Osservatorio Bibliografico Della Letteratura Italiana Otto-Novecentesca
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ob io Oblio Osservatorio Bibliografico della Letteratura Italiana Otto-novecentesca Anno I, numero 1 Aprile 2011 OBLIO – Periodico trimestrale on-line – Anno I, n. 1 – Aprile 2011 sito web: www.progettoblio.com e-mail: [email protected] ISSN: 2039-7917 Direttore: Nicola MEROLA Direttore responsabile: Giulio MARCONE Redazione: Laura ADRIANI, Saverio VECCHIARELLI Amministratore: Saverio VECCHIARELLI Realizzazione Editoriale: Vecchiarelli Editore S.r.l. Comitato dei referenti scientifici: Giovanni BARBERI SQUAROTTI, Floriana CALITTI, Giovanna CALTAGIRONE, Luca CLERICI, Francesco DE NICOLA, Matilde DILLON, Marco DONDERO, Enrico ELLI, Patrizia FARINELLI, Lucio FELICI, Ombretta FRAU, Margherita GANERI, Lucio Antonio GIANNONE, Stefano GIOVANNUZZI, Vicente GONZÁLEZ MARTÍN, Cristina GRAGNANI, Monica LANZILLOTTA, Giuseppe LO CASTRO, Giovanni MAFFEI, Marco MANOTTA, Aldo MORACE, Mariella MUSCARIELLO, Giorgio NISINI, Massimo ONOFRI, Marina PAINO, Nunzia PALMIERI, Antonio PIETROPAOLI, Elena PORCIANI, Giancarlo QUIRICONI, Mario SECHI, Carlo SERAFINI, Silvana TAMIOZZO GOLDMANN, Dario TOMASELLO, Caterina VERBARO VECCHIARELLI EDITORE S.R.L. Piazza dell’Olmo, 27 – 00066 Manziana (Rm) Tel/Fax: 06 99674591 Partita IVA 10743581000 Iscrizione C.C.I.A.A. 10743581000 del 13/01/2010 VECCHIARELLI EDITORE Elenco Recensori Oblio I, 1 Ilaria ACCARDO Chiara LOMBARDI Federica ADRIANO Silvia LUTZONI Celia ARAMBURU SÁNCHEZ Giovanni MAFFEI Francesco Mattia ARCURI Beatrice MANETTI Luigi Ernesto ARRIGONI Chiara MARASCO Luca BANI Alessandro MARONGIU Maria Ginevra BARONE Laura MELOSI Paola Manuela BATTAGLIA Milagro Martín CLAVIJO Paolo CABONI Fabio MOLITERNI Alessandro CADONI Rosanna Morace Claudia CAO Giulia MURGIA Maria Teresa CAPRILE Ulla MUSARRA-SCHRODER Eleonora CARDINALE Mariella MUSCARIELLO Andrea CARROZZINI Bruno NACCI Elisabetta CARTA Giorgio NISINI Giuliano CENATI Clara NOLI Giulia CORSALINI Mauro NOVELLI Claudio COSTA Alessandra OTTIERI Gerarda DEL GAISO Isotta PIAZZA Lucia DELL’AIA Guglielmo PISPISA Francesco DE NICOLA Elena PORCIANI Sandro DE NOBILE Ilaria PUGGIONI Giovanni DI MALTA Valentina PULEO Martina DI NARDO Annibale RAINONE Deborah DOLCI Enzo REGA Marco DONDERO Maria RIZZARELLI Maria Rita FADDA Elena RONDENA Patrizia FARINELLI Victoriano PEÑA SÁNCHEZ Lucio FELICI Antonella SANTORO Antonio FEMIA Luisa SARLO Franca FRANCHI Serena SARTORE Ombretta FRAU Filippo SECCHIERI Elisa GAMBARO Carlo SERAFINI Fernando GARREFFA Valentina SESTINI Marco GATTO Susanna SITZIA Alessandro GAUDIO Sarah SIVIERI Angela Francesca GERACE Apollonia STRIANO Andrea GIALLORETO Roberto TALAMO Lucio Antonio GIANNONE Silvana TAMIOZZO GOLDMANN Stefano GIOVANNUZZI Gabriele TANDA Lorella Anna GIULIANI Mariangela TARTAGLIONE Vicente GONZÁLEZ MARTÍN Dario TOMASELLO Cristina GRAGNANI Katia TRIFIRÒ Mariagiovanna ITALIA Caterina VERBARO Monica LANZILLOTTA Marco VISCARDI Laureano NÚÑEZ GARCÍA Fabrizia VITA Giuseppe LO CASTRO EDITORIALE 31 marzo 2011 La nostra intenzione è di offrire un servizio. Crediamo che si tratti di un servizio utile e speriamo che incontri l’interesse di molti lettori. Siamo tuttavia consapevoli dei limiti della nostra offerta (che non ha né può avere alcuna pretesa di esaustività e al momento è solo parzialmente rappresentativa) e innanzitutto della sua natura sperimentale. Perciò siamo disposti a correggere il tiro sulla base del- le indicazioni che ci verranno fornite e ringraziamo fin d’ora chi ci aiuterà in questo senso. Se anche nel nostro cantiere non canta nessuno, come in quello di Petrolini, in compenso non stanno tutti zitti e il personale non è mai al completo. Licenziando il primo numero di «Oblio», non possiamo tuttavia non compiacerci dei dati che confermano l’opportunità dell’iniziativa. Grazie alla generosa collaborazione di una folta équipe spontaneamente costituitasi, è ora disponibile e resa accessibile a tutti la più ampia raccolta periodi- ca di qualificate recensioni su studi e testi della letteratura italiana otto-novecentesca, nessuna delle quali è stata commissionata né condizionata in alcun modo. I 179 pezzi ora pubblicati sono opera di 93 recensori, che sono stati in prima istanza coordinati da 34 referenti, gli uni e gli altri attivi in u- niversità italiane e straniere (in numero rispettivamente di 20 e di 6). L’auspicio è che, a un simile dispiegamento di forze, suscettibile di una crescita ulteriore, corrisponda una utilizzazione altrettan- to significativa, il costituirsi anzi di un’abitudine, che non potrà che incidere positivamente sul futuro di «Oblio», come sul tenore degli scambi culturali all’interno della comunità scientifica. L’ambizione è più modesta e punta alla visibilità della ricerca dei modernisti e al miglior impiego delle energie dei