Le Prime della Villa Reale

L’indimenticabile concerto di Ennio Morricone, presentato lo scorso anno nei Giardini della Villa Reale di Monza, è stato il primo di una serie di eventi di rilievo internazionale ideati appositamente per corrispondere al valore culturale della nostra location d’eccezione. Premiati dal clamoroso successo di pubblico e dall’interesse che il binomio Monza/Grandi Eventi ha suscitato nei media, proseguiamo, nell’intento di coniugare al nome della Villa Reale spettacoli unici, portando la città e i suoi tesori alla conoscenza extraterritoriale che merita. Obiettivo perfettamente in sintonia con la candidatura del nostro capolavoro dell’architettura barocca a sede della cerimonia di apertura dell’Expo 2015. Nella passata stagione la musica del Premio Oscar è stata accostata alla rinascita architettonica della Villa che inaugurava una prima fase di restauro. Ora, con la voce dell’illustre tenore catalano, intendiamo anche celebrare il bicentenario della morte del suo geniale ideatore l’architetto Giuseppe Piermarini autore anche del Teatro La Scala di Milano. L’artista barocco, che ha voluto porre l’edificio reale al centro di un sorprendente cannocchiale ottico con il quale collegare visivamente Milano a Vienna, viene commemorato a livello nazionale con l’emissione di un francobollo nel quale campeggia proprio l’effige della Villa monzese. A suggellare questa straordinaria concomitanza di eventi, il Comitato per i festeggiamenti del Primo Regno d’Italia, del quale pure ricorre il bicentenario, proporrà nei giorni successivi un suggestivo spettacolo di suoni e luci che farà rivivere ai visitatori della Villa Reale i fasti dell’epoca napoleonica. La sera del concerto gli spettatori potranno godere di un assaggio del meraviglioso spettacolo ammirando la proiezione, sulla facciata della Villa, del quadro di David che rappresenta l’incoronazione di Napoleone ad Imperatore. José Carreras

Apprezzato in tutto il mondo, celebre per i ruoli interpretati nel 1988 con un concerto all’aperto all’Arco di Trionfo di Barcellona, repertorio del melodramma verdiano e pucciniano, Josep Carreras José Carreras ritorna alle scene accolto dall’ammirazione e i Coll, questo il suo nome completo, ha consolidato il suo successo dall’affetto di oltre un milione di persone. Il concerto frutta 40 planetario anche attraverso il sodalizio con e milioni di pesetas che vanno tutte alla Fondazione Internazionale Placido Domingo che, nel concerto I Tre Tenori, lo consacrava José Carreras per l’assistenza ai malati di leucemia. appunto uno dei migliori tre tenori al mondo. In occasione dei mondiali di calcio di Roma, nel 1990, due miliardi Enfant prodige, si esibisce per la prima volta in pubblico all’età di persone ascoltano in mondovisione José Carreras cantare di otto anni cantando La donna è mobile alla radio nazionale insieme a Placido Domingo e Luciano Pavarotti nel concerto I Tre spagnola. Il palcoscenico lo attende a soli 11 anni quando va in Tenori. Da quel momento la sua carriera riprende con rinnovato scena al Liceu nell’ di Manuel de Falla El retablo de Maese vigore e lo vede tuttora impegnato a soddisfare i fans di tutto Pedro e del monello nel secondo atto de La Bohème. il mondo. Per raccontare le fasi salienti della sua carriera, ma Dopo gli studi al Conservatorio Superior de Música del Liceu soprattutto della sua vita cambiata dalla lotta alla malattia che lo debutta come Flavio nella Norma e, a partire da quella occasione, ha colpito, ha appena pubblicato in Italia l’autobiografia “Cantare instaura un brillante sodalizio artistico con il celebre soprano con l’anima” (Pantheon editore). Montserrat Caballé, insieme al quale debutterà a Londra nel 1972, all’età di 25 anni, ed interpreterà più di quindici opere nel corso Tra i numerosi riconoscimenti internazionali conferiti a José della sua carriera. Carreras, che è stato anche nominato Commandeur de l’Ordre Nello stesso anno vince il Premio Giuseppe Verdi e si esibisce al des Arts et des Lettres et Chevalier dans l’Ordre de la Légion Regio di Parma mentre, nel 1975, corona il suo sogno di cantare d’Honneur de la République Française, Cavaliere di Gran Croce alla Scala di Milano interpretando Riccardo in Un Ballo in Maschera. e Grande Ufficiale della Repubblica Italiana e Ambasciatore Nel 1987 mentre all’età di quarant’anni è all’apice del successo, dell’UNESCO, si annoverano: un Emmy della Academy of Television José Carreras si ammala di leucemia e i medici reputano che le Arts and Sciences degli Stati Uniti, il Gran Prix du Disque possibilità di guarigione siano scarse. dell’Accademia di Parigi, un Grammy Award, il Sir Lawrence Olivier Award, la Medaglia d’Oro delle Belle Arti conferitagli da Sua Maestà Si affida alle cure più avanzate e si impegna con determinazione il Re di Spagna, il Premio Principe delle Asturie, il Premio Grand assoluta a combattere la malattia. Dopo un anno di cure Honour della Repubblica Austriaca, The Albert Schweitzer Music pesantissime, Carreras comincia a ristabilirsi e il successo delle Award e il Premio Internazionale St.Boniface General Hospital cure farmacologiche viene affiancato dal canto che si rivela essere Research Foundation. per il tenore una formidabile disciplina riabilitativa. Il 21 luglio del La voce oltre i confini

