MSI. Il Grande Inganno
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MAURIZIO BAROZZI MSI IL GRANDE INGANNO Genesi e nascita di un partito che ha disatteso gli ideali di coloro che avrebbe dovuto rappresentare, ha stravolto l’immagine del fascismo e in 50 anni di vita ha tradito indipendenza e interessi reali della nazione. Pubblicazione non in commercio - Ottobre 2014 Retrocopertina L' autore, Maurizio Barozzi, è nato a Roma nel 1947. Ricercatore storico, si è sempre dedicato ad accurate inchieste, in particolare quelle relative alle vicende riguardanti gli ultimi giorni e la morte di Mussolini. Collabora con il quotidiano Rinascita, nel quale pubblica articoli di carattere storico e attualità politica, inchieste sulla morte di Mussolini, la strategia della tensione e argomenti vari. Altrii suoi articoli inchiesta su la morte di Mussolini, pubblicati anche nella rivista Storia del Novecento, Storia in Rete e in importanti siti on Line dove qui ha pubblicato anche saggi su le vicende del Carteggio Mussolini/Churchill, e su l’intervento italiano nella seconda guerra mondiale. Coautore del libro Storia della Federazione Nazionale Combattenti della RSI (Ed. Fncrsi 2010). Fncrsi nella quale si onora di aver militato anche se, per ragioni anagrafiche, non come ex combattente. Pubblicazione non in commercio ai soli fini di studio 2 MSI IL GRANDE INGANNO AVVERTENZA GIRANO IN INTERNET ALCUNE VERSIONI DI QUESTO SAGGIO, NON CORRETTE O ADDIRITTURA SPURIE. IL SOLO TESTO DI RIFERIMENTO E’ QUESTO: DATATO OTTOBRE 2014, ESPOSTO NEL SITO DELLA FNCRSI: http://fncrsi.altervista.org/ MAURIZIO BAROZZI Pubblicazione non in commercio ai soli fini di studio 3 INTRODUZIONE Tempo addietro, nel corso di annose ricerche sulla morte di Mussolini, avemmo modo di collaborare, attraverso email, con un importante ricercatore storico con il quale entrammo in confidenza. Questi un giorno ci pose una domanda alquanto intrigante: <<ma lei, che afferma il fascismo quale una visione socialista dell’economia, distante da quella delle destre del dopoguerra, cosiddette “neofasciste”, che oltretutto ritiene anche complici dello stragismo; il fascismo potatore di una weltanschauung e di una geopolitica nazionale avversa all’Occidente, dove trova i riscontri storici a tutto questo, quando i neofascisti hanno sempre fatto tutto il contrario>>? Domanda legittima a cui, pur rimarcando la weltanschauung del fascismo non materialista e basata sulla ineguaglianza degli esseri umani, ci sforzammo di rispondere facendo risaltare la differenza tra fascismo, destre e neofascismo e, per attestargli che queste deduzioni non erano solo parole, lo invitammo a visitare il sito della Fncrsi (ex combattenti della Repubblica Sociale Italiana), dove avrebbe potuto rendersi conto, anche tangibilmente, che i veri fascisti erano tutt’altra cosa che il MSI ed avevano espresso tutt’altra politica. Mesi dopo avemmo modo di risentirlo e ci disse che fino ad allora non aveva conosciuto la realtà dei fascisti della Fncrsi di cui era rimasto meravigliato e sorpreso nel costatare che si trattava di differenze sostanziali e definitive e comunque doveva riconoscere che avevamo proprio ragione e che il “neofascismo”, dal dopoguerra in avanti, era stato una contraffazione e un qualcosa di molto diverso dagli ideali, dalle politiche e dalle posizioni storiche del fascismo repubblicano testimoniato e attestato da questi ex combattenti. 4 Da allora ci siamo convinti che è necessario, anzi indispensabile, denunciare questa contraffazione, ristabilire la verità storica e mettere a nudo l’essenza e la pluriennale politica antifascista e anti italiana del MSI. Con questo testo, pertanto, intendiamo produrre una testimonianza storica a contestazione di un certo “immaginario collettivo” che con superficialità e tanta malafede caratterizza il contesto politico e la credulità popolare, su cosa sia veramente stato e cosa abbia rappresentato il Movimento Sociale Italiano. Parliamoci chiaro: a noi non interessa tanto analizzare che il MSI, oggetto di questa nostra inchiesta storica, come del resto tutti gli altri partiti politici, abbia avuto delle evoluzioni che ne hanno cambiato scopi e natura e sia poi divenuto quello che per tanti anni è stato: un partito conservatore, filoatlantico e reazionario. Cambiamenti e adattamenti che sono nella natura stessa della politica. Non è questo il punto. Ci preme, invece, illustrare e dimostrare il “come” e il “perchè”, in realtà, nacque il MSI, partito che gli avversari e l’opinione pubblica intesero e definirono per tutti i suoi non di certo gratificanti quasi 50 anni di vita, come “neofascista”, quando non lo era affatto e i cui scopi politici erano confacenti ai più gretti interessi della conservazione, oltre che essere al servizio “dello straniero”, cioè dei nostri occupanti e colonizzatori. Si