Cantiere biografico degli Anarchici IN Svizzera

Dati aggiornati al: 30/09/2021 ore 10:05

Chiave di ricerca: Biografie lettera: N

NABRUZZI Giuseppe procuratore legale

Ravenna 6.8.1848 da Ettore e C. Rossi - Ravenna 13.7.1913 Fratello minore di Lodovico*.

Nel marzo 1873 subisce l'arresto e la detenzione assieme a Costa, Malatesta ed altri, per aver tentato di partecipare al II Congresso della Federazione dell'alta italia. In seguito lascia e l'attività di procuratore legale e agente di commercio e per sfuggire alla persecuzione governativa seguita al fallimento dei moti insurrezionali di Bologna del 1874, si rifugia come il fratello a /TI. Collabora alla redazione del Repubblicano della Svizzera, diventa segretario della locale Società italiana di mutuo soccorso. Esprime posizioni di dissenso verso la FIAIL nel 1875-76, ma nel 1880 sembra partecipare al III Congresso della stessa a Chiasso. Dal 1890 si stabilisce a Ravenna, riprendendo con il fratello, la sua vecchia professione di procuratore legale.

FONTI: Emilio Gianni, L'Internazionale italiana fra libertari ed evoluzionisti /

NABRUZZI Ludovico (Lodovico) scrivano, poi giurista

Ravenna 27.6.1846 da Ettore e Clotilde Rossi - Ravenna 12.10.1920.

... Raggiunge nel 1872 Bakunin a Locarno /TI, come contabile. In settembre è a Zurigo, insieme a Bakunin, Costa, Cafiero, Malatesta, ecc. e partecipa al Convegno in cui vengono preparate le mozioni da presentare al Congresso internazionale federalista di St.Imier /BE del settembre 1872, in cui risulta delegato della Federazione italiana dello stesso.

Dopo l'insuccesso dei moti insurrezionali di Bologna (1874) ripara a Lugano, lavorando occasionalmente come scrivano. Al congresso della Lega universale delle corporazioni operaie (31.8.1874) di Ginevra insieme a Zanardelli sottolinea l'importanza del sostegno della Lega alle azioni di resistenza rivoluzionaria armata. A Lugano /TI nel 1874-1875 apre l'Agenzia italiana di commissioni e annunci in Via Canova e fra l'altro rappresenta la ditta Pietro Biggi e C. di Piacenza, produttrice di trebbiatrici. Il fratello Giuseppe è segretario della Società italiana di mutuo soccorso a Lugano e lavora all'Hotel du Parc, dove è cuoco . Pubblica con Zanardelli L'Agitatore di Lugano (20.8.1875-20.10.1875, 5 numeri), mentre la definitiva costituzione della Sezione del Ceresio è del 10 dicembre 1875, firmata per la commissione di corrispondenza da Nabruzzi, che si situa su posizioni evoluzioniste, in contrapposizione alla Federazione del Giura. Alla fine di dicembre appare l'Almanacco del proletario per l'anno 1876 con articoli di Jospeh Favre, di Benoît Malon, di , ecc. dove si fa luce una posizione nettamente critica verso l'azione internazionalistica precedente, in particolare verso le posizioni difese dal Comitato italiano per la rivoluzione sociale di cui Costa e Cafiero erano gli animatori dopo il settembre 1873 continuando le direttive bakuniane. Compito della Sezione del Ceresio è di riorganizzare nei Cantoni della Svizzera italiana, in Italia e ovunque si trovano operai italiani una federazione regolare dell'Associazione internazionale degli operai raggruppando intorno ad essa i vari nuclei operai-socialisti-rivoluzionari. Partecipano/aderiscono alla Sezione: Favre, Nabruzzi, Zanardelli, Malon, Natale Imperatori, Mattia Schyzerlh, Matteucci, Bignami, Rodolfo Morchio, Francesco Pesenti, Domenico Scaglieri. Incaricato di redigere il documento di scissione dalla FG, votata unanimamente il 18 agosto 1876. Poi, nel 1877 si reca in Francia dove è in contatto con il gruppo socialista di Costa e nel 1878 arrestato a Parigi con Costa, Zanardelli e Anna Kuliscioff per appartenza all'Internazionale. Espulso dalla Francia ripara in Svizzera, poi clandestinamente ritorna in Francia dove incontra Guesde e collabora a L'Egalité. Espulso dalla Francia nel 1881 si reca a Ginevra, infine in Italia dove si unisce al comitato di sostegno a Cipriani, in carcere a Porto Longone. Poi ritorna attivo nel movimento anarchico, partecipando alla commissione di Ravenna, istituita per organizzare il Congresso di Capolago del gennaio 1891. Membro della Commissione provvisoria della sua città incaricata di impiantare una nuova struttura, organizza nel settembre 1891 a Faenza un Convegno di anarchici di Ravenna e di Forlì, al fine di dimostrare l'opportunità di creare un organismo in grado di far fronte a situazioni rivoluzionarie. Più tardi, nel 1894 viene accusuao di attentare alla sicurezza dello Stato ed assolto in ottobre per

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 1/26 30/09/2021 insufficienza di prove.

FONTI:

GB // DBAI / www.ossimoro.it/socialismoit2.htm / Broggini Romano, La sezione del Ceresio, in "Anarchismo e socialismo in Italia", Ed. Riuniti 1974 /

NACHT Max (poi negli USA: NOMAD Max)

Compositore tipografo, pubblicista

Schrifsetzer, Publizist

Buczacz (Galizia orientale- Impero Austro-Ungarico) 15.91881 da Fabius e Rosa Rubiner - New York 18.4.1973 Fratello di Siegfried.

Seguendo il fratello maggiore Siegfried sin da giovane partecipò al movimento socialista ed aderì a Buczacz alla nuova associazione ebrea di formazione degli operai Brüderlichkeit (Fratellanza). Dopo la maturità, nel 1901 iniziò lo studio di giurisprudenza a Vienna. Qui entrò in contatto con le idee anarco-comuniste di , il cui pensiero diffuse nell'associazione operaia di Buczacz. La sua propaganda in favore dell'anarchismo gli procurò l'esclusione dall'associazione, dopo di che, la Brüderlichkeit si divise tra i partigiani del partito socialista e un gruppo anarchico. Nel 1902 le rivolte di massa dei lavoratori della terra nella sua patria della Galizia orientale, anche promosse e sostenute dall'associazione degli operai, ebbero un effetto pregnante sullo sviluppo del suo pensiero. Queste esperienze vennero poi riprese nel 1903 nel suo primo scritto “Die revolutionäre Bewegung in Russland”, nel quale previde la Rivoluzione russa del 1905. Nel giugno 1904 assieme ad un compagno di studi, pubblicò la Wolny Swiat (Mondo libero). Dopo diversi anni, fu il primo giornale anarchico di lingua polacca. Ma il primo numero venne immediatamente confiscato e gli editori accusati di alto tradimento. Tuttavia, nell'estate 1904 Nacht riuscì a sottrarsi all'arresto rifugiandosi a Zurigo. Fu l'inizio di una odissea che l'avrebbe portato da Zurigo a Ginevra, da Ginevra a Parigi e poi a Londra.

A Zurigo la redazione del settimanale anarchico Weckruf era in crisi, ed affidò a Nacht la responsabilità della pubblicazione, considerando che grazie ai suoi numerosi articoli apparsi in fogli anarchici di lingua tedesca ed all'opuscolo sulla Russia, era conosciuto dagli anarchici di Zurigo. Alla fine dell'anno Nacht chiese al fratello Siegfried di aiutarlo nella pubblicazione. Assieme al sarto viennese Franz Blazek gli diedero la loro impronta, portandolo ad una popolarità mai conosciuta. Nacht a Zurigo entrò in contatto di amicizia con Fritz Brupbacher a cui rimase legato fino agli anni '40. Visto che solo in Svizzera, oltre all'Olanda, la saccarina poteva essere ottenuta senza ricetta medica, nacque un contrabbando redditizio con lo “zucchero dei poveri” dalla Svizzera soprattutto all'Europa dell'Est. I due Nacht parteciparono a questo contrabbando e poterono così foraggiare e far fiorire il giornale in eterne difficoltà finanziarie, tanto che riuscirono a stampare regolarmente quasi 4'000 copie. Nel luglio 1905 quando il Weckruf si trovò al culmine in quanto a qualità di numero di collaboratori e di copie, la polizia avviò un'ampia offensiva contro il gruppo redattore, riuscendo a spezzarlo. Infatti, perquisì tutti gli appartamenti dei membri del gruppo, confiscando lettere, libri ed altri stampati, arrestando 12 persone. Max Nacht sfuggì all'arresto GB: secondo la polizia era stabilito a Thalwil/ZH, con il nome falso di Moïse Kampfer] .Assieme ad un altro collaboratore del Weckruf, Werner Daya, riuscì a rifugiarsi a Ginevra, entrando nella clandestinità. Proprio a Ginevra Max Nacht si staccò dall'anarchismo classico e si unì ad un gruppo radicale che tentava di mettere in pratica le idee di Jan Waclav Makhaiski, un misto di bakunismo e marxismo.

«Bombardato dagli eretici dell'ultra sinistra che criticavano l'anarchismo tradizionale e il sindacalismo come inutilmente moderati e borghesi, vacillai nelle mie convinzioni», ricorderà Max Nacht.

Dopo alcune tappe a Ginevra e Parigi, nel 1908 Max Nacht si stabilì a Londra, dove sposò la sua compagna di lunga data, Sabine Kanfer, conosciuta in Svizzera e terminò la formazione di compositore tipografo. L'appartenenza al gruppo Makhaiski, lo portò nel 1908, poco dopo il matrimonio, nel movimento clandestino russo, nel quale a partire dalla Galizia orientale, tentò di formare dei gruppi di resistenza al regime zarista. Quando nel 1909 al gruppo si esaurirono i fondi questo tentativo venne interrotto. Dopo ulteriori tappe in Italia e in Turchia, nel 1913 assieme ai suoi fratelli emigrò a New York. Negli USA Max Nacht assunse il nome di Max Nomad. Deluso da tutti i movimenti di sinistra non aderì più a nessun gruppo. Quando però nel 1917 la Rivoluzione russa portò al potere i bolscevichi, Max trovò presso di loro un nuovo credo. Più tardi ricorderà: «La rivoluzione bolscevica arrestò il mio scetticismo crescente e risvegliò la mia speranza per un mondo migliore». Nel 1923 Max Nomad, dopo una deviazione a Chicago, passò all'Ufficio di informazione sovietico dell'ambasciata ufficiosa sita a Washington, lavorandovi fino al 1929, senza però aderire al partito comunista. Lo stesso anno Max Nomad si trasferì nuovamente a New York. Aveva abbandonato il suo lavoro all'ambasciata sovietica perché a causa delle sue convinzioni critiche, fu messo sotto pressione ed aveva da tempo perso il suo entusiasmo per la rivoluzione sovietica. Si ricordò delle sue idee del passato e sviluppò una teoria critica che chiamava “anarchismo scettico”. Max Nomad iniziò a pubblicare libri in cui, con l'aiuto di biografie, analizzava la problematica “servo e padrone”. Il suo primo libro

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 2/26 30/09/2021 “Rebels and Renegades” apparso nel 1932 si vendette male, ma con il tempo riuscì ad affermarsi. Così le sue opere vennero lodate da Bernard Russel e recepite da Hannah Arendt. Il suo libro di maggiore successo “Aspects off Revolt”, prima edizione 1959, viene riedito ancora oggi. Durante la seconda guerra mondiale lavorava per l'autorità di censura postale, convinto come suo fratello Stephen [leggi Siegfried] di poter dare in questo modo un contributo contro la peste nazionalsocialista. Dal 1946 al 1956 tenne delle lezioni in scienze politiche e storia all'Università di New York ed alla School for Social Research. Fino alla sua morte era un apprezzato pubblicista e un mordace e richiesto oratore. Max Nomad muore a New York a 92 anni.

Influenze e attualità Con la riscoperta delle teorie di Makhaiski negli anni '80 dello scorso secolo in Francia e negli USA, anche l'ultimo testimone del movimento, Max Nomad - stretto confidente di Makhaiski ed amministratore di una parte del suo lascito - venne riscoperto, destando interesse. Così in vari paesi quali l'Italia e Francia vennero ridiscussi i contributi di Max Nomad. Nello spazio anglofono al momento vengono persino ripubblicati una parte delle sue opere. Collegato a ciò vi è anche un dibattito sul suo “anarchismo scettico” che consiste in un misto di idee di Makhaiski, idee anarchiche e la sua idea di una rivoluzione permanente, “che escludeva una definizione o una soluzione definitiva del conflitto di classe”. Altrettanto importante per il movimento anarchico fu il sostegno finanziario di Max e Siegfried Nacht a e alle sue opere, cooperando così al mantenimento di un importante materiale storico sull'anarchismo. Non da ultimo con il suo libro di ricordi “Dreamers Dynamiters and Demagogues”, reminiscenze di storia del movimento antiautoritario radicale tra Ottocento e Novecento, pubblicato nel 1964, lasciò una fonte importante anche per la Svizzera. (Scheda a cura di Werner Portmann, trad. dal tedesco di Rosemarie).

Max Nacht:

Schriftsetzer, Publizist.

Buczacz, 15. September 1881, der Rosa Rubiner und des Fabius Nacht - New York 18. April 1973

Max Nacht wurde am 15. September 1881 in Buczacz geboren. Seinem grösseren Bruder Siegfried folgend, schloss er sich in jungen Jahren der sozialistischen Bewegung an. Max Nacht trat dem neuen lokalen jüdischen Arbeiterbildungsverein Brüderlichkeit bei. Nach Abschluss der Matura begann er 1901 in Wien Jurisprudenz zu studieren. In Wien kam Max Nacht in Kontakt mit den Ideen des kommunistischen Anarchismus von Peter Kropotkin und trug dessen Ideen in den Buczaczer Arbeiterverein. Seine Propaganda für den Anarchismus trug ihm den Ausschluss aus dem Verein ein, worauf sich die Brüderlichkeit in eine parteisozialistische und eine anarchistische Gruppe spaltete.

Prägend für seine Entwicklung war auch die Massenerhebung der LandarbeiterInnen in seiner ostgalizischen Heimat von 1902, die durch den Arbeiterverein mitinitiiert und unterstützt wurde. Diese Erfahrungen flossen 1903 in Max Nachts erste Schrift Die revolutionäre Bewegung in Russland mit ein, in der er die Russische Revolution von 1905 schon voraussah.

Im Juni 1904 gab Max Nacht mit einem Studienfreund, die seit Jahren nach Jahren die erste polnischsprachige Anarchistenzeitung - die Wolny Swiat (Freie Welt) - heraus. Die erste Nummer wurde aber sogleich beschlagnahmt und die Herausgeber wegen Hochverrats angeklagt. Nacht konnte sich im Sommer 1904 der Verhaftung durch die Flucht nach Zürich entziehen. Es war für ihn der Beginn einer langen Odyssee, die ihn von Zürich nach Genf, von Genf nach und von dort nach London bringen sollte.

