Federico Visconti Di Ricoveranza
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Università degli Studi Scuola di Dottorato di Pisa in Storia ( SSD M-STO/01) Tesi di Dottorato FEDERICO VISCONTI DI RICOVERANZA, ARCIVESCOVO DI PISA (1253-1277) Candidato Tutor Giuseppe Dell’Amico prof. Mauro Ronzani Anno Accademico 2010-2011 1 Indice INTRODUZIONE p. 6 PARTE PRIMA La formazione e il cursus honorum 1 Pisa alla metà del secolo XIII p. 14 1. 1 La situazione politica p. 14 1. 2 I “Visconti del ramo maggiore” p. 17 1. 3 Il lascito di Vitale p. 19 2 La famiglia dell’arcivescovo p. 20 3 Gli studi e i primi passi in carriera p. 23 3. 1 San Sisto p. 23 3. 2 Bologna e l’incontro con Francesco p. 29 3. 3 Pievano di Vico e cappellano di Sinibaldo Fieschi p. 34 3. 4 Il soggiorno parigino e il primo Concilio di Lione p. 42 4 Procuratore e amministratore della chiesa pisana p. 49 PARTE SECONDA Gli anni dell’episcopato 1 “Fridericus dei gratia pisanus electus” p. 56 1. 1 Alla ricerca del consenso: infeudazioni, “iuramenta fidelitatis” e pressioni su Roma p. 56 1. 2 Primi incarichi e prime dimostrazioni di fedeltà alla causa cittadina: il soggiorno ad Anagni e la nascita dell’Anzianato p. 64 1. 3 La canonizzaziopne di Chiara d’Assisi p. 71 2 1. 4 La riconciliazione con Roma p. 74 2 “In susceptione pallii praestito corporaliter p. 83 iuramento” 2. 1 “In domo Sancti Petri ad Vincula” p. 83 2. 2 “Ad gloriam et laudem Dei et nostre honorabilis civitatis” p. 89 2. 2. 1 Le costituzioni del 1258 e i sinodi provinciali del 1260 e 1261 p. 89 2. 2. 2 Le visite pastorali e la spedizione sarda del 1263 p. 99 2. 3 L’impegno civico p. 112 2. 3. 1 “Et de hostibus obtinere triumphum”: Federico nella contesa fra Pisa e Lucca p. 113 2. 3. 2. Il discorso pro pacificazione con Carlo d’Angiò e l’accoglienza di Corradino p. 121 2. 3. 3. La scomunica di Clemente IV e la perdita della dignità arcivescovile p. 134 2. 3. 4. Le vicende cittadine del maggio 1270 e la seconda pacificazione con Roma p. 136 2 . 3. 5. Il secondo Concilio di Lione p. 142 2. 3. 6. Gli ultimi tre anni e la nascita del Camposanto p. 146 PARTE TERZA “Custos sincere religionis” 1 La “cura animarum” p. 155 1. 1 Il ministero della parola e i luoghi della predicazione p. 158 1. 2 La correzione del clero p. 161 1. 3 La formazione e la disciplina dei fedeli p. 165 3 1. 3. 1 La condanna dei cattivi costumi e l’esempio dei santi p. 165 1. 3. 2. L’importanza della preghiera p. 172 1. 3. 3. La confessione, viatico della salvezza p. 177 1. 3. 4 La condanna dell’eresia e la formazione di una coscienza religiosa p. 181 1. 4 Federico e i culti p. 192 1. 4. 1 I santi martiri p. 192 1. 4. 2 Il culto della SS. Trinità p. 199 1 .4. 3 I nuovi santi p. 202 1. 5 L’Aldilà di Federico p. 207 2 “Nomine sui archiepiscopatus et pro eius utilitate p. 212 ac melioratione” 2. 1 I collaboratori dell’arcivescovo p. 212 2. 1. 1 I “vicarii domini episcopi” p. 212 2. 1. 2 I gastaldi, i “camerarii” e i procuratori p. 216 2. 2 L’edilizia cultuale p. 218 2. 