giovedì 4 luglio 2002 oggi 3

Momenti di tensione Sulla scorta a Biagi solo in alla Camera quando Senato decide che si può ‘‘ Marcella Ciarnelli La giustificazione gliel’aveva sollecita- il presidente del Consiglio si desecretare l’inchiesta fatta ta, con tutta la sinistra, Olga D’Anto- na, la vedova del professore assassina- ROMA Cambio in corsa, come in un rivolge duramente al Ma non cambia il tono to tre anni fa. Una che ha pagato fino Gran Premio. si è ‘‘ in fondo e che avrebbe meritato ben fermato al pit stop ed ha sostituito il segretario complessivo del altra risposta di quel burocratico «si- ministro dell’Interno, come si fa con il gnori della sinistra, sapete benissimo pezzo di una macchina che crea dei della Cgil discorso che l’atto amministrativo che ha dato problemi. L’uomo che Bossi solo l’al- il via a cascata ad altri atti amministra- tro giorno, al termine del vertice del tivi delle prefetture è stata assunta dal- Polo a casa di Ber- la prefettura di lusconi, riferiva Roma vigente il che sarebbe stato governo Amato. difeso «a spada Questo non vuol tratta dal gover- dire che sia stata no» è stato liqui- colpa del presi- dato proprio da- dente Amato, co- gli esponenti del- me non è stata la sua maggioran- Berlusconi rabbioso con Cofferati del governo suc- za che se la spada cessivo ma della hanno usato è sta- procedura delle to per farlo fuori. Tace sulle parole di Scajola e affonda: «Il segretario Cgil ha esasperato lo scontro sociale» scorte che non In verità funzionava e che noi abbiamo mo- aveva capito che la sua poltrona al invitare l’opposizione al dialogo e al- sione della diretta» ha detto Casini ai figura del professor Bigi che lui stesso dificato». Cancellate con poche parole Viminale era a dir poco traballante. E l’unità contro il terrorismo. Un paio capigruppo. ha dovuto riconoscere essere quello di la situazione che si era modificata, il che a minarla non era l’opposizione di inserimenti a braccio che hanno Alla ripresa si è arrivati fino in uno studioso disponibile a lavorare nuovo incarico del professor Biagi, i ma i nemici andavano cercati tra gli scatenato il putiferio nell’Aula di Mon- fondo. Anche perché Berlusconi aveva per le riforme, senza etichette. E poi suoi timori, il terrore per una fine che amici. Quindi lui alle dimissioni aveva tecitorio, tanto da far decidere al presi- esaurito nella prima parte del suo in- quello di far cadere sul governo Ama- sentiva sempre più vicina. Tutte vicen- continuato a pensarci anche dopo che dente della Camera la sospensione del- tervento i bassi attacchi che hanno su- to la responsabilità di averne in qual- de che che il governo di centrosinistra il suo leader, il suo indiscusso capo gli la seduta che si svolgeva in diretta tv. scitato l’indignazione dell’opposizio- che modo causata la morte poiché fu non hanno nulla a che vedere e che aveva in qualche modo garantito la «O i toni cambiano o chiedo la sospen- ne. Il tentativo di appropriarsi della quell’esecutivo a revocarne la scorta. sono responsabilità dell’esecutivo Ber- solidarietà della coalizione. Che si è lusconi. volatilizzata davanti ai giornali di ieri Non poteva mancare l’attacco a mattina, in cui appariva chiaro che An A sinistra, Sergio Cofferati. Lucido, fatto con la e i centristi avevano non poche per- il sottosegretario consapevolezza di minare quella ri- plessità nel continuare a tenere Scajo- alla presidenza chiesta di unità contro il nemico co- la al suo posto. E non è un caso che tra del Consiglio mune con cui aveva contrassegnato il le prime reazioni positive alle dimissio- Gianni Letta a suo intervento. Un premessa soft ni ci siano state quelle di Fini e La Palazzo Grazioli «ogni accusa diretta alla Cgil per l'as- Russa. a Roma. sassinio di Biagi è una cinica strumen- Berlusconi non ha potuto che Qui