In Zürich übertrug die kriselnde Redaktion des anarchistischen Weckruf Nacht die Herausgabe der Zeitung, war er doch durch seine vielen Artikel in deutschsprachigen anarchistischen Blättern und durch seine Russland-Broschüre kein Unbekannter mehr bei den Zürcher AnarchistInnen. Ende Jahr bat Max Nacht seinen Bruder Siegfried um Mithilfe bei der Herausgabe. Zusammen mit dem radikalen Wiener Schneider Franz Blazek prägten die beiden die Zeitung wesentlich und brachten sie zu einer nie gekannten Popularität. In Zürich kam er mit Fritz Brupbacher in freundschaftlichen Kontakt, mit dem er bis in die 1940er Jahre verbunden blieb. Da nur in der Schweiz, nebst Holland, der Süssstoff Saccharin rezeptfrei erhältlich war, entstand von der Schweiz aus ein einträglicher Saccharinschmuggel mit dem Zucker der Armen, vor allen nach Osteuropa. Die Nachts beteiligten sich an diesem Schmuggel und konnten so die stets in finanziellen Nöten steckende Zeitung mit Saccharin füttern und zum Blühen bringen - die Auflage stieg auf fast 4000 Stück.

Im Juli 1905, der Weckruf befand sich in Sachen Qualität, Anzahl der MitarbeiterInnen und Auflagenzahl auf seinem Höhepunkt, startete die Polizei eine gross angelegte Aktion gegen die Weckrufgruppe und zerschlug sie. Dabei durchsuchte die Polizei alle Wohnungen der zum Weckruf gehörenden Personen, beschlagnahmte Briefe, Bücher und sonstiges Druckmaterial und verhaftete zwölf Personen. Max Nacht entging dieser Aktion. Es gelang ihm zusammen mit einem anderen Weckrufmitarbeiter -Werner Daya - nach Genf zu flüchten und dort unterzutauchen.

Noch in Genf löste sich Max Nacht vom klassischen Anarchismus und schloss sich einer radikalen Gruppe an, die versuchte, die Ideen ihres Vordenkers Jan Waclav Makhaiski, die eine Mischung aus Bakunismus und Marxismus waren, in die Praxis umzusetzen. »Bombardiert durch ultra-linke Ketzer, welche den traditionellen Anarchismus und Syndikalismus als zu unnötig gemässigt und bürgerlich kritisierten, wurde ich schwankend in meinen Überzeugungen.« erinnerte sich Max Nacht.

Nach Stationen in Genf und Paris liess Max sich 1908 in London nieder, wo er seine langjährige Gefährtin Sabine Kanfer, die er in der Schweiz kennengelernt hatte, heiratete und eine Ausbildung als Schriftsetzter abschloss. Die Zugehörigkeit zur Makhaiski-Gruppe brachte Max Nacht 1908, kurz nach seiner Heirat, in die russische Untergrundbewegung, wo er von Ostgalizien aus versuchte, Widerstandsgruppen gegen das Regime des Zaren zu formieren. Als der Gruppe 1909 das Geld ausging, wurde dieser Versuch aber abgebrochen.

Nach weiteren Abstechern nach Italien und der Türkei wanderte er 1913, wie seine Brüder und ohne seine Frau, von der er sich trennte und die in Paris blieb, in die USA, nach New York, aus.

In den USA nahm Max Nacht den Namen Max Nomad an. Enttäuscht von allen linken Bewegungen schloss er sich keiner Gruppierung

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 3/26 30/09/2021 mehr an. Als jedoch die russische Revolution 1917 die Bolschewiki an die Macht brachte, fand Max bei ihnen einen neuen Glauben. Er erinnert sich später: »Die bolschewistische Revolution stoppte meinen wachsenden Skeptizismus und erweckte meine Hoffnung für eine bessere Welt.«

1923 wechselte Max Nomad, nach einem Abstecher nach Chicago, zum sowjetischen Informationsbüro in der inoffiziellen Botschaft in Washington. Dort arbeitete er bis 1929, ohne aber je der Kommunistischen Partei beizutreten. Im selben Jahr übersiedelte Max Nomad von Washington wieder nach New York. Er hatte seine Arbeit in der sowjetischen Botschaft aufgegeben, denn er war wegen seiner kritischen Gesinnung immer mehr unter Druck geraten und hatte seine Begeisterung für die Sowjetunion längst verloren. Er besann sich auf seine früheren Ideen und entwickelte für sich eine kritische Theorie, die er skeptischen Anarchismus nannte.

Max Nomad fing an Bücher zu publizieren, die anhand von Biographien stets die Problematik von Herr und Knecht untersuchten. Sein erstes Buch Rebels and Renegades, das 1932 erschien, verkaufte sich schlecht, doch mit der Zeit schuf er sich einen Namen. So wurden seine Werke von Bertrand Russel gelobt und von Hannah Arendt rezipiert. Sein erfolgreichstes Buch Aspects of Revolt, erste Ausgabe 1959, wird bis heute immer wieder aufgelegt.

Während des 2. Weltkrieges arbeitete er für die Postzensurbehörde, überzeugt davon, wie sein Bruder Stephen, damit etwas gegen die nationalsozialistische Pest beitragen zu können. Von 1946 bis 1956 hielt er Vorlesungen in Politischen Wissenschaften und Geschichte an der New Yorker Universität und an der School for Social Research. Bis zu seinem Tod war er ein begehrter Publizist und gefragter scharfzüngiger Vortragender. Max Nomad starb am in New York, 92jährig.

Wirkung

Mit der Wiederentdeckung der Theorien von Jan Makhaiski in den 80er Jahren des letzten Jahrhunderts in Frankreich und in den USA, rückte der letzte Zeuge der Bewegung, Max Nomad, der ein enger Vertrauter Makhaiskis und Verwalter eines Teiles seines Nachlasses war, ebenfalls ins Blickfeld des Interesses.

So wurden in verschiedenen Ländern, wie Italien und Frankreich, Beiträge von Max Nomad neu zur Diskussion gestellt. Und im englischen Sprachraum werden zurzeit sogar ein Teil seiner Bücher neu verlegt. Damit verbunden ist eine Diskussion über seinen skeptischen Anarchismus, bestehend aus einer Mischung von Ideen Makhaiskis, anarchistischen Ideen und seiner Vorstellung der Notwendigkeit einer permanenten Revolution, »die eine Definition oder eine definitive Lösung des Klassengegensatzes ausschloss«.

Ebenso wichtig für die anarchistische Bewegung war die finanzielle Unterstützung von Max Nettlau und dessen Werk durch Max und Siegfried Nacht, die damit dazu beitrugen, dass wichtiges geschichtliches Material zum Anarchismus gesichert werden konnte. Und nicht zuletzt hat Max Nomad mit seinem 1964 veröffentlichen Erinnerungsbuch Dreamers Dynamiters and Demagogues, Reminiszenzen an die Geschichte der radikalen, antiautoritären Bewegung der letzten Jahrhundertwende, auch für die Schweiz eine wichtige Quelle hinterlassen.

Bibliographie

Nacht, M., Die revolutionäre Bewegung in Russland, 1902

Le Chansonnier International du Révolté, Internationales Rebellen-Liederbuch, London 1906 (A.R. und M.N.)

Nomad, Max, Rebels and Renegades, New York 1932

Nomad, Max, Machajski, Waclaw in Encyclopedia of the Social Sciences 1932

Nomad, Max, Masters - Old and New. A Social Philosophy without myths in Calverton, V.F. (Hrsg.), The Making of Society an outline of sociology, New York 1937 und Edmonton 1979

Nomad, Max, Apostles of Revolution, London 1939 und Expanded edition, New York 1961

Nomad, Max, Communism and the Jews in [The Universial] Jewish Encyclopedia, New York 1940

Nomad, Max, The Jewish Conspiracy, 1944

Nomad, Max, Communism in Gross, Feliks, European Ideologies, New York 1948

Nomad, Max, The Evolution of and Syndicalismus: A Critical View in Gross, Feliks, European Ideologies, New York 1948

Nomad, Max, A Skeptic’s Political Dictionary and Handbook for the Disenchanted, New York 1953

Nomad, Max, Aspects of Revolt, New York 1959 und New York 1961

Nomad, Max, Dreamers Dynamiters and Demagogues. Reminiscences, New York 1964

Nomad, Max, Political heretics, Michigan 1963,

Nomad, Max, The Anarchist Tradition in The Revolutionary Internationals, 1864-1943, Stanford 1966

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 4/26 30/09/2021 Quelle: Werner Portmann, Die wilden Schafe. Max und Siegfried Nacht. Zwei radikale, jüdische Existenzen, Münster 2008

FONTI:

Werner Portmann, "Die wilden Schafe. Max und Siegfried Nacht. Zwei radikale, jüdische Existenzen", Münster 2008 / GB /

Opere in francese: vedi la conclusione di "Rebels...", in "Socialisme et les intellectuels", nella rivista La Révolution prolétarienne, No 163, 10.11.1933 e nella stessa rivista, 25.12.1937 l'altro articolo "Lutte finale ou Révolution permanente?"

NACHT Siegfried (negli USA: NAFT Stephen) - (ps: ROLLER Arnold)

Elettrotecnico, giornalista, pubblicista, traduttore

Vienna, 17.01.1878 da Fabius e Rosa Rubiner - New York, 12.12.1956

Fino al 1886 Siegfried Nacht abitò presso i nonni a Vienna, poi a Buczacz, domicilio dei genitori, di origine ebraica. Allora era uno Schtetl della Galizia orientale che apparteneva all'impero Austroungarico. Oggi Buczacz è una località ucraina. Il padre, uno stimato medico, faceva parte dei primi socialisti della Galizia orientale. La casa dei genitori di Siegfried e dei suoi fratelli Max e Arthur era anche un luogo adibito per l'educazione socialista nello Schtetl. Siegfried aderì presto al Partito socialdemocratico. Già al ginnasio le sue convinzioni socialiste lo misero in conflitto con l'autorità e il corpo insegnante, tanto da venir espulso da diverse scuole. Ciononostante nel 1895 terminò la scuola superiore e a Vienna iniziò una formazione di elettrotecnico. Si finanziò gli studi lavorando come aiuto elettricista nei cantieri. A Vienna figura come oratore in un'associazione per la formazione socialdemocratica e tra i cofondatori del sindacato degli elettricisti della capitale. Il crescente antisemitismo e il revisionismo politico della socialdemocrazia viennese lo fecero sempre di più prendere le distanze dal partito. Attraverso la lettura di Nietzsche e di Max Stirner si avvicinò all'anarchismo, pur rimanendo nel partito socialdemocratico. Quando nel 1898 trovò lavoro a Berlino, continuò a frequentare i corsi socialdemocratici, ma lo si incontrò con sempre maggiore frequenza anche in manifestazioni anarchiche. Nel 1900, al Congresso socialista internazionale a Parigi risulta come delegato dei socialdemocratici della Galizia orientale. In quell'occasione conobbe il sindacalismo rivoluzionario francese di cui diventò immediatamente un aderente entusiasta. Il suo anarchismo individualista filosofico iniziò ad associarsi con il sindacalismo rivoluzionario. Più tardi commentò così la sua metamorfosi ideologica: «...diventai sindacalista quando mi chiamai anarchico». Rimase qualche tempo a Parigi, poi viaggiò attraverso l'intera Europa e l'Africa del Nord studiando i movimenti europei del sindacalismo rivoluzionario. In particolare fece ricerche in Spagna, sul legame intenso esistente tra anarchismo e sindacato, affascinato dalle esperienze dello sciopero generale di Barcellona del 1902 [qui conosce Anselmo Lorenzo, Juan Montseny, Francisco Ferrer, Pedro Vallina]. Il risultato di queste ricerche le riassunse nell'opuscolo “Der Generalstreik und die Soziale Revolution” apparso a Londra nel 1902. A Londra diventò membro del circolo operaio comunista e di educazione di lingua tedesca (C.A.B.V.).

Tra il 1903 e l'aprile 1906 (quando venne espulso dalla Francia a causa delle sue attività sindacali) collaborava a diversi giornali anarchici in Boemia e in Svizzera. Nel 1905 finanziava (mediante il contrabbando di saccarina) e dirigeva il giornale anarchico di Zurigo Der Weckruf assieme al fratello Max. Arrivò probabilmente per la prima volta a Zurigo nel gennaio 1905, e con il fratello Max influenzò la linea rivoluzionaria del periodico portandolo ad una popolarità mai conosciuta, e con nuove idee immediatamente recepite dal movimento operaio della Svizzera tedesca. Fritz Brupbacher, il medico zurighese, “anarchico e socialdemocratico” così lo ricorda: «... Siegfried e Max Nacht ci procurarono la verità sulla Francia... Vivacizzarono dapprima il piccolo gruppo anarchico attorno al Weckruf e da lì poi i sindacati zurighesi. Ovunque misero all'ordine del giorno dei sindacati l'azione diretta e lo sciopero generale. E i sindacalisti, già in opposizione ai politicanti e agli ultra riformisti nei sindacati, seguirono con entusiasmo le parole dei due Nacht, tanto che un buon numero di operai aderirono al sindacalismo rivoluzionario. Grazie ai Nacht per la prima volta avemmo anche informazioni autentiche sul grande movimento sindacalista anarchico in Spagna sul quale eravamo stati orientati in modo menzognero dalla stampa tedesca». Il numero di copie del Weckruf raggiunse quasi i 4'000 esemplari e per la prima volta ai singoli numeri furono allegati opuscoli di propaganda raccolti ed in parte redatti appositamente da Siegfried Nacht. Il 20 luglio 1905, la polizia avviò un'ampia azione, riuscendo a colpire il gruppo del Weckruf, proprio quando il periodico aveva raggiunto l'apice per quanto riguarda la qualità, il numero di collaboratori e il numero di esemplari. Max e Siegfried Nacht inizialmente riuscirono a sottrarsi all'arresto, ma la domenica 23 luglio la polizia riuscì ad arrestare Siegfried. Il 10 agosto 1905 venne espulso dalla Svizzera [13 arresti e 5 espulsioni: Siegfried Nacht, Urban, Lübeck, Wolff e Findeisen] per “apologia di crimini anarchici e per aver incitato a imitarli mediante la rivista Der Weckruf”. Rimasero senza esito un'assemblea di protesta a Zurigo contro gli arresti del 26 luglio con la partecipazione di 700 persone, nonché una lettera dell'anarchico svizzero e maestro sarto Wilhelm Baumgartner al Consiglio federale del 9 agosto con cui chiedeva di rinunciare alle espulsioni [GB: sembra, secondo la polizia, che Siegfried si era stabilito a ZH con il falso nome di Bplski].

