Gennaio 2017 Anno XXXIV - N. 1 € 7,00 - issn 0393-3903 Data prima uscita: 4 gennaio 2017 L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma DC B Torino . D.L. 353/2003 ( conv.in MENSILE D’INFORMAzIONE - POSTE ITALIANE s.p.a. - sped . in a bb. post MENSILE D’INFORMAzIONE - POSTE ITALIANE

LIBRO DEL MESE: san Gennaro e l’ampolla dei miracoli Narrazioni americane tra piccole città e megalopoli snob SHOAH: la rappresentazione dell’orrore e le contaminazioni pop Zulu ancestrali, safari e tenebra: come NON si scrive di Africa

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9 770393 390002 www.lindiceonline.com N. 1 2 Lettere tutto questo in 150 o 200 pagine, diverse ragioni – a stare dietro alla Direzione Come abbonarsi all’“Indice” perché devo impedirmelo fino a narrativa odierna, oppure quando Mimmo Cándito direttore responsabile data da destinarsi o, come mi ha riescono a starvi dietro leggono al- [email protected] o Abbonamento annuale alla versione detto un professore, “magari chissà tri critici, il riferimento è all’elogio Mariolina Bertini vicedirettore cartacea (questo tipo di abbonamento tra qualche anno”, perché devo pri- da parte di Giorgio Ficara all’ulti- Coordinamento di redazione include anche il pieno accesso alla versio- Cristina Bianchetti, Bruno Bongiovanni, ma aver letto tutta la Torah e ma- mo libro (a mio avviso davvero de- Guido Bonino, Andrea Carosso, Francesco ne elettronica): gari baciato quel che dovevo bacia- ludente) di Franco Cordelli. Quan- Italia: € 55 Cassata, Anna Chiarloni, Pietro Dean- € re per qualche decennio? Perché, se to al presente. Eccoci. Magris, ad drea, Franco Fabbri, Giovanni Filoramo, Europa: 75 Beatrice Manetti, Walter Meliga, Santina Resto del mondo: € 100 non c’è un professore ordinario che esempio, oltre a essere un critico Mobiglia, Franco Pezzini, Rocco Sciarro- sia già andato in parte nella dire- notevole ha scritto letteratura ap- ne, Giuseppe Sergi, Massimo Vallerani o Abbonamento annuale solo elettro- zione che voglio intraprendere, io prezzata e apprezzabile a livello Redazione nico (in tutto il mondo): questo studio non lo posso fare? internazionale. Cesare De Marchi via Madama Cristina 16, 10125 Torino Consente di leggere la rivista direttamente Non è umiliante? Non è letteral- (classe 1949) ha scritto roman- tel. 011-6693934 dal sito e di scaricare copia del giornale in Monica Bardi formato pdf. mente impossibile che un altro De zi memorabili, tra i quali almeno [email protected] € Sanctis venga fuori da questa situa- un capolavoro, La furia del mondo Daniela Innocenti­ 40 [email protected] zione? Dalla Storia della letteratura (Feltrinelli 2006). Passato quasi Elide La Rosa Per abbonarsi o avere ulteriori informazioni è possibile contattare il nostro italiana non si caverebbe nemme- in totale disattenzione. Tra i più [email protected] ufficio abbonamenti: no il più breve estratto per la più giovani vi sono autrici interessan- Tiziana Magone, redattore capo tel. 011-6689823 – [email protected] [email protected] sfigata delle rivistine peer-reviewed: tissime, Letizia Muratori (Roma, Camilla Valletti ed è il miglior libro di critica che si 1972) che pubblica con Adelphi [email protected] Per il pagamento: Vincenzo Viola L’Indice della scuola Carta di credito, conto corrente postale N. 37827102 intestato a “L’Indice dei sia mai scritto in questo paese! ed ha già all’attivo alcuni romanzi Per cui, semplicemente, alla fine egregi (nel senso più stretto di fuo- [email protected] Libri del Mese” o Bonifico bancario a favore del NUOVO INDICE srl presso Comitato editoriale BeneBanca (IT08V0838201000000130114381) ci ho rinunciato. Cercare media- ri dal gregge), raffinati e sviluppati Enrico Alleva, Silvio Angori, Arnaldo Ba- zioni è del tutto inutile. La macchi- con leggerezza straniante. Simo- gnasco, Andrea Bajani, Elisabetta Bartuli, na gira così. Gli stessi problemi mi na Rondolini (perugina, nata nel Gian Luigi Beccaria, Giovanni Borgogno- ne, Eliana Bouchard, Loris Campetti, An- si presenterebbero in sede di dot- 1970) ha pubblicato due roman- non dico delle mie opinioni, ma a drea Casalegno, Guido Castelnuovo, Al- Lettere torato, di post-doc, di abilitazione zi da Elliot, la esorto a leggere La berto Cavaglion, Mario Cedrini, Sergio farmi scrivere il primo capitolo. Mi ecc., ammesso e non concesso di stanza di Amelia, uscito tre mesi fa Chiarloni, Marina Colonna, Carmen Con- cilio, Alberto Conte, Piero Cresto-Dina, si risponde sempre che non è un ar- arrivarci chissà come. Alla fine ho e sono certo che apprezzerà il ta- gomento di tesi, ma al massimo di Piero de Gennaro, Giuseppe Dematteis, entile Prof. Coletti, deciso che è più facile scrivere ro- lento narrativo di Simona Rondo- Tana de Zulueta, Michela di Macco, Anna dottorato e forse nemmeno quel- manzi e poesie, che è poi sempre lini, autrice anomala, dalla scrittura Elisabetta Galeotti, Gian Franco Gianotti, G lo basterebbe; che ci vorrebbero Claudio Gorlier, Davide Lovisolo, Danilo sono uno studente di lingua e stato il mestiere per cui mi senti- fluente, ironica, mai evanescente, troppe competenze per affrontarlo; Manera, Diego Marconi, Sara Marconi, letteratura italiana a Pisa e redatto- vo portato (io non volevo fare il capace di dipingere personaggi Gian Giacomo Migone, Luca Glebb Miro- che la bibliografia sarebbe davvero re della rivista letteraria “Il primo critico, sono stato solo visitato da memorabili, nel tempo, in modo glio, Mario Montalcini, Alberto Papuzzi, irrimediabilmente troppo vasta, Darwin Pastorin, Cesare Pianciola, Telmo amore”. Ho letto con molto inte- un’idea) e che finora mi ha dato aspro, giocoso, toccante. La giova- ecc. Ora, io suppongo (magari a Pievani, Renata Pisu, Pierluigi Politi, Ni- resse e adesione il suo articolo Sulla maggiori soddisfazioni, che mi ha ne Claudia Durastanti (1984) che cola Prinetti, Marco Revelli, Alberto Riz- torto) che, dopo aver preso 30 e critica: senza mappe nel mare della regalato la stima di alcuni scritto- ha appena pubblicato un raccon- zuti, Giovanni Romano, Franco Rositi, lode a tre quarti degli esami, aver Elena Rossi, Lino Sau, Domenico Scarpa, letteratura, uscito il 9 novembre sul ri, qualche premio, qualche soldo, to lungo, Cleopatra va in prigione, pubblicato due articoli accademici Stefania Stafutti, Ferdinando Taviani, sito della rivista “L’Indice”. qualche pubblicazione. Chissà, (Minimum fax), in cui una Roma Maurizio Vaudagna, Anna Viacava, Paolo e numerose recensioni su riviste Mi permetto di disturbarla per- se fra dieci o vent’anni qualcuno di periferia onirica e reale lascia Vineis, Gustavo Zagrebelsky­ letterarie piuttosto seguite, mi si ché credo non solo che la sua ri- si curerà dei libri che avrò scritto, davvero pensare ad alcune pagine Redazione l’indice online debba concedere almeno il diritto www.lindiceonline.com flessione sia importante, ma che forse nascerà l’occasione per par- di Anna Maria Ortese. Concordo di usare la tesi non semplicemen- Federico Feroldi attualmente nel panorama della lare anche di filosofia e teoria. In- sul fatto che molti autori odierni, [email protected] te come un ulteriore esame, ma critica letteraria (accademica e mi- tanto faccio una tesi veloce e facile per forza di cose, possono finire in Fahrenheit 452(www.effe452.it) come un luogo in cui si verifica la litante) sia l’unica vera riflessione e cerco un altro lavoro per mante- dimenticanza come in passato non Luisa Gerini mia maturità di studioso. E il mio [email protected] che bisognerebbe fare. Io nel mio nermi, ma anche sui giornali e sul- sarebbe accaduto – oggigiorno è torto è credere, da studioso e non Laura Savarino piccolo ho provato a condurne di le riviste online l’unica intelligenza facilissimo ottenere recensioni ma [email protected] da studente svogliato, che sia più simili in due occasioni: recensendo che trovo è gregaria, funzionale, è terribilmente difficile essere presi Editrice importante la sostanza di un di- per “Doppiozero” il volume La cri- l’unica richiesta irrinunciabile è la sul serio nella smisurata, affannosa Nuovo Indice srl scorso critico per come viene fuori Registrazione Tribunale di Torino n. 13 tica come critica della vita; parteci- brillantezza caleidoscopica dello promozione – ma allo stesso tem- da un disegno complessivo, da un del 30/06/2015 pando a un convegno senese sulla stile, l’ammiccamento, la sugge- po non possiamo vivere con l’idea residente organismo dotato di significato, P responsabilità della critica (trova in stione del luogo comune rimasti- di un mondo vivificato da Monta- Silvio Pietro Angori che non la sua dominabilità biblio- allegato l’articolo, intitolato Eros e cato. Ogni giorno trovo intorno a le e Gadda, voltati all’indietro alla Vicepresidente grafica. Io ho l’impressione, magari metodo. La critica come organizza- me così tanta stupidità che vorrei ricerca di una mitica prosa d’arte Renzo Rovaris fallace, di aver fatto una scoperta amministratore delegato zione dei piaceri, in uscita il mese non esser nato. Anche per questo che è mutata. Anche a livello inter- teorica e filosofica di portata incal- Mario Montalcini prossimo sulla rivista “Il ponte”). ho sentito il bisogno di scriverle: nazionale vi è incertezza sui valori colabile, che ci dovrebbe portare a Consiglieri Alcune riflessioni che facevo su lei non mi conosce, probabilmen- supremi. Una scrittrice grandissi- rivedere almeno Marx e Saussure. Sergio Chiarloni, Gian Giacomo Migone, Dante, Bembo e De Sanctis, poi te non avrà avuto voglia di leggere ma come Alice Munro era ritenuta Luca Terzolo Sono un illuso, un cretino, un paz- non incluse nel contributo, sono fin qui o, se l’ha fatto, certamente sino a qualche anno fa, primi anni Direttore editoriale zo? Può darsi. Ma perché non mi si Andrea Pagliardi sorprendentemente simili alle sue. mi starà credendo un mitomane; Duemila, una scrittrice irritante può dare l’occasione di sentirmelo Ufficio abbonamenti Il che mi rende fiero, se non altro ma niente vale per me in questo che si prendeva gioco dei lettori, dire in sede di discussione? Se sono tel. 011-6689823 (orario 9-13). perché l’ho stimata e la stimo in- momento come una persona con ossessionata da storie di donne [email protected] gli stessi professori universitari a nanzitutto come studioso, anche cui condividere delle riflessioni. La marginali, infermiere, maestre per- Concessionarie pubblicità non concedere credito al coraggio perché fin dai primissimi anni di prego di scusarmi. Con la speranza se nel fondo del Canada. Adesso Solo per le case editrici dei loro studenti, come pretendo- Argentovivo srl università il mio principale inte- di non averla annoiata, le auguro Alice Munro (Nobel strameritato) no di avere voce in capitolo nella via De Sanctis 33/35, 20141 Milano resse si è rivolto allo studio della una buona giornata e le porgo i viene riconosciuta per la sua reale tel. 02-89515424, fax 89515565 società civile? Se tutto quello che stilistica e della lingua letteraria miei distinti saluti, grandezza, un nome che resterà www.argentovivo.it è lecito produrre per uno studente [email protected] italiana. come resta Cechov, come restano è già prevedibile dalla bibliografia Roberto Gerace Ora, lei ha dipinto un contesto le betulle. Di Alice Munro si rico- Per ogni altro inserzionista o si può dare al massimo come un Valentina Cera disperante, ma a mio avviso fin nosce l’originalità (erroneamente e incrocio, un’alleanza politica tra tel. 338 6751865 troppo ottimista. Non è solo che pigramente accostata ad altri autori [email protected] scuole già esistenti, da dove do- non ci siano più gli scrittori e i cri- di racconti del recente passato), ci Distribuzione vrebbe venire che un professore uongiorno professor Coletti, tici di una volta, ma che la forma si convince di come abbia portato So.Di.P., di Angelo Patuzzi, via Bettola 18, venuto su con lo stesso sistema si 20092 Cinisello (Mi) - tel. 02-660301 stessa del dibattito giornalistico e B la forma racconto verso nuovi am- azzardi a dire qualcosa di nuovo? ho appena letto il suo articolo su Stampa accademico fa di tutto perché non biti di complessità. A lei si addice Lo stesso Contini, che è stato in “L’indice” e ho letto recentemen- SIGRAF SpA (via Redipuglia 77, 24047 ne nascano altri. Io per esempio al una frase: “L’occasione fa l’uomo Treviglio - Bergamo - tel. 0363-300330) spirito il mio primo maestro, era il te anche il volume di Giorgio Fi- il 21 dicembre 2016 momento sono alle prese col ten- cara. Mi sono fatto l’idea che ciò vivo”. Quindi, infine, sto dicendo primo a dire che bisognava leggere opertina di ranco atticchio tativo di concordare la mia tesi di una cosa semplice, cerchiamo tutti, C F M innanzitutto e soprattutto i testi. che sostiene brillantemente Ficara laurea magistrale, ma mi sono mes- lettori (come me) e studiosi (come L’Indice usps (008-884) is published Ma se io sono capace di dimostra- e in secondo tempo anche lei, ov- monthly for € 100 by L’Indice Scarl, Via so in testa la strana idea di avere in lei) di leggere leggere leggere. In- re sul testo e dal testo che Marx è vero che non ci sono oggi grandi Madama Cristina 16, 10125 Torino, mano alcuni elementi fondamen- curiosirci. Guardare avanti. Fare . Distributed in the US by: stato un semiologo mancato, se io scrittori italiani (tantoché come lei tali per costruire proprio uno di come diceva Gomez Davila in un Speedimpex USA, Inc. 35-02 48th posso parlare direttamente con lui, sottolinea i migliori critici si rivol- Avenue – Long Island City, NY 11101- quei “solidi percorsi di lunga dura- aforisma, andare a spasso, come se posso trarre da quest’idea un me- gono alla letteratura straniera) sia 2421. Periodicals postage paid at LIC, ta” di cui lei lamenta la mancanza. moralisti, tra i libri. NY 11101-2421. todo, e da questo metodo una let- vero in parte, e in particolare con Postmaster: send address changes to: Ora, è da un mese e mezzo che ci Un caro saluto tura complessiva della modernità, uno sguardo al recente passato. In L’indice S.p.a. c/o Speedimpex – 35-02 provo, ma non sono ancora riusci- altre parole la mia impressione è Domenico Fina 48th Avenue – Long Island City, NY letteraria e non solo, e se posso fare 11101-2421 to a convincere nessun professore che molti critici non riescano – per Avezzano (AQ) N. 1 3 SommariO Segnali 22 Giuliano Scabia L’azione perfetta, di Luca Lenzini 35 Vito Bianchi Otranto 1480, di Marco Di Branco giuseppe Bufalari La masseria, di Matteo Moca Tina Modotti. La nuova rosa, 5 Trump e le derive del populismo americano, di Francesca Cavarocchi di Cinzia Scarpin Pagina a cura del Premio Calvino conomia politica 6 Morris Duckworth colpisce ancora. 24 Domenico Dara Appunti di meccanica celeste, E Intervista a Tim Parks, di Maria Teresa Carbone 36 Stefano Liberti I signori del cibo, di Tiziana Merani luca Crucianelli Niente succede davvero, di Giuseppe Mastruzzo 7 La concezione temporale e le posizioni dadaiste di Loretta Junck stefano Diana Noi siamo incalcolabili, tra le due guerre, di Maddalena Carli di Ugo Mattei Eros e Thanatos nel capolavoro terrifico Letterature 8 37 Joris Luyendijk Nuotare con gli squali, di Arthur Machen , di Franco Pezzini 25 Laurence Sterne La vita e le opinioni di Adelino Zanini 9 Il romanzo secondo Gadda, di Giorgio Patrizi di Tristram Shandy, di Giuseppe Sertoli 10 Liberare il Furioso dagli stereotipi critici, usica 26 Angela Carter Figlie sagge, di Serena Guarracino M di Stefano Jossa miranda July Il primo uomo cattivo, 38 Hans Werner Henze Canti di viaggio, La vita intellettuale in Francia: 11 di Enzo Restagno profezie, battaglie e crisi, di Marco Gervasoni di Virginia Pignagnoli hilip eallaigh sandro Cappelletto I quartetti per archi 12 Riorientare l’economics, di Maria Grazia Turri P Ó C Appunti da un bordello turco, 13 Filosofia antica per un mondo globalizzato, di Elisa Armellino di Mozart, di Luca Rossetto Casel di Michele Curnis 27 Chinua Achebe Le cose crollano, di Annalisa Oboe 39 Riccardo Bertoncelli Topi caldi, 14 Intervista a Paco Roca, di Andrea Pagliardi di Luca Bianco Classici Paco Roca La casa, di Chiara Bongiovanni Joni Mitchell Both Sides, di Jacopo Conti 28 Apuleio Apologia, di Gian Franco Gianotti Riccardo Storti e Fabio Zuffanti Prog rock, Libro del mese simone Beta Il labirinto della parola, di Guido Michelone 15 Francesco Paolo de Ceglia Il segreto di san di Andrea Balbo Arte Gennaro, di Andrea Nicolotti e Maria Pia Donato 29 Giovanni Saccani (a cura di) Più splendon le carte, 40 Agostino Contò e Francesca Rossi (a cura di) di Calogero Giorgio Priolo Primo piano Umberto Boccioni, Atlas, di Federica Rovati luca Marcozzi e Romano Brovia (a cura di) Philippe Duboÿ Carlo Scarpa e l’arte di esporre, 16 Art Spiegelman MetaMaus, Lessico critico petrarchesco di Emilia Di Rocco di Alice Balestrino ed Erik Balzaretti Sara Abram 17 andrea Cottino C’è chi dice no, Saggistica letteraria laura Iamurri Un margine che sfugge, di Claudio Sarzotti 30 Cesare Garboli La gioia della partita, di Alessandro Del Puppo Francesca R. Recchia Luciani e Claudio di Domenico Calcaterra Quaderni Vercelli (a cura di) Pop Shoah!, di Silvia Ferrari guido Guglielmi Critica del nonostante, 41 Camminar guardando, 40: Chirurgia della Poesia di Federico Francucci memoria: musei e identità nella Berlino del XXI secolo, 19 Cesare Viviani Osare dire, di Giorgio Luzzi Scienze di Stefano de Bosio Effetto film Paolo Febbraro Poesia d’oggi, 31 Iona Heath Contro il mercato della salute, 42 : Free State of Jones di Gary Ross, di Marianna Comitangelo di Paolo Vineis di Giaime Alonge alda Merini Furibonda cresce la notte, Vincenzo Barone e Giulio Giorello 43 La traduzione: Proviamo a leggere la realtà in modo di Giuseppe Zaccaria La matematica della natura, di Gabriele Lolli nuovo, di Marina Pugliano e Anna Rusconi Narratori italiani Diritto Schede 20 Wu ming 4 Il piccolo Regno, di Paola Carmagnani 45 Gialli e neri Paolo Cognetti Le otto montagne, 33 Carlo Focarelli La privacy. Proteggere i dati di Andrea Casalegno impersonali oggi, di Lara Merla di Fernando Rotondo, Franco Pezzini simone Marcuzzi Ventiquattro secondi, Claudia Di Fronzo Dante e la tradizione e Mariolina Bertini di Luca Fiorentini giuridica, di Francesco Lo Bianco 46 Narratori rosa Matteucci Costellazione familiare, di Giorgio Luzzi, Nicola Villa, Franco Pezzini, 21 toria di Mario Marchetti S Beatrice Manetti e Luca Terzolo elena Varvello La vita felice, di Luisa Ricaldone 34 Timothy Brook La mappa della Cina del signor 47 Letterature giuseppe Feyles La classe scomparsa, Selden, di Daniele Di Bartolomeo di Sara Monti, Tiziana Merani, Mariolina Bertini, di Maria Vittoria Vittori alberto Maria Banti Eros e virtù, di Anna Tonelli Nicola Paladin e Flavia Arzeni

Da anni “L’Indice” sceglie ogni mese un artista diverso nell’illustrazione delle pagine interne. Anche la grafica web può costituire, una sfida stimolante ed è per questo che ci siamo fatti coinvolge- re in un’iniziativa interessante e innovativa: The GIFER, il primo festival internazionale che tenta di raccontare la Gif art, dando voce a un fenomeno artistico esploso negli ultimi anni, capace di coinvolgere una comunità sempre più vasta di artisti e creativi a livello globale. Il Graphics In- terchange Format è un formato di compressione digitale di immagini dotato di una caratteristica unica: la possibilità di memorizzare immagini multiple, che possono essere riprodotte in rapida sequenza realizzando brevi video muti, di solito presentati in loop, la cui circolazione avviene pre- valentemente sul web, un linguaggio capace di veicolare i più svariati contenuti, da quelli mera- mente ludici a quelli promozionali e pubblicitari, fino ad arrivare a temi più propriamente artistici. Il festival The GIFER, diretto da Annalisa Russo e tenutosi in prima edizione a Torino nel novembre scorso ha presentato una selezione di Gif di artisti da oltre 30 paesi del mondo per un totale di oltre 900. In concomitanza con esposizione e proiezioni si è tenuto un convegno in collaborazione con il Dams di Torino e di Bologna, a cura di Alessandro Stillo. Anche l’Indice ha fatto la sua parte, sup- portando il festival, partecipando al convegno e assegnando un riconoscimento all’opera di Andrey Smirny. Il premio consiste nell’offrire a questo artista di grande impatto grafico di illustrare la nostra rivista, proponendogli un’escursione fuori dal web per presentare ai nostri lettori la sua opera sulle buone, vecchie pagine di carta.

Andrey Smirny è un illustratore e grafico che divide la sua attività tra Mosca e New York. Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Kra- snodar per poi partecipare a diversi progetti internazionali. Lo stile di Smirney si ispira ai primi esempi di grafica vettoriale sapientemente mescolati con la cultura visiva proveniente dai fumetti underground americani e con la street art statunitense anni novanta andreysmirny.com Chiarentana

La fattoria fortificata di Chiarentana in Val d’Orcia nel medioevo era uno dei luoghi di sosta dei pellegrini diretti a Roma. La tenuta agricola è stata sviluppata fin dagli anni venti quando Antonio Origo e sua moglie Iris, scrittrice anglo- americana di fama internazionale hanno dedicato ogni sforzo per portare miglioramenti agricoli e sociali a una zona fino ad allora depressa.

A Chiarentana si possono affittare comodi appartamenti decorati con grande gusto,e bellissimi poderi con piscine. Il ristorante aziendale attinge ai prodotti freschi dell’orto e dei terreni circostanti e i pasti vengono serviti nel bel cortile d’estate, o nella grande sala col camino in inverno. È un paradiso per bambini e adulti, con piscina, tennis, parco giochi e grandi prati aperti.

Chiarentana produce eccellenti oli d’oliva, sia puri che miscelati in diversi blends, premiati anno dopo anno in rassegne nazionali e internazionali. Per gli appassionati di olio vengono organizzate degustazioni nel frantoio aziendale, e vengono proposti weekend a tema durante la raccolta (nel mese di novembre). Il programma prevede l’alloggio negli appartamenti, visite naturali, culturali e gastronomiche della Val d’Orcia, degustazioni di vino in un magnifico castello, bagni termali vulcanici e molto altro ancora… www.chiarentana.com - [email protected] - Tel. +39 0578 69101 N. 1 5

Il romanzo distopico del 1935 che prefigura il governo Trump Trump e le derive del populismo americano di Cinzia Scarpino

l romanzo che anticipò il carisma auto- lizzati. E c’è un eroe, sebbene riluttante. Si Long, il dispotico governatore prima, sena- ritario di Donald Trump”: ecco lo strillo tratta del giornalista Doremus Jessup, un tore poi della Louisiana. Kingfish vestito di “Idi copertina dell’ultima edizione Penguin di moderato che osserva l’ascesa di Windrip bianco, Long crea un sistema corrotto e para- It Can’t Happen Here, pubblicato da Sinclair dalla cittadina di Fort Beulah, in Vermont, militare, capace però di dotare il proprio sta- Lewis nel 1935, e rispolverato nell’autunno decide di “battersela nei territori” canadesi to di infrastrutture (strade, scuole, università) 2016 da giornali e magazine liberal quali per poi rimpatriare in un paese ormai rotto e di una certa equità redistributiva (i famosi “The Guardian”, “The New Yorker” e “Sa- alle recrudescenze civili e pubblicare un gior- 5000 $ di Windrip vengono proprio da qui). lon” – nonché da un nuovo adattamento nale clandestino di resistenza, “The Vermont Sarà stroncato da un assassinio mentre lancia teatrale del Berkeley Repertory Theatre – a Vigilance”. Il regime subisce una serie di avvi- la corsa alle primarie democratiche del 1935 mo’ di esortazione pre-elettorale. Per quanto cendamenti al vertice, facendosi sempre più contro Roosevelt, un mese prima dell’usci- suggestivo, lo scenario distopico evocato si è brutale: gli americani insorgono e le zone ta di It Can’t Happen Here. E se Lewis deve franto contro l’inverarsi di quello iperreale. liberate – soprattutto nel Midwest – sono molti dei tratti idiosincratici di Windrip al Cassandra aveva ragione, “poteva” succedere, organizzate in “cooperative” da un repubbli- “Kingfish”, Robert Penn Warren ne farà il forse è successo. Che cosa? cano di simpatie anti-corporative. Scoppia protagonista di Tutti gli uomini del Re (All the Da noi non può succedere agita lo spettro di una seconda guerra civile. King’s Men), romanzo del 1946 con cui vin- un regime parafascista capace di trasformare cerà il Pulitzer. Le mire presidenziali di Long nottetempo il paese nella morsa della grande uando esce nel 1935, It Can’t Hap- puntano a fagocitare il sostegno di dissiden- depressione in una dittatura. C’è un antieroe, pen Here rianima la fama letteraria di ti di ogni colore politico, voci e volti come Berzelius “Buzz” Windrip, senatore di estra- QSinclair Lewis, incapace, dopo aver vinto il quelli di Francis Townshend (medico che zione demagogico-populista che si fa largo Nobel del 1930 sulla scia di romanzi come firma una proposta di piano pensionistico) all’interno del partito democratico come sfi- Main Street (1920) e Babbitt (1922) apparte- e dello scrittore Upton Sinclair, candidato a dante di Franklin D. Roosevelt alle presiden- nenti a un decennio e a una stagione ormai governatore della California nel 1934 e ca- ziali del 1936. Il suo programma prevede la conclusa, di dare alle stampe nuovi titoli ac- pofila del movimento Epic (End of Poverty pena di morte per i comunisti, gli anarchici clamati da pubblico e critica. Lo scrive per i in California). Oltre a Huey Long e al già e i dissidenti in generale, la totale esclusione tipi di Doubleday in soli quattro mesi, qua- citato Father Coughlin, va poi annoverato il dei neri dal voto e la loro, ulteriore, squalifica si senza revisioni, incalzato dall’urgenza del magnate della stampa Randolph Hearst che sul mercato del lavoro, l’odio nei confronti momento storico e dai resoconti della secon- nell’ottobre 1935 fornirà una sintesi lapida- dei messicani, il disprezzo antisemita per gli da moglie, Dorothy Thompson che, inviata ria dell’insofferenza di una nutrita schiatta di ebrei-banchieri, la promessa di una redistri- a Berlino, aveva intervistato Hitler firmando eccezionalisti e suprematisti (bianchi e cri- buzione dei redditi a favore degli uomini poi, tra il 1931 e il 1935, una serie di articoli stiani, di ieri e di oggi) nei confronti delle éli- “dimenticati” – il cosiddetto poor white trash incentrati sull’uso della propaganda nazista e tes intellettuali: “Ogni volta che sentite dare – in assegni da 5000 $ all’anno per ogni la- sugli orrori delle persecuzioni. Un successo del fascista a un americano illustre, siate certi voratore e, non ultimo, il ritorno delle donne di vendite insperato – più di 320.000 copie – che quell’uomo è solo un onesto cittadino a occupazioni rigorosamente muliebri (“Tut- il romanzo diventa un bestseller e, grazie a un che combatte per l’americanesimo”. te le donne occupate in impieghi che non si- finanziamento del Federal Theater Project Che gli anni trenta costituiscano una so- ano quelli di infermiere, balie, parrucchiere (agenzia del New Deal a supporto delle arti), glia di attraversamento politico, sociale e cul- ed estetiste, dovranno, il più rapidamente viene adattato al palcoscenico, raggiungendo turale senza precedenti (e, forse, senza eguali) possibile, tornare ai loro sacri, incomparabili, centinaia di migliaia di americani. Strano de- nella storia del paese sembrano testimoniarlo doveri di casalinghe e di madri…”). Detesta stino per un autore, Sinclair Lewis, poco alli- anche due romanzi americani distopici come la stampa, gli editori e i giornalisti sempre neato a quel “fronte popolare” di intellettuali Il tallone di ferro (1908) di Jack London – intenti a riempire “i loro taccuini avidi” di di sinistra – spesso vicini al Cpusa, il partito fondativo dell’intero sottogenere – e Il com- bugie e calunnie. Pur condannando rossi e comunista americano – confluiti ad appog- plotto contro l’America (2004), rivisitazione di Segnali bolscevichi, non esclude che un giorno l’A- giare, più o meno convinti, il riformismo del inizio millennio di Philip Roth. Se l’inquie- merica possa “fare enormi affari” con i russi. New Deal rooseveltiano. tante profezia di Jack London si impernia Cinzia Scarpino Volgare, quasi analfabeta, un bugiardo pub- La risonanza culturale di It Can’t Happen su un manoscritto inventato che copre gli blico facile da smascherare “e dalle idee quasi Here trascenderà una pur non irresistibile ci- anni che vanno dal 1912 al 1932, periodo in Trump e le derive idiote”, “Buzz” è restituito anche da alcuni fra letteraria – trama melodrammatica, per- cui l’Oligarchia (l’Iron Heel del titolo) regna del populismo americano stralci tratti dalla sua autobiografia/manife- sonaggi piatti, dialoghi inverosimili, zeppe negli Stati Uniti, lo sguardo retrospettivo di sto Zero Hour-Over the Top, compendio di di discorsi politici, riferimento ridondante a Roth crea una versione parallela delle elezio- Tiziana Merani qualunquismi vari (uno su tutti, l’amore per una teoria di figure storiche – facendone ben ni americane del 1940, fittiziamente perse da Morris Duckworth colpisce ancora. le piccole città, santuari di pace al riparo “dai presto, scrive Christopher Vials, una sorta di Roosevelt contro Charles Lindbergh, leggen- Intervista a Tim Parks sapientoni di queste megalopoli snob come “ur-text dell’antifascismo americano”. daria “Aquila solitaria” dell’aviazione resa an- Washington e New York…”). Diventa pre- cor più celebre dal rapimento del figlio, nel Maddalena Carli sidente grazie all’appoggio del vescovo Pe- nti-fascismo, quindi. Ma lo strano 1932, e incarnazione ambigua di posizioni ter Paul Prang, “Savonarola in Cadillac 16” deittico del titolo – It – sembra fare rife- isolazioniste, antisemite e filonaziste. Non Le posizioni dadaiste tra le due guerre capace di ipnotizzare milioni di ascoltatori rimentoA a uno scenario assai più americano è un caso che due fantasmagorie distopiche radiofonici facendoli confluire in una fan- dei nazi-fascismi europei. Ciò che “potreb- scritte a un secolo di distanza scelgano gli Franco Pezzini tomatica League of Forgotten Men. Nella be” succedere negli Stati Uniti della grande anni Trenta come punto di, possibile, svolta Arthur Machen continua commistione di storia e finzione, depressione è l’instaurarsi di un governo dit- autoritaria nella storia del paese. il vescovo Prang di Sinclair Lewis sbaraglia tatoriale nato sulle derive di un populismo E come non citare lo Shagpole Whipple Giorgio Patrizi la concorrenza dello storico Father Coughlin tutto autoctono e sostanzialmente bipartisan. di Un milione tondo tondo: ovvero La demoli- Gadda e la teoria del romanzo – padre cattolico ultraconservatore e antise- Negli anni trenta, il populismo storico degli zione di Lemuel Pitkin (1934) di Nathanael mita i cui programmi alla radio, soprattutto anni novanta dell’Ottocento di William Jen- West, altro scrittore allergico a qualsivoglia Stefano Jossa nella prima metà del decennio, attraggono nings Bryan – democratico e populista, vici- forzatura ideologica e politica? Un tempo milioni di americani e il cui successo non no ai coltivatori del Nebraska, antimoderno, presidente degli Stati Uniti, poi capo della Liberare il Furioso sfuggirà al presidente dei “discorsi del ca- creazionista e proibizionista – fuoriesce verso Rat River National Bank, poi leader di un dagli stereotipi critici minetto” – grazie a una più autentica vena destra nel calco di figure autoritarie capaci di National Revolutionary Party con cui si ri- nativa emanazione del Midwest, ovvero del- piegare radio e stampa ai fini di una propa- candida alle elezioni fomentando sentimenti Marco Gervasoni le “regioni dei cataloghi Sears & Roebuck”. ganda povera di programmi ma ricca di pro- razzisti e xenofobi, Whipple è una delle in- La vita intellettuale in Francia Giunto al potere, Windrip mette al bando messe agli spossessati, ai poveri, ai frustrati e carnazioni a oggi più dissacranti del dema- tutti i vecchi partiti per crearne uno ex novo, agli arrabbiati, la “pancia” del paese su cui la gogo illustre sceso in politica in nome di una Maria Grazia Turri The American Corporate State and Patriotic retorica del New Deal non sembra far presa. presunta rivalsa dell’uomo dimenticato nei Riorientare l’economics Party (The Corpo). Seguono l’invasione del D’altronde, se si considera soprattutto il pri- confronti dei poteri forti. Finirà invece per Messico, la costruzione di campi di concen- mo mandato di Roosevelt, le differenze tra smembrare il corpo dell’America, e degli Michele Cernis tramento destinati ai dissidenti, la creazione destra e sinistra non si misurano facilmente americani. Come in quell’aforisma attribui- di istituzioni e milizie parafasciste del caso. su un minore o maggiore progressismo civile to a Mark Twain, History doesn’t repeat, but Filosofia antica La proprietà privata è salva, le corporations di questa o quella parte, prova ne è la presen- it does rhyme. per un mondo globalizzato spadroneggiano, i diritti dei piccoli coltiva- za, numericamente e politicamente impor- [email protected] tori che lo hanno votato vengono calpestati tante, di elettori democratici conservatori e Andrea Pagliardi – insieme a quelli di neri, minoranze etniche segregazionisti al Sud. Spuntano allora figure C. Scarpino svolge attività di ricerca in letteratura americana Intervista a Paco Roca e religiose, comunisti e lavoratori sindaca- controverse e ambigue, come quella di Huey all’Università statale di Milano N. 1 6

Morte in mostra e il ritorno di un antieroe Morris Duckworth colpisce ancora Intervista di Tiziana Merani a Tim Parks

ventisei anni dalla pubblicazione di Cara Massi- cui vive, una mostra di dipinti legati tra loro dal ha a che fare con il sesso predatorio. Ma per necessità. mina e a circa ventuno da Il Fantasma di Mimì, tema della morte violenta. Si mette quindi al lavo- A Leggendo il romanzo si ha la sensazione che die- Tim Parks torna a divertirci e a punzecchiarci con il ter- ro per chiedere in prestito ad altre istituzioni alcu- tro a ogni pagina ci sia un suo sorriso. Si è diverti- zo volume delle avventure di Morris Duckworth, Morte ne opere dei massimi artisti, da Caino uccide Abele to a scrivere questo libro? in mostra, edito da Bompiani (2016)e tradotto da Ele- di Tiziano a La strage degli Innocenti di Pietro Te- onora Gallitelli. Un giallo psicologico, a tratti sociologi- sta. Secondo Morris l’atrocità del delitto si trasfi- Immensamente. La struttura di questi romanzi si co, venato dall’umorismo tutto britannico di Parks e da gura nella bellezza dell’opera d’arte. Il messaggio è è rivelata una specie di macchina del divertimento. qualche gomitata insofferente agli italiani. qualcosa sulla brutalità latente in ogni uomo? Come lei, Morris Duckworth vive e lavora da Dopo diversi anni dalle sue ultime malefatte, Direi di no, in quanto quel “messaggio” mi sembra parecchi anni in Italia pur continuando a essere torna di nuovo in scena Morris Duckworth. Come scontato. Chi ne dubita? Piuttosto, si riflette sul fatto cittadino britannico. Cosa farebbe adesso, il pro- mai? che l’arte rende la violenza accettabile, o almeno qual- tagonista del romanzo, di fronte all’uscita della Ho sempre avuto in programma un terzo libro, an- cosa da consumare esteticamente. Morris vuole usare Gran Bretagna dall’Europa? Diventerebbe citta- che perché per Morris c’erano tre sorelle da sposare; l’arte come ausilio per uscire dalla violenza, o subli- dino italiano/europeo o rimarrebbe fedele al suo insomma, un po’ come se Zeno Cosini avesse sposa- marla, ma allo stesso tempo capisce a fondo l’ipocrisia paese d’origine? to tutte e tre le famose sorelle. Ma volevo aspettare di una società che fa finta di inorridire quando l’Isis Morris senz’altro prenderebbe la cittadinanza italia- che Morris fosse un po’ più vecchio, con dei figli e mostra una decapitazione online, ma poi gode gli in- na. È assolutamente convinto della superiorità dell’i- una carriera rispettabile. Il momento, diciamo, sca- finiti Giuditta e Oloferne, o Salomé e Giovanni Bat- taliano raffinato rispetto al grezzo inglese, sempre tenante, è stato però quando Christopher Ricks, Sir tista esposti nelle varie pinacoteche. Ma soprattutto rappresentato da suo padre, esempio emblematico di Christopher Ricks, il rispettatissimo critico inglese, ciò che più affascina Morris è lo sguardo dell’artista una classe operaia che non fa altro che bere e litiga- mi ha detto che gli piacevano moltissimo questi libri sull’istante che precede l’uccisione, il momento della re per il calcio. Invece l’Italia gli offre la bella figura, e aspettava con ansia il terzo volume della trilogia. rivelazione e del riconoscimento, quando vittima e la passeggiata, e una corruzione più “sofisticata”, da Sono rimasto stupito e ho subito deciso di soddisfar- assassino finalmente sono nudi l’uno davanti all’altro, ammirare. Per non parlare della preferenza di Morris lo. Curioso adesso pensare che è stato proprio Ricks finalmente si capiscono. Di questi momenti lui è un per la ricca iconografia cattolica rispetto alle spoglie a insistere, per molti anni, che Dylan fosse un grande connoisseur. chiese protestanti… poeta… In passato ha scritto un interessantissimo libro Lei e il protagonista dei tre romanzi avete in co- sulla traduzione letteraria. Ne emergeva che per mune alcuni aspetti, per quanto a Morris manchi il quanto bravo il traduttore possa essere, il libro di suo senso dell’umorismo. Scomodando Flaubert, partenza e quello d’arrivo saranno inevitabilmen- Tim Parks potrebbe dire: “Morris Duckworth te distanti. Questa distanza significa che chi parla c’est moi”? Per lo meno in parte? italiano legge un libro diverso da quello che legge O scomodando anche Morante, se è per questo, chi parla inglese? Lei ha percepito questa distanza che ha detto “Arturo c’est moi”. Sì, è evidente che nelle traduzioni dei suoi libri? Morris è una specie di mio losco alter ego. Abbiamo Una lingua è come un incanto. Spostare un testo da molto in comune e provo una certa simpatia nei suoi una lingua all’altra vuol dire farlo apparire sotto una confronti, il che fa sì che il lettore si senta invitato luce assolutamente diversa. Ma si ha lo stesso effetto a identificarsi con lui, o addirittura a tifare per lui. anche in conversazione. Parlare in inglese e parlare La cosa diventa sconcertante quando Morris comin- in italiano sono due esperienze diverse. Metti poi, cia a uccidere. Soprattutto, Morris, come tutti i miei nel caso di questo libro, che i lettori inglesi vedono protagonisti, anche dei romanzi più seri, vive una l’Italia in un modo piuttosto superficiale mentre gli fortissima tensione tra il desiderio di trasgredire e la italiani, nel bene e nel male, la conoscono a fondo, necessità di immaginarsi buono, tensione che Morris ed è evidente che sarà letto in modo molto diverso gestisce in un modo tutto suo. nei due paesi. Detto questo, ho lavorato al fianco del- Il primo romanzo di questa serie fu pubblicato la traduttrice per rendere il romanzo convincente e con un suo pseudonimo. C’era un pizzico di sno- Le chiedo una considerazione sullo stato del pa- divertente in italiano. Mi ha aiutato molto, poi, la bismo verso il genere della crime story in questa trimonio culturale in Italia. figura di Morris. sua scelta? Domanda difficile. È evidente che ci sono molte C’è un equivoco divertente legato alla traduzio- Onestamente no, ma c’era molta insicurezza e con- punte di eccellenza. Penso solo a quello che James ne letteraria che può citare? fusione. Avevo scritto Cara Massimina, il primo della Bradburne (personaggio che peraltro appare nel mio Forse l’equivoco più grande in questo momento trilogia, già nel 1982, a 27 anni. Non sono riuscito a romanzo) sta facendo alla Pinacoteca di Brera. Ma c’è sono le traduzioni inglesi di Elena Ferrante. Anne farlo pubblicare. Poi ho cominciato a pubblicare libri anche molta stasi, molte bellissime opere d’arte im- Goldstein tende a rendere la Ferrante in un registro più “seri” e “letterari”. Nel 1990 un mio amico gial- polverate, musei che non si rinnovano mai, impan- molto più alto e latineggiante rispetto al testo origi- lista l’ha letto e mi ha incoraggiato a riprovare a pub- tanati in un conservatorismo noioso, e anche molte nale. Ma invece di rovinare questi romanzi l’effetto è blicarlo, e questa volta ho trovato una casa editrice. situazioni dove l’ignoranza o addirittura il menefre- stato di dare agli americani l’impressione che stessero Ma la distanza tra questo romanzo e gli altri sembrava ghismo fanno sì che grandi opere marciscano o scom- leggendo letteratura in grande stile. E il successo è siderale, così ho scelto di usare uno pseudonimo. Ma paiano. Il capitolo in cui Morris riesce a trafugare un stato enorme. È davvero una situazione curiosa. è stato un errore, perché le recensioni erano ottime e dipinto dal sottotetto di una chiesa di provincia non è tutti i critici hanno sottolineato il carattere letterario privo di appigli alla realtà. Ma l’Italia ha una ricchez- Quali sono gli autori che l’appassionano? del libro. Così anni dopo l’ho pubblicato con il mio za artistica così vasta che è difficile immaginare che Molti. Dickens, Hardy, Verga, Morante, Pavese, nome. tutto possa essere ben custodito. In generale bisogna Bernhard, Lawrence, Faulkner, il poco conosciuto Spesso Morris si lascia andare a considerazioni ammirare lo sforzo degli italiani per preservare il loro Henry Green. Tra i contemporanei lo svizzero Peter acute e divertenti su certe peculiarità dell’Italia. incredibile patrimonio. Stamm, l’olandese Gerbrand Bakker. Morris, essendo un antieroe può permettersi di Potremmo definire Morris Duckworth uno Ci può anticipare qualcosa del suo prossimo li- esternare, senza suscitare eventuali reazioni di fa- squilibrato? O nella sua boria, e nella sua avidità bro? stidio dei lettori italiani. E tuttavia le cose che dice senza freno, rappresenta invece certi uomini mo- Il prossimo romanzo non potrebbe essere più di- spesso sono vere, quantomeno verosimili. Lei si derni che oggi occupano posizioni di potere? verso da Morte in mostra. Si svolge tutto nei pochi sente mai altrettanto esasperato nei confronti del giorni tra la morte di una madre e la sua cremazione, nostro incomprensibile paese? Morris è assolutamente normale. È una persona che vuole avere tutto, ma vuole anche sentirsi buono. e ruota ossessivamente intorno al dilemma se vede- Chi non è esasperato dall’Italia? Gli italiani per pri- È questa la norma oggi. Se fosse rimasto in Inghil- re o no il corpo imbalsamato di una donna che non mi! L’ironia di questi libri sta nel fatto che Morris, terra credo che avrebbe condotto una vita del tutto avrebbe mai approvato l’imbalsamazione. C’è molto - Letteratura una persona assolutamente inaccettabile e pericolosa, ordinaria. Solo che, trasferendosi in Italia, ha perso, turbamento. La sola cosa che ha in comune con la abbia comunque un occhio molto acuto per i difetti insieme alla sua lingua di origine, ogni inibizione, trilogia di Morris Duckworth è l’umorismo. Anche se degli altri. Così, quando uccide, è spesso convinto di mentre la bellezza dell’Italia l’ha abbagliato, renden- in modo molto diverso, il libro scatena un riso folle. aver ammazzato qualcuno che lo “meritava”, e di tan- dolo più voluttuoso, e più deciso ad “arrivare”. Così Si intitola In Extremis. to in tanto anche il lettore è tentato a crederci. in certi momenti di crisi, Morris ha preso l’abitudine [email protected] Morris, che si considera un esperto di arte, pro- di, beh, uccidere. Non perché “voglia” uccidere. Non

Segnali pone al direttore di un museo di Verona, la città in è un serial killer. Anzi, trova sgradevole tutto ciò che T. Merani è traduttrice N. 1 7

La concezione temporale e le posizioni dadaiste tra le due guerre I fotomontaggi nell’agone politico di Maddalena Carli

el febbraio 1916 Hugo Ball, Emmy Hennings, radicalità dell’avanguardia senza tralasciare di met- Germania weimariana, dove non tarda a divenire il NTristan Tzara, Marcel Janco, Richard Huel- terne a nudo la principale incongruenza: una conti- linguaggio privilegiato dai sistemi politici di recente senbeck, Sophie Täuber e Hans Richter fondano nua oscillazione tra il senso dell’effimero che anima insediamento. Nel giro di qualche anno, esso è og- il dadaismo, un gruppo artistico provocatorio ed il presente e la fabbricazione quasi maniacale della getto di un vero e proprio dibattito teorico – a cui eclettico, a cominciare dal nome (la cui plasticità propria storia, disseminandone le tracce, scrivendo- partecipano i più attenti interpreti della modernità, rasenta il nonsense) e dal luogo di ritrovo: un caffè- ne e riscrivendone i capitoli, non rinunciando – in Walter Benjamin e Siegfried Kracauer in primis – e concerto di Zurigo, il Cabaret Voltaire. Scavalcate ultima istanza – al valore educativo e rigenerativo il soggetto di una impressionante saturazione della le frontiere svizzere, la sua attività si espande con dell’arte. sfera pubblica: fotomontaggi appaiono sui manifesti rapidità sul vecchio continente: collettivi dadaisti Se Dada Presentism insiste sulla dimensione collet- commerciali e politici, sulle copertine dei libri e nel- sorgono a Berlino, Colonia, Hannover, Parigi, men- tiva del dadaismo, il lavoro di Sabine Kriebel Revo- le loro illustrazioni, nelle pubblicità, nei fotomurali, tre la loro eco giunge fino a New York, attraverso la lutionary Beauty. The Radical Photomontages of John mediazione di Marcel Duchamp, Francis Picabia e nelle brochure industriali, per limitarsi ai principali Heartfield, (pp. 336, $ 65.00, University of Ca- supporti che riempiono le vetrine e le strade delle Man Ray. Come buona parte delle avventure estre- lifornia Press, Berkeley-Los Angeles-London 2014) me, Dada ha vita breve e non sopravvive alle smobi- metropoli europee. È in questo contesto che pren- ricostruisce l’attività di un singolo artista negli anni litazioni postbelliche; un discorso diverso, tuttavia, dono vita le composizioni di Heartfield per A“ iz”: può essere fatto per la sua memoria, che non ha mai successivi alla dissoluzione del movimento. Oggetto attraversati da un’acuta consapevolezza dell’effetto smesso di circolare e di venire trasmessa di genera- dell’indagine sono i fotomontaggi creati negli anni di estraneazione prodotto dall’azione di montaggio zione in generazione. trenta da Helmut Herzfeld (1891-1968), meglio co- dei frammenti fotografici (estratti dal contesto origi- A cento anni dalla nascita, il dadaismo riscuote nosciuto come John Heartfield, il nome anglicizzato nario e riposizionati in uno spazio e in un tempo al- ancora l’attenzione dei critici e degli specialisti: mo- scelto nel corso della Grande guerra per prendere la ternativi); costruiti con una cura ossessiva, che non stre, dizionari ed enciclopedie, monografie ed edi- maggior distanza possibile dal nazionalismo bellici- lascia nulla all’improvvisazione e che non tralascia di zioni di fonti continuano a tornare sui suoi prota- sta della madrepatria. far dialogare le parti illustrate con il testo, i congegni gonisti e sulle sue opere, contribuendo ad arricchire Revolutionary Beauty ha un obiettivo dichiarato: visivi dell’artista tedesco chiedono allo spettatore di le nostre conoscenze e a illuminare alcuni aspetti “guardare oltre la superficie delle apparenze” e di della sua storia rimasti, fino a ora, nell’ombra. Tra contribuire attivamente alla risignificazione del le piste interpretative prospettate dagli studi più reale. recenti, particolare interesse riveste quella legata Kriebel analizza l’intero corpus dei fotomontag- alla temporalità, nel duplice senso della concezio- gi di Heartfield, non limitandosi a restituirne le ne temporale dei dadaisti e del loro posizionamen- fonti, le varianti, i dettagli, l’identità dei perso- to nella propria epoca. Il tempo come terreno per naggi o degli eventi rappresentati. Il volume ri- indagare il progetto poetico e la postura politica percorre, da un lato, la loro evoluzione estetica, degli artisti d’avanguardia: è quanto propongono dalla poetica della rottura di ispirazione dadaista a due volumi pubblicati a ridosso del centenario, quella della sutura che caratterizza gli assemblag- il cui accostamento consente di attraversare per gi della collaborazione con la stampa comunista; intero la traiettoria del movimento e le sue sorti dall’altro lato, i circuiti della loro diffusione e la nell’entre-deux-guerres europeo. loro partecipazione alla cultura visiva del tem- Il saggio di Maria Stavrinaki Dada Presentism. po. Particolarmente interessanti, al riguardo, le An Essay on Art & History (pp. 107, $ 18.95, Stan- pagine in cui viene ricostruita la “battaglia delle ford University Press, Stanford 2016) è dedicato immagini” combattuta, nel 1932, in occasione al modo in cui Dada si è rapportato al passato, al delle tornate elettorali che scandiscono l’ultimo presente e al futuro. Interrogarsi sulla visione che atto della crisi di Weimar e l’ascesa del nazismo il gruppo ha avuto del tempo, suggerisce l’autrice, al potere. Contro l’“Aiz” si schiera il settimanale significa non soltanto riconsiderare le sue relazio- “Illustrierter Beobachter”: adottando il linguaggio ni con i predecessori, dando nuovo spessore alle degli avversari e adattandolo all’orizzonte mentale feroci polemiche contro l’espressionismo e contro del proprio pubblico e della propria parte politica, gli atteggiamenti mimetici nei confronti della re- i nazionalsocialisti si cimentano nell’arte del foto- altà. Vuol dire anche ripensare la dimensione pro- montaggio e non esitano a impiegarne la forza per grammatica della costellazione dadaista e le moti- procacciare voti ai propri candidati e per aumen- vazioni che hanno condotto buona parte dei suoi tare la propria capacità di penetrazione politica e esponenti a rifiutare la “protezione crepuscolare” sociale. offerta tanto dal passato che dal futuro e a sceglie- Nei cinque capitoli in cui è articolata la narrazio- re il presente, pur se controverso e problematico ne, la produzione di Heartfield viene seguita ben come quello pieno di macerie lasciato in eredità oltre la nomina di Hitler a cancelliere del Reich. I dal primo conflitto mondiale. fotomontaggi successivi al 1933 – quando il Mon- Frutto di una decisione, il presentismo Dada restituire tutta la loro importanza alle composizio- teur Dada, per sfuggire all’arresto, prende la strada non è funzionale a posticipare all’infinito l’azione o ni che Heartfield realizza, tra il 1929 e il 1938, per dell’esilio – divengono l’occasione per investigare il ad accorciare, inesorabilmente, la durata del passato; l’“Arbeiter Illustrierte Zeitung” (“Aiz”), il settima- processo con cui il mondo comunista modifica la esso si radica nell’indeterminatezza della contempo- nale illustrato finanziato da Willi Münzenberg per propria politica delle alleanze e si avvia, faticosa- raneità e nelle possibilità da questa offerte di costru- diffondere le parole d’ordine del movimento comu- mente, verso la stagione dei fronti popolari. I muta- ire una storia e un mondo diversi. A ben guardare, nista oltre i rigidi confini della militanza di partito. menti estetici delle composizioni, che tendono a un il ruolo degli artisti è proprio quello di denunciare Smentendo l’assunto che i fotomontaggi siano dei uso esplicito del grottesco, dell’ironia e dell’assurdo, le ambiguità del presente: primitivismo, parodia e dispositivi propagandistici privi di intenzionalità offrono interessanti spunti di riflessione sul modo in utopia sono gli strumenti di cui essi dispongono per estetica, l’autrice ne ripercorre progettazione, esecu- cui cambia l’atteggiamento dell’artista nei confronti svelarne l’artificialità e confutarne qualsiasi presun- zione, circolazione e ricezione: opere d’arte à part del nemico fascista, come se, per combattere il Reich ta naturalità. Stavrinaki si sofferma su alcune delle entière, essi rappresentano i medium moderni per nazista, Heartfield sentisse l’esigenza di allontanarsi opere maggiormente significative dell’immediato antonomasia e offrono, con la loro “frammentazio- dal tempo messianico dell’utopia comunista e di ri- dopoguerra, a partire dalla prima mostra interna- ne, discontinuità e competizione simultanea delle avvicinarsi al presentismo del suo passato dadaista. zionale (Erste Internationale Dada Messe) organizza- parti con il tutto (…) una nuova sintassi, un cifra- Oggi sappiamo che l’arte d’avanguardia ha vinto ta nel 1920 nella capitale tedesca. Non è possibile, rio delle rapide trasformazioni sociali, economiche e solo in parte le sue guerre contro la tradizione. In un in questa sede, rendere conto delle riflessioni che tecnologiche del Ventesimo secolo”. mondo sempre più visuale, prendere sul serio le im- accompagnano l’analisi delle realizzazioni dadaiste Il fotomontaggio ha una storia lunga, che scorre magini, interrogandone il potenziale comunicativo - Storia e delle loro riproduzioni fotografiche, considerate in parallelo a quella della fotografia e dei moltepli- e il portato politico, mi sembra tuttavia una risorsa come prodotto in sé e non come documenti fede- ci impieghi cui le immagini meccaniche vengono per sottrarsi ai rischi di una loro fruizione acritica, li all’originale; né delle differenze tra le personalità progressivamente sottoposte. Se la sua valenza co- quando non totalmente passiva. che hanno gravitato nell’universo Dada. È comun- municativa emerge fin dal tardo Ottocento, è al ter- [email protected] que utile sottolineare come, attraverso un rigoro- mine del primo conflitto mondiale che la sua diffu- so esame delle soluzioni formali e della semantica sione registra un’accelerazione senza precedenti, in M. Carli insegna storia contemporanea adottate, il volume comunichi al lettore la profonda particolar modo nella Russia rivoluzionaria e nella all’Università di Teramo Segnali N. 1 8

Eros e Thanatos nel capolavoro terrifico di Arthur Machen “Il grande Pan (non) è morto!” di Franco Pezzini

ll’epoca della storia costoro dimoravano in un qui riportato dal grande saggio Supernatural Horror pimento “in spirito” è avvenuto attraverso l’operazio- “A villaggio ai confini del Galles, una località di in Literature (1927), che coglie la novità e il brivido ne chirurgica di un equivoco dottore; dopo l’incontro qualche importanza al tempo dell’occupazione roma- di una musa fantastica; e al romanzo seguono, dopo col dio la giovane donna è impazzita e poi è morta; al na, ora nulla più di un piccolo borgo di case sparse, il corpus di note, i preziosi Appunti su alcune fonti di posto del periodo di preparazione evangelico nel de- abitato da una popolazione non superiore alle cin- Arthur Machen dello stesso Zabini, per decrittare il serto c’è quello orgiastico della figlia nella selva, con quecento anime, situato in collina, a circa sei miglia senso dei richiami colti e sornioni allusivamente dis- tanto di strage degli innocenti (i bimbi coinvolti nei dal mare, e protetto da una vasta e pittoresca foresta”. seminati nel testo. Si apre a questo punto una secon- “giochi”); e più avanti attorno a Helen si moltiplica- Caerleon (Galles meridionale), agosto. Passato anni da sezione del volume, In compagnia di Pan, recante no i morti, in una narrazione condotta da più voci di addietro da queste parti, mi ero ripromesso di tornar- uno studio di Susan Johnston Graf sull’irruzione del antievangelisti dalla sinottica frantumata... Avvertito ci con calma sulle tracce di Arthur Llewelyn Jones, dio lascivo nell’immaginario tra Otto e Novecento, a sempre in modo indiretto, come ai confini ultimi di meglio noto come Arthur Machen (1863-1947), uno contestualizzare il romanzo di Machen; e quindi una un campo percettivo, Pan appare qui il patrono degli dei suoi figli più illustri, nome eccellente della narra- terza sezione più ampia di quanto il titolo suggerisca, estremi limiti del sesso, quelli che finiscono col flir- tiva d’inquietudine tra Otto e Novecento: un’inten- Breve antologia panica, che inanella una serie di testi tare con distruzione e morte, e dunque degli estre- zione rafforzata dall’estrema, quieta piacevolezza del dall’Inno omerico fino alla liricaThe Goat-Food God mi limiti dell’umano. Figlia di tanto padre, al pari piccolo centro, minuscolo e verdissimo, adagiato sul- di Dion Fortune (1936, tratta dall’omonimo roman- di qualunque altra figura mitologica Helen non può la riva dell’Usk. L’antica Isca Augusta vi ha lasciato zo) con opportune Postille, proprio per marcare il dunque essere “razionalizzata”, se non perdendo per due musei di testimonianze romane, rovine d’effetto continuo ritorno dell’icona lungo i secoli. strada qualcosa dei magmatici, apocalittici connotati – compreso l’anfiteatro, associato per tradizione alla L’edizione è dunque ricchissima di spunti, e il sag- ribollenti nell’apologo. Tavola Rotonda di quell’Artù che qui avrebbe tenuto gio di Johnston Graf – che del resto ha studiato a Del resto Machen scrive nel momento in cui gli dei corte (spingendo Tennyson, molti secoli dopo, a scri- lungo il travaglio magico-letterario dell’epoca – il- e soprattutto le dee riemersi in massa nell’immagi- vere proprio a Caerleon una parte importante degli luminante e acuto. L’unico punto su cui mi sembra nario occidentale (si pensi all’impatto dell’iconogra- Idylls of the King) – e un antico sapore pagano. Tutti fia preraffaellita, al brulicare potente delle sue Lilith, elementi che torneranno nelle opere di Machen. Astarti ed Elene di Troia) stanno rivelando in arti e In apparenza oggi resta qui ben poco a ricordare lo letteratura un volto più sinistro, divorante e infero: scrittore: la solita patacca celebrativa sul muro rosa e la dimensione sessuale è circonfusa di un minac- dell’abitazione (cerco di occhieggiare all’interno ma è cioso indicibile appunto nelle forme (per definizione una casa privata, divani e un po’ di disordine), prati- ambigue) del mito. Rammentando le frequentazioni camente nessun ricordo in botteghe – nel centro non francofone di Machen, è possibile che gli sconvolgen- ci sono librerie – o musei locali. A poca distanza, a ti disegni dell’artista Arthur Meyrick, una delle vit- Llanddewi Fach, sorge la Rectory dove Arthur aveva time di Helen, richiamino i nerissimi, blasfemi e a trascorso l’infanzia, tra le “colline dei sogni” da lui tratti pornografici Pan/Satana che l’artista belga Féli- rievocate tanti anni più tardi. Ma dello scrittore resta- cien Rops vede accoppiare in riti bizzarri con infoiate no qui soprattutto il silenzio, e l’ombra di un passato amanti, e prefigurano idealmente l’opera di un altro vivaio di fantasie: ora intenerite e rutilanti di glorie segrete (come i misteri arturiani e graalici cui tornerà imbarazzante collega, il grande pittore-occultista in- in vari testi, grondanti misticismo liberty), ora ben glese Austin Osman Spare. eros e thanatos più inquietanti e sinistre. D’altra parte le tentazioni del nesso Un teatro d’ambiente che sembra dunque partico- al tempo non si esauriscono nel mito vampirico. Le larmente adatto per avvicinare i suoi scritti, in specie strane morti per impiccagione degli amanti di He- i primi come il romanzo breve The Great God Pan, len sembrano richiamare eventi notissimi nel mon- 1894, oggi riproposto in Italia in una bella edizio- do letterario che aveva aperto le porte ai demoni (la ne da Tre Editori (Il Grande Dio Pan, Introduzione strana fine, in particolare, di Gérard de Nerval); forse di H. P. Lovecraft, trad. dall’inglese, nota e appunti l’enigma delle pulsioni alla base di certe periodiche di Alessandro Zabini, con il saggio Il risveglio della epidemie di suicidi (da quelli di Mileto citati da Plu- selva di Susan Johnston Graf, pp. 257, € 19, Roma tarco, 277 a.C., in qualche modo fino alla tragedia 2016). La fittizia Caermaen donde la storia prende le si possa aprire discussione sta in una certa riduzione dei cosiddetti Bridgend suicide incidents, una vera e mosse è infatti proprio Caerleon, forse ibridata con sociologista di un tremendum che parla il linguaggio propria strage di giovanissimi, consumata per un caso qualche assaggio della vicina e più piccola Caerwent, del mito. Nell’orrore della degradazione sessuale e bizzarro in un’area del Galles non lontana da Caerle- la romana Venta Silurum coi resti silenti di un tem- negli incomprensibili suicidi (per impiccagione) di on tra 2007 e 2009); e magari gli stessi casi di erotic pio pagano. E guarda caso, dopo il consumarsi dei gentiluomini avvicinati dalla terribile figlia del dio, asphyxiation che al tempo interpellano narrativa liber- terribili eventi narrati, uno dei personaggi verrà a vi- la seduttrice Helen, Johnston Graf vede Pan simbo- tina e studiosi di parafilie. Non a caso Machen cita sitare questi luoghi (“ho trascorso gli ultimi giorni in leggiare “l’energia che anima la vita. Se si interpreta il il nume celtico Nodens come dio delle profondità: campagna, e voi potete indovinare in quale regione”) racconto come una critica dei costumi sessuali del tar- ciò che sta narrando è l’apertura epocale di un abisso, proprio per capire, come stiamo facendo noi più di do XIX secolo, si comprende che Machen mostra le insieme – miticamente – psichico, etico, sociale. Ed un secolo dopo: per capire come da quest’angolo di vittime di Helen come distrutte dal condizionamento Helen (in cui riscrive l’archetipica Meroe di Apuleio, campagna l’esperimento del cinico dottor Raymond del bigottismo vittoriano. Quando si aprono alla cor- che un passo del romanzo evoca in modo trasparente) sulla succube Mary abbia scatenato nel mondo – con rente di Pan, cioè a una libera espressione dell’energia non è semplicemente l’iniziatrice birichina a pratiche epifania nel suo centro vittoriano, Londra – l’antico sessuale, che è energia vitale, gli amanti di Helen si da repertorio di von Krafft-Ebing ma la Signora an- Pan in un’orgia (sempre solo suggerita, evocata, allu- autodistruggono perché la repressione sociale ha sof- ticristica di un nesso misterioso, vertiginoso tra sesso, sa) di orrori, lussuria e morte. Dimenticate il bonario focato i loro impulsi naturali.(…). Secondo i criteri spossessamento di sé e autodistruzione. Dove la ses- dio-capro di Apuleio, quello malizioso di Beardsley, odierni, Helen sarebbe probabilmente considerata suofobia vittoriana è il catalizzatore di un più ampio il bimbo incantato di Barrie o l’iniziatore necessario una donna attraente e sensuale, del tutto normale, sciame di suggestioni e paure, alcune (il web profon- di Dion Fortune: qui il dio è terribilmente più mi- mentre per i modelli di comportamento vittoriani do è testimone) inquietanti ancor oggi. naccioso, la sua “mania” divampa come un contagio, è un demonio”. Affermazioni il cui senso la saggista Affrontata dal solito manipolo di maschi nemici nessun limite pare in grado di contenerlo. poi arricchisce, ma fin troppo tranquillizzanti nella del mostro-femmina, Helen stessa morirà impiccata, L’edizione ben curata da Zabini ha il pregio ulterio- percezione del dramma narrato, delle sue voragini come quell’“Elena degli alberi” memore di arcaici sa- re di un ricco corpo di materiali di documentazione: simboliche, di grumi mitici allargati tra le allusioni crifici agrari e identificata con la Bellissima già causa a partire da una Prefazione tarda (1916) dello stesso come macchie di Rorschach: l’Helen di Machen non di mattanza sotto Troia: e nel suo corpo epifanizzerà Machen, che offre conto con garbato understatement è e non può essere una donna “normale”, esattamente davanti agli occhi di un inorridito dottore una sorta della complessa genesi di un testo nato a sprazzi, e ini- come non possono esserlo l’Ayesha di Rider Haggard di impressionante regressione involutiva (altro tema zialmente demolito dai critici. Un testo non debitore o le vampire di Le Fanu e Stoker coi loro vertiginosi ben noto agli incubi postdarwiniani d’epoca). Ma- – come spesso si banalizza – delle frequentazioni di connotati mitici. In scena è una figura circonfusa del- chen non può che affettare understatement: ma giran- quella società magica Hermetic Order of the Golden la luce nera delle “perfide sorelle” simboliste, al centro do tra le case quiete di Caerleon col suo volume in - Fantastico Dawn cui del resto lo scrittore aderirà più tardi, e di di una complessa, magmatica ed equivoca nebulosa mano, tra le rovine romane e la linea distante delle cui stigmatizzerà i teatrini; ma piuttosto dei luoghi di pulsioni, paure e desideri: un anti-messia al fem- colline, la sensazione di un sogghigno caprino, come d’infanzia il cui genius sembrava pretendere la traspo- minile, pagano/satanico e in qualche modo sadiano, di sfuggita ai confini dello sguardo, non ha nulla di sizione in qualche storia, salvo esondare (panicamen- che in un teatro occhieggiato come da uno spioncino tranquillizzante. te) da ogni meccanismo di trama. sovverte in nero un intero orizzonte di simboli. [email protected] In contrappunto, un’acuta lettura del sentire di Concedendoci qualche spoiler (il lettore si consideri

