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Escursioni al Lago di Garda

Dove le Alpi Sponda Lombarda profumano di Alto Garda Valle di Ledro Mediterraneo Valle del Sarca Sponda Veneta

idea Montagna editoria e alpinismo l Introduzione

INTRODUZIONE

SEGUI IDEA MONTAGNA SU: Il Lago di Garda è diventato, nel corso dei decenni, un luogo simbolo dello sport all’aria aperta, www.facebook.com/ideamontagna un vero e proprio punto di riferimento, in tutta Europa, per chi ama camminare, correre, arram- picare, pedalare, volare, nuotare. I percorsi pedonali e ciclabili si inoltrano in ogni piccola valle, 03 plus.google.com/+IdeamontagnaIt04 www.pinterest.com/ideamontagna costeggiano, a breve distanza o dalle cime sovrastanti, i quasi 160 chilometri di sviluppo costiero www.slideshare.net/IdeaMontagna del più grande lago d’Italia. Centinaia sono le vie d’arrampicata della Valle del Sarca, molte le

05 06 ferrate e i sentieri attrezzati, così come numerosi i luoghi famosi per tuffarsi nelle fresche acque del lago o dei suoi tanti impetuosi immissari oppure per lanciarsi dagli erbosi crinali con il parapendio. Ma ridurre questo straordinario solco di acqua a un grande, immenso parco giochi 07 Scarica08 l’APP Idea Montagna! sarebbe ingiusto e riduttivo. Questo specchio azzurro circondato da rocce argentate, è prima di tutto uno straordinario scrigno di biodiversità, che non ha eguali in tutto il Vecchio Continente, è pure un luogo dove FOTOGRAFIE 09 Tutte le fotografie10 utilizzate sono dell’autore, dove non specificato in didascalia. gustare i profumi del Mediterraneo ai piedi delle Alpi, dove appoggiare i piedi nello stesso 01 02 luogo dove hanno lasciato le loro orme gli uomini preistorici che costruivano palafitte, hanno marciato le legioni romane verso i confini dell’impero, hanno combattuto condottieri come Garibaldi e i soldati della Prima Guerra Mondiale e dove artisti come Dürer hanno lasciato il

Prima edizione: marzo 2018 loro segno. Ma dove, soprattutto hanno vissuto e lavorato tante donne e tanti uomini senza ISBN: 978-88-85468-30-6 nome che hanno modellato nei millenni un paesaggio unico e sorprendente, dove in autunno, Idea Montagna Editoria e Alpinismo in un’ora di cammino, si possono accarezzare le olive oppure immergersi nel giallo intenso Via Euganea Villa, 27 - 35037 Villa di Teolo PD - dei larici o dove in primavera ci si può stendere sulle piccole spiagge in riva al lago dopo aver Tel. +39 049 6455031 [email protected] - www.ideamontagna.it ammirato un tappeto di fiori sulle cime ancora punteggiate di bianco dagli ultimi nevai. Potendo marchio di Officina Creativa sas camminare praticamente per tutto l’anno su questi sentieri, si può davvero seguire il susseguirsi Via Guido Rossa, 17 - 35016 Piazzola sul Brenta PD - Italy delle stagioni, immergersi in tutti i colori della natura e farsi conquistare dalle pagine scritte Coordinamento generale: Francesco Cappellari dalla storia. Progetto grafico: Rossella Benetollo - Officina Creativa Andrea Greci Impaginazione ed elaborazione immagini: Denis Perilli Mappe: 4Land Cartography. Per le mappe n. 1, 2, 3, 4, 5 e 8 sono state utilizzate mappe di OpenStreetMap. Si ringraziano i realizzatori e i contributors. Stampa: Peruzzo Industrie Grafiche per conto di Idea Montagna Editoria e Alpinismo. Foto di copertina: riposo in vetta a Cima delle Pozzette, dominando il solco azzurro del Lago di Garda. Pagina 2: arrivo a Punta dei Larici ammirando il Lago di Garda.