Siegfried visse poi in Inghilterra e fece amicizia con Rudolf Rocker e Malatesta [e Kropotkin, Shapiro e Malato]. In quel periodo, nel 1907, uscì a New York il suo opuscolo di maggiore successo “Die Direkte Aktion” [Partecipa nell'agosto 1907 come profugo proveniente da Londra al Congresso anarchico di Amsterdam, vedi “Atti...”]. Nel 1910 venne espulso verso l'Italia per il famoso cosiddetto affare Houndsditch. Nel 1912 dovette lasciare anche l'Italia dopo aver fatto scoprire una spia italiana a Londra [«Nel 1910 l'anarchico austriaco Siegfried Nacht chiese un prestito ad un compagno italiano, Giovanni Spizzuoco. Assunto poco dopo all'Istituto internazionale di agricoltura di Roma, Nacht restituì da Roma i soldi allo stesso Spizzuoco, il quale a sua volta si recò da Belelli per cambiare le lire sterline. Pochi giorni più tardi Nacht fu chiamato dal Ministero degli interni per dare spiegazioni di questo suo invio di denaro nella capitale inglese. Fu chiaro perciò che era stato Belelli a informare il Ministero... L'aspetto curioso di questa vicenda risiede nel fatto che Nacht aveva ottenuto l'incarico tramite lo studioso dell'anarchismo Ettore Zoccoli, il cui libro “L'anarchia” pubblicato nel 1907, era stato tradotto in tredesco dallo stesso Nacht. Zoccoli, che lavorava come segretario nel ministero della Pubblica istruzione durante il governo Luzzati, riuscì a ottenere l'impiego per Nacht alla condizione, tuttavia, che egli troncasse i suoi rapporti con gli anarchici (cosa che naturalmente non fece) – Tratto da Rudolf Rocker, “En la borrasca...” cfr. Nico Berti, “Malatesta e il movimento anarchico italiano e internazionale”»]. A causa delle sue attività politiche ebbe un divieto di entrata nella maggior parte dei paesi europei, e quindi nel 1912 si sentì

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 5/26 30/09/2021 costretto ad emigrare negli USA, a New York, dove da alcuni anni vivevano uno zio e il fratello minore Arthur. Sposò nel 1920 la sua prima moglie Adele Müller e americanizzò il suo nome in Stephen NAFT. Fino al 1933 lavorò come corrispondente dall'America latina per l'Agenzia stampa sovietica TASS, senza mai dover diventare membro del partito comunista. Nel 1931 Stephen scriverà allo storico e amico Max Nettlau: «Il motivo è che i moscoviti vogliono riservarsi il diritto di correggere la verità ma vogliono conoscere la verità, mentre con i corrispondenti comunisti non sarebbe stato possibile. I corrispondenti comunisti, ovviamente, avrebbero abbellito e amplificato la loro propria attività». Nel 1933 perse il suo posto alla Tass: «... buttato fuori a causa di alcune osservazioni sarcastiche sul paradiso degli operai», come ricorda in una lettera al suo miglior amico Rudolf Rocker. Dal 1934 al 1935 lavorò per l'agenzia stampa francese HAVAS, per prendersi poi cura nel 1935, quale “supervisore”, di pubblicisti disoccupati durante la grande depressione. Schifato dal nazionalsocialismo nel 1941 diventò coordinatore nell'ufficio Inter American Affairs, un servizio di informazione della FBI per l'America del sud, le cui attività erano rivolte unicamente contro le potenze fasciste dell'Asse. Nonostante queste implicazioni in organizzazioni statali in parte discutibili, fino alla sua morte rimase un convinto anarco-sindacalista. Nel 1945 sposa in seconde nozze la giornalista Mabel Wood. Alla fine della sua vita, dopo diverse gravi malattie, era diventato cieco.

Importanza ed effetti

A parte una tabella di conversione internazionale e un libro sugli italiani a New York, Stephan Nacht non ha pubblicato libri. Ciononostante i suoi scritti – più delle volte editi sotto forma di opuscoli – fanno parte delle opere teoriche di maggior autorevolezza dell'anarchismo, soprattutto del sindacalismo anarchico.

Sovente redatti con lo pseudonimo di Arnold Roller, diventarono successi di portata mondiale. Tra questi, quello di maggior impatto, rimane “Die Direkte Aktion”, più volte riedito e diffuso a decine di migliaia di copie, non solo in Europa, ma anche nell'America latina e soprattutto negli USA. “Die Direkte Aktion” non solo è stato tradotto in oltre 20 lingue, ma sino ad oggi viene sempre ripubblicato quale trattato teorico. Infatti, soprattutto grazie al movimento del '68, questo scritto ha avuto una nuova diffusione di massa, e un vero boom anche dopo il '68, soprattutto nell'area di lingua tedesca. Con questo opuscolo Stephan Nacht è diventato il promulgatore più noto di una nuova liberazione rivoluzionaria: lo sciopero generale è il mezzo essenziale per la rivoluzione sociale.

Scheda curata da Werner Portmann (WP), traduzione dal tedesco di Rosemarie

(Tra parentesi [ ] complementi di GB)

Siegfried Nacht:

Elektrotechniker, Journalist/Publizist, Übersetzer.

Wien 17. Januar 1878, der Rosa Rubiner und des Fabius Nacht – New York 12. Dezember 1956

Bis 1886 wohnte Siegfried Nacht bei seinen Grosseltern in Wien, danach wuchs er in Buczacz, dem Wohnort der Eltern auf. Buczacz war damals ein Schtetl in Ostgalizien und gehörte zur österreichischen K. und K. Monarchie. Heute ist Buczacz eine Ortschaft in der Ukraine.

Der Vater, ein angesehener Arzt, gehörte zu den ersten Sozialisten in Ostgalizien. Das jüdische Elternhaus von Siegfried und seinen Brüdern Max und Arthur, war eine Art sozialistisches Lehrhaus im Schtetl.

Siegfried schloss sich früh der Sozialdemokratischen Partei an. Seine sozialistische Überzeugung brachte ihn schon im Gymnasium mit der Obrigkeit und der Lehrerschaft in Konflikt, sodass er von verschiedenen Schulen flog. Trotzdem beendete er 1895 die Oberrealschule und begann in Wien einen Lehrgang der Elektrotechnik. Dabei verdiente er sich sein Studium als Hilfselektriker auf dem Bau. In Wien trat Siegfried als Referent im sozialdemokratischen Bildungsverein auf und gehörte zu den Mitbegründern der Wiener Elektrikergewerkschaft. Der zunehmende Antisemitismus und politische Revisionismus in der Wiener Sozialdemokratie, liessen ihn immer mehr auf Distanz zur Partei gehen.

Über die Lektüre von Nietzsche und Max Stirner näherte er sich dem Anarchismus - verblieb aber in der Sozialdemokratischen Partei. Als Siegfried 1898 in Berlin Arbeit fand, besuchte er zwar noch sozialdemokratische Kurse, war aber vermehrt auch an anarchistischen Veranstaltungen anzutreffen. 1900 vertrat er als Delegierter die ostgalizischen Sozialdemokraten am Internationalen Sozialistenkongress in Paris. Dort lernte er den französischen revolutionären Syndikalismus kennen und wurde von Stund an ein begeisterter Anhänger dessen Ideen. Sein philosophischer Individualanarchismus begann sich mit dem revolutionären Syndikalismus zu verbinden. Siegfried Nacht kommentierte seine ideologische Metamorphose später: »[...] wurde Syndikalist als ich mich Anarchist nannte.« Nacht verblieb einige Zeit in Paris. Später reiste er durch ganz Europa und Nordafrika und studierte die europäischen revolutionären Gewerkschaftsbewegungen. Er untersuchte vor allem in Spanien die dortige intensive Verbindung von Anarchismus und Gewerkschaft und war fasziniert von den Generalstreik-Erfahrungen von 1902 in Barcelona. Seine Erfahrungen fasste er in seiner ersten Broschüre Der Generalstreik und die Soziale Revolution, zusammen, die 1902 in London erschien. Siegfried wurde in London Mitglied des deutschsprachigen Communistischen Arbeiterbildungsvereins kurz C.A.B.V.

Zwischen 1903 und April 1906, seiner Ausweisung aus Frankreich, wegen gewerkschaftlichen Aktivitäten, war Siegfried Nacht an der Herausgabe verschiedener anarchistischer Zeitungen in Böhmen und der Schweiz beteiligt. 1905 finanzierte (durch Saccharinschmuggel) und redigierte er die Zürcher Anarchistenzeitung Der Weckruf, zusammen mit seinem Bruder Max. Siegfried traf vermutlich im Januar 1905 zum ersten Mal in Zürich ein, prägte die Zeitung zusammen mit seinem Bruder Max und führte sie mit ihm zu einer nie gekannten Popularität. Dabei brachten sie auch in die deutschschweizerische ArbeiterInnenbewegung neue Ideen. Fritz Brupbacher, der Zürcher Arzt und sozialdemokratische Anarchist, erinnerte sich: »[...] Siegfried und Max Nacht vermittelten uns die Wahrheit über Frankreich. [...] Sie brachten Leben zuerst in die kleine Zürcher anarchistische Gruppe, die sich um die Zeitung Weckruf gruppierte, und von da in die zürcherischen Gewerkschaften. Überall stellten sie die Frage der direkten Aktion und des Generalstreiks auf die Traktandenliste der Gewerkschafter, und die Gewerkschafter, die schon vorher in Opposition zu den Politikanten und Ultrareformisten der Gewerkschaften gestanden, folgten mit Begeisterung den Worten der beiden Nacht, die bald eine ganze Anzahl von militanten Arbeitern für den revolutionären Syndikalismus gewannen. Durch die Nachts erfuhren wir auch das erste mal etwas Authentisches über die grosse spanische anarchistische Gewerkschaftsbewegung, über die wir durch die deutsche

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 6/26 30/09/2021 Presse lügenhaft orientiert gewesen waren.«

Die Auflage des Weckruf stieg auf fast 4000 Stück und erstmals konnten einzelnen Nummern Propaganda-Broschüren beigelegt werden, die von Siegfried Nacht zusammengestellt und teilweise sogar eigens verfasst wurden. Der Weckruf befand sich am 20. Juli 1905, als die Polizei eine gross angelegte Aktion gegen die Weckrufgruppe startete und sie zerschlug, in Sachen Qualität, Anzahl der MitarbeiterInnen und Auflagenzahl auf seinem Höhepunkt. Max und Siegfried Nacht entgingen vorerst dieser Aktion, doch am Sonntag, 23. Juli 1905 gelang es der Polizei, Siegfried habhaft zu werden. Er wurde am 10. August wegen »Verherrlichung anarchistischer Verbrechen« aus der Schweiz ausgewiesen. Eine Protestversammlung mit über 700 Personen gegen die Verhaftungen in Zürich am 26. Juli sowie ein Bittbrief des Schweizer Anarchisten und Schneidermeisters Wilhelm Baumgartner an den Bundesrat vom 9. August, auf die Ausweisungen zu verzichten, blieben erfolglos.

Danach lebte Siegfried Nacht in England und befreundete sich mit Rudolf Rocker und . In dieser Zeit erschien seine erfolgreichste Broschüre Die Direkte Aktion 1907 in New York. 1910 wurde Nacht wegen der berühmten sogenannten Houndsditch- Affäre nach Italien ausgewiesen. Dort musste er 1912, nachdem er einen italienischen Spitzel in London auffliegen liess, ebenfalls das Land verlassen.

Weil Siegfried Nacht wegen seiner politischen Arbeit in den meisten europäischen Ländern Einreisverbot hatte, blieb ihm 1912 nur noch die Emigration in die USA, wo in New York ein Onkel und sein jüngster Bruder Arthur schon seit mehreren Jahren lebten. Er blieb in New York und heiratete 1920 seine erste Frau Adele Müller und veramerikanisierte seinen Namen zu Stephen Naft. Bis 1933 arbeitete er als Lateinamerikakorrespondent für die Sowjetische Presseagentur TASS, ohne dass er je Mitglied der kommunistischen Partei werden musste. 1931 schrieb Stephen an den befreundeten Historiker Max Nettlau: »Der Grund ist der, dass die Moskauer sich selbst das Recht reservieren wollen, die Wahrheit zu korrigieren, aber die Wahrheit erfahren wollen. Mit kommunistischen Korrespondenten wäre das unmöglich. Weil sie ja selbstverständlich ihre eigene Tätigkeit aufbauschen und beschönigen würden.« 1933 verlor Stephen Naft seine Arbeit bei der TASS: »[...] herausgeschmissen wegen sarkastischen Bemerkungen über das Arbeiterparadies«, wie er sich in einem Brief an seinen besten Freund Rudolf Rocker erinnerte. Von 1934 bis 1935 arbeitete er für die französische Presseagentur Havas, um 1935 als ‚Supervisor‘ arbeitslose Publizisten - während der grossen Depression - zu betreuen. Aus Abscheu vor dem Nationalsozialismus wurde Naft 1941 Koordinator im Büro für Inter American Affairs, einem Nachrichtendienst des FBI für Südamerika, dessen Aktivitäten alleine gegen die faschistischen Achsenmächte gerichtet waren. Trotz all dieser, auch teilweise fragwürdigen, staatlichen Verstrickungen, blieb er bis zu seinem Tod ein überzeugter Anarchosyndikalist. 1945 verheiratete er sich - in zweiter Ehe - mit der Journalistin Mabel Wood. Nach mehreren schweren Krankheiten war er am Ende seines Lebens erblindet.

Wirkung:

Siegfried Nacht hat, ausser einer internationalen Umrechnungstabelle und einem Buch über die Italiener in New York, keine Bücher geschrieben. Trotzdem gehören seine Schriften - meist als Broschüren verlegt - zu den einflussreichen theoretischen Werken des Anarchismus, besser gesagt des Anarchosyndikalismus!

Siegfried Nachts Broschüren, meist unter dem Pseudonym Arnold Roller verfasst, wurden Welterfolge. Seine einflussreichste Broschüre Die direkte Aktion wurde immer und immer wieder aufgelegt und zu 10.000en, nicht nur in Europa, sondern auch in Lateinamerika und vor allem in den USA verbreitet. Die direkte Aktion wurde nicht nur in über 20 Sprachen übersetzt, sondern wird bis heute als theoretische Abhandlung aufgelegt. Vor allem durch die 68er Bewegung fand die Schrift eine erneute massenhafte Verbreitung, ja, erlebte nach 1968, vor allem im deutschsprachigen Raum, einen eigentlichen Boom. Mit der Broschüre Die direkte Aktion wurde Siegfried Nacht zum bekanntesten Verkünder eines neuen revolutionären Heilsmittels: des Generalstreiks, der zur sozialen Revolution führen sollte. Und im deutschsprachigen Raum verbreiteten seine Broschüren erstmalig die Ideen des Revolutionären Syndikalismus in grösserem Umfang.

Bibliografie:

Bücher, Broschüren und Buchbeiträge

Nacht, Siegfried, Der Generalstreik und die soziale Revolution, London 1902

Roller, Arnold, Michael Angiolillo, Blätter aus der Martyrologie des spanischen Proletariats, Zürich 1905a, Anarchie vor Gericht No. 2

Was wollen die Anarchisten? Zürich, 1905, Revolutionäre Bibliothek No. 1 [Siegfried Nacht]

Roller, Arnold, Der soziale Generalstreik, Berlin 1905 und New York 1907 und New York 1920

Nacht, Siegfried, Soldatenbrevier, London 1906

Le Chansonnier International du Révolté, Internationales Rebellen-Liederbuch, London 1906 (A.R. und M.N.)