Segnali Machen è quella offerta da Lovecraft, in uno stralcio avvisato), la madre si chiama Mary/Maria ma il conce- F. Pezzini è saggista N. 1 9

Il romanzo secondo Carlo Emilio Gadda Se il raccontare costruisce la realtà di Giorgio Patrizi

el suo recente Discorso sopra il romanzo moder- sottotesti, di paratesti, di piani metaforici, connota- letterario di Gadda occorre immergervisi, sentendo Nno, Alfonso Berardinelli, riprendendo la sua tivi e denotativi da richiedere, costituzionalmente, il fascino di ogni parola che, prima che alla realtà, crociata contro quella inconsulta dissipazione del questa misura (anzi dismisura) di indagine. Insom- rimanda al mondo dei vocabolari, dei codici, delle raccontare che si compie, ormai da parecchi decen- ma un commento che diventa esemplare di una ana- grandi opere che la realtà forse l’hanno creata, o al- ni, nell’universo della narrativa contemporanea (a lisi che nasce, nella sua peculiarità, a ridosso della meno improntata. cui aveva dedicato, già, nel 2009, un altro saggio pagina, affinando i propri strumenti ermeneutici nel L’editore Adelphi sta portando avanti un’opera- polemico, Non incoraggiate il romanzo), ribadisce corso della lettura. È un problema di metodo: non zione fondamentale per la nostra cultura letteraria, l’aspirazione antimodernista a un romanzo che fun- solo di metodo critico, ma soprattutto di capacità di la riproposizione dell’opera di Carlo Emilio Gadda: zioni, in primo luogo, come lettura di una realtà riconoscere cosa c’è, non sotto o dietro il testo, ma edizioni rinnovate in un commento ampio e cor- riconosciuta quale unica base su cui il genere può dentro; quale è l’anima (o le anime) del narrare, della redato da documenti relativi alla biografia dell’In- fondare e strutturare la propria identità di costru- vita che questo evoca e della voce che, per seguire gegnere ed ai suoi burrascosi rapporti con gli edi- zione di storie, “vere” e morali. Scrive Berardinelli: “Non solo il romanzo deve fingere la realtà per es- la narrazione, ascoltiamo. In questo senso la perfor- tori che, via via, accompagnarono l’apparizione in sere se stesso ed essere avvincente: ciò che fin dalle mance critica allestita da Terzoli ha il merito di por- pubblico delle sue opere. Non sempre, occorre dire, sue origini e negli episodi salienti della sua storia si come una sfida a quella compattezza del testo che la riedizione adelphiana apporta novità sostanziali abita il cuore della narrazione romanzesca, sono nasce dalla realtà e ad essa costantemente rinvia di rispetto ai testi già messi a punto nell’edizione cu- esattamente le peripezie del rapporto fra ciò che cui parla Berardinelli. L’interesse del disegno stra- rata da Dante Isella per Garzanti. Ma il recupero gli esseri umani inventano o credono e ciò che in tificato che compone Terzoli è nella fittissima rete del manoscritto di Eros e Priapo, dal fondo Liberati, realtà accade nella loro vita. Nel romanzo, infine, erede di un gran numero di carte gaddiane, offre a niente è più romanzesco, imprevedibile e vincente, due filologi da tempo impegnati sull’opera di Gad- di quella cosa indomabile che è la realtà (quasi un da, Paola Italia e Giorgio Pinotti, la materia per un altro nome di Dio)”. Il percorso che il saggio di Be- ripensamento profondo del trattatello. La cui vicen- rardinelli disegna – svolgendosi per lo più in terra da è tipicamente gaddiana: scritto tra il ’44 e il ’46, straniera, soprattutto nelle fervide contee inglesi o negli anni durissimi dell’approdo a Roma da Firen- nella Francia della borghesia vincente o nella Russia, ze, nelle peripezie di profugo pronto a rinegoziare il epica e drammatica, di Tolstoj e Dostoevskij – tocca suo accesso ad una società letteraria che gli sembrava poco le vicende italiane che invece (proprio per la ostile, il pamphlet prendeva corpo come un violen- difficoltà di gestire il rapporto con il nuovo genere tissimo attacco alla stagione mussoliniana, rivisitata da parte della tradizione classicista) sviluppano una alla luce della psicanalisi delle masse, Freud, Wei- intrigante modalità di mescolare i generi, i linguag- ninger, con un impeto aggressivo che non evitava gi, i personaggi, le voci narranti. È quella “funzio- l’invettiva oscena, il turpiloquio, l’irrisione dell’ap- ne Sterne” che può essere esemplarmente rievocata parato retorico del regime, delle masse – soprattutto come momento aurorale della modernità narrativa e femminili, a dire di Gadda – plaudenti, del narci- che, nelle nostre lettere, è (sorprendente solo per chi sismo irrefrenabile del duce. Tanto violento che, la legge i testi in modo approssimativo) testimoniata lezione che venne alla luce, nel ’67, presso Garzanti, dal Manzoni del Fermo e Lucia (del ’23, nucleo ori- dovette subire una massiccia censura dei toni più ginario, come è noto, del Promessi sposi). Da qui, da questa tentazione di dominare dentro e fuori l’atto aspri, oltre all’introduzione di uno pseudo cronista creativo (la realtà osservata, assunta ad oggetto del dei fatti capace di elaborare quello “schermo pudi- proprio discorso intrecciandola con l’“altra” realtà, co” che, come scriveva Pasolini, consentiva al nevro- quella dell’espressione, della nominazione, delle tico Gadda di portare alla luce i propri sentimenti, i “parole per dirlo”) scaturisce la peculiarità di una propri risentimenti. Dal testo del ’46 – Eros e la ban- tradizione, che è italiana ma non solo, se pensiamo da, con enfatizzazione del tratto delinquenziale del ad esperienze tedesche o ancora inglesi, post Sterne. fascismo – a quello del ’67 – appunto Eros e Priapo, Non si può non ricordare queste circostanze che dove domina la prospettiva di psicologia del profon- presiedono al romanzo otto-novecentesco – dunque do – il passaggio è verso un’analisi meno feroce e più alla più dinamica genealogia del genere che, nono- disposta all’argomentazione e all’analisi. Il sistema stante incomprensioni e ritardi, vitalizza il nostro complesso dell’espressione (la lingua, straordinaria- universo letterario – dinanzi a una delle maggiori mente espressiva, di toscano antico – tra Machiavelli testimonianze di fertilità della narrazione che ci of- e Cellini – e moderno e di romanesco) e dell’artico- fre la nostra cultura novecentesca. L’opera di Carlo testuale che si delinea come pluralità sterminata di lazione tematica rivela la natura più profonda non Emilio Gadda si colloca nella cultura del moderno, fonti, modelli, immagini, suggestioni, vocabolari, soltanto dell’opera specifica e del suo oggetto più con la complessità di quello che Contini, genial- enciclopedie che avvolge il procedere del racconto in generale (che è la natura erotica del rapporto tra mente, definiva un “capoluogo” (della tradizione come un magma che è difficile ridurre ad una for- massa e potere e le conseguenti modalità di teatraliz- espressionista): come un diaframma che raccoglie ma semplice, che chiamiamo, più o meno, realtà. zazione di questo rapporto) ma anche, soprattutto, e rifrange, mescola e rinnova, le luci e le voci che Questo proliferare di echi e di voci nel Pasticciac- dei processi di identificazione che si affermano co- giungono dal passato e che si proiettano nel futuro. cio è vertiginoso: ed è proprio la sua registrazione stantemente in tutto l’arco della trattazione. Che sia A Gadda pervengono tutte le suggestioni che può e spiegazione a giustificare la monumentalità del questa e non l’aggressivo risentimento antifascista la raccogliere la sua cultura enciclopedica, e si assesta- commento, al di là di certi eccessi di annotazioni motivazione profonda del trattato (in cui, come qui no nell’universo sfaccettato della sua scrittura, che che spingono la curatrice ad accostamenti poco si- si dimostra, il fascismo è soltanto la testimonianza ben sappiamo tesa a disegnare la mappa delle pos- gnificativi se non incongrui. Ma in fondo, a rischio del meccanismi del narcisismo perverso e non vi- sibili trame dell’esistenza e della conoscenza. Le te- di banalizzazione, conta poco l’eccessiva fiducia ceversa) bene emerge dalla storia della faticosa co- stimonianze in questo senso si affollano, ogni volta nelle fonti molteplici: se si accetta l’universo iper- struzione del testo e delle revisioni, ineluttabili sof- che si mette mano all’opera dell’Ingegnere e se ne ferenze per l’autore e gli editori. Non è soltanto la indagano le motivazioni e i procedimenti. I libri polemica e l’invettiva contro l’oscenità del regime; In questa prospettiva va letta l’operazione erme- non è soltanto lettura psicanalitica della relazio- neutica che Maria Antonietta Terzoli allestisce attor- Carlo Emilio Gadda, Eros e Priapo, a cura di ne seduttiva che il potere più autoritario stabilisce no al più noto dei titoli gaddiani, Quer pasticciaccio Paola Italia e Giorgio Pinotti, pp. 451, € 24, con la massa inerme, patologicamente predisposta; brutto de via Merulana, ora ripresentato da Carocci, Adelphi, Milano 2016 non è la riflessione sui tratti psicotici del narcisismo sia in una veloce guida alla lettura d’indubbio valore mussoliniano, che condizionano la politica e la cul- didattico, sia in una monumentale edizione com- Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto tura sociale del Ventennio: ma è anche, soprattutto, mentata, in due volumi, dove lo sforzo è quello di de via Merulana, edizione commentata a cura di la ricostruzione di un universo contiguo ma irrime- far scaturire dalle volute del testo tutti i sensi, lingui- Maria Antonietta Terzoli, 2 voll. pp. 1183, con diabilmente diverso, oppressivo, storicamente moti- stici, enciclopedici, semantici, narratologici, che si cd, € 120, Carocci, Roma 2016 vato e riconoscibile, rispetto all’indole sensibile di - Teoria del romanzo Teoria - stratificano nell’inusitata quéte per i due atti crimi- Gadda e ai suoi difficili rapporti con il mondo degli Maria Antonietta Terzoli, Gadda: guida al Pa- altri, con i propri e altrui sentimenti. Le “furie”, a nosi (il furto dei gioielli e l’assassinio) che occupa lo sticciaccio, pp.158, € 12, Carocci, Roma 2016 spazio del romanzo. La lettura del Pasticciaccio qui cui si intitolava originariamente l’opera, sono in pri- si sviluppa in due grossi volumi per circa 1200 pa- Alfonso Berardinelli, Discorso sul romanzo mo- mo luogo interne. Solo successivamente esterne. gine, dimensione inusitata per un commento ad un derno. Da Don Chischiotte al Novecento, pp. 124, [email protected] singolo testo. È che, naturalmente, la narrazione di € 13, Carocci, Roma 2016.

Gadda si offre alla lettura con una tale ricchezza di G. Patrizi insegna letteratura italiana all’Università del Molise Segnali N. 1 10

Liberare il Furioso dagli stereotipi critici Fra epica e romanzo, senso dell’avventura e ricerca del sé di Stefano Jossa

olti e ignoranti, ricchi e poveri, maschi e femmi- il fascino del poema ariostesco da un’angolatura la- quistata storicizzazione nel contesto della crisi italiana Cne, vecchi e giovani lo leggevano e rileggevano. terale, che per fortuna è venuta dall’America, dove del primo trentennio del Cinquecento, come ancora “Non sentite voi di tutto dì per la strade, per li campi l’Orlando furioso è arrivato senza il peso di troppa lo legge la maggior parte degli specialisti. andarle cantando (le sue stanze)?”, scriveva Bernardo storia e troppa critica, offrendosi ai lettori prima di Nato negli anni che vanno dall’apertura del seco- Tasso da Venezia a Benedetto Varchi a Firenze il 6 tutto come testo su cui esercitare il piacere della lettu- lo alla fine del suo primo quindicennio, ad opera di marzo 1559: si riferiva a quel poema che a suo dire ra e la sfida dell’interpretazione: è accaduto così che, un autore che si avviava a oltrepassare i trent’anni, il Poetica avrebbe potuto far cambiare la ad Aristotele, mentre gli italiani erano ormai addormentati su una poema non può essere l’espressione della crisi italiana se l’avesse conosciuto, l’Orlando furioso di Ludovico di fronte alla Riforma e all’emergere dei grandi stati Ariosto. La sua fama fu subito legata alla musicalità musicalità trasformata in paradigma di poesia pura attraverso la formula dell’armonia, formula inventata nazionali, ma va contestualizzato all’interno di una del verso, se un suo follower, Giuseppe Malatesta, al temperie culturale precedente, consapevole dei primi Orlando furioso Gerusa- da Benedetto Croce in un saggio del 1919 per so- tempo della polemica sull’ e la germi di quella crisi, a partire soprattutto dall’oriz- lemme liberata, poteva raccontare che “una masnada stenere la teoria dell’arte come espressione del bello di briganti” si fermò estasiata ad ascoltare il canto del attraverso la forma, gli americani hanno cominciato zonte del Nuovo Mondo al di là dell’Oceano, ma poema, un episodio più tardi mitizzato in chiave ro- a leggere e rileggere un poema in cui scoprivano sor- anche attraversata da un’enorme curiosità religiosa, mantica in un dipinto di Jean-Baptiste Mauzaisse da prendentemente cavalieri che cercavano di togliersi filosofica e letteraria senza timori di sconfinamenti poco esposto alla mostra di Tivoli sui “voli” dell’A- l’armatura per saltare addosso a damigelle nude, don- ereticali e rotture di equilibri costituiti. Un poema da riosto. Qualche anno prima era stato il primo grande ne che sconfiggevano gli uomini in duello, un autore leggere nel suo percorso diacronico di quasi trenten- viaggiatore del Gran Tour verso l’Italia, Michel de che dichiarava ripetutamente l’inverosimiglianza del- nale elaborazione e revisione, fino al prodotto finale Montaigne, a meravigliarsi di vedere contadini con la sua stessa creazione letteraria e un testo che apriva del 1532, su cui forse Ariosto continuava a lavorare al il liuto in mano e pastorelle che sapevano l’Ariosto a continuamente finestre e fughe verso altre storie. Un momento della morte, avvenuta solo un anno dopo, e certamente più aperto e problematico di quanto memoria. laboratorio ideale per quelle che erano le metodologie formule assurdamente rigide come quelle contrap- Mito bucolico, certamente, alla vigilia dell’età critiche allora di moda, si parla degli anni sessanta dell’Arcadia, ma anche segnale evidente di una diffu- poste dell’ironia e dell’armonia ci abbiano abitua- e settanta, dallo strutturalismo alla semiologia, dalla to a pensare: poema, anzi, forse più fresco nella sua sione popolare della poesia ariostesca che non aveva narratologia alla psicanalisi, dal close reading al new hi- pari tra i contemporanei. Le cose non sarebbero state versione originaria, più intrisa di istanze di oralità ed storicism. Il risultato è che quel poema che gli italiani troppo diverse nella già civilizzata Inghilterra di due echi canterini. Fin dall’inizio, del resto, il poema su- secoli dopo, se è vero che il grande politico Char- scitava la reazione dei suoi due lettori più eccellenti di les James Fox dedicava tutto il tempo sottratto alle I libri sempre, Castiglione e Machiavelli: il primo osservava scommesse e alle ragazze a leggere appassionatamente nella prima redazione del Cortegiano che Ariosto “in Dante e Ariosto, mentre altri due secoli dopo il po- Ludovico Ariosto, Orlando Furioso secondo l’e- un solo ci dà Omero e Menandro”, alludendo pro- tentissimo critico e già riconosciuto scrittore Charles ditio princeps del 1516, a cura di Tina Matarrese babilmente alle sue commedie, ma magari anche alla S. Lewis dichiarava da Oxford che il suo più grande e Marco Praloran, pp. XLVIII - 1400, € 120, Ei- mistione di epico e comico nella sua poesia, mentre il piacere era stare a letto malato davanti a una fine- naudi, Torino 2016. secondo si lamentava in una lettera a Lodovico Ala- stra sul mare a leggere i poemi di Boiardo e Ariosto. manni del 17 dicembre 1517 di essere stato “lasciato Lettura dell’ “Orlando furioso”, diretta da Guido indreto come un cazo”, perché l’autore non l’aveva Altrettanto appassionata era la lettura furtiva che un Baldassarri e Marco Praloran, I, a cura di Ga- personaggio di finzione, Cheryl Summerbee, dedica- nominato nell’ultimo canto del poema insieme agli briele Bucchi e Franco Tomasi, pp. XII-542, € altri uomini e donne delle corti italiane del tempo. va all’Orlando furioso in Il professore va al congresso di 68, Sismel - Edizioni del Galluzzo, Firenze 2016. David Lodge, dove era proprio la lettura del poema a Il libro appena uscito di Alberto Casadei, che punta suggerire alla ragazza, un’addetta al check-in dell’ae- Alberto Casadei, Ariosto: i metodi e i mondi a risolvere la questione dell’apparentemente inconci- roporto di Heathrow, di assegnare ai passeggeri i posti possibili, pp. 208, € 20, Marsilio, Venezia 2016. liabile compresenza di musicalità e dissacrazione nel sull’aereo in base alle loro potenzialità di sintonia, in- poema, perfetto stilisticamente eppure pieno di in- Sergio Zatti, Leggere l’ “Orlando Furioso”, pp. quietudini rispetto ai valori dominanti del tempo, e tellettuale o erotica. 195, € 16, Il Mulino, Bologna 2016. Era sempre all’insegna della memorabilità dei ver- l’edizione commentata del primo Furioso, anch’essa si il racconto che Giacomo Casanova faceva di una Lessico critico ariostesco, a cura di Annalisa Izzo, appena uscita ad opera di Tina Matarrese e del com- sfida a Voltaire nel 1760, quando la sua recitazione Roma, Carocci, in corso di stampa. pianto Marco Praloran, da confrontare subito con i a casa di quest’ultimo delle ottave della pazzia di commenti delle più note edizioni in commercio (di Edward Milton Anderson, Ariosto, Opera, And Caretti, Ceserani, Segre e Bigi), saranno i due primi Orlando per amore avrebbe commosso i presenti al The Seventeenth Century: Evolution In The Poetics punto da farli piangere. Se ne ricordava Fellini, che banchi di prova per un bilancio che si annuncia fin Of Delight, a cura di Nicola Badolato, Firenze, d’ora da proporre soprattutto come rilancio, vista nel suo Casanova trasformava il racconto vanesio del Olschki, in corso di stampa. dongiovanni settecentesco nella performance penosa l’attività intensissima di quest’anno, che produrrà an- di un vecchio ormai in disfacimento. E chissà se a Robert Durling, Ariosto. La figura del poeta, che numerosi atti di convegni. Il Comitato Nazionale Fellini pensava Silvio Soldini quando affidava a un trad. it. a cura di Ida Campeggiani, Pacini, Luc- per le Celebrazioni del quinto centenario dell’Orlan- impomatato e gentilissimo Bruno Ganz il compito ca, in preparazione. do furioso, presieduto da Lina Bolzoni, nonostante di recitare le ottave dell’amore tra Angelica e Medoro l’incomprensibile esclusione di alcuni tra i maggiori specialisti del poema e la sorprendente cooptazione di per esprimere i suoi sentimenti a una sorpresa Licia erano abituati a leggere come modello di perfezione Maglietta in Pane e tulipani. Senza dimenticarci che una pop star come Lorenzo Cherubini, in arte Jova- formale, bellissimo nel suono ma piuttosto vuoto di notti (che vanta tra i suoi meriti quello di aver inclu- è la lettura delle stesse ottave a far crescere l’amore contenuti, ci è stato restituito più vivo che mai, pie- Domani so nella canzone Battiti di ali di farfalla un ritornello tra due giovani aristocratici di campagna in no di istanze anticipatrici della liberazione sessuale, accadrà di Daniele Luchetti. che ripete il verso d’apertura dell’Orlando furioso, “Le della ricerca identitaria del soggetto, della riflessione Poema dalla musicalità sovrana, ma anche poema donne, i cavalier, l’arme, gli amori”), ha prodotto una sul rapporto tra letteratura e vita e realtà e finzione, della vita, capace di suscitare emozioni e sentimenti quantità davvero ragguardevole di iniziative su tanti grazie alla sua straordinaria forza di rappresentazione fino a farne il vero e proprio capostipite del romanzo fronti diversi, che potrà essere utilmente consultata dell’animo umano, l’Orlando furioso è rimasto a lun- moderno, su una linea che va verso Cervantes e Scott. sul sito www.furioso16.it. go prigioniero di questi due stereotipi critici, che si Era arrivato il momento di rileggerlo, insomma, per Se C. S. Lewis al momento della pubblicazione, nel sono presto cristallizzati nelle formule della bellezza cui la circostanza esteriore del quinto centenario del- 1954, di The Fellowship of the Ring, il primo volume e dell’umanità della sua poesia. È sempre sembrato la pubblicazione della sua prima edizione, quella del della trilogia The Lord of the Rings di Tolkien, non strano, però, a noi lettori moderni che dell’Orlando 1516 (dopo vennero quelle del 1521 e del 1532), ha trovava altro paragone possibile che con Ariosto, non furioso apprezziamo ora anche la dimensione trasgres- coinciso straordinariamente con un bisogno critico e sarà forse perché l’Orlando furioso è l’unico classico siva, le storie erotiche, le provocazioni femministe e culturale. Più che commemorato, insomma, il poe- occidentale che ha saputo far convergere al suo inter- l’ironia metanarrativa, che i contemporanei vedessero ma andava rivissuto, interrogato, capito, riproposto, no epica e romanzo, senso dell’avventura e ricerca del solo la musicalità e la passione anziché proprio quegli rilanciato e trasformato: edito criticamente nel 2007 sé, normalizzazione linguistica e ironia riflessiva, fino aspetti che a noi oggi piacciono di più. Le cose non da Marco Dorigatti nella sua prima edizione, anzi- a includere, come diceva Lewis di Tolkien, “un’infini- Fu- ché quella che di solito leggiamo, l’Orlando furioso da ta diversità di scene e personaggi – comici, domestici,

- Ariosto stavano certamente così, perché c’era già chi del rioso sottolineava che “porta seco del comico” e chi qualche anno si sta rivelando non solo specchio ideale epici, mostruosi o demoniaci”? Chissà che qualche in seguito non esitava a censurarlo, ma certo sono le della nostra contemporaneità, ma anche un poema produttore di Hollywood non si decida finalmente a mediazioni storiche ad aver trasformato la nostra ri- che va riscoperto abbandonando tanto l’astratta ca- farne un film, sfidando la tradizione del colossal con cezione del testo e pure la nostra percezione dei suoi tegoria del bello, che spesso l’ha incartapecorito nella un tocco di umorismo. primi lettori. definizione di “capolavoro del Rinascimento italia- [email protected] Secoli di censure, di puritanesimo e di perbenismo no”, come se fosse il poema di un’inesistente stagione

Segnali non sono passati invano, costringendoci a recuperare tutta lustrini e fantasia, quanto la faticosamente con- S. Jossa è lettore di italiano presso la Royal Holloway University of London N. 1 11

La vita intellettuale in Francia: chierici, luoghi, scambi, politiche e mutamenti Tempi di profezie, battaglie, crisi e tristezza di Marco Gervasoni

elle scienze umane non v’è ormai chi non si razione: è il “tempo delle profezie” (parafrasi di un oggi, con internet e i social network chiunque può Ndica a favore della “interdisciplinarità”. Salvo classico lavoro di Paul Benichou) che termina nel prendere la parola nella mediasfera; e pubblicare i poi, negli studi specifici, accorgersi come essa sia 1860. Dieci anni prima della caduta del secondo propri romanzi e diffondere i propri video. Chiama- ancora poco praticata, e anzi sempre meno, soprat- impero: perché? Il motivo è evidente, con la mo- re la contemporaneità più vicina “tempo delle crisi”, tutto se le agenzie preposte alla valutazione della dernizzazione intrapresa da Napoleone III la società se ne rendono conto gli stessi curatori, è sfuggente: ricerca in Italia tendono a deprimerla anziché a pro- almeno parigina è diventata moderna, cioè regolata essi non dispongono, come nessuno del resto, di un muoverla. Necessario in diversi settori delle bran- dal mercato, giuste le intuizioni di Charles Baude- concetto adatto per definire le profonde alterazioni che umanistiche, e nella storiografia in particolare, laire e di Walter Benjamin e gli studi di Bourdieu. della vita intellettuale nella tarda o post modernità. il dialogo tra competenze è indispensabile allorché La competizione produce un fenomeno solo in ap- Si è detto, la tecnologia. Un fattore inedito nell’i- ci si occupi di storia del sapere, e non serve spiegare parenza contraddittorio: spinge i “colti” a rifugiarsi niziativa di Charle e Jeanpierre sta nel vastissimo perché. Una lezione in tal senso ci viene d’oltralpe, nell’isolamento (e a teorizzare l’art pour l’art) e al spazio dedicato al mondo delle scienze, non solo a dove da pochi mesi è stato pubblicato un opus ma- tempo stesso a ritrovarsi in “gruppi”; come si inti- quelle umane ma pure quelle nell’ambito francofo- gnum sulla cultura francese dalla rivoluzione a oggi tola appunto la seconda parte, fino al 1914. Qui il no definite “dure”, dalle teoriche, matematica e fisi- (La vie intellettuale en France a cura di Christophe confine non abbisogna di troppe spiegazioni, con ca, alle sperimentali, chimica e biologia. Si dirà che Charle e Laurent Jeanpierre, vol. I: Des lendemains la Grande guerra la vita intellettuale è obbligata a tutto ciò è ovvio nella patria di Pasteur, Poincaré e de la Révolution à 1914, € 38; vol II: De 1914 à nos politicizzarsi in modo militare, cioè a organizzarsi dei Curie, ma non lo è affatto: per quanto la sto- jours, € 40, Le Seuil, Paris 2016). Opus magnum in con modalità a volte coincidenti con gli stessi parti- riografia sugli intellettuali sia assai ricca, raramente tutti sensi: per le dimensioni – i due tomi assieme superano le 1600 pagine –, per l’im- come qui lo scienziato è stato studiato portanza dell’impresa e, appunto, per nelle sue dinamiche totali, nelle strate- il numero e la diversità di competenze gie di accesso al mileu savant, nella dura coinvolte. La vita intellettuale è, a essere competizione per l’affermazione delle precisi, affare diverso dalla cultura, visto proprie ricerche, nel suo pronunciarsi che quest’ultima è solo in parte creazio- nella dimensione pubblica, da cittadino ne dei clerc, il suo universo essendo as- e da uomo engagé nella “città”. sai più vasto. Se il libro è meno di una In un cantiere così vasto, che ha storia della cultura, non racconta però coinvolto diverse centinaia di studiosi unicamente la vicenda degli intellet- delle discipline più varie, politica, so- tuali, un oggetto di studio che, dagli cietà, scienza, filosofia, arti figurative, anni ottanta del secolo scorso, gli storici letteratura, musica, cinema e media, francesi, a cominciare da Charle, han- sarebbe impossibile soffermarsi su no pure esaminato con grandi risultati. qualche esempio: basti dire che non Con la scelta di introdurre il termine si troveranno unicamente i protagoni- “vita” i curatori sembra abbiano deciso sti di quella una volta definita “grande di spostare il fuoco meno sugli attori storia”. Accanto a loro, si intendono le sociali e più sul “campo intellettuale” – voci minori, spesso tali solo perché il del resto è in loro ben presente Pierre tempo le ha fatte dimenticare (e maga- Bourdieu, inventore di quel concetto. ri più ascoltate di quelle che sarebbero Questo non vuol dire che la grande at- diventate maggiori con la posterità) e tenzione del libro verso le istituzioni (a i luoghi periferici. Nel caso della mo- iniziare dalle scuole e dalle università), dernità culturale, essa coincide con la le strutture, le organizzazioni, porti i centralizzazione attorno a Parigi ma ciò curatori a disistimare gli individui e le non impedisce agli autori di studiare opere. Proprio per fare emergere le une questa “dittatura” alla stregua di proble- e gli altri, il lavoro è articolato in ma- ma storico e di mostrare come la vita niera molto precisa. Ogni sezione è sud- intellettuale del paese sia stata irrorata divisa in quattro parti, “spazi pubblici”, pure da altri centri. “saperi e idee politiche”, “estetiche”, Vale la pena chiudere con la riflessio- “scambi”, ciascuna delle quali consta di ne di Charle e Jeanpierre nelle conclu- un saggio lungo, sintetico e interpretati- sioni del volume. Nel mutamento degli vo al tempo stesso, e da brevi interventi ultimi due secoli è possibile secondo su figure, momenti, casi. Questa dislo- loro registrare alcune consequenziali- cazione consente di abbracciare l’espe- tà e permanenze, e una certa ciclicità rienza intellettuale nella sua dimensione negli argomenti (e nelle paure): per istituzionale, sociale e politica ma anche citarne solo uno, il timore della “inva- di cogliere il nesso tra il dato nazionale e sione” da parte degli “stranieri” ricorre quello internazionale. Nonostante l’og- getto del volume sia la Francia, nessuno diverse volte nel passato, pure in tempi infatti potrebbe accusare i curatori, peraltro sempre ti, in altre portata a imitarne la postura: è il “tempo non sospetti, e ha visto spesso gli intel- attenti nelle loro ricerche precedenti a comparare le delle battaglie”, terminato nel 1962. Anche in que- lettuali alimentare in luogo di spegnere il fuoco di esperienze nazionali, di eccessivo francocentrismo. sto caso il termine di chiusura appare a un primo quel sentimento che ancora doveva essere chiama- Le opere, le riviste e i protagonisti della vita intellet- acchito sorprendente: le lotte cessano nel 1962, con to xenofobia. Per non parlare dell’antisemitismo, a tuale sono sempre inquadrati all’interno di una rete la fine della guerra di Algeria. E il sessantotto? E il cui forse qui si sarebbe dovuto concedere maggior di scambi tra i diversi paesi europei e altri continen- decennio rosso dei seventies? L’età successiva, dagli rilievo. V’è continuità dall’Ottocento a oggi per- ti, compreso quelli asiatico e africano. E c’è da chie- anni sessanta ai giorni nostri, è definito il “tempo ché, come ha scritto Charle in un libro preceden- dersi come possa essere altrimenti, poiché la Francia, delle crisi”. La decisione di collocare dopo la guerra te (Discordance des temps. Une brève histoire de la per un lungo tratto della vicenda qui presa in esame, di Algeria lo spartiacque tra un prima e un dopo modernité, Colin, 2011) la storia di questi secoli è è stata la capitale culturale del mondo, dove quasi non è così franco-française come potrebbe sembrare, semplicemente coincidente con quella della moder- tutto ha avuto inizio e da cui è transitato ciò che era e neppure così peregrina. Essa coglie infatti alcuni nità. Così Anatole France si chiedeva, nel 1891, in rilevante. Per questo le analisi in chiave transnazio- dati evidenti, ad esempio che con il decennio sessan- piena Belle époque, “perché siamo così tristi?”, una nale e globale della vita intellettuale dell’Ottocento ta prende piede grazie alla tecnologia un mutamen- citazione che permette ai due curatori di riflettere appaiono nel volume pienamente pertinenti: come to di cui esclusivamente a fine secolo si avrà piena sulle ragioni della “tristezza” attuale. Da interpreta- è noto, l’età delle nazioni è stata al contempo quella contezza: l’intellettuale perde la sua specificità, il suo re, aggiungiamo noi, per il declinare negli ultimi de- della prima globalizzazione. savoir-faire, cenni di un modello di trasmissione culturale, senza e di conseguenza l’aura, se non di sacra- - Storia Un altro elemento di novità dell’opera sta nella lità, perlomeno di autorevolezza che possedeva fin conoscere quali forme acquisirà nel futuro. Per sa- scansione cronologica, che non ricalca quella cano- da quando il romanticismo aveva eletto lo scrittore pere come è stato nel passato, disponiamo almeno nica delle storie politiche, sociali o delle relazioni a profeta. Con il diffondersi della piena scolarità, il di questa straordinaria opera, destinata a restare nel internazionali. Ogni parte del libro si dedica a un sessantotto e il decennio seguente vedono in Francia tempo, anche quando tutto sarà finito. periodo con caratteristiche piuttosto definite. Fat- ma non soltanto, la formazione di un “intellettuale [email protected] to salvo il lasso degli héritages dal 1789 al 1815, la di massa”, i media a cominciare dalla televisione cre- narrazione vera e propria comincia con la restau- ano una nuova tipologia di clerc, quello catodico, e M. Gervasoni insegna storia contemporanea all’Università del Molise Segnali N. 1 12

Perché l’economia ha bisogno degli strumenti concettuali che vengono dalla filosofia Riorientare l’economics di Maria Grazia Turri

el nostro paese sembra non esserci dialogo fra eco- dall’economics, gli strumenti di conoscenza che la disci- l’espressione di un’intenzionalità sociale, di un “noi” Nnomia e filosofia, in particolare non ci sono strut- plina utilizza e, infine, la capacità euristica che questa che si relaziona a un “noi”. Gli oggetti sociali vivono ture che si siano organizzate per progettare ricerche ha della realtà. Le ricerche assumono un’ottica che si nello spazio e nel tempo e dipendono dai soggetti e se comuni fra questi due ambiti. Sembriamo scarseggiare focalizza sulla struttura ontologica e metafisica delle non li usiamo nella loro funzione il contesto sanziona, di lavori interdisciplinari che mettano al centro alcune categorie, degli oggetti, dei fatti e dei comportamenti tanto che se non usiamo monete per pagare, siano esse questioni che potrebbero rendere utile la connessione che l’economics mette in campo. E se questo è di per metalliche, cartacee o elettroniche, o se non mantenia- fra le competenze che sono patrimonio di questi due sé rilevante, lo è tanto più dopo che le crisi di questi mo una promessa insita in una cambiale o in qualche settori scientifici. Da un lato, difficilmente i filosofi si anni hanno evidenziato la debolezza degli strumenti in forma di “pagherò” si è sanzionati, materialmente o cimentano con l’economia, se non per esprimere va- campo in ambito economico e reso la pubblica opi- moralmente. lutazioni di stampo “morale”, dall’altro gli economisti nione scettica sulla “bontà” delle ricette economico- Infine, gli studiosi che fanno riferimento al gruppo sembrano poter fare a meno dell’indagine concettuale finanziarie proposte o attuate. di Cambridge, pur nella diversità delle posizioni, pren- e metodologica che riguarda i loro modello econome- Inoltre, il testo di Searle è stato da stimolo per ripen- dono atto che presupporre l’esistenza della realtà non trici, sulla base dei quali vengono proposte politiche sare il concetto di società che si era imposto dalla metà coincide necessariamente con lo stabilire, o il credere, micro e macroeconomiche o politiche di gestione e degli anni sessanta del secolo scorso, ma che ha i suoi che questa realtà sia accessibile (piano ontologico); le sviluppo aziendale. In ambito economico, al massimo epigoni in ambito economico sin dagli anni cinquanta. facoltà, i modi e i criteri del conoscere (piano episte- ci si occupa di storia del pensiero economico, ma non Infatti, per quanto concerne la società, essa è stata per- mologico) non definiscono la realtà, anche se in alcuni ci si spinge al confronto con i concetti che, sin dal suo lopiù “letta” come la somma di monadi, gli individui; casi i due ordini di questioni si intersecano. La realtà è costituirsi come disciplina a se stante, gli economisti un paradigma di grande successo, perché da un lato costituita da componenti basilari: i fatti, i quali godo- adottano, o come presupposti nelle proprie teorie o appariva come il più autoevidente e dall’altro le argo- no, nell’essere descritti, della distinzione fra ontologico come risultato delle stesse. mentazioni portate avanti dal suo maggior esponente, ed epistemico da una parte, e fra oggettivo e soggettivo Invece, a Cambridge, il luogo in cui hanno insegnato Max Weber, sono state per molto tempo ritenute assai dall’altra. John Maynard Keynes e Piero Sraffa, da anni ha preso convincenti e hanno trovato quasi unicamente in Émi- Nonostante la nozione di “fatto” a cui si rifanno, che vita una struttura denominata Csog (Cambridge So- le Durkheim uno strenue oppositore, le cui tesi sulla è quella proposta da Searle, sia tutt’altro che chiara, cial Ontology Group), che ha messo in campo un con- costituzione della società, sulla “coscienza collettiva” e gli studiosi del Csog gli attribuiscono due significati: fronto fra economia e filosofia e che lavora e produce sui i fatti sociali come cose costituiscono la base per da un lato “fatto” rappresenta la condizione di verità e testi che stanno a cavallo fra questi due ambiti discipli- quella visione ontologica del sociale avanzata proprio dall’altro rappresenta le entità che esistono nel mondo. nari. È vero che esiste anche il Bsog (Berkeley Social da Searle, il quale però non prescinde da alcune ottiche “Fatto” allora verrebbe a configurarsi come un’entità Ontology Group), ma questo non si è mai dedicato in teoriche proposte dallo stesso Weber, o dalle tesi sulla più generale rispetto agli stati di cose, una sorta di “fatti modo specifico alla relazione economia-filosofia. simbologia e sulle relazioni di George Simmel. complessi”, ma, cosa assai più controversa. “Fatto” sa- È bene ricordare che quando si parla di economia, rebbe più generale anche rispetto alle entità sostanziali è necessario tenere presente che la lingua italiana non on solo la sociologia, ma soprattutto l’econo- come quelle accidentali. consente la distinzione che viene attuata invece in quel- Nmia si è mossa prevalentemente all’interno del Infine, l’intenzionalità collettiva, introdotta da Sear- la inglese, che denomina economics l’economia come paradigma weberiano, in un’ottica nettamente anti- le, è da questi studiosi irriducibile a una mera somma realista e che pone al centro dell’analisi l’azione del teoria e scienza – soprattutto come teoria dei beni di stati intenzionali individuali a cui si aggiungereb- singolo dotata di senso. Il paradigma euristico pro- be la consapevolezza degli stati intenzionali degli altri. scarsi – ed economy l’economia come pratica sociale. Si posto da Searle, e adottato dagli economisti e filosofi tratta di modalità fondamentalmente inscindibili ma Pertanto, a loro avviso, l’agire in ambito economico si indicati, è di particolare consistenza perché intro- fonda sull’intenzionalità, un’intenzionalità connessa che si è teso a voler tenere distinte in alcuni stadi del duce in una tassonomia degli oggetti che popolano ragionamento o a confonderle nelle finalità a esse attri- con l’obiettivo, con l’agire finalizzato. L’intenzionalità il mondo gli “oggetti sociali” e fra questi l’analisi si sarebbe uno stato nel quale il soggetto si rivolge a qual- buite. Il Csog si è da sempre concentrato unicamente, focalizza sulla moneta. cosa al di là di sé ed esisterebbero stati intenzionali che o in modo di gran lunga prevalente, sull’economics. Si tratta di un’ottica che affonda le radici in filosofi hanno una direzione dalla mente al mondo, come le Gli studiosi che ne fanno parte sono quasi sconosciu- come Adolf Reinach, un discepolo di Edmund Hus- credenze (di cui sono intrisi gli economisti, come ha ti in Italia, come lo sono i prodotti della loro ricerca. serl, che si è esercitato sugli oggetti del diritto, Alexius mostrato nei suoi lavori l’economista americana Deir- Tran- Mi riferisco soprattutto ai lavori di Paul Lewis ( Mainong e Kazimierz Twardowski, e per la quale non dre McCloskey), e stati intenzionali che hanno una sforming Economics, Routledge, 2004); agli studi di è tanto rilevante come la realtà sia accessibile, o quale direzione dal mondo alla mente, come i desideri e le Tony Lawson (Economics & Reality, Routledge, 1997), realtà sia accessibile, o se essa sia accessibile direttamen- intenzioni. professore di economics and philosophy a Cambridge; te o indirettamente, bensì il dato che esiste un mondo Gli oggetti sociali “incorporano” di conseguenza in alle elaborazioni di Uskali Mäki (The Economic World logicamente indipendente dalle rappresentazioni uma- loro stessi una forma di intenzionalità e questo con- View, Cambridge University Press, 2001, The Metho- ne. Diventano così distinti due problemi che, nel corso sente di spiegare i fenomeni sociali con gli stati in- dology of Positive Economics. Reflections on the Milton sia della storia della filosofia sia dell’economia, sono tenzionali degli attori, ma, si badi bene, solo grazie a Friedman Legacy, Cambridge University Press, 2009) stati spesso confusi: quello che discute sull’esistenza un’intenzionalità già originariamente sociale e non in- che insegna in Finlandia e, infine, a Stephen Pratten. della realtà e quello che discute sull’accessibilità a que- dividuale. Tale intenzione collettiva dovrebbe essere in In una prima fase, che termina a cavallo del millen- sta. E nel contempo diventa significativa la distinzione grado di coordinare e di pianificare l’attività unificata nio, questi ricercatori si sono soprattutto dedicati all’e- fra concetti ontologici e oggetti sociali. Gli economisti di un gruppo di agenti. Pertanto la capacità di fare dei redità e all’influenza del pensiero filosofico nell’econo- hanno a che fare con entrambi, ma trattandoli come piani e l’azione intenzionale dovrebbero essere spiegate mics e alla storia del pensiero economico e sociale, ma identici mettono in comune cose distinte, infatti una facendo appello a un’altra entità: la motivazione. Que- da quando il libro del filosofo John Searle, La costru- cosa è il denaro altra è la moneta. sto lo sanno assai bene le aziende. Come è noto, la gran zione della realtà sociale (Free Press, 1995, trad. italiana parte degli economisti aspira da circa un secolo e mez- Edizioni di Comunità, 1996), si è imposto come un erché ci si trovi di fronte a un oggetto sociale zo a far sì che la disciplina venga riconosciuta capace di testo dal quale non si può prescindere se ci si occupa Peconomico è necessario che il riferimento sia a utilizzare modelli in grado di far fronte all’incertezza di oggetti, fatti e comportamenti sociali, questi autori un oggetto fisico, il quale può assumere, grazie a un dei comportamenti individuali e collettivi e alla corre- hanno dato vita a lavori collettanei o individuali inno- processo attuato da almeno due esseri umani a un lazione fra questi. dato tempo e tramite un’azione intenzionale, una vativi come quelli di Tony Lawson (Reorienting Econo- Oggi, più che mai, l’incertezza è la categoria costitu- mics, Routledge, 2003; Essays on the nature and state of certa funzione. Di conseguenza, l’oggetto fisico perde il proprio specifico significato, anche poli- tiva anche di quelle discipline – fisica e matematica – modern Economics, Routledge, 2015), di Uskali Mäki che l’economia ha teso a voler imitare, in primo luogo (Fact and finction in Economics. Models, Realism and funzionale, per assumere in toto il valore delle fun- zioni attribuitegli; contestualmente si autonomizza come metodo. In questo contesto, sembra evidente la Social Constraction, Cambridge University Press, 2002; dall’atto costitutivo, ed è grazie a questa autonomiz- necessità, per l’economia, di fare uso degli strumenti Philosophy of Economics – Handbook of the Philosophy of zazione che esso è a tutti gli effetti un oggetto sociale concettuali che vengono dalla filosofia, al fine di, pri- Science, vol. 13, Cambridge University Press, 2012), di e che pertanto agisce in un ambiente determinato in ma, comprendere da un punto di vista teorico questa Stephen Pratten (Social Ontology and Modern Econom- cui gli individui divengono destinatari degli effet- categoria, e, in seguito, formulare opportuni model- ics, Routledge, 2015), ai quali è necessario aggiungere ti di un oggetto che ha vita autonoma dal singolo li che ne tengano debitamente conto. Attingendo ai anche i volumi di Anita Konzelmann Ziv e Hans Bern- concetti filosofici, infine, l’economia può tentare di - Filosofia ed economia - Filosofia soggetto, ma che non può prescindere dalla socialità hard Schmid Institutions, Emotions, and Group Agents: dell’ambiente di riferimento. Ne sono un esempio coniugare l’intenzionalità individuale con l’intenziona- Contributions to Social Ontology (Springer, 2013), e la moneta, i prodotti finanziari, i debiti, i beni co- lità collettiva, ed entrambe con le scelte. L’unica entità il lavoro collettaneo del 2007 di Clive Lawson, John muni. rilevante nei processi economici. Contributions to Social Ontology Latsis e Nuno Martins Qualsiasi oggetto sociale non solo si rende indipen- [email protected] (Routledge). dente dai soggetti che lo costituiscono, ma questa sua Questo filone di ricerca è rilevante perché mette in autonomia è tale che esso procede in virtù di leggi sue M. G. Turri insegna linguaggi della comunicazione aziendale

Segnali campo le relazioni fra la natura delle categorie utilizzate proprie. Le leggi autonome degli oggetti sociali sono all’Università di Torino N. 1 13

La battaglia di Salamina raccontata ai messicani da uno storico di Alicarnasso Filosofia antica per un mondo globalizzato di Michele Curnis

a filosofia offre una guida su come la ricerca deb- “Lba essere condotta”, si legge in un frammento del Protrettico di Aristotele. Il titolo vale come Discorso di esortazione allo studio, naturalmente della stessa filoso- fia, in quanto disciplina mentale dalle insospettate utili- tà. Definire la filosofia è sempre un esercizio difficile se non si parte dal significato etimologico, che di per sé è molto semplice: amore per il sapere. Nel libro VI dell’E- tica a Nicomaco, il grande trattato sul comportamento dell’uomo finalizzato al raggiungimento della felicità, Aristotele si preoccupa appunto di spiegare che cosa sia il sapere, e lo indica come insieme di intelletto e scienza, scienza esso stesso dei fondamenti di tutto quanto eccelle ed è degno di stima. La definizione è magnifica, ma ca- lata nel mondo di oggi suscita una domanda che rischia di metterla in crisi: che cosa può essere davvero eccellen- te e degno di stima per tutti gli uomini contemporanei? all’istruzione aveva la facoltà di accettarlo o di respin- di lingue e cultura classica come le nazioni dell’America I nomi di Aristotele e Platone evocano i fondamenti di gerlo. Tale continuità della tradizione culturale ha de- del centro-sud. Si sta comprendendo per esempio che un sistema filosofico e culturale molto complesso, costi- terminato un progressivo raffinamento degli strumenti anche la discussione politica è parte dell’attività filoso- tuito tanto di singole personalità quanto di intere scuole critici con cui rileggere il passato e riproporne o modi- fica, in quanto vaglia l’effettiva bontà dei modelli cui (l’Accademia, il Liceo, la Stoà). La coralità complessiva ficarne i modelli: nelle età della storia europea si sono l’indagine è approdata, e quindi necessita di fondamenti delle loro riflessioni si chiama ‘filosofia antica’ o ‘classi- avvicendate nell’eccellenza degli studi filologici prima “eccellenti” e “degni di stima”, come avrebbe detto Ari- ca’, una disciplina che in alcuni sistemi scolastici rientra l’Italia degli umanisti e degli editori rinascimentali, poi stotele. Anche per questo ha attecchito in molti paesi nei programmi di studio, ma che nella maggior parte la Francia, poi l’Olanda, nel secolo XVIII l’Inghilterra, dell’America Latina un progetto nato in Spagna, di cen- del mondo è ai più sconosciuta. Anche per le sue origini nel XIX la Germania. Lo studio della filosofia antica, in simento dei testi filosofici antichi, per poi riproporli uno così remote e affascinanti la filosofia dei Greci è regolar- altre parole, poteva sempre contare su di un supporto per uno nella versione originale con traduzione spagno- mente oggetto di celebrazioni entusiastiche oppure di propedeutico solidissimo, offerto dalla filologia testuale, la, commento filologico e filosofico. Ogni testo filosofi- spregiudicati attacchi (sono ancora recenti le critiche di dalla giurisprudenza, dalla storiografia e dall’archeolo- co, integro o frammentario, sarà indagato a partire dai Stephen Hawking e Steven Weinberg, che vorrebbero gia. Tutto questo è scontato agli occhi di un europeo supporti che lo hanno trasmesso fino all’età moderna: affossare addirittura la filosofia tout court, e sostituirla formatosi e cresciuto nel continente, in dialogo – spesso papiri, codici manoscritti, epigrafi. Ciascun volume si con un più serio studio delle scienze applicate). problematico – con altri europei; ma non lo è affatto per avvarrà della cooperazione di più studiosi, provenien- Non si tratta, in realtà, di salvare o condannare la fi- gli abitanti di continenti diversi, in cui la tradizione oc- ti da paesi diversi e con differenti competenze, chi per losofia antica, bensì di verificare se essa davvero possa cidentale (per intendersi, quella fondata sui paradigmi stabilire l’edizione critica dell’opera, chi per tradurla dal riuscire utile nel mondo di oggi a tutte le società che lo della cultura greco-latina e poi ebraico-cristiana) si è im- greco, dal latino, dalle lingue orientali di antiche versio- abitano. Si può azzardare una risposta a partire dal ruolo piantata come struttura portante dell’educazione e dello ni, chi per spiegarne ai lettori l’importanza nella storia e di “guida dell’indagine” e di “conoscenza di tutto ciò che nel presente. È nuovo, nel campo degli studi umanisti- è più degno di stima”. Ebbene, dai tempi di Platone il L’intervento è stato discusso durante il convegno ci, un disegno di così grandi proporzioni, diverso dalle pensiero critico costituisce la risorsa più preziosa di cui El Corpus Filosófico antiguo.P roblemas de de- tante e benemerite collezioni di testi antichi che esistono una persona possa disporre per relazionarsi con l’altro; limitación y constitución, organizzato dall’In- in molti paesi. Uno degli elementi che caratterizza ori- saper pensare, imparare a valutare la realtà prima di agire stituto de Estudios Clásicos “Lucio Anneo Séneca” ginalità e coerenza del progetto è la risorsa linguistica di Homo (o anche solo di parlare) parrebbe un’ovvietà per l’ della Universidad Carlos III di Madrid, 29-30 base: lo spagnolo. Oggi lingua madre per più di quattro- Sapiens . Invece il bisogno di questa capacità è diventato settembre 2016 cento milioni di persone in tutto il mondo, è anche la altissimo proprio oggi, nel generale smarrimento di tutti seconda lingua parlata negli Stati Uniti (dopo Città del i riferimenti e le certezze del passato. I mezzi di comu- sviluppo in tempi e modalità vari. L’America, per esem- Messico, la metropoli che più raduna ispanofoni è New nicazione di massa non riescono a dispensare il pensiero pio, a ogni sua latitudine offre storie di discontinuità, di York; per questo le università iberiche godono di una critico. Ancor meno ci riescono i social network e in strappi e di rotture; le culture che dalla specola del vec- straordinaria affluenza di studenti statunitensi, attirati generale il web, pur ricchissimo di informazioni e di ri- chio continente sono definite precolombiane hanno as- da una formazione di impianto europeo). sorse insostituibili, anche criticamente fondate. Il fatto sistito alla distruzione dei loro testi fondativi senza poter Il progetto del Corpus Filosófico antiguo è stato ideato e è che, abbattute le barriere dello spazio e del tempo, il far nulla per salvaguardarli. Se per un europeo Erodoto è pianificato da Francisco Leonardo Lisi, uno dei più noti mondo reale e virtuale oggi aggredisce l’individuo con un autore classico, perché dovrebbe esserlo anche per un studiosi di Platone e di filosofia antica nell’ambito in- la totalità schiacciante dei suoi dati: veri e falsi, buoni argentino, un colombiano o un canadese, dal momento e cattivi, affidabili e dubbi. L’inesauribilità del virtuale ternazionale; docente di filologia greca alla Universidad che illustra popoli e storie attorno al Mediterraneo? In Carlos III e direttore dell’Instituto Séneca, il professore sprigiona una forza emozionale fortissima ma non ne- realtà, un testo classico è definibile tale quando riesce cessariamente connotata dalla razionalità. La filosofia, al è ben consapevole dei rischi e delle incertezze che in- a parlare a ogni uomo, meglio se nella lingua nativa di combono su un progetto così laborioso e impegnativo. contrario, punta a potenziare la capacità critica – che poi quest’ultimo, senza limiti geografici o storici. Non si vuol dire capacità di distinguere, soprattutto il bene dal Sarà necessaria in primo luogo la cooperazione della co- tratta, quindi, di validità assoluta del pensiero filosofico munità scientifica mondiale perché si apprezzino i primi male, per poi scegliere – con metodo razionale, e non antico; anzi, è proprio l’elemento contrario – quello dia- soltanto emozionale. La lettura guidata di un testo scrit- risultati, a cominciare dall’esito di congressi durante i lettico che prende forma dal dubbio, o anche il rifiuto quali gli studiosi discuteranno di un’opera poco nota to, un testo che aiuti a pensare, si presenta ancora come scettico – che connota la filosofia greca per pluralismo e modalità efficace per risvegliare ed esercitare le potenzia- del medico greco Galeno, Sulla maniera migliore di inse- universalità del messaggio di fondo. Non è un caso se la gnare, che sembra nata per stimolare vieppiù il perenne lità critiche e intellettive dell’individuo, ed è per questo teorizzazione e la sofferta messa in pratica della demo- dibattito sulla scuola e sull’importanza della filosofia an- che cercare l’aiuto delle letterature antiche per orientarsi crazia siano nate nella stessa Grecia che denominiamo tica; poi di opere minori di Aristotele, dialoghi pseudo- nel mondo moderno è senza dubbio utile. “classica”, che fu poi l’Atene del V secolo a.C. platonici, frammenti dei filosofi presocratici e nuovi Se si osservano le grandi fasi di sviluppo del pensiero Quale ponte tra Europa e altri mondi, la Spagna metodi per la decifrazione dei celebri papiri di Ercolano. occidentale ci si accorge di come la tradizione culturale ebbe un ruolo importante nella diffusione della cultu- europea goda di un privilegio importante: la continui- ra antica, perché risalgono al Quattrocento numerose Tante questioni specifiche e tecniche, finalizzate però tà. Dall’età antica al millennio medioevale una quantità traduzioni in castigliano di testi filosofici greci, come alla presentazione dei testi nella versione più rigorosa e incommensurabile di testi è andata perduta o distrut- alcuni dialoghi platonici. Nel corso dei secoli XVI- comprensibile. La realizzazione del progetto, è evidente, ta, fino a quando la tecnica della stampa non ha per- XVIII la filosofia greca fu poi coltivata nelle università implica uno sforzo grandissimo, ma più forte di tutto messo una conservazione del sapere scritto (che non è latino-americane, fondate da spagnoli e portoghesi, ma è la volontà di avviare un lavoro pensato per più gene- certo l’unica forma di sapere) più duratura. Ma, a di- la tradizione andò perdendosi a partire dal secolo XIX razioni e con un orizzonte di lettori intercontinentale: spetto del naufragio dei testi, il mondo della scuola ha cittadini di un mondo globalizzato e incerto, sempre (al contrario di quanto accadeva in Europa). Gli effetti - Filosofia saputo programmare un canone di autori e di letture (Il a lungo termine della mancanza di strumenti critici e più chiamati a decidere come relazionarsi con il resto canone occidentale, appunto, posto in risalto da Harold della povertà educativa sono alla vista di tutti: ma quel del pianeta. Forse la sapienza filosofica degli antichi sa- Bloom), su cui le generazioni dell’età moderna si sono che più importa notare è che il desiderio di riscatto so- prà offrire un piccolo contributo a quella che appare la formate e con le cui problematiche storiche, esegetiche e ciale, economico e politico di terre come Colombia, sfida più difficile del XXI secolo. filosofiche si sono confrontate e scontrate. Il patrimonio Messico, Cile passi adesso anche attraverso il recupero [email protected] educativo ereditato dal passato, dunque, è sempre stato della filosofia antica e della sua fortuna nella storia. Po- a disposizione, e qualunque persona potesse accedere chi luoghi del mondo investono oggi nell’insegnamento M. Curnis insegna filologia classica all’Università Carlos III di Madrid Segnali N. 1 14