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5 Sentieri d’autore l Escursioni al Lago di Garda l Indice

INDICE TRE • VALLE DEL SARCA 149 QUATTRO • SPONDA VENETA 190 30 • Sentiero dei Lecci 152 39 • Monte Altissimo di Nago 192 Gli ulivi e l’olio del Garda 154 1 • La Riserva Naturale Bes-Corna Piana • Introduzione 5 DUE • ALTO GARDA E VAL DI LEDRO 69 31 • Monte Biaina 155 e il sito storico del Corno della Paura 196 • Carta generale 7 12 • Punta dei Larici 72 1 • Arco e il suo castello 158 40 • Colma di Malcesine e • Il Lago di Garda 10 13 • Cima Nodice 77 32 • Monte Brento 159 Sent. del Ventrar 197 • Note tecniche 15 14 • Cima di Mughera e Monte Carone 81 1 • La Valle del Sarca, regno del verticale 162 1 • , Hortus Europae 203 • Informazioni e numeri utili 17 1 • Le palafitte di Ledro 85 33 • Monte Casale 163 41 • Cima delle Pozzette 204 • Punti d’appoggio 18 15 • Cima Sclapa, Cima Parì 1 • Uomo e natura nella Riserva MAB 1 •Malcesine, memorie di pietra • Ringraziamenti 18 e Monte Cocca 86 Unesco Alpi di Ledro e Judicaria 166 a picco sul lago 210 Garibaldi a Bezzecca 90 34 • La Rosta 167 42 • e Punta Telegrafo 211 UNO • SPONDA LOMBARDA 19 16 • Cima d’Oro 91 35 • Tre Cime del Bondone 170 43 • Punta Telegrafo 215 1 • Rocca di Manerba 22 17 • Chiesa di San Giovanni 1 • Toblino, il castello che si specchia 1 • Nel regno del mugo 218 1 • Dal Mesolitico alla Serenissima, millenni e Bocca Pasumèr 95 nel lago 176 44 • Punta Telegrafo e Coal Santo 219 di storia sulla Rocca di Manerba 25 1 • Camminare nella storia 98 36 • Palon 177 45 • Cima di Costa Bella 223 2 • Monte Pizzoccolo 26 18 • Defensionmauer e Senter dei Bech 99 1 • Le Marocche di Dro 180 1 • L’antico Castrum Turrium 1 • La chiesa di Sant’Andrea e 1 • Arrampicatori a quattro zampe 102 37 • Monte Stivo 181 e la sua storia millenaria 228 i tesori d’arte di Maderno 30 19 • Strada del Ponale 103 1 • Castel Drena, la vedetta 46 • Creste di Naole 229 3 • Valle delle Cartiere 31 1 • Ponale: le due vite di una strada 107 della Valle del Sarca 184 47 • Incisioni rupestri del Monte Luppia 233 1 • Toscolano, l’antica Benacum, capitale 20 • Bastione di Riva e Cappella S. Barbara 108 38 • Bosco Caproni 185 1 • Punta San Vigilio 236 della carta e della stampa 34 1 • Riva del Garda, la piccola capitale Gianni Caproni, pioniere dell’industria 48 • Rocca di Garda 237 4 • Eremo di S. Valentino e Cima Comer 35 della sponda trentina 111 aeronautica e il bosco a lui intitolato 188 1 • Garda, il luogo che diede 1 •Gli agrumi e la storia secolare 21 • Cima Giochello (o la Rocchetta) 112 il nome al lago 239 di Gargnano 40 Monte Tombio e San Martino, i segni 5 • Cima Comer e Monte Denervo 41 della storia tra le alture di Campi 116 1 • I rapaci nei cieli di Cima Comer 44 22 • Monte Misone 117 6 • Cascata di Tignale 45 1 • Tenno: il lago, il castello e i borghi 121 7 • Monte Cas 48 23 • Monte Brione 122 1 • Il Santuario di Montecastello I vigneti del Garda 125 tra storia e leggenda 51 24 • Trincee di Nago e Busa del Capitano 126 8 • Valle e orrido di San Michele 52 1 • Un piccolo concentrato di biodiversità 129 1 • Campione del Garda, 25 • Sentiero Busatte-Tempesta 130 dalle cartiere rinascimentali al 1 • Castel Penade, il castelliere preistorico turismo contemporaneo 56 e la fortezza medievale 133 9 • Monte Bestone 57 26 • M. Varagna e M. Altissimo di Nago 134 10 • Monte Carone 60 27 • Monte Biaena 138 1 • Passo Nota, valico di guerra di e pace 63 1 • L’orso in Val di Gresta 141 11 • Cima di Mughera 64 28 • Monte Creino 142 1 • I limoni del Garda, profumo di 29 • Monte Stivo 145 Mediterraneo ai piedi delle Alpi 67

Nuvole sulla croce di vetta del Monte Misone.