Roller, Arnold, Die direkte Aktion, Erster Entwurf als Broschürenbeilage in Omladina 1906, New York [1907a] und New York 1912

Roller, Arnold, Blätter aus der Geschichte des spanischen Proletariats - Zum zehnten Jahrestag der Hinrichtung Michel Angiolillos, Berlin 1907c und Wiederabdruck anarchistische texte 26, Die spanische Revolution I, Berlin 1981

Vorwort und verschiedene Beiträge in Zoccoli, Hector, Die Anarchie und die Anarchisten, Leipzig 1909 (Siegfried Nacht)

Ecce Homo! Oder der geschmähte Märtyrer! Oder der weissgewaschene Moor! Oder die gerochenen Watschen von

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 7/26 30/09/2021 Amsterdam, London 1908 [Siegfried Nacht]

Naft, Stephen, Conversion equivalents in international trade; weights, measures, gauges currencies, technical an special units in commerce and industry, Philadelphia 1931 und New York 1961

Naft, Stephen, The Italians of New York (o. J.)

Naft, Stephen, 100 questions to the communists, New York 1939

Naft, Stephen, Cien años de ambiciones alemanas en la América Latina, [1942]

Naft, Stephen, La amenaza del Japón a las Américas, 1943

Naft, Stephen, Labor in Latin America. Confidential report, New York, 1947

Naft, Stephen, Hispanidad and Falangism in Gross, Feliks, European Ideologies, New York 1948

Naft, Stephen, Answer Please! Questions for Communists, New York 1948 und New York 1950

Quelle: Werner Portmann, Die wilden Schafe. Max und Siegfried Nacht. Zwei radikale, jüdische Existenzen, Münster 2008

FONTI:

International Institue of Social History / GB / Brupbacher ... / Nico Berti, " Malatesta e il movimento anarchico italiano e internazionale" (tratto da Rocker, En la burrasca ...) / Antonioli ... / Rév. 19.8.1905 per l'espulsione /

Werner Portmann, Die wilden Schafe. Max und Siegfried Nacht. Zwei radikale, jüdische Existenzen, Münster 2008

NAFT Stephen (vedi NACHT Siegfried)

NAGLIA Gaetano Calzolaio

Cordonnier

Ravenna 7.2.1851 da Medardo e P. Frignani - Internazionalista, nel 1874 subisce l'ammonizione e l'anno dopo viene dapprima condannato a 2 mesi di carcere e a 6 di sorveglianza speciale, poi assegnato per 3 anni al domicilio coatto a Favignana e Lampedusa.

Nei confronti delle scelte legalitarie di Costa si schiera a fianco degli anarchici intransigenti e sempre sottoposto a controlli, ripara nel 1882 in Svizzera, a Ginevra /GE dove fa parte della Section de propagande, assieme a Jean Grave (responsabile deLe Révolté), Antoine Perrare, Jules Alexandre Sadier, Dumartheray, Herzig, Innocenti, Jacques Cretton, e nel contempo fonda il Gruppo anarchico italiano.Venne arrestato nel settembre 1885 per furto di orologi; lo si considerava "uno degli anarchici più agitati di Ginevra". La sua attività gli valse probabilmente un'espulsione cantonale nel 1886.

Si trasferisce a Marsiglia nel 1887 e risulta assai attivo nella colonia italiana, fondando con Francini e Farini tre gruppi anarchici (quartier Vendoume, Belle de Mai e Endoume), tessendo contatti con l'Italia, la Svizzera, la Spagna e l'Inghilterra. Nel dicembre 1889 viene arrestato perché in una perquisizione nel suo appartamento vengono trovate cartucce di dinamite e di chassepot vuote "destinate sicuramente ad essere caricate con la dinamite".Verrà espulso dalla Francia il 23.4.1890. Il suo nome appare nell' "Album photographique des individus qui doivent être l'objet d'une sruveillance spéciale aux frontières".

[DIMA/Bettini, ecc.:e nel marzo 1890 ??? fonda con Decimo Garinei L'Anarchia (bilingue - 18 marzo e aprile 1890 - gerenti Charles Mercier e Louis Morel - collaboratori: Baccheri, Gorini, Vaccari, Victor Villagi, Théodore Jean), interrotto dopo due numeri per mancanza di fondi e perché Naglia venne condannato ad 1 mese di carcere per detenzione di dinamite????].

Ritornato a Ravenna è fra i promotori delle leghe di resistenza dei calzolai e dei muratori e nel 1898 collabora alla costituzione di una federazione ravennate. Per alcuni anni, oltre a Ravenna, risiede a San Remo presso il figlio, poi ancora a Marsiglia. Ritorna definitivamente a Ravenna nel 1911, dove fino al 1918 continua a professare le sue idee senza però dar più rilievo a speciali rimarchi. Un'ultima segnalazione del 1928 lo vuole tra i ricoverati di un istituto di mendicità a Ravenna.

Né à Ravenne le 7 février 1851. Marié et père d’un enfant, Gaetano Naglia, avait été très actif en Italie où, militant de l'Internationale, il fut condamné vers 1875 à deux mois de prison et six mois de surveillance spéciale, puis fut assigné à résidence pour trois ans à Favignana et

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 8/26 30/09/2021 Lampedusa. Considéré comme un anarchiste intransigeant, il était constamment surveillé et en 1882 s’exilait en Suisse où, à Genève, il allait être membre de la Section de propagande aux cotés notamment de Jean Grave, Antoine Perrare, Jules Alexandre Sadier, Dumartheray, Herzig et Jacques Cretton et y participa à la fondation du groupe anarchiste italien. Il fut arrêté en septembre 1885 pour un vol de montres; on le considérait comme "un des anarchistes italiens les plus remuants de Genève". Son activité révolutionnaire lui valut d’être expulsé vers 1886. En 1887 il se fixait à Marseille, où, en compagnie de Francini et de Farini, il allait déployer une très grande activité au sein de la colonie italienne. Il constitua à cette époque trois groupes anarchistes (quartier Vendoume, Belle de Mai et Endoume) et entretint des rapports avec l’Italie, la Suisse, l’Espagne et l’Angleterre. En 1890, avec Decimo Garinei, il contribua à la fondation du journal L’Anarchia (Marseille, 2 numéros, 18 mars et avril 1890) dont il était le directeur et dont la gérance fut assurée par les compagnons français Charles Mercier et Louis Morel. Sur le premier numéro, publié à l’occasion de l’anniversaire de la Commune, on pouvait lire dans un encart en français : « De tous les mouvements révolutionnaires qui ont eu lieu dans le courant de ce siècle, celui du 18 mars 1871 fut le seul qui eut lieu d’une façon anarchique, c’est-à-dire, spontanément et sans commandement ». La rédaction du journal était assurée entre autres par Baccheri, Gorini, Salvatore, Vaccari et Victor Villagi qui se réunissaient chaque jour au bar de la dégustation, 30 quai du Port Il tenta à cette époque de monter une imprimerie clandestine, projet qui n’aboutit pas. Selon Le Journal de Genève, il avait été arrêté fin décembre 1889, suite à une perquisition de son domicile où la police avait trouvé des cartouches de dynamite et de fusil. Condamné à un mois de prison, il fut expulsé par arrêté du 23 avrtil 1890.Son nom figure dans l’Album photographique des individus qui doivent être l’objet d’une surveillance spéciale aux frontières (Paris, Imprimerie Chaix, septembre 1894). Retourné à Ravenne, Gaetano Naglia y fut l'un des organisateurs d'une Société de résistance des codonniers et des maçons. En 1898 il collabora à la constitution d'une Fédération anarchiste provinciale. Il résida ultérieurement quelque temps à San Remo chez son fils, puis de nouveau à Marseille, avant de revenir définitivement à Ravenne en 1911 où il continua de défendre les idées libertaires. En 1928 il était signalé comme pensionnaire d'un asile pour mendiants à Ravenne.

FONTI:

GB-ME // DIMA // Emilio Gianni, "L'Internazionle italiana fra libertari ed evoluzionisti", Pantarei 2008 // L. Bettini "Bibliografia...", tomo II // Journal de Genève, 3-9-1885 e 27.12.1889 (a proposito del suo arresto a Marsiglia) // [Casell.pol.centr. di Roma-non visionato] //

NAINE Charles Operaio orologiaio, avvocato, parlamentare socialista

Nods 27.6.1874 da Louis e Lise Lina Pellaton - Préverenges 29.12.1926.

Obiettore nel 1903, parlamentare del Partito socialista svizzero. Redattore del quotidiano socialistaLa Sentinelle, poi deLe Droit du Peuple di Losanna.

Sottoscrive il 5.11.1918 Une sequestration in favore di Bertoni incarcerato in lunga detenzione preventiva a Zurigo.

FONTI: GB

NAKACHIDZE Victor Chimico

Chimiste

Caucaso (Russia) 27.12.1865 - Bakou 24.5.1905.

Condannato a morte in Russia nel 1887 per aver cospirato contro lo zar, il principe Nakachidze come studente in chimica si rifugia in

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 9/26 30/09/2021 Francia. Condannato a Parigi nel 1890 con 6 altri russi, a 3 anni di prigione per fabbricazione di esplosivi a fini nichilisti. Espulso dalla Francia con decreto del 20.9.1892 (figura con il nome di "Makachedze" nella lista del gennaio 1894 degli anarchici espulsi), si rifugia in Inghilterra poi a Nizza dove viene arrestato e condannato nel gennaio 1893 per contravvenzione all'espulsione e per porto d'armi proibito. Nel 1894 il suo nome e la foto figuravano su una lista di anarchici stabilita dalla polizia delle ferrovie in vista della "sorveglianza alle frontiere".

Arriva poi in Svizzera (data indeterminata) in compagnia di Marianne Evangeline Roedel (nata a Aden il 13.7.1866 - pure lei espulsa dalla Francia), che si dichiarava contessa. Nel settembre 1896 è arrestato a Ginevra: gli viene trovato dei disegni e delle indicazioni per la fabbricazione di bombe. Espulso dal Canton Vaud(Journal de Genève) e dalla Svizzera il 19 settembre 1896. Nuovamente arrestato a Losanna nel settembre 1898.

Arrestato il 14 gennaio 1901 ed espulso nuovamente da Nizza per truffa, poi dall'Italia nell'ottobre 1901 dopo 20 giorni in prigione per infrazione al decreto di espulsione.

Nel dicembre 1902 ritorna a Ginevra con la moglie e lo suocero svizzero Karl Adolf Roedel: tutti e 3 condussero una vita avventuriera. A metà gennaio venne condannato a Ginevra a 10 fr. di multa per rottura del bando e ricondotto alla frontiera. Arrestato a Evian (Francia) nel giugno 1903. Rientrato in Russia, venne ucciso il 24 maggio 1905 a Bakou a causa di una bomba posta sotto la sua vettura.

Né le 27 décembre 1865 au Caucase (Russie) ; mort à Bakou le 24 mai 1905. Condamné à mort en Russie en 1887 pour avoir conspiré contre le tsar, le prince Victor Nakachidze, étudiant en chimie, s'était réfugié en France. Il fut condamné à Paris en 1890, avec six autres russes, à trois ans de prison pour fabrication d'explosifs à des fins nihilistes. Expulsé de France par arrêté du 20 septembre 1892 (il figure sous le nom de "Makachedze" dans l'état des anarchistes expulsés de janvier 1894), il se réfugia en Angleterre puis à Nice où il fut arrêté et condamné en janvier 1893 pour contravention à un arrêté d'expulsion et port d'armes prohibées. En 1894 son nom et sa photographie figuraient sur une liste d’anarchistes établie par la police des chemins de fer en vue de la « surveillance aux frontières ». Il arriva en Suisse à une date indéterminée, en compagnie de Marianne Evangeline Roedel (née à Aden le 13 juillet 1866, elle aussi expulsée de France), qui se disait comtesse. En septembre 1896, il fut arrêté à Genève: on trouva en sa possession des croquis et des indications pour la fabrication de bombes. Il fut expulsé de Suisse le 19 septembre; il était déjà expulsé de France, Italie, Espagne et Belgique. En janvier 1901, le couple se trouvait à nouveau à Nice d'où il fut expulsé; en octobre 1901, il était à nouveau expulsé d'Italie, après avoir passé vingt jours en prison pour infraction au décret d'expulsion. En décembre 1902, il revint à Genève avec sa femme et son beau-père suisse Karl Adolf Roedel. Tous trois menèrent une vie aventurière. A la mi-janvier 1903, Nakachidze fut condamné à Genève à dix francs d'amende pour rupture de ban et reconduit à la frontière. Il fut aussi arrêté à Evian en juin 1903. Rentré en Russie, il a été tué à Bakou le 24 mai 1905 par une bombe placée sous sa voiture.

FONTI: ME - GB /Le Petit Parisien, 16.1.1901 — Langhard,Die anarchistische Bewegung in der Schweiz… — Album Bertillon // Journal de Genève 10.9.1898, 16.1.1901, 17.1.1901, 26.6.1903, 27.5.1905 // Etat signalétique des anarchistes expulsés de France, 1894. // decreto di espulsione dalla Svizzera del 19.9.1896 //

NANNI Giuseppe

Nel 1921 il suo nome appare sul Risveglio come indirizzo del gruppo anarchico italiano di Sciaffusa “Era Nuova”.

Sottoscrive per i compagni in Spagna nel 1937.

FONTI:

GB // Risv. 3.9.1921 // Rév. 16.1.1937 //

NAPIONE Emilia

Sarta, ballerina

Carouge /GE 23.1.1901 - (Segnalato come anarchico anche il marito, Domenico Rosso - a volte D. Rossi - nato a Bra (CN) l'11.12.1890)

Ps: Melia, Louise Lahaye Alphonsine Barette o Barrey, Paolina Marchisio, Josepha Magen Lopez, Eleonora Tonel, Louise Latrage, Emila Luisa Lationi, Anna Felicia Jeunehomme.

Residente a Torino, schedata come “anarchica individualista”, espatria in Francia - insieme al marito - nel 1922. Rientra a Torino nel 1926 ed è arrestata mentre distribuisce volantini anarchici alla stazione di Porta Nuova e, trovata in possesso di documenti falsi

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 10/26 30/09/2021 (Louise Lahaye), condannata a 10 giorni di reclusione. Espatria clandestinamente nel 1929, stabilendosi a Lione, ed è espulsa dalla Francia - dopo aver scontato 3 mesi - per aver fatto uso di false generalità (Paolina Marchisio); si sposta in Svizzera, rientrando clandestinamente in Francia dopo 15 giorni. Lo stesso anno decide di intraprendere un viaggio di studio in giro per il mondo e si reca prima in Tunisia, poi in Algeria e Marocco con passaporto falso (Alphonsine Barette) e successivamente in Germania (Jena). E’ inscritta nella Rubrica di frontiera e nel Bollettino delle Ricerche. Nel 1932 si sposta a Barcellona Valencia Cadice Siviglia e Algeciras, dove è arrestata per “attività sovversiva in unione a terroristi” ed espulsa alla frontiera con il Portogallo, dove è nuovamente tratta in arresto perché in possesso di materiale sovversivo. Nel 1933, dopo 2 mesi detenzione, s’imbarca a Porto diretta ad Amburgo da dove si dirige a Berlino poi, assieme all’anarchico portoghese Manuel Francisco Rodriguez, a Praga e in seguito a Vienna, dove la polizia la trattiene 15 giorni su denuncia del consolato italiano. Espulsa come “politicamente sospetta e non desiderata”, si sposta in Grecia (dove, segnalata dalle autorità italiane, la polizia la tiene sotto controllo), dopodiché in Germania, Olanda, Belgio, Danimarca, Svezia, Norvegia. E’ iscritta nell’elenco dei sovversivi più pericolosi. Nel 1934 è a Tangeri e a Rabat sotto il nome di Emilia Luisa Lationi; si sposta a Barcellona dove è nuovamente espulsa; si rifugia a Marsiglia dove è in relazione con Luigi Campolonghi. Nel 1935 è a Bruxelles dove frequenta la comunità degli anarchici italiani, spostandosi infine in Spagna. Nel 1936 presta la sua opera come infermiera nell’ospedale impiantato all’Hotel Ritz di Madrid e successivamente al seguito della Colonna Ortiz; arrestata dalla Ceka stalinista con l’accusa di essere una spia fascista, dopo aver corso il rischio di essere fucilata, sconta 5 mesi di reclusione in carcere a Valencia (Alaques e Mislada) e in seguito espulsa alla frontiera francese. Nel 1938 in Francia, dove lavora in un podere a Bergienzen (Var), è arrestata per falsa identità (Anna Felicia Jeunehomme), e sconta 3 mesi nel carcere di Tolone; a fine pena è internata (Rieucros). Nel 1941, tradotta in Italia, è condannata a 5 anni di confino per attività antifascista all’estero e in qualità d’infermiera nell’esercito rosso spagnolo (Ventotene, Ustica, Fraschette d’Alatri). E’ liberata nel settembre 1943.