dà il caso, infatti, che già in questa genesi vi era in nuce tutta l’evoluzione che avrebbe poi dovuto realizzarsi nei termini appena accennati e fare del MSI uno dei tanti partiti antifascisti che come tale ha agito e si è comportato. Eccetto i suoi primissimi anni di vita, dove, nonostante una nascita spuria, la partecipazione dei reduci della RSI a questo partito era preponderante, ma purtroppo non decisionale, il MSI divenne sempre più un partito di destra conservatrice oltre che filo atlantico e persino filosionista, proprio come era stato progettato ingannando i suoi militanti. E non si tratta tanto di “tradimento” a certi ideali, che pur c’è stato, perché in politica, come accennato, adattamenti ed evoluzioni sono naturali ed inevitabili, ma nel fatto che il “grande inganno” consiste nell’aver spacciato per ciò che non era questo partito, sia all’interno, tra i suoi militanti, sia all’esterno nel quadro politico nazionale, complici gli antifascisti, con conseguenze storiche gravissime. A noi, comunque, preme che si dia definitivamente avvio ad un processo di revisione storica e chiarezza politica affinché sia a tutti evidente che quel partito, il MSI, che ad uso e consumo di una base ingenua, sprovveduta, ma anche ideologicamente inquinata, a cui per un lungo periodo e al fine di spillare voti, si 5 faceva credere di essere il continuatore degli ideali del fascismo e del pari ai suoi avversari, gli antifascisti, faceva altrettanto comodo spacciarlo come tale, visto che la presenza, le idee, le azioni e le politiche missiste si adattavano perfettamente alla identificazione di un fascismo repellente e da operetta, proprio come disegnato dalla loro propaganda, sia a tutti evidente, dicevamo, di essere in presenza di un grande inganno, di una mistificazione storica e politica. Due parole sul nostro “metodo” di indagine storiografica. La nostra ricostruzione storica e il metodo “indagativo” con la quale l’abbiamo elaborata, non devono essere intesi sotto l’aspetto del “complottismo”, del “cospirazionismo”, ovvero della riduzione di tutto un certo processo storico a trame e complotti. Siamo perfettamente convinti che la Storia non si può leggere e interpretare solo sotto l’aspetto “cospirazionista” (anche se il complottare, il mascherare e l’agire sottotraccia, sono sempre presenti nella natura umana) e in ogni caso, agiscono e interagiscono nella Storia forze di diversa natura che creano cause e concause, che poi finiscono per determinare certi avvenimenti. E del pari, siamo altrettanto consci, che gli uomini, sempre in virtù della loro natura umana, agiscono dietro motivazioni, impulsi e convinzioni che non si possono sempre ridurre a malafede, interessi personali o appiattire in un unico senso. Questo saggio, però, non ha il compito di spiegare e ricostruire, storiograficamente, tutte le situazioni e tutte le motivazioni anche personali che hanno prodotto certi fatti e comportamenti e determinato certe conseguenze. Questa ricostruzione di avvenimenti e personaggi, infatti, è una semplice “inchiesta storica” e come tale deve essere intesa. Agli storici che verranno, documentarla al meglio e il trarne le conclusioni. 6 MAURIZIO BAROZZI MSI: IL GRANDE INGANNO <<I miei veri figli nasceranno dopo e saranno quelli che vedranno in me quello che io stesso non ho potuto vedere>> B. Mussolini. Quella che andremo qui a ricostruire ed illustrare, per sommi capi, è la genesi di un partito di destra, conservatore, reazionario e filo americano, ergo manutengolo dei nostri colonizzatori: il Movimento Sociale Italiano,1 che per sua natura e sottomissione al quadro Atlantico, in tutti i suoi quasi cinquanta anni di vita ha sempre tradito gli interessi nazionali in barba a quella Patria di cui si riempiva retoricamente la bocca. E non solo per l’accettazione delle basi Nato e la subalternità dei nostri vertici militari al sistema Atlantico, ma anche per il sabotaggio che le sue prese di posizione politico - economiche apportavano sistematicamente ad ogni minima iniziativa geopolitica, consona agli interessi nazionali, ma contraria a quelli Occidentali (vuoi 1 La letteratura sulla genesi e la costituzione del MSI è alquanto carente, fatta eccezione per alcune opere autobiografiche spesso poco attendibili o di parte. Ben pochi infine, su questo argomento, si sono dedicati a lavori di ricerca e documentazione. Un certo contributo è stato fornito dallo storico professor Giuseppe Parlato: Fascisti senza Mussolini, Ed. Il Mulino, 2006; quindi da Giuseppe Murgia, saggista e narratore con alcune opere di cronaca storica: Ritorneremo, SugarCo 1976, e Il vento del Nord, SugarCo 1975 e ristampa Ed. Kaos 2004 (pur se inficiate da faziosità antifascista); Giuliana De Medici: Le origini del MSI, Ed. ISC, 1986; Mario Tedeschi: Fascisti senza Mussolini, le organizzazioni