Un seul monde N. 4 DICEMBRE 1999 LA RIVISTA DELLA DSC PER LO SVILUPPO E LA Eine Welt COOPERAZIONE Un solo mondo

Il Sahel – una regione in pieno cambiamento Un reportage, le prospettive, la cooperazione internazionale e l’impegno svizzero

Burkina Faso Un paese in lotta contro gravi problemi sociali e finanziari. Un ritratto

Label Un dibattito su vantaggi e limiti dei marchi di qualità DOSSIERDOSSIER DietroPubblico le quinte e privato, della insieme DSC contro i parassiti Nella lotta contro le malattie tropicali, 23la DSC sostiene una collaborazione inedita 21 FORUMUn formaggio degno di credito Un caseificio russo e il programma della DSC a sostegno delle piccole e medie aziende 22 Dietro le quinte della DSC EFFICACIA SAHELLa difficile ricerca dell’efficacia ottimale 23 SulleUn obiettivo piste del provocatorio: Sahel rendere Nuovicooperazione approcci enella sviluppo politica superflui di sviluppo, riforme strutturali ed una relativa stabilità politica hanno favorito inediti slanci4 delle economie locali. Un reportage FORUMA chi servono i label? 4La famosa goccia, la canna da pesca Sava Buncic della Fondazione Max Havelaar, Nadine e l’autonomia «La natura, oggetto di ogni sfruttamento» Speich della DSC e Maria Nazareth Farani Azevêdo della Ottiche e prospettive diverse: Missione brasiliana dell’ONU ci illustrano vantaggi e limiti Un’intervista con Ananda Tiega, collaboratore scientifico pres- dei marchi di qualità so la Convenzione Ramsar per la protezione delle zone umide 8 24 Carta bianca: Un pericolo di nome sabbia Il cantautore siciliano Pippo Pollina Cronaca di una lotta contro la desertificazione ci parla di musica tra passione e mestiere 10 27 Progetti faraonici, no grazie… Il lavoro del «Club du Sahel» sotto la presidenza svizzera 12

SommarioGENTE E PAESI CULTURA

VIETNAM «World Music» - quo vadis? Un occhio sfuocato Un’analisi critica sulla musica del mondo Duong Phuong Vinh, giornalista vietnamita, e sulla coscienza planetaria parla del suo paese Bambini28 soldati in Liberia BURKINA FASO Un commovente documentario della cineasta zurighese Il 14Burkina, senza danzatori né musicisti AliceLa mascheraSchmid si incrina NonostanteNel vortice l’impegno del progresso delle organizzazioni e dello sviluppo umanitarie, il 28Un documentario sui predatori di cultura BurkinaIl Vietnam resta e launo spaccatura dei dieci paesifra tasso più poverid’incremento del pianeta 30 1esplosivo4 e grande povertà Musica per le ragazze 16 Grazie ad un CD nel Niger più ragazze frequentano Lo stato, questo corpo estraneo… la scuola Alain Edourd Traoré racconta il suo paese 30 SVILUPPO18 E COOPERAZIONE SVIZZERA Editoriale 1 Solidarietà: oltre il denaro Periscopio 2 Walter Fust, direttore, esprime il SVILUPPO E COOPERAZIONE SVIZZERA L’opinione della DSC 19 punto di vista della DSC sul concetto di solidarietà Campeggio forzato in Kosovo Che cosa è... lo sviluppo urbano? 23 Un19 obiettivo molto ambizioso: una camera al riparo dalle Servizio 31 AgendaEditoriale 133 intemperie per ogni famiglia Periscopio 2 La medicina contro la violenza Impressum e tagliando d‘ordinazione 33 20L’aiuto umanitario svizzero migliora Cos’è la povertà ? 23 l’assistenza medica in Afganistan Servizio 31 In piena fase di ricostruzione LaAgenda Direzione dello sviluppo e della cooperazione, l’agenzia 33 dello sviluppo in L’America20 centrale ad un anno dall’uragano senoColophon al Dipartimento e tagliando federale degli d’ordinazione affari esteri (DFAE) è 33l’editrice di “Un solo mondo”. La rivista non è una pubblicazione ufficiale in senso stretto; Mitch presenta infatti anche opinioni diverse. Gli articoli pertanto non esprimono 22 sempre il punto di vista della DSC e delle autorità federali.

Eine Welt Nr.1/ Februar 1998 Edi

toIn America fumanoriale persino i cani. Ce lo ha rac- e dei contadini impoveriti del settentrionale contato un pastore fulbe circondato dalle sue derrate alimentari e sementi acquistate sui mer- vacche in un luogo remoto del Mali settentriona- cati locali per un valore di un milione e mezzo di le, nel Sahel. Lo ha visto con i suoi propri occhi franchi. E questo non a titolo di dono, bensì di un giorno che si trovava nella città di . «food for work», ossia di cibo contro prestazioni Ovviamente in televisione. Il pastore avrà proba- lavorative. I villaggi sostenuti non chiedevano bilmente visto un reportage sui cani usati come infatti l’elemosina. Quale contropartita hanno cavie da laboratorio affetti da tabagismo oppure pertanto svolto dei lavori d’interesse comune, un cartone animato. E senza neppure rendersene scavando per esempio pozzi e creando chilo- conto è caduto nel tranello teso da un cliché: il metri di canali per convogliare l’acqua del Niger. cliché del ricco Nord, dove persino i cani possono La maggioranza delle persone che vivono nel avere tutto ciò che vogliono. Sahel, e probabilmente il 99 percento dei 750 Qualcosa del genere accade anche a noi quan- milioni di africane e africani, avevano di che ci- do sentiamo parlare del Sahel, quella fascia se- barsi anche durante la carestia del 1984/85; ma miarida che attraversa l’Africa a sud del Sahara, questo non ha impedito i mass media di parlare dal Senegal attraverso il Mali e il Burkina Faso del «continente africano affamato». fino al Sudan. Con la presente edizione dedicata al Sahel vor- Anche noi siamo facilmente vittime dei clichés. remmo contribuire a sfatare una delle tante im- Di solito sono però clichés negativi: fame e sic- magini del «cane che fuma». Vorremmo mostra- cità, guerre e corruzione, governi che elemosi- re quanto spirito d’iniziativa e quanta creatività nano l’aiuto straniero. I clichés sono duri a mori- possiede la gente del Sahel e illustrare quali re e spesso non riflettono minimamente la realtà. problemi deve ancora risolvere – e come noi del Prendiamo ad esempio la fame: l’ultima grande Nord possiamo sostenerla nei suoi intenti. carestia del Sahel è ormai lontana nel tempo. Nel 1984/85 in quest’area (come in altre parti Toni Linder, capo ad interim dell’Africa meridionale) sono andati distrutti media e comunicazione DSC grandi quantitativi del raccolto. Alcuni milioni di persone hanno sofferto la fame, molte hanno (Dal tedesco) perso il loro bestiame, moltissime hanno perso tutti i loro beni. Nella regione vi erano tuttavia anche delle ecce- denze di riso e di miglio. La DSC ha per esempio messo a disposizione delle popolazioni nomadi Keystone Keystone

Nel 2050 saremo in Bastoncini ed erosione del La lotta contro la chagas 9,8 milliardi suolo (bf) - È per mezzo di un (bf) - Attualmente la popolazione (bf) - La Cina: pochi alberi, troppi gigantesco programma sanitario della Terra è di 6 miliardi. Nel bastoncini. Il professor Shen che la Bolivia cercherà nei corso di un’assemblea straordinaria Guofang, dell’Università forestale prossimi cinque anni di sconfiggere dei delegati ONU a New York di Beijing, afferma che i bastoncini la spesso mortale chagas. Si tratta di si è discusso dell’incremento utilizzati dai cinesi per mangiare una malattia che rappresenta una demografico mondiale e la sono indirettamente responsabili delle grandi sfide poste alla sanità comunità internazionale si è non solo della riduzione del pubblica del paese. In Bolivia il 13 trovata d’accordo nel fissare una patrimonio forestale, ma anche percento delle morti di persone di limitazione, o meglio ancora: una delle erosioni dei terreni e delle età compresa tra i 15 ed i 75 anni riduzione del tasso di crescita della devastanti inondazioni dello scorso è dovuta alla chagas. La malattia è popolazione globale, fissandolo a anno. Solo in quel di Chengdu, causata dal parassita trypanosoma 9,8 miliardi di esseri umani capitale della internazionalmente cruzi e può portare a fatali nell’anno 2050. La strategia che nota cucina Sichuan, centinaia di infiammazioni dei tessuti cardiaci e si intende applicare, se da un lato migliaia di clienti frequentano cerebrali. Vettori del trypanosoma punta a rivalutare la posizione quotidianamente gli oltre 60 mila sono perlopiù insetti che trovano della donna, dall’altro contempla ristoranti della città, servendosi di un habitat ideale nelle tegole di il rispetto dei valori culturali e bastoncini non riutilizzabili, per i fango essiccato e nel fieno che religiosi, così come dei «diritti, quali si lavorano 4 mila metri cubi ricoprono di norma le case doveri e responsabilità dei di legno. La Cina produce, dell’altopiano boliviano; ma si genitori». Entro il 2005 tutti consuma ed esporta una quantità sono avuti casi di contagio anche i governi dovranno cercare di bastoncini tale da richiedere a causa di trasfusioni di sangue di garantire ad almeno il 90 l’abbattimento annuo di 25 milioni infetto. Le prime misure percento dei giovani l’accesso di alberi che si trasformano in 45 prevedono la disinfezione di circa all’informazione, alla formazione miliardi di paia di bastoncini. Il 700 mila alloggi nella regione e ad una qualche attività, fattori professor Shen Guofang propone maggiormente colpita dalla chagas, questi che contribuiscono a ridurre la sterilizzazione dei bastoncini nel sud del paese. il pericolo di malattie contagiose. dopo l’uso e la logica eriscopio Inoltre, ai giovani viene per la riutilizzazione. Lo studioso è I missionari del riso prima volta riconosciuto il diritto convinto che in questo modo non (jls) - Sono stati alcuni agronomi ad una educazione sessuale ed alla solo si riuscirà a dare nuovo vigore vietnamiti a riabilitare il riso a possibilità di evitare gravidanze alle foreste cinesi, ma che si potrà Bagadadji, piccolo villaggio del sud non desiderate. Il costo presunto ricreare le basi di un giusto del Senegal. Al loro arrivo, nel delle misure di controllo equilibrio ecologico. giugno del 1997, le donne del demografico previste sino al 2050 posto riuscivano a malapena a P ammonterà, nel prossimo futuro, strappare ad un braccio di fiume ad una somma di 17 miliardi di infestato dalle zanzare qualche dollari all’anno; due terzi destinati quintale di riso. Gli uomini ai paesi in via di sviluppo, il resto consideravano con disprezzo alle nazioni industrializzate. questa coltura integrativa, praticata senza fertilizzanti e con un Keystone Disegno di Martial Leiter Kosovo

Ubriachi di cedronella (jls) - Mansour Moudachirou, professore di chimica presso l’Università di Cotonou, ha lanciato nel Benin una nuova coltivazione: la cedronella. Da essa si estrae un olio essenziale, molto richiesto dai fabbricanti di sapone CIRIC dell’Africa Occidentale che non hanno alcuna difficoltà attualmente si riforniscono di nell’apprendere le procedure di preferenza in Germania ed in estrazione dell’olio, considerato Francia. Ma la produzione locale che esse sono simili a quelle è in pieno boom. Dopo aver utilizzate per la fabbricazione del diretto un programma di ricerche sodabi, un alcol del posto ottenuto Still Pictures finanziate dal Canada, Mansour tramite la distillazione in alambicco rendimento miserevole. dell’irrigazione, riassume così il suo Moudachirou continua, nel suo del vino di palma. I vietnamiti hanno convinto alcuni metodo di lavoro: «Insegniamo agli piccolo atelier di Porto Novo, a abitanti del paese a scendere al indigeni a lavorare secondo precisi produrre una dozzina di litri d’olio fiume con le donne e a sistemare orari, ad alzarsi la mattina e a dare essenziale al mese, promuovendo la risaia. Li hanno assistiti nella la priorità al lavoro in risaia. Se così la coltivazione della costruzione di piccoli sbarramenti, non si rispettano esattamente le cedronella. Il docente ha nel dighe, drenaggi e canali. Fam scadenze, le erbacce hanno il frattempo istruito una decina di Quoc Lam, specialista sopravvento e per il riso è la fine.» giovani. I coltivatori del Benin DOSSIER Sulle piste del Sahel Storie di regni La regione del Sahel ha avuto un passato a dir poco movimentato. Molti sono i regni ed i regnanti che si alternarono in questo territorio: il regno del Ghana (dal VI all’XI secolo), l’impero del Mali (dal XIII al XVI secolo) e del Songhai (dal XIV al XVI secolo). Ancora oggi gli abitanti di Djenné e Ségou narrano le gesta di fieri antenati. Ed a , la città al margine del grande deserto, nel Medioevo insegnavano i più celebri tra i sapienti del mondo arabo. Abbas / Magnum

