Lezione 8 2 Aprile.Pdf

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

Lezione 8 2 Aprile.Pdf STORIA DELLA MODA Benedetta Del Romano MAGASINS DE NOUVEAUTÉS Nel periodo napoleonico alle marchandes de modes si erano sostituiti i magasins de nouveautés, che vendevano tutti gli articoli riferiti all’abbigliamento e agli accessori. Esponevano la merce e spesso erano collocati nei Passages, gallerie coperte dedicate al commercio. Pian piano questi luoghi si organizzarono e negli anni ‘40 iniziarono ad apparire le prime suddivisioni in reparti omogenei. Era l’inizio di un nuovo modo di acquistare e di un nuovo rapporto tra venditore e cliente. La nascente produzione industriale permetteva di vendere a prezzi più accessibili, la merce era esposta e visibile a tutti, anche a chi non aveva intenzione di comprare. LA CONFEZIONE Nel 1824, a Parigi, Pierre Parissot aprì «La Belle Jardinière» dove vendere abiti maschili destinati al lavoro, confezionati in serie e nuovi. La cucitura doveva ancora essere eseguita a mano, quindi la serialità riguardava solo il taglio delle pezze. Presto molti seguirono questo esempio. Naque il sistema di lavoro razionalizzato dello sweating system che radunava sarti o sarte, confezionisti e tagliatori in un unico atelier i quali affidavano ad operai a domicilio la finitura del capo. Per la donna il discorso era ancora diverso, perché questo tipo di confezione era riservata a quegli indumenti che non necessitavano di essere modellati sul corpo. I GRANDI MAGAZZINI Dopo un periodo di crisi economica durata un paio di anni si assistette ad un vero e proprio boom economico intorno al 1850. Le grandi Esposizioni Universali diventavano luoghi di esaltazione del nascente capitalismo e si cercò di trasformarli in forma stabile con la creazione dei grandi magazzini. Il primo a venire alla luce fu il Bon Marché nel 1852, vennero poi il Louvre, il Printemps e via dicendo. Subito il loro successo fu tale che iniziarono ad inglobare le case intorno finendo per occupare interi isolati. AU BON MARCHÉ Circa 1887 I GRANDI MAGAZZINI Il profitto sui singoli articoli era basso, questo significava che la merce doveva essere venduta in enormi quantità e per far ciò era essenziale il rapporto con l’industria. Ogni reparto era specializzato in un determinato settore merceologico ed era gestito da un responsabile che aveva sotto di sé gruppi di commessi pronti ad aiutare i clienti che dovevano perdersi in tanta abbondanza di merci e cedere infine all’acquisto. Le vetrine erano il vero richiamo per il cliente che diventavano vere e proprie installazioni e le esposizioni interne diventavano vere e proprie messe in scena per pubblicizzare l’articolo di stagione. I GRANDI MAGAZZINI XIX Secolo I GRANDI MAGAZZINI XIX Secolo CHARLES FREDERICK WORTH In un contesto storico in cui sono sempre più diffuse modalità d’acquisto impersonali, iniziarono a nascere figure professionali nelle quali riporre la propria fiducia e che sapessero consigliare durante gli acquisti. In questo contesto entra in scena Charles Frederich Worth che creò un nuovo modo di fruire la moda. C. F. Worth è considerato infatti il primo couturier in senso moderno. Worth viene indicato come il padre fondatore della haute couture: egli creava nuove fogge e proponeva i propri modelli, curando al contempo l’intera immagine della donna che vestiva. CHARLES FREDERICK WORTH C. F. Worth era nato Inghilterra, in una piccola cittadina del Lincolnshire, il 13 ottobre 1825. Era stato apprendista in due noti negozi di tessuti londinesi per poi trasferirsi a Parigi nel 1845. Dopo aver imparato il francese fu assunto prima come commesso nel grande magazzino La Ville de Paris e poi nel magasin de modes di Gagelin, uno dei principali della città, specializzato in tessuti e scialli preziosi e di importazione. Dopo soli 5 anni divenne il responsabile del reparto sartoria. Ben presto si fece notare all’interno del magasin soprattutto per la sua idea di utilizzare una commessa, che poi divenne sua moglie, come modella per presentare gli scialli in vendita. CHARLES FREDERICK