“Orient Express” Rimanda La Mente Al Celebre Treno Che Attraversava L’Europa Da Est O Ovest
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L’evocativo titolo “Orient Express” rimanda la mente al celebre treno che attraversava l’Europa da est o ovest. Il repertorio scelto per questa serata vuole infatti immaginare un viaggio musicale attraverso varie culture e generi musicali. Lo storico treno partiva da Costantinopoli (o Istanbul, che dir si voglia), capitale culturale della Turchia e di quel mondo a cavallo tra oriente ed occidente che tanto ha affascinato l’arte europea tra ‘700 e ‘800. Il programma si apre con il terzo movimento della Sonata per pianoforte K.331 di Wolfgang Amadeus Mozart, detto “Alla turca”. La denominazione di Marca Turca è ormai consuetudine, anche se non ci sono veri e propri riferimenti musicali al tempo di marcia. D’altro canto il carattere turco è dato dai forti accenti e dagli ornamenti che Mozart inserisce nella partitura. Dopo le “tucherie” di Mozart una breve sosta in Italia con Musica Proibita, una romanza di fine ‘800 composta da Stanislao Gastaldon per canto e pianoforte: una giovane fanciulla sente ogni giorno una dolce melodia cantata da “un bel garzone” ma la sua mamma le proibisce di cantarla. Ma ella non c’è…e potremo quindi ascoltarla. Dall’Italia si passa alla vicina Spagna, con un brano pianistico di carattere molto violento come la Danza del Fuoco di Manuel de Falla, seguita dalla celebre canzone Granada di Agustin Lara, anch’essa altrettanto focosa e virile, che ci trascina in un trascinante ritmo ispanico. La veracità della musica spagnola fa pendant con il verismo italiano di primo ‘900, di cui sono piena espressione Pietro Mascagni, di cui verrà eseguito al pianoforte il meraviglioso Intermezzo da Cavalleria Rusticana, e Ruggero Leoncavallo, con la Mattinata per tenore e pianoforte, brano che anche grazie alle molte esecuzioni dei più celebri tenori del mondo, uno su tutti il grande Luciano Pavarotti, ha portato l’autore a fama mondiale. Il nostro treno musicale tocca ora il centro dell’Europa, omaggiando Ludwig van Beethoven nel 250° anniversario della nascita. Tra i tanti capolavori scritti dal maestro di Bonn, spiccano le 32 Sonate per pianoforte, veri monumenti della storia pianistica e musicale, di cui verrà eseguito il primo movimento dalla Sonata “Al Chiaro di Luna”. Si tratta di uno degli Adagio più belli e celebri di tutti i tempi, forse anche per merito di un titolo così evocativo che, a onor del vero, non è originale di Beethoven, il quale raramente dava titoli programmatici alla sua musica. Questo Adagio, che appare molto calmo e rilassato, nasconde un’intrinseca drammaticità che si esplicherà poi nel terzo movimento della sonata. Ed è proprio il dramma il legame che unisce questo Adagio ad una delle Arie più intense della produzione di Giacomo Puccini: E lucevan le stelle, dalla Tosca, è il momento culminante e più drammatico di tutta l’opera. A seguire un Notturno per pianoforte di Frédéric Chopin, esempio magistrale della sapienza compositiva del compositore polacco, per poi continuare con uno dei suoi capolavori assoluti, la Polacca “Eroica” in La bemolle per pianoforte. Brano dal carattere fortemente marziale, è un banco di prova per ogni pianista, viste le eccezionali difficoltà tecniche ed interpretative. Chiude la serata sempre Giacomo Puccini, con la più celebre aria dalla Turandot, ultima ed incompiuta opera del maestro lucchese, che egli volle ambientare nell’estremo oriente, a Pechino, scrivendo all’inizio dell’opera “al tempo delle favole”. L’aria in programma è Nessun Dorma, famosissima anche per il celebre Si acuto del tenore nel finale sulla parola Vincerò. La conclusione del programma con questa eroica e possente romanza vuole essere un omaggio a un paese, la Cina, che in questo periodo sta soffrendo, e che tutti sperano si svegli presto da questo terribile incubo sanitario. Alberto Lodoletti .