La gente del Sahel non soffre più la fame e da una decina di anni i paesi della regione sono incamminati verso la democrazia. Nuovi approcci nella politica di sviluppo, riforme strutturali ed una relativa stabilità politica hanno favorito inediti slanci delle economie locali. Di Christoph Keller*. Alimentazione Il nastro d’asfalto della strada si perde nei tremolii sanguinose lotte, nel Niger in maniera pacifica, nel Fino agli anni 60, dell’orizzonte. Di tanto in tanto un villaggio con le Burkina Faso solo in parte. Quasi sempre il processo nonostante l’enorme sue squadrate case di fango, i suoi serbatoi rotondi, le è precario con inevitabili battute d’arresto, ma anche crescita demografica, i paesi del Sahel sono fascine per il fuoco sul bordo della strada, gli spacci con importanti traguardi raggiunti, quali per esempio riusciti a produrre la della carne, le bancarelle con i manghi, le arance, i li- le libere votazioni e la libertà di stampa e di riunione. quantità di derrate moni; e, sui fornelli delle piccole cucine, friggono i I quartieri periferici di , la capitale del Mali, alimentari di cui avevano saporiti beignets. si fondono con il paesaggio sobrio. Un mare di pic- bisogno. Già agli inizi degli anni ’80 si dovettero però Poi, più niente, per lunghi chilometri. Nemmeno una cole case piatte ornano la strada a destra e a sinistra. annualmente importare casa. Solo alberi di baobab, arbusti e sabbia. In un cortile interno, non lontano dalla strada princi- 1,3 milioni di tonnellate Dappertutto uomini in cammino. Un gruppo di pa- pale, ci imbattiamo nell’atelier di Madame Sy. Siede di cereali. E nel 1988 si stori accompagna le bestie nell’attraversamento della tra laboriose donne – molte di esse sono vedove, la arrivò a 1,9 milioni di tonnellate. Attualmente strada, trenta, quaranta, cinquanta animali. Più in là, maggior parte abbandonate dai rispettivi mariti – im- diversi paesi della regione un gregge di capre, e giovani donne che costeggiano pegnate nella tintura e nella pittura di stoffe che di- denotano eccedenze nella la strada, portando sulla testa larghi vasi di terracotta venteranno poi i noti e preziosi tessuti Bogolan. Con produzione di generi e fiasche; la via è a tratti sbarrata da carri tirati da asini. la produzione di tessuti dipinti Madame Sy ha assicu- alimentari. Le importazioni restano pertanto In qualche posto non lontano c’è un mercato. Un paio rato a queste povere donne una nuova esistenza. È lei necessarie, soprattutto di chilometri più in là, sulla scena stradale fanno il loro un vero esempio per la nuova immagine dell’im- perché l’urbanizzazione ha ingresso enormi autocarri stivati di balle di cotone, e prenditorialità africana: un’esperta, internazionalmen- portato a mutamenti nelle noi superiamo biciclette cariche sino all’inverosimile te riconosciuta, nell’ambito dei tessuti Bogolan, una abitudini alimentari: pane bianco e riso fanno oggi di fascine. donna d’affari di successo, con un orientamento so- parte del menu Il Sahel è una striscia di territorio semiarido, larga di- ciale. quotidiano. verse centinaia di chilometri, che si estende dal Senegal Lo sviluppo economico di alcuni paesi del Sahel ha Dal 1980 ad oggi la alla Mauritania, sino a toccare il Mali, il Niger, il Ciad raggiunto negli ultimi anni tassi di crescita spettacola- quantità calorica media giornaliera a persona è ed il Sudan. Una regione stabilmente in movimento. ri, prossimi al 6 percento. Quasi dappertutto, in passata da 1700 a 2100, Da secoli in questo territorio si incontrano i tuareg Senegal, Mali, Burkina Faso ed in parte anche nel anche se la popolazione dalla pelle chiara e le popolazioni stanziali dei Songhai; Ciad, spuntano come dal nulla piccole imprese, atti- del Sahel si è, negli ultimi che commerciano con le etnie Bambaras e Haussas e ve in settori quali l’artigianato o la pubblicità. La pro- 30 anni, quasi raddoppiata. Circa il 70 pure con i pescatori Bozo del possente fiume Niger gressiva privatizzazione delle imprese statali ha finito percento delle popolazioni che a loro volta sono in contatto con i Fulbe. per favorire un nuovo dinamismo economico. Inoltre urbane (il 40 % di quelle di sta formandosi una sottile ma profilata classe media campagna) ha oggi Nuove libertà, nuovi dinamismi composta da editori, giornalisti, ingegneri e stilisti. accesso all’acqua potabile. Dopo Bougouni tagliamo verso destra su una pista sab- biosa che ci porta verso Wassoulou, villaggio natale Parrucchieri ambulanti e tuareg in fuga di Amady Coulibaly e di altri noti cantanti del Mali. La maggior parte della gente opera nell’agricoltura La strada conduce a Doussoudiana, un paesetto im- anche se le attività più produttive sono, oggi come merso in un paesaggio di campi di cotone, risaie e al- sempre, quelle delle donne che preparano i piccoli beri di mango. Sotto i possenti Arbre à palabres siedo- pasti di mezzogiorno, dei parrucchieri ambulanti, dei no gli anziani del villaggio e raccontano di una nuova venditori di occhiali da sole, delle donne che vendo- esperienza: che il loro paese, nell’ambito di una no verdure al mercato e dei fotografi itineranti; in- futura Décentralisation che prevede la fusione con altri somma, quello che si può definire il settore dell’eco- villaggi vicini, diventerà una grossa comunità; che nomia semi-sommersa. Circa il 70 percento del pro- presto essa avrà propri organismi comunali, che si dotto nazionale lordo viene dall’attività di piccoli giungerà anche alle votazioni e che essi hanno potu- commerci, perlopiù fuori dall’ambito contributivo, to direttamente trattare con i rappresentanti degli enti senza alcuna protezione assicurativa e soprattutto fuori di sviluppo internazionale i progetti da realizzare nei da ogni controllo statale. loro comuni. Dopo Kaya, sulla strada di Ouagadougou, verso est, La decentralizzazione, una delle priorità sulla via della in direzione del Niger, ci imbattiamo in un gruppo democratizzazione, ha preso il via nella maggior parte di tuareg. Quelli che erano un tempo i fieri domina- dei paesi della regione già nel 1990. I vecchi regimi a tori del Sahara sono ora profughi nel Burkina Faso, partito unico sono stati eliminati: nel Mali, dopo cacciati da una guerra civile che tra il 1990 ed il 1996 Sahel

ha portato devastazioni nel Mali e nel Niger. Oltre i maggiori centri della Repubblica del Niger. Democrazia e diritti 200 mila persone, in quegli anni, sono fuggite verso Le Cliniques juridiques sono solo un esempio degli dell’uomo la Mauritania ed il Burkina Faso ed ancora oggi le fe- sforzi che negli stati del Sahel vengono fatti al fine di Ad eccezione del Sudan, tutti paesi del Sahel sono rite di quella guerra sono aperte. garantire un minimo di certezza nell’ambito del dirit- amministrati da governi L’intero territorio a nord del fiume Niger sarebbe po- to. Non è un compito facile in seno ad una cultura democraticamente eletti, tuto diventare un campo di battaglia come il Sudan, oggi come ieri improntata alla tradizione e nella quale ma dalle differenti se alcune benemerite organizzazioni umanitarie, in la gente, anche nelle situazioni del quotidiano, si at- espressioni politiche. Il Senegal dal giorno della accordo con le autorità del Mali, non avessero favo- tiene strettamente più ai dettami del Corano che alle sua indipendenza ha una rito l’instaurarsi di un provvidenziale processo di norme del diritto. E quando con esse non si arriva ad maggioranza governativa pace fondato sui valori tradizionali della pacifica una soluzione, allora entrano in scena le tangenti. socialista. Nel Mali al convivenza. Quando i governi della regione assegnano la massima potere – grazie al suo carisma – è il capo dello Ciò nonostante, la pace è precaria. Le discriminazio- priorità al concretizzarsi di istituzioni democratica- Stato Alpha Oumar ni nei confronti di singole etnie, o anche solo il dif- mente legittimate ed ispirate ai principi del diritto e Konaré. Nel Burkina Faso ferente sviluppo economico, possono condurre a pe- della giustizia sociale, allora intendono raggiungere l’opposizione ha ricolosi stati di tensione. due obiettivi: frenare la corruzione e la giustizia som- boicottato l’elezione del presidente Blaise maria da una parte, consentire che il funzionamento Compaore. Nel Niger di Capire le leggi delle istituzioni renda il paese interessante agli occhi recente un gruppo di La strada che esce da Niamey punta verso nord, co- di possibili investitori stranieri dall’altra. militari si è opposto ad un steggiando il Niger. Il paesaggio è sobrio con alberi Sì, perché questo tipo di «stranieri» ancora nel Sahel regime corotto e guida ora il paese nel suo esposti all'impietoso sole d'Africa ed un paio di cam- non si fanno vedere. E non è nemmeno dato di im- ritorno alla democrazia. melli da soma in lontananza. battersi – sulle lunghe piste automobilistiche che ta- Nel Ciad la leadership di Nella sala di un malandato albergo sul Niger sotto un gliano il Sahel – in fabbriche per collettori solari, e non Idriss Déby, crepitante ventilatore siedono alcune donne ed una ci sono industrie che costruiscono biciclette, e nem- democraticamente eletto, resta incontrastata. Il ventina di uomini. Chi parla accenna ai concetti prin- meno se ne vedono di quelle per la preparazione del rispetto dei diritti umani e cipali del diritto di vicinato, in particolare ai diritti di prezioso Burro-Karité. Ed il domani del Sahel è an- delle libertà politiche reciprocità tra allevatori di bestiame ed agricoltori stan- cora dietro l’angolo. assumono una sempre ziali. Fa seguito una vivace discussione durante la quale maggiore importanza in tutti i paesi che sono del – grazie alla loro competenza – si profilano tre delle * Christoph Keller, pubblicista, vive a Basilea resto anche confrontati donne presenti. Sono esperte in diritto e dirigono le (Dal tedesco) con le pressioni cosiddette Cliniques juridiques, uffici non statali di provenienti dai paesi consulenza legale che si diffondono sempre più in tutti donatori. Keystone Sahel «La natura, oggetto di ogni sfruttamento» Il rapporto con la terra e con l’acqua è decisivo per la vita e per la sopravvivenza dell’uomo nel Sahel. Purtroppo l’equili- brio tra la natura e l’uomo è in molti luoghi minacciato. Ne parliamo qui, a Gland, nel canton Vaud, con Ananda Tiega, collaboratore scientifico presso la Convenzione Ramsar per la Alain Rouêche Ananda Tiega protezione delle zone umide. Un’intervista di Christoph Keller.

Signor Ananda Tiega, parliamo di acqua, un bene questa pianta originaria dell’America di attecchire in di importanza vitale nel Sahel. Africa occidentale. Il giacinto d’acqua ha trovato nel I grandi corsi d’acqua Ananda Tiega: Sono portato a dire che l’acqua è l’ele- Niger condizioni ecologiche a lui così favorevoli da Il Niger è il maggiore fiume mento vitale per antonomasia in questa regione, e che permettergli una proliferazione straordinariamente del Sahel ed il terzo corso d’acqua del continente. essa ci pone grandi problemi. Per sintetizzare, nel Sahel rapida. Oggi rappresenta già un ostacolo alla navi- La sua sorgente è situata è necessario trovare un ragionevole e duraturo rapporto gazione fluviale, per non parlare poi dei notevoli presso il confine con la con l’acqua. Solo quando questo problema primario danni che arreca al patrimonio ittico del fiume ed Sierra Leone e forma tra sarà risolto, allora anche gli altri quesiti – quelli dell’ali- alle colture acquatiche, quali ad esempio il riso. Ségou e Timbuktu un enorme delta continentale, mentazione e della fame – avranno una risposta. molto fertile. Dopo Fenomeno questo che indica la fragilità Timbuktu il Niger compie Lei accenna ad un durevole rapporto con l’ac- dell’ecosistema locale. una larga volta verso sud qua, in che senso? L’uomo ha grosse responsabilità in ciò che concerne prima di gettarsi nel Golfo di Guinea. Ciò che mi preme dire è molto semplice, ad esem- le distruzioni ambientali degli ultimi decenni. Certo, Il Nilo attraversa il Sahel pio, dobbiamo impedire che la pioggia provochi ci sono state e ci sono avverse, in certi casi dramma- ed il fiume Senegal fa da danni, evitare che si porti via il sottile strato di tiche situazioni climatiche, ma il vero problema è che confine tra la Mauritania humus che ricopre il terreno. Inoltre, l’acqua pio- l’uomo non è capace di adattare le sue necessità a quel- ed il Senegal. Nel Burkina Faso scorre il vana non deve disperdersi, bensì essere raccolta e ser- li che sono i fenomeni della natura. Se solo avessimo meno imponente Volta vire per l’irrigazione delle colture agricole. la capacità di conservare l’acqua che cade nei periodi Nero. Il lago Ciad –situato ricchi di piogge adeguatamente, allora avremmo già nella zona di confine tra il Cosa questa che sembra essere oggi tutt’altro risolto molti problemi. Ma questo non succede, e non Ciad, il Niger, la Nigeria ed il Camerun – è che consueta. perché manchino le conoscenze specifiche, bensì per profondo da tre a sette Proprio così. I terreni nel Sahel presentano preoc- il fatto che in questo ambito non esiste una visione metri e non ha emissari. cupanti caratteristiche di sfruttamento e di erosione. politica. I governi del Sahel, per ciò che riguarda i La sua superficie è Se andiamo ad osservare con attenzione i luoghi dai modi di affrontare il problema acqua, mostrano di non variabile: per un terzo si tratta di territori paludosi, quali nella stagione delle piogge l’acqua si trasforma avere strategie, progetti, idee. mentre il resto presenta in un possente fiume come il Niger, allora vediamo uno specchio d’acqua quanto la situazione sia allarmante. Molto spesso l’ac- Cosa si dovrebbe fare? aperto. Un lago, questo, qua piovana dilava impietosamente il già sottile stra- Penso che in questa regione si dovrebbe giungere a che alcuni secoli fa presentava una superficie to di humus, soprattutto per l’assenza di alberi e ar- sviluppare uno specifico progetto sociale riguardan- molto più vasta di quella busti, da tempo ormai vittime di un insano disbo- te la problematica dell’acqua. Dovrebbero essere attuale. scamento. Inoltre, succede che l’acqua, rossa e limosa chiaramente elaborate condizioni in grado di in quanto ricca di sabbia e sedimenti, metta in pe- consentire alla gente del Sahel – per i prossimi dieci, ricolo la vita stessa dei fiumi e dei laghi, minaccian- venti anni – un sano approccio con il prezioso ele- do l’habitat naturale di pesci e piante acquatiche. mento che è l’acqua, soprattutto quella dei fiumi e dei laghi. È necessario un progetto politico che de- A questo stato di cose si aggiungono altre mi- termini i modi in cui il singolo contadino, il villag- nacce ambientali. gio e l’intero paese, si debbano comportare nel loro Sì, ad esempio i giacinti d’acqua. Un paio di anni fa, quotidiano rapporto con l’acqua. senza prestare la dovuta attenzione, si è permesso a Bernard Descamps / Vu Still Pictures Len Sirman Still Pictures

Quali effetti scaturiscono dall’attuale carenza natura e con le risorse naturali. Nessuno si sente dav- La Convenzione Ramsar di progetti? vero responsabile per la natura. Nessun pastore tra- La Convenzione per la protezione delle zone Prendiamo, ad esempio, un territorio protetto come scura la sua mandria, perché il bestiame è di sua pro- umide è stata sottoscritta il «Parc W», una vasta regione tra il Burkina Faso, il prietà, e nessun contadino lascia inaridire la sua terra, a Ramsar, in Iran, ed è Niger ed il Benin. Il «Parc W» (così chiamato in solo perché essa appartiene alla comunità. Ma il pa- entrata in vigore nel 1975. quanto proprio in quel territorio il corso del Niger store lascia che le sue bestie pascolino liberamente, Essa pone a livello internazionale precise disegna sul terreno una w) è un’area molto ricca d’ac- contribuendo così al degrado della flora, mentre i condizioni per la qua con una incredibile varietà di piante e animali, contadini disboscano incautamente le rade foreste protezione di regioni nelle giustamente nota anche quale attrazione turistica. che fanno da cornice al villaggio. La natura non sem- quali «l’acqua rappresenta Ebbene, il ministero della pianificazione del mio bra appartenere a nessuno e dunque nessuno sente il fattore principale per la regolazione ecologica paese, il Niger, ha approvato diversi progetti tesi allo il dovere di occuparsene. dell’ambiente». Per l’anno sfruttamento dei fosfati presenti nella regione; il mo- 1999, i 113 paesi firmatari tivo addotto era che si dovesse sfruttare in maniera Fino al giorno in cui sarà troppo tardi… hanno posto sotto la maggiore questa zona protetta. Sulla base di tali ar- Sì, certo. E saranno le donne ad accorgersene per protezione della Convenzione Ramsar 957 gomenti, appare chiaro quanto poco sviluppata sia prime. Sono loro ad innaffiare l’orto, a cucinare, a zone umide, per un totale la nostra consapevolezza del valore del patrimonio lavare e ad occuparsi della salute dei bambini. E di 704’000 km2. naturale. In effetti la natura agli occhi dei rappre- quando le risorse idriche scarseggiano, sono le donne sentanti di molti governi africani è ancora oggi sol- a dover coprire distanze sempre maggiori, fino alla tanto l’oggetto di ogni possibile sfruttamento. sorgente d’acqua più vicina. Esse saranno così, an- cora meno che oggi, in condizione di ritagliarsi una Ma è anche vero che il cittadino comune non propria, autonoma attività produttiva. agisce in modo corretto. Esiste un problema di fondo nell’approccio con la (Dal tedesco) Sahel Un pericolo di nome s a b b i a Il Sahel è una striscia di territorio larga alcune centinaia di chilometri che si estende dalle coste occidentali dell’Africa fino al Sudan. Il Sahara è vicinissimo, ed è da lì, da quello sconfinato deserto, che proviene la minaccia più grande per il Sahel: la sabbia.