8 9 Sentieri d’autore l Escursioni sul Lago di Garda l Il Lago di Garda

Prealpi Bresciane e Gardesane e alla sottosezione delle Prealpi Gardesane. Le Prealpi Gar- desane si dividono a loro volta nei supergruppi delle Alpi Giudicarie, delle Prealpi Gardesane Sud-Occidentali e delle Prealpi Gardesane Orientali. Le Alpi Giudicarie comprendono i gruppi del Cadria e del Dosso della Torta-Tofino e racchiu- dono le montagne tra la Valle di Ledro a sud e l’ampia ansa del Fiume Sarca a ovest, a nord e a est. Accanto alle frequentate e famose pareti che si affacciano sul fondovalle del Sarca, come il Monte Brento e il Monte Casale, si susseguono in questi due gruppi dorsali erbose e piccole cime rocciose, con vaste zone di wilderness e silenzio. Nel presente volume si descrivono per IL LAGO DI GARDA questo settore le camminate che raggiungono, dal facile versante occidentale, le citate cime del Dove le Alpi profumano di Mediterraneo Casale e del Brento o le escursioni che conducono ai crinali erbosi, ricchi di panorami e di storia, Il Lago di Garda, anticamente detto Benaco, è il più esteso dei laghi italiani, con i suoi 368 km² di Cima Parì e Cima Oro. di superficie. Lungo 52 km e largo fino a 16, esso si colloca tra Lombardia, -Alto Adige e Le Prealpi Gardesane Sud-Occidentali racchiudono invece i gruppi Tremalzo, Cablone e Tom- Veneto, costituendo il naturale confine tra queste regioni. La profonda fossa, di probabile origine bea-Manos. Dalla Val Sabbia questi gruppi si distendono fino alle sponde del Lago di Garda, tettonica, è stata modellata nei millenni dalle ultime quattro grandi glaciazioni, l’ultima terminata sviluppandosi in un complesso, a tratti caotico, sistema di dorsali, valli, forre e orridi, intervallati soltanto 10.000 anni fa. Durante i picchi glaciali il sistema Sarca-Garda era il più esteso di tutte da piccoli altipiani e distese di boschi. In questi gruppi ricadono tutte le escursioni del capitolo Alpi, con uno spessore che arrivò a essere di circa 1000 metri. Innumerevoli sono le testimo- dedicato alla sponda lombarda. nianze di questo antico e reiterato passato glaciale in quest’area, le più spettacolari sono senza Le Prealpi Gardesane Orientali si dividono nei due gruppi Bondone-Stivo e Baldo. In quest’ulti- dubbio la distesa della Marocche di Dro, i circhi del Monte Stivo e della Catena del Monte Baldo, mo gruppo si trova la cima più elevata dell’intero settore, Cima Valdritta (2218 m). Oltre a questo anche se a sorprendere maggiormente sono forse i depositi morenici e i massi erratici prove- primato però, queste montagne custodiscono un patrimonio molto più prezioso e importante, nienti dai gruppi alpini (e quindi avulsi dal contesto geologico in cui si trovano attualmente), una biodiversità tra le più alte d’Europa e una molteplicità di ambienti che ha pochi eguali nel che si collocano a quote rilevanti sulle montagne che circondano il lago. L’antico passato glaciale continente. Quasi tutte le sommità principali permettono inoltre di ammirare panorami ampissi- del lago contrasta fortemente con l’attuale si- mi, come avviene non solo per le cime più elevate come quelle del Monte Stivo, di Cima Verde tuazione climatica, che rende l’area del Garda (Monte Bondone) o delle vette che si susseguono lungo la catena del Monte Baldo, ma anche e la Bassa Valle del Sarca, un piccolo angolo di per sommità apparentemente poco appariscenti come il Monte Creino o il Monte Biaena. Mediterraneo ai piedi delle Alpi, contribuendo in maniera decisiva al fascino sorprendente di Le aree protette questo territorio. Un’area di così alto valore naturalistico, geologico e storico come quella del Lago di Garda e della Valle del Sarca, è paradossalmente soltanto in minima parte racchiusa, tutelata e valoriz- Le montagne del Garda zata dalla presenza di aree protette. La sponda lombarda, da Salò fino a Limone sul Garda, è Secondo la SOIUSA (Suddivisione Orografica racchiusa quasi interamente entro i confini del Parco Regionale Alto Garda Bresciano, istituito Internazionale Unificata del Sistema Alpino), nel 1989. L’elevata escursione altimetrica (dai 65 m del lago ai 1976 m del Monte Caplone) e il le montagne racchiuse nell’area descritta in rapido passaggio da un clima sub-mediterraneo a quello alpino, permettono di passare in pochi questo libro, appartengono alla grande parte chilometri dai boschi leccio e dalle coltivazioni di ulivo e agrumi presenti sulle rive del Benaco, delle Alpi Orientali e al grande settore delle alle distese di faggio e larice delle valli interne. Qui vivono inoltre 959 specie di lepidotteri, la Alpi Sud-Orientali, ricadono nel settore delle metà di quelle presenti in Italia, un vero patrimonio naturalistico tanto fondamentale quanto poco appariscente. Il Parco Fluviale del Sarca segue per 80 chilometri il corso del fiume, dall’A- damello fino al suo sbocco nel Lago di Garda, tutelando una valle che conserva una straordina- Pareti calcaree e larici ria memoria delle ultime glaciazioni così come del millenario rapporto tra l’uomo e il fiume. Mai sul Sentiero del Ventrar.