“Dispone di un ben fornito guardaroba e possiede gioielli apparentemente di valore. Ha preso contatti in Casablanca con noti sovversivi italiani [...] ha ricevuto da questi pacchi di giornali e manifestini sovversivi [...] nasconde sotto le vesti le stampe e gli esplosivi e li introduce così clandestinamente nel Regno”, Nota da Casablanca, in data 17/11/1932, ACS, CPC, busta n. 3484. “Di carattere ribelle, ha poca educazione ed è proclive all’ozio e al vagabondaggio [...]. La predetta [...] è ritenuta capace di commettere atti criminosi […]. Si vantò di essere anarchica e di voler persistere nelle sue idee libertarie”, Cenno biografico della Prefettura di Torino, in data 16/3/1938, ACS, CPC, cit. “Je commencé mon voyage en 1929 e je percorou plus de 30.000 kilomètres à travers l’Italie, la France, la Suisse, l’Allemagne, la Tchècoslovaquie, l’Autriche, la Grèce, l’Espagne, le Portugal, la Corse, la Tunisie, l’Algerie et le Maroc. Mes études et mémoires de voyage, mes émotions inspirées au sein de la nature seront édités pour aider au développement intellectuel des hommes qui aiment les études des grandes realites de l’univers. [...] Emilie Napione”, ACS, PPFP, busta n. 887.

“Cara mamma, [...] In questo paese la libertà si può dire è intera, è il luogo più libero d’Europa […] il 15 di questo mese è finito il congresso di Saragozza […] la CNT va a porre le sue rivendicazioni […]. Ci sta nel popolo un entusiasmo, una fiducia grande, molti giornali e riviste d’avanguardia. Il primo maggio ha una manifestazione […] come mai ne ho viste, si può dire che tutti gli operai sono contro il fascismo, che qui non attacca [sottolineato a mano]. Ti devo dire che la gran parte del popolo è armata e che la rivoluzione prossima è possibile […] Per Mussolini è il principio della fine. E non solo per lui, ma per il fascismo e il capitalismo pure […] Ti abbraccio, Melia”, lettera alla madre (s. d. ma prima del 19/1936), ACS, CPC, cit.

“Carissima mamma, [...] Sono ritornata in Spagna a causa della rivoluzione e sono contenta di aver preso questa decisione. La ragione è che sempre sono soddisfatta quando posso essere utile, e qui è il caso che si tratta di fratelli, voglio dire di esseri che lottano per il medesimo mio ideale di giustizia e di libertà. In Cataluñya i comunisti libertari vale a dire quelli della FAI sono i più forti, speriamo che continuino ad esserlo, sarà per il più gran bene dell’ umanità. Intanto vi sono grandi cambiamenti: si va a comprare con vale e guadagna tanto un medico quanto qualsiasi manovale, ed è logico e giusto che sia così e non altrimenti [...]. Preti non se ne vedono più e non esistono più chiese. Sì, io so che il mondo intero guarda la Spagna, la sua futura economia, il nuovo ordine, e dal trionfo di questa rivoluzione dipende l’avvenire delle nazioni vicine. Salud! (è il nostro saluto al posto di addio e salute). [...] Ti abbraccio. Tua figlia”, lettera alla madre (s. d. ma dopo il 19/7/1936), ivi.

FONTI:

GB / Scheda redatta da Tobia Imperato: Cfr. ACS, CPC, busta n. 3484. ACS, Confino Politico Fascicoli Personali, busta n. 703. ACS, Polizia Politica materia, busta n. 121, fasc. "Chambery". "La Spagna nel nostro cuore 1936/39 - 3 anni di storia da non dimenticare", Ed. AICVAS [Associazione italiana combattenti volontari antifascisti in Spagna], Roma, 1996, ad nomen. CdM, p. 175. G. GALZERANO, Michele Schirru - "Vita, viaggi, arresto, carcere, processo e morte dell'anarchico italo-americano fucilato per l'intenzione di uccidere Mussolini," Ed. Galzerano, Casalvelino Scalo (SA), ad indicem. /

NAPOLITANO Antonino (Nino, Nino dal Vespro, Nino D'Alcamo, Libero Liberi, Alastor, L'Esule)

Esercente, pittore decoratore

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 11/26 30/09/2021 Palermo 20.06.1893 da Antonino e Antico Antonina - Palermo 17.11.1958.

Dopo una giovanile militanza nel PSI, nel primo dopoguerra conosce Schicchi che lo conquista all'anarchismo. Sin dal 1919 i due collaborano alla pubblicazione di alcuni numeri unici, che costituirono la premessa alla nascita del periodico antiorganizzatore Il Vespro anarchico (1921). A fine 1923 comunica di voler ripubblicare Il Vespro libertario (Risv. 8.12.1923). Nel 1926 espatria in Francia e assume l'incarico di segretario del giornale Il Monito di Parigi pubblicato da Schiavina.

Espulso dalla Francia, è segnalato a Ginevra GE dalla polizia fascista nell'ottobre 1927 come domiciliato ed esercitante il mestiere di pittore-decoratore. Nel novembre 1928 con con la sua compagna Celestina Carpentieri* (nata a Roma il 5.12.1890) è espulso, sia pure con una proproga di 2 mesi. Insieme alla sua compagna inizia una fase che potremmo definire di clandestinità nell'esilio: si recano a Bellinzona TI, presso Giuseppe e Antonietta Bonaria sotto falso nome: infatti risulta con la sua compagna "Celeste" nel dicembre 1928 (probabilmente per diversi mesi - vedi anche i ricordi di Luce Fabbri in Adunata dei refrattari - vedi Peretti), potendo poi contare in Ginevra sull'aiuto di due personaggi di rilievo: Bertoni e Giuseppe Chiostergi, quest'ulitmo esponente di spicco del Partito repubblicano italiano in esilio, dignitario della loggia massonica Fidélité et prudence di Ginevra e soprattutto instancabile animatore della sezione del Cantone di Ginevra della LIDU (Lega italiana dei diritti dell'uomo). Chiostergi, al pari di Bertoni, lo aiuta a trovare lavoro, procura di alloggiarlo in maniera che la sua presenza non dia all'occhio alla polizia elvetica, mentre sua moglie Elena (?), per come appurato dal Consolato generale d'Italia a Ginevra, funge da referente per il recapito della corrispodenza che perviene a N. da vari paesi d'Europa e dagli USA. A partire dal 1931, la polizia fascista incomincia a sospettare che, oltre ad essere "amico di Chiostergi e di Bertoni", "gode benevolenza nella setta segreta Giustizia e libertà", cui in una cui riunione tenutasi a Ginevra nella primavera 1931, avrebbe partecipato. In realtà la sua militanza continua nel solco dell'appartenenza libertaria. A metà del 1932 è in Tunisia per pochi mesi (il Risv. 23.7.1932 comunica che è stato espulso), e dopo un breve soggiorno a Marsiglia, svanita la possibilità di imbarcarsi per gli USA a causa delle rigorose norme sull'emigrazione, rientra clandestinamente in Svizzera dove, sia pure con brevi puntate in Savoia (qui, o a Ginevra incontra Lorenzo Giua prima della partenza di questi per la Spagna - Vedi Giua*) e in altre regioni limitrofe della Francia (A metà degli anni Trenta a Saint-Cergues trovò rifugio anche l‟anarchico e sospetto attentatore Antonino Napolitano, che per far perdere le proprie tracce assunse il cognome della convivente, Celeste Carpentieri), rimarrà per tutta la seconda metà degli anni Trenta, aiutato da Bertoni che gli corrisponde un modesto stipendio di collaboratore del Risveglio, (si firma a volte "Libero Liberi"). Ospitato da Chiostergi in case lontane dai grandi centri abitati, in maniera tale da far perdere le tracce agli informatori della polizia fascista, che lo sospetta ora sul punto di entrare clandestinamente in Italia per attuare attentati, ora combattente in Spagna con le milizie rosse catalane... In effetti, risiede in una località di campagna alla periferia di Ginevra, da dove nel dicembre 1936 scrive al fratello Francesco una letttera priva di riferimenti politici, ma ricca di particolari in ordine ai crescenti disagi dell'esilio tra malanni fisici e difficoltà di trovare un'occupazione idonea a procurarsi gli indispensabili mezzi di sostentamento. Chiede un aiuto finanziario a Vanza di frs. 100.-, lett. senza data. "Finita la guerra (secondo Fedeli) rientra in Italia dalla Svizzera, dopo un ventennio di forzato girovagare, ammalato, rinsecchito dagli stenti, ma sempre pieno di volontà di fare". Si stabilisce a Palermo. Continua a collaborare a L'Adunata dei refrattari sin quasi alla vigilia di morte.

Selon les renseignements reçus du Ministère public fédéral, il serait un anarchiste dangereux qui aurait pour mission de se rendre en Italie afin d'y accomplir des attentats (police judiciare Genève)

FONTI:

GB // DBAI / Luce Fabbri, "Luigi Fabbri..."/ Luce Fabbri, Adunata dei refrattari / Lettera a Vanza / Risv. 23.7.1932 / Police judiciare, Genève, 1927-1940 / lettera da Palermo, fine novembre al Risveglio dicembre 1945, No 126 /Fabio Montella in "Formare un'altra Italia...", Rivista Formazione lavoro persona / numerosi art. nel Risveglio anni Venti e Trenta /

NARDI Giuseppe (Peppino) Tornitore meccanico, pittore

Bozzolo (MN) 17.5.1896 da Clara Nardi - Marsiglia 20.1.1989.

Trasferito a Milano a 12 anni è operaio tornitore e ben presto diventa anarchico. Il 1.10.1914 viene condannato a 1 mesedi prigione per "intralcio alla libertà del lavoro". Richiamato in fanteria durante la I guerra diserta - gli viene inflitto 3 anni di reclusione per diserzione nell'agosto 1918 - raggiungendo la Svizzera. Con l'amnistia, rientra a Milano, sempre militando nel movimento anarchico. Emigra clandestinamente in Belgio nel 1927 con la sua compagna Angelica Astolfi. Nel 1931 è a Parigi , e con Remo Franchini e Savino Fornasari fa parte del Comitato anarchico italiano pro vittime politiche. Espulso dalla Francia ritorna in Belgio alla fine del 1931. Segnalato dalla polizia fascista italiana nei registri della

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 12/26 30/09/2021 Rubrica di frontiera nel 1932 e come autore possibile di attentati nel 1933. Risulta in Francia agli inizi del 1936, sempre con la sua compagna Angelica. Nell'ottobre 1936 (o gennaio 1937?) passa da Perpignano e con l'aiuto di Giuseppe Pasotti raggiunge Barcellona, dove figura come miliziano della Sezione italiana della Colonna anarchica Ascaso ed in seguito in altre colonne libertarie.

Non si conosce la data della sua partenza dalla Spagna; è segnalato a Marsiglia dal 1940 (poi radiato dagli schedari italiani il 16.11.1951). "Peppino, come lo chiamavano con affezione i compagni in città, era per loro come un punto di riferimento, in particolare per quelli italiani che dopo la Spagna erano tornati a Marsiglia" (Luc Nemeth).

FONTI: GB // DBAI // DIMA // Luc Nemeth, info del 5.12.2012 con data del decesso //

NAVA Florindo Pasquale meccanico

Canton TI 1902 -

CPC Roma: nato nel Canton , residente in CH, segnalato solo nel 1938, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 3504.

NEGRI Gaetano calzolaio

Copparo (Ferrara) 1885 - Ginevra GE, (prob.) gennaio 1946 (ospedale)

“Abbonato al nostro giornale fin dal suo nascere, frequentava assiduamente tutte le riunioni di propaganda ed aiutava ogni nostra iniziativa” . “Uno dei nostri più fedeli amici, uno dei più oscuri e modesti compagni” ... "I nero camiciati lo ebbero contro in ogni occasione, a testimoniare che non tutti gli italiani seguivano quel duce..." a firma Domingo (cioè Domenico Ludovici).

CPC Roma: emigrato in Svizzera a Ginevra, segnalato dal 1927 al 1942, busta 3510.

FONTI:

GB // Risv. 1. febbraio 1946, No 131 // [casell.pol.centr. Roma-non visionato] //

NEGRI Giovanni

Operaio gessatore, boscaiolo

Fescoggia TI 1890 - Fescoggia 19.1.1937.

Emigrato nell’Uraguay, dove collabora con Luigi Fabbri. Costretto a ritornare in Svizzera per la reazione instauratasi, lavorava al suo paese natio come boscaiolo. Muore a causa di un incidente di lavoro.

" [...] Partito 24 anni fa per le lontane Americhe, ma anche laggiù la fortuna non gli sorrise. Era un uomo 47enne... di viva intelligenza, d'animo aperto, di carattere affabile e di modi cortesi. Professava idee anarchiche e era ben voluto da tutti perché le sue parole incitavano i giovani ad affrontare le lotte dell'avvenire [...]. (Libera stampa)

FONTI:

GB / Risv. 30 gennaio 1937 / Libera stampa, 23.1.1937 /

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 13/26 30/09/2021 NEGRI Giuseppe

....? -

CPC Roma: (non è segnalato la data e il luogo di nascita), emigrato in CH - segnalato dal 1917 al 1919, busta 3510.

NEGRO Stefano Bracciante

Santo Stefano Roero (CN) 11.11.1853 da Francesco e Margherita Busca - 1935.

Si dedica giovanissmimo all'anarchismo, alla diffusione clandestina di stampati sovversivi. Nel 1873 emigra in Francia, a Nizza. Nel 1885 risulta a Chiasso /TI e nel 1898 viene arrestato per furto ed espulso dalla Svizzera. Nel 1909 arrestato a Torino per motivi di ordinepubblico e condannato a 6 mesi di reclusione. Poi si allontana clandestinamente, rendendosi irreperibile.

FONTI: F. Giulietti in "Dizionario biogr. degli anarchici piemontesi", Galzerano 2013 //

NENCINI Carlo Vetraio

Radicondoli (SI) 24.2.1881 da Sante e Sabatina Baldassaroni - Roma 18.6.1929.

