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20 lo sport lunedì 17 dicembre 2001

PREMIER LEAGUE INGLESE CAMPIONATO OLANDESE LIGA SPAGNOLA BUNDESLIGA Il Chelsea travolge il Liverpool Feyenoord-PSV finisce senza reti Il Betis raggiunge il Real Madrid Kaisersalutern-Stoccarda 2-2 Bene Cudicini e Dalla Bona I biancorossi conservano la testa Kluivert trascina il Barcellona Il Wolfsburg batte lo Schalke La squadra di Ranieri ha battuto il Il Feyenoord pareggia in casa 0-0 con il Con una rete di Tomas al 3’ del secondo Il Kaiserslautern ha pareggiato 2-2 con lo Liverpool 4-0 con reti di Le Saux, PSV Eindhoven e non approfitta del tempo il Real Betis ha battuto il Maiorca Stoccarda: reti di Ratinho e Lokvenc per i

in Europa Hasselbaink, Samuele Dalla Bona pareggio di sabato tra Roda e Ajax (1-1). e ha agguantato il Real Madrid (vincitore padroni di casa, di Meissner e Kuranyi (nella foto) e Gudjonsen. Determinanti Il vantaggio del Feyenoord sulla squadra sabato 3-1 sulla Real Sociedad) a quota per gli ospiti. Con il punto conquistato il anche le parate di Carlo Cudicini. di Amsterdam rimane di due punti (35 31 punti. Vittoria in trasferta per il Kaiserslautern sale a 35 punti in Nonostante il ko i “reds” restano in contro 33), due formazioni al terzo posto Barcellona che torna al successo sul classifica, a tre lunghezze dal Dortmund, testa (33) con 3 punti su Arsenal e a quota 31 (PSV Eindhoven e NAC campo del Villareal: decide Kluivert al 38’ a quattro dal capolista Bayer Newcastle; 4 sul Leeds che ieri ha Breda). del primo tempo. Questi i risultati delle Leverkusen. Nell’altro posticipo della 17ª subito la clamorosa rimonta del Questi i risultati delle gare giocate ieri: gare di ieri: Celta Vigo-Real Zaragoza giornata il Wolfsburg ha seccamente Leicester. Il Leeds conduceva 2-0 NEC Nijmegen-Heerenveen 1-0; 2-0; Athletic Bilbao-Rayo Vallecano 1-1; superato lo Schalke 04 con il punteggio (Kewell e Viduka) fino a dodici minuti Groningen-Utrecht 2-2; RKC Real Betis-Maiorca 1-0; di 3-1: padroni di casa in vantaggio dal termine grazie poi il pareggio Waalwijk-Sparta Rotterdam 1-1; Villareal-Barcellona 0-1; Real grazie ad un’autorete, pareggio di grazie a Deane e Scowcroft. Feyenoord-PSV Eindhoven 0-0. Valladolid-Tenerife 0-0. Wilmots, quindi doppietta di Maric.

