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DDELEL PPOPOLOOPOLO w w w .e d it .h r / la v o ce palcoscenico A nn o IV • n. 2008 7 • Martedì, 1 luglio Sipario UN CAFFÈ CON... Mariangela D’Abbraccio Pagine 2-3 LA RECENSIONE Alcesti Oppresso Pagine 4-5 ALFATEATRO V come... Z come... Pagina 6 BIENNALE Venezia si sdoppia Pagina 6 CARNET PALCOSCENICO Invito a... Pagine 7-8 2 palcoscenico Martedì, 1 luglio 2008 UN CAFFÈ CON... Mariangela D’A Mariangela D’Abbraccio Di Rossana Poletti a presenza a Trieste di Ma- riangela D’Abbraccio im- Per me fare l’attrice vuol dire fare Lpegnata nell’Alcesti al Tea- teatro, pur piacendomi il cinema, tro Romano è l’occasione per questa intervista. Leggendo la sua c’è la necessità di stare in quel luogo carriera si evidenzia una partico- lare propensione per il teatro. In- e lavorare con la mia voce, con il contra Eduardo De Filippo e poi mio corpo, proprio in quel luogo ancora Dacia Maraini, interprete strepitosa in “Anna dei miracoli”, “Macbeth”, Napoli milionaria” dicevo, che i tempi di approfondi- simo lavoro che è “La vita di e “Maria Stuarda”. Cosa c’è nel mento del teatro sono importanti Marianna Ucria”, quanto ha teatro che l’appassiona così tan- per me. Nel senso che è un lavoro pesato nella sua formazione to, molto più che cinema e tele- che non fi nisce mai. Mentre nel ci- e nella sua esperienza profes- visione? nema ad un certo punto una scena sionale? Sono scelte che si fanno incon- la devi concludere, la devi girare Ero proprio pochi giorni fa a sapevolmente da giovani e non si e rimane lì conclusa per l’eternità. Parigi per lei, perché c’era un sa neanche perché, si segue l’istin- Il teatro invece è una cosa che puoi convegno su Dacia Maraini. Ero to la passione, un qualcosa che ca- ogni momento cambiare, migliora- assieme a Francesco Tavassi, pisci soltanto dopo. Per me fare re ed approfondire. Il sapere di po- che ha curato tutte le sue regie. Sono grata a Dacia perché mi ha dato la possibilità di realiz- Il lavoro del teatro non fi nisce zare dei sogni e mettere in scena mai: nel cinema ad un certo punto personaggi, che io amavo, e ave- vano bisogno di un autore, che li una scena la devi concludere, la amasse come li sentivo io, e aves- se lo stesso mio desiderio di met- devi girare e rimane lì conclusa terli in scena. Dacia nei confron- per l’eternità. Nel teatro, invece, ti del teatro ha una grande gene- rosità, ha più dato che ricevuto, puoi cambiare in ogni momento, e l’incontrarci mi ha dato l’op- portunità di dare corpo a questi migliorare ed approfondire sogni. Io per esempio ero inna- morata della vita di Camille Clo- l’attrice voleva dire fare teatro, ter confermare l’immagine del tea- del, lei mi ha dato un bellissimo pur piacendomi il cinema, c’era tro nel tempo mi dà un profondo testo che ho portato a Spoleto; la necessità di stare in quel luogo senso di vitalità e libertà. poi Maria Stuarda grande occa- e lavorare con la mia voce, con il sione per me e Elisabetta Pozzi, mio corpo, proprio in quel luogo. Grazie ha adattato per me il fi lm “Dal- È stato molto naturale. Poi mi sono a Dacia Maraini la città l’inferno”, che fu inter- accorta invece, perché è nel tempo pretato dalla Magnani, e ancora che analizzi perché fai determinate L’incontro con Dacia Ma- tante altre cose. È come incon- scelte, perché privilegi alcune cose raini, di cui recentemente si trare il proprio autore, una rari- Storie di donne, appena interpretato a Trieste al rispetto ad altre, mi sono accorta, è visto sulle scene quel bellis- tà e anche una grande fortuna. Teatro Romano. femminili Quando me l’hanno proposto Lei sta spesso sulle orme di mi è subito parso un ruolo molto Anna Magnani, quindi. (ndr Ma- suggestivo, grande umanità fem- riangela D’Abbraccio ha appena minile, grande sofferenza e amore concluso la tournée con La rosa della donna, la Magnani avrebbe tatuata, altro grande titolo cine- complicato ancor più questo per- matografi co di cui fu interprete la sonaggio. L’Alcesti è il simbolo grande attrice romana) massimo della femminilità. È capitato, ma mai per calcar- E poi ci sono gli inserimenti ne le orme. Lei ha fatto una scel- degli altri autori, tra cui il poeta ta popolare che amo molto, alcu- Rilke, molto amato in quest’area ni personaggi che ha interpretato culturale e geografi ca, qui visse sono personaggi del popolo, don- e scrisse. Sono grata a Dacia Maraini perché mi ha dato la possibilità di realizzare dei sogni e mettere in scena personaggi che io amavo e avevano bisogno di un autore, che li amasse