WORTH Marie Augustine Vernet Worth (1825–1898) Foto degli anni tra il 1850 e 1860 CHARLES FREDERICK WORTH C. F. Worth iniziò quindi a proporre presso il magasin di Gagelin i primi capi pronti che furono presentati anche alle Esposizioni Universali ottenendo anche i primi successi. Nel 1853 entrò in società con il nuovo proprietario di Gagelin, Octavio- François Opiguez-Gagelin, insieme al collega Ernest Walles. Dopo quattro anni iniziarono i primi dissensi tra i soci e nel luglio del 1858 fu sciolta la società. In aprile Worth si era già messo in società con un vecchio collega de La Ville de Paris di origine svedese, Otto Bobergh. CHARLES FREDERICK WORTH Worth e Bobergh aprirono un atelier al n. 7 di rue de la Paix che in quel momento non era al centro del bel mondo parigino, sebbene vi si trovassero altri negozi molto affermati, ma lo diventò ben presto quando fu costruito il nuovo teatro dell’Opera, che modificò l’immagine del quartiere. La maison offriva un servizio alle clienti benestanti non del tutto sicure del proprio gusto: oltre alle stoffe, infatti, venivano proposti abiti esclusivi progettati da Worth, con varie opzioni di tessuti e colori che venivano realizzati poi su misura. La maison contava una ventina di impiegati. CHARLES FREDERICK WORTH Worth dichiarava che il suo lavoro consisteva principalmente nell’invenzione e che le sue clienti lasciavano a lui ogni scelta. La sua consacrazione arrivò dopo circa due anni, quando sua moglie fu mandata dalla principessa Pauline von Metternich-Sàndor, nipote di Klemens von Metternich, che era stato cancelliere austriaco presente al congresso di Vienna, a proporle i modelli creati dal marito a prezzi convenienti. La principessa acquistò due modelli, uno da giorno e uno da sera che indossò in occasione di un ricevimento a corte. Questo fece sì che gli abiti di Worth venissero notati a corte dall’imperatrice Eugenia che divenne ben presto una cliente del couturier. PAULINE VON METTERNICH-SÀNDOR 1864-1865 CHARLES FREDERICK WORTH La società del secondo impero era una società amorale e opulenta, conservatrice e molto lontana dalla rivoluzione. L’imperatrice aveva il mito dell’Ancien Régime e la moda dell’epoca esprimeva una nostalgia per la moda pre-rivoluzionaria che si concretizzava nell’utilizzo di abiti sempre più larghi e che necessitavano di metri e metri di tessuto, sostenuti da crinoline esagerate. Worth non modificò la foggia di moda in questo periodo, ma propose modelli più semplici. Aveva una grande conoscenza dei tessuti e ciò gli permetteva di correlare strettamente la forma dell’abito al tessuto utilizzato. CHARLES FREDERICK WORTH Divenne famoso all’inizio per un modello da sera con un particolare utilizzo dei tessuti: la pesante seta con cui era realizzata la gonna era ricoperta da un leggero tulle. Ciò faceva risultare l’abito molto lussuoso, ma soprattutto lo rendeva molto leggero e frivolo. Quando la sua fama raggiunse l’aristocrazia iniziò ad osare di più utilizzando sempre la moglie come modella e le corse di cavalli a Longchamp come passerella. Worth propose un piccolo coprispalle in merletto che consigliava come sostituzione degli scialli in voga in quel periodo e un cappello che lasciava intravedere l’acconciatura. Erano piccoli particolari, ma si trattava di modifiche delle fogge in uso proposte da un sarto grazie alla sua creatività, senza intervento di qualche aristocratica. CHARLES FREDERICK WORTH Elisabetta d’ Austria Franz Xaver Winterhalter 1865 LE INNOVAZIONI Nel 1864 divenne il fornitore ufficiale dell’imperatrice Eugenia. La prima innovazione fu la creazione di un abito che si fermava alla caviglia e che rispondeva alla necessità dell’imperatrice di avere un abito che non le impedisse di passeggiare liberamente. La novità che più di tutte incise sulla foggia dell’epoca però fu un netto ridimensionamento della crinolina: il volume venne spostato sul dietro con l’aggiunta di un breve strascico, la gonna, allo stesso tempo divenne più elaborata. Nel 1869 la crinolina si ridusse ulteriormente, dando vita alla tournure, un sellino