Delpaese E Le Forze Armate
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L’ITALIA 1945-1955 LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE STATO MAGGIORE DELLA DIFESA UFFICIO STORICO E LE Commissione E LE FORZE ARMATE Italiana Storia Militare MINISTERO DELLA DIFESA CONGRESSOCONGRESSO DIDI STUDISTUDI STORICISTORICI INTERNAZIONALIINTERNAZIONALI CISM - Sapienza Università di Roma ROMA, 20-21 NOVEMBRE 2012 Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) Palazzo Salviati ATTI DEL CONGRESSO PROPRIETÀ LETTERARIA tutti i diritti riservati: Vietata anche la riproduzione parziale senza autorizzazione © 2014 • Ministero della Difesa Ufficio Storico dello SMD Salita S. Nicola da Tolentino, 1/B - Roma [email protected] A cura di: Dott. Piero Crociani Dott.ssa Ada Fichera Dott. Paolo Formiconi Hanno contribuito alla realizzazione del Congresso di studi storici internazionali CISM Ten. Col. Cosimo SCHINAIA Capo Sezione Documentazione Storica e Coordinamento dell’Ufficio Storico dello SMD Ten. Col. Fabrizio RIZZI Capo Sezione Archivio Storico dell’Ufficio Storico dello SMD CF. Fabio SERRA Addetto alla Sezione Documentazione Storica e Coordinamento dell’Ufficio Storico dello SMD 1° Mar. Giuseppe TRINCHESE Capo Segreteria dell’Ufficio Storico dello SMD Mar. Ca. Francesco D’AURIA Addetto alla Sezione Archivio Storico dell’Ufficio Storico dello SMD Mar. Ca. Giovanni BOMBA Addetto alla Sezione Documentazione Storica e Coordinamento dell’Ufficio Storico dello SMD ISBN: 978-88-98185-09-2 3 Presentazione Col. Matteo PAESANO1 Italia 1945-1955 la ricostruzione del Paese el 1945 il Paese è un cumulo di macerie con una bassissima produzione industriale e una inflazione fuori controllo, almeno fino al 1951. Alla distru- zioneN fisica del Paese si accompagna il profondo disagio morale conseguente alla grave frattura che si è verificata nella società italiana con i lunghi anni di guerra sui vari fronti (dall’Africa alla Russia, le sconfitte, i prigionieri, gli internati ecc.), con la divisione del Paese in Regno del Sud e Repubblica Sociale italiana, con la fine delle illusioni “popolari” sulle capacità demiurgiche dell’Uomo della Provvi- denza, con la pessima prova delle classi “dirigenti” (al Nord come al Sud), con i conflitti sul territorio nazionale (la guerra di liberazione contro i tedeschi ex alleati ma anche una autentica guerra civile). L’Italia era entrata nella seconda guerra mondiale come membro dell’Asse e ne era uscita come cobelligerante a fianco degli Alleati. Nell’immediato dopo- guerra il governo italiano si era trovato di fronte a due problemi fondamentali: raggiungere un soddisfacente accordo di pace e assicurare il sostentamento della popolazione avviando la ricostruzione. La collaborazione economica, militare e politica prestata agli Alleati durante il periodo della cobelligeranza, aveva reso meno gravosi, alla fine della guerra, i controlli di questi. È noto che lo sforzo mi- litare aveva riscosso l’apprezzamento di alcune importanti autorità militari alleate ma l’atteggiamento prevalente dei vincitori era piuttosto quello di non concedere attenuanti agli italiani. Facevano eccezione parziale gli Stati Uniti d’America, che non avevano nei confronti dell’Italia particolari rivendicazioni e che al contrario intravedevano l’importanza geo-strategica della penisola in funzione della dottri- na del containment, che prevedeva il contenimento dell’espansione sovietica sullo scacchiere europeo non solo nel contesto territoriale tedesco (con la cosiddetta “cortina di ferro”, che avanza ad ovest ben oltre il porto polacco di Stettino, come al principio formulato da Churchill) ma anche sul confine orientale italiano e sulla regione adriatica e balcanica (è il caso della guerra civile in Grecia). 1 Capo dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa, già Presidende CISM, rappresentante della Difesa per la storia militare nei consessi nazionali e internazionali. In applicazione del D. L. n. 95 del 6 luglio 2012, convertito in legge dall’art. 1. comma 1, L. 7 agosto 2012, n.135 l’Ufficio Storico dello SMD sostituirà la CISM in tutte le sue funzioni e attribuzioni, senza soluzione di conti- nuità, quale unica legale istituzionalità rappresentativa a livello nazionale ed internazionale. 