Il nuovo graphic novel dell’autore di Rughe Il quotidiano dei piccoli dettagli Intervista a Paco Roca di Andrea Pagliardi

a scritto a cadenza abbastanza regolare dei Svetlana Aleksievič. Mi sembra molto interessante il appena concluso un incontro pubblico proprio Hlibri in cui affronta la memoria storica della suo modo di recuperare la memoria di una società, con Zerocalcare) Spagna, come L’inverno del disegnatore, e altri, in- un buon punto di riferimento per me. Bartoli (sceneggiatore della serie a fumetti John Doe vece, come La casa e Rughe, in cui parla delle me- dal 2002 al 2012), Liberatore, ... Sì, l’Italia ha morie personali. Il rapporto tra ricordo, memoria Pensando ai suoi possibili riferimenti a me viene personale e storia è molto interessante. Quando in mente Mazzucchelli. moltissimi grandi autori. un ricordo diventa storia e che rapporto ha la sto- Sì, Città di vetro è una meraviglia. A proposito del film Arrugas-Rughe, noto che il ria con la memoria? fumetto è lungo 90 pagine mentre il film dura 90 Altri autori? Non ci avevo pensato e non li ho alternati in modo minuti. cosciente, ma i temi della memoria collettiva e indi- Ce ne sono molti. Il manga, ad esempio. Credo che Una coincidenza! viduale ritornano nelle mie opere. A suo modo è una uno dei problemi che abbiamo avuto in Occidente Sì, ma è strano, perché di solito un film di due specie di ricerca dell’identità, di provare a capire se sia stata la mancanza di storie legate al realismo quoti- ore si riesce a fare con un fumetto più denso. È sta- stessi come persone e anche come membri della so- diano, alla vita di tutti i giorni. Preferivamo le avven- ta difficile la trasposizione, considerando la lun- cietà, com’è la società in cui viviamo e qual è il suo ture, l’epica, altri generi. Eppure quando si guarda al ghezza del fumetto? comportamento. In questo senso, in tutto ciò che ho Giappone, a Tezuka o a Taniguchi, si vede che hanno fatto finora mi sono occupato di questo tema, cercare sviluppato un tipo di storie che parlano di fatti quo- Nel mio caso il fumetto si è rivelato un po’ cor- la mia identità, come società e come persona. tidiani. Anche nell’anime, Takahata e Miyazaki fanno to per il film. È stato necessario aggiungere alcune un’animazione legata alla quotidianità, lontana dalle parti e toglierne altre, ma ho più aggiunto che tolto. Quindi l’identità è una spe- Ho inserito tutta la scena della cie di filo conduttore tra la piscina, il dramma tra Emilio memoria individuale e quella L’assenza nuda e Miguel, i due protagonisti, collettiva. altre cose che mancano nel fu- Sì, anche nell’Inverno del di- di Chiara Bongiovanni metto, proprio per questioni di segnatore, che è il tentativo di lunghezza. Will Eisner diceva comprendere com’erano i dise- Paco Roca dunque, ma Paco Roca i simboli li tratta con che il fumetto è il cinema dei gnatori degli anni cinquanta in poveri. Per me è falso, perché La casa mano leggera, senza lasciarli trionfare, ponen- Spagna, e ho imparato molto doli sempre tra salde parentesi di realtà. Lo fa il fumetto è più simile a un ed. orig. 2015, trad. dallo spagnolo di Bruno Arpaia, su quale fosse la loro visione del in questa come in molte altre sue opere tra cui romanzo o a un libro che a un mondo del fumetto e su come pp. 125, € 16,90, Tunué, Latina 2016 la più nota, Rughe, breve fumetto sull’alzhei- film. Le due forme di lettura è cambiata nel corso del tempo. mer visto da dentro. La vita all’ospizio, i desi- non hanno niente a che vede- Per me guardare al passato è un re fratelli si ritrovano un anno dopo la deri di fuga, il terrore e l’obnubilamento. No- re. Un fumetto o un romanzo modo per capire il presente. Tmorte del padre nella villetta di campa- vanta pagine di angoscia pura senza un’ombra sono molto più lenti. Il lettore gna che l’uomo ha costruito con le sue mani All’inizio ha scritto dei libri di compiacimento e di inopportuna morbosi- è attivo, non passivo, si muove e dove da bambini trascorrevano le vacanze. tà. In La casa, come in Rughe, il disegno è al in avanti, all’indietro, è in gra- in cui è molto presente un ap- Uno scrittore sbadato con una moglie saggia, proccio diverso, surrealista, tempo stesso essenziale e dettagliato, sulla scia do di seguire un sacco di trame un meccanico schiacciato dal peso delle re- per certi versi fantastico. E di una tardiva ligne claire che ha abbandonato e di personaggi diversi senza sponsabilità quotidiane con un figlio già ado- poi ha smesso. le strade esotiche dell’avventura per diventare perdersi. Invece nel cinema lo lescente e una giovane donna con una bimba con il tempo pianamente intimista (e tornano spettatore è passivo, deve appa- Parlo sempre degli stessi temi piccola e un marito giocherellone devono così rire tutto molto chiaro, molto e anche i miei personaggi quasi alla mente a questo proposito confrontarsi con la sofferen- le scelte stilistiche analoghe di semplice. Nel caso di Arrugas- sempre si somigliano, lottano za, la solitudine, il passato e Rughe ho dovuto eliminare dei contro qualcosa di inevitabi- Rutu Modan in La proprietà). scegliere insieme che cosa fare Anche dal punto di vista della personaggi secondari perché le, per non perdere la digni- della casa. Si tratta quindi di risultavano troppo confusi. Ho tà. Sono personaggi perdenti. scrittura Roca dimostra gran- un fumetto sul lutto e soprat- de consapevolezza dei propri dovuto togliere certe cose ma Anche se si ritrovano sempre tutto sulla difficoltà, se non soprattutto aggiungere, perché lo stesso tema e gli stessi perso- mezzi unita ad un’esemplare impossibilità, di condivisione sobrietà nell’uso del linguag- le novanta pagine erano un po’ naggi, cerco di vestirli in modo del lutto. La casa è ciò che re- corte per i novanta minuti del diverso, di vederli da un punto gio e del suo rapporto con sta della vita di un uomo, la l’immagine. Evita da sempre film. di vista surreale, o umoristico, sua traccia nel mondo. Ritrovare lo sciacquone o storico, con approcci diversi. le didascalie emotive ad effetto che spesso so- Ha dei progetti per il futu- che perde, l’orto ben curato, il garage pieno di vraccaricano di parole la tavola disegnata. Di- ro? Ci puo anticipare qualco- Credo di parlare sempre del- attrezzi, la pergola barcollante significa toccare le stesse cose, anche se cerco dascalie usate magnificamente a suo tempo da sa? con mano l’assenza nuda e senza appigli. E ciò Born again di cambiare. Ma è anche vero Frank Miller, ad esempio in , perché Negli ultimi tempi ho lavo- contro cui cozzano duramente i tre fratelli è in quei casi servivano a dare una nuova cruda che fare un fumetto è un lavoro per l’appunto l’assenza concreta dell’uomo che rato all’adattamento cinemato- molto lungo, che richiede anni profondità e una patina di letterarietà emozio- grafico di Memorie di un uomo li ha allevati e che ricompare, dolorosamente nale al genere superoistico, ma che nei più re- per essere finito, per cui ho bi- sbiadito, soltanto nei ricordi e nelle chiacchiere in pigiama, un film di anima- sogno che il progetto iniziale centi graphic novel minimali e spesso in gran zione, ma ho avuto problemi di un vecchio vicino di casa. A questo punto parte autobiografici brillano di ridondanza. sia diverso per non annoiarmi il semplice e banale dilemma se tenere la casa con i produttori e ho abban- e per stimolarmi. E ho bisogno Roca si affida invece a dialoghi brevi e spezzati donato. Ero il regista ma ho o venderla assume anch’esso un valore simbo- soprattutto di strumenti sem- che non potrebbero essere definiti né letterari dovuto lasciare perché eravamo lico che gioca a rimpiattino con le apparenze. pre nuovi per trovare un altro né cinematografici, ma propriamente legati alla in disaccordo. Il film uscirà lo Conservare la casa, tentazione a cui tutti i per- modo di raccontare, cambian- narrazione sequenziale per immagini, fumetti stesso alla fine del 2017. Pecca- sonaggi rischiano in momenti diversi di cedere, per un testo a fumetti. In questo caso, e non do genere o da un’altra prospet- to, ho passato anni a lavorarci significherebbe restare aggrappati all’assenza e sempre avviene, le parole e le immagini seguo- tiva, ma inevitabilmente finisco per niente. Ora ho quasi fini- no un’unica strada e tendono a un’unica meta per parlare sempre delle stesse ancorati al lutto, venderla, accettare il distacco to una cosa un po’ strana, un offrendo un raro esempio di coesione formale cose. e rassegnarsi alla complessa cerimonia interiore libro-disco, una conversazione dell’elaborazione. Un fumetto denso di simboli che si fonde con una storia lieve e dolente. Come autori non di fu- con un amico musicista che ha metti, quali sono i suoi rife- un gruppo rock-punk. La mu- rimenti? Per i suoi primi lavori, immagino che ci storie grandiose Disney, parlano di piccoli dettagli. In sica mi ha sempre affascinato sia un’influenza della letteratura sudamericana, questo senso gli autori giapponesi esercitano un’in- perché non capisco molto bene come si faccia una quindi Cortázar, Borges... Invece nei suoi testi più fluenza su di me. Tezuka negli anni settanta sceglie- canzone. È una specie di conversazione, di dialogo tra - Fumetti legati alla memoria, quali sono gli autori non di va temi narrativamente impensabili per il resto del di noi, in cui lui racconta come compone, da dove gli fumetti che magari possono essere dei riferimenti, mondo. E poi ci sono Marjane Satrapi, Chris Ware, vengono le idee, come si immagina le canzoni nella se ce ne sono? Daniel Clowes e uno dei miei preferiti, Jaime Her- sua testa, com’è l’industria discografica, e io racconto nandez, l’autore di Love and Rockets. Ma mi piaccio- a mia volta le differenze con il mondo del fumetto, Ne potrei dire tanti. Ad esempio, in Spagna, Almu- no anche autori più classici, come Vittorio Giardino. come lavoro. Insomma, è un modo per conoscersi a dena Grandes e , che danno sempre alla vicenda. memoria un posto importante all’interno della loro Tra gli italiani contemporanei, a parte Zerocal-

Segnali opera. A livello internazionale, direi il premio Nobel care? (ndr.: Al momento dell’intervista Roca aveva Traduzione dallo spagnolo di Damiano Latella N. 1 15 Libro del mese prodigio non era esclusivo, ma Sangue freddo davanti al re d’Italia attestato anche in altre città con Somatizzare i segni della santità di Andrea Nicolotti sangui di altri santi oggi caduti di Maria Pia Donato nell’oblio. Esisteva anche un se- condo miracolo del sangue di san Francesco Paolo de Ceglia di nuovo la liquefazione. Gennaro, attestato a partire dal el 1389 una processione at- illuminato). Il segreto L’autore non si limita a inda- Settecento, sulla presunta pietra Ntraversa Napoli per implo- Nota de Ceglia come un fatto di san Gennaro gare l’ambiente napoletano, ma insanguinata della sua decapita- rare la fine della carestia, quando straordinario entra facilmente nel si apre all’Europa. Se nel mon- il sangue del martire Gennaro si quadro della scienza aristotelico- Storia naturale zione sulla quale si diceva avve- do cattolico le meraviglie che si liquefà prodigiosamente, un segno scolastica medievale e rinascimen- di un miracolo napoletano nisse un’altra liquefazione; fino a attribuivano ai resti umani sem- interpretato dai fedeli come una tale tinta di platonismo e in una che, nel 1972, non si rivelò che pp. 410, € 32, bravano aver luogo soltanto con grazia. È l’inizio della lunga storia concezione plastica della natura la pietra non conteneva sangue Einaudi, Torino 2016 i corpi dei santi, in quello pro- di un mistero che unisce una cit- che ancora informerebbe la cultura ma era solo ricoperta di vernice testante erano ascritte anche ai tà e il suo santo, o meglio, colui folklorica; più difficilmente entra e cera. a relazione di un anonimo cadaveri comuni. Quello che in che grazie al prodigio del sangue nel meccanicismo post-galileiano Ma cosa c’è davvero nelle am- Lcronicista del 1389 costitu- Italia era un miracolo, in Germa- diverrà il nume principale tra una e post-cartesiano e in leggi di fer- isce la prima attestazione di un nia poteva essere un evento na- polle napoletane? L’esame del piccola folla di protettori celesti. rea causalità. Si può obiettare che prodigio legato al sangue del turale: l’interpretazione di questi presunto sangue non si può fare Quasi quasi sette secoli fatti di riti la filosofia meccanicista e la scien- martire Gennaro, pare scono- fenomeni rivela l’esistenza di due senza trapassare il vetro, e questo e di dubbi, di popolo e di dotti, di za moderna forniscono un quadro sciuto fino a quel momento, nel- Europe con due visioni della na- ha condizionato tutti gli studi. rotture e ricomposizioni, di grandi altrettanto, persino più solido per la città di Napoli. Per una curiosa tura poco conciliabili. Qui si fa Nel tempo si sono moltiplicati fiammate e di periodi di risacca, constatare un miracolo. Dopo la coincidenza nello stesso anno, sentire la formazione di de Ceglia i tentativi di produr- che arrivano fino a oggi, rottura religiosa della Riforma, in pieno scisma d’Occidente, in di storico della scienza, che getta re sostanze simili al quando ogni anno una la chiesa accentra, burocratizza e Francia il vescovo di Troyes scri- una luce inaspettata sulla genesi e sangue e capaci di li- folla di fedeli attende “scientificizza” fortemente le pro- veva al papa per denunciare l’e- sulle metamorfosi del fenomeno quefarsi grazie al ca- il ripetersi dell’evento, cedure delineate tra XII e XIII sposizione di una falsa sindone di napoletano. lore o al movimento. puntualmente riferito secolo. Su questo terreno rinforza Cristo, anch’essa mai menzionata Intanto a Napoli la liquefazione A inizio Novecento dai media tra curiosità e l’alleanza con le élite colte, apren- nei secoli precedenti. Entrambe del sangue era divenuta progres- persino alcuni eccle- omaggio alla tradizione. do alle novità scientifiche, almeno le reliquie, comparse nella storia sivamente un momento centrale siastici si sono dedi- La liquefazione del allo stesso tempo, hanno avuto fino a quando queste élite a metà della vita cittadina. All’inizio del cati al discredito del sangue del martire alla una gran fortuna, sia quella oggi Seicento non iniziano a sfilarsi Seicento nasce un vero e proprio sangue (gli stessi che presenza della sua testa conservata a Torino sia quella di con il secolarizzarsi dello stato. Al talora, contemporane- conservata in un reli- Napoli, divenuta subito famosa organo di governo della Cappel- contempo, intende ripulire la fede amente, screditavano per il suo comportamento stra- la del tesoro di san Gennaro, la quiario antropomorfo da scorie, leggende, falsi miracoli. la Sindone); qui e là ordinario: il sangue di Gennaro Deputazione, che affonda le sue è uno dei prodigi più Tuttavia, il lento aggiornamento si aprono i primi tentativi di stu- conservato in due ampolle, si radici nei “sedili” del patriziato celebrati, commentati, criticati teorico che avviene a livello delle raccontava, passava dallo stato e del popolo napoletano ai qua- dio scientifico, non sempre libe- della cristianità occidentale. Du- spiegazioni e delle tecniche erme- solido a quello liquido, anzi, an- li era affidato il governo della ramente concesso e dai risultati rante la Riforma furono numerosi neutiche nelle istanze del sacro, dava in ebollizione quando veni- città. La Deputazione si occupa questionabili. Nei decenni scorsi gli autori protestanti che presero non cambia il fatto che la chiesa va avvicinato al reliquiario antro- ancor oggi di gestire le reliquie gli stessi studiosi impegnati nella Gennaro a epitome degli abusi resta ancorata alla grande summa pomorfo contenente le reliquie di Gennaro, a discapito dell’au- ricerca del sangue sulla Sindone di credulità e delle false reliquie tomistica nella volontà di concilia- corporali del santo. È importante torità arcivescovile che a lungo (in testa Pierluigi Baima Bollone) di Roma. Nel corso del Seicento i re fede e ragione (ossia, mentre si evidenziare questo punto di par- (e da ultimo assai recentemente) hanno cercato di verificarlo an- dubbi si riproposero sia da parte di protesta la supremazia della prima tenza: alle sue origini il sangue ha cercato senza successo di far che nell’ampolla napoletana, e gli pensatori libertini che di religiosi sulla seconda, sottomettere il mi- si comportava in modo da far prevalere la propria autorità. Ma stessi chimici che hanno tentato rigoristi della “scuola mabillona”. stero alla scienza), e che resta radi- pensare che l’azione meravigliosa Gennaro è un santo della città di di riprodurre la reliquia torine- Nel Settecento poi, e soprattut- cata nella tradizione, fonte talvolta fosse il prodotto dell’interazione Napoli, più che della chiesa; ed è se (in testa Luigi Garlaschelli) si to nell’Ottocento, il miracolo di di errore, più spesso di verità. fra le due reliquie. Il beato Che- la città intera che si fa carico di sono impegnati nel creare un fin- san Gennaro divenne il simbolo In ogni caso, e in ogni fase fino rubino da Spoleto, ad esempio, celebrare la sua festa principale, to sangue miracoloso. Le due re- dell’alleanza oscurantista tra la al presente, si tratta di aggiusta- teorizzava che i cambiamenti del approntando effimeri catafalchi liquie si rivelano ancora una volta chiesa e il popolo, ostacolo alla na- menti che avvengono attraverso sangue dallo stato solido a quello riccamente decorati che funge- legate da un sottile filo rosso. Per- scita di una nuova Italia. accelerazioni e reazioni, lotte e liquido, e viceversa, dipendes- vano da palcoscenici sui quali il ché anche se oggi la chiesa, per fratture. Ma su entrambi gli schie- sero meccanicamente dalla di- busto del santo era collocato in siffatte reliquie, tenta di essere n un libro suggestivo che è an- ramenti cosiddetti “oscurantista” e stanza fra le ampolle e il busto- attesa dell’arrivo del suo sangue, più prudente a livello ufficiale ed Iche un esperimento di stile, “illuminato” dentro e fuori la chie- reliquiario con la testa del santo. per provocare il miracolo. evita di appoggiare formalmente Francesco Paolo de Ceglia segue sa, mentre si tracciano i confini tra Qualcun altro osava addirittura la credenza nella loro autenticità, il filo di questo complicato dia- naturale e sovrannaturale, si tratta pensare che il sangue ribollisse di ’attesa dello scioglimento del il sostegno fornito anche ai più logo tra credenza religiosa e filo- comunque di rafforzare il control- sofia naturale. Tesse una trama di rabbia perché nel reliquiario era Lsangue subisce a sua volta alti livelli, con la parola ma an- lo dall’alto e di demarcare meglio una progressiva ritualizzazione fonti cronachistiche, agiografiche, stata inserita per sbaglio non la che con i fatti, non cessa di essere cultura popolare e cultura dotta. popolare, simbolicamente rap- mediche e letterarie, di testimo- testa del martire Gennaro, bensì forte. De Ceglia al termine del Perciò fare i conti con san Gen- presentata, perlomeno a partire nianze e scritti di vario genere, e naro è difficile. Espressione del quella di Timoteo, il suo carnefi- suo godibile libro centra il pro- dal XVIII secolo, dalle cosiddet- v’intreccia un ordito di spunti, meraviglioso fisiologico che, dal ce. Nel suo libro de Ceglia cerca blema attuale, lo stesso che vale te “parenti di san Gennaro” che episodi, personaggi più o meno medioevo e sempre più dalla Con- di raccontarci – e ci riesce perfet- per tutte le reliquie miracolose invocano e quasi costringono il direttamente connessi alla vicenda troriforma, somatizza i segni della tamente – “gli sforzi compiuti da ancora in piena attività e, vien santo a compiere presto il mira- del sangue, da Croll a Galileo, da santità nel corpo vivo o morto, uomini e donne del passato per da dire, proprio per questo più colo. Nasce anche una letteratura Liceti a Mabillon, da Benedetto e che volentieri si manifesta nel concettualizzare un fenomeno”, o meno escluse da una verifica quello della liquefazione, che che cerca di spiegare il significato XIV a Garibaldi, ora calando il sangue, vettore della vita e simbo- sperimentale di tipo scientifico meglio si comprende gettando degli scioglimenti e dei mancati mistero nel contesto napoletano, lo cristico, il mistero partenopeo che possa portare a risultati su uno sguardo sulla credenza, all’e- scioglimenti, in quanto la reli- ora volendone fare un prisma sulla è anche una manifestazione del cui discutere con cognizione di poca diffusa, in una sorta di ma- quia si comporta talora in modo cultura italiana e persino europea. prodigioso antico che dà a vedere gia contagiosa per cui “gli oggetti inaspettato: ad esempio si scioglie causa: “Occorrerebbe condurre Alternando trattatistica accade- la potenza divina nella natura. È che siano stati in contatto gli uni davanti ai francesi conquistatori osservazioni con criteri condivisi mica e scrittura evocativa di rapi- refrattario cioè all’inflessione me- con gli altri resterebbero sempre e di fronte a Garibaldi, ma non al da scienziati, credenti e non, nel- de pennellate psicologiche, con- dica che la chiesa della Controri- in relazione di simpatia anche cospetto del re Vittorio Emanue- la massima serenità e trasparenza. fronta la storia della scienza con forma ha impresso al miracolo nel una volta separati”. Salta subito le. Ma essa, oltre che miracolosa, Senza segreti. Senza trabocchetti. l’antropologia, la storia religiosa, tentativo di dimostrarlo in modo agli occhi la stridente differenza è anche uno strumento apotro- Senza scommesse alla maniera i cultural studies. Tratteggia così inoppugnabile. In più c’è Napoli, rispetto a ciò che accade oggi, dal paico, capace perfino di fermare dell’‘Asino’, ma con il genuino una storia di san Gennaro come dove, dagli Angioini all’Italia libe- momento che ai giorni nostri la l’eruzione del Vesuvio. proposito di comprendere quel la storia della tensione tra visione rale, il popolo è un’entità minac- vicinanza fra le due reliquie ha De Ceglia, verso la fine del li- che accade”. Qualunque pos- del mondo cattolica e protestante, ciosa, capace di impossessarsi delle perso qualunque importanza nel bro, deve anche occuparsi di tutti sa essere il risultato, ancora una tra chiesa che controlla e condan- caratterizzazioni verticali e dei miti verificarsi del prodigio. E saltano coloro che hanno provato a dare volta questo libro dimostra che il na e libera indagine, tra pensiero ai quali ieri e oggi si suppone cre- agli occhi anche le discrepan- una spiegazione naturale al feno- rinnovato interesse per una storia primitivo (il riferimento è a Lévy- da come una leva politica che non ti descrizioni del fenomeno da meno della liquefazione. I tenta- delle devozioni ha di per sé una Bruhl) e razionalità moderna, tra sempre le classi dominanti hanno parte dei testimoni oculari dei tivi di riprodurre lo scioglimento sua forte ragion d’essere. filosofia del “quasi sempre” aristo- potuto maneggiare. del sangue sono vecchi di seco- telico e scienza delle leggi naturali secoli passati, inizialmente atten- [email protected] [email protected] ti a descrivere la liquefazione del li: molti uomini di scienza, più universali. Insomma, del conflitto sangue, poi l’ebollizione, e infine, che teologi, si sono occupati del A. Nicolotti insegna storia del cristianesimo tra oscurantismo e lumi (sia pur M.P. Donato insegna storia moderna dalla metà del Settecento a oggi, prodigio. Anche perché questo all’Università di Torino nella declinazione di cattolicesimo all’Università di Cagliari N. 1 16 Primo piano cluso nel volume) che contiene alcu- la letteratura, il cinema e la canzone Riflessioni a posteriori sull’attualità ne rarità, come le registrazioni delle Cherchez la mère d’autore. Per quanto riguarda il tema interviste al padre di Spiegelman che della persecuzione degli ebrei vor- di Alice Balestrino racconta la sua vita di prigioniero ad di Erik Balzaretti rei ricordare che, senza Maus, non Auschwitz, e una versione interattiva sarebbero mai esistiti graphic novel l graphic novel Maus è stato proba- Art Spiegelman quesito del filosofo tedesco Theo- di Maus. come Sono figlia dell’Olocausto di bilmente il più influente esempio MetaMaus dor Adorno: scrivere poesie – e, per Al di là dell’originale approccio I Bernice Eisenstein (Guanda, 2007), estensione, fare arte – dopo Au- di narrazione per immagini del secolo La seconda generazione. Quello che ed. orig. 2011, multimediale, a rendere MetaMaus passato. Figlio di un lavoro che lo ave- schwitz è una barbarie? E se forse particolarmente incisivo è la riflessio- non ho detto a mio padre, di Michel trad. dall’inglese di Cristiana Mennella, lo era per la generazione che visse o va impegnato dalla fine degli anni set- Kichka (Rizzoli Lizard 2014), Jan pp. 229, € 35, ne sulla storia e sulla sua costruzione tanta, Maus rilanciò l’inesausto tema assistette al genocidio, può la gene- che si articola di pagina in pagina, re- Karsky. L’uomo che scoprì l’Olocausto Einaudi, Torino 2016 dell’Olocausto affidando al racconto di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso razione successiva cercare di cogliere stituendo una visione cumulativa del le atrocità della Shoah attraverso un sequenziale illustrato tutto il dram- (Rizzoli Lizard, 2014), Noi non an- passato, fatto di momenti dai con- cinque anni dalla pubblicazione medium generalmente associato alla ma della famiglia di Art Spiegelman dremo a vedere Auschwitz di Jeremie torni porosi e di eventi diversi che negli Stati Uniti, Einaudi porta spensieratezza, come il fumetto, o è nella Polonia nazista grazie alla testi- Dres (Coconino 2012), quest’ultimo A si compenetrano a vicenda. Questa finalmente in Italia (con la tradu- questo un atto più che barbaro, osce- monianza diretta del padre Vladek, realizzato da un autore già di terza ge- zione di Cristiana Mennella) Meta- no? interpretazione quasi bergsoniana collegata al presente, con l’intento di nerazione che testimonia l’evoluzione Maus, un’opera insolita di un autore Pressato da questi interrogativi – del tempo non lineare ma vissuto per ridefinire la memoria privata all’inter- della percezione del tema all’interno no di un processo di oblio collettivo. già artefice di altre imprese editoriali doppiamente radicati nel suo pensie- momenti già era presente, sebbene della comunità ebraica. La fortuna dell’opera, che è stata pub- pionieristiche. In quest’ultimo lavo- ro, e di uomo d’arte e di figlio di due in versione embrionale, Per realizzare Maus e per sistema- blicata in progress sino ai ro, Art Spiegelman – fumettista sta- sopravvissuti – Spiegelman ragiona in L’ombra delle torri (Ei- tizzare la ricerca personale e generale primi anni novanta, tunitense di origini polacche – torna sul rapporto tra testimonianza stori- naudi, 2004), il fumetto sul tema Spiegelman ha messo insie- su Maus (pubblicato per la prima in cui Spiegelman racco- testimoniata dagli innu- me nel 2011 una grande quantità di ca e resa letteraria, sulla (im)possibi- merevoli riconoscimenti, volta in Italia nel 1989 da Rizzoli e lità di comprendere un evento senza glie la sua esperienza e le materiali: le registrazioni del racconto ora edito da Einaudi per la traduzio- sue impressioni dell’11 in primis uno Special Pri- del padre Vladek, documenti, imma- averlo esperito in prima persona, sul- ze del Pulitzer nel 1992, ne di Cristina Previtali), il capolavo- la commercializzazione dell’Olocau- settembre 2001: travolto gini, disegni, interviste sull’opera e ro che l’ha fatto conoscere al grande dalla furia degli attacchi si deve a molti fattori, riflessioni sul mezzo fumetto. Il tutto sto (che lui definisce olokitsch), sul ma innanzi tutto a quella pubblico. Maus – suddiviso in due terroristici, l’autore ten- è stato raccolto in un volume autono- suo essere un fumettista la cui matita magia speciale che irra- parti, Maus I. Mio padre sanguina è in equilibrio precario tra la rappre- ta di comprendere, nel mo corredato di un cd navigabile, dal dia i capolavori seminali, titolo MetaMaus. Il materiale davvero storia e Maus II. E qui sono cominciati sentazione dell’orrore e le inevitabili senso di fare suo, l’orrore dove tutte ma proprio i miei guai – è un romanzo a fumetti contaminazioni della cultura pop – della tragedia ricorrendo sorprendente e senza dubbio som- tutte le scommesse pos- mergente (a un primo impatto si è che esplora l’impervio terreno stori- emblematica, a tal proposito, la vi- alla mappa emotiva del sibili sono vinte all’in- co dell’Olocausto percorrendo un gnetta in cui il topo-artista (uno dei trauma che gli era stata lasciata dai travolti da migliaia di schizzi, bozzetti terno di un meccanismo perfetto, preparatori, taccuini, supplementi sentiero mai battuto prima, appunto protagonisti di Maus e chiaramente genitori: se per lungo tempo gli era progettato nei minimi particolari in il fumetto, che smette così i panni alter-ego dell’autore) tiene in mano stato impossibile immaginare “l’o- supplementari, filmini e materiali funzione al tema e alle modalità del di archivi), ma anche per la qualità infantili e adolescenziali per entrare un ratto ripugnante mentre troneg- dore indescrivibile” che gravava su racconto. Alcune di quelle scommes- delle parole e dei segni-immagini a pieno titolo nel novero dei media gia alle sue spalle la faccia sorridente Auschwitz, a Ground Zero pensa di se quali l’uso del fumetto in modalità adulti. L’Olocausto rappresentato da di Mickey Mouse. che sembrano non finire mai. Poi si averne infine colto l’essenza. espressionista e underground per un scopre che ogni cosa è strutturata, Spiegelman è disegnato con un tratto Composto da tre macro-sezioni In MetaMaus Spiegelman dà ra- racconto autobiografico a più livel- che varia nello spessore, ma mai nella che rispondono a quelle che Spiegel- sistematizzata per la gioia del fanati- gione di questa concezione liquida li, il tema dell’Olocausto, la scelta co più curioso grazie soprattutto al risolutezza, è tinteggiato di bianco e man ricorda come le tre domande del trauma che trabocca da una ge- di animalizzare le “razze” attraverso dialogo continuo tra Spiegelman e la nero ma anche di molto grigio, è a che più di frequente gli sono state nerazione all’altra, che inonda la vita l’espediente di ribaltare Esopo e Di- sua collaboratrice Hillary Chute che volte involuto, confuso, quasi uno poste in merito a Maus – perché di chi ne è vittima e poi, goccia dopo sney, scegliendo la strada che aveva permette ai lettori di trovare risposte scarabocchio – sia visivo sia concet- l’Olocausto? Perché i topi? Perché i goccia, scava inesorabile un incavo in intrapreso Grandville, realizzando gli a ogni domanda e curiosità: dalla più tuale – e sono questi tratti a rendere MetaMaus fumetti? – è una lunga quella dei successori che diventano ebrei con fattezze di topi e i tedeschi ingenua a quella più intellettualmen- la sua mano singolare ed efficace. e acuta intervista di Hillary Chute, quindi testimoni del post-trauma, con quelle di gatti, da qui “Maus” te complessa. Chiunque si occupi In una sola opera, che gli è valsa come variante felina di “Raus”, e via critica letteraria esperta in fumetti, custodi della post-memoria. Proprio di linguaggi narrativi e di visual art il premio Pulitzer nel 1992, Spie- dicendo, la limitazione delle scene all’autore; un dialogo profondo, che la post-memoria (uno dei concet- deve possedere MetaMaus come te- violente all’interno di una dramma- gelman è riuscito quindi non solo sonda la storia della Shoah attraverso sto di riferimento critico. Tornando ti più recentemente dibattuti degli turgia dell’ansia e del dolore ma an- a riqualificare il linguaggio del fu- la storia personale della famiglia Spie- alla storia, ogni scelta dell’autore è studi sull’Olocausto) è per Spiegel- che della speranza e dell’amore, sono metto, potenziandone le possibilità gelman, ripercorrendo sia i terribili sezionata e mostrata attraverso l’a- man a tratti condanna dal passato alla base di una narrazione innovativa espressive e rivendicandone la serietà fatti narrati in Maus sia il travagliato nalisi del progetto, il procedimento dalla spietatezza biblica – “le colpe e di grande impatto emotivo tanto artistica, ma anche a rivoluzionare il processo della sua creazione artistica, teorico e pratico che ha portato alla dei padri ricadranno sui figli” – e a quanto lo è stata Le Benevole (2006) canone della letteratura dell’Olocau- in un continuo gioco di specchi tra realizzazione delle singole tavole, dei tratti categoria critica con cui leggere di Jonathan Littell, spiazzante opera sto e la sua comprensione. Il lavoro memoria ufficiale e memoria per- vari capitoli, delle copertine. Tutto è e interpretare il presente. La peren- letteraria sul nazismo dal punto di memorialistico meno convenzionale sonale e di rimandi tra storia e sua trasmesso in modo molto intuitivo e ne urgenza che l’Olocausto eserci- vista di un nazista. Quelle scommes- fino ad allora pubblicato: in Maus i narrazione. Le considerazioni a cui razionale senza mai perdere l’elemen- ta sull’attualità – una premura che se hanno testimoniato che il graphic personaggi assumono le sembian- porta la conversazione sono appro- to emozionale che percorre la narra- Spiegelman tenta invano di costrin- novel è un mezzo particolarmente ze di animali antropomorfizzati; gli fondite dall’inserimento di materiale zione complessiva di Maus ma anche ebrei diventano così topi perseguitati extra-testuale che a tratti interrompe gere dentro il rettangolo delle vignet- adatto al racconto interiore, biografi- co e diaristico, molto simile alla can- le motivazioni consce e inconsce dai gatti-nazisti che vengono infine il filo del discorso per svolgerlo ulte- te, per poi chiudere Maus con un’im- MetaMaus zone d’autore. Spiegelman è di fatto dell’autore. è l’indispensa- vinti dai cani-americani. Un Olocau- riormente; il lettore s’imbatte così in magine che sanguina e valica i bordi bile complemento a Maus in quanto sto trasfigurato, volto in una metafo- foto e alberi genealogici di famiglia, grafici – è forse il solco più profondo un graphic designer a cui sta a cuore anche il livello formale della proposta ci fa rivivere la storia ma ce ne raccon- ra che richiama alla mente l’Orwell documenti ufficiali come i passa- che MetaMaus traccia nella coscienza ta moltissime altre che le sono vissute di La fattoria degli animali per la porti dei genitori di Spiegelman, moderna e lo rende un’opera capace grafica: e sotto questo punto di vista Maus è un modello di coerenza strut- intorno. E, naturalmente, MetaMaus scelta di comunicare la gravità di un versioni abbozzate delle strisce di di dialogare con la complessità del funziona anche come spinta a leggere soggetto attraverso il turbamento del Maus, ma anche lettere di rifiuto che nostro mondo in tumulto. turale che riesce a coniugare la forma grafica e la sostanza narrativa con un Maus se non lo si è già fatto o a ri- lettore di fronte a un’analogia così in- l’artista ricevette a decine da case edi- [email protected] risultato che concede poco a una fa- leggerlo un’altra volta. Se tutto questo genua da risultare sconvolgente. trici che decisero di non pubblicare il cile estetica, ma ne esalta il bianco e ancora non bastasse MetaMaus mette MetaMaus fumetto. L’esperienza può essere poi s’inserisce nel solco già A. Balestrino è dottoranda in letteratura nero, che acquisisce un appeal fino ad ancora più in chiaro che la vera prota- amplificata dalla visione del Dvd (in- americana all’Università La Sapienza di Roma piuttosto profondo della riflessione allora riservato solo alle pubblicazioni gonista del romanzo Maus è la madre storica e letteraria che Spiegelman d’altri tempi o di carattere sperimen- di Art Spiegelman, Anja, sopravvissu- infonde in Maus e, come suggerisce tale come la rivista “Raw” da lui di- ta al lager ma morta suicida quando il titolo, ne amplia la portata, fornen- retta. Il lascito di Spiegelman è quello Art aveva dieci anni. MetaMaus è an- do al lettore un testo meta-letterario di essere stato un caposcuola sia per che la struggente ricerca da parte di che si propone di delucidare le scelte le sperimentazioni del linguaggio del un bambino, ora adulto, della madre grafiche e narrative dell’opera origi- fumetto dagli anni novanta a seguire, perduta e poi intravista attraverso tut- nale. Questa finalità lo rende quasi sia di essere stato la causa di moltissi- te le testimonianze possibili, visive e un apparato para-testuale (che mal me pubblicazioni, un vero e proprio orali. La presenza di Anja e la sua “as- si presta a una lettura indipenden- nuovo mercato, che sulla scia del suc- senza” pervade questa sorta di mau- te, slegata da Maus) che a un tempo cesso di Maus hanno raccontato at- soleo della memoria che da personale complica e chiarisce, puntualizza ed traverso il modello del graphic novel diventa collettiva. Recita un vecchio espande i punti focali delle strisce; non solo altre storie sull’Olocausto proverbio ebraico che “Le ferite gua- pur originandosi dalla traccia scavata ma anche racconti sul dolore e sulle riscono ma le parole, o le loro assenze, da Maus, l’analisi che contraddistin- malattie, sulle famiglie disfunzionali, lasciano il segno”. Altrettanto e forse gue MetaMaus ne è una scanalatura sulle fragilità umane, sui rapporti ma- di più questo vale per le immagini. parallela che porta alla luce questioni lati, sulle dipendenze, sui turbamenti [email protected] etiche ed estetiche – e che risponde, adolescenziali. Temi che fino ad allora forse in modo risolutivo, al fatidico erano state raccontati solo attraverso E. Balzaretti è storico dell’illustrazione N. 1 17 Primo piano strumenti culturali per prendere le non c’era più nessuno a protesta- di cittadini tedeschi che viene con- Carnefici, vittime e terzi distanze da un mondo ovattato, in re”. Fallada paga il prezzo della dannata a morte nel 1942 per aver cui il Führer viene visto come “una resistenza al regime, ma pratica il di Claudio Sarzotti diffuso propaganda anti-nazista. figura paterna” e dove la ragazza compromesso, cerca di porre un La forza che accomuna le varie finge “di non ascoltare la voce in- confine tra la dimensione privata storie di coloro che sono diventa- corre considerare con precauzio- Amedeo Cottino teriore” che instilla qualche dubbio (in cui conserva la sua capacità cri- ti consapevoli è quella di resistere C’è chi dice DI no ne tale tipologia: non si tratta di nella sua coscienza. Episodi minori tica) e il contesto pubblico (in cui un elenco di tipi sociali in cui alla pressione che, citando il titolo Cittadini comuni che hanno che, alla luce di quanto scoperto occorre evitare lo scontro diretto). del noto saggio di Peter Berger e incasellare una volta per tutte la in seguito, assumono tutt’altro Mette al servizio del regime il suo rifiutato la violenza del potere realtà. Ognuno di noi contiene Thomas Luckmann, “la costru- pp. 197, € 12, significato: perché la signora von talento artistico, la sua popolarità zione sociale della realtà” produce dentro di sé una parte di essi e, Schirach, che al té delle cinque ha nell’ambito dell’ampio pubblico Zambon, Jesolo (VE) 2016 nei confronti dei consociati per soprattutto, non sono assegnati chiesto al Führer se conosce e ha dei lettori; vince il disgusto che una volta per tutte, ma da essi si diffondere la percezione della vitti- er Émile Durkheim il crimine autorizzato quei treni carichi di gli provoca la sua stessa immagine può uscire per diventare consape- ebrei “sicuramente trattati molto allo specchio (“il mondo mi faceva ma come oggetto disumanizzato. E è quell’azione che, violando la voli. P male”, ha ricevuto come risposta schifo, e ancor più io a me stesso”), questa forza può essere conservata, coscienza collettiva di una società, Perché è così difficile uscirne? un silenzio imbarazzato e non è ma a prevalere è il senso di realismo seppure in minima parte, anche in suscita la reazione dei consociati È solo timore delle conseguenze situazioni estreme come quelle di che trovano nella pena uno stru- stata più invitata? Sarà solo dopo che lo spinge a non intraprendere negative che il potere potrebbe far molti anni dalla sconfitta milita- una battaglia persa in partenza: un campo di sterminio: è il caso mento con cui restituire integrità ai scontare a chi dice no? Cottino di Shlomo Venezia, internato ad valori oltraggiati dal de- re e dalle rivelazioni sui campi di lottare contro un regime che sem- non si accontenta di Auschwitz e obbligato ad arruo- litto. Questo spieghereb- sterminio che la giovane donna bra in quel momento godere del questa risposta troppo approderà alla consapevolezza: “mi consenso pressoché unanime della larsi nei Sonderkommando, squadre be l’insopprimibile radice semplice, ma va a cer- emotiva della penalità e porterò appresso il senso di corre- società tedesca. E riesce anche ad speciali che avevano il compito di care quella soglia ol- sponsabilità fino a quando vivrò”. elaborare una efficace strategia per accompagnare i deportati alle ca- il fatto per cui anche in tre la quale qualcuno società civilizzate e in cui Altre volte la consapevolezza rendere meno odiosa la propria po- mere a gas, rimuovere i cadaveri e considera che la mi- convive con l’esigenza di non scon- sizione contrapponendola al “co- trasferirli nei crematori dopo aver i comportamenti sociali sura è colma e intra- sono oggetto di un for- trarsi frontalmente con il potere modo” atteggiamento degli esuli estratto da quei corpi tutto ciò che prende il difficile cam- come nel caso dello scrittore tede- “che ci insultano chiamandoci poteva avere ancora una qualche te controllo razionale si mino che porta alla sco Hans Fallada. Davanti alle pri- opportunisti”, ma che non hanno utilità (compresi denti d’oro e i possa assistere a linciaggi consapevolezza e alla me violenze del regime nazista, egli fatto nulla per mantenere accesa la capelli delle donne). La consapevo- di persone colte nell’im- resistenza al potere. A mediatezza del reato, o a sembra rievocare i versi di Martin fiammella della speranza nel paese. lezza che quei corpi fossero qualco- volte esse giungono a vere e proprie campagne Niemöller, resi celebri da Bertolt Anche nel caso di Fallada la piena sa ancora appartenente all’umano molti anni di distanza di odio collettivo nei confronti del Brecht: “Prima di tutto vennero a consapevolezza (o meglio la sua di- da scene della violenza a cui non Venezia lo dimostra da piccoli se- nemico pubblico di turno. Siamo prendere gli zingari e fui contento chiarazione pubblica) arriva peral- si è assistito di persona, come nel gni apparentemente insignificanti: stati da tempo portati a pensare perché rubacchiavano. Poi vennero tro solo dopo il crollo del regime: caso di una delle segretarie di Hit- a prendere gli ebrei (…) gli omo- nel 1947, poco prima di morire, aiutare un vecchio a svestirsi per che gli atti che maggiormente su- evitargli le ultime percosse prima scitano tale reazione emotiva siano ler, Traudl Junge. Ventenne “con sessuali (…)i comunisti (…) Un scrive il suo capolavoro Ognuno voglie di avventure”, senza troppi giorno vennero a prendere me e muore solo, la storia di una coppia della morte, adagiare con gentilez- quelli che definiamo violenti. Si za un cadavere nella fosse comune tratta, io credo, di quel “timore di “per addolcirne la caduta”. essere toccati” di cui parla Elias Ca- E la disumanizzazione della netti quando, nel primo paragrafo vittima può avvenire anche attra- di Massa e potere, spiega come so- Decostruire l’industria della memoria verso l’uso della tecnologia che lamente il far parte della massa ri- rende incorporeo il suo rapporto esca a redimere l’uomo da questo di Silvia Ferrari timore. “Dal momento in cui ci si con il carnefice: è il caso di Clau- abbandona alla massa, non si teme Pop Shoah? italiana sull’influenza della cultura pop nella de R. Eatherly, il pilota americano di esserne toccati”. La violenza è, Immaginari del genocidio ebraico trasmissione della memoria della Shoah, recu- dell’Enola Gay, l’aereo dell’ordigno infatti, quell’atto che infrange, sen- a cura di Francesca R. Recchia Luciani perando così il ritardo accumulato sugli studi nucleare su Hiroshima, che resta za il nostro consenso, quel confine e Claudio Vercelli americani e tedeschi fioriti in particolar modo talmente traumatizzato dall’evento immateriale che protegge social- pp. 187, € 16, negli anni novanta. L’obiettivo dell’opera, da soffrire di disturbi mentali che mente il nostro corpo, la nostra Il nuovo melangolo, Genova 2016 nella sua collegialità, è duplice: da una parte lo portano ad essere ricoverato in incolumità. la “decostruzione dell’industria di memoria”, un ospedale psichiatrico dopo una op Shoah? Immaginari del genocidio ebraico dall’altro la storicizzazione della Shoah nel suo “finta” rapina. Il filosofo tedesco l tema trattato da Cottino po- P è un’antologia di dodici saggi che racco- divenire oggetto culturale. Delle analisi esteti- Günther Anders, che qualche anno Itrebbe essere ritrascritto in glie gli atti del quarto convegno sulla didattica che si occupano i saggi a cura di Raffaella Di più tardi intreccia con lui un lungo questi termini: per quali ragio- della Shoah, organizzato nel 2015 dall’Uni- Castro e Damiano Garofalo, Mattucci e Rec- epistolario, sintetizza con queste chia Luciani, di quelle sulle topografie della ni, a quali condizioni, con qua- versità di Bari. Il libro muove dal presupposto parole la questione della tecniciz- memoria nella didattica scolastica, sui viaggi li dinamiche può avvenire, ed è che la Shoah sia “un elemento costitutivo del- zazione dell’esistenza: “il fatto che, di memoria e sulla giurisprudenza italiana si avvenuto, che certi atti violenti la cittadinanza democratica, linea divisoria fra non suscitino alcuna reazione focalizzano i saggi di Antonio Brusa, Bruno indirettamente e senza saperlo, civiltà e barbarie”, e che la sua trasmissione, nella maggior parte degli indivi- Maida, Elena Pirazzoli e Vercelli, e infine quel- come le rotelle di una macchina, non tanto storica ma soprattutto mnemonica, dui. Una indifferenza così ampia le sul modo in cui la cultura pop abbia indi- possiamo essere inseriti in azioni di dal punto di vista numerico che, richieda “linguaggi, simbolismi, retoriche”, viduato simboli e feticci come paradigmi della cui non percepiamo gli effetti (…) per qualificare il profilo di coloro “narrazioni, grammatiche, stilemi, agende di Shoah si interessano i saggi di Cristiano-Maria ha trasformato la situazione morale “che dicono no”, si è spesso do- priorità” mediati dai canali di comunicazione Bellei, Claudio Gaetani e Gury Schwartz. Il di tutti noi. La tecnica ha fatto sì vuto rievocare la figura dell’eroe. pubblica che spesso scavalcano la fattualità principale limite, invece, sta proprio nel rifles- che si possa diventare incolpevol- Sulla scena della violenza, infatti, storica a favore di un’estetica immaginifica e so stesso di indagare la Shoah alla stregua di mente colpevoli”. oltre ai due protagonisti più con- stereotipata della “vittima” e del “testimone”. un oggetto culturale, e già il titolo tradisce una E oggi la tecnica, in particolare sueti, il carnefice e la vittima, si L’estrema conseguenza di questa premessa è sorta di esitazione che soggiace nel progetto. quella delle immagini, ha prodotto staglia un altro attore: il terzo o, la trasformazione della Shoah in un discorso La scelta di indagare l’evento concentraziona- un ulteriore paradosso, come ricor- molto più spesso, i terzi. A que- paradigmatico sul “male assoluto” carico di rio come “oggetto culturale” porta con sé un da Marco Revelli nella introduzio- sti Cottino riserva la sua atten- retorica e falso moralismo attraverso il quale rischio intellettuale non irrilevante: è inevita- ne del volume: siamo immersi in zione, descrivendone una vera e plasmare la coscienza collettiva con una “pe- bile lo spettro di una sua possibile banalizza- scene di violenza, ma tanto più ne propria fenomenologia storica dagogia pubblica, che ruota intorno a diversi zione e, di conseguenza, come già ci avvertiva che percorre l’intero Novecento. vediamo quanto più sembriamo usi della storia e della memoria” e indirizzarla Valentina Pisanty in Abusi di memoria (Bruno Ecco allora comparire sulla sce- indifferenti alle vittime e incapaci verso un luogo in cui gli studi concentraziona- Mondadori, 2012), della sacralizzazione fino na il Cieco, il Servo, il Pavido, ri non sono più affidati agli studiosi di settore, di intervenire per porre fine o limi- l’Indifferente, l’Ignaro. Sono gli alla vera e propria negazione. Gli autori stes- ma a un indefinito “ambito tutto essoterico si avvertono su quanto la mercificazione della tare la loro sofferenza. Parafrasan- attori che davanti alla scena del- do Benjamin: nell’era della ripro- la violenza si trovano a scegliere della comunicazione e dello spettacolo”. La memoria della Shoah tenda verso queste estre- decostruzione di questo dispositivo dai risvolti me conseguenze; la presenza del punto inter- ducibilità tecnica della scena della “tra due opzioni diametralmente violenza è andata perduta anche la opposte: o chiudere gli occhi o tanto estetici quanto politici è lo scopo pri- rogativo del titolo, funzionale a scongiurarne (…) riconoscere l’altro come vit- mario della collettanea, che si propone di in- l’eventualità, insegue il lettore fino alla con- sacralità che in qualche misura la tima e procedere a qualche tipo dagare le strategie discorsive con cui la Shoah clusione lasciandolo in sospeso con le seguenti circondava e con essa la nostra ca- di reazione”. E di regola seguono è diventata un oggetto culturale di massa. Il domande: la Shoah è solo oggetto culturale? A pacità di indignarci e mobilitarci? la prima alternativa, la più facile, principale merito del volume è di essere, fi- quando l’arrivo di un processo di storicizza- [email protected] quella che consente di chiamarsi nalmente, uno dei primi tentativi di indagine zione? fuori dalla scena della violenza. C. Sarzotti insegna filosofia del diritto L’autore ci dice peraltro che oc- all’Università di Torino Il Treno della Memoria. Un progetto di memoria, testimonianza e impegno.

L’idea del Treno della Memoria nasce nell’estate del 2004. Eravamo all’epoca un gruppo di ragazze e ragazzi molto giovani, tra i 18 e i 25 anni. Sentivamo fortissima la necessità di ragionare su una vera risposta sociale e civile da dare alle guerre e ai conflitti attraverso l’educazione alla cittadinanza attiva e la costruzione di un comune sentirsi cittadini europei. In questi anni abbiamo incontrato e viaggiato con partigiani ed ex deportati, oggi anche gli ultimi di loro ci stanno salutando, lasciandoci con le nostre debolezze e fragilità. Sentiamo sempre più forte la necessità di difendere la memoria dei fatti di allora e la lezione tratta affinché la memoria non resti solo un monile da spolverare in occasione del 25 aprile o del 27 gennaio.

Fra le testimonianze dei ragazzi e delle ragazze, che tutti gli anni raccogliamo al nostro ritorno, è ricorrente l’espressione “dopo aver visitato Auschwitz con il Treno della Memoria nulla è più come prima”. Per questo abbiamo sempre definito il Treno della Memoria un pellegrinaggio laico. Un viaggio che costruisce comunità, un viaggio che ci contamina, che costruisce una nuova cittadinanza e ci cambia per sempre. Il Treno della Memoria parla di storia e memoria del passato ma anche di testimonianze ed impegno nel presente. Affinché ciò che è stato non debba più ripetersi dobbiamo riconoscere le tracce dell’odio e dell’indifferenza già presenti nella realtà dell’oggi e contrastarle con il nostro impegno quotidiano.

Soltanto attraverso le testimonianze dirette e “toccando con mano” quello che è stato riusciamo ad avvicinarci alla conoscenza di ciò che fu il grande processo di produzione sociale di odio e indifferenza che interessò l’Europa e il mondo nel periodo storico trattato. La maggioranza della popolazione rientrava infatti in quella che Primo Levi definì ne “I sommersi e I salvati”, zona grigia, ovvero una sorta di limbo irresoluto che la rese, di fatto, complice di un orrore che non voleva vedere o che si riteneva essere troppo distante. Studiare e visitare Auschwitz e le ferite del ‘900 significa riflettersi nella storia e riflettere sui meccanismi profondi che regolano la nostra civiltà, figlia di quell’epoca.

Negli anni il Treno della Memoria ha ricevuto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Camera e del Senato e del Parlamento Europeo. Collabora stabilmente con il Museo di Auschwitz-Birkenau, con il Museo di Schindler, con gli Istituti italiani di cultura e con diverse università italiane e straniere. Hanno partecipato al Treno 14 Regioni e centinaia di comuni in tutta Italia. Ogni anno con il Treno della Memoria partono oltre 150 giovani animatori volontari da tutta Italia che in questi anni di attività hanno accompagnato oltre 30 mila ragazzi e ragazze. Il Treno della Memoria è uno dei progetti più rilevanti al mondo sul tema della memoria della Shoah che prevede la visita al campo di Auschwitz-Birkenau. Oggi il Treno della Memoria giunge alla sua XIII edizione scegliendo di rinnovare anche quest'anno la formula educativa e rafforzare la neonata associazione – Associazione Treno della Memoria- che, oltre ad organizzare l'omonimo progetto, propone iniziative culturali e percorsi educativi volti a non dimenticare le cesure del '900 e attivare l'impegno di centinaia di giovani per un'Europa di pace.