di crine rigido che sosteneva la parte posteriore della gonna. Il riferimento era chiaramente il manteau dell’ultimo periodo del regno di Luigi XIV. VERSO LA TERZA REPUBBLICA Negli anni settanta Worth aveva raggiunto una tale notorietà da avere, nel 1870, circa 1200 dipendenti. Con la sconfitta di Sedan e il conseguente assedio di Parigi, Worth chiuse la maison per un breve periodo. La vivacità di Parigi tornò però velocemente ai fasti precedenti la guerra franco-prussiana. Gli abiti videro una riduzione del diametro delle gonne a favore di un eccesso di drappeggi e decorazioni. Il busto fu ridotto, con un effetto che fu chiamato «Joséphine», per evidenziare le decorazioni della gonna. LE INNOVAZIONI Negli anni Settanta Worth propose anche un altro tipo di abito chiamato princess realizzato in un solo pezzo, eliminando la divisione fra gonna e corpetto e mostrando l’abilità sartoriale del realizzatore. Questo abito però venne utilizzato principalmente per ricevere in casa. Nel 1874 iniziò una nuova moda che prevedeva un busto/corpetto staccato e modellato che arrivava ai fianchi. La sopragonna vene completamente aperta al centro a mostrare la sottogonna o ulteriori drappeggi. Anche la tournure fu infine eliminata in modo da favorire una linea più aderente. Worth creò un’immagine di donna corazzata che ben si inseriva nell’immaginario del periodo. In questi anni infatti la divisione dei ruoli probabilmente iniziava a mostrare le sue carenze e la paura che le donne potessero minare l’ordine sociale diventò una sorta di ossessione. CHARLES FREDERICK WORTH 1870 Circa CHARLES FREDERICK WORTH 1870 Circa CHARLES FREDERICK WORTH Worth aveva assunto il ruolo di arbitro del gusto della nuova classe dominante e rimase un punto di riferimento della borghesia che tramite il «consumo vistoso», successivamente teorizzato da Veblen, voleva imporre il proprio ruolo nella società. Il costo di questi abiti così ricchi garantiva l’altissima qualità e limitava la clientela solo alle élite dell’epoca.
Recommended publications
  • Rainer Schmitz, Professor Dr. Benno Ure Wie Mozart in Die Kugel Kam Kurioses Und Überraschendes Aus Der Welt Der Klassischen Musik
    Leseprobe Rainer Schmitz, Professor Dr. Benno Ure Wie Mozart in die Kugel kam Kurioses und Überraschendes aus der Welt der klassischen Musik »Die Stichworte sind alle originell gewählt und verführen zum Lesen. Lohnenswert.« RBB, »Kulturradio am Morgen« Bestellen Sie mit einem Klick für 20,00 € Seiten: 1168 Erscheinungstermin: 23. April 2018 Mehr Informationen zum Buch gibt es auf www.penguinrandomhouse.de Inhalte Buch lesen Mehr zum Autor Zum Buch Macht Mozart klüger? Überraschende Antworten auf wirklich alle Fragen aus der Welt der Musik Wurde Mozart ermordet? Wie gelangte Bruckners Brillenglas in Beethovens Sarg? Und wer um alles in der Welt war Elise? Mit großer Lust am Abseitigen und Kuriosen haben Rainer Schmitz und Benno Ure in jahrelangen Recherchen viel Wissenswertes und Überraschendes ans Tageslicht gebracht. Ein Buch, das zum Schmökern, Staunden und Entdecken einlädt – im Siedler Verlag unter dem Titel »Tasten, Töne und Tumulte« erschienen. Autor Rainer Schmitz, Professor Dr. Benno Ure Rainer Schmitz, geboren 1950, war Kultur- und Literaturredakteur u. a. beim Magazin der »Süddeutschen Zeitung« und beim »Focus«. Er ist Autor und Herausgeber zahlreicher Bücher, darunter der Bestseller »Was geschah mit Schillers Schädel? Alles, was Sie über Literatur nicht wissen« (2006). Rainer Schmitz und Benno Ure WIE MOZART IN DIE KUGEL KAM Kurioses und Überraschendes aus der Welt der klassischen Musik Pantheon 3332_55371_Schmitz_Titelei.indd32_55371_Schmitz_Titelei.indd 3 006.03.186.03.18 14:2814:28 Die Originalausgabe erschien 2016 unter dem Titel Tasten, Töne und Tumulte. Alles, was Sie über Musik nicht wissen im Siedler Verlag, München. Sollte diese Publikation Links auf Webseiten Dritter enthalten, so übernehmen wir für deren Inhalte keine Haftung, da wir uns diese nicht zu eigen machen, sondern lediglich auf deren Stand zum Zeitpunkt der Erstveröffentlichung verweisen.