4 L’ITALIA 1945-1955, LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE E LE FORZE ARMATE La svolta che preannuncia per l’Italia, un nuovo ruolo all’interno della “guerra fredda” e della contrapposizione tra i blocchi Est ed Ovest, si identifica nella ne- cessità del superamento del trattato di Bruxelles, che nel 1948 riuniva alcuni paesi vincitori della seconda guerra mondiale e non comprendeva l’Italia, ma che non rispondeva all’ottica di uno scontro mondiale tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Washington dunque vinse le ultime resistenze dei vincitori per coinvolgere l’Italia come Paese fondatore di una nuova Alleanza atlantica, capace di avere capacità di reazione e ufficializzare la necessità di un coordinamento delle Forze Armate dei Paesi membri. La nuova prospettiva delle Forze Armate italiane, a cui è necessa- rio guardare con attenzione dopo oltre cinquant’anni di storia, si svolge così dal principio degli anni Cinquanta del Novecento all’interno del Comando integrato dell’Organizzazione del trattato del Nord Atlantico, la NATO, che risulta essere il contesto garante sia per la loro ristrutturazione e modernizzazione, sia per l’arti- colazione di una dottrina della sicurezza basata sulla collaborazione e sulla fiducia che le istituzioni euro-atlantiche avrebbero ispirato alle nuove generazioni della Repubblica italiana, ormai nell’ottica del “ripudio della guerra come strumento di aggressione”, mirante a costruire un’Europa di pace, di progresso e di benessere. 5 Intervento del Presidente del Casd Gen. Sq. A. Orazio Stefano PANATO ignor Ministro della Difesa, Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, au- torità e gentili ospiti, sono lieto di portare il benvenuto ed il saluto del CASD inS questo Congresso che si propone di esaminare, sotto i più svariati punti di vista, un periodo particolarmente significativo della nostra vita nazionale, quello della ricostruzione che va dal 1945 al 1955. Sono lieto che avvenga qui, perché il CASD come Loro sanno, oltre ad essere un istituto di alta formazione per la Difesa, è anche un centro di ricerca nel campo della Difesa, della sicurezza e anche della storia militare. Il periodo della ricostruzione credo sia uno dei periodi non adeguatamente esplorati dal punto di vista storiografico, per una serie di ragioni. Innan- zitutto, annoveriamo fra queste lo scoramento che ha invaso gli animi di tanti all’indomani del disastro materiale e morale della Seconda Guerra Mondiale. Nei settant’anni di vita unitaria, il nostro Paese ave- va raggiunto lo status di potenza regionale, eravamo arrivati, anche se ultimi, al tavolo dei quattro grandi europei; con la fine della guerra tutto sembrava finito! La necessità e l’impellenza di ricostruire, di restituire un assetto stabile induceva a guardare avanti piuttosto che riflettere sul presente. La seconda ragione è legata, a mio avviso, ad una sorta di rimozione che le élite dell’epoca hanno operato nei ri- guardi del presente, motivazione molto comprensibile dal punto di vista umano. Tali élite non avevano alcuna voglia di scandagliare il presente, perché avrebbe voluto dire chie- dere ragione di esistenze e istituzioni. Quindi era preferibile guardare al futuro che incombeva, rispetto al riflettere sul presente. È emblematico di questa volontà di superare rapi- damente il recente passato l’esempio relativo all’A- eronautica, ovvero alle difficoltà che la mia Forza Armata ha dovuto affrontare, negli anni Settanta, allorché si decise di istituire un Museo dell’A- eronautica. Gli aeroplani del Dopoguerra, re- taggio e memoria quindi della guerra stessa, 6 L’ITALIA 1945-1955, LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE E LE FORZE ARMATE non esistevano già più! Erano stati abbandonati tutti all’oblio e quindi alla di- struzione, e fra questi anche il “Savoia Marchetti 79”, una delle realizzazioni più significative sul piano tecnologico e storico dell’Aeronautica Militare e del quale non c’era più in circolazione nemmeno un esemplare! Io credo che le due giornate di Congresso rappresentino oggi un’occasione preziosa per colmare una lacuna storiografica, ma anche per rendere omaggio a quanti, quando tutto sembrava finito, hanno fatto sì che invece il Dopoguerrafosse un momento di inizio per una “nuova” storia, che poi ha portato ad una prosperità che non era neanche pensabile precedentemente né immaginabile anche nel caso di un’ipotetica vittoria. Non voglio dunque togliere tempo ai relatori, che mi accingo ad ascoltare con interesse. Benvenuti a tutti e grazie! ATTI DEL CONGRESSO INTERNAZIONALE 7 Intervento del Capo Ufficio Storico dello Stato Maggiore della Difesa Col. Matteo PAESANO ignor Ministro, Signor Capo di Stato Maggiore della Difesa, Signor Presi- dente del CASD, Autorità, relatori, gentili Signore e Signori, come Presiden- teS della Commissione Italiana di Storia Militare e a nome dei Capi Uffici Storici degli Stati Maggiori e dei Comandi Generali che la compongono (e che ringrazio sentitamente per il supporto logistico e morale fornito in piena condivisione di intenti), ho il piacere e l’onore di rivolgerVi il benvenuto. Sono lieto di comunicarvi che il Signor Presidente della Repubblica, Giorgio Na- politano, tramite il Suo Consigliere Militare, Gen. Rolando Mosca Moschini, ha voluto manifestare il suo apprezzamento per l’attività meritoria della Commissio- ne Italiana di Storia Militare. Nel porgerVi il deferente saluto della Commissione Italiana di Storia Militare, mi è gradito esprimerVi