Le ragazze e i ragazzi del Treno della Memoria

Per informazioni sul progetto: www.trenodellamemoria.it – [email protected] N. 1 19 Poesia sione / tra battezzare e annegare”. che a prescindere dal lettore, il testo Logica biforcuta Da non pochi anni si cominciò a Una degustazione appunto, che pone argini resistenti Una secca verificare che le strutture formali nel alle divagazioni teoriche o al dilagare di Giorgio Luzzi suo lavoro stavano approdando a a piccole dosi del proprio io poetico. Ne risultano stilettata un gesto irreversibile di disobbe- dei quadri molto vividi che offrono Cesare Viviani dienza anche generazionale. Rove- di Marianna Comitangelo notizie essenziali sul testo e risalgono di Giuseppe Zaccaria Osare dire sciando le regole, o “abitudini” che in poche linee alla poetica del singo- dir si voglia, la denotazione andava lo autore. pp.114, € 11, Paolo Febbraro Alda Merini via via scalzando la connotazione. Certo, un solo esemplare è davve- Einaudi, Torino 2016 Per orientarsi in quale direzione? Là Poesia d’oggi ro troppo poco per indovinare le ca- Furibonda cresce dove, infine, connotazione e deno- Un’antologia italiana ratteristiche della specie, ma quella la notte. a fertile avanzata di Viviani (se- tazione tornano a coincidere in una pp. 139, € 18,50, che Febbraro allestisce è una sorta di Poesie e lettere inedite Lnese del 1947, da molti anni condizione originaria: “Così questi Elliot, Roma 2016 degustazione dove il meglio è offer- introduzione di Silvano Trevisani, milanese) si rafforza di quest’altro graffianti, fastidiosi, / dolorosi ro- to in piccole dosi, così da alimentare con una nota di Vincenzo Guarracino, segnale recente il cui titolo, quan- veti / possono diventare mistici”. i è bastato sfogliare alcune la curiosità e la fame. Metafora per pp. 215, € 13, to mai eloquente all’apparenza, si Si potrebbe dunque pensare che la pagine di un’antologia della metafora, lo stato di chi si avventu- Manni, Lecce 2016 inserisce nella personale tradizione M poesia, nella incalzante avanzata di poesia italiana contemporanea, cu- ra tra le pagine di una normale an- della titolistica, notevolmente fitta uno dei poeti più prestigiosi di oggi, rata da Paolo Febbraro per i tipi di tologia è più simile a quello di chi, oltretutto, dell’autore, da el 1984 Alda Merini lasciava risieda ormai nel suo es- Elliot, per accorgermi trovandosi di fronte a un tempo orientato a forme Milano e si trasferiva a Taran- sere nominata (e in parte che questa non è una enorme banco di dolci, si N di pseudo-denotazione to, per sposare in seconde nozze il definita), e non nel suo comune antologia. La riempie il piatto di tutto che rendono legittima medico Michele Pierri, poeta oggi essere riprodotta emoti- consiglierei a chi, spa- ciò che gli si offre alla vi- l’ipotesi di una sorta di dimenticato ma ai suoi tempi ap- vamente. ventato dalla mole di sta, ma poi non riesce a di- percorso programmato. prezzato da critici e scrittori come L’aforisma è il pun- autori e di testi solita- stinguere i sapori, a capire Vi furono di fatto Bo e Macrì, Ungaretti e Pasolini. to di incontro tra verità mente proposti nelle cosa gli piace, fino a quan- anni, ormai lontani, nei Nel ricostruire questo segmento e forme del diletto. In antologie (monumenti do il disgusto prevale sulla quali quella che venne biografico, Silvano Trevisani ne sot- questa fase di Viviani, e di carta destinati a di- curiosità e il desiderio. definita candidamente tolinea l’importanza, sia sul piano ormai non solo da ora, venire cattedrali nel Non ho detto che i te- come “giovane poesia”, della tormentata esistenza della po- il traballante, assediato deserto, a gettare auto- sti raccolti da Febbraro attratta in un campo ma- etessa, sia – ed è ciò che soprattut- edificio della lingua in ri e lettori nel baratro sono inediti, o meglio lo gnetico generazionale di to conta – nei riflessi della sua non atto viene puntellato da di una cattiva infinità, erano al momento in cui anagrafi pressoché compatte, si tro- meno accidentata produzione lette- una logica per così dire “biforcuta”: che per servire un po’ di tutto, ge- venivano pubblicati sul “Sole”, tra vò a fare i conti con il lavoro dei “pa- l’aspetto cartesiano del messaggio, raria. Conosciutisi nel 1981, il loro nera l’imbarazzo di non sapere cosa febbraio 2013 e febbraio 2014. Un dri” (o “fratelli maggiori”) e, nei casi e il ritmo, i sub- e sovra suoni delle scegliere), voglia farsi un’idea di solo componimento può anche es- rapporto durò sino al 1988, anno migliori, ritenne che la via di scam- strutture formali, e pertanto con- “quanto si viene scrivendo in versi sere un rischio per il poeta, ma si dà della morte di Pierri, consentendo a po risiedesse nella riduzione, nel trollabili. Là dove Mister Ego non si nell’Italia di oggi”. Dico di più, con il caso che qui la scelta sia stata ope- Merini di vivere in una condizione ridimensionamento, delle strutture permetterà mai di entrare: “Ora so ciò anticipando un giudizio in real- rata proprio dal poeta, che ha tutto di relativa sicurezza e tranquillità, formali anziché nel suo opposto. quanto ti sono costato, / vita”. Ma tà conclusivo: un libro come questo l’interesse di proporre qualcosa che anche se non del tutto priva di crisi Credo appunto che il caso di Viviani piuttosto che di aforismi, rispetto ai è forse lo strumento migliore per nervose. Ma soprattutto il soggior- sia quello grazie al quale questa ope- quali qui si va ben oltre, parlerei di lo rappresenti al meglio. Il rischio orientarsi nel vasto, confuso, inquie- maggiore lo corre forse l’antologista, no tarantino coincise con un’alacre razione non ha costituito soltanto microsequenze costantemente con- tante panorama della poesia italiana ripresa dell’attività letteraria, dopo il un tentativo, uno sforzo sperimen- tese, come si diceva, dal conflitto tra del tutto privato del suo potere valu- contemporanea. Meglio di moltissi- tativo, di selezione dei testi, giacché silenzio ventennale dovuto alla ma- tale, bensì una vera e propria svolta. denotazione e connotazione. Leg- mi saggi sulla poesia e di molte an- il solo atto interpretativo non esauri- lattia psichica e ai ricoveri in mani- Osare dire costituisce, suppongo, gibili, cioè, su due piani: quello del tologie che pensano di far fronte alla sce la funzione della critica. comio. In Puglia escono due impor- l’affondo denotativo più energico goût, dell’effetto didascalico e con- temibile vastità del materiale poeti- Poesia d’oggi è un’antologia che tanti raccolte, Le satire della Ripa, nella recente titolistica vivianiana: fortante; e quello della reliquia: ci fu co in circolazione comprimendola non scoraggia, né incoraggia la lettu- presso il Laboratorio Arti Visive di due verbi appaiati all’infinito, una un tempo nel secondo Novecento, in tomi altrettanto intimidatori. Ma ra della poesia. È una sorta di invito Taranto (1983), per interessamento copula fonico-semantica non certo in cui il significante costituì la vera non voglio iniziare un discorso sui alla responsabilità, da parte dei poeti del pittore Giulio De Mitri, e La dotata di particolare grazia. impalcatura semantica del testo. In limiti delle antologie, limiti che tutti nei confronti del proprio lavoro, e Terra Santa e altre poesie Viviani da un lato si pone come quale posizione Viviani si colloca di sanno e che comunque, come ha os- , presso l’e- chi, ricco ormai di una autorevolez- fronte a questo dilemma? Credo che servato Berardinelli, non le rendono alla responsabilizzazione, da parte ditore Lacaita di Manduria (1984); za indiscutibile, si proponga di liqui- egli assuma, nel procedere compatto sostituibili. Se li ho evocati, questi dei critici nei confronti dei poeti. poco dopo, nel 1986, sarebbe stata dare il “lirico”; e, dall’altro, come chi delle proprie tappe sequenziali (in- limiti, è solo per dire che il libro di “I poeti ci sono” – scrive Massarenti pubblicata, da Scheiwiller, L’altra recuperi la piena specificità del dire tendo anche ricordare suoi altri lavo- Febbraro è un’altra cosa. nella Premessa – anche se dubito che verità. Diario di una diversa. per incanalarlo in una serie ininter- ri recenti), la funzione del riconosci- Febbraro opta per il criterio eco- siano “molti” e che abbiano “molto rotta e nutrita di (solo apparenti) mento “reliquiale” dello strumento, nomico, presentando un libretto di da dire”. Non lo sono di certo tutti e lettere testimoniano questi paradossi. Smontare l’ambiguità assieme al senso di responsabilità facile consultazione che concentra quelli compresi nel volume. Lascia- Llegami locali (due di esse sono come basamento dello specifico (na- personale nell’assumere su di sé lo lo sguardo sui testi, non su auto- mo che lo dica il curatore: “con le inviate a Giacinto Spagnoletti), turale?) poetico per reintrodurre un sforzo non indifferente verso una ri e poetiche. Una poesia per ogni pagine che seguono non ho voluto consentendo di precisare quei con- altro tipo di ambiguità, quella pro- decodificabilità estesa del testo, ma poeta, seguita da una breve notizia tanto accogliere delle espressioni tenuti autobiografici, fatti di pre- pria dell’aforisma: “Non sono in- senza concessioni alla colloquialità, bibliografica e una nota di lettura, particolarmente felici, ma piuttosto senze e di affetti, che costituiscono nocenti i viaggi, / ricordano / azioni ora travolta dal paradosso logico. Vi- in cui si salta la fase scolastica del- metterle sotto pressione, sottoporle la radice della poesia di Merini; una punitive, imprese di guerra”. Poiché viani non sembra porsi mai al livello la descrizione per giungere dritti al alla verifica di un commento, alzare poesia che sembra conservare spes- senza ambiguità non sarebbe afo- del lettore. Non è autore compia- cuore dell’interpretazione. Vista la il livello di attenzione – di ogni poe- so l’immediatezza della confessione risma, visto che il carattere ellittico cente. Ha semplicemente compreso bellezza del paratesto (il commen- ta nei propri confronti e nei riguardi orale (tra quelle che sono qui pub- delle brevi, spesso brevissime, catene che qualcosa, in questo suo e nostro to), superiore talvolta a quella del dei necessari colleghi”. blicate particolarmente significativa La minorità della poesia non è logiche rende pressoché impossibile lavoro, non funziona davvero più, testo, non è azzardato affermare che è Anima mia, da cui è ricavato il ma che peraltro i fondamenti non solo la causa dell’assenza di pubbli- stabilire se ci troviamo in presenza di il vero protagonista di questa anto- titolo del libro: “Anima mia poiché si sono dispersi, ma solo dimenticati co, ma è la sua conseguenza. Come un libro di versi o di una raccolta di logia, nata da una rubrica tenuta furibonda / cresce la notte fuori spesso su larga scala. per gli sport minori, l’assenza di microprose, volta a volta sapienziali, da Febbraro sul “Sole 24 Ore”, sia d’ogni porta…”). A parte vanno confidenziali, didascaliche, autoana- [email protected] l’atto della lettura, il gioco aperto e pubblico non stimola gli atleti a per- fezionare lo stile e la tecnica, anche considerati nove componimenti litiche: “Sappiamo che non è grande insidioso dell’interpretazione, so- poetici in dialetto milanese, unici prattutto se a condurlo è un poeta se gli atleti (e i poeti) continuano a / la differenza di tempo di immer- G. Luzzi è critico e traduttore nell’intera produzione della scrittri- che, come diceva Sereni, è più di essere devoti alla loro causa. Mi rife- ce, che sono stati tradotti da Alberto ogni altro “adatto a dire cose concre- risco soprattutto a quel pubblico di te sulla poesia. Per contro, nessuno lettori teoricamente illuminati che Casiraghy e su cui così si è espresso, è meno adatto di lui a enunciare ve- sono i critici, latitanti quando si trat- nella breve presentazione, Vincenzo rità che escano da un ordine affatto ta di parlare di poesia, o sprezzanti, o Guarracino: “Il risultato, grazie alla personale ed entro certi limiti utili indiscriminatamente plaudenti. lingua… e alla forma epigrammati- a lui solo e a lui solo necessarie”. È Febbraro propone soprattutto un ca, è quello di una stilettata secca e il vizio di quella che Eliot chiama- modello di lettore attento alle forme breve, di un sibilo di sillabe…, che va “critica di bottega”, vale a dire la e ai contenuti, perché, se la poesia è punge giungendo al bersaglio e qua- critica del fabbro di versi che taglia cattiva, la colpa è anche del cattivo si non lascia trasparire l’impegno e dal proprio orizzonte ciò che esula lettore. l’ingegno della scrittura”.

dalla sua “competenza” di poeta. Ma [email protected] [email protected] qui non si tratta di enunciare verità sulla poesia in astratto, bensì di con- M. Comitangelo è dottoranda in italianistica G. Zaccaria è professore emerito frontarsi con qualcosa che esiste an- all’Università di Roma Tor Vergata di letteratura italiana N. 1 20 Narratori stesso tempo un’importante fetta che è già stato venduto in trenta Sull’orlo di pubblico e una nuova chiave Nella ruota paesi ed è stato protagonista italia- Nella bolla di lettura del mondo. Il vento fra i no alla Buchmesse di Francoforte. del disincanto salici, Peter Pan, Il giardino segreto, a otto raggi Per metà del racconto i fatti si del silenzio I bambini della ferrovia. Nei Rin- svolgono lineari; poi arrivano le di Paola Carmagnani graziamenti finali l’autore li evoca di Andrea Casalegno sorprese. Sono poche, ma così di Luca Fiorentini tutti, insieme a Henry James per importanti che è vietato parlarne, Wu Ming 4 i bambini e i fantasmi del Giro di Paolo Cognetti per non rovinare la lettura. Pochi Simone Marcuzzi Il Piccolo Regno Vite, all’universo di Tolkien e al re- Le otto montagne sono anche i personaggi: i due Ventiquattro secondi cente Libro dei bambini, splendido pp. 200, € 18,50, amici, i loro genitori, qualche pa- Una storia d’estate Autobiografia romanzo di Antonia Byatt che a rente stretto. Leggendo veniamo a pp. 237, € 13, Einaudi, Torino 2016 di Vittoriano Cicuttini partire dalla biografia di Edith Ne- conoscerli bene. Il punto di vista è Bompiani, Milano 2016 pp. 331, € 18, sbit ricostruisce l’ambiente storico, n Nepal si dice che il mondo è maschile, ma le donne sono molto 66thand2nd, Milano 2016 artistico e intellettuale dell’Inghil- una ruota a otto raggi. Al cen- importanti. La trama è l’amicizia: n’estate lontana, lo spazio li- I terra di quegli anni. Il riconosci- tro c’è una montagna altissima, il bero e felice della campagna, è questo il centro della ruota nepa- autobiografia (inventata) di U mento di questa fitta rete di rife- monte Sumeru, intorno otto mon- una banda di ragazzini in vacanza. lese. I rapporti fondamentali sono Vittoriano Cicuttini, formida- rimenti intertestuali non è tuttavia tagne, i raggi della ruota, e tra di L’ Un’estate che assomiglia a tutte i raggi della ruota. La montagna è bile giocatore di basket friulano che un requisito indispensabile alla loro otto mari. E si domanda il le altre estati dell’infanzia, finché il cerchione: senza di esso i raggi giungerà a militare nell’NBA, è un lettura del Piccolo Regno. Non a saggio: “Avrà imparato di più chi nell’eternità sospesa dei giorni fa non stanno insieme. La montagna ottimo libro di intrattenimento, caso, il suo autore paga pegno an- ha fatto il giro delle otto montagne e i suoi alpeggi: una realtà antica, costruito per garantire alla narra- irruzione la paura e l’avventura o chi è arrivato in cima al monte spensierata si carica di fantasmi, che a Stephen King, che è stato il difficile ma oggi ancora ben viva. zione una costante di vivacità, ma veicolo essenziale della coming-of- Sumeru?”. Se la ruota è un simbolo, non non per questo privo di momenti segreti e minacce. Secondo ro- Nella terza e ultima parte di “Le manzo di Wu Ming 4, Il Piccolo age story entro la cultura pop an- del mondo, forse, ma della nostra di effettiva qualità letteraria. A fare otto montagne” Bruno, il mon- da spartiacque nel divenire della Regno è innanzi tutto un racconto che grazie a Stand by me, celebre vita, il racconto ci offre altre due tanaro, che nasce e vive alle falde carriera di Cicuttini sono gli ultimi sulla fine dell’infanzia, adattamento cinema- immagini simboliche. del Grenon, domanda dodici secondi di una semifinale di su quel cruciale mo- tografico di una altret- Se entriamo nell’acqua a Pietro, il narratore, Western Conference: anticipati nelle mento di passaggio in tanto celebre novella: di un torrente, che scor- “al Re, per il corpo”, l’amico di città che ha pagine iniziali del romanzo, dove se cui i mostri immaginari venduto il suo piccolo re come il tempo, dove ne lascia intuire l’esito, troveranno il trovano una traumati- si legge nei Ringrazia- sono il passato e il fu- menti. Il Piccolo Regno alloggio di Torino per proprio scioglimento solo più tardi, ca conferma nel male girare il mondo: “Tu turo? domanda a Pietro offre dunque l’universo una volta ripercorsi gli eventi che ne che si annida nelle pie- saresti quello che va il padre, un uomo om- sono all’origine. L’epopea sportiva, il ormai istintivamente ghe della vita di tutti i per le otto montagne broso, caparbio, in lotta cui progresso è realisticamente per- familiare dell’avventura giorni, nelle bugie degli e io quello che sale sul perenne con il mondo, meabile ad accadimenti inattesi e a adulti, nella ineluttabi- di passaggio, elaborato monte Sumeru?”. “Pare cioè con se stesso e i sviluppi non razionalizzabili, non è le consapevolezza della attraverso una scrittura proprio di sì”, risponde propri sensi di colpa. però l’unico punto focale del rac- morte. “Quello che ci raffinata ma limpida, Pietro. Bruno non ha Gli piacciono gli indo- conto, anzi è per così dire il nucleo spaventa da bambini, ci perfettamente godibile mai lasciato il picco- vinelli. “Il futuro è giù, narrativo che Marcuzzi prova di vol- spaventa per sempre,” dice il nar- anche senza intraprendere una let- lo paese natale di Grana; mettere dove va l’acqua” risponde Pietro; ta in volta a fare reagire con altro. ratore, subito prima di cominciare tura di secondo livello. Rispetto al su famiglia e mantenerla con un cioè a valle. “Sbagliato, per fortu- A dominare la prima parte della a rievocare il ricordo di quell’estate resto della produzione del collet- alpeggio alle falde del Grenon è na” lo corregge il padre. Solo qual- biografia è senza dubbio il padre del lontana in cui le porte del “piccolo tivo Wu Ming, anche la presenza come scalare un monte altissimo. che anno dopo, andando a pesca protagonista, individuo abitato da regno” si sono chiuse per sempre della grande storia, che si affaccia Pietro, il milanese, lavora in con Bruno, Pietro capirà perché una ferocia che sembra qualificarsi alle sue spalle. Il primo, terrifi- nel racconto attraverso lo sguardo Himalaya. Ma hanno una casa in ha sbagliato. Se guardi a monte, come l’effetto non reversibile di una cante incontro con il male è però lunga sequenza di sconfitte e aliena- obliquo dell’eroe bambino, è qui comune, fatta con le loro mani: come fanno i pesci, che mangiano accompagnato qui da una serie zioni. Il conflitto che viene a deter- un aspetto relativamente margi- “Barma drola”, in faccia al Grenon, con il muso rivolto alla corrente, il di figure salvifiche, che interven- nale. La vicenda si svolge nell’In- ovvero “la roccia strana”. Barma minarsi tra genitore e figlio, e che gono a veicolare anche la fiducia futuro ti viene incontro e alle spalle la scomparsa precoce della madre ghilterra degli anni 1930, ma il drola è il centro della ruota nella hai l’acqua passata. Il destino viene nella possibilità del bene. Prima “piccolo regno” dell’avventura seconda parte: un vecchio rudere rende in un certo senso più nitido e fra tutte quella di Ned, ispirata dall’alto, dalla montagna. Ma se le spietato, proietta sul racconto il pro- iniziatica è assai più vasto e coin- ricostruito, con il tetto addossato volti le spalle, potrebbe aggiungere al leggendario Lawrence d’Arabia alla parete e due stanze, una picco- filo di un lento e penoso parricidio. cide con il luogo dell’infanzia che il lettore, il futuro è a valle, dove già protagonista del precedente ciascuno di noi possiede nel cuore la e chiusa con il lucchetto, perché È a quest’ultimo che Marcuzzi af- l’acqua scende. Ogni simbolo è re- fida le uniche vibrazioni moralmen- romanzo di Wu Ming 4, Stella del e nella memoria. è il deposito degli attrezzi, l’altra versibile. te irrisolte, e dunque perturbanti, mattino. Tormentato eroe a riposo, “Questo a mio avviso non è un grande, con la stufa, sempre aper- Bruno vive in montagna, come del romanzo. La vita di Cicuttini il colonnello Ned abita in una sof- libro per piccoli, ma per grandi che ta come un rifugio. Ma una scritta la parte migliore di Pietro, o quella sarà infatti segnata dall’improvviso fitta sopra la rimessa delle barche, ricordano cos’è il proprio Piccolo dice che “è nel ricordo il più bel che lui crede migliore. In monta- sopraggiungere di un dolore mo- si è costruito un motoscafo, caval- Regno”, conclude una recensione rifugio”. gna però si può vivere al diritto, a struoso, certo assai meno tollerabile ca una moto nera e ha un accesso pubblicata sul blog del collettivo. l’adret, oppure al rovescio, a l’en- di quelli affrontati nel corso dell’in- istintivo e privilegiato al mondo In realtà, come la maggior par- iti e simboli sono univer- vers. Il diritto è il versante esposto fanzia: tanto che si potrebbe leggere dei bambini. “Vedi,” spiega Ned, te dei modelli letterari evocati da sali, cioè a disposizione “ci sono cose spaventose e terri- M a sud, dove batte il sole; il rovescio Ventiquattro secondi come una paca- Wu Ming 4, il romanzo parla sia di tutti. Non siamo forse tutti il bili annidate nell’animo umano. è il versante nord, dove la luce è ta riflessione sui moti imprevedibili ai grandi che ai più piccoli. Nono- monte Sumeru? Volente o nolen- della fortuna, o meglio come un pic- E cose meravigliose, anche. Non riflessa, l’inverno dura a lungo e stante la complessità del racconto te, ognuno è il centro del proprio colo trattato sull’etica della reazione sempre riusciamo a tirare fuori al disgelo cadono le slavine. Nelle infatti, la voce cristallina dell’eroe mondo e intorno a lui i raggi del- al lutto. E tuttavia dalla prospettiva queste ultime senza scatenare an- loro scorribande Pietro e Bruno adulto conduce la narrazione attra- la ruota sono le persone che gli consolatoria che Marcuzzi cerca con che le altre”: “il senso di quell’ul- sono care. Conoscersi è difficile amano esplorare i versanti all’en- verso il punto di vista dell’eroe ra- insistenza di delineare, e a cui in tima estate era tutto lì”, in quelle come salire il monte Sumeru. vers envers gazzino, limitato al tempo dell’av- e i loro ruderi, e all’ si co- definitiva sono (credibilmente) ri- poche frasi che cristallizzano la Molti lettori diranno che in que- ventura. Il gigante, il fantasma, il struiranno la baita; e la vita. Guar- condotti anche i momenti più ardui paura e la meraviglia del passaggio sto libro è la montagna il centro dano a monte. Ma quale versante? dell’esistenza del protagonista, resta verso l’età adulta, l’orrore e la bel- cane infernale, il linguaggio degli della ruota. Forse. L’interpretazio- animali. Tutti gli aspetti fantastici La ruota non lo dice. sostanzialmente escluso il primo lezza della vita che ci aspetta fuori ne autentica è quella di ogni letto- Protagonista è dunque la monta- ostacolo, il pensiero di un padre il dal giardino d’infanzia. del racconto possono essere accet- re. A me pare che nella prima par- tati come tali e, allo stesso tempo, gna, o sono le persone che la abita- cui ruolo e i cui insegnamenti, se ci Questo tipo di racconto, che gli te, Montagna d’infanzia, il centro sono stati, rifiutano di offrirsi a una intesi come metafore e proiezioni no? Domanda superflua. Che cosa anglosassoni chiamano coming-of- sia il narratore, fino ai sedici anni. decifrazione. Nell’ultimo capitolo mentali. Forse allora, il punto di sarebbe, letterariamente parlando, age story e che in Italia viene invece Lo ritroviamo a trent’anni nella se- del libro, ci sembra, tutti i cerchi si convergenza dove la lettura degli la montagna, senza le persone? In troppo spesso impropriamente de- conda, di cui s’è detto. Nella terza ogni caso, è la montagna di chi chiudono tranne questo: il silenzio finito “di formazione”, è un model- adulti incontra quella dei ragazzi è il centro è Bruno, non per nulla la vive seriamente: perché ci vive, che domina gli incontri estremi tra lo narrativo solidamente radicato proprio lì, sull’orlo del disincanto, si intitola Inverno di un amico. Le ci lavora, la scopre camminando, Vittoriano Cicuttini e il padre non nell’immaginario contemporaneo, dove il cuore di tenebra può esse- otto montagne è scritto come un o almeno la abita per una parte sancisce né una pacificazione né il ma trova le sue origini nella lette- re osservato e compreso attraverso classico, limpido e asciutto. Ha la suo contrario. Al lettore non resta dell’anno e ne ama i prati, i boschi ratura inglese della seconda metà lo sguardo di chi non ha ancora pendenza aurea del romanzo breve, perciò che prendere atto della lieve dell’Ottocento. È a queste origini smesso del tutto di avere paura dei o racconto lungo, e percorrendolo e la gente, come la madre di Pietro. incertezza che turba il dispiegarsi di che guarda qui Wu Ming 4, evo- mostri. si respira bene. Cognetti (1978) La montagna degli sciatori e dei un percorso edificante. cando situazioni e procedimenti non ama le parole di troppo, come rocciatori c’è; ma è appena sfiorata. [email protected] [email protected] narrativi che appartengono a una quando sale o scende in montagna, [email protected] galassia letteraria dove l’infanzia P. Carmagnani insegna letteratura comparata dove vive per metà dell’anno. E gli L. Fiorentini è post-doc in letterature moderne aveva cominciato a diventare allo all’Università di Torino elogi sono superflui per un libro A. Casalegno è giornalista al Collège de France di Parigi N. 1 21 Narratori Il cane si annoia di Mario Marchetti La faccia nascosta del destino

Rosa Matteucci porti familiari ci vengono presenta- di Maria Vittoria Vittori Costellazione familiare ti come matrici di sofferenza, anche terribile (tanto che la protagonista, i rumori del mondo. La beffa è spesso in agguato pp. 167, € 16, Giuseppe Feyles figlia, di Cuore di mamma, se ne La classe scomparsa nelle pieghe di queste storie, dalla forma asciutta Adelphi, Milano 2016 esce a un certo punto con un lanci- e incisiva come quella di un apologo. L’affollarsi pp. 156, € 15, nante “Perché tanto male?”, come di ritagli di voci incongrue – formule di cortesia, na voce attraversa tutto il ro- un qualsiasi Giobbe dei nostri Manni, Lecce 2016 avvisi, messaggi di segreterie telefoniche – nell’a- manzo, quella di una madre giorni), ma anche di inobliterabili gitato dormiveglia di Astrid, protagonista del rac- U ono le otto in punto quando l’ispettore scola- (nata “contessina cinofila”, educata vincoli amorosi. I rapporti fami- conto Volo, le impedisce di isolare e riconoscere da una fräulein ossessiva con il suo stico Germinario fa il suo ingresso nell’Istituto l’unica voce veramente importante, quella che or- liari, insomma, come double bind Sche dovrà passare in rassegna. Ma al posto di alun- “ricordati che sei una bambina te- inestricabile, come ordinaria pa- dina ai passeggeri dell’aereo che sta precipitando desca”), incapace di esprimere il ni, insegnanti, bidelli – tutto il chiassoso variegato di afferrare le maschere dell’ossigeno; il giornalista tologia. Tutto questo Matteucci ce e straripante campionario umano – Germinario suo affetto per la figlia (l’autrice?, lo racconta con un crescendo, a suo in cerca di scoop s’attacca, in quella che sembra la chissà, si direbbe di sì) se non at- trova ad aspettarlo, su un tavolo di legno posto sarcastica riedizione di una gag di varietà, all’auti- modo, mozzafiato, che, d’improv- all’interno di uno stanzone luminoso e vuoto, un traverso l’imposizione di portare il sta del tram, scambiato per un capo mafioso; lo viso, ci fa sentire la parola mamma pacco di documenti: fogli che, vergati con quei squalo curioso che, ripercorrendo in senso oppo- terribile jack russell Leporì a sgran- come qualcosa di inconsueto, ce la caratteri tipici delle vecchie macchine da scrive- sto il viaggio dell’Ulisse dantesco, varca le colonne chirsi fuori del villino-topaia, una fa sentire come una parola nuova re, sembrano arrivare da lontano per consegnare d’Ercole per insinuarsi nel Mediterraneo va in- “magione incattivita” per trascu- ricca di senso, una pietra preziosa: storie. È questa la cornice entro cui si collocano contro a una fine molto più ingloriosa di quella ratezza. Terribile, Leporì, in realtà per la prima volta la parola mamma i racconti del torinese Giuseppe Feyles, autore e dell’eroe greco; quel rumore di sottofondo che come tutti i jack russell – e, a dire emerge a pagina 100 (in un volume produttore televisivo di lungo corso, nonché stu- il vero, come tutti gli dioso di filosofia, che ha pubblicato interessanti all’improvviso scompare alla percezione del vec- di 167 pagine dedicato chio Giglio non è quello dell’orologio che sta in appartenenti al genere a una madre): “Non saggi sulla televisione. E certo risulterebbe fin canino − pronto a in- troppo facile associare l’agile e snodata articola- cucina. E a proposito di vecchi, va menzionato potevo ammettere che lo speciale divertimento architettato da nonno goiare qualsiasi lacerto o la vera e unica presenza zione narrativa di queste trenta storie a un’abili- deiezione purché putre- tà lungamente affinata nella sceneggiatura e nel Vincenzo che, con aria assolutamente innocente, che mi avrebbe sostenu- è capace ogni volta d’inscenare un autentico psi- scenti, pronto a odorare montaggio; tuttavia, non solo di questo si tratta. ta e incoraggiata, tra le codramma nelle case dei suoi vicini. con lasciva ostinazione Ognuna di queste storie, a ben guardare, spri- orride Simplegadi dove S’alternano, a queste storie di stralunata legge- le parti intime umane e giona un aroma di mistero, qualcosa che non si annaspavo, era sempli- può identificare in una componente ben preci- rezza, racconti di natura più complessa e ambi- animali, goloso di vomi- cemente la mamma. Ero gua, schiusi a dimensioni scarsamente frequentate ti e di ossa di ambigua sa della trama, ma resta come in sospensione. E rimasta sola… La lotta sempre il mistero scaturisce, sia nelle storie più in- nella nostra narrativa quali l’onirico e il surreale: provenienza, anche ci- per la sopravvivenza quietanti sia in quelle più scherzose, dall’assoluta imprevedibili stanze che s’aprono luminose al miteriale. sarebbe stata solo mia”. casualità degli eventi e dall’imprevedibilità delle centro di case cupe e ristrette e risultano inabitabi- Questa breve epito- L’effetto è ottenuto per reazioni umane di fronte all’imprevisto. li per la vertigine che procurano; misteriosi spaz- me delle preferite attività di Leporì giustapposizione con uno sguardo Nel racconto intitolato Microbi e germi le in- zini che lavorano nel cuore della notte lasciando non è altro che un’epitome dell’at- e una lingua materici, grevi, che fezioni attecchiscono e si moltiplicano, come in impronte di vernice, ma forse anche di sangue; la tenzione che l’autrice riserva agli svolgono un’originale funzione di un film horror girato sotto pelle, nel nostro or- città sotterranea in cui precipita Samuele, dotata aspetti scatologici dell’esperienza: understatement (e analogo discor- ganismo, eppure “la morte è venuta da sé, per di ogni confort, ma che sa soffocare con estrema col suo stile senza pecca che ve- so vale per il citato grido “Perché tutt’altro”; mentre, al tormentato protagonista dolcezza; l’angosciosa terra di nessuno che, nel leggia arditamente tra alto e basso, tanto male?”). Questa mamma di di Capelli che sente ogni infimo movimento del racconto intitolato Partenza, Jacobson è costretto con impennate e affondi improvvi- cui si sente la lancinante mancanza suo corpo in maniera orribilmente amplificata, ad attraversare dopo la sua morte fisica, prima che si, Matteucci (fin dal suo romanzo è anche quella che in ospedale vie- un grave incidente stradale riporterà finalmente la coscienza finalmente lo abbandoni. d’esordio, Lourdes, del 1998) non ci ne così descritta, poco dopo: “Mi risparmia nulla di ciò che la buo- guatava cattiva. Non sapevo più na creanza ci insegna a non notare come giustificarmi e per darmi un vita felice. Eppure l’excipit sembra o, meglio, a fingere di non notare. contegno ospedaliero… sistemavo L’enigma del passato a propria volta contraddire l’antifra- Intrepida, non ci lascia scampo. Ci il coltrume. Dal lenzuolo sollevato si: “Il bene che, nonostante tutto, dice, l’umanità è questo sgradevole sbucava l’alluce gonfio con relativo di Luisa Ricaldone diamo e riceviamo. La vita felice. grumo o, sicuramente, anche que- unghione ispessito e adunco come La vita che ci resta, è solo questo, sto. Siamo le mille miglia lontani il becco di un pappagallo. Era im- Elena Varvello per come i fatti incidono sulla per- Mrs. Dalloway e (…) non va sprecata”. Esclusa la da . E in fondo lo pestata di acido urico, stremata e La vita felice sonalità del giovane, per come ne strano ménage à trois (una madre, incapace di difendersi”. orientano la crescita, per l’attrazio- felicità, si può allora recuperare il una figlia, un cane) di Costella- Non mancano neppure i guizzi pp. 190, € 18,50, ne che prova nei confronti di una “bene” che c’è stato e c’è; così forse è zione familiare non è che la mate- metafisici, sulla morte, che gioca Einaudi, Torino 2016 donna ben più grande di lui, madre possibile accedere a una serenità che rializzazione di un simile sguardo una partita fraudolenta con le sue dell’amico Stefano, per la scoperta apre alla consapevolezza, dopo avere sull’esistenza: e la figlia, da piccola, vittime: “Si era installata nella came- opo l’“epica femminile” – così del sesso che infine ne consegue. E ricomposto dentro di sé le relazioni titolava il “Corriere della Sera” vorrebbe essere una bambina-cane. ra e aspettava quieta che mia madre poi Marta, la propria madre, il cui genitoriali attraverso la narrazione Dla recensione di Cinzia Fiori al ro- Ma Costellazione familiare è anche, capitolasse. Non aveva fretta. Im- comportamento irrita Elia, perché della propria storia, con lo strumen- manzo d’esordio di Varvello, La non ne comprende l’amore ad ol- e soprattutto, uno scavo impietoso mobile pareva intenta alla cova. Se- luce perfetta del giorno (Fandango, to della memoria come cardine co- nei rapporti familiari, che è poi il deva strana, la Morte di mia madre. tranza verso il marito e ne accusa noscitivo. Uno strumento però non 2011) – ecco un romanzo preva- la devozione incrollabile, che resiste nodo attorno a cui Matteucci si è Ingobbita…”. Tutto il racconto si lentemente al maschile: un figlio sempre fedele, spesso anzi inganne- anche quando ormai non ci sono sempre arrovellata, in particolare sviluppa, nella finzione narrativa, a e un padre al centro della vicenda. vole, come Varvello mette in guar- più dubbi su come sono andate le nella triade che comprende oltre a partire da un’improbabile psicote- È il primo, Elia, a raccontare, una dia citando in esergo un pensiero di quest’ultimo romanzo, il perfetta- rapia di gruppo condotta, una triste trentina di anni dopo i fatti, ciò che cose: incarna pazienza e compassio- ne questa figura quasi eroica, che la William Maxwvell; ma che anche mente misurato Cuore di mamma domenica pomeriggio, da un cial- è accaduto quando era adolescente, nell’inganno nasconde una verità. (dove l’autrice fa i conti con la fi- tronesco e unto psicopompo, sulla all’epoca in cui il genitore venne li- narratrice sembra apprezzare molto. Per ricostruire il passato dell’io La quale ci avverte che la memoria è gura della madre in generale: quella base di un’orecchiata tecnica delle cenziato e cominciò a comportarsi narrante, Varvello adotta una strut- per definizione legata al passato, ma che ogni settimana attende la figlia costellazioni familiari. Basterà, da in modo strano, rimanendo per ore tura narrativa binaria alternata: cor- ha a che fare con il presente e il fu- “nel suo antro come una pianta parte della “signora Sciarpa Arcoba- sul suo furgone o chiuso in garage, leno” che impersona, nel gruppo, la scrivendo lettere che rivelavano un redati di titolo i capitoli in cui l’io turo, anche se non li determina del carnivora, pronta a inghiottirla”) e narra, segnalati da numeri gli altri, tutto. Non so se fra le letture della Tutta mio padre, struggente testi- madre, il gesto di stringere a sé la complotto. L’atmosfera è da noir, lo nei quali la terza persona riferisce scrittrice ci sia stato il volumetto monianza d’amore − tra le righe − narratrice per scioglierne definitiva- stile serrato e giocato su omissioni e gli avvenimenti nel loro accadere. del filosofo Paul Ricoeur Ricordare, per un padre dall’innata vocazione mente l’incancrenito risentimento: sottrazioni, su rari e progressivi in- dizi; il risultato una lettura che si fa Un sovrappiù di suspense dato dalle dimenticare, perdonare. L’enigma del alla rovina e alla dissipazione. la madre non le ha mai preparato la con il cuore in gola, e che inquieta. continue interruzioni, messo a pun- Ma la madre che in Tutta mio minestrina col formaggino, ma l’ha passato; certo è che nel romanzo La Anche se fin dall’inizio sappiamo to con professionalità dall’autrice, vita felice se ne ritrovano echi e sug- padre era la misteriosa e algida armata per la vita e salvaguardata che insegna racconto e romanzo alla che il padre Ettore ha portato nel gestioni, nella forma di una narra- donna che divorava letteratura e dall’ovvio, col suo amore diverso. scuola Holden di Torino. Il titolo: Risuona ancora la sua voce: “Il cane bosco una ragazza, anzi, proprio zione dalla quale non viene escluso amava soltanto i cani, in Costella- perché già conosciamo il colpevole, antifrastico, si direbbe, al limite del- si annoia”, perché il cane, poverino, zione familiare emerge, grazie alla di pagina in pagina cresce la tensio- la provocazione, dal momento che neppure il gesto del perdono. non sa leggere. mediazione di Leporì, in tutta la ne dettata dal desiderio di conoscere essere figli di un padre così ingom- [email protected] sua angolosa umanità. Il romanzo [email protected] i modi di quell’agire e soprattutto le brante e folle (si è parlato di bipola- si pone così come lo strumento di ragioni. Romanzo anche di forma- rismo estremo) sembra escludere a L. Ricaldone ha insegnato letteratura italiana una dolorosa conciliazione. I rap- M. Marchetti è traduttore zione, di educazione sentimentale, priori la possibilità di un percorso di all’Università di Torino N. 1 22 Narratori Catastrofi e grandi speranze Maestro itinerante di Luca Lenzini di Matteo Moca

Giuliano Scabia tardo”, dove solitamente scorrazza Giuseppe Bufalari menti di quel mondo arcaico ma L’azione perfetta lo spiritello di Ariel ed è di casa, La masseria autosufficiente: “Guardi che non pp. 242, € 22, pertanto, il paradosso più ostico pp. 395, € 17, era affatto un mondo povero – dice Bufalari in un’intervista ad Einaudi, Torino 2016 per il conformismo e ogni perpe- Hacca, Matelica (MC) 2016 tuazione del dominio dell’inauten- Antonio Celano nel 2009 – lì c’era tico e del sempre-uguale. tutto. Era percepito materialmente anto più la scrittura narrativa lla casa editrice Hacca va il Il recupero del passato e lo slancio e culturalmente povero solo da chi di Giuliano Scabia si distende merito di una ristampa no- T verso il futuro trovano nell’Azione A proveniva dalle città. Lì i contadini in cicli che configurano saghe di tevole, quella di La masseria di un punto di fusione e trasparenza, erano autosufficienti. L’unica cosa ampio respiro, popolate di perso- Giuseppe Bufalari, libro molto che mancava era il sale e infatti le naggi e costellate di eventi (basti dunque; ma attenzione, perché fini importante per capire un grande donne avevano il gozzo. Facevano ricordare la trilogia di Nane Oca, e ricominciamenti, agnizioni e per- cambiamento della storia italiana, il sapone, il vino, l’olio, il pane, Einaudi, 1992-2009), tanto più dite, scacchi e trionfi, apparizioni quello della riforma agraria degli tutto”. Si trattava di un mondo, sembra ogni volta porsi, all’inter- e sparizioni, trasfigurazioni e trave- anni cinquanta. La ristampa del continua Bufalari, dove tutto era no dei singoli episodi, un preciso stimenti – gli arcangeli che vanno libro è però anche l’occasione per spiegabile, non esistevano misteri: traguardo, al modo epico e cavalle- e vengono lungo tutto il racconto una riscoperta – necessaria – di resco (un fine da raggiungere, una – non sarebbero così pregnanti, nel Bufalari, insegnante elementa- “Tutto era spiegato: se uno si faceva meta da conquistare, attraverso in- loro aereo intrecciarsi, se la sfida re che con La masseria, edito nel male era perché era passato tra due trecci e peripezie): così non affrontasse, stavol- 1960 dall’editore Lerici alberi posti in un certo a un movimento ten- ta, il terreno più infido nella collana di narrati- modo; se di notte uno e resistente all’utopia, senso complessivo della narrazione si sentiva male era per la denzialmente infinito doveva scaturire da sé stesso, quin- va diretta da Romano e dispersivo, centrifugo cioè la storia. Questa Bilenchi e , fattura di una “maciara” non è mai stata, a ben di da Sofia e dalla sua ricerca, da eccetera. I rimedi che si e ariostesco, corrispon- un processo, senza frapporre filtri non ha avuto l’eco che de una finalizzazione vedere (Gli scontri gene- meritava per il modo e potevano adottare era- rali, 1969, lo testimo- né palinsesti ereditati (e spesso, con no certo semplici: una centripeta o meglio l’aiuto dei media, contraffatti) da lo stile con cui affron- l’imperativo di un com- nia esemplarmente per tava questa grande mu- scopa fuori dalla porta, i primissimi anni del altri, o meglio da quell’invadente e ad esempio. Insomma pimento, ogni volta prepotente, grigio e anonimo Altro tazione. diversamente tramato e suo lavoro), qualcosa Bufalari è un giovane c’era una tranquillità di alieno o eterogeneo che pretende di dettare il tempo a interiore. Non c’erano diversamente allegorico. un’umanità eterodiretta e sempre assistente sociale che, In L’azione perfetta, che rispetto al mondo di finito il corso di studi, delle nevrosi perché, se Scabia, che della lezione tradita, al quale la proliferante e c’erano, allora si ricor- ora riprende il ciclo di colorata turba dei personaggi di viene assunto dall’ente Lorenzo e Cecilia (2000, composto brechtiana ha accolto non la pre- che si stava occupando della rifor- reva ai balli o a rituali del tutto cettistica ma l’etimo profondo (il Scabia si oppone con rigogliosa, ir- diversi”. a sua volta da In capo al mondo e resistibile vitalità, essendo un rifles- ma agraria e inviato nel 1953 nella L’acqua di Cecilia nome di Brecht affiora più volte Se la prima parte del romanzo ), il fine della so della totalità, della sua pienezza Basilicata più interna, a Calvello, quest è rappresentato dalla pluralità anche nel percorso di formazione dove avrebbe dovuto preparare i scivola in maniera un po’ statica tra irraggiungibile, volubile e afferma- di obbiettivi perseguiti dalla prota- di Sofia); e chi ne separasse la dura contadini e gli abitanti all’arrivo l’attesa della riforma e gli odi reci- tiva. Per questo il regista doveva sì gonista, Sofia: alla ricerca del padre scorza dalla fantasia poetica del no- della riforma agraria; per non es- proci tra piccoli e grandi proprieta- unire, collegare le storie, tentare prematuramente scomparso (Lo- stro mago-regista, dalla sua lingua sere però subito respinto, Bufalari ri terrieri, nella seconda invece tut- l’affresco; ma doveva anche, na- renzo, il violoncellista) si affianca arieggiante antichi cantari e veglie va nelle terre della Basilicata sotto to inizia a muoversi rapidamente e turalmente obbedendo al proprio quella dell’assassino (da lei visto, in aie o stalle, sbaglierebbe di gros- la veste di maestro per i loro figli. gli eventi si fanno vorticosi: inizia istinto di artista, levare, alleggerire, ma sconosciuto) di un parroco e a so. Come quella lingua non è un Attraverso La masseria l’autore, la costruzione di una strada e del- spaziare le maglie del testo. Eppure queste una terza e ultima, vincere dialetto ma lo strumento artigiana- utilizzando gli strumenti e i mec- la diga che sommergerà i terreni, i la morte. le e incantato di un’epica trasmis- va detto, ancora, che l’intera sezio- canismi propri del romanzo, ri- campi vengono espropriati e i bo- Sullo sfondo Si potrebbe allora dire che il fine sibile, recante memoria di un hu- ne non sarebbe estrai- porta con lucidità e acutezza la sua schi tagliati, si tenta di resistere alla dell’azione “perfetta” (con rinvio mus collettivo (orale e corale), con bile dall’insieme senza sacrificio di personale esperienza. riforma con la violenza, ma la for- all’etimologia latina della qualifica) la sua metrica ben piantata nella un suo lascito connesso con l’arte Nel romanzo il protagonista, za dello Stato è troppo grande e si è niente di meno della fine della durata, così metafore e allegorie di Scabia (e con il nostro tempo, “un assistente sociale con funzioni assiste quindi, attraverso gli occhi fine. Finalità che magari contiene non si risolvono sul piano di una e la nostra biografia collettiva), di maestro itinerante”, giunge al del protagonista, al disgregamento di per sé, nella sua paradossale, estetica compiaciuta del proprio poiché nel ritagliare l’arco tempo- paese di Calvello e lì registra umil- di un intero mondo. radicale oltranza e assolutezza, un privilegio creativo, nel décor di un rale che va dall’estate 1953 (i moti mente e con passione i sentimen- Ciò che avvicina il romanzo di messaggio autoriflessivo, “metapo- favoleggiare barocco, ma attestano operai di Berlino) al settembre ti, le paure, i rancori e i pensieri Bufalari alle indagini antropologi- etico” (che cioè riguarda l’arte stes- una fedeltà al vero risolta in imma- 2001 (Torri gemelle) la storia che di alcune famiglie contadine nel che di Ernesto De Martino più che sa: di Scabia, s’intenda, non l’arte ginazione, visione. Lo prova qui, ce importa all’autore si decifra come momento in cui la riforma agra- al filone del romanzo “meridiona- con la maiuscola, che poi non esi- ne fosse bisogno, la breve pagina in la storia della speranza: una storia ria sta cambiando per sempre la lista”, è la lucidità quasi scientifica ste), ma che espone bene all’aperto cui sono accolti gli ultimi istanti di fatta di tragedie e catastrofi ma vecchia struttura latifondista. Bu- dello sguardo del giovane maestro, (per così dire) la vincolante, mai Enrico Berlinguer sul palco di Pa- proprio per questo da tramanda- falari descrive tutto questo piccolo che vede criticità e debolezze del abdicata cifra utopica dell’opera dova: pagina preclusa ai narratori re, non addomesticabile in un ca- mondo, raccontando dei due capi mondo contadino, che non par- dell’autore, la cui figura non è con- che praticano l’arte fasulla del sen- lendario rituale o in una narrativa del paese, don Rafele, il sindaco, e teggia ad occhi chiusi per la mo- finabile nella pratica di un “genere” no di poi, ma che invece si colloca, compiuta, che tutto assolve, come don Carlo, dei figli dei proprieta- dernità ma che invece registra un ma si è anzi costituita, negli anni, con calzante coerenza con il tema quella iscritta nel logoro mito del ri terrieri, diplomati o addirittura mondo che se ne stava andando, nello sconfinamento e nell’inte- portante dell’azione perfetta, come progresso, bensì racconto aperto, laureati che aspettano l’avvento fotografando il momento del suo razione imperterrita dei codici, in un duello con la morte (“Fu allora che chiede un diverso compimen- della riforma, ma anche dei brac- cambiamento; per questo il ro- questo risultando unica e senz’altro che Sofia vide (credette di vedere) to (non starà poi per questa storia cianti, che scendono in piazza per manzo di Bufalari è un documento anomala nel nostro consueto pa- sopra la testa di Berlinguer una infinita, l’immortalità stessa?). reclamare lavoro. Ci sono poi dei importantissimo a cui è necessario esaggio: teatro, poesia, racconto, figura bianca, sfolgorante, ariosa Di tal fatta è lo spettacolo che personaggi commoventi, come zi fare riferimento. romanzo, saggio, pittura, musica. nei gesti roteanti e avvolgenti che osservano in volo l’arcangelo bian- Rocco, figura emblematica della “Il Bufalari andò, insegnò, ma Anche in Nane Oca era presente parevano girandole di luce e scin- co e l’arcangelo rosso, molto alti su mutazione che, tornato dall’Ame- molto di più apprese per conto suo il motivo dell’immortalità (l’elisir tille assestando colpi sulle spalle, la Ground Zero (“Quelli che hanno rica con i soldi per costruire una – scrive Montale nella sua entu- inseguito da suor Gabriella), a te- testa, il viso di lui; e lui rispondeva guidato gli aerei a portare la morte masseria, morirà di crepacuore siastica recensione – apprese quale stimoniarne il collegamento con a ogni colpo, stringendo le labbra, i si credono cavalieri di Dio. – Lo quando saprà che tale terreno sarà profondo contatto con la natura l’avventura dell’arte, assunta a ri- denti, a volte sorridendo – e conti- erano, – disse l’arcangelo bianco. espropriato. fosse presente in quei sottouomi- cerca infinita e mito inestinguibi- nuando a parlare”): una contesa fi- – Purtroppo. – Vedi che anche Dio Lasciatosi poi alle spalle il paese, ni ligi a superstizioni d’ogni ge- le, eppure qui il vincere la morte gurale tanto più incisiva, polisensa è matto? – disse l’arcangelo rosso. il protagonista si reca in una valle nere e a stregonerie”. Bufalari, “il assume una tonalità e un orien- e immersa nel tempo, quanto più E fu tutto”); e perciò dovremmo dove ci sono solo masserie isolate. professore”, andò in Basilicata per tamento particolari: che la sfida trasposta in “azione” istantanea e forse guardare ai frammenti sullo Lì respira e conosce le diverse sfac- insegnare e informare i “massari” perfetta giunga ora, irrecusabile e incastonata in un lucido, smaglian- sfondo dell’Azione perfetta un po’ cettature di quel mondo, dalla ric- del mondo civile, ma è stato in- cogente, quando chi tira le fila del te polittico. come Franco Fortini suggeriva di chezza di zi’ Gaetano (per questo formato anche lui, dell’esistenza suo affresco in perenne movimento Non è un caso, in questo senso, leggere i Promessi, sempre insieme invidiato e odiato dai padroni del- di un mondo più arcaico ma non (“l’eterno andare”) è al colmo della che L’azione perfetta contenga in- alla Storia della colonna infame. le altre masserie) alla povertà della per questo meno degno e impres- sionante. consapevolezza artistica, quasi un sieme e dopo il racconto eponimo [email protected] masseria di suo fratello zi’ Pietro. Prospero lungimirante e saggia- una parte intitolata Sullo sfondo, In queste situazioni Bufalari inse- mente folle, è infatti in giusta chia- composta dai “frammenti espunti L. Lenzini dirige la biblioteca umanistica gna e lavora con adulti e bambini, ve con gli esempi più alti di “stile riguardanti la cronaca e la storia”. Il dell’Università di Siena. e riesce a intravedere i funziona- M. Moca è critico letterario Una Mostra Partecipanti allaFondazione Palazzo Ducale

Helmut Newton, Sie kommen, Paris 1981 © Helmut Newton Estate / Maconochie Photography P FOTOGRAFIE HELMUT NEWTON 22.01.17 14.09.16> / info 199.15.11.21 newtongenova.it palazzoducale.genova.it GENO della Fondazione Palazzo Ducale Sponsor Istituzionale ALAzz della Fondazione Palazzo Ducale Sponsor Attività Didattiche v O A d Organizzazione U c BIG NUdES SLEEPLESS NIGHTS WHITE WOMEN ALE

N. 1 24

Traiettorie di angeli Nomadismo notturno di creta mortale senza appagamento di Maria Teresa Carbone di Loretta Junk

Domenico Dara Luca Crucianelli Appunti di meccanica celeste Niente succede davvero pp. 365, € 19, pp. 142, € 14, Nutrimenti, Roma 2016 Eretica, Buccino (SA) 2016

a prima chiave per legge- iente succede davvero è stato Lre gli Appunti di meccani- N segnalato dal comitato di ca celeste, secondo romanzo di lettura della XXVIII edizione del Domenico Dara (dopo il Breve Premio “per la de- trattato sulle coincidenze, finali- scrizione precisa, coinvolta e coin- sta al Calvino 2013 e poi insi- volgente, del nomadismo notturno gnito di vari riconoscimenti, fra dei trentenni odierni alla ricerca di cui il premio Corrado Alvaro), un inattingibile appagamento”, che ce la dà l’autore stesso con l’e- si conferma il maggior pregio del sergo, prima ancora che il testo romanzo uscito lo scorso ottobre. Il cominci. Due sono le citazioni protagonista (e narratore) Andrea che Dara ha scelto di mettere si è trasferito dalla provincia laziale in capo al suo libro, a mo’ di a Bologna, dove si è laureato e dove segnali per il percorso che il lettore sta per intrapren- lavora presso un importante studio legale, continuando a dere. La prima proviene dal Faust di Fernando Pessoa, dividere l’appartamento da studente con l’amico Claudio, quando lo scrittore portoghese scrive che “il mistero che “adora”. Ma il lavoro non lo coinvolge e lui trascina supremo dell’Universo, l’unico mistero, tutto in tutto, è che ci sia un mistero nell’universo, qualche cosa, è sempre più stancamente una vita insulsa, vuota di interessi che ci sia l’essere”. La seconda è firmata da un poeta, e di passioni, tentando di affogare nell’alcol il crescente di- Francesco Zaccone, scomparso l’anno scorso e presso- sgusto per sé stesso. ché sconosciuto fuori dai confini della Calabria, ma si- Nell’incipit lo troviamo imprigionato nell’auto in mezzo curamente noto e caro a Dara, per avere dedicato i suoi al traffico, e l’immagine pare una metafora della sua con- dizione esistenziale; poi lo seguiamo, in preda ai suoi gro- versi in dialetto al paese dove sono ambientate le trame sopportare il dolore osservando l’universo da lontano, del Breve trattato e di questi Appunti, e che di queste vigli emotivi, nella sala d’aspetto di un ospedale dove si è ed è questo suo sguardo consapevole e dolente, un oc- recato di malavoglia, trascinato da un amico, al capezzale trame non è solo fondale, ma protagonista, Girifalco. chio sempre puntato verso le stelle più lontane, a fare Angeli simu è il titolo della poesia di Zaccone citata di un vecchio compagno di università che vi è ricoverato in da contrappunto, lungo tutto il romanzo, alle vicende coma. La vicenda si snoda poi tra deliri alcolici, sesso, notti da Dara, due soli versi: “Angeli simu de mortala crita / molto terrene dei personaggi, lui stesso incluso. Per- ma fumma fatti per l’eternità” (“Angeli siamo di morta- perse e tristi aule di tribunale in una Bologna che, come ché, a dispetto dell’apparente fissità iniziale, qualcosa la copertina del libro, è in grigio e nero, claustrofobica, le creta / ma fummo fatti per l’eternità”). Da un lato il – anzi molto – accade in questi Appunti di meccanica sporca e decadente e dove, come dice il titolo, niente suc- mistero dell’universo che coincide con l’universo stes- celeste: e l’elemento che Dara introduce per sovvertire cede davvero. La narrazione si avvita sui sensi di colpa e sui so, così come lo ha visto l’autore forse più misterioso quello che parrebbe l’ordine naturale delle cose, o forse contorcimenti mentali del protagonista, attratto e respinto del Novecento (e non a caso Tabucchi ha notato che il per piegarsi a un ordine più potente e imperscrutabile, dall’idea di abbandonare quel vuoto che gli cresce dentro. Faust di Pessoa, abbandonati gli ideali della conoscenza è l’arrivo (fortuito?) di un circo che pianta le tende a e del progresso, canta “l’inanità della vita, l’impossibili- Girifalco proprio nei giorni della festa patronale, San E sì che gli incontri illuminanti non gli mancano, a inco- tà di conoscere”). Dall’altro, la continua tensione fra la Rocco, il 16 agosto. Giorni di grande calura, ma anche minciare da Patrizio, che fa il barista in uno dei locali che povertà della nostra materia e la grandezza delle nostre di piogge torrenziali, di minuscoli incidenti e di avve- Andrea frequenta, ma molto ha vissuto, e letto, e capito, e aspirazioni. nimenti clamorosi, in cui si mescolano speranze, desi- diventa il suo mentore, senza riuscire ad avere del tutto la Ed eccoci dunque pronti a immergerci in questo luo- deri e dolori, messi in risalto dalla presenza di queste meglio, però, sulla tentazione autodistruttiva di Andrea. E go reale e immaginario, a seguire l’intrecciarsi delle tra- figure aliene, angeliche o diaboliche, a seconda dei casi. poi c’è una strana ragazza, Elena, che lo incuriosisce e con iettorie dei suoi abitanti. Nelle due pagine iniziali Dara Come già nel Breve trattato delle coincidenze, Dara si cui riesce a parlare veramente, ma è “magra come una sco- ce le mostra per qualche istante dall’alto, come fossero dimostra abile nel tirare i fili che sorreggono le diverse pa, senza seno, senza culo, senza fianchi” e soprattutto la le traiettorie delle megattere, grandi balene che solca- vicende e ricorre senza esitare a intrecci sanciti dalla teme, perché si rende conto che sta molto più avanti di lui no i mari lungo rotte all’apparenza prestabilite, e poi tradizione, più volte irrorandoli con il filtro dell’ironia. sulla strada della consapevolezza; personaggio di eccezione dentro, negli interstizi, in una lista vertiginosa che non Ma soprattutto fa uso – di nuovo come nel suo libro in una storia dove su tutte le donne si posa uno sguardo può non ricordarci Borges: “Il capello di don Venanzio d’esordio – di una lingua impastata di vocaboli e di co- prevalentemente misogino. Tra la ragazza bella e vuota che impigliato nel pettine, un pezzo d’unghia rosicchiato struzioni dialettali, traduzione sonora di un ambiente non è in grado di dargli nulla se non un paio di notti tristi, e sputato da Mararosa, lo spessore della carta con cui dove il passato arcaico convive con le serie televisive e l’altra che, con le cicatrici che porta in viso, gli rammenta Rorò impacchettava i pasticcini, lo stelo di una primu- e i test di gravidanza. Sarebbe inutile qui riassumere il dolore della vita (niente altro ci vede: non il coraggio, la, un lendine secco, una foglia d’origano, un vinaccio- i destini dei piccoli eroi, delle piccole eroine, che si non l’autenticità) sceglie la prima, salvo poi pentirsene per- lo, un grano di pepe nero, un trappeso d’argento, una muovono sul palcoscenico di Girifalco così come Do- ché Elena lascia Bologna e non la vedrà mai più. ciglia perduta, un ago, un filo di broccato, un pelo di menico Dara lo ha allestito per i suoi lettori. Ma vale Nel finale il protagonista sembra cambiare vita, perché coniglio, un’ala di moscone, una trocofora, il punto per loro, come per tutti noi, quello che Shakespeare ha riesce ad accettare la propria infelicità. Ma è veramente un d’una coccinella, un pizzico di sale, un poro della pelle, scritto più di quattrocento anni fa: “Ci sono più cose lieto fine? Rimane come un’ombra, una nota triste, grigia: un girino, un coccio di grano, un chicco d’uva acerba, in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua il cambiamento non pare essere avvertito dal protagonista uno scrupolo d’oro, una spina di rosa, la vite di un filosofia”. come un’evoluzione positiva. goniometro, un grammo di ruggine, un punto croce, la fuga d’un mosaico, un seme di lino, una scheggia di [email protected] [email protected] vetro, una goccia cinese, un bigattino, la larva di una libellula, una staffa umana, un globulo rosso, un tarlo, M. T. Carbone è giornalista L. Junk è insegnante la punta metallica di un compasso, un polline, la scala di Planck, il nulla tra la trama e l’ordito”. Tra questi due estremi, l’universale e l’infinitesi- male, si svolgono, nell’arco di pochi giorni, gli even- ti che cambiano per sempre le esistenze di alcuni fra gli abitanti di Girifalco. Dara ce li presenta a uno a uno, nei capitoli iniziali, altrettanti ritratti di figuri- ne che possono sembrare quelle del presepio, ognuna inchiodata a una, e una sola, caratteristica: il pazzo e la secca (la sterile); la mala e la venturata, l’una triste, trista e invidiosa, l’altra così fortunata da non sapere che anche la fortuna è un dono da accogliere e accu- dire; il figlio, che figlio è perché non ha un padre, e l’epicureo, così detto per la sua inclinazione a godere in un eterno presente; e infine lo stoico che cerca di Pagina a cura del Premio Calvino Pagina N. 1 25 Letterature sentazione della realtà sociale e (come Sterne fa in più di una pagi- esige che il lettore si abbandoni Quando finisce il tempo degli eroi umana dell’Inghilterra contem- na del Romanzo politico), ma solo spensieratamente ai guizzi e alle poranea vista attraverso un’otti- in forma parodistica, ironicamente di Giuseppe Sertoli giravolte della scrittura sterniana, ca che aveva fatto propria, rica- ludica. Precisamente questa ridu- lasciandosi sorprendere sviare e vandola dall’etica di Shaftesbury zione della satira a gioco ironico confondere perché proprio questo ragrafi, ripristinando la sintassi e Laurence Sterne e dalla teologia latitudinaria, la (e autoironico) è ciò che, appena è l’effetto che essa mira a produrre La vita e le opinioni sostituendo virgole punti etc. agli concezione di una bontà naturale un anno dopo il Romanzo politi- onnipresenti trattini – di varia e di cui solo in tal modo il lettore di Tristram Shandy, dell’essere umano e di un Dio al- co, esploderà come una batteria di verificherà, sperimentandola sulla lunghezza – impiegati da Sterne (e trettanto buono e generoso. fuochi d’artificio nel cielo del Tri- gentiluomo propria pelle, tutta la forza e la no- qui fedelmente rispettati). Quasi a Ed ecco allora da un lato il mi- stram Shandy. ed. orig. 1760-67, vità. Il rovescio, cioè il vertiginoso compensare un simile “tradimen- crocosmo provinciale e serena- Il prototipo di Walter Shandy a cura di Flavio Gregori, trad. dall’inglese to”, Meo si era sforzato di ripro- gioco intertestuale con cui Sterne di Flavia Marenco de Steinkühl, mente domestico di Shandy Hall, può ben essere, anzi sicuramente durre il “passo” di quell’oralità che è, il Martino Scriblero inventato ha tessuto il suo romanzo – e che pp. CXCIV-1108, € 60, e dall’altro un personaggio come è caratteristica della scrittura ster- da Swift e compagni, ma le sue ai giorni nostri ha alimentato una Mondadori, Milano 2016 Walter Shandy (di cui Tristram è niana (“Writing, when properly per molti versi l’erede) con la te- fissazioni e manie non sono più piccola industria accademica che managed, (…) is but a different il segno della follia della cultura ha il suo CEO in Melvyn New, Tristram Shandy sta imbottita delle più strampalate he il esca fi- name for conversation”), ma l’agi- moderna (la querelle des anciens et curatore dell’edizione critica del nalmente nei “Meridiani” è teorie su qualsivoglia fatto della C lità così ottenuta – e che indubbia- des modernes sta ormai alle spalle Tristram Shandy e autore di uno una gran bella notizia. Dico “fi- vita e del mondo. Ma il risultato mente resta un pregio della sua tra- di Sterne), bensì sono un gioco sterminato commento non a torto nalmente” perché il progetto di un dell’incrocio di queste due tradi- duzione – era stata pagata a prezzo zione non è solo il trasferimento inoffensivo come il pasticciare definito “shandiano” da qualche Tutto Sterne nella collana monda- di una eccessiva disinvoltura che dei bambini con matite e colori. doriana risale a una trentina d’an- delle modalità della satira scrible- recensore –, il rovescio appartiene non esitava a manipolare/mano- riana all’interno di una struttura Non diversamente gioca lo zio a una seconda lettura non meno ni fa, quando Giorgio Melchiori, mettere il testo sterniano. Flavia Toby con le sue fortificazioni mi- che avrebbe dovuto esserne il cu- romanzesca, bensì è anche e so- eccitante (e frastornante) della pri- Marenco punta invece su una prattutto – Gregori lo argomenta niaturizzate, artigianali precursori ma che a sua volta ne rilancerà una ratore, mi associò all’impresa con meticolosa aderenza all’originale, dei plastici ferroviari con cui gio- molto bene – l’attenuazione del terza (diritto) a cui poi ne seguirà una equa ripartizione del lavoro: a forse un po’ “legata” all’inizio ma cheranno bambini (e adulti) di lui il Tristram Shandy, il Romanzo gloom di quella satira, della sua una quarta (rovescio) e così via ad via via sempre più sciolta, che con- un’epoca a venire, e non diversa- politico e una scelta delle lettere, a cupa ferocia e del suo pessimismo, sente al lettore di entrare in tutte mente giocano Tristram e – dietro libitum in un continuo “ingres- me il Viaggio sentimentale, il Dia- alla luce di un umorismo di matri- le pieghe e i risvolti – anche grafici di lui ma insieme a lui – lo stesso so egresso e reingresso” nel testo rio per Eliza, una scelta dei Sermo- ce cervantesca che, giunto a Sterne – della pagina sterniana, di seguire Sterne, il primo rincorrendo gli che è precisamente quanto Sterne ni e i frammenti minori. Il tutto tramite Fielding Scriblerus Secun- tutte le frante e accidentate sinuo- sferraglianti treni di idee che sen- voleva e per cui ha predisposto il in un volume unico corredato, per dus, trasforma la saeva indignatio sità della sua scrittura, e insomma suo “veicolo” narrativo. Solo così il forza di cose, da un commento li- di Swift in un sorriso indulgente di udire tutte le modulazioni della mitato all’essenziale. Per una serie e benevolo già incline a quel sen- voce narrante. Certo, di ragioni mai chiarite, timentalismo che Sterne accentue- si potrà eccepire su al- ma certo dipendenti rà negli ultimi libri del Tristram dal fatto che proprio cune scelte (“la brava Shandy prima di farne la nota do- in quegli anni Mel- anziana”, “mi piace un minante – mai peraltro disgiunta chiori era impegnato sacco”, etc.) così come da un contrappunto ironico – del nell’edizione – sempre si potrà non condi- Viaggio sentimentale. per i “Meridiani” – del videre l’impiego del Questa rimodulazione del ge- Teatro di Shakespeare “voi” nei dialoghi tra i nere satirico ha delle implicazio- (9 voll., 1976-91), il fratelli Shandy (se Pie- ni ulteriori che emergono già dal progetto sterniano, re- tro e Alessandro Verri confronto fra quello che è l’incu- alizzato solo in parte, scrivendo si davano nabolo dell’intera opera sterniana, non vide mai la luce e del “tu”, se lo possono cioè Un romanzo politico (1759), solo ora rinasce ad ope- ben dare anche Walter e il suo indiscutibile modello: la ra di Flavio Gregori, che presenta e Toby chiacchierando fra loro nel Favola della botte. Se in essa Swift, il Tristram Shandy (a cui aveva già salottino di casa), ma complessi- attraverso la vicenda allegorica di dedicato la monografia Il wit nel vamente si deve riconoscere alla tre fratelli e tre giacche, aveva rac- Tristram Shandy: totalità e dialo- traduttrice di aver compiuto un la- contato nientemeno che la storia go, Edizioni dell’Ateneo, 1987) in voro ammirevole meglio del quale del cristianesimo presentandola una nuovissima traduzione firma- sarà difficile fare in futuro. come una storia di progressiva, za posa gli passano nella testa, il lettore entrerà veramente nel gioco ta da Flavia Marenco de Steinkühl irredimibile degenerazione, Ster- secondo manipolando quel genere del Tristram Shandy recitando fino e la correda con duecento pagine econdo le consuetudini della ne nel Romanzo politico riprende per eccellenza della modernità che in fondo la parte che gli è stata as- collana, il testo del Tristram di introduzione e quattrocento di S la metafora vestimentaria, ma lo è il romanzo. Mentre nella Favola segnata ed è anzi già inscritta nel Shandy è preceduto, oltre che note (equivalenti a circa due terzi fa per raccontare che cosa? Una della botte la disgregazione della copione del romanzo. Una delle da una dettagliatissima biografia meschina bega di politica eccle- del romanzo) per un totale che su- forma narrativa era il sintomo del grandi novità del quale, infatti, dell’autore, da un corposo saggio siastica della diocesi di York che pera abbondantemente il migliaio. derangement mentale di colui che consiste nell’aver trasformato il critico nel quale Flavio Gregori, lo aveva marginalmente coinvolto, Comprensibile quindi che il Viag- figurava come il suo autore, non lettore in un personaggio del cast gio sentimentale e gli scritti minori accantonate giustamente le let- un “faccenduola” (come l’avrebbe a caso uno scribacchino moderno narrativo. Mentre in Fielding il siano stati rinviati a un (auspicato) ture moderniste che facendo del chiamata Tristram) di prebende oggetto primo di satira, nel Tri- secondo volume che, se tanto mi romanzo un precursore dell’­ Ulisse ed emolumenti che sta alla storia stram Shandy la disarticolazione lettore sedeva ancora silenzioso in dà tanto, non risulterà meno son- joyciano hanno assicurato sì la del cristianesimo come il taglio del della struttura romanzesca – pro- platea e l’autore-regista gli si rivol- tuoso di questo. fortuna novecentesca di Sterne ricciolo di Arabella Fermor sta al prio di quella struttura che solo geva dall’alto del proscenio illu- La decisione di far tradurre ex ma hanno perso di vista il senso ratto di Elena e alla guerra di Tro- pochi anni prima, col Tom Jones strandogli lo spettacolo che aveva novo il Tristram Shandy è stata storico della sua operazione narra- ia. (1749), Fielding aveva portato a allestito, nel Tristram Shandy il let- quanto mai opportuna, perché tiva, contestualizza rigorosamente Voglio dire, cioè, che il Roman- una perfezione addirittura palla- tore è fatto salire sul palcoscenico le precedenti versioni lasciavano tale operazione all’incrocio di due zo politico compie nei confronti diana – è un exploit ludico allesti- e interloquisce con l’autore-regista tutte, quale più quale meno, a precise tradizioni settecentesche: della Favola della botte la stessa to da Sterne con una (auto)ironia ponendogli domande e ottenen- desiderare. Come rendere le stre- da un lato quella satirica disce- operazione compiuta dal Ricciolo beffarda ma indulgente quale mai done (si fa per dire) risposte. Una pitose idiosincrasie dello stile di sa da Rabelais a Swift e che ha rispetto nei confronti dell’Iliade: Swift avrebbe concepita o si sareb- volta calato il sipario, egli potrà Sterne, che procede per paratassi, dato il meglio di sé nella Favola così come il mock heroic popiano be permessa. accedere al backstage e guardarsi anacoluti, salti logici e capriole del della botte, dall’altro quella ro- scorona l’epica omerica mostran- Quanto alle quattrocento pagi- intorno per vedere come la rap- senso? Flavia Marenco ci è riuscita manzesca affermatasi negli anni do che il tempo degli eroi è fini- ne di note che chiudono il volume presentazione è stata montata, ma quaranta-cinquanta con le opere con autentico tour de force di pa- to e che il genere epico si è ormai e che offrono al lettore italiano il sarà poi richiamato in scena per di Richardson e, soprattutto, di ridotto a vuota retorica (un tema, primo vero – documentatissimo zienza e acribia. Se si confronta la una seconda terza quarta enne- sua traduzione con quella che più Fielding. La prima imperniata questo, trattato da Flavio Gregori e aggiornatissimo – commento sima recita… Con gioia sua e (si ha contribuito alla diffusione del sulla parodia di ogni elucubra- in un importante volume di qual- del capolavoro sterniano, la for- Tristram Shandy in Italia, vale a zione filosofica e presunzione ar- che anno fa: Rettorica dell’epica, mula consueta “un libro nel libro” spera) di tutto il pubblico, ma in dire quella di Antonio Meo uscita tistica (Swift e i suoi amici dello Cisalpino, 1998), allo stesso modo va presa, questa volta, alla lettera particolare dei fan di Sterne come presso Einaudi nel 1958 e ripresa Scriblerus Club avevano proget- la meschinità dell’occasione da cui perché il testo del Tristram Shan- il sottoscritto e il curatore di que- da Mondadori nel 1974 con pre- tato tutta una serie di opere che Sterne trae spunto per la sua opera dy e le note costituiscono due li- sta magnifica edizione, the show fazione di Giorgio Melchiori, le avrebbero dovuto rifare il verso prima fa capire che il tempo della bri che vanno letti separatamente will go on. differenze non potrebbero essere alle forme e ai generi di quella grande satira swiftiana appartiene essendo il diritto e il rovescio di [email protected] più vistose. Meo aveva drastica- che essi consideravano la pseudo- ormai al passato e che ogni gigan- un ordito che certo può e anzi mente “normalizzato” la scrittura letteratura/cultura “moderna”); tomachia è un’impresa futile. La si deve essere guardato da entrambi G. Sertoli è professore emerito di letteratura sterniana suddividendola in pa- la seconda centrata sulla rappre- può ancora mettere in scena, certo i lati, ma uno per volta. Il diritto inglese all’Università di Genova N. 1 26 Letterature Mater semper certa di Serena Guarracino Un Purgatorio pullulante di volti