3 La gestione del patrimonio ecclesiastico p. 227 3 Alcuni aspetti dell’ecclesiologia di Federico p.234 Considerazioni conclusive p. 247 Appendice: Il Pergamo del Battistero p. 252 Fonti e Bibliografia p. 259 4 Simboli e abbreviazioni usate Les sermons = Les sermons et la visite pastorale de Federico Visconti archevêque de Pise (1253-1277) . Édition critique par Nicole Bériou et Isabelle le Masne de Chermont avec la collaboration de Pascale Bourgain et Marina Innocenti. École Française de Rome, 2001 (i numeri arabi corrispondono a quelli dei Sermoni). AAPi = Archivio Arcidiocesano di Pisa. ASPi = Archivio di Stato di Pisa. ASLu = Archivio di Stato di Lucca. ASSi = Archivio di Stato di Siena. BSP = Bollettino Storico Pisano. DBI = Dizionario Biografico degli Italiani. CIC = Corpus Iuris Canonici , ed. E. Friedberg, II, Leipzig 1892. MGH= Monumenta Germaniae Historica PL = Patrologiae cursus completus. Series latina, ed. J.P. Migne, Parisiis 1841- 1864. COD = Conciliorum Oecomenicorum Decreta , Bologna 1962. 5 INTRODUZIONE La letteratura sui vescovi e sugli episcopati italiani duecenteschi è cresciuta in misura notevole dopo il convegno su Vescovi e diocesi in Italia dal XIV al XVI secolo , tenutosi a Brescia nel 1987. La pubblicazione del poderoso corpus di atti che hanno visto la luce a cura di Giuseppina de Sandre Gasparini, Antonio Rigon, Francesco Trolese e Gian Maria Varanini ha indotto gli storici più sensibili alle tematiche connesse con la storia ecclesiastica e la vita religiosa dei secoli conclusivi del medioevo a verificare nei contesti locali taluni topoi storiografici riguardanti la figura e l’azione dei vescovi, troppo frequentemente e frettolosamente descritti come “uomini del papa” e quindi semplici esecutori dei mandata pontificia ; e se rimane ancora esiguo il numero delle ricerche incentrate sull’opera di singoli presuli, tra le quali si segnalano per l’impostazione e lo spessore documentario delle indagini quelle di G. M. Varanini, G. Archetti, D. Galli, G. Gardoni e N. D’Acunto 1, molto più numerose sono le sezioni dedicate agli episcopati tardo- medievali, comprese nelle storie di città e in quelle delle chiese locali, che 1 G. M. Varanini, La Chiesa veronese nella prima età scaligera. Bonincontro arciprete del capitolo (1273-1295) e vescovo (1296-1298) , Padova 1988; G. Archetti, Berardo Maggi vescovo e signore di Brescia. Studi sulle istituzioni ecclesiastiche e sociali della Lombardia orientale tra XIII e XIV secolo , Brescia 1994; D. Galli, Lanfranco di Bergamo: un vescovo tra due capitoli (1187-1221) , in Il difficile mestiere di vescovo (Quaderni di storia religiosa), Verona 2000, pp. 101-130; G. Gardoni, «Pro fide et libertate Ecclesiae immolatus.Guidotto da Correggio vescovo di Mantova (1231-1235) , ibid., pp. 131-188; N. D’Acunto, La cattedra scomoda. Niccolò da Calvi, frate Minore e vescovo d’Assisi (1250-1273), ibid., pp. 189-216. 6 hanno visto la luce nel corso degli ultimi vent’anni 2. In continuità con questo rinnovato interesse per i vescovi e le strutture diocesane del XIII e XIV secolo si situa la presente monografia su Federico Visconti di Ricoveranza, che deve molto alla quasi secolare tradizione di studi di cui sono stati oggetto i Sermoni da parte degli studiosi dell’Università di Pisa. Già nel 1930 infatti, quando era ormai disponibile per gli storici una prima trascrizione della raccolta omiletica contenuta nel codice laurenziano Plut. XXXIII sin.1 3, il Prof. Giovan Battista Picotti assegnava alla Dott. Dora Lucciardi una tesi di laurea, poi