Nel 1897 subisce la prima condanna per aver diffuso un manifestino anarchico, Nel 1898 è tra i firmatari del manifesto pubblicato da L'Agitazione contro il processo a Malatesta ed ad altri anarchici anconetani. Si trasferisce a Milano nel 1900, aderendo al sindacato vetrai ed entra nel Comitato federale della Federazione dei lavoratori del vetro. Nel 1912 partecipa al Congresso di Modena dove viene costituita l'USI e due anni dopo è nominato segretario della Camera del lavoro sindacalista di Mirandola. Richiamato alle armi nel 1916 è assegnato ad un reparto territoriale di stanza a Siena.

Trasferito a un reparto effettivo, decide di disertare e si trasferisce in data imprecisata a Zurigo. Nel 1918 risulta far parte di un gruppo anarchico in tale località e sospettato, senza ragione, di voler compiere un attentato al re e polemizza conl ’Avvenire del lavoratore, in particolare per gli articoli del foglio socialista nei confronti di Bertoni imprigionato in attesa di giudizio (Risv. 7.9.1918 - vedi anche Copetti ). Collaboratore e diffusore del Risveglio.

Da alcune carte pare che abbia partecipato ai moti spartachisti e poi condannato a Berlino ad alcuni mesi di carcere. Torna in Italia alla fine del 1919, partecipa al Congresso dell'USI di Parma del dicembre 1919, poi responsabile della Camera del lavoro sindacalista di Modena. Coinvolto nel furto delle mitragliatrici del maggio 1920 organizzato dagli anarchici modenesi per difendere le manifestazioni operaie, è assolto da ogni accusa dopo 1 anno di carcere. Poi a Milano è redattore di Umanità Nova, nel 1922 si trasferisce a Roma dove lavora alla Vetreria Italia, si reca a Napoli per dirigere uno sciopero di operai del vetro. Nel 1927 è arrestato per diserzione, poi condannato a 1 anno di carcere alla fine del 1928.

FONTI: GB // DBAI // Risv. 7.9.1918 //

NERI Alberto

Plainpalais /GE 14.4.1921 da Francesco - Si ignorano...

Non si è presentato alla mobilitazione in Italia nella seconda guerra, perché non vuole morire per il fascismo. Attivo nel Club Aurora di Ginevra nel 1942 (Per altre precisazioni vedi VAGLIO Dino).

CPC Roma: nato in CH a Plainpalais, segnalato solo nel 1942, iscrittoalla Rubrica di frontiera - busta 3520.

FONTI: GB // CPC Roma non visionato //

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 14/26 30/09/2021 NERI Antonio

Arrestato il 22 luglio 1906 a Spreitenbach AG, sospettato di aver preso parte a un furto di seta, poi liberato il 15 agosto perché riconosciuto innocente. Nel novembre 1906, da Spreitenbach ringrazia per il contriubto per le spese di difesa in favore della sua compagna Assunta, condannata a ben anni 2 e 9 mesi per non aver accettato di denunciare nessuno (???).

Nel 1910 risiede a Zurigo ZH. Proposta del febbraio 18 febbraio 1911 da indirizzare al suo recapito a Zurigo in quanto Gruppo autonomo e Sindacato autonomo per un invito a un congresso su: anticapitalismo, antimilitarismo, anticlericaslismo, Scuola Moderna, convocato per l'11-12 marzo. Arrestato il 27.5.1911 a Zurigo sotto la imputazione di complicità nell'affare Maria Rygier (per averle scritto una lettera?), poi liberato il 22 luglio. La sua compagna Assunta Neri ringrazia - Risv. 15.8.1911 - per aver ricevuto un sostegno finanziario per il suo compagno.

Arrestato nel maggio 1912, e per di più derubato dal suo deposito di copie del Risveglio anarchico di Ginevra e di Università popolare di Milano. Abita in Germania, a Freidlingen (Baden). Arrestato nuovamente per pochi giorni in Germania, poi scarcerato nel marzo 1914.

FONTI:

GB // Risv. 25.8. 1906 / 3.11.1906 / 18.2.1911 / 22.7.1911 / 15.8.1911 / 26.8.1911 / 25.5.1912 / 21.3.1914 /

NERI Luigi commerciante

Reggio Emilia 1876 -

CPC Roma: emigrato in CH, segnalato dal 1928 al 1939, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 3524.

NERVA Francesco

Cavaglia Di Biella 1888 - CPC Roma: emigrato in CH a Ginevra GE, segnalato dal 1907 al 1929, vi è una scheda biografica - busta 3527.

NETTLAU Max

Storico

Neuwaldeg (Austria) 30.4.1865 – Amsterdam 23.7.1944.

Storico di Bakunin e del movimento anarchico internazionale. In Germania, suo paese di origine, studia filosofia e linguistica e ottiene il dottorato. Scopre da giovane le idee libertarie e scrive nel 1890 il suo primo articolo (uno studio su Joseph Déjacque) in Freiheit, il giornale di . Nel 1895 su sollecito di Eliseo Reclus redige una “Bibliografia dell'Anarchia”, opera erudita. Accumula numerosi archivi che gli permettono di scrivere numerosi articoli e una monumentale biografia di Bakunin. L'eredità di suo padre gli permette, vivendo semplicemente, di proseguire lavori di storico ai quali consacrerà tutta la vita. Dopo il primo conflitto mondiale, la vittoria del fascismo e del nazismo, ritrova speranza nell'anarchismo spagnolo degli anni Trenta, e soggiorna a più riprese in Spagna. Nel 1938 si installa a Amsterdam e prosegue le sue ricerche all'Institut international d'histoire sociale. Non potendo rientrare in Austria, riuscirà a recuperare una parte dei suoi archivi rimasti in quel paese. Ha scritto una monumentale storia dell'anarchismo (7 volumi, 3000 pp, di cui 2 tomi ancora inediti, in lingua

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 15/26 30/09/2021 tedesca). Passaggio ad Ascona Monte Verità, Friedeberg – contatti con Luigi Bertoni, Fritz Brupbacher, , Pëtr Kropotkin.

compléter: amitié et correspondance avec Jacques Gross, notamment pour les recherches sur Ernest Coeurderoy.

FONTI:

GB / ME // una breve bio in Le Réveil No 96, septembre 1944 //

NETZOLD Max falegname menuisier

Würschwitz (Prussia) 1874 -

Dom. a Basilea BS. Espulso dalla Svizzera il 24.7.1894 (CON WILQUET, vedi). Espulso pure dalla Francia l'11 agosto 1894. Probabilmente rientrato din Germania.

Würschwitz (Prusse) 1874 -

Dom. à Bâle /BS. Expulsé de la Suisse le 24.7.1894 (avec WILQUET, voir pour les motivations) puis expulsé de France le 11 août, il rentra sans doute en Allemagne.

FONTI:

GB-ME // Arrêté du Conseil fédéral du 24 juillet 1894 // Archives Préfecture de police, BA 1509.

NEUENSCHWANDER Fritz Boîtier

Né le 8 mai 1853. Un des participants aux manifestations de Saint-Imier contre l'entrepreneur Gygax, le 29 mai 1893 (voir Alcide Dubois), il est condamné un an plus tard à 7 mois de prison par la cour correctionnelle de Delémont.

FONTI: ME / AFS: E21 13993

NEUGEBAUER Gustave Emile

Tappezziere

Tapissier

Dresde, 26.01.1882 -

Residente a Zurigo. Espulso dalla Svizzera per propaganda anarchica con Charles Müller il 25.06.1906 (in quel momento di dom. sconosciuto).

FONTI:

GB // Decreto di espulsione del Consiglio federale del 25 giugno 1906 /

NEUNKIRCH Erich

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 16/26 30/09/2021

Postdam (Prussia) 10.2.1877

Già segnalato nel 1907, poi ritornato a Postdam. Intenzionato a rientrare in Svizzera (?)

FONTI:

GB / Circolare del Ministero pubblicao della Confederazione ai Cantoni del 18.4.1908, in Le Rév. 31.10.1908

NEVE Johann Ebanista

Ebeniste

Üllvesbüll (Scheswig) 1846 -

Alias Jean Court, Ernest Stevens, Peter Jensen, Piotra Warchatowskiego.

Dom. a Zurigo/ZH. Collabora al Rebell e al Freiheit di Londra. Arrestato nel settembre 1884 a Zurigo con Kaufmann e la signora Stellmacher (vedova di Hermann...) nel corso della distribuzione del Freiheit. Espulso con decreto del Consiglio federale il 15.12.1884.

FONTI: GB // Decreto di espulsione del CF del 15.12.1884 (con Hauser, Kaufmann) // Journal de Genève, 19 - 20.91884 //

NICOLAZZI Alfonso Impiegato all'Alitalia, tipografo

Promosello Chivenda (NO) 1942 - Carrara 13.09.2005.

Impiegato all'Alitalia, poi tipografo responsabile della Cooperativa tipolitografica di Carrara dal 1973 (che stampa il settimale Umanità Nova, organo della FAI), animatore del movimento anarchico carrarino, membro della FAI, delegato della stessa per la IFA. Conosciuto dai compagni ticinesi nel 1976 in occasione del Convegno Bakunin di Zurigo. Dal 1978 la “sua” tipografia stampa le pubblicazioni delle Edizioni La Baronata di Lugano /TI.

FONTI: GB

NICOLET Albert

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 17/26 30/09/2021 Orologiaio incisore

Graveur

La Ferrière BE 23.3.1850 - 2.12.1905. Originario di la Ferrière

Apprendistato a Ginevra GE, poi operaio incisore di orologi a La Chaux-de-Fonds NE. Membro del comitato federale della FG di La Chaux-de-Fonds nell'agosto 1875. Ricostituisce con altri due incisori orologiai Frédéric Graisier e Jacob Spichiger e il bulinista Auguste Spichiger un laboratorio cooperativo a Le Locle /NE nel 1877 (?). Collabora a Le Révolté di Ginevra. Il 17 e 18 agosto 1889 partecipa con altri all’affissione nei diversi centri principali svizzeri (Ginevra, Losanna, Bienne, Thun, Basilea, Olten, Bienne...) del “Manifeste des anarchistes suisses”, stampato a 10'000 esemplari in Francia da J. Grave e diffuso con altri compagni orologiai, tra cui Charles Froidelance, Paul Janner, Marc l’Eplattenier, Arthur Monnin, Jules Coullery, Alcide Dubois, Rieser, Meyrat, Marthe Wirz, Emile Allemand (che compariranno come testimoni dichiarandosi... corresponsabili). Il manifesto proclama la propaganda del fatto, accusa l'autorità delle espulsioni di numerosi anarchici stranieri, si oppone alla creazione di un posto permanente di un procuratore generale della Confederazione, e al rafforzamento della polizia politica... Per questo manifesto verranno processati alle assise della Camera criminale del Tribunale federale a Neuchâtel: Nicolet come l'autore (redatto su richiesta del gruppo anarchico di La Chaux-de-Fonds), Félicien Darbellay di Losanna e Ferdinand Hänzi di Basilea, in quanto diffusori dello stesso, poi tutti e 3 assolti il 20.12.1889 perché il Codice penale non prevedeva la repressione di minacce generali proferite contro l'ordine sociale e politico. Membro del comitato organizzatore del Primo maggio 1891. Collabora a St.Imier /BE con Alcide Dubois e Jules Coullery all’opuscolo “Les anarchistes et ce qu’ils veulent”, stampato e diffuso nel 1892. Collabora con Aimé Bovet negli ambienti operai, contro il socialismo riformista. Per il Primo maggio 1893 con altri distribuisce un manifesto detto degli “Des anarchistes jurassiens”, in cui si incitano gli operai a distanziarsi dalla festa del lavoro, diventata una processione pacifica che va a terminare nella melma parlamentare. Il 29.7.1894 espulso dalla Francia. In quanto anarchico nel 1895 verrà espulso dal Cercle ouvrier con Bovet e Auguste von Gunten. Collabora a Les Temps Nouveaux con brevi cronache dalla Svizzera (vedi per es. No 2 del mese di maggio e No 3, entrambi del 1895). Nel 1904 è sempre militante del Groupe Libertaire di La Chaux-de-Fonds.

Né à La Ferrière (Jura bernois) le 23 mars 1850, mort le 2 décembre 1905.

Après son apprentissage à Genève, Nicolet revint travailler dans l’horlogerie à La Chaux-de-Fonds. Il adhéra à la section locale de la Fédération jurassienne et fut élu membre de son Comité fédéral en août 1875. Avec deux autres graveurs, Frédéric Graisier et Jacob Spichiger, et le guillocheur Auguste Spichiger, il reconstitua la coopérative ouvrière du Locle vers 1877. Il envoya plusieurs articles au Révolté à Genève. Les 17 et 18 août 1889, il participait à l’affichage dans les principales villes de Suisse (Genève, , Bienne, Thoune, Bâle, Olten, Bienne...) du Manifeste des anarchistes suisses bilingue, imprimé par Jean Grave à Paris à 10' 000 exemplaires. Ce manifeste proclamait la propagande par le fait, dénonçait les expulsions par les autorités de nombreux anarchistes étrangers, s’opposait à la création d’un poste de procureur général de la Confédération suisse et au renforcement de la police politique. Ses responsables présumés pasèrent en procès à la Chambre criminelle du Tribunal fédéral, réunie à Neuchâtel : Nicolet comme auteur du texte (qu’il avait rédigé sur demande du groupe anarchiste de La Chaux-de-Fonds), Félicien Darbellay de Lausanne et Ferdinand Hänzi de Bâle, comme diffuseurs. Plusieurs témoins, Charles Froidelance, Paul Janner, Marc l’Eplattenier, Arthur Monnin, Jules Coullery, Alcide Dubois, Rieser, Meyrat, Marthe Wirz, Emile Allemand, affirmèrent avoir participé activement à la diffusion de l’affiche. Les trois accusés furent acquittés le 20 décembre 1889, le Code pénal ne prévoyant pas la répression de menaces générales proférées contre l’ordre social et politique.

Nicolet se chargea depuis 1890 d'encaisser en Suisse les ventes et les abonnements au journal de Jean Grave, La Révolte (Paris). Il fut membre du comité d'organisation du 1er mai 1891. En 1892, Nicolet rédigea avec Alcide Dubois et Jules Coullery de Saint-Imier la brochure Les anarchistes et ce qu’ils veulent, publiée anonymement à Genève. Il militait parmi les ouvriers contre le socialisme réformiste, notamment avec Aimé Bovet. Le Premier Mai 1893, ils distribuèrent un manifeste signé des anarchistes jurassiens, encourageant les ouvriers à se distancer de ce qui était devenu la fête du travail, un cortège pacifique menant à la fange parlementaire. Nicolet fut expulsé de France le 29 juillet 1894. En 1895, il envoya de brèves correspondances de Suisse aux Temps Nouveaux de Paris (voir par exemple les numéros 2 et 3 de mai 1895). La même année, il fut expulsé avec Aimé Bovet du Cercle ouvrier de La Chaux-de-Fonds, en tant qu’anarchiste. En 1904, il militait toujours au Groupe Libertaire de La Chaux-de-Fonds. Une liste des membres du groupe en 1907 signale son décès.