Angela Carter la decostruzione della (a)moralità di Elisa Armellino Figlie sagge familistica alla base delle genealogie, dinastiche come culturali, che dan- Philip Ó Ceallaigh ta ha un aspetto simile a quello dei personaggi ed. orig. 1991, trad. dall’inglese no diritti ad alcune e li negano ad di Rossella Bernascone e Cristina Iuli, Appunti da un bordello turco nel primo racconto, Taxi: “Avevano la faccia ti- altre sulla sola base del caso: Hazard pica di persone che avevano fatto un solo tipo pp. 335, € 18, ed. orig. 2006, trad. dall’inglese di Stefano Friani, e Chance, i cognomi rispettivamen- di esperienza, quella del duro lavoro, e che dal Fazi, Roma 2016 te della grande dinastia di attori e pp. 343, € 16, mondo non s’attendevano altro che questo”. La della matriarca Nonna Chance, che Racconti, Roma 2016 disillusione è sempre in agguato: persino una e una viaggiatrice di oggi desi- adotta Dora e Nora dopo la morte giornata in apparenza felice conduce Mary, Sderasse perdersi tra le strade di della madre, sono quasi sinonimi, ppunti da un bordello turco è il titolo della Brixton, il quartiere di Londra in in Dolcezza, a una rivelazione quasi joyciana: indicano la scommessa e il rischio raccolta di racconti che ha segnato l’e- “Provò pietà per lui (…). Si sarebbe portato cui è ambientata buona parte di inerenti alla casualità della nascita. A sordio, nel 2006, dello scrittore di origine ir- appresso tutta la sua boria fin dentro la tomba”. Figlie sagge, troverebbe Come nota Valeria Par- landese Philip Ó Ceallaigh, per la quale nello Nemmeno le partenze e le fughe sono possi- ben poca traccia della rella nella postfazione, stesso anno gli è stato assegnato il prestigioso visione caleidoscopica “la differenza tra ciò che bili: in sintonia con lo spirito dei dublinesi di Rooney Prize for Irish Literature. L’opera è Joyce, i personaggi di Ó Ceallaigh non riescono che il quartiere offre alla è legittimo e ciò che è stata da poco pubblicata anche in Italia dalla lettrice in apertura del a cambiare la loro vita. È il caso di un aspirante deprecabile è solo una neonata Racconti Edizioni di Roma, che ha romanzo. Bard Road (la scrittore che, in Camminando verso il Danubio, differenza di letto”. deciso di puntare sul genere della short-story, strada del Bardo, com’è E tuttavia questo dopo aver compiuto una fuga a contatto con la con nomi già ora di tutto rispetto in catalogo: a tutt’oggi noto William scherzo del destino, que- natura, fa ritorno alla sua stanza semi-vuota al Shakespeare), luogo che sto tiro di dadi che ha Éric Faye, Rohinton Mistry, oltre al già citato nono piano in città. Nulla è cambiato: un sen- vede incrociarsi i desti- concepito Nora e Dora Ó Ceallaigh. so di immobilità pervade ogni cosa e si insinua ni di questa strampalata dalla parte sbagliata del L’autore, classe 1969, risiede a Bucarest e ha dentro lo spirito, ammutolito dalla nuda realtà. saga familiare, è oggi letto e del Tamigi, è una vissuto in molti luoghi: nell’Europa dell’Est, È proprio un’osservazione del protagonista a sede di un torreggiante chance, un’opportunità. negli USA, in Spagna e in Russia. Anche le di- esemplificare la condizione di chi abita quest’u- Shurgard Self-Storage, un deposito Perché se è vero che Dora e Nora ciannove storie contenute in Appunti da un bor- niverso malconcio: “S’impara a domare il soffio dove si possono lasciare oggetti per- non godranno mai della dimora, dello turco costituiscono un viaggio, una forma dell’anima, a diventare sordi al suo richiamo, sonali e non, per un breve periodo fisica e simbolica, che offre la casa di esplorazione di realtà differenti ma accomu- e questa violenza contro di sé è ciò che viene o molto a lungo. Un non-luogo per del padre, questo permetterà loro di nate da una stessa caratteristica: la marginalità. comunemente detto sanità mentale, perlomeno preservare il proprio bagaglio mate- vivere, amare e divertirsi a guardare Che si tratti di Bob e Mary in America, Radu e nei posti dove ho vissuto io”. riale, e forse non solo, nel continuo la liturgia shakespeariana disgregarsi Andrei in Romania o Yakup e Sabila in Turchia, Nessuno trova scampo in questi racconti (il fluire di beni, persone e affetti che davanti ai loro occhi, come quando, le esistenze dei personaggi sono contraddistinte cui stile ad alcuni ricorda Hemingway), che caratterizza, oggi come allora, la all’inizio delle riprese del Sogno di da un senso di profonda solitudine. evitano toni melodrammatici grazie all’ironia metropoli londinese. Eppure questo una notte di mezza estate, il patriarca A dispetto del titolo, la maggior parte delle graffiante dell’autore. È chiaro che Ó Ceallaigh edificio, troneggiante simbolo delle Melchior sparge sul set statuniten- vicende (spesso narrate da un giovane prota- in fondo si diverte nel mostrarci questo Pur- molte e violente trasfigurazioni vis- se la terra proveniente da Stratford gonista di sesso maschile) è ambientata in Ro- gatorio pullulante di volti a tratti grotteschi, a upon Avon, il luogo di nascita del sute da Brixton nell’ultimo secolo, mania, in quartieri urbani periferici. Si tratta di tratti tragicomici. La forza narrativa di questo Bardo: ma in realtà la reliquia pro- sembra ergersi a riprova che niente microcosmi fatti di condomini fatiscenti, piaz- viene dalla Foresta di Arden, misero libro è offerta da una prosa scabra e di grande può essere davvero preservato, che zali abbandonati e ricoperti di cocci di vetro, espressività al tempo stesso, dotata di vivide im- nessuna eredità può essere reclama- residence in cui alberga la troupe, teste di bambole di plastica dagli occhi azzurri magini che si trattengono nella memoria per la ta, neppure quella di Bard Road, giacché l’originale aveva finito, nel per terra, muri decrepiti. L’umanità che vi abi- loro precisione e intensità. della via del Bardo. lungo viaggio transatlantico, a far da lettiera a un gatto. Lutto in forma di l lutto per la perdita della tradizio- celebrazione quindi, perché questo Ine inglese e del suo prestigio è al è proprio, come recita il commen- ne. L’ingenuità con cui affronta centro di questo romanzo di Carter: to di Salman Rushdie in copertina, Disperato bisogno d’amore i rapporti umani diventa l’inge- “un libro davvero divertente”; per- figlie sagge si diventa prendendo nuità che tutti abbiamo prima o commiato dai propri genitori, per- ché il divertimento, la gioia della di Virginia Pignagnoli vita si celebrano in ogni forma, so- poi sperimentato. July riesce bene ché “saggio è il figlio che conosce il quindi nel tentativo di farci ve- prattutto (tema non di poco conto Miranda July l’essere testimone dell’amore non proprio padre”, come recita l’esergo; dere il mondo attraverso le lenti oppure, come commenta la narra- per il dibattito contemporaneo) corrisposto tra la propria psicolo- Il primo uomo cattivo della sua protagonista, che sono trice Dora Chance, “forse non avrei nella cura reciproca, in madri che ga e il proprio dottore e il trovarsi non partoriscono ma si prendono ed. orig. 2015, perlopiù bizzarre e ricche d’idio- mai avuto una confidenza intima un’adolescente restia alla doccia cura delle creature scalciate fuori trad. dall’inglese di Silvia Rota Sperti, con mio padre, ma sapevo chi era. a vivere sul proprio divano, con sincrasie, ma anche – come vuo- dalle fila del lignaggio: Dora e Nora, pp. 260, € 18, Dunque ero una figlia saggia, giu- questo romanzo July sembra voler le la letteratura anglo-americana adottate da Nonna Chance, a loro Feltrinelli, Milano 2016 scavare un po’ più a fondo i rap- contemporanea –­ estremamente sto?”. L’originale inglese, qui come volta si prenderanno cura di Brenda nel titolo, recita child, al neutro; ma porti umani e soprattutto quell’u- sensibili e capaci di lasciarsi alle e poi di Tiffany, sua figlia, “delizia iranda July è un’artista giustamente le traduttrici Rossella niverso personale fatto di desideri spalle cinismo e ironia. E se que- dei nostri cuori, la prima in famiglia eclettica: regista, attrice, Bernascone e Cristina Iuli già nella M e fantasie che spesso preferiamo sto scorcio è così intimo che a vol- ad avere la pelle nera”, e infine dei sceneggiatrice, scrittrice di rac- prima edizione del 1992 avevano ignorare. te può persino infastidire, è anche figli illegittimi dell’ultimo rampollo conti. Per la prima volta alle optato per il femminile, dichiaran- ciò che rende Il primo uomo catti- della progenie Hazard, generati da prese con un romanzo, July crea La narrazione genera tenerezza do attraverso la sessuazione offerta vo una lettura non convenzionale, qualche parte nell’America Latina. dei personaggi scomodi, capaci perché è facile intuire che ciò che dalla lingua italiana che il soggetto Brixton è stato anche, negli anni di renderci empatici con la loro rende Cheryl e gli altri personag- imprevedibile, dissacrante. di questo complesso racconto è, ottanta, il luogo dei Brixton Riots, gi impacciati non è altro che un senza ombra di dubbio, un soggetto umanità e al contempo di met- [email protected] che portarono alla luce il conflit- terci a disagio. La voce narrante disperato bisogno d’amore. La donna, una personaggia che si con- to razziale nella Gran Bretagna appartiene a Cheryl Glickman, solitudine della donna diventa V. Pignagnoli è dottore di ricerca in letteratura anglo- fronta con l’impossibilità di racco- dell’era Thatcher: Tiffany e la sua quarantenne di Los Angeles un po’ anche la nostra solitudi- americana all’’Università Ca’ Foscari di Venezia. gliere l’eredità del padre. discendenza rendono omaggio al impiegata in un centro che Questo non solo perché, come meticciato della Londra al di là del dice il vecchio adagio, mater sem- fiume che un certo discorso euro- produce dvd di autodife- per certa est, pater numquam, anche peo, a partire dalla Brexit, vorrebbe sa femminile. Personaggio se molta dell’aggrovigliata trama si estirpare in nome di quella purezza goffo al quale è facile affe- basa su paternità false o presunte: della tradizione che ingiustamen- zionarsi, Cheryl ricorda un Melchior Hazard, attore autoin- te porta anche il nome di William po’ la Christine di Me and coronatosi erede e profeta del Bar- Shakespeare. Perché per essere figlie You and Everyone We Know do, è il padre naturale di Dora e di sagge del Bardo non c’è bisogno di (2005). Se anche qui, come sua sorella gemella Nora, adottate ucciderlo o chiuderlo in un depo- nel film, la narrazione è ric- da suo fratello (anche lui gemello) sito anodino, ma di accoglierlo, di ca di situazioni assurde e Peregrine; mentre le figlie “legitti- nuovo, con una bella risata. tragicomiche come l’inna- morarsi di un uomo mol- me” di Melchior, la cinica Saskia e [email protected] l’improbabile Imogen, sono invece to più anziano che vuole figlie naturali di Peregrine. Su questi S. Guarracino insegna letteratura postcoloniale il nostro permesso per fre- presupposti fantasmagorici si basa all’Università dell’Aquila e L’Orientale di Napoli quentare una minorenne, N. 1 27 Letterature e gettano scompiglio fra gli abi- uno strumento utile e flessibile, blico dei lettori come un testo Quelli che parlano dal naso tanti di Umuofia, fa uso dei mez- intrattenendo con essa un rap- centrale della letteratura contem- di Annalisa Oboe zi espressivi e dei punti di riferi- porto sempre ironico, ambiva- poranea, tuttavia la sua forza e la mento a disposizione degli igbo lente e sovversivo. Raccoglie dun- sua importanza rimangono intat- nella prima fase del colonialismo que la sfida e la maledizione che te, in particolare per aver propo- Chinua Achebe da Achebe, che dice “a man who britannico. All’inizio queste cre- Calibano lancia a Prospero nella sto un’immagine transnazionale Le cose crollano can’t tell where the rain began to ature leggendarie – che vengono Tempesta di Shakespeare, e come dell’Africa come luogo abitato da ed. orig. 1958, beat him cannot know where he prese per albini essendo bianche lui piega la lingua a significati e culture e lingue diverse, da storie trad. dall’inglese di Alberto Pezzotta, dried his body”. Non si può capi- come il gesso, che hanno piedi forme che Prospero non era stato di contatto, conflitto e mediazio- re il presente in profondità senza pp. 202, € 18, senza dita, portano vetri sugli oc- in grado di prevedere. ne, e da un’umanità variegata, avere un senso della storia; la defi- La nave di Teseo, Milano 2016 chi, e cavalcano cavalli di ferro – È così che Le cose crollano di- molteplice e in divenire. nizione del sé nell’oggi può passa- appaiono proprio ai margini del venta una sintesi brillante di ele- Ottima dunque la scelta di re solo attraverso la ricostruzione e cose crollano”, dal verso racconto. Il bianco è un oggetto menti orali e scritti, igbo e ingle- La nave di Teseo di portare alla del percorso che ci ha portati fin famoso dell’irlandese W. visto dall’esterno e misurato in se, Africa ed Europa. Il romanzo nostra attenzione questo testo- “L qui. Lo scrittore si assume dun- B. Yeats che il nigeriano Chinua rapporto a ordinary men like us: offre un inglese semplice e pulito, matrice in un momento in cui que il compito di riscrivere la sto- Achebe ha preso in prestito per gli igbo, i neri. ma riesce a rappresentare la vita le migrazioni ci ripropongono ria africana, distorta o cancellata il suo primo romanzo Achebe manipola anche la con- tradizionale di una zona della “il problema Africa” insieme alle dalla storiografia euro- (“things fall apart / the venzione che attribuisce il dono Nigeria orientale inserendo con- sue rappresentazioni più viete. pea, da una prospettiva centre cannot hold”, della parola agli europei e l’inca- tinuamente parole igbo nel testo e Contributo letterariamente raffi- interna ad essa, e ritor- The Second Coming, pacità di esprimersi agli africani, tempestandolo di proverbi, modi nato, Le cose crollano è il primo 1919), è finalmente na al passato precolo- dipingendo una comunità nativa di dire, metafore, discorsi rituali niale non per nostalgia vero gesto (se non l’unico) di de- anche il titolo dell’edi- in cui l’oratoria gioca un ruolo altamente formalizzati, fiabe, che costruzione dell’immagine colo- zione italiana di Things di quel passato, che co- vitale quale mezzo di interazione alla fine trasformano il portato munque è perduto, ma niale di un continente unificato Fall Apart. La nuova sociale e espressione di saggezza inglese e creano una voce altra, e appiattito, dove confini nazio- traduzione del testo, perché esso costituisce collettiva. Per contro, la lingua non necessariamente autentica, la base ideologica per il nali, specificità culturali, e realtà già uscito in Italia dell’uomo bianco, veicolo poten- ma certamente ibrida e malleabi- socio-politiche diversissime fra suo controdiscorso: è il le al punto da inaugurare per la come Le locuste bianche te della cultura occidentale diffu- loro scompaiono nello spazio sel- terreno di una storio- so nelle periferie coloniali come scrittura letteraria africana una (Mondadori, 1962) e vaggio e vasto di un cuore di tene- grafia alternativa. segno tangibile della ragione nuova possibilità di rappresenta- poi come Il crollo (Jaca bra ancora esotico, ma in qualche L’originalità di Le stessa, risuona così strana al pri- zione del sé. Books, 1977; e/o, 2002), restitui- modo reso trasparente al lettore sce al titolo il senso di tragica ine- cose crollano sta proprio nello spo- mo contatto da far affermare che La pubblicazione di Le cose occidentale proprio attraverso la luttabilità della vita e della storia stamento del punto di vista, nel “non diceva niente” o, forse, di- crollano da parte dell’editore Hei- scrittura. che costituisce il cuore del lavoro fatto che assume una prospetti- ceva qualcosa, “solo che loro non nemann, che poi lo ha scelto per In un saggio al vetriolo inti- di Achebe. va ontologica africana, piuttosto lo capivano (...) sembrava parlare aprire la famosa African Writers How to Write about Africa Le cose che crollano, nell’Afri- che storiografica europea. Due dal naso”. Series, ha fatto di Achebe il gran- tolato ca occidentale di fine Ottocento (https://granta.com/how-to- in cui il romanzo è ambientato, write-about-africa), l’autore sono quelle che hanno sostenuto keniano Binyavanga Wainaina per secoli l’esistenza comunitaria denuncia la persistenza di que- del popolo igbo. Sono quelle in sti stereotipi nell’immaginario cui ha sempre creduto il valente e nel mercato editoriale globale guerriero Okonkwo, protago- ed esorta l’aspirante scrittore di nista del racconto, che muore letteratura africana a far proprie suicida perché vede scomparire le seguenti raccomandazioni: i valori del clan, i riti, gli usi e “Usare sempre la parola ‘Africa’ i costumi del suo vissuto, ed o ‘tenebra’ o ‘safari’ nel titolo. è testimone impotente dello I sottotitoli possono compren- spezzarsi dell’antica coesione dere le parole ‘Zanzibar’, ‘Ma- sociale. Nel suo mondo tutto sai’, ‘Zulu’, ‘Zambesi’, ‘Congo’, si disgrega, crolla, va a pezzi, ‘Nilo’, ‘Grande’, ‘Cielo’, ‘Om- mentre si sgretola inarrestabile bra’, ‘Tamburo’, ‘Sole’ o ‘Ance- la narrazione identitaria che ha strale’. Sono utili anche parole tenuto insieme nel tempo uomo come ‘Guerriglieri’, ‘Eterno’, e natura, maschile e femminile, ‘Primordiale’ e ‘Tribale’. Si noti anziani e giovani, famiglie e vil- che per ‘persone’ si intendono laggi di Umuofia. Il romanzo si gli africani che non sono neri, colloca in un momento di rapi- mentre ‘Il popolo’ si riferisce da trasformazione della società agli africani neri”. Il saggio di igbo, dovuta a cause sia inter- Wainaina, che ha avuto una ne che esterne ai suoi confini. diffusione virale dopo la pub- Il tessuto sociale perde vigore blicazione su Granta nel 2005, e si sfascia sotto l’impatto vio- è chiaramente satirico. Eppure lento dell’Europa imperialista e la sua comicità nasce da un’os- cristiana. Ma, secondo quanto servazione profonda e preoc- narra Achebe, fattore concomi- cupante per i modi in cui la tante di questa rovina generale letteratura africana, come cate- è la debolezza intrinseca di quel goria di mercato e come settore mondo legato al passato, la sua istituzionalizzato di scrittura, rigida incapacità di adattarsi al cambiamento. Il romanzo ri- si è sviluppata attraverso la sua trae perciò sia la tragedia della pubblicazione, il marketing conquista (l’arrivo di una nuova e la ricezione al di fuori del religione e di un nuovo ordine continente africano e, in quel economico e sociale), che quel- processo, ha paradossalmente la del collasso interno. Ciò che contribuito a perpetuare una rimane dopo il crollo è l’inizio di terzi del romanzo sono intera- Se scrivere in inglese negli anni de padre della letteratura africana rappresentazione del continente un lungo e faticoso processo di mente dedicati alla ricostruzione cinquanta del Novecento è una anglofona, e della sua prima ope- sulla base di una nozione sovra- accomodamento e negoziazione della società igbo nella seconda scelta obbligata, per Achebe l’u- ra quella più letta in assoluto di determinata di “africanità”. Le ma anche, per Achebe, di appro- metà dell’Ottocento, e i bian- so della lingua del colonizzatore, un autore africano. Il romanzo cose crollano ci insegna che quella priazione attiva della cultura oc- chi, l’Europa, l’Occidente non cioè un mezzo espressivo che è ha venduto più di dieci milioni nozione è un’invenzione dell’Oc- cidentale per quanto può servire sono affatto al centro dell’azione, segno di un sistema ermeneutico di copie, è stato tradotto in una cidente e ci esorta a (ri)leggere alla riconfigurazione e al rinnova- come nei romanzi coloniali della ideologicamente e culturalmente cinquantina di lingue, inserito in con occhi sgombri da immagini mento del sé individuale e collet- tradizione inglese, ma esistono saturato in cui l’Africa è nega- programmi scolastici e universita- precostituite. zione, offre vantaggi innegabili: ri, ed è rimasto uno dei romanzi tivo, dato che non si può tornare solo in rapporto e in funzione al [email protected] indietro nel tempo: è impossibile mondo nero. La rappresentazione come altri scrittori africani della più influenti del xx secolo. Seb- negare la storia. degli “alieni”, che a poco a poco sua generazione, l’autore coglie la bene in Italia non sia mai stato A. Oboe insegna letteratura inglese e C’è un proverbio igbo, citato s’infiltrano nel clan di Okonkwo possibilità di fare di quella lingua veramente riconosciuto dal pub- postcoloniale all’Università di Padova N. 1 28 Classici parla di condanna e dato che Apuleio Abilità oratoria e padronanza retorica: ha continuato la carriera di conferen- Sfide di intelligenza per lettori curiosi ziere e di uomo pubblico. Dal punto la magia delle parole di vista legale, l’argomento decisivo a di Andrea Balbo favore dell’accusato è l’esibizione del di Gian Franco Gianotti testamento di Pudentilla che nomina Simone Beta canonica dissertazione del 1867 erede il figlio superstite: in tal modo Il labirinto di Johannes Ehlers, ma che è an- Apuleio paro dai cacciatori di dote e rinsaldare si dimostra l’inesistenza del moven- della parola data incontro a una rinascita re- cente nell’interesse critico, come Apologia i legami di amicizia. Il retore-filosofo te e si estirpa, per usare le parole Enigmi, oracoli e sogni della finisce per accettare le nozze con una dell’imputato, “la radice di questo dimostrano gli studi di Eleanor Apulei Platonici pro se de magia cultura antica donna più anziana, anche perché le processo, vale a dire l’odioso sospetto Cook (Enigmas and Riddles in a cura di Silvia Stucchi, pp. 347, € 32, Literature, Cambridge, 2006) doti morali di Pudentilla vincono d’aver dato la caccia all’eredità”. Einaudi, Torino 2016 pp. 347, € 26, ogni perplessità. Dopo le nozze e la Altri sospetti, tuttavia, non sono o quelli raccolti da Salvatore Vita e Pensiero, Milano 2016 cancellati del tutto: il sospetto che Monda in Ainigma e Griphos. prematura morte dello stesso Pon- uesto è un libro per certi Apuleio faccia uso strumentale del Gli antichi e l’oscurità della pa- ziano, alcuni parenti della donna, col versi enigmatico, e non è l retore africano Apuleio (II secolo proprio sapere per confondere le Q rola, Pisa, 2012 o gli ancora più pretesto di tutelare il secondo figlio un gioco di parole. Privo di in- d. C.) è noto come filosofo plato- carte in tavola, ricorra al modello di recenti lavori di Jan Kwapisz, I di Pudentilla (ancora minorenne), troduzione e di conclusione a sé nico di Madaura da Sant’Agostino e Platone come “maestro di vita e di- Mikolaj Szymanski, e David intentano causa ad Apuleio con l’ac- stanti, esso rifiuta una struttura dai codici medievali che fensore della propria causa” per met- Petrain (The Muses at cusa d’aver fatto ricorso paludata per condur- ne tramandano le opere tere nel sacco i meno dotti avversari Play, Berlin-Boston ad arti magiche per irre- re il lettore attraverso (trattati filosofici, ora- e stabilire ammiccanti connivenze 2013), segnalati con tire la vedova e assicurarsi tre grandi parti de- col giudice in nome d’una comune altri lavori nell’am- zioni, il racconto delle la cospicua eredità. dicate agli enigmi (la cultura superiore; oppure il sospetto plissima bibliografia; Metamorfosi sulle vicende Il processo si celebra sezione più ricca e che i confini tra il potere conoscitivo ma ha l’ambizione di dell’uomo-asino). Fonte a Sabratha, cittadina interessante del volu- del filosofo e il potere del mago non rivolgere uno sguardo principale dei suoi dati a ovest di Tripoli, oggi me), agli oracoli e ai siano così marcati come egli vuol far complessivo a tutto il biografici è l’orazione di tristemente nota per la sogni. Tuttavia, il filo difesa nel processo di ma- guerra dell’Isis, allora credere; o ancora che la pretesa capa- fenomeno dell’oscuri- cità di controllo sulle forze naturali conduttore è rivelato tà espressiva nell’an- gia (Apologia o Pro se de sede del proconsole ro- dalla prima parte del mano Claudio Massimo, ecceda la dimensione dello scien- tichità classica. Parti- magia) subito dall’autore titolo: questi tre ele- che presiede il dibatti- ziato, del terapeuta o dell’indovino colarmente rilevante nell’inverno del 158/159 menti essenziali della mento e di fronte al qua- – aspetti che secondo le dottrine pla- e degno di interesse d. C. davanti al tribunale cultura antica sono le sono formalizzati i capi d’accusa: toniche continuano l’azione divina è il peso attribuito all’uso degli di Sabratha, unico discorso giudizia- comunicati e formalizzati attra- magia, condotta dissoluta e immo- nel cosmo –, per assumere i conno- strumenti retorici sfruttati nella rio latino d’età imperiale giunto sino verso la parola, prevalentemente rale, avidità di danaro. Di effettiva tati paurosi della stregoneria. Rimane costruzione degli enigmi o nella a noi e generalmente considerato un per mezzo della forma poetica. rilevanza penale è il solo crimen ma- sempre, lungo tutta l’orazione, qual- narrazione di oracoli o di sogni: capolavoro dell’oratoria della secon- Si tratta di una parola per lo più giae che ricade sotto le sanzioni della cosa di ambiguo, di non risolto, che metafora, sineddoche, metoni- da sofistica. Il testo è frutto della rie- misteriosa, equivoca o multivo- Lex Cornelia su sicari e avvelenatori probabilmente risale a effettive man- mia sono le figure che spiccano laborazione del discorso pronunciato ca, che cela il suo reale signifi- (emanata da Silla nell’81 a. C.), alle canze di distinzione proprie del lessi- all’interno della documenta- in tribunale, ma la revisione non cato e diviene pericolosa, perché cui competenze sono assegnate an- co e della cultura del tempo, ma che zione raccolta. In questa ricca sembra aver alterato le linee essenziali conduce sovente all’errore e alla che le pratiche magiche e sulla cui certo Apuleio sa sfruttare con abilità. indagine, destinata anche a un della difesa elaborata nei tre giorni rovina. Le formulazioni enig- severità non ci sono dubbi: se com- Appunto l’abilità oratoria e la lettore non specialista, come di- matiche richiedono uno sforzo concessi per confutare le accuse. provato, il crimen magiae comporta padronanza della strumentazione mostra la traslitterazione di tut- intellettuale di interpretazione L’antefatto si ricostruisce così. Nel pena capitale. Invano gli accusatori retorica, l’indubbia capacità di elabo- ti i termini greci (segno dei no- 155, in viaggio da Cartagine ad Ales- cercano di addurre prove circostan- razione formale e il compiaciuto ri- e si formalizzano come sfide stri tempi enigmatici), ci si può sandria d’Egitto, Apuleio, a causa ziate di un’accusa che suona, nelle ferimento a conoscenze filosofiche e (quali l’enigma della Sfinge a addentrare anche come in una del precario stato di salute, decide loro stesse parole, vaga e generica; letterarie sono, invece, gli ingredienti Edipo), giochi (come gli indo- favola o in un bosco pieno di di fermarsi a Oea (l’attuale Tripoli), l’autodifesa di Apuleio, ben calibrata certi (questi, sì, davvero magici) che vinelli simposiali), atti religiosi misteri: animali e piante strane, per trascorrervi l’inverno in casa di nelle figure di pensiero e di parola, ha hanno assicurato la fama dell’auto- (come i presagi per le campagne uomini e donne, esseri erma- amici. Qui riceve la visita di Sicinio buon gioco nel mettere in ridicolo gli re, la sopravvivenza dell’orazione nel militari romane) o legati alla froditi, mostri pericolosi, inter- Ponziano, suo antico sodale di studi avversari e prospettare la superiorità tempo, i giudizi positivi della critica professione medica. Dato che, preti di sogni e oracoli accom- ad Atene, che insiste per averlo ospite di un patrimonio di alta cultura qui moderna. Di tutti questi motivi dà quindi, il vero centro di interes- pagnano un lettore modellato presso di sé. L’insistenza non è dettata dispiegato allo scopo di collocare la oggi chiara dimostrazione la nuo- se è la lingua, che cerca di na- sul curiosus apuleiano che non solo da vincoli di condiscepolato; in sua figura al di sopra di ogni sospet- va versione del De magia allestita scondere la verità imponendo al potrà che allietarsi delle con- realtà Ponziano vorrebbe far sposare to. Non si hanno notizie dell’asso- da una valorosa latinista lombarda, lettore di addentrarsi in un labi- tinue sfide rivolte alla propria all’amico la propria madre, la ricca luzione di Apuleio che, però, deve Silvia Stucchi, attiva nell’Università rinto esegetico, protagoniste di intelligenza. Un libro piacevole, vedova Pudentilla, per metterla al ri- esserci stata, visto che nessuna fonte Cattolica di Milano. Il volume, nato questo volume non possono che insomma, di gradevole lettura, come strumento di corsi universitari, essere le letterature greca (so- capace di suscitare interesse per si configura come una cripto-edizio- prattutto) e latina. Dal libro di un aspetto del mondo antico ne critica limitata alla discussione dei Beta, professore di filologia clas- più evocato che conosciuto. guasti testuali e dei loci vexati; inten- sica e valente studioso di teatro, Una piccola postilla finale. to principale è la resa nella nostra retorica e cultura ellenica, com- Questo libro si apre con una lingua di un capolavoro latino di cui prendiamo molto bene quanto dedica in forma di enigma, non s’indagano, nelle numerose note, pe- pervasiva fosse la presenza di troppo difficile, a patto che si culiarità espressive, sequenze morfo- elementi bisognosi di interpre- conosca il latino e si lasci da sintattiche, tecnicismi lessicali e reto- tazione nei generi letterari: dalla parte una svista nella formula- rici, notizie antiquarie. Chiudono il storia al teatro, dalla poesia sim- zione (un noto ebdomadario volume due utili appendici, dedicata posiale all’epigramma l’autore destinerebbe l’indovinello a la prima a schede lessicali di taglio raccoglie una documentazione solutori di medio livello). Non giuridico e antropologico, la seconda molto vasta e interessante che va rivelerò la soluzione, composta alla resa teatrale curata nel 1961 da dall’antichità omerica al mondo da tre membri il cui elemento Francesco Della Corte e portata in bizantino passando per Roma, mediano è piacevolmente dolce scena con successo dalla compagnia protagonista soprattutto di due (non posso che esprimermi se di Renzo Giovampietro. In conclu- paragrafi della parte dedicata ai non con altro indovinello), ma sione, va detto che corre lungo tut- sogni. Non mancano i confronti sono certo che, paradossalmen- to il lavoro esegetico una meritoria moderni (come la comparazione te, esso potrà essere apprezzato preoccupazione di natura didattica, con gli enigmi della Turandot) o pienamente dopo la lettura del rivolta in genere a un pubblico di quelli con altre culture (come libro e non come esergo, una persone colte, ma soprattutto a una quella ebraica e persiana) e la volta comprese le varie sfaccet- categoria particolare di lettori, a stu- chiave interpretativa è orienta- tature di questo caleidoscopio denti che si misurano con la lingua ta sul sentiero dell’antropologia che Simone Beta ci ha aiutato a di Roma al di fuori di un curriculum culturale di scuola bettiniana, scoprire. E forse non sarà anche liceale effettivamente formativo in alla luce della quale sono riletti i questo un gioco sottile destina- ambito classico. simboli e i significati che emer- to all’avveduto lettore? [email protected] gono dall’esegesi dei testi esami- [email protected] nati. Il libro si situa all’interno G. F. Gianotti ha insegnato filologia classica di una ricchissima tradizione di A. Balbo insegna lingua e letteratura latina all’Università di Torino studi, che parte almeno dalla all’Università di Torino N. 1 29 Classici Ogni articolo, infatti, opportuna- In un guscio di noce mente rammentato al lettore da Un’arguta familiarità con gli antichi di Calogero Giorgio Priolo riproduzioni fotografiche, è stato di Emilia Di Rocco corredato da approfondimenti e supplementi bibliografici, senza Più splendon le carte accenti di sensibile amore per la Lessico critico viene misurata la grandezza di Pla- però far perdere di vista il criterio Manoscritti, libri, documenti, materia, costituiscono un’efficace petrarchesco tone, in linea con la convinzione di che ne ha guidato, come con un biblioteche: Dante “dal tempo introduzione ai problemi e agli Petrarca che il vero sapere sia una filo rosso, l’inclusione fra gli altri a cura di Luca Marcozzi all’etterno” orizzonti della filologia dantesca, forma di ignoranza che “è la di- del percorso espositivo. e Romano Brovia a cura di Giovanni Saccani da quelli sulla biografia del poeta pp. 389, € 34, mensione propria della vita morale Le sessantaquattro schede sono pp. 160, € 25, alle questioni irrisolte dell’ecdo- Carocci, Roma 2016 perché è il luogo dello spirito che infatti ordinate in modo tale da Hapax, Torino 2016 tica contemporanea. Segue poi, infinitamente desidera ciò che gli riproporre i nuclei tematici trat- più breve, una parte di servizio, eggere Petrarca vuol dire im- si rivela come mancanza”. Questa uello fra i centenari del 2015 con la descrizione dei fondi della tati nella suggestiva cornice dei Lmergersi nella più vasta biblio- idea ha implicazioni importantissi- Qe del 2021 è, si capisce, un Biblioteca Reale da cui sono stati due caveaux della Biblioteca Re- teca (Luca Marcozzi) privata in me per il nodo conoscenza-felicità periodo fecondo per il moltipli- tratti solo alcuni dei pezzi esposti ale, ove la mostra ha avuto sede. Europa all’epoca e vedere il poeta intorno al quale il poeta dei Rerum carsi di iniziative dantesche. Il nella mostra. Nella sezione Lo scrigno antico, insieme ai suoi “compagni di vita”, vulgarium fragmenta costruisce in bel catalogo che qui si recensisce L’ambizione e l’ampiezza d’o- corrispondente alla prima sala, si nel luogo “simbolo etico del lavoro buona parte la sua riflessione sul- – pubblicato da Hapax rizzonti con cui l’evento è stato parla di manoscritti, commenti e intellettuale”, nonché la conoscenza (Roma- Editore – è il resocon- pensato, infatti, ha illustrazioni: il fenomeno-Dante uno degli scopi della sua na Brovia), spostando to di una fruttuosa spinto gli organizzato- trova espressione attraverso pre- vita e del suo progetto sul piano religioso un iniziativa promossa ri a non accontentarsi ziose copie a penna (come l’anti- culturale. La biblioteca problema filosofico in questo clima dalla solo delle risorse di- chissimo Ash. 828 della Lauren- di Petrarca è il centro fondamentale. Qui Pe- sponibili in loco, coin- collaborazione fra la ziana di Firenze o il Riccardiano da cui irradia l’umane- trarca lascia ai posteri volgendo nel progetto cattedra di filologia e 1035, scritto di pugno da Boccac- simo europeo: è grazie uno dei suoi contribu- critica dantesca dell’U- anche altre biblioteche alla ricerca di opere rare ti più originali quando italiane, case editrici e cio), esemplari postillati (ancora niversità di Torino e laurenziano, il ms. Plut. 26 sin. 1, che egli costruisce una ribadisce la centralità archivi che conservano dell’esperienza – “sed la Biblioteca Reale del con le chiose di Filippo Villani) rete intellettuale che manoscritti o stampe placet esperiri” – e col- capoluogo piemon- e illuminati da miniature. L’inte- sarà determinante per il tese, con il sostegno dantesche. Lo scambio lega il valore del ragio- resse per l’aspetto decorativo tro- rinnovamento culturale dell’Associazione Me- con l’esterno ha cer- namento alla vita uma- va sua massima espressione però dell’Italia e dell’Euro- taMorfosi, grazie alla squisita sen- to avuto la meritoria pa nei secoli a venire. La cura e la na, mentre risolve la vera sapientia conseguenza di arricchire l’offer- nella sezione successiva, La fortu- sibilità del suo presidente Pietro dedizione profuse nell’organizza- nell’amore di Dio, cioè nell’accet- ta per il visitatore, rafforzando al na di Dante. Qui, come a render Folena, e il patrocinio delle più zione della biblioteca testimonia tazione dei principi di fede tradotti contempo i rapporti fra gli istituti importanti Società dantesche del conto di una Wunderkammer – di quel nuovo atteggiamento “di nella pratica della virtù. culturali coinvolti. Tuttavia non è mondo. Corredata da una serie se si fa eccezione per la presenza arguta familiarità” del poeta verso Queste brevi considerazioni solo questa estensione – orizzon- di lectiones magistrales di docen- delle più ordinarie cinquecentine gli auctores e l’antichità (Lorenzo testimoniano cosa significa avvi- tale, diremmo – nei rapporti fra ti e studiosi dell’ateneo torinese, (notevole quella del 1555, in cui Geri), che diventa fondamenta- cinarsi all’universo del Petrarca. i soggetti dell’alta intellighen- la mostra (17 giugno - 31 luglio la Commedia è per la prima volta le per la realizzazione del “sogno È un’attività che implica da parte zia ad aver garantito il successo 2016) non ha avuto comunque i intitolata “Divina”) – si presen- dell’Umanesimo” di “una civiltà ri- dello studioso un’agilità menta- dell’esposizione torinese. Gran difetti di una manifestazione ec- tano oggetti che vanno dalla cu- costruita sulle latine litterae”. Gra- le che gli permetta di riflettere su zie alla relazione profondamente questioni fondamentali come la personale che Petrarca intrattiene gnoseologia, l’etica e l’estetica, sul con il mondo antico – un rapporto rapporto esemplare del poeta con da uomo a uomo – emerge l’idea il mondo, per isolare le questioni di una ricerca volta a individuare centrali che riguardano l’uomo. “quanto c’è di umano e comune Sono questi gli aspetti che Marcoz- a tutte le genti” per definire quei zi e Brovia privilegiano nel Lessico caratteri durevoli che descrivono critico petrarchesco. Il volume ha lo la condizione umana in genera- scopo di introdurre o rinnovare in le. Questo è uno dei vari aspetti Italia la tradizione angloamericana dell’Umanesimo di Petrarca (Fran- dei companions per completarla, cisco Rico) che richiama l’ideale sostituendo all’impostazione stori- di una cultura basata sull’esempio ca di questi un approccio tematico dei grandi autori classici. Il poeta concentrato su quelle questioni difende questo principio come for- che per Petrarca sono fondamen- ma di vita e come modello educati- tali da un punto di vista umano. vo volto al miglioramento dell’uo- mo, fino ad arrivare a incarnarlo pochi sondaggi qui offerti non nella propria persona e porlo al Irendono giustizia a un volume centro del suo progetto biografico. ricco di spunti di riflessione e di Sempre attraverso il legame con gli ricerca su un lessico che si nutre antichi passa l’idea della essenziale della tradizione precedente, rinno- uguaglianza dell’animo umano nel vandola radicalmente per assume- tempo e nello spazio che Petrarca re una dimensione europea. Cia- trasmette all’Umanesimo e al Ri- scuna delle voci che compongono cessivamente localistica e chiusa: parte della sua buona riuscita è riosità al sogno del collezionista: nascimento (Enrico Fenzi). È sulla il Lessico testimonia la fertilità di basti pensare che per il suo valore da demandare alla scelta di coin- l’esotico delle traduzioni delle certezza che i grandi uomini del una speculazione che innerva l’im- il progetto ha ottenuto, su scala volgere attivamente nel progetto opere dantesche in varie lingue passato sarebbero stati come noi maginario occidentale della poesia nazionale, un premio di rappre- anche persone giovani e motivate: si mescola infatti con il nostrano che si fonda l’idea che essi siano a e di altri campi del sapere, confer- sentanza da parte della Presidenza gli ideatori si sono infatti avvalsi sabaudo di volumi riccamente noi comprensibili e che i loro valo- mando l’afflato pedagogico di un della Repubblica e, soprattutto, è del prezioso contributo di quat- rilegati per le serenissime maestà ri e i loro linguaggi possano essere pensiero destinato ad avere una stata scelta come meta da più di tro giovani laureande in filologia d’Italia. Come la mostra, il cata- trasmessi alla modernità. influenza ininterrotta sulla cultu- seimila visitatori, malgrado la col- italiana dell’Università di Torino logo si chiude, quasi a definir se Questo discorso conduce a uno ra europea. Per queste ragioni, il locazione in piena stagione estiva. (Eleonora Corrente, Simonet- dei nodi centrali del pensiero pe- Lessico critico petrarchesco costitui- stesso, su lavoro di micrografia Il connubio fra Università e Bi- ta Doglione, Giulia Morano, trarchesco, il rapporto tra lettera- sce uno strumento indispensabile (Raffaele Pavia, 1885), in cui una blioteca Reale traspare in modo Francesca Olocco) che non solo tura e filosofia. All’interno di un per chiunque oggi voglia accostarsi evidente dal catalogo, in cui i hanno curato l’allestimento delle carta contenente parte dell’Infer- campo così vasto, il modo in cui il all’universo affascinante dell’opera saperi dei due soggetti cultura- sale espositive, ma hanno anche no occupa arrotolata il guscio di poeta del Canzoniere affronta alcu- di Petrarca con occhi diversi, che li sono messi in comune, al fine compilato per il catalogo la lun- una noce: Più splendon le carte ne questioni è stato determinante fissino lo sguardo sul modo in cui di illustrare al lettore-visitatore il ga sezione delle schede relative racchiude settecento anni di sto- per l’evoluzione della cultura eu- il poeta guarda al mondo, sul rap- senso dell’esposizione e la sua ar- ai singoli pezzi in esposizione. ria dantesca in meno di duecento ropea. Emblematico, ad esempio, porto tra letteratura e vita, lettera- ticolazione. Il volume, curato da Qui, malgrado l’ovvia necessità pagine di bellezza. è l’atteggiamento dei confronti di tura e verità. Giovanni Saccani, direttore della di seguire criteri redazionali fissi, [email protected] Platone al quale viene riconosciuto [email protected] Reale, si apre infatti con un am- le autrici hanno saputo non de- il primato rispetto a Aristotele, per- pio saggio di Donato Pirovano, le classare il proprio compito a una C. G. Priolo è dottorando in filologia italiana ché più si è avvicinato alla verità ri- E. Di Rocco insegna letterature comparate cui pagine, talora caratterizzate da banale campagna descrittoria. presso l’Università per stranieri di Siena velata del cristianesimo. Su questo all’Università la Sapienza di Roma N. 1 30 Saggistica letteraria Il problema è ciò che resta fuori come un discorso sul compito au- Ah, io imparo tentico della critica), cui dovreb- di Domenico Calcaterra bero essere oltremodo sensibili di Federico Francucci i tanti che proprio al magistero garboliano s’ispirano; implicita Cesare Garboli processo e nel suo sviluppo, per Guido Guglielmi necessità dell’istanza critica come messa in guardia, insomma, verso La gioia della partita darne una soluzione”; o si legga il Critica del nonostante “medium della produzione e della saggio che inaugura la collabora- quella retorica della vita che tende ricezione”, e pone il principio, qua- Scritti 1950-1977 Perché è ancora necessaria zione di Garboli con “Paragone” a truccare la critica da romanzo, si un assioma, che una teoria non a cura di Laura Desideri la critica letteraria dedicato a Limelight (1952) di non di rado in caduta libera verso può essere smantellata ad opera e Domenico Scarpa, a cura di Valerio Cuccaroni, Chaplin nel quale, contrappo- una spaventosa, decisiva perdita di un senso comune supposto na- pp. 331, € 30, nendosi alla generica interpre- del senso di realtà. È evidente poi con prefazione di Niva Lorenzini turale, ma va criticata assumendo Adelphi, Milano 2016 tazione ideologica data del film la predilezione per un’idea la più pp. 160, € 14, il punto di vista di un’altra teoria. Pendragon, Bologna 2016 da Muscetta, sostiene come esso aperta possibile di realismo tout Come si vede, un bell’esempio di onostante sembri sia già acquisti un autentico rilievo ideo- pensiero dialettico, a cui lo studioso stato detto tutto su Cesa- court: che sia rabdomantico, vo- suoi studenti raccontano che N logico solo se inquadrato dal pun- cato alla visione e al mistero come non rinunciò mai. re Garboli, l’uscita per Adelphi to di vista dell’amore di Terry per IGuido Guglielmi, scomparso In secondo luogo, Guglielmi so- di La gioia della partita (a cura per Morante; o che prenda avvio, – troppo presto – ormai quindici Calvero (“chi voglia misurare la sempre per arrivare, ma per altra stiene inflessibilmente la necessità di Laura Desideri e Domenico realistica e antiromantica ideolo- anni fa, affidava loro dei testi per- di mantenere le avanguardie e le Scarpa), primo dei due via, al mistero, da “un massimo gia di Limelight guardi ché li presentassero e ne sperimentazioni di ini- volumi degli scritti di realtà e precisione”, come nel alla storia d’amore”). E discutessero a lezione, zio Novecento al centro garboliani rimasti fuori che dire del ritratto che caso di Buzzati; o ancora che si trasformando il corso dell’attenzione critica, dal corpus delle opere ci consegna di Cecchi, “ostini a lavorare sul ‘vissuto’”, universitario in un vero a quasi un secolo di di- licenziate in vita, rap- ciclo seminariale. Il pro- nella controcopertina senza aggiunta alcuna di signi- stanza, quando molti le presenta l’occasione, fessore prendeva posto firmata in occasione ficati ulteriori, come nel caso di vorrebbero consegnare oltre che di toccare tra i banchi. Quando dell’uscita della prima quel “creare di primo grado” di all’oblio o allo scaffale con mano l’ampiez- nella classe sorgevano raccolta postuma, Ai- Ginzburg, si tratta sempre di mo- più alto della bibliote- za dei cimenti e degli divergenze interpreta- uola di Francia (1969), dalità differenti nell’inseguimen- ca. Tornando sui suoi interessi del critico, tive e Guglielmi veniva il cui pensiero critico, autori di sempre, come di entrare in contatto to del reale. La medesima “gioia chiamato a dirimerle, combattuto tra sensi- Svevo (su cui ha scritto con l’“aiuola” del pri- di afferrare la realtà” (così Garboli pare che rispondesse bilità e intelligenza, è pagine memorabili) e mo Garboli: lo spazio intervistato da Nanni Delbecchi, soltanto: “Ah, io impa- efficacemente descritto Joyce, oppure aprendo di anni entro cui egli poté, tra “Ventiquattro”, 3 febbraio 2001) ro”. Nessuna volontà di compiace- come l’esito di “una smagliante passi falsi e ripartenze, mettere che il critico condivide con lo re, né di semplicisticamente rove- nuovi fronti di studio (come Be- corsa verso la ‘forma’”; o di Fla- a frutto, più che un vero e pro- scrittore, quando, attraverso il la- sciare i ruoli, in queste parole, che ckett, della cui prima trilogia ro- iano, nell’Avvertenza ad Autobio- manzesca troviamo qui una lettura prio metodo, l’affinarsi (sulla scia voro di una soggettiva immagina- anzi sono la perfetta applicazione, della luminosa lezione longhia- grafia del blu di Prussia (1974), e dimostrazione pratica, delle idee serratissima), e sempre verificando che insieme a Pavese, è annovera- zione che nasce da una “suspense e correggendo il passo metodologi- na) di quella particolare “qualità tutta storica e filologica”, riporta tante volte formulate dal critico nei di sguardo” da gettare su autori, to tra quegli scrittori la cui dipar- suoi scritti a proposito dell’inter- co nel confronto coi testi, il critico tita ne principia la comprensione, alla luce qualcosa che stava lì nel propone l’idea di un’opera d’arte opere, fatti. E consente meglio (e passato, ma che non era ancora pretazione come processo fondato definitivamente) di comprendere la cui morte non toglie ma “re- sull’ascolto della parola dell’altro, e insieme comunicativa e singolare/ stato scoperto. perché il critico viareggino abbia stituisce”; mentre l’introduzione in cui il necessario giudizio di va- irripetibile, un oggetto paradossale sempre voluto negarsi alla scrittu- dell’edizione Oscar Mondadori lore non deve mai chiudersi in sé che con la sua esistenza rimetta in ra in sé e per sé, tenendosi lonta- di Lessico famigliare di Ginzburg siamo alla “gioia della parti- e pensarsi compiuto, pronunciato discussione il suo stesso consistere no dalla libertà del raccontare per diventa l’occasione per riflettere Eta” del titolo, cui Garboli fa una volta per tutte. Il senso del te- e le convenzioni legiferanti sul suo raccontare, senza reti protettive sull’ineludibile ruvida verità dello riferimento recensendo su “Tut- sto nasce anche dal rapporto dialet- genere d’appartenenza. Un coltello o appigli (“non c’è un mondo di scollamento tra il racconto della tolibri” La psicologia del giocatore tico con le sensibilità e le strategie senza lama a cui manca il manico, Garboli”, precisa bene nella Post- vita e la vita stessa: scarto irrag- di scacchi (1976) di Reuben Fine, di lettura, che sono variabili e per come recita il famoso aforisma di fazione Domenico Scarpa). giungibile tra la vita che ci sfor- laddove ragionando circa il senso di più si evolvono storicamente. E Lichtenberg che si legge in esergo Gli scritti qui radunati copro- ziamo di raccontare e quella, vera, dell’esperienza del gioco stesso e questo doveva sembrare tanto più all’Udienza del poeta, pubblicato da no un arco temporale che va dal che risiede “in tutto ciò che non di ciò che i pezzi sulla scacchiera importante a Guglielmi quanto più Guglielmi nel 1979, ma che po- ci appartiene”. Non mancano poi trebbe fare da divisa a tutta la sua 1950 al 1977, dai pochi testi degli rappresentano, giunge alla con- grande gli appariva la trasformazio- le incursioni nel mondo dell’arte, produzione. A voler lacaneggiare anni cinquanta (“brevi”, perché clusione che la vera realtà del gio- ne del gusto, del sistema culturale, con gli articoli pubblicati su “Il un po’, come del resto a volte face- s’interrompono con l’ampia In- co risieda “nella somma infinita negli ultimi due decenni del XX troduzione a Dante del 1954) alle Mondo”, come quello dedicato va Guglielmi, si potrebbe dire che delle variabili sconfitte”; in tutto secolo. successive sezioni dedicate allo alle creature della pittura di Fran- I saggi sparsi che questo volume l’opera deve ostacolare i processi ciò che, nel corso di una partita, “scrittore-editore” e al “cronista”, cis Bacon che, al netto di qualsi- (con prefazione di Niva Lorenzini) di identificazione immaginaria, con testi che datano dal 1963. So- voglia esigibile conforto storico o rimane fuori, “escluso”, “inespres- meritoriamente raduna risalgono che pure per forza di cose suscita litario e in coda al volume, per il religioso, non possono che vivere so”: come a dire che la “gioia della all’ultimo lembo degli anni novanta (quell’empatia a cui oggi si dà forse suo preludere alle mature ipotesi della disillusa “religione-tortura”, partita” stia nella scacchiera appa- e all’alba degli anni zero; mostrano troppo libero corso anche in sede sugli autori di una vita (Molière, tragicamente coincidente con la recchiata, nella teoria dei pezzi, un solido ancoraggio nell’atmosfe- teorica), tramite faglie astrattive Pascoli, Penna, Delfini), un sag- stessa “oscenità d’esistere”; o il re- nella vertiginosa preoccupazione ra ideale di quel periodo, e insieme tracciate sulle strutture simboliche gio dedicato all’Avaro di Molière portage dedicato ai naïf jugoslavi, per tutto quanto rimane fuori la chiara volontà di intervenirvi (si veda per esempio quanto scrive (In casa di Harpagon). Scritti, nel per i quali, spiega Garboli, conta (“Tutto ciò che è possibile, si sa, contrastandone (non solo consta- il critico sulla coscienza di Gero- complesso, coevi ai saggi raccolti soltanto la realtà per la realtà: ché incombe sulla scacchiera molto tandone) alcune delle principali di- lamo Aspri, protagonista del vol- nell’esordio di La stanza separata non c’è realismo più veritiero di più di ciò che viene scelto e deci- rezioni di scorrimento. Con il suo poniano Corporale, “trascendente, quella particolarissima visione del anticipante, decostruttiva, critica (1969) e a quelli poi confluiti nel- so”). Considerazione che sorpren- solito stile denso e secco, tutto pen- mondo che hanno saputo raccon- del proprio oggetto”, così come sul la prima parte di Falbalas (1991). de, se vede Garboli incredibil- siero, in cui le lame della dialettica E siccome si tratta di materiale tare ed effigiare quei magnifici (hegeliana e materialista) tagliano delirio come “forma del libro”, e mente avvicinarsi alle cogitazioni che, per volontà dello stesso auto- pittori-contadini. dritto e profondo, Guglielmi si non come tema). re, è rimasto nell’ombra, non può A questo punto è legittimo, del secondo Calvino. Quel Calvi- sforza in primo luogo di rilegitti- Fin qui l’indispensabile parte ne- non trovarci d’accordo l’avverten- per il lettore, porsi la stessa do- no con il quale aveva polemizzato mare la critica e la teoria, proprio gativa. Ma come ogni vero dialet- za di Scarpa che invita il lettore manda che Garboli si chiedeva per il suo giudizio su La storia di quando queste erano state espian- tico Guglielmi non ha mai smesso a guardarsi bene dall’imbattersi nel vergare il risvolto di coperti- Elsa Morante (accostato ai Mise- tate dalla sfera del discorso pubbli- di farsi inquietare dalla necessità, nell’errore di prospettiva di “far na a Vita immaginaria di Natalia rabili di Victor Hugo); il Calvi- co, e la ricezione problematizzante per la letteratura e per la critica, di retroagire il Garboli maturo sul Ginzburg: in cosa consiste l’im- no, dico, “potenziale” (oulipiano era stata rimpiazzata dal piacere una parte affermativa, anche se non Garboli più giovane e disperso”. portanza dei saggi, degli articoli, in superficie) che tanto lo faceva del lettore come unico criterio di sistematica, e vitale. Bisognerebbe Le fulminee apparizioni di un delle “idee” contenute in questo arrabbiare per quell’irritante fal- giudizio ammesso, mentre alla ria- pesare con attenzione tutte le sue Garboli giovanissimo sembrano libro? Non è difficile leggerli oggi setto; e che avrebbe fatto scrivere pertura critica dei testi da parte di pagine su Bachtin, specie quelle in qui anticipare quella naturale di- come invito a protestare contro (nel suo diario della crisi) al Silas soggetti collettivi di enunciazione, cui lo antepone ai pure così amati sposizione a “invenire” che appare quella retorica dell’esistenza che Flannery di Se una notte d’inverno storici e incarnati, veniva sostituita Proust e Benjamin. Ma per il mo- ancora tutta intuitiva e d’istinto: ci allontana, rendendoci perciò l’astrazione statistica e sociologica un viaggiatore (1979) che il suo mento basta tornare all’immagine come accade nel solo precocis- più estranei e distratti, dalla con- del “pubblico”, che del collettivo di lui, in classe, che ascolta gli stu- problema “è ciò che resta fuori, il simo articolo dedicato a Cesare cretezza della realtà: attualissimo è dissanguato simulacro. In questo denti, e dice “Ah, io imparo”. monito a guardarsi da una simile non-scritto, il non-scrivibile”. scenario di disintermediazione sel- Pavese, il cui suicidio diventa [email protected] rivelatore della sua coerenza di tentazione (si veda il saggio del [email protected] vaggia spacciata per trionfo della li- ricerca, per quell’“impostare nar- 1954 Poesia e decadenza, che può bertà (con tanto di “carta dei diritti F. Francucci insegna letteratura moderna e rativamente un dramma nel suo anche essere letto, tra le righe, D. Calcaterra è insegnante e critico letterario del lettore”), Guglielmi ribadisce la contemporanea all’Università di Pavia N. 1 31 Scienze deprivato), ma almeno non erano Deumanizzazione della medicina oggetto di esplicita pianificazio- Armonia di sensibilità di Paolo Vineis ne. Oggi con Crispr non si può di Gabriele Lolli escludere che si crei una classe di privilegiati non solo perché per esperienza personale). La ver- Iona Heath hanno ereditato grandi fortune Vincenzo Barone e Giulio Giorello Riuscire a presentare a un lar- sione che Heath ci presenta della go pubblico questioni filosofiche CONTRO Il mercato (le rendite della gilded age di cui La matematica medicina finisce per essere uni- di tale rilevanza è un risultato della salute parla Piketty) ma anche perché della natura laterale e dimenticare quanto di educativo che trascende la divul- trad. dall’inglese di Maria Nadotti, pp. 208, € 14, buono la medicina oggi ci offre, “potenziati” (enhanced) dal gene gazione, o forse è un esempio di pp. 110, € 11, Il Mulino, Bologna 2016 quando è appropriata e fornita editing. Fantascienza? Forse no, e vera divulgazione. Bollati Boringhieri, Torino 2016 nel giusto contesto. Seguendo lo comunque Ishiguro richiama l’at- Il filo conduttore del testo è mnia in mensura et nu- stesso ragionamento, non con- tenzione sull’aspetto che è oggi in effetti un’introduzione e una mero et pondere dispo- l libro di Iona Heath è un atto cordo con il generale e generico alla base di molti altri problemi “O rassegna necessariamente seletti- d’accusa contro la medicina suisti”, dice il libro della Sapienza I giudizio di “medicalizzazione”, nel mondo, compresa la salute, e va della matematica che Spinoza contemporanea, in particolare 11, 20 diciassette secoli prima che che mette insieme le statine pre- cioè le clamorose diseguaglianze chiamava “occhio della mente”, quella anglosassone ma con molte Galileo parlasse del libro della na- scritte in modo indistinto e inap- sociali. in modo da renderla digeribile, riflessioni che riguardano i limiti tura scritto in lingua matematica. propriato e gli screening onco- I paragrafi precedenti (lo stato per usare l’immagine che gli au- e le storture di tutta la medicina Il rapporto tra matematica e na- logici, sulla cui efficacia le prove dei servizi sanitari e le disegua- tori mutuano spiritosamente in cosiddetta “occidenta- tura non è stato sem- sono più forti di quan- glianze sociali) sono strettamen- apertura dal Gulliver di le”. Il tema centrale è pre vissuto allo stesso to Heath affermi (tra te legati tra loro, perché si tende Jonathan Swift (1726) il connubio tra merci- modo, per i cambia- l’altro l’autrice scrive che nell’Accademia di ficazione, medicalizza- troppo spesso a dimenticare che menti e della matema- che la mortalità per Lagado era stato at- zione e deumanizzazio- nel mondo lo stato di salute mi- tica e degli obiettivi e cancro non si riduce, gliore si è realizzato in quei pae- tonito testimone del ne della medicina. mentre è in declino in atteggiamenti di colo- Iona Heath è un si in cui una certa classe politica ro che indagavano la sistema di scrivere i gran parte d’Europa). (fondamentalmente nel secondo teoremi e le dimostra- personaggio molto La generica denuncia natura. Tale rapporto dopoguerra) ha istituito il Wel- zioni su un’ostia e farla conosciuto in Inghil- della medicalizzazione è uno dei temi portanti terra, paese in cui la fare State basato sul prelievo fi- di questo nuovo vo- ingoiare agli studenti. e degli interessi com- Semplificano la ma- classe medica ha spes- merciali dell’industria scale. Oggi la speranza di vita di lume dell’interessante so espresso ed esprime un ragazzo di 15 anni che vive collana “Raccontare la tematica in tre cam- biomedica finisce dun- pi, numeri, figure ed posizioni radicali come que per ottenere l’ef- negli Stati Uniti si colloca solo al matematica” del Muli- quelle contenute in questo libro. cinquantesimo posto nella classi- no. equazioni, per rispetta- fetto perverso di rafforzare quella re l’opinione comune, ma la scel- Il libro di Heath dunque non fica mondiale. Sempre negli Usa Le multiple competenze dell’af- parte dell’opinione pubblica che ta di selezionare questi argomenti sorprende chi l’ha seguita negli una ragazza su 1800 morirà di fiatata coppia di autori, fisica, crede per esempio che i vaccini permette ampie esplorazioni. ultimi trent’anni ed è una lettu- facciano male e siano promossi parto nell’età fertile, contro una matematica, filosofia, permet- ra appassionante per chi ancora tono di presentare ai lettori in Partendo da singoli numeri solo per motivi commerciali. Su- su 17000 in Italia. È più che evi- si arriva lontano perché anche i crede che la professione medica gli screening oncologici il libro dente che i paesi che hanno le modo comprensibile e informato non sia una questione che si può uno dei problemi più affascinan- più sofisticati strumenti della ri- sbaglia: ci sono certamente molte migliori prestazioni dal punto di cerca contemporanea nascono da interamente lasciare alle leggi del sovradiagnosi, ma i benefici sono vista sanitario sono quelli con un ti e misteriosi relativi alle nostre managers problemi semplici da descrivere: mercato o ai . indubbi almeno per alcuni tipi di Welfare State: Norvegia, Finlan- capacità conoscitive, l’incredibile Seppure molti dei concetti efficacia esplicativa e previsiona- il moto browniano (dal botani- tumori (il caso più clamoroso è dia, Danimarca, Svezia, ma anche espressi nel libro siano condivi- le nelle scienze naturali di idee co Robert Brown che nel primo quello del collo dell’utero, ma vi Italia, Germania e Francia. Oggi Ottocento studiava i granuli di sibili, si rimane tuttavia con la sono prove crescenti anche per il astratte sviluppate per risolvere sensazione di un déjà vu. Sembra che il grande divario politico è problemi interni alla matematica polline) è stato usato da Einstein colon). (Inoltre Heath confonde tra socialdemocrazie e populismo per la determinazione del numero infatti di rileggere l’Ivan Illich di mortalità, sopravvivenza e antici- con criteri puramente estetici. Nemesi medica a è responsabilità di noi medici Ci sono state epo- di Avogadro, cioè del numero di distanza di qua- che di separazione tra molecole presenti in una mole di rant’anni. Nien- la filosofia naturale una sostanza; il numero dei quark te di male, ma la che cercava le cause che compongono le particelle in- radicalità teorica e la matematica stru- troduce la teoria dei gruppi, “alla del libro finisce mento per calcolare i base di molte regolarità numeri- per stemperarne movimenti dei corpi che che si osservano a livello ato- l’efficacia. E talo- celesti; periodi in cui mico e subatomico e dei meccani- ra le affermazioni nuovi potenti stru- smi stessi di funzionamento della sono decisamente menti sembravano in natura”; dei numeri complessi, sbagliate. Non è grado di spiegare tutti nati per risolvere le equazioni di proprio vero, per i fenomeni osservabi- terzo grado si spiega in modo ac- esempio, che “l’as- li; momenti sempre cessibile come siano diventati i sistenza sanitaria più frequenti in cui la numeri della natura. è nel caos”. Cer- matematica è passata Il capitolo sulle figure parte tamente non in a prevedere la struttu- dalla misura della terra di Era- Italia, che (alme- ra nascosta della realtà tostene (III sec. a. C.), la misura no al centro-nord) indicando alla fisica degli angoli e la trigonometria, le ha uno dei servizi cosa cercare e cosa coniche e le spirali, per arrivare a sanitari migliori al trovare; ma in direzio- iperspazi, spazi non euclidei, po- mondo; ma nem- pazione diagnostica, ma evito qui prendere chiaramente posizione ne opposta c’è anche liedri platonici, frattali. La rifles- meno in Inghilterra, paese in cui i tecnicismi.) contro le diseguaglianze e a favore la fisica che offre alla matematica sione in uno specchio introduce vivo per la maggior parte del tem- La parte più convincente del del servizio sanitario universali- soluzione di suoi problemi o la alla spiegazione dell’energia nega- po da dodici anni. Dunque sep- libro è quella sulle diseguaglianze stico, senza tentennamenti. E sui sfida ad accettare apparenti mo- tiva. Nel capitolo sulle equazioni pure apprezzi la capacità critica di sociali. Oggi (4 dicembre 2016) due temi le posizioni socialdemo- struosità come la funzione delta troviamo il calcolo infinitesimale Heath la genericità di alcune sue il “Guardian” pubblica un arti- cratiche sono spesso ondivaghe di Dirac (sempre nulla fuorché in magistralmente riassunto, e di lì affermazioni ne minano l’effica- colo del grande scrittore Kazuo e quelle populiste quanto meno 0 dove è infinita, e lo spazio sot- le illustrazioni includono oscilla- cia, e le parti più convincenti del Ishiguro che denuncia i rischi del ambigue (super-liberiste nel caso tostante (?) ha area 1). tori, funzioni di crescita, il caos, libro sono proprio quelle in cui gene editing mediante la tecnolo- di Trump e Farage, a dir poco Vincenzo Barone è tornato le catastrofi. esce dalla genericità degli appelli gia Crispr. L’aspetto interessante è Tutti gli argomenti hanno una incerte nel caso dei populisti eu- sull’argomento su “Il Sole” del ed entra nel merito per esempio che Ishiguro non si pone gli abi- 6 novembre, illustrando le alter- trattazione semplificata ma esau- ropei). In questo sta il limite del delle politiche del governo Came- tuali problemi etici sulla hybris, native concepibili per il futuro: riente. Finalmente la matematica libro di Heath, che nel denuncia- ron. ma percepisce l’aspetto più pre- continueranno i percorsi paralleli non appare più come esoterica e In generale il connubio tra svi- occupante, cioè la fine dell’egua- re la medicalizzazione dimentica con qualche interscambio tra le gratuita. La collaborazione di un luppo delle tecnologie e accesso glianza tra persone umane fonda- il grande ruolo egualitario che due discipline, o si arriverà alla fisico e un filosofo-matematico al servizio sanitario universale (di ta su una sostanziale eguaglianza ha avuto finora un buon servizio loro confluenza e fusione (come mostra in questo caso quanto buona qualità) che abbiamo in biologica. Se finora diseguaglian- sanitario come il nostro o quello pensa Paul Dirac) o si rovescerà la proficua possa essere l’armonia di Italia (forse ancor più che nell’In- ze biologiche vi erano (già alla inglese. situazione con la scoperta di tutti diverse sensibilità. ghilterra di oggi), consente l’iden- nascita), esse erano dovute alla i meccanismi elementari della na- [email protected] [email protected] tificazione tempestiva di malattie lotteria naturale (essere nati con tura da cui la matematica emer- gravi e il guadagno di anni di vita una mutazione) o alla lotteria so- P. Vineis insegna epidemiologia gerà come epifenomeno (come G. Lolli ha insegnato filosofia della matematica in buona salute (lo scrivo anche ciale (nascere in un strato sociale all’Imperial College di Londra ritiene John Wheeler)? alla Scuola Normale Superiore di Pisa FEDERICO ZUCCARI Decollazione di San Giovanni Battista N. 1 33 Diritto do piacere al suoi “sudditi”. Il di- Il crescente desiderio lemma non è più lo stato “cattivo” e Il diritto decodificato solitamente totalitario che sorveglia, di farsi sorvegliare quanto il crescente desiderio delle dalla letteratura persone di farsi sorvegliare autorive- di Lara Merla landosi pur di sentirsi esistere come di Francesco Lo Bianco individualità assoluta o come parte Carlo Focarelli per le compagnie, tutte private e di un gruppo che, nel mondo dei Claudia Di Fonzo siamo in parte affrancati e la cui La privacy per lo più californiane, dedite alla big data è certamente conseguenza allegoria non ci è più da qualche raccolta di dati personali, per eso- Dante e la tradizione Proteggere i dati personali oggi peggiore. Un’altra differenza sostan- giuridica tempo così tanto familiare? Nel nerarsi da eventuali responsabilità suo affresco unitario l’immagina- pp. 206, € 14 ziale, inoltre, consiste nel fatto che pp. 208, € 23, sul trattamento oppure un metodo rio cosmologico insieme tolemai- Il Mulino, Bologna 2016 colui che sorveglia non è più solo Carocci, Roma 2016 fittizio nell’era dei big data in cui lo stato (a parte alcune eccezioni co e cristiano nella stratificazione grandi quantitativi di dati, dal cui di stati con un regime tuttora to- dell’eredità filosofica di Platone oleva dire il giurista berlinese incrocio ne vengono generati altri, ante e la tradizione giuridi- talitario) bensì enti privati, per lo ed Aristotele combina sincretismi Julius von Kirchmann (1802- circolano per la rete con la più re- ca tratta un tema fino a oggi S più costituiti nella forma di società D operati a suo tempo da Tommaso 1884), come bastino “tre parole mota possibilità di controllo sugli poco esplorato. Sin dalle prime d’Aquino e apparentemente singo- di rettifica del legislatore e intere usi presenti e futuri del proprietario per azioni (Google Inc. per fare un pagine questo volume, diviso nel- lari se visti da un contemporaneo. biblioteche diventino degli stessi. esempio), e a scopo di lucro. le due parti Filosofia e carta straccia”. Da allo- Focarelli, dopo una Pokémon Go è il perfetto esem- tradizione giuridica e Il È una prospettiva in cui ra, la tesi è stata ripresa prima ricognizione sullo pio di quanto dall’autore teorizzato modello ciceroniano nel- al centro dell’empireo, più volte, tra gli altri stato dell’arte in chiave nell’ultima parte della sua opera. la tradizione giuridico- nel decimo dei cieli che da Piero Calamandrei, giuridica dell’istituto in L’utilizzatissima applicazione è stata retorica, si occupa dello ruotano attorno alla nel 1941, a commento esame, continua nar- progettata da Niantic, il cui ammi- stretto legame esistente terra, i beati siedono dell’allora appena appro- rando alcuni fatti noti nistratore delegato è tra i fonda- tra letteratura e diritto nella candida rosa, in vato codice di procedura alle cronache, sebbene tori di Keyhole, una pionieristica nel medioevo. A testi- contemplazione eterna civile. Sebbene interpre- oramai datati o giudi- azienda di sviluppo software spe- monianza di un simile di Dio; in cui il sacro e tata nei modi più dispa- zialmente risolti come cializzata nell’elaborazione grafica intreccio sta una ricca il profano si articolano rati, la tesi può fungere il Datagate, ossia le ri- di dati geospaziali che ha spianato bibliografia, che viene nei loro ordini costituiti anche da test per valu- velazione dell’ex-tecnico la strada a Google Maps e Google in diverse sfere gerarchi- tare la resilienza di un rivisitata dall’autrice informatico della Cia, Earth. Nel 2004 Google ha acqui- in una prospettiva ori- che, nel discendere le testo giuridico come – nel nostro Snowden, attraverso le quali ha sito sia Keyhole sia Niantic. Sem- quali si incontra la legge di natura, caso – il volume di Carlo Focarelli ginale che di quel legame pone reso noto al mondo il programma plice la conclusione: senza Google, in evidenza tanto l’aspetto sociale e successivamente – con qualche sulla protezione dei dati personali. statunitense di sorveglianza elettro- ossia il colosso della navigazione in aspetto di razionalità – la legge po- A pochi mesi di distanza dalla sua che culturale. Non solo lettera- nica Prism progettato e diretto dai rete, dei geolocalizzatori, della po- sitiva. La visione iconografica, tut- pubblicazione, il quadro normativo ti e giuristi condividono, infatti, due colossi di sicurezza statunitensi, sta elettronica, dei social networks, tavia, è il modello formale dell’or- è infatti mutato drasticamente: il 4 lo stesso milieu e sono parte del- l’Nsa e l’Fbi; Wikileaks, la discussa self driving cars dine impresso da Dio al cosmo, maggio 2016 è stato pubblicato il delle , nonché eccel- la medesima élite al potere; essi organizzazione di Julian Edward lente raccoglitore e trasformatore la cui idealizzazione regge tutta la nuovo regolamento Ue in materia Assange che ha lo scopo di rendere sembrano altresì, è questa la tesi di protezione dei dati personali, de- di big data, che sono poi, insieme dell’autrice, ragionare e parlare narrazione della Commedia, senza pubblico un enorme numero di do- alla pubblicità, solitamente mirata, la quale crollerebbe l’intera costru- stinato a entrare concretamente in cumenti governativi secretati, met- facendo uso delle medesime cate- l’unico mezzo attraverso cui si arric- zione. Nella complessa struttura vigore soltanto il 25 maggio 2018; tendo così la popolazione mondiale gorie logico-retoriche all’interno di chisce, Pokémon Go non esistereb- che ne deriva la filosofia morale si mentre il 12 luglio dello stesso anno in grado di far fronte, informando- uno stesso orizzonte di senso della pone quale spazio di intersezione la Commissione europea ha ap- la, a ciò che lui definisce “il nuovo be. Mentre nei parchi di ogni città e vita e del mondo, per modo che provato il nuovo accordo sul flusso totalitarismo dei colossi del web”, per le strade siamo tutti indaffarati a la letteratura finisce per diventare tra il divino e l’umano, tra la giu- transfrontaliero di dati tra Ue e Usa, che proprio di dati ed informazio- giocarvi, Google segue il motto del lo strumento di decodificazione stizia divina e il diritto terreno che il cosiddetto Privacy Shield. Alla ni si arricchiscono; il caso Schrems, gioco che è poi il suo business mo- del diritto. Che le due discipline, si incarna nella “ragione scritta”, luce del trasformato quadro nor- definito dalla Corte di giustizia del: “Acchiappateli tutti!”. A cadere quella giuridica e quella letteraria, canonica e civile. Quello della filo- mativo, possiamo dunque chiederci dell’Unione europea a favore di una in una rete inevitabile di sviluppo siano informate agli stessi model- sofia che si declina in etica e diritto come se la cavi il volume di Focarelli maggiore tutela dei dati dei cittadini tecnologico, però, stavolta siamo li retorici, che sono lo specchio è certamente tema non nuovo, che innanzi al “test” di von Kirchmann. europei di fronte, questa volta, alla noi, con i nostri dati, che sono poi il di una cosmologia comune, trova tuttavia qui è esplorato attraver- La risposta è parzialmente positi- nota società con sede legale a Men- contenuto delle nostre vite. conferma in un’attenta lettura di so l’idea di una unità organica fra va, in quanto se da un lato si tratta lo Park (CA), la quale vanta, tra le Dante, che – seguendo il percorso trascendente ed immanente rea- senza dubbio di un testo dedicato presenze nel suo consiglio di ammi- l libro supera dunque, ma solo proposto da Di Fonzo – dà risalto lizzantesi in un momento in cui la a disposizioni giuridiche superate, nistrazione, vari membri dell’Fbi e Iparzialmente, il test di Von Kirch- a una varietà di particolari, capaci, modernità non ha ancora rivelato, d’altro canto l’autore dimostra però della Cia, e cioè Facebook. In tale mann: lo scritto va, infatti, in gran- in uno sguardo di insieme, di illu- con la cesura fra fede e ragione, fra una capacità esplicativa dei fenome- sentenza inoltre la Corte dichiara de misura considerato un testo di minare le similitudini di fondo dei religione e scienza, la sua deriva ni esplorati che va al di là del dato l’invalidità del Safe Harbour, deci- storia del diritto alla privacy, non di due campi. E non si tratta solo di nichilistica. La luce mistica che si positivo. sione che ha portato all’approvazio- diritto positivo come con tutta evi- comuni strutture argomentative, infonde dall’alto, e che coglie ogni L’autore parte da un presupposto ne del Privacy Shield. denza erano le intenzioni dell’auto- che l’autrice individua nello sche- dimensione che attraversa illumi- di fondo, attuale e condivisibile, L’autore poi, non poteva imma- re, in quanto la gran parte dei testi ma oppositivo della disputatio, nandola, è la chiave di volta di una che il diritto sancito solennemente ginare che pochi mesi dopo la sua di diritto positivo che egli cita sono improntato all’esprit de controverse. spiritualità universale che attribui- all’art. 12 Dichiarazione universale uscita, spopolasse una nuova appli- nel frattempo stati sostituiti da nor- Si tratta anche e soprattutto di un sce unitarietà a un’opera così arti- dei diritti dell’uomo o all’art. 7 Car- cazione per Smartphone: Pokémon mativa recente seppur certamente metodo logico su cui si regge tan- colata e ricca di particolari qual è la ta di Nizza, non possa più consistere Go. Non mi dilungo nello spiega- non risolutiva. Nel tracciare le linea to l’ordine delle cose in una pro- Commedia. Lo scendere e il risalire nell’originaria visione dei suoi illu- re al lettore come funziona perché guida da cui partire per evidenziare spettiva universale quanto l’ordine le scale mistiche di un ordine ter- stri fautori. Quel concetto moderno chiunque ne è a conoscenza, tutta- i problemi in gioco, l’autore forni- giuridico degli uomini, che nello reno e ultraterreno allo stesso tem- di diritto soggettivo, fondamentale via probabilmente solo alcuni sanno sce un quadro parziale e piuttosto schema della conciliatio contrario- ed individuale sommariamente le finalità della sua fortunata inven- po, rende inoltre le regole dell’uno succinto dello stato dell’arte, ci- rum trova la sua espressione più definibile come “the right to be let zione. Nell’ultima parte del libro, si strettamente legate a quelle dell’al- tando spesso normative, come le pregnante e che la Commedia illu- alone” non esiste più. Oggi siamo rinviene un apprezzabile paralleli- tro. La riflessione filosofica del noi a voler concedere i nostri dati smo filosofico-politico che a poste- linee guida dell’Ocse o i discorsi del stra nella maniera più esemplare. Convivio, che fa della giustizia l’ul- personali dietro corrispettivi eco- riori spiega perfettamente la società presidente uscente degli Stati Uni- Il poeta, attingendo a tradizioni tima ratio e la prima causa dell’hu- nomici (intesi in senso ampio) o, dei Pokémon Go. Focarelli scrive ti, che lui stesso afferma non essere sapienziali diverse, propone una mana civilitas, sarà poi perfeziona- come ultimamente è accaduto, per che oggi il problema non è il Gran- vincolanti, oltreché oramai privi di visione integrale del cosmo che ta nel Paradiso della Commedia dal la prima volta, per meri scopi ludici. de Fratello di George Orwell, né la alcuna importanza per coloro che si concilia ragione e fede e che con- principio dell’aequitas. Ed è anche Tale tema viene affrontato dal no- “sorveglianza punitiva” di Michel apprestino a leggere il libro, essen- templa le categorie del diritto e questo un tema che nel processo stro autore nel capitolo sull’avviso e Foucault, entrambi ancora legati do il “vento politico” assai mutato della teologia, fino a raggiungere la di codificazione e nella rappresen- consenso, nel quale sottolinea come al rischio di un arbitrio di matrice all’indomani da un canto di una sfera del linguaggio dell’estetica e tazione iconografica in immagini il famigerato “consenso informato” statale. Egli suggerisce di vederci nuova Unione europea, a seguito dell’arte, in un sofisticato modello allegoriche può essere interpretato di cui si parla nel codice privacy ita- nel Mondo nuovo di Aldous Huxley. del referendum inglese e, sul versan- di intendimenti che richiede una come una traslazione del discorso liano, nella vecchia Direttiva 95/46/ Come lo scrittore di narrativa disto- te atlantico, delle elezioni presiden- vera e propria ermeneutica capa- trascendente sull’immanenza della CE e nel nuovo Regolamento non pica britannico afferma in queste ziali appena conclusesi. ce di decodificare le immagini e i natura e dell’humana civilitas. contenuti dell’espressione in prosa, possa più, a ragione, essere il siste- pagine, infatti, un tempo la brama [email protected] ma per definire lecito e legittimo un di potere si soddisfaceva infliggendo e raggiunge le più sublimi vette del trattamento oppure no. Esso rischia dolore al popolo; nel Mondo Nuo- L. Merla è dottoressa in giurisprudenza linguaggio poetico. F. Lo Bianco è bibliotecario dell’International di diventare un mero escamotage vo il tiranno gode invece infliggen- e praticante avvocato del foro di Torino. Si tratta di una visione da cui ci University College di Torino N. 1 34 Storia animava un intero mondo. Era dav- Una lezione di metodo vero perfetta”. Sfrontatezza e intimismo, Per risolvere uno dei tanti enig- tra i Ming e gli Stuart mi della mappa, Brook racconta odalische e dominio sessuale di aver chiesto ad una sua allieva di Daniele Di Bartolomeo di applicare alla carta la tecnologia di Anna Tonelli Gis (Geographic Information Sy- Timothy Brook carta che di certo sarebbe piaciuta stem), ovvero un software in grado Alberto Maria Banti spettabilità”. Un primo esempio si a Oscar Wilde, che era solito dire: di digitalizzare e localizzare geogra- ha davanti a Il balcone, dipinto da La mappa della Cina “Una mappa del mondo che non ficamente una rappresentazione Eros e virtù édoard Manet nel 1868, in cui lo del signor Selden comprende il paese dell’Utopia non spaziale allo scopo di compararla Aristocratiche e borghesi spazio differente fra soggetti maschili Il commercio delle spezie, è degna neppure di uno sguardo”. con altre mappe e soprattutto con da Watteau a Manet e femminili diventa “profonda distan- una carta perduta e il Mar Cinese Il significato della mappa è stato la cartografia attuale: una scelta che pp. 151, € 19, za nei ruoli di genere scandita dalla Meridionale per lunghissimo tempo avvolto nel si è rivelata determinante per capire Laterza, Roma-Bari 2016 differenza degli impegni a cui gli uo- ed. orig. 2013, mistero e, in larga parte, lo è anco- l’orientamento della mappa Selden, mini e le donne sono chiamati nella trad. dall’inglese di Cristina Spinoglio, ra. È lo stesso Brook ad ammetterlo il punto di vista del suo cartogra- uò un libro di storia diventare una società borghese del XIX secolo”. al termine della sua laboriosa ricer- fo e quindi per stabilire che essa è raffinata galleria di immagini e Spariscono i corpi nudi o comunque pp. 240, € 26, centrata sul mare e non sulla terra. P Einaudi, Torino 2016 ca. Egli, però, ha fatto di necessità concetti che accompagnano il lettore quando resistono vengono inseriti virtù e ha deciso di raccontare al Anche per via di questo approccio lungo i cambiamenti di costume fil- in contesti allegorici o mitologici o multidisciplinare, il libro di Brook trati attraverso istinti, desideri, piaceri libri di Timothy Brook, sinolo- lettore la storia del suo quasi fal- orientali (Bagno turco di Jean-Augu- dovrebbe essere adottato come testo raffigurati dentro le tele? go di fama mondiale, limento storiografico: ste-Dominique Ingres o nei corsi universitari di metodologia Sfogliando le pagine di Inon passano inosser- “Per dare alla mappa di Jean-Léon Gérome) della ricerca storica. Al di là della Eros e virtù emerge il ri- vati. Il segreto del suo la sua storia, abbiamo per lasciare il posto a don- piacevolezza e del carattere intrigan- tratto di una civiltà che successo è una miscela iscritto noi stessi nella ne strette in corsetti soffo- narrazione”. Al centro te del racconto, infatti, esso si pre- di volta in volta cerca di canti e avvolte da vestiti perfetta tra erudizione, senta come una ricerca storica fatta imporre il proprio oriz- doti narrative e capacità del libro, infatti, non c’è che poco o nulla lasciano la mappa, ma le ricerche a carte scoperte, dove si vede all’o- zonte morale costituito trasparire. Comincia l’età di appassionare il letto- pera lo storico con la sua cassetta da libertà e disinibizio- re mostrandogli squarci che l’autore ha fatto per dei costumi morigerati, decifrarla, quello che di degli attrezzi, vecchi e nuovi. Il vo- ne, ma pure da divieti e dei divieti, del controllo inediti di passati che lume, ad esempio, dimostra come censure. Vincente la sfida assomigliano al mondo sensazionale ha scoperto sui corpi che altro non è sull’epoca in cui è stata sarebbe infondato qualsiasi tentati- dell’autore, che ha utiliz- che la legittimazione di un globalizzato e intercon- vo di usare la mappa a scopi geopo- zato i dipinti come fonte nesso di oggi. Brook rac- realizzata: “Mr Selden’s potere che detta le regole Map of China is a pi- litici per rivendicare la sovranità di storica per andare al di là di condotta e comporta- conta storie accadute in Pechino sulle isole del Mar cinese caresque journey, laced with asides, del significato pittorico e mento, individuale e collettivo. Un un tempo lontano ed esotico, quel- meridionale disegnate sulla carta e yet each digression contains a jewel scorgere nei dettagli le tracce di una mondo emotivo che però non è così lo delle colonie e degli avamposti oggi oggetto di contesa con gli stati of insight” (“The Financial Times”, visione che si allarga sulle morali cor- compatto e uniforme, consentendo commerciali inglesi e olandesi della vicini. Per il semplice motivo che 14 febbraio 2014). renti che regolano sentimenti, emo- al potere maschile di esprimere “fan- prima età moderna, che tuttavia ha essa ritrae le rotte del commercio Protagoniste del racconto sono la zioni e rapporti e relazioni fra i sessi. tasie di dominio sessuale” e di eser- qualcosa di familiare con la nostra marittimo nel Mar meridionale e Cina dei Ming e l’Inghilterra degli Le donne in particolare, quelle vestite citare un indiscusso ruolo gerarchico epoca: per la semplice ragione che non quelli che poi sarebbero diven- Stuart. Brook descrive incontri, a o nude, in primo o secondo piano nei nei confronti delle donne. In questa di essa sarebbero l’origine. La tesi tati (proprio come auspicato da Sel- volte mancati, tentativi di capirsi dipinti, sono l’oggetto dell’indagine direzione è interessante cogliere la dello storico canadese è che l’inizio den nel suo Mare clausum) i confini e fare affari, scambi di conoscenze che segue il loro protagonismo dal provocazione dell’autore che sollecita della globalizzazione risalga al XVII delle acque territoriali cinesi. Settecento al trapasso verso il Nove- secolo, al tempo in cui le navi eu- e abilità. Insomma, ci parla di un a rileggere il famosissimo Colazio- cento per capirne poi le conseguenze ne sull’erba di Manet non come una ropee solcavano mari e oceani ed sul piano del senso comune. L’invito entravano in contatto con luoghi, semplice delocalizzazione spazio-tem- dello storico è quello di andare oltre la porale voluta dal pittore che ha posto culture e merci che avrebbero in- godibilità della scena ritratta per rin- al centro la figura nuda di una mo- fluenzato in modo duraturo e pro- tracciare invece i nessi che portano a della (verosimilmente una prostituta) fondo il futuro dell’Occidente e del capire la mentalità del tempo intrisa che rivolge lo sguardo ai visitatori e mondo intero. di codici e linguaggi in grado di con- non agli altri compagni della scam- In un fortunato volume del 2008, taminare anche la pittura. Ecco allora pagnata, ma con l’intenzione rivolu- curiosamente intitolato Il cappello di che Le bagnanti di Jean-Baptiste Pater zionaria di mettere a nudo l’ordine, o Vermeer (Einaudi) Brook aveva già o la seducente ragazza semisvestita di impiegato questa tecnica ingegnosa Jean Honoré Fragonard (Fuoco alle meglio il disordine morale: “È come per condurre il lettore in un viaggio polveri) esprimono la forza della sedu- se Manet dicesse agli spettatori che avvincente sulle tracce dei mercanti zione femminile che si offre senza re- guardano, beh, anche quando siete olandesi del Seicento. Allora lo ave- more all’occhio desiderante maschile, impegnati in una conversazione con va fatto prendendo spunto da alcu- celebrando di fatto l’originalità della una bella donna, voi la vedete così. È ni dettagli e oggetti scovati in sette società aristocratica che non teme l’e- per questo che vi piacciono tanto le famosi dipinti seicenteschi (in gran sibizione dei corpi e ne fa uno dei trat- veneri e le odalische: perché è questo parte opera di Jan Vermeer), che di mondo interconnesso di cui la map- Agli studenti, però, andrebbe an- ti di distinzione sociale. Non è un caso che ossessivamente abita i vostri pen- quella globalizzazione incipiente pa stessa sarebbe una meravigliosa che detto che Brook a volte parla che in questo stesso periodo venga sieri”. Un affronto che corrisponde rappresenterebbero una traccia tra- sintesi. Essa appare come “un pro- bene e razzola male. Egli, infatti, istituzionalizzata la figura dell’amante alla sfida storica, ovvero considerare il scurata ma evidente. dotto globale: vicino agli ideogram- prima ci spiega che il mestiere del- ufficiale (Madame de Pompadour su quadro come specchio delle emozioni In questo suo nuovo libro edito mi si leggono annotazioni in latino; lo storico consiste nello stabilire ciò tutte, accettata alla corte di Luigi XV e dei sentimenti di chi l’ha dipinto e in inglese nel 2013 e tradotto in le proiezioni sono un mix di scienza che si può dire e soprattutto non e ritratta da François Boucher) come ispirato, ma pure di chi lo guarda con Italia da Einaudi quest’anno, Brook cartografica cinese e occidentale; c’è si può dire del passato e poi però un simbolo di esibizione di potere. gli occhi di un contemporaneo che racconta una storia affascinante e un’insolita rosa dei venti; il tipo di alla fine non resiste alla tentazione L’adulterio, insieme alla possibilità di vuole capire e carpire il significato di coinvolgente, che ruota attorno ad carta, dipinta a mano, è giapponese, di azzardare alcune conclusioni sul avere figli illegittimi, “dà il tono a una una civiltà. Si tratta di una sfida che una misteriosa mappa recentemen- della qualità mitsumata, usata an- significato della mappa, sul posto e diversità sociale che richiede ricchez- i nuovi studi sulla storia delle emo- te rivenuta ad Oxford. La carta ge- che da Rembrandt per le sue stam- sull’anno in cui è stata prodotta, sul za, libertà di comportamenti e tanto zioni stanno conducendo su vari ografica era stata donata a metà del pe” (“La Stampa”, 10 agosto 2016). profilo del cartografo e sull’identità tempo libero a disposizione”. Quella fronti trasformando i sentimenti e le XVII secolo alla Biblioteca Bodleia- Per noi è un tipo di mappa biz- di chi l’avrebbe acquistata. Un’altra aristocratica è dunque una società passioni nel motore dell’agire umano na dal giurista John Selden (1684- zarra, abituati come siamo a ma- critica che si potrebbe rivolgere allo che fa della sfrontatezza un carattere che non è mai autonomo e sponta- 1654): una celebrità a quel tempo, neggiare carte moderne, squadrate studioso canadese è che la sua prosa distintivo e gerarchizzante. Per capire neo, ma sempre mediato da norme che rivaleggiava per fama con Ugo ed essenziali, che ci portano da un colloquiale e ammiccante, a tratti la rottura di questo stile bisogna ar- e regole destinate a influenzare usi e Grozio. Brook ipotizza che egli punto all’altro seguendo coordina- risulta estenuante e perfino stucche- rivare a una rivoluzione, quella fran- comportamenti. La “mappatura delle l’avrebbe acquistata approssimati- te geografiche altamente precise e vole nella sua ostentata volontà di cese, che non solo capovolge l’ordine pulsioni” serve a spiegare i contesti, i vamente nel 1609 da un capitano pressoché infallibili. La mappa ci- rinviare pagina dopo pagina, capi- politico, ma anche quello morale, con rapporti fra individui e comunità, le della Compagnia delle Indie al suo nese, invece, assomiglia di più alla tolo dopo capitolo il disvelamento una retromarcia di ugual portata di contrapposizioni politiche, le culture ritorno da una spedizione commer- cartografia antica e medievale, a dei segreti della carta. Detto questo, quella ideologica. I giacobini si fanno di riferimento. E anche, come oppor- ciale in Cina. Si tratta di una carta quelle rappresentazioni immaginifi- La mappa del Signor Selden è un li- paladini della restaurazione dei costu- tunamente sottolinea l’autore in con- geografica molto grande, di circa un che dello spazio popolate di oggetti bro talmente raffinato e ben scritto mi pubblici e privati, con la chiusura clusione, “la disuguaglianza di genere metro d’altezza e più di un metro e animali simbolici: “Era bellissima, e Timothy Brook è uno storico così delle associazioni politiche femminili che non è il lontano residuo di tempi e mezzo di larghezza, pensata per assolutamente unica: un documen- erudito e brillante da far invidia a e il ridimensionamento del ruolo antichi, bensì un elemento essenziale essere appesa ad una parete. A quel to storico, un’opera d’arte e un pa- non pochi suoi colleghi, compreso pubblico delle donne. Un primo pas- di concezioni che fondano l’Ottocen- tempo, scrive con enfasi Brook, esaggio mentale (…) del modo in ovviamente chi scrive. so che, in maniera non meccanica ma to contemporaneo”. era la mappa più accurata del Mar cui in passato un cartografo aveva [email protected] più complessa, traghetta lo sguardo e [email protected] cinese meridionale. È un manufat- immaginato il mondo asiatico che l’ethos a un Ottocento borghese più to bellissimo: colorata, fantasiosa, vedeva. Lungi dall’essere un’arida D. Di Bartolomeo insegna storia moderna chiuso e intimista, oscillante fra “sin- A. Tonelli insegna storia contemporanea piena di decorazioni bizzarre. Una trascrizione di elementi topografici, all’Università di Teramo tassi dell’apparenza” ed “etica della ri- all’Università di Urbino N. 1 35 Storia Meno narrazione e più ricerca di Marco Di Branco