10 11 Sentieri d’autore l Escursioni al Lago di Garda Sponda Lombarda l Monte Carone

La strade militari del Passo Nota e della Bocca Seguendo la stretta strada asfaltata si risale tutta MONTE CARONE dei Fortini, le rovine del villaggio di guerra del la Valle di Bondo fino ad arrivare al valico. Al Anello da Passo Nota Monte Carone e lo spettacolare Sentiero Ago- bivio di Tremosine si può arrivare anche utiliz- stino Tosi, consentono di compiere un emozio- zando l’uscita di Desenzano della A4 e percor- nante e toccante salto indietro nel tempo fino rendo la SP572 fino a Salò, da dove si segue alla Prima Guerra Mondiale. Nello stesso tem- la Gardesana Occidentale fino alla deviazione, po le pareti del Carone e i contrastanti panora- oppure provenendo da nord (Riva del Garda), mi che si osservano lungo il cammino rendono percorrendo la SS45 fino al bivio per Tremosine. quest’escursione molto interessante anche dal punto di vista paesaggistico e naturalistico. ITINERARIO Dal parcheggio di Passo Nota, dove sono pre- ACCESSO senti resti di fortificazioni e casematte risalenti Dall’uscita autostradale di Brescia Est della A4 alla Prima Guerra Mondiale, si ignora la stra- si segue la SS45 fino a Salò, per poi proseguire da che procede a ovest in direzione del Passo sulla Gardesana Occidentale fino ad arrivare al Tremalzo (segnavia 224) e quella che scende a bivio per Tremosine. Risa- Monte Carone lendo su una stretta stradi- 1600 na la spettacolare Forra del Brasa, si giunge a Pieve per 1500 poi proseguire in direzio- Passo di Bestana Passo di Bestana 1400 ne di Prezzo. Oltrepassata Bocca dei Fortini Bocca dei Fortini anche questa frazione, si 1300 devìa in direzione di Vesio da dove si seguono le in- 1200 dicazioni per il Passo Nota. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 PARTENZA: Passo Nota (1208 m) ACQUA: no QUOTA MINIMA: 1205 m PERIODO CONSIGLIATO: maggio-ottobre onte arone oo di ennaeer QUOTA MASSIMA: 1621 m MOMENTO CONSIGLIATO: tutto il giorno oa dei ortini LUNGHEZZA: 9 km FAMIGLIA: >10 ia andiera DISLIVELLO: 640 m

i TEMPO: 3,50 h All’imbocco del Sentiero del Camino. aita Seaa DIFFICOLTÀ: E

ao ota PUNTI DI APPOGGIO: Rifugio Passo Nota, unta di oi Bivacco Baita Segala ao etana 010

