Sventolerai Lassù

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Sventolerai Lassù Questo fascicolo è stato curato da Cesare Bermani. Con un’appendice di scritti di Camillo Berneri, Raffaele Offidani, Sandro Portelli. Stampa Grafica Centonze – Como Reimpaginazione per la versione online di Pietro Della Mea, gennaio 2019 Questa seconda antologia della canzone comu - sfortunatamente ben dura a morire nell’ambito nista in Italia ha un’intera facciata dedicata alle della sinistra – riteneva che i pezzi migliori del canzoni di Raffaele Mario Offidani (Sant’Elpi - suo repertorio fossero quelli adattati su arie so - dio a Mare, 1890 – Roma, 1 gennaio 1968), che vietiche, i quali erano invece tra i meno cantati, è certo stato il più fortunato “chansonnier” co - causa la pressoché totale ignoranza di tali melo - munista italiano, radicato in un gusto che fu del die a livello di massa. resto proprio di tutta un’epoca. Ciò malgrado – come vedremo – gli riuscì La sua capacità di parodiare la canzonetta di magistralmente di diffondere, “socializzare”, successo o l’inno, di rifarne il testo in funzione larga parte della sua produzione, magari La satirica, politica o celebrativa, lo pone infatti guardia rossa , che personalmente considerava tra nella tradizione dei Pietro Gori e degli Ulisse i suoi testi più scadenti... Barbieri e ne fa l’autore più fecondo di una ten - Tutte le canzoni di Offidani qui proposte – a denza che fu anche interna al PCd’I (e basterà al eccezione forse di L’esercito rosso verrà , mai rac - proposito sfogliare le pagine del quotidiano colta sul campo; ma va notato che se essa go - l’Ordine Nuovo – così ricche di espressività di dette di popolarità non può essere stato che per base e quindi anche di parodie in funzione poli - un periodo di tempo ben circoscritto, dato il tica – per averne una eloquente prova). suo soggetto, e in un’epoca ben anteriore all’af - Offidani – per la cui biografia e le cui vicissi - fermarsi di organiche ricerche sul canto sociale tudini rimandiamo ai due scritti riportati nel - – hanno conosciuto una notevole diffusione tra l’Appendice di questo fascicolo – fu autore, con i militanti comunisti. Sei di esse – e le considera - il pseudonimo di “Spartacus Picenus”, di oltre zioni che seguono valgono anche per Capinera cento testi di canzoni e di migliaia di stornelli sa - del Carso 3 – vennero scritte da Offidani prima tirici ed epigrammi, in un arco di tempo che ab - della fondazione del Partito Comunista d’Italia, braccia oltre mezzo secolo (i suoi primi versi so - ma possono considerarsi a buon diritto come ciali datano infatti dal 1914). appartenenti al repertorio comunista perché Su canzonieri, fogli volanti, fogli ciclostilati e fatte proprie anzitutto da quei settori della Fe - nell’ultima sua opera Canti comunisti di Sparta - derazione Giovanile Socialista che confluirono cus Picenus 1 – e non s’è fatto lo spoglio de in massa nel PCd’I e poi perché entrate stabil - l’Unità e de Il Paese , cui Offidani collaborò a mente nel repertorio dei militanti comunisti e da lungo – abbiamo reperito complessivamente 129 essi cantate «nei giorni accesi del primo dopo - testi firmati con il suo pseudonimo, quasi sem - guerra, nelle carceri e al confino durante il fasci - pre con l’indicazione della melodia sulla quale smo, dai partigiani durante la Resistenza e erano adattati, melodia tratta da canzonette di hanno avuto un momento di favore nei primi consumo (40 testi), canzoni fasciste (3), inni pa - anni del secondo dopoguerra» 4, sì da potere es - triottici o proletari (11), canzoni e inni sovietici sere ancora registrate sul campo – e non certo (37), stornelli di “Sor Capanna” (13) e “Bom - come fatto eccezionale – nel corso degli anni bacé” (3), e persino arie di ascendenza operi - Sessanta e, sia pur con minore frequenza, an - stica (“Racconto” del Lohengrin ), operettistica cora oggi. (“Fox-trot delle Gigolettes” da La danza delle Questi canti – nei quali spirito libertario e Libellule di Franz Lehar), o classico-sinfonica culto dei capi, violenza rivoluzionaria e com - (opera 10, n. 3 di Chopin; marcia solenne del Si - pianto per le vittime del capitalismo, internazio - gurd Jorsalfar di Edoardo Grieg), peraltro dive - nalismo proletario ed esaltazione della funzione nute assai popolari, per lo più attraverso rielabo - liberatrice dell’Armata Rossa, sono aspetti di razioni dell’industria della canzonetta (valga una concezione del mondo in sé coerente anche l’esempio dell’ opera 10, n. 3 di Chopin, notis - se ricca di elementi messianici – sono rappresen - sima come “Mi canta nel cuor una canzon” tativi non solo e non tanto delle aspettative e nell’esecuzione di Natalino Otto). dell’ideologia di un uomo, ma di quelle di più Offidani – che intendeva in modo molto tra - generazioni di militanti di base e di un’intera dizionale l’idea di “artista” (e si veda al propo - epoca della storia del PCI. Che essi abbiano poi sito la polemica riportata in Appendice 2), idea continuato a essere popolari tra i militanti di 3 base, sta a dimostrare