venerdì 18 luglio 2003 oggi 7

Bianca Di Giovanni ca da oltre un secolo e che il Tesoro voleva invece destinare a un istituto

d’affari privato, magari straniero. Tutto ROMA «Visto che questo Dpef ha molti Il titolare Il documento redatto dal cancellato nel testo definitivo: il partito padri, a presentarlo ci pensi il premier». trasversale «filo-Fazio» in cui conflui- Questo avrebbe bisbigliato Giulio Tre- scono settori dell’Udc, di An e di Forza dell’Economia non ministro con «cieco rigore» è ‘‘ monti al termine delle sue 48 ore più Italia, ha avuto ragione. Si conferma il lunghe, terminate con il varo in nottur- presenta alla stampa la sua stato via via smembrato dagli nuovo patto tra il governatore e il vice- na del documento di programmazione premier , suggellato lu- economica e finanziaria. Un provvedi- creatura. «Lo faccia il assalti degli alleati. Alla finea nedì scorso in una colazione in via Na- mento di fatto «sbranato» dagli alleati, ‘‘ zionale. in cui Via Venti Settembre non si rico- premier». Ma anche illustrarlo ai giornalisti Insomma, cabina di regia o no, il nosce più. Tanto che al momento di superministro esce dimezzato, dopo doverlo esporre ai giornalisti, il mini- Berlusconi si defila è andato Maroni una settimana di raid (a iniziare dal stro si è tirato indietro. Dopo un lungo voto di An sugli alloggi della Difesa), di incontro a porte chiuse con Silvio Berlu- incursioni e retromarce repentine che sconi, persino il hanno caratteriz- premier ha prefe- zato questa estate rito soprassedere. al calor bianco nel- Il prodotto è tal- la maggioranza. mente ibrido che Le sconfitte eletto- è difficile rintrac- rali bruciano an- ciarne la paterni- cora, e ciascuno tà. E pensare che punta su una ri- Tremonti dovrà Dpef, tanti padri e uno sconfitto: Tremonti vincita. Gianfran- presentarlo a Bru- co Fini è quello xelles, per di più che si espone di come presidente Una settimana di scontri con Fini, con Fazio e l’Udc. Il superministro esce dimezzato più: in un consi- di turno dell’Eco- glio di fuoco arri- fin. Ma i giochi so- va ad insultare no tutt’altro che chiusi, se è vero quello Chiaro che oggi Tremonti rischia ha collezionati tanti in questi 36 mesi di il ministro aveva preparato una vera e buona fetta della sua attività di vigilan- quello ancora incandescente delle Fon- Tremonti che gli nega le risorse per il che rivelano le indiscrezioni del do- di fare la parte del punching ball della «pilotaggio» (si fa per dire) della politi- propria camicia di forza nella «bozza» za. Nella prima stesura c’era anche un dazioni bancarie) tra i due. Senza conta- pubblico impiego. Il «guardiano dei po-consiglio: una cena del ministro con maggioranza, strattonato persino dagli ca economica. L’ultimo, ma forse il più del Dpef: un’Authority sul risparmio pesante riferimento all’affare Cirio, ulti- re quell’accenno - forse solo verbale - conti», dal canto suo, non è affatto tene- in cui si sarebbero ria- amici leghisti. D’altronde di nemici ne pericoloso, è Antonio Fazio contro cui che avrebbe sottratto a Bankitalia una mo violento fronte di scontro (oltre a alla tesoreria, servizio affidato alla ban- ro. Ce la mette tutta per restare da solo perta la partita pensioni. in quella cabina dove basta spingere un Questo dietro le quinte. Insiste sul- bottone per decidere i destini del Paese: le riforme strutturali per rispettare tanto che il 9 luglio, data fissata per il l’equilibrio dei conti anche davanti alle primo appuntamento collegiale voluto telecamere del Tg1, dove confessa: «Bi- da Gianfranco Fini, aveva spiazzato gli sogna che tutti abbandonino un pò di alleati fancendo comparire su due im- egoismo: non puoi fare la finanziaria a portanti organi di informazione i nume- carico degli altri per consentire a questo ri della manovra. An e Udc non la pren- paese di competere». Sembra quasi un dono bene, e l’affondo è stato fatale: appello estremo ai suoi alleati, un tenta- hanno preteso e ottenuto l’inserimento tivo di far rientrare tutte le schegge in del preambolo e di quel quinto capitolo un ordine di squadra che si è perso. sui tavoli di settore (che c’entreranno Quanto ai mutui casa per i consumi, lui mai con un Dpef?) per inserire sostan- non li avrebbe mai firmati, rivela anco- zialmente tutti i capitoli di politica eco- ra. Insomma, l’impressione è quella del- nomica. L’operazione è stata orchestra- la vittima: di se stesso (se non avesse ta mentre il ministro si trovava all’Eco- raccontato favole sulla turbo-economia fin, dove i conti italiani sono passati al oggiu starebbe meglio) e dei «famelici» setaccio della Commissione Ue. Nel colleghi ministri. Tra i quali c’è Rober- frattempo anche l’Fmi ha chiesto di di to Maroni, che si assume il compito di mettere sotto la lente tutte le dinamiche incontrare i cronisti per presentare il di spesa. Mentre la tenaglia si stringeva, Dpef cantando vittoria su pensioni e sono arrivati prima l’ultimatum di famiglia. «Hanno preso il primo che e passava per fare la conferenza stampa», poi l’agguato di Maroni sulle pensioni sibilano dalle stanze di Via Venti Set- di anzianità. Così il «rigore cieco» di tembre. Tremonti è stato colpito e affondato.