    [Show full text]
  • 6. Philharmonisches Konzert SCHREKER · KORNGOLD · WEBERN · MOZART Progr PK6 29.+30.3.2008 18.03.2008 16:44 Uhr Seite 2 (Schwarz
    Progr_PK6_29.+30.3.2008 18.03.2008 16:44 Uhr Seite 1 (Schwarz/ 2007| 2008 137. SPIELZEIT 6. Philharmonisches Konzert SCHREKER · KORNGOLD · WEBERN · MOZART Progr_PK6_29.+30.3.2008 18.03.2008 16:44 Uhr Seite 2 (Schwarz/ Der neue BMW 1er. Doppelte Freude. Der neue BMW 1er 3-Türer kombiniert puren Fahrspaß, ausgeprägtes Temperament und einzigartiges Design. Deutlich längere, rahmenlose Türen und das formvollendete Interieur betonen seinen sportlichen Charakter. Dazu bietet er Innovationen, die in diesem Segment einzigartig sind. So sorgen der BMW typische Hinterradantrieb und die optionale Aktivlenkung für mehr Dynamik. Die moderne Technik, wie direkte Kraftstoffeinspritzung, Bremsenergie- rückgewinnung sowie die Auto Start Stop Funktion, reduziert den Verbrauch und damit auch den CO2-Ausstoß. Erleben Sie bei uns die faszinierende Sportlichkeit des neuen BMW 1er 3-Türer. BMW Niederlassung Dresden Dohnaer Str. 99-101 01219 Dresden Tel. (0351)285250 Fax (03 51)2 85 25 92 www.bmwdresden.de Freude am Fahren Progr_PK6_29.+30.3.2008 18.03.2008 16:44 Uhr Seite 3 (Schwarz/ 3 Samstag, 29. März 2008 19.30 Uhr Sonntag, 30. März 2008 19.30 Uhr Festsaal im Kulturpalast 6. Philharmonisches Konzert Lothar Koenigs | Dirigent Vadim Gluzman | Violine ete et - ß. Progr_PK6_29.+30.3.2008 18.03.2008 16:44 Uhr Seite 4 (Schwarz/ 4 Der 1892 erschienene Roman »Das tote Brügge« des belgischen Symbolisten Georges Rodenbach traf offenbar genau die Stimmung im Europa jener Zeit. Das Buch inspirierte Egon Schiele zu meh- reren Städtebildern (Abb.: Die tote Stadt, um 1910), lag Gabriele D’Annunzios Tragödie »La città morta« zugrunde (UA 1898 in Paris mit Sarah Bernhardt) und lieferte Erich Wolfgang Korngold das Libretto zu seiner Oper »Die tote Stadt«.
    [Show full text]
  • Richard Wagner Sämtliche Briefe
    RICHARD WAGNER SÄMTLICHE BRIEFE Band 13 Briefe des Jahres 1861 herausgegeben von Martin Dürrer und Isabel Kraft v<r-..': i.'•:•• *'-0f • BREITKOPF & HARTEL WIESBADEN • LEIPZIG • PARIS Inhaltsverzeichnis Vorwort 17 Benutzerhinweise 21 Briefe 1. Hans von Bülow, 1. Januar 1861 29 2. Pauline von Metternich, 8. Januar 1861 29 3. Königliche Theater-Hauptkasse Berlin, 11. Januar 1861 30 4. Luise Dustmann-Meyer, 14. Januar 1861 30 5. Neree Desarbres, 16. Januar 1861 30 6. Ernst Benedikt Kietz, 22. Januar 1861 30 7. *Neree Desarbres, 25. Januar 1861 31 8. Unbekannt, 26. Januar 1861 31 9. Otto Wesendonck, 31. Januar 1861 31 10. Pauline von Metternich, Januar 1861 33 11. Georg Aloys Schmitt, Dezember 1860/Januar 1861 . 35 12. Richard Lindau, 1. Februar 1861 35 13. Alphonse Royer, 1. Februar 1861 39 14. Alphonse Royer, 4. Februar 1861 39 15. Frau Kreutzer, 5. Februar 1861 40 16. Daniel-Frangois-Esprit Auber, 8. Februar 1861 40 17. Otto Wesendonck, 8. Februar 1861 41 18. Blandine Ollivier, 9. Februar 1861 42 19. Agnes Street-Klindworth, 9. Februar 1861 42 20. Paul Chandon de Briailles, 10. Februar 1861 43 21. Ferdinand Praeger, 12. Februar 1861 44 22. Mathilde Wesendonck, 12. Februar 1861 45 23. Charles Baudelaire, 15. Februar 1861 49 24. Agnes Street-Klindworth, 16. Februar 1861 50 25. Victor Cochinat, 19. Februar 1861 50 Inhaltsverzeichnis 26. Pauline Viardot, 19. Februar 1861 51 27. Karl Klindworth, 21. Februar 1861 (?) 52 28. Albert Niemann, 21. Februar 1861 52 29. Joseph Tichatschek, 21. Februar 1861 61 30. Karl Klindworth, 22. Februar 1861 62 31. Emil von Erlanger, 24.