Desertificazione (chk) - La siccità del 1983 portò la disperazione tra magazzini aeroportuali del paese. In tali situazioni di Il termine desertificazione la gente. Giorno dopo giorno, agli abitanti di crisi, di importanza basilare erano (e sono) infatti i descrive un complicato processo di Djenné, nel Mali, era dato di assistere allo spettaco- contesti politici, economici e culturali dei singoli destabilizzazione lare ammassarsi di nubi gigantesche che annuncia- paesi coinvolti. Da essi dipende primariamente la dell’equilibrio ecologico, vano una pioggia che non sarebbe mai venuta. Il capacità del cittadino di agire, di riuscire a sviluppa- al quale partecipano in vento, invece, quello sì che spazzava le nuvole e por- re spirito d’iniziativa anche in condizioni di emer- maniera decisiva fattori climatici ed umani. tava con sé solo sabbia e polvere. La pioggia restava genza. Pascolo scriteriato, uso una promessa non mantenuta. Nel Mali, ad esempio, negli anni 80, non ci furono poco accorto della terra e Il vento deponeva un altro strato di sabbia su campi le condizioni necessarie a questo tipo di reazione e disboscamento selvaggio già aridi, su piante già secche. Si poteva assistere im- ciò a causa di diversi motivi: contribuiscono ad aumentare il danno. Fino potenti al ripetersi di un dramma che era andato in ad oggi tutti i rimedi di scena già nel 1973 e che significava la rovina per tipo tecnocratico, quali ad un’intera comunità. L’allevatore vedeva morire le esempio il concetto di un sue bestie, i nomadi di etnia Fulbe conducevano le territorio verde diffuso («Sahel vert») o l’erezione loro affamate mandrie a sud, in regioni più fertili, fi- di barriere contro gli effetti nendo poi per entrare in conflitto con allevatori stan- del vento, non hanno ziali. Anche i tuareg andavano a sud, accampandosi ottenuto successo. nelle periferie degli agglomerati e andando ad in- L’Organizzazione mondiale per l’agricoltura grossare la schiera di coloro che stavano, in rassegnate e l’alimentazione (FAO) ha colonne, in attesa dei sacchi di riso distribuiti dalle realizzato un sistema di associazioni umanitarie. monitoraggio satellitare per la prevenzione delle Spirito d’iniziativa per la sopravvivenza carestie nel Sahel. Il sito Internet www.fao.org Il riso però non veniva donato come previsto ai bi- Keystone consente di seguire in sognosi. Astuti commercianti ne acquistavano enor- • Gli avvenimenti politici erano determinati da un solo tempo reale la formazione mi carichi che poi rivendevano nei mercati locali. Le partito in grado di controllare ogni settore sociale. di nuvole portatrici di pioggia. Inoltre, le conseguenze: il riso veniva trasportato ancora più a • L’economia era centralizzata, i prezzi dei prodotti dettagliate previsioni sud, dove veniva venduto sotto prezzo; i coltivatori agricoli venivano fissati dal governo e praticamente meteorologiche aiutano locali di riso, già traditi dai loro magri raccolti, fini- inesistente era il libero mercato dei generi alimenta- gli agricoltori nella scelta vano in miseria. I pescatori non avevano più niente ri. Tutto ciò impediva l’importazione di beni ali- esatta dei tempi di semina. da pescare, i commercianti non erano in grado di viag- mentari di consumo dai paesi vicini, paesi in parte giare in quanto il livello del Niger era troppo basso confrontati con gli eccessi di una sovrapproduzione. ed i bambini, affamati, non riuscivano più ad andare • Queste particolari condizioni non consentirono il a scuola. Gli unici ai quali la vita sorrideva erano i ma- dispiegamento delle strategie di sopravvivenza che rabutti ed i santoni animisti, molto ricercati per inda- gli abitanti del Sahel avevano sviluppato nel corso gare sulle cause di quella catastrofe naturale. A stare dei secoli per far fronte ai periodi di siccità. bene c’era poi anche una piccola schiera di funziona- ri statali corrotti che intascavano montagne di soldi Nuovo dinamismo grazie a nuove ad ogni fornitura di aiuti umanitari. In quegli anni, aperture politiche costoro si fecero costruire lussuose dimore, le «Ville All’inizio degli anni 90, dopo che in Mali – così della siccità», come le chiamano a Bamako. come nei paesi vicini – era stato sconfitto il partito La siccità del 1983 mostrò che la capacità di far fron- unico, si giunse all’attesa liberalizzazione del com- te alle catastrofi non aveva alcun rapporto con la mercio nel settore agricolo, cosa questa che finì per quantità di aiuti umanitari che veniva scaricata nei rendere interessante le coltivazioni di prodotti sta- Still Pictures Keystone hanno vigorosamente sostenuto – presso i governi dei paesi colpiti dalla siccità e quelli dei paesi dona- tori – un concetto di primaria importanza: la pro- duzione di generi alimentari non può, a lungo an- dare, essere garantita da colossali progetti predisposti dallo stato, bensì solo con il sostegno di molte, pic- cole iniziative locali. • Gli sforzi sulla via della decentralizzazione in di- Generi alimentari versi paesi del Sahel. Sforzi che sul piano della realtà Nella regione del Sahel sociale hanno assegnato ai cittadini maggiori capa- l’alimento principale è il miglio che viene coltivato cità decisionali. in diverse varianti • Un deciso incremento nell’ambito dello stato di adeguate alle singole diritto e della democrazia. esigenze locali. Il miglio gionali: nelle vallate ricche d’acqua, le donne si de- Oggi nel Sahel la popolazione è raddoppiata rispet- non è mai stato, sino ad oggi, un alimento capace dicarono alla coltivazione di riso, nel sud del paese, to a 20 anni fa. Ciò nonostante la regione di recente di suscitare l’interesse ricco di precipitazioni, incominciarono a prospera- non è più stata colpita da carestie. Al contrario, al- commerciale delle grandi re alberi di mango e cedro, ed anche la produzione cuni paesi denotano addirittura una sovrapprodu- industrie alimentari del di cipolle e fagioli tornò ad essere conveniente. zione di generi alimentari. Le abbondanti precipi- Nord, neanche nel futuristico ambito della Molti contadini si dettero alla coltivazione del co- tazioni degli ultimi anni hanno favorito questo svi- tecnologia genetica; del tone che, con l’eliminazione dei controlli tariffari sta- luppo. Tuttavia è anche possibile che marabutti e resto, la gente del Sahel è tali, poteva nuovamente – in un periodo congiun- santoni animisti abbiano qualche ragione, quando troppo povera per poter turalmente molto favorevole a livello mondiale – affermano che la grande quantità di pioggia è la ri- essere considerata «interessante» da un punto essere commercializzato in maniera conveniente. compensa che spetta al buon governo. di vista commerciale. Le aperture politiche hanno portato a tutti i livelli Per contro, quella stessa ed anche al di fuori dei confini nazionali ad un gente anche in tempi nuovo dinamismo nella produzione agricola. A ciò recenti veniva considerata interessante quale hanno contribuito in modo particolare: acquirente delle • Gli sforzi sempre maggiori tesi ad una integrazio- eccedenze di carne che la ne economica nell’ambito dell’Unione Economica Comunità europea esporta dell’Africa occidentale fondata nel 1994; in gran quantità verso i paesi dell’Africa • L’impegno di ricerca nell’ambito del Comité per- occidentale: una vera manent Inter-Etats de Lutte contre la Sécheresse au minaccia, questa, per i Sahel (CILSS) e del Club du Sahel, organismi che produttori locali di carne. Sahel Progetti faraonici, no grazie… Dai giorni delle grandi siccità del 1972 e del 1973 gli organismi statali e privati del Nord attivi nel settore dell’aiuto allo sviluppo hanno appreso molto. Soprattutto che il territorio del Sahel non si può salvare puntando su progetti ambiziosi e faraonici. Ciò che conta è incrementare il livello delle conoscenze della gente del posto e di coloro che hanno una visione del proprio futuro.

La Svizzera ed il Club du Sahel Dopo i devastanti periodi di siccità dei primi anni 70 l’approccio delle organizza- zioni internazionali con questo tipo di fenomeni è cambiato e la lotta contro la siccità nel Sahel ha assunto carattere di assoluta priorità. Quasi nello stesso tempo furono fondati il Comitato per la lotta contro la siccità ed il Club du Sahel, quest’ ultimo nel 1976, su iniziativa dell’OCSE, Organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica. Il Club, al quale appartengono tutti i mem- bri dell’OCSE, è sostenuto in maniera prevalente da Germania, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone, Olanda, Gran Bretagna e Svizzera. Dal

1977 è la Svizzera a Still Pictures presiedere il Club du Sahel. Il mandato si esaurito questo autunno. (chk) - I rappresentanti dei governi africani ed eu- ne del Sahel». L’obiettivo è consentire alla regione di Il Club è da considerarsi il ropei che a fine settembre si sono incontrati ad emanciparsi definitivamente dagli aiuti alimentari del luogo informale, ma molto efficiente, di riflessione sui Yverdon-les-Bains, si erano posti degli obiettivi Nord. modi in cui possono essere molto ambiziosi. Si trattava di discutere i modi in aiutati i paesi del Sahel cui, in futuro, la responsabilità di uno sviluppo eco- Scambi di conoscenze nella produzione di generi nomico autonomo «potesse definitivamente essere Sulla strada che porta al raggiungimento di tali obiet- alimentari, nell’economia di sussistenza e nella posta nelle mani degli operatori dei singoli paesi tivi, a quanto risulta da documenti del Club du Sahel protezione dell’ambiente. coinvolti». improntati ad una certa autocritica, le strategie hanno In questa prospettiva il Un quesito che il Club du Sahel – che ad Yverdon ha subìto alcune «diversificazioni». Concetti di tipo Club ha sviluppato un svolto il ruolo di padrone di casa – considera di pri- tecnocratico, quali ad esempio quelli che contem- significativo approccio: al posto di aiuti paternalistici maria importanza già dai giorni della sua fondazione, plano la visione – da concretizzare mediante ambi- e provenienti dall’alto, nel 1976. Il Club è «figlio» dell’Organizzazione per ziosi interventi agricoli – di un «Sahel verde», non troviamo oggi il concetto lo sviluppo e la cooperazione economica (OCSE), che sono più considerati primari, quanto invece «lo primario di cooperazione. dai giorni che seguirono la siccità del 1972 cerca di scambio di sapere e conoscenze tra i partner del Nord Un passo davvero impor- tante in questa direzione è sviluppare nuove strategie atte a combattere la fame e quelli del Sud, così come l’instaurarsi di possibili rappresentato dall’elabora- in questa regione. L’intento è quello di cercare solu- sinergie». Il principale partner del Club è il Comité zione della Convenzione zioni tese – come stabilito nel 1977 durante la permanent Inter-Etats de Lutte contre la Sécheresse au per l’aiuto nel campo dei Conferenza di Ottawa – a raggiungere, entro l’anno Sahel CILSS, che è l’associazione regionale di tutti generi alimentari (approvata nel 1990). 2000, «l’auto-approvvigionamento di generi alimen- i paesi del Sahel. Con il CILSS, con le organizza- tari ed un migliore equilibrio ecologico nella regio- zioni statali e private di sviluppo, con la Banca mon- /Keystone /Keystone n n

Len Sirma Len Sirma L’impegno della DSC Niger, Burkina Faso, Mali e Ciad sono i paesi di diale e con altri organismi sovranazionali, il Club ha Un impegno svizzero di grande portata concentrazione della cooperazione allo instaurato un particolare contatto, improntato ad una La DSC in accordo con questa strategia non sostie- sviluppo svizzera. informale, aperta cultura del «dialogo e della capa- ne un progetto particolare per la lotta alla desertifi- Annualmente la Svizzera cità di essere partner». cazione. Piuttosto parte dall’idea che ogni progetto stanzia circa 55 milioni di Il risultato di tale dialogo può essere sintetizzato in locale debba necessariamente contribuire anche alla franchi per lo sviluppo di questi paesi (comprese le alcuni punti: lotta contro la desertificazione: dunque un’imposta- Isole di Capo Verde, che • si è affermata la consapevolezza che ai grandi, am- zione molto ampia, che contempla un programma insieme agli altri paesi biziosi progetti è invece da anteporre il sostegno da di rimboschimento, misure di protezione del suolo sono incluse in una fornire alle iniziative autonome di contadini, co- e lotta all’erosione, così come la promozione di un cosiddetta regione di sviluppo); a questa operative e comunità locali; dialogo tra allevatori di bestiame e contadini, e la pre- somma si aggiungono • i partner sono giunti alla conclusione che le condi- senza di strutture politiche stabili. Circa la metà di contributi ad organizza- zioni in cui si esplica l’azione politica, e soprattutto tutti i mezzi impiegati servono direttamente o indi- zioni internazionali che la decentralizzazione del potere politico, la certezza rettamente alla lotta contro la desertificazione. operano in questi paesi. Di questo tipo sono le del diritto e la pace, sono fattori decisivi per un sano Ma l’impegno svizzero si esplica in diversi campi; partecipazioni al Club du sviluppo delle risorse umane; qualche esempio: Sahel ed al CNID che • la totalità delle istituzioni, pubbliche e private, • con la ratifica della Convenzione dell’ONU ri- sono stati i principali dovrà essere sensibilizzata circa la necessità di gesti- guardante la lotta alla desertificazione, nel 1996 il artefici nell’elaborazione della Convenzione contro re in maniera durevole tutte le risorse della regione. Consiglio Federale ha concretamente accettato gli la desertificazione. La DSC partecipa operativamente alle strategie ed alla obblighi scaturiti dalla Conferenza mondiale di Rio progettualità del Club du Sahel, al punto che gli obiet- de Janeiro. Le cifre dell’economia tivi delle due organizzazioni risultano perlopiù iden- • la Svizzera, dopo l’adesione alle istituzioni di Gli indicatori economici riguardanti la regione tici. In seno alla DSC trova conferma il concetto che Bretton Woods, può impegnarsi in maniera signifi- danno cifre di segno il «classico schema di un tipo di sviluppo voluto cativa in modo che i necessari adattamenti struttu- positivo. Le ultime cifre dall’alto finisce per schiacciare l’iniziativa locale». Tale rali nei paesi del Sahel non siano eseguiti a scapito rese note dall’UNCTAD considerazione che sfocia in una prospettiva «dal basso di uno sviluppo durevole ed autonomamente de- assegnano per esempio al Mali uno sviluppo del verso l’alto» e non prescinde dalle necessità delle po- terminato. 6,3 percento, contro un polazioni direttamente coinvolte, è stata non da ulti- • la Svizzera con i suoi contributi alla Conferenza 4,5 percento del Burkina mo favorita dagli sforzi di democratizzazione intra- dell’ONU sul Commercio e lo sviluppo (UNC- Faso ed un incremento presi da molti paesi del Sahel. In diverse nazioni TAD) ha fatto in modo che nell’ambito di impor- del 3,2 percento del Niger; l’incremento dell’Africa occidentale si ha oggi a che fare, molto più tanti organismi internazionali sia possibile sentire in demografico dei paesi del di dieci anni fa, con gente «maggiormente consape- maniera sempre più distinta la voce dei paesi del Sahel è stato comunque vole e dotata di spirito critico», afferma François Sahel. La voce di nazioni che sono ancora oggi tra inferiore a quello dello Roduit, vicario del responsabile della Sezione Africa le più povere del pianeta. sviluppo economico. Mediamente, un abitante Occidentale presso la DSC. «In altre parole – aggiunge del territorio del Sahel – l’alto funzionario – ci sentiamo in dovere di elabora- dove le differenze tra re concretamente gli obiettivi dei nostri progetti in- persone povere e ricche sieme ai nostri partner». sono enormi – guadagna 300 dollari americani all’anno. Ancora scarsamente analizzato è, in questa regione del mondo, il cosiddetto effetto-«trickle down», la teoria frequentemente citata dagli economisti neoliberisti, secondo i quali la prosperità di una ristretta élite sociale comporta effetti positivi anche per i poveri. Kuno Schläfli (3) Il Burkina, senza danzatori né musicisti