accanto Il talizzazione» per poi andare all’attac- prendere atto della situazione. A volte presidente del co. «Credo - ha affermato Berlusconi- anche a lui capita di non riuscire a Consiglio Silvio che in cuor suo, smaltita l'indignazio- controllare la situazione. Ed ha provve- Berlusconi con ne per qualche strumentalizzazione duto a sottoporre al Capo dello Stato, Claudio Scajola malevola, anche il segretario generale che gli aveva tenuto il fiato sul collo da della Cgil avrà modo di riflettere, rileg- quando l’intera vicenda aveva avuto gendo bene le lettere di Biagi, di riflet- inizio, il nome del nuovo ministro. tere seriamente sui danni profondi Quello di Beppe Pisanu, tenuto fin che una gestione incautamente esaspe- qui in panchina a reggere un ministe- rata dello scontro sociale può causare ro come quello dell’Attuazione del a tutto il Paese e anche alla credibilità programma di governo, giusto per dar- del suo sindacato. Ci sono espressioni gli un incarico quando un anno fa, e parole, a partire dall'aggettivo scelle- nella divisione dei dicasteri di peso si rato o limaccioso, che in un Paese civi- era scoperto che per il fedele compa- cronologia le e democratico dovrebbero esserci gno di tante battaglie non c’era rima- risparmiate». Parole dure. Reazione sto nulla. È arrivato in ritardo alla Ca- inevitabile. Caos. Poi una conclusione mera il presidente del Consiglio. An- gliono che Scajola si scusi. A sera Scajola presenta le sue meno per ovvii motivi meno ringhio- che rispetto all’orario già slittato ri- dimissioni, ma Berlusconi le respinge. sa. Lo stesso discorso, epurato delle spetto a quello fissato per il dibattito Situazione precipitata LE SCUSE. Lunedì 1 luglio il ministro, durante un verti- provocazioni, Berlusconi poi lo ha let- che in un primo momento doveva es- ce italo-francese sulla sicurezza, chiede pubblicamente scusa to al Senato dopo che l’Aula aveva sere sulle esternazioni cipriote del mi- alla famiglia di Biagi, ma ribadisce di essere al centro di osservato un minuto di silenzio alla nistro Scajola. Ed invece è stata l’occa- a partire da domenica strumentalizzazioni: «le mie parole isolate dal contesto, ingi- memoria di Biagi. Ed un segnale di sione per comunicare il cambio di gui- gantite, hanno offeso la famiglia. Di questo intendo chiedere apertura alla proposta avanzata da da al Viminale, cosa peraltro, a dispet- scusa» ma, aggiunge, vedo anche «una lettura molto stru- Massimo D’Alema nel suo intervento to di ogni regola era stata preannuncia- ROMA La pubblicazione delle e-mail riaccende la polemica mentale». di poco prima alla Camera. «Io non ta ore prima dal coordinatore di Forza sulla revoca della scorta al professore: il ministro dell'Inter- Scajola non è il primo ministro dell' Interno a dimetter- sono contrario -ha detto Berlusconi- Italia, Roberto Antonione. Ancora pri- no, Claudio Scajola, ribadisce la sua posizione sulle scorte: si dall' incarico. Nel 1978, nel quarto governo Andreotti, era che ci sia una commissione che inda- ma che ufficialmente il Quirinale ne «Non risolvono il problema, avremmo avuto tre morti in stato Francesco Cossiga, alla guida del Viminale nel periodo ghi sul motivo per cui Marco Biagi desse formale notizia. E che Casa delle più». del caso Moro, a dimettersi subito dopo la drammatica non avesse la scorta e il motivo per cui libertà sarebbe se ognuno non potesse A margine di una visita ufficiale a Cipro, parlando con i conclusione della vicenda. Il 9 maggio il corpo di Moro lo Stato non ha difeso un suo servito- fare come vuole... giornalisti del «Corriere» e del «Sole 24Ore», Scajola pole- venne ritrovato nella Renault 4 rossa in via Caetani, il giorno re». Ha aggiunto anche che sarà dese- Scuro in volto, con alla sinistra il mizza sulla mancata concessione della scorta a