    [Show full text]
  • 9788409083169.Pdf
    Collection « Opéra français / French opera » Directed by Alexandre Dratwicki English translations by Charles Johnston Design : Valentín Iglesias © 2019 Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française San Polo 2368 – 30125 Venezia – Italy bru-zane.com Layout, manufacturing and distribution co-ordinated by: Sémele Proyectos Musicales, s.l. Timoteo Padrós, 31 – 28200 San Lorenzo de El Escorial – Spain semelemusic.com All rights reserved. Physical edition printed and made in Spain Legal deposit: Madrid, March 2019 – m-11715-2019 isbn : 978-84-09-08316-9 All rights reserved. No part of this publication may be reproduced, stored in a retrieval system, or transmitted in any form or by any means, electronic, mechanical, photocopying, recording, or otherwise, without the prior permission of the copyright owners and the publisher. 2 livres-disques du palazzetto bru zane the palazzetto bru zane’s book+cd series Opéra français Prix de Rome 1 Bach, Amadis de Gaule 1 Claude Debussy Le Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française a pour vocation 2 Kreutzer, La Mort d’Abel 2 Camille Saint-Saëns de favoriser la redécouverte du patrimoine musical français du grand xix e siècle (1780- 3 Massenet, Thérèse 3 Gustave Charpentier 1920) en lui assurant le rayonnement qu’il mérite. Installé à Venise, dans un palais de 4 Sacchini, Renaud 4 Max d’Ollone 1695 restauré spécifiquement pour l’abriter, ce centre est une réalisation de la Fondation 5 Massenet, Le Mage 5 Paul Dukas Bru. Il allie ambition artistique et exigence scientifique, reflétant l’esprit humaniste qui 6 Joncières, Dimitri 6 Charles Gounod guide les actions de la fondation.
    [Show full text]
  • Alfred Stevens
    Marjan Sterckx exhibition review of Alfred Stevens Nineteenth-Century Art Worldwide 9, no. 1 (Spring 2010) Citation: Marjan Sterckx, exhibition review of “Alfred Stevens,” Nineteenth-Century Art Worldwide 9, no. 1 (Spring 2010), http://www.19thc-artworldwide.org/spring10/alfred- stevens. Published by: Association of Historians of Nineteenth-Century Art. Notes: This PDF is provided for reference purposes only and may not contain all the functionality or features of the original, online publication. Sterckx: Alfred Stevens Nineteenth-Century Art Worldwide 9, no. 1 (Spring 2010) Alfred Stevens Royal Museums of Fine Arts of Belgium, Brussels 5 May 2009 – 23 August 2009 URL: http://www.expo-stevens.be Van Gogh Museum, Amsterdam 18 September 2009 – 24 January 2010 URL: http://www.vangoghmuseum.nl/vgm/index.jsp?page=161537&lang=en Catalogue (in English, French and Dutch) Alfred Stevens (Brussels, 1823–Paris, 1906) Contributions by Saskia de Bodt, Danielle Derrey-Capon, Michel Draguet, Ingrid Goddeeris, Dominique Maréchal and Jean-Claude Yon Brussels: Mercatorfonds and Koninklijke Musea voor Schone Kunsten, Amsterdam: Van Gogh Museum, 2009. 208 pages, 150 illustrations, full color € 29.95 ISBN 978 90 6153 8738 (English paperback) ISBN 978 90 6153 8714 (French paperback) 978 90 6153 8745 (French cloth) ISBN 978 90 6153 872 1 (Dutch paperback) 978 90 6153 875 2 (Dutch cloth) This past autumn and winter, the Van Gogh Museum in Amsterdam featured two exhibitions: the large-scale and well-attended Van Gogh's letters: The artist speaks (Van Goghs brieven: De kunstenaar aan het woord), in the context of the new web and book editions of Van Gogh's letters, and the somewhat more remote, but appealing Alfred Stevens exhibition (fig.