Il Burkina Faso è uno dei paesi in via di sviluppo che gode del più alto grado di simpatia. Vi operano, infatti, un numero impressionante d’organizzazioni umanitarie governative e non. L’immagine idilliaca che in Europa ci si fa di questo «modello di pace» è tuttavia ben distante dalla realtà. Di Isabelle Rüf*. AESI Vu (4) CIRIC

È sufficiente aver visto sfrecciare, ilari e traboccan- Il mito di Thomas Sankara ti d’energia, gli invalidi della città di Ouahigouya a Il paese accede all’indipendenza nel 1960. I primi de- cavallo delle loro carrozzelle combinate alla bell’e cenni recano la loro parte di tensioni sociali e politiche, meglio per capire il fascino immediato che può pro- di lotte per il potere e di corruzione. Il 4 agosto 1983, vare il visitatore per questo popolo coraggioso e un quartetto di ufficiali giunge al potere e proclama la pieno di humour. Ma è possibile parlare di un po- Rivoluzione democratica e popolare. Divenuto pre- polo, quando si tratta del connubio di una sessan- sidente, il capitano Thomas Sankara propone una GENTE E P tina d’etnie e di altrettante lingue? Il nome stesso nuova morale di stato ed un regime d’austerità, abo- del paese è il risultato di un compromesso fra due lendo ogni privilegio. Accusato d’autocrazia, nel 1987 idiomi dominanti, il mooré e il dioula. «Il Paese viene rovesciato ed assassinato dai suoi vecchi com- degli Uomini Retti» ha sostituito, nel 1984, la de- plici. Il suo compagno d’armi Blaise Campaore gli suc- signazione coloniale e puramente geografica di Alto cede e dota il paese d’istituzioni democratiche. Il suo Volta, marcando chiaramente una volontà di rottu- mandato è stato rinnovato in occasione delle elezioni ra con i compromessi dell’era post coloniale. Ma presidenziali del novembre del ’98. questo tentativo di sfuggire all’influenza delle po- La figura di Thomas Sankara è divenuta un’icona alla tenze occidentali e dei grandi vicini si scontra contro Che Guevara, un mito conforme a certi valori che difficoltà maggiori, in primo luogo d’ordine eco- l’Africa ha bisogno di sacralizzare. Ma lo slogan «La nomico. patria o la morte, noi vinceremo!» non è più che un A dispetto di una carestia endemica, il Burkina è un incantesimo vuoto e senza senso. Gli aiuti interna- paese essenzialmente agricolo. L’allevamento gioca zionali che avevano disertato il «Paese degli Uomini un ruolo determinante al nord, dove i peul conser- Retti» ed i suoi slogan antimperialisti, hanno ora fatto vano una tradizione nomade. Le coltivazioni agri- ritorno in massa. cole sono soprattutto di tipo familiare ed orientate alle colture alimentari di miglio, sorgo, mais e riso. Una reputazione spaccata Naturalmente esse soffrono a causa della siccità, ma Vicino alla Francia, il presidente Campaore ha sa- anche di tecniche antiquate, della debbiatura del ter- puto costruirsi una propria legittimità. Con l’elabo- reno che impoverisce la terra e della penuria di razione di una nuova costituzione ha acquisito l’im- concimi naturali. L’arachide, l’igname, la frutta, i le- magine di un presidente democratico. Sul piano in- gumi e la canna da zucchero prosperano soprattut- ternazionale ha fondato questa sua reputazione su to nella regione di Banfora, a sud-ovest del paese. una politica di comunicazione molto efficace che si

è servita di avvenimenti come il vertice franco-afri- cano del 1996 o la Coppa d’Africa delle Nazioni del 1998. Egli è stato nominato presidente dell’Orga- nizzazione dell’unità africana, mandato che scadrà nel 1999. Inoltre, il suo potere democratico concede Still Pictures spazio d’espressione alla società civile e alle territo- L’oggetto della rialità tradizionali. Così, ogni settimana il re dei vita quotidiana mossi – un’etnia dominante – tiene la propria corte Il motorino, familiarmente chiamato ad Ouagadougou, e il suo ruolo politico è ancora «char» molto presente. Ritta sul suo motorino una Ma quest’immagine ideale ha subito importanti spac- donna si districa fra gli cature. Nel dicembre del ’98, l’assassinio di Norbert ingorghi. Porta il suo bebè appeso alla schiena, un Zongo ha provocato sommosse e manifestazioni altro bambino in grembo senza precedenti. Nel suo settimanale L'Indépendant, e sulla testa un enorme questo giornalista indagava sui dossier neri della catino d’alluminio Quarta Repubblica. Metteva in causa alcuni re- traboccante di fragole o Still Pictures verdure. Ad Ouagadougou sponsabili del Congresso per la democrazia e il pro- questo spettacolo gresso, partito del presidente largamente maggiori- lo paese si trova però confrontato ad un’economia straordinario è frequente. tario. Zongo incarnava il simbolo di una libertà di mondializzata che gli chiede d’essere competitivo. In città il motorino – tono e di critica garantita da un buon funzionamento Questa sfida pare gravosa se valutata secondo un chiamato familiarmente «char» – è il mezzo di della democrazia. metro occidentale. Ma nella vita di tutti i giorni i trasporto più utilizzato. burkinabé mostrano una straordinaria capacità nel Migliaia di motori truccati, Le realtà del Burkina trovare soluzioni e nell’aggirare le difficoltà. Nella mal regolati, danno alla La fine brutale di Norbert Zongo e la violenza che città di Ouahigouya, ad esempio, tutta una serie di capitale il suo impareggiabile alone essa ha scatenato mostrano che il «modello di pace» ordinanze mirano a sbarazzare le strade dai rifiuti, d’inquinamento. Sul del Burkina Faso non corrisponde all’immagine traendo al contempo profitto dal riciclaggio di que- parcheggio del grande idilliaca che regna in Europa di buon allievo degli sti materiali e offrendo un lavoro a portatori di han- mercato, diverse centinaia aiuti internazionali e di paese di danzatori e di mu- dicap che in altro contesto sarebbero ridotti alla men- di «char» sono disposti secondo il colore. In sicisti con i quali fraternizzare è gratificante. dicità. A Dori, un veterinario peul lotta per l’intro- questo paese, dove il Il vero Burkina si dibatte fra gravi difficoltà sociali duzione di fienili che permetterebbero agli allevatori 70 percento dei trasporti ed economiche. Figura tra i dieci paesi più poveri di superare i periodi di siccità. Egli cerca anche di viene effettuato su strada, del pianeta – anche se dal 1995 conosce un tasso di costituire un’associazione internazionale d’allevato- il motorino è molto apprezzato anche in crescita media del 5 percento, cifra leggermente su- ri del Sahel che metta «i buoi davanti al carro», re- campagna. È un simbolo periore a quella dell’insieme dell’Africa occidentale. stituendo alla vacca un ruolo dominante. di riuscita, lo stadio Il cotone, sua principale ricchezza, rappresenta il 65 Iniziative come queste sorgono in tutto il paese. Esse superiore alla bicicletta percento delle esportazioni. L’allevamento e l’estra- infondano la speranza di vedere un popolo corag- nonché un ausilio prezioso quando il campo o il zione dell’oro, altre risorse importanti, non bastano gioso e inventivo eludere gli ostacoli che né la na- mercato è molto lontano. per assicurare l’autonomia ad un paese a detta di tura né i meccanismi dell’economia mondiale gli ri- Thomas Sankara «condannato a cooperare». sparmiano. Il settore sanitario resta ampiamente al di qua delle norme preconizzate dall’Organizzazione Mondiale (Dal francese) della Sanità. Il numero di medici, levatrici, perso- nale infermieristico e farmacisti è tragicamente in- * Isabelle Rüf, giornalista alla Radio suisse romande, si è sufficiente. Nonostante gli enormi sforzi d’alfabe- più volte recata nel Burkina Faso per realizzare servizi ra- tizzazione in diverse lingue africane e in francese, il diofonici su questo paese. tasso d’analfabetismo resta estremamente elevato, soprattutto nelle zone rurali. Esso tocca particolar- mente le donne, sulle quali poggia nondimeno gran parte dell’economia quotidiana e dell’organizzazio- ne della società.

Soluzioni al quotidiano Il Burkina non ha risolto i problemi posti dalla coa- bitazione di un’agricoltura di tipo familiare ed in- dustriale, né quelli risultanti dai rapporti conflittua- li fra allevatori nomadi e agricoltori. Questo picco- Svizzera e Burkina Faso: uomo e natura in primo piano

(bf) Negli anni 1974 e 1975, quando il Burkina Faso - Sviluppo locale e decentralizzazione: vengo- Cifre e fatti fu investito da una grave carestia ebbe inizio la co- no sostenute soprattutto iniziative locali – pubbliche operazione della Svizzera con questo stato dell’Africa e private – che promuovono lo sviluppo locale e la Organizzazione statale occidentale. Con un sostegno di circa 16 milioni di decentralizzazione. Repubblica presiden- franchi l’anno, oggi la Svizzera è il quinto paese part- ziale ner della cooperazione bilaterale con il Burkina Faso Capitale dopo Francia, Germania, Olanda e Danimarca. Ouagadougou Visto che quattro quinti della superficie del paese (500 000 abitanti) sono zona rurale, sin dall’inizio l’accento della co- Superficie operazione è stato messo sullo sviluppo dell’agricol- 274 200 km2 tura e sul rapporto fra uomo e natura. Paesi confinanti Anche nei prossimi anni si perseguiranno perciò Mali, Niger, Costa quattro ambiti d’attività interdipendenti nelle d’Avorio, Ghana, quattro regioni geografiche di Yatenga, Gulmu, Togo e Benin Koudougou e Sahel: Clima - Sviluppo di zone rurali: viene data la priorità Saheliano a nord, all’intensificazione dei sistemi di produzione attra- tropicale a sud verso agricoltori e allevatori al fine di assicurare l’ap- Popolazione provvigionamento di derrate alimentari. 10, 5 milioni d’abitanti - Artigianato e formazione professionale: Densità: 33,7 ab./km2 l’obiettivo principale è quello di migliorare la pro- Crescita demografica: 2,7 % duzione quantitativa e qualitativa degli artigiani e Popolazione rurale: delle piccole imprese. 90 % - Alfabetizzazione e sistemi di formazione sia Giovani sotto i per gli adulti, sia per i bambini. 15 anni: 49,7 % Speranza di vita: 50 anni

Still Pictures Adulti analfabeti: Una buona conoscenza dell’agricoltura contribuisce 78 % a determinare se il raccolto sarà buono (a sinistra) o Lingue cattivo. Lingua ufficiale: francese Lingua più parlata: Cenni storici mooré La storia dei popoli che occuparono l’attuale to dal tenente colonnello Lamizana. È l’in- Principali etnie Burkina Faso prima della colonizzazione è poco izio di un’epoca travagliata che vede succe- Mossi: 52 % documentata. Si sa però che il paese fu abitato da dersi periodi di regime presidenziale e colpi Peul: 11 % Bobo: 7 % regni mossi. Sembra che le relazioni fra le tribù di stato militari. Aumentano l’agitazione so- Bisa-Samo: 6,9 % rivali e con i vicini peul fossero piuttosto bellicose. ciale e i contrasti fra i rappresentanti dei par- Gourounsi: 5,3 % Questi dissensi facilitarono la penetrazione titi. Religioni francese fra il 1894 ed il 1897. I soprusi dei militari 1983 Quattro ufficiali dissidenti – Jean-Baptiste Culti animisti: onni- francesi provocarono rivolte seguite dalla Lingani, Blaise Campaore, Henri Zongo e presenti repressione e dall’occupazione. Fino Thomas Sankara – assumono il potere e Islamismo: 40 % Cattolicesimo: 15 % all’indipendenza, l’Alto Volta a subìto una sorte proclamano la Rivoluzione democratica po- mutevole, venendo annesso al Senegal o alla Costa polare. Insediano un Consiglio nazionale d’Avorio secondo gli interessi del colonizzatore. della Rivoluzione. 1984 L’Alto Volta è ribattezzato Burkina Faso 1947 Sotto la pressione dei capi tradizionali viene («Paese degli Uomini Retti»). 1987 Accusato d’autocrazia, Thomas Sankara ricomposto il territorio dell’Alto Volta che BURKINA FASO diviene membro dell’Unione francese e si viene assassinato dai suoi compagni d’armi. evolve nella sfera dell’amministrazione fran- Blaise Campaore assume il potere e insedia MALI cese. un regime di Fronte popolare. NIGER 1960 Proclamazione d’indipendenza. Maurice 1991 La Costituzione della Quarta Repubblica è Yameogo, capo del Raggruppamento de- adottata con un referendum. Ouagadougou mocratico africano, diventa presidente. 1998 Blaise Campaore vince le elezioni presiden- BURKINA FASO ziali. 1966 Il presidente Yameogo viene rovesciato e il GHANA BENIN

potere assunto da un regime militare guida TOGO COSTA D’AVORIO Burkina Faso Lo stato, questo corpo estraneo