Biagi, mini- dopo Cossiga, assumendosi la responsabilità dell' operato cretata l arelazione Soreg sulla scorta a nuovo ministro e di fronte quello ap- mizzando il suo ruolo di consulenza nel ministero del Lavo- del ministero e delle forze di polizia nel corso del rapimento, Biagi. Partita chiusa, dunque, per il pena liquidato, tornato a sedersi tra i ro e liquidando le preoccupazioni del professore: «Biagi lasciò l' incarico che fu preso, ad interim, dal presidente del momento. Con l’allontanamento colleghi di partito, Silvio Berlusconi figura centrale? Fatevi dire da Maroni se era una figura Consiglio e passò poi a . dello spettro del rimpasto. Ma solo ha cominciato il suo discorso. Ad centrale... era un rompic.. che voleva il rinnovo del suo Nel 1990, nel sesto governo Andreotti, il ministro dell' Inter- per ora. Resta la prospettiva di nuo- ascoltarlo governo al gran completo, contratto di consulenza». no superò in maggio una mozione di sfiducia vi aggiustamenti, anche in vista di compreso il ministro Tremonti che LE PRIME DIMISSIONI. Domenica 30 giugno, dopo la individuale presentata da Pci e Sinistra indipendente, ma si un superamento dell'interim alla forse avrebbe fatto meglio a dedicarsi lettura dei giornali, il titolare del Viminale affida a un comu- dimise poi in ottobre, anche se per motivi di salute. Verrà Farnesina e di una riconfigurazione un po’ ai conti che non tornano. Sei nicato la sua posizione in merito alle frasi sul professor sostituito da . Nel 1952 invece, nel settimo della squadra dei sottosegretari: un cartelle scritte. Per annunciare le di- Biagi, nelle quali afferma di non riconoscersi. La gaffe di governo De Gasperi, Giuseppe Spataro, conservando la cari- passaggio che, anche secondo gli au- missioni di Scajola decise seguendo Scajola solleva il mondo politico: alcuni esponenti della ca di ministro delle Poste e telecomunicazioni, aveva sostitui- spici di alcuni esponenti dell'esecuti- «l’etica degli uomini liberi: fai quel maggioranza prendono le distanze, le opposizioni chiedono to per oltre due mesi il ministro dell' Interno Mario Scelba vo, potrebbe portare a nuovi cam- che devi, avvenga quel che può» e per compatte le dimissioni del ministro, Maroni e Sacconi vo- durante la sua assenza per malattia. biamenti in più di un ministero.

Forza Italia come Crono distrugge «i prediletti»

Taormina diventa un peso e viene spinto a dimettersi. Sgarbi, fuori linea, licenziato dal governo. La solitudine di Ruggiero

Federica Fantozzi Cacciato perché Taormina continuava stesso premier liquidandolo come «un ‘‘‘ ‘‘ tecnico» e rivendicando la titolarità del- fedele a Maastricht e a fare l’avvocato dei la politica estera dell’Italia. Così, non è ROMA Come il titano Crono ingoiava i ai progetti mafiosi. “L’Unità” lo sbagliato dire che anche Ruggiero ha figli appena nati temendo di perdere il lasciato il governo a causa di impruden- potere per mano loro, il governo fagoci- dell’Europa scoprì e così iniziò ti e avventate dichiarazioni: fatte però ta i suoi ministri e sottosegretari. In Etichettato, un la sua da altri. meno di 400 giorni ne ha già trangugia- La difficoltà di convivenza del tan- ti quattro. Claudio Scajola, da ieri ex tecnico discesa dem Urbani-Sgarbi era già presente in inquilino del Viminale, segue infatti il nuce nell’ossimoro dei loro nomi. suo sottosegretario-avvocato Carlo Ta- L’evoluzione è nota: una serie di bistic- ormina, il ministro degli Esteri Renato ci fra il titolare dei Beni Culturali e il Ruggiero e lo scoppiettante sottosegre- suo vice culminati nel «licenziamento» tario ai Beni Culturali Vittorio Sgarbi. di quest’ultimo, che aveva rimesso le Renato Ruggiero Carlo Taormina Vittorio Sgarbi Ma cosa conduce una coalizione deleghe ma ad andarsene non ci tene- dotata di un’amplissima maggioranza va. Costretto, sbatte