    [Show full text]
  • Mode De Recherche, N°16. Juin 2011, Publication Semestrielle
    Le luxe Patrimoine et innovation : . 3 Charles Frederick Worth, John Redfern ou la naissance de la mode moderne Daniel James Cole L’organisation professionnelle comme . 13 source de légitimité. Le cas de la Mode Fédération de la couture, du prêt-à-porter des couturiers et des créateurs de mode David Zajtmann L’intégration verticale dans le secteur . 30 de recherche, du luxe : objectifs, modalités, effets Franck Delpal Publication semestrielle – juin 2011 Le luxe : une industrie entre héritage n°16. 41 et modernité Dominique Jacomet, Franck Delpal L’approche du sur mesure : . 49 l’exemple romain contemporain Pascal Gautrand Editorial Le luxe, la part maudite et la plus-value . 55 Consacré au luxe, ce numéro de Mode de questions d’innovation et de modes figu- Nicolas Liucci-Goutnikov recherche fait écho au colloque international rent aussi au premier plan. Issue des organisé par l’Institut français de la mode sciences sociales et de la gestion, une partie en avril 2011 (Fashion between Heritage and des contributions se penche sur les ressorts Responsabilité et profits : de quel temple . 60 Innovation), réflexion autrement poursuivie symboliques et sociaux entrant dans la le luxe s’est-il fait le gardien ? avec la publication récente, aux éditions consommation du luxe. S’ajoutent les Selvane Mohandas du Ménil IFM-Regard, d’un ouvrage collectif de perspectives économiques et les tensions sciences sociales sur le luxe, Le luxe. Essais qui caractérisent un marché du luxe pris sur la fabrique de l’ostentation. souvent entre des exigences croissantes de S’il s’agit ici et pour l’essentiel de mettre en rentabilité à court terme et le temps plus Bibliographie .
    [Show full text]
  • Stil I Elegan În Fotografia Basarabean În Cea De-A Doua
    STIL I ELEGAN ÎN FOTOGRAFIA BASARABEAN ÎN CEA DE-A DOUA JUMTATE A SECOLULUI XIX Mihail Dohot Cuvinte-cheie: fotografi e, vestimentaie, modă, număr mai restrâns, au rămas aici ca profesori, stil, Basarabia, Europa, fotograf, modelier, elite artiѯti ѯi chiar fotografi . Însă nici elitele sociale sociale. autohtone nu s-au arătat mai prejos, comple- tându-ѯi garderoba ѯi expunându-ѯi achiziiile în În loc de introducere imaginile fotografi lor atât în capitala basarabeană Imaginea, ca ѯi imaginarul, în acelaѯi rând cu muzi- (fi g. 1), împodobind peisajul urbei, cât ѯi în marile ca ѯi puterea cuvântului au fost, pe parcursul între- centre culturale europene. gii istorii umane, un catalizator al proceselor socia- le – un instrument al comunicării ѯi al transmiterii După Revoluia din 1848, dezvoltarea capitalis- mesajului în lume. Ca o continuare a acesteia, foto- mului în ările Europei intră într-un ritm alert. grafi a a ajutat omul să se afi rme aѯa cum n-a mai Extinderea produciei ѯi concentrarea acesteia putut-o face niciodată până atunci, chiar dacă nu conduc spre ultima fază a cestuia – imperialis- dispunea de celelalte talente ѯi daruri. Ca o formă mul. În Europa acestor ani creѯte vertiginos anta- de exprimare mult mai accesibilă, s-a impus destul gonismul între burghezie ѯi muncitorime. În dez- de repede în toate domeniile sociale, de la politică voltarea culturală înalta burghezie începe să joace până la disciplinele ѯtiinifi ce ѯi cele artistice. un rol determinant. Impunându-se prin stilul Fotografi a a ajuns o sursă incontestabilă de cu- Empire, predominant în culoarele clasei înstărite, noaѯtere, ca o poartă într-o realitate de mult ui- a fost preluat ca etalon pentru imitaie Imperiul tată, pe care acum o descoperim în numeroase Roman, ca urmare a ambiiilor imperiale franceze albume de epocă care au supravieuit vicisitudi- ѯi a descoperirilor arheologice din Pompei.
