio 1943 Dipartimento di Scienze umane e sociali CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DELL’EDUCAZIONE a.a. 2018-2019 Storia contemporanea 1922-1943 LO STATO FASCISTA 25 luglio 1943 • Il re revoca dell’incarico di governo a Mussolini • arresto e confino Cronologia: IL REGIME FASCISTA / 1 LA FASE STATUTARIA 1922, ottobre: dopo la intrapresa, ma non completata ‘marcia su Roma’, Mussolini ottiene dal re l’incarico a formare il governo › governo Mussolini I, con pieni poteri su bilancio e amministrazione 1923: legge elettorale ‘Acerbo’ con premio di maggioranza alla lista che ottenga almeno il 25% dei voti 1924: elezioni, denuncia di Matteotti, assassinio di Matteotti / riconferma di Mussolini al governo LA COSTRUZIONE DELLA MONARCHIA FASCISTA 1925, gennaio: Mussolini chiude affare Matteotti e procede al introdurre ordinamenti dittatoriali 1925-1926 LEGGI FASCISTISSIME 1928 Nuova legge elettorale plebiscitaria: Lista unica 1929 Trasformazione del Gran Consiglio del Fascismo in organo costituzionale Patti Lateranensi 1936 Proclamazione dell’Impero, dopo la conquista dell’Etiopia Cronologia: IL REGIME FASCISTA / 2 FASE INVOLUTIVA E CRISI 1937 Mussolini si proclama ‘duce del fascismo’ 1938-39 LEGGI RAZZIALI 1939 Abolizione della Camera dei Deputati, sostituita da una Camera dei Fasci e delle Corporazioni non elettiva 1940, 10 giugno: l’Italia entra in GUERRA 1943, 9 luglio: sbarco in Sicilia degli angloamericani › inizia l’occupazione 1943, 25 luglio: il Gran Consiglio del Fascismo propone al re la destituzione di Mussolini; il re revoca l’incarico a Mussolini, lo fa arrestare e inviare al confino, e nomina a capo del governo il generale Badoglio 1943, 2 agosto: il Re smantella le principali istituzioni fasciste (soppressione del PNF, del Gran Consiglio, della Camera del Fasci) Legislature «fasciste» XXVI Legislatura 11 giugno 1921 25 gennaio 1924 958 XXVII Legislatura 24 maggio 1924 21 gennaio 1929 1 703 XXVIII Legislatura 20 aprile 1929 19 gennaio 1934 1 735 XXIX Legislatura 28 aprile 1934 2 marzo 1939 1 769 XXX Legislatura 23 marzo 1939 2 agosto 1943 1 593 https://it.wikipedia.org/wiki/Legislature_del_Regno_d'Italia Le leggi “fascistissime” (1925-1926) / a Legge 24 dicembre 1925 n. 2263 / Sul ‘Capo del Governo’ Art. 1 – “Il potere esecutivo è esercitato dal re per mezzo del suo Governo … Il Primo Ministro è Capo del Governo”; Art. 2 – “Il Capo del Governo Primo Ministro Segretario di Stato è nominato e revocato dal Re ed è responsabile verso il Re dell'indirizzo generale politico del Governo. “I Ministri Segretari di Stato sono nominati e revocati dal Re, su proposta del Capo del Governo Primo Ministro. Essi sono responsabili verso il Re e verso il Capo del Governo di tutti gli atti e i provvedimenti dei loro Ministeri. I Sottosegretari di Stato sono nominati e revocati dal Re, su proposta del Capo del Governo di concerto col Ministro competente”. Art. 3 – “Il Capo del Governo Primo Ministro dirige e coordina l'opera dei Ministri, decide sulle divergenze che possono sorgere tra di essi, convoca il Consiglio dei Ministri e lo presiede”. Art. 4 – “Con regio decreto può essere affidata al Capo del Governo la direzione di uno o più Ministeri. In tal caso con suo decreto egli può delegare al Sottosegretario di Stato parte delle attribuzioni del Ministro”. Art. 6 – “Nessun oggetto può essere messo all'ordine del giorno di una delle due Camere, senza l’adesione del Capo del Governo …”. … LEGGE 31 gennaio 1926, n. 100 (G. U. 1-2-1926, n.25) Sulla facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche VITTORIO BMANUELE III PER GRAZIA DI DIO E PER VOLONTA’ DELLA NAZIONE RE D'ITALIA Il Senato e la Camera dei deputati hanno approvato; e noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Art. 1 Sono emanate con Reale decreto, previa deliberazione del Consigli dei Ministri e udito il parere del Consiglio di Stato, le norme giuridiche necessarie per disciplinare: - l’esecuzione delle leggi; - l'uso delle facoltà spettanti al potere esecutivo; - l'organizzazione ed il funzionamento delle Amministrazioni dello Stato, l’ordinamento del personale ad esse addetto, l'ordinamento degli Enti ed istituti pubblici, eccettuati i Comuni, le Provincie, le istituzioni pubbliche di beneficenza, l’università e gli istituti di istruzione superiore che hanno personalità giuridica, quand'anche si tratti di materie sino ad oggi regolate per legge. Resta ferma la necessità dell'approvazione, con la legge del bilancio, delle spese relative e debbono, in ogni caso, essere stabilite per legge le norme concernenti l’ordinamento giudiziario, la competenza dei giudici, l'ordinamento del Consiglio di Stato e della Corte dei conti, nonché le guarentigie dei magistrati e degli altri funzionari inamovibili. (LEGGE 31 gennaio 1926, n. 100) Art.2 L'approvazione dei contratti stipulati