NACIONAL Il club dei “tricolores” che rivaleggia con gli aurinegros del Peñarol Le puntate precedenti 1. Racing Avellaneda 1 ottobre Francesco Caremani 2. Manchester City 15 ottobre 3. Rayo Vallecano 22 ottobre 4. Everton 29 ottobre 2001 La gente che vive ad est del Rio de La 5. Espanyol 5 novembre Plata da sempre è conosciuta come 6. Tottenham Hotspur 12 novembre “oriental”. Da una parte l’Argentina, dal- 7. Botafogo 19 novembre l’altra l’, gli “oriental” appunto. 8. Honved 26 novembre Due paesi divisi da una forte rivalità: poli- 9. Sporting Lisbona 3 dicembre tica, economica e a quelle latitudini, so- 10. Austria Vienna 10 dicembre prattutto, calcistica. Le prime due edizio- ni della Coppa America (primo trofeo riservato a rappresentative nazionali) hanno visto “gli uni contro gli altri arma- ti” e anche se non c’era una vera e pro- pria finale la scuola calcistica uruguaiana ha prevalso su quella argentina. Sarà un caso, ma anche il primo mondiale della storia, giocato in Uruguay, è stato vinto dai padroni di casa battendo in finale l’Argentina di Stabile (capocannoniere della manifestazione) per 4-2. Insomma, a quel tempo era l’Uruguay a sfornare i migliori talenti calcistici che sapevano esaltare il Metodo con l’esuberanza atleti- ca e la classe cristallina. Andrade è stato uno dei grandi protagonisti di quell’epo- ca, lui che con la Nazionale ha vinto due Olimpiadi, un Mondiale e due coppe America. Illuminante è ciò che accadde Andrade, quello che dribblava le galline alle Olimpiadi di Parigi del 1924. La Jugo- slavia doveva incontrare l’Uruguay, co- me dire due mondi distanti anni luce, Ad est del Rio de La Plata dove il football criollo si affrancò dalla schiavitù inglese così gli slavi mandarono degli osservato- ri all’allenamento della Celeste. I giocato- ri sudamericani accortisi di essere spiati re elementi di umili origini sociali, ma di Arrivano giocatori di grande caratura co- tutto un carisma unico che portava tutti i gi, come si era promesso, non impugnò iniziarono a svirgolare facili palloni e a grande spessore calcistico. Il football, na- me il brasiliano Domingos da Guia e Jo- giocatori, anche i più anziani, a rivolgersi più gli attrezzi del mestiere. Impiegato al inciampare, apparendo ridicoli. La rela- to nelle esclusive scuole inglesi verso la sé Nasazzi, per tutti il capitano. Nato a a lui come al leader, alla guida indiscus- Casino Municipal di Montevideo venne zione fu superficiale e la partita finì 7-0 metà del XIX secolo, conosce in Sudame- Montevideo il 24 maggio 1901, il padre sa, tanto che fu soprannominato “El Ma- aggregato al Nacional, lasciando un se- per l’Uruguay, per la Jugoslavia un’incre- rica (sarà così anche in Brasile e Argenti- italiano e la madre basca da piccolo lo riscal”, il maresciallo. Difensore insupera- gno profondo con i titoli del ’33 e del ’34. dibile lezione di calcio e di vita. Sempre a na) il primo vero esproprio proletario… avevano soprannominato “El Terrible”, bile, soprattutto nel gioco di testa, sapeva Dopo la conquista della Coppa America Parigi, i giornalisti erano incantati dai Gli anni Dieci per il Nacional sono gli niente male… Alto più di 1,80 per 85 rilanciare con classe l’azione diventando nel ’37 decise di ritirarsi, tornando al Ca- dribbling di José Leandro Andrade, difen- anni di grandi vittorie, ben sei titoli na- chili, José giocò all’inizio con la Liga Na- alla bisogna centrocampista o attaccante. sino, del quale dopo una brillante carrie- sore di rara efficacia e classe da permetter- zionali vinti, grazie a una formazione in- cional, una rappresentativa di una lega Nel 1924 la partecipazione alle Olimpia- ra fu anche direttore generale… il cari- si di interrompere l’azione avversaria e dimenticabile, nelle cui file c’erano cam- indipendente. Nel 1920 aveva 19 anni ed di arrivò come premio, dopo la conqui- sma era sempre lo stesso. José