Il Burkina Faso ha così tanti problemi che si fatica a zione, queste strutture rappresentano un elemento vederci dell’altro. Nel 1994, l’ex presidente Thomas fondamentale di stabilità politica, di democratizza- Sankara dichiarò di fronte all’assemblea generale zione e di sviluppo. dell’ONU: «Il mio paese è un concentrato di tutte le disgrazie dei popoli, una sintesi dolorosa di tutte Mancanza di credibilità le sofferenze dell’umanità.» Lo Stato è ammesso, ma non è rispettato, né è cre- È un paese di 274 200 km2 dal rude clima sahelia- dibile. Le nostre società rifiutano qualsiasi potere so- no. Popolato da poco più di 10 milioni d’abitanti, il ciale privo di un valore sacro e qualsiasi persona «mo- Burkina è un’enclave nel cuore dell’Africa occiden- rale» senza volto. È difficile rispettare un potere tale. I rivoluzionari dell’agosto del 1983 diedero al temporale non identificato. Ecco perché allorquan- vecchio Alto Volta il nome di Burkina Faso, che si- do le crisi scuotono il paese lo Stato e l’amministra- gnifica «Paese degli Uomini Retti». zione vengono denunciati e rifiutati come interlo- Creazione puramente arbitraria, lo Stato burkinabé cutori. è un frammento sotto vesti migliori dell’ammini- Le elezioni presidenziali del 15 novembre 1998 sono strazione coloniale. Dall’indipendenza del 1960, esso state boicottate da un’importante fetta della classe po- ha fabbricato uomini a sua immagine al fine di edi- litica perché la commissione elettorale non era suf- ficare un sistema che gli si addica. Le popolazioni ficientemente indipendente. Dopo l’assassinio del hanno dovuto ripensarsi in funzione di un’istituzio- popolarissimo giornalista Norbert Zongo il 13 di- ne poco adeguata alla loro cultura, alla loro giovia- cembre 1998, soltanto l’istituzione di una commis- lità e alla loro visione delle cose. Ecco da dove viene sione d’inchiesta indipendente ha concesso una tre- la loro prima difficoltà d’adattamento ad ogni nuovo gua alle reazioni che esso aveva suscitato. Dopo le processo: educazione, diritti umani, democrazia, svi- crisi politiche del 1999, lo Stato sembra pietrificato luppo, cittadinanza di stato… e dequalificato. Il Burkina Faso è nel suo trentanovesimo anno d’in- Letargia e passività dipendenza, 19 dei quali caratterizzati da un regi- La secolare dinamica dello stile di vita, dei rapporti me repubblicano e 20 da regimi straordinari mili- 18 produttivi e di consumo e dell’organizzazione sociale tari. Il potere centralizzato è sempre stato presen- 19 non è più attiva. Intere popolazioni sono diventate tato come fattore d’unità e di sviluppo. Ma esso non bambini cresciuti stupefatti da ciò che accade loro, riesce a proporre altre formule di sviluppo che Alain Édouard Traoré capaci soltanto di obbedire e di farsi assistere. Private quelle iniziate e guidate dalle istituzioni interna- ha ottenuto nel 1994 il dottorato di filosofia della benché minima presa sulle loro realtà, che di- zionali. Il sottosviluppo è molto presente nono- politica all’Università Jules pendono d’ora innanzi da un determinismo esterno, stante gli aiuti esteri, che spesso hanno imposto una Verne d’Amiens, poi esse si sono rifugiate in una letargia e un passività pa- logica propria provocando l’acculturazione di quel- quello di diritto radossali. le persone che dovrebbero invece beneficiarne. internazionale nel 1997 presso l’Università di Questo disadattamento ad uno Stato giacobino forte Oggi non crediamo più agli aiuti come motore del Lille II, in Francia. e centralizzato ha conseguenze più gravi delle diverse nostro sviluppo. La cooperazione deve accompa- Avendo ottenuto nel 1996 difficoltà climatiche o pluviometriche. gnare il nostro divenire, le nostre inclinazioni. Essa il diploma dell’Accademia Il Burkina Faso raggruppa oltre sessanta etnie. Vi si è destinata a fallire se colloca le popolazioni in una diplomatica internazionale di Parigi, lavora come parlano altrettante lingue o dialetti. Lo Stato impo- situazione d’assistenza. consigliere presso il ne la sua idea di nazione unica che implica un ade- Cosa può attirare lo straniero nel Burkina Faso? Ben Ministero degli affari esteri guamento e la massificazione delle realtà etniche esi- poco. Forse l’ospitalità delle popolazioni o la curio- del Burkina Faso. stenti. Si dice che la colonizzazione abbia realizzato sità di vedere un’Africa miserabile ancora tradizio- La sua partecipazione al giornalismo e alle attività l’unità linguistica attraverso l’insegnamento del fran- nale che sta perdendo i riferimenti secolari della pro- di stampa è sempre cese. Non è esatto. L’argomento secondo cui in tutte pria identità. Ma quando si arriva nel Burkina la sor- avvenuta per mezzo della le etnie si trovano dei francofoni non può essere il presa viene dalla speranza, dalla dignità, dal coraggio critica politica, attraverso fondamento di una presunta unità linguistica, giac- e dalla volontà sprigionati da queste popolazioni. E numerosi articoli pubblicati su giornali ché il francese viene parlato da meno del 10 percento dalla loro grande capacità di prefiggersi ed assume- burkinabé. della popolazione. Al contrario. Alla divisione etni- re la sfida di un cambiamento. ca la lingua francese ha aggiunto una divisione tra francofoni e non francofoni, dove i primi usufrui- Alain Édouard Traoré scono di tutti i benefici nel contesto istituzionale. Dal 1993 il governo si orienta verso un processo di (Dal francese) decentralizzazione che pare promettente – sempre che la volontà politica l’accompagni senza ritenzio- ni. Oggi esistono 33 comuni pienamente operativi, dotati di un sindaco e di un consiglio municipale. In un paese multietnico dove non c’è traccia di una na- L’opinione della DSC Iris Krebs Aderire alle Nazioni Unite? Una questione di solidarietà

Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo Viviamo in una comunanza di destino con il resto e l’aiuto umanitario la Svizzera appartiene già in del mondo. L’instabilità politica, l’estrema povertà, ampia misura e da molto tempo alle Nazioni Unite. la distruzione dell’ambiente naturale a livello globa- Il nostro paese è membro della maggior parte delle le ci toccheranno altrettanto quanto toccheranno gli organizzazioni facenti capo alle Nazioni Unite che altri paesi. Nel suo proprio interesse a lungo termi- si occupano dello sviluppo, segnatamente del ne la Svizzera deve agire da buona cittadina del Programma delle Nazione Unite per lo sviluppo, mondo e assumere la sua parte di responsabilità fa- dell’UNICEF o dell’Organizzazione mondiale della cendo uso degli strumenti, imperfetti ma perfettibi- sanità. La Svizzera partecipa al finanziamento di li, che la comunità internazionale ha creato a que- queste istituzioni come pure alla loro gestione, sto scopo. Non da ultimo, accettare di lavorare in dato che è rappresentata in seno al loro consiglio e questo modo con gli altri paesi costituirà anche un tra il loro personale. segno di rispetto per i nostri partner.

La Svizzera è inoltre stata una partecipante molto Jean-François Giovannini attiva nell’ambito delle conferenze delle Nazioni Direttore supplente della DSC Unite dedicate ai temi rilevanti per lo sviluppo, quali la Conferenza di Rio de Janeiro sull’ambien- (Dal francese) te e lo sviluppo (1992), la Conferenza di Vienna sui diritti umani (1993), la Conferenza del Cairo sulla popolazione e lo sviluppo (1994), il Vertice sociale di Copenaghen (1995). Vi ha difeso con suc- cesso gli interessi e i valori che sono al centro della sua politica.

Perché mai siamo dunque favorevoli a un’adesio- ne completa della Svizzera alle Nazioni Unite? Dal punto di vista della cooperazione il principale ar- gomento mi sembra essere il fatto che diventa sempre più evidente l’impossibilità di dissociare la politica dallo sviluppo. L’esperienza insegna che SVILUPPO E COOPERAZIONE SVIZZERA buone condizioni politiche sono un fattore deter- minante per migliorare la situazione reale delle po- polazioni più svantaggiate. I principali nemici dello sviluppo sono la guerra, il mancato rispetto dei di- ritti della persona, l’assenza di norme giuridiche. I problemi della comunità internazionale devono pertanto essere affrontati nella loro globalità per tro- varvi dei rimedi. Al loro ritorno dall’esilio i kosovari hanno trovato case incendiate e saccheggiate. Tenendo conto delle priorità concesse ai più disagiati, le associazioni umanitarie hanno distribuito ad ogni famiglia materiale atto a ripristinare e porre al riparo dalle intemperie almeno una camera: teloni di plastica, tavole, chiodi e qualche utensile indispensabile. Campeggio forzato in Baechler (2)

Keystone loro paese, l’ASC era già sul posto per fornire loro gli shelter kits. Teloni di plastica, listelli di legno, chiodi, seghe, (jls) - Secondo le stime effettuate sono oltre 80 mila martelli... Tutto era stato predisposto. Ma forse que- – e dunque circa la metà di quelle presenti nella pro- sti pacchi erano troppo perfetti, uno identico all’al- vincia – le case fortemente danneggiate o andate tro. «I rifugiati non ne erano molto soddisfatti. completamente distrutte durante gli eventi bellici. Alcuni avrebbero preferito più tavole perché le loro Di norma i soldati serbi si impadronivano di tutti i case erano completamente distrutte, altri avrebbero beni che esse ancora contenevano, prima di darle alle preferito ricevere solo dei teloni di plastica per rim- fiamme. Nel momento in cui centinaia di migliaia piazzare porte e finestre», spiega Markus Baechler, di profughi, nel corso dell’estate, hanno fatto ritor- coordinatore del programma per i Balcani. Dunque no nei luoghi dai quali erano fuggiti, la loro vita ha l’ASC ha agito di conseguenza. Dall’inizio d’ottobre dovuto ricominciare da zero, in case dai muri sbrec- i rifugiati hanno la possibilità di scegliere tra diversi ciati, dal tetto sfondato, senza finestre, senza porte. tipi di Kit in funzione ai lavori da effettuare. Oltre Prima di pensare alla ricostruzione si dovevano riem- a questo programma destinato ai kosovari che rien- pire le fessure, gli squarci e proteggersi dal vento e trano dalla Svizzera, l’ASC assicura la distribuzione dalla pioggia. Il primo intervento delle associazioni di 6'000 shelter kits forniti dall’Alto Commissariato umanitarie è stato quello di distribuire in tutte le pro- delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). Il ma- vince i cosiddetti shelter kits, pacchetti contenenti il teriale fornito dall’UNHCR è preparato e imballa- materiale necessario alla realizzazione di un ricove- to a Pristina dal personale dell’ASC e consegnato ad ro di fortuna all’interno di case semi-distrutte. organizzazioni non governative che si incaricano della distribuzione nei villaggi. Malcontento tra i rifugiati La Divisione aiuto umanitario e Corpo svizzero di Un inverno al caldo? aiuto in caso di catastrofe (ASC) della DSC ha Un ulteriore punto del programma svizzero è rivol- concentrato i suoi sforzi su tre comuni situati al cen- to ai rifugiati particolarmente bisognosi, rientrati tro ed all’ovest della provincia, luoghi di provenienza per esempio dalla Macedonia o dall’Albania. della maggior parte dei kosovari rifugiati in Svizzera. «Contrariamente ai loro concittadini rientrati dalla Così, quando costoro hanno iniziato a rientrare nel Svizzera, queste persone non hanno ricevuto un ? Kosovo ?

Shelter kit : 50 m2 di teloni in plastica (per le finestre) 120 m2 di teloni in plastica rinforzata (per il tetto) 10 listoni da tetto (lunghezza: 5 m) 10 tavole (lunghezza: 5 m)

ASC( 3) 20 metri lineari di listelli 30/10 mm contributo di rientro di 2'000 franchi», afferma M. chiodi di diverse dimensioni Baechler. Circa 1'500 famiglie dovrebbero riceve- una sega a mano re oltre ai normali shelter kits due altre opzioni des- mira al ripristino delle scuole e degli ambulatori. un martello tinate ad apportare ulteriori confort. Grazie al «kit- Oltre alla distribuzione dei kit ed all’attività di ri- un pinza abitativo», che fornisce materassi e una cucina eco- costruzione l’ASC è attiva nell’agricoltura e nell’ap- un rotolo di filo di ferro una pala nomica, si può ricominciare a vivere in maniera più provvigionamento d’acqua potabile. Con una ven- un piccone o meno normale. Poi c’è il «kit-invernale» che per- tina di esperti sul posto e stanziamenti dell’ordine un secchio mette di isolare e riscaldare una stanza. Per le asso- di 50 milioni di franchi per l’anno 1999, l’impegno un rotolo di nastro adesivo ciazioni umanitarie operanti in Kosovo dallo scor- in Kosovo non ha precedenti nella storia della DSC. una scopa so mese di luglio la sfida – in vista dell’inverno – Tale impegno è spiegabile in quanto la Svizzera Kit d’abitazione : consiste nell’assicurare ad ogni famiglia almeno una ospita attualmente il 10 % della popolazione koso- 6 materassi camera riscaldata. Un obiettivo che si è rivelato vara, di cui oltre 50 mila richiedenti asilo. una cucina economica una tanica troppo ambizioso, come constata Daniel Züst, «Dobbiamo dispiegare il massimo dei mezzi a no- sacchi a pelo membro dell’ASC e capo della delegazione svizze- stra disposizione sul posto per progetti tesi a facili- ra in Kosovo: «Malgrado l’immenso sforzo effet- tare il ritorno dei profughi», dice in conclusione Kit invernale : 45 m2 di tavole tuato, sarà difficile dare un riparo a tutti prima an- Markus Baechler. una finestra cora che arrivi la neve.» una porta (Dal francese) isolazione del pavimento Appello alla solidarietà una stufa La DSC si è altresì preoccupata per quei profughi che non hanno alcun posto in cui andare. Essa si è appellata alla solidarietà dei proprietari di grandi case poco danneggiate, esortandoli ad accogliere prov- visoriamente una o due famiglie. In cambio la DSC ha offerto un aiuto alla ricostruzione sotto forma di legname, di cemento e di ghiaia. Inoltre essa si è im- pegnata nella sistemazione di alloggi collettivi, ad esempio all’interno di edifici pubblici non utilizza- ti. Un’altra voce del suo programma di costruzione Olivia Heussler In piena fase di ricostruzione