60 61 Sentieri d’autore l Escursioni al Lago di Garda Sponda Lombarda l Monte Carone nord verso Ledro (segnavia 421) e si segue la di orientamento poiché non sono presenti altre litari dedicati ad Agostino Tosi e a Elio Bertolotti, destra. Raggiunta un’altra possibile deviazione, strada militare di crinale ma in direzione del Pas- piste. Il sentiero si fa in seguito più evidente, ma dove non ci sono cartelli, si consiglia di pie- questa volta con il sentiero 114 che piega anco- so Guil (segnavia 421, cartelli). Un breve tratto manifestando la sua origine come mulattiera gare per poche decine di metri a destra (traccia ra una volta a sinistra verso la Valle di Sant’An- in salita conduce a nord del Passo di Bestana militare e salendo con numerose svolte sulle evidente) e raggiungere così un dosso erboso tonio, si mantiene nuovamente la destra e si (1274 m). pendici del Carone. Giunti a un bivio (non se- (postazione di artiglieria durante la Grande perde quota fino a mettere piede sulla sterrata gnato sulle carte), si ignora a sinistra il “Sentiero Guerra) da dove il panorama, sia verso il Lago che collega il Passo Nota al Passo Guil. Piegan- dell’Acqua” (segnavia 131) e si segue a destra di Garda che verso le Alpi lombarde (con la ri- do a destra (segnavia 421, indicazioni per Baita il “Sentiero del Camino” (segnavia 105). Usciti conoscibile piramide del Carè Alto a dominare Segala e Passo Nota), si procede sulla comoda dalla vegetazione si affronta un suggestivo tra- l’orizzonte), è decisamente più aperto rispetto carrozzabile e si raggiunge il Bivacco ANA Baita verso sotto alle candide pareti meridionali del al punto dove si trova la croce di vetta. Ritornati Segala (o Segalla, 1250 m, 2,40 h). Monte Carone, lambendo alcuni ruderi. Giunti ancora una volta alla sella senza nome, si piega Ignorato il sentiero 104 che scende verso Limo- ai piedi del Camino, si compiono i primi tor- a destra (est) imboccando un’evidente traccia ne (cartello) si prosegue sulla sterrata, si supera nanti su fondo erboso e poi si inizia a seguire che inizia a scendere verso la Valle di Sant’An- Casa Carlotta, si oltrepassa anche il bivio del una sorta di lunga e affascinante scalinata, sca- tonio. Raggiunto un crocevia, si ignora il sen- Sentiero Agostino Tosi già incontrato all’andata vata nella roccia viva, che risale il canale roc- tiero 113, contrassegnato dai segnavia bianchi e si ritorna alla Bocca dei Fortini (3 h). cioso. Lungo tutto questo tratto sono presenti e rossi, che piega a sinistra verso la Valle della Da qui si fa ritorno a Passo Nota, percorrendo dei cavi d’acciaio che fungono però unicamente Scala (nessuna indicazione) e si segue la traccia a ritroso la prima parte del percorso d’andata Il Carè Alto dal Monte Carone. come possibile corrimano perché assolutamen- priva di segnavia ma evidente, che mantiene la (3,50 h). te inutili alla progressione. Gli ultimi gradini, in Perdendo qualche metro di quota si supera il parte di roccia e in parte di cemento armato (ri- PASSO NOTA, VALICO DI GUERRA DI E PACE Essendo la riva occidentale del Lago di Garda priva di una strada fino agli Anni Trenta del bivio con il sentiero 102 che scende sul versante salenti comunque anch’essi al periodo bellico), XX secolo, il Passo Nota ebbe, dall’antichità fino alla fine del XIX secolo, una fondamen- della Valle di Bondo e si prosegue diritto senza consentono di superare l’ultima stretta e sugge- tale importanza come via di comunicazione tra la Valle di Ledro e Tremosine, costituendo possibilità di errore. Ignorata anche la possibile stiva porzione del Camino e di uscire da esso quindi una delle direttrici più importanti di questo settore prealpino. Già in epoca romana deviazione a destra per la Valle del Singol (se- su un piccolo pendio erboso. Piegando a destra vi transitava una strada e molti secoli dopo la Repubblica di Venezia fortificò il passo in gnavia 103), poco prima della Bocca dei Forti- (segnavia inizialmente non troppo evidenti), ci funzione anti imperiale. Tra il XVII e il XIX secolo, il Passo Nota vide un continuo passaggio di eserciti: nel 1703, durante la Guerra di Successione Spagnola, vi transitarono, provenienti ni si trascura anche il sentiero 120 che scende si mantiene a sud della dorsale della monta- da Tremosine, i soldati francesi agli ordini del generale Vendöme, distruggendo i trincera- anch’esso verso Limone e, giunti al quasi im- gna, si superano due brevi cenge (corde fisse menti austriaci; nel 1796 vi passò parte dell’esercito austriaco in ritirata dopo al sconfitta percettibile valico, si tralascia a sinistra anche nuovamente superflue) e si giunge alle rovine di Lonato a opera dei Francesi; nel 1848 il valico vide il passaggio dei volontari italiani la sterrata che si dirige verso la Valle di Ledro. dell’esteso villaggio militare del Monte Caro- guidati da Carlo Pisacane mentre nel 1859 furono le truppe austriache a utilizzare il valico Poco dopo la Bocca dei Fortini (1243 m, 0,40 ne. Arrivati a una selletta, si piega a sinistra e si diretti a Solferino. Nel 1866 Passo Nota fu occupato dai reparti garibaldini che poi scesero in Valle di Ledro (attraverso i Pian di Pur) per combattere nella battaglia di Bezzecca. Fu h), si abbandona la strada e si seguono a sini- raggiunge la croce di vetta del Monte Carone però durante la Prima Guerra Mondiale, che il Passo Nota divenne un vero e proprio cardine stra le indicazioni per il Monte Carone (Sentiero (1621 m, 1,50 h) da dove, a causa della presen- delle seconde linee italiane, lungo il Fronte Alto Garda, tanto da ospitare un Comando di Agostino Tosi, cartello e lastra di pietra conficca- za di un fitto bosco, si può ammirare solo in par- Sottosettore. In preparazione della guerra, nel 1915, fu costruita l’attuale strada che sale ta nel terreno). te il panorama circostante, comunque aperto su da Tremosine e successivamente furono erette due linee trincerate con fortini, casematte Una traccia molto esile si inoltra nel bosco, si una porzione di Lago di Garda e sulle Prealpi in cemento, postazioni di artiglieria in grotta e piazzole per cannoni. Venne inoltre prolun- gata, su entrambi i versanti della dorsale di confine, la strada militare. I numerosi resti di ricongiunge a un altro sentiero proveniente da Gardesane Sud-Occidentali. queste opere belliche, così come il vicino cimitero di guerra (situato pochi minuti a sud del ovest, per poi proseguire a destra (nord-est) non Ritornati alla sottostate sella, dove è presente passo) sono evidenti e significative testimonianze di storia, segno tangibile di un tragico adeguatamente segnalato, ma senza problemi una targa che segna l’arrivo dei due sentieri mi- passato e spunto di riflessione per il presente.