Vito Bianchi le barocche descrizioni di Bianchi Otranto 1480 sconfinano, certo senza intenzione, nell’“orientalismo”, come nella rap- Il Sultano, la strage, presentazione dei maggiorenti otto- la conquista mani, dipinti quasi invariabilmente pp. 314, € 20, come infidi, intriganti, capricciosi Laterza, Roma-Bari 2016 e crudeli, ma la narrazione resta sempre vivace e scorrevole. Meno nche se la storia dovesse essere apprezzabile appare il contenuto “A giudicata incapace di servire scientifico del libro, che, in linea ad altro, resterebbe pur sempre a generale, non va al di là di una ri- suo favore il fatto che procura uno elaborazione in chiave romanzesca svago”. Questa frase di Marc Bloch e semplificata di quanto già esposto potrebbe oggi essere collocata in da Babinger e da altri studiosi. An- esergo a molte collane dedicate alla che se può sembrare una notazione storiografia dalle più pedante, va ad esempio importanti case editri- della volontà di conquistare Roma rilevato come Bianchi Nomade, militante antifascista, artista ci italiane. Ma se per lo appare come una proiezione incon- non dia conto dell’o- storico francese il diletto sapevole sul sultano ottomano delle scillazione della data di Francesca Cavarocchi procurato dal racconto attualissime aspirazioni della leader- del martirio degli 800 è solo uno, e certo non ship del fantomatico stato islamico otrantini, che la chiesa Tina Modotti cumenti presentati nella mostra il più importante, dei in Iraq e in Siria, il cui califfo ha universale ricorda il 14 La nuova rosa. insieme ai materiali conservati da caratteri originali dell’a- più volte dichiarato di voler sotto- agosto, mentre la dioce- rte storia nuova umanità Jolanda Modotti, sorella di Tina. nalisi storica, le maggiori mettere la capitale della Cristianità: A , , si di Napoli il 13 dello Le sue relazioni personali diven- realtà editoriali del no- un’operazione che la dice lunga sul- a cura di Enzo Collotti, Mari Domini, stro paese, a giudicare stesso mese (data in cui la capacità di penetrazione di certi Paolo Ferrari, Claudio Natoli tano in questa cornice il segno di dalle opere proposte sarebbe avvenuto l’ecci- stereotipi anche in chi afferma di pp. 267, € 39, una vita densissima, marcata da ai lettori negli ultimi dio secondo Babinger), rifiutare la lettura degli eventi an- Forum, Udine 2016 intensi sodalizi, ma anche da lutti anni, sembrano considerare questo ma che, come ha ben tichi nella moderna e banalissima e cesure che rimandano a un lega- aspetto come assolutamente pre- visto lo storico Hubert Houben, è chiave dello “scontro di civiltà”. a figura di Tina Modotti ha me indissolubile fra vita privata e ponderante. Una ulteriore riprova invece avvenuto il 12 agosto 1480 Si è appunto detto che il libro di vissuto alterne fortune, fra vita pubblica. (data fornita da Bianchi, senza alle- L di tale tendenza è costituita da una Bianchi si propone di dimostrare omaggi al suo talento fotografico, La ricostruzione della militan- gare alcuna delucidazione in meri- come l’attacco ad Otranto e le stragi recente monografia di Vito Bianchi prolungati oblii e ricostruzioni di za politica di Modotti fra anni to). In alcune circostanze, l’autore si che ne seguirono siano il frutto di dedicata alla vicenda della conquista maniera. Un’importante mostra, venti e trenta è infine arricchita rende poi responsabile di seri errori “ambizioni, ripicche, titubanze, in- di Otranto da parte di una squadra tenutasi a Udine, si è incaricata dal ricorso a preziosi materiali navale ottomana guidata dal grande di prospettiva, come quando attri- trighi, paure, vendette” e non una iconografici coevi. Il suo impe- buisce agli Ottomani “il sogno di ri- conseguenza di conflitti etnici o re- di riproporla all’attenzione, per- ammiraglio Gedīk Ahmed Pasha gno come dirigente condurre nel loro impero universale ligiosi. Tuttavia, questa non è certo correndone con rigore (11 agosto 1480) ed edita da La- del Soccorso rosso in Roma”. In realtà, l’aspirazione alla una tesi nuova: essa è già sottointesa scientifico la comples- terza, per i cui tipi l’autore ha già sa vicenda esistenzia- vari paesi europei, in pubblicato le biografie di Genghis conquista di Roma è un argomento nella puntuale ricostruzione di Ba- quasi totalmente estraneo alla tradi- binger e soprattutto è esplicitata in le. L’iniziativa è stata Urss, e nella guerra di Khan e di Marco Polo, oltre a un sostenuta dal Comune Spagna, viene inqua- libro sui castelli costruiti sulle coste zione retorica dell’Islam. La città al molti degli interventi contenuti nei di Udine e dal Comi- drato in un contesto italiane. Come è noto, la spedizione centro delle brame dei califfi e dei due volumi a cura di Hubert Hou- sultani musulmani è ovviamen- ben intitolati La conquista turca tato Tina Modotti, il ampio, in cui la soli- turca contro la città salentina, che si darietà internazionali- concluse con il massacro a freddo di te un’altra Roma, la seconda, cioè di Otranto (1480) tra storia e mito cui storico presiden- sta e antifascista, con- 800 otrantini, ha ispirato un bel ro- Costantinopoli, non solo in quanto (2008), che Bianchi ha utilizzato te Riccardo Toffoletti fluita nell’esperienza manzo di Maria Corti, L’ora di tutti metropoli cristiana, ma soprattutto ampiamente nella sua ricostruzio- (scomparso nel 2011) (1962), e uno straordinario film di in quanto capitale di un impero ne- ne. A questo proposito, l’autore è stato un instancabile dei fronti popolari, si Carmelo Bene, Nostra Signora dei mico. avrebbe forse dovuto verificare con promotore di studi ed tradusse in una diffusa Turchi (1968), mentre il complesso più attenzione l’affidabilità delle sue eventi a lei dedicati. Il mobilitazione di massa quadro politico in cui si inscrive la a prima Roma, che nel periodo fonti: sulla scorta di un articolo di catalogo è arricchito da un’ampia e in una straordinaria stagione vicenda è stato magistralmente ri- Lmedievale era ben lontana dal Carolina Belli (Le “reliquie dei mar- serie di contributi, con al centro culturale e creativa. L’autonomia costruito da Franz Babinger, nella raggiungere i fasti di Costantinopo- tiri d’Otranto” dalla Puglia alla ca- le principali biografe e gli specia- e l’irrequietezza rendono ragione sua fondamentale biografia di Ma- li, suscitò l’interesse dei musulmani pitale: vicende di una traslazione, in listi che hanno incrociato da varie della pluralità di questi percorsi ometto il Conquistatore (1957). solo in due occasioni: l’attacco alla La conquista turca di Otranto (1480) angolature il percorso di Tina. collettivi, che con eccessiva sem- Vito Bianchi sceglie di tornare a città da parte di milizie islamiche tra storia e mito, Congedo (2008), plificazione si è teso ad appiattire narrare questa storia, che considera nell’agosto dell’846, che si risolse egli infatti considera autentico un curatori hanno inteso proporre dietro la categoria dell’ortodossia paradigmatica dell’idea tendenziosa unicamente nel saccheggio delle documento relativo al trasferimen- Iuna ricostruzione a tutto tondo sovietica. Il volume smonta le “di una contrapposizione aspra e in- basiliche di San Pietro e San Paolo to dei resti mortali dei “martiri” da di questa figura, dedicando par- ipotesi relative al coinvolgimento sanabile fra Oriente e Occidente”; e la dichiarazione di intenti dell’e- Otranto a Napoli che Andrea Nico- ticolare attenzione ai vari conte- di Vittorio Vidali nella morte di lotti ha dimostrato essere con ogni a suo parere, infatti, “un’equilibrata miro aghlabita Ibrāhīm II (sovra- sti storici in cui essa si mosse. In Tina, sottolineando invece come probabilità un falso ottocentesco valutazione storica può contribuire, no del grande emirato islamico di primo luogo l’emigrazione, che essa sia preceduta da un senso di (Su alcune testimonianze del Char- se non a disinnescare, almeno ad Qayrawān, in Tunisia dall’875 al da esperienza familiare e sociale cupa sconfitta, dopo la rotta in Jihād tularium Culisanense, “Giornale di attutire quel pericolo, e a dischiude- 902), che nel 902 indisse il diventa per Tina un’opportunità Spagna ed il patto nazi-sovietico. contro le popolazioni cristiane con- Storia”, n. 8, 2012). re margini contemporanei per una straordinaria di formazione, una Il ritratto corale intessuto dagli finanti (Bizantini e Longobardi), Insomma, quella raccontata da riflessione collettiva, scevra da pre- scelta, un destino. L’instancabile autori restituisce con efficacia la giudizi, che consenta di penetrare affermando che non si sarebbe fer- Bianchi è certamente una storia nomadismo fra America ed Euro- complessità di questa poliedri- le dinamiche di una società odierna mato fino alla conquista di Costan- affascinante, ma autori ed editori pa è infatti ora motivato dalle sue ca esistenza femminile, evitando quanto mai bisognosa di appigli alla tinopoli e della città “del vecchio dovrebbero forse tenere maggior- priorità politiche ed esistenziali, verità”. Per il suo racconto, l’auto- Pietro”, cioè, appunto, Roma. In mente presente il fatto che la parola il rischio di letture unilaterali e ora obbligato dal drammatico re, come già aveva fatto nelle opere ogni caso, sia quest’ultimo evento greca historía, da cui deriva la nostra addomesticate. In questa corni- precedenti, adotta uno stile pop, sia il precedente riguardano un’a- “storia”, non significa narrazione, fluire degli eventi a cui parteci- ce la figura non solo non perde che strizza l’occhio ai romanzi dei rea periferica dell’Islam, quella ma ricerca. E ricordare, se possibile, pa. Grande attenzione è riservata nulla della sua eccezionalità, ma Wu Ming e gioca su titoli a effet- dell’estremo occidente. Il cuore del anche la domanda che si pone Marc all’itinerario artistico, che appro- diventa rappresentativa di una ge- to ispirati alla musica leggera (Ci mondo islamico mostra scarsissi- Bloch alla fine del suo excursus sul- da, complice una serie di incon- nerazione di artisti e intellettuali vuole un fisico bestiale, che allude a mo interesse per l’antica capitale lo svago procurato dalla storia: “se tri fecondi (da Edward Weston a europei i cui destini furono pro- una non propriamente memorabi- dell’impero romano. Ciò si riflette essa non fosse che un piacevole pas- Diego Rivera), ad un’autonoma e fondamente legati ai grandi pro- le hit di Luca Carboni) e al cinema anche nelle opere dei geografi ara- satempo, come il bridge o la pesca originale cifra autoriale. La sintesi cessi collettivi fra le due guerre (Fuga per la vittoria, e Missione im- bi orientali, i cui capitoli dedicati a con la lenza, meriterebbe davvero la fra ricerca formale e impegno po- mondiali. fatica che spendiamo per scriverla”? litico è efficacemente testimonia- possibile, un po’ scontati ma sempre Roma contengono in realtà quasi [email protected] efficaci), o imperniati su giochi di sempre descrizioni della seconda [email protected] ta dalla serie di foto sulla Scuola parole talvolta stucchevoli (Cose da Roma, cioè della capitale bizantina. libera di agricoltura del Messico, F. Cavarocchi svolge attività di ricerca presso Pazzi, Poveri cristi, etc.). Talvolta, L’errata attribuzione a Maometto II M. Di Branco insegna bizantinistica e islamistica fra i più interessanti nuovi do- l’Università di Udine N. 1 36 Economia e politica noi gli artefici dell’inarrestabile gli Stati Uniti, l’altro grande pro- prenditori del San Marzano dop Soia, maiali, tonno e pomodori: catastrofe ecologica e culturale duttore visitato da Liberti nel suo (!) dell’agro sarnese-nocerino. Ed presente. La responsabilità socia- viaggio) è frutto di provvedimenti è seguendo uno di questi impren- il quadrilatero infernale le e ambientale non riguarda sol- normativi, sgravi fiscali e prestiti, ditori che ci ritroviamo con Li- tanto chi produce, ma anche chi tesi a favorire l’aumento del con- berti in un mercato di Accra, nel di Giuseppe Mastruzzo consuma. Leggendo questo libro sumo interno e dell’esportazione Ghana, dove il pomodoro uiguro ci rendiamo conto di come non verso il mercato nordamericano; è infine venduto e consumato Stefano Liberti con 70-80 milioni di tonnellate solo la riproposizione della tradi- l’attacco alla biodiversità dell’A- come salsa “made in Italy”. E dal I signori del cibo di soia amazzonica 700 milioni zione gastronomica nostrana ma mazzonia è facilitato dall’assenza Ghana torniamo accompagnan- di sino-suini. È così che questo anche l’esplorazione della multi- di misure di legge contro la defo- do gli ex-contadini e pescatori Viaggio nell’industria alimentare esercito di maiali (cinesi ma an- culturalità del gusto a scopi com- restazione e l’espansione della mo- dell’Africa Occidentale, ormai ro- che sta distruggendo il pianeta che nordamericani ed europei) ha merciali nascondano il vero prez- nocoltura della soia; l’irreversibile vinati, nel loro viaggio attraverso pp. 327, € 19, rotto definitivamente gli equilibri zo della globalizzazione. Infatti, i impoverimento dell’ecosistema il Sahara ed il Mediterraneo, per minimum fax, Roma 2016 sociali ed ambientali di intere re- modi odierni del nostro consumo marino del Senegal è accelerato finire nei ghetti dei raccoglitori- gioni del sud del mondo. E il salto alimentare, largamente proposti e dalle politiche degli stati asiatici schiavi delle campagne foggiane. he cos’è una locusta? Ce lo intercontinentale delle nostre lo- guidati dalla grande distribuzione ma soprattutto dell’Unione eu- Qui si chiude il cerchio della glo- Cdicono i libri di entomologia, custe è seguito e sostenuto dalle e dai grandi marchi multinaziona- ropea (che ha acquistato diritti di balizzazione e del grande capitale ma anche quelli di storia. È un in- cavallette della finanza globale, li, hanno effetti irreversibili sulla pesca un po’ dappertutto in Africa alimentare: è proprio il contadino setto salterino e famelico, presen- i campioni di quel li- fauna ittica degli oceani, e deva- occidentale), così collaborando ghanese a raccogliere quel pomo- te un po’ ovunque nel bero mercato sempre stanti sono gli esiti sulle foreste con l’azione nefasta delle grandi doro che sarà esportato nel suo mondo e sempre dan- più monopolizzato da africane e amazzoniche dell’acces- società dell’ittica globale, come paese azzerandone la produzio- noso per le agricolture, pochi grandi marchi so recente di centinaia di milioni il Gruppo Bolton, italiano (Rio ne agricola locale e costringendo ed è perciò che in tante multinazionali. Così di consumatori cinesi (ma da più Mare, Palmera, e almeno altri cin- i suoi fratelli a raggiungerlo nel culture e nazioni i suoi Goldman Sachs con la tempo anche europei e nordame- quanta marchi alimentari), Thai ghetto pugliese. salti sono storicamente crisi ha spostato parte ricani) alle proteine della carne di Union, e la coreana Dongwon Ma nel suo viaggio Liberti ci associati a grandi disa- delle sue attività dai maiale. Per provarcelo, Liberti ha F&B. E infine i pomodori: alla parla anche di chi resiste al disa- stri alimentari. Ma che mutui sub-prime e dal- speso ben due anni per verificare scoperta delle fonti del ketchup stro, di note di speranza nel futu- cos’è un’azienda-locu- le filiere energetiche a in prima persona tutte le diverse della Heinz, Liberti ci porta dagli ro, come ad esempio quella delle sta? Ce lo dice l’ultimo quelle agro-alimentari, tappe della filiera produttiva e di- Uiguri, un popolo di lingua turca sei famiglie di piccoli pescatori libro di Stefano Liberti: corrompendo dal 2008 stributiva dei quattro alimenti di e religione musulmana che vive in che ancora vivono a San Diego, in è una multinaziona- le dinamiche dei prezzi cui sopra. Viaggiando con Liberti Xinjang, una regione a cui si de- California, pescando nel rispetto le foriera anch’essa di di molti generi di prima necessità, scopriamo che i salti da locusta vono i due terzi della produzione del mare e della sua biodiversità. grandi disastri alimentari, inte- e arrivando tra l’altro a possedere del grande capitale finanziario del maggiore esportatore mondia- Non sono i superstiti di un mon- ressata al profitto subito, e im- a un certo punto il 25 per cento sono spesso agevolati dai governi, le di pomodori e derivati del po- do che fu, suggerisce Liberti, ma memore di un futuro possibile. della holding cinese Shuanghui, alimento per alimento. Così la modoro, la Cina. E dallo Xinjiang dei pionieri dell’unico futuro so- Estratta la linfa vitale e culturale la maggiore azienda mondiale di concentrazione a favore di poche Liberti ci riporta nella patria del stenibile. di un territorio, salta ad attaccare trasformazione di carne di maiale, gigantesche imprese della produ- San Marzano, perché è proprio quello successivo. Come il freddo [email protected] che nel 2013 ha comprato la sua zione e distribuzione della carne invadente del Marcovaldo di Cal- al porto di Salerno che arrivano rivale più accanita, l’americana G. Mastruzzo è direttore dello Iuc di Torino vino, si getta oggi sulle campagne di maiale in Cina (ma anche ne- i sino-pomodori ad uso degli im- Smithfield (mentre altre banche del mondo, desertificando il no- d’affari si sono rivolte a Cargill, stro domani. Per farci intendere che traffica soprattutto in soia – come funziona questo processo di amazzonica? – e cereali, e il cui Pensare alla rovescia desertificazione agricola ma anche attuale fatturato annuo è quattro culturale Liberti ci parla di quat- volte il prodotto interno lordo di Ugo Mattei tro ingredienti tra i più comuni della Bolivia). dell’offerta alimentare globalizza- Tuttavia, non è solo il grande ta, carne di maiale, soia, tonno e Stefano Diana essere ripreso qui) che l’autore non risparmia mai capitale finanziario a soccorrere il pomodoro, che ritroviamo ovun- Noi siamo incalcolabili al lettore. La prima parte, Dall’alto in basso, aperta- salto delle locuste, ci dice Liberti, mente destruens ricostruisce le radici politiche e cul- que, dagli hamburger (suino) ai La matematica e l’ultimo illusionismo ma anche il nostro piccolo carrel- turali che dominano il nostro mondo provocando preparati per vegetariani (soia), del potere lo della spesa, che riempiamo di quel fenomeno di individualizzazione (oggi robo- da salse e sughi (pomodoro) allo pp. 280, € 16, braciole in offerta (anche i poveri tizzazione) che per Diana presuppone (e impone) scatolame (tonno). È un viaggio Stampa Alternativa, Viterbo 2016 che parte dai 700 milioni di maia- sono grassi, nell’american dream, e la calcolabilità dell’umano. Egli ripercorre con un spesso obesi), e scatolette di ton- affresco di grande interesse e spessore storico-cul- li macellati ogni anno in Cina per n libro insolito, forte, importante e profon- il mercato nazionale, segno grasso no 3x2. Perché nell’attraversare turale la costruzione ideologica dell’uguaglianza l’oceano di quella globalizzazione Udamente originale questo di Stefano Diana. formale che ha portato, attraverso il pensiero illu- e tangibile del recente benessere Una lettura non facile, zeppa di digressioni, a trat- che unisce il verro e la soia, Liber- minista e della modernità, allo status quo. Diana cinese, mezzo maiale ad abitante, ti faticosa e snervante, anche se sempre capace di ti ci mostra la cattura di milioni descrive la condizione attuale come un’ideologia la metà dei maiali del mondo. Ma arricchire. Un volume che avrebbe beneficiato di di tonni da parte di mastodonti- dell’astrazione numerica che ha prodotto al trionfo dalla Cina, con buona pace del una revisione redazionale profonda e forse di più ci pescherecci dotati persino di di un linguaggio matematico sempre più astratto e chilometro zero, le locuste saltano pazienza da parte dell’autore, che non ha prodotto radar per individuare i banchi di fine a se stesso ma che tuttavia costituisce un po- in Brasile, nel Mato Grosso, per né un indice né una bibliografia e le cui note a piè pesce, che lasciano nella loro scia deroso strumento di esercizio e legittimazione del la raccolta di quella soia genetica- pagina sono incomplete rendendo talvolta impos- i cadaveri di innumerevoli altri potere. La riduzione di ogni esperienza dell’umano mente modificata che ingrasserà i sibile localizzare i suoi riferimenti. maiali cinesi: 7 milioni di ettari di pesci inutili per l’inscatolamento. al commensurabile si serve di una varietà di indici Del resto, Noi siamo incalcolabili è fondamental- monocultura (un paio di volte la E il tonno prima congelato e poi come per esempio il Pil o l’Epl (Employment Pro- mente un inno all’imperfezione, sicché potrebbe superficie dell’Olanda) per nutrire più volte bollito si vendica, e per- tection Legislation) o di criteri come per esempio pure trattarsi di una rottura voluta con tutta quella de completamente il suo sapore i crediti formativi universitari (Cfu) o gli Impact standardizzazione (tipica della saggistica accade- ben prima di essere intrappolato Factors nella ricerca accademica. Questi criteri mica anglo-americana) che rende un testo facile e nel tondo della scatoletta che ci introducono non solo un linguaggio matematico perfettamente adatto ad una fruizione veloce e su- ostiniamo ad acquistare in offer- nella formalizzazione astratta di ogni esperienza ta. Infine, passando per l’Italia perficiale. Certamente un libro scritto, composto e impaginato da un uomo e non da un robot, un umana ma funzionano pure come un potente si- del caporalato il nostro viaggio stema di soft law che con la scusa di descrivere (in con Liberti ci riporta al punto di libro che pur cadendo nella definizione di saggio scientifico, non nasconde le emozioni profonde, i modo pseudo-scientifico) cosa facciamo (al fine partenza, in Cina, dove contem- della sua valutazione) finiscono per imporci che pliamo vaste distese di pomodori turbamenti, la rabbia e le paure del suo autore. Dia- cosa dovremmo fare e come dovremmo farlo. Le la cui polpa si farà concentrato na riesce a costruire un effetto empatia con il lettore valutazioni astratte sono il presupposto culturale e ketchup color sangue. Perché che di rado capita di provare leggendo un saggio. del tecno-fascismo. con i maiali e i tonni nel nostro Finalmente un libro arrabbiato e non moderato, La matematica e la cultura algoritmica (che viaggio al supermercato abbiamo verrebbe voglia di dire. consente ad Amazon.com di conoscere che cosa asservito e macellato campesinos Il libro si compone di due parti, diverse per di- ci piacerebbe leggere) producono quella che Diana e piccoli pescatori, indios dell’A- mensione, che non sono agevolmente (e forse ba- descrive come una “tossicodipendenza numerica”, mazzonia e lavoratori-schiavi gha- nalmente) descrivibili come una pars destruens ed un “illusionismo” che dota “demagoghi ed indo- nesi in Puglia. una pars construens perché entrambe sono attraver- vini” come Banca mondiale, Fondo monetario Com’è possibile che abbiamo sate da una vis polemica devastante e perfino icono- s barattato i sapori, e l’arte di pro- clasta (l’elenco dei grandi caduti è troppo lungo per durli e di gustarli, per uno scon- to del 30 per cento? Siamo anche N. 1 37 Economia e politica che, con parte del ticket sanitario, La rivincita dei nerd finisca con il pagare, ad esempio, i costi della finanza di progetto di Adelino Zanini (project finance) di una megastrut- tura ospedaliera eretta senza una Joris Luyendijk della City londinese, in un libro programmazione credibile, tra de- Nuotare con gli squali di agevole lettura, ottimamente cine e decine di subappalti. Non a tradotto. In esso si spiegano gli Il mio viaggio nel mondo caso, tra comparto bancario, com- aspetti essenziali del funziona- dei banchieri parto assicurativo, gestione patri- mento del mondo finanziario, l’a- ed. orig. 2015, moniale (asset management­ ) i con- leatorietà e l’arbitrio che lo carat- fini sono tanto meno netti quanto trad. dall’inglese di Emilia Benghi terizzano, il meccanismo perverso pp. 237, € 18 più aumenta il numero di prodot- dei bonus e i molti conflitti d’in- ti finanziari­ complessi, immagina- Einaudi, Torino 2016 teresse tra sorvegliati e sorveglian- ti da “strutturatori” ad hoc. Perciò ti. Si analizzano, però, anche altri il villaggio è lo stesso, con tutte le se i banchieri non fossero i aspetti: arrivismo, frustrazioni, sue leggi non scritte, i codici d’ab- veri nemici? Se la verità fosse E ossessioni di uomini e donne che bigliamento e le gerarchie interne; molto più complessa e spavento- nel back office e middle office (aree L’avidità c’è, ma non spiega molto guadagnano e poco vivono; una sorta di non-luogo, insomma, sa, perché la cabina di pilotaggio organizzative e di controllo di tutto. Luyendijk ne è convinto perché il mondo reale nel quale la stessa genialità dei è vuota e gli automa- conformità delle banche d’investi- e ritiene che “l’errore più grave è altra cosa e i banker quant (analisti quantitativi,­ in ge- tismi non funzionano? mento), o al front office (ove lavo- commesso dagli esterni al sistema sono per lo più reclusi nere ottimi matematici e fisici teo- rano i veri e propri squali, coloro nel periodo successivo al crac della Domande inquietanti? in quel villaggio che è rici prestati alla finanza) si trasfor- che incassano bonus favolosi), ma Lehman è stato proprio quello di Ahimè, no; piuttosto la City, anche quando ma re­pentinamente in potenziale anche ai “sentimenti”, per così focalizzarsi sull’avidità”. Dalle in- ovvie, ma inevitabi- si tro­vino in business disgrazia per i più che vivono al dire, degli adepti. Nessuno dei terviste emerge in effetti una chia- li, volendo costruire class, nel migliore degli di fuori d’esso. “È la rivincita­ dei quali avrebbe immaginato­ la tem- ra indisponibilità a rinunciare a un’inchiesta sulle figu- hotel di Madrid, a Sin- nerd, dicono alcuni analisti quan- pesta del 2008 e nessuno dei quali un reddito molto più che elevato: re antropologiche del gapore o a Los Angeles.­ titativi di successo: l’intelligenza sa perciò dire perché – al di là dei “Se tu potessi vendere il tuo pro- mondo della finan- Non tutti gli adepti che ci isolava da bambini nel cor- fatti noti ma, tutto sommato, non dotto al doppio del prezzo, non lo za dopo la tempesta sono però uguali: tra tile della scuola oggi ci porta de- nuovi – sia accaduto quanto av- faresti?” – dice uno strutturatore­ perfetta del 2008. È commercial banker, naro e prestigio sociale”. venne. Perché non prima o dopo? di prodotti finanziari complessi. quanto ha fatto Joris che offrono “servizi Sono soprattutto questi aspetti Luyendijk, giornalista In ogni caso, nessuno si sente È però accompagnata anche da di base” a una clientela con pic- del libro ad essere interessanti, in responsabile di qualcosa di immo- olandese, tramite un fortuna- coli patrimoni e “operano come particolare, quando l’autore, ve- un insieme di passioni tristi, che to blog promosso e ospitato dal rale: al massimo, ove vige il motto denotano una coazione a ripete- contadini che dissodano­ pazien- nendo a contatto (tra molte dif- caveat emptor (stia in guardia l’ac- “Guardian”. Operazione svolta temente i campi”, e investment ficoltà, sospetti, ovvie richieste di re, un’ossessività nei confronti del con indubbia capacità professio- quirente), può accadere qualcosa risultato che va oltre il guadagno banker, che si muovono invece assoluto anonimato) con la com- di a-morale, ma se ognuno sa- nale e concretizzatasi, attraverso quali puri “cacciatori di prede”, la posita fauna della City, riesce a netto; spunta, in taluni rarissimi un numero considerevole di inter­ pesse badare a sé stesso, nessuno casi, l’obbiettivo di smettere (con differenza è molta, anche se a vol- definire dei tipi ideali, relativi non prenderebbe rischi inutili... Detto viste con molteplici tipi di adepti te non così chiara alla mol­titudine solo alle differenti mansioni svolte le tasche piene), ma anche il pre- con il crudo linguaggio dei ban- sentimento, patetico sin che si ker, dato che l’unico criterio è il vuole, di poter fare “la fine di quei profitto, “non importa come si ot- vecchi che a volte incontri: bella si trasforma ed adatta, come in una tragica profe- tenga, ma vanno rispettati i limiti s villa in campagna, tanti cani, ot- zia auto-avverantesi, alla condizione di calcolabile, della legalità”. Inoltre, l’amoralità internazionale, agenzie pubbliche o private tipo tima posizione economica ma soli computato da macchine sempre più potenti, de- come principio “viene imposta e e matti come cavalli”. In effetti, il Moody’s o Anvur, di strumenti elegantissimi volti ingiunta dagli azionisti, che guar- tenute da gruppi di free riders sempre più ristretti, lavoro di trader è qualcosa che non alla costruzione di “splendidi edifici senza fonda- dano solo ed esclusivamente ai ricchi ed esclusivi. Chi più chi meno, come nella si può confessare mentre si atten- menta”. Diana descrive le conseguenze pratiche serie Black Mirror, si trasforma in un robot perden- profitti”. Infine, “le banche sono di questa operazione, in pagine che, denunciando dono i figli davanti alla scuola. do la capacità critica che deriva dai nostri processi come qualsiasi altra grande im- “l’ubiquità della menzogna” offrono nuovo mate- cognitivi di “incalcolabili”, descritti da Diana in presa del mondo ormai”: ovvero, riale all’idea dello spettacolo integrato di Debord e n ulteriore aspetto che il li- modo interessante e accessibile. Sperimentiamo nell’economia reale non ci si com- dei situazionisti. bro di Luyendijk ben descri- anche in modo fisico la trasformazione in robot porta molto meglio. U Non potrà sorprendere il lettore che le conse- ve è rappresentato dall’incertezza­ quando, per esempio, moduliamo la voce per farci Che il principale sentimento guenze siano quelle spaventose della nostra forsen- che attanaglia il lavoro del banker comprendere da Siri, da Cortana o dai rispondi- sia la reciproca rivalità di ruoli è nata crescita estrattiva, descritta come “epopea dei abbastanza ovvio: con il denaro (non precarietà, ovviamente), free riders” in pagine molto belle in cui l’autore si tori automatici di qualche banca o assicurazione. grazie alla quale meglio si com- È questa trasformazione progressiva, determinata altrui si gioca ciascuno per sé e in misura con la scienza economica posta al servizio modo differente. Molto più cau- prende il cinismo che lo caratte- dai processi dall’alto in basso descritti nella prima dello sfruttamento sistematico delle risorse uma- ti gli “orga­nizzatori” e “revisori” rizza. Ove si lavori ciascuno per parte del libro che la seconda parte prova a fermare ne e ambientali che producono sofferenze e stress del back e middle office, molto più sé, ciò dev’essere messo in conto. con una controspinta dal sotto in su, che potreb- inauditi. aggressivi e sicuri di sé quelli del Tuttavia, anche in questo caso, be far invertire la rotta tramite una proposta che Come uscire da questa situazione? La pars con- front office, soprattutto se maschi il fallimento è più una sconfitta struens del libro prova a misurarsi con questa do- è sostanzialmente una chiave di lettura del reale e se lavorano per società finan- personale che un “e adesso che manda che mostra drammaticamente i paradossi coerente con la nostra natura di incalcolabili cor- ziarie che banche non sono, ma faccio...?”; un “rito di passaggio”, della nostra condizione. Più le persone reali, “in- porei. Superare la condizione di calcolabili, cyborg che con esse intrecciano i propri dun­que, a cui sottostare per en- calcolabili”, portatrici di limiti e difetti ma anche standardizzati da postulati matematici che, tramite affari. Ecco allora il tipo quant trare nella tribù, e da ripagarsi, di generosità, genialità e volontà di contribuire alla algoritmi, riproducono e determinano le nostre Asperger già menzionato, incapa- più tardi, con la migrazione da salvezza del pianeta-bene comune vi si misurano, scelte di passivo consumo, significa in sostanza ce di coltivare normali relazioni una banca all’altra (magari di un più si persevera nella direzione del baratro. Nell’ recuperare la dimensione del corpo, della materia sociali; il rock’n’roll trader, che intero team), con possibile ritor- analisi di Diana ciò sembra dovuto alla prevalen- viva, dell’empatia, dello stare insieme condividen- “guadagna come minimo mezzo no, al fine di incrementare,­ ad za della matematica (meglio direi del calcolabile), do spazi, emozioni, gioie e dolori. Secondo Diana milione di sterline l’anno”, vive ogni passaggio, il proprio guada- dell’artificiale, e dello pseudo-scientifico nella no- disponiamo oggi di conoscenze su noi stessi ancora in “una prigione di lusso” e non gno. stra soggettività diffusa (quella dell’uomo bianco limitatissime ma sufficienti a mostrare la via per il sa quanto reggerà ancora; ci sono Da giornalista qual è, Luyen- occidentale che domina il mondo come l’autore recupero di un’antropologia comportamentale più i “neutrali”, che “non fanno nulla dijk è consapevole che la messa ama ripetere), ancora legata alla visione e ai bisogni coerente con il nostro ecosistema. Tale revisione è per cambiare le cose, ma sono bra- a nudo delle miserie della City della prima modernità. L’astratto per eccellenza, che necessaria per smascherare l’ideologia del potere vissimi a individuare quello che non genererà alcuno scandalo, né è poi la persona giuridica transnazionale, razionale, che si nasconde dietro alle pseudo scienze e costrui- non va”; “i padroni dell’universo”, autocorrezione. Perciò, anch’egli calcolante e calcolata nella sua essenza di macchina re finalmente le condizioni politiche per superare il che fanno coincidere la loro figura invoca regole contro gli incentivi perfettamente organizzata al fine di esternalizzare disastro della frammentazione sociale. professionale “con il proprio ego immorali, i conflitti d’interesse, i costi e rischi della produzione, è prevalsa sull’ uomo Del resto, la costruzione del mondo dominante e la propria autostima e vedono il derivati, il timore di un crack in- incalcolabile e determina le scelte collettive. Il ca- nacque in un momento di capitale scarso e beni lavoro come una gara, una partita formatico, ecc. Impossibile non pitalismo antropocentrico ed estrattivo trova nella comuni eccedenti. Oggi il capitale è eccedente e i in cui cimentarsi”; i “repressi”, per farlo, ma del tutto irrilevante per matematica l’alchimia del potere, la pietra filosofale beni comuni sono in stato terminale. Pensare alla i quali il lavoro è un supplizio; i questo libro, per il quale basta l’a- che trasforma inesorabilmente, tramite la scelta dei rovescia è precondizione per agire politicamente “ciechi”, per cui la City è il loro nalogia iniziale: la cabina di pilo- suoi assiomi del tutto irrealisti, anche l’umano in- alla rovescia. Diana ci offre qualche nuovo poten- intero mondo; i “deliranti”, che taggio è vuota. calcolabile in un post-umano calcolabile. te argomento per fare proprio questo e proprio hanno smarrito i contatti con la [email protected] In effetti, una parte sempre più cospicua di noi adesso. realtà stessa; infine, i “ghiaccioli”, gran calcolatori, che tentano di A. Zanini insegna filosofia politica all’Università nascondere ogni emozione. politecnica delle Marche N. 1 38 Musica varono in Henze un compagno Con tenaglie incandescenti che volle essere partecipe. Vedia- Analisi ricercatissima mo scorrere in quella moltitu- o con mirra dine di personaggi, di incontri, per pubblico trasversale di luoghi e di viaggi la cronaca di Enzo Restagno di più di mezzo secolo vissuta di Luca Rossetto Casel con un’intelligenza critica e una Hans Werner Henze è timido, ma possiede un’energia partecipazione emotiva delle Sandro Cappelletto so una ricerca di prima mano, Canti di viaggio e una capacità di assimilazione più rare. Per dare un’idea della I quartetti per archi condotta lungo le tracce dissemi- prodigiose e inoltre porta in sé sensibilità poetica che attraversa nate nell’epistolario della fami- Una vita di Mozart un sogno di redenzione che sente queste pagine vorrei citare un’an- glia Mozart: procedendo su una ed. orig. 1996, trad. dal tedesco Alla ricerca di poter realizzare solo nel nostro notazione del compositore a pro- strada fatta di accenni brevi con- di un’armonia possibile di Lidia Bramani, Claudia Marinelli paese. L’amore di Henze per l’I- posito del suo Requiem: “Il mio tenuti nelle lettere scambiate tra pp. 256, € 22, e Giuseppe Cospito, talia si situa nella scia ben nota requiem è profano, multicolore Wolfgang e Leopold, tra Leopold pp. 718, € 38, dell’Italienische Reise, ma il suo e fraterno, è scritto in memoria Il Saggiatore, Milano 2016 e Nannerl, tra Wolfgang e Con- Il Saggiatore, Milano 2016 sarà un viaggio senza ritorno per- di Michael Vyner (il fondatore stanze; e poi in quelle che vedono La notte delle ché l’Italia diverrà la sua dimora della London Sinfonietta): un dieci anni da il musicista alle prese con editori, dissonanze (Edt, 2006) San- distanza di undici anni, Il stabile. Naturalmente le esigenze nome che in una certa misura, A creditori, confratelli massoni. A dro Cappelletto torna ai quartet- Saggiatore ripubblica, in di una carriera che si sviluppa rappresenta tutti gli altri nume- partire da questo materiale Cap- A ti per archi di Mozart. In questo un’edizione notevolmente accre- con forza irresistibile sul piano rosi morti prematuri nel mondo, pelletto isola e mette insieme i caso, al centro della sua attenzio- sciuta, di ben 718 pagine, i Can- internazionale lo portano in Ger- per le cui sofferenze e la cui di- frammenti per sbrogliarne l’intri- ne non è più un singolo lavoro ti di Viaggio di Henze. Curatori mania, in Inghilterra, negli Stati partita piange la musica. Ma nel co e ricavarne fatti, date, episodi; (com’era allora il Quartetto in do di questa nuova edizione sono Uniti, a Cuba, in Giappone e in mio Requiem non viene espresso o, nei casi in cui le informazio- maggiore K 465, “delle dissonan- Gaston Fournier Facio, Michael molti altri luoghi ma il punto di solo quest’unico modo di spe- ni risultino troppo lacunose per ze”), ma l’intero corpus quartetti- Kerstan e Elena Minetti, auto- riferimento resterà sempre la sua rimentare il dolore, emergono avere dati certi, formula ipotesi stico. ri, fra l’altro, di un voluminoso abitazione nella campagna ro- anche sofferenze di altro genere, per poi discuterle, vagliarle, raf- Al centro dell’attenzione, per- e utilissimo catalogo ragionato mana. Personaggi come Bertolt l’essere abbandonati, il morire di frontarle con acuto e divertito ché i quartetti non costituiscono delle opere del com- Brecht, W. H. Auden, un’amicizia, l’abuso della fedeltà spirito critico. l’oggetto esclusivo del positore tedesco scom- Luchino Visconti, In- e della fiducia, la solitudine, ma Alla parte d’inqua- parso nel 2012 all’età anche la speranza (inutile) – di libro: tra le sue pagine dramento storico segue geborg Bachmann, trova posto molto di di ottantasei anni. Hans Magnus En- pace interiore, quiete, equilibrio l’analisi musicale dei “Canti di viaggio” è spirituale –, la nostalgia delle più. Dalla riflessione pezzi di volta in volta zensberger, Benja- intorno ai quartetti un’espressione che rin- min Britten, Karl persone che ci hanno lasciato e presi in esame. Qui via a quell’immagine che seguiremmo volentieri nella s’irradia, in forma di l’autore riserva parti- Amadeus Hartmann, approfondimenti, in- del Wanderer costru- Herbert von Karajan, strada verso un Altrove scono- colare attenzione alla ita dal romanticismo sciuto, che con buona probabi- cisi, piccole digressio- chiarezza e all’acces- Igor Stravinskij, Peter ni, una costellazione tedesco e che ha avu- Maxwell Davies, Paul lità non esiste nemmeno, in ogni sibilità del linguaggio to la personificazione caso non per gli occhi di noi di di informazioni, dalle impiegato; la sua non Dessau, Rudi Dutsch- quali emerge a poco più celebre nell’opera ke, Margot Fonteyn, questo mondo. Visioni di fanta- è una disamina minu- di Franz Schubert. Da smi in musica e poesia, percorsi a poco un quadro vi- ziosa della partitura, Elsa Morante, Luigi vace e suggestivo: all’interno di allora in poi la vocazione a esse- della fantasia, casi e sogni di tan- ma una lettura volta a interpre- Nono, Pier Paolo Pasolini, Alain quest’ultimo trova posto la vi- re un wanderer è penetrata nelle to in tanto possono far nascere tare il segno musicale, a ricavarne Resnais, Volker Schlöndorff si cenda biografica e artistica di anime più inquiete e sensibili dei in noi l’impressione che esista le implicazioni a livello esecutivo aggirano tra i molteplici scenari Mozart, la sua stessa umanità. musicisti tedeschi e tra le varie un Aldilà, che un giorno anche e gli effetti prodotti all’ascolto; a della sua vita e della sua opera, Attraverso e intorno ai quartetti incarnazioni della Wandererlust noi saremo attesi lì – non è ben tracciarne il percorso, a coglier- in pubblico e in privato, e non si delineano personaggi, ambien- quella che ci offre l’autobio- chiaro se con tenaglie incande- ne i significati e tradurli in lin- sono mai presenze episodiche, ti, situazioni; a poco a poco as- grafia di Henze è una delle più scenti o con mirra e vino nobile guaggio verbale: in una parola, a ma riferimenti costanti di amici- sumono consistenza e personalità commoventi e sincere. Per dare –, ma il dubbio prima o poi ri- raccontare la musica. Un compi- zia e di affetto. Le utopie della fino ad assorbire il lettore stesso compare in superficie, prende la to tutt’altro che facile, reso qui un’idea della grandezza di questo ricostruzione morale postbellica, in quel mondo. E soprattutto forma di voci interiori angoscia- tanto più complesso dalla scelta libro mi sento indotto a mettere l’intransigenza ideologica appli- in queste pagine c’è l’avventu- te, di un’immaginazione muta, di rivolgersi a un pubblico etero- la musica un po’ sullo sfondo: cata all’esercizio dell’arte, rifiuta- ra: tutto il gusto per l’avventura di un’oscurità eterna e spavento- geneo, trasversale, in cui possano Henze è stato uno dei più grandi ta per salvaguardare la sincerità che anima la ricerca. Sembra di sa, del nulla, dell’inesistenza”. trovare posto lettori dalla com- musicisti della seconda metà del della propria espressione, il rin- avvertire la luce delle candele ac- secolo scorso e molti suoi com- petenza più varia. Cappelletto novamento esistenziale perse- [email protected] canto ai leggii, il rumore dei pas- viene a capo della prova sfruttan- ponimenti fanno parte ormai del guito con fervore rivoluzionario si nelle strade, la ruvidezza della do le risorse di una prosa agile, patrimonio della classicità, ma E. Restagno è musicologo negli anni sessanta e settanta tro- carta da musica. puntuale e insieme partecipe e più di tutto desidero La natura discorsi- intessendo le proprie letture di affermare che i Canti va e accattivante della una fitta trama di citazioni ri- di viaggio riescono a scrittura assume così cavate dalla folta messe di studi toccare in profondità un’impronta marcata- fiorita intorno a compositore e l’animo di qualsiasi mente narrativa. Con composizioni.C on i quali stabi- lettore. Provate a im- un carattere e uno stile lisce un confronto serrato, in un maginare un ragazzo che appaiono ricalcati ideale dialogo a più voci – ancora un po’ timido e intro- sul linguaggio quar- una volta di ascendenza pretta- verso, nato e cresciuto tettistico, sul tono di mente quartettistica – che assol- in una cittadina della garbata conversazione ve a un duplice scopo: garantire Westfalia in una fami- che è tipicamente as- la vivacità della trattazione e fare glia piccolo-borghese, sociato a quel genere, il punto sulla ricezione critica re- che nel 1944, a soli senza che la solidità lativa tanto ai quartetti quanto al diciotto anni, viene scientifica del testo compositore. arruolato dalla Weh- risulti in alcun modo Senza contare il valore ag- rmacht, sopravvive scalfita: in primogiunto della quantità di spunti per miracolo, ma resta piano spiccano anzi di approfondimento e d’ascolto, segnato a vita dall’or- l’imponenza e la ricca meglio se dal vivo: perché il fer- rore e dalla bestialità varietà dell’apparato vore degli scambi, degli intrecci, di quella guerra: “Da documentario intor- il gioco dei riflessi e dei rimbal- quel momento e per no al quale il testo è zi, la componente di spontaneità tutta la vita mi sono costruito e che ne ali- che animano questa musica chia- vergognato del mio menta lo sviluppo. mano il fruitore stesso a prendere paese, della gente del L’autore ripercorre parte al processo creativo portato mio paese, del mio la genesi dei singoli a compimento nell’atto dell’ese- popolo”. quartetti, le vicende cuzione. La musica poteva esecutive ed editoria- [email protected] essere l’unico pun- li, l’impatto riportato to di fuga da tutto sui primi ascoltatori, L. Rossetto Casel è flautista e studioso quell’orrore: il ragazzo in gran parte attraver- di musica del Settecento N. 1 39 Musica Nato lo stesso giorno in cui nacque il rock and roll Non abbastanza letteraria di Luca Bianco di Jacopo Conti

