L'economia Industriale
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GIORGIO ROVERATO L'ECONOMIA INDUSTRIALE estratto da a cura di Andrea Caracausi Mestrino-Padova, Peruzzo Editoriale & BCC di Piove di Sacco, 2011 GIORGIO ROVERATO L'ECONOMIA INDUSTRIALE 121 GIORGIO ROVERATO La zona industriale di Piove di Sacco, collocata tra il Comune capoluogo della Saccisica e Arzergrande 122 L'ECONOMIA INDUSTRIALE Quel ricco tessuto manifatturiero, fatto di botteghe, nomici dei dieci comuni del distretto appariva del tutto mercanti e attività proto-industriali che tra il XVI secolo e simbolica. Il che non impedì tuttavia alla Giuria della il XVIII aveva inserito la Saccisica – e in particolare Piove Sezione VI, quella dedicata ai prodotti manifatturieri, di di Sacco – in una fitta rete di relazioni con le aree più vivaci redigere un giudizio elogiativo per le «tele in cotone qua- del Veneto centrale 1, andò rapidamente deteriorandosi in drigliate a colori» presentate dalla Ditta Fratelli Bocchini, seguito alla dissoluzione della Repubblica veneziana e ai azienda storica di Piove cui la Serenissima aveva concesso mutamenti delle direttrici dei traffici commerciali indotti nella seconda metà del Settecento una serie di privilegi dai nuovi assetti istituzionali: marginalmente con il napo- ed esenzioni fiscali in virtù della qualità delle sue produ- leonico Regno d’Italia, più decisamente con la nascita del zioni 3. Regno Lombardo-Veneto. Nemmeno Alberto Errera, il primo sistematico stu- Il dominio asburgico segnò infatti, privilegiando la dioso dell’economia manifatturiera veneta, autore in nascente industria lombarda in un disegno di (parziale) quell’anno di un corposo lavoro sulle «industrie venete» 4, integrazione con le altre aree manifatturiere dell’Impero, si soffermò su questa landa del padovano, troppo preso la progressiva marginalizzazione delle produzioni venete dall’attenzione dedicata ai lanifici dell’Alto vicentino e alle ai soli mercati locali. Al Veneto, il governo di Vienna asse- variegate (ancorché asfittiche) produzioni del veneziano. gnava infatti – pur progressivamente rivitalizzando, ma Né riferimenti ad imprenditori della Saccisica, o riscontri non oltre il 1859, il porto di Venezia – un qualche ruolo sulle attività produttive dell’area, compaiono nelle carte di “granaio” del suo vasto stato multi-etnico 2. di quella ricognizione sullo stato dell’industria nazionale Ed anche il retroterra proto-industriale della Saccisica, (nota come Inchiesta Industriale 1870-74 ) che si svilup- con le sue variegate produzioni tessili, fu – se non cancel- pò nell’arco di quattro anni su iniziativa del “Consiglio lato – quanto meno compromesso nella sua evoluzione dell’Industria e del Commercio”, da poco istituito presso il verso il sistema di fabbrica, con risvolti negativi anche in Ministero di Industria Agricoltura e Commercio ( MAIC )5. ciò che stava a monte, ad esempio nella coltivazione di Del resto, dei 146 questionari raccolti dal Comitato dell’In- piante tessili come il lino che si era nel corso del XVI secolo chiesta nel comprensorio statistico veneto, all’epoca com- ben insediato nelle sue campagne. In sostanza, un’area un prendente anche la provincia di Udine, solo 7 provenivano tempo vivace, era ripiombata in una preoccupante arretra- da ditte del padovano, e nessuna di esse dal Piovese. tezza, rigettata nella prevalenza di un’agricoltura che – se La Statistica agricola industriale e commerciale della non di mera sussistenza – appariva comunque lontana da provincia di Padova 6 del 1878 – redatta in occasione della una moderna conduzione di tipo capitalistico. Esposizione universale di Parigi di quell’anno, edizione Fu così che nel giro di pochi decenni parve scomparire invero modesta rispetto a quella del 1867 7 – diede invece buona parte di quella categoria di produttori che aveva- sommariamente conto della persistenza nel Piovese di atti- no reso importante il Piovese. Il che troverebbe una con- vità tessili. Il fatto che non trovassero poi rappresentazione ferma nell’elenco degli espositori che parteciparono alla nello stand italiano, scontava la sostanziale marginalità del Esposizione agricola industriale e di belle arti della Provincia padovano nella “rincorsa frenata” del Veneto all’industria- di Padova del 1869, dove la presenza degli operatori eco- lizzazione 8, stante la caratteristica quasi prevalentemente 123 GIORGIO ROVERATO Interno del mulino Rossetto di Pontelongo attività manifatturiere in Saccisica in età unitaria, è neces- sario – con un salto temporale, ma anche di tecniche di rile- vazione – giungere al 1890, quando la Direzione Generale della Statistica del MAIC diede alle stampe, in un fascicolo della Serie IV dei propri “Annali di Statistica”, le Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Padova 10 . Non