Fallito l’attacco Il nuovo patto tra ‘‘ a Bankitalia: anche ‘‘ il governatore l’istituzione e il vicepremier ha dell’Authority sul messo all’angolo risparmio è stata il guardiano cancellata dei conti

Il ministro dell’Economia Filippo Monteforte/Ansa

ROMA E invece le pensioni ci sono. Imprese «salvate» dai mutui Nonostante gli annunci trionfalisti- Non ci sono più i mutui per le im- ci del ministro del Welfare («Abbia- prese, che continueranno a ricevere mo vinto, è stato eliminato qualsia- incentivi a fondo perduto. si accenno alle pensioni») il capito- lo previdenza compare in tre punti Le pensioni ci sono, gli sgravi fiscali no I numeri macro-economici del Dpef definitivo. C’è un’altra vo- Per l’anno in corso si prevede un ce, invece, che si fa fatica a rintrac- Meno risorse per sanità e istruzione. Per il 2003 prevista una crescita al 2% e un’inflazione all’1,7 indebitamento del 2,3%. «Rispetto ciare nelle 123 pagine del documen- al 2002 - si legge nel documento - si to: quella riforma fiscale tanto sban- registrerebbe una correzione del sal- dierata nelle promesse elettorali. nuncia Maroni. In effetti è «saltato» no soldi alle Regioni. Dunque: me- della decontribuzione con gli oneri za e previdenza. Gli altri tavoli previ- meno è così grave che merita sicura- do strutturale di 0,3-0,4 punti». Tut- L’unico accenno alla pressione fisca- il riferimento esplicito a sanità e no risorse alla sanità. A parte le pa- impropri. Se invece si parla di intro- sti dal testo finale riguardano la poli- mente un comportamento più ag- to grazie ai condoni. «L’obiettivo le si trova nel capitolo dei numeri pensioni della prima bozza. Nel te- role, non cambia molto dall’impo- durre disincentivi, allora cambia tut- tica industriale e energetica, le infra- gressivo e un'attenzione maggiore per l’anno prossimo - continua il macroeconomici, dove si annuncia sto oggi compaiono quattro voci de- stazione originaria. Maroni canta to». Altro punto in cui le pensioni strutture, politica scientifica e tecno- da parte del Governo. La proposta testo - è di ridurre l’indebitamento un non meglio precisato alleggeri- stinate a ridurre la spesa. Si comin- vittoria perché ha sventato (per potrebbero essere toccate è quel no- logia, ambiente e cultura, le aree di un commissario straordinario, strutturale di mezzo punto». Per mento della pressione di mezzo cia con «interventi di riduzione sui ora) l’intervento sull’anzianità. no tavolo di settore, inserito nell’ul- sottoutilizzate e il Mezzogiorno, che farò in settembre, va proprio in questo serve una correzione del di- punto. Come? Non si sa. Non si regimi speciali di favore». Maroni Quando si torna a parlare di previ- timo capitolo voluto da An e Udc, istruzione e formazione professio- questa direzione di un'azione più savanzo dal 3,1% tendenziale al- parla di «taglio» dell’Irap. Scompa- spiega che si tratta dei trattamenti denza, nel terzo capitolo, infatti, sul welfare. nale, pari opportunità, sicurezza in- aggressiva, per un fenomeno che l’1,8% programmato. Stanno tutti re anche l’intervento per i non auto- sull’invalidità su cui avviare una non si esce dal seminato della dele- ternazionale e interna, modernizza- viene stimato in 400 miliardi di eu- qui i 17 miliardi di manovra delinea- sufficienti, valutato nella bozza in 4 stretta senza però modificare i requi- ga: incentivi per allungare l’età lavo- Il welfare zione della pubblica amministrazio- ro. Basterebbe sconfiggerne un ti dal Dpef. Si tratta, in questo caso, miliardi di euro da reperire attraver- siti, e poi «di quei trattamenti previ- rativa, creazione del secondo pila- Nel nono tavolo si tenterà di selezio- ne. Insomma, c’è tutto lo scibile 2-3% per contribuire in modo de- soltanto dell’intervento sul conteni- so una tassa di scopo. Resta l’indica- denziali che a parità di stipendio e stro, progressivo adeguamento del- nare le misure previste nel Libro umano: altro che Dpef leggero. terminante alla copertura degli one- mento del deficit. La parte dello svi- zione di una riforma dell’istruzio- di contributi versati risultano van- l’erogazione ai contributi. Dunque, Bianco da inserire nella Finanziaria, ri della Finanziaria». Dimentica di luppo, inserita a forza dagli alleati, ne. taggiosi per alcuni». Chiaro che si tutto resta nei confini del testo oggi spiega Maroni. Di certo, per ora, c’è Evasione e sommerso dire, Maroni, che le misure avviate si ferma ai tavoli e non dà numeri punta all’equiparazione pubbli- in Senato, che oggi può proseguire la proposta di finanziare un «asse- Sono le voci su cui si punta per finora non hanno ottenuto risultati precisi. Niente misure dettagliate: Il rebus pensioni ci-privati, il prezzo che An ha dovu- il suo iter con il confronto con i gno» da 800 euro una tantum per aumentare le entrate. «È la prima degni di nota. Quanto al recupero tutto rinviato a settembre. Quanto «Non si parla più di pensioni nel to pagare in cambio delle risorse sui sindacati. Verso cui il ministro fa ogni figlio, per una spesa complessi- volta che in un Dpef si parla così dell’evasione fiscale, si sottovaluta il al Pil, Tremonti prevede un 1,8 ten- passaggio in cui si elencano le misu- contratti pubblici. Il secondo «ri- intravvedere anche un’apertura. va di 500 milioni. Ma c’è anche da esplicitamente della lotta al som- fatto che proprio il condono più denziale che diventa 2% program- re strutturali che sostituiranno pro- sparmio» arriverà dal patto di stabi- «Trovo interessanti - dichiara - alcu- rivedere gli equilibri della spesa, merso - spiega il ministro del Welfa- lungo della storia favorisce la fuga mato. . gressivamente le una tantum», an- lità interno. Tradotto vuol dire me- ne proposte come la sostituzione con una redistribuzione tra assisten- re - facendone una priorità. Il feno- dal fisco. b. di g.