Nasazzi, rilanciare la propria con grande sicurez- pioni del calibro di Alfredo Foglino, Fran- era già capitano, né aveva le caratteristi- sta della Coppa America. José lavorava con la sua classe, con la sua forza e quel- za. Durante un allenamento i rappresen- cisco e Manuel Varela, Pedro Zibechi, che fisiche, tecniche e morali, ma soprat- come marmista e quando tornò da Pari- l’orgoglio tutto uruguaiano, oriental, di tanti della carta stampata chiesero ad An- Santiago Demarchi e Abdon Porte. La chi vive ad est del Rio de La Plata, è drade quale era il segreto del dribbling cosa incredibile è che di decennio in de- morto nel 1968 a causa di un tumore uruguaiano, così spettacolare e mai fine cennio i tricolores riescono a cambiare all’esofago: il calcio mondiale perdeva il a se stesso, il ragazzo di Montevideo ri- senza perdere in forza e autorevolezza, suo capitano. Negli anni Trenta militava- spose che lui e i suoi compagni si allena- grazie al continuo ricambio di campioni Un colpo di pistola, così Abdon Porte no nel Nacional anche il centromediano vano rincorrendo galline… il giorno do- che in quell’epoca il calcio uruguaiano Riccardo Faccio, Pedro Duhart e il solito po la notizia, falsa, era su tutti i giornali. sapeva esprimere. Gli anni Venti sono evitò il ”disonore” di finire in panchina Petrone, che furono capaci di vincere un Più che la vittoria finale, poterono i vir- quelli di Carlos e Héctor Scarone, Angel derby col Peñarol in nove contro undici tuosismi dell’uomo d’ebano che in una Romano, Antonio Urdinaran, Héctor Ca- Della formazione del 1912, che det- di mente. La realtà, forse, è che Por- per novanta minuti. Quando Faccio par- partita riuscì ad attraversare mezzo cam- stro detto “El Manco” poiché privo di te il là ai mitici anni Dieci, una delle te stava perdendo il posto in squa- tì per Milano, sponda Inter (allora Am- po con il pallone addormentato sulla te- una mano a causa di un incidente di figure più affascinanti e drammati- dra, le gambe erano stanche a fron- brosiana) il suo posto fu preso da Miguel sta, da allora sarà la “Meraviglia nera”, il lavoro, Andrés Mazali e Pedro Petrone. che è sicuramente quella di Abdon te di un cuore e due polmoni immar- Andreolo, che potremo definire l’eroe primo giocatore che assurse a una popo- Héctor Scarone era la mente, Petrone il Porte. Abdon approdò al Nacional cescibili. L’idea di non essere più dei due mondi. Come molti uruguaiani, larità internazionale. Anche lui nella sua braccio armato di quella squadra grazie proveniente dalla Libertad e una vol- titolare, l’idea di non poter più scen- infatti, dopo aver fatto grandi i tricolores carriera da girovago giocò nel Nacional al fisico imponente e al tiro fulminante; ta arrivato conquistò subito il posto dere in campo dall’inizio con l’ama- e la Celeste si recò in Italia. Approdò al di Montevideo: una delle squadre più nel 1925 Il Nacional si reca in Europa e da titolare. Il Nacional era la sua tissima maglia tricolores lo aveva Bologna con il quale vinse ben tre scudet- famose del Sudamerica nata nel maggio gioca 38 partite, ne vince 26, segna 130 unica ragione di vita, pensava, suda- depresso a tal punto. Era come se ti, mettendo fine allo strapotere della Ju- del 1899. Una storia come tante, gli ulti- reti e ne subisce 30; in Nordamerica vin- va, dormiva solo in funzione della gli volessero togliere l’unica sua ra- ventus di Carcano, e il Campionato del mi anni del secolo, il colonialismo calci- ce 16 volte, segnando 78 reti, in 22 parti- squadra. La mattina del 5 marzo gione di vita, così Abdon decise di Mondo con la Nazionale di Vittorio Poz- stico inglese che imperversava e la voglia te. Sono, in fondo, gli anni del massimo 1918 Abdon Porte si recò al Parque togliersi la vita da solo, senza subire zo. Al Nacional dette il meglio di sé con di formare una squadra indigena, senza i splendore