come a lungo nel PCI c’era il segretario amministrativo del Partito So - ideologia e linea “ufficiali” da un lato, e opinioni cialista Italiano, compagno Voghera, il quale si politiche di ampi strati di militanti di base dal - occupava di diffondere queste canzoni a mezzo l’altro, non abbiano conosciuto una vera salda - di fogliettini volanti inviati alle varie Federazioni tura, come a lungo sia rimasta all’interno del o Sezioni del Partito Socialista Italiano, e loro le PCI una tensione irrisolta, una non accettazione facevano riprodurre e diventavano subito molto della linea che stava prevalendo. popolari. Qualcuna uscì anche su dei giornaletti Questa situazione è documentata anche dalle settimanali socialisti provinciali che erano sfug - peripezie de “I Canti di Spartaco” dopo la Libe - giti alla censura» 7. razione, che l’autore ha raccontato nella sua Au - La presenza di alcune canzoni di Offidani su tobiografia di Spartacus Picenus , la cui stesura giornali o canzonieri anche anarchici 8 e la stessa terminò il 15 agosto 1962, e soprattutto in polemica che Camillo Berneri mosse contro Viva un’ Appendice all’autobiografia , che porta la data Lenin! (si veda l’articolo qui riportato in Appen - del 20 dicembre 1963, da lui ciclostilata allora in dice 9), testimoniano della loro aderenza allo spi - poche copie, e ripresa in questo fascicolo per la rito proletario dell’epoca e della loro grande po - prima volta. polarità non solo tra i comunisti, ma anche tra Nella lettura di queste pagine di Spartacus anarchici e massimalisti. Picenus andrà tenuto conto – come notava Ro - Tra i canti sociali più largamente diffusi negli berto Leydi – che esse «non sono un saggio, ma stabilimenti novaresi durante l’occupazione un documento, cioè un’esposizione di notizie delle fabbriche del settembre 1920 figurano – personali e di vicende morali, sentite in forma oltre agli immancabili Inno dei lavoratori , Ban - acuta e spesso drammatica» 5. In esse vi è forse diera rossa , L’Internazionale e Che cosa vogliamo anche dell’acredine per una emarginazione poli - – La leggenda della Neva , Viva Lenin! e Capinera tica che avvenne comunque in epoca molto po - del Carso 10 . steriore al periodo in cui Offidani colloca le sue Dopo l’avvento del fascismo “I Canti di Spar - prime difficoltà di “chansonnier” nell’ambito taco”, anche se – ricorda Offidani – «alle volte del Partito – addirittura poco dopo la Libera - non si trovava neanche il tipografo, dovevo ri - zione – che possono forse considerarsi come le correre al poligrafo, al ciclostile» 11 , apparvero prime manifestazioni di un’atmosfera già pre - non solo in volantini, ma anche in fascicoli a sente e poi destinata a rafforzarsi in quello scon - grande tiratura. tro politico che avrà la sua conclusione non Essi ebbero una circolazione durante la Resi - prima dell’VIII Congresso del PCI (Roma, stenza, soprattutto attraverso canzonieri e fogli EUR, 8-14 dicembre 1956). dattiloscritti. Gioverà al proposito ricostruire – almeno per La loro prima edizione legale fu pubblicata sommi capi – fortune e disgrazie de “I Canti di dopo la Liberazione di Roma, nell’estate 1944, Spartaco”. col consenso dell’Amministrazione Militare in - Ricordava nel 1960 Offidani come essi aves - glese e poi della Prefettura di Roma, dall’edi - sero visto «la luce quasi sempre clandestina - tore Mondini, che ne stampò 200.000 copie, an - mente, da quando la censura imbiancò comple - date a ruba 12 . tamente nel lontano 1919, la prima pagina del La grossa diffusione avuta dal suo repertorio numero speciale del 1 o maggio dell’ Avanguardia attraverso i fogli volanti e i canzonieri ci aiuta (Organo Ufficiale della Federazione giovanile certo a capire perché una parte dei suoi testi ab - socialista diretto da Luigi Polano ed Edoardo biano potuto radicarsi così tenacemente nella D’Onofrio) occupata per intero da La leggenda tradizione orale del nostro proletariato. Ma de - della Neva , Viva Lenin! , Maledetta la guerra e La cisivo è anche il fatto che le sue canzoni abbiano Guardia Rossa »6. avuto una grossa circolazione in momenti in cui Quanto ai canali di diffusione, «li stampavo le masse erano in movimento (il primo dopo - alla macchia a mie spese o li distribuivo gratis, guerra, la Resistenza, il secondo dopoguerra) e poi accadeva che si diffondevano rapidissima - siano state parte importante del repertorio co - mente in tutta Italia, con mia grande sorpresa. E munista durante il fascismo. 4 Negli anni successivi alla Liberazione la circola - tacus, ricordo quante volte in carcere, il 7 no - zione dei canti di Offidani è affidata – come si vembre e nelle altre nostre feste, abbiamo can - diceva – dapprima ai grandi canzonieri ad alta ti - tato a voce sommessa le tue canzoni. Oggi come ratura 13 , poi ai foglietti volanti pubblicati da Of - ieri, cerca di andare avanti, di riuscire ad espri - fidani stesso 14 , che collabora anche a l’Unità e mere nelle tue canzoni la nuova maturità che il alla rubrica “Lanterna” de Il Paese .
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