Incontro tra i sindacati e Mazzella che assicura «tempi stretti» per il rinnovo. Cgil, Cisl e Uil sospendono il giudizio. Resta lo stato di agitazione Pubblico impiego, il contratto non c’è ancora

MILANO Giudizio sospeso da parte di Cgil, alla prossima settimana il loro giudizio con- Uil: «Prendiamo atto della convocazione 2002, ma la trattativa si era in seguito inca- Cisl e Uil sulle modalità con cui il governo clusivo. «Il ministro ci ha rassicurato sulla del ministro, ma nutriamo ancora qualche gliata in un braccio di ferro tra enti locali e intende procedere al rinnovo del contratto volontà di incontrare a breve termine gli perplessità. Gli altri contratti sono stati tesoro, poiché le Regioni arrivano a coprire nel pubblico impiego per quanto riguarda enti locali per dare corso all’iter per l'appro- chiusi con un incremento del 5,66% e le solo il 4,56% degli aumenti previsti. I gover- enti locali e sanità. I sindacati, infatti, che vazione definitiva dell’atto di indirizzo - soluzioni devono esser uguali per tutti». natori avevano quindi chiesto l'intervento esprimono qualche perplessità sul riferi- spiega il segretario nazionale della Gian Pao- Per questo, quindi, unitariamente i sindaca- diretto dello stato o la possibilità di scorpo- mento alla produttività fatto dal governo, lo Patta - ma noi non revochiamo lo stato ti annunciano di voler mantenere lo stato ro dal patto di stabilità interno per lo 0,99% attendono di verificare le direttive che sa- di mobilitazione fino a che non vediamo le di mobilitazione. rimasto scoperto. ranno messe a punto nei prossimi giorni firme definitive, perché ci ricordiamo bene La trattativa per il rinnovo del pubblico Giudizio sospeso, comunque, anche per per sciogliere definitivamente la loro riser- come siamo arrivati fino a questa situazio- impiego riguarda circa un milione di dipen- il segretario generale della Funzione Pubbli- va. ne, nonostante le promesse del predecesso- denti pubblici negli enti locali e nella sanità. ca Cgil Laimer Armuzzi: «La parte variabile L'incontro di ieri con il ministro della re di Mazzella... E poi noi insistiamo perché Sospesa da 18 mesi, la trattativa è stata del salario è oltre il 30% di quello complessi- Funzione pubblica Luigi Mazzella, dunque, i soldi vadano a ricadere sulle nuove paghe sbloccata ieri da una decisione del consiglio vo. Se questo sarà vincolato nella sua desti- dopo l'ok del consiglio dei ministri di mer- base dei lavoratori e non sulla produttività, dei ministri di dare via libera alle risorse nazione d'uso il giudizio non potrà più es- coledì sera che sembrava aver fatto imbocca- come invece vorrebbe il ministro». Sulla necessarie per la chiusura, concedendo un ser positivo. Aspettiamo, comunque, di ve- re la discesa alla trattativa, si è concluso con stessa lunghezza d’onda anche il segretario aumento dello 0,99% legato a miglioramen- dere la direttiva. Se le risorse verranno attri- una fumata nera. Cgil, Cisl e Uil conferma- confederale della Cisl, Nino Sorgi e Anto- ti di produttività. Era stato il vice premier buite alle parti daremo il via libera». no lo stato di mobilitazione ma rinviano nio Foccillo, segretario confederale della fini a garantire per l'accordo nel febbraio gp.r.