ricercatori dentro un quadro generale meno approssimativo. Il dato decisivo e sorprendente è che una testimonianza così persuasiva della vitalità di un settore scientifico spesso guardato con diffidenza, ma reso più evidentemente cruciale dalla situazione cri- tica degli studi letterari e dagli attacchi alla loro centralità nei processi formativi, per la maggior parte non venga da studiosi strutturati, ma da giovani che nell’istituzione operano ai livelli più bassi del precariato (il paradosso è che il precariato venga reso mortificante dalla natura simbolica dei compensi) o rimangono addirittura ai suoi margini e rischiano continuamente di esserne espulsi. Sulla lo determinazione e sul loro talento, riposano le speranze di sopravvivenza dei nostri studi e non solo in questa circostanza sembrano ben fondate, purché l’università non si rassegni a perdere il patrimonio che essi rappresentano e che noi più anziani e fortunati abbiamo contribuito a costituire. Eravamo tutti consapevoli della ricchezza straordinaria della produzione scientifica relativa alla modernità letteraria e sapevamo bene, perché lo avevamo constatato di persona prima ancora di ve- derlo documentato sui repertori, della schiacciante sproporzione tra il gettito degli studi sui primi secoli e quello su Otto e Novecento. Poiché però di quella ricchezza non ignoravamo le contraddizioni (tra la dispersione pulviscolare e il patriottismo provinciale, la crescita anarchica e l’epigonismo vel- leitario, l’occasionalità e il piccolo cabotaggio), è stato un motivo di conforto scoprire che la disper- sione poteva essere corretta o quantomeno limitata e che tra le molte sedi universitarie una efficace comunicazione non meramente formale e burocratica si riusciva a stabilire. Neanche di un inizio si tratta, ma di una scommessa. Intanto, poiché a capovolgere i paradossi ci si ritrova nella banalità, se le recensioni immaginarie di Borges conferivano il predicato di esistenza a libri che nessuno aveva scritto, le nostre recensioni dovrebbero poter restituire anche solo con il loro numero consistenza a una ricerca troppo spesso percepita come una nebulosa, non per sottrarla all’oblio, come hanno pensato i fautori dell’interpretazione antifrastica della nostra insegna, ma per- ché l’inevitabile secondarietà degli studi letterari di sé nutrisse e contribuisse a indirizzare in senso critico gli studi successivi. Di più ci piacerebbe però che libri e articoli non si accumulassero inde- finitamente, per innalzare tante torri di babele, ma assecondassero la naturale tendenza alla degra- dazione di questo tipo di sapere e, decantati in una restaurata routine recensiva, oltre a dialogare con i propri più stretti congiunti e a farsi conoscere dagli altri, lasciassero dietro di sé le proprie proposte così definite e polite da essere importate, confrontate, assimilate e superate anche da chi si occupa di altri autori. Nella sua stagione d’oro, per occupare il centro della scena, la critica letteraria prediligeva i di- scorsi generali, i metodi e le teorie, e trascurava gli autori minori. Ora sembra che le sue scelte siano intonate alle mezze tinte del crepuscolo. È sotto molti aspetti un progresso. Per quanto ci costi a- guzzare la vista, abbiamo imparato che sui grandi temi e sui grandi autori è meglio non precipitarsi. Nicola Merola Katia Trifirò AA.VV. Annibale Ruccello e il teatro nel secondo Novecento a cura di Pasquale Sabbatino Napoli Edizioni Scientifiche Italiane 2009 ISBN 978-88-495-1601-2 Matteo Palumbo Introduzione Pasquale Sabbatino Il corpo e il sangue della scrittura teatrale di Annibale Ruccello Nicola De Blasi Da Eduardo De Filippo ad Annibale Ruccello in una prospettiva strettamente filologica Pierluigi Fiorenza «L’osteria del melograno» Carlo de Nonno Se cantar mi fai d’amore: la musica originale nel teatro di Annibale Ruccello Patricia Bianchi Il linguaggio della passione nel teatro di Annibale Ruccello: Ferdinando Giuseppina Scognamiglio Annibale Ruccello e il dialogo infinito fra sacro e profano nella Cantata dei pa- stori di Andrea Perrucci Francesco Autiero Annibale Ruccello di Castellammare di Stabia nei ricordi di un suo collaboratore Stefano de Stefano «Le cinque rose di Jennifer» Piermario Vescovo I dialetti sulla scena del secondo Novecento. Contemporaneità, regressione e «patrie temporali» Massimo Marino Il teatro negli anni Ottanta Giuseppe Merlino L’accidia e il desiderio. Proust e Ruccello Daria Di Bernardo Lingua degradata e grottesco nella drammaturgia di Annibale Ruccello Lara Sorrentino L’enigma dell’identità, l’ellissi del senso, l’altro come minaccia: Ruccello incontra Harold Pinter Ornella Petraroli La periferia napoletana negli anni Ottanta: Annibale Ruccello e Massimo Troisi Monica Citarella Sulle tracce dell’ultimo Ruccello Domenico Sabino L’Es/tradizione degli opposti nel teatro rituale