del football criollo che vince Central, il campo che era stato muto l’onta della panchina. Un colpo di Roberto Porta e l’argentino Attilio Gar- “johnnies”; così il Montevideo Football Coppa America, Olimpiade e si laurea testimone delle sue gesta, camminò pistola al centro dello stadio, come cia che con i tricolores ha segnato 464 Club e l’Uruguay Athletic Club si fonda- campione del mondo nel 1930. La Cele- fino al centro, estrasse dalla tasca un ultimo giro di campo… ci piace reti in 435 partite, una media spaventosa rono nel Nacional che fu creato in casa ste è la massima espressione del calcio una pistola e si sparò. In tasca gli immaginarlo con gli occhi gonfi di e ineguagliata. Nei decenni questo conti- di Ernesto Caprario, assorbendo da subi- mondiale (fuori del Regno Unito) e il trovarono una lettera in cui chiede- lacrime, come se in quella sua mo- nuo ricambio di campioni è continuato to l’animo studentesco, ribelle e raziona- Nacional tra i club più forti, visto che va di essere seppellito insieme ai mentanea follia vedesse gli spalti senza sosta, anche se non proprio come le allo stesso tempo, il cui grido di batta- molti suoi giocatori formano l’ossatura fratelli Cespedes, suoi idoli. C’è chi gremiti e festanti salutarlo per l’ulti- quelli già citati, il calcio criollo si evolve- glia era: “Abbasso gli inglesi, viva il foot- della Nazionale. Nel 1932 in Uruguay ha detto che Porte soffriva di depres- ma volta da titolare. va, cambiava il panorama internaziona- ball criollo”. Una colazione campestre al arriva il professionismo e i tricolores so- sione, altri che fosse proprio malato fra.car. le, ma a Montevideo erano sempre Na- Recoba, “el Chino” è arrivato all’Inter dal Nacional “pueblito San Antonio” suggellò il tutto. no una delle società più ricche del Paese. cional e Peñarol a contendersi il titolo. Era nato il Nacional, era nata una delle Gambetta, Walter Gomez, Ciocca e Zapi- squadre più amate dagli uruguaiani, l’la- rain sono solo alcuni nomi, il resto è tra è il Peñarol e quando le due formazio- storia. Negli anni Settanta e Ottanta do- ni si incontrano è la partita dell’anno, PIANETA BRERA Lo scittore-giornalista e l’avvocato Peppino Prisco: la stessa fredda alba di dicembre.. L’ “autococcodrillo” e i “necro-elogi” po molte affermazioni locali, il Nacional quella che spesso decide chi vincerà il ha conosciuto la ribalta internazionale titolo: aurinegros (Peñarol) contro trico- conquistando ben tre coppe Libertado- lores (Nacional). Il primo “classico” (il res e altrettante Intercontinentali. Tre i nostro derby) si giocò il 15 luglio 1900, Il Gioann, l’alpino nerazzurro e quel filo conduttore protagonisti indimenticabili e indimenti- quando gli aurinegros si chiamavano an- cati di quelle affermazioni: , cora CURCC, squadra dei ferrovieri com- Waldemar Victorino, centravanti di gran- posta in gran parte da britannici. È subi- Un filo conduttore ha unito fino alla morte scriver toscano e finisce per convincersi di esse- ne, il Nostro si è orgogliosamente rifiutato ai sollevata notizia a tutti i giornali. Il domani i di capacità realizzative e il baluardo difen- to rivalità, non si risparmiano colpi proi- Gianni Brera e Peppino Prisco. L’uno classe re vocato alla astrusa missione del narratore. contagi petecchiali dell arte: ma poiché inspie- coccodrilli dedicati al Nostro lo ricordarono sivo Hugo De Léon, forse il più rappre- biti e alla fine il Nacional perde 2-0, ma 1919, l’altro 1921: se ne sono andati entrambi Incappa così nel difetto degli Scapigliati, i quali gabilmente la sua esistenza si prolungava nel puntualmente come l’indiscusso inventore di sentativo di quell’epoca, di un calcio or- con onore. Il 18 maggio 1902 è la data in una fredda alba di dicembre: il 19 di nove si dilettano soprattutto di intarsi linguistici, alla tempo, egli si è sempre ripromesso di comincia- almeno