pubblicata sul Bollettino Storico Pisano , che attingeva ampiamente alla raccolta per disegnare un primo agile profilo dell’arcivescovo, ne evidenziava l’impegno pastorale e politico e i complessi rapporti con la Sede Apostolica e suggeriva alcuni possibili sviluppi della futura ricerca 4. Vent’anni dopo all’incirca, un altro storico non appartenente alla scuola pisana, ma mosso probabilmente all’impresa dall’appartenenza a quell’Ordine dei Minori che Federico aveva ampiamente beneficiato, Celestino Piana, in un articolo pubblicato sulla Rivista di storia della Chiesa in Italia (6, 1252) col titolo I sermoni di Federico Visconti, arcivescovo di Pisa (p. 231-248), sottolineava l’importanza di questo corpus di prediche per la storia non solo ecclesiastica di Pisa e nel 1964, sempre sul Bollettino storico Pisano , XXXIII- XXXV (1964-1966), Emilio Cristiani dava alle stampe, insieme con Girolamo 2 Vedi: G. Cracco, Religione, Chiesa, pietà , in Storia di Vicenza II: L’età medievale , a cura di G. Cracco, Vicenza 1988; V. Polonio e J. Costa Restagno, Chiesa e città nel basso medioevo: vescovi e capitoli cattedrali in Liguria , in “Atti della società ligure di storia patria”, n. s. 29, 1988; G. G. Merlo, I vescovi del Duecento , in Storia della Chiesa di Ivrea , a cura di G. Cracco, Ivrea 1988; M. Pellegrini, Chiesa e città. Uomini, comunità e istituzioni nella società senese del XII e XIII secolo , Italia Sacra 78, Roma 2004. 3 Una prima trascrizione del manoscritto era stata effettuata nel 1927 da Salvatore Barsotti su richiesta del cardinale Maffi, arcivescovo di Pisa. 4 D. Lucciardi, Federico Visconti arcivescovo di Pisa , BSP I (1932), pp. 7-48 e II (1933), pp. 7- 37. 7 Roncioni, Due lettere inedite di Federico Visconti arcivescovo di Pisa datate Anagni 17 luglio 1255 (p. 185-194). Si tratta, com’è noto, di due lettere indirizzate una al Capitano del Popolo, Gerardo da Correggio, e agli Anziani, l’altra al Podestà Iacopo di Napoleone e al suo Consiglio, nelle quali l’arcivescovo si rammaricava delle accuse mosse nei suoi confronti mentre si trovava in Curia intento a ricucire i rapporti tra Pisa e la Sede Apostolica e che hanno il merito d’aver gettato nuova luce sui mutamenti istituzionali in corso a Pisa in quegli anni. L’anno stesso della pubblicazione delle lettere inoltre, come comunicazione al Convegno su Vescovi e diocesi in Italia nel Medioevo (sec. IX-XIII) , sempre Emilio Cristiani pubblicava, negli atti ( Italia sacra , 5), un articolo su I diritti di primazia e legazia in Sardegna degli arcivescovi pisani al tempo di Federico Visconti (p. 419-427) che anticipava per certi versi le conclusioni del più recente L’arcivescovo Federico Visconti, Pisa e la Sardegna, pubblicato in apertura dell’edizione critica dei Sermoni 5; negli anni Settanta numerose tesi di laurea, assegnate dai docenti dell’Istituto di storia medievale dell’Università di Pisa, si occupavano della trascrizione parziale del manoscritto laurenziano e di gran parte degli atti della Mensa arcivescovile redatti negli anni dell’episcopato visconteo e nel 1981, in un articolo dal titolo Archbishop and mendicants in Thirteenth Century Pisa , lo storico inglese Alexander Murray esaminava i complessi rapporti dell’arcivescovo con i nuovi Ordini mendicanti 6.