62 63 Sentieri d’autore l Escursioni al Lago di Garda Valle del Sarca l Tre Cime del Bondone

L’anello delle Tre Cime del Bondone permet- ITINERARIO TRE CIME DEL BONDONE te di compiere un entusiasmante itinerario di Dal parcheggio dei Piani di Viote, si prosegue Anello dai Piani delle Viote notevole interesse naturalistico e geologico, sulla sterrata (interdetta da questo punto al traf- ammirando inoltre vasti panorami e attraver- fico) fino a raggiungere, dopo poche centinaia di sando ambienti molto differenti tra loro, dalle metri, un crocevia. Ignorata la strada che prose- torbiere che si trovano ai piedi della conca gla- gue diritta in direzione della Torbiera delle Viote, ciale alle distese di pino mugo di Cima Verde, si mantiene la sterrata a sinistra (indicazioni la- dalle pareti rocciose del Dos d’Abramo e del cunose) e si procede con andamento pressoché Cornetto all’erbosa dorsale che scende verso la pianeggiante fino a un nuovo bivio, questa volta Bocca di Vaiona. Il percorso necessita di atten- ottimamente segnalato. Abbandonata la sterrata zione in alcuni punti, come nella ripida salita a che prosegue diritta (segnavia 630B) si volta a Cima Verde e sul traverso sotto le pareti del Dos destra (segnavia 636) in direzione di Cima Ver- d’Abramo, anche se nel complesso si svolge su de. Dopo aver attraversato un prato si costeggia sentieri ottimamente segnati e privi di difficoltà un filare di alberi e si giunge a un altro bivio. tecniche, almeno in assenza di neve o ghiaccio, Questa volta si ignora il sentiero 636A che piega eventualità che renderebbe inevitabilmente più a destra verso Malga Fragari e si mantiene la si- impegnativa l’escursione. nistra in direzione di Cima Verde (segnavia 630, cartelli), giungendo poco dopo a un’ennesima ACCESSO possibile deviazione (Val del Merlo). Dall’uscita di Rovereto Sud della A22 si prose- Anche questa volta si trascura a destra il Sentie- gue in direzione di Rovereto e Riva del Garda, ro Naturalistico della Val del Merlo e si mantiene per poi deviare immediatamente sulla SS240 in la sinistra in direzione di Cima Verde (Sentiero direzione di Riva. Giunti a Nago si seguono le Naturalistico Tre Cime del Bondone, indicazioni indicazioni per Arco e si risale in seguito la Valle sempre evidenti). Il sentiero inizia a salire subito del Sarca fino a Dro. Qui si piega in direzione di con pendenza molto accentuata tra larici, abeti PARTENZA: Piani delle Viote (1524 m) ACQUA: no Lasino (SP84) e una volta giunti a quest’ultima rossi e cespugli di pino mugo, con quest’ultimo QUOTA MINIMA: 1524 m PERIODO CONSIGLIATO: giugno-ottobre località si prosegue verso il Monte Bondone sa- che diviene sempre più dominante salendo di QUOTA MASSIMA: 2102 m MOMENTO CONSIGLIATO: tutto il giorno lendo fino al bivio del Centro Fondo Viote. Da quota. Questo tratto di percorso, particolarmen- LUNGHEZZA: 9,2 km FAMIGLIA: >10 qui si seguono le indicazioni per Garniga Terme te ripido, deve essere affrontato con la dovuta (SP25) e, dopo poche centinaia di metri si devìa attenzione in presenza di macchie di neve al DISLIVELLO: 770 m a destra (cartelli che indicano l’attacco del sen- suolo o con fondo bagnato. Dopo aver attra- TEMPO: 4,20 h La Sella ovest del Dos d’Abramo. tiero 636 per Cima Verde) raggiungendo il par- versato una distesa di pino mugo (che fornisce DIFFICOLTÀ: E cheggio del Centro di Ecologia Alpina (località il nome alla cima), si esce dalla vegetazione e si Piani di Viote). Il bivio del Centro Fondo Viote si affronta l’ultimo tratto di dorsale erbosa, deci- PUNTI DI APPOGGIO: nessuno può raggiungere anche utilizzando l’uscita della samente meno ripida, fino a giungere a Cima A22 di Trento Centro e seguendo la SP84 del Verde (2102 m, 2 h), privilegiato punto panora- Monte Bondone. mico sulla Valle dell’Adige e sulle montagne che 035 la chiudono a est, ma anche sul gruppo delle