E’ passato esattamente un anno da quel fatidico ottobre del ’98: in poco più di una settimana si era abbattuta la stessa massa di pioggia che normalmente cade in tre anni e poi, a fine mese, a distruggere quel poco che era rimasto illeso, ci L’impegno svizzero: Dall’ottobre del ’98 fino ha pensato l’uragano Mitch. Ad un anno dalla catastrofe in alla fine del 2000 la DSC investirà nelle zone colpite tutta la zona, grazie agli aiuti internazionali, si è in una fervida 7 milioni di franchi precedentemente fase di ricostruzione e di trasformazione. stanziati e ulteriori 15 milioni di franchi stanziati dopo la catastrofe. Inoltre (mr) Per alcune settimane le zone devastate dall’ura- tività produttive e, non per ultimo, il coordinamento il Segretariato di Stato gano Mitch erano state al centro dell’attenzione dei degli aiuti svizzeri ed internazionali. dell’economia (seco) media internazionali. Una catastrofe di estrema du- «In questa fase rivestono particolare importanza il concede al Nicaragua uno sdebitamento di 8 rezza che ha coinvolto vaste zone in Nicaragua, coinvolgimento della cittadinanza e l’elemento pre- milioni di franchi e un Honduras, El Salvador e Guatemala. 10'000 i morti, ventivo della trasformazione, cioè di un’ottimizza- aiuto straordinario di 8'000 le persone scomparse. Ben 2,3 milioni di per- zione delle infrastrutture da ricostruire. Prima di bilancio di 5 milioni. sone colpite, di cui circa un milione ha perso tutto, riedificare ponti, strade ed edifici si pianifica con Anche l’Honduras beneficerà di uno compreso il terreno coltivabile che è stato portato cura la loro nuova ubicazione in modo di evitare sdebitamento di 10 via dalle masse d’acqua. Cinque miliardi di dollari i nuove catastrofi», ci spiega Ruth Huber, responsa- milioni. Ed infine tramite le danni stimati. bile in seno alla DSC della cooperazione allo svi- organizzazioni umanitarie Già dopo due soli giorni dalla catastrofe gli aiuti sviz- luppo in America centrale. «Ora la pianificazione svizzere ulteriori 35 milioni di franchi confluiscono zeri sono riusciti a decollare. Si è resa l’acqua pota- è perlopiù terminata e in tutta la zona si è in piena nella ricostruzione grazie bile, organizzata la distribuzione di pasti, di medici- ricostruzione». ai ricavi della catena di ne e di coperte. Un’efficienza resa possibile non solo solidarietà svizzera. grazie ai cospicui stanziamenti, ma anche grazie all’esistenza di un ufficio di coordinamento degli aiuti svizzeri già presente sul territorio, il quale è stato immediatamente potenziato. «Ora invece, dopo un periodo di approfondita pianificazione, si è in piena fase di ricostruzione», commenta Willy Lenherr, vice capo Sezione Europa, Asia e America, aiuti umanitari della DSC. Questa seconda fase prevede, tra l’altro, la ricostruzione di strutture sanitarie e sco- lastiche, il rifornimento idrico, il ripristino delle at- Dietro le quinte della DSC

Dall’aeroporto alla DSC Transfer di conoscenze e (bf) Harry Sivec-Muniz è dal esperienza Che cos’è... 1° novembre il nuovo capo della (rvr) La soluzione di compiti Sezione media e comunicazione complessi presume conoscenze e lo sviluppo urbano? della DSC. Succede a Marco esperienza. Ciò vale in Cameroni, nominato console particolare per le attività (bf) Le cifre parlano da sé: nel 1800 solo il 3 percento dell’uma- generale a Milano. Il nell’ambito della cooperazione nità non viveva nelle campagne. 200 anni dopo – nel 2000 – il quarantenne Harry Sivec-Muniz internazionale. Per poter trovare 50 percento della popolazione mondiale vive nelle città. È dunque ha studiato germanistica, soluzioni corrette e durevoli incontestabile che lo sviluppo urbano rappresenta una delle gran- pedagogia e letteratura popolare nonostante le circostanze in dissime sfide del prossimo secolo, in particolare per i paesi in via all’Università di Zurigo. perenne mutamento la DSC ha di sviluppo. Lo dimostrano anche le due grandi conferenze Ha lavorato dapprima come previsto per il suo personale sull’habitat, che si sono tenute nel 1976 a Vancouver e nel 1996 insegnante di scuola media, operativo un piano di job a Istanbul. quindi è passato al giornalismo, rotation. Le collaboratrici e i Il concetto di sviluppo urbano si intende oggi in senso ampio e svolgendo la funzione di addetto collaboratori cambiano ogni rappresenta assai più della semplice crescita e di una città. Esso all’informazione di Caritas 3-5 anni il posto di lavoro, copre infatti tutti gli aspetti positivi e negativi che il fenomeno Svizzera a Lucerna. In seguito è affrontando un trasferimento sia comporta riguardo al delicato equilibrio tra ambiente, gestione diventato consulente per la tra la centrale e il territorio, sia dei rifiuti, sviluppo della cultura, povertà, promozione economica, comunicazione presso il gruppo tra le diverse unità organizzative situazione sanitaria, approvvigionamento d’acqua potabile, po- FUNDES a Bogotà, Colombia, presso la centrale. Ogni anno da tenziamento dei trasporti, sviluppo di bidonvilles, rapporti socia- e dal 1996 è stato capo stampa e 20 a 30 collaboratrici e li e tant’altro ancora. informazione presso la direzione collaboratori, (pari a circa il 20 La DSC sostiene dal 1978 dei progetti nel campo dello sviluppo dell’aeroporto di Zurigo. percento del personale impiegato urbano. Nel 1987 ha creato al suo interno un servizio settoriale in campo operativo) cambiano specifico per lo sviluppo urbano, il cui compito non è solo quel- funzione nell’ambito della lo di accompagnare progetti concreti di sviluppo urbano – i mag- rotazione per dedicarsi a nuovi giori dei quali vengono realizzati in Vietnam, Indonesia, Pakistan compiti. In questo modo si e Burkina Faso –, ma è anche stato quello di elaborare i principi realizza un transfer efficace e della politica di sviluppo urbano e la posizione della DSC nei continuo di conoscenze e confronti della dimensione urbana, determinandone l’impegno esperienze in seno alla DSC nella lotta contro la «povertà urbana». come pure tra lei e i suoi partner. Still Pictures A chi servono i

Caffè o succo d’arancia Max Havelaar, tappeti step, legname «FSC»: i prodotti provvisti di cosiddetti label (o marchi di qualità) godono presso le consumatrici ed i consumatori di una Nadine Speich crescente popolarità. Ma essi non dimorano incontrastati. Sava Buncic della Fondazione Max Havelaar e Nadine Speich della DSC illustrano vantaggi e limiti dei label, mentre Maria Nazareth Farani Azevêdo, membro della Missione brasiliana dell’ONU a Ginevra, disapprova i label come strumenti di mercato (vedi riquadro). Il dibattito è stato moderato da Gabriela Neuhaus. Keystone (5)

Cos’è un label? Nadine Speich: In linea di massima i label sono da duttori sono in sostanza esenti da costi – per essere Un label è un marchio di giudicare positivi se applicati in relazione a criteri iscritti nel nostro registro dei produttori essi devo- qualità per prodotti che ecologici e sociali. In questo senso, in futuro anche no semplicemente soddisfare determinate condizio- viene conferito sulla base FORUM di criteri ben precisi. Un il Consiglio federale intende favorire i label. Con ni: devono essere organizzati in modo democratico, ufficio o un’organizzazione questo strumento si dà alle consumatrici e ai consu- i membri della cooperativa devono decidere insie- indipendente controlla matori la possibilità di responsabilizzarsi di fronte ai me sull’impiego del sovrapprezzo. Per essere acqui- che le norme vengano metodi di produzione. Per i paesi in via di sviluppo stati nel Nord i prodotti devono inoltre disporre di rispettate. In Svizzera i label «Max Havelaar» e ciò rappresenta un aiuto prezioso per promuovere una certa qualità d’esportazione. Per raggiungere «step», che rivestono una gli aspetti ecologici e sociali nella produzione. questo standard minimo, nel Sud cooperiamo con certa importanza per la organizzazioni non governative locali. Per ciò che politica di sviluppo, Un solo mondo: Proprio nei paesi in via di svi- concerne il label «bio», per i produttori la situazio- vengono sostenuti dal Segretariato di Stato per luppo la crescente popolarità dei prodotti con label ne è molto più difficile. Contrariamente a Max l’economia (seco). non è vista proprio di buon occhio. Lei riesce a ca- Havelaar le esigenze di certificazione «bio» differi- pire queste resistenze? scono da paese a paese. La Gemma, il label biologi- co svizzero, sottopone i produttori a condizioni «In Brasile la sostenibilità non è per forza la stessa Speich: I label forniscono gli stimoli per migliorare i molto severe. cosa che in Norvegia, in metodi produttivi, tuttavia questo tipo di perfeziona- Svizzera o nell’UE.» mento comporta anche un processo complesso: spes- Un solo mondo: Cosa significa questo groviglio Maria Nazareth Farano so bisogna dapprima modificare il metodo produtti- di label per i produttori? Azevêdo vo, e per fare ciò sono necessari degli investimenti. Il problema maggiore però è rappresentato dalla certifi- Buncic: Una certificazione per ogni paese – per i «I requisiti dei label Max cazione: il label costa soldi. Anche nei nostri paesi ci produttori è troppo complicato e troppo oneroso. Havelaar non hanno si è resi conto che per i piccoli produttori questa pro- Perciò, spesso essi vi rinunciano benché a volte siano origine soltanto nel Nord, ma si basano piuttosto su cedura è più onerosa che per le grandi aziende. già in grado di soddisfare le condizioni richieste. Ma dialoghi con produttori e le esigenze del mercato sono chiare: le persone vo- rappresentanti sindacali Un solo mondo: In altre parole, il label pregiudi- gliono prodotti certificati «bio». locali.» ca ulteriormente i più svantaggiati che per entrare Sava Buncic nel mercato devono assumersi costi aggiuntivi? Speich: Le direttive finora in vigore sono di carat- tere molto generale. Sarebbe perciò positivo esami- Sava Buncic: Ciò è vero per i label «bio», ma non nare più a fondo i criteri su un piano internaziona- lo è per il label Max Havelaar. In questo caso i pro- le – anche in considerazione delle critiche formula- label? Lisa Schäublin (6) va Buncic

te da molti paesi in via di sviluppo, secondo cui i criteri sono stati elaborati dal punto di vista dei «paesi sviluppati».

Un solo mondo: Molti paesi produttori esigono però dal Nord una politica opposta: essi reclamano la soppressione delle barriere commerciali; in que- sto modo – così argomenta ad esempio il Brasile – la loro economia potrebbe svilupparsi in modo in- in condizioni economiche molto precarie. I premi dipendente. Nel nome della cooperazione allo svi- di Max Havelaar fluiscono di fatto anche in pro- luppo facciamo dunque qualcosa che i presunti «be- getti a favore di questo gruppo di persone. neficiari» non desiderano? L’assoluta libertà di commercio non significa in- fatti che tutto sia aperto e che chiunque ne abbia Buncic: Io la vedo in un altro modo. Un esem- voglia possa parteciparvi. pio: in febbraio abbiamo lanciato il succo d’aran- cia – in Svizzera l’80 percento dei concentrati di Un solo mondo: In fin dei conti il label è uno stru- succo d’arancia proviene dal Brasile. In Brasile la mento per i mercati del Nord che nel Sud riveste produzione di succo d’arancia è fortemente cartel- un’importanza soltanto per i produttori orientati lizzata. Quattro industrie controllano da sole l’85 all’esportazione? percento della produzione nello stato di Sao Paulo. Spesso le imprese più piccole riescono ad esporta- Speich: Anche nelle medie e grandi città del Sud re soltanto a pessime condizioni. Grazie al label c’è una crescente fetta di popolazione interessata ad «Fairtrade» anche le medie imprese hanno final- esempio ai prodotti «bio». Penso che l’approvvi- mente la possibilità di partecipare al mercato in- gionamento delle proprie città e regioni offra ai pro- ternazionale – il che si ripercuote positivamente duttori del Sud un potenziale molto maggiore ri- sulle raccoglitrici di queste piantagioni che vivono spetto alle esportazioni. Olivia Heusser

Un solo mondo: Qual è dunque il futuro dei label? trodurre standard minimi paragonabili che tengano Assumeranno un’importanza sempre maggiore op- conto di criteri sia ecologici sia sociali. Malgrado pure un giorno saranno superflui? tutto, questo strumento ha anche i suoi limiti. Laddove si applica un label gli standard di produ- Buncic: Mi auguro che in futuro i label come quel- zione vengono sì costantemente alzati, e questo è lo di Max Havelaar possano continuare ad influire un meccanismo positivo; ma per certi problemi sull’economia. Forse è stata proprio la nostra fetta di gravi come lo sfruttamento del lavoro minorile o i mercato del 13-15 percento a far sì che ora anche casi estremi di danni all’ambiente è necessario pren- nelle piantagioni Chiquita si applichino criteri so- dere in considerazione anche misure restrittive. ciali. Si tratta di evoluzioni positive, e spero vi sa- ranno molti altri esempi di questo genere. (Dal tedesco)

Speich: Il label è uno strumento importante per im- porre beni prodotti in modo sostenibile. Esso gode di un consenso piuttosto ampio in quanto è facolta- tivo. Tuttavia, per tutti i label sarebbe meglio in-

Maria Nazareth Farano Azevêdo, Missione brasiliana dell’ONU, Ginevra: «I label sono una fonte di discriminazione e di partono da 30 anni. In casi del genere bisogna ingiuste barriere commerciali. È vero che i label tenere conto delle peculiarità regionali ed ac- sono facoltativi, ma in realtà si è costretti a par- cettare le diverse esigenze di ognuno. tecipare; chi non sta al gioco viene spinto fuori Negli anni passati, in seno all’Organizzazione del mercato dalla politica di PR e d’informazio- mondiale del commercio (WTO) abbiamo di- ne del Nord. Ciò significa che chi desidera scusso a lungo le cosiddette «Norme Generali», esportare deve assumersi i costi supplementa- ma tutto ciò che rientra in questo ambito è es- ri di un labeling. tremamente soggettivo. A mio modo di vedere I label vogliono misurare tutto con lo stesso con l’Accordo generale sulle tariffe e sul com- metro – in ambito sociale, lavorativo ed ecolo- mercio GATT 94 disponiamo di una regola- gico. Dietro a questa pretesa spesso si cela del mentazione sufficiente che garantisce anche la protezionismo. Non esiste una comparabilità sostenibilità. Si tratta soltanto di applicarlo in fra le diverse sedi di produzione; l’industria della modo confacente.» carta brasiliana può ad esempio coltivare un bosco in modo sostenibile con un ciclo di 15 (Dal tedesco) anni in considerazione delle condizioni clima- tiche favorevoli, mentre in Europa gli standard Carta bianca