come li sentivo io, e avesse lo stesso mio desiderio di metterli in scena ne vere e passionali, molto rari Bello il confronto tra questi nella scrittura teatrale, che af- tre autori che affrontano lo stesso fronta semmai più l’interiorità e tema da angolature diverse. Una l’intelletto: personaggi quindi rin- carrellata molto stimolante. tracciabili nel panorama del cine- Però poi lei ha fatto ruoli più ma neorealista e scritti per la Ma- leggeri, ad esempio in Tu mi tur- gnani che ho avuto la possibilità di bi, fi lm di Benigni, ha sostenuto interpretare a teatro. Nella scrittu- una parte più divertente. ra teatrale le donne sono sempre Si, a quel tempo ero proprio della borghesia, eroiche, estreme, una ragazzina, dovevo ancora magari negative, mai popolari e cominciare con il teatro, in quel quindi per me è stato un autentico film poi Benigni coinvolse tutti i privilegio poter cambiare soggetti. suoi amici, a cui fece fare anche Queste donne così dignitose una parte. Me lo ricordo come e generose suggeriscono però un divertimento non come un la- anche un tratto comune all’Al- voro. La sua vicinanza fu molto cesti, splendida donna della stimolante, già a quel tempo si drammaturgia greca, che lei ha cominciava a vedere quella che Martedì, 1 luglio 2008 palcoscenico 3 Abbraccio sarebbe stata la sua particolari- Stessi che accade nella superfi cie. tissima, come lo tà, chiamiamola così. Ma la cosa vera è che la poli- spettacolo dal vivo titoli tica fa poco per aiutare il tea- che non morirà E qualcosa stessi nomi tro, per avvicinare il pubblico, mai; se non fosse di leggero per consentire che la produ- così potente sa- Il pubblico è zione possa operare decente- rebbe già mor- È importante divertirsi, nel spesso convinto che mente. Oggi chi produce tea- to, ma lo stan- senso di star bene, sulla scena far ridere e diver- tro è eroico, ha talmente tante no egualmente sia a teatro che al cinema per tire sia semplice, e diffi coltà, ed enormi, a produrre, strozzando. La un attore? invece.. Lo stato di i circuiti e i teatri hanno contra- politica e le isti- È importantissimo star bene salute del teatro ita- rietà a prendere cose nuove, c’è tuzioni devono e avere un buon feeling altrimen- liano, secondo lei, pochissima voglia di far funzio- affrontare con ti le cose non vengono come do- da dietro le quinte nare bene il teatro. serietà questo vrebbero e la gente lo avverte. com’è? argomento. La Parlando di cose leggere poi ho La situazione Dal vivo: gente ha bisogno fatto molte commedie e continuo è complessa. La necessario dello spettacolo dal a farne, amo tornare alla legge- gente ha voglia vivo, non ne può fare rezza di alcuni testi, anche se fare di andare a tea- Un po’ la fotografi a di tut- a meno. una commedia è tutt’altro che fa- tro, nello stes- to il paese, non solo di questo cile. Devi star lì a scavare, perché so tempo però settore. quello che dici può essere legge- ha paura, è più Pur avendo ro se non dai una profondità, un attenta, e quin- in mano una gioco, un divertimento… Prossi- di non rischia, cosa for- mamente farò con Marco Colum- non va su un bro una romantic commedy, sen- titolo nuovo, su to proprio il bisogno di tornare a un autore nuo- questo genere. Fare una comme- vo. E quindi ca- dia per un attore è molto pesan- pita di cadere te perché devi lavorare di cesel- sempre sui soliti lo affi nché renda bene e ti regali cliché, stessi ti- una serata di grande complicità toli e stessi nomi. con il pubblico. Questo è quello Ho fatto molte commedie e continuo a farne, amo tornare alla leggerezza di alcuni testi, anche se fare una commedia è tutt’altro che facile. Devi star lì a scavare, perché quello che dici può essere leggero se non dai una profondità, un gioco, un divertimento... fare una commedia per un attore è molto pesante perché devi lavorare di cesello affi nché renda bene 4 Martedì, 1 luglio 2008 palcoscenico Martedì, 1 luglio 2008 5 Alcesti L’amore è sacrifi cio e fi gure femminili della dramma- ottenere dalle Moire che l’amico potes- turgia greca rimandano sempre a se sfuggire alla morte, a condizione che Lgrandi sacrifi ci e a tragedie gron- qualcuno si sacrifi casse al posto suo. Nes- danti sangue e disperazione. Medea, la suno, tuttavia, era disposto a farlo, né gli madre straniera che uccide i propri fi gli amici, né gli anziani genitori: solo l’ama- per vendicarsi del marito, Giasone, che ta sposa Alcesti offrì la sua vita. Quando l’ha ripudiata, lei che ha rinnegato la arriva la Morte, Apollo tenta inutilmente sua gente per il suo amore.