La Ricognizione
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Politecnico di Milano Dipartimento di Elettronica e Informazione Programma di ricerca LagoMaggiore D1 - La Ricognizione Author: Supervisor: ing. M. Micotti ing. E. Weber Prof. R. Soncini Sessa - LE OPPORTUNITA’ NON HANNO CONFINI - Indice Introduzioneeobiettividellostudio 3 1 Il sistema fisico 7 1.1 Ilbacinoimbriferoeiterritoridimonte . 7 1.1.1 Ilsotto-bacinodelLagoCeresio. 11 1.2 Ilterritorioavalle .......................... 15 2 La situazione attuale 18 2.1 LaregolazionedellagoCeresio . 18 2.1.1 Scopidellaregolazione . 18 2.1.2 Ilregolamentodel1953 . 19 2.1.3 Leoperedisistemazionedellago . 20 2.1.4 Glieffettidellaregolazione . 22 2.2 LaregolazionedellagoVerbano. 23 2.2.1 Ildisciplinarediregolazione . 26 2.2.2 Glieffetti ........................... 27 2.3 L’insoddisfazione dei portatori di interesse . 30 3 La metodologia e gli strumenti 32 3.1 LaproceduraPIP .......................... 32 3.2 IlsoftwareTWOLE ......................... 36 4 Risultatideglistudiprecedenti 37 4.1 EsitidelprogettoVerbano. 37 4.1.1 Ilproblemaeleazioniconsiderate . 37 4.1.2 Losviluppodellostudio . 39 4.2 EsitidelprogettoCeresio . 45 4.3 EsitidelprogettoTwoLe. 46 5 Le azioni considerate 49 5.1 Leazionistrutturali . 49 5.1.1 Losbancamento ....................... 50 5.1.2 Ilnuovomanufatto. 50 5.2 Leazioninormative ......................... 51 1 5.3 Leazionigestionali. .. 52 6 Portatorid’interesse,settoriecriteri 53 6.1 Isettoriconsiderati. 53 2 Introduzione e obiettivi dello studio Il presente rapporto rappresenta il documento di sintesi delle fasi di Ricogni- zione e Impostazione del problema relativamente al programma di ricerca la- gomaggiore, affidato da Regione Lombardia al Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano. Tale programma sviluppa parte del- l’attivit`a2.1.4 prevista dall’Azione 2 Ottimizzare l’uso della risorsa idrica per i laghi Ceresio e Verbano del Programma Operativo di Cooperazione Transfron- taliera ItaliaSvizzera 2007-2013, Asse: Ambiente e Territorio (interreg iv), denominata anche progetto strada. Scopo del programma di ricerca `el’individuazione di modalit`adi regolazione (politiche di gestione) efficienti per la gestione del Lago Maggiore e del Lago di Lugano, tramite una procedura di pianificazione integrata e partecipata, che prevede e formalizza i ruoli degli attori coinvolti (portatori di interesse e decisori) che parteciperanno attivamente alle diverse fasi del programma di ricerca. Tale procedura risponde ai requisiti previsti dalla Direttiva Quadro Europea (WFD Water Framework Directive), i quali stabiliscono che le scelte in merito alla pianificazione e gestione della risorsa idrica avvengano attraverso un proces- so decisionale partecipato il pi`uampio possibile e risulta anche coerente con le linee guida preparate dalla Confederazione Elvetica per promuovere il principio della gestione integrale delle acque. Nell’ottica di una pi`uefficace implementazione della WFD, Regione Lom- bardia ha promosso la realizzazione di un percorso, conclusosi nel febbraio 2009, per la definizione di un patto per l’acqua a livello regionale. Il documento, firmato dalla Regione e dai rappresentanti degli Enti Pubblici, dagli utilizzatori idroelettrici e agricoli e dalle associazioni ambientaliste, individua le linee per un equilibrato uso della risorsa acqua. La conclusione di questo documento, frutto di due anni di lavoro e confronto comuni tra tutti i portatori di interesse, `eriassunta negli obiettivi da perseguire che i firmatari hanno sottoscritto: [...] Sulla base di queste premesse, che sono state a lungo discusse e condivise, assumiamo nella sottoscrizione del Patto questi obbiettivi: • individuare ed analizzare la criticit`arappresentata dagli eventi climatici che si sono presentati negli ultimi anni e minaccia- 3 no di presentarsi nel prossimo futuro a causa delle modifiche climatiche in corso a scala globale, • definire, in forma condivisa, le criticit`a/opportunit`ache nel contesto lombardo possono essere offerte dalla gestione condi- visa degli utilizzi in base alla disponibilit`adella risorsa idri- ca legate a tali cambiamenti, anche secondo le previsioni della comunicazione delle Commissione Europea, • individuare linee strategiche per affrontare gli opportuni cam- biamenti ed i relativi risvolti gestionali, ambientali e socio- economici, analizzare modalit`adi adattamento/comportamento che minimizzino • i danni economici e i possibili effetti ambientali definendo forme di compensazione al fine di pervenire all’ottimizzazione dell’u- tilizzo del bene acqua, • definire, in forma condivisa, le necessarie linee di azione per adeguare il sistema di uso delle acque e dei corpi idrici in ragio- ne delle effettive disponibilit`a, mantenendo e recuperando valore ambientale agli stessi. A