Riccardo Bertoncelli gustose del libro ci sono i ricordi, Joni Mitchell discorsi sulla musica (evviva!), sulle difficoltà nel che continuamente riaffiorano, del- Both Sides trovare collaboratori per la stranezza del proprio Topi caldi linguaggio. Lo stesso Dylan, si ricorda, diceva che pp. 271, € 16, le sue avventure di critico, quando Conversazioni sulla vita, l’arte, la musica la critica rock era una faccenda qua- chi è in grado di suonare gli strani accordi di Joni Giunti, Firenze 2016 a cura di Malka Marom, si cospiratoria e anziché i blog c’era- Mitchell è in grado di fare qualsiasi cosa, con quelle ed. orig. 2014, trad. dall’inglese di Francesco Graziosi, accordature strane e quelle sequenze imprevedibili. no i ciclostili. Sullo stesso filo stan- l precedente immediato di questo pp. 377, € 20, Sur, Roma 2016 Mitchell ci tiene a sottolineare la sua evoluzione no le pagine dedicate a un illustre libro non è così immediato (e re- “musicale” negli anni: dal folk revival nordame- I e più sfortunato collega americano, sta, va detto subito, insuperato): sto e Bob Dylan avesse vinto il Nobel per la let- ricano degli anni sessanta al “quasi rock” Court quel Lester Bangs di cui Bertoncelli parlando di quel Paesaggi immagi- teratura uno o due decenni prima, forse anche and Spark, a cui viene dato grande risalto, al jazz è bravo nel sottolineare le irripetibili S nari (Giunti, 1998; cfr. “L’indice” qualche altro cantautore lo avrebbe ricevuto. Leo- elettrico degli anni settanta. Forse le sue sono state 1998, n. 9) che quasi vent’anni fa qualità, ma è anche equilibrato nel nard Cohen, per esempio. Difficile dire se anche le svolte più nette e articolate, se le si paragona a riaffermava l’autorevolezza di Ric- riconoscere il contesto di apparte- Joni Mitchell lo avrebbe vinto: probabilmente no, quelle di altri colleghi, non è sbagliato. Ma davve- non è abbastanza “letteraria”. cardo Bertoncelli nel panorama nenza, che bene ne spiega le idiosin- ro non ci si ricorda di Joni Mitchell tanto quanto Nobel a parte, di paragoni espliciti con altri col- della critica rock; un panorama, crasie, gli abbagli, le intemperanze. di Dylan perché è una donna? Non sarà perché, leghi questo libro è pieno (quanti oserebbero far- Più della metà dei musicisti di cui banalmente, la svolta elettrica di Dylan è arrivata ricordiamolo, che nel nostro paese ne?). Nelle sue conversazioni con Malka Marom si sarebbe perfino difficile immagina- si parla in questo libro certo non ben prima, e quando Joni Mitchell ha effettuato le hanno bisogno di presentazioni e toccano molti argomenti. Quelli più intimi sono re, senza lo stesso Bertoncelli. Basta quasi inevitabili: Joni Mitchell è una delle voci più sue, ormai non facevano più notizia? Ricordiamoci pensare alle mille riviste specialisti- costituiscono passaggi pressoché che sono tanti i musicisti che hanno dichiarato un obbligati per uno scrittore della intimiste tra quelle dei singer-songwriters anglofoni. che che ha fondato o a cui ha colla- Per questo sono molto presenti gli inizi difficili, le debito artistico nei confronti di Joni Mitchell, da borato, da “Gong” a “Musica80” a generazione di Bertoncelli (“Sono Jimmy Page a Prince. Non c’è una risposta univo- nato lo stesso giorno relazioni e l’affidamento della figlia. Ma per fortu- “Rockerilla”, da ultimo a na non sono gli unici, altrimenti si sarebbe caduti ca, ma è importante che si mettano in luce queste “Blow Up”; oppure, alle in cui nacque il Rock cose. Almeno per dare una prospettiva storica agli and Roll, non so se mi nel solito malloppo autobiografico che un pubbli- sue collaborazioni per la co medio si aspetterebbe: la categoria dei cantauto- avvenimenti. spiego” è il folgorante stampa non di settore, ri, nei cliché dei mass media, è quella di chi canta Proprio per questo, spiace che non si distingua- come “Linus” o “Cuo- incipit del libro, e non è in prima persona perché “parla di sé”. E di un altro no le tre interviste che compongono il libro, effet- re”, dove, tra una vignet- una millanteria: 21 mar- libro così non ci sarebbe stato proprio bisogno. tuate a molti anni di distanza. Un conoscitore della ta di Altan e una storiella zo 1952). Oltre ai citati, Per questo sono importanti i passaggi in cui si cronologia della cantautrice può rendersi conto di di Bobo, Bertoncelli so- non mancano Janis Jo- punta il dito contro alcuni di quei cliché, le norme quando si svolgono le conversazioni grazie ai rife- billava e inveiva, stron- plin e Syd Barrett, Lou non strettamente musicali che aiutano a definire rimenti a musicisti e dischi, ma chi non fosse più cava David Bowie e Reed e Patti Smith, Tom e riconoscere un genere. Per esempio, la difficoltà che esperto non riuscirebbe a distinguere una Joni perorava cause perdenti Waits e Ry Cooder; né che Mitchell ha avuto con la sua passione per la Mitchell giovane da quella matura, impastando o disegnava mappe per mancano affondi nelle moda e l’eleganza, cosa che non si addice a chi fa tutto in un presente indistinto. Una scelta della tesori nascosti. Né van- generazioni ancora pre- canzone d’autore. curatrice, che priva della dimensione cronologica no dimenticati i tanti libri da lui cedenti, come l’intenso medaglione Essendo Marom a sua volta una cantante, sono l’evoluzione umana e artistica di una cantautrice scritti o curati: da Pop Story (Arcana, biografico su Hank Williams; ma le molti i dettagli sulla scrittura e sulla performance, (e pittrice, come tiene a ricordare) che, al di là delle 1973) al Brian Eno (Arcana, 1982) pagine più interessanti sono quel- sia sugli aspetti “artistici” che su quelli “artigianali” questioni di genere, ha lasciato un segno nettissi- la cui introduzione rimane la più le nelle quali Bertoncelli recupera del lavoro di Mitchell. Tantissimi i testi riportati, mo sulla canzone del secondo Novecento. Anche bella pagina italiana su Eno. nomi meno noti o più sfortunati: o le loro citazioni nei dialoghi; ma anche molti i senza premi Nobel. qui ne troviamo una bella schiera, i Paesaggi immaginari que- rubricata sotto il titolo, mutuato da Leonard Cohen, di Bei perdenti. Dsto libro conserva l’impianto: ambiti ritenuti tangenti al prog rock si tratta di una selezione di scritti Forse il segreto segreto di questo e Un oggetto di culto medesimo: scorrendo i titolari dei “occasionali”, per lo più recensio- degli altri libri di Bertoncelli è di na- long-playing selezionati si notano in- ni già apparse su qualche rivista, tura squisitamente letteraria, come di Guido Michelone fatti protagonisti più o meno effimeri che vengono, com’è abitudine di dev’essere per un critico che tra le della psichedelia, del jazzrock, della Bertoncelli, rimontati e talvolta ri- principali influenze cita Tommaso Riccardo Storti e Fabio Zuffanti poco più che leggera o commerciale. Canterbury Scene, del glam rock, della Landolfi. Il più efficace collaudo di scritti, e cuciti insieme seguendo fili Prog Rock Del resto l’affermarsi di questo nuovo kosmische Musik, del rock decadente, tematici. Topi caldi si apre, sin dal Topi Caldi non è quello di correre al rock, almeno in Italia, va di pari passo della musique celtique, della canzone 101 dischi dal 1967 al 1980 titolo e dalla copertina, nel segno di proprio impianto stereo per riascol- con la nascita di una stampa musica- d’autore, nonché di scuole, tendenze, pp. 409, € 25, Frank Zappa, che da sempre è per tare, per l’ennesima volta, il Banana le giovanile che rifiuta l’impostazione correnti, francamente inspiegabili an- Bertoncelli un nume tutelare e una Album dei Velvet Underground e Arcana, Roma 2016 dell’anziano giornalismo avvezzo a che in una dialettica di ”opera aperta” guida spirituale; del vate di Cuca- verificare se davvero in Heroin ri- storpiare le definizioni: ad esempio che possa associare il rock a concetti troviamo i “fili scoperti e il cuore opo tanti inutili libri di gossip per il prog rock i vecchi reporter usa- o a parametri come ricerca, sperimen- monga vengono qui ripercorse le rockettaro, ecco finalmente un deli- D no ancora fino ai primi anni settanta tazione, avanguardia, sincretismo so- ultime tappe, a partire grosso modo piagato, la voce smorfiata e il testo dove la musica, attraverso il di- dal 1988, fino alla morte e a qual- rium tremens di viola e chitarre” che l’abbreviazione inglese pop, che per gli noro. sco, diventa anzitutto il soggetto prin- angloamericani significa popular nel Ne viene fuori quindi un libro che che scellerato episodio di vita postu- ci sente Bertoncelli. No, il miglior cipale di un discorso teso a riportare senso di musica di massa, ma che da non dà l’idea di cosa sia il prog rock, ma, come la sarcastica invettiva sul modo è piuttosto quello di leggere all’attenzione un genere, il prog rock, noi viene inopinatamente assimilata soprattutto nel ponderare l’influenza malgoverno dell’eredità zappiana le pagine dedicate alle musiche che oggetto di culto da parte di una ri- all’espressione pop-art nel connotare di alcuni artisti su altri: non si do- perpetrato dalla vedova (“Aridatece non conosciamo, e, lasciandoci gui- strettissima minoranza vilipesa dagli per estensione ogni fenomeno mo- vrebbe anzitutto presentare un solo Yoko!”, sbotta Bertoncelli, a dire dare dalla scrittura, “immaginarci” intransigenti sostenitori della linea che la vedova Lennon, per decen- che razza di musica potremo mai rock maestra. All’interno del discorso derno, stravagante, alternativo. album per band mettendo, con falsa Oggi, grazie all’obiettiva distanza democrazia, sullo stesso piano i grup- ni incolpata praticamente di tutto, sentire, ad esempio, in Folk Blues musicale di Storti e Zuffanti prevale cronologica, esiste chiarezza sulla ter- pi fondamentali con quelli che ma- era una specie di Madre Teresa in and Beyond di Davy Graham, un di- addirittura, un’analisi musicologica minologia, un po’ meno sui criteri gari realizzano un solo trentatré giri. confronto ad Abigail Zappa); ma ci sco del 1964 che a detta di Berton- che rivela solide basi, se non conser- vatoriali, perlomeno di esercizio sul per definire ciò che è prog rock da ciò La selezione nel libro del resto sorvola sono anche altri grandi protagonisti celli “faceva il periplo delle culture e che non lo è: sono forse al momento sulle caratteristiche dello stesso prog di quella generazione e di quelle suc- dei generi, da Mingus a Dylan, da campo. Il problema di questo libro è sem- questioni quasi irrisolvibili per tutte le rock: l’utopia del concept-album, l’al- cessive. Belle ad esempio le pagine Broadway a Tangeri passando per i musiche urbane, massive, popolari, lontanamento dalla forma-canzone, dedicate a Bob Dylan (“prima” del porti dell’Inghilterra marinara e il mai un altro: per dirla con il musi- cologo Franco Fabbri, prog rock è apparse lungo l’intero Novecento, dal le influenze eterogenee dal barocco Nobel, ovviamente), che avvicinano Delta del Mississippi”. In tempi di un neologismo folk appartenente jazz al rock medesimo. Pur essendo all’Oriente, il recupero conseguente il cantautore-che-non-c’è attraverso You Tube e Spotify può sembrare al mercato discografico degli ultimi un filone di breve durata il prog rock delle tradizioni classiche e folk la stru- la lettura dei suoi libri e dei libri su un esercizio autolesionista, ma non venti-trent’anni, ma che ai tempi in non è una, ma tante musiche, un mentazione e l’organico al di là del di lui. Questo della carta stampata e c’è miglior modo per apprezzare cui vengono pubblicati i dischi di contenitore entro il quale convergo- beat inglese e infine una tipicità squi- della critica musicale è certo uno dei un libro come questo: leggerlo con questo utile e poderoso volume, ri- no esperienze variegate in cui i deno- sitamente europea dapprima britan- fili più tenaci che attraversano Topi l’immaginazione sbrigliata e, insie- sulta assente. Alla dicitura prog rock, minatori musicali comuni risultano nica, quindi via via francese, tedesca, caldi e insieme la vita di Bertoncel- me, con le orecchie attente. nel periodo compreso tra il 1967 e il quasi assenti. Gli autori risultano ben italiana, scandinava, fiamminga. li: l’entusiasmo per la musica è, fin [email protected] 1980, si preferisce l’espressione com- consapevoli di quanto storicamente [email protected] da subito, inscindibile dalla passio- pleta progressive, oppure le etichette accaduto e nelle loro scelte si impe- ne e dalla voglia di “comunicare” L. Bianco è storico dell’arte, art rock o symphonic rock, quasi a no- gnano ad allargare più che a restrin- G. Michelone insegna storia della musica quell’entusiasmo, e tra le pagine più iconografo e traduttore bilitare una musica fino allora ritenuta gere il campo, sconfinando persino in afroamericana all’Università Cattolica di Milano N. 1 40 Arte Fonti prestigiose e immagini enigmatiche Il critico da una chiesa all’altra di Federica Rovati di Alessandro Del Puppo

Umberto Boccioni. Atlas scopo perché senza seguito nella Laura Iamurri diversi. Di qui, la necessità di aggirare la critica a cura di Agostino Contò produzione dell’artista: una vedu- Un margine che sfugge normativa, il ragionare categoriale e le pose diri- gistiche (cioè, in fin dei conti, il mito inscalfibile e Francesca Rossi ta del Mar Morto ritagliata dalla Carla Lonzi e l’arte in Italia (1955-1970) “Revue illustrée” del 1895; una dell’intellettuale organico) e di sfidare invece le pp. 224, € 25, pp. 272, € 24, Quodlibet, 2016 opere nella loro concretezza assoluta. Il problema mummia preistorica rinvenuta nel Scalpendi, Milano 2016 di fondo, che divenne per Lonzi una dimensio- 1899 in Cile; fiasche di polvere da ome promette il sottotitolo, scrivere la storia ne compiutamente esistenziale, non era solo una uecentosedici fotografie, due- sparo dell’Armeria Reale di Torino; Cdi Carla Lonzi significa, anche, riscrivere una questione di metodo: era la tenuta stessa dell’au- Dcentosessantacinque ritagli e così via. Sono in larga parte foto- certa storia dell’arte, e della critica d’arte, in Italia. tenticità e della responsabilità individuali. Era una stampa: sono le cifre dell’archivio grafie consegnate dagli stabilimenti Nella lettera che a un certo punto Lonzi inviò a personale verità da raggiungere, vivendo in piena personale di Umberto Boccioni che tipografici che il giovane pittore Marisa Volpi nel 1959, troviamo tutto quello che coscienza la “solitudine del critico”. è riemerso alla biblioteca civica di frequentava in cerca di impiego, c’è da sapere inizialmente: il rigetto delle ipostasi Il risultato, come è noto, saranno le pagine di Verona dopo un secolo quindi non seleziona- critiche più generiche e ideologiche; la necessità di Autoritratto, il libro-intervista nato dallo sbobi- d’oblio. Morto l’arti- te personalmente, non compensare le grandi narrazioni con un approc- namento e dall’accurato editing dei colloqui di sta nel 1916, stordita cercate in appoggio alla cio più cronachistico; infine, una bonifica del lin- Lonzi con una cerchia di artisti amici. Le pagi- dal dolore la madre, fu propria attività creativa; guaggio per scansare la retorica delle idee astratte ne di quel volume offrono materiali ancora oggi la sorella Amelia con il eppure la loro presenza e della loro nomenclatura di comodo. Lonzi fu utili, anche se considerarle fonti appare piuttosto marito Guido Valeriano induce a interrogarsi sui importante, negli anni sessanta, proprio perché incauto. Ed è pur vero che nelle interviste ai vari Callegari a ritirare opere deragliamenti, sulle stra- era un’allieva di Roberto Longhi che provò a va- artisti coesistono osservazioni folgoranti e un’ap- e materiali rimasti nella de interrotte percorse lutare la tenuta di consolidate categorie longhiane prezzabile quantità di fuffa. Nelle lunghe ed este- casa-studio di Milano. dalla fantasia di un arti- dinanzi a opere e autori che Longhi rifuggiva – e nuanti digressioni di Autoritratto, andava in scena Dipinti, disegni, lettere sta prima di giungere a che, io credo, in cuor suo francamente aborriva il divorzio definitivo del critico tanto dall’opera – e cioè le più avanzate opere del modernismo eu- e autografi furono nel un approdo plausibile, a quanto dagli artisti stessi. Paghi del proprio rac- ropeo e americano. tempo alienati, mentre chiedersi cosa possa trat- conto terapeutico e di un divagare narcisistico, essi Romanzo di formazione e cronaca di una cri- questo nucleo documen- tenere la memoria delle dimostravano il paradosso di un rifugio nel “priva- cose viste e non piaciute, delle cose si, la vicenda di Lonzi racconta dunque, innan- to” nel momento forse più “pubblico” della storia tario fu donato nel 1955 all’istituzio- zitutto, l’empasse del modello longhiano, cioè ne veronese con l’intero fondo Cal- dapprima amate e poi respinte. repubblicana. Non più di opere si discorreva, ma del rapporto tra parola e oggetto, della ricercata dello spazio, più o meno creativo, familiare o in- legari: qui l’ha reperito il direttore Del resto la calibrata composizio- equivalenza tra linguaggio e opera e tra opera e Agostino Contò, il quale ha condivi- ne dell’atlante non corrisponde al timo, tra le opere, confidando nel valore euristico opera. Una crisi vissuta da tutti, anche se non da della parola liberata. so con Francesca Rossi, responsabile disordine degli anni prefuturisti; è tutti capita e da nessuno così portata alle estreme del Gabinetto dei disegni del Castel- anzi probabile che l’idea di impagi- Restava sullo sfondo, inespressa, proprio la con- conseguenze. Era quella una generazione divisa tra sistenza dell’opera come fatto in sé, dissolta da una lo sforzesco di Milano, l’impegno nare gli articoli e di conseguenza le il rispetto dei maestri e il gesto parricida, complice dell’attuale pubblicazione. immagini fosse derivata dai cosid- pletora di narrazioni, flussi, confessioni. Segno di un’inusitata accelerazione della società negli anni una crisi, certo, in cui a pagare per primo era na- Si deve innanzitutto plaudire alla detti Libroni di FilippoTommaso sessanta. Ma era anche una generazione consape- turalmente il critico intransigente, cioè colui (o scelta di offrire al lettore la possibilità Marinetti (oggi consultabili nel sito vole sia della portata del lavoro culturale, in termi- colei) che rifiutava di accettare il momento cinico della Beinecke Library di Yale), cioè di esplorare in presa diretta i docu- ni di autenticità dell’impegno, sia di disillusione dell’avanguardia. La storia può così avere due fi- la raccolta della rassegna giornalisti- menti ritrovati, con la riproduzione dinanzi ai dispositivi coercitivi e alle contraddi- nali. Carla Lonzi che getta la scala su cui era sali- a piena pagina dei cartoncini su cui ca che il fondatore del movimento zioni dell’industria culturale. L’arte di élite stava ta. Oppure, per chi lo preferisce: che esce da una l’artista incollò fotografie e articoli: futurista riceveva per abbonamento mettendosi alla prova di pubblici nuovi e pubblici chiesa, per rifugiarsi in un’altra. le prime databili della fine dell’Ot- e le fedeli segretarie incollavano su tocento al 1909, gli altri dal 1910 in grandi album: per un’esigenza di avanti; ma si deve soprattutto elogia- simmetria. La femme à la fourrure re lo strenuo lavoro di identificazio- appare infatti girata in verticale nel storia dell’arte che si trova a vivere ne condotto dai curatori sui singoli repertorio boccioniano, a testimo- Via dall’alveo materno in quegli anni una congiuntura par- pezzi, secondo le rispettive compe- niare come quel modello e la sua di- ticolarmente felice, destinata a ripe- tenze, con risultati stupefacenti nel mensione artistica fossero ormai sca- di Sara Abram tersi più volte, come per esempio caso della rassegna iconografica per dute di valore per il pittore divenuto con la mostra di Giovanni Bellini l’identificazione di tutte le 216 opere futurista nel 1910. La realizzazione Philippe Duboÿ Il volume ripercorre alcuni dei allestita a Venezia in Palazzo Du- e per la minuziosa ricostruzione del- dell’atlante dovette quindi implicare Carlo Scarpa capitoli più innovativi e coraggiosi cale nel 1949, maturata accanto a la rispettiva vicenda critica, che aiuta un lavoro di riordino anche mentale e l’arte di esporre di quella vera e propria rivoluzione Rodolfo Pallucchini e commentata estetica e concettuale che nell’Ita- a contestualizzare ragioni e occasioni delle esperienze trascorse, forse intra- ed. orig. 2014, trad. dal francese da Roberto Longhi sulle pagine del lia del secondo dopoguerra ha reso della loro scelta. preso tardi, nell’ultimo anno di vita, di Rossella Rizzo, “Burlington Magazine”. Anche per quando Boccioni iniziò ad allestire esemplari l’interpretazione dello ragioni di affinità, la sensibilità di pp. 272, € 25, spazio e la disposizione delle opere er la maggior parte, si tratta di un album fotografico delle proprie Johan & Levi Editore, Milano 2016 Scarpa si sviluppa poi accanto agli Pfonti visive coerenti alle predi- opere; un lavoro che si può imma- all’interno di mostre e musei, met- artisti, consegnando alle loro opere lezioni del primo Boccioni, il quale ginare intriso di tenerezza per quel tendo in atto un drastico quanto il potere di determinare lo spazio a presenza di Carlo Scarpa nella potente abbandono dei criteri di esercitava il proprio sguardo con passato così lontano e diverso che storia degli allestimenti museali e i sistemi di percezione visiva: tra uguale tensione sull’arte rinascimen- non era più necessario combattere L ambientazione delle opere d’arte questi Arturo Martini, con punte di ed espositivi del Novecento segna che si erano affermati nella prima tale e su quella simbolista, confes- e distruggere, come appariva invece un orizzonte culturale ed estetico pronunciato lirismo nelle due Bien- parte del secolo. Irrompe una vo- sando nei diari di aspirare all’esattez- urgente nei primi anni futuristi, e che non è mai superfluo ricordare. nali di Venezia del 1942 e del 1948; lontà salda, lucida, di fiducia verso za implacabile di Albrecht Dürer e che all’interno di una cornice impec- Nel volume dedicatogli da Philippe Piet Mondrian, che nell’allestimen- la creatività contemporanea come alla raffinatezza pittorica di Giovan- cabile si poteva persino esibire nella Duboÿ, la familiarità con i libri, gli to alla Galleria nazionale d’arte mo- ni Segantini. Trovano così conferma sua scoperta inattualità. Se fu mai re- appunti, le riviste e i progetti con- strumento di critica e conoscenza derna di Roma rappresenta la prima alcune intuizioni maturate per altre alizzato, resta da scoprire la rassegna servati in archivio guida una scelta dell’arte e della sua storia. Il sedime collaborazione con Palma Bucarelli; vie negli studi recenti (il Pégase captif delle fonti visive d’avanguardia che narrativa efficace, da presa diretta, è quello razionalista, ma si tratta di o ancora Lucio Fontana per la sala di Odilon Redon all’interno della l’artista raccolse con avidità dal 1911 aggregando intorno a un selezio- un passaggio non così radicale né ovale nella XXXIII Biennale di Ve- Città sale); si individuano altre ma- per sostenere le nuove ambizioni nato nucleo di interventi di Scarpa repentino, o almeno non sempre. nezia. trici per casi già studiati (Desolazione intellettuali, così come potranno af- insiemi variabili di note critiche, Da questo punto di vista, alcune L’adesione intima e partecipata di Vincenzo Vela e La femme à la fiorare altri volumi di sua proprietà interviste, testimonianze scritte e mostre e allestimenti degli anni alle forme e alle poetiche della rap- fourrure di Félicien Rops per Beata in aggiunta a quelli già individuati visive. L’apparato iconografico uni- trenta, talvolta qualificati con fret- presentazione ha conferito agli al- solitudo sola beatitudo); si aggiustano nella biblioteca veronese (fra questi, sce bozzetti, progetti e soprattutto tolose etichette di regime, possono lestimenti di Carlo Scarpa una non interpretazioni sviate da iscrizioni Ecce Homo di Friedrich Nietzsche, le immagini degli allestimenti: una oggi essere ancora meglio indagati, ripetibilità, un senso (e un esito) di ingannevoli (non Donatello, ma Letteratura d’eccezione di Vittorio testimonianza ancora non così anche nelle loro connessioni con continua ricerca, non priva di corag- un’urna romana posta a confronto Pica, due fascicoli della rivista russa scontata, maggiormente percorsa quanto elaborato in area tedesca e gio: perché, come registrato in una della plastica donatelliana da Adolfo “Apollon” del 1914): il centenario dagli studi di storia dell’architettura anglosassone. delle sue ultime dichiarazioni, “bi- Venturi su “L’Arte” nel 1907, per un boccioniano, celebrato quest’anno, ma che in realtà dovrebbe assestarsi La nuova sistemazione delle Gal- sogna sempre togliersi via dall’alveo disegno finora assegnato agli anni si chiude su questo auspicio. come fonte primaria quando si vo- lerie dell’Accademia di Venezia, materno”. precedenti). insieme a Vittorio Moschini, è la [email protected] glia tentare una “critica della mu- [email protected] Queste fonti prestigiose convivo- seografia” (per citare Marisa Dalai “prima esperienza di una museo- no tuttavia nell’atlante con imma- F. Rovati insegna storia dell’arte contemporanea Emiliani, altra grande interprete grafia radicale” per Duboÿ e marca S. Abram, storica dell’arte, è studiosa gini apparentemente inutili, senza all’Università di Torino dell’opera di Scarpa). quella coesione tra architettura e di museologia e storia del restauro N. 1 41

Chirurgia della memoria: musei e identità nella Berlino del XXI secolo Camminar guardando, 40 di Stefano de Bosio

a Berlino contemporanea mostra come battimento del Palazzo della Repubblica, ne sul tema della memoria e dell’identità Lpoche altre città il ruolo centrale ricono- dal 1976 al 1989 sede del parlamento della tedesca. Resta infatti tuttora presente la sciuto al museo come luogo della memoria Repubblica democratica tedesca. Il nuovo difficoltà a rapportarsi con la produzione storica e motore della costruzione identita- Forum, la cui costruzione è affidata all’ar- figurativa promossa dal nazionalsocialismo, ria, dei suoi valori e delle sue aspirazioni. chitetto italiano Franco Stella, è destinato con gli anni trenta e quaranta del Novecen- Negli anni novanta, la riunificazione te- a ospitare le collezioni di arti extra-europee to che rappresentano una sorta di rimosso desca ha significato per Berlino l’avvio di dei musei berlinesi, in particolare asiatica e nella storia artistica tedesca. “Gli anni neri: un radicale ripensamento della sua forma africana, presentate con l’intento – viene af- storia di una collezione, 1933-1945”, titolo urbana, motivata dalla nuova funzione di fermato – di promuovere un dialogo inter- della mostra tenutasi nell’inverno 2015 alla capitale federale in seguito al collasso della culturale. A riprova dell’importanza anche Hamburger Bahnhof, sempre a Berlino, ha Repubblica democratica tedesca. Compre- mediatica attribuita al progetto vi è la scelta provato a impostare su nuove basi alcune sa nel dopoguerra nell’area di Berlino Est, di chiamarne alla direzione Niel McGre- articolazioni di una narrazione storica più la Museumsinsel, l’Isola dei Musei, si è ri- gor, deus ex machina del rilancio del British comprensiva, in cui figurazione di regime trovata nuovamente nel cuore della città Museum di Londra. La scelta di destinare e “arte degenerata” sono presentate distri- unificata, nonché al centro delle politiche all’Isola dei Musei le collezioni africane e candone i complessi portati etici e politici culturali berlinesi. Il restauro e la rifunzio- asiatiche è destinata peraltro a modificare il ma anche estetici e storici, esponendo per nalizzazione del Neues Museum (il Nuovo panorama delle istituzioni museali berline- la prima volte diverse opere conservate nei Museo, costruito a metà Ottocento e così si. Tali raccolte, infatti, avevano fino a oggi depositi dei musei statali. denominato per distinguerlo dall’Al- Nella primavera del 2015 un’altra tes Museum, eretto a poca distanza nel mostra berlinese si è interrogata in 1820-30 da Karl Friedrich Schinkel) è modo cogente sul rapporto che nei divenuto uno dei simboli dell’azione musei esiste tra opere esposte e con- di rinnovamento dei musei berline- servate nei depositi. La mostra al Bode si. Con un intervento conclusosi nel Museum intitolata “Il museo scom- 2009, l’architetto inglese David Chip- parso” si concentrava sulla sorte tragi- perfield ha saputo magistralmente ca di un deposito sui generis, figlio della cucire insieme le parti dell’edificio so- precarietà dei convulsi anni conclusivi pravvissute ai pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale. Nel della seconda guerra mondiale, con i bunker in cemento armato sorto nel fori causati dai proiettili lasciati a vi- quartiere berlinese di Friedrichshain sta nei muri, e i nuovi spazi destinati erano stati ricoverati oltre quattrocen- a esporre le raccolte preistoriche e, in to dipinti e sculture col fine di sottarli particolare, egiziane, tra cui il cele- ai pericoli dei bombardamenti. Negli berrimo busto policromo della regina ultimi giorni di guerra del 1945, un Nefertiti. incendio le cui cause restano ad oggi Il rinnovamento del Neues Mu- ignote decreta la scomparsa di opere seum si inscrive entro un più ampio di Botticelli, Caravaggio, Rubens e progetto riguardante nel suo insieme Zurbarán. Parimenti, degli oltre due l’Isola dei Musei, dal 1999 iscritta milioni di oggetti sottratti alle colle- nella lista dei siti Unesco. Già con- zioni berlinesi dalle truppe dell’Arma- clusi nel Bode Museum e nella Alte ta rossa, solo un milione e mezzo circa Nationalgalerie, i lavori attualmente sono stati restituiti negli anni cinquan- interessano il Museo di Pergamo, sede rappresentato il nucleo del polo museale ta e sessanta e proprio la mostra del 2015 dell’altare ellenistico proveniente dalla città della zona di Dahlem, sobborgo residenzia- ha ad esempio consentito di rinvenire nei anatolica. Un corridoio battezzato “passeg- le di Berlino che con la divisione postbellica depositi del museo Puškin di Mosca oltre giata archeologica” avrà lo scopo di colle- della città tra le forze alleate era stato inve- cinquanta sculture ritenute perdute, tra cui gare i vari musei presenti sull’isola, in un stito di una nuova centralità. Ora i musei un San Giovanni Battista bronzeo di Dona- percorso sotterraneo che intende dar corpo di Dahlem si trovano a dover ripensare la tello. La mostra al Bode Museum rifletteva alla visione, certo non scevra da un certo loro funzione, con altri nuclei delle loro col- intorno al tema delle perdite da moltepli- facile sensazionalismo, di un “Louvre sulla lezioni, tra cui l’attuale Museo delle culture ci punti di vista, mostrando ad esempio i Spree”. europee, destinati ad assumere un nuovo due unici frammenti combusti superstiti Ma ad attirare anzitutto l’attenzione del ruolo. di una Pietà praghese del primo Quattro- visitatore odierno che giunge sull’Isola dei Se il futuro Humboldt Forum è (forzosa- cento, mettendo a confronto la versione Musei è indubbiamente il cantiere masto- mente) chiamato a interpretare l’aspirazione restaurata di un bassorilievo di Antonio dontico del futuro Humboldt Forum. Nel tedesca a presentarsi tra i protagonisti della Rossellino, frantumatosi a causa del calore nome si legge l’omaggio ad Alexander e scena culturale globale, è notizia dell’autun- nel rogo del bunker di Friedrichshain, con Wilhelm von Humboldt, figure eclettiche no 2016 l’assegnazione agli architetti sviz- il calco in gesso che, secondo una pratica Quaderni di esploratori, linguisti, storici e politici, fi- zeri Herzog e de Meuron della realizzazione all’epoca consueta, era stato tratto dall’ori- gure di spicco della scena culturale tedesca di un nuovo museo dell’arte del Novecen- ginale nel primo Novecento, spingendosi del primo Ottocento. In costruzione dal to, in primis tedesca. L’edificio è destinato così a interrogarsi sulle pratiche del restau- 2013 e con completamento previsto nel a sorgere al centro del Kulturforum, uno ro integrativo e sul concetto di originale e Camminar guardando, 40 2019, l’Humboldt Forum è nei fatti una ri- dei poli della Berlino contemporanea, svi- copia. Alle pareti delle sale trovavano posto Stefano de Bosio costruzione del palazzo reale degli Hohen- luppatosi anch’esso negli anni cinquanta gigantografie delle fotografie inventariali zollern, dinastia a cui sono state legate le e sessanta del Novecento dalla necessità di delle opere andate perdute, collocate entro Musei e identità a Berlino sorti della Prussia prima e della Germania dotare Berlino ovest di nuove istituzioni le cornici dorate originali, monito singolare poi. La circostanza non ha mancato e non culturali. Di questa volontà sono eredità al ricordo di opere troppo spesso scompar- Effetto film manca di suscitare un acceso dibattito in- la straordinaria architettura dagli accenti se anche dalla memoria degli studi a causa torno all’opportunità di una simile costru- espressionisti della Philarmonie, progetta- della loro distruzione. In questa mostra po- Giaime Alonge zione, nonché sulla visione stessa che tale ta dal tedesco Hans Scharoun, e le forme polata di larve e di fantasmi a emergere con Free State of Jones istituzione intende veicolare. Se da un lato in puro Movimento Moderno della Neue prepotenza erano non solo la natura fragile la scelta di ricostruire il palazzo reale si pone Nationalgalerie di Mies van der Rohe, dal del corpo delle opere ma anche le pratiche di Gary Ross in continuità con un’assai nutrita serie di 2015 chiusa per lavori di adeguamento affi- complesse di una chirurgia della memoria. ricostruzioni postbelliche ispirate al princi- dati anche in questo caso a Chipperfield. Il Un tema, quest’ultimo, che a vari gradi può La traduzione pio “com’era, dov’era” (tra le più evidenti, a progetto di un nuovo “museo del Novecen- considerarsi distintivo della cultura tedesca Berlino, il castello di Charlottenburg), l’ini- to” volto a consentire l’esposizione di una contemporanea. Marina Pugliano ziativa mostra al contempo scopertamente più ampia parte delle collezioni moderne [email protected] e Anna Rusconi le premesse politiche e ideologiche che la dei musei berlinesi nonché di significative animano. La costruzione dell’Humboldt recenti donazioni di privati, diventerà ne- S. de Bosio insegna storia dell’arte moderna Il traduttore etico e consapevole Forum ha infatti anzitutto comportato l’ab- cessariamente uno dei luoghi della riflessio- alla Freie Universität di Berlino N. 1 42

Un’America variegata, inclusiva e drammaticamente minoritaria di Giaime Alonge

Free State of Jones di Gary Ross, con Matthew McConaughey, Gugu Mbatha-Raw, Mahershala Ali, Keri Russell, Christopher Berry, Usa 2016

i sono film che, a posteriori, acquistano una valenza di un’America variegata e inclusiva, ma drammatica- militone corre a raccogliere la bandiera, come avviene Cche nel momento della loro realizzazione gli autori mente minoritaria, che si contrappone a una maggio- in Il segno rosso del coraggio di Stephen Crane, uno dei non avevano immaginato. Un caso eclatante è quello di ranza bianca e reazionaria, all’indomani dell’elezione di romanzi chiave sulla guerra civile americana. Oppure M, il mostro di Düsseldorf di Fritz Lang. Il film esce nel Donald Trump non poteva non essere letto come una si prendano i volti degli interpreti. Il casting, in parti- 1931 e presenta evidenti riferimenti al nazismo ormai premonizione. Il libero stato della contea di Jones, dove colare quello relativo ai ruoli femminili, è stato fatto a un passo dal potere. In questo film, infatti, c’è un’or- bianchi e neri convivono in armonia (lo stesso Newton con molta cura. Vediamo facce magre e dure, scolpite ganizzazione criminale che si costituisce in anti-stato ha una relazione con una ex-schiava, con la quale vivrà dalla fame, facce di contadine che devono sfamare una (dà la caccia al mostro al posto della polizia) e si arroga fino alla fine dei suoi giorni e dalla quale avrà un figlio), nidiata di figli e sopportare il lutto dei mariti falciati una delle prerogative tipiche dello stato, ossia l’ammi- circondato da un mare di odio razzista, assomiglia alle dalla guerra. È il tono complessivo del film a esprimere nistrazione della giustizia. Il tribunale dei fuorilegge, metropoli multietniche di oggi, che hanno votato in la semplicità disperata della vita dei contadini dell’Ot- presieduto da un capo vestito di un impermeabile di modo massiccio per Hillary, perse nel “rosso” (il colore tocento: un registro asciutto, secco, con poche parole pelle nera e dal piglio superomistico, è una consapevole del partito repubblicano) della provincia e dei quartieri e senza troppe immagini cruente (da questo punto di allusione a Hitler e al suo partito. Ma nella scena in cui suburbani. Si tratta di un accostamento per molti versi vista, Free State of Jones è l’opposto di The Hateful Eight i malviventi processano l’assassino c’è anche qualcosa inevitabile, ma, come dicevo, fragile sul piano euristico. di Tarantino, anch’esso ambientato nell’epoca della ri- che Lang non aveva potuto certo immaginare durante Già dire che i film “rispecchiano” i sentimenti di una costruzione post-guerra civile). In un gruppo di inter- le riprese. Nel corso del dibattimento, il criminale che fa società significa fare un’affermazione che presenta non preti molto ben scelti, ma in buona parte sconosciuti, da avvocato difensore di Peter Lorre invoca il principio pochi problemi sul piano metodologico (problemi che il divo McConaughey avrebbe potuto staccare in modo dell’infermità mentale, cui il boss ribatte con la richie- non possono essere analizzati in questa sede, ma un fastidioso, e invece, trattandosi di un attore di grande sta di uccidere il maniaco per difendere la società e non buon punto di partenza per ragionare sulla questione capacità e intelligenza, si amalgama alla perfezione nel sperperare le risorse pubbliche lasciandolo per anni in è il libro di Pierre Sorlin Ombre passeggere. Cinema e collettivo, senza gigioneggiare o rubare la scena agli altri una clinica psichiatrica. Esattamente le argomentazioni storia, Marsilio, Venezia 2013), però attribuire capacità (stante il fatto che lui è il protagonista incontrastato del che, pochi anni dopo, le autorità del terzo Reich avreb- predittive a un lungometraggio significa spingersi dav- film). E anche l’effetto déjà vu, che è connaturato al di- bero utilizzato per attuare una vasta campagna di sop- vero verso un modello critico alla Nostradamus. vismo (il divo si porta dietro i ruoli che ha interpretato pressione dei malati cronici. Inoltre, come osserva Tom Ciò detto, per quanto Free State of Jones non “annun- in precedenza), non lavora contro il verosimile, perché Gunning nella sua monografia sul regista tedesco (The ci” l’avvento di The Donald, resta il fatto che questo la vicenda di Newton Knight presenta delle affinità con Films of Fritz Lang. Allegories of Vision and Modernity, film mette al centro la questione razziale, una questione quella del detective Cohle, il personaggio interpretato Bfi, London 2000), guardando il film dopo gli eventi che nell’America di oggi, nonostante i due mandati del da McConaughey nella serie televisiva True Detective, della seconda guerra mondiale, risulta davvero diffici- primo presidente nero della storia degli Stati Uniti, è largamente debitrice della rinascita professionale di un le non interpretare la lettera “M” tracciata con il gesso tutt’altro che chiusa. Non per nulla, Free State of Jones attore che aveva iniziato la carriera come “bello” in com- sulla schiena di Peter Lorre come una stella gialla. Ma presenta alcuni flashforward (l’opposto di un flashback: medie romantiche piuttosto insulse. In True Detective, è lo stesso Gunning a sottolineare i rischi di un’analisi una scena che mostra qualcosa che avverrà più avanti infatti, oltre all’ambientazione sudista, troviamo un eroe di questo tipo, tanto seduttiva quanto fragile sul piano rispetto al tempo della vicenda) ambientati negli anni che, come Newton, è roso dal tarlo di una richiesta di metodologico. cinquanta del Novecento, dove un discendente di New- giustizia sempre frustrata. Un discorso analogo vale a proposito di Free State of ton finisce in prigione perché ha pensato di sposare la Visto come film sull’Ottocento, più che come “profe- Jones, diretto da Gary Ross e interpretato da Matthew donna (bianca) che ama e dalla quale è riamato. Siamo zia” dell’avvento di Trump, Free State of Jones rivela una McConaughey. Il film racconta la storia autentica di ancora all’epoca della segregazione razziale e i matri- complessità non comune nei film storici, hollywoodiani Newton Knight, un contadino del Mississippi che, du- moni misti sono illegali in molti stati. Questi inserti, o meno. La costituzione del libero stato della contea di rante la guerra civile, si ritrova suo malgrado a fare il ba- che in apparenza non aggiungono molto alla vicenda, Jones redatta da Newton, infatti, da un lato presenta dei relliere nell’esercito confederato. Quando un giovanis- sono importanti perché danno profondità storica al tratti che siamo portati a interpretare come “di sinistra”: simo nipote, appena arruolato, gli muore tra le braccia, film. Free State of Jones racconta della lotta coraggiosa l’eguaglianza tra bianchi e neri, il rifiuto del principio Newton diserta. All’inizio sembra essere intenzionato di Newton durante e dopo la guerra civile, quando si dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Ma allo stesso solo a tornare a casa per seppellire il ragazzo, ma quando batte perché gli schiavi liberati possano esercitare il loro tempo, il testo che Newton declama alla folla dei suoi si rende conto che la condizione dei contadini, ridotti diritto di voto (votando per i repubblicani: fino a Ken- “concittadini” contiene anche un passaggio contro la alla fame dalle requisizioni forzose dei militari, non è nedy e Johnson, nel Sud, il Partito democratico è stato tassazione governativa (come ho detto, la ribellione è meno drammatica di quella degli uomini al fronte, de- il partito dei bianchi e della segregazione), nonostante il causata dai prelievi forzosi dell’esercito) che, letta con cide di opporsi alla guerra e a chi la conduce. Difende terrorismo del Ku Klux Klan. In un discorso ai suoi se- armi in pugno una donna e le sue figlie da un gruppo guaci Newton parla di figli e di nipoti che vedranno un gli occhi di oggi, risulta in sintonia con le posizioni del - Effetto film di soldati mandati a requisirle i maiali, loro unica fonte tempo migliore, ma il montaggio ci mostra che quel fu- Tea Party. Ma è proprio la lettura dalla prospettiva del di sostentamento, dopo di che si rifugia nella palude. turo non è roseo come lo dipinge la retorica dell’oratore. XXI secolo che è sbagliata. Quella di Newton Knight è Qui incontra un gruppo di schiavi fuggiaschi. Insieme a Free State of Jones è certo un film che ha a che vedere l’utopia di un egualitarismo agrario pre-industriale, che questi ultimi e a un numero crescente di contadini e di- con il nostro presente, ma è anche un film sull’Otto- non ha molto a che vedere con il presente. Non sono sertori delle armate sudiste, Newton dà vita a un movi- cento. La vicenda si apre in medias res, con una scena tanti i film storici capaci di tenere insieme l’attualità dei mento guerrigliero che non solo riesce a tenere in scacco di battaglia. È una ricostruzione storica accurata, tanto temi trattati e la ricostruzione rigorosa del passato. le truppe inviate a sopprimere la rivolta, ma che addi- sul piano delle armi e delle uniformi, quanto su quello [email protected] rittura fonda a un micro-stato anti-schiavista all’interno dell’immaginario. Cade l’alfiere del reparto confederato