Laurent Cocchi Quando la passione diventa mestiere

Il sogno di ogni ragazzo che suona e misura in cui non c’è un pubblico seguito una parabola professionale che scrive musica, da solo o con una che la ascolta. Si scopre inoltre che fortunosamente libertaria rispetto ai qualsiasi band scolastica, è quello di tra il musico e la gente ci sono una canoni sopracitati, dovessi tornare poterci un giorno vivere. Di potere marea di strutture e di intermediari. indietro, mi occuperei d’altro. dunque realizzare la meravigliosa Le case discografiche e distributrici Perché è più bello la sera sedersi al ipotesi di guadagnarsi il pane e il fu- in primo luogo. Esse non sono pianoforte o imbracciare la chitarra, Fabio Louino turo attraverso la propria fantasia. strutture istituzionali che scelgono per il puro piacere di farlo, senza la Pippo Pollina Il mio caso non fa alcuna eccezione, in base a criteri di oggettiva qualità, domanda: piacerà o no? In questi giorni, Pippo Pollina, anzi, tanto ero convinto della bontà bensì sono ditte che comprano e E’ più bello sognare dei propri versi cantautore siciliano, residente delle mie intenzioni che all’età di e delle proprie melodie, piuttosto a Zurigo, ci ha presentato il vendono. Aziende che emettono suo ultimo lavoro: 22 anni, non ancora ultimati gli un fatturato, che hanno un certo che agognare il successo e la noto- Rossocuore. Un titolo che studi universitari, lasciai capre e ca- numero di dipendenti e il cui unico rietà svendendo il bambino e il ra- può dare adito ad equivoci, voli (si fa per dire), mi imbarcai in gazzo che si è stati. soprattutto se il disco è obiettivo è quello di guadagnare il firmato da un cantautore di un qualsiasi treno in direzione nord più possibile. In questo caso non si Ho un unico desiderio: se qualcuno cognome italiano. Ma per chi e dalla mia Palermo partii alla tratta di detersivi, bensì di musica, mi vedrà un giorno trascinarmi da conosce Pippo Pollina è conquista del mondo. ma il concetto è uguale. un palco all’altro - come molti miei chiaro che il titolo non fa alcun riferimento a sentimenti Ne ero sicuro. Da qualche parte Poi ci sono i manager, gli organiz- illustri colleghi - senza più nulla da sdolcinati, tipici di certe qualcuno stava aspettando me e la zatori di concerti e di festival, le dire e da dare, che me lo si gridi canzoni italiane, bensì trae mia musica. radio e le TV. Queste ultime più forte. Mi ricorderò di questi pensie- origine dal suo impegno sociale che accompagna il Del resto a quella età ogni giorno sono grandi e potenti, più raggiun- ri di fine millennio. cantautore nella sua vita dura un anno, la grandezza del cielo gono e manipolano i gusti della come un filo rosso. è talmente infinita da non accorgersi gente, più sono arroganti e stucche- Pippo Pollina è nato a giustamente di un bel nulla. Palermo nel 1963. Mentre voli. I cosiddetti mass-media sono il studiava giurisprudenza, La realizzazione del sogno del musi- giusto toccasana per le ambizioni chitarra classica e teoria della cista è una delle più classiche favole del musicista, il quale si troverà musica, scriveva contempo- metropolitane del nostro mondo raneamente articoli contro lo presto nel migliore dei casi a pre- strapotere della mafia per il contemporaneo: Può mai riuscire senziare in ridicoli programmi per quotidiano «I siciliani» e si un piccolo uomo tra milioni di mi- dementi insaziabili. Tutto questo in impegnava in quel movimento lioni a fare ascoltare la sua voce? un calderone vergognoso in cui si di cui Giovanni Falcone fu il massimo esponente. Nel E qui casca l’asino. trova posto per tutto: Dai profughi 1986 Pollina lascia l’Italia, non Piano piano, sull’altare del dover del Kosovo e le migliaia di morti in solo perché la sua vita è in riuscire a tutti i costi, all’idealismo diretta, ai poderosi seni e sederi pericolo, ma soprattutto anche perché oramai dei primi tempi e alla purezza dei delle nostre belle figlie di mamma. disilluso. Dal 1989 risiede sentimenti - che poi fanno scattare Ma da dove eravamo partiti? stabilmente a Zurigo. la molla della creatività - si sostitui- Ah sì, la musica. Quella meravi- scono i primi calcoli. gliosa ed eccentrica capacità sonora Improvvisamente si scopre che è di evocarci sensazioni sottili come necessario operare compromessi. l’anima. Io ho rispetto per lei e per Che la propria musica non esiste - la passione che continuo a nutrire in termini di commerciabilità - nella nei suoi confronti. Ma pur avendo La gioia di vivere dell’Africa si traduce in una cultura incredibilmente ricca. L’Africa conosce tuttavia anche un lato oscuro: quello delle interminabili guerre civili. Un capitolo particolarmente agghiacciante è quello delle bambine e dei bambini soldati in Liberia o nella Sierra Leone. La cineasta zurighese Alice Schmid ha girato sull’argomento un interessante documentario intitolato «Behind my closed eyes». Di Stefan Hartmann*. Bambini soldati in Liberia

Monrovia è distrutta: è stata bianchi sono stati uccisi nella cineasta ha conosciuto a sketch quotidiani sono diffusi da bruciata e bombardata durante la vicina Sierra Leone. Monrovia grazie al giornalista nove diverse emittenti radio del guerra civile del 1989-1996. La Il film «Behind my closed eyes» radiofonico Manjou Borley (42). paese. «Vogliamo rompere il gente vive nelle rovine e per ci fa conoscere la storia di cinque A lui deve in gran parte circolo vizioso degli omicidi e sopravvivere si mette in «veterane» e «veterani» della l’impulso che l’ha spinta a creare della violenza, ma nei nostri testi TURA cammino giorno dopo giorno guerra, poco più che ventenni, il film. È lui che le ha agevolato i non possiamo addentrarci nella senza meta precisa. La cruenta che da bambini sono stati contatti con le «veterane» e i politica» , racconta Borley lotta di potere che ha avuto per reclutati in maniera forzata dalle «veterani» comprensibilmente durante la proiezione del film,

CUL teatro la Liberia è diventata bande saccheggianti dei diffidenti. avvenuta a luglio di quest’anno a tristemente celebre come la «warlords». In condizioni Zurigo. «La radio è l’unico «guerra dei bambini». 6’000 difficili, in un luogo non Ex ministro della cultura ora mezzo di comunicazione di cui bambine e bambini soldati dai 7 precisato tra le macerie di giornalista radiofonico dispone il paese», dice Borley. ai 17 anni, pesantemente armati Monrovia, hanno raccontato alla Questa orribile guerra non ha Nei villaggi gli apparecchi da «signori delle strade», hanno cineasta delle loro vite distrutte, risparmiato nessuno. Anche radiofonici a manovella portato paura e scompiglio tra la delle notti insonni e degli incubi. Manjou Borley ha dovuto rappresentano in un certo senso popolazione di questo stato Lacrime su volti senza più parole assistere alla morte del proprio l’ombelico del mondo. Le strade dell’Africa occidentale. e segnati dalle cicatrici. Con figlio. Nel governo liberiano di sono insicure e in parte distrutte. La carrellata attraverso la capitale voce stentata, Maud, Josefine o transizione del 1996 era ministro I giornali non raggiungono i della Liberia – o di ciò che ne Roberta raccontano come anche della cultura. Oggi dirige il luoghi remoti del paese. «Siamo rimane dopo gli insensati scontri loro, pur essendo ragazze, sono gruppo «Talking Drum Studio», un paese in cui non vige nessuna – ha un carattere angosciante nel state costrette a uccidere, sono sostenuto dall’Olanda. I membri legge», si lamenta la troupe di documentario di Alice Schmid. state drogate e stuprate. La loro sono persone attive nel mondo Borley in uno sketch. La mattina Le immagini sono state riprese di testimonianza porta alla luce una dei media e del teatro. In uno alle sei, quando l’ultima buon mattino, contravvenendo guerra disumana che non studio di registrazione produzione di Talking Drum ai divieti. Farsi sorprendere a conosce più nessun tipo di producono con pochi mezzi Studio va in onda, la metà della filmare può avere conseguenze ordine. piccoli sketch sulla popolazione nazione – e spesso anche il drammatiche a Monrovia. In Servendosi dello strumento sradicata e la guerra, sulla pace e presidente – ha l’orecchio Liberia vige una situazione senza stilistico delle immagini la riconciliazione. La dedizione incollato alla radio. «Inviamo leggi. Dal 1997 è al potere un «congelate» (freeze) e di del gruppo di Borley è totale. ogni giorno un messaggio alla governo eletto contraffazioni in bianco e nero, Mezza dozzina di attrici e attori popolazione», spiega Borley, «è il democraticamente, diretto Alice Schmid registra lo gesticolano, cantano e strillano messaggio della riconciliazione». dall’ex condottiero Charles sconvolgimento e il dolore di davanti ai microfoni con tutta la Taylor. E durante le ricerche questi volti. Le riprese sono voce che hanno in petto. * Stefan Hartmann è giornalista compiute da Alice Schmid nel accompagnate dai canti tristi di Sentono veramente che cosa freelance e lavora per il Presseladen gennaio scorso due giornalisti un gruppo di danza che la assilla la popolazione. I loro di Zurigo. Sfruttamento dei minori La cineasta zurighese Alice Schmid, 48, realizza da anni come produttrice freelance film incentrati sull’argomento infanzia e violenza. Ciò che preoccupa Alice Schmid sono, da un lato, le varie forme di sfruttamento. Nel 1993 si è infatti chinata con «Sag nein» (28 min.) sul tema dell’incesto e dell’abuso di minori; nel 1998 ha affrontato con «Einmal im Leben ins Kino» (26 min.) quello dell’infanzia sfruttata dall’industria dei tappeti indiana. Dall’altro lato, le interessa il destino dei bambini e delle bambine vittime della guerra. La cineasta ha affrontato questo capitolo particolarmente tragico a più riprese. Nel 1994 ha girato in Cambogia «Briefe an Erwachsene» (52 min.) che illustra il dramma della spaventosa eredità lasciata dalle mine antipersona. Con «Behind my closed eyes» scandaglia ora uno dei lati più oscuri della guerra, quello dell’infanzia assoldata in Africa. Per aver trattato le varie forme di violenza contro i minori con gli strumenti della cinematografia la cineasta zurighese è già stata insignita di oltre mezza dozzina di premi. La pellicola «Behind my closed eyes» è stata realizzata con il sostegno della DSC. Musica per le ragazze Il CD «Women’s World Music» ha venduto quasi 38000 copie. Per tutte le persone coinvolte nel progetto si è trattato di una bellissima sorpresa, in particolare per l’Associazione delle maestre del Niger, il cui progetto a favore di una maggiore scolarizzazione delle ragazze ha trovato un finanziamento. Di Beni Güntert*. ?

Un simile successo per la prima Per la DSC l’obiettivo più nel rapporto di Catherine Timbo, abbandonano la formazione di raccolta di alcune delle più belle importante è stato raggiunto: dare, addetta al programma per le donne base ed anche i genitori le voci femminili del Sud non se lo nel contesto della Conferenza in Niger, a proposito dei risultati si motivano a continuare. aspettava proprio nessuno, il mondiale sulle donne, una voce legge che in sei villaggi le maestre Rimane tuttavia ancora molto da giorno in cui la DSC la presentava, alle donne del Sud, attirando e i genitori si impegnano a favore fare, soprattutto nel campo della insieme con la ditta produttrice l’attenzione sull’importante ruolo della formazione delle fanciulle. La pedagogia e della gestione di codtuxedo, nell’ambito del festival che esse assumono nei processi di scuola, a sua volta, gode di piccoli progetti. Ma tutto ciò si Afro-Pfingsten 1995, dove il sviluppo. Oltre a ciò il CD ha maggiore considerazione perché le realizzerà. Infatti, a partire leggendario gruppo femminile fruttato ben 30’000 franchi in donne e gli uomini dei villaggi dall’anno prossimo il progetto di «Les Go de Kotéba» di Abijan diritti di licenza che la DSC possono esercitare in modo diretto scolarizzazione delle ragazze verrà poteva essere seguito dal vivo. voleva investire in un progetto di la loro influenza sull’andamento inserito in un programma di «La richiesta si è sviluppata in un sviluppo a favore delle giovani. Il delle cose. Particolarmente sviluppo più ampio sostenuto dalla regolare crescendo, come se progetto era stato messo in piedi importante si è rivelata la DSC nella regione di Gaya, ‘Women’s World Music’ si fosse ancora nel 1995 dall’Ufficio collaborazione al programma delle avendo così buone probabilità di diffuso mediante la propaganda di svizzero di coordinazione che lezioni di attività pratiche. Le diffondersi a altri villaggi. bocca in bocca. Per ragioni di opera in Niger. Infatti, allieve vi possono acquisire Insomma, gettando una pietra copyright non possiamo l’Associazione delle maestre del conoscenze di importanza vitale in nell’acqua si creano tanti cerchi. purtroppo più farne una nuova Niger voleva aumentare il tasso di materia di igiene e alimentazione edizione, cosicché il CD è in scolarizzazione delle ragazze, ma della prima infanzia, coltivazione * Beni Güntert è collaboratore della pratica esaurito» ci dice Felix mancava il denaro necessario per degli ortaggi e allevamento, cucito Sezione media e comunicazione della Lotze, product manager di cod- finanziare un progetto. e ricamo. Ne consegue che un DSC tuxedo. Dopo due anni di realizzazione, minor numero di allieve (Dal tedesco) Libri Strumenti didattici nei meandridell’economia edel siano addentratepassoper banane, leielesueinterlocutricisi toccante come,sull’esempiodelle Brunner raccontainmodo nuovo librolaturgovieseUrsula – econtagiaaltredonne.Nelsuo banane sianocosìabuonmercato donna sichiedeperchémaile (bf) Peresempiolebanane…Una Le donnedellebanane 3008 Berna. BLMV, Güterstrasse13, www.blmv.ch odirettamentepresso tedesca: nellelibrerie,allapagina Disponibile soltantoinlingua Balcani. d’intervento dellaSvizzeranei retroscena politicielepossibilità che popolanolenostrescuole,i capire meglioipiccoliprofughi ausilio didatticoimportanteper speranze nutronoperessa.Un in patriaequalisentimenti vivono danoiseguonoglisviluppi ed igiovanidiquestipaesiche chiede peròanchecomeibambini catastrofe (ASC).«ZurZeit»si Corpo svizzerodiaiutoincaso data laparolaadunmembrodel della NATOedeimedia,viene esprimono sulruolodell’ONU, Iugoslavia. Degliespertisi e conladisgregazionedella dopo ilcrollodelmurodiBerlino sugli sviluppineinuovistatinati di questaregioneeponequesiti «Zur Zeit:Balkan»illustralastoria provenienti daquestoterritorio. molti bambiniegiovani scuola svizzericonlapresenzadi ripercuotono finsuibanchidi e lesuecontinuecrisichesi potevano certomancareiBalcani secondaria. Fraquesterealtànon espresse daidocentidiscuola d’informazioni sutemid’attualità d’ausili pedagogicie intende assecondarelerichieste Con questacollanalacasaeditrice Medienverlag diBerna(BLMV). didattici delLehrmittel-und nuova collanadistrumenti (gnt) «ZurZeit»èilnomediuna «Zur Zeit:Balkan» sono presentatein un’operaallacui immagini equelledidieciannifa seconda seriedifotografie.Queste aveva ritrattoenehafattouna Bührer haritrovatolepersoneche controllo deipalestinesi.Michel e lecittàsonopassatesottoil insediamenti israelianièaumentato Dieci annidopoilnumerodegli ritratti dialcuniloro. Bührer harealizzatounaseriedi e nel1989ilfotografoMichel considerano laloroterra.Nel si sonoinsediatiinquellache nati osonodeirifugiati,isecondi Striscia diGaza.Iprimivisono che vivonoinCisgiordaniaenella palestinesi e17 (vuc) Sonocirca2,6milionii Dieci annidopo…. edito daVerlagHuberFrauenfeld Ursula Brunner,«Bananenfrauen», sviluppo. contemporanea dipoliticadello è unavvincentepezzodistoria movimento d’opposizione.Illibro valicando ampiamentel’iniziale travolto personeeistituzioni, pensiero chenelfrattempoha moto unnuovoprocessodi Ursula Brunnerhannomessoin delle bananeelalorocofondatrice del commercioequoledonne senso perlarealpolitik.Pioniere possedere conoscenzefondateo queste donnel’incapacitàdi preconcetti cheattribuivanoa dagli uomini,adispettodituttii dominato quasiesclusivamente mettere piedeinunsettore abbiano osato–consuccesso commercio mondiali.Ecome 0 000 gliisraeliani 1 988 singolare paesaggio deldelta. villaggio, isuoiabitantieil immagini inbiancoeneroil Descamps ritraeconpoetiche fotografo franceseBernard s’incontrano fiumeedeserto.Il interno delNiger,nelMali,dove villaggio nelmezzodeldelta (lit) Sendéguéèunpiccolo Poesia dalSahel Lutz Verlag Luc Chessex,«AroundtheWorld», uno deimigliorialmondo. impegnati Chessexèsenzadubbio fra ifotografisocialmente «Around theWorld»dimostrache e neiduecontinentiamericani. quotidiana inAsia,Africa,Australia ritraggono spicchidivita volte spiritose,maiinvadentiche fotografie semprecommosse,a un’opera impressionante,con otto annidilavoroènatacosì consacra anuovicontinenti.In l’ex espertodiAmericalatinasi del fotografolosannese,nelquale World», ilnuovovolumeillustrato sogno haispirato«Aroundthe mondo in80giorni».Questo sempre desideratofare«ilgirodel (lit) DabambinoLucChessexha Fotografia impegnata rue deCornavin,1201Ginevra Territoires, PierreLipschutzéditeur,5 (francese/inglese), 1999,Editions Palestine», edizionebilingue Michel Bührer,«Portraitsen testi cheaccompagnanoiritratti. protagonisti èritracciatodaalcuni DSC. Ilpercorsodei38 pubblicazione èstatapartecipela