FONTI:

GB-ME / Guillaume / Hans-Peter Renk, solidaritéS, Ginevra 24.1.2002 / Tribune de Genève 1.9.1989 / Gazette de Lausanne 22, 23.10.1889 / 20, 21, 23.12.1889 / La Révolte (Paris), 1890-1891 / CAC Fontainebleau/ La Sentinelle, avril 1891 / Archives Préfecture de police, Ba 1509.

NICORA Carlo

Muratore

Bitozero 10.4.1864 da Angelo e Pasqualina Correvali -

Residente nel 1903 a Yverdon VD.

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 18/26 30/09/2021 Abbonato al Risveglio di Ginevra sin dal 1910 e ancora negli anni Trenta.

FONTI:

GB / Anarchistes étrangers non expulsés résidant hors de France, Ministère de l'Intérieur, avril 1903 / Risveglio GE /

NICORA Serafino pulitore su metalli

Capolago TI 3.11.1880 -

Dom. a Ginevra.

Frequenta il gruppo anarchico il Risveglio.

FONTI:

GB / 1922-1937 police judiciare Genevoise /

NIKITSCHER Stephan Menuisier

Gussing (Hongrie) 1858 -

Dom. à Mörschwyl /SG. Expulsé de la Suisse le 3.6.1885 (voir Bodenmueller).

FONTI: Arrêté du CF du 3 juin 1885 /

NIN Pablo (José)

Barcellona, novembre 1875 -

Disertore, espulso dalla Francia, da alcuni mesi residente a Ginevra. Arrestato il 19 luglio 1898 nel corso dello sciopero generale dell’edilizia a Ginevra, per aver ferito un poliziotto con un colpo di pistola, viene condannato il 20 settembre a 6 anni di detenzione (non mancherà di suscitare una piccola rivolta in carcere agli inizi del 1900). Il Gran consiglio di Ginevra - su pressioni del movimento operaio e socialista ginevrino - accorda la grazia per il 1. febbraio 1901. Espulso immediatamente nel giorno della scarcerazione, si recherà a Londra.

Né à Barcelone en novembre 1875.

Déserteur, expulsé de France, il se rendit à Genève en 1897 ou 1898. Arrêté le 19 juillet 1898 lors de la grève générale du bâtiment, pour avoir blessé un policier d’un coup de pistolet, il fut condamné le 20 septembre à six ans de détention. Le mouvement ouvrier et socialiste genevois se mobilisa en sa faveur, et le Grand Conseil (parlement cantonal) le grâcia le 1er février 1901, l’expulsant immédiatement. Il se rendit probablement à Londres.

FONTI:

GB / ME / Journal de Genève 21.9.1898 - 11.1.1901 / Le Père peinard, 23 octobre 1898 / Risv. 21.7.1900 / 19.1.1901, 16.2.1901, 21.1.1901, 16.5.1908....

NIQUET Ferdinand, Henri incisore gioielli

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 19/26 30/09/2021 graveur sur bijoux

Auxerre (Yonne - Francia) 24.8.1866 -

Tra i fondatori della Ligue des antipatriotes a Parigi nel 1886 con Emile Bidault, O. Jahn e Murjas. Lega che aveva sezioni a Parigi, Nîmes, Amies e una sezione di lingua italiana. Nel 1887 venne condannato a 2 mesi di prigione per aver affisso un manifesto "Aux conscrits".

Disertore, si rifugia in Svizzera, dapprima a Ginevra /GE: a causa di un suo intervento tumultuoso in un'assemblea di disertori francesi, viene espulso dal Cantone nel luglio 1889 (con Perrare*, Bordat, Philippot): tuttavia riesce a rimanere a Ginevra con un permesso di soggiorno provvisorio. Nel dicembre 1890 è sentito dal procuratore della Confederazione per aver affisso l'11 novembre "dei manifesti riguardanti gli anarchici di Chicago" (con Ardaine"). Espulso definitivamente dal Canton Ginevra nel maggio 1891 con Kreuzfeld* "perché si erano mostrati violenti nei discorsi pronunciati alla manifestazione del Primo maggio, e avevano istigato gli astanti alla rivolta".

Raggiunge quindi il Canton Neuchâtel, La Chaux-de-Fonds, dove ritrova l'amico Bidault. Probabilmente è tra gli autori dell'opuscolo "Les anarchistes et ce qu'ils veulent" del 1892, con Albert Nicolet, Alcide Dubois e Jules Coullery. A fine 1893 venne implicato per la pretesa scoperta di una bomba nel domicilio di Von Gunten con "Bidaux", ma entrambi erano già in Inghilterra nel gennaio 1894. Nel settembre 1894 il suo nome e la sua foto figuravano su una lista di anarchici stabilita dalla polizia ferroviaria francese per la sorveglianza alle frontere.

Né à Auxerre (Yonne, France) le 24 août 1866. Déserteur.

En août ou septembre 1886, Ferdinand Niquet avait été, avec notamment Emile Bidault, O. Jahn, Tortelier et Murjas, l’un des fondateurs de la Ligue des antipatriotes à Paris. Celle-ci eut des sections à Paris, Nîmes, Amiens au moins, et une section de langue italienne. Un an plus tard, l’affichage d’un placard « Aux conscrits » valut à Niquet deux mois de prison (et un an par contumace à Georges Deherme). Déserteur, il se réfugia en Suisse, d’abord à Genève, d’où il fut expulsé en juillet 1889 avec Perrare, Bordat, Philippot, à cause d'une intervention tumultueuse de sa part lors d'une assemblée de déserteurs. Il obtint toutefois de rester à Genève avec un permis de séjour provisoire. En décembre 1890, il fut entendu par le procureur de la Confédération pour avoir affiché le 11 novembre « des pamphlets concernant les anarchistes de Chicago » (voir Ardène). Expulsé définitivement du canton de Genève en mai 1891, pour s'être montré violent lors de la manifestation du Premier Mai et pour instigation à la révolte, il rejoignit La Chaux-de-Fonds où il retrouva son ami Bidault. Il fut peut-être un des auteurs de la brochure Les anarchistes et ce qu’ils veulent (1892), avec Albert Nicolet, Alcide Dubois et Jules Coullery. A la fin de 1893, il fut impliqué dans la prétendue découverte d’une bombe au domicile de Von Gunten avec « Bidaux », mais tous deux étaient déjà en Angleterre en janvier 1894. En septembre 1894 son nom et sa photographie figuraient sur une liste d’anarchistes établie par la police des chemins de fer en vue de la « surveillance aux frontières ».

FONTI:

ME-GB // SOURCES : Journal de Genève, 26.7.1889 , 6.5.1891 — La Liberté, 10.12.1890 — Album Bertillon — Nettlau, Geschichte der Anarchie IV (Die erste Blütezeit der Anarchie, 1886-1894), p. 216-217 — David Burkhard, La répression des anarchistes dans le canton de Neuchâtel au temps de la propagande par le fait (1878-1895), mémoire de licence, Université de Neuchâtel, 2010 — notes de Rolf Dupuy

NIVON Pierre, Joseph, François (alias Jean-Louis Fayard) operaio metallurgico ouvrier métallurgiste

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 20/26 30/09/2021 Lione 11.2.1893 - Lione 31.3.1951

Milita negli ambienti libertari agli inizi degli anni 1910. Il 7 gennaio 1914, quando svolge il servizo militare come marinaio-meccanico, diserta. Arrestato il 4 luglio al momento della mobilitazione generale viene inserito nel 55esimo reggimento di fanteria. Rinviato nelle retrovie a causa di una malattia, lavora nell'officina meccanica Samson. Secondo la polizia sua moglie - Laurence Marie Guillon - teneva un caffé, qualificato di "malfamato". Il 10.4.1916 lavora nel deposito metallurgico e decide di disertare per la seconda volta.

Con la carta di identità di Jean-Louis Fayard, un compagno lionese conosciuto prima della guerra, si rifugia in Svizzera il 22.4.1916.

Venne condannato nel 1918 in Svizzera a 15 giorni di prigione per vagabondaggio.

Lyon, le 11 février 1893 - Lyon le 31 mars 1951.

Fils d'un chaffeur, Nivon militait dans les milieux libertaires au début des années 1910. Le 7 janvier 1914, alors qu'il effectuait son service militare comme matelot-mécanicien tourneur, il désertait. Arrêté le 4.7.1914, il était affecté au moment de la mobilisation générale au 55è régiment d'infanterie. Renvoyé à l'arrière à la suite d'une maladie, il travaillait à l'usine métallurgique Samson. Selon la police, sa femme, Laurence Marie Guillon, tenait un café rue des Trois Pierres, qu'elle qualifiait de "malfamé". Le 10.4.1916 il était affecté au dépôt des métallurgistes et décidait pour la seconde fois de déserter. Avec les papiers d'identité de Jean-Louis Fayard, un compagnon de Lyon, qu'il avait connu avant guerre, il passait en Suisse le 22.4.1916. Il fut condamné en 1918 en Suisse à 15 jours de prison pour vagabondage.

Le même personnage? et déjà en Suisse? : "Mardi soir, vers 10 heures, M. Joseph Nivon, mécanicien,se trovait au café Crisinel, place de la Madeleine, et causait avec la sommèlière, Mlle Yvonne Miron. Sur ces entrefaites arriva l'ami de cette dernière, le nommé Henri Icardi, Italien. Il s'approcha de M. Nivon et le pria de sortir avec lui, sous pretexe de régler un compte. M. Nivon le suivit: une discussione assez vive s'engagea entre les deux hommes. Tout à coup, Icardi sortit un revolver de sa poche e fit feu à deux reprises sur M. Nivon, sans toutefois l'atteindre, puis il s'enfuit à toutes jambes... Icardi fut reconnu et arrêté." (Journal de Genève, 26.6.1913)

FONTI:

ME // DIMA // GB: Journal de Genève, 26.6.1913 //

NOHL Albert-Johannes

Pubblicista, "psicanalista", scrittore.

Berlino 8.8.1882 da Hermann e Gabriele Döpke- Jena 22.1.1963.

Compagno di Mühsam* dal 1903, con cui fonda a Monaco il Gruppe Tat (gruppo Azione). Insieme viaggeranno nel 1904-1905 in Italia e Francia, e si soffermano per alcuni mesi anche al Monte Verità di Ascona /TI. Nel 1910 si trova a Berna/ BE "dove viene condannato a 4 giorni di reclusione per oltraggio al pubblico pudore" (lettera della Procura di Stato all'Imperiale presidio di Polizia di Berlino del 29.3.1911). Nel 1911 viene ricercato dalla Procura di Stato. In sua compagnia c'erano la fidanzata Jza-Gustava Prussak e Otto Gross*. Tornato a Berna/BE frequenta Margarethe Faas-Hardegger*. I suoi scritti sono pubblicati da Landauer* dal 1910 al 1913 sulla rivista Sozialist. Mühsam lo sostiene finanziariamente fino al 1914. Dopo aver studiato piscanalisi a Vienna, nel 1914 è nuovamente ad Ascona/TI e a Ronco/TI, nel 1915 a Berna, nel 1916 ad Ascona è l'analista di Hermann . Nel 1917 nuovamente a Berna. Nel 1918 sposa a Ascona Iza Gustava Prussak, due figli, poi divorzia nel 1927. Poi???? Professore di filologia a Weimar a partire dal 1945. Muore suicida.

FONTI:

GB // "Monte Verità", Locarno / wikipedia /

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 21/26 30/09/2021 NOMAD Max (vedi NACHT Max)

NONNEMANN Wilhelm sarto tailleur

Balingen 1866 -

Dom. a Zurigo/ZH. Espulso dalla Svizzera con altri 12 anarchici il 10.2.1894 (per le motivazioni, vedi OTTINA Giovanni).

FONTI: Decreto di espulsione del Consiglio federale, 10 febbraio 1894 /

NORI Eugenio forgeron et serrurier

Roma 19.5.1888 (o 9.5.1888) -

Il 15 ottobre 1912 emigra in Svizzera, a Ginevra GE, per sottrarsi all'arresto (mandato procura Roma per oltraggio).

Cerca di emigrare in Argentina, senza successo. Si sposta poi in Francia, a Tolone, poi rientra ancora in Svizzera. Da una nota del consolato francese in Svizzera si viene a sapere che il gruppo in cui milita si è fatto fotografare con un cartello recante la scritta "Ma l'avvenire io sono - pensiero e dinamite". In contatto con Stefano Esposito.

Rientra in seguito in Italia e il 18.8.1928 viene denunciato insieme con la moglie Bianca Balducci per offese al capo di Stato. Nel 1930 fermato dalla Questura di Roma durante una manif con altri anarchici. Nel 1931 incluso in una lista di persone pericolose da arrestate in determinate circostanze.

Anarchiste militant considéré comme dangereux dans son pays, il a quitté l'Italie pour échapper à une condamnation. Il a également été condamné à Toulon pour coups et blessures.

FONTI:

GB / Pasquale Grella, "Appunti per la storia del mov. anarchico romano...", 2012 / police judiciare Genevoise 1911-1912 /

NOSOTTI Arnaldo Antonio Azzo

Meccanico

Milano 5.1.1875 da Luigi e Amalia Piantanida - Milano 26.2.1930

Alla fine dell'Ottocento è in contatto espistolare con Carlo Frigerio*, Malatesta, residenti a Londra, e risulta attivo nel movimento anarchico.

Nel 1898 si trasferisce prima a Torino e poi, alla ricerca di lavoro, a Ginevra GE.

Nel 1901 è segnalato a New York, dove lavora come autista. Ritorna a Milano nel 1906, abbandonando poi il Movimento.

FONTI:

GB // DBAI

NOVELLO Giuseppe bracciante

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 22/26 30/09/2021 Postua (VC) 1885 -

CPC Roma: emigrato in CH, segnalato dal 1910 al 41, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 3567.

NOVERRAZ Gustave-Robert

Tipografo, stampatore

Typographe, imprimeur

Cully-Lutry /VD 8.12.1881 da Benjamin e Marthe Gotte - Ginevra GE 9.2.1926. Originario di Cully e di Lutry. Sposato con Cécile Robert.

Diplomato come tipografo a Losanna nel settembre 1901. Nel 1905 emigra per 1 anno in Francia, dove conosce Guillaume, poi ritorna in Svizzera per la morte del padre e si stabilisce a Cully/VD. Collaboratore del settimanale La Voix du Peuple di Losanna/Ginevra (1906-1914). Nel 1907 tipografo presso l’Imprimerie communiste e segretario della UO di Losanna.