Quaderni della Confederazione. Questo film in cui si racconta che avanza sotto il fuoco dei nordisti, e subito un com- G. Alonge insegna storia del cinema all’Università di Torino N. 1 43

Anche i traduttori nel loro piccolo riflettono Proviamo a leggere la realtà in modo nuovo di Marina Pugliano e Anna Rusconi

el 1929 Antonio Gramsci scriveva dal carcere a Secondo le stime dell’Osservatorio degli Editori In- mirati, in Italia i pochi e poco incisivi interventi statali NTatiana Schucht: “I traduttori sono pagati male dipendenti, oggi il tempo di vita medio di una novità nell’ambito della traduzione, a parte il premio naziona- e traducono peggio”. Il disappunto nasceva dagli sugli scaffali di una libreria italiana si aggira intorno le, sono inoltre orientati esclusivamente all’export, cioè “spropositi” stampati dagli editori, che pubblicavano ai 30-40 giorni, e “quel che non si vende si rende”. alla promozione del libro italiano all’estero. Ma perché traduzioni affidate a mediatori linguistici improvvisa- A questa “fragilità congenita” si sommano il fatto che non guardare anche al libro straniero come risorsa per ti; nel caso specifico, a un “avvocato-traduttore” che il nostro è un paese di lettori storicamente deboli (se- la cultura e l’economia nazionali? aveva piazzato “un gran bastimento su una montagna”, condo l’AIE, nel 2015 solo il 42 per cento degli ita- Secondo il Rapporto AIE 2016, a fronte di oltre laddove “non si trattava del Monte Ararat e quindi liani ha letto almeno un titolo) e che, in un sistema 65.000 nuovi titoli pubblicati (circa 180 al giorno!), dell’Arca di Noè, ma di una montagna svizzera e di un ormai improntato al monopolio, la distribuzione può di uno 0,2 per cento di aumento del fatturato e di una grande albergo”. assorbire fino al 63 per cento del prezzo di copertina leggera ripresa nel numero dei lettori, i titoli in tradu- Certo, un secolo fa in Italia il traduttore editoriale di di un libro. Quel che ci interessa arrivare a evidenziare zione continuano la loro inesorabile discesa, attestan- professione non esisteva e le traduzioni, opera di per- è che nel contesto attuale domina una dinamica pro- dosi sul 17,6 per cento di tutto il pubblicato (negli anni sone colte, accademici o altri scrittori, non erano sot- duttiva regolata soprattutto dall’indebitamento e quasi ’90 la percentuale era stabile intorno al 25 per cento, e toposte al controllo di revisori competenti. Nel 2016, per niente da vere “politiche di investimento”. E per- nel 2003 ancora del 24 per cento). “Si dipende sempre dunque, come vanno le cose? Dai primi del Novecento ché mai degli imprenditori dovrebbero puntare a una meno dalle traduzioni!” esulta l’AIE in fiero grassetto. a oggi di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, ma qualità destinata a innalzare i costi di produzione fino a Ma questa indipendenza è davvero un buon segnale dopo essersi evoluta la situazione sembra essere implo- renderli, per qualcuno, addirittura insostenibili? L’im- per la nostra crescita culturale ed economica, o è piut- sa. Vediamo come. portante è che il libro attiri con un titolo accattivante e tosto sintomo di un impoverimento? Se l’erosione pro- Dai tempi di Gramsci l’editoria italiana ha, o meglio una copertina a effetto per quei pochi giorni che resterà seguisse al ritmo attuale, fra trent’anni tradurremmo aveva, compiuto notevoli passi avanti: basti pensare esposto in libreria. ai mercoledì torinesi in cui Einaudi, Calvino, Pavese, poco o nulla, nonostante fonti autorevoli ci informino Ginzburg e molti altri si riunivano per pianificare in- È perciò lecito chiedersi quale sia stato nel tempo il che la fiction straniera continua a essere la più venduta: Il giovane Holden sieme titoli e uscite, o alle redazioni brulicanti di redat- destino del traduttore etico e consapevole, il famoso passi per , che i nostri nipoti saran- Anna tori attenti e motivati, con i quali i traduttori po- alchimista, traghettatore, ballerino incatenato, traslo- no ben capaci di godersi in lingua originale, ma tevano intrattenere un confronto quanto meno Karenina dovranno leggerla per forza in cirillico. vivace (come dimenticare la “signora vedova” di Nel giro di questi trent’anni, pochi o tanti che bianciardiana memoria, con la sua ciurma che siano, sarebbe auspicabile impedire che questo “alzò i loro cappelli”?) muro invisibile finisca per separarci definiti- Negli anni settanta nascevano poi i translation vamente dal resto del mondo. Molte nazioni studies, che tentavano di proporre un modello europee hanno una platea di lettori grande il scientifico-teorico capace di analizzare un pro- doppio della nostra e fatturati che l’editoria ita- cesso empirico complesso e articolato per mezzo liana nemmeno si sogna, e ciononostante inve- dell’armamentario offerto da discipline come stono nel libro fondi sia pubblici sia privati, e la letteratura comparata, la linguistica, la socio- moltissimo nella traduzione, cioè nel segmento linguistica, la semiotica, la filosofia, la psicologia gravato da costi di produzione più alti ma che, e… “compagnia bella”, avrebbe detto il giovane evidentemente, rappresenta una risorsa vitale per Holden di Adriana Motti. Parliamo dell’affer- la crescita culturale ed economica della società. marsi di concetti e pratiche di tutto rispetto, Svilita questa risorsa nella sua natura, e depreda- quali ad esempio la traduzione come opera di ta del suo potenziale, in Italia anziché vivere di negoziazione, l’educazione allo straniamento, il interventi congiunti di ampio respiro il mercato movimento verso l’Altro e l’Altrove, le riflessioni editoriale tira a campare di miopi stratagemmi sul dopo-Babele, gli alberghi nella lontananza, (la politica suicida di indebitamento di cui sopra, l’etica e l’arte dell’ospitalità. il taglio indiscriminato dei costi, ecc.), sognando Parallelamente, negli anni ottanta partivano i giorni migliori che arriveranno solo se si decide- primi esperimenti formativi e si affacciavano sul rà, di comune accordo, di gettarne oggi stesso il mercato i primi traduttori professionisti, formati seme. in apposite scuole e dotati delle competenze ne- Molte sarebbero le azioni auspicabili e virtuo- cessarie ad affrontare il lavoro sul testo in maniera cul- catore di parole, contrabbandiere, artigiano invisibile, se, ma ci limitiamo qui a due soli esempi. Da turalmente e deontologicamente consapevole. Un si- sempre esitante e anche un filo masochista. Un desti- un lato, un fondo per i traduttori (come ne esistono mile profilo ben dialogava con un’editoria non ancora no abbastanza inglorioso, almeno nella maggioranza in Francia, Svizzera, Germania, Norvegia e in molti industrializzata e globalizzata nei modi e nei tempi di dei casi. Perché, privato per logiche mercantili di un altri paesi) costituirebbe uno strumento efficace per produzione, qual è invece quella odierna. E un simile contesto che riconosca il giusto valore della sua profes- incoraggiare gli editori a non rinunciare ai titoli stra- traduttore etico legittimamente aspirava, e aspirerebbe sionalità, del suo ruolo e dei suoi diritti, il traduttore nieri più impegnativi, o anche solo meno di grido e ancora, a operare su queste premesse, che significano davvero funzionale a questo mercato di beni fortemen- meno commerciali, e per incentivarli a riconoscere fat- salvaguardia della qualità del proprio lavoro e dei suoi te deperibili è diventato il traduttore smart: disponibi- tivamente la qualità e il ruolo decisivo dei traduttori. prodotti. In questo senso ci piace sottolineare che gli le in modo incondizionato, privo di cognizione o di Dall’altro, occorrerebbero misure di promozione della interessi di traduttori ed editori in linea di principio memoria storica della cultura e della dignità del lavo- lettura parimenti efficaci e capillari, non demandate coincidono, e dovrebbero quindi poterlo fare anche ro, convinto di valere poco e dunque altrettanto poco all’iniziativa dei singoli e dei volontari (scuole, bibliote- nella pratica quotidiana. remunerabile, pronto a consegnare secondo i ritmi che, associazioni culturali) e con un Centro per il Libro La passione e la serietà dei traduttori letterari non impazziti del mondo globale testi che un redattore di e la Lettura che non si limitasse a svolgere una funzione sono infatti soltanto oggetto di mera retorica, bensì analoga tempra, e sempre più spesso digiuno della lin- prevalente di coordinamento e raccolta dati. ciò che ogni giorno anima e sostanzia forum, liste spe- gua di partenza, provvederà a rendere sostanzialmente Il nostro contributo sulla traduzione si risolve quindi cializzate, laboratori, articoli e libri in cui questi pro- scorrevoli e in piacevole italiano standard. In barba a nell’appello, nient’affatto retorico e rivolto agli interes- fessionisti entrano, meglio di qualunque trattato teo- San Girolamo, ai translation studies e, in generale, alla sati di ogni ordine e grado, ad abbandonare logiche rico-scientifico, nel vivo di un’impresa che Gesualdo civiltà – di cui la traduzione, secondo Josif Brodskij, divisive fallimentari e categorie analitiche ormai im- Bufalino ha riassunto con magistrale pennellata nella sarebbe letteralmente “madre”. produttive, per pensare in modo libero nuove forme frase: “Quante croci, il traduttore, in cambio di qual- Negli ultimi anni di crisi, inoltre, il trend italiano di coesione e dialogo fra tutti i soggetti coinvolti nella che estasi vicaria!”. è stato tradurre sempre meno, e questo perché, mal- filiera editoriale. Contro il senso d’impotenza generato Il 2016, dunque. Non essendo economiste, non grado i compensi bassi che da sempre caratterizzano da una crisi più grande di noi e da uno status quo ap- pretendiamo di descrivere in maniera esauriente uno il nostro mercato, nel bilancio di una casa editrice la parentemente granitico non servono ulteriori, costose scenario macroeconomico complesso e intricato, traduzione rappresenta un costo a perdere, così come e scintillanti vetrine, bensì occasioni di incontro e di ma traducendo libri si finisce non solo per imparare l’acquisto dei diritti sui titoli stranieri. Da qui la paral- confronto coraggiose, mirate a un progetto condiviso - La traduzione a decifrare le intenzioni e il lavoro dell’autore, o per lela tendenza a ritradurre invece, per compensi non di e ad azioni concrete che vedano legislatori, editori, tra- immaginare il destinatario finale del testo nella lingua rado forfettari e da fame, classici e long seller già nel duttori e collaboratori dell’intera filiera seduti come al- d’arrivo, ma anche per leggere tra le righe intenzioni e pubblico dominio. Se nelle librerie troviamo ancora leati allo stesso tavolo per salvare il vero bene comune: operato di editori, redattori e uffici marketing. In altre opere di valore ben tradotte, spesso lo si deve quindi, il libro. Noi ci siamo. Vogliamo cominciare? parole, del mercato. E la cosa sicura è che il concetto oltre che alla coscienza dei singoli, al sostegno e ai fi- [email protected] di obsolescenza programmata si è ormai esteso anche nanziamenti degli istituti di cultura stranieri. Mentre al settore della cultura, quindi al libro. A chi lo fa e a nei paesi europei la cultura è considerata una risorsa M. Pugliano è traduttrice dal tedesco chi lo consuma. anche economica e beneficia di sostegni e investimenti A. Rusconi è traduttrice dall’inglese Quaderni

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trova anche lui un’occasione per rivendica- Arthur Conan Doyle, Sherlock: Un uomo, Gialli e neri re una sua dignità. Fa parte dello “specifico un metodo, trad. dall’inglese e nota di Adalgisa sardo”, che nella letteratura poliziesca (e non Marrocco, pp. 188, € 16,90, Rogas, Roma 2016 Stefano Trinchero, La copia infedele, pp. solo) va da Mannuzzu e Angioni a Fois, un 202, € 17, 66thand2nd, Roma 2016 certo spirito d’indipendenza se non addirit- Almeno fuori dalle isole britanniche, la lati- tura indipendentista dei protagonisti, che tudine del corpus sull’eroe doyliano è destinata Sergio Trinchero dice di aver impiegato non a caso per gli approvvigionamenti per il a riservare ancora sorprese. Come appunto coi cinque anni per scrivere questo suo primo gran botto finale si rivolgono ai dirimpettai testi racchiusi in questo volumetto di un picco- romanzo, e si vede per come rifinisce, “ca- corsi altrettanto riservati e autonomi. lo editore romano, Rogas: incrociando per una volta, con soluzione editorialmente originale, le libra” ogni parola e giro di frase. Non è un F. R. giallo né un noir, tantomeno un poliziesco due collane di letteratura inglese (“Darcy”) e di (manca la polizia) o un polar francese, anche poliziesco (“Dupin”), ecco apparire come dai di- se è pubblicato nella collana B-polar, deno- sordinati cassetti di Baker Street alcune curiosità sherlockiane (extracanoniche o forse deuteroca- minazione ambigua e un po’ schizofrenica. Hans Tuzzi, Il sesto Faraone, pp. 168, € Coerentemente, il plot è “doppio”, corre su 14,90, Bollati Boringhieri, Torino 2016 noniche) tutte da gustare. La più sostanziosa è due linee parallele da punti di vista diversi, l’adattamento teatrale La banda maculata (The che si incontrano o meglio si scontrano sol- Il protagonista del nuovo giallo di Hans Speckled Band: An Adventure of Sherlock Holmes) tanto alla fine. Perché proprio di incidenti Tuzzi (pseudonimo di Adriano Bon), auto- che Doyle stesso rimodella da una propria prece- stradali, veri e finti, che danno luogo a truf- re della serie del commissario Melis nonché dente e inutilizzata versione teatrale (The Stonor fe, si parla. Il centravanti argentino Gonzalo di pregevoli saggi di storia del libro e di bi- Case, 1902) del suo racconto omonimo (The Ad- Malagutti della Lungodoriana, terza squadra bliofilia, è nato in Montenegro, un po’ so- venture of the Speckled Band, 1892, antologizzato (inventata e sfigata) di Torino, è in coma vrappeso, amante della buona cucina e delle in The Adventures of Sherlock Holmesdello stesso dopo un investimento notturno pirata. Ri- orchidee, poliglotta, dotato di grande cul- anno), e che viene presentato all’Adelphi Thea- berto, cronista “impigrito dall’alcol e da una tura e acutissima intelligenza investigativa. tre di Londra nel 1910 con grande successo. A bava strisciante di depressione” in un giorna- Nero Wolfe, diranno i lettori. Sì e no. Per differenza di altre scampagnate coeve su palco- letto sportivo, dovrebbe scrivere qualcosa sul il momento è un giovane di nome Neron scenico dell’arcidetective non si tratta insomma campione fallito e debosciato, ma finisce suo Vukcic, ex-agente dei servizi segreti dell’im- di un apocrifo (soluzioni che l’autore peraltro, malgrado per indagare sul misterioso inci- pero asburgico, destinato forse a diventare il con sano pragmatismo, non sdegna), anche se il dente probabilmente collegato a una truffa. famoso detective creato da Rex Stout. Viene transito dalla forma fulminante della novella ai Mentre un’indagine tecnico-giuridica dialoghi di costume della play è connotato viene svolta da un austero e pio ispet- da varie libertà e da un sapore che avvertia- tore dell’assicurazione per il quale se “il mo garbatamente anticato. Ma interessanti male non si poteva allontanare, si poteva sono anche gli altri tre testi: cioè gli scritti almeno provare a risarcirlo”, anche con- d’occasione La fiera di beneficenza (The Field tro chi cerca di “soffocare la realtà per Bazaar, 1896, con alcune intriganti anoma- sostituirla con una copia infedele”. Per- lie nel raccordo col Canone) e il parodico sonaggi e comprimari, delineati, scolpiti Come Watson imparò il metodo (How Watson con poche battute di dialogo, si muovo- Learned the Trick, 1924, contributo alla no in sintonia con una città deindustria- mini-biblioteca della Queen Mary’s Doll’s lizzata: non a caso la verità inizia dalla House); e la scaletta di un irrealizzato The targa di un’auto, quella pirata, scritta Adventure of a Tall Man (circa 1900) ripe- sulla parete di una vecchia fabbrica, scata attorno al 1940 dal biografo doyliano “un’enorme tela screpolata dai segni dei Hesketh Pearson, come a introdurci ideal- tempi. Una pagina della storia di Torino mente, in punta di piedi, nel laboratorio destinata a essere strappata, accartoccia- narrativo dell’autore. ta e seppellita tra i rifiuti”. Punto di for- za del romanzo sono i dialoghi condotti Franco Pezzini con ritmo cinematografico e spesso con un registro ironico o addirittura umo- ristico per figure tragicamente banali e meschine. Il dialogo iniziale fra Riberto Massimo Milone, Intrigo a City Life. Le e il presidente del giornale si offre come inchieste dell’8° Distretto, pp. 221, € modello per definire a fondo una perso- 12,80, Happy Hour, Milano 2016

Schede na senza bisogno di aggettivi e avverbi, senza esprimere giudizi. Il pubblico del poliziesco ama molto ri- trovare, da un romanzo all’altro, gli stessi Fernando Rotondo investigatori, confrontati di volta in volta a diverse tipologie criminali. Scatta nei con- I disegni della sezione SCHEDE fronti delle figure ricorrenti un rapporto quasi di affetto, e alla curiosità per la soluzio- Nello Rubattu, Nuddadifà, pp. 260, € sono di Franco Matticchio ne di ogni singolo “caso” si aggiunge l’inte- 16, Arkadia, Cagliari 2016 resse per le vicissitudini amorose e familiari incaricato da un ricco commerciante ebreo dei protagonisti e per le loro peculiarità psico- All’inizio sembra che la curiosità e il di- di trovare l’assassino di un losco antiquario logiche. Nel giallo americano fu Ed McBain il vertimento del giallo di Rubattu risiedano rinvenuto nel giardino della villa della figlia, primo a raccontare in forma ciclica le inchieste quasi esclusivamente nel gioco linguistico che si trova accanto al cadavere in stato di di un distretto di polizia, l’87°, intrecciando alle fatto dall’impastato di materiali di diversa choc con una pistola in grembo e risulta indagini in ambiente metropolitano le biografie provenienza, di derivazioni, contaminazioni positiva al guanto di paraffina e quindi è di un gruppo multietnico di cops; Massimo Mi- e deformazioni dialettali tutte da decifrare, arrestata e accusata di omicidio. Manca il lone, arrivato alla quarta inchiesta del suo 8° Di- oltre che di invenzioni e ardite metafore. movente. Fin qui nulla di particolarmente stretto, può considerarsi un suo emulo milanese, Ma, proseguendo, il plot prende quota e nuovo, se non l’ambientazione nel 1921, attento non soltanto a proporci un intreccio ben l’intrigo si fa allettante. Nei fatti si tratta di all’indomani della dissoluzione degli imperi calibrato, ma anche a dar spazio all’umanità dei un noir geo-antropologico entro la cui ca- austroungarico e ottomano, ad Alessandria personaggi e a situarli in un contesto attuale de- ratterizzazione di genere corrono i fili di una d’Egitto, città cosmopolita e di traffici di finito con precisissimo realismo. Nei romanzi di trama di criminalità ordinaria, dall’omicidio ogni tipo, con cinque razze e lingue e più McBain, come in molte storie di Maigret, c’è al ricatto alla prostituzione, e straordinaria, sessi delle dita di una mano, una dozzina un topos ricorrente: quello di due inchieste che con (sospetti) traffici di materiale bellico e di comunità e religioni, aristocratici inglesi sembrano all’inizio non aver nulla in comune, e rifiuti altamente tossici, industriali-faccen- decadenti, arroganti e razzisti verso i bian- poi si rivelano profondamente connesse. L’Intri- dieri, amministratori locali e politici nazio- chi “di seconda scelta” come ebrei e greci, go a City Life di Massimo Milone è una sapien- nali, addirittura (ex?) agenti di servizi segreti per tacere degli arabi usi a servir e obbedir te variazione su questo classico tema. L’équipe stranieri. “No v’è nudda di fà”, cioè non c’è tacendo, ma che intanto mordono il freno. dell’8° distretto milanese – il simpatico commis- niente da fare: a Nuddadifà, gentiluomo Talleyrand avrebbe detto: “Chi non è vissuto sario Sasà Van Dir, mezzo napoletano e mezzo d’antan, le donne piacevano tutte, belle e prima della decolonizzazione non conosce la olandese, e i suoi collaboratori – si trova infatti a brutte, giovani e vecchie, e lui era sempre a dolcezza del vivere”. Neron Wutkic (“figlio scoprire un’inaspettata rete di rapporti tra delitti disposizione, gratis, per vedove, malmarita- del lupo nero”) conduce un’indagine classica avvenuti in tempi e luoghi diversi, ma collegati te, sfiorite o mai fiorite, vogliose ma non in- e conclude à la Agatha Christie: raduna tutti da un remoto antefatto tanto drammatico quan- voglianti. Queste si mettono in cooperativa in salotto, sospetti e testimoni, fa domande to misterioso. Tra gli elementi di fascino della Gialli e neri private eye e si quotano per pagare un indi- e svela l’assassino grazie a una tanica di ben- narrazione spicca lo sfondo non convenzionale geno perché scopra chi ha sgozzato il loro zina e un sigaro Faraone, il sesto. Tuzzi si e ci di una Milano in divenire, raccontata in presa benefattore e consolatore. Un ex-poliziotto diverte a dare nomi letterari a personaggi dei diretta: il quartiere Isola, con i suoi locali cool, dai trascorsi un tantino sporchi nella strana suoi romanzi (non a caso il suo pseudonimo Porta Garibaldi in via di restyling e infine la zona Narratori indagine trova occasione di riscatto, quasi proviene dall’Uomo senza qualità) e a farvi dell’ex-Fiera, i cui sontuosi grattacieli, che guar- una brutta ma a modo suo onesta copia di circolare personaggi reali: Kavafis, Colette, dano dall’alto le palazzine liberty sopravvissute, Marlowe tra Sassari e Porto Torres. Un ma- Galsworthy, Howard Carter, Agatha Chri- nascondono un mondo inquietante di politici gnaccia che gestisce un piccolo commercio stie col suo primo “romanzetto da quattro corrotti, imprenditori spregiudicati e poliziotti di donne, astuto e tosto con chi le infastidi- soldi”, The Mysterious Affair at Styles. pronti al ricatto. sce, ma dal cuore d’oro con le sue protette, Letterature che lo ricambiano con affetto e dedizione, F. R. Mariolina Bertini N. 1 46

Gabriele D’Annunzio e Riccardo Gualino, il nostro Nord est. Una trasformazione che Crescenzio detta Perzechella si richiama gli odori delle chiese, la dura pedagogia Il vate e il mecenate, a cura di Giovanni Tesio, non ha riguardato solo le economie, per lo al linguaggio del giallo, attraverso l’omi- scolastica, il carretto dei gelati, le lunghe pp. 91, € 10, Aragno, Torino 2016 più legate alle piccole imprese e alla produ- cidio di lei in un sottobosco di camorra passeggiate lungo gli orti e le vigne subur- zione del prosecco, ma soprattutto la politica e l’indagine risolutiva a distanza d’anni bane, gli antichi mestieri di cui restano Nell’economia di questo denso volumetto il e la società. Un romanzo appena uscito, Lo – buffa, sghemba, commovente – di due ormai soltanto i nomi, “carradori, mascal- luogo di degustazione che il lettore si aspetta scandalo bianco, esordio di Nicola De Cilia, improbabili e anziani detective. Ma all’i- cini, fabroferrai, stagnini, mulinari, car- di visitare con maggiore curiosità e “diletto”, ripercorre la storia di questa mutazione so- nizio il lettore non comprende il senso del datori”. Tutto questo non sarebbe niente come dire le pagine preannunciate dal titolo, ciale e antropologica attraverso la vicenda titolo (Perzechella muore presto, muore di più che uno dei tanti musei della civiltà ammontano a poco più della trentina. Certa- di Angelo Cossalter, storia e personaggio di subito) e il motivo di tanto lussureggiante contadina (un “museo d’ombre”, direbbe mente il carteggio fra Gualino e D’Annunzio fantasia ispirati però a un fatto di cronaca fiorire di storie, ritratti, affreschi d’am- Bufalino) se non custodisse, acquattato al è una piccola e praticamente sconosciuta per- politica-giudiziaria che coinvolse la Dc loca- bienti diversissimi, non di rado ironici suo centro, un fantasma doloroso e qua- la la cui singolarità, direi, risiede nel clima di le e precedette la valanga di “mani pulite”. Il ma con una patina di malinconia, che si indicibile: l’emigrazione del padre in tenzone, di conflitto dissimulato, tra i due. racconto va dalla fine della guerra all’inizio sembrano esondare portando lontano dal Australia. L’autore lo avvicina con circo- Non è un caso che è su Gualino scrittore che spezione, a passi cauti, e ogni volta che

- Narratori degli anni ottanta e vede Angelo Cossalter, cuore del dramma; e via via si rende conto ci vengono messe a disposizione con ben al- giovane militante dell’Azione cattolica e poi che la chiave del poliziesco non basta a si approssima al nucleo incandescente tra ampiezza le pagine del piccolo libro. Ma iscritto alla Democrazia cristiana, partecipare esaurire il senso di questo bel romanzo. delle sue memorie la sua scrittura asciut- il carteggio con il poeta del Vittoriale mette attivamente alla ricostruzione e alla politica In scena è infatti la tragedia di un uomo ta e al contempo visionaria si accende di in una luce particolare la figura del mecenate prima del suo piccolo comune, San Bughè, e senza qualità pronto a sacrificare la don- risonanze epico-arcaiche: «In ogni lettera intellettuale torinese. Non è difficile chiedersi poi della provincia. Con lui due amici frater- na che ama (o meglio, che l’ama, perché mi raccomandava di essere bravo a scuola. il perché di questa iniziativa di D’Annunzio ni, Mario e Armando, il primo più borghese, Alfonso non ama realmente nessuno), Così io studiai a riscatto di mio padre, che presso colui che quest’ultimo aveva abilmente Schede il secondo proletario e contadino, con i quali e di un’eroina umbratile che si fa capro senza l’istruzione aveva passato l’acqua sa- individuato come detentore di due vantaggio- progetta e realizza una cantina sociale e una espiatorio dei mali di un mondo. Come lata». Più della speculazione edilizia, più se qualità: quella di capitano d’industria tra i Cassa rurale per sostenerla. Quando le cose attraverso i tasselli separati e vividi di un dell’urbanizzazione, più ancora della rivo- più celebrati e quella di uomo di cultura; non sembrano prosperare – la ricchezza si sta ini- caleidoscopio, ecco così il teatro illusioni- luzione dei costumi, l’emigrazione è stata si può di fatto pensare a Gualino se non come ziando a diffondere – a causa di un giro di stico (anche nel senso proprio del termi- il grande trauma della generazione a cui a una rara e difficilmente ripetibile coabitazio- cambiali non saldate da parte di un corren- ne) di una Napoli di camorra e spettacolo appartiene Antonio Motta, segnata dalla ne tra l’uomo d’affari, il capitalista illuminato, tista della Cassa e dell’accanimento di un av- tra il 1987 e il primo decennio del nuovo “scomparsa” dei padri o dallo spaesamen- spregiudicato e al tempo stesso solidamente vocato della corrente opposta di partito, dal millennio: una Napoli ormai mutante, to personale, ma anche da un imprevisto realista, e l’uomo di lettere e di cultura, il col- nome “parlante” di Caron, Angelo è costretto istrionica e ripiegata sul labirinti delle allargarsi del mondo, un esotismo paga- lezionista di manoscritti e di dipinti, il viag- a indebitarsi e a ripagare per tutta la vita, am- proprie storie, che nulla concede al boz- to di persona. La prosa con cui Motta giatore a largo raggio, il lettore di gusto e altro malandosi, i debiti contratti con i soci, senza zetto di maniera nella pirotecnia di volti e racconta tutto questo mantiene il sapore ancora. Opportunamente il curatore col- diretto e complesso dei “suoni-sogni, loca all’epicentro del libro il breve carteg- tanti suoni-sogni messi in fila”, che gio tra i due: otto lettere e un telegramma affollavano le lettere inviate da suo da parte di D’Annunzio, tre lettere e un padre dai mille porti della lontananza. telegramma da parte di Gualino. Non si potrebbero configurare due personalità Beatrice Manetti tanto diverse: l’industriale torinese, insoli- tamente colto, con alle spalle una gioventù carica anche di scritture narrative, raffina- to e dovizioso collezionista di opere d’arte, Ritratti dell’autore da cucciolo. dotato inoltre di una sagace e mondana Storie di bambini diventati scritto- arte della dissimulazione di fronte all’in- ri, pp. 143, € 13, Instar, Torino 2016 calzante e insidiosa, appunto in quanto implicita, richiesta di denaro da parte del Sono ben sedici gli autori che han- poeta. Tesio mette in luce con finezza que- no risposto a un curioso invito: si ste differenze, che potremmo anche, sotto trattava di scrivere un racconto sulla certi aspetti, definire differenze di origine, propria infanzia, vera o falsa, di pura di formazione, in parte anche di genera- fantasia o fondata su saldi fonda- zione. Alla vischiosa captatio del poeta, menti “storici”. Lo scopo era quello l’uomo d’affari oppone anzitutto una in- di comporre un libro la cui vendita telligenza linguistica singolare e persino contribuisse a sostenere CasaOz, che inattesa, rimanendo saldamente ancorato, da anni si è messa a disposizione delle nel rifiutare accordi di scambio considera- famiglie in cui c’è un bambino amma- ti evidentemente non del tutto dignitosi, lato offrendo assistenza, accoglienza e a una propria cultura che, si badi, non ha sostegno. Parlare, seppur brevemente, radici soltanto nelle virtù del contegno di di tutti e sedici i racconti (e di tutti e tradizione piemontese, bensì anche nel sedici gli autori…) è pressoché impos- sibile. E senz’altro inutile. Abbiamo controllo di una formazione umanistico- mai cedere, perdendo tutto ma non la fede. di miserie, di grottesco e di malinconia. E retorica capace di veicolare il proprio costante scelto di selezionare due temi: i ricordi di De Cilia riesce a raccontare questo calvario di che si fa palcoscenico – con diramazioni scuola e quelli del primo “amore”. Naza- rifiuto rispetto a un piano di scambi proposto- un idealista cattolico, forse troppo ingenuo anche lontane – di una dinamica di col- gli, sul binario di una magistrale quanto im- rena Fazzari racconta di una classe negli ancora legato a un’epoca fatta di speranze e pa, rimozione, riconoscimento e catarsi: anni della prima immigrazione da paesi prevedibile arte retorica. Su una sola cosa, da fiducia, che si scontra con un mondo già mu- qualcosa che vede Alfonso e la sua vittima parte sua, il poeta non è disposto a cedere, ed è extraeuropei. Il personaggio caratteriz- tato fatto di corruzione, intrallazzi, servi del perdersi, inseguirsi tra le ombre interiori e sulla richiesta di un autografo in versi avanzata zante è un cinese, soprannominato (ov- potere e faccendieri forti con i deboli e deboli infine reincontrarsi, per sempre. dall’interlocutore; il poeta semmai si sdebiterà viamente) Bruce Lee. Non sa una parola con i forti, per i quali le relazioni politiche e il inviando il manoscritto di un lavoro teatrale, Franco Pezzini di italiano ma in matematica va molto La Crociata degli Innocenti. Ma il preciso in- prestigio contano di più della giustizia e del- bene. Se ne andrà per sempre dopo uno tento di questo gesto è solo apparentemente la lealtà. Il risultato è una rappresentazione scontro con la “pazza di sostegno”. Lidia disinteressato: D’Annunzio pensa al suo inter- di che cosa fosse la Democrazia cristiana, le Ravera narra invece una storia ambienta- sue lotte interne, la sua spietatezza ben pri- locutore come all’impresario teatrale nelle cui Antonio Motta, La casa di via Calvit- ta negli anni dell’immigrazione dal sud. ma degli orridi anni ottanta. De Cilia lo fa mani il testo possa trasformarsi in spettacolo. to, pp. 112, s.i.p., Centro documentazione La narratrice scoppia in lacrime quando attraverso una narrazione a metà tra thriller L’ultima e ampia parte del volumetto offre un Archivio del Novecento, una compagna “povera”, Sopia, viene legale di provincia e romanzo morale, ricco itinerario di Gualino scrittore. Assieme alla San Marco in Lamis 2016 rimproverata ingiustamente dalla orribile sua “quadreria” (“In essa spiccavano i Botticel- di riferimenti letterari da Bernanos a Comis- maestra. La reincontrerà molti anni dopo so, passando per il poeta Zanzotto, colui che li, i Signorelli, i Melozzo da Forlì, i Veronesi, i La piccola recherche di provincia intra- in occasione di una manifestazione in un meglio ha saputo raccontare la trasformazio- Rubens, i Guardi…”), assieme alla sua adem- presa da Antonio Motta nei territori della teatro, a Napoli. Massimo Canuti focaliz- ne del paesaggio del Veneto. Particolarmente piuta passione teatrale, tutta una serie di lavori propria infanzia di figlio del secolo scorso za nel tema “scuola” il subtema (impre- riuscite sono le figure di Luciana, la sposa letterari, in versi ma soprattutto in prosa, oc- non ha niente dell’estenuazione e del com- vedibile nella sua centralità…) della “foto bambina del protagonista, con il quale Ange- cupa la passione e le fatiche di Gualino fino piacimento dei piccoli mondi antichi ide- di classe”. Marco Peano incrocia la scuola lo Cossalter instaura un rapporto epistolare- dalla gioventù. Tesio ci mette a disposizione alizzati dalla memoria. È un duro viaggio (elementare) col primo amore; il prota- pedagogico dove non è difficile intravedere la rassegna completa di questi titoli, che mai a ritroso tra le macerie di luoghi, paesaggi gonista regala fiori all’amata: inevitabile una metafora del rapporto educativo con la prima d’ora erano stati destinatari in volume e costumi annichiliti dalla modernizzazio- cocente delusione. Solo amoroso (anche propria società e, allargando la lente, con l’I- di una cura bibliografica e filologica tanto in- ne coatta e in particolare dallo scempio con una certa dose di carnalità) il raccon- talia, e quella del prete, guida religiosa e chia- fallibile e infaticabile. edilizio che a partire dagli anni sessanta to di Emiliano Poddi: qui niente scuola, ve di lettura etica dello scandalo. tutto si svolge in estate in un trullo, e si Giorgio Luzzi ha stravolto non solo San Marco in Lamis, Nicola Villa il paese in provincia di Foggia dove l’au- conclude con il ritorno in città (in cor- tore è nato, ma tutto il meridione d’Italia. riera). E ci perdonino Giancarlo Pastore, Un viaggio che conosce i suoi momenti Eleonora Sottili, Diego De Silva, , Marco Ballestracci, Margherita Nicola De Cilia no scandalo bianco pp estatici, specialmente nell’improvviso ri- , U , . Oggero, Dario Voltolini, Stefania Bertola, Giovanni Iozzoli, La vita e la morte di affiorare di un’antica (e perduta anch’essa) 290, € 14, Rubbettino, Soveria Mannelli 2016 Luca Ragagnin, Eric Minetto (molto inte- Perzechella, pp. 408 più quattro non nu- intimità con la natura, le sue impuntature ressante il suo racconto, forse il migliore) merate, € 17, Artestampa, Modena 2016 dolorose nel rapporto con l’autorità e le Alla fine della guerra, appena sessant’anni e Fabio Geda che hanno generosamente istituzioni adulte, e che procede per lam- fa, la provincia di Treviso era la più povera contribuito al progetto donando spezzoni In prima approssimazione l’amaro pi, quadri sbozzati di scorcio, sensazioni e e misera di tutto il nord Italia. Sembra in- della loro infanzia. credibile a dirsi oggi, nonostante le varie caso dello studente fuori corso Alfonso impressioni fulminee di cui la scrittura fa crisi economiche, guardando cos’è diventato Amitrano e della tabaccaia abusiva Lucia in tempo ad afferrare a malapena l’ombra: Luca Terzolo N. 1 47

Alice Munro, Mobili di famiglia, ed. orig. che i sentimenti possono variare a tal punto da Ma nonostante fosse anch’ella pittrice, con tele Irmgard Keun, Gilgi, una di noi, ed. 2014, trad. dall’inglese di Susanna Basso, pp. fare “il giro completo” dentro di noi e diventare esposte al Salon, il mondo la ricorda soprattutto orig.1931, trad. dal tedesco di Annalisa Pez- 760, € 17, Einaudi, Torino 2016 irriconoscibili, che il paese natio può perdere i per il nudo in cui Manet la immortalò, il ce- zola pp. 231, € 16, L’Orma, Roma 2016 suoi segreti per chi l’ha descritto tante volte, che lebre dipinto Olympia, il quadro che, esposto “Voglio che parlino di vita”. È ciò che Ali- la casa dove si cresce assumerà un valore diverso al Salon nel 1865, fu poi rimosso a causa del- Una vita come un romanzo, tra alti e bas- ce Munro si aspetta dai suoi racconti. Così ha per chi la lascia e per chi ci rimane, che i miste- lo sdegno esagerato che suscitò tra il pubblico: si, gloria e miseria, successi e oblio. Irmgard dichiarato durante l’intervista rilasciata in occa- ri a cui credevamo di aver assistito da bambini alcuni visitatori avrebbero addirittura voluto Keun della sua vita ha tentato di cancellare sione dell’assegnazione del premio Nobel nel perderanno inaspettatamente la loro veridicità e sfondare la tela con gli ombrelli. Perché tanta e confondere le tracce, incerta è per molto 2013. Che parlino di vita e che “offrano una che ci ritroveremo a giustificare gli sbagli che un indignazione? Forse per la tranquilla indifferen- tempo perfino la sua data di nascita: il 1905, specie di ricompensa attraverso la scrittura”, tempo ci sembravano imperdonabili. za con cui un’operaia di diciassette anni mostra ma all’uscita del suo primo libro Gilgi, una che il lettore possa dirsi “un po’ cambiato, alla il seno e guarda il mondo dalla tela appoggian- di noi (1931) ha dichiarato il 1910, forse per fine”. Ed è proprio così. Di vita e di occasioni Sara Monti do placida la mano allusiva sul ventre. Forse per apparire più simile alla protagonista poco per sentirsi toccati dalla scrittura i ventiquattro la forza che prorompe da una donna della classe più che ventenne del suo romanzo o forse racconti dell’ultima raccolta pubblicata da Ei- lavoratrice che non si vergogna di avere i pie- per il gusto, che non l’abbandona mai, di naudi ne sono ricolmi. Come suggerisce il tito- di sporchi, un abito vecchio e le tasche vuote. inventare la propria vita. Una breve carriera Herman Melville, Frammenti da uno scrit- come attrice, poi la scoperta della sua voca- lo originale (Family Furnishings. Selected Stories, Una forza che il lettore percepisce sin dal primo - Letterature toio, 1995-2014), si tratta di una selezione di storie ed. orig. 1987, trad. dall’inglese di Angiolo incontro e che in Rosso Parigi oscura persino zione di scrittrice e subito dopo il folgoran- dell’ultimo ventennio di una carriera molto Bandinelli, prefazione di Paolo Simonetti, pp. 96, il noto pittore. All’inizio del romanzo Manet, te successo del primo romanzo, quello forse prolifica, già collocate in precedenti raccolte. € 10, Galaad, Milano 2016 l’anticonformista, sembra interessato a tutte ancora più clamoroso La ragazza di seta ar- Noi lettori italiani le leggiamo filtrate, come e due le ragazze, la rossa e la bruna. Esce con tificiale (1932), in cui i sogni di una ragazza sempre, dall’ottima traduzione di Susanna Nel maggio del 1839 compaiono sotto forma entrambe, passeggia con loro tenendole a brac- di provincia si infrangono nella Berlino del- Basso. Di ispirazione autobiografica e non, le di lettere su un settimanale di Lansingburgh, cetto, una per parte, le bacia a turno e arriva al la crisi economica mondiale. Entrambi sono una cittadina non lontana da Albany, due brevi storie di Alice Munro parlano spesso di donne punto di proporre un ménage à trois. Victorine, romanzi di giovani donne che riflettono lo Schede ed è l’ambiente familiare il perno attorno a cui narrazioni, firmate L. A. V. L’autore è il dician- avida di esperienze e disinibita, sarebbe disposta spirito dei tempi e incarnano il modello di ruotano le loro vicende. Nel Canada dei pic- novenne Herman Melville, rissoso frequentato- ad accettare, ma Denise si fa da parte: in fondo una “donna nuova” indipendente e sicura coli centri di provincia e dei grandi spazi, delle re di associazioni studentesche, che di lì a poco Manet piace più all’amica che a lei. L’artista non di sé sullo sfondo della società weimariana spiagge spazzate dal vento, delle lunghe traver- si lascerà alle spalle la famiglia d’origine segnata nasconde alla giovane amante di avere un’altra sull’orlo del collasso. Con l’arrivo del nazi- sate in auto o in treno, dei laghi e dei boschi dalla bancarotta paterna, gli studi interrotti e donna, la madre di suo figlio. Un figlio non ri- smo i suoi libri vengono proibiti, poi seguo- innevati, ci sono mogli in fuga da matrimoni i lavoretti precari per imbarcarsi come mozzo conosciuto, da cui però torna costantemente. A no gli anni turbolenti dell’esilio tra Belgio scomodi e madri a disagio nel loro ruolo. Tro- nel suo primo viaggio, alla volta di Liverpool. Trine – così la chiama lui – la cosa non dà fasti- e Olanda, ma non infelici, con incessanti viamo donne eccentriche che sono guardate Herman ha la stoffa del polemista: il primo te- dio. Non è amore quello che c’è tra loro. I due spostamenti e un grande, tormentato amo- con sospetto o perfino con indignazione, che sto è la caricatura di una cronaca mondana di si attraggono, fanno sesso, sono amici e a volte re per Joseph Roth. Rientrata clandestina- oggi forse chiameremmo semplicemente fem- taglio dandystico, il secondo la brillante parodia escono insieme, ma ciò che li lega davvero è il mente e in circostanze mai del tutto chiarite ministe, ma al tempo di alcune di queste storie di quei racconti, tra il gotico e il romantico, in momento della creazione, quello in cui Trine/ nel 1940 in Germania, attende la fine della no, perché il termine era ancora sconosciuto, ci cui un eroe frastornato segue le tracce di una Olympia impara a riempire di sé lo spazio che guerra, prova poi a riaffermarsi come scrit- bellezza misteriosa in una cupa dimora, appa- dice la stessa autrice. Altre invece non si fanno la circonda. trice e con qualche articolo di giornale, man rentemente spoglia, che cela splendori da Mille notare e pretendono molto meno, come la re- mano è sempre più vittima dell’alcolismo e e una notte. Non inediti, ma sinora trascurati Tiziana Merani missiva governante di Nemico, amico, amante, sempre più sola. Nei lunghi anni fino alla dalla critica, questi due frammenti appaiono in che riesce a trasformare la sua vita solo grazie morte si abbandona a un lento, scontroso una nuova luce in questa edizione, grazie alla allo scherzo di due ragazzine che alimentano crepuscolo, a un ostinato silenzio. Viene ri- traduzione di Angiolo Bandinelli, che dosa segretamente i suoi sogni d’amore. Alcune di scoperta solo poco prima di morire soprat- abilmente arcaismi lessicali e disinvoltura stili- James Salter, Per la Gloria, ed. orig. 1956, queste donne sono giovani e, come si dice di tutto per opera del movimento femminista stica. Il saggio di Paolo Simonetti li inquadra trad. dall’inglese di Katia Bagnoli, pp. 281, € 18, una delle protagoniste del racconto Post and e di alcune scrittrici controverse e impegna- nel contesto delle letture del giovane Melville, Guanda, Parma 2016 Beam, ancora nuove ai “patteggiamenti” con te come Elfriede Jelinek. Intorno alla vicen- annotatore appassionato delle avventure di don la vita. Altre hanno imparato a conviverci e a da della piccola dattilografa Gilgi orgogliosa Chisciotte e frequentatore attento dell’opera di L’opera letteraria di James Salter è stata di- gestirli, altre ancora fanno ormai parte dei “vec- della propria indipendenza fino a scegliere Byron. Sottolinea anche la centralità, in queste vulgata in Italia solo di recente grazie al lavoro chissimi” che niente e nessuno può più scalfire. con coerenza e coraggio una vita difficile pagine, di figure femminili ambiguamente se- dell’affermata traduttrice Katia Bagnoli. Una I racconti di Alice Munro ci rimandano spesso senza l’uomo che ama, si intravede lo sce- ducenti, dalla “bellezza lillipuziana” del primo delle ultime opere di Salter ad essere state tra- ad altre storie. Ci confermano che i personaggi nario degli ultimi anni della repubblica di frammento, per il cui piedino “la pantofola dotte è questo suo primo romanzo, compar- fatti della carta dei libri che abbiamo letto pos- Weimar, lo spettro della crisi economica, la di Cenerentola sarebbe troppo larga”, all’Eva so negli Stati Uniti nel 1956 con il titolo The sono apparirci vivi e vicini come quelli in carne vertiginosa caduta dei livelli di occupazione regale biancovestita che appare alla fine del se- Hunters che, meglio di quello scelto per la tra- e ossa e ci dicono molto sul nostro bisogno di che permea ogni pagina del romanzo e con- condo testo. L’immaginario del futuro autore di duzione italiana, immediatamente inquadra il lettori di storie da abitare e sentire nostre. È così diziona ogni attimo dell’esistenza di questi Moby Dick, spesso considerato misogino, offre tema centrale. Cleve Connell, eterna promessa che in Giacarta troviamo due amiche sedute piccoli borghesi disorientati e senza spe- notevoli sorprese a chi vi penetri dalla porticina dell’aviazione militare americana, parte per la sulla spiaggia che invece di accettare gli inviti ranza. Cercano di evadere nell’oblio, nella secondaria di questi scritti, ancora molto acerbi guerra di Corea ormai sulla via del tramonto delle altre donne ad unirsi a loro preferiscono caccia al divertimento come Olga, l’amica ma tutt’altro che irrilevanti. per la carriera di un pilota. Preceduto dalla sua mischiarsi ai personaggi dei racconti che stanno del cuore di Gilgi, perché hanno perso tutti reputazione, Cleve spera di guadagnarsi la no- leggendo e confrontarsi a toni accesi sulla loro i valori e riferimenti, sono rimasti “senza un Mariolina Bertini mea di asso “in punta di spada”, non avendo condotta. Nel racconto Le bambine restano, i tetto spirituale” come scrive Siegfried Kra- combattuto, fino a quel momento, in nessuna personaggi dello spettacolo teatrale in cui recita cauer. Anche l’amore e i sentimenti cadono guerra americana. Ma la Corea svela una serie la protagonista – una rivisitazione del mito di vittima della grande depressione come in al- di sfortunate variabili che rendono le missioni Orfeo ed Euridice – si insinuano a tal punto Maureen Gibbon Rosso Parigi tri romanzi degli stessi anni Fabian di érich , , ed. orig. di Cleve un crescendo di frustrazione: la via per nella sua vita che suo marito e le sue figlie di- Kästner e E adesso, pover’uomo di Hans Fal- 2015, trad. dall’inglese di Giulia Boringhieri, pp la gloria è ostacolata dalla scarsità di combatti- ranno che è scappata con Orfeo. Lei, nella scel- lada. Lo stile del romanzo respira l’aria del 248, € 18, Einaudi, Torino 2016 menti e dal successo di un giovane pilota che in ta dell’adulterio, si sente piuttosto una novella tempo, lo Zeitgeist, segnato dall’impronta breve tempo abbatte più aerei di Cleve, diven- Anna Karenina o una Madame Bovary che ha della Neue Sachlichkeit (Nuova Oggettività). “Ho diciassette anni, quel giorno, e ai piedi tando la star dello stormo. Avvilito, e a poche dato un seguito al suo fantasticare. Nel racconto La sua penna si muove veloce, la sua scrittu- gli stivaletti di una puttana”. Inizia così il ro- missioni dal congedo, Cleve decide di tentare che dà il titolo alla raccolta, invece, leggiamo di ra ha un taglio quasi cinematografico come manzo di Maureen Gibbon, Rosso Parigi, edito di abbattere la preda più ghiotta, un asso ne- chi le storie le racconta e le scrive. Il mestiere del una macchina da presa, la sua osservazione da Einaudi, che l’autrice statunitense dedica alla mico soprannominato Casey Jones che vola su narratore ci appare qui come la gioia di stare soli si sposta da un punto all’altro in rapida suc- modella preferita di édouard Manet, Victorine un Mig zebrato. Questa scelta metterà Cleve di e fermarsi ad osservare, un’attività “più simile a cessione, ha uno sguardo acuto sulla realtà, Meurent. In piedi davanti a una couteillerie, un fronte alla natura multiforme della gloria, una una mano che acciuffi qualcosa nell’aria che alla un orecchio percettivo che coglie echi di negozio di forbici e coltelli, la ragazza, in com- dimensione che sconfina al di là del combat- costruzione di storie”. È così che si potrà capta- slogan pubblicitari e canzonette alla moda pagnia dell’amica Denise, osserva la vetrina e timento aereo. Nonostante la sua esperienza di re il mistero anche dove apparentemente non con un linguaggio colloquiale, con accenti ritrae sul blocco da disegno un gatto che dor- aviatore, Salter trasla il significato della guerra c’è. È una questione di prospettive, ci suggeri- popolareschi e inflessioni del dialetto rena- me acciambellato tra le lame. Mentre disegna, aerea in una testosteronica prova individuale sce la stessa autrice, più volte nei suoi racconti. no che nella traduzione italiana non è facile Victorine pensa al soldato che l’ha baciata con volta all’auto affermazione. Il Mig non incar- “L’evento più atroce e inconcepibile per lei, per cogliere. Ha ottenuto il consenso di scrittori passione, prima di partire. Ed è lì che Manet la na il male da sconfiggere, ma diventa preda, quasi tutti gli altri potrebbe risultare una di- importanti: Alfred Döblin l’ha incoraggia- vede per la prima volta. E poiché il soldato a un argomento di vanto che diventa trofeo. Più sgrazia spiacevole, ma non sconvolgente”, dice ta, Kurt Tucholsky ne ha elogiato il senso cui Victorine pensava non è l’uomo della sua che a un romanzo di guerra, le battaglie di Per di Mary che in La Vista da Castle Rock teme di vita, e poiché, anche, Manet le piace molto, la dell’umorismo, Klaus Mann ravvisa nel suo la Gloria sembrano appartenere a delle “verdi stile “un’immediatezza tipicamente femmi- aver perso uno dei suoi fratelli. Alice Munro ha ragazza lascia il lavoro di brunitrice d’argento e colline d’Africa” in cui la frustrazione di Cleve nile”. Ma già in questo primo romanzo, die- il potere di farci avvicinare talmente tanto ai la misera stanzetta che occupa con l’amica, per ricorda un safari di hemingwayana memoria. tro la freschezza e apparente ingenuità della suoi personaggi da farci respirare i loro drammi, seguire l’artista parigino e diventare une modèle Per la Gloria sfugge le logiche convenzionali scrittura, c’è uno sguardo lucido e cupo sul- anche quando potrebbero lasciarci indifferenti. de profession. Verdi, gli stivali che la puttana le della narrativa bellica divenuta prevalente nei la Germania, “paese triste”, in cui Gilgi non Lo fa fornendoci i dettagli al momento giusto, ha regalato, rossi i capelli che le scendono sul- media americani dai fumetti al cinema: non è si riconosce e che poi prenderà contorni più come se fossero degli indizi, e con una scrittura le spalle, azzurro il vestito che comprerà con la nella raffigurazione del fronte, bensì nella testa minacciosi e definiti in Dopo mezzanotte sempre precisa e puntuale, in grado di descri- sua paga di modella, nero il laccio di velluto che di Cleve che si coglie il vissuto militare di Salter. (1937), il romanzo sulla Germania nazista vere con la stessa splendida maestria il pianto ruba dallo studio Manet e blu il nastro che lui L’autore riesce a scostare l’attenzione dai classici scritto da Keun in esilio. Di nuovo la prota- di un bambino, il posto esatto degli oggetti le mette tra i capelli prima di ritrarla. Perché il temi guerreschi, scostandosi dalla traiettoria di gonista è una ragazza di circa vent’anni che in una casa, le proprietà degli alberi e il mo- colore, sostiene Manet, fedele alla tradizione dei rappresentazione della guerra intesa come un descrive la devastazione che il nazismo ha mento esatto in cui le scelte prendono forma maestri del passato, è il vero protagonista di una rapporto a due tra campioni “omerici”, sined- prodotto in poco tempo in quella stessa pic- senza che neanche ce ne accorgiamo. Se tutto tela. Pur priva di una vera formazione artistica, doche dei rispettivi schieramenti. Piuttosto, cola borghesia che ai tempi della repubblica dipende dalla prospettiva con cui ci affacciamo ciseleur, Victorine ebbe un padre incisore, un il testo riesce a concentrarsi con intelligenza di Weimar invocava l’ordine e la disciplina sul mondo delle storie, infine, non dobbiamo che le insegnò l’importanza degli attrezzi da la- sull’interiorità del pilota protagonista, metten- perduti, e ora cerca disperatamente un’oc- tralasciare l’effetto che può avere il filtro della voro (“Una volta mi ha detto che qualunque sia do in evidenza la complessità degli snodi emo- casione di riscatto dopo una lunga stagione memoria. Il tempo che passa e che trasforma il proprio mestiere, senza un’attrezzatura per- tivi dell’uomo e non del soldato. di frustrazioni e paure. continuamente i ricordi è uno degli aspetti più sonale non si diventerà mai nessuno”) e da cui affascinanti di questa raccolta. Così leggiamo forse ereditò manualità e occhio per i dettagli. Nicola Paladin Flavia Arzeni

Tutti i titoli di questo numerO Marcuzzi, Simone - Ventiquattro secondi - chebe, Chinua - Le cose crollano - La Gadda, Carlo Emilio - Eros e Priapo - 66thand2nd - p. 20 ANave di Teseo - p. 27 Adelphi - p. 9 Matteucci, Rosa - Costellazione familiare - Anderson, Edward - Ariosto, Opera, And The Gadda, Carlo Emilio - Quer pasticciaccio Adelphi - p. 21 Seventeenth Century: Evolution In The Poetics brutto de via Merulana - Carocci - p. 9 Garboli, Cesare - La gioia della partita - Melville, Herman - Frammenti da uno Of Delight - Olschki - p. 10 scrittoio - Galaad - p. 47 Apuleio - Apologia - Vita e Pensiero - p. 28 Adelphi - p. 30 Ariosto, Ludovico - Orlando Furioso secondo Gibbon, Maureen - Rosso Parigi - Einaudi - Merini, Alda - Furibonda cresce la notte - l’editio princeps del 1516 - Einaudi - p. 10 p. 47 Manni - p. 19 Guglielmi, Guido - Critica del nonostante - Milone, Massimo - Intrigo a City Life. Le Pendragon - p. 30 inchieste dell’8° distretto - Happy Hour - p. 45 Banti, Alberto Maria - Eros e virtù - Mitchell, Joni - Both Sides - Sur - p. 39 Laterza - p. 34 Motta, Antonio - La casa di via Calvitto - Barone, Vincenzo / Giorello, Giulio - La Heath, Iona - Contro il mercato della Centro documentazione Leonardo Sciascia matematica della natura - Il Mulino - p. 31 salute - Bollati Boringhieri - p. 31 Berardinelli, Alfonso - Discorso sul Henze, Hans Werner - Canti di viaggio - Il Archivio del Novecento - p. 46 romanzo moderno - Carocci - p. 9 Saggiatore - p. 38 Munro, Alice - Mobili di famiglia - Einaudi - Bertoncelli, Riccardo - Topi caldi - Giunti - p. 47 p. 39 Beta, Simone - Il labirinto della parola - Iamurri, Laura - Un margine che sfugge - Einaudi - p. 28 Quodlibet - p. 40 Ó Ceallaigh, Philip - Appunti da un Bianchi, Vito - Otranto 1480 - Laterza - Iozzoli, Giovanni - La vita e la morte di bordello turco - Racconti - p. 26 p. 35 Perzechella - Artestampa - p. 46 Parks, Tim - Morte in mostra - Bompiani - Brook, Timothy - La mappa della Cina del Izzo, Annalisa (a cura di) - Lessico critico signor Selden - Einaudi - p. 34 ariostesco - Carocci - p. 10 p. 6 Bucchi, Gabriele / Tomasi, Franco (a cura di) - Lettura dell’“Orlando furioso” - Sismel - Recchia Luciani, Francesca R. / Edizioni del Galluzzo - p. 10 Vercelli, Claudio (a cura di) - Pop Bufalari, Giuseppe - La masseria - Shoah? - Il nuovo melangolo - p. 17 Hacca - p. 22 Ritratti dell’autore da cucciolo - Instar - p. 46 appelletto, Sandro - Rubattu, Nello - Nuddadifà - IC quartetti per archi di Mozart - Arkadia - p. 45 Il Saggiatore - p. 38 Carter, Angela - Figlie sagge - Fazi - p. 26 Saccani, Giovanni (a cura di) - Casadei, Alberto - Ariosto: i metodi Più splendon le carte - Hapax - p. 29 e i mondi possibili - Marsilio - p. 10 Salter, James - Per la gloria - Charle, Christophe / Jeanpierre, Guanda - p. 47 Laurent (a cura di) - La vie intellettuale en France - Le Seuil - Scabia, Giuliano - L’azione perfetta - p. 11 Einaudi - p. 22 Cognetti, Paolo - Le otto montagne Spiegelman, Art - MetaMaus - - Einaudi - p. 20 Einaudi - p. 16 Conan Doyle, Arthur - Sherlock: Stavrinaki, Maria - Dada un uomo, un metodo - Rogas - p. 45 presentism. An Essay on Art & History Contò, Agostino / Rossi, - Stanford University Press - p. 7 Francesca (a cura di) - Umberto Sterne, Laurence - La vita e le Boccioni. Atlas - Scalpendi - p. 40 Cottino, Amedeo - C’è chi dice no - opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo Zambon - p. 17 - Mondadori - p. 25 Crucianelli, Luca - Niente succede Storti, Riccardo / Zuffanti, davvero - Eretica - p. 24 Fabio - Prog Rock - Arcana - p. 39

D’Annunzio, Gabriele / erzoli, Maria Antonietta - Gualino, Riccardo - Il vate e il Gadda:T guida al Pasticciaccio - mecenate - Aragno - p. 46 Dara, Domenico - Appunti di meccanica Carocci - p. 9 celeste - Nutrimenti - p. 24 July, Miranda - Il primo uomo cattivo - Tina Modotti. La nuova rosa. Arte, storia, de Ceglia, Francesco Paolo - Il segreto di Feltrinelli - p. 26 nuova umanità - Forum - p. 35 San Gennaro - Einaudi - p. 15 Trinchero, Stefano - La copia infedele - De Cilia, Nicola - Uno scandalo bianco - 66thand2nd - p. 45 Rubbettino - p. 46 Keun, Irmgard - Gilgi, una di noi - Tuzzi, Hans - Il sesto faraone - Bollati Di Fonzo, Claudia - Dante e la tradizione L’Orma - p. 47 Boringhieri - p. 45 giuridica - Carocci - p. 33 Diana, Stefano - Noi siamo incalcolabili - Stampa Alternativa - p. 36 Lewis, Sinclair - Da noi non può succedere - Duboÿ, Philippe - Carlo Scarpa e l’arte di Passigli Editori - p. 5 Varvello, Elena - La vita felice - Einaudi - esporre - Johan & Levi Editore - p. 40 Liberti, Stefano - I signori del cibo - p. 21 Durling, Robert - Ariosto. La figura del minimum fax - p. 36 Viviani, Cesare - Osare dire - Einaudi - p. 19 poeta - Pacini - p. 10 Luyendijk, Joris - Nuotare con gli squali - Einaudi - p. 37 Wu Ming 4 - Il piccolo regno - Bompiani - Febbraro, Paolo - Poesia d’oggi - Elliot - p. 20 p. 19 Machen, Arthur - Il Grande Dio Pan - Feyles, Giuseppe - La classe è scomparsa - Tre Editori - p. 8 Manni - p. 21 Marcozzi, Luca / Brovia, Romano (a cura Focarelli, Carlo - La privacy, proteggere i di) - Lessico critico petrarchesco - Carocci - Zatti, Sergio - Leggere l’”Orlando Furioso” - dati personali oggi - Il Mulino - p. 33 p. 29 Il Mulino - p. 10