Servizio Le silenziose fotografie sfilano «Good Governance» nei paesi in sicurezza alimentare» può essere accanto ad una scelta di poesie dei via di sviluppo dal punto di vista richiesto presso: DSC, service «fulbe» curata da Christiane culturale, politico e storico. OMC/CNUCED/sécurité Seydou. I classici pastori del Sahel 24.01 – 26.01 Sapere locale nella alimentaire, 3003 Berna, curano una letteratura ricca ma cooperazione allo sviluppo tel. 031/324 01 64, ancor poco documentata che 27.01 – 28.01 Knowledge fax 031/324 16 92. celebra gli elementi centrali dei Management nelle organizzazioni L’opuscolo è disponibile in italiano, fulbe: il fiume, la terra, il villaggio, per lo sviluppo francese e tedesco. la mucca, il vento. 07. 02 – 10.02 Metodo di criteri Bernard Descamps (fotografie): «Le multipli nella valutazione ex ante Gioielli per orecchie ed don du fleuve. Poèmes Peuls 27.03 – 31.03 Introduzione alla anima Redzepova, La Macanita, Gabi recueillis et présentés par Christiane pianificazione di progetti e (gnt) I dischi distribuiti dalla casa Lunca o Mitsou. Seydou», Filigranes Éditions, 1998. programmi editrice tedesca World Network World Network: Peru; Azerbaijan; Informazioni e iscrizioni: Segretariato sono vere perle musicali. Da sette Armenia; Gipsy Queens; Road of the Keïta! L’eredità dei griot NADEL, ETH Zentrum, anni quest’azienda produce il Gypsies; Sufi Soul; Nusrat Fateh Ali (bf) Prima di morire, un vecchio 8092 Zurigo, tel. 01 632 42 40 Musica meglio della musica popolare Khan ed altri ancora (distributore griot desidera esercitare un’ultima Termine d’iscrizione: Un mese prima contemporanea (ma non la pop svizzero: cod-tuxedo)

Film volta la sua arte. Quale cantastorie dell’inizio del corso scelto. music!) proveniente da quei della sua tribù era suo compito meravigliosi angoli del pianeta che Nel Mali scorre il blues ricordare e trasmettere ai Una sufficiente da noi non fanno notizia. Possiamo (gnt) Con la sua scena musicale discendenti la storia del suo popolo alimentazione per tutti ascoltare i suoni del misterioso vivacissima il Mali fa sempre più e di ogni famiglia. Egli si reca (vuc) Ben 800 milioni di persone – flauto duduk di un certo Djivan parlare di sé. Contrariamente alle perciò in città e racconta a suo quasi il 15 percento della Gasparian (Armenia), incisi e precedenti incisioni dal pop nipote Mambo Keïta le origini e la popolazione mondiale – hanno commentati amorevolmente, elettrizzante di star mondiali come storia del suo nome. Narra un’alimentazione insufficiente, oppure lasciarci rapire o Oumou Sangaré, le l’epopea di Sundjata Keïta, questo nonostante la produzione dall’atmosfera del sabato sera di un nuove pubblicazioni brillano per i leggendario fondatore del regno alimentare sia di per sé sufficiente villaggio peruviano, azerbaigiano o loro lenti e circolari ritmi ipnotici dei mandingo e figlio della gobba per nutrire l’intera popolazione dell’isola di Zanzibar. – melodie nate sulle rive del lento donna-bufalo. Mambo Keïta è mondiale. La fame è una conse- I doppi album del Network sono fiume Niger, dispensatore di vita, talmente affascinato che per guenza diretta della povertà. Una delle vere perle rare per i sul quale i barcaioli guidano i loro ascoltare suo nonno inizia a lotta durevole contro la fame, collezionisti di musiche di paese traghetti (Afel Bocoum), nel calore marinare la scuola – con grande vorrebbe dire intervenire globali. Per esempio la collezione di un villaggio dove ogni settimana disappunto dei genitori. direttamente alle radici della d’omaggi a Nusrat Fateh Ali Khan, quattro vetture seminano Tradizione ed eredità culturale in povertà. scomparso nel 1998, vero maestro agitazione (Ali Farkà Touré). Il conflitto con lo stile di vita Nell’ambito del Vertice mondiale di qawwali, un genere di musica blues – fra genio e follia – di un moderno. sull’alimentazione, tenutosi a mistico-erotica pachistana. cittadino solitario, Issa Bagayogo, Noleggio/vendita: ZOOM, Roma nel 1996, la comunità L’ultimo gioiello della collana dove samples e loops in studio tel. 01 432 46 60, [email protected] internazionale ha adottato un contrappone con un’ammiccata i penetrano il liuto «Kamelen Goni». Éducation et développement, piano d'azione per la lotta contro «Gipsy Queens» ai Gipsy Kings, Oppure le testimonianze di tel. 021 612 00 81, la fame e le sue conseguenze. con canzoni zigane vertiginose, Boubacar Traoré, stimata ex star [email protected] L'opuscolo «Per un mondo senza crepitanti e che fanno sudare dai del pallone e «Chuck Berry di Informazioni e consulenza: fame» fa luce sugli obiettivi di Balcani e dall’Andalusia Bamako», e dell’incontro di due Fachstelle «Filme für eine Welt», questo piano che intende ridurre interpretate da voci sublimi maestri carismatici, Taj Mahal, tel. 031 398 20 88, a metà, entro il 2015, il numero e appassionate di grandi della bluescruiser del Missouri e [email protected] delle persone che soffrono la fame. canzone, a noi per lo più Toumani Diabaté, perfetto Edito congiuntamente dalla sconosciuti, come Esma suonatore di kora maliano. Cooperazione allo DSC e dall’ Ufficio federale Ali Farka Touré: Niafunké; Afel sviluppo – perfezionamento dell’agricoltura, l’opuscolo presenta Bocoum: Alkibar (World Circuit / La formazione postuniversitaria per anche le prese di posizione delle RecRec); Issa Bagayogo: Sya paesi in via di sviluppo (NADEL) ONG e illustra le azioni intraprese (Cobalt / RecRec); Taj Mahal & dell’ETH di Zurigo offre nei dalla cooperazione svizzera nei Toumani Diabaté: Kulanjan Corsi prossimi mesi i seguenti corsi: paesi in via di sviluppo. (Hannibal / cod-tuxedo); Boubacar 29.11 – 02.12 Corruzione e ruolo L’opuscolo «Per un mondo senza Traoré: Maciré (Indigo / RecRec). della corruzione nei paesi in via di fame. Contributi svizzeri al piano sviluppo d’azione del Vertice mondiale 10. 01 – 12.01 Promozione della sull’alimentazione per migliorare la Lo sviluppo culturale nella zona maschere siamo come un albero Canto mistico del Mediterraneo senza radici” presenta le ripercussioni Il sessantasettenne Ustad Gulam Noi tutti conosciamo le piramidi. che può avere su un popolo il Hassan Shagan vive a Lahore, nel Ma cosa succedeva in Europa mentre saccheggio di beni culturali. Viene Pakistan, ed è la grossa insegna della Ain Egitto venivano erette questegendainoltre organizzato un foro con prestigiosa scuola di canto di imponenti strutture?Anche noi non partecipanti dalla Svizzera e Gwalior, nel nord dell’India. sedevamo più sugli alberi. La nuova dall’estero. La scuola esiste già dal XVI secolo mostra permanente “Piramidi e Sino al 5 marzo 2000 al Museo e da sempre è votata alla musica costruzioni su palafitte: 3000 anni Schwab, Seevorstadt 50, 2502 Bienne mistica e meditativa. Benché in di sviluppo culturale nella zona del Calendario delle manifestazioni del foro patria venga venerato come grande Mediterraneo” osa l’inconsueto, ottenibile allo 032 322 76 03 oppure maestro e la bellezza della sua voce mettendo in correlazione la cultura alla pagina sia ancora intatta, Ustad Gulam della scrittura dell’Alto Egitto e le www.bielstar.ch/culture/musee. Hassan Shagan non si è praticamente culture analfabete che dall’Ucraina mai esibito al di fuori dei confini del si estendevano ai laghi svizzeri, dalla Musica dall’Afganistan suo paese natale. A Ginevra si esibirà Puglia a Basilea. Numerosi oggetti L’“Ensemble Kaboul” si dedica in compagnia del figlio, anche lui vengono mostrati al pubblico per la interamente alla musica tradizionale cantante, accompagnato da due prima volta: il cuneo in pietra afgana. Il suo repertorio comprende percussionisti. ritrovato a Bettingen nel 1998 e non soltanto canzoni d’amore, ma 18 febbraio 2000, Cité Bleue di risalente a circa 100'000 anni fa, una anche canzoni nuziali e virtuosi pezzi Ginevra

spada di bronzo proveniente da Simon Haller strumentali. Le star del concerto Hüningen, un carrettino di terracotta coinvolta in modo importante nel sono due eccellenti percussionisti di siriano di 5000 anni, e molti altri commercio illegale di questi oggetti fama internazionale: il suonatore di oggetti ancora. tanto ambiti. Con la ratificazione tabla Yossof Mahmood, residente a Museum der Kulturen di Basilea della convenzione dell’UNESCO, Londra, e Ustad Malang Nadjrabi. la Svizzera s’impegna a proteggere L’incontestato re del tamburo Furto di beni culturali la propria cultura e ad arginare le zerbaghali e figura di spicco della Negli ultimi decenni in tutto il importazioni e le esportazioni illegali musica afgana giungerà dalla sua città mondo gli scavi a scopo di furto, di beni culturali. Il Museo Schwab natale pakistana Peshawar i saccheggi ed il commercio illegale di Bienne ha colto l’occasione per espressamente per dare vita al di beni culturali hanno raggiunto riunire – in collaborazione con concerto. proporzioni drammatiche. Il furto diversi partner – un’avvincente 3 dicembre, Cité Bleue di Ginevra d’oggetti sacri e di culto ha spesso esposizione. Basandosi sull’esempio conseguenze fatali. La Svizzera è del Burkina Faso, la mostra “Senza

«Svizzera oltre», la rivista del Potete abbonarvi gratuitamente, Dipartimento federale degli affari esteri scrivendo a: (DFAE) presenta temi d’attualità della «Svizzera oltre» politica estera della Svizzera. Esce da c/o Schaer Thun AG quattro a cinque volte all’anno in italiano, Industriestrasse 12 francese e tedesco. 3661 Uetendorf

Il dossier del numero doppio 4/5 di fine o per e-mail ottobre è dedicato a «La Svizzera a ([email protected]) Bruxelles». Il primo numero del 2000 (uscirà alla metà di gennaio) avrà quale tema principale «Dopo la guerra nel Kosovo».

Impressum «Un solo mondo» esce quattro volte l’anno in italiano, tedesco e francese. «Un solo mondo» Editrice: Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) del Tagliando di ordinazione e di cambiamento d’indirizzo Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) • Desidero abbonare «Un solo mondo». La rivista della DSC esce quattro volte l’anno in italiano, tedesco, francese ed è gratuita. Desidero riceverne ... copia(e) in italiano, ... copia(e) in tedesco, ... copia(e) in francese. • Desidero ricevere gratuitamente delle copie supplementari del numero 4/1999 di «Un solo mondo»: Comitato di redazione: Toni Linder (responsabile) Catherine Vuffray (vuc) ... copia(e) in italiano, ... copia(e) in tedesco, ... copia(e) in francese. Sarah Grosjean (gjs) Andreas Stuber (sbs) Reinhard Voegele (vor) Stefan Kaspar (kst) Beat Felber (bf) Gabriella Spirli (sgb) • Ecco il mio nuovo indirizzo: Collaborazione redazionale: Beat Felber (bf – Produzione) Maria Roselli (mr) Cognome e nome: Gabriela Neuhaus (gn) Jane-Lise Schneeberger (jls) (p.f. in stampatello maiuscolo) Progetto grafico: Laurent Cocchi, Losanna Litografia: City Comp SA, Morges Ev. nome dell’istituzione o Stampa: Vogt-Schild / Habegger AG, Solothurn organizzazione: Riproduzione: La riproduzione parziale o integrale dei testi è consentita purché si menzioni la fonte. Si sollecita Via e numero: l’invio di un esemplare all’editore. Abbonamenti: La rivista è ottenibile gratuitamente presso: DSC, N. d’avviamento postale, località: Sezione media e comunicazione, 3003 Berna, Tel. 031 322 34 40. Fax 031 324 13 48 In caso di cambiamento di indirizzo, vogliate p.f. allegare l’etichetta di spedizione con il vecchio indirizzo. E-mail: [email protected] 39785 Spedire il tagliando a: DSC/DFAE, Sezione media e comunicazione, 3003 Berna. Copertina: Magnum/Steven Mc Curry

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