170 171 Sentieri d’autore l Escursioni al Lago di Garda Valle del Sarca l Tre Cime del Bondone

Dolomiti di Brenta e le pareti rocciose della Val- cresta di scaglia rossa punteggiata di cespugli attrezzato), si segue la cresta a destra (ovest) al primissimo bivio incontrato all’inizio dell’e- le del Sarca a ovest. di pino mugo. In alcuni punti, pur non essendo in direzione del Cornetto (segnavia 636). Dopo scursione. Voltando a sinistra in pochi istanti si Scesi dal castelletto sommitale di Cima Verde si mai veramente esposto, il sentiero è piuttosto una breve salita si compie un facile traverso ai ritorna al punto di partenza (4,20 h). compie un breve traverso su sfasciumi, per poi stretto e quindi necessita di un minimo di atten- piedi del versante nord di quest’ultima rocciosa proseguire su una panoramica e affascinante zione supplementare. Scesi a una piccola sella sommità e si giunge al bivio situato al culmine si riprende a salire fino a in- della lunga cresta che scende verso la Bocca di oriera dee iote contrare un modesto risalto Vaiona (Sella nord del Cornetto, 2100 m, 3,10 roccioso, che si supera pri- h). Seguendo le indicazioni per quest’ultimo va-

entro aa raara di ooia ina ma piegando a destra e poi lico e per la Torbiera delle Viote (segnavia 607), con un suggestivo passag- si perde quota inizialmente con alcune ripide

gio nella fessura che si apre svolte, poi con pendenza più dolce seguen- al centro di esso. Una cresta do fedelmente l’ampia e panoramica dorsale.

oa di aion più ampia conduce ai piedi Giunti a un bivio (località Ginever, 1991 m, 3,30 del roccioso versante set- h), si mantiene la destra (segnavia 607) e ci si tentrionale del Dos d’Abra- mantiene ora leggermente a destra (est) dello

iera aturae nterae mo. In rapida successione spartiacque, dominando la perfetta conca a “U” re ie onte ondone si ignorano le due possibili formata dall’antico ghiacciaio che, durante l’ul- deviazioni a sinistra, la pri- tima glaciazione (che si concluse “solo” 10.000 ma con il Sentiero del Cora- anni fa), ricopriva tutto il versante settentrionale ia erde za (segnavia 638) che scen- compreso tra le Tre Cime, dando origine inoltre Sentiero de’eratore de verso Pietra e la seconda al lago glaciale delle Viote, poi tramutatosi pro- con l’attacco della ferrata gressivamente in torbiera.