partire da tali obiettivi il Patto individua alcune linee d’azione da persegui- re per il loro raggiungimento: il progetto strada, di cui questo program- ma di ricerca fa parte, rientra in particolare tra le azioni previste nella linea Programmazione di bacino. Il problema Il sistema considerato nel presente studio comprende due laghi regolati (il Ver- bano e il Ceresio), i bacini imbriferi da questi sottesi e il territorio a valle del lago Verbano, influenzato dalle portate del Ticino sublacuale. La regolazione del lago Verbano Il lago Verbano (chiamato anche lago Maggiore) ha una notevole rilevanza, non solo dal punto di vista socioeconomico, ma pure da quello ambientale. Nel tem- po si `eassistito a un incremento e a una diversificazione degli utilizzi delle sue acque. Le prime grandi opere, i navigli Langosco e Sforzesco sul Ticino emissa- rio, furono realizzate per favorire la navigazione, soprattutto per il trasporto di merci e materiali. Successivamente l’interesse si spost`o sulla produzione agricola e su quella industriale: furono per questo costruite nuove opere di canalizzazione e realizzate centrali idroelettriche. L’utilizzo delle acque del lago a fini irrigui e idroelettrici port`onaturalmente con s´ela richiesta di rendere il pi`upossibi- le affidabile la disponibilit`adelle portate domandate, cosa difficile da ottenere in un lago naturale. L’andamento delle portate erogate da un lago naturale `einfatti influenzato da quello degli afflussi, che per loro natura sono aleatori. 4 Per questo motivo sin dall’inizio dell’800 si pens`odi trasformare il Verbano in un lago regolato, con la costruzione di uno sbarramento sul Ticino emissario. I primi studi per la realizzazione dell’opera risalgono al 1865, con il progetto Villoresi-Meraviglia, ma solo nel 1902 fu redatto il primo progetto completo. La realizzazione fu per`oulteriormente rinviata, cos`ıche lo sbarramento di regolazio- ne, detto della Miorina, dal nome della localit`ain cui `esito, entr`oufficialmente in funzione solo il primo gennaio 1943. Da quella data il Verbano `equindi un lago regolato. La regolazione del Lago Ceresio Sin dagli ultimi anni dell’ottocento si present`oalla popolazione rivierasca del Lago Ceresio (o Lago di Lugano) ed alle autorit`ail problema della regolazione del lago, intesa sia ad abbassare i livelli dannosi di piena, sia a derivare l’ac- qua a scopo d’irrigazione o di utilizzazione idroelettrica. Tra il 1910 e il 1913 iniziarono le prime trattative tra Italia e Svizzera, promosse dal Consiglio della Repubblica e dal Canton Ticino, che furono interrotte pi`uvolte a causa della guerra e delle divergenze tra i due paesi riguardo le quote di invaso del lago a nuovo regime. Nel 1927 la Societ`aItaliana Idroelettrica della Tresa costru`ıa valle di Fornasette, totalmente su territorio italiano, l’impianto di Creva con una vasca di compensazione giornaliera, impianto che non influenza in nessun modo i livelli del Lago di Lugano. Nel 1951 vennero riprese le trattative a Lugano e, no- nostante una prima proposta di utilizzazione idroelettrica delle acque del lago, i due paesi si accordano sul valutare un progetto di semplice regolazione dei livelli del lago. La Svizzera present`onel settembre del 1951 il progetto di costruzione dello sbarramento e nell’agosto del 1953 il Disciplinare di Regolazione dei livelli del lago e dei deflussi della Tresa, progetti che vennero approvati nel dicembre del 1953 dalla delegazione italiana all’interno della Commissione Internazionale per la sistemazione del Ceresio. Tramite la Convenzione tra la Svizzera e l’Ita- lia, sottoscritta a Lugano il 17 settembre 1955 ed entrata in vigore il 15 febbraio 1958, si decise di procedere alle opere necessarie alla regolazione del Lago di Lu- gano, affidando l’esecuzione dei lavori e gli obblighi di manutenzione dell’opera al Cantone Ticino e delegando ad una Commissione Internazionale il compito di sorveglianza sulla costruzione e sull’esercizio delle opere di regolazione. Sulla base della predetta convenzione i lavori eseguiti all’inizio degli anni ’60 hanno riguardato: • la correzione dello stretto di Lavena; • lo sbarramento di regolazione alla Rocchetta; • la correzione della Tresa tra Ponte Tresa e Madonnone. La correzione della Tresa e lo sbarramento costituiscono la parte principale del- l’intervento realizzato. I relativi lavori previsti dal primo progetto del settembre 1951 e dalla Convenzione sono iniziati nel gennaio del 1960 e ultimati, per quan- to concerne le opere principali, verso la fine del 1962. L’esercizio `ediventato 5 effettivo e conforme al regolamento nel corso del secondo semestre del 1963. La regolazione si `e, per`o, mantenuta conforme al regolamento soltanto per una quindicina di anni, fino al 1978, quando il regolatore ha gradualmente inizia- to ad allontanarsi dall’applicazione