dallo Stato, nei casi per i quali era richiesta una legge, è data con decreto Reale, previa deliberazione del Consigli dei Ministri, udito il parere dei Consigli tecnici istituiti presso i vari Ministeri del Consiglio di Stato. Art. 3 Con decreto Reale, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, possono emanarsi norme aventi forza di legge: • quando il Governo sia a ciò delegato da una legge ed entro i limiti della delegazione; • nei casi straordinari, nei quali ragioni di urgente ed assoluta necessità lo richiedano. Il giudizio sulla necessità e sull'urgenza non è soggetto ad altro controlli che a quello politico del Parlamento. • Nei casi indicati nel numer0 20 del precedente comma il decreto Reale deve essere munito della clausola della presentazione al Parlamento per la conversione in legge, ed essere, a pena di decadenza, presentato, agli effetti della conversione stessi, ad una delle due Camere, non oltre la terza seduta dopo la sua pubblicazione. Della presentazione viene data immediata notizia nella Gazzetta Ufficiale. Il disegno di legge per la conversione del decreto in legge è considerato di urgenza. In caso di chiusura della sessione, all'apertura della nuova sessione, il disegno di legge per la conversione si ritiene ripresentato dinanzi alla Camera, presso cui era pendente per l'esame. Quando una delle due Camere approvi il disegno di legge, il suo presidente lo trasmette, entro . cinque giorni, alla Presidenza dell'altra Camera, questa trasmissione vale come presentazione del disegno stesso. Se una delle due Camere rifiuti la conversione in legge, il presidente ne dà notizia nella Gazzetta Ufficiale, e il decreto cessa di aver vigore dal giorno della pubblicazione della notizia. Se il decreto è convertito in legge con emendamenti, l'efficacia degli emendamenti decorre dalla pubblicazione della legge. Le leggi “fascistissime” (1925-1926) / b - L. 20 novembre 1925 n. 2029 restringe il diritto di associazione, sottopone le associazioni al controllo della polizia, adotta misure repressive più severe; - L. 24 dicembre 1925 n. 2300 dà facoltà al governo di dispensare dal servizio funzionari, impiegati e agenti pubblici; - L. 31 dicembre 1925, n. 2307, sulla STAMPA: sottopone i giornali al controllo del prefetto, che deve approvare la scelta del direttore; - L. 31 gennaio 1926 n. 100 attribuisce al potere esecutivo facoltà di emanare norme giuridiche, restringendo la riserva di legge, estendendo la facoltà di normare per decreto e rendendo più agevole la decretazione d’urgenza; - L. 3 aprile 1926 n. 563 disciplina i rapporti di lavoro, vieta lo sciopero e riserva il diritto di stipulare contratti di lavoro ai soli sindacati fascisti; - L. 2 luglio 1926 n. 1131 istituisce il ministero delle Corporazioni. → Le leggi “fascistissime” (1925-1926) / c - La Legge 3 settembre 1926 n. 1910 abolisce tutte le cariche elettive nelle amministrazioni locali e estende il sistema podestarile [podestà di nomina governativa o regia] a tutti i COMUNI; - Decreto 6 novembre 1926 n. 1848 abolisce tutti i partiti e dichiara decaduti i deputati “aventiniani” ; - Testo Unico 6 novembre 1926 riforma le norme di pubblica sicurezza in senso repressivo; introduce il confino di polizia contro i dissidenti; - L. 25 novembre 1926 n. 2008 istituisce un TRIBUNALE SPECIALE PER LA DIFESA DELLO STATO, composto da membri della milizia e da militari, e reintroduce la pena di morte. - dicembre 1926: adozione del calendario fascista. Legge elettorale 17 maggio 1928 Epurazione delle liste elettorali: reintrodotti requisiti o di censo [100 lire annue di imposta diretta], o di appartenenza a categorie di cittadini integrati a vario titolo nello Stato fascista [l’elettorato diminuisce del 21%]. Non è più prevista l’elezione dei rappresentanti, ma un voto popolare plebiscitario per l’adozione o la bocciatura di una lista unica di 400 deputati indicati dal Gran Consiglio del Fascismo, su elenchi formati dalle confederazioni corporative nazionali, dalle associazioni culturali o dal Gran Consiglio stesso. La legge è votata alla Camera con 216 voti favorevoli e 15 contrari, al Senato con 161 voti favorevoli e 46 contrari. I plebisciti registreranno altissima frequenza alle urne: 90% [dopo la scrematura del 20% meno integrato]. Il Gran Consiglio del Fascismo diventa organo costituzionale (1929) Legge 9 dicembre 1928 n. 2693 Regio decreto 11 aprile 1929 Legge 14 dicembre 1929 n. 2099 Il supremo organo del partito unico, ormai inteso come proiezione della Nazione tout court, diventa organo dello Stato. Esso dà pareri obbligatori ma non vincolanti su tutti gli oggetti di Stato (funzione consultiva); forma una lista di possibili successori al capo del governo in carica, interferendo con la regia prerogativa (funzione ‘costituzionale’); redige la
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