un centinaio di gratuiti neologismi e di goglioso e tosto come quello uruguaia- della prima vittoria dei tricolores nel der- anni fa il Gioann, mercoledì scorso l’alpino stregua di quei chitarristi che si limitano a pro- re domani (manana) il proprio capolavoro. A uno sfizioso soprannome - l abatino - appiop- no, lui capitano come Nasazzi, anche se by, da allora non si contano più. L’anno neroazzurro. Entrambi hanno trascorso l’ulti- durre abili arpeggi. Poiché il caposcuola e insie- novantun anni, finalmente libero - per quasi pato all’on. Gianni Rivera, divenuto famoso meno leggendario. Panathinaikos (’71, successivo proprio il Nacional viene scel- ma serata con i vecchi amici a parlare di calcio. me l’epigono degli Scapigliati è Carlo Emilio totale inappetenza - dalla ingrata schiavitù del quale autorevole riformatore dell’educazione fi- per rinuncia dell’Ajax), Nottingham Fo- to per affrontare in rappresentanza della Brera era stato a cena in un antico locale di Gadda, il Nostro inferocisce a dir poco quando mangiarbere, il Nostro si muniva d’una stilogra- sica nazionale. Nelle più gelose biblioteche di rest (’80) e PSV Eindhoven (’88) le vitti- Liga Uruguaya una selezione argentina. Maleo, nel Piacentino, alla festa del cotechino. l’incongruo professor Umberto Eco si attenta a fica vecchia maniera e su candida cartella ex- Lombardia giacciono tuttora una decina di libri me sacrificali. Proprio alcune settimane La vittoria per 3-2 scatena la gioia dell’in- Prisco alla trattoria "Porta Nuova" di Milano definirlo un Gadda spiegato al popolo. Rileva il tra-strong così iniziava il romanzo che da quasi firmati dal Nostro senza che alcun filologo di fa il Nacional ha vinto il titolo. Il Paese è tero Paese. La figura leggendaria dei pri- per ascoltare poesie dialettali assieme ai colle- Nostro che, nella sua spocchia professorale, il un secolo lo andava popolando di inquilini tra nome abbia il coraggio di riconoscere che nessu- in festa e il football criollo è tornato a far mi anni del Novecento è Angel Landoni, ghi avvocati. Anche quella “lingua”, il dialetto futuro inventore della rosa e del pendolo avreb- loro disparatissimi: «quell’ansa del fiume Po no ha giovato più di lui alla meritata rivincita parlare di sé, grazie anche alla qualifica- studente che vive solo di calcio, giocando meneghino, li accomunava prima ancora del- be preteso di giudicare alla stregua di vere e che volge a oriente dopo aver celebrato subdolo del dialetto redefossiano. Requiescat in pace». zioni mondiale della Celeste. A est del partite su partite e cimentandosi in ogni l’amore per il calcio. Brera ne scriveva anche proprie opere letterarie i rapidi e quasi automa- matrimonio con il Ticino...». Qui giunto, il No- Anche Prisco ha lasciato un coccodrillo in Rio de La Plata vivono gli oriental, sono ruolo, portiere compreso, il primo gran- nel suo "autococcodrillo", l’articolo che celebra- tici resoconti sportivi. Per rifarsi di questa ingiu- stro si ricordò amareggiato che sua madre legit- tv scherzando sugli auguri "trasversali" ricevuti gente fiera, capace di soffrire e di rialzarsi de idolo dei tifosi tricolores. Il calcio di- va la sua (futura) morte: «Costretto dall’umile stizia, il Nostro improvvisa romanzi da tempo tima era l’Olona e pieno di rimorsi buttò lonta- per gli 80 anni: «Mi sembrano tanti necro-elo- senza alcun lamento, sono orgogliosi e venta, giorno dopo giorno, sport di mas- nascita a non parlare più del redefossiano, mi- libero, tutti votati a successo inversamente pro- no da sé la stilografica. Un familiare lo trovò gi!». Gli sia lieve la terra. quando se lo ricordano giocano magnifi- sa e molte squadre decidono di accoglie- steriosamente si adegua al vizio scolastico dello porzionale ai meriti. Convinto di morir giova- cadavere con i gomiti sulla scrivania e ne diede Gibigianna camente a calcio. (11. continua)