    [Show full text]
  • Calliope Austria – Women in Society, Culture and the Sciences
    CALLIOPE Austria Women in Society, Culture and the Sciences 1 CALLIOPE Austria Women in Society, Culture and the Sciences CALLIOPE Austria Women in Society, Culture and the Sciences Future Fund of the Republic of Austria Sources of inspiration are female – Federal Minister Sebastian Kurz 7 A new support programme for Austrian international cultural work – Teresa Indjein 9 Efforts to create equality worldwide – Ulrike Nguyen 11 An opportunity for effecting change: fundamental research on the issue of women’s rights in Austria 13 biografiA – an encyclopaedia of Austrian women 14 Ariadne – the service centre for information and documentation specific to women’s issues at the Austrian National Library 16 Protagonists for celebration, reflection and forward thinking 1 Creating facts: women and society 23 1.1 Power and powerlessness: women in the Habsburg Monarchy 25 1.2 Women’s rights are human rights: the women’s movement in Austria 31 1.3 Courageous, proactive, conspiratorial: women in the resistance against National Socialism 47 2 Creating free spaces: women and the arts 61 2.1 Women and architecture 63 2.2 Women and the fine arts 71 2.3 Women and design/graphics/applied arts 85 2.4 Women and fashion/Vienna couture 93 2.5 Women and film 99 2.6 Women and photography 111 2.7 Women and literature 121 2.8 Women and music 153 2.9 Women and theatre 163 2.10 Women and dance 173 2.11 Women and networks/salonières 181 Creating spaces for thought and action: 3 women and education 187 3.1 Schooling and higher education by women/for women and girls 189 3.2 Women and the sciences 197 3.2.1 Medicine and psychology 198 3.2.2 Natural sciences 206 3.2.3 Humanities 217 3.2.4 Social, economic and political sciences 223 Notes 234 Directory of the protagonists 254 Overview of commemoration dates and anniversaries 256 Imprint 272 Anja Manfredi Re-enacting Anna Pavlova with Heidrun Neumayer, analogue C-print, 70 x 100 cm, 2009 Sources of inspiration are female Austria is a cultural nation, where women make significant contributions to cultural and socio-political life.
    [Show full text]
  • Filozofická Fakulta Masarykovy Univerzity V Brně
    Masarykova univerzita Filozofická fakulta Ústav archeologie a muzeologie Muzeologie Pavla Králová MUZEOLOGICKÁ LITERATURA V RICHARDOVĚ A PAVLOVĚ KNIHOVNĚ NA ZÁMKU KYNŽVART magisterská diplomová práce Vedoucí práce: Mgr. Pavel Holman 2009 - 1 - Prohlašuji, že jsem diplomovou práci vypracovala samostatně s využitím uvedených pramenů a literatury. ............................... - 2 - Poděkování Za odborné vedení, cenné připomínky a rady děkuji panu Mgr. Pavlu Holmanovi. Také bych ráda poděkovala za ochotu a čas paní PhDr. Helze Turkové z oddělení zámeckých knihoven Knihovny Národního muzea v Praze. Mé velké poděkování za vstřícnost a laskavé přijetí patří především pracovníkŧm zámku Kynžvart, jmenovitě jeho kastelánovi panu PhDr. Miloši Říhovi, bývalému i současnému správci kynžvartských sbírek Kryštofovi Větrovskému a Ladislavu Novotnému a kurátorce cent- rálního depozitáře Bc. Marii Plešákové. Za všestrannou podporu a bezbřehou inspiraci si mŧj dík v neposlední řadě zaslouží Karolínka Brahová, Irča Brychnáčová, Pavlínka Vališová, Věrka Jankŧ a Martin Pavelka. - 3 - OBSAH: I. ÚVOD.............................................. 4 II. KYNŽVARTSKÝ ZÁMEK A JEHO HISTORIE................. 6 III. RICHARDOVA KNIHOVNA.............................. 13 IV. PAVLOVA KNIHOVNA................................. 18 V. KATALOG KNIH S MUZEOLOGICKOU TÉMATIKOU........... 22 5.1. RICHARDOVA KNIHOVNA......................... 22 5.2. PAVLOVA KNIHOVNA............................ 42 VI. ZÁVĚR............................................ 88 VII. RESUMÉ .........................................
    [Show full text]
  • Use of Parody Techniques in Jacques Offenbach's Opérettes and Germaine Tailleferre's Du Style Galant Au Style Méchant
    Use of Parody Techniques in Jacques Offenbach’s Opérettes and Germaine Tailleferre’s Du Style Galant au Style Méchant By Melissa Cummins, ©2017 PhD University of Kansas, 2017 MM University of South Dakota, 2013 ME Southeast Missouri State University, 1994 BSE Northwest Missouri State University, 1989 Submitted to the graduate degree program in Musicology and the Graduate Faculty of the University of Kansas in partial fulfillment of the requirements for the degree of Doctor of Philosophy. Chair: Colin Roust Paul Laird Scott Murphy Joyce Castle Jeanne Klein Date Defended: March 15, 2017 The dissertation committee for Melissa Cummins certifies that this is the approved version of the following dissertation: Use of Parody Techniques in Jacques Offenbach’s Opérettes and Germaine Tailleferre’s Du Style Galant au Style Méchant Chair: Colin Roust Date Approved: April 26, 2017 ii Abstract In past scholarship, Germaine Tailleferre has been briefly written about as the only female member of Les Six and as a composer of instrumental music. Her body of piano music and a few of her other compositions have been analyzed, but her operatic output and style have to this point not been examined. This dissertation begins to fill that gap by studying the radio operas that were commissioned in 1955 by Radio France. Using parodic techniques developed early in her career, Tailleferre and her librettist, Denice Centore, created a cycle of five short operas that reflected the historical scope of French opera in miniature: Du Style Galant au Style Méchant. The fourth opera in the cycle, Monsieur Petitpois achéte un château, is a parody of the opérettes of Jacques Offenbach.