Il concerto di questa sera è stato appositamente studiato dal Maestro per offrire al pubblico della Villa Reale di Monza uno spettacolo unico. Come in un viaggio sulle ali della sua voce, José Carreras, incline ad esprimere il proprio talento al di là delle barriere di genere, ci guiderà in un libero excursus attraverso la “buona musica” che partirà dalla lirica per approdare all’operetta, al musical, alla canzone popolare napoletana e spagnola.

Particolarmente legato per motivi professionali e affettivi al nostro paese, Carreras renderà un particolare omaggio ai compositori italiani classici e un ricordo speciale all’amico Pavarotti.

José Carreras sarà accompagnato dalla prestigiosa orchestra filarmonica di Praga con la direzione del Maestro David Gimenez e dall’apprezzato talento del soprano Valeria Esposito. Programma del concerto

José Carreras - tenore Vincenzo Valente Valeria Esposito - soprano Passione Miquel Ortega - direttore Furio Rendine Vurria (José Carreras) Gioachino Rossini Libero Bovio “Ouverture” da La Gazza Ladra (orchestra) ‘O paese d’’o sole (Valeria Esposito) Francesco Paolo Tosti Richard Rodgers Marechiare Some Enchanted Evening da “South Pacific” (José Carreras) Gaetano Donizetti Leonard Bernstein Ti voglio bene assai (José Carreras) Tonight da “West side story” (Duetto Carreras e Esposito) Francesco Paolo Tosti Jerónimo Giménez La chançon de l’adieu (Valeria Esposito) Intermezzo da “La boda de Luis Alonso” (orchestra) Carlos Gardel Giacomo Puccini Lejana tierra mia Il sogno di Doretta da “La Rondine” (Valeria Esposito) Joep Ribas Manuel Fernández Caballero Rosó. Pel teu amor (José Carreras) Dúo y Jota da “El Dúo de la Africana” Giacomo Puccini PRIMA ESECUZIONE ITALIANA (Duetto Carreras e Esposito) O mio babbino caro da “Gianni Schicchi” (Valeria Esposito) Agustín Lara Granada (José Carreras) Intermezzo da “” (orchestra) Stanislao Gastaldon Musica proibita (José Carreras)

INTERVALLO La storia “in villa” tra luci e suoni

Il Comitato Nazionale per la celebrazione del Primo Regno d’Italia del 1806 intende proporre uno spettacolo di luci e suoni: la bellezza e la straordinarietà della Villa Reale di Monza faranno da scenario a tale evento nelle giornate di venerdì 13 e domenica 15 giugno. Il racconto si articolerà in tre atti e avrà come oggetto alcuni momenti della vita di Eugenio di Beauharnais, viceré d’Italia durante l’epopea napoleonica, che in tale contesto abitativo visse tutta la sua avventura italiana. Ognuno dei tre atti rappresenterà i momenti salienti della vita del viceré Eugenio di Beauharnais, dalla gloria al declino finale. Su tali avvicendamenti e sullo svolgimento dello spettacolo incombe tuttavia l’ombra del ‘corso’, di quel generale Bonaparte divenuto addirittura imperatore ‘per grazia di Dio e dei francesi’ che con le sue gesta cambiò il destino di milioni di uomini nell’Europa a cavallo tra sette e ottocento.

Ogni atto produrrà un insieme di luci, suoni, colori e simboli che proietteranno lo spettatore direttamente nel labirinto della storia e negli ambienti della villa reale così come la videro e la percepirono i suoi frequentatori duecento anni fa circa. La posta in gioco è alta: raccontare la storia non secondo il tradizionale linguaggio dei libri, bensì attraverso un codice nuovo e moderno di immagini e suoni, senza tradire però la conoscenza degli eventi. Il protagonista