si trattava di una iniziativa estemporanea, essendo invece parte di un vasto progetto, avviato nel 1883, mirato a una rilevazione sistematica dello stato delle produzioni mani- fatturiere – intese in senso lato – del paese: da cui i tempi lunghi, anche perché la rilevazione non si svolse “per cam- pione” come fu per l’ Inchiesta Industriale del 1870-74, o delegandola alle Camere di Commercio, come capitò per le indagini realizzate successivamente all’ Inchiesta 11 , bensì costituì la prima vera indagine sul campo dopo l’Unità. agricola della sua economia dopo il progressivo affievolirsi Certo, le Camere ebbero un ruolo nella vicenda: ma esse in Saccisica, ma anche nel capoluogo euganeo, della mani- non furono più la unica fonte documentaria, bensì i dati fattura proto-industriale. Eppure una rilevazione statisti- camerali furono integrati da rilevazioni sul territorio, e in ca effettuata ancora nel corso del 1876 dal MAIC dava non pochi casi da contatti diretti con i singoli operatori conto della presenza nel comune di Piove di Sacco di ca. economici, in una sorta di compilazione condivisa di quei 1.600 telai, prevalentemente adibiti alla tessitura del lino questionari cui la platea degli imprenditori dovette abi- 9 e della canapa e, seppure in misura minore, del cotone . tuarsi – a partire dal 1911 – a obbligatoriamente compila- Si trattava tuttavia di telai disseminati nelle abitazioni pri- re per i periodici Censimenti industriali. Da quella rileva- vate che, quando non venivano utilizzati per il fabbisogno zione, che durò sette anni, uscì la prima vera “fotografia” delle famiglie, ovvero per “autoconsumo”, lavoravano per dell’Italia industriale: che indubbiamente confermò molti lo più su commessa di singoli clienti, e in misura ormai dati negativi sulla pochezza/arretratezza del nostro appa- limitata per gli organizzatori mercantili della produzione rato produttivo, ma anche rilevò aspetti virtuosi prece- “casalinga”. Ed erano proprio il contrarsi del numero di dentemente sconosciuti, o comunque poco noti, in una mercanti-imprenditori, e per converso l’assenza di accen- documentazione che accompagnava la mera rilevazione tramenti produttivi di una qualche consistenza – a parte statistica con una insolita ricchezza di elementi qualitativi. quelli già realizzati dalla menzionata ditta Bocchini, e dai Elementi, conviene sottolinearlo, che risultano preziosi suoi più diretti concorrenti – a significare come il passag- per chi si occupa di storia economica territoriale. gio della manifattura tradizionale al sistema di fabbrica Ma entriamo nel merito del panorama che del Piovese fosse ancora di là da venire. ci fornisce la rilevazione del 1890, partendo dalle tabelle Per avere una prima articolata rappresentazione delle che seguono: 124 L'ECONOMIA INDUSTRIALE Pagine seguenti Veduta aerea della zona industriale di Piove di Sacco In basso, oltre i campi, la sede del Centro direzionale della Banca di Credito Cooperativo (foto Meneghetti) Tab. 1a) – Le attività manifatturiere per classi d’industria nei dieci comuni della Saccisica, 1890 Alimentari Minerarie & fornaci Off. meccaniche Tessili e cordami ditte addetti ditte addetti ditte addetti ditte addetti Arzergrande 1 1 - - - - - - Bovolenta - - 2 26 - - - - Brugine - - - - - - - - Codevigo 1 4 - - - - - - Correzzola - - 2 14 1 11 1 20 Legnaro 2 4 - - - - 3 5 Piove di Sacco 9 14 2 13 1 2 4 32 Polverara - - 1 3 - - 2 22 Pontelongo - - - - - - - - Sant’Angelo di Piove 2 7 1 2 - - - - Fonte: elaboraz. da MAIC , Notizie sulle condizioni industriali della provincia di Padova , “Annali di statistica”, Serie IV, fasc. XXXVII, Roma, Tip. Eredi Botta, 1890 Tab. 1b) – Le attività manifatturiere per classi d’industria nei dieci comuni della Saccisica, 1890 (segue) Mobilio & sedie Chimiche Fabbricaz. Carri Diverse ditte addetti ditte addetti ditte addetti ditte addetti Arzergrande - - - - - - 14 89 Bovolenta - - - - - - - - Brugine - - - - - - 2 90 Codevigo - - - - - - - - Correzzola - - - - - - - - Legnaro 4 10 - - 6 11 - - Piove di Sacco - - - - - - 6 27 Polverara - - - - - - - - Pontelongo - - - - - - - - Sant’Angelo di Piove - 210 - 2 15 125 GIORGIO ROVERATO Tab. 1c) – Le attività manifatturiere per numero di quella provinciale) appare estremamente frammentato, ditte e di addetti nei dieci comuni della Saccisica, e e complessivamente debole. La sua partecipazione alle raffronto con il totale provinciale, 1890 attività “industriali” della provincia, risultava comunque superiore alla percentuale della popolazione: poco meno TOTALE del 16% del totale delle ditte, e poco più del 13% degli ditte addetti addetti. Arzergrande 15 90 Eppure la Saccisica, per quanto ridimensionata nel Bovolenta 2 26 retroterra manifatturiero dei due secoli precedenti, pre- Brugine 2 90 sentava un quadro in movimento, almeno dal punto di