Sentiero oraa che conduce alla vetta del Arrivati a un altro crocevia (Costa dei Cavai,

o d’rao Dos (segnavia 638A) e, pro- 1787 m, 3,50 h), si trascura ancora una volta seguendo in ambedue i casi una possibile deviazione a sinistra, questa volta o de en a destra, si compie un tra- con il sentiero 618 che scende verso Lagolo pas- onte ornetto verso sotto alle pareti della sando per la panoramica dorsale de La Rosta, e cima (sconsigliato in caso si mantiene ancora una volta la destra in dire-

Sella ovest del Dos d’Abramo di neve o ghiaccio al suolo, zione della Torbiera della Viote (segnavia 607). 2100 Cima Verde Sella nord del Cornetto prestare molta attenzione Un facile e breve tratto in discesa conduce in 2000 con fondo bagnato), segui- prossimità di Malga Fragara.

1900 to da un breve tornante che Ignorato a destra il sentiero 636A che riconduce

1800 permette di raggiungere la al bivio della Val del Merlo già incontrato in pre- Sella ovest del Dos d’Abra- cedenza (altra possibile via di ritorno), si prose- 1700 Malga Fragara mo (2,50 h). gue per pochi minuti in direzione della Torbiera Sopra: camoscio sulla creste del Bondone. 1600 Ignorata ancora una volta la della Viote (segnavia 607). Lasciando l’area Al centro: il versante meridionale di Cima Verde. 1500 Sotto: le pareti rocciose del Dos d’Abramo. possibile salita a sinistra per umida a sinistra, si piega infine sulla sterrata che Pagine successive: la Valle dell’Adige dalla cresta 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9,2 il Dos d’Abramo (sentiero piega a destra (est) e che permette di ritornare tra Cima Verde e il Dos d’Abramo.

172 173 Sentieri d’autore l Escursioni al Lago di Garda Valle del Sarca l Dolomiti di Brenta

Lo Spiz Zuèl è una piccola elevazione a sud-est Lo Spiz Zuèl è una piccola elevazione a sud-est della Civetta, di fronte alla quale appare come della Civetta, di fronte alla quale appare come un semplice colle ricoperto d’abeti. Ma è pro- un semplice colle ricoperto d’abeti. Ma è pro- prio la sua panoramica posizione, con le gran- prio la sua panoramica posizione, con le gran- diose cime che la attorniano, a consigliarne la diose cime che la attorniano, a consigliarne la salita. Il percorso è facile, alla portata di tutti salita. Il percorso è facile, alla portata di tutti e fattibile anche dopo le precipitazioni nevose, e fattibile anche dopo le precipitazioni nevose, purché non importanti (la strada forestale che purché non importanti (la strada forestale che sale nel bosco sembra sicura, in realtà con forti sale nel bosco sembra sicura, in realtà con forti precipitazioni non lo è, e neppure i ripidi pendii precipitazioni non lo è, e neppure i ripidi pendii sommitali che sovrastano la mulattiera). Rap- sommitali che sovrastano la mulattiera). Rap- presenta quindi una meta appagante quando presenta quindi una meta appagante quando le condizioni sconsigliano itinerari più pericolo- le condizioni sconsigliano itinerari più pericolo- si, ma con la dovuta cautela. si, ma con la dovuta cautela. La parte iniziale, su stradina nel bosco, è in om- La parte iniziale, su stradina nel bosco, è in om- bra, mentre quella terminale si svolge al sole. bra, mentre quella terminale si svolge al sole.

ACCESSO ACCESSO superata la frazione Chiesa, sulla strada che da superata la frazione Chiesa, sulla strada che da Dont sale a Passo Duran, si parcheggia nella lo- Dont sale a Passo Duran, si parcheggia nella lo- calità Le Vare (1242 m), sulla destra. calità Le Vare (1242 m), sulla destra.

ITINERARIO ITINERARIO Dal parcheggio si prende la stradina forestale Dal parcheggio si prende la stradina forestale che sale nella Valle della Grava, su pendenze che sale nella Valle della Grava, su pendenze modeste, fino al termine del bosco, dove in un modeste, fino al termine del bosco, dove in un ampio pascolo sorge la Casera della Grava. Fi- ampio pascolo sorge la Casera della Grava. Fi- nalmente al sole, si possono ammirare alla sinis nalmente al sole, si possono ammirare alla sinis

VARIANTI VARIANTI Si segue il percorso di salita, scegliendo dove Si segue il percorso di salita, scegliendo dove possibile gli aperti pendii anziché la stradina. possibile gli aperti pendii anziché la stradina.

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