    [Show full text]
  • Thomas Köhler
    chischen Sozial demokratie, bei dem es nichts mehr „zu fressen“ gab. Thomas Walter Köhler Wahlergebnisse der Partei Moldens unterstreichen dies markant. Das Gespenst ‚Habsburg ante portas‘ diente dem Andeuten einer neuen politischen Konstellation, Sozialdemokraten und Freiheitliche Partei als potenzielle Kleine Koalition. Seinen ersten, halb öffentlichen Auf- Ein Weltereignis tritt in Österreich absolvierte Habsburg über Paneuropa sprechend im Politik und Kultur in Wien um 1900 Milieu der katholischen Landsmannschaften. Der Chef des dama- aus historischer sowie tiefen- und höhen- ligen Heeresnachrichtendienstes saß in der Uniform eines Obersten der achten Dienstklasse des Bundesheeres in der ersten Reihe und psychologischer Sicht sprach den Redner in der abschließenden Diskussion formvollendet mit „Kaiserliche Hoheit“ an. Bruno Kreiskys Handschlag mit dem „Herrn Dr. Habsburg“ war das formelle Zeichen für das Ende des „Kannibalismus“, mit dem Einzug Otto Habsburgs für die bayerische „Wien ist [um 1900] einer der geistigen Mittelpunkte der Welt, Christlich-Soziale Union in das Europäische Parlament und dem und Wien hat keine Ahnung davon.“ Beitritt Österreichs zur Europäischen Union 1995 war die Konno- Otto Friedländer, Letzter Glanz der Märchenstadt1 tation Paneuropa und Nachklänge der Monarchie endgültig histori- siert. Die Bestattung des letzten Kronprinzen der Doppelmonarchie, „,Ach, Wien. Sie sorgen sich um dieses Welthindernis, vermutlich, der Körper des Verblichenen wurde in der Kapuzinergruft, das Herz weil Sie in dem morschen Imperium, dessen Haupt es ist, in der Gruft des ungarischen Erzstiftes Pannonhalma beigesetzt, kann die Mumie des Heiligen römischen Reiches als Symbol des Doppeladlers gelesen werden. Peter Marginters Vision deutscher Nation erkennen.‘“ in dessen 1973 publiziertem Roman ‚Königrufen‘, in dem der Doppel- Thomas Mann, Der Zauberberg2 adler bei einem nächtlichen Bankett einem Brathuhn gleich serviert und kaum angerührt dem Feuer übergeben wird, um als Phönix aus „Österreich müsste das am besten verstehen.
    [Show full text]
  • Patrimoine Et Innovation : Charles Frederick Worth, John Redfern Ou
    Patrimoine et innovation : intérieurs encombrés de bibelots caracté- ristiques du goût anglais de l’époque Charles Frederick Worth, victorienne ». En 2002, le Kyoto Costume Institute publie John Redfern ou un ouvrage retraçant les modes du XVIII e la naissance de la mode au XX e siècle où figure une biographie suc - cincte et partiellement exacte de Redfern, moderne puisque selon les dates – erronées – il aurait commencé son activité dès l’âge de 5 ans ! Daniel James Cole De récentes recherches avancent une image différente à la fois de Worth et de Redfern. Essentiel à l’histoire du vêtement, le par - cours de Redfern n’a été que récemment redécouvert, et a fait l’objet, ces dernières années, d’une analyse et évaluation appro - priées, principalement grâce au travail de Susan North 5. Celle-ci avance la thèse selon L’histoire de Charles Frederick Worth a sou - laquelle à la fin du XIX e siècle, Redfern & vent été racontée et est bien connue des Sons égalait la maison Worth. Il est même spécialistes de la mode. Mais alors que possible d’affirmer que Redfern et l’héritage celui-ci a laissé une place significative dans qu’il a laissé ont grandement contribué l’histoire de la mode, son contemporain, à influencer la mode du XX e siècle. Une John Redfern, a été ignoré ou réduit au comparaison détaillée de la maison Redfern mieux au statut de notes de bas de page. La & Redfern Ltd et de ses contemporains plupart des principaux ouvrages d’histoire remet en cause non seulement la préémi - de la mode font référence à Worth mais peu, nence de Worth, mais également certains voire aucun, ne font mention de Redfern.
    [Show full text]