Protagonista principale dell’evento in villa è Eugenio di tempo il patrigno e l’artefice della sua fortuna militare e politica e Beauharnais, il generale francese che, grazie ad una prodigiosa rimane al proprio posto. carriera militare e ai suoi legami parentali con Napoleone (egli è figlio dell’amata Giuseppina di Beauharnais, moglie poi ripudiata Quando Napoleone si dichiara pronto ad abdicare nell’aprile dell’imperatore), viene nominato dal patrigno viceré del Regno del 1814, Beauharnais spera ancora per qualche giorno che il d’Italia, oltre che principe di Venezia. Regno d’Italia possa salvarsi dalla disfatta napoleonica ma, dopo i disordini milanesi del 20 di aprile che portano all’eccidio del Il colpo di stato con il quale Bonaparte diventa console, lancia ministro delle finanze Giuseppe Prina, Eugenio capisce di non avere anche la carriera militare di Eugenio, divenuto ormai giovane più né il consenso delle potenze straniere né quello popolare. Il 26 ufficiale. dello stesso mese egli abdica e il giorno successivo lascia l’Italia Egli è a Marengo e con la proclamazione dell’Impero il 18 maggio per ritirarsi in esilio in Baviera presso i suoceri. 1804 è nominato Grand Ufficiale della Legion d’Onore, generale di Brigata e colonnello generale dei cacciatori della guardia. Con il viceré divide il proprio destino la moglie Augusta di Baviera, Napoleone ha estrema fiducia in lui, tanto che il motto di figlia di Massimiliano I di Baviera, che egli sposa nel 1806 per Beauharnais è “Honneur et Fidelité”, onore e fedeltà. ragioni dinastiche e su imposizione di Napoleone; la principessa Nel 1805 l’imperatore nomina Eugenio viceré del novello Regno vivrà proprio nella reggia di Monza i momenti migliori del suo d’Italia: da quel momento egli passerà almeno metà della sua vita matrimonio. La villa e il suo parco le resteranno sempre nel cuore. fissando la propria residenza principale nella Villa di Monza che con lui acquisisce il titolo di Reale.

Nel 1812 Beauharnais si guadagna il comando delle truppe italiane, francesi e bavaresi del quarto corpo d’armata in partenza per la Russia. Ciò rappresenta il culmine della sua carriera militare. Le spaventose condizioni della ritirata dopo la campagna di Russia segneranno per sempre Eugenio.

Nel frattempo il suocero Massimiliano lo spinge a tradire Napoleone, il cui destino è ormai segnato, anche con la promessa di ottenere, una volta finita la guerra, la corona d’Italia. Tuttavia Eugenio non se la sente di tradire colui che è stato a suo Produttore Main sponsor: Associazione “Le Prime della Villa Reale” | [email protected]

Organizzatore Silver sponsor: | t +39 039 2326183 | [email protected] | www.visionplus.it

Progetto grafico Valeria Massironi Sponsor:

Con il patrocinio Con il patrocinio Con il patrocinio e il contributo di: e il contributo di: e la collaborazione di:

Media sponsor:

Sponsor tecnico: Solidarietà

L’Associazione “Le Prime della Villa Reale” con il supporto dell’organizzatore Vision Plus, ha voluto che lo spettacolo, la musica e l’arte non fossero slegati dall’impegno per la solidarietà. Parte del ricavato verrà infatti destinato all’Istituto Scientifico San Raffaele di Milano per finanziare un progetto di ricerca sulle cellule staminali.

Nato alla fine del 2000, quello che è il più grande Istituto di Ricerca sulle Cellule Staminali d’Italia, è attualmente composto da diversi settori, impegnati nella ricerca delle potenzialità di cura delle cellule staminali neurali e mesodermiche.

Tali ricerche si volgono verso la cura delle malattie infiammatorie del sistema nervoso, della distrofia muscolare, di alcune forme di leucemia, mentre l’utilizzo di tali cellule è già stato messo in pratica per trapianti della cornea e del midollo osseo.

All’Interno dell’Istituto di Ricerca per le Cellule Staminali dell’Istituto San Raffaele, si stanno anche studiando cellule cosiddette “riprogrammate”, di grande utilità per i trapianti. Si tratta di cellule chiamate fibroblasti, presenti nello stato profondo della pelle. I ricercatori sono riusciti ad inserire nei fibroblasti quattro geni caratteristici delle cellule staminali embrionali.

Con questa tecnica le cellule sono “regredite” diventando capaci di sopravvivere per lunghi periodi in vitro per poi differenziarsi in qualsiasi tessuto dell’organismo. In futuro, basterebbe prelevare un lembo di pelle, una piccola quantità di sangue, qualche capello, per ottenere cellule “riprogrammate” uguali a quelle del malato, procedendo poi al trapianto autologo (cioè dallo stesso malato), evitando così qualsiasi rischio di rigetto. Il primo paziente al mondo in cui è stata ottenuta una ricostituzione immunologica con la sola terapia genica è stato trattato al San Raffaele nell’Unità di Ricerca Clinica Pediatrica dell’HSR-TIGET (l’Istituto San Raffaele-Telethon per la Terapia Genica delle Malattie Genetiche). Questa nuovo protocollo di terapia genica su cellule staminali, recentemente applicato anche negli USA, è considerato il trattamento sperimentale più efficace oggi disponibile.