la porta: «Con me parlamentare e all’apparenza assai soli- za però poterle smentire). La diagnosi missione bicamerale di controllo sulla e allarga crepe tortuose. An, Ccd-Cdu e sposizione il mandato prima della fine Wto sospinto alla Farnesina dalla gran- perdono un pezzo da novanta». E resti- da a perdere pezzi (grossi) per strada? per il morbo che affligge l’esecutivo si magistratura, prefigurato la galera per i Lega chiedono la testa dell’aggressivo del dibattito. A leggere la missiva è pro- de industria che da Berlusconi esigeva tuisce la tessera di Forza Italia. Già, Tolto il caso di Ruggiero, che fa storia a rivela abbastanza semplice: incontinen- giudici del processo Sme-Ariosto, clo- penalista. Landolfi lo taccia di megalo- prio Claudio Scajola. Il suo capo, che garanzie. Tramontata a colpi di insulti perché un altro filo unisce i tre estro- sé, un filo conduttore sembra legare le za. Nei fatti, ma soprattutto verbale. nato (in piccolo) un conflitto di interes- mania. Anche dentro Forza Italia sorgo- non si era troppo speso a difenderlo, l’illusione di una politica estera biparti- messi (di nuovo, escluso Ruggiero): la vicende dei tre politici: l’ansia di prota- Quella di cui, malvolentieri, fu co- si difendendo in giudizio imputati per no mugugni. Lui tira dritto con sicume- senza sapere che esattamente sette mesi san, il ministro si dimette il 5 gennaio provenienza dalle file del partito del gonismo che sfuma quasi nella parano- stretto a prendere atto lo stesso Taormi- reati mafiosi. ra: «Sono sereno, non mi dimetto». Uli- dopo a Montecitorio si sarebbero com- di quest’anno. premier. Un partito giovane, dalle radi- ia (Taormina e le sentenze scritte «con na nella sua lettera di dimissioni al pre- Scajola lo richiama senza successo. vo e Prc presentano due mozioni chie- mentate le sue dimissioni. Si rammari- Dietro il «cordiale colloquio» con ci sottili, che riunisce anime diverse, la penna rossa» dalle toghe dello stesso mier lo scorso 4 dicembre: «Viene se- Né miglior sorte hanno le parole di dendo a Berlusconi di rimuoverlo. Ta- cava all’epoca Taormina: «Mi è stato Berlusconi e il divorzio consensuale mestieri eterogenei, storie personali colore), nel narcisismo (Sgarbi versus le gnalato da più parti che la mia presen- Ciampi: «Ciascuno rispetti il limite del- ormina non ci sta, minaccia un mezzo- detto che, pur avendo detto cose giu- propagandati da Palazzo Chigi, spunta- lontane, ambizioni spesso conflittuali. nefandezze commesse sul patrimonio za al governo non sarebbe compatibile le sue competenze». Taormina non bat- giorno di fuoco per i suoi ex amici, ste, dovrei essere impiccato per le for- no l’euroscetticismo di Tremonti, il di- In comune, forse, resta il mantra enun- artistico italiano), nella sensazione di con esternazioni come quelle di cui si è te ciglio: «Mi sembra che il Presidente ignora i richiami di Giovanardi al «gala- mule verbali con cui mi sono espres- sprezzo di Bossi per la moneta unica ciato da Schifani durante il convulso onnipotenza (Scajola che si scusa per discusso». Il vice di Scajola si era distin- della Repubblica, giustamente, abbia ri- teo politico». Ultimo atto in Senato, so». («dell’euro non frega niente a nessu- Taormina-day: «Tutto si risolverà, nel- parole «involontarie», «estrapolate dal to per aver chiesto un’azione disciplina- chiamato la magistratura». Nella com- dove con grande senso scenico Taormi- Diversa ma altrettanto rapida la pa- no»), lo stop di Martino al progetto la vita tutto si risolve... Stiamo lavoran- contesto», in cui non si riconosce... sen- re contro Borrelli, proposto una com- pagine governativa l’imbarazzo cresce na consegna la lettera che mette a di- rabola di Ruggiero, ex direttore della dell’Amx. Ma la spinta finale la dà lo do e la maggioranza è compatta».