Già attivissimo nel movimento operaio locale, per es. oratore al Lion d'0r a Grandson per un'assemblea delle sigarie nel giugno 1907. Dopo lo sciopero generale del 1907 del Canton Vaud, con A. Amiguet verrà processato per un comizio a Vevey a 20 giorni di reclusione nel novembre 1907 per aver proferito delle ingiurie contro le autorità in una riunione tenuta a Vevey; al processo in novembre non negò di aver dichiarato "che, prendendo l'esempio di Guglielmo Tell, gli operai dovevano sbarazzarsi dei tiranni" (era il terzo processo; Amiguet con un mese di carcere). Nel febbraio 1908 presiede una conferenza organizzata dalla Fédération des ouvriers sur bois a Renens VD; secondo un rapporto di polizia "comme d'abitude ...a traité l'éternelle question de l'organisation syndicale et la journée de huit heures que tout ouvrier doit revendiquer. Il a aussi, avec sa violence habituelle, excité les auditeurs de ne pas s'en tenir à de grèves pacifiques, mais il y a lieu d'utiliser la sabotage..." Nel marzo 1908 con Henri Baud e Schwitzguébel figlio discute a lungo a Zurigo con Fritz Brupbacher per un progetto di una pubblicazione in comune tra sindacalisti romandi e svizzero-tedeschi: il progetto, Der Syndicalist , sarebbe dovuto uscire il 1. maggio dello stesso anno a Zurigo, ma il progetto non si realizzerà. Nell'aprile 1908 figura come conferenziere con Henri Baud e Giovanni Devincenti presso la Maison du Peuple di Losanna, con la presentazione del "Premier Mai et le Syndicalisme". Nell'ottobre 1909 è oratore alla Maison du Peuple nel comizio di protesta contro l'esecuzione di Francisco Ferrer (accanto a Jean Wintsch, Giovanni Devincenti e Duvaud).

Si reca in Italia nel giugno 1910 ?

Sulle liste nere non trova più lavoro a Losanna, si reca a Ginevra /GE , riprendendo l'Impremerie communiste (tipografia). In seguito si allontana dal movimento anarchico (Rév. 19.2.1921) In detenzione dal 17 al 30 luglio 1918 in quanto editore di "Demain" (arrestato pure l' animatore della rivista, H. Guilbeaux), in seguito viene arrestato in detenzione preventiva dal 6 settembre 1918 accusato di essere coinvolto per l'affare delle bombe di Zurigo: verrà processato nel giugno 1919 ed assolto, dopo ben 10 mesi di detenzione. Al processo dichiarò: "L'anarchia, l'ho amata come si ama una giovane donna; e voi dovete sapere, signor presidente, che quando si ha amato una giovane donna, ci si ricorda sempre". Prese pure le difese di Bertoni, affermando che "non mente mai; tutti ve lo diranno, sia i riccchi che i poveri".

In seguito responsabile della Société typographique di Ginevra, impegnandola in diverse lotte sindacali.

La moglie Cécile Noverraz* partecipò al giornale Les Tablettes di Claude le Maguet dalla sua fondazione nel 1916.

Né à Cully (Vaud) le 8 décembre 1881, mort le 9 février 1926.

Il obtint son diplôme de typographe à Lausanne en septembre 1901. En 1905, il passa un an en France où il rencontra James Guillaume ; de retour en Suisse, il collabora à La Voix du Peuple (Lausanne puis Genève,1906-1914). En 1907, il était typographe à l’Imprimerie communiste à Pully, créée pour imprimer l’hebdomadaire et secrétaire de l’Union ouvrière de Lausanne. Après la grève générale de 1907 dans le canton de Vaud, il fut inculpé avec Alfred Amiguet* pour avoir proféré des injures à l'égard des autorités lors d'une réunion tenue à Vevey. Au procès, en novembre, il ne nia pas avoir déclaré "que, à l'exemple de Guillaume Tell, les ouvriers devaient se débarrasser des tyrans". Il fut condamné à 20 jours de prison. En mars 1908, il se rendit à Zurich avec Henri Baud et Adhémar Schwitzguébel junior pour discuter avec Fritz Brupbacher d’un projet de publication commune entre les syndicats de Suisse romande et de Suisse allemande. Der Syndicalist aurait dû paraître le 1er mai, mais ne se réalisa pas. Noverraz parla en revanche sur le thème "Le Premier Mai et le Syndicalisme" à la Maison du Peuple de Lausanne, avec Henri Baud et Giovanni Devincenti. En octobre 1909, il était orateur avec Wintsch et Devincenti au meeting de protestation contre l’exécution de Ferrer. Inscrit sur les listes noires, Noverraz quitta Lausanne pour Genève où il reprit l'imprimerie communiste. En 1916, sa femme Cécile devint administratrice des Tablettes publiées par Claude Le Maguet*. En 1918, il fut compromis dans l’affaire dite des bombes de Zurich (voir Bertoni) et détenu en préventive. A son procès en juin 1919, déjà en mauvaise santé, il déclarait: "L'anarchie, je l'ai aimée comme on aime une jeune femme; et vous devez savoir, Monsieur le président, que quand on a aimé une femme jeune, on s'en rappelle toujours." Il prit aussi la défense de Bertoni, affirmant qu'il "ne ment jamais; tout le monde vous le dira, aussi bien les riches que les pauvres". Il fut acquitté comme la majorité des accusés. Il continua de s’engager dans les

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 23/26 30/09/2021 luttes syndicales et fut responsable de la Société typographique de Genève jusque peu avant sa mort. Sa femme Cécile Noverraz participa au journal Les Tablettes de Claude Le Maguet depuis sa fondation en 1916.

FONTI:

GB-ME // Le Rév. 20.2.1926 per la morte // Gazette de Lausanne 16.11.1907 // Feuille d'Avis de Lausanne, 16.11.1907, 4.6.1919 // G. Bottinelli in "Giovanni Devincenti. Il sogno di un emigrante", La Baronata , Lugano 2001 // assoluzione processo bombe in L'Express, 14.6.1919 // Rév. 19.2.1921 // Feuilles d'Avis de Neuchâtel 11.2.1926 annuncio funebre // segnalato dalla polizia a Vevey nel 1912 a proposito della visita dell'Imperatore tedesco // C. Cantini, Cahiers d'histoire du mouv. ouvrier, 2000 // Rév. 19.2.1921 //

NOVERRAZ-ROBERT Cécile

1884- Neuchâtel /NE 28.2.1976. Moglie di Gustave Noverraz*.

Responsabile della rivista libertaria Les Tablettes (1916-1919) di Ginevra, poi dom. a Neuchâtel (abb. al Réveil ancora nel 1946). Abbonata a Monde Libertaire nel 1963.

Forse figlia di (Charles) Henri Robert* ?

FONTI:

GB // L'Express 3.3.1976 // liste des abonnés au M.L. 1963 //

NOVILLI Paul

Viadam 1858 -

Figura a Ginevra GE nel 1894.

FONTI: ME // dossier Ppo BA 1509, anarchistes résidant à l'étranger - Francia //

NOWACK Anton Tailleur

Penovharaly (Bohême) 1856 -

Dom. à Zurich. Expulsé le 3.6.1885 (voir Bodenmueller).

FONTI: Arrêté du Conseil fédéral.

NOWOTNY Jakob peintre en bâtiment

Paardorf (Moravie) 1859 -

Dom. à Horn /TG. Expulsé le 3.6.1885 (voir Bodenmueller).

FONTI: Arrêté du Conseil fédéral.

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 24/26 30/09/2021 NUCCI Secondo sarto

Savignano sul Rubicone (FO) 1887 -

CPC Roma: emigrato in CH, segnalato dal1925 al 1942, iscritto alla Rubrica di frontiera - busta 3570.

NUESSLER (NÜSSLER) Johann Peter (Hans)

Muratore

Bonaduz GR 14.1.1912 da Philipp e Catharina nata Derungs – Berna BE 24.12.1982 (Insenspital) Originario di Bonaduz.

Apprendistato di muratore, poi lavorato in diversi cantieri della Svizzera tedesca e romanda (Losanna). Nell'autunno 1934 rientra nel Canton Grigioni, a Coira, e come muratore aderisce al Sindacato lavoratori edili e del legno (affiliato all'USS); a volte senza lavoro in inverno, esercita come guida alpina. Nel maggio 1936 è membro del Partito comunista di Coira, con il compito di coordinatore; poco dopo gli vietato di partecipare alla Rivoluzione spagnola, poiché i membri già ridotti dovevano essere impiegati nell'attività del luogo.

Ma forse ha conosciuto Monighetti a Losanna /VD, dove aveva lavorato. In una testimonianza degli anni '70 (vedi "Due interviste..." in A.Minnig) dirà di essere partito dopo aver ricevuto il telegramma di un amico che diceva: “Parto per il Sud” (probabilmente l'amico è il Monighetti ?) e "io l'ho seguito con la mia motocicletta. Il motivo era che avevo letto nei libri di Gottfried Keller che bisognava correre in difesa della democrazia ovunque essa sia minacciata". Lascia quindi la Svizzera con la moto il 22 luglio: "Come sono arrivato, si stavano organizzando le milizie...I capi erano designati dagli stessi miliziani e la disciplina era libertaria, senza nessun obbligo". Infatti è miliziano a Gijon nelle Asturie in una colonna anarchica. Il 6 agosto 1936 è costretto a lasciare rapidamente la Spagna per la Francia per farsi curare da una ferita, rientra poi brevemente in Svizzera per il servizio militare nella fanteria di montagna e poi lavorando qualche settimana per l'edilizia. Nel novembre 1936 è già a Parigi e con altri comunisti da Lione-Perpignan-Figueras giunge a Albacete e quindi inserito nella XIV battaglione delle BI. Diventa istruttore, è al fronte a Cordova e nei pressi di Madrid. Nuovamente ferito, alla gamba da una pallottola, lavora all'asersenale e nell'ospedale internazionale di Benicasim. Viene promosso come responsabile di armi e munizioni dello stesso battaglione, nell'aprile 1937 diventa sergente e frequenta la scuola ufficiale delle BI a Madrigueras. Nel luglio 1938 (o gennaio) sottoscrive l'adesione al Paritto comunista spagnolo per poter mantenere il suo ruolo di istruttore e di sergente, adesione che non sembra essere accolta favorevolmente...visto i suoi contatti con gli anarchici della FAIB. Tuttavia riesce ad essere ingaggiato, dopo una formazione speciale, guidando un piccolo gruppo di partigiani in maggioranza asturiani, nei gruppi infiltrati dietro le linee nemiche, e lavora nelle informazioni nel Battaglione Thalmann dell'XI battaglione BI fino alla smobilitazione delle Brigate, nell'ottobre 1938.

Sposa il 14.11.1938 a Moya (Barcellona) l'anarchica Dolores Royo* (vedi), membro della CNT, conosciuta nel corso dell'estate. Nello stesso mese il Consolato svizzero di Barcellona comunica alle autorità elvetiche che Nüssler si trova nel campo di Calella (Catalogna) per il rimpatrio.

Rientra in Svizzera il 31.12.1938 a Ginevra (o Zurigo), con un gruppo di 61 volontari. Nel marzo 1939 la coppia è domiciliata a Coira. Processato e condannato a Coira il 9 giugno 1939 in quanto volontario in Spagna a 4 mesi di prigione e alla privazione per 1 anno dei diritti politici. Prima della detenzione comunque è nel servizio attivo come fuciliere di montagna fino all'agosto 1939 e il Consiglio federale accoglie la grazia e la prigionia viene ridotta a 1 mese.

Risulta nelle liste elettorali nel 1940 in quanto socialista. Ma lo sguardo è altrove... Nel 1941 lavora nel Canton Uri e la sua posta viene controllata sia presso il datore di lavoro che dalla moglie. Nel frattempo proprio dagli anni '40 è abbonato a Le Réveil anarchiste di Ginevra, ha contatti con gli anarchici di Ginevra (tra cui Tronchet), più tardi fa parte del gruppo degli Operai socialisti libertari di lingua tedesca a Basilea di Heiner Köcklin. Lo si ritrova poi domiciliato a Zurigo agli inizi degli anni 50, collaboratore con Guido Scaltri di Zurigo del Bulletin du mouvement anarchiste en Suisse (1952-1953 - in lingua francese/italiana e... tedesca?), bollettino edito dalla Commissione di corrispondenza nominata all'incontro anarchico tenuto a Zurigo nell'agosto/settembre 1952. Infatti partecipa il 31 agosto 1952 a Zurigo ad una riunione del movimento libertario svizzero; secondo una sua lettera alla CRIA di Parigi si è trattato soprattuto della questione italiana, della possibilità di diffondere la stampa libertaria nelle biblioteche, ecc. Ma poco dopo, in novembre, si ritira dalla Commissione di corrispondenza probabilmente per alcuni disaccordi con Sergio Angelini di Zurigo. A questo proposito vi sono contrasti con Sergio Angelini - figlio di Ugo Angelini* - delegato svizzero al Congrès communiste libertaire di Parigi nel giugno 1954 (tendenza FCL-Fontenis, con i GAAP italiani), in cui Hans e Lola Nüssler non sono d'accordo con lui, e neppure G. Bergamasco*: "Sergio Angelini non rappresenta i compagni della Svizzera. Il [suo] gruppo è composto da 4 o 5 ex- militanti troschisti [sic] e dissidenti del partito comunista. Non confondere con suo padre, essendo lui un buon compagno militando in seno al gruppo A. di lingua italiana di Zurigo". [Risulta forse a Losanna negli anni '60?]. Negli anni '60 il Ministero pubblico della Confederazione intensifica il controllo postale e quindi viene a sapere dei suoi contatti, in particolare con gli antifranchisti in esilio. Nel 1974 collabora con la sua compagna al film di Dindo (vedi fonti). Poco prima del pensionamento nel 1976 è senza lavoro e la coppia si trasferisce nei pressi di Barcellona. Nell'autunno 1982 viene operato all'Inselspital di Berna - con l'aiuto del Servizio per gli svizzeri all'estero; il 24 dicembre vi muore.

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 25/26 30/09/2021

FONTI:

GB -ME / Ulmi-Huber / Richard Dindo, film, "Schweizer im Spanischen Bürgerkrieg" 1974/1975 (vedi intervento di Nüssler pubblicato in A. Minnig, "Diario di un volontario in Spagna", La Baronata 1986) / Huber, Schw. Spanienfreiwilligen / Bianco: 100 ans de presse anarchiste / Konrad J. Kuhn, « In Spanien auch für die schweizerische Demokratie gekämpft – Bündner Spanienfreiwillige zwischen Krieg und Ideologie 1930-1960 » ; in Bündner Monatsblatt 1/2010, Coire, p. 3-26 // R. Simoni da Huber-Haug 308-309 / corrispondenza CRIA, c/o CIRA Losanna /

NUESSLER (NÜSSLER) ROYO Dolores (Lola)

Di origine spagnola, membro della CNT/FAI, Dolores Royo conosce il suo futuro marito - Hans Nüssler*, miliziano - nel 1938 in Spagna. Con lo stesso si stabilisce in Svizzera dopo la disfatta repubblicana.

"La differenza tra l'esercito e le milizie era immensa, perché i miliziani non si limitavano a combattere, ma, quando riuscivano a strappare una regione ai fascisti, passavano immediatamente all'organizzazione comunitaria della produzione sia nell'agricultura che nelle fabbriche".

Nel 1955 partecipa al III camping internazionale anarchico a Bedizzano (vicino a Carrara). (per altre info vedi Nuessler Hans).

FONTI:

GB-ME // Vedi intervista tratta dal film di Dindo, nell'appendice di A. Minnig, "Diario di un volontario svizzero in Spagna", Baronata 1986 //

NUSKA Franz Tailleur

Datschitz (Dacic - Moravie) 1854 - Originaire de Netolitz (Bohême).

Domicilié à Lausanne. Expulsé de la Suisse le 8.09.1885 (voir GRASSER Martin).

FONTI: GB (Arrêté du CF du 8 septembre 1885) /

Cantiere Biografico degli Anarchici in Svizzera pag. 26/26 30/09/2021

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